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IL SISTEMA NERVOSO
Centrale (Unit di elaborazione e controllo)
Trasmissivo (Cablaggio)
SISTEMA
NERVOSO
Sensoriale
(dall'esterno)
UDITO
VISTA
GUSTO
OLFATTO
TATTO
Autonomo
(dall'interno)
Per la regolazione di
grandezze interne
Azione su muscoli
e ghiandole
Pu essere:
- volontario
- involontario
CELLULA NERVOSA
Due importanti caratteristiche fanno della
cellula nervosa un punto importante nella
trasmissione delle informazioni:
- leccitabilit, cio la capacit di generare
un potenziale d'azione qualora la si ecciti
con uno stimolo d ampiezza e durata
opportune;
- la conduttivit,
conduttivit cio la capacit di
propagare tale potenziale per una distanza
rilevante e ad una velocit praticamente
costante
IL MUSCOLO
La funzione del muscolo quella di creare
una forza per stabilizzare o per muovere
unarticolazione.
La forza che il muscolo produce attraverso
la contrazione dipende da diversi fattori,
ma comunque direttamente proporzionale
alla sezione trasversa del muscolo stesso.
La macchina muscolare dotata di
plasticit in grado cio di modificare la
plasticit,
propria struttura e, quindi, le prestazioni in
rapporto alle variazioni delle richieste
funzionali. (Allenamento fisico)
IL SARCOMERO
Le fibre muscolari a loro volta sono formate da
sottili
ttili filamenti
fil
ti chiamati
hi
ti miofibrille
i fib ill che
h a loro
l
volta contengono lunit funzionale del
muscolo: il sarcomero
MOTONEURONI
I muscoli scheletrici sono innervati da
grosse fibre
fib nervose, le
l cuii origini
i i i sono i
motoneuroni alfa, situati nelle corna
anteriori del midollo spinale.
Tali nervi di moto si portano al muscolo
tramite i loro prolungamenti assonali (fibra
nervosa), le cui ramificazioni terminali
prendono ciascuna contatto con una singola
fibra muscolare
UNITA MOTORIA
L'unit funzionale del muscolo l'unit
motoria: ll'insieme
insieme del motoneurone e
delle fibre muscolari che esso innerva.
Il punto di innesto o terminazione della
fibra nervosa motrice detto placca
motrice o sinapsi neuromuscolare.
PLACCA
MOTRICE
FIBRE
MUSCOLARI
- MOTONEURONE
ASSONE
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POTENZIALE DI MEMBRANA
Le dimensioni dei pori della membrana cellulare sono tali da
lasciar passare liberamente gli ioni Cl-, K+, ostacolare quelli Na+
ed
d iimpedire
di il passaggio
i d
degli
li anioni
i i organici
i i A-;
A essa ,
cio,
i
selettiva.
La non omogenea distribuzione degli ioni determina una differenza
di potenziale elettrico ai lati della membrana, con il lato interno
negativo e quello esterno positivo. Tale differenza di potenziale
detta "potenziale di membrana" ed ha in tutte le cellule un
valore costante, compreso tra -70 e -90 mV.
Fluido intracellulare membrana
Na+
K+
Fluido interstiziale
A-
ClPort
Na+
ClHCO-3
HCO-3
K+
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POTENZIALE DI MEMBRANA
Esistono due metodi fondamentali mediante i quali i
potenziali di membrana prendono origine:
la "pompa sodio - potassio" ATP dipendente
(meccanismo di trasporto attivo di ioni contro il
gradiente elettrico e quello di concentrazione,
sostenuta dall'acido adenosintrifosfato o ATP), che
provoca uno sbilanciamento tra cariche negative e
positive presenti ai due lati della membrana: gli ioni
sodio vengono portati dall'interno verso l'esterno e
quelli potassio dallesterno
dall esterno all'interno;
all interno;
la diffusione di ioni attraverso la membrana,
conseguente ad una differenza di concentrazione tra i
due lati della membrana stessa.
POTENZIALE DI AZIONE
Le variazioni del potenziale di membrana vengono chiamate
"potenziali d'azione"
Il potenziale d'azione alla base del fenomeno di
eccitabilit delle cellule e in particolare di quelle nervose e
muscolari, che ne fanno uso rispettivamente per
trasmettere messaggi e per rispondere agli stessi.
+30
0
MILLIVOLTS
-85
1
12
Fig. 21
Generazione del potenziale d'azione.
13
14
- - -
+
+
-+ +
+ + + ++ + + - - -+ + + + + + + - - -
- - -
15
16
17
PARAMETRI DI STIMOLAZIONE
1. Lintensit dello stimolo
2. La durata dello stimolo
Entrambi questi fattori devono essere
considerati; infatti il loro rapporto
(rapporto intensit-durata) ad essere
determinante nelleccitazione del tessuto.
Tale
Tale rapporto inoltre non costante per
tutti i gruppi muscolari, ma varia in
funzione dei distretti corporei in cui i
muscoli si trovano.
Tempo di Cronassia
Il tempo di cronassia dato da:
Tc=0.69rmCm
dove il prodotto rmCm rappresenta la costante di
tempo della membrana, rm la sua resistenza e Cm
la sua capacit (resistivit = 1000 ohm/cm2,
capacit specifica = 2 5 microFarad/cm2 ).
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REFRATTARIETA
Durante il periodo in cui la membrana d
origine al potenziale dazione
d azione la capacit
della membrana a rispondere ad un
secondo stimolo di qualsiasi tipo
notevolmente modificata.
Nella parte iniziale dell'impulso la membrana
non pu rispondere affatto, anche se lo stimolo
molto forte (refrattariet assoluta);
dopo tale intervallo temporale, con uno stimolo
forte, prima cio del riposo completo, si pu
ottenere un potenziale dazione (refrattariet
Relativa)
TETANO MUSCOLARE
Se una fibra muscolare viene stimolata
ripetutamente a brevi intervalli di tempo ne
risulter una fusione delle singole scosse,
fino a formare una contrazione continua
detta tetano muscolare, di gran lunga
maggiore di quella della singola scossa.
Le fibre muscolari lente dei muscoli rossi
richiedono 20 stimoli al secondo per
formare il tetano, mentre quelle rapide dei
muscoli bianchi da 60 a 100 stimoli al
secondo.
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TEMPO DI CONTRAZIONE
La frequenza di scarica ottimale del motoneurone
quella minima utile p
q
perch le singole
g
scosse muscolari si
fondano a formare una contrazione tetanica.
La graduazione della contrazione muscolare ottenuta
grazie a due diversi meccanismi:
1.
reclutamento di nuove UM all'aumentare dello
sforzo:
2.
aumento della frequenza di scarica della singola
UM.
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Reclutamento temporale
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ELETTROMIOGRAFIA
Definizione:
Per elettromiografia si intende la
registrazione dellattivit elettrica del
muscolo e, in generale, anche lo studio,
condotto attraverso lanalisi del segnale
elettromiografico prodotto durante la
contrazione muscolare,
muscolare della
fisiopatologia muscolare.
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ELETTROMIOGRAFIA
La membrana depolarizzata, che accompagnata da
un movimento di ioni, genera un campo magnetico
nelle vicinanze delle fibre muscolari.
Un elettrodo localizzato in tale campo rilever il
potenziale, la cui escursione temporale nota come
potenziale d'azione.
Nel tessuto muscolare umano, l'ampiezza del
potenziale d'azione dipende
dal diametro della fibra muscolare
dalla distanza tra la fibra muscolare e la posizione
dellelettrodo
dalle propriet filtranti dello stesso
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Schema a blocchi
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Tracciati di interferenza
L'interazione
L'i
i
((spazio
i - temporale)
l ) di tuttii i
MUAPT provenienti da tutte le UM attive,
localizzate nell'area di prelievo degli
elettrodi , d origine al segnale
elettromiografico superficiale, altrimenti
detto tracciato di interferenza
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STRUMENTAZIONI
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Principio di funzionamento
Il principio di funzionamento delle apparecchiature per
elettrodiagnosi si base sull' applicazione di stimoli elettrici e
sulla
ll osservazione d
della
ll risposta elettrica
l
o meccanica a tali
l
stimoli.
Gli stimoli sono applicati per mezzo di elettrodi cutanei lungo il
decorso di un fascio nervoso.
La risposta puo' essere:
contrazione meccanica di un muscolo
risposta elettrica di un muscolo rilevata con opportuni
elettrodi di prelievo (vedi elettromiografi)
risposta
i
t elettrica
l tt i del
d l nervo rilevata
il
t con opportuni
t i elettrodi
l tt di
di prelievo e con apparecchiature pi sofisticate delle
precedenti
risposta elettrica conseguente alla attivazione di fibre
sensoriali e rilevata tramite tecniche di analisi dei
potenziali evocati
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Schema a blocchi
ELETTRODIAGNOSI
Elettrodi
La stimolazione ed il prelievo del
segnale di risposta e' effettuato con
elettrodi cutanei o con elettrodi ad
ago per l'elettromiografia
(pi raramente con elettrodi appoggiati
direttamente su nervi esposti nel corso di
interventi chirurgici).
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Strumentazione
La maggior parte delle apparecchiature di
elettrodiagnosi consente misure semisemi
automatiche di reobase e cronassia, alcuni
strumenti recenti presentano la curva
intensit - tempo su schermo video oppure
su stampante grafica.
Gli impulsi di stimolazione hanno durata
regolabile dalla decina di microsecondi al
secondo, intensit regolabile da 0 a 150
Volt in tensione e da 0 a 100 mA in
corrente.
Norme di sicurezza
comuni a tutte le apparecchiature collegate ad un
paziente p
p
per mezzo di elettrodi in particolare
p
la
corrente di dispersione da elettrodi e da telaio non
deve superare i 100 A
evitare che la zona cardiaca sia inclusa tra gli elettrodi
circuito di uscita di tipo "flottante", cio privo di
riferimento a terra in modo che la corrente fluisca da
un elettrodo all'altro e non si chiuda a terra attraverso
il paziente
La tecnica di stimolazione e' quasi sempre unipolare
con un elettrodo
l tt d di stimolazione
ti
l i
piccolo
i
l e uno
"neutro" o "di riferimento" grande.
Lo stato di pulizia e il buon contatto tra elettrodi e
cute e' fondamentale per evitare alterazioni delle
misure.
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ELETTROTERAPIA
Col termine "elettroterapia" si soliti
indicare llutilizzazione
utilizzazione a scopo terapeutico
dellenergia elettrica in tutte le sue forme.
In particolare: la corrente continua e le
correnti variabili.
La prima la cosiddetta corrente galvanica che puo
sfruttare anche le propriet di determinati farmaci
che vengono veicolati, attraverso la corrente stessa,
nella zona da trattare (ionoforesi).
(ionoforesi)
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Schema a blocchi
ELETTROTERAPIA
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Bassa Frequenza
(1--800Hz)
(1
800H )
Media Frequenza
( 800Hz a 1kHz)
Alta Frequenza
(10 a 80kHz)
Correnti antalgiche:
antalgiche
diadinamiche, TENS, Alto
Voltaggio,
Interferenziali
Correnti veicolanti di
farmaci: Ionoforesi,
farmaci
iontoforesi
Correnti di stimolazione
muscolare: Kotz, esponenziali,
muscolare
faradiche, ad impulsi
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Correnti Veicolanti
IONOFORESI: utilizza una corrente continua unidirezionale per
IONOFORESI
veicolare attraverso la cute gli ioni attivi di un farmaco disciolti in
soluzione acquosa. Attenzione alla polarit del farmaco: gli ioni positivi
(negativi) vanno applicati sullelettrodo con polarit positiva (negativa)
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Parametri di funzionamento
In generale e' possibile selezionare:
la forma d'onda della tensione o della
corrente applicata al paziente tramite
elettrodi cutanei
i parametri di tale forma d'onda
gli intervalli di durata e di pausa del
treno di impulsi applicato al paziente
la durata della seduta
Forme donda
Gli impulsi di
stimolazione hanno
durata regolabile dalla
decina di
micro secondi al secondo,
g
tra
intensita' regolabile
O e 150 V in
tensione e da 0 a circa
100 mA in corrente.
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Correnti Interferenziali
C
Correnti
ti Di
Diadinamiche
di
i h
35
36
Elettrodo Positivo
Rp
Rg
Vcc
Rm
Rp
Elettrodo negativo
I=
Vcc
R p + R p + Rg + Rm
Fig.1
g Schema base di applicazioni
pp
elettroterapiche
p
in
corrente continua.
Vcc: Tensione di alimentazione (variabile)
Rp: Resistenza della pelle
Rg:: Resistenza del grasso
Rm: Resistenza dei muscoli
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Elettrodo
Cute
Tessuto sotto c.
(a)
+
+
(b)
ioni
Rp
Rg
Vcc
Rm
Rs
Rp
Elettrodo negativo
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STIMOLATORI MUSCOLARI,
NEUROMUSCOLARI E ANTALGICI.
Con i termini "Stimolatori muscolari, neuromuscolari e
antalgici" si intende una famiglia di apparecchiature di
elettroterapia
l
progettate e commercializzate
l
per impiego
fuori dall'ambito ospedaliero, a domicilio oppure presso il
letto del paziente in strutture territoriali, a fini terapeutici
oppure antalgici.
Si tratta, nella quasi totalit dei casi, di apparecchi di uso
molto semplice alimentati con batterie o accumulatori
ricaricabili.
Le applicazioni cliniche pi diffuse sono: elettroterapia
del muscolo denervato,, stimolazione elettrica funzionale,,
trattamento della scoliosi, elettroanalgesia.
Principio di funzionamento
Lo stimolatore deve applicare alla cute del
paziente
i
iimpulsi
l i elettrici
l
i i aventii parametrii
regolabili dal terapista o dal paziente e
aventi ampiezza alquanto superiore a quella
direttamente ottenibile dalla batteria di
alimentazione.
Lo schema a blocchi dello strumento
include quindi sempre un generatore di
impulsi e un convertitore di tensione, come
indicato in figura.
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STIMOLATORE PERONEALE
stimolatore funzionale per la correzione del
cammino
i
d
dell'emiplegico
ll'
i l i
Elettrostimolatore
Elettrodi
Arto plegico
Suoletta collegata
allo stimolatore
40
Sicurezza
Evitare lutilizzo durante la carica delle batterie. Alcuni
apparecchi
pp
non lo permettono
p
eq
questa non una
carenza anzi una ulteriore misura di sicurezza.
Gli apparecchi a batteria sono sempre intrinsecamente
pi sicuri di quelli alimentati dalla rete elettrica,
tuttavia la presenza sugli elettrodi di impulsi aventi
tensione alquanto superiore a quella della batteria
(che di solito non supera i 12V e tipicamente e' di 9V )
richiede alcune precauzioni.
La stimolazione elettrica pu essere fonte di
interferenza con la attivit di stimolatori cardiaci
Evitare di applicare elettrodi tra i due arti
Avviare la stimolazione solo dopo aver posizionato gli
elettrodi
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Principio di funzionamento
Il principio di funzionamento di una apparecchiatura
per biofeedback si basa sul prelievo di un segnale di
interesse, sulla estrazione di un parametro di tale
segnale e sulla presentazione di tale parametro al
paziente al fine di consentirgli di apprenderne il
controllo volontario.
Il sistema consiste quindi di un trasduttore (o di un
sistema di elettrodi), di un amplificatore e di un
sistema di elaborazione per estrarre o calcolare il
parametro di interessa e di un display analogico o
digitale che presenta il risultato al paziente.
Amplificatore
(calcolo di
parametri di
interesse)
Presentazione
Parametri
Comparatore di
soglia
Segnale acustico
e/o ottico
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Cognitive Rehabilitation
basata sulle opportunit riorganizzative assunte dalla zona del cervello lesa;
concetto di neuroplasticit:
riorganizzazione funzionale
riarrangiamento strutturale (fenomeno dello sprouting);
BIOFEEDBACK
CONTROL
AND CODING
COMPARISON
AND MEMORY
CONTROL
OUTPUT
PROPRIOCEPTORS
ESTEROCEPTORS
AIM REHABILITATIVE
THERAPY
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TV
LOUD
SPEAKER
AD
MICROPROC.
JOYSTICK
KEYBOARD
DIGITIZER
The apparatus
44
45
Interest/Enjoyment
6.00 1.49
Perceived
competence
4.59 1.89
Effort/importance
6.70 0.72
Value/usefulness
6.15 1.38
Pressure/tension
2.26 2.07
Pain
2.39 2.28
PARAMETRI PER
LA VALUTAZIONE
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Stato dell
dellarte (2)
Candidata
Luisa Di Palma
Matr. 080/ 03
A.A. 2006/2007
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Introduzione
Materiali e Metodi
Descrizione
Conclusioni
Introduzione
Materiali e Metodi
Descrizione
Conclusioni
La proposta di telematica
Collegamento
periodico
Centro
Specialistico
- elabora i compiti
p
- modifica la terapia
- analizza i risultati
Internet
- memorizzazione
e presentazione
del compito
PC
Paziente
Trattamento
domiciliare
Schermo LCD
E
Penna elettromagnetica - esecuzione
del compito
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SOFTWARE
LATO CLIENT
Introduzione
Materiali e Metodi
Descrizione
Conclusioni
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Introduzione
Materiali e Metodi
Descrizione
Conclusioni
Tipologie di Esercizio
R=
Materiali e Metodi
Descrizione
Conclusioni
Parametri di interesse
Posizione traccia e rappresentazione X-Y
Velocit istantanea e Velocit media
Indice di Velocit:
Indice R =
Indice V
Velocit paziente
Velocit di riferimento
Numero di errori
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Introduzione
Materiali e Metodi
Descrizione
Conclusioni
Parametri di interesse
Durata di errore
Tempo massimo di errore
Indice T =
Indice di Tempo:
Robot Score =
1
Indice R
Performance Index =
+ Indice V
Numero Errori
Robot Score
Livello difficolt
Robot Score
Punteggio teorico %
COMUNICAZIONE
MEDICO-PAZIENTE
Centro specialistico
PC
MEDICO
Analizza i parametri e la traccia
e modifica la terapia in funzione
di essi
INTERNET
Trattamento domiciliare
PC
Esecuzione
dell esercizio
dellesercizio
assegnatogli
Schermo LCD e
penna
elettromagnetica
PAZIENTE
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