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Era ancora incantato davanti al televisore, incerto se essere felice o meno della
notizia appena trasmessa e che ancora gli rimbombava nelle orecchie: il
matrimonio omosessuale era stato legalizzato in tutti gli Stati Uniti. Tutti. Arthur
strinse la camicia tra i pugni, tanto ormai era irrimediabilmente rovinata, e non
seppe come e cosa fare dopo ci che aveva promesso a quel dannato
pervertito ormai troppi anni prima: la fede che Francis gli aveva donato al suo
ritorno dallospedale (e che non aveva ancora avuto il coraggio di indossare
alla mano) premeva contro il suo petto come un pesante macigno e respirare
gli stava risultando sempre pi difficile; non che non avesse mai voluto
seriamente impegnarsi con Francis, anzi, nel corso del tempo si era abituato a
convivere con lui, specialmente dopo quello che avevano dovuto passare per
riuscire a farlo traslocare dal sudicio appartamento che condivideva con lo
spagnolo.
Era passato davvero tanto tempo riflett, ma sapeva che Francis aveva la
memoria di un elefante solo per due cose: la cucina e tutto ci che riguardava
la loro relazione, quindi come mai avrebbe potuto dimenticare la promessa
fattagli dopo la partenza di Scott. Ma perch poi gli aveva promesso di
accettare la sua proposta di matrimonio solo se fossero stati riconosciuti anche
l, dove era la loro nuova casa? Arthur scosse ancora il capo imprecando: non
aveva nemmeno avuto il coraggio di riaccendere il cellulare, pronto a essere
sommerso da messaggi e chiamate del fidanzato e degli amici di lui, cos
restava abbandonato sul tavolino da caff: tese la mano ed il jingle lo avvis
che lunica chiamata in arrivo nella giornata era proprio di Francis; sospir e
lentamente compose il numero, aspettando di sentire una voce fin troppo
euforica dallaltra parte.
All? rispose Francis allaltro capo della linea. Its me, mi cercavi? Scusa ma
stavo lavorando - disse inventando una scusa plausibile anche se pur sempre
una scusa, temendo ormai lineluttabile. Ah Arthur! Volevo solo dirti che avrei
fatto molto tardi stasera! Scusami, ma stiamo organizzando un banchetto di
nozze e sappiamo dellarrivo imminente di un critico gastronomico molto
famoso, qui, nel mio locale! rise il francese. Non abbiamo avuto tempo
neppure per una vera pausa pranzo e saremo relegati qui dentro fino a che non
sar tutto plus que parfait! Non sentirti, quindi, obbligato ad aspettarmi fino a
tardi e vai pure a dormire chrie, bien? e riattacc. Non una parola su quanto
accaduto in quella giornata, nessuna smanceria o effusione, alcun ricatto: cosa
era accaduto? Forse inconsapevolmente era caduto in una dimensione parallela
nel sonno e adesso si trovava al di l dello specchio.
Si alz lentamente guardandosi attorno e subito sbott in un sospiro nervoso:
sapeva perfettamente che Francis doveva in qualche modo aver avuto notizie
di quel grande passo, ma allo stesso tempo sapeva bene come questi tendeva
a rintanarsi tra i fornelli e la dispensa, isolandosi completamente nel suo
mondo fatto di zucchero e miele quando era a lavoro; si sentiva cos confuso da
quellatteggiamento remissivo che poteva annunciare un terribile tifone.
Comera possibile che non lo avesse ancora sommerso di dolci con le loro
iniziali, modelli di smoking e possibili centritavola, location di chiesette
sperdute e inviti con i pizzi?
Incominci a camminare su e gi per il soggiorno, ma la nausea e la stretta allo
stomaco si intensific ulteriormente, al punto che si vide costretto a calmarsi
con unottima tazza di th: la mano corse al bollitore rosso elettrico che Francis
gli aveva regalato per Natale, al suo posto donore sul bancone della cucina, e
alla mug con la Union Jack che sua madre gli aveva spedito con lennesima

cartolina di un paese esotico; al solo calore del liquido dorato ed al suo intenso
profumo riusc finalmente a schiarirsi le idee. Avrebbe aspettato Francis alzato,
magari leggendo un libro o vedendo lennesimo documentario sulla sua Londra
che dava lHistory Channel, cos avrebbe potuto parlare e chiedergli se per caso
avesse cambiato idea sul fatto di sposarlo: s, era deciso. Peccato che le sue
membra non fossero altrettanto forti quanto la sua mente, stremate dallo
stress e dal nervosismo che gli aveva ribollito dentro per tutto il giorno.
Quando sent lo sferragliare delle chiavi, chiaro segno del ritorno di Francis,
Arthur mugugn qualcosa, stringendo ancora pi al petto il plaid in cui si era
avvolto a causa dellaria condizionata troppo alta: sent qualcosa di umido
sfiorargli il viso e socchiudendo gli occhi vide quelli blu del francese fissarlo.
Scusami, non volevo svegliarti. gli disse Francis, chiaramente stanco e con
una nuova bruciatura sulla guancia. No, hai fatto bene a svegliarmi: volevo
parlarti. rispose Arthur passandosi il dorso della mano sugli occhi, nel
tentativo di scrollarsi di dosso gli ultimi residui di sonno. Tu non vuoi pi stare
per sempre con me? Francis si sedette al suo fianco sul divano, quasi sprofondando a quella
domanda: pass una mano tra i capelli e poi rise, superando in volume anche
la noiosa voce del giornalista alla tele; calmatosi prese fra le sue le mani del
fidanzato e la baci una ad una.
- Perch non ti ho chiesto di sposarci? Di nuovo? domand, vedendo il profilo
dellinglese arrossire magnificamente, cos cap che poteva tornare a sorridere.
Chrie, ormai stiamo insieme da quasi Quattro anni e credo di conoscere la
tua opinione riguardo le mie romanticherie melense su questo tipo di
argomenti. continu imitando il perfetto accento inglese di Arthur,
strappandogli finalmente un sorriso. Inoltre siamo gi sposati: siamo sposati
ogni mattina che ti posso portare la colazione a letto e ogni sera che torno e
non c odore di bruciato in casa, siamo sposati ogni notte che possiamo
dormire insieme e ogni volta che mi dici ti amo, a modo tuo. lo attir a s e lo
strinse al suo petto, baciandogli i capelli profumati di vaniglia. Ora so di non
aver pi bisogno di uno stupido pezzo di carta per avere tutto quello che gli
altri chiamano matrimonio, ma che io definisco amore.
Dannata rana, pens Arthur sprofondando il volto nellincavo della spalla di
Francis per poi mordergli un piccolo lembo di pelle: come sempre sapeva dire le
parole giuste per farlo sentire a suo agio ed imbarazzarlo allo stesso tempo,
perch anche se tutte quelle affermazioni erano vere, lui voleva sposarlo.
Ma se proprio vuoi le cose in grande Faremo le cose in grande. sussurr il
francese al suo orecchio prima che potesse ribattere qualsiasi cosa e vide nei
suoi occhi quella gioia che lo faceva emozionare, cos decise di ridere prima di
abbandonarsi ai suoi baci. Per questa volta niente luna di miele alle
Bahamas, please...!

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