Professional Documents
Culture Documents
Antonio Gaspari
Come avrete visto dai giornali sta rinascendo un fenomeno di razzismo in
gran parte dell'Europa della Russia e negli Stati Uniti.
Il numero dei fenomeni di intolleranza anche violenta tra diversi
gruppi etnici in crescita e si sta diffondendo anche tra i tifosi, all'nterno
degli stadi di calcio e dei palazzetti dello sport dove si pratica il basket e la
Pallavolo In molti casi si tratta di veri e propri movimenti politici
nazionalisti o regionalisti che si ribellano contro l'immigrazione e per farlo
gruppi estremisti utilizzano le teorie razziali, scientificamente smentite dai
fatti, ma ancora abbastanza diffuse nell'immaginario popolare.
La situazione dell'Europa da questo punto di vista indicativa.
LEuropa soffre di una situazione di decadenza, da ormai un decennio
vive in condizioni di inverno demografico. L'ideologia antinatalista e
pessimista, la secolarizzazione ed un certo paganesimo di ritorno,
tracciano un profilo abbastanza triste dell'Europa.
Solo grazie all'immigrazione massiccia di forze giovani dai paesi del
Mediterraneo e dai paesi dell'Est, l'Europa riuscita a mantenere un certo
dinamismo demografico ed economico.
La crescita dell'immigrazione ha per spaventato tante perspone,
favorendo paure che sono state strumentalizzate da movimenti politici
regionalisti la cui consistenza elettorale cresciuta.
Cos possiamo vedere la crescita di partiti politici contrari
all'immigrazione in Belgio, Francia, Germania, Austria. e Italia.
Insieme a queste formazioni politiche si aggiungono gruppi giovanili,
ristretti e marginali, ma molto radicalizzati come i naziskin. In ambito
giovanile esiste anche un intero settore di musica di tipo rock-nazista con
tutte le caratteristiche anche di una cultura xenofoba.
La cultura dominante tende a identificare tutti questi fenomeni
razzisti come figli della cultura della Destra politica, dei Conservatori.
Indubbiamente questo quello che si tenderebbe a credere.
In realt, se si va a fare un analisi pi aprofondita si scopre che la
cosideetta cultura radicla-liberale, quella socialcomunista e quella di
carattere verde ambientalista, mostrano chiari segni di intolleranza di tipo
razzista, riferiti non solo alla razza in quanto tale ma nei confronti di
categorie sociali.
Se si guarda la storia dell'ultimo secolo, dove i fenomeni razzisti
sembrano aver raggiunto il loro apice si vede infatti che insieme
mostruosit Nazista ci sono stati altri regime criminali che hanno fatto
della pulizia etnica una politica dominante. Mi riferisco all'Unione
Sovietica, al regimie cinese di Mao-tse-Dong, a quello cambogiano di Pol
Pot ed all'ultimo esempio recente di guerra per la pulizia etnica, il regime
di Milosevic in Jugoslavia.
Tutti in Europa hanno condannato Milosevic, accusandolo dei
peggiori crimini egli stato condannato in un tribunale internazionale.
Quello che stupisce, e che pochi hanno sottolineato, che Milosevic
un comunista. Stupefacente il comportamento di alcuni politici italiani,
come il presidente della Camera dei Deputati Luciano Violante, che fino a
pochi anni fa chiamava Milosevic compagno e che adesso dice che
peggio di Mussolini.
Quindi evidente come il "razzismo" non sia una malattia che pu
essere caratteristica esclusiva di una delle parti politiche. Destra e sinistra
in particolare ne sono state ugualmente influenzate.
Un analisi seria della storia del pensiero razzista di questo secolo ci
fa scoprire molte cose interessanti. Per esempio pochi sanno che le prime
leggi sulla sterilizzazione dei "meno adatti", delle persone di colore, dei
deboli, dei poveri dei disabli, vennero votate ed applicate negli anni 19201930 dai parlamenti e dai governi socialdemocratici di Svezia, Norvegia,
Finlandia, Danimarca. Che in Germania stessa prima ancora che Hitler
prendesse il potere fu il governo socialdemocratico di Weimar a iniziare gli
studi sull'eugenetica per migliorare la razza. E Ernst Haeckel (1834-1919),
noto come fondatore dell'ecologia, e figura di spicco della sinistra social
comunista, fu tra quelli che teorizzarono e chiesero l'applicazione di
politiche di darvinimso sociale, con aborti selettivi, sterilizzazione degli
individui di razza inferiore e infanticidio per i disabili.
Quando Hilter giunse al potere applic una politica razziale, in una
forma neanche originale, quello che i socialdemocratici del Nord Europa e
i teorici socialcomunisti tedeschi avevano gi ampiamente teorizzato e
stigamizzato.
Una genia quella dei socialisti ambientalisti ed eugenetici ben
presente anche ai giorni nostri. Tra i principali esponenti di questa
corrente possiamo citare il fondatore del movimento di liberazione degli
animali, il professor Peter Singer. Il filosofo australiano sostenitore
dell'infanticidio per i bambini malati o disabili, stato accusato da pi
parti del mondo di portare avanti una concezione etica molto simile a
quella dei nazisti. Nonostante ci egli ha proposto a Tony Blair, a Massimo
d'Alema ed agli altri leader socialisti europei di sposare una nuova
concezione di "darvinismo sociale" che per sarebbe pi egualitario
perch non farebbe pi distinzioni tra uomini ed animali. Una sorta di
"socialismo darwiniano" dove le politiche di selezione delle nascite siano
in accordo con quelle della difesa della natura.
Su questa linea anche il tedesco Peter Sloterdijk. Gi ideologo delle
frange pi estremiste della contestazione giovanile, Sloterdijk
considerato uno dei pi noti "maestri" della sinistra. Docente di Estetica
all'Universit Humboldt di Monaco Sloterdijk ha riproposto la selezione
delle nascite, l'allevamento cio di una razza di superuomini pi adatta a
governare il genere umano. Per questa ragione Sloterdijk stato definito
come un comunista che non sapeva di essere nazista.
Dobbiamo quindi considerare che Il razzismo un sentimento un
modo di pensare e di essere che va al di l delle razze e parte
essenzialmente da una bassissima concezione dell'essere umano, e che
diventa spesso "paura dell'altro". "Altro" inteso nelle forme pi varie e
generali. La definizione di razze, caratteristiche craniometriche, quoziente
di intelligenza, di colore della pelle, di appartenenza ad un ceto sociale, di
caratteristiche somatiche, politiche culturali e religiose, solo funzionale
alla razionalizzazione di questa intolleranza, alla giustificazione dell'odio
nei confronti degli altri esseri umani, alla legittimazione dei privilegi che
un gruppo di persone vuole legittimare nei confronti di altre.