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TERENZIO

DATI BIOGRAFICI E CRONOLOGIA DELLE COMMEDIE Terenzio nacque a Cartagine intorno al 185184 a.C. Giunse a Roma come schiavo del senatore Terenzio Lucano. Prese il nome, appunto, dal
senatore che lo affranc (quindi divent Publio Terenzio Afro) e lo fece istruire come un uomo libero.
Fu amico di alcuni esponenti della famiglia degli Scipioni, in particolare Lucio Emilio Paolo,il vincitore
di Pidna, Scipione Emiliano e Gaio Lelio. Proprio in questo ambiente si form larte terenziana. Proprio
per questi contatti, fu accusato di essere il loro prestanome per le commedie che per dignit e
prestigio non avrebbero potuto pubblicare. Lopera di Terenzio considerata lespressione della
spiritualit del circolo. Per difficilmente si possono attribuire le opere a Scipione e Gaio Lelio, ancora
non ventenni allepoca della pubblicazione dellAndria, lelaborazione di quellideale di humanitas che
fin dalla prima commedia terenziana si presenta maturo e consapevole. Inoltre, in Terenzio vi una
nuova visione del mondo rispetto a quella del circolo. Dunque, le esigenze spirituali e la concezione
dei rapporti umani sono unanticipazione della sua atmosfera ideale e un elemento determinante per
la sua formazione. Terenzio compose sei commedie, tra il 166 e il 160 a.C. tutte conservate. Furono
portate sulla scena da Lucio Ambivio Turpione e i titoli sono: Andria (apprezzata), Hecyra (non
apprezzata), Il punitore di se stesso, Eunuchus, Phormio e Adelphoe. stato possibile ricostruirne la
cronologia grazie alle didascalie: si trattava delle istruzioni per il coro e gli stessi attori, e delle
locandine che venivano esposte all'esterno dei teatri in occasione di una rappresentazione. Dopo gli
Adelphoe, part per la Grecia e lAsia Minore ma non fece pi ritorno. Svetonio (biografo) riporta varie
ipotesi: naufragio, malattia, dolore per aver perduto bagagli e nuove opere. Sostiene che sia morto
nel 159 a.C. a circa 24-25 anni.
I RAPPORTI CON I MODELLI GRECI Conosciamo gli autori e i titoli dei modelli delle commedie di
Terenzio. Il principale Menandro, il suo punto di riferimento a cui venne assimilato da Cicerone.
Giulio Cesare, invece, lo defin dimidiatus Menander (Menandro dimezzato). Terenzio presenta
maggiore fedelt ai modelli greci rispetto a Plauto, ma ci appariva tale solo se i due autori venivano
paragonati. Anche Terenzio adott la contaminatio (linserzione di personaggi o scene di una
commedia in unaltra). Una notevole innovazione la soppressione del prologo espositivo (trama),
egli lo usa per parlare del modo in cui fa poesia, per rispondere alle critiche come aver contaminato,
aver ripreso modelli di Nevio e Plauto e quindi accusato di plagio, di essere il prestanome del circolo
scipionico. Un elemento di distacco da Plauto e fedelt a Menandro lesclusione dei cantica nelle sue
opere, inoltre a livello linguistico e stilistico tende a riprodurre, stilizzandolo, il livello della
conversazione ordinaria e sceglie un livello medio, caratterizzato dal purismo lessicale, dalla sobriet
e dalla misura. Terenzio riduce i tratti farseschi e buffoneschi ed evita i modi troppo volgari e popolari:
preferisce una comicit pi sottile, amabile e sorridente. Questo stile pacato, elegante e piacevole
pu essere definito scialbo e debole se paragonato a quello di Plauto, ma fu apprezzato per la purezza
(cio per laccurata selezione del materiale linguistico) e per questo i sui testi vennero inseriti nei
programmi scolastici e lautore fra i pi letti ed apprezzati nel Medioevo e nellet moderna. Il suo
stile non manca per di vivacit e calore, soprattutto nei monologhi patetici, dove il poeta sottolinea
la psicologia dei personaggi in preda a conflitti interiori: in questi casi, lo stile concitato e animato
esprime i sentimenti, le emozioni dei protagonisti e il coinvolgimento e limmedesimazione del
commediografo nel testo.
LE COMMEDIE: LA COSTRUZIONE DEGLI INTRECCI Le commedie hanno al centro della vicenda
uno o pi amori ostacolati che, dopo una serie di peripezie, si realizzano felicemente. Lo schema lo
stesso della nea. Si ritrovano in Terenzio gli stessi personaggi (anziani, adolescenti, schiavi, cortigiane
e parassiti) e i soliti stereotipi (equivoci, inganni e riconoscimenti):
-HEAUTONTIMORUMENOS: Il punitore di se stesso. Menedemo si punisce per aver provocato la fuga
del figlio con i suoi rimproveri dovuti al suo amore verso una ragazza povera. Clinia torna a sua
insaputa e viene ospitato dal suo amico Clitifone, innamorato di una cortigiana. Dopo una serie di
equivoci in cui sono coinvolti i figli e i padri, la vicenda si scioglie col riconoscimento: la fanciulla
amata da Clinia si scopre figlia di Cremete e Clitifone promette al padre di lasciare la cortigiana per
sposare una ragazza di buona famiglia.

-ADELPHOE: I fratelli. Micione e Demea sono fratelli. Micione, celibe, adotta un figlio di Demea e lo
educa con liberalit per non costringerlo all'ipocrisia. Demea invece alleva l'altro figlio con severit.
Questo secondo sistema si riveler un fallimento poich, essendosi innamorato di una cortigiana e la
conquista con laiuto di Eschino. Micione scopre che suo figlio coinvolto in una relazione clandestina
con una ragazza povera, ma perdona il giovane, che alla fine la sposa. Demea sembra poi essersi
convertito ai metodi del fratello.
Esse sono accomunate dal tema del rapporto padre-figlio e presentano due adulescens innamorati per
arricchire e complicare gli intrecci. Anche nellEunuchus e nel Phormio troviamo una duplice coppia,
ma in primo piano ci sono gli inganni del servo e del parassita e risultano assenti il risvolto
pedagogico e limpegno ideologico: infatti esse indulgono pi ai moduli della comicit convenzionale.
Ma, rispetto a Plauto, i complicatissimi intrecci sono ingegnati con pi cura poich lautore punta pi
sul funzionamento e sulle svolte improvvise della vicenda. Lopera pi anomala tra tutte lHecyra
a causa della mancanza di un adulescens e della conclusione che, invece, si chiude con il
ristabilimento di ununione matrimoniale.
-HECYRA: La suocera Panfilo interrompe la sua relazione con la cortigiana Bacchide per sposare
Filumena, ma al ritorno da un viaggio di affari scopre che tornata a casa sua a causa di
incompatibilit con la suocera (cos credono suo padre e il servo), ma la madre protesta che non
cos. In realt, Filumena incinta e il figlio frutto di uno stupro da uno sconosciuto prima delle
nozze. Panfilo decide di separarsi, ma Bacchide chiarisce che il violentatore era lo stesso Panfilo, cos
tutto si ricompone felicemente.
Gli intrecci sono costruiti in modo organico e accurato, con unevidente preoccupazione per la
coerenza e la verosimiglianza. tipica di Terenzio la ricerca di effetti di sospensione e di sorpresa,
favoriti dalla soppressione del prologo espositivo che presenta la vicenda a grandi linee permettendo
al pubblico di seguire pi facilmente gli intrecci. Mentre, Terenzio esige lattenzione del su pubblico
rendendoli partecipi di dubbi, timori e speranze dei personaggi e li porta a scoprire la verit. Inoltre
elimina tutte le forme di rottura dellillusione scenica, rendendo lopera una costruzione unitaria e
compiuta in se stessa, tale da dare limpressione di un mondo autonomo a s stante in cui il pubblico
si immedesima.
I PERSONAGGI E IL MESSAGGIO MORALE Anche i personaggi sono coerenti e verosimiglianti.
Terenzio mette in scena i soliti personaggi ma ne attenua i tratti caricaturali e ne delinea il carattere
cos da farli sembrare credibili, affinch il pubblico ci si immedesimi. I protagonisti sono i figli e i padri
e non pi i servi sfacciati e imbroglioni. Le sofferenze amorose non vengono ridicolizzate, ma
presentate da Terenzio con partecipazione e simpatia: ci si rivela efficace soprattutto nel dare
espressione a sentimenti gentili, teneri e delicati. I padri, sempre nel ruolo degli antagonisti, risultano
per disponibili al dialogo e preoccupati per la felicit dei figli e della famiglia. Un problema presente
nelle opere, soprattutto negli Adelphoe, quello delleducazione dei figli. Questa commedia lultima
e la pi significativa e pu essere definita il prototipo della commedia a tesi. La tesi che lautore si
propone di dimostrare quella che preferibile che i padri si mostrino indulgenti, comprensivi e
affettuosi per una formazione della personalit dei giovani felice. Un po in tutte le commedie riflette
sulla crisi del ruolo del modello patriarcale autoritario e repressivo, tipico del mos maiorum e propone
un nuovo modello solidale fondato sullamore. Il messaggio centrale dellopera terenziana si pu
riassumere nellesortazione allhumanitas (allamore e al rispetto degli altri che devono nascere dalla
consapevolezza della comune vulnerabilit di fronte ai colpi della sorte e della debolezza e fallibilit
delle opinioni. I personaggi positivi affermano i valori di solidariet, accettazione, benevolenza,
tolleranza e bont. Non vi per nessun intento rivoluzionario in Terenzio e non vengono nemmeno
messi in discussione i suoli sociali ne le norme che regolano la famiglia, ma chiede di riflettere sulla
tradizione e cogliere al di l delle apparenze, le ragioni nascoste e scoprire che solo chi si apre alla
comprensione, a tenere conto delle opinioni altrui, ad ammettere i propri limiti si realizza come uomo
e tra gli uomini (Homo sum: humani nihil a me alienum puto. Sono un uomo: niente di ci che
umano considero estraneo a me). Un altro aspetto dellhumanitas terenziana costituito dalla
gentilezza, affidabilit, buona educazione e buone maniere, e quali caratterizzano il rispetto reciproco.
Questi tratti caratterizzano anche i personaggi generalmente disprezzati a Roma, come ad esempio

Bacchide, a cui attribuita una dignit che la mette alla pari con gli altri. Terenzio esordisce poi con a
sententia Quot nomine tot sententiae Tanti uomini, tante opinioni, cio che non esistono modi di
agire validi in assoluto e che devono essere giudicati relativamente alla situazione e al soggetto.
Questo relativismo etico viene espresso soprattutto negli Adelphoe, lultima opera e a pi matura e
impegnata ideologicamente.

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