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Ti cerchi nei posti scontati,

DIPINGEVA MANCINO CON UN PENNELLO DI 40CM


TRANQUILLO CREMONA, PUR DESTRO,
PER EMMA WATSON
tra gli adesivi mangiati dal tempo
in un tram che ondeggia e fa rumore
Mentre tutto intorno si adagia e Piccole signorine problematiche indossano
Come un sorriso forzato Reggiseni di pizzo candidi,
Diventa superfluo se chiudo gli occhi sento il profumo del mare
sotto la neve. Solo un residuo e le cosce da lavare. poi muore. e l’odore giallo del tufo ad acitrezza.
perfetta ed agonizzante Le parole che perdono di senso
come una camelia Perché sei tu che non puoi più ascoltare Le macchine parcheggiate in doppia fila Nei Vicoli lenzuola ed intimo scadente tagliano
mi fai paura, come un portone male illuminato, Le cose passano, la gente mormora e i bar che chiudono In rettangoli scomposti il poco cielo, non ci sono
I reggiseni di pizzo candidi,
mi ricordo che mentre dormi
prima che si accendano i lampioni
delle piccole signorine londinesi.
io ondeggio al pensiero e
profumano di scuse portoghesi,
tu che sorridi, ascolti e dai risposte.
orseggiano colorati aperitivi e non sentono il freddo E il fumo denso giù dal finestrino,
lo sguardo ed i morti sanno di sere passate ad aspettare
Solo qualche macchina sferragliante senza più specchietti.
Ci sono i boschi, lungo le autostrade
primavera il rumore dei prati distoglie qualcosa di diverso, un motivo
che immagino dovrebbe essere e qualcuno dice che è giusto anche così. o il natale
scivola tra le finestre aperte su quella perché alle cose ti sei ormai abituato due negre parlano alzando la voce Ma tu parli e sei il sole, tu parli ed è come un buco nero
Come qualche ritaglio di risata alzi il tiro, sorridi un po’ di più tu tieni tutto lontano dagli occhi e non Che attrae ogni forma di luce nel nulla
dietro a tutti i tuoi pensieri sporchi,
vuoi altro che provare a ricordare Più silenzioso del silenzio
Nello spazio non c’è aria per trasportare i suoni
più del tuo profumo di gelsomino.
l’esatto momento
Quindi ti alzi, sistemi il colletto
più del parere che hai,
dove il significato è ancora importante in cui hai smesso E tu parli, come un buco nero, tutto ti cade attraverso
Ed io non sento
E come sempre, nessuno ti ha aspettato.
su tempere e tutto il resto in giù, Che già e tardi di sperare.
di ombre scandinave chine Nulla.

COME ARTURO
Che avrai le mani appiccicate da lavare
Importa poco delle cose che dici
ogni minuto è gestato, ingerito, indaffarato Di dolori masticati
E tu lo sai che hai gli occhi pieni o che scrivi, Roma ha dei tavolini sparpagliati a raggiera Forse un giorno vedremo
Anche dei cinesi felici
e scappano, scappano via
come le dita di una mano
fare posto ad un altro giovedì
MARZO

Vivrò aspettando
e le perle dalle collane scivolano
sul cuscino
traumatizzate, violente e mute, per
il cielo è enorme e grasso
il momento giusto
in un passato di cui nessuno avrà memoria,
Indietro di un passo ma tutto i nomi dati alle cose le costringono
per scegliere
Che splendono, cadono nel vuoto,
Che poi pensavo alle cose che restano C’è qualcosa di greco, nelle stelle, mancano di profumo
e di verità.

L’intuizione è un platano a mezzogiorno,

LA PAURA
quando tutto è
Caldo e fermo e grano alto
L’intuizione è come un platano
In mezzo alle colline bruciate
Che per un attimo hai creduto di vedere
CHIARA ARALDI Giusto così
Per sopravvivere.
LA PAURA
7 Solo è rimasto questo, tra i canini
Un po’ di aria viscida e i muscoli molli
Ti guardi come stupito
Di non aver già cominciato a correre.
FREE PRODUCT FOR
E pure i rosari appesi al collo ondeggiano
VOICI LA BOMBE lenti e sfilacciati
lungo la curva di ogni cecità
Mentre cerchi nelle tasche
qualcosa che riesca
A giustificarti
A farti rientrare nei margini,
L’impaginazione della tua vita è
un desiderio inespresso.

Tra le cose che avevo ed ho perso:


un paio di scarpe rosse e
i miei sedici anni,
tu prova in ogni caso a ricordarmi così
mentre passo al limitare del bianco
con lo strascico di un vestito da sera
o nuda.
cont@ct: voicilabombe@gmail.com
Copertina & disegni: Luca Beolchi SMITH&LAFORGUE INDIPENDENT PRESS

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