Professional Documents
Culture Documents
ROBERT KIRKMAN
E
JAY BONANSINGA
Tutti i personaggi, le organizzazioni e gli eventi descritti in questo libro sono prodotti della
fantasia degli autori o usati in maniera fittizia.
THE WALKING DEAD 1: LASCESA DEL GOVERNATORE
Un libro di Panini Comics, divisione editoriale di Panini S.p.A.
Redazione e direzione: Panini Comics, viale Emilio Po 380, 41126 Modena. www.paninicomics.it
THE WALKING DEAD: RISE OF THE GOVERNOR. Copyright 2011
by Robert Kirkman and Jay Bonansinga. All rights reserved.
Originally published by St. Martins Press, LLC as the original publisher of the work.
In My Dreams by Jeanie B! copyright 2004 by Jeanne Bonansinga.
Used by permission.
Per ledizione italiana: 2012 Panini S.p.A.
Direttore editoriale MARCO M. LUPOI
Direttore mercato Italia SIMONE AIROLDI
Marketing ALEX BERTANI
Publishing manager Italia SARA MATTIOLI
Coordinamento editoriale LEONARDO RAVEGGI
Redazione GIAN LUCA RONCAGLIA, GIULIA BALLESTRAZZI
Ufficio grafico PAOLA LOCATELLI
Ufficio produzione ALESSANDRO NALLI
Traduzione STEFANO MENCHETTI e VANIA VITALI per LIBR@RY MOUSE
Cura editoriale MATTIA DAL CORNO
Per ledizione digitale:
Supervisione CARLO DEL GRANDE
Grafica e impaginazione ILARIA INGROSSO
Foto di copertina iStockphoto.com/shaunl
RINGRAZIAMENTI
Un ringraziamento speciale a Robert Kirkman, Brendan Deneen, Andy
Cohen, David Alpert, Stephen Emery e a tutti i bravi ragazzi del Circle of
Confusion.
Jay
Pollice in alto per Jay Bonansinga, Alpert e il resto del Circle
of Confusion, i bravi ragazzi della Image Comics e il timoniere Charlie
Adlard. Tutta la mia stima per Rosenman, Rosenbaum, Simonian e Lerner. E,
ovviamente Brendan Deneen.
Robert
PARTE PRIMA
UNO
Rannicchiato nelloscurit che sa di chiuso, col terrore a comprimergli il petto
e il dolore a pulsare nelle ginocchia, Brian Blake pensa a una cosa: se solo
possedesse un secondo paio di mani, potrebbe tapparsi le orecchie e tenere
lontano il rumore di teste umane fatte a pezzi. Purtroppo, le sole mani che
Brian possiede sono impegnate a coprire le piccole orecchie della bambina
che gli sta accanto nellarmadio.
La bimba di sette anni continua a tremargli tra le braccia, sobbalzando per
via dellintermittente THWACK-GAHHHH-THUMP che proviene da fuori. Poi
cala il silenzio, spezzato soltanto dal rumore appiccicoso di passi di stivali
sulle piastrelle insanguinate e da unondata di imprecazioni sussurrate nel
vestibolo.
Brian comincia a tossire di nuovo. Non pu evitarlo. Per giorni ha
combattuto contro quel dannato raffreddore, contro il dolore ostinato alle
articolazioni e contro il naso perennemente chiuso. Gli capita ogni autunno,
quando le giornate in Georgia si fanno umide e buie. Lumidit gli entra nelle
ossa, gli risucchia tutte le energie e gli toglie il fiato. E adesso, a ogni colpo di
tosse, sente anche il martellare della febbre.
Piegato in due da un altro spasmo soffocante, continua a tenere le mani
pressate sulle orecchie della piccola Penny. Sa che il rumore della sua tosse
richiamer lattenzione di quanti sono fuori dalla porta dellarmadio, nei
meandri della casa, ma non pu farci niente. A ogni attacco di tosse sottili
strisce di luce, come filamenti di fuochi dartificio, gli attraversano le pupille
chiuse.
Larmadio, largo appena un metro e venti e profondo forse novanta
centimetri buio come linterno di un calamaio e puzza di naftalina, merda di
topo e cedro stantio. Le buste di plastica, che rivestono gli abiti, pendono
nelloscurit e gli sfiorano il viso. Il fratello minore di Brian, Philip, gli ha dato il
permesso di tossire. In realt gli ha detto di tossire pure fino a strozzarsi
poich il rumore avrebbe fatto venir fuori i mostri, ma avrebbe fatto meglio a
non attaccare il suo dannato raffreddore alla bimba, la figlia di Philip. Se
lavesse fatto, allora Philip gli avrebbe spaccato la testa in due.
Lattacco di tosse passa.
Alcuni istanti dopo, un altro rumore di passi strascicati disturba il silenzio
fuori dallarmadio: unaltra cosa morta entra nella zona di neutralizzazione.
Brian preme le mani sulle orecchie di Penny con pi forza, e la bambina
sfondato.
Brian Blake ha la nausea e la gola gli si dilata involontariamente.
Okay, signori, questo un lavoro per noi dice Philip, rivolto ai due
compagni, Nick e Bobby, e a suo fratello, ma Brian riesce a sentirlo a
malapena sopra il battito sordo del suo stesso cuore.
Vede i corpi rimanenti di quelli che, negli ultimi due giorni, Philip ha
cominciato a chiamare maiali in doppia cottura, ammucchiati sul battiscopa
scuro e lucido della soglia del soggiorno. Forse i figli adolescenti che un
tempo vivevano l, forse visitatori che hanno sperimentato linospitalit del Sud
per colpa di un morso infetto: chiunque fossero, ora giacciono in mezzo a
unesplosione di sangue. Uno con la testa ammaccata e riversa a faccia in gi
sul pavimento, come una pentola messa ad asciugare, continua a pompare
fluidi scarlatti con la copiosit di un idrante aperto. Altri due hanno ancora le
lame delle piccole accette conficcate nel cranio e affondate fino al manico,
come le bandiere di esploratori trionfanti piantate su cime un tempo
irraggiungibili.
La mano di Brian scatta alla bocca per arginare la marea che sale
dallesofago. Ha la sensazione che qualcosa gli sfiori la testa, come se una
falena gli battesse ritmicamente sul capo. Alza lo sguardo.
Dal candeliere sopra la sua testa cola del sangue e una goccia gli cade sul
naso.
Nick, perch non vai a prendere un po di quei teli che abbiamo visto nel
Brian cade in ginocchio, si piega in avanti e vomita rumorosamente sul
parquet. Lammasso fumante di bile color cachi cola sulle piastrelle,
mescolandosi alle secrezioni dei morti.
Le lacrime gli bruciano negli occhi mentre rigurgita quattro giorni di
angoscia.
Philip Blake si lascia sfuggire un sospiro teso con ladrenalina che ancora
gli circola in corpo. Per un attimo non fa alcuno sforzo per avvicinarsi al
fratello: si limita a restare dov, posando lascia insanguinata e alzando gli
occhi al cielo. un miracolo che non gli si sia scavato un solco sopra le
palpebre, per tutte le volte che negli anni ha alzato gli occhi al cielo a causa
di suo fratello. Ma cosaltro pu fare? Quel povero figlio di puttana fa parte
della sua famiglia, e la famiglia la famiglia specie in tempi eccezionali
come questi.
La somiglianza c di sicuro, Philip non pu farci nulla. Philip Blake, alto,
slanciato e coi muscoli possenti di un facchino, ha gli stessi lineamenti di suo
fratello, gli stessi occhi scuri a mandorla e gli stessi capelli neri come il
impassibile e allegro brillare. Nel buio, si vede il fiato dei tre uomini che
trascinano i fardelli sulle assi coperte di gelida rugiada. Portano dei picconi
attaccati alla cintura e Philip ha una pistola dietro la schiena, infilata nella
cinta. una vecchia Ruger calibro .22 che ha comprato a un mercato delle
pulci anni fa, ma in questo momento nessuno vuole risvegliare i morti col
latrato di unarma da fuoco. Il vento porta il brusio rivelatore dei morti che
camminano, accompagnato dal suono di lamenti confusi e di passi strascicati,
provenienti da alcuni cortili del vicinato immersi nelle tenebre.
stato un inizio di autunno insolitamente rigido in Georgia, e forse quella
notte la colonnina di mercurio scender vicina allo zero, o addirittura anche
sotto. Almeno questo quanto la stazione radio locale ha affermato prima di
trasformarsi in un fruscio di scariche di statica. A questo punto del loro
viaggio, Philip e il suo gruppo controllano TV, radio e Internet sul BlackBerry
di Brian.
Nel mezzo del caos generale, i notiziari continuano ad assicurare alla
popolazione che va tutto alla grande, che il fidato governo ha il controllo della
situazione, che quel piccolo incidente sar sistemato nello spazio di poche
ore. Sulle frequenze della protezione civile, avvertimenti a cadenza regolare
esortano la gente a rimanere chiusa in casa, a tenersi lontana dalle aree
scarsamente popolate, a lavarsi le mani di frequente, a bere acqua
imbottigliata e bla bla bla.
Naturalmente nessuno ha risposte. E forse il segno pi inquietante di tutti
il crescente numero di stazioni che scompaiono. Fortunatamente le pompe di
benzina hanno ancora carburante, gli empori sono pieni di merce e la rete
elettrica, quella dei semafori, le stazioni di polizia e tutte le diavolerie
infrastrutturali della civilizzazione sembrano tenere duro.
Ma Philip teme che una perdita di potenza farebbe crescere il livello di
rischio oltre ogni immaginazione.
Buttiamoli nei cassonetti dietro il garage dice piano, quasi sussurrando,
trascinando due fardelli verso lo steccato di legno adiacente al garage con tre
posti auto. Vuole fare le cose in fretta e in silenzio. Non vuole attirare zombie.
Niente fuochi, niente rumori forti, niente colpi di pistola, se pu farne a
meno.
Dietro lo steccato di cedro alto pi di due metri c un vialetto coperto di
ghiaia, che serve la fila di spaziosi garage allineati sul retro delle case.
Nick trascina il suo carico oltre il cancello dello steccato, una solida lastra di
tavole di cedro con un chiavistello di ferro battuto. Lascia cadere il fagotto e
apre il cancello.
Alza lo sguardo e sul retro della casa coloniale vede la finestra illuminata
dallinterno.
Brian si staglia contro la porta scorrevole e picchietta sul vetro, facendo
cenno a Philip e agli altri di tornare indietro, subito.
La sua espressione brucia di urgenza. Non ha niente a che fare col golfista
morto, Philip lo capisce, c qualcosa che non va.
Oh, Dio, fa che non sia qualcosa che riguarda Penny.
Philip lascia cadere il piccone e percorre il prato in pochi istanti.
Che ne facciamo dei cadaveri? gli chiede Bobby Marsh.
Lasciateli l! urla Philip, salendo con un balzo i gradini del portico e
correndo verso le porte scorrevoli.
Brian lo aspetta sulla porta socchiusa. Devo farti vedere una cosa, fratello
dice.
Cosa c? Si tratta di Penny? Sta bene? Philip rientra in casa senza pi
fiato. Anche Bobby e Nick attraversano il portico e rientrano nel tepore della
casa coloniale.
Penny sta bene dice Brian. Tiene in una mano una foto incorniciata. Sta
bene. Dice che non le importa di rimanere ancora un po nellarmadio.
Sangue di Giuda, Brian, ma che cazzo?! Philip trattiene il fiato, le mani
serrate in un pugno.
Devo farti vedere una cosa. Vuoi restare qui stanotte? Brian si gira verso la
porta a vetri scorrevole. Guarda. La famiglia morta qui tutta insieme,
giusto? Tutti e sei? Sei?
Philip si asciuga la faccia. Sputa il rospo, fratello.
Guarda. In qualche modo si sono trasformati insieme. Come una famiglia,
giusto? Brian tossisce, poi indica i sei fagotti pallidi stesi vicino al garage. Ce
ne sono sei l fuori sullerba. Guarda. Mamma, pap e quattro bambini.
E allora, cazzo?
Brian ha in mano un ritratto incorniciato, la famiglia in un momento felice,
tutti che sorridono imbarazzati, vestiti coi loro vestiti della domenica. Lho
trovata sopra il pianoforte dice.
E?
Brian indica il bambino pi piccolo nella foto, un ragazzo di undici o dodici
anni, con un piccolo completo blu in stile marina militare, una frangetta
bionda e un sorriso tirato.
Brian guarda suo fratello e in tono solenne dice: Nella foto sono in sette.
DUE
La graziosa casa coloniale a due piani che Philip ha scelto per la loro sosta si
trova su una strada ben curata in fondo a un dedalo di alberi di un residence
protetto da una recinzione e conosciuto come Wiltshire Estates.
Situato fuori dalla superstrada 278, a circa venti miglia a est di Atlanta, il
quartiere grande duemilacinquecento ettari stato ricavato in una foresta di
pini dai lunghi aghi e di enormi, vecchie querce. Il confine meridionale si trova
di fronte alle vaste e sinuose colline di un campo da golf da trentasei buche
progettato da Fuzzy Zoeller.
La prosa infiorettata della brochure gratuita, che Brian Blake ha trovato
quella sera stessa sul pavimento di una guardiola abbandonata, descrive
quel posto come il sogno bagnato di Martha Stewart: Wiltshire Estates ti
regala uno stile di vita aristocratico con tutti gli agi della prima classe GOLF
Magazine Living lo ha definito il Meglio del Meglio al suo interno c anche
il Shady Oaks Plantation Resort & Spa, il classico complesso tripla A, cinque
diamanti e cose del genere vi operano pattuglie di vigilanza in servizio
continuato soluzioni abitative da 475,000 dollari fino a oltre un milione.
A bordo della Chevy Suburban arrugginita di Philip, il gruppo dei Blake era
capitato davanti alla recinzione esterna al tramonto di quello stesso giorno,
mentre era sulla strada per il centro profughi di Atlanta. Alla luce dei fari,
avevano visto lelaborata recinzione di ferro battuto e il grande arco con la
targa di metallo su cui era stato inciso il nome del Wiltshire e si erano fermati
per investigare.
Sulle prime, Philip aveva pensato che il posto potesse servire per una sosta
breve, un luogo dove riposare e magari cercare un po di provviste prima di
completare lultima parte del viaggio verso la citt. Forse avrebbero trovato
altri come loro, altri esseri viventi, magari qualche buon samaritano che li
avrebbe aiutati. Ma quando i cinque viaggiatori stanchi, affamati, tesi e
sconvolti avevano compiuto una prima ricognizione delle stradine sinuose del
Wiltshire, con il buio che calava rapidamente, avevano compreso che il posto
era, per lo pi, morto.
Non cerano luci accese alle finestre e solo pochissime macchine erano
rimaste nei vialetti o accanto ai marciapiedi. Un idrante antincendio zampillava
trascurato in un angolo, spruzzando un getto dacqua schiumosa su un prato.
In un altro angolo, stava abbandonata una BMW col muso avvolto attorno a
un palo del telefono e lo sportello del passeggero ritorto e spalancato. A
allora che Philip aveva mandato Nick alla Suburban per prendere
lassortimento di asce contenuto nel bagagliaio.
Ti dico che li abbiamo stanati tutti sta dicendo Philip per calmare suo
fratello, che seduto in cucina, nellangolo per la colazione.
Brian non dice niente, si limita a fissare la tazza colma di cereali.
Vicino a s ha una bottiglia di sciroppo per la tosse, di cui ha gi ingoiato un
buon quarto.
Penny seduta accanto a lui, anche lei con una tazza di cereali. Un piccolo
pinguino di pezza delle dimensioni di una pera posato accanto alla tazza
della bambina e, di tanto in tanto, lei muove il cucchiaino verso la bocca del
pupazzo, fingendo di condividere con lui i suoi cereali.
Abbiamo perlustrato ogni centimetro di questo posto prosegue Philip
mentre spalanca ogni pensile. La cucina una cornucopia, piena fino allorlo
di cibo di prima qualit e oggetti di lusso: caff da intenditori, frullatori a
immersione, calici di cristallo, cestelli per il vino, pasta fatta a mano, deliziose
confetture e gelatine, condimenti di ogni sorta, liquori costosi e attrezzi da
cucina di ogni genere. Il gigantesco forno Viking Range immacolato e
limponente frigorifero Sub-Zero stracolmo di carne di prima scelta, frutta,
salse, latte, formaggi e piccoli contenitori di porcellana bianca con avanzi
ancora freschi. Forse andato a trovare qualche parente o cose del genere
aggiunge Philip, prendendo nota di un ottimo Scotch di malto posato su un
ripiano. Magari dai nonni, oppure a dormire a casa di un amico, che ne so.
Ges santo, guardate qua! esclama Bobby Marsh dallaltra parte della
stanza. in piedi davanti alla dispensa e ispeziona bramoso le provviste al
suo interno. Sembra quasi quel cazzo di Willy Wonka e La Fabbrica di
Cioccolato focacce, biscotti e il pane ancora fresco.
Il posto sicuro, Brian dice Philip, posando la bottiglia di Scotch.
Sicuro? Brian Blake fissa la superficie del tavolo. Tossisce e rabbrividisce.
quello che ho detto. A dire il vero, credo che
Ne abbiamo appena persa unaltra! dice una voce dallaltro lato della
cucina.
Nick. Negli ultimi dieci minuti, si dedicato a uno zapping nervoso tra i
canali TV di un piccolo schermo al plasma montato sotto un mobiletto a
sinistra del lavello, in cerca di aggiornamenti; ma adesso, a un quarto dalla
mezzanotte, ora degli Stati Uniti Centrali, Fox 5 News che trasmette da
Atlanta appena diventata una serie di scariche statiche. Tutto ci che il
decoder riesce a captare, a parte i network nazionali che trasmettono repliche
di documentari e vecchi film, lincrollabile CNN di Atlanta. E tutto ci che
bevute.
Ben presto, durante la sua vita da uomo sposato, Philip aveva cominciato a
sbronzarsi regolarmente coi suoi compagni di liceo, pi che altro per ricordare
a se stesso comera essere giovane, single e irresponsabile. Ma dopo la morte
di Sarah, i tre si erano allontanati. Lo stress di ritrovarsi genitore single e di
lavorare di giorno allofficina di marmitte e di notte alla guida di un camion,
con Penny che dormiva nella cabina, lo aveva consumato. Le serate coi
ragazzi erano diventate sempre meno frequenti. Di tanto in tanto, per, Philip
trovava ancora il tempo per vedersi con Bobby e Nick gi al Tally Ho o al
Wagon Wheel Inn, o in qualche altro locale di Waynesboro, per una serata di
innocente dissolutezza (mentre mamma Rose badava a Penny).
In anni pi recenti, Philip aveva cominciato a chiedersi se continuava a
frequentare Bobby e Nick meccanicamente, solo per ricordare a se stesso di
essere vivo. Forse era per questo che la domenica precedente, quando quella
merda aveva colpito il ventilatore a Waynesboro e lui aveva deciso di prendere
Penny e tagliare la corda verso un posto pi sicuro, aveva arruolato anche
Nick e Bobby. Gli sembravano un pezzo del suo passato e in qualche modo
quella cosa lo aveva aiutato.
Ma non aveva mai avuto intenzione di portare con s Brian. Imbattersi in lui
era stato un incidente. Quel primo giorno sulla strada, poco meno di settanta
chilometri a ovest di Waynesboro, Philip aveva compiuto una rapida
deviazione verso Deering, per controllare sua madre e suo padre. Lanziana
coppia viveva in una comunit per pensionati vicino alla base militare di Fort
Gordon. Quando Philip era arrivato nella cittadina dove vivevano i suoi vecchi,
aveva scoperto che lintera popolazione di Deering era stata spostata nella
base per motivi di sicurezza.
Quella era la buona notizia. La cattiva era che cera anche Brian. Se ne
stava rintanato nella casa abbandonata, rannicchiato nel ristretto spazio del
seminterrato, pietrificato dal crescente numero di morti viventi che si
aggiravano in quella zona isolata. Philip aveva quasi dimenticato lattuale
condizione di suo fratello: Brian era tornato a vivere a casa dei suoi dopo che
il matrimonio con quella pazza giamaicana di Gainesville aveva preso,
letteralmente, il volo. La ragazza aveva tagliato la corda e se nera tornata in
Giamaica. Per questo, oltre al fatto che tutti gli strampalati piani di Brian per
fare soldi erano andati allaria uno dopo laltro, la maggior parte dei quali
finanziati dai loro genitori (come la sua ultima, geniale idea di aprire un
negozio di musica ad Athens, dove ce nera uno a ogni angolo), Philip
rabbrividiva allidea di doversi prendere cura di suo fratello troppo a lungo. Ma
con un cenno.
Nick prende la parola. Amico, se restiamo qui, solo questione di tempo
prima che quelle cose l fuori Si ferma, guardando la bambina. Tutti sanno
cosa intende.
Penny studia i cereali inzuppati come se non ascoltasse.
Questi posti sono solidi, Nicky ribatte Philip, posando la bottiglia e
incrociando le braccia muscolose sul petto. Philip ha riflettuto parecchio sul
problema delle cose che vagano nel campo da golf. Il segreto sta tutto nel
mantenere il silenzio, coprire le luci di notte, non emettere rumori e odori, non
fare chiasso. Finch abbiamo energia elettrica e manteniamo la calma, siamo
a cavallo.
Con una pistola? dice Nick. Voglio dire, non possiamo nemmeno usarla
senza attirarli.
Controlleremo le altre case, cercheremo delle armi. Questi ricchi bastardi
vanno pazzi per la caccia ai cervi, magari troviamo anche un silenziatore per
la Ruger diavolo, possiamo costruirne uno. Hai visto quel laboratorio di
sotto?
Dai, Philip. Cos, adesso siamo armaioli? Voglio dire tutto ci che
abbiamo per difenderci al momento sono alcuni
Philip ha ragione.
La voce di Brian sorprende tutti per come arriva, con un tono rauco e
ansimante, ma sicuro. Scansa i cereali e alza lo sguardo verso suo fratello.
Hai ragione.
Philip forse quello pi sorpreso dalla fermezza della voce nasale di Brian.
Brian si alza, gira attorno al tavolo e rimane in piedi davanti alla porta che
conduce al soggiorno spazioso e arredato con gusto, dove le luci sono spente
e tutte le tende sono tirate. Indica il muro anteriore della casa.
Fondamentalmente, il problema la facciata. I lati e il retro sono protetti
abbastanza bene dallo steccato. I morti non sembrano in grado di, come dire,
penetrare le barriere e cose del genere e tutte le case di questo isolato
hanno un cortile recintato. Per un momento, sembra sul punto di tossire ma
si trattiene e si mette la mano sulla bocca. La mano trema. Prosegue. Se
riusciamo a, come dire, prendere in prestito un po di materiale dagli altri
cortili, dalle altre case, forse possiamo costruire un muro di sicurezza davanti
alla facciata, forse anche davanti alle case vicine.
Bobby e Nick si guardano, nessuno reagisce, ma alla fine Philip con un
lieve sorriso dice: Dategli ascolto: lui stato al college.
passato molto tempo da quando i fratelli Blake si sono scambiati un
sorriso, ma adesso Philip vede che il suo fratello buono a nulla vuole essere
daiuto, vuole fare qualcosa per la causa, vuole essere un uomo. E Brian
sembra aver guadagnato un po di fiducia dallapprovazione di Philip.
Nick non convinto. Per quanto tempo? Qui dentro mi sento come un
pesce in un barile.
Non sappiamo cosa accadr dice Brian, la voce roca eppure in un certo
modo frenetica. Non sappiamo cos che ha causato questa cosa, quanto
durer potrebbero, che so, capire come risolverla, trovare un antidoto o
qualcosa del genere potrebbero gettare delle sostanze chimiche dagli
irrigatori, il Centro Controllo Malattie potrebbe arginare la cosa non si sa
mai. Io credo che Philip abbia ragione in pieno. Dovremmo fermarci e
prendercela comoda per un po.
Dannatamente giusto dice con un sorriso Philip Blake che, ancora seduto
con le robuste braccia incrociate, strizza locchio al fratello.
Brian ricambia locchiolino con un lieve cenno di soddisfazione, togliendosi
un ciuffo di capelli sporchi e unti dagli occhi. Respira per un attimo col fiato
corto e debole, poi si dirige trionfale verso la bottiglia di Scotch, che sul
tavolo accanto a Philip. La afferra con un vigore che non mostra da anni, la
porta alle labbra e beve una gigantesca sorsata, con la spavalderia vittoriosa
di un vichingo che festeggia una fruttuosa razzia.
Ma sobbalza allistante, piegato in due, e comincia a emettere una scarica di
colpi di tosse. Spruzza per tutta la cucina met del liquore che ha in bocca e
continua a tossire e tossire e tossire e ad ansimare furiosamente: gli altri si
limitano a guardarlo. La piccola Penny sbalordita, lo guarda coi suoi
occhioni stupiti e si strofina le goccioline di liquore dalla guancia.
Philip guarda prima la sua patetica imitazione di fratello e poi i suoi amici.
Bobby Marsh tenta di soffocare una risata e Nick reprime la sua torcendo la
bocca. Philip cerca di dire qualcosa ma non pu fare a meno di mettersi a
ridere. Gli altri lo imitano.
Ben presto, scoppiano tutti in una risata isterica, anche Brian, e per la prima
volta da quando quellincubo ha sconvolto le loro vite, una risata genuina: la
liberazione di qualcosa di oscuro e fragile che si annida in tutti loro.
Quella notte, provano a dormire a turno. Si sono scelti una camera per uno
al secondo piano; i resti dei precedenti abitanti sembrano inquietanti
manufatti esposti in un museo: un mezzo bicchiere dacqua posato sul
comodino, un romanzo di John Grisham aperto a una pagina che nessuno
legger mai pi, un paio di pon pon appesi al letto a baldacchino di una
ragazzina.
Per gran parte della notte, Philip fa la guardia di sotto, in salotto, con la
pistola posata accanto a lui su un tavolino da caff e Penny accoccolata sotto
le coperte su un divano ad angolo di fianco alla sua poltrona. La bambina
tenta invano di prendere sonno e verso le tre del mattino Philip, assorto nel
pensiero angoscioso dellincidente di Sarah, si accorge, con la coda
dellocchio, che Penny continua a rigirarsi senza posa.
Si china su di lei, le accarezza i capelli scuri e sussurra: Non riesci a
dormire?.
La bambina ha le coperte tirate fino al mento e lo guarda. Scuote la testa. Il
suo viso cinereo quasi angelico nella luce arancione della stufetta elettrica,
che Philip ha sistemato accanto al divano. Allesterno, nel vento che si ode a
malapena sopra il ronzio della stufa, il coro dissonante di lamenti
incessante, come un flusso di onde infernali che lambiscono una spiaggia.
Pap qui, pulcino, non aver paura dice con dolcezza Philip, sfiorandole
la guancia. Sar sempre qui.
Lei annuisce.
Philip le rivolge un sorriso tenero, si china su di lei e la bacia sul
sopracciglio sinistro. Non lascer che ti succeda niente.
Lei annuisce di nuovo. Ha sistemato il piccolo pinguino nellincavo del collo,
lo guarda e aggrotta le sopracciglia. Si porta lanimale di pezza allorecchio e
si comporta come se le sussurrasse un segreto. Alza lo sguardo verso suo
padre.
Pap?
S, pulcino?
Pinguino vuole sapere una cosa.
Cosa?
Pinguino vuole sapere se la gente ammalata.
Philip prende un respiro profondo. Di pure a Pinguino che s, sono molto
malati. Sono pi che malati. per questo che abbiamo messo fine alle loro
sofferenze.
Pap?
S?
Pinguino vuole sapere se anche noi ci ammaleremo.
Philip le accarezza la guancia. No, signorina. Puoi dirgli che rimarremo sani
come pesci.
La bambina sembra ora abbastanza soddisfatta: distoglie lo sguardo e fissa
il vuoto ancora per un po.
Alle quattro di quello stesso mattino, unaltra anima insonne, in unaltra
TRE
Dopo aver sentito il rumore e averlo identificato quasi inconsciamente come
qualcosa di diverso dai normali rumori dassestamento della casa, del vento
negli abbaini o della caldaia, Brian si siede sul bordo del letto.
Solleva la testa e ascolta con maggior attenzione. Sembra qualcuno che
gratta qualcosa o il debole suono del tessuto che si strappa. Sulle prime,
Brian sente il bisogno di andare a chiamare suo fratello. Philip sarebbe la
scelta migliore per occuparsi della cosa. Potrebbe essere il ragazzo, santo
cielo o qualcosa di peggio.
Poi per, quasi subito, Brian ci ripensa e si ferma. Ha intenzione di andare a
nascondersi come al solito? Vuole correre, come al solito, da suo fratello,
suo fratello minore, Dio santo, lo stesso individuo a cui Brian teneva la mano
quando attraversavano la strada per andare alla scuola elementare della
Contea di Burke? No, dannazione. Non stavolta. Stavolta, Brian tirer fuori le
palle.
Prende un respiro profondo, si gira e cerca la torcia elettrica che ha lasciato
sul comodino. La trova e la accende.
Il raggio sottile attraversa la stanza immersa nelloscurit e crea una pozza
di luce argentea sulla parete opposta Solo tu e io, Justin, pensa Brian
mentre si alza. La sua mente lucida. I sensi crepitano.
La verit che si sentito incredibilmente bene quella sera, quando ha
convenuto coi piani di suo fratello, quando ha visto quello sguardo nei suoi
occhi, come a dire che forse, dopotutto, lui non un perdente e uno sfigato.
tempo di fargli vedere che quel momento in cucina non stato un caso:
Brian pu occuparsi di quel lavoro tanto quanto Philip.
Si muove in silenzio verso la porta.
Prima di uscire, afferra la mazza da baseball di metallo che ha trovato nella
camera di uno dei ragazzi.
Nel corridoio i fruscii come di carta stropicciata sono pi nitidi: Brian si ferma
sotto lingresso del solaio, che una botola pomposamente incassata nel
soffitto del pianerottolo. Le altre camere da letto, da dove echeggia il profondo
russare di Bobby Marsh e Nick Parsons, sono situate dallaltra parte, sul lato
est della casa, fuori portata dorecchio. Ecco perch Brian stato il solo a
sentirli.
Una cinghia di cuoio pende dal soffitto, abbastanza in basso da consentirgli
di saltare e afferrarla. Tira la chiusura a molla fino a spalancare la botola e la
nellimpatto.
Brian emette un rantolo e indietreggia alla vista del topo che scompare
dentro il buco, arretrando verso i meccanismi interni della base del lettino.
Philip si lascia sfuggire un sospiro di sollievo e abbassa lascia. Comincia a
dire qualcosa quando sente una lieve melodia metallica risuonare nellombra
accanto a lui. Brian guarda in basso, ansimando.
Una piccola scatola, di quelle contenenti un pupazzo a molla, caduta a
causa dellimpatto della mazza e giace sul pavimento.
Limpatto ha azionato la musica metallica, che suona ancora qualche nota di
una melodia da circo.
Poi il clown giocattolo sbuca di lato dal contenitore caduto.
B dice Philip con un tono di voce stanco e ben poco divertito.
Il loro umore migliora leggermente il mattino seguente, dopo unabbondante
colazione a base di uova strapazzate, fette di bacon, semolino, prosciutto,
focacce, pesche fresche e t. Il fragrante profumo del caff, della cannella e
della carne affumicata che sfrigola riempie tutta la casa. Nick prepara anche
la sua speciale salsa Redeye1, mandando in estasi Bobby.
Brian trova qualche medicina contro il raffreddore nellarmadietto dei
medicinali della camera padronale e comincia a sentirsi un po meglio dopo
aver mandato gi alcune capsule di DayQuil.
Dopo colazione, esplorano le immediate vicinanze, senza spingersi oltre
lisolato conosciuto come Green Briar Lane, e ottengono ancora buone
notizie. Trovano un tesoro di provviste e materiali da costruzione: cataste di
legna per i camini, tavole di legno avanzate, altro cibo nei frigoriferi dei vicini,
taniche di benzina nei garage, vestiti e stivali invernali, scatole di chiodi,
liquori, fiamme ossidriche, acqua imbottigliata, una radio a onde corte, un
computer portatile, un generatore, pile di DVD e, in uno degli scantinati, una
rastrelliera zeppa di fucili da caccia e scatole di proiettili.
Nessun silenziatore, ma a caval donato non si guarda in bocca.
Hanno fortuna anche con i non morti. Le case dirimpetto a quella coloniale
sono vuote: a quanto pare, i residenti hanno tagliato la corda prima che la
merda si infittisse. A due case di distanza, sul lato ovest, Philip e Nick
incontrano unanziana coppia che si trasformata, ma qualche colpo
daccetta ben piazzato basta a far fuori i vecchi senza difficolt, in modo
rapido e soprattutto silenzioso.
Quel pomeriggio, Philip e i compagni cominciano a lavorare con cautela alla
barricata che dovr attraversare il viale alberato davanti alla casa coloniale e
alle due case vicine, per un totale di quarantacinque metri per i tre lotti e
Credo che i chiodi possano abbatterli dice Philip dopo cena, camminando
avanti e indietro davanti alle finestre sbarrate del lussuoso soggiorno, la
sparachiodi in mano come un promemoria.
Gli altri stanno seduti intorno al lungo tavolo di quercia lucido con gli avanzi
della cena disseminati davanti a loro. Brian ha cucinato per tutti, scongelando
un arrosto nel forno a microonde e preparando una salsa con un cabernet di
unottima annata e una spruzzata di crema. Penny di l nel soggiorno a
guardare un DVD di Dora lesploratrice.
S, ma hai visto quanto ci ha messo a venire gi? precisa Nick, spingendo
un pezzo della carne che non ha finito sul piatto. Dopo che gli hai sparato
per un secondo sembrava quasi che quella dannata cosa fosse drogata.
Philip continua a camminare pensoso, premendo il grilletto della
sparachiodi. Gi, ma alla fine andata gi.
pi silenziosa di una pistola, te lo concedo.
Ed maledettamente pi facile che spaccargli la testa con unascia.
Bobby ha appena cominciato a servirsi un secondo piatto di arrosto e di
salsa. Peccato che tu non abbia una prolunga di dieci chilometri dice a
bocca piena.
Philip preme ancora il grilletto. Magari possiamo attaccare questo affare a
una batteria.
Nick alza lo sguardo. Come la batteria di una macchina?
No: qualcosa che potremmo portarci dietro pi facilmente, come una di
quelle grosse batterie per le lampade o come una falciatrice elettrica.
Nick scrolla le spalle.
Bobby mangia.
Philip cammina e riflette.
Brian fissa il muro, rimuginando: Devessere qualcosa che ha a che fare col
cervello.
Cosa? Philip guarda suo fratello. Di cosa stai parlando, Bri?
Brian lo guarda. Quelle cose i malati. Sostanzialmente si tratta del
cervello, giusto? Devessere cos. Fa una pausa e guarda il suo piatto. Sono
ancora dellidea che non sappiamo nemmeno se sono morti.
Nick lo guarda. Vuoi dire dopo che li facciamo fuori? Dopo che li
distruggiamo?
No, voglio dire prima risponde Brian. Intendo sto parlando della
condizione in cui sono.
Philip smette di camminare. Cazzo, fratello luned ne ho visto uno venire
schiacciato dalla motrice di un tir e dopo dieci minuti trascinarsi lungo la
strada con le budella di fuori. Lhanno detto su tutti i notiziari. Sono morti,
campione. Sono decisamente morti.
Sto solo dicendo che il sistema nervoso centrale delluomo complicato,
fratello. Tutta questa merda adesso nellambiente, nuovi tipi di merda.
Ehi, se vuoi portare una di quelle cose da un dottore per fargli fare un
check-up, accomodati.
Brian sospira. Voglio solo dire che non ne sappiamo ancora abbastanza.
Non sappiamo un cazzo.
Sappiamo tutto ci che ci serve sapere dice Philip, gettandogli unocchiata.
Sappiamo che aumentano ogni giorno che passa e che sembrano solo
intenzionati ad averci per pranzo. Che il motivo per cui dobbiamo restare qui
per un po e aspettare che le acque si calmino.
Brian emette un sospiro stanco e doloroso. Gli altri restano in silenzio.
Durante quella pausa, sentono i flebili rumori che hanno sentito per tutta la
notte, i rumori provenienti dalloscurit di fuori: il battito soffocato e
intermittente di figure insensibili che colpiscono la barricata improvvisata.
Nonostante gli sforzi di Philip per erigere il baluardo in fretta e in silenzio, il
fracasso del lavoro che hanno fatto quel giorno ha attirato altri cadaveri
ambulanti.
Quanto a lungo pensi che riusciremo a restare qui? chiede Brian piano.
Philip si siede, posa la sparachiodi sul tavolo e beve un altro sorso di
bourbon. Fa un cenno verso il soggiorno, da dove, in modo incongruo,
provengono le voci bizzarre dei personaggi del cartone animato.
Ha bisogno di riposare dice Philip. esausta.
Adora tutti quei giochi nel cortile sul retro dice Brian con un sorriso debole.
Philip annuisce. Qui pu vivere una vita normale per un po.
Tutti lo guardano e riflettono in silenzio su quel concetto.
Alla salute di tutti i ricchi bastardi del mondo dice Philip, sollevando il
bicchiere.
Gli altri brindano senza sapere esattamente a cosa o quanto a lungo
durer.
QUATTRO
Il giorno seguente, nel limpido sole autunnale, Penny gioca nel cortile sotto lo
sguardo vigile di Brian. Gioca per tutta la mattina mentre gli altri fanno
linventario e dividono le provviste. Nel pomeriggio, Philip e Nick mettono in
sicurezza le lunghe e strette finestre dello scantinato con tavole
supplementari e cercano invano di modificare la sparachiodi per collegarla
alla corrente continua, mentre Bobby, Brian e Penny giocano a carte in
soggiorno.
La vicinanza dei non morti una costante: sono squali che nuotano sotto la
superficie di ogni decisione e attivit. Ma per il momento, c solo qualche
randagio occasionale, un vagabondo che sferra un colpo isolato contro lo
steccato, per poi trascinarsi via. Per la maggior parte, lattivit dietro la
barricata di tavole di cedro alte due metri su Green Briar Lane passata
inosservata allo sciame.
Quella notte, dopo cena, con le tende tirate, guardano tutti insieme un film
di Jim Carrey in soggiorno e si sentono di nuovo quasi normali. Stanno
cominciando tutti ad abituarsi a quel posto. Ormai badano a malapena ai tonfi
soffocati che di tanto in tanto si odono nelloscurit. Brian ha praticamente
dimenticato il dodicenne scomparso, e dopo che Penny andata a letto, gli
uomini fanno piani a lungo termine.
Discutono delle implicazioni di restare nella casa coloniale finch durano le
provviste, provviste sufficienti per settimane. Nick si domanda se dovrebbero
mandare qualcuno in esplorazione, magari per verificare la situazione sulle
strade verso Atlanta, ma Philip irremovibile. Lasciamo che quelli l fuori se
la vedano tra loro consiglia.
Nick continua a tenere sotto controllo radio, TV e Internet ma simili alle
deboli funzioni corporee di un malato terminale, i media sembrano spegnersi
un organo dopo laltro. La maggior parte delle stazioni radio trasmette ormai
solo programmi registrati o inutili informazioni demergenza. I canali televisivi
via cavo sono ancora operativi e trasmettono ventiquattrore su ventiquattro
annunci automatici della protezione civile o inspiegabili, incongrue repliche di
pubblicit notturne.
Giunti al terzo giorno, Nick comprende che la maggior parte delle frequenze
radio si ormai ridotta a semplici scariche statiche, la maggior parte dei canali
via cavo solo effetto neve e il Wi-Fi della casa andato. Non funzionano
nemmeno le connessioni via telefono, e le telefonate che Nick fa
Non saprei.
Cosa vuoi fare?
Bobby!
Luomo grasso avanza pesantemente nei suoi pantaloni della tuta e a piedi
nudi, mangiando una banana. Philip si volta verso il corpulento amico e dice:
Vestiti.
Bobby manda gi un grosso boccone di banana. Che succede?
Philip ignora la domanda e guarda Brian. Tieni Penny nel soggiorno.
Va bene dice Brian e si allontana di corsa.
Philip si avvia verso le scale e, mentre se ne va, ordina: Prendi la
sparachiodi e tutte le prolunghe che riesci a portare e anche le accette!.
FFFFFFFOOOMP! Il numero cinque va gi come una gigantesca bambola
di pezza coi pantaloni di un completo sbrindellati; gli occhi morti e lattiginosi
si rovesciano allindietro mentre scivola a terra lungo laltro lato dello steccato
e il corpo putrido crolla sul viale. Philip fa un passo indietro, respirando a
fatica per lo sforzo, bagnato di sudore nel giubbotto e nei pantaloni di jeans.
I numeri da uno a quattro sono stati facili come sparare a un pesce in un
barile, una donna e tre uomini, a ognuno dei quali Philip si avvicinato di
soppiatto con la sparachiodi mentre colpivano e artigliavano il punto debole
dellangolo dello steccato. Philip si limitato a starsene sul montante pi
basso con una buona angolazione sulle loro teste. Li ha abbattuti rapido, uno
dopo laltro. FFFFOOOMP! FFFFOOOMP! FFFFOOOMP! FFFFOOOMP!
Il numero cinque stato il pi sfuggente. Spostatosi inavvertitamente dalla
linea di fuoco allultimo momento, ha fatto un piccolo passo da ubriaco, poi ha
allungato il collo verso Philip, chiudendo i denti di scatto. Philip ha dovuto
sprecare due chiodi, che sono rimbalzati lontani sul marciapiede, prima di
riuscire a ficcarne uno nella corteccia cerebrale dello stronzo vestito di lusso.
Adesso Philip riprende fiato, piegato in due dalla stanchezza, la sparachiodi
ancora nella mano destra, ancora attaccata alla presa della casa con quattro
prolunghe da otto metri. Si raddrizza e ascolta. Il viale silenzioso. Lo
steccato tiene.
Si guarda dietro da sopra la spalla e vede Bobby Marsh nel cortile sul retro,
a circa trenta metri di distanza. Il ciccione seduto sul suo culo grasso e
cerca di riprendere fiato, appoggiandosi contro una piccola cuccia
abbandonata. La cuccia ha un tetto coperto di piccole tegole e le parole
laddie boy sono state incise sopra lapertura.
Questa gente ricca e i loro fottuti cani, pensa mesto Philip, ancora un po
depresso e nervoso. Probabilmente quella bestia mangiava meglio di molti
bambini.
Oltre lo steccato, a circa sei metri da Bobby, a ridosso della recinzione, ci
sono i resti scomposti di una donna morta, con unaccetta ancora conficcata
nel cranio dove Bobby Marsh lha colpita.
Philip rivolge a Bobby un cenno e uno sguardo interrogativo. Tutto a posto?
Bobby ricambia il gesto alzando il pollice.
Poi quasi senza preavviso le cose cominciano ad accadere molto in
fretta.
Il primo segno che c qualcosa di decisamente non a posto si manifesta
appena un secondo dopo che Bobby ha fatto al suo amico, capo e mentore il
segno col pollice alzato. Fradicio di sudore, col cuore che ancora batte
allimpazzata per la fatica di muovere il suo grosso corpo, mentre
appoggiato alla cuccia, Bobby riesce ad accompagnare il gesto con un
sorriso del tutto ignaro del rumore soffocato che proviene da dentro la
cuccia.
Da anni ormai, Bobby Marsh agogna segretamente di compiacere Philip
Blake, e la prospettiva di rivolgergli il pollice alzato dopo un lavoro difficile ben
fatto lo riempie di una strana sorta di soddisfazione.
Figlio unico, a malapena capace di diplomarsi al liceo, Bobby si era
attaccato a Philip negli anni precedenti alla morte di Sarah Blake e dopo,
quando Philip si era allontanato dai suoi compagni di bevute, Bobby aveva
disperatamente cercato di riallacciare i contatti. Aveva chiamato Philip fin
troppe volte; quando erano insieme parlava troppo e spesso si era reso
ridicolo nel tentativo di essere allaltezza del dinoccolato maschio alfa del
gruppo. Ma ora, in uno strano modo, Bobby si sente come se quella bizzarra
epidemia, tra le altre cose, gli abbia consentito di rinsaldare il suo legame con
Philip.
Ed probabilmente per tutti questi motivi che, sulle prime, Bobby non sente
il rumore che viene da dentro la cuccia.
Quando il tonfo arriva, come se un cuore gigantesco battesse dentro la
capanna in miniatura, il sorriso di Bobby gli si congela sulla faccia e il pollice
alzato cade di lato. E quando la comprensione che dentro la cuccia c
qualcosa che si muove riesce a farsi strada tra le sinapsi del cervello di Bobby
e viene registrata abbastanza chiaramente da farlo muovere, gi troppo
tardi.
Qualcosa di piccolo e schiacciato sul terreno balza fuori dallapertura ad
arco della cuccia.
Philip ha gi attraversato met cortile, correndo a tutta velocit, quando
diventa chiaro che la cosa che si appena fatta strada fuori dalla cuccia un
piccolo essere umano o meglio un putrescente, bluastro, contorto facsimile
di un piccolo essere umano, con foglie e merda di cane tra i capelli biondi e
arruffati, e una catena avvolta intorno alla vita e alle gambe.
F-FAN-FANCULOOOOO! geme Bobby e si agita per allontanarsi dal
cadavere dodicenne mentre la cosa che un tempo era un bambino si lancia
sulla sua gamba grossa come un prosciutto.
Bobby rotola di lato e riesce a liberarsi appena in tempo: la piccola faccia
contorta, simile a una zucca cava con dei buchi al posto degli occhi, ingoia
lerba dove fino a un attimo prima cera stato larto di Bobby.
Philip adesso a quindici metri di distanza e corre verso la cuccia alla
massima velocit, con la sparachiodi alta come una bacchetta da rabdomante
puntata sul mostro in miniatura. Bobby si trascina come un granchio sullerba
umida, facendo patetica mostra del solco tra le natiche; i suoi rantoli sono
acuti e striduli come quelli di una ragazzina.
Il minuscolo demonio si muove con lenergia sgraziata di una tarantola,
strisciando sullerba verso Bobby, che cerca di rimettersi in piedi e scappare,
ma le sue gambe si ingarbugliano facendolo cadere di nuovo, stavolta
allindietro.
Philip lontano sei metri, quando Bobby comincia a gridare in un tono
ancora pi acuto. Il bambino zombie gli stringe una mano simile a un artiglio
intorno alla caviglia e prima che Bobby possa divincolarsi, gli affonda la bocca
fitta di denti imputriditi nella gamba.
DANNAZIONE! tuona Philip, mentre si avvicina con la sparachiodi.
Trenta metri dietro di lui, la prolunga si stacca dalla presa elettrica.
Philip sbatte la punta della sparachiodi sulla parte posteriore del cranio del
mostro, che ha gi afferrato il corpo grasso e tremante di Bobby.
Il grilletto della sparachiodi fa clic. Non succede niente. Lo zombie scava a
fondo nella coscia flaccida di Bobby, come un piranha, tranciandogli larteria
femorale e portandosi via met del suo scroto. Le grida di Bobby si riducono a
un ululato di dolore mentre Philip istintivamente getta via la sparachiodi e si
lancia incerto sulla bestia. La strappa via dal suo amico come se rimuovesse
una sanguisuga enorme e la scaglia, a testa in gi, lontano sul il giardino
prima che possa mordere ancora.
Il bambino morto crolla a terra e rotola a cinque o sei metri di distanza
sullerba fangosa.
Nick e Brian schizzano fuori di casa: Brian va ad afferrare la prolunga e Nick
corre attraverso il prato con un piccone. Philip afferra Bobby e prova a farlo
Cosa?
Prima che il contagio si diffonda.
Ma come pensi di
Non sappiamo quanto velocemente si diffonda; dobbiamo provare, gli
dobbiamo almeno questo.
Ma
Ho bisogno che tu vada a prendere la sega per il ferro dal capanno e che
la porti
Una voce risuona dietro di loro, interrompendo la litania nervosa di Philip.
Ragazzi?
Brian, e dal suono tetro della sua voce nasale le notizie sono
probabilmente cattive.
Philip e Nick si girano.
Bobby Marsh immobile.
Brian si inginocchia accanto a lui e sui suoi occhi cala un velo. troppo
tardi.
Philip e Nick si avvicinano al punto dove Bobby giace sullerba, con gli occhi
chiusi. Il petto enorme e flaccido non si muove. La bocca spalancata.
Oh, no Ges Cristo Santo, no dice Nick, fissando lamico morto.
Philip non dice niente per un lungo tempo. Nessuno di loro lo fa.
Il grosso corpo dellamico giace immobile sul terreno bagnato per minuti
interminabili finch qualcosa non si agita nelle estremit delluomo, nei
tendini delle gambe massicce e nella punta delle dita grassocce.
Allinizio, il fenomeno sembra quasi il tipico spasmo nervoso che i becchini
vedono di tanto in tanto, il sussulto del motore diesel del sistema nervoso
centrale di un cadavere. Nick e Brian osservano con gli occhi sempre pi
grandi, si alzano lenti e poi cominciano piano ad allontanarsi; Philip, invece, si
avvicina ancora e si inginocchia, con unespressione corrucciata e quasi
professionale sul volto.
Gli occhi di Bobby Marsh sono aperti.
Le pupille sono bianche come pus.
Philip afferra la sparachiodi e la preme sulla fronte delluomo corpulento,
proprio sopra il sopracciglio sinistro.
FFFFFFFFUMP!
Ore dopo. Dentro la casa. Dopo il tramonto. Penny dorme. Nick in cucina,
ad annegare il suo dolore nel whisky Brian introvabile il cadavere di
Bobby si sta raffreddando nel cortile, avvolto in un telo accanto agli altri
corpi e Philip in piedi davanti alla finestra del soggiorno e guarda, tra le
Quando?
Presto.
Tipo domani?
Cominceremo a fare i bagagli domattina, caricheremo nella Suburban tutto
quello che possiamo.
Silenzio.
Brian guarda suo fratello. Stai bene?
S. Philip continua a guardare fuori. Va a dormire.
A colazione Philip decide di dire a sua figlia che Bobby dovuto partire e
tornare a casa, per occuparsi dei suoi, e la spiegazione sembra soddisfare la
bambina.
Pi tardi, quel mattino, Nick e Philip scavano la fossa nel cortile sul retro,
scegliendo un punto morbido in fondo al giardino, mentre Brian tiene
occupata Penny in casa. Brian pensa che dovrebbero trovare un modo per
raccontarle quanto successo, ma Philip gli dice di stare fuori da tutta quella
maledetta faccenda e di tenere la bocca chiusa.
Davanti al pergolato per le rose nel cortile, Philip e Nick sollevano ora il
corpo enorme avvolto nel telo e lo calano nella buca appena scavata.
Impiegano qualche tempo a ricoprire la fossa, gettando palate e palate di
nera terra concimata della Georgia sullamico. Mentre lavorano, il lamento
atonale dei non morti vaga nel vento.
un altro giorno di pioggia e di cielo coperto, e i rumori dellorda di zombie
si diffondono nellaria e sopra ai tetti delle case, mandando fuori di testa
Philip che, madido di sudore nei suoi jeans, continua a spingere la terra nella
fossa.
Lodore sporco e nero della carne putrefatta forte come sempre e fa
rivoltare lo stomaco di Philip, impegnato a gettare le ultime palate di terra
sulla tomba.
Adesso Philip e Nick si fermano ai lati opposti del grosso cumulo, appoggiati
alle pale e col sudore che cola gi per il collo. Per un lungo istante, non
dicono niente, ciascuno perso nei propri pensieri. Alla fine, Nick alza lo
sguardo e, molto dolcemente, in tono stanco e deferente, chiede: Vuoi dire
qualcosa?.
Philip lo guarda al di sopra della fossa. Il suono dei lamenti si fa sentire con
forza da tutte le direzioni, come il ronzio di uno sciame di cavallette, e Philip
riesce appena a pensare in modo lucido.
Proprio allora, per qualche strana ragione, ricorda la notte in cui i tre amici si
erano ubriacati, si erano intrufolati nello Starliter, il drive-in su Waverly Road,
molti con le chiavi ancora inserite, pronti per essere presi, ma Brian ha paura
di dividere il loro gruppo gi piccolo e sparuto. O forse si ormai aggrappato
a suo fratello.
Forse ha soltanto bisogno di stare vicino al suo centro di gravit.
Decidono di prendere la Chevy Suburban. Quella macchina praticamente
un carro armato, proprio quello di cui hanno bisogno per raggiungere Atlanta.
Ancora afflitto dal suo ostinato raffreddore che ormai sceso nei polmoni,
causandogli un sibilo perpetuo, forse il primo stadio di una polmonite, Brian
Blake si concentra sul suo compito. Deve stipare in tre frigoriferi da
campeggio i cibi che recano la data di scadenza pi lontana: carne
affumicata, formaggi duri, contenitori sigillati o succhi, yogurt, soda e
maionese. Riempie una scatola di cartone con pane, carne di manzo, caff
istantaneo, acqua in bottiglia, barrette di proteine, vitamine, piatti di carta e
posate di plastica. Decide di prendere tutto un assortimento di coltelli da
cucina: mannaie, lame seghettate e coltelli per disossare, per qualsiasi
incontro ravvicinato in cui gli capiti di imbattersi.
In unaltra scatola ripone carta igienica, sapone, asciugamani e stracci.
Rovista nellarmadietto dei medicinali e prende medicine per il raffreddore,
sonniferi, antidolorifici; intanto gli viene unidea, pensa a una cosa che
dovrebbe fare prima di partire.
Nel seminterrato prende un piccolo secchio pieno per met di vernice rossa
e un pennello di crine di cavallo da cinque centimetri. Trova un vecchio pezzo
di compensato largo novanta centimetri per novanta e in fretta, ma con molta
attenzione, scrive un messaggio: quattro semplici parole scritte in caratteri
maiuscoli, grandi abbastanza da essere viste da un veicolo di passaggio. Poi
inchioda un paio di gambe al lato inferiore del cartello.
Lo porta di sopra e lo mostra al fratello. Penso che dovremmo lasciarlo fuori
dal cancello dice a Philip.
Philip si limita a scrollare le spalle e a dirgli che la decisione sua, qualsiasi
cosa voglia fare.
Per uscire aspettano il buio. Alle sette in punto, mentre il sole scende
freddo e metallico dietro i tetti, si affrettano a caricare la Suburban. Lavorano
svelti tra le ombre che si allungano, coi mostri che sciamano contro la
barricata e formano una specie di catena, passandosi velocemente valigie e
contenitori dalla porta laterale della casa al bagagliaio aperto del SUV.
Prendono le asce che si portano dietro dallinizio e aggiungono un vasto
assortimento di picconi, pale, accette, seghe e lame da taglio, provenienti dal
capanno degli attrezzi sul retro. Portano corde, cavi, torce stradali, giacche,
CINQUE
Nelloscurit della campagna si dirigono a ovest, mantenendo una velocit di
cinquanta chilometri allora. Le quattro corsie dellInterstate 20 sono
disseminate di macchine abbandonate e lasfalto serpeggia verso il bagliore
roseo dellorizzonte, dove la citt aspetta come un livido di luce nel cielo
notturno. Sono costretti ad attraversare quel dedalo di rottami con lentezza
agonizzante, ma riescono a percorrere otto chilometri prima che le cose si
mettano male.
Per gran parte di quegli otto chilometri, Philip continua a pensare a Bobby e
a tutte le cose che avrebbero potuto fare per salvarlo. Il dolore e il rimorso gli
scavano un solco profondo nelle viscere, un cancro con metastasi pi cupe e
molto pi maligne del dolore. Per combattere le emozioni si costringe a
pensare al vecchio detto dei camionisti: controlla la strada e non tenere lo
sguardo fisso. Afferra il volante con la stretta esperta del camionista di lungo
corso e si sposta pi avanti sul sedile con lo sguardo vigile sui margini
dellautostrada.
Per otto chilometri solo una manciata di morti sfiora lo spettrale fascio di
luce dei fanali.
Appena fuori da Conyers, superano un paio di morti rimasti indietro:
barcollano lungo il fianco della carreggiata come disertori sporchi di sangue.
Oltre il centro commerciale Stonecrest Mall vedono un gruppo di sagome
scure accovacciate in un fosso: a quanto pare sono intente a cibarsi di una
vittima della strada, ma nel buio tremolante impossibile stabilire se si tratti di
un animale o di un umano. Ma questo tutto quello in cui si imbattono, per
otto chilometri almeno, durante i quali Philip decide di non superare i costanti
(e sicuri) cinquanta chilometri lora. Se andassero pi lentamente
rischierebbero di farsi agganciare da qualche mostro vagabondo; se fossero
pi veloci potrebbero colpire di striscio il numero crescente di veicoli distrutti e
abbandonati che punteggiano le corsie.
La radio morta e il gruppo viaggia in silenzio con lo sguardo incollato sul
paesaggio che scorre.
Le circonvallazioni esterne dellarea urbana di Atlanta scorrono lente, una
serie di foreste di pini interrotte da qualche dormitorio o centro commerciale.
Oltrepassano rivendite di macchine buie come camere mortuarie: un oceano
sconfinato di nuovi modelli, simili a bare, che riflettono la lattiginosa luce
lunare. Superano varie Waffle House abbandonate e con le finestre sfondate
come ferite aperte, e parcheggi di uffici deserti come zone di guerra. E poi
svariati Shoneys, parcheggi di roulotte, Kmart e RV Center, ognuno pi
desolato e malridotto del precedente. Piccoli fuochi bruciano qua e l. I
parcheggi sembrano la cupa stanza dei giochi di un bambino pazzo, con le
macchine disseminate sul lastricato come giocattoli gettati rabbiosamente in
un angolo. Vetri rotti scintillano dappertutto.
A quanto pare, in meno di una settimana e mezzo, lepidemia ha devastato
la periferia di Atlanta. Qui, tra le riserve naturali e i palazzi degli uffici, dove le
famiglie della classe media sono emigrate nel corso degli anni per sottrarsi ai
lunghi viaggi per recarsi sul posto di lavoro, ai mutui massacranti e allalto
tasso di stress della vita cittadina, lepidemia ha distrutto lordine sociale in
pochissimi giorni. E per qualche motivo, la vista di tutte le chiese devastate
a infastidire maggiormente Philip.
Ogni santuario che sorpassano versa in uno stato peggiore: il Centro
Battista della Nuova Nascita Missionaria fuori da Harmon ancora in fiamme
dopo un recente incendio, e le rovine carbonizzate di una croce si stagliano
contro il cielo. Un paio di chilometri dopo, lungo la strada, il portale del
Seminario Luther Rice mostra scarabocchi frettolosi che avvisano i passanti
della fine imminente e che lestasi qui e tutti i peccatori farebbero bene a
dire addio al loro culo. La Cattedrale della Fede Cristiana Unita sembra
saccheggiata, ripulita di tutto e, successivamente, che qualcuno ci abbia
pisciato sopra. Il parcheggio del Palazzo Pentecostale di San Giovanni
Apostolo sembra un campo di battaglia coperto di cadaveri, molti dei quali si
muovono ancora col passo da sonnambuli dei non morti. Che razza di Dio
lascerebbe accadere tutto questo? E visto che siamo in argomento: che razza
di Dio permetterebbe che un bravo ragazzo, semplice e innocente, come
Bobby Marsh muoia in quel modo? Che razza di
Oh, merda!
La voce proviene dal sedile posteriore e scuote Philip dai suoi pensieri cupi.
Cosa c?
Guarda dice Brian, la voce debole per il raffreddore o per la paura, o forse
per un po di entrambi. Philip guarda nello specchietto retrovisore e vede
lespressione ansiosa del fratello nel bagliore verde del cruscotto. Brian indica
lorizzonte a ovest.
Philip torna a guardare dal parabrezza, premendo istintivamente i freni.
Cosa? Non vedo niente.
Merda dice Nick dal posto del passeggero. Guarda attraverso un varco nel
bosco di pini lontano sulla destra, dove la luce brilla in mezzo agli alberi.
corpo che colpisce il manto stradale si ode appena al di sopra del ronzio nelle
orecchie di Philip.
Le semiautomatiche calibro ventidue come la Ruger producono un latrato
unico. Lo sparo risuona come un sonoro schiaffo sferrato a mano aperta o
una tavola di legno che colpisce il cemento, e invariabilmente la pistola scatta
nella mano del tiratore.
Quella notte, nonostante leffetto smorzante dellinterno della Suburban,
quel singolo sparo echeggia nel paesaggio buio e si riverbera sopra le cime
degli alberi e dei parcheggi degli uffici, portato dal vento.
Quel latrato si potrebbe sentire a pi di un chilometro di distanza, potrebbe
penetrare il silenzio del fitto bosco e farsi strada nei canali uditivi senza vita
delle creature ombrose, risvegliando sistemi nervosi centrali morti.
State tutti bene? Philip si guarda intorno nellabitacolo buio, posando la
pistola fumante sul poggiagomito che ha di fianco. Tutto a posto?
In quel momento Nick si sta tirando su sul sedile con gli occhi spalancati e
infiammati dai residui dello sparo rimasti allinterno del finestrino. Penny,
raccolta nelle braccia di Brian, tiene gli occhi chiusi, e Brian guarda frenetico
fuori da tutti i finestrini in cerca di altri eventuali intrusi.
Philip inserisce la retromarcia, preme sullacceleratore e fa risalire in fretta il
finestrino. Tutti sono spinti in avanti mentre il veicolo sgomma allindietro,
trenta, cinquanta, cento metri, lontano dallautocisterna fumante.
Poi la Suburban sbanda e si ferma, e tutti restano seduti in silenzio per un
attimo.
Fuori, tra le ombre tremolanti non si muove niente. Nessuno dice nulla per
molto tempo, ma Philip convinto di non essere il solo, in quel momento, a
chiedersi se quel viaggio di trenta chilometri verso la citt non sar molto pi
duro di quanto abbiano creduto allinizio.
Rimangono seduti nella Suburban ferma per un po di tempo, dibattendo
sulla migliore linea di condotta e la cosa rende Philip molto nervoso. Non gli
piace starsene seduto in un posto troppo a lungo, specie col motore acceso,
a sprecare benzina e tempo, con tutte quelle ombre che si muovono dietro gli
alberi in fiamme. Ma il gruppo sembra non riuscire a mettersi daccordo e
Philip fatica duro per comportarsi da dittatore benevolo in quella piccola
repubblica delle banane.
Sentite, io continuo a pensare che dovremmo aggirarlo. Philip fa un cenno
del capo verso il buio a sud.
Le corsie che vanno in direzione contraria sono disseminate di veicoli
bruciati, ma tra il bordo della massicciata di ghiaia e il boschetto di pini che
lucertole ferite.
Torna in macchina, Brian. La voce di Philip cambiata di colpo: si fatta
bassa e ferma. Subito.
Cosa c?
Fallo e basta. Philip apre il baule facendo cigolare i cardini e allunga la
mano in cerca di qualcosa. Non fare domande.
Ma che ne Brian si interrompe con le parole che gli muoiono in gola
mentre con la visione periferica intravede almeno una dozzina, o forse pi, di
tenebrose figure che si avvicinano da varie direzioni.
SEI
Le figure si avvicinano attraversando lo spartitraffico, da dietro i rottami
fiammeggianti del tamponamento e dal bosco adiacente: sono di tutte le
forme e di tutte le taglie; hanno le facce del colore dello stucco, e occhi che
scintillano come biglie alla luce del fuoco. Alcuni sono ustionati. Alcuni col
corpo a brandelli. Alcuni sono ben vestiti e sembrano appena usciti dalla
chiesa. La maggior parte ha le labbra ricurve e gli incisivi scoperti, tipici di chi
tormentato da una fame insaziabile.
Merda. Brian guarda suo fratello. Cosa vorresti fare? Cosa pensi di fare?
Porta il tuo culo in macchina, Brian.
Merda merda! Brian corre verso lo sportello, lo spalanca e si getta
dentro accanto a Penny, che si guarda intorno con unespressione confusa.
Brian sbatte la portiera e blocca la serratura abbassando il pulsante con un
pugno. Chiudi gli sportelli, Nick.
Vado ad aiutarlo Nick prende il fucile a pallettoni e apre lo sportello, ma
si ferma di colpo quando sente lo strano suono della voce fredda, piatta e
metallica di Philip che giunge dal bagagliaio aperto.
Ci penso io. Fa quello che dice lui, Nick. Chiudi gli sportelli e resta gi.
Ce ne sono troppi! Nick tamburella coi pollici sul Marlin, con la gamba
destra gi fuori dallabitacolo e lo stivale da lavoro posato sul manto stradale.
Resta in macchina, Nick. Philip estrae un paio di accette per spaccare la
legna. Le ha trovate alcuni giorni prima nel capanno in giardino di una villa di
Wiltshire Estates, due attrezzi ben fatti, bilanciati e con le lame di acciaio al
carbonio affilate; quando le ha viste si chiesto cosa potesse mai farsene uno
di quei ricconi (che probabilmente pagava un giardiniere per spaccargli la
legna da ardere) di un paio di arnesi del genere.
Sul sedile anteriore, Nick ritira la gamba dentro il SUV, sbatte lo sportello e
chiude la serratura con un pugno. Si volta con gli occhi fiammeggianti e il
fucile tra le braccia, appoggiato alla spalla. Ma che diavolo? Che vuoi fare,
Philly?
Il bagagliaio sbatte.
Allinterno cala il silenzio.
Brian abbassa lo sguardo sulla bambina. Forse meglio se ti stendi gi,
piccola.
Penny non dice niente mentre scivola gi dal sedile e si accuccia in
posizione fetale. Qualcosa nella sua espressione, un qualche accenno di
consapevolezza nei suoi occhi dolci, tocca Brian e gli fa stringere il cuore. Le
d una pacca sulla spalla. Ce la caveremo.
Brian si volta e guarda fuori, oltre il sedile e i bagagli, attraverso il lunotto
posteriore.
Philip tiene unaccetta in ogni mano e cammina con passo calmo verso la
massa di zombie che converge su di lui. Ges mormora Brian piano.
Che vuole fare, Brian? La voce di Nick acuta e tesa, le sue mani
accarezzano lotturatore del Marlin.
Brian non riesce a mettere insieme una risposta, rapito com dalla terribile
vista di quello che accade fuori.
Non bello. Non aggraziato o fico o eroico o virile o anche solo ben
eseguito ma gli sembra giusto. Ci penso io dice Philip a se stesso,
sottovoce, mentre attacca il pi vicino, un uomo grasso vestito di una
salopette da contadino.
Laccetta taglia un pezzo delle dimensioni di un pompelmo dalla testa del
ciccione, schizzando un geyser di materia rosa nel cielo notturno. Lo zombie
cade. Ma Philip non si ferma. Prima che quello seguente gli si possa
avvicinare, Philip si mette al lavoro sul grosso corpo flaccido caduto a terra,
mulinando il freddo acciaio che tiene in entrambe le mani sulla carne morta.
Mia la vendetta e io ripagher, dice il Signore. Sangue e tessuti schizzano
come getti di fontane. Scintille si sprigionano dal manto stradale a ogni colpo.
Ci penso io, ci penso io, ci penso io mormora Philip senza rivolgersi a
nessuno in particolare e sfogando tutta la rabbia repressa e il dolore in una
furia di colpi imprecisi. Ci penso io, ci penso io, ci penso io, ci penso io, ci
penso io
Gli altri sono ormai vicini, una giovane donna magra con un fluido nero che
le cola dalle labbra, una donna grassa con una faccia morta e gonfia, un tizio
in un completo insanguinato e Philip si stacca dal cadavere straziato sul
terreno per andarsi a occupare anche di loro. A ogni colpo grugnisce CI
PENSO IO! e spacca crani CI PENSO IO! recide arterie carotidee CI
PENSO IO! lascia che la rabbia guidi il gelido acciaio attraverso cartilagini,
ossa e cavit nasali CI PENSO IO! il sangue e la materia cerebrale gli
coprono il volto mentre si ricorda della bocca schiumante e piena di zanne
rabbiose che era venuta verso di lui quando era ragazzo e pensa a Dio che
aveva preso sua moglie Sarah e ai mostri che si erano presi il suo migliore
amico, Bobby Marsh CI PENSO IO! CI PENSO IO! CI PENSO IO!
Dentro la Suburban, Brian distoglie gli occhi dalla scena, tossisce e sente lo
stomaco salirgli in gola per via dei nauseabondi rumori che penetrano
Philip.
Sei in ritardo per la pausa pranzo?
CHOMP.
Mangia questo.
Lo sparo del calibro .22 echeggia mentre il proiettile attraversa lorbita del
manovratore di carrelli, gli annerisce locchio lattiginoso e fa volare in aria un
pezzo dellemisfero parietale. Lo spruzzo, un misto di sangue, tessuto e fluido
cerebrospinale, imbratta le file di carta immacolata e la met superiore della
cosa morta si affloscia come uno spaghetto bagnato.
Per un bel po, prima di tornare dagli altri, Philip resta ad ammirare la sua
opera darte: tentacoli scarlatti su campo bianco paradisiaco.
SETTE
Passano la notte nellufficio in vetro di un caporeparto, un posto sospeso
sopra il pavimento del magazzino della Georgia Pacific. Usano le loro
lampade a batteria, spostano le scrivanie e le sedie di lato e stendono i sacchi
a pelo sulle piastrelle di linoleum.
Il precedente occupante doveva aver vissuto in quel piccolo nido di sessanta
metri quadri, perch ci sono CD, uno stereo, un forno a microonde, un piccolo
frigorifero (il cibo che contiene quasi tutto scaduto), cassetti colmi di barrette
di cioccolato, ordini di servizio, bottiglie di liquore semivuote, materiale di
cancelleria, magliette pulite, sigarette, matrici di assegni e riviste porno.
Per tutta la notte, Philip si limita a dire poche parole. Resta seduto accanto
alla finestra che sovrasta il pavimento del magazzino, bevendo di tanto in
tanto un sorso di whisky dalla bottiglia trovata nella scrivania, mentre Nick
siede sul pavimento nellangolo opposto e legge in silenzio una piccola Bibbia
della Concordanza alla luce di una lanterna. Nick sostiene di portarsi quel
libretto rilegato in pelle e pieno di orecchie ovunque vada; ma raramente gli
altri lo avevano visto leggerlo fino a ora.
Brian si costringe a mandar gi un po di cracker salati e del tonno, e cerca
di far mangiare qualcosa a Penny, che per non vuole farlo. Sembra essersi
chiusa in se stessa ancora di pi: i suoi occhi mostrano sempre uno sguardo
che a Brian sembra vagamente catatonico. Pi tardi, Brian dorme accanto a
lei, mentre Philip sonnecchia sulla poltrona girevole accanto allunta finestra
di vetro rinforzato attraverso la quale i vecchi capireparto avevano tenuto
docchio i fannulloni. la prima volta che Brian vede suo fratello cos
consumato dai suoi stessi pensieri da non dormire accanto a sua figlia, e la
cosa non lascia presagire niente di buono.
Il mattino dopo, si svegliano al rumore di un cane che abbaia da qualche,
parte fuori dal magazzino.
La luce, scialba e pallida, si riversa dalle alte finestre e il gruppo si affretta a
fare i bagagli. Nessuno ha appetito, cos usano il bagno, si fasciano i piedi
per prevenire le vesciche e si mettono dei calzini extra. I talloni di Brian sono
gi rovinati dai pochi chilometri che hanno percorso e non c modo di
prevedere quanta strada faranno quel giorno.
Tutti dispongono di un cambio dabiti, ma nessuno ha lenergia di mettersi
addosso qualcosa di pulito.
Uscendo, tutti, tranne Philip, evitano di proposito di guardare i corpi distesi
con la temperatura intorno ai sedici gradi. Alle cinque, gli uomini sudano e
Penny si legata la felpa attorno alla vita. Philip calcola i progressi fatti e,
sottraendo una pausa di trenta minuti per il pranzo, presume che abbiano
percorso in media un paio di chilometri allora e abbiano attraversato quasi
dodici chilometri di giungla suburbana.
Ma nessuno riesce ancora a capire quanto siano vicini alla citt finch non
risalgono un dosso fangoso e si ritrovano fuori dai pini proprio a ovest di
Glenwood, dove una chiesa battista svetta in cima a un crinale, bruciata da
un incendio recente e con il campanile ormai ridotto a una rovina fumante.
Esausti, sfiniti e affamati, risalgono la strada tortuosa verso la cima della
collina e quando arrivano nel parcheggio della chiesa, si fermano per un
momento, guardando lorizzonte a ovest, paralizzati da una sorta di
inaspettata meraviglia.
Lo skyline, a soli cinque chilometri di distanza, sembra quasi brillare nella
luce che langue.
Per essere dei ragazzi cresciuti a trecento chilometri dalla grande capitale del
Nuovo Sud, Philip e Brian Blake avevano trascorso ben poco tempo ad
Atlanta. Per i due anni e mezzo in cui aveva guidato camion per la Harlo
Electric, Philip ci era capitato occasionalmente per fare delle consegne. E
Brian aveva visto la sua parte di concerti al Civic Center, al The Earl, al
Georgia Dome e al Fox Theater. Ma nessuno dei due conosce bene la citt.
Mentre rimangono nel parcheggio della chiesa, con la puzza acre
dellapocalisse nelle narici, lo skyline si staglia lontano nella foschia con una
sorta di bellezza irraggiungibile. In quella luce sognante scorgono la cima del
Campidoglio con la sua cupola rivestita doro, i monoliti a specchio del
Concourse Complex, le imponenti torri del Peachtree Plaza e il pinnacolo
dellAtlantic Building, ma tutto ha laria di un miraggio, di una specie di citt
perduta come Atlantide.
Brian sta per dire qualcosa riguardo al posto, che cos vicino eppure cos
lontano, o forse intende commentare le imprevedibili condizioni delle strade
sotto di loro, quando percepisce un movimento con la coda dellocchio.
Guardate!
Penny scappa via, in maniera inaspettata e repentina, con la voce stridula
per leccitazione.
PENNY!
Brian comincia a inseguire la bimba, diretta a rotta di collo verso il margine
ovest del parcheggio.
PRENDILA! grida Philip, scattando dopo Brian, che corre dietro alla
bambina.
Guardate! Guardate! Le piccole gambe di Penny si muovono frenetiche
verso una strada laterale, che gira verso la parte pi lontana della collina.
un poliziotto! Lo indica mentre corre. Ci salver!
PENNY, FERMATI!
La bambina corre attorno alla sbarra del cancello e gi lungo la strada
laterale. Ci salver!
Brian balza oltre il bordo del recinto a tutta velocit e vede unautopattuglia
a circa cinquanta metri di distanza, parcheggiata sul lato della strada sotto
una quercia gigantesca. Penny si avvicina alla Crown Victoria blu, con la
decalcomania della Polizia di Atlanta sulla portiera, la tipica striscia rossa e la
barra delle sirene montata sul tetto. C una sagoma piegata davanti al
volante.
Fermati, tesoro!
Brian vede che Penny, ansimante per la fatica, si ferma allimprovviso fuori
dallo sportello del guidatore e fissa luomo al volante.
A questo punto, Philip e Nick hanno raggiunto Brian, e Philip supera di
corsa suo fratello. Corre verso la sua bambina, sollevandola dal terreno come
se dovesse portarla via da un incendio.
Brian raggiunge lautopattuglia e guarda dentro il finestrino semiaperto.
Una volta il poliziotto era un uomo bianco, tarchiato e con le basette lunghe.
Nessuno dice niente.
Dalle braccia di suo padre, attraverso il finestrino, Penny fissa a bocca
aperta il morto in uniforme che si sforza per liberarsi dalla cintura di sicurezza.
Dallaspetto del suo distintivo e dei suoi vestiti, come pure dalla parola
TRAFFICO che spicca sul paraurti anteriore del veicolo, si intuisce che era
stato un agente di basso livello, probabilmente assegnato alla periferia della
citt per far rimuovere qualche macchina sporadica e per farla portare nei
depositi giudiziari lungo Fayetteville Road.
Adesso luomo si gira sul sedile, imprigionato da una cintura di sicurezza,
che non riesce a comprendere, e sbava a bocca aperta verso la carne fresca
fuori dal finestrino. I lineamenti sono deformati e gonfi, del colore della muffa,
gli occhi come monete arrugginite. Ringhia agli umani, aprendo e chiudendo
di scatto i denti anneriti con feroce appetito.
Ecco una cosa davvero patetica dice Philip a nessuno in particolare.
La prendo io dice Brian, avvicinandosi e allungando le mani verso Penny.
Il poliziotto morto sente lodore del cibo e fa scattare le mascelle verso
Brian, tirando la cintura e facendo scricchiolare la striscia di tessuto.
Dammi la pistola!
Il sorriso che contrae gli angoli della bocca di Philip complesso e per
niente divertito. Accomodati, campione.
Brian prende la pistola e senza esitazione fa un passo avanti, la infila nella
macchina, appoggia la canna sulla testa del poliziotto morto e comincia a
stringere il grilletto per sparare quellunico colpo ma il suo dito non
risponde. Il dito sul grilletto non obbedisce al comando che riceve dal
cervello.
In quella pausa imbarazzante lo zombie sbava come se aspettasse
qualcosa.
Ridammela, campione. La voce di Philip risuona lontanissima.
No mia. Brian digrigna i denti e cerca di premere il grilletto, ma il suo
dito un blocco di ghiaccio. Gli occhi gli bruciano. Lo stomaco si chiude.
Il poliziotto morto ringhia.
Brian comincia a tremare mentre Philip fa un passo avanti.
Ridammi la pistola.
No.
Dai, campione, ridammela.
Ce lho io! Brian si pulisce gli occhi con la manica. Dannazione, ce lho
io!
Muoviti. Philip allunga la mano verso la pistola. Ne ho abbastanza.
Dio lo maledica dice Brian, abbassando la pistola, con gli occhi luccicanti
di lacrime. Non ci riesce: una cosa con cui deve fare i conti. Rende la pistola
al fratello e indietreggia a testa bassa.
Philip mette fine alle sofferenze del poliziotto con un unico colpo che manda
uno spruzzo di nebbia sanguinolenta contro il parabrezza dellautopattuglia. Il
latrato echeggia alto sul paesaggio in rovina.
Il poliziotto morto si accascia sul volante.
Passa un lungo momento durante il quale Brian lotta con le lacrime e cerca
di non dare a vedere che sta tremando. Guarda i resti del poliziotto attraverso
il finestrino. Si sente come se dovesse scusarsi con lagente morto, ma decide
di non farlo. Si limita a fissare il corpo afflosciato e tenuto al suo posto dalla
cintura di sicurezza.
Il suono debole della voce di una bambina, come un battito di ali spezzate,
proviene da dietro di loro. Pap zio Brian zio Nick? Ehm sta
succedendo qualcosa di brutto.
I tre uomini si voltano quasi nello stesso istante. I loro sguardi risalgono il
parcheggio della chiesa, verso il punto indicato da Penny. Figli di puttana
dice Philip, vedendo la peggiore delle ipotesi realizzarsi davanti ai suoi occhi.
Oh, mio Dio dice Nick.
Merda, merda merda! Brian sente un brivido gelido corrergli lungo la
spina dorsale mentre osserva la facciata della chiesa.
Forza, pulcino, da questa parte. Philip va verso la bambina e la spinge con
gentilezza verso lautopattuglia. Dobbiamo prendere in prestito la macchina
di questo bravo poliziotto. Si piega allinterno della portiera del guidatore, la
sblocca, la spalanca, slaccia la cintura di sicurezza e spinge il corpo esanime
fuori dal veicolo; lo zombie si distende sullasfalto con il tonfo solenne di una
zucca troppo matura.
Tutti dentro, svelti! Buttate dietro la vostra roba! E poi salite!
Brian e Nick aggirano la macchina, spalancano gli sportelli, gettano dentro
gli zaini e salgono a bordo.
Philip fa scivolare Penny sopra il bracciolo centrale, la sistema sul sedile del
passeggero e prende posto dietro il volante. Le chiavi sono nellaccensione.
Philip gira la chiave.
Il motore strappa.
Il cruscotto si illumina appena con un pallido guizzo di energia.
Dannazione! DANNAZIONE! Philip guarda fuori dal finestrino verso la
chiesa. Okay. Aspettate un minuto. Aspettate aspettate. Getta una rapida
occhiata al di l del parabrezza e vede che la strada davanti a loro si inclina in
una ripida discesa e conduce a una strada che passa sotto un ponte
ferroviario. Guarda Brian e Nick. Voi due uscite. Subito!
Brian e Nick si guardano sbalorditi. Quel che vedono emergere dalla chiesa,
molto probabilmente risvegliato dal trambusto delle loro voci e dal colpo di
pistola, rimarr impresso a fuoco nella loro memoria per molto tempo a venire.
Purtroppo rimarr scolpito anche nellimmaginazione di Penny, forse in modo
ancora pi vivido: cose morte si materializzano dai buchi aperti nei portali di
vetro colorato e dalle entrate semiaperte; alcuni indossano ancora le vesti
clericali strappate e insanguinate, altri i completi e gli abiti di crpe della
domenica ormai inzuppati di sangue. Alcuni rosicchiano appendici umane
mutilate, altri si trascinano parti di corpi, gli organi ancora sgocciolanti della
raccapricciante orgia tenutasi nella cappella. Sono almeno cinquanta, forse di
pi, e si muovono fianco a fianco con passo incerto verso la macchina della
polizia.
Per un unico istante, prima di scagliarsi fuori dallo sportello e unirsi a Nick
fuori dalla macchina, Brian si ritrova a indugiare su un pensiero bizzarro: si
muovono come ununica entit anche nella morte sono una congregazione
OTTO
Restano nascosti per un po dentro lufficio dellofficina, sotto il registratore di
cassa, accanto a un espositore girevole di snack al cioccolato e patatine.
Philip chiude la porta a chiave e si accuccia vicino agli altri nellombra: la
parata di non morti passa sulla strada accanto al negozio e, ignara della
posizione delle prede, cerca con gli occhi stupidamente fissi come una muta
di cani attirati da un fischio a ultrasuoni.
Dalla sua angolazione, Brian vede, attraverso le finestre di vetro rinforzato, i
preti morti e i parrocchiani vestiti di stracci oltrepassare barcollando la
stazione di servizio. Come aveva fatto quella chiesa piena di fedeli a
trasformarsi in massa? Si erano riuniti come cristiani spaventati dopo che era
scoppiata lepidemia, attaccandosi gli uni agli altri in cerca di soccorso e
conforto? Avevano ascoltato i loro predicatori lanciare sermoni di fuoco e zolfo
riguardo allApocalisse di San Giovanni? I pastori avevano furiosamente
cantilenato parabole dammonimento: E il quinto angelo suon la sua tromba
e io vidi una stella caduta dal cielo sulla terra; a esso fu data la chiave del
pozzo dellabisso senza fondo!.
E come si era trasformato il primo? Qualcuno seduto sulle panche in fondo
aveva avuto un infarto? Era stato un suicidio rituale? Brian si figura una di
quelle vecchie signore di colore, con lapparato circolatorio intasato di
colesterolo e le mani paffute infilate nei guanti che si muovono al ritmo dei
canti, stringersi allimprovviso sul petto imponente alla prima fitta delle
coronarie. E pochi minuti dopo, forse unora o anche meno, la donna si alza
con la faccia porcina ormai divenuta simbolo di una nuova religione, una fede
singolare e selvaggia.
Fottuti fanatici religiosi borbotta Philip da dietro il registratore di cassa. Poi
si gira verso Penny e dice contrito: Scusa per il linguaggio, pulcino.
Esplorano lofficina. Il posto immacolato e sicuro, freddo ma pulito, i
pavimenti lavati, gli scaffali in ordine, laria fresca che profuma di gomma
nuova e della vagamente piacevole fragranza chimica del carburante e
dellolio. Si rendono conto di poter restare l per la notte e quando perlustrano
a fondo la grossa officina fanno la scoperta pi fortuita.
Porca puttana, un carro armato dice Brian che, in piedi sul cemento
freddo, fa scorrere il raggio della torcia elettrica sulla bellezza nera
parcheggiata in un angolo sotto un telone.
Gli altri si radunano intorno al veicolo solitario abbandonato nelloscurit.
Philip tira via il telo. una Cadillac Escalade ultimo modello in perfette
condizioni: le sue finiture cromate brillano nella luce gialla.
Probabilmente apparteneva al proprietario azzarda Nick.
Natale arrivato in anticipo questanno dice Philip, mentre colpisce con lo
stivale da lavoro infangato uno degli imponenti pneumatici. Il lussuoso SUV
enorme, con grossi paraurti sagomati, giganteschi fanali verticali e grandi,
lucenti ruote cromate. Sembra il tipo di veicolo che unagenzia governativa
segreta terrebbe nel suo parco macchine, coi finestrini oscurati che riflettono il
bagliore della torcia elettrica.
Non c nessuno dentro, vero? Brian fa passare il raggio della torcia
attraverso i vetri opachi.
Philip estrae la .22 dalla cintura, apre uno sportello e punta la canna verso
linterno vuoto e lindo, con le finiture in legno, i sedili di pelle e un cruscotto
che sembra la cabina di controllo di un aereo di linea.
Philip dice: Scommetto un dollaro contro una ciambella che le chiavi sono
in un cassetto da qualche parte.
Lincidente col poliziotto morto e la faccenda della chiesa sembrano aver
spinto Penny in uno stato di stordimento ancora pi profondo. Quella notte
dorme raggomitolata in posizione fetale sul pavimento dellofficina, avvolta
nelle coperte, col pollice in bocca.
Non lo faceva da un sacco di tempo osserva Philip seduto accanto a lei sul
suo sacco a pelo col whisky che gli rimasto. Indossa una T-shirt senza
maniche e jeans sudici, gli stivali posati di fianco. Beve un sorso e si asciuga
la bocca.
Cosa? Brian seduto a gambe incrociate, infagottato nel suo cappotto
sporco di sangue, allaltro lato della bambina e bada a non parlare troppo
forte. Nick sonnecchia dentro al sacco a pelo vicino a un banco da lavoro. La
temperatura scesa a meno dieci.
Succhiarsi il pollice in quel modo dice Philip.
Ne ha passate parecchie.
Come tutti noi.
Gi. Brian abbassa lo sguardo e si fissa il grembo. Ma ci arriveremo.
Dove?
Brian alza lo sguardo. Il centro profughi. Dovunque sia lo troveremo.
Gi, certo. Philip scola il resto della bottiglia e si stende. Troveremo il
centro, il sole domani splender, tutti gli orfani troveranno delle buone
famiglie e gli Atlanta Braves vinceranno il campionato.
C qualcosa che non va?
Parte quindi un disco dei Cheap Trick e Philip preme il pedale con forza.
La spinta gravitazionale dei quattrocentocinquanta cavalli li incolla ai sedili,
mentre lenorme sagoma della Escalade esplode fuori dalla porta, passando
appena dallapertura senza che le fiancate di metallo si graffino. La luce del
giorno inonda labitacolo. La chitarra elettrica che apre la canzone Hello There
risuona dalle casse Bose 5.1 surround, mentre la macchina esce sulla strada
schizzando fuori dallofficina.
Il cantante dei Cheap Trick chiede se le ragazze e i ragazzi sono pronti per il
rock.
Philip romba attorno allangolo e si dirige verso nord su Maynard Terrace. La
strada si allarga. Case popolari scorrono su entrambi i lati del veicolo. Uno
zombie errante, con indosso un impermeabile strappato, si aggira sulla destra
e Philip vira verso di lui.
Il tonfo raccapricciante si ode a stento sopra il rumore del motore (e la
batteria tuonante dei Cheap Trick). Dietro, Brian sprofonda nel sedile, con lo
stomaco sottosopra e in ansia per Penny, che affondata sul sedile accanto
al suo con lo sguardo fisso davanti a s.
Brian si allunga verso di lei e le allaccia la cintura, poi cerca di rivolgerle un
sorriso.
Devesserci una rampa dentrata a nord di qui dice Philip sopra il rumore,
ma il suono della sua voce quasi del tutto sopraffatto dal ruggito del motore
e dalla musica. Altri due morti compaiono alla loro sinistra, un uomo e una
donna coi vestiti a brandelli, forse dei senzatetto: camminano lungo il
marciapiede e Philip scarta allegramente e li abbatte entrambi come flaccidi
birilli da bowling.
Un orecchio amputato si attacca al parabrezza e Philip aziona i tergicristalli.
Raggiungono il limite nord di Maynard Terrace, la rampa dentrata dritta
davanti a loro. Philip schiaccia i freni. La Escalade stride fino a fermarsi
davanti a un tamponamento a catena che ha coinvolto sei macchine ai piedi
della rampa: un gruppo di cadaveri in posizione eretta circonda i rottami come
poiane svogliate.
Philip inserisce la retromarcia. Il pedale si abbassa, la musica rock
rimbomba. La forza di gravit spinge tutti in avanti. Brian blocca Penny contro
il sedile.
Una sterzata del volante e la Escalade gira di centottanta gradi, poi si infila
lungo McPherson Avenue, che corre parallela allautostrada.
Percorrono quasi due chilometri di propriet immobiliari in un paio di minuti,
con la batteria e il basso che danno un ritmo sincopato agli orribili tonfi dei
morti vaganti, che, troppo lenti per togliersi di mezzo, si schiantano sul
massiccio paraurti e finiscono scagliati in aria come giganteschi uccelli
sorpresi da un attacco convulsivo. Dalle ombre e da dietro gli alberi ne
emergono degli altri, risvegliati dal ruggito selvaggio della muscle car.
La mascella di Philip si serra con tetra soddisfazione mentre si avvicinano a
unaltra rampa daccesso.
I freni si bloccano su Faith Avenue, dove un Burger Win brucia senza
controllo e tutta larea immersa nel fumo denso. Questa rampa bloccata in
modo persino peggiore della precedente. Philip grida unimprecazione
rabbiosa, poi rimette la retromarcia e schizza veloce allindietro.
La Escalade sterza allangolo di una strada adiacente. Un altro strattone al
volante. Unaltra pressione sul pedale. Sgommano di nuovo, diretti a ovest;
aggirano i blocchi sulla strada e si dirigono verso i grattacieli in lontananza,
che incombono sempre pi grandi, come apparizioni nella foschia.
Il numero di strade bloccate, detriti, macchine in rovina e morti erranti
sembra insormontabile, ma Philip Blake non si ferma. Siede aggrappato al
volante, col respiro affannoso e gli occhi fissi sullorizzonte. Oltrepassa un
emporio Publix che sembra essere stato bombardato nel corso di una guerra
lampo: il parcheggio infestato di morti.
Philip aumenta la velocit per passare in mezzo a una fila di zombie sulla
strada.
Londata di sangue che schizza sullenorme cofano del SUV spettacolare,
una lurida parata di tessuto morbido che fiorisce sul parabrezza. I tergicristalli
passano frusciando sui resti appiccicosi.
Sul sedile posteriore Brian si volta verso la nipote. Piccola? Nessuna
risposta. Penny?
Lo sguardo vuoto della bambina fisso sullo spettacolo in Technicolor che
attraversa il parabrezza. Non sembra sentirlo sopra il frastuono del rock and
roll e il rombo della macchina; forse sceglie di non sentirlo, o forse troppo
lontana per sentire qualsiasi cosa.
Brian le d un colpo gentile sulla spalla e lei sposta il suo sguardo su di lui.
Allora Brian si allunga oltre la bambina e scrive con attenzione una singola
parola sul finestrino appannato dalla parte di lei.
LONTANO
Brian ricorda di aver letto da qualche parte che larea metropolitana di
Atlanta conta quasi sei milioni di abitanti. Ricorda di essere stato sorpreso da
quel numero. Atlanta gli era sempre sembrata una specie di metropoli in
miniatura, una mera dimostrazione del progresso del Sud, isolata in un mare
di piccoli borghi pieni di redneck. Le poche visite che aveva fatto alla periferia
della citt gli avevano dato limpressione che fosse niente pi di un
gigantesco sobborgo. Certo, il centro aveva i suoi canyon formati dagli alti
edifici cera il Turner, il Coke, il Delta, il Falcons e tutto il resto ma per lo
pi sembrava la sorella minore delle grandi citt del Nord. Brian era stato a
New York una volta, a visitare la famiglia della sua ex moglie, e quel vasto,
tetro, claustrofobico formicaio gli era sembrato una citt vera. Atlanta
sembrava il simulacro di una citt. Forse dipendeva in parte dalla sua storia,
che Brian ricordava di aver studiato in un corso al college: durante la
Ricostruzione, dopo che Sherman aveva bruciato la citt, gli urbanisti avevano
deciso che i punti di riferimento storici avrebbero fatto la fine del dodo; e nel
successivo secolo e mezzo Atlanta era andata incontro a una pacchiana
ricostruzione fatta con acciaio e vetro. A differenza di Savannah e New
Orleans, permeate dal fiero gusto del Vecchio Sud, Atlanta si era concessa
allinsipida patina dellespressionismo moderno. Guardate, sembrava dire,
come siamo progressisti, cosmopoliti, fichi, non come quei bifolchi di
Birmingham. Ma a Brian era sempre sembrata la vecchia Atlanta, la dama
che si sbilancia troppo a promettere. Per lui, Atlanta era sempre stata una
citt per finta.
Fino a ora.
Nel corso dei seguenti, orribili venticinque minuti, mentre Philip serpeggia
senza tregua lungo desolate strade secondarie e attraverso lotti di terreno
infestati posizionati ai lati dellautostrada, cercando di aprirsi una strada che li
avvicini al cuore della citt, Brian vede fuori dai finestrini oscurati del SUV
sigillato ermeticamente la vera Atlanta come in una tremolante proiezione di
diapositive di scene del crimine. Vede vicoli ciechi intasati di rottami, cumuli di
immondizia in fiamme, case popolari saccheggiate e abbandonate, finestre
rotte ovunque, lenzuola macchiate appese fuori dai palazzi e scarabocchiate
con disperate richieste daiuto. Questa senza dubbio una citt, una
necropoli primordiale, sovraffollata e maleodorante di morte. E la cosa
peggiore che non sono nemmeno arrivati al confine del centro citt.
Approssimativamente alle dieci e ventidue, ora degli Stati Uniti Centrali,
Philip Blake riesce a imboccare Capital Avenue, unarteria di attraversamento
larga sei corsie che oltrepassa Turner Field e si dirige verso il centro. Spegne
lo stereo. Il silenzio esplode nelle loro orecchie mentre svoltano sulla Capital
e procedono lenti verso nord.
La strada disseminata di macchine abbandonate, abbastanza lontane tra
loro da consentire alla Escalade di passarci in mezzo. Le cime dei grattacieli,
sulla sinistra, sono ormai vicinissime e brillano nella foschia come le vele
maestre di una nave da soccorso.
Nessuno dice niente mentre oltrepassano oceani di cemento su entrambi i
lati della strada. I parcheggi dello stadio sono semivuoti. Ci sono alcuni golf
cart ribaltati qua e l. Negli angoli, i furgoni dei venditori sono tutti chiusi e
sfigurati dai graffiti. Qualche morto vaga in lontananza nella grigia
desolazione e nella fredda luce di quella giornata autunnale.
Sembrano cani randagi sul punto di morire di fame.
Philip abbassa il finestrino e ascolta. Il vento ulula. Ha uno strano odore, un
misto di gomma bruciata, circuiti fusi e qualcosa di oleoso e difficile da
identificare, come sego che marcisce; qualcosa scoppietta da lontano,
vibrando nellaria come un motore gigantesco.
Una consapevolezza blocca lo stomaco di Brian. Se i centri profughi sono in
funzione, da qualche parte a ovest nel cuore della citt, non dovrebbero
esserci dei veicoli demergenza l fuori? Cartelli? Posti di blocco? Agenti
armati ovunque? Elicotteri della polizia? Non dovrebbero esserci delle
indicazioni, ora che sono cos vicini al centro, che i soccorsi sono in vista?
Fino a l, durante tutto il loro viaggio allinterno della citt, hanno visto solo
alcuni, potenziali segni di vita. Gi a Glenwood Avenue hanno creduto di
vedere una motocicletta sfrecciare come un lampo, ma non ne sono sicuri.
Poi, su Sydney Street, Nick ha detto di aver visto qualcuno scattare dentro un
portone ma non ci metterebbe la mano sul fuoco.
Brian scaccia quel pensiero quando vede il vasto nodo di autostrade che
formano un quadrifoglio a circa quattrocento metri di distanza.
Quello svincolo tentacolare di arterie principali segna il confine orientale
dellarea urbana di Atlanta, il punto dove lInterstate 20 si incontra con la 85,
la 75 e la 403; adesso se ne sta a cuocere sotto il sole e il freddo come un
campo di battaglia dimenticato, intasato di rottami e rimorchi ribaltati. Brian si
accorge che la Escalade comincia a percorrere una salita ripida.
Capital Avenue si solleva su enormi piloni sopra lo svincolo. Philip affronta
la salita piano, serpeggiando attraverso un percorso a ostacoli di rottami
abbandonati a una velocit di circa venticinque chilometri lora.
Brian sente un colpetto sulla spalla sinistra e comprende che Penny cerca
di attirare la sua attenzione. Si volta e la guarda.
Lei si piega verso di lui e gli sussurra qualcosa tipo: Devo andare l.
Brian la guarda. Devi andare l?
Lei scuote la testa e sussurra di nuovo.
Stavolta Brian capisce. Puoi trattenerla per un minuto, piccola?
PARTE SECONDA
Atlanta
Colui che combatte a lungo contro i draghi
diventa un drago egli stesso;
e se guardi troppo a lungo nellabisso,
labisso guarder te.
Nietzsche
NOVE
Pochissime macchine, almeno quelle in produzione negli Stati Uniti, sono in
grado di raggiungere grandi velocit in retromarcia. Prima di tutto c il
problema del cambio. La maggior parte delle auto, monovolume, pick-up e
SUV, che escono dalle fabbriche, hanno cinque o sei marce in avanti ma solo
una allindietro. In secondo luogo, quasi tutti i veicoli hanno le sospensioni
frontali progettate per andare avanti e non indietro, il che impedisce ai
guidatori di ottenere grandi slanci in retromarcia. Terza considerazione, di
solito in retromarcia si manovra il volante guardando da sopra la spalla e
spingere le macchine a grandi velocit in questa posizione si conclude molto
spesso in spettacolari testacoda.
Daltro canto il veicolo che Philip Blake guida al momento una Cadillac
Escalade 2011 Platinum a trazione integrale, dotata di barre di torsione adatte
a qualsiasi utilizzo fuoristrada che lasso della meccanica Calvin R. Donlevy di
Greencove Lane avrebbe potuto tentare di affrontare nelle zone sperdute
della Georgia Centrale (in tempi pi felici). Il veicolo pesa quasi quattro
tonnellate, lungo pi di cinque metri ed equipaggiato con un sistema di
controllo elettronico della stabilit chiamato StabiliTrak (standard su tutti i
modelli Platinum). Ma la cosa migliore che dispone di una retrocamera, che
mostra le immagini su un generoso schermo di navigazione di sette pollici
incassato nel cruscotto.
Senza esitazione, il sistema nervoso di Philip impartisce un ordine alla mano
destra e lui ingrana con violenza la retromarcia, tenendo gli occhi incollati
sulla tremolante immagine gialla che si materializza sullo schermo di
navigazione. Limmagine mostra il cielo parzialmente nuvoloso sopra
lorizzonte formato dalla linea del manto stradale dietro di loro: la cima del
cavalcavia.
Prima che il reggimento di zombie in avvicinamento arrivi a una distanza
inferiore ai cinquanta metri, la Escalade parte a razzo allindietro.
La forza di gravit risucchia tutti in avanti; Brian e Nick si voltano entrambi
per guardare, oltre il lunotto posteriore oscurato, il cavalcavia che scorre
rapido sotto di loro, mentre la coda della Escalade vibra leggermente e il
veicolo guadagna velocit. Philip spinge a tavoletta. Il motore grida. Philip non
si volta. Tiene gli occhi fissi sullo schermo dove la cima del cavalcavia si fa
sempre pi grande nella piccola e tremolante immagine gialla.
Un piccolo errore di calcolo, la minima pressione sul volante nella direzione
Ashburn. Il puzzo del reparto del mattatoio era lo stesso. Philip alza una
mano, facendo cenno a tutti di fermarsi.
Sopra la sua spalla, Brian scorge un vicolo lungo, stretto e buio con una fila
di cassonetti dellimmondizia traboccanti. Ma il contenuto di quei ricettacoli a
imprimersi a fuoco nella sua memoria: pallide braccia umane ciondolano oltre
il bordo, gambe ulcerate e a brandelli, oltre a capelli arruffati, pendono verso
il basso dove si sono raccolte pozze di sangue scuro e secco.
Philip si muove verso gli altri. Seguitemi tutti e fate esattamente quello che
vi dico ordina, facendo scattare il cane della Ruger coi suoi otto proiettili
calibro .22 pronti a far festa; poi si mette in movimento.
Gli altri lo seguono.
Si fanno strada pi silenziosi e veloci che possono in mezzo al fetore e alle
ombre di quel mattatoio abbandonato che ormai diventato il vicolo, diretti
verso una strada laterale visibile sul fondo. Piegato sotto il peso del borsone
su una spalla e della bambina che gli sta aggrappata alla schiena, Brian
cammina barcollando tra Philip e Nick: i trenta chili di Penny non gli sono mai
sembrati tanto pesanti. Nick, che fa da retroguardia, procede con il Marlin
calibro 20 appoggiato alla spalla. Brian tiene il suo fucile infilato sotto lo
zaino: non che abbia la minima idea di come usare quel dannato affare.
Raggiungono la fine del vicolo e stanno quasi per scivolare fuori sulla
traversa abbandonata quando Philip pesta accidentalmente una mano umana
che fuoriesce da un cassonetto.
La mano, attaccata a uno zombie con ancora un po di energia, si ritira
subito sotto il container. Philip sobbalza allindietro.
AMICO! grida Nick e la mano scatta di nuovo fuori e afferra la caviglia di
Philip.
Philip si getta a terra e la Ruger rotola lungo la strada.
Luomo morto, un senzatetto barbuto dalla pelle cinerea e coi vestiti
stracciati e sporchi di sangue, striscia verso Philip con la velocit di un ragno
enorme.
Philip cerca di afferrare la pistola. Gli altri si agitano per prendere le loro
armi: Brian cerca il fucile mentre tenta di bilanciarsi la bambina sulla schiena.
Nick tira i cani del Marlin.
La cosa morta stringe la gamba di Philip e apre le mascelle col crepitio di
cardini arrugginiti affetti da rigor mortis mentre Philip armeggia per prendere
lascia.
Lo zombie ormai sul punto di addentare la parte inferiore del polpaccio di
Philip quando la canna del fucile a pallettoni di Nick si appoggia sulla parte
DIECI
Philip si avvicina cauto dallaltro lato della strada, il calibro .22 al suo fianco,
carico e armato, ma non puntato. Gli altri lo seguono in fila indiana, coi peli
del collo ritti, gli occhi spalancati e pronti a tutto.
La giovane donna al di l della strada li chiama con un sussurro lieve e
sibilante. Presto, sbrigatevi!
Sembra essere sulla trentina, anno pi anno meno, con lunghi capelli di un
biondo slavato raccolti in una stretta coda di cavallo. Indossa un paio di jeans
e un largo pullover fatto a maglia molto sporco: le macchie rosse e gli schizzi
sono visibili anche a quella distanza mentre gli fa cenno con un revolver di
piccolo calibro, forse una .38 della polizia, agitandolo come se fosse la paletta
di un vigile urbano.
Philip si asciuga la bocca: pensa, trattiene il respiro, cerca di tenere la
donna inquadrata nel mirino.
Forza! urla lei. Prima che sentano il nostro odore! ovviamente
impaziente che la seguano dentro ed molto probabile che non intenda fargli
niente di male; da come agita la pistola, Philip non sarebbe sorpreso di
scoprire che non nemmeno carica. Li avverte: E non lasciate che qualcuno
di quegli azzannatori vi veda entrare qua dentro!.
Philip si ferma guardingo sul marciapiede prima di attraversare la strada.
Quanti siete? grida.
Dallaltra parte della strada, la donna bionda si lascia sfuggire un sospiro
esasperato.
Per lamor di Dio, vi offriamo cibo e riparo, muovetevi!
Quanti?
Ges, volete essere aiutati o no?
Philip rafforza la sua stretta sulla Ruger. Prima devi rispondere alla mia
domanda.
Un altro sospiro nervoso. Tre! Okay? Siamo in tre. Sei contento adesso?
Questa la tua ultima occasione perch se non venite tutti e subito, me ne
torno dentro e allora saranno cazzi vostri. Parla con laccento leggermente
strascicato di chi nato in Georgia, ma nella sua voce c anche qualcosa
della metropoli. Forse anche un accenno del Nord.
Philip e Nick si scambiano uno sguardo. Il coro lontano dei lamenti
rugginosi si avvicina, portato dal vento come una tempesta in arrivo. Brian si
bilancia nervoso il peso di Penny sulla schiena, poi, da sopra la spalla, getta
uno sguardo inquieto verso la fine dellisolato. Guarda Philip. Che altra scelta
abbiamo, Philip?
Sono daccordo con lui, Philly sussurra piano Nick, deglutendo per la
paura.
Philip guarda la giovane donna di l dalla strada. Quanti uomini, quante
donne?
Lei gli risponde gridando: Vuoi che compili un questionario? Io torno
dentro. Buona fortuna per tutto ne avrete bisogno!.
Aspetta!
Philip fa un cenno agli altri e poi li guida cauto al di l della strada.
Avete sigarette? chiede la ragazza, conducendoli nellingresso esterno
delledificio e sbarrando la porta dietro di s con un chiavistello improvvisato.
Ci stiamo fumando gli ultimi mozziconi.
La donna piuttosto malconcia: ha il mento graffiato, dei lividi su un lato del
volto e un occhio cos iniettato di sangue che sembra quasi abbia avuto una
lieve emorragia. A parte questo, Philip colpito per quanto bella: ha occhi
blu fiordaliso e il tipo di pelle baciata dal sole che ci si aspetterebbe di vedere
in una ragazza di campagna, una bellezza tranquilla e poco curata. Ma dalla
piega insolente della sua testa e dalle forme prosperose celate sotto gli abiti
pesanti, sembra quasi la personificazione della Madre Terra. E con la Madre
Terra non si scherza.
Spiacente, non fumiamo dice Philip, tenendo aperta la porta per Brian.
Sembra che vi abbiano conciato per le feste l fuori dice la donna,
guidandoli attraverso una stanza maleodorante e disordinata, su una parete
della quale sono allineate diciotto coppie di cassette della posta e citofoni.
Brian mette gi Penny con gentilezza. La bambina vacilla per un attimo,
cercando di orientarsi. Laria puzza di decomposizione e di zombie. Ledificio
non sembra sicuro.
La giovane donna si inginocchia accanto alla bambina. Ma che carina.
Penny non dice niente, si limita a guardare in basso.
La donna alza lo sguardo su Brian. tua?
mia dice Philip.
La donna sposta una ciocca di capelli arruffati dal viso di Penny. Io mi
chiamo April, tesoro, tu come ti chiami?
Penny.
La voce che esce dalla bambina suona tenue ed esasperata, come il
miagolio di un micino. La donna di nome April sorride e le batte un colpetto
sulla spalla, poi si alza e guarda gli uomini. Entriamo prima di attirarne altri.
lungo il fianco.
Gli altri lo seguono.
Sulle prime, nota appena il soggiorno in disordine, le sedie coperte di vestiti,
le valigie malconce contro il muro e la forma bizzarra delle custodie di
strumenti musicali appoggiate alla porta scorrevole sbarrata. Scorge a stento
il cucinotto sulla sinistra, le casse di provviste e il lavandino pieno di piatti
sporchi. La puzza del fumo di sigaretta, di tessuto stantio e di sudore
aleggiano nellaria, ma le sue narici li registrano a malapena.
In questo momento, tutta la sua attenzione concentrata sulla bocca di un
fucile calibro 12 puntata dritta su di lui da una sedia a dondolo dallaltra parte
della stanza.
Fermo dove sei dice luomo anziano col fucile. un vecchio consumato,
uno stagionato spilungone allampanato con la faccia da contadino
abbronzata come la statua di legno di un indiano che fa da insegna alle
tabaccherie, i capelli a spazzola grigi e gli occhi blu ghiaccio. Sotto il naso a
becco attaccato il tubo sottile di una bombola dossigeno, posata accanto a
lui come un cucciolo fedele. Riempie a malapena i jeans a sigaretta e la
camicia di flanella; le caviglie bianche e pelose sbucano dagli anfibi.
Philip solleva istintivamente la .22, creando allistante una situazione di
stallo messicano. La punta sul vecchio e dice: Signore, abbiamo gi
abbastanza problemi l fuori, non ne abbiamo bisogno anche qui.
Gli altri restano immobili.
April si intromette tra i due. Per lamor di Dio, pap, metti via quellaffare.
Il vecchio fa scansare la ragazza con la canna del fucile. Fa silenzio,
ragazzina.
April resta l con le mani sui fianchi e unespressione disgustata sul volto.
Dallaltra parte della stanza, Tara dice: Perch non ci diamo una calmata
tutti quanti?.
Da dove venite, gente? chiede il vecchio a Philip, col fucile ancora puntato
su di lui.
Waynesboro, Georgia.
Mai sentita nominare.
nella Contea di Burke.
Diavolo, quasi in Sud Carolina.
Sissignore.
Vi drogate? Speed, crack roba del genere?
No, signore. Cosa diavolo glielo fa credere?
Qualcosa nei tuoi occhi, sembrano quelli di un tossico che si fa di speed.
Io non mi drogo.
Come avete fatto a finire davanti a casa nostra?
Avevamo sentito che cera una specie di campo profughi qui da qualche
parte, ma la voce non sembra essere poi cos vera.
Puoi dirlo forte dice il vecchio.
April interviene. A quanto pare, abbiamo qualcosa in comune.
Philip tiene gli occhi fissi sul vecchio, ma ribatte alla ragazza: Cosa?.
la stessa ragione per cui anche noi siamo finiti in questo posto
dimenticato da Dio dice. Cercavamo quel dannato centro profughi di cui
parlavano tutti.
Philip fissa il fucile. I migliori piani4, immagino.
Fottutamente vero dice il vecchio, mentre il sibilo tenue dellossigeno filtra
dalla bombola. Credo che non vi rendiate conto di quello che avete fatto.
Parli.
Avete fatto incazzare tutti quegli azzannatori. Per il tramonto, quelle fottute
cose si saranno date appuntamento fuori dalla nostra porta.
Philip tira su col naso. Mi dispiace, ma non avevamo molta scelta.
Il vecchio sospira. Beh immagino che tu abbia ragione.
Sua figlia ci ha tolto dalla strada non avevamo cattive intenzioni. Diavolo,
non avevamo intenzioni di nessun tipo se non evitare di farci mordere.
Gi, beh capisco il vostro punto di vista.
Segue un lungo attimo di silenzio. Tutti aspettano. Le due armi da fuoco
cominciano ad abbassarsi.
Cosa contengono quelle custodie? chiede Philip alla fine, indicando con
un cenno la fila di custodie di strumenti in fondo al soggiorno. La pistola
ancora sollevata ma la tensione dello scontro scomparsa. Ci sono delle
mitragliatrici dentro?
Il vecchio si lascia sfuggire una risata severa. Appoggia il fucile di traverso
sul grembo, lasciando sollevati i cani dellarma: tutta la tensione defluita dal
suo volto scarno. La bombola dossigeno sibila. Amico, stai guardando quello
che resta della World Famous Chalmers Family Band, stelle del
palcoscenico, dello schermo e delle fiere di stato di tutto il Sud. Il vecchio
appoggia il fucile sul pavimento con un grugnito. Alza lo sguardo su Philip.
Mi scuso per la brusca accoglienza. Si mette in piedi a fatica, ergendosi in
tutta la sua altezza fino a sembrare un Abe Lincoln avvizzito.
Mi chiamo David Chalmers, mandolino, voce e padre di queste due
monellacce.
Philip si infila la pistola nella cintura dietro la schiena. Philip Blake. Questo
Non darla mai via solo per un po di carta igienica dice Philip con un
ghigno, seduto a piedi scalzi, in jeans e T-shirt sporca, dallaltra parte del
divano, con la pancia piena di riso e fagioli. Le provviste dei Chalmers
cominciano a scarseggiare, ma possono ancora contare sulla met di un
sacco da cinque chili di riso, che hanno sgraffignato dalla vetrina sfondata di
un negozio una settimana prima e abbastanza fagioli da preparare la cena
per tutti. April ha cucinato e il cibo non era male. Dopo cena, Tara ha rollato
qualche sigaretta con lultimo tabacco Red Man che le resta e alcuni grammi
di marijuana. Philip ha dato qualche tiro, anche se aveva giurato di smettere
col fumo anni prima di solito gli faceva sentire nella testa voci che non
voleva sentire. Adesso, nella strana luce del tramonto, il suo cervello si sente
confuso e intontito.
April riesce a mettere insieme un sorriso triste. Gi, beh cos vicino
eppure cos lontano.
Che intendi dire? Philip la guarda, poi alza lo sguardo lento al soffitto.
Oh capito. Ricorda di averlo notato poco prima. Adesso si sono calmati,
ma i rumori strascicati e penetranti, che provengono dai piani pi alti, hanno
continuato a percorrere il soffitto per tutta la sera, muovendosi con la
presenza insidiosa e invisibile delle termiti. Philip se n quasi dimenticato,
ormai insensibile com alla prospettiva di trovarsi tanto vicino ai non morti. E
gli altri appartamenti del pianterreno? chiede.
Li abbiamo ripuliti; abbiamo preso tutto quello che cera di utilizzabile.
Cos successo a Druid Hills? le chiede, dopo un attimo di silenzio.
April sospira. La gente ci aveva detto che cera un centro profughi laggi.
Non cera.
Philip la guarda. E?
April scrolla le spalle. Siamo andati l e abbiamo trovato un sacco di gente
che si nascondeva dietro i cancelli di quella grande discarica. Gente come
noi. Spaventati, confusi. Abbiamo cercato di convincere qualcuno di loro a
venire via con noi. La forza nel numero, tutte quelle stronzate da fanatici.
E quindi? Cos successo?
Immagino che fossero troppo spaventati per andarsene e troppo spaventati
per restare.
April abbassa lo sguardo e la sua faccia riflette la luce delle candele. Tara,
pap e io abbiamo trovato una macchina che funzionava, abbiamo preso un
po di provviste e ce ne siamo andati. Ma, mentre ce ne andavamo, abbiamo
sentito arrivare le motociclette.
Motociclette?
capo del corridoio sono morti come gli zombie; ma prima devono tirare via le
assi di legno dalla porta. Il rumore dei colpi dascia e lo stridio dei chiodi che
vengono fuori sembrano stimolare dei movimenti sopra di loro, nelle stanze
buie dietro le porte degli appartamenti. A un certo punto, a causa dello
sforzo, Philip si lascia sfuggire del gas, un ricordo della cena a base di fagioli
cucinata da April la sera prima.
Quella scoreggia ammazzer pi zombie delle cartucce calibro ventidue
commenta Nick.
Ha-ha-ha ride Philip e strappa via lultima tavola che sbarrava la porta.
Mentre salgono la rampa di scale buia, Philip dice: Ricordatevelo, tutti e
d u e siate veloci. Sono dei viscidi figli di puttana, ma sono lenti come
lumache del cazzo e pi stupidi di Nick.
Ha-ha, chi lo dice lo ribatte Nick, infilando con fare esperto un paio di
cartucce calibro 20 nel fucile a pallettoni.
Arrivano sul pianerottolo e trovano la porta tagliafuoco che d sul secondo
piano saldamente chiusa. Si fermano. Brian trema.
Calmati, campione gli dice Philip, notando che la canna del fucile oscilla
un po. Philip allontana con gentilezza la canna dal punto dove si trovano le
sue costole. E cerca di non ficcare accidentalmente una palla in corpo a uno
di noi.
Ho tutto sotto controllo ribatte Brian con voce tesa e tremante, rivelando
che ovviamente non ha un bel niente sotto controllo.
Allora andiamo dice Philip. E ricordate, colpiteli con forza e alla svelta.
Sferra un unico, poderoso calcio col tacco dello stivale e la porta si
spalanca.
UNDICI
Per un millesimo di secondo, restano fermi, coi cuori che battono come
martelli pneumatici. A parte alcune carte di caramelle qua e l, bottiglie vuote
di bibite gassate e una gran quantit di polvere, il corridoio del secondo
piano, identico a quello del piano terra, vuoto. La fioca luce del giorno fa
capolino dalle finestre lontane e ricama merletti con i granelli di polvere che
svolazzano davanti alle porte chiuse: 2A, 2C e 2E da un lato, 2B, 2D e 2F
dallaltro.
Nick sussurra: Sono tutti chiusi dentro casa.
Philip annuisce. Sar come sparare a dei pesci in un fottuto barile.
Forza, facciamolo dice Brian, che non suona affatto convincente. Diamoci
da fare.
Philip guarda lui e poi Nick. Ecco a voi John Rambo.
Si avviano verso la prima porta sulla destra, la 2F sollevando le canne dei
fucili. Philip tira indietro il cane della Ruger.
Poi spalanca la porta con un calcio.
Una gigantesca bolla di tanfo li colpisce dritti in faccia. la prima cosa che
registrano: un repellente fetore di degradazione umana, urina, feci e puzza di
zombie, insieme agli odori pi acidi del cibo rancido, dei bagni guasti e dei
vestiti ammuffiti. insopportabile e li travolge facendoli letteralmente
indietreggiare di mezzo passo.
Ges Cristo dice Nick in unesclamazione soffocata, distogliendo
involontariamente la faccia, quasi che la puzza fosse un vento che soffia
verso di lui.
Pensi ancora che la mia scoreggia puzzi? dice Philip, avanzando cauto
nellombra fetida dellappartamento. Solleva la .22.
Nick e Brian lo seguono coi fucili spianati e gli occhi spalancati e luccicanti
per la tensione.
Un attimo dopo, ne trovano quattro che riposano sul pavimento di un
soggiorno messo a soqquadro: ognuno riverso in un angolo, con lo sguardo
catatonico e le mascelle spalancate; ringhiano languidi alla vista degli intrusi,
ma sono troppo stupidi o dementi per muoversi, come se fossero ormai
stanchi del loro diabolico destino e avessero dimenticato luso dei mobili.
difficile stabilirlo nella debole luce della stanza, specie con la carne straziata,
gonfia e illividita delle loro facce, ma si direbbero una famiglia: madre, padre e
due figli grandi. Le pareti mostrano strani segni di graffi, come a formare un
Lui tossisce e si gira, mentre la testa della ragazza scivola lenta di lato gi
per la lunghezza della canna, come lo spiedo di un gigantesco kebab, con gli
occhi morti ancora fissi su Brian. Qualcosa di viscido gli cola sulle mani dalla
faccia di lei.
Chiude gli occhi. Non riesce a muoversi. Con la mano destra incollata al
grilletto e la sinistra salda sul calcio, fa una smorfia dorrore.
Una risata fredda lo scuote da quello stato di trance. Guarda un po chi ha
segnato il suo primo touchdown dice Philip Blake, ergendosi sopra suo
fratello in una nuvola di fumo di cordite, con un sorriso malinconico che va da
un orecchio allaltro.
Nick a trovare luscita sul tetto e a Philip viene lidea di depositarci tutte le
carcasse putrescenti perch non contaminino ulteriormente il posto (o
rendano la caccia al tesoro nei piani superiori ancora pi sgradevole di quanto
gi non sia).
Impiegano poco pi di unora a trascinare tutti i resti inumani su per le scale
del terzo piano e poi lungo una stretta scalinata verso la porta antincendio.
Devono distruggere la serratura e lavorare come in una specie di catena di
secchi improvvisata, trascinando i maleodoranti ammassi di carne per i
corridoi e su per due rampe di scale fino al tetto, lasciando viscide tracce di
sangue sulla moquette rosa.
Riescono a trascinarli tutti fino allultimo: lungo il passaggio fino al tetto, ne
hanno eliminati quattordici, utilizzando due caricatori interi di cartucce calibro
.22, oltre a una scatola di proiettili.
Guardate che vista si meraviglia Nick intento a sistemare lultima carcassa
sul camminamento di carta catramata lungo il lato est del tetto, col vento che
gli sferza i pantaloni e gli scompiglia i capelli. I cadaveri giacciono in fila come
legna da ardere accatastata per linverno. Brian fermo sul lato opposto della
fila, lo sguardo basso sulle cose morte con unespressione strana e
implacabile sul volto.
Davvero stupenda dice Philip, camminando fino allorlo del tetto.
Da quellaltezza, possibile scorgere in lontananza i palazzi del quartiere
esclusivo di Buckhead, Peachtree Plaza, e le cattedrali di vetro dei grattacieli
a ovest: le guglie immobili della citt che si ergono, stoiche e impassibili nella
luce del giorno, incontaminate dallapocalisse. In basso, Philip vede i morti
muoversi in disordine dentro e fuori le ombre, come soldatini giocattolo che
hanno preso vita.
Bel posto per andare a fare un giro dice Philip, voltandosi e controllando il
resto del tetto. Intorno a un gigantesco conglomerato di antenne, comignoli e
Lei guarda il caff. Hai usato quello che restava in quella brocca?
Credo di s.
Ci rimangono solo cinque litri per tutti e sette fino allanno del mai.
Mi dici cosa ti passa per la testa?
Non farne un affare di stato. Tira su la zip della felpa e stringe lelastico
sulla coda di cavallo, infilandola nel cappuccio. un po che ci penso e
voglio farlo da sola.
Pensi a cosa?
La donna allunga una mano dentro il guardaroba ed estrae una mazza da
baseball di metallo. Labbiamo trovata in un appartamento; sapevo che un
giorno mi sarebbe servita.
Coshai intenzione di fare, April?
Hai presente quella scala antincendio sul lato sud del condominio?
Non andrai l fuori da sola.
Potrei scivolare fuori dal 3F, scendere le scale e attirare gli azzannatori
fuori dal palazzo.
No no.
Attirarli abbastanza a lungo per andare a prendere le provviste e poi
tornare dentro.
Philip vede i suoi stivali da lavoro lerci accanto alla porta, dove li ha lasciati
la sera prima. Ti spiace passarmi quegli stivali? dice. Se proprio hai deciso
di farlo, col cazzo che te lo lascio fare da sola.
DODICI
Ancora una volta, mentre Philip si sporge dalla finestra a sud
dellappartamento 3F, la prima cosa che lo colpisce forte dritto in faccia,
lodore: un gumbo6 ramato di escrementi umani cotti lentamente nel grasso di
maiale, un odore orribile da farlo quasi indietreggiare. Sinfila nellapertura e
gli occhi cominciano a lacrimargli. Non si abituer mai a quella puzza.
Esce su un pianerottolo traballante di ferro arrugginito. La piattaforma,
collegata a una scala che serpeggia gi per tre piani fino a una strada
laterale, vacilla sotto il suo peso. Il suo stomaco sobbalza per limprovviso
cambio di gravit e Philip si aggrappa alle sbarre.
Il tempo si fatto uggioso e umido, il cielo ha il colore dellasfalto e il vento
ulula da nord-est infilandosi tra i lontani canyon di cemento. Per fortuna, in
basso ci sono solo pochi azzannatori erranti nella stretta strada laterale che
costeggia il lato sud del condominio. Philip d unocchiata allorologio.
Tra meno di un minuto e quarantacinque secondi, April rischier la vita sul
davanti delledificio e quellurgenza lo spinge a mettersi in movimento.
Scende rapido la prima rampa e la scala pericolante geme sotto il suo peso,
tremando a ogni passo.
Mentre scende, sente gli occhi argentei delle cose morte fissarsi su di lui,
attirati dai rumori metallici della scala: i loro sensi primitivi lo individuano, lo
annusano, percepiscono le sue vibrazioni come i ragni sentono una mosca
nella ragnatela. Sagome scure, ai margini della sua visione periferica,
cominciano a trascinarsi pigre verso di lui, e altre, sempre pi numerose,
svoltano langolo che d sulla facciata del palazzo per indagare.
Non avete ancora visto niente, pensa saltando a terra e attraversando di
corsa la strada. Sessantacinque secondi. Il piano di entrare e uscire in
fretta: Philip si muove lungo le vetrine sbarrate con la circospezione di un
marine della Delta Force. Raggiunge lestremit orientale dellisolato e trova
una Chevy Malibu con la targa di un altro stato abbandonata.
Trentacinque secondi.
Riesce a sentire i passi strascicati avvicinarsi mentre si accuccia dietro la
Malibu e si toglie rapido lo zaino. Le sue mani non tremano mentre estrae la
bottiglia da mezzo litro di Coca-Cola piena di benzina (April ha trovato una
tanica di benzina di scorta nello stanzino degli attrezzi del condominio).
Venticinque secondi.
Svita il tappo, ci inserisce uno straccio imbevuto di benzina e infila
scatola tanto zeppa di conservanti da durare fino a Natale, una decina di litri
di acqua distillata, tre stecche di Marlboro rosse, accendini, carne di manzo,
vitamine, medicine per il raffreddore, una pomata antibatterica e sei rotoli
extra di benedetta carta igienica; getta tutto nel suo borsone alla velocit del
lampo.
Mentre continua a darsi da fare con la consapevolezza costante del tempo
che passa, avverte un formicolio alla nuca: se non torna indietro nel giro di
pochi minuti, la strada torner a riempirsi e lesercito degli azzannatori le
bloccher il percorso.
Philip spara un altro mezzo caricatore di proiettili calibro .22, per farsi strada
verso il retro del condominio. La maggior parte degli azzannatori radunata
intorno ai rottami in fiamme della Malibu: un ammasso di cadaveri semoventi
simili a insetti attirati dalla luce. Philip si apre un varco verso il retro del cortile
sparando due colpi. Uno fa saltare il cranio di un cadavere che, vestito con
una tuta da footing, avanza sgraziato verso di lui: lo zombie cade come una
marionetta a cui siano stati recisi i fili. Un altro sparo apre un buco nel cranio
di quella che sembra essere stata una senzatetto: lo zombie cade e i suoi
occhi incavati sono attraversati da un guizzo.
Prima che altri azzannatori possano avvicinarglisi, Philip balza oltre lo
steccato del cortile e corre sullerba di un marrone malsano.
Si arrampica sul muro posteriore delledificio, usando una tenda come punto
dappoggio. A met del muro intonacato del primo piano c una seconda
scala antincendio: Philip la afferra e inizia a salire.
Ma di colpo si blocca, assalito da un ripensamento riguardo al piano.
April ormai giunta al punto critico della sua missione: sono passati dodici
minuti da quando uscita, ma si arrischia a passare in rassegna un altro
negozio.
Mezzo isolato pi a sud, c un negozio Ace Hardware vuoto, con le vetrine
sfondate: le inferriate sono abbastanza larghe perch una donna minuta
possa passarci. Scivola attraverso una fessura ed entra nel negozio buio.
Riempie lo spazio rimasto della seconda borsa di tela con filtri per lacqua
(per rendere potabile lacqua immobile nei bagni), una scatola di chiodi (per
rimpolpare la loro scorta, che hanno utilizzato per mettere in sicurezza le
barricate), evidenziatori e rotoli di carta di grande formato (per realizzare
cartelli di avvertimento destinati ad altri sopravvissuti), lampadine, batterie,
lattine di gelatina infiammabile Sterno e tre piccole torce elettriche.
Sulla via del ritorno verso luscita del negozio, carica di quasi venti chili di
roba in due borse stracolme, oltrepassa una figura curva alla fine di una
Philip la segue con gli occhi neri brillanti per la carica di testosterone.
Questa s che vita!
Nick sbatte la porta giusto in tempo. Tre azzannatori vanno a sbattere
contro il vetro: sbatacchiano la porta rinforzata dacciaio e lasciano strisce di
bava con la bocca. Numerose paia di occhi bianco latte scrutano le persone
nellingresso attraverso le vetrate sporche. Dita morte provano ad artigliare la
porta. Altri azzannatori barcollano su per il vialetto.
Brian punta il fucile verso le figure fuori dalla porta e poi indietreggia. Che
diavolo succede, fratello? Dove eravate andati?
Nick li accompagna verso la porta interna e da l nellingresso.
April lascia cadere il borsone stracolmo. Ci siamo andati molto Ges,
molto vicino!
Philip posa a terra il suo zaino. Ragazza, hai davvero i cojones, te lo
concedo.
Nick si fa avanti. Qual era lidea, Philly? Quella di sparire e basta, senza
dire niente a nessuno?
Parla con lei dice Philip con un sorriso, infilandosi la Ruger nella cintura.
Stavamo per impazzire! inveisce Nick. Tra un secondo saremmo venuti
fuori a cercarvi!
Calmati, Nicky.
Calmarmi? Calmarmi! Abbiamo rivoltato questo posto da capo a piedi per
cercarvi! A Tara stava per venire un cazzo di infarto!
colpa mia dice April, sfregandosi la sporcizia dal collo.
Guarda il nostro bottino, amico! Philip indica il bottino stipato nelle borse.
Nick ha i pugni stretti. Poi abbiamo sentito una fottuta esplosione! Cosa
dovevamo pensare? Siete stati voi, ragazzi? Avete qualcosa a che fare anche
con quella?
Philip e April si scambiano uno sguardo e Philip risponde: stata unidea
di tutti e due, pi o meno.
April non riesce a soffocare il suo sorriso vittorioso, mentre Philip fa un
passo verso di lei, sollevando la mano. Che ne dici di un cinque, tesoro?
Si scambiano un cinque, mentre Nick e Brian li guardano increduli.
Nick sul punto di dire qualcosaltro quando una figura compare allaltro
lato dellingresso, attraversando la porta interna.
Oh, mio Dio! Tara si precipita nella stanza verso sua sorella. Attira April in
un forte abbraccio. Oh, mio Dio, ero cos spaventata! Grazie a Dio stai bene!
Grazie a Dio! Grazie a Dio!
April le d una pacca sulle spalle. Scusa, Tara, ma dovevo farlo.
Tara la lascia, con la faccia rossa di rabbia. Dovrei picchiarti a sangue. Sul
serio! Ho detto a quella bambina che eri andata di sopra, ma spaventata
quanto me! Cosa avrei dovuto fare? stata una cosa maledettamente stupida
e irresponsabile! Una cosa da te, April!
E questo che diavolo significa? April si avvicina naso a naso alla faccia di
sua sorella. Perch non dici quello che pensi, per una volta?
Troia del cazzo. Tara solleva una mano intenzionata a schiaffeggiare la
donna pi giovane, quando allimprovviso Philip si intromette.
Buona l, bellezza! Philip le d una pacca rassicurante. Aspetta un
secondo. Fa un respiro profondo, sorella. Philip indica con un cenno i due
borsoni. Voglio farti vedere una cosa. Okay? Calma i bollenti spiriti per un
secondo.
Si inginocchia e apre le borse, mostrandone il contenuto.
Gli altri osservano le provviste in silenzio. Philip si raddrizza e guarda Tara
negli occhi. Quella troia del cazzo ci ha salvato il culo oggi: ci sono cibo e
acqua l dentro. Quella troia del cazzo ha rischiato il suo culo senza sapere
se sarebbe riuscita a cavarsela e senza lasciare che qualcun altro si facesse
male. Dovresti baciarle i piedi, a quella troia del cazzo.
Tara distoglie lo sguardo dai borsoni e lo abbassa sul pavimento.
Eravamo preoccupati, ecco tutto dice con voce bassa e flebile.
Nick e Brian si inginocchiano accanto ai borsoni, esaminando i tesori.
Philly dice Nick. Devo ammetterlo: voi ragazzi siete davvero forti.
Voi ragazzi spaccate mormora sottovoce Brian, meravigliato e intento a
rovistare tra la carta igienica, la carne di manzo e i filtri per lacqua.
Latmosfera emotiva della stanza cambia con la lenta certezza delle nuvole
che si aprono e un sorriso si allarga sulla faccia di tutti.
Presto anche Tara rivolge uno sguardo riluttante da sopra la spalla al
contenuto dei borsoni. C qualche sigaretta l dentro?
Ecco tre stecche di rosse dice April, chinandosi per estrarre le sigarette.
Goditele, troia del cazzo.
Con un sorriso innocente, lancia le stecche alla sorella.
Tutti ridono.
Nessuno vede la piccola figura dallaltra parte della stanza, nellingresso
interno, finch Brian non alza lo sguardo. Penny? Stai bene, piccola?
La bambina apre la porta ed entra. ancora in pigiama e sul suo viso di
crema e pesche cesellato uno sguardo serioso. Quelluomo l dentro, il
signor Chah-merz? caduto a terra.
Trovano David Chalmers sul pavimento della camera da letto padronale, in
Pap?
Silenzio.
Pap?
A quel punto, Tara si mette a sedere, sbattendo le palpebre, stupita dal
suono strozzato della voce di suo padre. Che succede? dice, sfregandosi gli
occhi.
Pap?
Il silenzio continua e il respiro del vecchio si fa pi rapido e affannoso.
Pa
La parola rimane nella gola di April mentre vede qualcosa di terribile
attraversare la faccia del vecchio. Apre le palpebre tremanti a mezzasta,
mostrando il bianco degli occhi, e comincia a parlare con voce limpida in
maniera allarmante: Il diavolo ha un piano per noi.
Nella luce fioca e pallida della lanterna, le due sorelle si scambiano uno
sguardo scoraggiato.
La voce che proviene da David Chalmers bassa e roca, come un motore
diesel. Il giorno della resa dei conti si avvicina lIngannatore cammina in
mezzo a noi.
Poi ripiomba nel silenzio, con la testa a ciondoloni su un lato del cuscino
come se i cavi del cervello fossero stati recisi di netto.
Tara controlla il polso.
Guarda sua sorella.
April guarda il viso di suo padre, che ha ormai assunto lespressione distesa
e rilassata di un sonno profondo e senza fine.
Allo spuntare della luce del giorno, Philip si sveglia nel suo sacco a pelo sul
pavimento del soggiorno. Si mette a sedere e si massaggia il collo
indolenzito, con le articolazioni irrigidite dal freddo. Per un attimo, lascia che i
suoi occhi si adattino alla luce fioca mentre si orienta nella stanza. Penny
sul divano, avvolta nelle coperte, e sembra dormire. Nick e Brian sono
dallaltra parte della stanza, anche loro avvolti nelle coperte, e anche loro
dormono. Il ricordo della veglia della sera prima ritorna per gradi nella mente
di Philip insieme alla lotta agonizzante e disperata per aiutare il vecchio e
attenuare le paure di April.
Lancia unocchiata allaltro lato della stanza. Nellombra del corridoio
adiacente, la porta della camera da letto padronale, visibile nel buio, ancora
chiusa.
Philip esce dal sacco a pelo e si veste in fretta e in silenzio. Si tira su i
pantaloni e si infila gli stivali. Si passa le dita tra i capelli e va in cucina per
TREDICI
Philip spalanca la porta con un calcio. Ci sono candele dellavvento sul
pavimento e il tappeto brucia in pi punti. Laria fumosa vibra di grida.
Nelloscurit, Philip coglie un movimento indistinto e resta senza fiato per
alcuni istanti, necessari a comprendere quanto sta vedendo nel buio
tremolante.
Il comodino ribaltato, la fonte dello schianto che hanno udito poco prima,
caduto a pochi centimetri da Tara, e la donna, stesa sul pavimento, striscia
con istinto animalesco, nel disperato tentativo di liberarsi dalla potente stretta
che delle dita morte stanno operando sulle sue gambe.
Dita morte?
Sulle prime, solo per un istante, Philip pensa che qualcosa sia entrato da
una finestra, ma poi vede sul pavimento la forma avvizzita di David Chalmers.
Adesso del tutto girato verso di lui, il vecchio sopra le gambe di Tara e
conficca le unghie ingiallite nella carne di lei. La faccia scavata del vecchio
livida, del colore della terra, e gli occhi sono bianchi e vitrei per le cataratte. Il
suo ringhio un lamento gutturale e famelico.
Tara riesce a districarsi e a rimettersi faticosamente in piedi, poi si getta di
lato verso il muro.
Proprio allora, molte cose accadono contemporaneamente: Philip
comprende quanto sta succedendo, si ricorda di aver lasciato la pistola in
cucina e si rende conto di avere davvero pochissimo tempo per eliminare
quella minaccia.
Il punto cruciale sta tutto l: il vecchio e gentile suonatore di mandolino
andato e quella cosa, quel famelico ammasso di tessuti morti risorto che
sbava ringhiando in maniera confusa, una minaccia. Pi delle fiamme che
lambiscono il tappeto, pi del fumo, che crea una coltre infernale nella
stanza, la cosa che si materializzata dentro il loro rifugio costituisce una
minaccia.
Una minaccia per tutti loro.
Nello stesso momento, prima che Philip abbia anche solo la possibilit di
muoversi, arrivano gli altri e riempiono il vano della porta aperta. April esplode
in un gemito dangoscia, non un vero grido, piuttosto un verso di dolore, come
un animale colpito al ventre. Cerca di farsi largo allinterno della stanza, ma
Brian lafferra e la tira indietro. April si divincola tra le sue braccia.
Accade tutto nello spazio di un istante, durante il quale Philip vede la
mazza.
Con tutta lagitazione della notte precedente, April ha lasciato la sua mazza
da baseball di metallo autografata da Hank Aaron nellangolo accanto alla
finestra sbarrata, dove adesso riflette la luce tremolante delle fiamme. a
circa quattro metri da Philip. Non c tempo per considerare la distanza o
anche solo per pianificare la manovra. Ha solo il tempo di fare un balzo
attraverso la stanza.
Intanto Nick si girato e corre per lappartamento in cerca del suo fucile.
Brian prova a portare April fuori dalla stanza, ma lei forte, fuori di s e
urla.
A Philip occorrono pochi secondi per coprire la distanza tra la porta e la
mazza. Ma in quel breve lasso di tempo, la cosa che un tempo era David
Chalmers si avvicina a Tara. Prima che la donna corpulenta possa riprendersi
e fuggire, luomo morto su di lei.
Dita gelide e grigie si chiudono goffe sulla sua gola. Lei sbatte di nuovo
contro la parete, dimenandosi e cercando di spingerlo via. Le mascelle
putrescenti si aprono e le esalano lalito rancido dritto in faccia. La bocca
piena di denti anneriti si spalanca. La cosa punta alla curva pallida e carnosa
della sua giugulare.
Tara grida, ma prima che i denti la tocchino, la mazza si abbatte.
Fino a quel momento, per Philip in particolare, latto di annientare un
cadavere semovente era diventato unazione quasi superficiale, un gesto
meccanico e necessario come stordire un maiale prima di macellarlo. Ma
stavolta diverso. Gli occorrono solo tre colpi potenti.
Il primo, un duro schianto sulla parte posteriore della regione temporale del
cranio, immobilizza lo zombie e arresta il suo avvicinamento al collo di Tara.
Lei scivola sul pavimento in un parossismo di lacrime e muco.
Il secondo colpo centra la testa su un lato: la cosa si gira involontariamente
verso il suo aggressore e lacciaio temperato della mazza sfonda losso
parietale e parte della cavit nasale, schizzando fili di materia rosa nellaria.
Il terzo e ultimo colpo sfonda lemisfero sinistro del cranio: la cosa cade e il
rumore che produce sembra quello di un cavolo infilato in un trapano
industriale. Il mostro, che era stato David Chalmers, atterra in un cumulo
umido su una delle candele rovesciate; i fili di bava, sangue e materia grigia
appiccicosa colpiscono le fiamme e sfrigolano sul pavimento.
Philip resta in piedi accanto al corpo, senza fiato, le mani ancora strette
sulla mazza. Quasi a puntualizzare quellorrore, un bip acuto prende a
risuonare nella stanza. Allarmi antincendio alimentati a batteria cominciano a
cos.
Lo so. Voglio solo dire forse dovremmo pensare a prendere pi
precauzioni.
Quali? Le mie precauzioni sono queste. Philip tocca il calcio della Ruger
calibro .22 infilata dentro la cintura.
Voglio dire che dovremmo lavarci meglio e sterilizzare le cose.
Con cosa?
Brian si lascia sfuggire un sospiro e guarda in alto verso il cielo notturno e
coperto, una bassa volta di nuvole scure come lana nera. Le piogge autunnali
sono vicine.
Abbiamo lacqua dei bagni di sopra dice. Abbiamo i filtri e il propano e
abbiamo accesso ai prodotti igienici gi in strada: saponi, detersivi e tutta
quella merda l.
Stiamo gi filtrando lacqua, campione.
S, ma
E ci laviamo con quellaggeggio che ha trovato Nicky. Il cosiddetto
aggeggio una doccia da campo che Nick ha trovato nel reparto sportivo di
Dillards. Delle dimensioni di un piccolo condizionatore, dispone di un
serbatoio pieghevole da venti litri e di un tubo da doccia che funziona con una
pompa a batteria. Da cinque giorni ormai, si concedono il lusso periodico di
una breve doccia, riciclando quanta pi acqua possibile.
Lo so, lo so dico solo che, forse, sarebbe meglio cominciare subito a
darci dentro con ligiene. Tutto qui. Finch non ne sappiamo di pi.
Philip gli rivolge unocchiata dura. E se non c pi niente da imparare?
Brian non ha risposte per quella domanda.
Lunica risposta giunge dalla citt nella forma di un ronzio cupo, di una
raffica di vento nauseabondo e di un gigantesco, silenzioso vaffanculo.
Forse lallarmante conglomerato di ingredienti poco appetitosi che April e
Penny hanno preparato quella sera per cena, un misto di asparagi in scatola,
carne in scatola Spam e patatine sbriciolate cotti sopra una fiamma al
propano, che a Philip si piazza come unancora nel fondo dello stomaco. O
forse leffetto di tutto lo stress, la rabbia e linsonnia accumulati. O magari
la conversazione che ha avuto col fratello sul balcone. Ma a prescindere dalla
causa, dopo essersi messo a dormire ed essersi girato e rigirato in un sonno
agitato, Philip Blake sperimenta un sogno complesso e violento.
in quella che era la camera da letto di April e che diventata il suo nuovo
alloggio (a quanto pare, prima era lufficio casalingo di qualcuno: mentre
ripulivano la stanza dalle cose del proprietario, Philip e April avevano trovato
mucchi di moduli per ordini della Mary Kay Cosmetics e vari campioni di
trucchi). Steso sul gigantesco letto appoggiato alla parete, Philip si contorce
in uno stato di parziale incoscienza, fuori e dentro uno spettacolo orrendo e
delirante. un sogno che non ha forma: senza inizio, svolgimento e
conclusione. Si limita a ripercorrere il suo solco circolare di terrore.
Philip si ritrova nella casa della sua infanzia a Waynesboro, un piccolo e
squallido bungalow su Farrel Street, precisamente nella camera da letto sul
retro che divideva con Brian. Nel sogno Philip non un bambino ma un
adulto, e in qualche modo lepidemia ha viaggiato indietro nel tempo fino agli
anni 70. Il sogno ha una vividezza quasi tridimensionale. Ci sono la carta da
parati decorata coi mughetti, i poster degli Iron Maiden, la scrivania coperta di
incisioni. Brian da qualche parte, invisibile, e urla; e c anche Penny, in
una delle stanza vicine, che piange chiamando il suo pap. Philip corre lungo
i corridoi che formano un labirinto senza fine. Lintonaco crepato. Lorda
degli zombie allesterno e rumoreggia per entrare. Le finestre sbarrate
tremano. Philip ha un martello e cerca di mettere in sicurezza le finestre con
dei chiodi, ma la testa del martello cade. Rumori di schianti. Philip vede una
porta aprirsi di botto e corre verso di essa, ma la maniglia gli resta in mano.
Fruga nei cassetti e nei mobili in cerca di armi, gli sportelli cadono dai mobili,
lintonaco si stacca dal soffitto e il suo stivale finisce in un buco nel
pavimento. I muri crollano, il linoleum si deforma, le finestre cadono dalle
intelaiature e Philip continua a sentire la voce acuta e disperata di Penny che
lo chiama. PAP!
Braccia scheletriche sfondano le finestre che crollano dalle pareti; dita
annerite e ricurve provano a tentoni ad afferrare qualcosa.
PAP?
Teschi sbiancati erompono dal pavimento come raccapriccianti periscopi.
PAP!
Philip scoppia in un grido silenzioso mentre il sogno si frantuma come lana
di vetro.
QUATTORDICI
Philip si sveglia di colpo, ansimante. Si piega sul letto, sbattendo le palpebre
e strizzando gli occhi nella pallida luce del mattino. C qualcuno in piedi
accanto al letto. No. Sono due persone. Adesso le vede, una alta e una pi
bassa.
Buongiorno, splendore dice April con la mano sulla spalla di Penny.
Ges. Philip si siede contro la testata del letto in canottiera e calzoni della
tuta. Che diavolo di ora ?
quasi mezzogiorno.
Cristo santo mormora Philip, ritrovando lorientamento. Il suo corpo
muscoloso del tutto coperto da una pellicola di sudore freddo. Il collo gli
duole e la bocca ha il sapore di una pattumiera. Non ci credo.
Dobbiamo farti vedere una cosa, pap gli dice la bambina, con gli occhi
lucidi per lemozione. La vista di sua figlia felice lo colpisce con una
rassicurante ondata di sollievo, spazzando via gli ultimi residui del sogno
dalla sua mente febbricitante.
Si alza e si veste, chiedendo alle due signore di calmarsi.
Datemi un secondo per sistemarmi dice con un grugnito rauco per via del
whisky, passandosi le dita tra i capelli unti.
Lo portano sul tetto. Quando escono dalla porta antincendio ed emergono
nellaria fredda, Philip tentenna davanti alla luce. Bench il giorno sia
nuvoloso e scuro, Philip reduce dai postumi della sbornia e la luce gli fa
pulsare le pupille. Strizza gli occhi al cielo, dove le nuvole annunciano un
temporale e si rimescolano verso nord. Sembra che stia per piovere dice.
una buona notizia dice April, strizzando locchio a Penny. Fagli vedere
perch, tesoro.
La bambina afferra il padre per la mano e lo trascina sul tetto. Guarda,
pap, io e April abbiamo preparato un giardino dove piantare le cose.
Gli mostra un piccolo vaso improvvisato al centro del tetto. Philip impiega un
po per capire che il giardino stato realizzato con quattro carriole, alle quali
sono state rimosse le ruote e i cui vani sono stati attaccati insieme. Uno strato
di quindici centimetri di terreno riempie ognuna delle quattro cavit e alcuni
germogli non identificati sono gi stati trapiantati nei carretti. unidea
fantastica dice, stringendo la spalla della bambina. Guarda April. Davvero
fantastica.
stata unidea di Penny dice April con un piccolo lampo dorgoglio negli
sapessi.
Di che si tratta?
Volevo solo che sapessi quanto ti sono grato per quello che fai per mia
figlia.
April sorride. una bambina fantastica.
Sissignora lo e anche tu non sei male.
Beh grazie. Si piega verso di lui e gli d un bacetto sulla guancia. Niente
di speciale, solo un bacio veloce. Ma fa il suo effetto. Adesso meglio che
vada, prima che mia sorella mi spari.
April se ne va, lasciando Philip sbalordito a riprendersi nel vento.
Come bacio, non niente di speciale. La defunta moglie di Philip, Sarah,
era stata una baciatrice da primo premio. Diavolo, negli anni dopo la morte di
Sarah, Philip aveva incontrato prostitute che ci sapevano fare meglio coi baci.
Anche le puttane hanno dei sentimenti e Philip, allinizio dellincontro,
chiedeva loro se avevano qualche problema a cominciare con qualche bacio,
giusto per far finta che stessero insieme. Ma quel piccolo bacetto di April
piuttosto un antipasto, un assaggio delle cose a venire. Philip non lo
definirebbe un bacio provocatore. Ma nemmeno un bacio platonico, del tipo
che una sorella darebbe a un fratello. Quel bacio si colloca nel limbo
irresistibile tra due estremi. , dalla prospettiva di Philip, il gesto di chi bussa
alla porta per vedere se c qualcuno in casa.
Quel pomeriggio, la pioggia, che sembrava imminente, non arriva. gi
met ottobre ma Philip non ha idea di che giorno sia, e tutti continuano ad
aspettarsi larrivo dei temporali che tradizionalmente spazzano la Georgia
centrale in quel periodo dellanno. Eppure qualcosa li tiene alla larga. La
temperatura precipita e laria ronza di umidit latente, ma la pioggia seguita a
non arrivare. Forse la siccit ha qualcosa a che fare con lepidemia.
Qualunque sia il motivo, il cielo instabile, col suo scuro bassoventre di nuvole
tempestose, sembra riflettere la strana, inesplicabile tensione che cresce
dentro Philip.
Quello stesso giorno, pi tardi, chiede ad April di accompagnarlo in una
veloce sortita in strada.
Ci mette un po a convincerla, sebbene il numero degli zombie sia
drasticamente calato dallultima volta che sono usciti. Philip le dice che ha
bisogno daiuto per esplorare le vicinanze in cerca di un negozio di materiali
per la costruzione e la manutenzione della casa, un Home Depot o un
Lowes, dove trovare dei generatori. Fa sempre pi freddo, specie di notte, e
presto avranno bisogno di energia per sopravvivere. Gli serve qualcuno che
conosce la zona.
Vuole anche mostrarle i percorsi sicuri che Nick ha individuato. Nick si offre
di andare con loro ma Philip gli suggerisce che farebbe meglio a restare nei
paraggi per fare la guardia al condominio insieme a Brian.
April allaltezza del compito ed disposta ad andare, ma ha qualche
dubbio sulla traballante passerella improvvisata. E se comincia a piovere
quando sono sulle scale? Philip le assicura che un gioco da ragazzi, specie
per una piccoletta come lei.
Si infilano i cappotti e prendono le armi tenendole pronte: stavolta April
porta con s un Marlin e si preparano a partire. Tara ribolle di rabbia,
disgustata da quella che considera una stupida, pericolosa, immatura,
imbecille perdita di tempo. Philip e April la ignorano educatamente.
Non guardare in basso!
Philip a met del ponte improvvisato che passa sopra il vicolo sul retro.
April tre metri dietro di lui, disperatamente aggrappata alla passerella. La
guarda da sopra la spalla e sorride tra s. Quella ragazza ha cojones da
vendere.
Va tutto bene dice lei, aggrappandosi con le nocche bianche e la mascella
contratta. Il vento le arruffa i capelli. Dieci metri sotto di lei, un paio di cadaveri
ambulanti guardano con aria stupida verso la fonte delle voci.
Ci siamo quasi la sprona Philip, ormai approdato dallaltra parte.
Lei striscia per i rimanenti cinque metri. Lui laiuta a scendere sul
pianerottolo della scala antincendio. La grata di ghisa scricchiola sotto il loro
peso.
Trovano la finestra aperta e scivolano dentro lex sede della Stevenson and
Sons Accounting and Estate Planning. I corridoi dellufficio sono pi bui e
freddi dellultima volta che Philip li ha attraversati. Quella notte, il fronte della
tempesta ha portato il tramonto prima del solito.
Attraversano i corridoi vuoti. Non ti preoccupare la rassicura Philip, mentre
camminano con passo scricchiolante su detriti e moduli per rimborsi di tasse
spiegazzati. Questo posto il massimo della sicurezza che puoi avere al
giorno doggi.
Non molto rassicurante dice lei, stringendo il fucile e appoggiando
nervosamente il pollice sul cane.
Vestita con un pile sbrindellato e un paio di jeans, April ha le gambe e la
parte inferiore delle braccia avvolte di nastro adesivo. Nessun altro lo fa.
Quando Philip le ha chiesto perch lo facesse, lei gli ha risposto che lha visto
fare a un addestratore di animali alla TV, unultima difesa contro i morsi che
lacerano la pelle.
Attraversano latrio e poco dopo trovano la scala daccesso proprio dietro il
distributore automatico rovesciato.
Osserva bene dice Philip, guidandola verso la rampa di scale che conduce
alla porta senza contrassegni. Fa una pausa prima di aprire la porta. Ti
ricordi il Capitano Nemo?
Chi?
Quel vecchio film, Ventimila leghe sotto i mari. Quel vecchio capitano
strambo che suona lorgano in un sottomarino, mentre una piovra gigante
nuota fuori dagli obl panoramici.
Non lho mai visto.
Philip le sorride. Beh, stai per farlo.
Lultima cosa che April Chalmers si aspetta che a toglierle il fiato sia
qualcosa di diverso dallorrore e dalla violenza, ma pi o meno quello che
succede quando segue Philip attraverso la porta senza contrassegni sul
cavalcavia. Si ferma sulla soglia e rimane a guardare.
gi stata in questi passaggi coperti prima, forse persino in quello stesso
ponte, ma in qualche modo, quella sera, la luce trasparente e lo spazio della
struttura, che si allunga attraverso lincrocio, una decina di metri sopra la
strada, collegandosi col secondo piano di Dillards, sembrano un miracolo.
Attraverso le pareti di vetro, le venature dei fulmini tremolano e si fanno strada
in mezzo alle nuvole tempestose. Attraverso le pareti trasparenti, le ombre
sempre pi scure della citt brulicano di zombie erranti. Atlanta sembra la
plancia di un enorme gioco da tavolo in preda al caos.
Capisco cosa intendevi dice. La sua voce un mormorio, mentre assapora
tutto insieme, provando uno strano misto di emozioni, vertigine, paura,
eccitazione.
Philip si avvicina al centro del ponte, fermandosi accanto a una parete, e si
libera delle cinghie del borsone. Indica verso sud con un cenno. Voglio farti
vedere una cosa dice. Vieni qui.
Lei lo raggiunge, appoggiando il fucile e lo zaino alla parete di vetro.
Philip indica i segni lasciati da Nick Parsons sui veicoli abbandonati e sui
portoni. Le spiega la teoria delle zone sicure e le parla di quanto Nick sia
diventato furbo. Credo che faccia qualcosa di veramente buono qui
conclude.
April concorda. Potremmo usare quei nascondigli quando andiamo a
cercare quel generatore di cui tutti parlano.
Hai capito al volo, sorella.
lavoratore sulla curva della mascella. Ho gli standard pi elevati di tutti quelli
che conosco.
Lo scoppio di un tuono echeggia oltre il vetro, facendo tremare il ponte e
sobbalzare April.
Philip la bacia sulle labbra.
Lei si tira indietro. Non lo so, Philip voglio dire non so se capisci.
Nello spazio di un istante la mente di April attraversata dai ripensamenti e
dai ripensamenti sui ripensamenti. Se lascia che questa cosa arrivi al livello
successivo, cosa succeder con Tara? Quanto mander a puttane le
dinamiche dellappartamento? Quanto complicher le cose? Quanto incider
sulla loro sicurezza, sulle loro possibilit di sopravvivenza, sul loro futuro (se
ancora ne hanno uno)?
Lespressione di Philip la riporta indietro, per il modo in cui la fissa con lo
sguardo quasi vitreo per lemozione e la bocca rilassata dal desiderio.
Lui si china e la bacia di nuovo; e stavolta lei si ritrova ad avvolgergli le
braccia al collo e a ricambiare il bacio, senza nemmeno accorgersi delle
gocce di pioggia che ticchettano sul vetro sopra le loro teste.
Il suo corpo quasi si affloscia nellabbraccio energico di Philip. Le loro labbra
si staccano e lelettricit la percorre mentre si esplorano con le lingue: il
sapore del caff e della gomma da masticare alla menta insieme allodore
muschiato di Philip le sovraccaricano i sensi. I suoi capezzoli si induriscono
sotto il maglione.
Con una brillante luce argentata, una saetta blu illumina a giorno il
tramonto.
April perde la cognizione di se stessa. Perde la cognizione di tutto. Le gira la
testa. Non si accorge che la pioggia sbatte contro il tetto di vetro. Non si
accorge nemmeno che Philip sta delicatamente adagiando entrambi sul
pavimento del passaggio. Mentre le loro labbra sono incollate e continuano a
scambiarsi baci appassionati, Philip le accarezza il seno con le sue grandi
mani e la appoggia con attenzione contro la parete di vetro; e prima che April
se ne renda conto, sopra di lei.
Il temporale scatena la sua furia. La pioggia scroscia contro il tetto. I tuoni
rimbombano, i fulmini crepitano e mandano scariche di elettricit statica
nellaria irrequieta mentre Philip solleva a tentoni la maglia di April sopra la
vita, esponendo il suo reggiseno alla luce bluastra.
Dita nodose aprono le fibbie delle cinture. I tuoni rimbombano. April sente la
spinta incalzante dei lombi di Philip farsi strada tra le sue gambe.
I lampi sfarfallano. I suoi jeans sono a met gamba e il suo seno libero.
QUINDICI
Okay vacci piano, sorella. Philip non si muove. Rimane fermo e immobile
nel corridoio, con la mano libera alzata e il caff nellaltra, che tiene protesa
da un lato come se valutasse se offrirlo alla donna. Di qualsiasi cosa si tratti,
possiamo risolverla.
Davvero ? gli chiede Tara Chalmers, guardandolo torva coi
fiammeggianti occhi truccati. Credi?
Senti non so cosa sta succedendo
Succede dice lei senza traccia di nervosismo o di paura, che la
formazione cambia.
Tara, qualsiasi cosa tu stia pensando
Vediamo di mettere le cose in chiaro. La sua voce ferma, piatta e senza
emozioni. Voglio che chiudi quella cazzo di bocca e fai quello che ti dico,
altrimenti ti faccio saltare quella testa del cazzo; non credere che non ne
abbia voglia.
Questo non
Metti gi la tazza.
Philip obbedisce, posando piano la tazza sul pavimento. Okay, sorella.
Come vuoi.
Smettila di chiamarmi cos.
Sissignora.
Adesso andiamo a prendere tuo fratello, il tuo amico e tua figlia.
Philip freme di adrenalina. Non crede che Tara abbia le palle per fargli
davvero del male e prende in considerazione lidea di provare ad afferrare
larma, lontana solo un paio di metri, ma resiste alla tentazione. A questo
punto meglio abbozzare e cercare di farla parlare.
Posso parlare?
MUOVITI!
Il suo grido improvviso frantuma la tranquillit e sveglia Penny e Brian;
probabilmente giunge anche al secondo piano dove Nick, un tipo mattiniero,
gi operativo.
Philip fa un passo verso di lei. Se solo mi dessi la possibilit di
La Ruger ruggisce.
Lo sparo lo manca, forse di proposito, forse no, e scava un solco nel muro a
mezzo metro dalla spalla sinistra di Philip. Il ruggito della pistola assordante
nello spazio chiuso del corridoio e le orecchie di Philip rimbombano mentre
luomo realizza che una scheggia dellintonaco del muro gli si conficcata
nella guancia.
Riesce a malapena a vedere Tara attraverso il fumo blu della cordite. Sul
suo volto c un sorriso o forse una smorfia: difficile capirlo ormai.
Il prossimo te lo becchi in faccia gli dice. Adesso farai il bravo bambino,
vero?
Nick Parsons sente lo sparo subito dopo aver aperto la Bibbia della
Concordanza per la sua lettura mattutina. Seduto sul letto, con la schiena
appoggiata alla testata, sobbalza per il rumore, mentre la Bibbia gli cade di
mano. Era aperta sullApocalisse di Giovanni, capitolo 1 versetto 9, la parte in
cui Giovanni dice alla chiesa: Io, Giovanni, vostro fratello e vostro compagno
nella tribolazione, nel regno e nella costanza in Ges.
Salta gi dal letto e va verso larmadio, accanto al quale dovrebbe essere il
suo fucile Marlin, appoggiato nellangolo, ma il fucile non c. Il panico gli
vibra lungo la spina dorsale: Nick comincia a girare su se stesso, si guarda
intorno e nota tutte le cose che sono sparite dalla stanza. Lo zaino sparito.
Le scatole di cartucce sparite. Gli attrezzi, il piccone, gli stivali, le mappe
tutto sparito.
Almeno i jeans ci sono ancora, piegati con cura sullo schienale di una sedia.
Li infila di corsa e si precipita fuori dalla stanza. Attraverso lo studio
dellappartamento. Fuori dalla porta. Lungo il corridoio. Gi per una rampa di
scale e sul primo piano. Crede di sentire il suono di una voce acuta di rabbia,
ma non ne sicuro. Corre verso lappartamento dei Chalmers. La porta non
chiusa a chiave e piomba allinterno.
Che succede? Che succede? continua a ripetere Nick mentre si ferma di
colpo nel soggiorno. Vede qualcosa che non ha senso. Tara Chalmers tiene
la Ruger puntata contro Philip, Philip ha una strana espressione sul volto e
Brian se ne sta a pochi passi di distanza e tiene stretta Penny, con le braccia
che la avvolgono in un gesto protettivo. E cosa ancora pi strana: tutte le loro
cose sono ammucchiate sul pavimento davanti al divano.
Va da quella parte ordina Tara, che brandisce larma per indicare a Nick di
andare verso Philip, Brian e Penny.
Che problema c?
Non ti preoccupare, basta che fai quello che ti dico.
Nick obbedisce lentamente, ma la sua mente in preda alla confusione. In
nome di Dio, cos successo l dentro? Quasi involontariamente, Nick guarda
Philip, guarda il granduomo negli occhi in cerca di risposte, ma per la prima
volta da quando lo conosce, il grande uomo pare quasi sottomesso, assente,
Patologica, volatile, fragile, Jocelyn aveva fatto cose del genere. Era svanita
senza lasciare tracce per settimane. Una volta, mentre Brian era alla scuola
serale, aveva preso tutta la sua roba e laveva lasciata sulle scale del
condominio, quasi che volesse cancellare una macchia dalla sua vita. Ma
questo... questo diverso. Le ragazze Chalmers non hanno dato segno di
essere irrazionali o pazze.
La cosa che lo irrita di pi il comportamento di suo fratello. Sotto la
superficie di rabbia che ribolle e di frustrazione, Philip Blake sembra quasi
rassegnato, forse persino disperato. Quello un indizio importante. Ma il
problema resta, non c tempo per trovare una soluzione.
Forza, datevi una mossa dice Philip con lo zaino gettato sopra la spalla.
Indossa il suo giubbotto di jeans, su cui sono ancora evidenti lo sporco, il
grasso e il sangue del loro viaggio precedente, e si avvia verso la porta.
Aspetta! dice Brian. Si gira verso Tara. Almeno lasciaci prendere un po di
cibo. Per il bene di Penny.
Lei sposta il suo sguardo su di lui e ribatte: Vi lascer uscire di qui vivi.
Dai, Brian. Philip si ferma sulla porta. finita.
Brian lo guarda. In quella faccia profondamente segnata e vissuta c
qualcosa di galvanizzante per Brian. Philip la sua famiglia, sangue del suo
sangue.
E hanno fatto cos tanta strada. Sono sopravvissuti a troppi casini per morire
adesso come cuccioli abbandonati sul lato della strada. Brian avverte una
strana sensazione montargli alla base della spina dorsale e colmarlo di una
forza inaspettata. Va bene dice. Se cos che deve
Non finisce la frase, non c nientaltro da dire, si limita a mettere un braccio
intorno alle spalle di Penny e a condurla fuori dietro suo padre.
La pioggia una benedizione e una tortura. Gli frusta la faccia quando
emergono dal portone principale del palazzo; ma quando si accucciano sotto
gli alberi brulli lungo il marciapiede per prendere le loro cose, si accorgono
che il temporale ha allontanato gli azzannatori dalle strade. Le fogne
traboccano, le strade sono allagate dallalluvione e il cielo grigio incombe.
Nick strizza gli occhi guardando in lontananza verso sud, dove le strade
sono relativamente sgombre. Questa la strada migliore! La maggior parte
delle zone sicure da quella parte!
Okay, dirigiamoci a sud, allora dice Philip e si volta verso Brian. Puoi
prenderla di nuovo a cavalcioni? Conto su di te, campione. Proteggila.
Brian si asciuga lacqua dalla faccia e alza il pollice rivolto a suo fratello.
Si gira verso la bambina e fa per posarsela gentilmente sulla schiena, ma lei
roca di suo fratello e dalla fredda determinazione sulla sua faccia, a Brian
ormai chiaro che la questione potrebbe diventare insignificante. La loro
priorit immediata sopravvivere. Ma Brian non pu smettere di pensarci. Il
mistero indica qualcosa di pi profondo, qualcosa che lo rode dallinterno e
che non riesce a mettere in parole.
I fulmini lampeggiano allesterno dellautobus, brillanti come le luci di un
fotografo.
Ce la cavavamo bene in quel posto prosegue Nick con voce lamentosa e
instabile. Si alza, afferrandosi a una maniglia. Quelle sono le nostre armi,
amico. E tutto il lavoro che abbiamo fatto? Quella roba nostra quanto loro!
Sta gi, Nick dice Philip in tono piatto. Non voglio che qualche sacco di
pus ci veda.
Nick si abbassa.
Philip si siede sul sedile dellautista, le molle cigolano. Controlla il cassettino
delle mappe sul cruscotto, ma non trova niente di utile. Le chiavi sono
nellaccensione. Philip le gira ma ne esce niente pi di un ticchettio. Non te
lo dir di nuovo. Quel posto andato.
Perch? Perch non possiamo riprendercelo, Philly? Possiamo sopraffare
quella troia cicciona. Tutti e tre!
Lascia perdere, Nick dice Philip, e persino Brian, in fondo allautobus,
sente il gelido tono davvertimento nella voce di Philip.
solo che non capisco si lamenta Nick piano. Com potuta succedere
una cosa del genere
Bingo! Alla fine, Philip ha trovato qualcosa di utile. Una sbarra dacciaio
lunga un metro e mezzo, allincirca della lunghezza e del peso dei cilindri di
ferro usati nel cemento armato, attaccata a dei ganci sotto il finestrino
dellautista. Lattrezzo termina con un uncino e molto probabilmente serviva
ad arrivare alla porta a soffietto (per chiuderla manualmente) attraverso la
cabina. Adesso, mentre Philip la brandisce nella luce fievole, sembra
uneccellente arma di fortuna. Questa pu andare mormora.
Com potuto succedere, Philly? insiste Nick, accucciandosi nella luce
intermittente dei lampi.
DANNAZIONE!
Allimprovviso Philip sbatte la sbarra di metallo sul cruscotto, spedendo
schegge di plastica dappertutto e facendoli sobbalzare. La sbatte di nuovo,
distruggendo la radio. Colpisce ancora e ancora, con tutta la sua forza,
sfondando i controlli e schiantando la macchinetta dei biglietti, da cui le
monetine escono volando. Continua a colpire la console finch il cruscotto
non distrutto.
Alla fine, con le vene del collo gonfie e la faccia livida di furore, si volta e
fissa i suoi occhi brucianti in quelli di Nick Parsons. Chiudi quella cazzo di
bocca!
Nick lo fissa.
Sul fondo, seduta accanto a Brian, Penny Blake si gira e guarda fuori dal
finestrino, dove la pioggia sporca continua a colare in rivoli. La sua
espressione si indurisce come provasse a risolvere un problema matematico
troppo complicato per le sue conoscenze scolastiche.
Nel frattempo, sul davanti, Nick paralizzato dallo shock. Calmati, Philly
sto solo chiacchierando. Vedi? Non significa niente. solo che ormai quel
posto mi piaceva.
Philip si lecca le labbra. Il fuoco nei suoi occhi si placa. Fa un respiro
profondo ed espira dolorosamente. Appoggia la sbarra sul sedile dellautista.
Senti mi dispiace capisco come ti senti. Ma meglio cos. Senza
elettricit, quel posto sar una cella frigorifera da met novembre.
Nick continua a tenere lo sguardo basso. Gi capisco il tuo punto di
vista.
meglio cos, Nicky.
Certo.
A questo punto, Brian dice a Penny che torner subito e si alza dal sedile.
Si muove lungo la corsia, restando basso sotto il livello dei finestrini, finch
non raggiunge Nick e suo fratello. Qual il piano, Philip?
Troveremo qualche posto dove accendere un fuoco. Non possiamo
accendere fuochi in un condominio.
Nick, quante altre zone sicure hai mappato finora?
Abbastanza per uscire da questa zona della citt, se facciamo una pausa o
due.
Presto o tardi, dovremo trovare una macchina dice Brian.
Philip grugnisce. Ma davvero.
Pensi che ci sia benzina in questo autobus?
Diesel, probabilmente.
Immagino che non abbia importanza cosa ci sia. Non abbiamo modo di
tirarla fuori.
E non abbiamo modo di mettercela dentro gli ricorda Philip.
N di muoverlo aggiunge Nick.
Quellaffare di metallo che hai trovato? Brian indica lasta di metallo sul
sedile dellautista. Pensi che sia abbastanza appuntito da perforare il
Eccone una, vai, VAI! Nick passa la prima bottiglia di carburante a Brian.
Brian ci ficca dentro lo straccio e rovescia in fretta la bottiglia fino a farlo
inzuppare. Gli occorrono solo pochi secondi, ma Brian avverte il tempo che si
esaurisce e la presenza di centinaia di azzannatori che si avvicinano. Lo
scatto dellaccendino produce una fiamma, che viene subito spenta dal vento.
Forza, campione forza, forza! Philip si gira verso lorda in arrivo e solleva
il suo attrezzo dacciaio. Dietro di lui, Brian protegge la fiamma con le mani e
riesce finalmente ad accendere la miccia. Lo straccio prende fuoco e le
fiamme si accartocciano lungo il lato della bottiglia, tra il fumo e le gocce del
liquido.
Brian scaglia la bottiglia Molotov verso lavanguardia della massa.
La bottiglia si schianta a un metro e mezzo di distanza dagli zombie pi
vicini e fiorisce in unesplosione di fuoco giallo, producendo un crepitio nella
nebbia. Numerosi cadaveri barcollano allindietro a causa della luce e del
calore inattesi; alcuni urtano contro i loro simili, facendoli cadere come tessere
del domino. In altre occasioni la vista di quei mostri che cadono sarebbe quasi
divertente, ma non ora.
Intanto Philip afferra la seconda bottiglia piena e ci ficca dentro lo straccio.
Dammi laccendino! Brian gli passa il Bic. Adesso muovetevi! ordina Philip,
accendendo lo straccio e gettando la bottiglia in fiamme contro larmata di
mostri che giunge dalla direzione opposta.
Stavolta la bottiglia si schianta in mezzo agli zombie: erutta tra le loro file e
manda a fuoco almeno una dozzina di azzannatori con la ferocia del napalm.
Brian non si guarda indietro mentre prende in braccio Penny e segue Nick
nella fuga disperata verso la bottega del barbiere.
Brian, Penny e Nick sono gi a met strada verso la prossima zona sicura
quando si accorgono che Philip rimasto indietro.
Che diavolo fa? La voce di Nick stridula e disperata, mentre si nasconde
nellandrone di un altro negozio sbarrato.
Che diavolo ne so! risponde Brian, infilandosi nellandrone con Penny e
guardando indietro verso suo fratello.
A un centinaio di metri di distanza, Philip grida verso i mostri qualcosa di
osceno e inarticolato, roteando la sua arma di ferro contro un aggressore.
Lo zombie in fiamme gli si avvicina avvolto in una voluta di fumo e scintille.
Oh, mio Dio! Brian copre il viso di Penny. Stai gi STAI GI!
In lontananza, Philip Blake si allontana dalla folla con laccendino in una
mano e la sbarra insanguinata nellaltra, come se fosse sotto leffetto di una
specie di frenesia vichinga, con tutta la rabbia repressa che emerge in una
SEDICI
Mezzo isolato pi a sud, nel buio di una stanza piastrellata putrida e senza
aria, tra i numeri sparpagliati di True Detective, pettini di plastica, piccoli
ammassi di polvere e capelli e tubi di Brylcreem, si asciugano la faccia con
asciugamani e grembiuli da barbiere e trovano altri ingredienti per le loro
bottiglie Molotov fatte in casa.
Le bottiglie di lozioni per capelli vengono svuotate, riempite di alcool e
tappate con batuffoli di cotone. Sotto il registratore di cassa trovano nascosta
una Louisville Slugger vecchia e ammaccata. Probabilmente, una volta,
quella mazza da baseball teneva alla larga i clienti importuni o i criminali della
zona intenzionati a rubare lincasso della giornata. Philip passa la nuova arma
a Nick e gli dice di usarla con giudizio.
Recuperano tutto quanto giudicano utile. Da un vecchio distributore
automatico sul retro prendono una manciata di barrette di cioccolato, un paio
di Twinkie8 e un vecchio spiedino di salsiccia. Mentre riempiono gli zaini,
Philip dice loro di non rilassarsi troppo. Sente dei rumori allesterno: sempre
pi morti si stanno raggruppando nella zona, attirati dallesplosione. La
pioggia cala. I rumori si diffondono. Devono continuare a muoversi, se
vogliono uscire dalla citt prima che faccia notte.
Forza, forza dice Philip. Muoviamo il culo e andiamo verso la prossima
zona Nicky, facci strada.
Riluttante, Nick li guida fuori dalla bottega del barbiere, sotto la pioggia e
gi lungo unaltra fila di vetrine. Philip fa da retroguardia, con la sbarra di
ferro pronta a colpire e un occhio fisso su Penny, che si aggrappa alla
schiena di Brian con listinto di una scimmia.
A met del percorso verso la successiva zona sicura, un cadavere randagio
sbuca da dietro un tamponamento, barcollando minaccioso verso Brian e
Penny. Philip lo centra sul retro del cranio con la parte appuntita della sbarra
di ferro, colpendolo proprio sopra la sesta vertebra cervicale: il cranio si
stacca e penzola sul petto mentre il corpo crolla sul selciato bagnato. Penny
distoglie lo sguardo.
Altri cadaveri si materializzano dalle imboccature dei vicoli e dalle ombre dei
portoni.
Nick trova il simbolo dipinto allangolo dellincrocio tra due strade.
La stella scarabocchiata sopra la porta di vetro di un negozietto. La
facciata del negozio avvolta in una saracinesca di ferro; ci sono anche cavi
consunti, tubi al neon infranti e ammassi di nastro adesivo; gli scaffali delle
vetrine sono vuoti. La porta chiusa, ma non a chiave (proprio come Nick
laveva lasciata tre giorni prima).
Nick la spalanca e fa un cenno: tutti entrano di corsa.
In effetti, si infilano dentro cos in fretta che nessuno nota linsegna del
negozio sopra larchitrave della porta, dove le lettere al neon fredde e spente
recitano tom thumbs tiny toy shoppe.
La facciata del negozio, appena centocinquanta metri quadrati,
disseminata di frammenti dai colori brillanti. Gli scaffali ribaltati hanno
rovesciato sulle piastrelle infangate il loro inventario di bambole, macchinine
da corsa e trenini. Un tornado di distruzione ha imperversato nel negozio.
Dove un tempo stavano i mobili pendono ora mucchi di cavi; i resti in frantumi
delle scatole di LEGO e degli aeroplanini sono accatastati qua e l. Le
imbottiture di piuma dei giocattoli di peluche squarciati si muovono come
foglie morte nella scia dei visitatori che entrano sbattendo le porte.
Per un momento, restano nel vestibolo, gocciolanti di sudore, intenti a
riprendere fiato e a bocca aperta davanti al sorprendente cumulo di rottami
ammassato davanti a loro.
Per parecchio tempo nessuno si muove. Qualcosa in quella rovina li
ipnotizza e li tiene incollati alla soglia.
State tutti fermi dice infine Philip, prendendo un fazzoletto e pulendosi la
sporcizia dal collo. Cammina di lato, accanto a un orso di peluche dilaniato,
poi si inoltra con cautela sul fondo del negozio. Vede una porta posteriore
senza contrassegni, forse un magazzino, forse una via duscita. Brian mette
gi Penny con gentilezza e controlla che non abbia ferite di nessun tipo.
Penny guarda il triste mucchio di Barbie decapitate e animali di pezza
sventrati.
Quando mi sono imbattuto in questo posto dice Nick dallaltra parte della
stanza, in cerca di qualcosa, pensavo che forse ci avremmo trovato qualcosa
di utile: gadget, walkie-talkie, torce elettriche roba del genere. Gira attorno
alla cassa, fa alcuni passi e si sistema dietro il registratore di cassa. Un posto
come questo, in questa parte della citt diavolo, poteva esserci anche una
pistola.
Cosa c l dietro, Nicky? Philip indica col pollice un passaggio, coperto da
una tenda, sul retro del negozio. La tenda nera arriva fino al pavimento. Hai
avuto modo di darci unocchiata?
Un magazzino credo. Fa attenzione, Philly. buio l dentro.
Philip si ferma vicino alla tenda, si toglie lo zaino e ci fruga dentro in cerca
della piccola torcia elettrica delle dimensioni di una penna che tiene nella
tasca laterale. La accende e si fa strada dietro la tenda sparendo
nelloscurit.
Dallaltra parte del negozio, Penny ammaliata dalle bambole rotte e dagli
orsacchiotti sventrati. Brian la controlla da vicino. Muore dalla voglia di
aiutarla, di rimettere tutti in carreggiata, ma adesso non pu far altro che
inginocchiarsi accanto alla bambina e cercare di distrarla. Vuoi una barretta
di cioccolato?
No. La parola suona come pronunciata da una bambola parlante; gli occhi
sono fissi su tutti i giocattoli distrutti.
Sei sicura?
S.
Abbiamo i Twinkie dice Brian, per colmare il silenzio, per farla parlare, per
tenerla occupata. Ma in quel momento, Brian non riesce a pensare a
nientaltro che allespressione sulla faccia di Philip, alla violenza nei suoi occhi
e al fatto che tutto il mondo, il loro mondo, sta crollando a pezzi.
No, sto bene dice Penny. Si avvicina a uno zainetto di Hello Kitty posato
su una pila di immondizia. Lo raccoglie e lo controlla. Pensi che qualcuno si
arrabbier se prendo un po di queste cose?
Quali cose, piccola? Brian la guarda. Vuoi dire i giocattoli?
Lei annuisce.
Una fitta di pena e vergogna squarcia il petto di Brian. Prendili pure dice.
Lei comincia a raccogliere pezzi di bambole calpestate e animali di pezza
sbrindellati. A Brian sembra quasi un rituale, come un rito di passaggio per la
bambina, intenta a selezionare Barbie a cui manca qualche arto e orsetti con
le cuciture strappate. Fa scivolare i giocattoli rovinati nello zaino con la cura di
chi effettua il triage in una clinica. Brian sospira.
Proprio in quellistante, la voce di Philip li chiama da un luogo perso nei
meandri del retrobottega e interrompe i pensieri di Brian, che stava per offrire
irresponsabilmente a Penny la salsiccia allo spiedo. Adesso, per, Brian
scatta in piedi. Cosha detto?
Dallaltra parte del negozio, da dietro il registratore di cassa, Nick si rianima.
Non lo so non ho sentito.
Philip! Brian comincia a muoversi verso la tenda che d sul retro, con la
pelle che freme per la tensione. Stai bene?
Passi frettolosi risuonano da dietro la tenda che copre il passaggio poi, dun
tratto, la tenda si spalanca e Philip li guarda con la faccia contorta da
unespressione selvaggia, qualcosa a met tra leccitazione e lossessione.
Eh?
Nick abbassa la voce per non farsi sentire da Penny; la bambina dallaltra
parte del salone, impegnata a infilarsi un giubbotto invernale di taglia small,
con Brian che cerca di allacciarglielo. Pensaci, Philly. Secondo il naturale
corso degli eventi, un cadavere diventa polvere in un anno, pi o meno.
Abbassa ancora di pi il tono della voce. Specie quelli esposti agli elementi.
Cosa vuoi dire, Nick? Che non dobbiamo far altro che aspettare? Lasciare
che i vermi facciano tutto il lavoro?
Nick scrolla le spalle. Beh, s, pensavo che
Ascolta. Philip gli punta un dito in faccia. Tieni per te le tue teorie.
Non intendevo
Quei mostri non se ne andranno, Nicky. Ficcatelo per bene in quella
testaccia dura. Non voglio che mia figlia senta queste stronzate. Mangiano i
vivi e nel farlo si riproducono; e quando si saranno decomposti, ce ne saranno
molti altri a prendere il loro posto. A giudicare dal fatto che il vecchio
Chalmers si trasformato senza essere stato morso, i giorni di tutto il fottuto
mondo sono contati, perci bevici su, bubba, troppo tardi, pi tardi di
quanto tutti pensiate.
Nick abbassa lo sguardo. Daccordo, amico, ho capito calmati, Philly.
A questo punto, Brian ha finito di infagottare Penny e i due si avvicinano.
Siamo pronti, pi pronti di cos
Che ore sono? chiede Philip a Brian, che sembra quasi ridicolo nel
giubbotto di pelle della Harley di una taglia e mezzo troppo grande.
Lui guarda lorologio. Quasi mezzogiorno.
Bene abbiamo almeno sei, sette ore buone di luce per lasciare la citt.
Avete scelto le vostre moto, ragazzi? chiede Brian.
Philip gli rivolge un sorriso freddo.
Scelgono due dei pi grossi capolavori di metallo del negozio, un paio di
Harley-Davidson Electra Glide, una blu perla e laltra tutta nera. Le scelgono
per le dimensioni dei motori, la spaziosit dei sedili, i centimetri cubici di
spazio dei bagagliai e anche perch, ehi, sono delle fottute Harley. Philip
decide che Penny viagger con lui e Brian viagger con Nick. I serbatoi sono
vuoti ma nellofficina sul retro ci sono parecchie moto fornite di carburante: ne
travasano il pi possibile dentro le Harley.
Nei quindici minuti che occorrono per preparare le moto, trovare i caschi
della misura giusta e trasferire tutti i loro averi nelle borse portabagagli, la
strada davanti al negozio brulica di morti. Adesso centinaia di azzannatori
affollano lincrocio, vagano senza meta nella pioggerella grigia, si sfregano
contro il vetro, lanciano i loro gemiti intorpiditi, sbavano la loro bile nera,
fissano i loro occhi di peltro sulle ombre che si muovono dentro le vetrine del
Champion Cycle Center.
affollato l fuori borbotta Nick, senza rivolgersi a nessuno in particolare,
mentre trascina la massiccia due ruote verso luscita, dove una porticina
verticale d sul parcheggio che costeggia la rivendita. Si allaccia il casco.
Abbiamo lelemento sorpresa dice Philip, spingendo la Harley nera verso
la porta. Indossa il casco e il suo stomaco brontola per la fame e il
nervosismo. Non mangia da quasi ventiquattrore. Nessuno di loro ha
mangiato. Infila la sbarra di ferro che ha preso sullautobus in una cucitura tra
il manubrio e il parabrezza (per poterla afferrare agevolmente e alla svelta).
Forza, pulcino, salta su dice a Penny, che se ne sta impacciata l vicino con
in testa un casco per bambini. Andiamo via, ci facciamo un giretto.
Brian aiuta la bambina a salire sul sellino posteriore, un trespolo imbottito
sopra il comparto per i bagagli laccato di nero. C una cintura di sicurezza in
uno dei comparti laterali e Brian la allaccia attorno alla vita della bambina.
Non preoccuparti, piccola le dice sottovoce.
Ci dirigeremo a sud e poi a ovest, capito? dice Philip, montando in sella
alla bestia di ferro. Nicky, tu seguimi.
Ricevuto.
Siete pronti?
Brian si avvia verso la porta e annuisce nervoso. Pronto.
Philip accende la Harley, il motore ulula e riempie il salone buio di rumore e
fumo. Nick accende la sua moto. Il secondo motore suona una melodia di
rumore allunisono dissonante con laltro. Philip d gas e fa il segnale a Brian.
Brian aziona la serratura manuale della porta e la spalanca nel vento
bagnato. Philip d gas e parte.
Brian balza sul sellino posteriore della moto di Nick, che parte a razzo dietro
Philip.
OH, MERDA! OH, DIO! PHILIP! PHILIP! GUARDA IN BASSO! GUARDA IN
BASSO, AMICO! PHILIP, GUARDA IN BASSO!
Lurlo disperato di Brian soffocato dal casco e sommerso dal rumore delle
motociclette.
successo appena pochi istanti dopo che sono sfrecciati attraverso la
massa di azzannatori che ingolfava lincrocio, coi corpi a brandelli che
rimbalzavano sui parafanghi. Dopo aver compiuto una brusca svolta a sinistra
ed essere schizzati a sud su Water Street, lasciando le schiere di non morti a
mangiare la polvere e il fumo, Brian ha visto il cadavere straziato trascinarsi
PARTE TERZA
DICIASSETTE
Arrivati vicini allaeroporto di Hartsfield, la pioggia cessa e lascia il posto a un
cielo metallico lugubre e freddo, solcato da nuvole basse. Eppure, una
sensazione fantastica essere arrivati cos lontano in meno di unora. Le corsie
della superstrada 85 sono intasate da un numero molto inferiore di
tamponamenti rispetto alla Interstate 20 e la popolazione di morti
considerevolmente diminuita. La maggior parte degli edifici ai margini della
strada sono ancora intatti: le porte e le finestre sono state sbarrate e messe in
sicurezza. I morti che vagano qua e l sembrano ormai parte del paesaggio:
si fondono con gli alberi scheletrici come un fungo spettrale che infesta i
boschi. Anche la terra sembra cambiata. Le citt stesse sono morte. Viaggiare
attraverso quella zona lascia unimpressione di desolazione pi che di fine del
mondo.
Lunico problema immediato che tutte le stazioni di servizio abbandonate e
le aree di sosta per camion sono infestate di azzannatori e Brian comincia a
essere molto preoccupato per Penny. A ogni fermata, che sia per fare i propri
bisogni o per cercare un po di cibo e di acqua, la sua faccia sembra pi
tirata, la boccuccia di tulipano sempre pi screpolata. Brian teme che possa
disidratarsi. Diavolo, teme che tutti loro possano disidratarsi.
Lo stomaco vuoto una cosa: possono tirare avanti senza cibo per lunghi
periodi di tempo, ma la mancanza dacqua sta diventando un problema serio.
A quindici chilometri a sud-ovest di Hartsfield, mentre il paesaggio diventa
un patchwork di foreste di pini e piantagioni di germogli di soia, Brian si
chiede se possono bere lacqua dei radiatori delle motociclette, quando vede
incombere dallalto un cartello direzionale verde con un messaggio
provvidenziale: AREA DI SOSTA 1 MIGLIO. Philip fa segno di fermarsi e
infilano la rampa duscita successiva.
Mentre rombano su per la rampa e si infilano nel parcheggio, circondato da
una piccola area attrezzata per turisti, il sollievo pervade Brian come un
balsamo: per fortuna il posto deserto, sgombro da qualsiasi segno di vita o
di morte.
Cos successo davvero laggi, Philip? Brian seduto a un tavolo da
picnic su un piccolo promontorio derba dietro lo stabile dellarea di sosta.
Philip cammina avanti e indietro e scola una bottiglia di Evian che ha
strappato a un distributore automatico rotto. Nick e Penny sono a una
cinquantina di metri di distanza, ancora a portata di vista. Nick la spinge
l.
Brian si lascia sfuggire un sospiro esausto. Sembra cos facile. Basta
andare a sud.
Se hai un piano migliore, sono tutto orecchi.
I piani a lungo termine sono un lusso a cui non ho ancora pensato.
Ce la faremo.
Dobbiamo trovare un po di cibo, Philip. Sono molto preoccupato per
lalimentazione di Penny.
Ci penso io a preoccuparmi per mia figlia.
Non vuole mangiare nemmeno un Twinkie. Ci credi? Una bambina che non
vuole mangiare un Twinkie.
Cibo da scarafaggi grugnisce Philip. Non la biasimo. Troveremo qualcosa.
Star bene. una piccola dura come sua madre.
A questo Brian non ha niente da obiettare. Di recente, la bambina ha
mostrato uno spirito straordinario. In effetti, Brian ha cominciato a chiedersi se
Penny sia la colla che li tiene tutti insieme, impedendo loro di
autodistruggersi.
Getta una sguardo dallaltra parte dellarea di sosta e vede Penny Blake
girare con aria sognante sulla giostra arrugginita nel piccolo, lugubre campo
giochi. Nick ha perso lentusiasmo di spingerla e si limita a darle qualche
spinta con lo stivale.
Oltre il campo giochi, il terreno si solleva in una collinetta invasa dalla
vegetazione, dove si trova un piccolo cimitero spazzato dal vento nel sole
pallido.
Penny parla con Nick e gli fa il terzo grado riguardo a chiss quale
argomento. Brian si chiede di cosa i due stiano parlando: la bambina sembra
molto preoccupata.
Zio Nick? Il faccino di Penny teso per lapprensione mentre gira piano
sulla giostra. Lo chiama zio da anni, anche se sa bene che non davvero suo
zio. Quella finzione ha sempre alimentato in Nick una segreta punta di
desiderio, il desiderio di essere davvero lo zio di qualcuno.
S, tesoro? Un opprimente senso di catastrofe si abbatte su Nick Parsons
mentre spinge Penny distratto. Con la coda dellocchio vede i fratelli Blake
che litigano per qualcosa.
Il mio pap ce lha con me? chiede la bambina.
Nick reagisce a scoppio ritardato. Penny abbassa lo sguardo, continuando a
girare lentamente.
Nick misura le parole. Certo che no. Non arrabbiato con te. Cosa vuoi
dire? Perch mai dovresti anche solo pensare una cosa del genere?
Non parla mai con me come faceva prima.
Nick ferma con gentilezza la giostra. La bambina oscilla in avanti contro la
sbarra di sicurezza. Nick le d una tenera pacca sulla spalla.
Ascolta. Te lo giuro. Tuo padre ti ama pi di ogni altra cosa al mondo.
Lo so.
solo che ha un sacco di cose per la testa. Tutto qui.
Credi che ce labbia con me?
Non esiste. Ti ama in maniera quasi feroce, Penny. Credimi. Ha solo un
sacco di cose per la testa.
Gi immagino di s.
Come tutti.
Gi.
Nessuno di noi ha parlato molto negli ultimi tempi.
Zio Nick?
S, tesoro?
Credi che lo zio Brian ce labbia con me?
Dio, no. Perch lo zio Brian dovrebbe avercela con te?
Forse perch deve portarmi tutto il tempo?
Nick sorride triste. Studia lespressione sul volto della bambina, la piccola
fronte corrugata e seria. Le accarezza la guancia. Ascoltami. Sei la bambina
pi coraggiosa che io abbia mai incontrato. Dico davvero. Sei una Blake ed
una cosa di cui essere orgogliosi.
Lei ci pensa e sorride. Sai cosa voglio fare?
No, tesoro. Dimmelo.
Aggiuster quelle bambole rotte. Vedrai. Le aggiuster tutte.
Nick le sorride. Mi sembra unottima idea.
Il sorriso della bambina una cosa che Nick Parsons non era sicuro di
vedere ancora.
Un istante dopo, dallaltra parte dellarea di sosta, tra i tavoli da picnic, Brian
Blake vede qualcosa con la coda dellocchio. A un centinaio di metri di
distanza, oltre il campo giochi, in mezzo alle lapidi ribaltate, con le iscrizioni
sbiadite dal tempo e i fiori di plastica malconci, qualcosa si muove.
Brian fissa il suo sguardo su tre figure che emergono lontane dallombra
degli alberi. Si trascinano in formazione casuale e si avvicinano come segugi
pigri che hanno fiutato la preda. difficile dirlo da quella distanza ma i loro
vestiti sembrano passati sotto una mietitrice: le bocche sono spalancate in un
perpetuo tormento.
posizione della villa sono ideali. Situata in cima a una salita che sovrasta
chilometri di alberi diradati, la casa gode di una visuale che darebbe loro un
ampio preavviso. Anche in una notte senza luna, i frutteti sono immobili e
silenziosi e nessuno potrebbe avvicinarsi di nascosto senza essere visto o
sentito. Philip, poi, parla gi di sistemare delle trappole e dei fili lungo il
perimetro per avvertirli in caso di intrusioni.
Inoltre, quel posto offre loro tutta una serie di vantaggi, che potrebbero
sostenerli per un bel po di tempo, forse anche per tutto linverno. Ci sono un
pozzo sul retro, benzina nel trattore, un posto per nascondere le Harley,
chilometri di alberi carichi di frutta ancora commestibile sebbene congelata e
abbastanza legna da tenere le stufe e i camini accesi per mesi. Lunico
problema la mancanza di armi. Hanno frugato la villa da cima a fondo e
hanno trovato solo alcuni attrezzi nel granaio, una vecchia falce arrugginita e
un forcone, ma niente armi da fuoco.
Stai bene? chiede Brian, dopo un lungo momento di silenzio.
Sono sano come un fottuto pesce.
Sei sicuro?
S, nonna. Philip fissa il fuoco. Lo saremo tutti, dopo qualche giorno di
riposo in questo posto.
Philip?
Che c adesso?
Posso dire una cosa?
Ci siamo. Philip non distoglie gli occhi dal fuoco. Indossa la canottiera e un
paio di jeans asciutti. I calzini sono bucati e da un buco esce lalluce. La
visione, alla luce del fuoco, dellunghia contorta dellalluce di Philip che sbuca
dal calzino straziante per Brian. Lo fa sembrare, forse per la prima volta
nella sua vita, quasi vulnerabile. altamente probabile che, se non fosse
stato per Philip, nessuno di loro sarebbe ancora vivo. Brian deglutisce,
ricacciando indietro lemozione.
Sono tuo fratello, Philip.
Lo so bene, Brian.
No, quello che voglio dire che non ti giudico, non lho mai fatto.
Dove vuoi arrivare?
Voglio arrivare a apprezzo quello che stai facendo rischiare il culo per
proteggerci. Voglio che tu lo sappia. Lo apprezzo.
Philip non dice niente, ma il modo in cui fissa il fuoco comincia a cambiare.
Guarda oltre le fiamme, mentre il fuoco fa scintillare di emozione i suoi occhi.
So che sei una brava persona prosegue Brian. Lo so. Fa una breve
ad annuire.
Arrivano cos a novembre e decidono di restare nascosti per vedere come si
comporta il tempo.
Un mattino, un nevischio gelido spazza i frutteti. Un altro giorno, una gelata
assassina colpisce i campi e abbatte gran parte della frutta. Ma nonostante
tutti i segni dellinverno incombente, non hanno ancora voglia di andarsene.
La villa potrebbe essere la loro migliore scommessa per aspettare con calma i
giorni difficili che si profilano allorizzonte. Hanno cibo in scatola e frutta a
sufficienza per mesi, se fanno attenzione. E legna per scaldarsi. I frutteti
sembrano relativamente liberi dagli azzannatori, almeno nelle immediate
vicinanze.
Per certi versi, Philip sembra stare meglio ora che si liberato del fardello
della sua colpa. Brian tiene per s il segreto, ci pensa spesso, ma non torna
ad affrontarlo. I due fratelli sono meno rudi luno con laltro e persino Penny
sembra essersi piacevolmente adattata alla nuova routine che si sono creati.
Trova unantica casa delle bambole in un salotto del primo piano e ne ricava
un piccolo rifugio per se stessa (e tutti i suoi giocattoli rotti e malmessi) alla
fine del corridoio del secondo piano. Un giorno Brian sale lass e trova tutte
le bambole stese in file ordinate sul pavimento, con le appendici recise
sistemate accanto ai corpi corrispondenti. Rimane a osservare per un bel po
quello strano obitorio in miniatura, prima che Penny lo scuota dal suo torpore.
Dai, zio Brian dice. Tu fai il dottore aiutami ad aggiustarle.
S, una buona idea dice con un cenno del capo. Aggiustiamole.
In unaltra occasione, di prima mattina, Brian sente un suono provenire dal
piano terra. Scende in cucina e trova Penny in piedi su una sedia, coperta di
farina e di una qualche sostanza appiccicosa, intenta a trafficare con pentole
e padelle, coi capelli sporchi di impasto di pancake improvvisato. La cucina
unarea disastrata. Gli altri arrivano e i tre uomini restano l, sulla porta della
cucina, a guardare. Non ti arrabbiare dice Penny, guardandolo da sopra la
spalla. Pulisco tutto, lo prometto.
Gli uomini si guardano. Philip sorride per la prima volta dopo settimane e
dice: Chi arrabbiato? Noi non siamo arrabbiati. Siamo solo affamati.
Quand che pronta la colazione?.
Col passare dei giorni, prendono delle precauzioni. Decidono di bruciare la
legna solo di notte, quando il fumo non pu essere visto dallautostrada.
Philip e Nick costruiscono un perimetro di filo di ferro teso tra piccoli paletti di
legno in ogni angolo della propriet e piazzano dei barattoli di latta nei punti
chiave, per metterli in allarme contro possibili intrusi, sia azzannatori che
del diciottesimo secolo, quando si sveglia di scatto nel bel mezzo della notte.
Stava sognando di essere un naufrago su una zattera di fortuna alla deriva
in un mare di sangue, quando aveva visto un lampo di luce. Nel sogno, ha
pensato che fosse un faro lontano su una spiaggia lontana, che lo
richiamava, salvandolo da quellinfinita epidemia di sangue, ma quando si
svegliato, ha realizzato di aver visto una vera luce nel mondo della veglia,
solo per un secondo, un raggio di luce rettangolare che scivolato sul
soffitto.
In un attimo era sparito.
Non nemmeno sicuro di averlo visto davvero, ma ogni fibra del suo essere
gli aveva detto di alzarsi e andare alla finestra. Laveva fatto e aveva guardato
fuori, nel nero vuoto della notte: avrebbe giurato di aver intravisto una
macchina, a circa quattrocento metri di distanza, svoltare nel punto dove
lautostrada incrocia la strada della fattoria. Poi la cosa svanita, scivolando
nel nulla.
Brian ha trovato estremamente difficile riprendere sonno quella notte.
Quando il mattino dopo lo racconta a Philip e a Nick, loro lo liquidano come
un sogno. Chi diavolo sarebbe uscito dallautostrada per girare e ripartire?
Ma il sospetto continua a crescere dentro Brian durante la settimana e
mezzo successiva. Di notte, continua a scorgere lampi di luci che si muovono
lenti sullautostrada al confine esterno del frutteto. Alcune volte, nel cuore
della notte, avrebbe giurato di aver sentito lo scricchiolio degli pneumatici
sulla ghiaia. Il tono furtivo e fugace di quei rumori la cosa peggiore. D a
Brian la sensazione che in qualche modo la villa sia circondata. Ma si
stancato di vedere gli altri liquidare i suoi sospetti definendoli paranoici, perci
ha semplicemente smesso di riferirli. Forse si sta davvero immaginando tutto.
Non aggiunge nemmeno unaltra parola sullargomento fino allanniversario
della seconda settimana della loro permanenza nella villa, quando, a un certo
punto proprio prima dellalba, il suono delle lattine che sferragliano lo risveglia
da un sonno profondo.
DICIOTTO
Ma che diavolo? Brian si sveglia di scatto nelloscurit della sua stanza.
Cerca a tentoni una lanterna a cherosene sopra il comodino, sbattendo contro
il vetro e facendo cadere il fluido. Si alza e va alla finestra; sente il pavimento
gelato sotto la pianta dei piedi nudi.
La luce della luna splende nel cielo di quellautunno gelido e cristallino,
avvolgendo ogni sagoma allesterno di un luminoso alone argentato. Brian
pu ancora sentire le scatole di latta appese ai cavi che sferragliano fuori da
qualche parte. Sente che anche gli altri si svegliano nelle loro stanze, lungo il
corridoio. Sono tutti in piedi ora, svegliati dal tintinnio delle lattine.
La cosa pi strana che il tintinnio arriva da tutte le direzioni: Brian si
chiede se sia frutto della sua immaginazione. Le scatolette risuonano dai
boschetti dietro la villa come da quelli sul davanti.
Allunga il collo per vedere di che si tratta quando la porta della sua camera
da letto si spalanca.
Campione! Sei sveglio? Philip senza maglia, indossa solo jeans e stivali,
che non ha ancora avuto il tempo di allacciare. In una mano tiene il vecchio
fucile con gli occhi sbarrati e allarmati. Ho bisogno che tu vada a prendere
quel forcone nellingresso sul retro, subito!
Ci sono degli azzannatori?
Muoviti e basta!
Brian fa un cenno dassenso e si precipita fuori dalla stanza, col cervello in
preda al panico. Si infila i pantaloni della tuta e una T-shirt senza maniche.
Mentre cammina con passo felpato nella casa immersa nelloscurit, gi per
le scale, attraverso il salotto e nellingresso posteriore, percepisce dei
movimenti fuori dalle finestre: qualcuno si avvicina dallesterno.
Afferra il forcone, appoggiato alla porta sul retro, si gira e torna di scatto
verso la porta principale.
Ormai Philip, Nick e persino Penny sono arrivati in fondo alle scale. Si
avviano verso il balcone verandato, che offre unampia visuale sullesterno
della casa, sul sentiero digradante che porta alla strada adiacente e anche
sul bordo del frutteto pi vicino. Vedono subito delle sagome scure, basse sul
terreno, scivolare verso la propriet da tre diverse direzioni.
Sono macchine quelle? mormora Nick con un filo di voce.
Mentre i loro occhi si adattano alla luce della luna, tutti comprendono che s,
quelle sono senza dubbio macchine che si muovono lente per la propriet in
direzione della villa. Una arriva dal vialetto tortuoso, unaltra dal confine nord
del frutteto e una terza appena visibile a sud e scricchiola sul sentiero di
ghiaia che conduce fuori dagli alberi.
Con un tempismo quasi perfettamente sincronizzato, ogni veicolo si ferma di
colpo alla stessa distanza dalla casa. Rimangono fermi per un secondo,
ognuno a una quindicina di metri di distanza: i finestrini sono troppo scuri per
rivelarne gli occupanti. Questo non un comitato di benvenuto mormora
Philip, pronunciando leufemismo della serata.
Di nuovo, quasi in perfetta sincronia, ogni paio di fari si accende
allimprovviso. Leffetto piuttosto drammatico, quasi teatrale, in effetti, e i
raggi colpiscono le finestre della villa, riempiendo gli interni bui di fredda luce
cromata. Philip sta per uscire e opporre resistenza col fucile inutilizzabile,
quando ode uno schianto provenire dal retro della villa.
Pulcino, tu resta qui con Brian dice a Penny. Poi scocca unocchiata a
Nick. Nicky, prova a scivolare fuori da una finestra laterale, prendi il machete
e cerca di prenderli alle spalle. Mi segui?
Nick capisce alla perfezione quello che vuole dire e si allontana lungo il
corridoio laterale.
Resta dietro di me, ma stammi vicino. Philip solleva il fucile, appoggiando
il calcio alla spalla. Cauto, con la concentrazione e la calma di un cobra,
striscia come un commando verso il suono che proviene dalla cucina: il
rumore di passi che calpestano i vetri rotti.
Calma e sangue freddo, amico dice linvasore in un allegro accento del
Tennessee, sollevando la canna di una Glock nove millimetri quando Philip
entra in cucina col fucile ugualmente puntato.
Prima di essere cos bruscamente interrotto, lintruso si guardava in giro in
tutta tranquillit, come se si fosse appena alzato dal letto per uno spuntino di
mezzanotte. La luce dei fari, proveniente dallesterno, trafigge la stanza con
violenza. Il pannello di vetro sopra la porta alle spalle delluomo stato
sfondato e la debole luce dellalba comincia a brillare proprio in quel
momento.
Alto oltre un metro e ottanta, vestito di pantaloni mimetici sbiaditi, stivali
infangati e di un giubbetto di kevlar sporco di sangue, linvasore
completamente calvo, ha una testa a punta sfregiata e occhi come crateri
scavati da minuscole meteore. A un esame pi ravvicinato, sembra malato,
come se fosse stato esposto alle radiazioni: la pelle giallastra butterata dalle
infiammazioni.
Philip punta linutile fucile da antiquariato verso la testa delluomo calvo:
circa due metri e mezzo separano i due uomini, e Philip si concentra per
fingere, forse persino per convincersi, che il fucile sia carico. Vi concedo il
beneficio del dubbio dice. E partir dal presupposto che pensavate che il
posto fosse vuoto.
Proprio cos, amico dice luomo calvo; la sua voce suona calma, forse per
effetto di qualche droga, come quella di un disc jockey trasognato. I denti
incapsulati in oro scintillano fiocamente mentre si profonde in un sorriso da
rettile.
Allora vi preghiamo di andarvene nessun danno, nessun problema.
Luomo con la Glock simula unespressione ferita. Non molto ospitale da
parte vostra. Luomo ha un leggero tremore, un tic, che lascia trapelare una
violenza latente. A quanto pare, vi siete trovati un bel posticino qui.
Non sono fatti tuoi. Philip non molla. Sente il cigolio della porta principale
e i passi che attraversano il salotto. La sua mente preda di impulsi
contrastanti, panico e sete di sangue. Sa che i prossimi secondi saranno
critici, forse persino fatali. Ma non riesce a fare altro che temporeggiare. Non
vogliamo spargimenti di sangue e, fratello, te lo garantisco, non importa
quello che succede: il tuo sar il primo sangue che scorrer.
Hai la lingua sciolta. Allimprovviso luomo calvo chiama uno dei compari
rimasti nelloscurit. Shorty?
Una voce risponde da fuori della porta sul retro. Lho preso, Tommy!
Quasi allinstante, Nick compare fuori dalla finestra infranta della porta sul
retro, con un grosso coltello Bowie puntato contro la trachea. Quello che lha
catturato, un ragazzino magro, brufoloso e con un taglio di capelli a spazzola
da marine, spalanca la porta e spinge Nick dentro la cucina.
Mi dispiace, Philly dice Nick, mentre viene spinto contro i mobili,
abbastanza forte da perdere il fiato. Il giovanotto magro e coi capelli a
spazzola gli tiene il coltello contro il pomo dAdamo e ha un machete infilato
nella cintura. Ossuto e nervoso, con guanti senza dita Carnaby sulle mani,
sembra quasi levaso di un carcere militare. Al suo giubbotto militare sono
state strappate le maniche e le lunghe braccia nude sono coperte di tatuaggi
da prigione.
Aspetta un minuto dice Philip alluomo calvo. Non c ragione per
Sonny! Luomo calvo chiama un altro complice nel preciso istante in cui
Philip sente i passi, che crepitano sul pavimento di legno massiccio, vecchio
almeno un secolo, del salotto principale. Philip continua a tenere il fucile
sollevato e puntato, ma getta un rapido sguardo dietro la sua spalla. Brian e
Penny sono rannicchiati nellombra proprio dietro di lui, a forse un metro e
mezzo di distanza.
Altre due figure sono apparse dietro di loro, facendo sobbalzare la bambina.
Ce li ho, Tommy! dice una delle figure e tutti possono vedere la canna
dacciaio di un revolver di grosso calibro, forse una .357 Magnum o una Army
.45, premuta contro la testa di Brian Blake. Brian si irrigidisce come un
animale stretto in un angolo.
Aspetta un minuto dice Philip.
Con la sua visione periferica, si rende conto che le due figure con le pistole
puntate contro Brian e Penny sono un uomo e una donna sebbene donna
non sia proprio la parola giusta. La ragazza, che stringe il colletto di Penny,
una marionetta androgina pelle e ossa, indossa pantaloni di pelle e vari strati
di maglie, sfoggia un eyeliner nero, capelli da punk e il pallore verdognolo di
un tossico. Si batte nervosa la canna di una .38 police special contro il fianco
della coscia smunta.
Anche luomo accanto a lei, che a quanto pare si chiama Sonny, non
sembra estraneo allago. I suoi occhi infossati sporgono da una maschera
butterata di ignoranza e cattiveria e il corpo emaciato vestito di stracci che
un tempo erano un surplus dellesercito.
Voglio ringraziarti, fratello dice luomo calvo, infilando la nove millimetri
nella fondina attaccata alla cintura, come se lo scontro fosse ufficialmente
terminato. Vi siete trovati proprio un bel posticino. Ve lo riconosco. Si
avvicina al lavandino e si serve con calma dalla brocca di acqua di pozzo
posata sul ripiano, tracannandone un bicchiere intero. Sar unottima casa
base.
Sono completamente daccordo dice Philip, senza dare segno di voler
abbassare la sua arma finta. Lunico problema che non possiamo ospitare
altra gente.
Va tutto bene, fratello.
Allora cosa pensi di fare di preciso per? Quali sono le vostre intenzioni?
Le nostre intenzioni? Luomo calvo pronuncia la parola con finta
profondit. Le nostre intenzioni sono di prenderci questo posto.
Qualcuno, che Philip non riesce a vedere, scoppia in una risata divertita.
La mente di Philip come una scacchiera spezzata dove i pezzi si muovono
in modo spasmodico. Probabilmente quei delinquenti incalliti intendono
uccidere lui e tutti gli altri abitanti della casa. Sono parassiti e molto
probabilmente giravano intorno alla casa come avvoltoi da settimane: Brian
non aveva le allucinazioni.
Philip sente altre persone allesterno, voci basse, rami che si spezzano, e
posteriore del cranio delluomo, colpendolo cos forte da farlo quasi volare
fuori dagli stivali. Il fucile a pompa cade lontano. Luomo barcolla e piomba
sul terreno muschioso.
Brian distoglie lo sguardo e copre le orecchie di Penny, mentre Philip finisce
il lavoro con furia rapida e selvaggia, assestando altri quattro colpi sul cranio
delluomo caduto.
Adesso lequilibrio di potere leggermente mutato. Philip trova una pistola
di riserva, una .38 a canna corta, infilata nella cintura delluomo. Una tasca
colma di proiettili e un caricatore rapido migliorano lumore e concedono a
Philip e Nick altra potenza di fuoco. Brian osserva tutto questo da dietro
lalbero caduto a cinquanta metri di distanza.
Unondata di sollievo lo travolge come un bagliore di speranza. Adesso
possono andarsene. Possono ricominciare. Possono sopravvivere un altro
giorno.
Ma quando fa un cenno a suo fratello da dietro lalbero caduto e Philip e
Nick giungono al nascondiglio, la luce pallida che illumina lespressione di
Philip si conficca come un pugnale affilato di panico nello stomaco di Brian.
Dobbiamo far fuori quei figli di puttana dice. Dal primo allultimo.
Ma, Philip, e se ci limitassimo
Dobbiamo riprenderci quel posto, nostro e il loro numero diminuito.
Ma
Ascoltami. Qualcosa nel modo in cui Philip fissa gli occhi nei suoi gli fa
accapponare la pelle. Voglio che tu tenga mia figlia al sicuro, non importa
come. Capisci quello che ti chiedo?
S, ma
tutto quello che devi fare.
Okay.
Basta che la tieni al sicuro. Guardami. Puoi fare questa cosa per me?
Brian annuisce. S. Certo, Philip. Lo far. Ma tu non farti ammazzare.
Philip non dice niente, non reagisce, si limita a fissarlo mentre fa scattare
una cartuccia nella canna del fucile a pompa calibro 20. Poi rivolge uno
sguardo a Nick.
In pochi istanti, i due uomini sono scattati di nuovo in azione, svanendo tra
gli alberi e lasciando Brian seduto tra le erbacce, disarmato, pietrificato dalla
paura, agitato per lincertezza, coi piedi nudi che sanguinano. Philip vuole che
resti nascosto? Qual il piano?
Echeggia uno sparo. Brian sobbalza. Un altro sparo risponde e leco
rimbalza nel cielo gelido sopra la cima degli alberi. Brian stringe i pugni cos
sulla bocca. Poi allunga il collo per vedere oltre il carro. Intravede la figura
che risale il pendio del canalone.
Sfortunatamente, la figura che viene verso di loro non il pap della
bambina.
Lo sparo vaporizza met del carro e Brian finisce scagliato a terra in un
turbine di polvere e detriti. Ingoia la polvere, agita la mano in cerca di Penny,
riesce ad afferrare lorlo della sua maglietta e la trascina ancora pi a fondo
nel bosco. Percorre parecchi metri strisciando insieme a Penny, poi riesce
finalmente a rimettersi in piedi e continua a trascinare Penny verso le ombre
pi fitte, ma qualcosa non va.
La bambina inerte nella sua stretta, come se fosse svenuta.
Brian sente scricchiolare i passi degli stivali dietro di s, lo scatto della
pompa, mentre luomo armato si avvicina per dare loro il colpo di grazia. Brian
solleva disperatamente Penny sulla spalla e cammina carponi pi in fretta che
pu verso la copertura degli alberi, ma non arriva molto lontano prima di
accorgersi di essere coperto di sangue. Il sangue gli cola sul davanti della
maglia, infradiciandolo: scorre copioso.
Oh, Dio, no, Dio, no, Dio, no no no Brian posa Penny sul terreno
morbido, appoggiandola sulla schiena. Il suo faccino esangue bianco come
un lenzuolo. Gli occhi sono vitrei e fissi al cielo e dalla bocca escono suoni
come di singhiozzi. Un sottile rivolo di sangue le cola dallangolo della bocca.
Brian non sente pi luomo armato, che si avvicina con passo pesante, n lo
scatto della pompa che inserisce unaltra cartuccia. La maglietta di Penny,
una T-shirt di cotone, fradicia di sangue scarlatto; il foro duscita irregolare
ha un diametro di almeno quindici centimetri. I pallini per la caccia ai cervi,
sparati da una cartuccia calibro 20, hanno una potenza sufficiente a
penetrare lacciaio e, a quanto pare, la bambina stata colpita alla schiena da
almeno la met della rosa in espansione dello sparo, che poi uscita da un
lato del pancino.
Luomo armato si avvicina.
Brian solleva la maglietta della bambina e prorompe in un lamento
dangoscia quasi primordiale. La sua mano non pu tamponare la copiosa
perdita di sangue che esce dalla ferita a forma di mezzaluna. Preme la mano
sulla ferita. Il sangue ribolle. Si strappa un pezzo della camicia e cerca di
tappare il buco frastagliato nel torace della piccola, ma il sangue ovunque.
Balbetta, piange e cerca di parlarle mentre il sangue viscido gli scorre tra le
dita e luomo armato si avvicina. Va tutto bene, starai bene, ti cureremo,
andr tutto bene, starai meglio
Le braccia e la vita di Brian vengono battezzate dal calore della forza vitale
che sta abbandonando la bambina. Penny pronuncia ununica flebile parola:
Lontano.
No, Penny, no, no, non farlo non andare lontano, non ancora non
adesso!
In quel momento, Brian sente un rametto spezzarsi proprio dietro di lui.
Unombra cala sul corpo di Penny.
Davvero un peccato mormora una voce roca alle spalle di Brian, mentre la
punta gelida della canna del fucile gli preme sulla nuca. Guardala bene.
Brian si gira e alza lo sguardo sulluomo armato, un uomo tatuato, barbuto e
con la pancia da bevitore, che gli punta il fucile dritto in faccia. Quasi
sovrappensiero, luomo grugnisce: Guardala perch lultima cosa che
vedrai.
Brian non toglie la mano dalla ferita di Penny, ma sa che troppo tardi.
Non ce la far.
Brian pronto ormai pronto a morire.
Lo sparo ha un che di onirico, come se Brian fosse dun tratto uscito dal suo
corpo e aleggiasse sopra il frutteto, guardando agli eventi dalla prospettiva di
uno spirito incorporeo. Ma quasi subito, Brian, che distinto si era gettato in
avanti contro lo sparo, scatta di nuovo allindietro per lo shock. Il sangue
ricopre le sue braccia e il corpo di Penny.
Forse limpatto dello sparo a bruciapelo stato cos catastrofico da essere
indolore? Forse Brian gi morto senza ancora rendersene conto?
Lombra delluomo armato comincia a cadere, quasi al rallentatore, come
una vecchia sequoia che rende lanima a Dio.
Brian si gira di scatto, in tempo per vedere che luomo barbuto stato
colpito alle spalle: la cima del suo cranio un ammasso di polpa rossa e la
barba macchiata di sangue. I suoi occhi si rovesciano allindietro, poi luomo
crolla a terra. Brian lo fissa. Come un sipario che cala, luomo, cadendo, rivela
due figure, che corrono verso Brian e Penny.
DANNAZIONE, NO! Philip scaglia il fucile a pompa, ancora fumante, sul
terreno e corre verso gli alberi. Nick lo segue da vicino. Philip si precipita
gridando verso Brian e lo spinge da parte. NO! NO!
Cade in ginocchio accanto alla bambina morente, che sta soffocando,
annegata dal suo stesso sangue. La solleva e tocca con tenerezza la ferita
aperta come se fosse un errore, un graffio, una semplice botta. La attira in un
abbraccio e il sangue della bambina lo inzuppa.
Brian giace sul terreno a pochi passi di distanza e respira la terra ammuffita,
mentre un velo di sbigottimento gli cala sugli occhi. Nick a poca distanza.
Possiamo fermare lemorragia, vero? Possiamo curarla, giusto?
Philip coccola la bambina insanguinata.
Penny spira tra le sue braccia con un lieve ma sonoro rantolo di morte, che
lascia il suo viso bianco e freddo come porcellana. Philip la scuote. Forza,
pulcino resta con noi resta con noi. Forza resta con noi ti prego,
resta con noi Pulcino? Pulcino? Pulcino?
Il silenzio aleggia terribile nellaria.
Ges Santo mormora Nick tra s, con gli occhi fissi sul terreno.
Philip continua a stringere la bambina a lungo, mentre Nick continua a
fissare la terra, pregando in silenzio. Per la maggior parte di quel tempo,
Brian giace prono sul terreno, a un metro e mezzo di distanza, e piange sulla
terra umida, balbettando a bassa voce, a se stesso pi che a chiunque altro:
Ho cercato successo tutto cos in fretta non ho potuto stato non
riesco a crederci non posso Penny era.
Dun tratto, una mano grande e nodosa lo agguanta per il retro della
camicia.
Cosa ti avevo detto? ruggisce Philip con un ringhio gutturale, mentre
solleva suo fratello e lo sbatte contro il tronco di un albero vicino. Brian privo
di energie. Vede le stelle.
Philly, no! Nick cerca di intromettersi, ma Philip lo spinge via con forza
facendolo finire disteso per terra. Philip seguita a tenere la mano destra
serrata intorno alla gola di suo fratello.
Cosa ti avevo detto? Lo sbatte contro il tronco. La testa di Brian rimbalza
sulla corteccia dellalbero, producendogli lampi di luce e di dolore, ma luomo
non fa alcuno sforzo per reagire o scappare. Vuole morire. Vuole morire per
mano di suo fratello.
COSA TI AVEVO DETTO? Philip scaglia il fratello lontano dallalbero. Il
suolo si getta verso Brian come un ariete, colpendogli una spalla e un lato del
volto, poi una scarica di calci si abbatte su di lui, che rotola involontariamente
sul terreno. Un calcio dello stivale da lavoro dalla punta dacciaio lo colpisce
alla mascella e gli spacca la mandibola. Un altro gli frattura tre costole,
inviandogli fitte di dolore incandescente in tutto il fianco. Un altro colpo
ancora lo raggiunge alla schiena, dislocando le vertebre e quasi perforandogli
un rene. Un dolore acuto e abbagliante gli frantuma il coccige. Dopo un po,
Brian pu a malapena sentire altro dolore, pu solo osservarlo dispiegarsi per
tutto il suo corpo massacrato, mentre si sottomette al pestaggio come un
supplicante si sottomette a un sacerdote.
DICIANNOVE
Il giorno dopo, Philip passa unora nel capanno degli attrezzi dietro la villa, a
esaminare la collezione di armi prese agli intrusi, gli utensili dotati di lame e
gli attrezzi lasciati dai precedenti abitanti. Sa quello che deve fare, ma
scegliere la modalit dellesecuzione unagonia. Sulle prime, decide di
usare la nove millimetri semiautomatica. Sarebbe il modo pi veloce e pulito.
Ma poi assalito dai dubbi. In un certo senso, gli sembra ingiusto. La pistola
troppo fredda e impersonale. E nemmeno pu costringersi a usare unascia
o un machete. Troppo difficile e incerto. Se sbagliasse la mira di un
centimetro e mandasse allaria il lavoro?
Alla fine, decide di usare la Glock nove millimetri: infila un caricatore nuovo
nel manico e fa scattare un colpo in canna.
Fa un respiro profondo e si avvia verso la porta del capanno.
Si ferma e si fa forza. Dalle pareti esterne del capanno giungono sporadici
rumori di graffi. Il terreno della villa ronza per le attivit degli azzannatori: la
sparatoria del giorno prima ha attirato decine di non morti. Philip spalanca la
porta con un calcio.
La porta sbatte contro uno zombie donna di mezza et vestita di un
grembiule sporco e intenta ad annusare laria intorno al capanno. La forza
dellimpatto la fa capitombolare allindietro con le braccia mulinanti, mentre un
lamento spettrale si leva dalla sua faccia decomposta. Philip la oltrepassa,
sollevando la Glock quasi per caso e rallentando appena il passo, mentre
preme rapido il grilletto e le spara un unico colpo su un lato della testa.
Il boato della Glock echeggia e il cadavere schizza di lato in una nuvola di
sangue scarlatto, per poi piegarsi sul terreno.
Philip marcia verso il retro della villa e lungo il percorso elimina un altro paio
di azzannatori erranti. Uno un vecchio, vestito solo di biancheria ingiallita:
forse proviene da una casa di riposo. Un altro , molto probabilmente, un ex
coltivatore di frutta: il suo corpo gonfio e livido indossa ancora la vecchia
salopette. Philip li abbatte con il minimo di rumore, un unico colpo ciascuno, e
si prende lappunto mentale di ripulire i resti pi tardi, con uno spalaneve
attaccato alla falciatrice.
passato quasi un giorno intero da quando Penny morta tra le sue
braccia e ora la nuova alba sorge limpida e blu, diffondendo un cielo terso
sopra gli ettari di peschi. A Philip ci sono volute quasi ventiquattro ore per
trovare il coraggio di fare quello che deve fare. Adesso, con la mano sudata e
rialzata per gli ospiti e un grosso granaio di legno con unenorme banderuola
e una cupola sulla cima. Questultima struttura, col legno tarlato del
rivestimento cos sbiadito dal sole da diventare rosa, la meta verso cui Philip
diretto.
Ha bisogno di scaricare la corrente che scorre velenosa dentro di lui; ha
bisogno di sfogarsi.
Lentrata principale del granaio una porta doppia, chiusa da una
gigantesca tavola che la attraversa nel mezzo. Philip si avvicina e rimuove la
tavola: le porte si aprono con uno scricchiolio e granelli di polvere fluttuano
nelle ombre allinterno. Philip entra, chiudendosi la doppia porta alle spalle.
Laria puzza di piscio di cavallo e fieno ammuffito.
Altre due figure si contorcono e si dimenano in un angolo, avvinte nella loro
personale versione di tormento infernale, legate e imbavagliate con del nastro
isolante: Sonny e Cher.
Tremano luno contro laltra sul pavimento del granaio, le bocche avvolte dal
nastro isolante, le schiene che premono contro la porta della stalla di un
cavallo vuota: i loro corpi stanno affrontando un qualche tipo di crisi
dastinenza. Che si tratti di eroina, crack o altro, a Philip non importa. Lunica
cosa che gli interessa, al momento, che quei due non hanno idea di quanto
la loro vita stia per peggiorare.
Cammina verso il dinamico duo. La ragazza magra trema per gli spasmi con
gli occhi truccati incrostati di lacrime secche. Luomo respira a fatica dalle
narici.
In piedi, in uno stretto raggio di luce che brulica di polvere e frammenti di
fieno, Philip li guarda dallalto come un dio furente. Tu dice a Sonny. Devo
farti una domanda so che difficile annuire con la testa legata in quel
modo e tutto il resto, quindi sbatti le palpebre una volta per dire s, due per
dire no.
Luomo lo guarda con occhi irritati, acquosi e infossati. Un battito.
Philip lo guarda. Ti piacerebbe guardare?
Due battiti.
Philip prende la fibbia della cintura e comincia a slacciarla.
Peccato, perch sto per regalarvi un accidenti di spettacolo.
Due battiti.
Di nuovo due battiti.
Due battiti. Due battiti. Due battiti.
Piano, Brian, non cos in fretta dice Nick a Brian la notte seguente, nella
stanza da cucito al secondo piano. Alla luce delle lanterne al cherosene, Nick
una felpa e dei jeans: porta una grossa pala arrugginita sulla spalla.
Nick!
Il grido di Philip viene ignorato. Nick gi svanito tra gli alberi.
Philip estrae la nove millimetri da dietro la cintura e corre verso il frutteto.
Infila un proiettile nella camera di scoppio mentre si inoltra nel bosco.
Loscurit cede al raggio di una torcia elettrica.
Quindici metri pi avanti, Nick Parsons illumina il volto livido della cosaPenny.
NICK!
Nick si gira di scatto con la pala sollevata; la torcia elettrica gli cade di
mano. Sei andato troppo oltre, Philly, sei andato troppo oltre.
Metti gi la pala dice Philip, mentre si avvicina con la pistola puntata. Il
raggio della torcia elettrica risplende sulle foglie e proietta un bagliore pallido
e inquietante come un film in bianco e nero sgranato.
Non puoi fare questo a tua figlia, non capisci quello che stai facendo.
Mettila gi.
Impedisci alla sua anima di entrare in Paradiso, Philly.
Sta zitto!
Nellombra, a cinque o sei metri di distanza, la cosa-Penny strattona i suoi
legacci. Il raggio storto della torcia elettrica evidenzia i suoi mostruosi
lineamenti. Gli occhi riflettono la fredda luce argentata.
Philly, ascoltami. Nick abbassa la pala con la voce tremante per
lemozione. Devi lasciarla morire una figlia di Dio. Ti prego ti imploro da
cristiano ti prego, lasciala andare.
Philip punta la Glock dritta sulla fronte di Nick. Se lei muore tu muori
subito dopo.
Per un momento, Nick Parsons pare avvilito, sconfitto.
Poi getta a terra la pala, si prende la testa tra le mani e si avvia di nuovo
verso la villa.
Per tutto quel tempo, la cosa-Penny tiene il suo sguardo da squalo fisso
sulluomo che una volta chiamava padre.
Brian continua a guarire. Sei giorni dopo il pestaggio, si sente abbastanza
forte da alzarsi dal letto e girare per casa. Lanca gli manda lancinanti fitte di
dolore a ogni passo e le vertigini lo assalgono a ondate ogni volta che sale o
scende le scale, ma nel complesso se la cava abbastanza bene. I lividi stanno
svanendo, il gonfiore si ridotto e gli sta tornando lappetito. Riesce anche ad
avere una conversazione con Philip.
Mi manca in modo atroce gli dice Brian una sera a tarda notte in cucina:
entrambi soffrono di una grave insonnia. Cambierei il mio posto col suo in un
baleno, se servisse a portarla indietro.
Philip guarda verso il basso. Ha sviluppato una serie di lievi tic, che
emergono quand sotto pressione: tira su col naso, contrae le labbra, si
schiarisce la gola. Lo so, campione. Non stata colpa tua quello che
successo l fuori. Non avrei mai dovuto farti del male.
Gli occhi di Brian si inumidiscono. Probabilmente avrei fatto la stessa cosa.
Mettiamoci una pietra sopra.
Sicuro. Brian si sfrega gli occhi. Guarda Philip. Allora, com la faccenda
con la gente nel granaio?
Philip solleva lo sguardo. Qual il problema?
Tutta questa storia sta facendo andare fuori di testa Nick e si sentono
delle cose l fuori di notte, intendo. Nick crede che tu gli stia, che so
strappando le unghie.
Un sorriso freddo piega gli angoli della bocca di Philip. Questo s che
nauseante.
Brian non sorride. Philip, qualsiasi cosa tu faccia l fuori non porter
indietro Penny.
Philip abbassa lo sguardo di nuovo. Lo so credi che non lo sappia?
Allora ti imploro di smetterla. Qualsiasi cosa tu faccia smettila. Brian lo
guarda. Non serve a niente.
Philip alza lo sguardo con occhi che bruciano per lemozione. Quelle merde
nel granaio mi hanno rubato lunica cosa che aveva importanza per me quel
figlio di puttana pelato e i suoi scagnozzi quei due drogati hanno distrutto
la vita di una meravigliosa bambina innocente e lhanno fatto solo per
cattiveria e avidit. Niente di quello che potrei fargli sarebbe sufficiente.
Brian sospira. Protestare ancora sarebbe inutile; si limita a fissare il suo
caff.
E ti sbagli quando dici che non serve a niente conclude Philip, dopo averci
riflettuto per un attimo. Serve a farmi stare meglio.
La notte seguente, dopo che le lanterne si sono spente, che i fuochi nei tre
diversi camini sono diventati cenere e che il vento da nord-est ha preso a
giocare con gli abbaini e le tegole allentate, Brian giace sul letto nella stanza
del cucito e prova a sprofondare in un sonno agitato, quando sente aprirsi la
porta e vede la sagoma di Nick Parsons scivolare nella sua stanza. Si mette a
sedere. Che succede?
Sssssshhh sussurra Nick, attraversando la stanza e inginocchiandosi
accanto al letto. Nick si messo il giubbotto e i guanti, e sul fianco si vede un
pezzo della porta. BOOOOOMMMM! Il terzo sparo apre un buco in una trave
e scatena una pioggia di schegge sul pavimento.
Philip spalanca la porta con un calcio furioso ed esce fuori.
Nel silenzio, che si lascia alle spalle, guizzano per un momento le immagini
residue della sua rabbia feroce. In tutto quel tempo, Brian non ha distolto lo
sguardo dal pavimento e continua a tenersi la testa tra le mani e a fissare
miseramente il fieno ammuffito. Nick rivolge unultima occhiata ai corpi; poi
esala un sospiro lungo, irregolare e afflitto. Guarda Brian e scuote la testa.
Ecco come stanno le cose dice.
Ma qualcosa dietro le sue parole, nel sottile tono di terrore della sua voce,
dice a Brian che le cose sono ormai irrimediabilmente cambiate nella loro
piccola famiglia disfunzionale.
VENTI
Che cazzo fa? Nick alla finestra sul davanti della villa e guarda il mattino
coperto.
Davanti alla facciata della casa, in cima al vialetto, Philip ha messo a Penny
un guinzaglio per cani modificato, che ha fabbricato con pezzi presi nel
capanno degli attrezzi: un lungo tubo di rame, a unestremit del quale ha
infilato un collare appuntito. La trascina verso un pick-up Ford S-10
parcheggiato sullerba, uno dei veicoli della banda del pelato. Philip ha
riempito il cassone posteriore di cibo in scatola, armi, provviste, coperte e
lenzuola.
Penny ringhia e sputa mentre viene trascinata via; afferra il tubo che ha
attaccato al collo e morde laria. Nella luce acquosa e opaca, la sua faccia
morta sembra una maschera di Halloween vivente, scolpita con argilla grigio
verme.
quello che cercavo di dirti dice Brian, in piedi accanto a Nick, mentre
guarda la bizzarra scena che si sta svolgendo nel cortile. Stamattina si
alzato con la convinzione che non possiamo pi restare qui.
E perch?
Brian scrolla le spalle. Non lo so dopo tutto quello che successo
immagino che questo posto sia come un veleno per lui, pieno di fantasmi
non lo so.
Brian e Nick sono stati in piedi tutta la notte a tracannare caff e a discutere
della situazione. Nick ritiene che Philip sia andato fuori di testa, sopraffatto
dallo stress della perdita di Penny e dalla pressione di proteggerli.
Sebbene abbia smesso di dirlo a parole, ha alluso alla possibilit che il
Diavolo abbia posato i suoi artigli su Philip. Brian troppo esausto per
discutere di metafisica con Nick, ma non pu negare che le cose siano
diventate terribili.
Lascialo andare dice Nick alla fine, allontanandosi dalla finestra.
Brian lo guarda. Che intendi dire? Vuoi rimanere qui?
Gi, rimango. E dovresti farlo anche tu.
Dai, Nick.
Come possiamo continuare a seguirlo dopo tutta questa merda dopo
tutto quello che successo?
Brian si sfrega la bocca e ci pensa. Senti. Te lo ripeto. Quanto ha fatto a
quella gente va ben oltre latroce. Ha perso la testa. E non sono sicuro che
Brian si sistema sul sedile del passeggero e Philip sta mettendo in moto il
motore, per allontanarsi dalla villa, quando il rumore del portone che si
spalanca giunge alle loro orecchie.
Brian guarda da sopra la spalla e vede Nick con un borsone sulle spalle,
che corre sul viale, facendo loro cenno di tornare indietro.
difficile credere che Philip abbia trascurato di guardare sotto il cofano del
pick-up. Gli ci sarebbero voluti meno di tre minuti per trovare il manicotto
perforato. Ma Philip Blake non esattamente al pieno della sua forma in
questi giorni. Adesso la sua mente una radio a onde corte sintonizzata su
stazioni diverse.
E comunque, a prescindere che si tratti di un taglio fatto di proposito dagli
intrusi dopo lo scoppio dello scontro a fuoco (per assicurarsi che nessuno
scappasse), di un buco aperto da un proiettile, che ha perforato la griglia
anteriore del furgone, o semplicemente di unavaria fortuita, il pick-up
comincia a emettere fumo e a scoppiettare a meno di dieci chilometri dalla
villa.
In un punto a circa ottanta chilometri a sud-ovest di Atlanta, in un posto che
molti degli abitanti della zona definiscono il bel mezzo del nulla, il pick-up
arranca fuori dallautostrada e sulla banchina di ghiaia, dove sputacchia fino a
fermarsi, con tutte le spie del cruscotto accese. Da sotto il cofano esce un
vapore bianco e laccensione non funziona. Philip prorompe in unallarmante
sequela di bestemmie e per poco non sfonda il pavimento a furia di calci coi
suoi stivali da lavoro. Gli altri due uomini guardano in basso, aspettando
silenziosi che la sfuriata finisca. Brian si chiede se cos che si sente una
moglie maltrattata: troppo impaurita per scappare, troppo impaurita per
restare.
Alla fine, la collera di Philip si placa. Scende e apre il cofano.
Brian si unisce a lui. Qual il verdetto?
Fottuti per bene.
Non c speranza di aggiustarlo?
Hai per caso un manicotto per il radiatore?
Brian guarda da sopra la spalla. Il fianco della strada scende in un
crepaccio pieno di vecchi pneumatici, erbacce e spazzatura. Un movimento
attira il suo sguardo verso lestremit del crepaccio, a circa quattrocento metri
di distanza, dove un gruppetto di azzannatori rovista nella spazzatura.
Barcollano in cerca di carne tra le rocce, come maiali in cerca di tartufi. Non si
sono ancora accorti del veicolo in panne che manda fumo sul lato della
carreggiata a trecento metri da loro.
Sul retro del pick-up, Penny strattona la catena, che passa intorno al suo
collare da cane ed imbullonata al pianale ondulato. La vicinanza di altri
cadaveri che camminano sembra stimolarla, eccitarla, disturbarla.
Che ne pensi? chiede infine Brian a suo fratello, che ha abbassato il
cofano e lo ha chiuso, attento a non fare il minimo di rumore.
Nick esce dalla cabina e si unisce a loro. Qual il piano?
Brian lo guarda. Il piano che siamo fottuti.
Nick si mangia ununghia, guardando da sopra la spalla il conclave di
zombie che avanzano lenti lungo il crepaccio, avvicinandosi sempre pi di
minuto in minuto. Philip, non possiamo restare qui. Forse possiamo trovare
unaltra macchina.
Philip esala un sospiro afflitto. Daccordo, ragazzi, sapete cosa fare
prendete la vostra roba, io prendo Penny.
Se la filano con Penny al guinzaglio e la schiena carica di provviste.
Marciano sulla banchina, seguendo lautostrada. Brian cammina zoppicando
senza lamentarsi, nonostante lo straziante dolore allanca. Dalle parti di
Greenville, devono prendere una deviazione per via di un inspiegabile
ammasso di veicoli distrutti e bruciati, che si estende per tutte le corsie, a
nord come a sud: lintera area brulica di zombie. Da lontano, sembra quasi
che la terra stessa si sia spaccata e abbia vomitato centinaia di cadaveri
ambulanti.
Decidono di prendere una strada a due corsie, la Rural Route 100, che si
dirige a sud, attraversa Greenville e gira intorno al tamponamento. Percorrono
forse tre o quattro chilometri prima che Philip alzi la mano e si fermi.
Aspettate un secondo dice, accigliandosi. Solleva la testa. Cos?
Cosa?
Questo rumore.
Quale rumore?
Philip si mette in ascolto. Gli altri lo imitano. Philip gira piano su se stesso,
per individuare la direzione da cui proviene il rumore. un motore?
Anche Brian lo sente. Sembra un fottuto carro armato.
O forse un bulldozer azzarda Nick.
Ma che cazzo. Philip strizza gli occhi mentre ascolta. Non pu essere
troppo lontano.
Riprendono a camminare. Dopo meno di un chilometro e mezzo, si
imbattono in un cartello ammaccato.
woodbury 1 miglio
Continuano lungo la strada con gli occhi puntati sul cielo coperto di fumo a
occidente.
Chiunque siano, hanno del carburante dice Nick.
Brian vede una nuvola di polvere allorizzonte. Pensi che abbiano intenzioni
amichevoli?
Non voglio correre rischi dice Philip. Forza troviamo una strada
alternativa, facciamo un passo alla volta.
Philip li conduce dallaltra parte della banchina, poi gi per una discesa
erbosa.
Attraversano veloci il campo di una fattoria vicina, una valle incolta di
morbida terra. I loro stivali affondano nella melma. Il vento freddo li sferza e
impiegano un interminabile lasso di tempo per aggirare la periferia, prima che
i resti di una citt abbandonata si materializzino davanti a loro.
Linsegna di un Walmart sorge sopra una macchia di querce antiche. Le
arcate dorate di un McDonalds sono visibili non molto lontano. Limmondizia
rotola nelle strade deserte, davanti a edifici di mattoni costruiti nel dopoguerra
e condomini fatti con lo stampino. Ma sul lato nord della citt, dallinterno di
un labirinto di barriere anticiclone, il suono di motori, martellamenti e di voci
sporadiche rivelano la presenza di umani.
Sembra quasi che costruiscano un muro o qualcosa del genere dice Nick,
mentre fanno una pausa sotto la copertura degli alberi. In lontananza, a circa
duecento metri di distanza, una manciata di figure lavorano a un alto
baluardo di legno che racchiude il confine nord della citt. La barricata
circonda gi quasi due isolati.
Il resto del posto sembra morto commenta Philip. Non possono esserci
molti sopravvissuti.
Che diavolo quello? Brian indica un semicerchio di alti piloni, ad alcuni
isolati a ovest della barricata. Grappoli di lampade ad arco sono puntate verso
il basso su un grande spazio aperto, oscurato dai palazzi e dalle recinzioni.
Il campo da football di un liceo, forse? Philip prende la sua Glock. La
estrae e controlla i proiettili che restano nel caricatore. Ha ancora sei proiettili
a punta cava.
A cosa pensi, Philip? Nick sembra ansioso, agitato.
Brian si chiede se sia preoccupato di finire in unaltra trappola. O forse
solo nervoso per la vicinanza di Philip. La verit che nemmeno lui troppo
entusiasta di presentarsi senza invito a quella piccola comunit di straccioni,
specie considerando che hanno uno zombie in decomposizione a rimorchio e
che il padre di quello zombie cos profondamente afflitto da sembrare
capace di fare qualsiasi cosa in qualsiasi momento. Ma quale alternativa
di merda.
Lo so di cosa parla! sbotta il vecchietto con la barba. Solo che non avevo
mai sentito chiamarli cos prima dora.
Sei nuovo in citt, figliolo? Quello grasso squadra Brian da cima a fondo.
A dire il vero, s sono nuovo.
Il vecchio grasso gli mostra un sorriso pieno di denti verdi e marci.
Benvenuto nella sala daspetto dellinferno.
Non ascoltarlo, figliolo dice il primo, posandogli un braccio scheletrico e
artritico intorno alle spalle. Poi, con voce roca e raffreddata, il vecchio dice in
tono confidenziale: Non alle cose morte che devi fare attenzione da queste
parti ma ai vivi.
Il giorno dopo, Philip dice a Brian e a Nick di tenere le bocche chiuse finch
rimangono a Woodbury, di non attirare attenzione, di evitare ogni contatto con
gli altri residenti, di guardarsi perfino dal dire alla gente i loro nomi. Per
fortuna, lappartamento si rivela un rifugio temporaneo eccellente. Costruito
negli anni 50, contiene mobili altrettanto vecchi, uno specchio scheggiato
appeso a un muro, un divano letto tarmato in soggiorno, un enorme acquario
rettangolare accanto al televisore, pieno di sporco stagnante e dei piccoli
cadaveri galleggianti dei pesci rossi abbandonati. Ci sono tre camere da letto
e persino acqua corrente. Puzza di merda di gatto rancida e pesce marcio,
ma comera solito dire il padre di Brian: A caval donato non si guarda in
bocca. Trovano cibo in scatola nelle dispense di entrambi gli appartamenti e
decidono di fermarsi per un po.
Con grande stupore di Brian, gli abitanti della citt li ignorano, come se
fossero dei fantasmi. Brian sa che la voce della loro presenza si sparsa tra
gli abitanti, eppure come se i Blake e Nick fossero spettri che infestano
lappartamento fatiscente. Il che non troppo lontano dal vero. Nick pensa
agli affari suoi, legge la sua Bibbia e non parla molto. Philip e Brian, ancora
irritabili luno con laltro, si fanno anche loro gli affari propri e si parlano il
meno possibile. Lidea di cercare un altro veicolo e di continuare il loro viaggio
verso sud non li sfiora nemmeno. Brian crede che abbiano rinunciato ad
arrivare al mare, al futuro, forse anche gli uni agli altri.
Continua a guarire e Philip coltiva la sua ossessione per Penny, recandosi
di nascosto nella macchia di noci americani ogni volta che pu.
Una sera, a tarda notte, Brian sente la porta dellappartamento aprirsi e
chiudersi.
Rimane steso sul letto, in ascolto, per quasi unora, quando finalmente
sente Philip ritornare in un turbinio di passi felpati e gorgoglii. la terza notte
VENTUNO
Che diavolo vuoi fare? chiede Brian al fratello mentre la bambina morta
artiglia laria con la sua famelica stupidit e posa gli occhi lattei su di lui.
Andr tutto bene dice Philip, trascinando la figlia morta verso la stanza sul
retro.
Non vorrai
Pensa agli affari tuoi.
Ma se qualcuno
Non mi ha visto nessuno ribatte, spalancando con un calcio la porta del
locale adibito a lavanderia.
una stanza piccola e claustrofobica, col pavimento in linoleum, le pareti di
sughero, una lavatrice e unasciugatrice fuori uso; la segatura di una vecchia
lettiera per gatti riempie le fessure del pavimento. Philip trascina la cosa
sbavante e ringhiosa in un angolo e attacca il guinzaglio alle tubature
dellacqua che corrono lungo la parete. Lo fa con la mano gentile ma ferma
delladdestratore di animali.
Brian osserva dal corridoio, sconvolto da quella visione. Philip ha steso delle
coperte sul pavimento e ha rivestito di nastro isolante gli angoli taglienti della
lavatrice, per impedire alla cosa-Penny di fare rumore o di ferirsi. ovvio che
si preparava ormai da tempo. Deve averci pensato parecchio. Le infila intorno
alla testa una cavezza di cuoio improvvisata, fatta con una cintura e pezzi del
guinzaglio, e la attacca ai tubi.
Sbriga quelle faccende col rigore gentile di un infermiere che mette in
sicurezza la sedia a rotelle di un bambino disabile. Con una sbarra dacciaio
tiene il piccolo mostro alla distanza di un braccio, mentre assicura cauto i
legacci al muro. Per tutto il tempo, la cosa che un tempo era una bambina
ringhia, sbava e strattona le cinghie.
Brian osserva. Non riesce a decidere se andarsene, piangere o urlare. Ha la
sensazione di essere incappato in qualcosa di intimo, intimo in maniera
disturbante, e per un breve istante la sua mente torna frenetica a quella volta
in cui aveva diciotto anni ed era andato alla casa di riposo di Waynesboro per
dire addio alla nonna morente. Non avrebbe mai dimenticato lespressione
sulla faccia dellinfermiere. Quasi ogni ora linfermiere doveva pulire la merda
dal sedere dellanziana e lespressione sulla sua faccia mentre lo faceva, coi
parenti nella stanza, era orribile: un misto di disgusto, stoica professionalit,
compassione e disprezzo.
nella lavanderia.
Brian si fa largo nella stretta apertura e vede la bambina morta che mangia
una mano umana.
La reazione iniziale di Brian non di repulsione, disgusto oppure oltraggio
(che , invece, lesatta combinazione di emozioni che contorcono i lineamenti
di Nick di fronte a quella vista). Brian sopraffatto da unondata di tristezza.
Non dice niente, si limita a guardare suo fratello accovacciato davanti al
piccolo cadavere che si muove.
Ignorando la presenza degli altri uomini, in tutta calma, Philip prende dal
secchio un orecchio umano reciso e aspetta pazientemente che la cosaPenny finisca di consumare la mano. Si ingozza delle dita di un uomo di
mezzet con gusto sfrenato e mastica le nocche senza peli come fossero
prelibatezze, con fili di saliva rosa e schiumosa che le pendono dalle labbra.
Si ferma appena per inghiottire, prima che Philip piazzi lorecchio a portata
dei suoi denti anneriti, offrendole il boccone con lattenzione e la cura con cui
un sacerdote porge lostia a un fedele. La cosa-Penny divora cartilagine e
rotoli di pelle umana con incurante abbandono.
Io me ne vado dice Nick Parsons alla fine, girando su se stesso e
precipitandosi fuori dalla stanza.
Brian entra e si accovaccia accanto al fratello. Non alza la voce. Non lo
accusa di niente. In questo momento, Brian sommerso dal dolore e lunica
cosa che riesce a dire : Che succede, fratello?.
Philip si prende la testa tra le mani. Era gi morto volevano bruciarlo
ho trovato il suo corpo in una sacca dietro la clinica morto di
qualcosaltro ho preso solo qualche pezzo non se ne accorger
nessuno
La cosa-Penny finisce lorecchio ed emette versi per avere altro cibo.
Philip le porge un piede amputato e gocciolante: losso spezzato fuoriesce
dalla caviglia come una viscida zanna davorio.
Pensi che sia? Brian cerca le parole. Pensi che sia una buona idea?
Philip abbassa lo sguardo sul pavimento, mentre i rumori viscidi del pasto
riempiono frenetici la lavanderia. La cosa-bambina rosicchia losso, mentre la
voce di Philip si abbassa di unottava, spezzata dallemozione. Pensa a lui
come a un donatore di organi
Philip
Non posso lasciarla andare, Brian non ci riesco tutto quello che mi
resta.
Brian fa un respiro profondo e lotta contro le sue stesse lacrime. Il fatto
punto del pavimento dove Brian piegato. Qui le cose non sono pi insieme
da un sacco di tempo.
Nick Ascoltami
Si spinto troppo oltre, Brian.
Ascolta. Capisco quello che intendi dire. Dagli unultima possibilit. Forse
non lo far pi. Forse non lo so il dolore. Unultima possibilit, Nick.
Abbiamo pi probabilit di sopravvivere se restiamo insieme.
Per un lungo, agonizzante momento, Nick considera tutto quanto. Poi, con
un sospiro esasperato e stanco, che sembra avvilire il suo stesso spirito,
lascia cadere lo zaino.
Il giorno dopo, Philip scompare. Brian e Nick non si preoccupano nemmeno
di andarlo a cercare. Restano dentro per gran parte della giornata, si parlano
appena, si sentono zombie loro stessi, si muovono in silenzio dal bagno alla
cucina, al soggiorno, dove siedono per guardare fuori dalla finestra sbarrata il
cielo tempestoso, in cerca di una risposta, un modo per uscire da quella
spirale discendente.
Verso le cinque del pomeriggio, sentono uno strano ronzio provenire
dallesterno, un misto tra una sega elettrica e un fuoribordo. Brian teme che
possa avere a che fare con Philip; va alla porta sul retro, ascolta, poi esce e fa
qualche passo sul cemento crepato del portico posteriore.
Il rumore pi forte. In lontananza, sulla parte nord della citt, un nuvolone
di polvere si alza nel cielo grigio come lacciaio. Si sentono i motori
sputacchiare il loro ululato, che si alza e si abbassa nella brezza. Con
unondata di sollievo, Brian comprende che si tratta di qualcuno che guida
unauto da corsa nella vecchia pista polverosa. Di tanto in tanto, il suono delle
acclamazioni risuona ed echeggia nel vento.
Per un momento, Brian assalito dal panico. Quegli idioti non sanno che
quel frastuono attirer tutti gli azzannatori nel raggio di ottanta chilometri?
Nello stesso tempo, per, ammaliato da quel ronzio da sega elettrica, che
aleggia nella brezza. Come un segnale radio vagante nelletere, tocca
qualcosa di doloroso dentro di lui, un rimpianto per i tempi pre-epidemia, il
ricordo penoso di pigri pomeriggi domenicali, di una buona notte di sonno, del
semplice gesto di entrare in una dannata drogheria e comprare una fottuta
confezione di latte.
Torna dentro, si infila il giubbotto e dice a Nick che va a fare una
passeggiata.
Lentrata della pista confina con la strada principale, unalta barriera
anticiclone tesa fra due pile di mattoni. Brian si avvicina e vede cumuli di
promemoria che diceva che sei il nuovo ufficiale di stato civile. Voi ragazzi
avete ricevuto il promemoria che diceva che questo saltapicchio il nuovo
ufficiale di stato civile di Woodbury?
No, signore risponde uno dei tirapiedi dai capelli unti. Mai ricevuto.
Gavin estrae una .45 semiautomatica dalla fondina, toglie la sicura e
appoggia la canna sulla tempia di Brian. Hai bisogno di ripassare le
dinamiche di gruppo, figliolo. Hai saltato le lezioni di educazione civica al
liceo?
Brian non dice niente. Guarda il Maggiore negli occhi e una lente rossa gli
cala sulla vista. Tutto diventa rosso. Le sue mani cominciano a formicolare, la
testa pulsa.
Fai ahh dice il Maggiore.
Cosa?
HO DETTO: APRI LA TUA DANNATA BOCCA! ruggisce Gavin e gli altri
due soldati della Guardia si mettono in posizione coi fucili dassalto e le canne
puntate alla testa di Brian. Brian apre la bocca e Gavin gli infila la canna
gelata della .45 tra i denti come un dentista a caccia di carie.
Dentro Brian qualcosa si spezza. La canna dacciaio sa di monetine vecchie
e olio amaro. Il mondo intero diventa di un intenso colore scarlatto.
Torna da dove sei venuto dice il Maggiore. Prima di farti male.
Brian riesce a fare un cenno dassenso.
La canna gli scivola fuori dalla bocca.
Come in un sogno, Brian si allontana lento dai soldati della Guardia,
indietreggia, si gira e si incammina rigido sulla strada da cui venuto,
muovendosi in mezzo a una invisibile nebbia scarlatta.
Quella sera, verso le sette, nellappartamento, da solo, ancora infagottato
nel suo giubbotto, in piedi davanti alla finestra sbarrata sul retro del
soggiorno, e guarda la luce del giorno affievolirsi, mentre nella sua testa i
pensieri impazzano come onde contrarie che si schiantano contro un
frangiflutti. Si copre le orecchie. Il rumore soffocato e martellante dello zombie
in miniatura nella stanza accanto alimenta il suo stato confusionale, come la
puntina che si incanta su un disco: Brian affonda sempre pi dentro se
stesso.
Sulle prime, registra appena il suono di Nick di ritorno da chiss dove, i
passi strascicati e lo scatto dellanta dellarmadio. Ma quando sente un
brontolio smorzato provenire dal corridoio, esce di colpo dal suo stato di
trance e va a indagare.
Nick fruga nellarmadio in cerca di qualcosa. Il suo logoro giubbotto di nylon
VENTIDUE
La luce viola del tramonto si diffonde sul paesaggio. Venti gelidi scuotono gli
alberi lungo i margini del bosco ai limiti di Woodbury. Nellaria turbinano gli
odori del fumo della legna e del monossido di carbonio, come pure i sibili
incessanti delle macchine da corsa che provengono dal centro della citt. Le
strade sul retro sono quasi deserte, la maggior parte degli abitanti alla
corsa ma anche cos, un miracolo che nessuno veda Brian e Nick correre
sul terreno incolto al confine della zona sicura.
Nick prega furiosamente mentre si dirige verso il bosco, con il fucile a
pompa appoggiato sulla spalla come una specie di randello sacro. Brian
continua ad afferrarlo per rallentarlo, per farlo smettere, almeno per un
secondo, con quella dannata preghiera e farlo parlare come una persona
normale, ma Nick guidato da una qualche febbrile intenzione.
Alla fine, quando sono ormai vicini al margine del bosco, Brian strattona il
giubbotto di Nick con forza e per poco non lo fa cadere. Che cazzo fai?
Nick si gira e rivolge a Brian uno sguardo duro. Lho visto prendere una
ragazza l fuori. La voce di Nick incerta e sullorlo delle lacrime.
Philip?
Non pu andare avanti cos, Brian
Quale ragazza?
Una della citt, lha presa con la forza. Qualsiasi cosa faccia deve finire.
Brian studia il mento tremante di Nick, che ha gli occhi pieni di lacrime.
Fa un respiro profondo. Okay, calmati un secondo, calmati.
Ha le tenebre dentro di s, Brian. Lasciami andare. Questa cosa deve
finire.
Lo hai visto prendere una ragazza, ma non hai
Lasciami stare, Brian.
Per un momento, Brian si limita a restare l, con le mani ancora strette
intorno alla manica di Nick. La pelle doca gli increspa la schiena, il suo petto
si raffredda. Rifiuta di accettarlo. Devesserci un modo per rimettere le cose in
carreggiata, per riportarle sotto controllo.
Alla fine, dopo una pausa straziante, Brian guarda Nick e dice:
Mostramelo.
Nick lo conduce lungo un sentiero stretto e trascurato, che serpeggia
attraverso un bosco ceduo di alberi di noce. Invaso dalla cicuta e dalla
veronica glauca, il sentiero gi ammantato di ombre. Il tramonto vicino, la
temperatura in picchiata.
I rovi e le spine strappano i loro giubbotti, mentre si affrettano verso un
varco nel fogliame.
Sulla destra, attraverso un traliccio di foglie, vedono il margine meridionale
del cantiere, dove in costruzione una nuova sezione della barricata di legno.
Nelle vicinanze ci sono pile di legname. Il bulldozer riposa nel buio. Nick
indica la radura pi avanti.
qui sussurra, mentre si avvicinano a un albero caduto sul confine della
radura. Nick si lascia scivolare a terra dietro il tronco, con laria di un bambino
isterico che gioca a fare il soldato. Brian si accuccia accanto a lui e sbircia
oltre lalbero marcio.
A circa venti metri di distanza, in un affossamento naturale del terreno
coperto di muschio, sormontato da una tettoia di vecchie querce e pini dai
lunghi aghi, scorgono Philip Blake. Il terreno rivestito da una gran quantit
di aghi di pino, funghi, erbacce e un debole bagliore di metano aleggia nel
sottobosco, come una spettrale foschia color magenta che conferisce alla
radura un aspetto quasi mistico. Nick solleva il fucile. Mio Signore borbotta
piano ti prego: purificaci da tutte queste ingiustizie
Nick, fermati sussurra Brian.
Rinuncio a tutti i peccati continua a cantilenare Nick, a bocca aperta
davanti allorrore nella radura. Ti offendono, oh Signore
Sta zitto, sta solo zitto! Brian cerca di dare un senso a tutto. Nellombra
difficile capire cosa stanno guardando. A prima vista, sembra che Philip sia
inginocchiato tra i rovi, intento a incaprettare un maiale. Il suo giubbotto di
jeans fradicio di sudore e con vari rami di piante dotate di spine attaccati:
luomo avvolge una corda intorno ai polsi e alle caviglie di una figura che si
dimena sotto di lui.
Una gelida esplosione di orrore travolge Brian quando realizza che quella
sul terreno indubbiamente una giovane donna, con la camicetta strappata e
la bocca imbavagliata con una corda di nylon. Ges Cristo, ma che diavolo
sta
Nick continua a farfugliare sottovoce: Perdonami, Signore, per quanto sto
per fare e, con laiuto della Tua grazia, servir la Tua volont
Sta zitto, cazzo! La mente di Brian sul punto di scoppiare. Stretto nella
morsa del panico, azzarda le ipotesi pi disperate: Philip vuole stuprare
quella povera donna oppure ucciderla e darla in pasto a Penny? Bisogna fare
qualcosa e bisogna agire alla svelta. Nick ha ragione. Ha sempre avuto
ragione. Devesserci un modo per fermare tutto questo prima che
morta, si stampa per sempre nel suo cervello. Tutti gli altri pensieri escono
dalla sua mente.
Solo il rumore dei gemiti acuti di Nick penetra il suo torpore.
Nick, che adesso singhiozza e ulula, ancora in ginocchio accanto a Brian.
La razionalit e la sanit mentale sono scomparse dalla sua faccia, mentre
miagola alla vista del massacro. Scoppia in raffiche di borbottii che escono
insieme a fili di muco e suonano a tratti come preghiere e a tratti come folli
suppliche; il suo respiro visibile nel gelido crepuscolo. Alza gli occhi al cielo.
Brian solleva la .38 senza pensare, guidato da una scarica di rabbia
psicotica, e spara un unico colpo, a bruciapelo, su un lato del cranio di Nick
Parsons.
La spinta scaglia Nick in uno schizzo di fluido rosso: la pallottola gli
squarcia il cervello, uscendo dallaltro lato e conficcandosi in un albero. Nick
si incurva con gli occhi rovesciati allindietro: gi morto.
Cade a terra, come un bambino che va a dormire arrendendosi al sonno.
Il passare del tempo perde ogni significato. Brian non scorge le sagome
scure che si avvicinano tra gli alberi lontani, attirate dal rumore. E nemmeno
consapevole del movimento che compie attraverso la radura per raggiungere i
corpi straziati. Ma in qualche modo, finisce sul terreno accanto a Philip, a
cullare in grembo la sagoma insanguinata di suo fratello.
Abbassa lo sguardo sulla faccia grigia di Philip, pallida come alabastro e
sporca di sangue.
Una scintilla di vita brilla ancora nel suo sguardo, mentre gli occhi dei due
fratelli si incontrano. Per un breve istante, Brian si ritrae davanti alla gelida
scheggia di tormento che lo trafigge: la connessione tra i due fratelli, densa
come il sangue, profonda come la terra, gli squarcia lanima con la potenza
delle placche tettoniche che si spostano. Il peso della loro storia, il tedio
infinito delle lezioni di grammatica, le benedette vacanze estive, le chiacchiere
sussurrate nel letto a castello a tarda notte, le prime birre durante quello
sfortunato campeggio sugli Appalachi, i segreti, le lotte, i sogni da provinciali
vanificati dalle crudeli macchinazioni della vita: tutto taglia a pezzi la sua
anima.
Brian piange.
Le sue grida, stridule e acute come quelle di un animale in trappola,
risuonano nel cielo che si oscura e si mischiano ai sibili lontani delle
macchine da corsa. Singhiozza forte e non si accorge nemmeno dellattimo in
cui Philip muore.
Quando torna ad abbassare lo sguardo su suo fratello, la faccia di Philip si
mento. Le pesche non sono mai state tanto buone. A dire il vero, gli viene in
mente che forse non le aveva mai assaggiate fino a quel momento. Va nella
camera da letto e si toglie i vestiti disgustosi indossa il suo solo altro paio di
jeans e la sua sola altra T-shirt (una maglietta con una serigrafia degli
AC/DC). Trova gli scarponi Dr. Martens di ricambio e li infila.
Sul retro della porta c uno specchio a figura intera attraversato da una
crepa.
Un uomo snello, malmesso, compatto, simile a un furetto ricambia il suo
sguardo. La crepa nello specchio divide il suo viso stretto e il cespuglio di
capelli neri, lunghi e ribelli. La sua faccia delineata da basette arruffate, gli
occhi sono infossati e circondati da occhiaie scure. Stenta a riconoscersi.
Pazienza dice allo specchio ed esce dalla stanza.
Trova la sua .38 nel soggiorno, insieme a un ultimo caricatore rapido, gli
ultimi sei colpi in suo possesso; infila la pistola nella cintura, dietro la schiena,
e il caricatore rapido in tasca.
Poi va a trovare Penny.
Ciao, piccola dice con tenerezza quando entra nella lavanderia. Lo stretto
stanzino di linoleum puzza di morte. Brian si accorge appena dellodore. Si
avvicina alla piccola creatura, che ringhia, sputa e si dimena contro le catene.
Ha il colore del cemento e gli occhi sono come pietre lisce.
Brian si china davanti a lei e guarda nel secchio. vuoto.
Alza lo sguardo. Lo sai che ti adoro, vero?
La cosa-Penny ringhia.
Brian le accarezza un lato della piccola e delicata caviglia. Vado a fare un
po di provviste, tesoro. Non ti preoccupare, torner prima che tu ti accorga
che me ne sono andato.
La piccola cosa morta solleva la testa e prorompe in un grugnito, che suona
come uno sbuffo daria in un tubo arrugginito. Brian le d una pacca sulla
gamba, lontano dalla portata dei suoi incisivi in putrefazione, poi si alza.
A presto, tesoro.
Nellattimo in cui esce inosservato dalla porta laterale dellappartamento
diretto a nord, camminando nel vento pomeridiano freddo e umido, a testa
bassa e con le mani nelle tasche del giubbotto, capisce che sta succedendo
qualcosa. La pista silenziosa. Un paio di abitanti della citt lo oltrepassano
di corsa, con gli occhi accesi per lagitazione. Laria puzza di morte. A sinistra,
dietro la barricata di autobus e rimorchi, decine di cadaveri ambulanti vagano
lungo la barriera, annusando in cerca di un modo per entrare. Pi avanti, un
fumo nero esce dallinceneritore della clinica. Brian accelera il passo.
Mentre si avvicina alla piazza della citt, scorge in lontananza, sul margine
nord della zona sicura, dove la recinzione ancora in costruzione, uomini di
guardia sui parapetti di legno con fucili e binocoli. Non paiono allegri. Brian si
affretta. Tutto il suo dolore, la rigidit delle giunture, il pulsare delle costole,
tutto quanto, sparisce in mezzo alla scarica ad alto voltaggio delladrenalina.
Woodbury tiene le sue razioni di cibo in un magazzino di mattoni di fronte al
vecchio tribunale. Brian si ferma davanti al magazzino, quando vede i vecchi
bevitori derelitti che bighellonano dallaltra parte della strada, dinnanzi
alledificio governativo di pietra con le sue colonne romaniche scheggiate.
Altra gente sta sui gradini di pietra e fuma nervosamente; altri ancora
affollano lentrata. Brian attraversa lincrocio e si avvicina allassemblea.
Cosa succede? chiede al vecchio grasso col cappotto dellEsercito della
Salvezza.
Grossi guai a River City12, figliolo risponde il vecchietto, indicando il
tribunale col pollice unto. Mezza citt l dentro a tenere un pow-wow13.
Cos successo?
Ieri hanno trovato altri tre cittadini nel bosco, ripuliti come ossi di pollo
tutta la zona brulica di vaganti adesso, molto probabilmente attirati dal rumore
della pista. Dannati idioti, fare tutto quel rumore.
Per un momento, Brian considera le sue alternative. Potrebbe
tranquillamente evitare tutto quel casino, fare i bagagli e andarsene. Potrebbe
rubare una macchina, caricare Penny dietro e sparire in un lampo.
Non deve niente a quella gente. La scelta pi sicura sarebbe di non farsi
coinvolgere e limitarsi a tagliare la corda. Sarebbe il modo migliore di
giocarsela. Ma qualcosa nel suo profondo lo spinge a riconsiderare la
situazione. Cosa avrebbe fatto Philip?
Brian fissa la folla degli abitanti della citt assiepati davanti allentrata del
tribunale.
VENTITR
Qualcuno sa almeno come si chiamavano? Una donna, ben oltre i sessanta,
con unaureola di capelli grigi dritti sul capo, si alza dal fondo della sala
comunale al primo piano del palazzo del tribunale: le vene del suo collo a
bargigli pulsano di tensione.
Una trentina di assediati residenti di Woodbury si raccoglie intorno a lei:
sono gli anziani della citt, i capofamiglia, gli ex commercianti e i passanti
capitati l quasi per sbaglio. Si agitano nervosi sulle sedie pieghevoli, vestiti di
cappotti malconci e stivali infangati, con le facce rivolte alla prima fila della
stretta sala conferenze. La stanza sa di fine del mondo, con lintonaco che
cade a pezzi, le macchinette del caff rovesciate, limpianto elettrico scoperto
e rifiuti sparsi sul pavimento di parquet.
Che cazzo di differenza fa? abbaia il Maggiore Gene Gavin: i suoi
scagnozzi sono dietro di lui e tengono i fucili dassalto M4 appoggiati sui
fianchi come se fossero i membri di una gang. Al Maggiore, in piedi accanto
alle aste che sostengono la bandiera dellAmerica e quella dello Stato della
Georgia, sembra giusto e appropriato reggere le redini di quella piccola
assemblea cittadina. Come aveva fatto MacArthur occupando il Giappone o
Stonewall Jackson a Bull Run, il Maggiore assapora finalmente il gusto di
imporsi come leader pro tempore di quella miserabile citt piena di cagasotto
e sfigati. Teso e rigido nella sua mimetica verde e nel suo taglio a spazzola,
ha atteso il momento giusto per settimane.
Sa come rendere i fighetti degli uomini usando un buon numero di frustate;
sa che ha bisogno di essere rispettato per avere il comando; e sa che per
essere rispettato, deve essere temuto. esattamente cos che era abituato a
trattare i guerrieri della domenica sotto il suo comando a Camp Ellenwood.
Gavin era un istruttore di sopravvivenza del 221 Battaglione dellIntelligence
dellesercito ed era abituato a tormentare quei codardi rammolliti durante i
bivacchi notturni a Scull Shoals, cagando nei loro zaini e riservando loro il
trattamento del tubo di gomma a ogni minima infrazione. Ma poteva essere
accaduto un milione di anni prima. Il nome in codice di questa situazione
Fottuti e Gavin si aggrapper a qualunque cosa per rimanere al comando.
Erano solo un paio di tizi nuovi aggiunge Gavin, come se ci avesse
ripensato. E una troia di Atlanta.
Un signore anziano, seduto davanti, si alza; le sue ginocchia ossute
tremano: Con tutto il dovuto rispetto era la figlia di Jim Bridges e non era
una troia. Ora, credo di parlare a nome di tutti quando dico che ci serve
protezione, magari un coprifuoco dovremmo tenere la gente al chiuso
quando buio. Forse dovremmo metterlo ai voti.
Siediti, vecchio prima di farti male da solo. Gavin rivolge allanziano il
suo miglior sguardo intimidatorio. Abbiamo problemi pi grossi da affrontare
adesso abbiamo una dannata convention di azzannatori alle costole.
Il vecchio si mette a sedere, lagnandosi tra s. Tutto quel casino con quelle
dannate corse per quello che gli azzannatori ci hanno circondato.
Gavin apre di scatto la fondina, che porta al fianco, mette in mostra il calcio
della sua .45 e fa un passo minaccioso verso il vecchio. Scusa, non ricordo di
aver dato il via ai commenti dellospizio. Punta un dito sul petto del vecchio.
Ti consiglio di chiudere quella cazzo di bocca prima di metterti nei guai.
Un uomo pi giovane scatta in piedi a due sedie di distanza dal vecchio.
Calmati, Gavin dice. Alto, con la carnagione olivastra e i capelli raccolti sotto
una bandana, indossa una maglia senza maniche, che rivela braccia robuste
e muscolose. I suoi occhi scuri scintillano di astuzia da strada. Non siamo in
un film di John Wayne, datti una calmata.
Gavin si volta verso luomo con la bandana, sventolando la .45 con aria
minacciosa. Chiudi il becco, Martinez, e rimetti quel tuo culo latino sulla
sedia.
Dietro Gavin, i due soldati della Guardia si irrigidiscono, ruotano le canne
dei loro M4 e si mettono in posizione di tiro, mentre i loro occhi perlustrano la
stanza.
Luomo chiamato Martinez si limita a scuotere la testa e si rimette a sedere.
Gavin si lascia sfuggire un sospiro frustrato.
Voi gente sembrate non afferrare la gravit della situazione dice, infilando
la .45 nella fondina, mentre torna in cima alla stanza e parla con il tono di un
istruttore durante unesercitazione. Se non facciamo qualcosa a proposito di
quelle barricate, qui saremo come pesci in un barile. Ci sono un sacco di
scansafatiche che non fanno altro che occupare spazio. Si aspettano che
siano gli altri a fare tutto il lavoro. Senza disciplina! Ho una notizia per voi: la
vostra piccola vacanza finita. Dora in poi ci sono nuove regole, a cui vi
atterrete tutti: farete quello che vi viene detto e terrete chiuse quelle vostre
bocche del cazzo! Sono stato chiaro?
Gavin fa una pausa, sfidando chiunque a obiettare.
Gli abitanti della citt siedono in silenzio, come bambini mandati nellufficio
del preside. In un angolo Stevens, il medico, siede accanto a una ragazza
sulla ventina, che indossa un camice sporco e ha uno stetoscopio intorno al
Gavin, che senza cenni di rimpianto e di altre emozioni, ordina ai suoi due
soldati, Barker e Manning, di prendere gli abitanti in fuga e, gi che ci sono,
di radunare tutti gli altri che sono ancora fuori a nascondersi come dannati
scarafaggi. Gavin vuole che ogni persona che ha ancora un battito cardiaco
senta quello che ha da dire. I due soldati si affrettano a uscire dalla stanza e
si lasciano alle spalle uno sbalordito e pietrificato gruppo di venticinque
abitanti, il Maggiore e Brian.
Brian vede la stanza girare su se stessa, mentre Gavin rinfodera la pistola e
abbassa lo sguardo sul corpo del nero disteso in maniera scomposta sul
pavimento come se fosse un trofeo di caccia. Gavin si volta e torna disinvolto
verso le prime file della stanza. Ha catturato lattenzione di tutti adesso, come
mai era successo fino a quel momento, e sembra gustarsi ogni minuto. Brian
lo sente appena blaterare a proposito di come quello debba essere desempio
per tutti i succhiacazzi che pensano di poter mettere in pericolo la vita dei
residenti di Woodbury facendo i lupi solitari, andando contro il sistema,
facendo i furbi; e per tutti i saputelli che credono di potercela fare da soli e
pensano solo ai propri fottuti affari. Questi tempi, dice Gavin, sono tempi
speciali. Previsti dalla Bibbia. Profetizzati. In fin dei conti, forse, solo forse,
sono la fine dei tempi. Dora in poi, ogni figlio di puttana di quella citt deve
abituarsi allidea che potrebbe benissimo essere lultima battaglia tra luomo e
Satana, e che per quello che riguarda la brava gente di Woodbury, Georgia, il
qui presente Gavin stato designato come fottuto Messia.
Quel discorso maniacale dura forse un minuto, due al massimo ma, in quel
breve lasso di tempo, Brian Blake subisce una metamorfosi.
Bloccato contro il fianco del distributore automatico, col sangue delluomo
morto che gli cola sotto le suole degli scarponi, comprende che non avr
nessuna possibilit in quel mondo se si lascer trascinare a fondo dalle sue
inclinazioni naturali. Il suo istinto di allontanarsi dalla violenza, di schivare i
pericoli, di evitare il confronto lo riempie di vergogna e si ritrova a tornare col
pensiero alla primissima volta che aveva incontrato i morti che camminano,
gi a Deering, a casa dei suoi genitori, a un milione di anni luce di distanza.
Erano usciti dal capanno degli attrezzi sul retro e Brian aveva cercato di
parlare con loro, di ragionarci: li aveva avvisati di stare alla larga, gli aveva
tirato dei sassi; poi era tornato a casa di corsa, aveva sbarrato le finestre, si
era pisciato nei pantaloni, comportandosi come il rammollito che era sempre
stato e sempre sarebbe stato. Ma nello spazio di quellunico, terribile istante,
mentre Gavin pontifica davanti agli abitanti della citt, Brian assalito da una
confusa serie di visioni della codardia e dellindecisione che ha mostrato
che, per un atroce momento, resta paralizzato nel corridoio centrale, con la
.38 ancora sollevata e scarica, il braccio bloccato nella posizione di tiro,
davanti allo spettacolo del Maggiore Gavin piegato sul pavimento contro la
parete principale. La parte superiore del corpo di Gavin crivellata di colpi, la
faccia e il collo pompano dense bollicine di rosso sangue arterioso.
Il suono delle sedie che cigolano e il trambusto della gente che si alza
spezzano lincantesimo. Brian abbassa la pistola sul fianco. Si guarda intorno.
Alcuni abitanti della citt si stanno spostando in avanti. Gli altri lo fissano. Un
uomo si inginocchia accanto al corpo di Gavin, ma non si disturba a sentirgli il
polso o a guardare troppo da vicino. Quello di nome Martinez si dirige verso
Brian.
Non prenderla sul personale, fratello dice; la sua voce un mormorio
grave e rauco. Ma faresti meglio a portare il tuo culo fuori da qui.
No. Brian si sente come se il suo centro di gravit fosse tornato al suo
posto, come se la sua stessa anima si fosse riavviata come un computer.
Martinez lo fissa. Si metter molto male quando quei teppisti torneranno.
Andr tutto bene dice Brian, infilando la mano in tasca per prendere il
caricatore rapido. Getta via i bossoli vuoti e armeggia un po per infilare il
nuovo caricatore nella pistola. Non esperto, ma le sue mani sono salde
come la roccia. Ha smesso di tremare. Li superiamo di dieci a uno.
Alcuni abitanti della citt stanno riuniti vicino al distributore automatico
intorno al corpo di Detroit. Il dottor Stevens sta cercando il polso, mentre il
suono di qualcuno che piange sommessamente raggiunge le orecchie di
Brian. Si gira verso il gruppo radunato l.
Qualcuno armato? chiede.
Alcune mani si alzano.
Statemi vicini dice Brian; poi si fa largo in mezzo agli abitanti della citt
sbalorditi e assiepati, diretto verso luscita. Resta allinterno della porta, a
guardare attraverso le lastre di vetro di sicurezza il cielo coperto e tempestoso
di quella giornata autunnale.
Persino da l possibile sentire linconfondibile brusio degli zombie che
ronza in lontananza, sotto il fischio del vento. Adesso per quel suono ha
qualcosa di diverso alle orecchie di Brian. Segregata dietro le barricate di
fortuna, separata dalla piccola e ostinata enclave di sopravvissuti dalle sottili
membrane di legno e metallo, la roca, onnipresente sinfonia di gemiti e
lamenti, disgustosa e dissonante come sarebbe quella prodotta da un
acchiappasogni fatto di ossa umane, non pi un sussurro di condanna.
Adesso suona alle orecchie di Brian come unopportunit, linvito a un nuovo
NOTA
Il romanzo di The Walking Dead collegato alla serie a fumetti creata da
Robert Kirkman e pubblicata negli Stati Uniti da Image Comics. Ledizione
italiana curata da Saldapress.
NOTE
1 Salsa tipica della cucina degli stati del Sud. N.d.T.
2 Riferimento biblico al libro di Daniele. Nei paesi anglosassoni il modo di dire diventato proverbiale per
indicare una situazione di destino incombente o la fine di qualcosa. N.d.T.
3 Termine che indica un uomo bianco della classe operaia degli Stati del Sud. N.d.T.
4 Riferimento al poema di Robert Burns, Ad un topo. N.d.T.
5 Variante del football americano giocata dai bambini, e da adulti nel tempo libero, dove per bloccare
lavversario basta toccarlo con tutte e due le mani. N.d.T.
6 Piatto degli stati del Sud, una specie di stufato. N.d.T.
7 Mr. Rogerss neighborhood stato un noto programma televisivo per bambini degli anni 60 e 70.
Realizzato anche con luso di marionette, stato replicato fino ai giorni nostri. N.d.T.
8 Una merendina col ripieno di vaniglia (ma disponibile anche in altri gusti). N.d.T.
9 Riferimento a una frase del discorso di insediamento di Abraham Lincoln, diventata di uso comune.
N.d.T.
10 Riferimento a una popolare serie televisiva andata in onda dal 1968 al 1971, inedita in Italia,
ambientata in una cittadina di campagna. N.d.T.
11 Un tipo di corsa automobilistica che si tiene su piste di terra di forma ovale. N.d.T.
12 Riferimento a una canzone del popolare musical The Music Man. N.d.T.
13 Il nome usato dagli indiani dAmerica per indicare una riunione importante. N.d.T.
AUTORI
ROBERT KIRKMAN famoso per le sue serie a fumetti The
Walking Dead e Invincible per la Image Comics sotto letichetta
Skybound. uno dei cinque soci della Image Comics ed un
produttore esecutivo e uno degli sceneggiatori della serie televisiva
di successo tratta da The Walking Dead, trasmessa in Italia da Sky.
JAY BONANSINGA uno scrittore di romanzi horror acclamato
dalla critica. Tra i suoi lavori Perfect Victim, Shattered, Twisted e
Frozen. Il suo romanzo desordio, The Black Mariah, stato uno dei
finalisti per il Bram Stoker Award.