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Raccomndata consegnata a mano il 9 marzo 2010

SIG. PROCURATORE DELLA REPUBBLICA DI TORRE


ANNUNZIATA
Si fa seguito ai numerosi esposti delle Associazioni, Comitati e Raggruppamenti di
cittadini (quest'ultima è la tipologia che ha attivato, dal Castello Giusso, l'originaria
segnalazione che registra ora un ampliamento con autorevoli e rappresentative
adesioni) del 2009, che denunciavano l'inquinamento del mare antistante la penisola
sorrentina e in particolare di quello innanzi al territorio del comune di Vico Equense.
Le gravi preoccupazioni espresse dalla Commissione senatoriale Territorio, Ambiente e
Beni ambientali a conclusione delle sedute tenute nel novembre scorso nella nostra
Regione e i benemeriti interventi dei Carabinieri di queste ultime settimane, anche con
l'appropriato apporto degli elicotteri, non solo non fanno sperare in una regressione
dell'inquinamento del mare antistante la penisola sorrentina, ma denunciano
l'aggravarsi dell'emergenza, che aveva già destato allarme lo scorso anno. Con
l'effetto del protrarsi e anzi dell'intensificarsi dei reati previsti di danneggiamento
aggravato e di-cui all'art. 734 c.p., nonché dal decreto 152/2006, senza escludere
quello di cui agli artt. 434 e 449 c.p. per l'eventualità che trovassero conferma le
preoccupazioni di ordine igienico-sanitario già lamentate lo scorso anno da molti
cittadini. Il tutto malgrado le proteste delle associazioni ambienta liste e dei cittadini
medesimi a fronte delle quali non sembra siano stati attivati i controlli demandati agli
organi di vigilanza, a giudicare appunto dall'incrementarsi degli scarichi a mare
(allegata documentazione).

Nello Stato di diritto, come è noto, ci sono due fasce: l'una sovrapposta all'altra e
complementari. Quella sottoposta dell'azione repressiva della Giurisdizione, affidata
alle magistrature, ordinaria, amministrativa e contabile. E quella sovrastante
dell'azione di vigilanza e controllo della Pubblica amministrazione. Se gli organi
deputati alla vigilanza non funzionano, le irregolarità, che la loro azione avrebbe
dovuto tempestivamente intercettare, impedire e correggere, si scaricano sulla fascia
sottostante. Sta accadendo specie per i reati ai danni dell'ambiente, ma non solo - che
le magistrature, specie quella penale e quella amministrativa, sono diventate gli unici
organi di controllo, su cui si scaricano fatti illeciti e atti illegittimi, che avrebbero
dovuto essere per tempo contrastati e detronizzati a monte da un'efficace azione di
prevenzione e di vigilanza dell' Amministrazione.

Il venir meno dell'azione di vigilanza degli organi a ciò appositamente deputati venne
opportunamente evidenziato dal Presidente della Repubblica all'esordio del suo
mandato, nel luglio 2006, prendendo spunto dal duplice omicidio colposo in persona di
due sventurate operaie di un materassificio nel comune di Montesano in provincia di
Salerno vittime di un incidente sul lavoro occorso nel più assoluto e manifesto
disprezzo delle misure di sicurezza.

Col suo intervento, cui la stampa nazionale diede ampio risalto con servizi a tutta
pagina, il Presidente Napolitano volle introdurre un problema, che, andando al di là
degli infortuni sul lavoro, si pone anche per tutti i reati, specie se perseguibili per
colpa, e che avrebbero potuto essere evitati, se gli organi di vigilanza avessero fatto
rispettare le norme volte a scongiurarli. Come nel nostro caso quelli causati dagli
scarichi inquinanti a mare e che gli organi di vigilanza avrebbero dovuto e potuto,
contrastare e impedire, almeno a quanto è dato di sapere dal reportage anche
fotografico che si allega.
Alla sollecitazione del Presidente hanno opportunamente corrisposto in questi ultimi
tempi gli organi dell'accusa ravvisando una omissiva cooperazione colposa nel difetto
di vigilanza da parte di organi amministrativi che altrimenti avrebbero dovuto
contrastare e impedire un comportamento penalmente rilevante. Come nel caso del
funzionario che, chiamato a sorvegliare lo smaltimento dei rifiuti tossici delle imprese,
non si era punto preoccupato di impedirne l'illecito smaltimento (Cass., sez. IV,
18/5/2007, n. 19342, Rubiero e altri).

Si chiede che la S.V., ai fini dell'accertamento dei reati di inquinamento registrati


nell'area a mare della penisola sorrentina, voglia attivare anche gli organi di polizia
giudiziaria, ivi compreso la capitanaria di porto e i nuclei elicotteristi, al fine di
accertare le fonti degli scarichi inquinanti e individuare i rispettivi responsabili, aspetto
questo già convenuto con il sindaco pro-tempore di Vico Equense, i cui risultati per
altro non sono ancora conosciuti almeno da questo comitato.

A tal fine, il Comitato Promotore-nell'elevare un ennesimo grido di allarme per


l'inquinamento e relativa qualità del mare (maglia nera goletta verde),
fiumi/spazzatura e mancanza di depuratori-chiede interventi complessivi volti al
concreto e complessivo superamento della criticità connesse all'attuale situazione
ambientale sia per il profilo igienico-sanitario a tutela della popolazione, sia per quello
economico, in un quadro di rinnovato impegno con efficienti, efficaci e misurabili
controlli del litorale nel rispetto delle vigenti disposizioni di legge (dalla legge Merli in
poi).

Con riserva di designare il legale quale difensore delle parti lese per un azione-di
sgravio/rimborso e risarcitoria per mancato servizio pubblico di depurazione.

Per il Comitato Promotore, quale desumibile dagli atti interni al dossier che si allega

f.to Dott. Giovanni Serrelli

Allegati c.d.t.

Mittente dott. Giovanni Serrelli

Castello Giusso Via XI Febbraio n.24

80069 Vico Equense

081.8010200 poerineria Sig. Alvino Paolo

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