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Principi di Bioingegneria

Lezione del 4 novembre 2009


Elettroterapia, Riabilitazione
Cognitiva, Biofeedback
A cura
delling. Riccardo Tranfaglia
riccardo.tranfaglia@unina.it

IL SISTEMA NERVOSO
Centrale (Unit di elaborazione e controllo)
Trasmissivo (Cablaggio)
SISTEMA
NERVOSO

Sensoriale
(dall'esterno)

UDITO
VISTA
GUSTO
OLFATTO
TATTO

Autonomo
(dall'interno)

Per la regolazione di
grandezze interne

Azione su muscoli
e ghiandole

Pu essere:
- volontario
- involontario

Afferente (dalla periferia


verso l'unit centrale)
Periferico

Efferente (dalla unit


centrale verso la
periferia)

CELLULA NERVOSA
Due importanti caratteristiche fanno della
cellula nervosa un punto importante nella
trasmissione delle informazioni:
- leccitabilit, cio la capacit di generare
un potenziale d'azione qualora la si ecciti
con uno stimolo d ampiezza e durata
opportune;
- la conduttivit,
conduttivit cio la capacit di
propagare tale potenziale per una distanza
rilevante e ad una velocit praticamente
costante

IL MUSCOLO
La funzione del muscolo quella di creare
una forza per stabilizzare o per muovere
unarticolazione.
La forza che il muscolo produce attraverso
la contrazione dipende da diversi fattori,
ma comunque direttamente proporzionale
alla sezione trasversa del muscolo stesso.
La macchina muscolare dotata di
plasticit in grado cio di modificare la
plasticit,
propria struttura e, quindi, le prestazioni in
rapporto alle variazioni delle richieste
funzionali. (Allenamento fisico)

COMPONENTI DEL MUSCOLO


Il muscolo formato da cellule cilindriche
allungate,
ll
lle fibre
fib muscolari
l i serate.
Ogni fibra circondata da un sottile strato
di tessuto connettivo (lendomisio) e le
singole fibre sono poi riunite in fasci da uno
strato pi spesso, sempre di natura
connettivale, il perimisio.
Lintero muscolo poi circondato
dallepimisio.

IL SARCOMERO
Le fibre muscolari a loro volta sono formate da
sottili
ttili filamenti
fil
ti chiamati
hi
ti miofibrille
i fib ill che
h a loro
l
volta contengono lunit funzionale del
muscolo: il sarcomero

Filamenti di actina e miosina.


Nel sarcomero vi sono i filamenti di
actina e miosina.
I filamenti di actina possono
penetrare tra i filamenti di miosina e
far contrarre quindi la fibrilla.
Linterazione tra actina e miosina
controllata da delle proteine
regolatrici
Le miofibrille sono circondate da
strutture costituite da membrana,
che
h all microscopio
i
i appaiono
i
come
vescicole e tubuli (sistema
sarcotubulare: sistema T e reticolo
sarcoplasmatico)

FIBRE MUSCOLARI E GRANDEZZA


DEI MOTONEURONI
Le fibre muscolari si distinguono nelle seguenti
categorie:
g
- Tipo I = fibre muscolari rosse a contrazione lenta e
grande resistenza alla fatica; sono innervate da piccoli
motoneuroni e possiedono una ricca vascolarzzazione
capillare;
- Tipo II B = fibre muscolari bianche a contrazione
rapida e poco resistenti alla fatica; sono innervate da
grossi motoneuroni e caratterizzate da una attivit
intensa ma per un tempo breve;
- Tipo
Ti
II A = fibre
fib muscolari
l i a contrazione
t
i
rapida,
id
dotate di una maggiore resistenza all'affaticamento
rispetto a quelle di tipo II B

In realt i muscoli non sono mai costituiti


da un solo tipo di fibre ma da fibre di tipi
diversi in diverse proporzioni
Muscoli rossi (maggioranza di fibre tipo I)
rispondono lentamente e sono adatti a
contrazioni prolungate e lente che mantengano
p la p
postura
ad esempio
Muscoli bianchi (maggioranza di fibre di tipo II)
rispondono velocemente e sono adatti a
contrazioni di breve durata che richiedono molta
forza

Disposizione delle fibre


muscolari

MOTONEURONI
I muscoli scheletrici sono innervati da
grosse fibre
fib nervose, le
l cuii origini
i i i sono i
motoneuroni alfa, situati nelle corna
anteriori del midollo spinale.
Tali nervi di moto si portano al muscolo
tramite i loro prolungamenti assonali (fibra
nervosa), le cui ramificazioni terminali
prendono ciascuna contatto con una singola
fibra muscolare

UNITA MOTORIA
L'unit funzionale del muscolo l'unit
motoria: ll'insieme
insieme del motoneurone e
delle fibre muscolari che esso innerva.
Il punto di innesto o terminazione della
fibra nervosa motrice detto placca
motrice o sinapsi neuromuscolare.
PLACCA
MOTRICE

FIBRE
MUSCOLARI

- MOTONEURONE

ASSONE

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Generazione dello Stimolo


Potenziali bioelettrici sono il risultato dellattivit
elettrochimica di alcune cellule del tessuto nervoso e
muscolare.
l
La cellula eccitabile presenta a riposo un potenziale di
membrana E0 (interno- esterno, @-90 mV) che dipende
dalla diversa permeabilit della membrana ai vari ioni
(molto permeabile agli ioni K+ e Cl- e poco permeabile a
Na+).
Infatti gli ioni K+ sono presenti in quantit maggiori
allinterno della cellula e minori allesterno, viceversa Cl- e
Na+ sono presenti in quantit maggiori allesterno della
cellula e minori allinterno
all interno.
La diffusione degli ioni attraverso la membrana causa
linstaurarsi di una differenza di potenziale dovuto
allaccumulo di cariche
Quando opportunamente stimolata, la membrana cellulare
cambia le sue propriet di permeabilit

POTENZIALE DI MEMBRANA
Le dimensioni dei pori della membrana cellulare sono tali da
lasciar passare liberamente gli ioni Cl-, K+, ostacolare quelli Na+
ed
d iimpedire
di il passaggio
i d
degli
li anioni
i i organici
i i A-;
A essa ,
cio,
i
selettiva.
La non omogenea distribuzione degli ioni determina una differenza
di potenziale elettrico ai lati della membrana, con il lato interno
negativo e quello esterno positivo. Tale differenza di potenziale
detta "potenziale di membrana" ed ha in tutte le cellule un
valore costante, compreso tra -70 e -90 mV.
Fluido intracellulare membrana

Na+

K+

Fluido interstiziale

A-

ClPort

Na+
ClHCO-3

HCO-3
K+

11

POTENZIALE DI MEMBRANA
Esistono due metodi fondamentali mediante i quali i
potenziali di membrana prendono origine:
la "pompa sodio - potassio" ATP dipendente
(meccanismo di trasporto attivo di ioni contro il
gradiente elettrico e quello di concentrazione,
sostenuta dall'acido adenosintrifosfato o ATP), che
provoca uno sbilanciamento tra cariche negative e
positive presenti ai due lati della membrana: gli ioni
sodio vengono portati dall'interno verso l'esterno e
quelli potassio dallesterno
dall esterno all'interno;
all interno;
la diffusione di ioni attraverso la membrana,
conseguente ad una differenza di concentrazione tra i
due lati della membrana stessa.

POTENZIALE DI AZIONE
Le variazioni del potenziale di membrana vengono chiamate
"potenziali d'azione"
Il potenziale d'azione alla base del fenomeno di
eccitabilit delle cellule e in particolare di quelle nervose e
muscolari, che ne fanno uso rispettivamente per
trasmettere messaggi e per rispondere agli stessi.
+30

0
MILLIVOLTS
-85
1

MSEC AFTER STIMULUS

12

Il potenziale di membrana passa rapidamente da -90


mV a +40 mV (fase di depolarizzazione) per poi
riportarsi nel giro di pochi ms al valore di riposo (fase
di ripolarizzazione)

Generazione del potenziale dazione

Fig. 21
Generazione del potenziale d'azione.

13

14

CONDUZIONE DEL POTENZIALE


Il fenomeno detto depolarizzazione e si
propaga lungo tutta la fibra nervosa,
nervosa in quanto
determina un movimento di ioni dalla regione
contigua non stimolata verso quella stimolata,
con depolarizzazione della regione non
stimolata, che a sua volta stimola la regione
adiacente e cos via. Lo stimolo si propaga ad
una eventuale cellula muscolare con la quale la
fibra nervosa pu essere in rapporto.
+

- - -

+
+

-+ +
+ + + ++ + + - - -+ + + + + + + - - -

- - -

Trasmissione dello stimolo al


muscolo
Una sinapsi composta da:
membrana presinaptica
p
p
spazio sinaptico
membrana postsinaptica.

Un potenziale dazione in una fibra


presinaptica causa un movimento delle
vescicole sinaptiche verso la membrana, dove
si fondono con essa rilasciando un
neurotrasmettitore (acetilcolina) nello spazio
sinaptico. Questultimo agisce sulla membrana
postsinaptica causandone la depolarizzazione.

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1. Lacetilcolina diffonde a livello postsinaptico e causa un cambiamento di


permeabilit della membrana rispetto agli ioni calcio
2. Se la depolarizzazione dovuta agli ioni calcio supera una certa soglia si
genera un potenziale d
dazione
azione che viaggia lungo la fibra muscolare
3. Lo stimolo, raggiunto il sarcolemma viene trasmesso alle miofibrille
attraverso il tubuli T che rilasciano ioni Ca++
4. Gli ioni Ca++ si legano alle proteine regolatrici allinterno della miofibrilla
e permettono linterazione actina- miosina
5. Scorrimento delle fibre

LA CURVA INTENSIT DURATA


Leccitazione d una fbra nervosa o
muscolare dipende sia dall
dall'ampiezza
ampiezza che
dalla durata dello stimolo.
Lattivazione possibile con un impulso di
durata ridotta solo se la sua ampiezza
aumentata e viceversa.

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Reobase: indica lintensit di corrente


minima in grado di eccitare un
tessuto;lunit di misura il milliampere.
Cronassia: indica il tempo (= durata dello
stimolo) necessario a stimolare iltessuto, la
cui intensit doppia della reobase.

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PARAMETRI DI STIMOLAZIONE
1. Lintensit dello stimolo
2. La durata dello stimolo
Entrambi questi fattori devono essere
considerati; infatti il loro rapporto
(rapporto intensit-durata) ad essere
determinante nelleccitazione del tessuto.
Tale
Tale rapporto inoltre non costante per
tutti i gruppi muscolari, ma varia in
funzione dei distretti corporei in cui i
muscoli si trovano.

Tempo di Cronassia
Il tempo di cronassia dato da:

Tc=0.69rmCm
dove il prodotto rmCm rappresenta la costante di
tempo della membrana, rm la sua resistenza e Cm
la sua capacit (resistivit = 1000 ohm/cm2,
capacit specifica = 2 5 microFarad/cm2 ).

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REFRATTARIETA
Durante il periodo in cui la membrana d
origine al potenziale dazione
d azione la capacit
della membrana a rispondere ad un
secondo stimolo di qualsiasi tipo
notevolmente modificata.
Nella parte iniziale dell'impulso la membrana
non pu rispondere affatto, anche se lo stimolo
molto forte (refrattariet assoluta);
dopo tale intervallo temporale, con uno stimolo
forte, prima cio del riposo completo, si pu
ottenere un potenziale dazione (refrattariet
Relativa)

TETANO MUSCOLARE
Se una fibra muscolare viene stimolata
ripetutamente a brevi intervalli di tempo ne
risulter una fusione delle singole scosse,
fino a formare una contrazione continua
detta tetano muscolare, di gran lunga
maggiore di quella della singola scossa.
Le fibre muscolari lente dei muscoli rossi
richiedono 20 stimoli al secondo per
formare il tetano, mentre quelle rapide dei
muscoli bianchi da 60 a 100 stimoli al
secondo.

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TEMPO DI CONTRAZIONE
La frequenza di scarica ottimale del motoneurone
quella minima utile p
q
perch le singole
g
scosse muscolari si
fondano a formare una contrazione tetanica.
La graduazione della contrazione muscolare ottenuta
grazie a due diversi meccanismi:
1.
reclutamento di nuove UM all'aumentare dello
sforzo:
2.
aumento della frequenza di scarica della singola
UM.

Reclutamento delle fibre muscolari


L'ordine di reclutamento dei motoneuroni
risponde al principio della grandezza: minore
il loro diametro e pi facile risulta la loro
attivazione (pi bassa soglia di attivazione).
Le fibre muscolari di tipo lento sono innervate
da motoneuroni pi piccoli e sono le prime ad
essere attivate nel movimento volontario.

Durante le normali attivit i motoneuroni pi piccoli,


a pi bassa soglia,
soglia scaricano a bassa frequenza per
lunghi periodi di tempo, mentre i motoneuroni a pi
alta soglia, innervanti le fibre di tipo veloce,
vengono attivati solo occasionalmente in brevi
scariche ad alta frequenza.

20

Reclutamento temporale

21

ELETTROMIOGRAFIA
Definizione:
Per elettromiografia si intende la
registrazione dellattivit elettrica del
muscolo e, in generale, anche lo studio,
condotto attraverso lanalisi del segnale
elettromiografico prodotto durante la
contrazione muscolare,
muscolare della
fisiopatologia muscolare.

22

ELETTROMIOGRAFIA
La membrana depolarizzata, che accompagnata da
un movimento di ioni, genera un campo magnetico
nelle vicinanze delle fibre muscolari.
Un elettrodo localizzato in tale campo rilever il
potenziale, la cui escursione temporale nota come
potenziale d'azione.
Nel tessuto muscolare umano, l'ampiezza del
potenziale d'azione dipende
dal diametro della fibra muscolare
dalla distanza tra la fibra muscolare e la posizione
dellelettrodo
dalle propriet filtranti dello stesso

Il potenziale d'azione di unit motoria (MUAP)


rappresenta
pp
la forma d'onda di tensione consistente
nell'integrazione spazio - temporale dei Potenziali
d'azione delle singole fibre che la costituiscono
Alla dispersione spaziale (contrazione di fibre
muscolari appartenenti ad altre UM) si aggiunge
quella temporale, poich tutte le fibre muscolari
dell'UM non si contraggono esattamente nello stesso
istante.

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ANALISI DEL SEGNALE MIOGRAFICO


La forma del potenziale, la sua durata e le
relative fasi rappresentano le informazioni
utili per uno studio a livello fisiologico che
porti validi termini di paragone in situazioni
patologiche.
Ad esempio, una percentuale di forme
polifasiche superiore al 12 % (indice di una
perdita eccessiva di sincronizzazione nella
contrazione delle fibre muscolari costituenti
l'unit motoria) da considerarsi patologica
(Buchthal).

Schema a blocchi

24

Tracciati di interferenza
L'interazione
L'i
i
((spazio
i - temporale)
l ) di tuttii i
MUAPT provenienti da tutte le UM attive,
localizzate nell'area di prelievo degli
elettrodi , d origine al segnale
elettromiografico superficiale, altrimenti
detto tracciato di interferenza

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SPETTRO DEL EMG


Lo spettro del segnale EMG composto da due parti:

Una dovuta alle frequenze


q
di sparo
p
delle unit motorie ((UM))
pi
grandi e reclutate per ultime; queste contribuiscono con
picchi nello spettro, in bassa frequenza, attorno alla frequenza
media di sparo delle UM, cio sui 10-40 Hz.
La seconda parte dovuta alla forma dei MUAP, e va dai 50
fino a circa 100 Hz, in funzione di vari fattori, quali la forma e
la disposizione degli elettrodi, la distanza delle fibre, la fatica
muscolare etc..

Evoluzione qualitativa dello


spettro del segnale mioelettrico
cutaneo in funzione della forza e
della durata della contrazione.
Le frecce indicano la direzione
della modificazione di una zona
dello spettro prodotta dal
crescere della forza o del tempo.

STRUMENTAZIONI

26

Apparecchi per Elettrodiagnosi


Rilevano caratteristiche di eccitabilit
e conduzione elettrica di tessuti
nervosi muscolari ai fini della diagnosi
Rilevano curva intensit-tempo e
velocit di conduzione del potenziale
di azione lungo
g le fibre nervose.

Principio di funzionamento
Il principio di funzionamento delle apparecchiature per
elettrodiagnosi si base sull' applicazione di stimoli elettrici e
sulla
ll osservazione d
della
ll risposta elettrica
l
o meccanica a tali
l
stimoli.
Gli stimoli sono applicati per mezzo di elettrodi cutanei lungo il
decorso di un fascio nervoso.
La risposta puo' essere:
contrazione meccanica di un muscolo
risposta elettrica di un muscolo rilevata con opportuni
elettrodi di prelievo (vedi elettromiografi)
risposta
i
t elettrica
l tt i del
d l nervo rilevata
il
t con opportuni
t i elettrodi
l tt di
di prelievo e con apparecchiature pi sofisticate delle
precedenti
risposta elettrica conseguente alla attivazione di fibre
sensoriali e rilevata tramite tecniche di analisi dei
potenziali evocati

27

Schema a blocchi
ELETTRODIAGNOSI

Elettrodi
La stimolazione ed il prelievo del
segnale di risposta e' effettuato con
elettrodi cutanei o con elettrodi ad
ago per l'elettromiografia
(pi raramente con elettrodi appoggiati
direttamente su nervi esposti nel corso di
interventi chirurgici).

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Strumentazione
La maggior parte delle apparecchiature di
elettrodiagnosi consente misure semisemi
automatiche di reobase e cronassia, alcuni
strumenti recenti presentano la curva
intensit - tempo su schermo video oppure
su stampante grafica.
Gli impulsi di stimolazione hanno durata
regolabile dalla decina di microsecondi al
secondo, intensit regolabile da 0 a 150
Volt in tensione e da 0 a 100 mA in
corrente.

Norme di sicurezza
comuni a tutte le apparecchiature collegate ad un
paziente p
p
per mezzo di elettrodi in particolare
p
la
corrente di dispersione da elettrodi e da telaio non
deve superare i 100 A
evitare che la zona cardiaca sia inclusa tra gli elettrodi
circuito di uscita di tipo "flottante", cio privo di
riferimento a terra in modo che la corrente fluisca da
un elettrodo all'altro e non si chiuda a terra attraverso
il paziente
La tecnica di stimolazione e' quasi sempre unipolare
con un elettrodo
l tt d di stimolazione
ti
l i
piccolo
i
l e uno
"neutro" o "di riferimento" grande.
Lo stato di pulizia e il buon contatto tra elettrodi e
cute e' fondamentale per evitare alterazioni delle
misure.

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APPARECCHI PER ELETTROTERAPIA


Gli apparecchi di elettroterapia consentono
di effettuare trattamenti terapeutici basati
sull'eccitazione, per mezzo di stimoli
elettrici, di tessuti nervosi o muscolari.
Gli stimoli elettrici sono applicati per mezzo
di elettrodi cutanei al fine di:

generare contrazioni muscolari in pazienti affetti


da lesioni del sistema nervoso centrale
generare contrazioni muscolari in pazienti affetti
da lesioni del sistema nervoso periferico al fine
di rallentare il processo di atrofia a cui sono
soggetti i muscoli denervati
mascherare o attenuare il sintomo dolore

ELETTROTERAPIA
Col termine "elettroterapia" si soliti
indicare llutilizzazione
utilizzazione a scopo terapeutico
dellenergia elettrica in tutte le sue forme.
In particolare: la corrente continua e le
correnti variabili.
La prima la cosiddetta corrente galvanica che puo
sfruttare anche le propriet di determinati farmaci
che vengono veicolati, attraverso la corrente stessa,
nella zona da trattare (ionoforesi).
(ionoforesi)

Nella seconda rientrano sia le correnti


eccitomotorie, quelle con effetto antalgico (correnti
diadinamiche e TENS) e quelle con effetto termico.

30

Schema a blocchi
ELETTROTERAPIA

Correnti ad effetto terapeutico


La terapia con correnti elettriche produce una
serie di effetti sullorganismo (termici, chimici,
elettromagnetici) che sono a loro volta
responsabili delle azioni terapeutiche:
eccitomotoria
vasomotoria
analgesica-sedativa
veicolante

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Classificazione delle correnti


Classificazione in base alla frequenza:
allinterno delle classi individuate le
correnti si differenziano ulteriormente
in base agli effetti terapeutici

Bassa Frequenza
(1--800Hz)
(1
800H )

Media Frequenza
( 800Hz a 1kHz)
Alta Frequenza
(10 a 80kHz)

Correnti antalgiche:
antalgiche
diadinamiche, TENS, Alto
Voltaggio,
Interferenziali
Correnti veicolanti di
farmaci: Ionoforesi,
farmaci
iontoforesi

Correnti di stimolazione
muscolare: Kotz, esponenziali,
muscolare
faradiche, ad impulsi

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Correnti Veicolanti
IONOFORESI: utilizza una corrente continua unidirezionale per
IONOFORESI
veicolare attraverso la cute gli ioni attivi di un farmaco disciolti in
soluzione acquosa. Attenzione alla polarit del farmaco: gli ioni positivi
(negativi) vanno applicati sullelettrodo con polarit positiva (negativa)

IONTOFORESI: utilizza una corrente diretta interrotta a


IONTOFORESI
frequenza media 8kHz,
8kHz con Duty Cicle del 95% per veicolare ioni
medicamentosi nei tessuti. Si differenzia dalla ionoforesi per gli
elettrodi utilizzati, dotati di un serbatoio della capacit di 3cc fissato
alla cute con un film adesivo. In tal modo il farmaco non attraversa la
cute ma si diffonde tramite una membrana semipermeabile

Correnti di stimolazione muscolare


Si distinguono in 2 classi:
Correnti di stimolazione del muscolo normoinnervato:la contrazione
la risposta alla stimolazione delle fibre nervose
Correnti di stimolazione del muscolo denervato o parzialmente
innervato: la risposta l'eccitazione diretta delle cellule muscolari
La stimolazione elettrica di un muscolo, in base a come vengono
i i
ti gli
li elettrodi,
l tt di pu
essere:
posizionati
diretta, se avviene sul "punto motore" del muscolo,
indiretta, se viene stimolato il nervo motore corrispondente.

33

Parametri di funzionamento
In generale e' possibile selezionare:
la forma d'onda della tensione o della
corrente applicata al paziente tramite
elettrodi cutanei
i parametri di tale forma d'onda
gli intervalli di durata e di pausa del
treno di impulsi applicato al paziente
la durata della seduta

Forme donda
Gli impulsi di
stimolazione hanno
durata regolabile dalla
decina di
micro secondi al secondo,
g
tra
intensita' regolabile
O e 150 V in
tensione e da 0 a circa
100 mA in corrente.

34

Correnti Interferenziali

C
Correnti
ti Di
Diadinamiche
di
i h

35

Posizione degli elettrodi


La corrente di interferenza, con effetto eccitomotorio, pu
essere regolata e orientata agendo sulla posizione degli
elettrodi e sulle rispettive correnti.
E'possibile in tal modo ridurre la fastidiosit della
stimolazione, dovuta alla eccitazione dei recettori cutanei,
riducendo lintensit e aumentando la frequenza delle correnti
sotto gli elettrodi, pur mantenendo relativamente elevata la
corrente di battimento ottenuta sotto lo strato cutaneo.

36

Sicurezza del paziente


Stesse norme degli apparecchi di elettrodiagnosi
E' particolarmente importante che nel caso di uscite
E
multiple ogni coppia di elettrodi sia elettricamente
isolata da qualsiasi altra coppia in modo da garantire
che la corrente fluisca esclusivamente da un elettrodo
all'altro della stessa coppia e non da un elettrodo di
una coppia a un elettrodo di un'altra coppia.
Elettrodi sporchi, ossidati o incrostati di pasta
conduttiva secca possono causare forti irritazioni
cutanee e ustioni nel loro punto di applicazione.
C d tt i e cavii con guaina
Conduttori
i
danneggiata
d
i t possono
costituire serio pericolo per l'operatore.
E' in generale pericoloso utilizzare
apparecchiature
di elettroterapia su portatori di stimolatori cardiaci

TERAPIA CON CORRENTI CONTINUE


Per corrente continua (c.c.) si intende una corrente che
abbia direzione e intensita
intensita' costante nel tempo. L
L'utilizzo
utilizzo
delle c.c. in terapia fisica duplice: esse infatti vengono
utilizzate sia per creare le cosiddette correnti
"galvaniche" (a scopo analgesico e trofico), sia per
ionoforesi medicamentosa.
Legge di Ohm

Elettrodo Positivo
Rp

Rg
Vcc
Rm

Rp
Elettrodo negativo

I=

Vcc
R p + R p + Rg + Rm

Fig.1
g Schema base di applicazioni
pp
elettroterapiche
p
in
corrente continua.
Vcc: Tensione di alimentazione (variabile)
Rp: Resistenza della pelle
Rg:: Resistenza del grasso
Rm: Resistenza dei muscoli

R p = 500 KOHM - 1 MOHM


Rg = 10 KOHM - 50 KOHM
Rm = 1 KOHM - 5 KOHM

37

Da questi valori e dalla legge di Ohm deriva che la corrente che


attraversa il circuito e' determinata in gran parte dal valore di Rp
che limita in generale la corrente che attraversa i tessuti.
tessuti Per
ridurre il valore di Rp si ricorre a delle spugnette che frapposte tra
l'elettrodo e la cute creano di fatto un percorso alternativo alla Rp
a resistenza molto bassa.

Elettrodo
Cute
Tessuto sotto c.

(a)

+
+

(b)

ioni

(a) Elettrodo posto sulla cute asciutta


b) Elettrodo su cute umida oppure tramite interposizione di spugnetta imbevuta

Schema base di applicazioni elettroterapiche in


corrente continua dopo l'applicazione di una
spugnetta tra gli elettrodi e la cute.
L'inserimento della spugnetta e' stato modellato quindi con
l'inserimento di un elemento resistivo in parallelo alla
resistenza
i t
d
della
ll cute.
t Q
Questo
t avendo
d una resistenza
i t
molto
lt
piu' bassa di quella della cute elimina di fatto il problema,
facendo si' che il grosso della caduta di potenziale si abbia
sul grasso e sui muscoli piuttosto che sulla cute.
Elettrodo Positivo
Rs

Rp

Rg
Vcc

Vcc: Tensione di alimentazione (variabile)


Rp: Resistenza della pelle
Rg:: Resistenza del grasso
Rm: Resistenza dei muscoli
Rs: Resistenza della spugnetta (100 OHM ca)

Rm

Rs

Rp
Elettrodo negativo

38

STIMOLATORI MUSCOLARI,
NEUROMUSCOLARI E ANTALGICI.
Con i termini "Stimolatori muscolari, neuromuscolari e
antalgici" si intende una famiglia di apparecchiature di
elettroterapia
l
progettate e commercializzate
l
per impiego
fuori dall'ambito ospedaliero, a domicilio oppure presso il
letto del paziente in strutture territoriali, a fini terapeutici
oppure antalgici.
Si tratta, nella quasi totalit dei casi, di apparecchi di uso
molto semplice alimentati con batterie o accumulatori
ricaricabili.
Le applicazioni cliniche pi diffuse sono: elettroterapia
del muscolo denervato,, stimolazione elettrica funzionale,,
trattamento della scoliosi, elettroanalgesia.

Principio di funzionamento
Lo stimolatore deve applicare alla cute del
paziente
i
iimpulsi
l i elettrici
l
i i aventii parametrii
regolabili dal terapista o dal paziente e
aventi ampiezza alquanto superiore a quella
direttamente ottenibile dalla batteria di
alimentazione.
Lo schema a blocchi dello strumento
include quindi sempre un generatore di
impulsi e un convertitore di tensione, come
indicato in figura.

39

STIMOLATORE PERONEALE
stimolatore funzionale per la correzione del
cammino
i
d
dell'emiplegico
ll'
i l i
Elettrostimolatore

Elettrodi
Arto plegico
Suoletta collegata
allo stimolatore

40

Sicurezza
Evitare lutilizzo durante la carica delle batterie. Alcuni
apparecchi
pp
non lo permettono
p
eq
questa non una
carenza anzi una ulteriore misura di sicurezza.
Gli apparecchi a batteria sono sempre intrinsecamente
pi sicuri di quelli alimentati dalla rete elettrica,
tuttavia la presenza sugli elettrodi di impulsi aventi
tensione alquanto superiore a quella della batteria
(che di solito non supera i 12V e tipicamente e' di 9V )
richiede alcune precauzioni.
La stimolazione elettrica pu essere fonte di
interferenza con la attivit di stimolatori cardiaci
Evitare di applicare elettrodi tra i due arti
Avviare la stimolazione solo dopo aver posizionato gli
elettrodi

APPARECCHI PER BIOFEEDBACK


Le apparecchiature per biofeedback consentono forme
di riabilitazione o di "training"
g di un p
paziente basate
sulla retroazione di informazioni di cui il paziente
normalmente non dispone: sulla base di tali
informazioni il soggetto pu correggere le proprie
prestazioni o il proprio comportamento e imparare a
controllare grandezze fisiche di cui normalmente non
ha coscienza diretta.
Le principali applicazioni si hanno nei settori
psicologico e della riabilitazione motoria.
Le grandezze che costituiscono il feedback sono di
solito lattivit elettromiografica, la temperatura della
cute, gli angoli articolari o altre variabili elettriche o
meccaniche correlabili con lo stato o le funzioni
dell'organismo.

41

Principio di funzionamento
Il principio di funzionamento di una apparecchiatura
per biofeedback si basa sul prelievo di un segnale di
interesse, sulla estrazione di un parametro di tale
segnale e sulla presentazione di tale parametro al
paziente al fine di consentirgli di apprenderne il
controllo volontario.
Il sistema consiste quindi di un trasduttore (o di un
sistema di elettrodi), di un amplificatore e di un
sistema di elaborazione per estrarre o calcolare il
parametro di interessa e di un display analogico o
digitale che presenta il risultato al paziente.

Schema a blocchi Biofeedback


Altre
Apparecchiature
pp
(Calcolatori e
registratori)
Elaborazione
Trasduttore
o
elettrodi

Amplificatore

(calcolo di
parametri di
interesse)

Presentazione
Parametri
Comparatore di
soglia

Segnale acustico
e/o ottico

42

Cognitive Rehabilitation
basata sulle opportunit riorganizzative assunte dalla zona del cervello lesa;

concetto di neuroplasticit:
riorganizzazione funzionale
riarrangiamento strutturale (fenomeno dello sprouting);

parte dal presupposto che le capacit neuroplastiche del nostro cervello,


presenti dopo la lesione, siano guidabili attraverso opportuni stimoli ambientali.

BIOFEEDBACK

una forma di allenamento


psicofisiologico nel
quale stimoli sensoriali sono
presentatii allorganismo
ll
i
stesso che produce questi
eventi
E un tipico approccio terapeutico
di tipo cognitivo;
discende dal concetto di reazione
negativa applicato ad un sistema
intelligente;

CONTROL
AND CODING

COMPARISON
AND MEMORY

CONTROL
OUTPUT

PROPRIOCEPTORS

ESTEROCEPTORS

AIM REHABILITATIVE
THERAPY

il soggetto cerca vari esperimenti


interni su come controllare la
reazione ottenendone gradualmente il
controllo.

43

TV
LOUD
SPEAKER

AD

MICROPROC.

JOYSTICK

KEYBOARD
DIGITIZER

The apparatus

44

Some examples of programmed patterns

45

Stato dellarte (1)

Interest/Enjoyment

6.00 1.49

Perceived
competence

4.59 1.89

Effort/importance

6.70 0.72

Value/usefulness

6.15 1.38

Pressure/tension

2.26 2.07

Pain

2.39 2.28

Sottoscale estratte dal questionario IMI


valutate in 9 pazienti su 12 del gruppo 2.

PARAMETRI PER
LA VALUTAZIONE

46

Stato dell
dellarte (2)

Universit degli Studi di Napoli Federico II

Service via Web


For Home Tele-Rehabilitation
Relatore
Ch.mo Prof. M. Bracale
Correlatore
Dott. Ing. L. Pecchia
Dott. Ing. R. Tranfaglia

Candidata
Luisa Di Palma
Matr. 080/ 03

A.A. 2006/2007

47

Introduzione

Materiali e Metodi

Descrizione

Conclusioni

Caratteristiche del servizio


interfaccia
user--friendly
i t f
i web
b user
f i dl per consentire
ti
lesecuzione degli esercizi da casa.
Acquisizione e memorizzazione dei tracciati
con successiva elaborazione dei dati di
interesse clinico
clinico--riabilitativo
Interfaccia medico per il management del
follow up del paziente

Introduzione

Materiali e Metodi

Descrizione

Conclusioni

La proposta di telematica
Collegamento
periodico

Centro
Specialistico

- elabora i compiti
p
- modifica la terapia
- analizza i risultati

Internet
- memorizzazione
e presentazione
del compito

PC

Paziente

Trattamento
domiciliare

Schermo LCD
E
Penna elettromagnetica - esecuzione
del compito

48

SOFTWARE
LATO CLIENT

Biofeedback visivo e acustico

Introduzione

Materiali e Metodi

Descrizione

Conclusioni

49

Introduzione

Materiali e Metodi

Descrizione

Conclusioni

Tipologie di Esercizio

R=

lunghezza percorso paziente


Introduzione
lunghezza no min ale percorso

Materiali e Metodi

Descrizione

Conclusioni

Parametri di interesse
Posizione traccia e rappresentazione X-Y
Velocit istantanea e Velocit media
Indice di Velocit:

Indice R =

Indice V

Velocit paziente
Velocit di riferimento

Lunghezza percorso paziente


Lunghezza nominale percorso

Numero di errori

50

Introduzione

Materiali e Metodi

Descrizione

Conclusioni

Parametri di interesse
Durata di errore
Tempo massimo di errore
Indice T =

Indice di Tempo:
Robot Score =

1
Indice R

Performance Index =

Durata totale errori


Durata totale esercizio

+ Indice V

Numero Errori

Robot Score
Livello difficolt

Active Movement Index =

Robot Score
Punteggio teorico %

COMUNICAZIONE
MEDICO-PAZIENTE
Centro specialistico
PC

MEDICO
Analizza i parametri e la traccia
e modifica la terapia in funzione
di essi

INTERNET

Trattamento domiciliare
PC

Esecuzione
dell esercizio
dellesercizio
assegnatogli

Schermo LCD e
penna
elettromagnetica

PAZIENTE

51

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