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Nello Stato di diritto, come è noto, ci sono due fasce: l'una sovrapposta all'altra e
complementari. Quella sottoposta dell'azione repressiva della Giurisdizione, affidata
alle magistrature, ordinaria, amministrativa e contabile. E quella sovrastante
dell'azione di vigilanza e controllo della Pubblica amministrazione. Se gli organi
deputati alla vigilanza non funzionano, le irregolarità, che la loro azione avrebbe
dovuto tempestivamente intercettare, impedire e correggere, si scaricano sulla fascia
sottostante. Sta accadendo specie per i reati ai danni dell'ambiente, ma non solo - che
le magistrature, specie quella penale e quella amministrativa, sono diventate gli unici
organi di controllo, su cui si scaricano fatti illeciti e atti illegittimi, che avrebbero
dovuto essere per tempo contrastati e detronizzati a monte da un'efficace azione di
prevenzione e di vigilanza dell' Amministrazione.
Il venir meno dell'azione di vigilanza degli organi a ciò appositamente deputati venne
opportunamente evidenziato dal Presidente della Repubblica all'esordio del suo
mandato, nel luglio 2006, prendendo spunto dal duplice omicidio colposo in persona di
due sventurate operaie di un materassificio nel comune di Montesano in provincia di
Salerno vittime di un incidente sul lavoro occorso nel più assoluto e manifesto
disprezzo delle misure di sicurezza.
Col suo intervento, cui la stampa nazionale diede ampio risalto con servizi a tutta
pagina, il Presidente Napolitano volle introdurre un problema, che, andando al di là
degli infortuni sul lavoro, si pone anche per tutti i reati, specie se perseguibili per
colpa, e che avrebbero potuto essere evitati, se gli organi di vigilanza avessero fatto
rispettare le norme volte a scongiurarli. Come nel nostro caso quelli causati dagli
scarichi inquinanti a mare e che gli organi di vigilanza avrebbero dovuto e potuto,
contrastare e impedire, almeno a quanto è dato di sapere dal reportage anche
fotografico che si allega.
Alla sollecitazione del Presidente hanno opportunamente corrisposto in questi ultimi
tempi gli organi dell'accusa ravvisando una omissiva cooperazione colposa nel difetto
di vigilanza da parte di organi amministrativi che altrimenti avrebbero dovuto
contrastare e impedire un comportamento penalmente rilevante. Come nel caso del
funzionario che, chiamato a sorvegliare lo smaltimento dei rifiuti tossici delle imprese,
non si era punto preoccupato di impedirne l'illecito smaltimento (Cass., sez. IV,
18/5/2007, n. 19342, Rubiero e altri).
Con riserva di designare il legale quale difensore delle parti lese per un azione-di
sgravio/rimborso e risarcitoria per mancato servizio pubblico di depurazione.
Per il Comitato Promotore, quale desumibile dagli atti interni al dossier che si allega
Allegati c.d.t.