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M.

PELAGATTI

PERCORSO DIDATTICO
DI CHITARRA PRESSO LA
SCUOLA R.STEINER

agg. 9-2014

Premessa
Non essendo strettamente un pedagogo e non avendo mai seguito il seminario per insegnanti Waldorf, mi sono
trovato nel mio percorso presso la scuola R.Steiner a dover imparare giorno per giorno quali fossero le esigenze
educative della scuola, quale il progetto, quali le finalit. Pur nella consapevolezza dei confini del mio ruolo, credo
e spero di aver maturato anno dopo anno (e oggi fanno tredici anni di presenza a scuola) una sensibilit alle
problematiche quotidiane dellIstituto, alle difficolt degli allievi, ai tempi di apprendimento soggettivi ed un
attenzione allindividualit della persona, tutto questo prima di strutturare qualunque giudizio su rendimenti
meramente tecnici.
Nel tempo ho meglio conosciuto le peculiarit di un metodo pedagogico che mi era inizialmente sconosciuto, ma di
cui ho potuto apprezzare la fondatezza dai risultati che produceva: tanti bambini in cui ho visto svilupparsi in
modo originale una forte personalit. Tra questi non posso non ricordare i primi, che erano allora bimbi di quarta
elementare e che oggi, finita per molti luniversit, rimangono come degli amici; alcuni di questi ex alunni, con una
certa soddisfazione personale, sono pure miei colleghi musicisti. In questo senso fare il maestro di strumento
davvero un lavoro privilegiato, perch permette di creare con i propri allievi un legame per qualcosa che
appassiona del tutto indipendentemente dallet e che pertanto si pone come in una nicchia di discontinuit
rispetto ad alcune dinamiche ordinarie dei rapporti interpersonali; tale legame nella migliore delle ipotesi perdura
per tutta la vita ed peraltro della miglior natura dialettica, progredendo dallessere un classico rapporto allievoinsegnante verso lamicizia inter pares e talvolta alla critica collaborazione di lavoro.
Per quanto prevede lIstituto, non compito dellinsegnante di strumento plasmare dei musicisti, bens
arricchire il percorso scolastico dei bambini e dei ragazzi attraverso la pratica musicale; tuttavia resta implicito
che preciso dovere di ogni insegnante motivato cercare di appassionare i propri allievi a prescindere dal loro
talento esecutivo. Spero di tenere fede (nonostante il passare del tempo e la routine della quotidianit) al principio
citato in molti testi Waldorf, quello dellautoeducazione, come presupposto del ruolo che abbiamo nel percorso di
vita dei nostri allievi e come base di quel sano pensiero critico che sarebbe dobbligo imporci per mettere alla
prova cosa stiamo facendo e come lo stiamo facendo.

Obiettivi
Ci che segue una breve discussione sui principali traguardi didattici che, anno per anno, sarebbe mio desiderio
portare a compimento. Nella prassi ci che scriver potr non coincidere con alcune scelte fatte o tali scelte
potranno variare anche da allievo ad allievo allinterno della medesima classe: a priori infatti non mi pongo risultati
specifici da raggiungere ad ogni costo, come neppure mi impongo una strada precisa e prefabbricata da percorrere.
Cerco di creare ad hoc un percorso didattico lasciandomi guidare dalle predisposizioni, dai limiti e dalla volont
dellallievo, nonch dal suo sviluppo come persona: sono conscio che per taluni i risultati sono specialmente il
frutto di una maturazione generale. Questo non deve essere di fraintendimento; non intendo dire che non vi siano
contenuti necessari che io possa permettermi di non trattare, n che tali contenuti vadano rimandati, specie
laddove la scuola abbia determinate esigenze. Cerco semplicemente di trovare il giusto modo ed il quando tra
le tante cose importanti da dire, da fare ed il tempo che sempre poco. Ci sono bambini dotati di grande
coordinazione psico-motoria ed intonazione gi dalla pi tenera et, come anche bambini poco inclini alla
discriminazione ritmica o melodica nonostante anni di pratica musicale. Nella fattispecie, le piccole orchestre di
classe e lorchestra VI-VIII sono il banco di prova pi rilevante perch si possano dimostrare le capacit acquisite,
come anche fa da tornasole labbandono o la continuazione dello studio dello strumento dopo la classe VIII (anche
liberamente, in forma privata o in altre strutture).
I riferimenti ai libri di testo che troverete sono da considerarsi di massima. Talvolta si scoprono nuovi testi o si
riprendono metodi lasciati da parte per anni, oppure (come accade spesso) si lavora su stralci di opere differenti.
La chitarra uno strumento camaleontico e prolifera in habitat musicali anche molto diversi tra loro; non mi sento
a priori di stigmatizzare alcuna di queste nature dello strumento, esse vanno per proposte nel giusto ordine e
disciplinatamente, quantomeno per non dare false aspettative o lanciare messaggi sbagliati, come ad esempio che
si possa fare tutto subito!

CLASSE QUARTA
Il programma formativo sar graduale, si punta in primis alla creazione di uno stabile rapporto empatico
e di fiducia allievo-insegnante. La chitarra viene raccontata facendo largo uso di metafore, paragoni con
altri strumenti, piccole favole funzionali allapprendimento di certe caratteristiche strumentali (la
posizione dei diesis e dei bemolle, per esempio), il tutto limitando le spiegazioni tecnicistiche. Ci si
avvicina alla comprensione delle altezze, alla percezione di una corretta accordatura, alla lettura in
prima posizione aggiungendo nota per nota sullo strumento e sul pentagramma, sviluppando le basilari
tecniche di entrambe le mani attraverso efficaci melodie, sia popolari che classiche. Se la manualit lo
permette, si studieranno i primi accordi. Se le difficolt di lettura sono evidenti, si punter sulla
memoria ed alle notazioni alternative, riducendo il carico di lavoro in favore di una pi certa
integrazione delle informazioni ricevute. Viene posta attenzione ai bambini accertati come disgrafici e
dislessici che soffrono spesso della natura geometrica dello strumento o le forme di notazione
tradizionale. Anche i bambini mancini, notoriamente in difficolt con strumenti asimmetrici, attraverso
appositi artifici possono essere agevolati nellapprendimento (inversione delle corde, capovolgimento dei
diagrammi e dello stesso strumento).
Il lavoro verr svolto sul primo volume BASIC GUITAR, sul libro SUONIAMO LA CHITARRA, su parti scritte
sul quaderno e su semplici giri di accordi. Il carico di studio va proporzionalmente a salire durante
lanno, senza tuttavia superare il fatidico dictat: dieci minuti al giorno, quasi tutti i giorni !
Materiali: chitarra classica in custodia, pedalino, leggio, quaderno pentagrammato, gomma, matita,
temperino, metronomo, diapason-accordatore, libri di testo.
Bibliografia di riferimento:
BASIC GUITAR vol.1 (W.leavitt- Berklee Press)
SUONIAMO LA CHITARRA (R.FABBRI Berklee Press)
CLASSE QUINTA

Si prosegue il percorso impostato durante il primo anno, procedendo via via con brani di difficolt
crescente, facendo maggior uso di duetti e brani accompagnati. Si cerca di indurre al canto
accompagnato, attraverso la memorizzazioni di canzoni semplici o parti di esse. Si introducono le figure
ritmiche di maggiore complessit (sedicesimi, figure miste), cercando di armonizzare i contenuti
acquisiti nelle lezioni di musica in classe con il programma strumentale. Per coloro che sono dotati di
maggiore manualit si approccia lo studio degli arpeggi e si fa maggior uso delle dita della mano sinistra,
abbandonando luso del pollice.
Materiali: chitarra classica in custodia, pedalino, leggio, quaderno pentagrammato, gomma, matita,
temperino, metronomo, diapason-accordatore, libri di testo.
Bibliografia di riferimento:
BASIC GUITAR vol.1 (W.leavitt- Berklee Press)
BASIC GUITAR vol.2 (W.leavitt- Berklee Press)
SUONIAMO LA CHITARRA (R.FABBRI Berklee Press)
MANUALE DI CHITARRA CLASSICA (R.Fabbri-Carish)

CLASSE SESTA
La classe sesta estremamente importante in quanto da questo anno si origina lo studio delle parti di
orchestra e si amplia lesperienza del suonare in gruppo ed in sezione, vista sinora nei limiti della classe
di appartenenza. Nella prima parte dellanno si cerca di consolidare la lettura, di modo che le parti
debbano subire il minor numero possibile di semplificazioni. Questi rimaneggiamenti possono infatti
creare problemi in quanto allontanano i singoli chitarristi dal concetto di sezione, creando delle disparit
interne. Quando ci si rende necessario si cerca di creare delle micro-sezioni omogenee (ad esempio due
livelli di semplificazione). Dal punto di vista chitarristico si prosegue e si cerca di terminare lo studio del
secondo volume del libro BASIC GUITAR . Per mitigare limpegno orchestrale si amplia e si approfondisce
quanto inerente alla chitarra da accompagnamento ovvero ritmi, accordi, uso del plettro, canzoni. A
tale scopo si utilizzano brani popolari sia italiani che stranieri. I chitarristi pi spiccatamente classici
lavorano su brani polifonici di difficolt crescente attraverso il volume di Fabbri.
Materiali: chitarra classica in custodia, pedalino, leggio, quaderno pentagrammato, gomma, matita,
temperino, metronomo, diapason-accordatore, libri di testo.
Bibliografia di riferimento:
MANUALE DI CHITARRA CLASSICA (R.Fabbri-Carish)
EASY POP MELODIES (4 voll. Hal Leonard)
BASIC GUITAR vol.2 (W.leavitt- Berklee Press)
GUITAR GRADUS (R.Chiesa Suvizi Zerboni)
CANZONIERE ( a scelta)

CLASSE SETTIMA
Giunti in settima gli allievi dovrebbero conoscere a sufficienza lo strumento e le sue potenzialit,
nonch le esigenze della scuola circa le partiture ed il loro studio; per i pi capaci durante lanno si
cerca di aumentare il bagaglio tecnico attraverso brani maggiormente impegnativi, quali alcune
trascrizioni di Bach o dei principali autori della tradizione della chitarra classica (Giuliani, Carulli,
Carcassi). Il repertorio pi moderno si fonda sui metodi della Hal Leonard che permettono di approcciare
brani di gruppi noti (dai Beatles al nuovo millennio) attraverso spartiti tradizionali, ovvero corredati di
note ed accordi scritti metricamente. Si introducono le tablature quale metodo veloce per la
decodificazione di melodie gi note.
Materiali: chitarra classica in custodia, pedalino, leggio, quaderno pentagrammato, gomma, matita,
temperino, metronomo, diapason-accordatore, libri di testo.
Bibliografia di riferimento:
MANUALE DI CHITARRA CLASSICA (R.Fabbri-Carish)
BACH: EASY PIECES FOR GUITAR (Mel Bay)
EASY POP MELODIES (4 voll. Hal Leonard)
GUITAR GRADUS (R.Chiesa Suvizi Zerboni)
CANZONIERE ( a scelta)
99 RIFF FOR GUITAR (pdf)

CLASSE OTTAVA
Lottava classe, che poi anche lultima del percorso ufficiale di strumento, viene dedicata al
prosequio degli argomenti visti in classe settima, con la finalit specifica dellesame finale, che
dovrebbe prevedere (ce lo si auspica sempre)un piccolo momento di esibizione. Il brano dovrebbe essere
coerente ed integrabile con la tesina desame; non ci sono particolari vincoli stilistici, tuttavia sarebbe
preferibile scegliere un brano di stampo classico.
Materiali: chitarra classica in custodia, pedalino, leggio, quaderno pentagrammato, gomma, matita,
temperino, metronomo, diapason-accordatore, libri di testo.
Bibliografia di riferimento:
MANUALE DI CHITARRA CLASSICA (R.Fabbri-Carish)
BACH: EASY PIECES FOR GUITAR (Mel Bay)
EASY POP MELODIES (4 voll. Hal Leonard)
GUITAR GRADUS (R.Chiesa Suvizi Zerboni)
CANZONIERE ( a scelta)
99 RIFF FOR GUITAR (pdf)

La scelta dello strumento


Chitarra da studio 3/4 (classi quarta/quinta - valutazione individuale) mod. di riferimento Yamaha CS 40
Chitarra da studio 4/4 mod. di riferimento Yamaha C 80
Per la chitarra acustica, in accordo coi maestri di classe, si pu valutare nelle classi superiori lutilizzo in
alternanza alla classica durante le lezioni; la chitarra acustica non idonea ad uso in orchestra o in
occasioni di insieme mod. di riferimento Yamaha F 310
Allinterno del percorso scolastico la chitarra elettrica non normalmente oggetto di studio fino al liceo.

Orari di lezione
Secondo disponibilit delle aule e a seguito del benestare dei maestri, sono possibili due fasce orarie:
PAUSA PRANZO (13.10-13.50)
DOPO SCUOLA (15.30 -16.15 / 16.15-17)

Saggi
In accordo con la scuola.

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