You are on page 1of 44

La naturalezza umana, dimenticata

Nello stesso modo in cui diventa evidente l'urgente necessit di un maggior rispetto per
l'ambiente, reclamiamo una maggiore conoscenza e un maggior rispetto per la vita
dell'organismo umano e della sua manifestazione spontanea.
Durante migliaia di anni, abbiamo accumulato molteplici e solide conoscenze sulla vita umana.
Tuttavia:
mentre la cultura occidentale adottava una prospettiva analitica, perfezionando il sapere su
ognuna delle attivit dell'organismo, la cultura orientale non perdeva di vista la globalit
dell'essere umano, senza preoccuparsi di distinguerle con precisione.
Entrambe le culture non hanno ancora chiarito come si stabilisce, nel nostro organismo,
l'interrelazione tra le sue diverse attivit energetiche: motorie, biologiche e psichiche.
D'altronde:
negli ultimi 50 anni, assistiamo all'uso di massa delle conoscenze della scienza occidentale in
qualunque societ, in tutte le culture e in qualsiasi luogo del pianeta. Anche se risulta
straordinario per certi aspetti, allo stesso tempo, e mai come oggi, la naturalezza umana stata
cos tanto oggetto di intervento e manipolazione.
In definitiva:
la Cultura Umana, occidentale e orientale, ci ha insegnato, in forme differenti, come dominare la
nostra naturalezza, per non come comprendere la nostra manifestazione spontanea,
espressione diretta della vita del nostro speciale organismo,

che ci ha fatto nascere, crescere e ci mantiene vivi con un'unione indivisibile tra psichesoma, volontario-involontario, cosciente-non cosciente;
che ci ha permesso di apprendere e creare la cultura, iil progresso e la conoscenza,
comunicando attraverso questi;
che particolare in ognuno di noi;
che d origine alla condotta umana, i suoi conflitti e la nostra vita-salute.
Non potendo disporre di parole adeguate per identificare l'interrelazione naturale e le diverse
attivit del nostro organismo, diventa difficile
percepire che il blocco-dissociazione la principale causa interna della perdita della
nostra salute
e sentire la necessit di risolverlo.
La cultura seitai ci offre alcune pratiche semplici e una nuova conoscenza sul nostro organismo,
tanto fondamentali quanto rivoluzionarie, che ci permettono di aver cura e comprendere questa
cos tanto dimenticata naturalezza umana e apprendere dalla sua manifestazione.

Il movimento spontaneo, la osei


Il nostro organismo non un ammasso indifferenziato di cellule, tessuti e organi. un essere vivo
formato da un ordine rigoroso, frutto di un gigantesco processo evolutivo, con la capacit di reagire alle
pi diverse situazioni allo scopo di mantenere il proprio equilibrio vitale, adattandosi all'ambiente
circostante e trasformandolo.
Risponde a queste necessit, tanto interne quanto esterne, come un'unit, perch le sue diverse attivit
sono totalmente e assolutamente interdipendenti.
Haruchika Noguchi scopr che questa capacit di risposta dell'organismo come unit era il lavoro di
cinque movimenti + e - universali, tanto in tensione come in distensione, che agiscono nelle diverse
attivit energetiche (motorie, biologiche e psichiche) dell'essere vivente e che danno origine al
movimento spontaneo.
Questa capacit naturale di reagire mediante l'assoluta interrelazione delle diverve attivit, la
chiameremo osei, che comprende comprende cinque osei + y -, le modalit di manifestazione della vita
(vedi figura sotto):
La osei verticale + y - (osei I y II) fondamentale nel sistema nervoso e la vista; stabilisce la
interrelazione naturale tra:
- il movimento ascendente
- l'attivit biologica pianificatrice
- l'attivit psichica contemplativa e osservatrice.
La osei frontale + y - (V e VI) genera il sistema motorio-combustivo e l'olfatto; stabilisce l'interrelazione
naturale tra:
- il movimento unidirezionale in avanti
- l'attivit metabolica-respiratoria
- l'attivit psichica-pragmatica o efficace.
La osei laterale + y - (III e IV) promuove il sistema digestivo-circolatorio e il gusto; stabilisce
l'interrelazione naturale tra:
- il movimento destra-sinistra
- l'attivit biologica assimilo-circolatoria
- l'attivit psichica emozionale o mediatrice.
La osei rotatoria + y - (VII e VIII) d impulso al sistema eliminatorio y all'udito; stabilisce la
interrelazione naturale tra:
- il movimento rotatorio o di torsione
- l'attivit biologica eliminatoria ed escretoria
- l'attivit psichica competitiva o conclusiva.
La osei centrale + y - (IX e X) principale nel sistema riproduttivo-connettivo e il tatto; stabilisce
l'interrelazione naturale tra:
- il movimento interno-esterno o multi-radiale
- l'attivit biologica di rigenerazione cellulare
- l'attivit psichica affettiva o assoluta.

vista
anteriore

movimento ascendente, osei verticale

movimento unidirezionale avanti, osei frontale

movimento sinistra-destra, osei laterale

movimento di torsione, osei rotatoria

movimento dentro-fuori, osei centrale

vista
laterale sinistra

vista
dall'alto

L'azione dei cinque movimenti o osei nella pelvi umana

Osei si traduce come reattivit. Poich questo termine utilizzato in Fisica, Chimica e Psicologia con
altri significati, per evitare confusione, manteniamo direttamente la parola giapponese. In giapponese non
esiste il plurale.

CVP, struttura vitale dellorganismo


Lungo l'arco di evoluzione delle specie, ogni osei ha promosso la formazione di un grande sistema
organico, con la sua corrispondente attivit biologica, e la sua determinata attivit psichica e
corrispondente attivit cerebrale. A livello embriologico accade la stessa cosa: ogni osei genera un tipo di
cellule iniziali, che andranno a formare il proprio sistema organico specifico, unito alla sua attivit
biologica, e psiche corrispondente alla peculiarit delle sue associazioni cellulari.
Nell'organismo dell'essere umano e in quello dei vertebrati, l'assoluta interrelazione delle cinque osei, i
suoi movimenti base, i suoi grandi sistemi organici, attivit biologiche, psichiche e cerebrali, hanno creato
una struttura reggente dell'organismo che denominiamo con la sigla CVP:
C di cranio, V di vertebre, P di pelvi.
La CVP integra in una totale interdipendenza le sue componenti seguenti (l'esistenza di qualsiasi di queste
necessita delle altre ed esige la sua interconnessione):
cavit

zona

centro del sistema

osei

azurro

craniale

testa

nervoso

verticale

verde

pettorale

spalle

motorio-combustivo

frontale

rosso

digestiva

ventre

digestivo-circolatorio

laterale

ocra

urinaria

cintura

eliminatorio

rotatoria

violetto

pelvica

fianchi

riproduttivo-connettivo

centrale

Poich la cultura dispone solo dei concetti di testa e tronco e cervello e corpo, nasce l'idea che la testa
regga il tronco e il cervello governi il corpo. Certamente il cervello (sistema nervoso) riflette e coordina le
distinte attivit cellulari dei differenti sistemi organici e della loro psiche cellulare, per non regge la vita
dell'organismo.
Precisamente fu l'organismo delle distinte specie che, nel corso del processo evolutivo, promosse
l'apparizione e lo sviluppo della testa e del cerebro. I suoi milioni di cellule, della sua testa-troncomembra, stanno formando la CVP affinch rappresenti la sua vita.
Quando la CVP attiva ciascuno dei suoi cinque movimenti, si mobilizzano i muscoli propri di ciascuna
osei, unitamente alle vertebre specifiche in ciascuna cifosi e lordosi dell'asse vertebrale; si attivano gli
organi delle sue cavit e le zone corrispondenti del sistema nervoso e del cervello insieme alla psiche
particolare di ogni osei; e, a seconda delle necessit esterne, utilizza adeguatamente le sue membraestremit (braccia-mani e gambe-piedi nell'essere umano; zampe nei quadrupedi; ali e zampe negli
uccelli; pinne nei pesci).

L'azione di ogni osei nella pelvi umana

L'azione di ogni osei sulla pianta dei piedi

La CVP la rappresentanza del nostro organismo perch costituisce la sua massima organizzazione di
tutte le associazioni cellulari ed la struttura reggente della nostra vita implicando con una assoluta
interdipendenza le sue cinque modalit di espressione e le sue cinque capacit di reazione, le cinque + y (I-X).

La scoperta dello schema osei


Stabilendo la assoluta interdipendenza delle sue azioni nella CVP, vengono alla luce altre caratteristiche
essenziali di ciascuna osei:
Osei medulari-statiche e osei periferiche-dinamiche
La qualit medulare* caratterizza le osei verticale (I y II) e centrale (IX y X), che formano le cavit
cranica e pelvica, unite da un asse. I loro movimenti sono statici: ci permettono di rimanere
apparentemente immobili.
Invece, la qualit periferica propria della osei frontale, (V y VI), laterale (III y IV) e rotatoria (VII y
VIII), che formano, rispettivamente, le cavit pettorale, digestiva e urinaria, organizzate intorno alla
struttura medulare della CVP, strutturando il "forno vitale dell'organismo. I suoi movimenti sono
dinamici: ci permettono di spostarci nello spazio.
*(N.d.T.): medulare un termine perduto della lingua italiana. In spagnolo di uso corrente con il
duplice significato di midollare e essenziale. E' tuttavia di uso corrente, con la stessa doppia accezione,
nella lingua Rumena, alla nostra, storicamente collegata.
Osei f-e, osei bilaterale e osei circolare
Le osei verticale e frontale agiscono nel piano f-e, flesso-estensore o antero-posteriore.
La osei laterale opera nel plano bilaterale, perpendicolare al piano f-e.
Le osei rotatoria e centrale funzionano con una percezione circolare, dal piano f-e al piano bilaterale e
viceversa.

verde:

piano f-e

rosso: piano bilaterale


ocra: sentito circolare

Le tre regioni della CVP


La osei definisce tre regioni nella
CVP, in consonanza con il pianopercezione in cui si manifesta
l'azione delle cinque osei:
La regione f-e, della osei verticale
(f-e medulare e statica) e frontale
(f-e periferica e dinamica), occupa
"gli estremi cranico e caudale",
nella CVP generale: testa e cavit
pettorale-spalle, punta del coccige
e testa dei femori; in ogni cifosi e
lordosi della colonna: cervicali C1C2 e C7, dorsali D1-D4 e D12,
lombari L1 e L5.
La regione bilaterale, della osei
laterale (bilaterale periferica e
dinamica), occupa "la zona
media",
nella CVP generale: cavit
digestiva; in ogni cifosi e lordosi
della colonna: cervicale C4, dorsali
D6-D9, lombare L2.
La regione circolare, delle osei
rotatoria (circolare periferica e
dinamica) e centrale (circolare
medulare e statica), occupa le
"zone intermedie" tra gli estremi e
la parte media, soprattutto la "zona
penultima", nella CVP generale:
cavit urinaria e pelvica; in ogni
cifosi e lordosi della colonna:
cervicali C3 e C5-C6, dorsali D5 e
D10-D11, lombari L3-L4.

A differenza di pesci e rettili, che si muovono principalmente nel piano bilaterale, i mammiferi e gli
uccelli utilizzano principalmente il piano f-e. Questa differenza fu decisiva nel processo evolutivo delle
specie perch permise a questi ultimi di sviluppare il cervello, facendo coincidere nel medesimo piano f-e,
il proprio sistema nervoso (sempre avanti e alto in qualsiasi essere vivente) con il movimento generale
della CVP. La colonna vertebrale una delle manifestazioni culminanti di questa evoluzione: le sue
decisive "molle" (cifosi e lordosi) sono definite principalmente in questo piano f-e. In questo modo, in
ciascuna cifosi o lordosi (anche se qualsiasi articolazione vertebrale risponde a tutti i movimenti):

L'azione f-e maggiore negli estremi cranici e caudali, regione f-e (verde).
L'azione bilaterale pu essere maggiore solo nella zona media, regione bilaterale
(rosso).
L'azione circolare si realizza nelle zone intermedie tra estremi e zona media,
soprattutto la penultima zona (che ha la forza necessaria per costituire la base), regione
circolare (ocra).

La apofisi spinosa della vertebra segnala la regione che gli appartiene:


definiscono il piano f-e

evitano di definirlo

aspetto intermedio

Questa formazione della colonna vertebrale completa nella cifosi dorsale e nella lordosi cervicale;
semplificata nella lordosi lombare.
La incontriamo anche nella struttura delle membra (o estremit) e definisce anche la formazione
cerebrale. In definitiva, in qualsiasi zona dell'organismo, sempre si stanno riproducendo con esattezza le
tre regioni della CVP generale.
Regione f-e

Lobi encefalici frontale, parietale e occipitale, bulbo rachideo


e zona antero-superiore del mesencefalo;
nervi cranici 1-3 y 10-12

extremo cranico e extremo caudale


o bulbo rachideo

Regione bilaterale

Lobo encefalico insulare, zona limbica


e zona postero-inferiore del mesencefalo;
nervi cranici 4 y 5

parte media

Regione circolare

zona penultima

Lobo encefalico temporale, cervelletto e protuberanza;


nervi cranici 6-9 e parte del 5

Siamo di fronte ad una scoperta storica, opera di Haruchika Noguchi, riguardante:


- la struttura del movimento spontaneo o della osei,
configurata dalle cinque osei + y -, osei I-X;
- la struttura della interrelazione delle sue diverse attivit negli esseri viventi.
Questa struttura, adattabile a qualsiasi realt, sia essa fisica, biologica, psichica o sociale, costituisce
un nuovo modello o paradigma universale che chiamiamo schema osei.

La psiche che nasce nellorganismo


La psiche cellulare
solo una settimana dopo la fecondazione che le migliaia di cellule che ha generato la cellula fecondata
comincia a raggrupparsi in cinque tipi iniziali. Poich corrispondono a ciascuna delle cinque osei, li
denomineremo: cellule I-II, osei verticale; cellule V-VI, osei frontale; cellule III-IV, osei
laterale; cellule VII-VIII, osei rotatoria; cellule IX-X, osei centrale.
Ogni gruppo cellulare embrionario, nei suoi molteplici e complessi spostamenti, dispiega il movimento
della osei che gli ha dato origine e genera nuove cellule con cui creare i tessuti, le cavit e il sistema
organico delle sue osei. Le associazioni cellulari mostrano un comportamento specifico, percezione,
memoria e intelligenza che chiameremo psiche cellulare.
Le cellule I-II creano i neuroni del sistema nervoso, che si dedicano ad interpretare e coordinare distinte
informazioni per elaborare una pianificazione generale. Hanno bisogno di prendere distanza dalle altre
cellule per poter cos captare le informazioni nella loro globalit, come da lontano. Si associano tra loro in
uno stretto ordine gerarchico. Formano anche la vista, l'unico senso che percepisce gli stimoli senza
bisogno di un contatto. Con il movimento ascendente che gli proprio e la loro qualit medulare-statica,
manifestano una psiche cellulare osservatrice, distante e gerarchica, che chiameremo psiche cellulare
contemplativa.
Le cellule V-VI creano le cellule del sistema muscolare-locomotore e respiratorio, che si dedicano a
localizzare la funzione combustiva o metabolica. Sanno bene che deve essere efficace e realizzata il prima
possibile, trovando il cammino pi veloce e pi corto, unidirezionale: danno origine all'inserzione dei
muscoli, precedenza fino all'arrivo alle vie respiratorie, senza nessuna deviazione. Mostrano un calcolo
esatto e un uso spaziale efficace. Con il loro movimento unidirezionale in avanti e la qualit perifericadinamica, manifestano una psiche cellulare unidirezionale, pratica e efficace, che denominiamo psiche
cellulare pragmatica.
Le cellule III-IV creano le cellule del sistema assimilo-circolatorio, che si dedicano a ripartire l'alimento a
tutto l'organismo. Per questo, agiscono in base al gusto e si associano stabilendo una rete di
intercomunicazione bilaterale che permetta di animare in ogni momento l'organismo. Non obbediscono n
all'efficacia n all'ordine gerarchico ma allo stato di contentezza o discontento delle cellule. Sanno
giocare il ruolo di mediatrici, mettendo in comunicazione una parte dell'organismo con un'altra. Con il
loro movimento destra-sinistra e la loro qualit periferica-dinamica, manifestano una psiche cellulare
gustativa, comunicativa e mediatrice, che chiameremo psiche cellulare emozionale.
Le cellule VII-VIII creano le cellule del sistema urinario, che realizzano la funzione eliminatoria. Sanno
distinguere lo spazio o il proprio territorio, vigilando sulle sostanze nocive per l'organismo, rivedendo la
selezione effettuata, espellendo l'invasore, regolando la pressione e le forze debite e indebite, purificando
l'organismo e proteggendolo dai nemici. Con il loro movimento rotatorio e la loro qualit perifericadinamica, manifestano una psiche cellulare combattiva, territoriale e conclusiva, che denominiamo psiche
cellulare competitiva.
Le cellule IX-X creano le cellule del sistema riproduttivo, rigeneratore cellulare e connettivo soggiacente.
L'intensa vitalit permette loro di captare tanto la vita quanto la morte per poter realizzare la
rigenerazione cellulare. Sanno come stabilire contatti intercellulari multi-radiali per unire le diverse parti
dell'organismo, comunicare con le cellule da nucleo a nucleo, captare l'interiorit, e perpetuare la specie.
Lo fanno con tranquillit, nascoste nei distinti tessuti, esprimendosi solo quando arriva il momento. Con il
loro movimento cellulare multi-radiale e la loro qualit medulare-statica, manifestano una psiche cellulare
intima, profonda e assoluta, che denominiamo psiche cellulare affettiva.

La psiche
Nei vertebrati, la psiche delle cellule si interconnette al cervello e si riflette nelle attivit delle distinte
zone cerebrali, costituendo la psiche dell'organismo o dell'essere vivente.
Coordina ed esprime le necessit vitali interne ed esterne dei cinque grandi sistemi organici, attraverso il
midollo spinale o i nervi rachidei (soprattutto per le informazioni interne) e i cinque sensi o i dodici nervi
cranici (soprattutto per le informazioni esterne).
La psiche e la sua attivit cerebrale non qualcosa di indipendente dalle diverse attivit dell'organismo,
ma loro intimamente correlata. una delle attivit della osei.

Cinque osei + e
L'azione delle cinque osei + y - nella CVP
Quando la osei verticale + e - (I e II) agisce nella CVP, si attiva il sistema nervoso centrale con la sua
attivit biologica pianificatrice, l'espressione della psiche contemplativa e osservatrice e la realizzazione
del movimento ascendente: nel tendersi, erge la CVP verso l'alto e leggermente in avanti, stirando il collo;
nel rilassarsi, verso il basso e lievemente indietro, agendo fondamentalmente a partire da testa-collo e
dalla cavit cranica.
La sensibilit si focalizza sulla dimensione verticale del mondo e capta (in forma attiva in + e passivaintrovertita in - ) l'altibasso dell'onda, lo spazio globale, il tempo lontano, e la maggior quantit e variet
possibile di informazioni. (Vedi figura sotto).
osei verticale

tensine

distensione

Quando la osei frontale + e - (V e VI) agisce nella CVP, si attiva il sistema motorio-combustivo con la
sua attivit biologica metabolico-respiratoria, l'espressione della psiche pragmatica o efficace e la
realizzazione del movimento unidirezionale in avanti: nel tendersi, pone in modo retto la CVP
proiettandola in avanti e leggermente in alto, alzando le spalle: nel rilassarsi, indietro, abbassandole;
agendo fondamentalmente a partire dalle spalle e dalla cavit pettorale.
La sensibilit si focalizza nella dimensione frontale del mondo e capta (in forma attiva-estrovertita in + e
passiva-introvertita in - ) il ritmo di avanzamento dell'onda, lo spazio direzionale o lineare, il futuro
immediato e il percorso pi dritto, breve nel minor spazio possibile.
osei frontale

tensione

distensione

Quando la osei laterale + e - (III e IV) agisce nella CVP, si attiva il sistema digestivo-circolatorio con la
sua attivit biologica assimilo-circolatoria, l'espressione della psiche emozionale e mediatrice e la
realizzazione del movimento destra-sinistra: nel tendersi, inclina la CVP su di un lato; si rilassa
inclinandola nell'altro lato; agisce fondamentalmente a partire dalla zona media della schiena e della
cavit addominale.
La sensibilit si focalizza nella dimensione laterale del mondo e capta (in forma attiva-estrovertita + e
passiva-introvertita -) il timbro o l'armonico naturale dell'onda, spazio e tempo indefiniti relazionati a
gusto e disgusto, la comunicazione-convivenza con gli altri, passarsela bene o male ed essere contento e
animato o scontento e disanimato.
osei laterale

tensione

distensione

Quando la osei rotatoria + e - (VII e VIII) agisce nella CVP, si attiva il sistema eliminatorio con la sua
attivit biologica escretoria, l'espressione della psiche competitiva o conclusiva e la realizzazione del
movimento di torsione (rotatorio). Nel tendersi, la CVP si torce da un lato; si rilassa detorcendosi dal lato
opposto, agendo fondamentalmente a partire dalla cintura (giro vita) e dalla cavit urinaria.
La sensibilit si focalizza sulla dimensione rotatoria del mondo e capta (in forma attiva-estrovertita + e
passiva-introvertita -) l'intensit variabile dell'onda, lo spazio-tempo prossimo, lo spazio vitale minimo o
quello del proprio territorio, la pressione degli stimoli vicini e la necessit di resistere o difendersi di
fronte a loro.
osei rotatoria

tensione

distensione

Quando la osei centrale + e - (IX e X) agisce nella CVP, si attiva il sistema riproduttivo con la sua attivit
biologica di rigenerazione cellulare, l'espressione della psiche affettiva e assoluta e la realizzazione del
movimento intero-esteriore (multi radiale): nel tendersi, compatta la CVP verso il suo centro, verso il
basso e leggermente avanti; si rilassa proiettandola verso l'esterno, in alto e leggermente indietro; agisce
fondamentalmente a partire dai fianchi e dalla cavit pelvica.
La sensibilit si focalizza nella dimensione centrale del mondo e capta (in forma attiva-introvertita in + e
passiva-estrovertita in -) la densit dell'onda, lo spazio e il tempo infiniti, l'interiorit del proprio essere e
gli stimoli esterni che vi penetrano, la forza multiradiale e assoluta dell'unione con il nostro nucleo, gli
altri esseri come bisognosi di aiuto vitale (l'esempio pi rappresentativo sono i nostri figli), la vita e la
morte.

osei centrale

tensione

distensione

Il predominio dell'attivazione di una o un'altra osei dipende dal momento e dalle circostanze. Per
esempio, un mammifero alza il collo-testa per rispondere a qualcosa di molto lontano; pone retta e verso
avanti la CVP per avanzare; muove lateralmente la CVP e si mostra contento; lotta contro un invasore con
la forza di torsione della sua CVP; o compatta la CVP nel periodo degli amori.
Pu dipendere anche dai diversi condizionamenti avuti durante la vita. L'influenza del condizionamento,
nell'attivazione di una o un'altra osei, maggiore nell'essere umano dovuta alla speciale capacit di
apprendimento della naturalezza dell'uomo sapiens sapiens e al fatto che ognuno nasce con la
predominanza di alcune osei, fenomeno che chiamiamo taiheki.

La percepcione dello spazio di ciascuna osei

osei verticale

osei frontale

osei laterale

osei rotatoria

osei centrale

La psiche umana e il desiderio vitale


La manifestazione della vita una costante alternanza tra tensione e distensione. Quando questo
movimento cessa, sopraggiunge la morte. Per rispondere alle necessit vitali, tanto interne come esterne,
si attivano alcune osei, sempre in assoluta interdipendenza con le restanti. A questa attivazione naturale,
autonoma e autogena, daremo il nome di tensione A. Si rilassa nel soddisfare la necessit vitale che la
origin.
In qualunque specie dotata di CVP, la tensione A di una osei implica l'attivazione unificata e naturale del
suo sistema organico, funzione biologica, serie di muscoli, zona cerebrale e specifica attivit psichica.
Quest'ultima per singolare nell'essere umano. In un lontano passato la specie umana cominci a
costruire degli utensili, ponendo in evidenza l'apparizione del divampare del cosciente o coscienza.
Una delle conseguenze fu che l'energia vitale non venne pi utilizzata per la sopravvivenza del momento,
ma per incrementare la propria attivit cerebrale e psichica; con tale intensit che gli uomini primitivi in
un solo milione di anni triplicarono il volume del cervello.
Questo processo progressivo di conversione energetica fu accompagnato da un evento eccezionale e
senza precedenti nell'evoluzione delle specie: la stabilit costituzionale della testa. La testa umana riposa
in equilibrio da se stessa, in cima all'asse della CVP, grazie alla speciale formazione orizzontale del
cranio con la prima vertebra cervicale, realizzata nel piano f-e. Fu completata con l'uomo sapiens sapiens,
circa cinquantamila anni fa, insieme alla liberazione delle mani, la postura bipeda, la strutturazione
circolare e orizzontale della pelvi e l'utilizzo di tre punti di appoggio della pianta dei piedi. Inglobiamo
questo insieme di trasformazioni con il concetto di equilibrio f-e cranico.
Rappresent il culmine di un processo evolutivo del sistema nervoso e del cervello, chiaramente
apprezzabile nei vertebrati. Per la prima volta nella storia dell'evoluzione, l'attivit cerebrale e psichica
godettero di una chiarezza percettiva ed espressiva realmente unica e rivoluzionaria, che ha dato luogo
all'apprendimento e alla cultura.
L'equilibrio f-e cranico

Questa speciale attivit psichica fa s che la tensione A nell'essere umano sia intensa e complessa in
paragone alle altre specie. La chiameremo desiderio vitale.
Il desiderio vitale la complessa rappresentazione o espressione nella psiche dell'essere umano delle
necessit vitali del suo organismo, della sua tensione A, canalizzata in una o un'altra osei, tanto nella sua
modalit attiva (+) che passiva (-):
la tensione A verticale

genera

il desiderio di pensare

la tensione A frontale

genera

il desiderio di agire

la tensione A laterale

genera

il desiderio di comunicare

la tensione A rotatoria

genera

il desiderio di lottare

la tensione A centrale

genera

il desiderio di amare

A causa della totale interconnessione delle cinque osei:


Quando la tensione A si distribuisce nella osei verticale genera il desiderio di pensare; il desiderio
di agire solo mentalmente; il desiderio di comunicare spiegando le cose; il desiderio di lottare con il
raziocinio; il desiderio di amare la filosofia pura.
Quando la tensione A si distribuisce nella osei frontale genera il desiderio di agire; il desiderio
di pensare come arrivare quanto prima ad una meta; il desiderio di comunicare mediante l'esito dei
risultati; il desiderio di lottare attraverso l'efficacia delle azioni; il desiderio di amar sentire ci che
avanza.
Quando la tensione A si distribuisce nella osei laterale genera il desiderio di comunicare per mezzo di ci
che gradevole; il desiderio di pensare a come partecipare a ci che di moda; il desiderio di agire per
passarsela bene andando di qui o di l; il desiderio di lottare per mezzo della bellezza esterna; il desiderio
di amare sentirsi accompagnato.
Quando la tensione A si distribuisce nella osei rotatoria genera il desiderio di lottare; il desiderio
di pensare a come ampliare o difendere la propriet; il desiderio di agire per vigilare ogni dettaglio della
propriet; il desiderio di comunicare mediante l'ostentazione del potere; il desiderio di amare sentire la
grandezza della propriet.
Quando la tensione A si distribuisce nella osei centrale genera il desiderio di amare; il desiderio
di pensare a ogni membro della famiglia; il desiderio di agire secondo una vibrazione interna, che ci porti
a sentire quella degli altri e quella universale; il desiderio di comunicare tanto con le persone quanto con
le cose a partire dal nucleo del loro essere; il desidero di non lottare, quanto avere confidenza o odiare.
La manifestazione di ciascun desiderio vitale implica anche "quella di una intensa suscettibilit,
preoccupazione e paura derivanti dalla possibilit di una sua non realizzazione", che sperimentiamo in
determinate dimensioni della psiche spontanea.

La respirazione pettoventrale
Si forma intorno alle "molle" della colonna vertebrale, implicando un muscolo involontario in modo
speciale, il diaframma, e un altro muscolo, essenzialmente volontario, il serrato posteriore.
La respirazione petto ventrale spontanea ed la massima organizzazione per la regolazione spontanea
della coordinazione CVP che fondamentalmente strutturata da un'associazione naturale tra:
cosciente e non cosciente;
- movimento volontario e involontario;
- sistema nervoso autonomo neurovegetativo e centrale.
In questo modo si regola l'interdipendenza fisica e psichica di tutte le attivit delle cinque osei + y -,
riflettendo fedelmente lo stato della CVP e il grado di blocco della sua manifestazione spontanea. Per
esempio, si tende ed accorcia di fronte ad una preoccupazione profonda; si rilassa ed approfondisce
quando la stessa si risolve. Quando la respirazione sorge profondamente dal basso ventre e il petto si apre
con naturalezza, la tranquillit psichica e la salute fisica si mantengono. La medicina tradizionale,
occidentale o orientale, sa che gli infermi, tanto fisici come psichici, respirano male. Poich l'attuale
studio sull'organismo ci porta subito alla biochimica, alcuni affermano che, per la vita, la cosa pi
importante sia l'ossigeno. Dalla prospettiva osei, comprendiamo invece che pi decisivo il movimento
dell'organismo per respirare; e, se questo manca, a ben poco servir l'abbondante ossigeno della
campagna o della montagna.

L'ampiezza della respirazione pettoventrale esige la flessibilit del diaframma,


organizzato in relazione alla "molla" della cifolordosi della colonna vertebrale

L'ampiezza tra una vigorosa tensione e un profondo rilassamento il fondamento della vita. Per si perde
a causa della sovraeccitazione permanente di alcuni tessuti (sempre accompagnata dalla TPE della
vertebra D7, livello medio del diaframma, dove confluiscono tutti i movimenti). La perdita di questa
ampiezza respiratoria implica la perdita della salute fisica e psichica.
Abituata ad osservare da millenni lo stato dell'organismo in cui questa perdita si produce, la medicina
cinese (assimilata in quella giapponese tradizionale) stabil i quattordici meridiani (pi sei aggiuntivi),
chiamandoli "canali energetici ancestrali", e li utilizz come bave per la diagnosi e l'applicazione dei suoi
diversi metodi curativi.
La scoperta dello schema osei ci rivela nitidamente in che cosa questi consistono.
I due ultimi meridiani, presenti solo nella CVP, sono di naturalezza medulare e statica:
- Il dorsale generale (13) una parte della regione f-e medulare, osei verticale.
- Il ventrale generale (14) una parte della regione circolare medulare, osei centrale.
Segnalano le zone delle due osei di struttura medulare della CVP e le loro rispettive attivit biologiche:
pianificatrice e di rigenerazione cellulare.
I meridiani 1-12, presenti tanto nella CVP come nelle sue membra, sono di naturalezza periferica e
dinamica:
- Lo yang luminoso della mano, yang luminoso del piede, yin oscuro della mano e lo yin oscuro del
piede sono parte della regione bilaterale periferica, osei laterale.
- Il grande yang della mano, il gran yang del piede, il grande yin della mano e il grande yin del
piede fanno parte della regione f-e periferica, osei frontale.
- Il piccolo yang della mano, il piccolo yang del piede, il piccolo yin della mano e il piccolo yin del
piede sono parte della regione circolare, osei rotatoria.
Queste tre serie di quattro meridiani segnalano le zone delle osei della struttura periferica della CVP e le
loro rispettive attivit biologiche del forno vitale: assimilo-circolatoria, combustivo-respiratoria,
escretoria.
Meridiani luminoso yang mano, luminoso yang piede, oscuro yin mano
e oscuro yin piede: una parte della regione bilaterale periferica, osei laterale

Lo schema osei ci rivela come i quattordici meridiani segnalino l'interconnessione esistente tra le zone
dell'organismo che ciascuna osei ha generato e facilita la seguente relazione con le conoscenze
occidentali:
Le recenti investigazioni scientifiche sullo sviluppo dell'embrione ci permettono di osservare
l'apparizione dei cinque gruppi cellulari embrionari, corrispondenti alle cinque osei, e come l'azione di
ognuna vada creando le differenti parti dell'organismo.
Lo sviluppo di ciascun gruppo cellulare embrionale si realizza seguendo rigorosamente quei canali
energetici ancestrali e vitali che la saggezza cinese ha intuito da millenni. La medicina cinese inizia il suo
lavoro curativo considerando che un qualche cortocircuito nella intercomunicazione vitale dei meridiani
il responsabile della perdita della salute e del blocco dell'ampiezza della respirazione petto-ventrale. I suoi
metodi curativi si applicano per risolvere questo cortocircuito e ripristinare la coordinazione adeguata e
vitale.
La scoperta della osei e dello schema osei ci mostra che questo cortocircuito riflette la perdita di
coordinazione CVP, causata dal blocco-dissociazione del suo movimento spontaneo.

La manifestazione spontanea inibita


La testa non funziona in modo autonomo, ma in accordo con le necessit vitali o lo stato concreto degli
altri componenti della CVP, alla quale appartiene. La sua capacit di pensare riflette l'associazione
naturale tra psiche e soma e tra cosciente e non cosciente. Per esempio, nasce in modo spontaneo e
cosciente il desiderio di:
Pensare in solitudine, in un ambiente silenzioso, quando l'attivazione della testa dovuta
all'attivit cellulare non cosciente dei neuroni;
camminare liberamente, senza essere disturbati, quando si attivano le spalle dovuto all'attivit non
cosciente delle cellule muscolari;
ridere, piangere, chiacchierare e comunicare con qualcuno, quando stimolata la zona median del
petto per l'attivit non cosciente delle cellule che formano l'apparato digestivo e il sistema
circolatorio;
occuparsi delle persone a noi vicine, per fare in modo che non manchi loro niente, quando entra
forza nella regione della cintura per mezzo dell'azione non cosciente delle cellule che formano il
sistema organico eliminatorio;
amare, condividere in modo viscerale, pensare unicamente alla famiglia o a qualcosa di assoluto,
quando si chiude o si apre il bacino per mezzo dell'attivit non cosciente delle cellule connettive
del sistema riproduttivo.
Quando questi desideri naturali si vedono frustrati, si reprimono o inibiscono, le regioni della CVP che
prima erano attivate, conoscono una tensione parziale eccessiva o TPE: l'attivazione, tensione A
(autogena), delle diverse cellule-tessuti che originarono il desiderio, non possono pi alternarsi con la loro
specifica distensione. Se l'inibizione prosegue, questa TPE non si rilasser n con il riposo n con il sonno
e proceder all'indurimento dei tessuti e ad un' accorciamento della respirazione petto-ventrale. Questo
accade in relazione alla sovraeccitazione permanente di determinate zone cerebrali, unitamente
all'ossessione della psiche corrispondente. La nostra salute ne risente.
Anche se hanno la loro importanza stanchezza o impatti fisici e psichici, tuttavia l'inibizione del desiderio
vitale rimane la principale causa della TPE e della perdita della nostra salute.
Quando appaiono i disturbi e successivamente, le infermit, desideriamo curarci e ricorriamo alla
medicina o anche alle terapie alternative. il momento in cui dimentichiamo che siamo nati, cresciuti e
siamo vivi grazie all'intelligenza e forza vitale del nostro organismo, lo stesso che genera la nostra
manifestazione spontanea e soffre del suo blocco.
Poich la cultura non ha ancora sufficientemente incontrato la manifestazione spontanea, non ha ancora
potuto percepire che l'intenso "stancarsi" della forza vitale di ogni essere umano la causa interna
principale della perdita della salute. Poich si investigano solamente le cause esterne delle malattie e i
risultati vengono diffusi in massa dai mezzi di comunicazione, si estesa l'idea che gli agenti patogeni
esterni o le circostanze siano l'unica causa della perdita della salute.
Tuttavia, la realt che quotidianamente soffriamo gli effetti della TPE:
nella sua manifestazione fisica: eccessiva attivit e fatica-debilitazione o indurimento di
determinati cellule-tessuti, che implicano l'accumulazione di sostanze tossiche e la perdita
dell'associazione naturale con altre cellule-tessuti dell'organismo;
nella sua manifestazione psichica: sovraeccitazione e ossessione di una determinata psiche, dovuta
all'attivazione permanente di determinate zone cerebrali, relazionate con le cellule-tessuti e regioni
della CVP che gli appartengono.
La tensione parziale eccessiva soggiace a molti fenomeni che si qualificano come infermit. Per renderci
conto della TPE e percepirne il suo accumulo, risultano decisive le semplici pratiche di katsugen undo e

yuki e le seguenti osservazioni.


Le difese spontanee della nostra naturalezza di fronte alla TPE
Il nostro organismo ci avvisa di un indebito accumulo di TPE (esige che il nostro cosciente, che si
dissociato dal non cosciente, lo percepisca) e lo diminuisce per mezzo di crampi, tosse, mucosit,
singhiozzo, alterazioni cutanee, dolori diversi, vomito, diarrea, minzione non limpida, traspirazione
maleodorante e, soprattutto, per mezzo del raffreddore. Queste "anomalie" consistono in uno spontaneo
incremento dell'attivazione di determinate zone del nostro organismo per risolvere uno stato interno
anomalo e preservare la salute. Si tratta del processo A (autonomo) della TPE.
D'altro lato, a mano a mano che la TPE va progredendo, raggiungendo distinti gradi, grazie
all'interdipendenza vitale di tutte le componenti della CVP e delle cinque osei, distinte da quella che
inizialmente la origin, il nostro organismo trasferisce la tensione eccessiva in altre zone e ad altre osei,
per affrontarla e compensarla. Per esempio, noi conteniamo le emozioni ponendo forza nelle spalle; la
stipsi di tanto in tanto compensata dalla diarrea, il desiderio sessuale frustrato si allevia con la frequente
minzione. Lo schema osei ci permette di riscoprire le distinte modalit di realizzare una difesa o un
trasferimento della tensione eccessiva. Li chiameremo risorse naturali per affrontare la TPE.
Osservare il processo A della TPE e queste risorse naturali ci evidenzia che la nostra salute non consiste
nella mera assenza di anormalit, quanto nella vigorosa capacit di poterle vivere e superare.
L'accumulazione della TPE e l'azione del nostro organismo per risolverla qualcosa che appartiene alla
naturalezza umana.

Il dialogo tra cosciente vestito


e il cosciente spontaneo
In molti esseri viventi, la tensione che nasce dall'organismo, tensione A, implica un'attivit psichica e
cerebrale. L'organismo umano realizz la "conversione energetica" e "l'equilibrio f-e cranico",
sviluppando il cosciente: la sua attivit vede il cosciente associato al non cosciente (la maggior parte delle
attivit cellulari dell'organismo).
Il cosciente sempre educato in un modo o in un altro, dando origine al cosciente vestito, frequentemente
distinto dal cosciente spontaneo. Nell'espressione psichica dell'essere umano, sempre abbiamo una
fluttuazione o movimento pendolare tra queste due zone del cosciente:
Il pensiero ordinato e l'immaginazione;
Intelligenza allenata e l'intelligenza spontanea;
la psiche istruita che maneggia la CVP, dominandola, e la psiche spontanea che nasce dalla CVP,
in una naturale associazione tra cosciente e non cosciente.
Questa differenza e il gioco o dialogo tra queste due parti del cosciente sono presenti e attive in
qualunque momento della nostra vita.
L'incremento eccessivo di questa differenziazione fa scomparire la naturale associazione tra cosciente
spontaneo e cosciente vestito e si produce la loro dissociazione. Nasce il conflitto interno: la persona si
rende conto dell'ossessione che ha invaso la sua mente, per rimane impotente. Una parte del soggetto
entra in conflitto con un'altra parte di se stesso: un'area del cosciente percepisce che un'altra area di se
stesso ossessionata intensamente da ansiet, angustia, claustrofobia, dispersione, cavillazione o euforia;
non pu conviverci e soffre.
L'individuo rimane impotente di fronte alla forza della sua stessa vita, che si manifesta in modo ossessivo
e intensissimo, localizzato in una tensione parziale eccessiva. Questa forza vitale, internamente

sovraeccitata, questo desiderio represso o inibito non si manifesta in modo qualunque, ma in modo
singolare per l'essere umano, l'unico che unisce, per propria conformazione naturale, i meccanismi del
cosciente e del non cosciente, del volontario e dell'involontario. La virt della nostra naturalezza si radica
nel cosciente o coscienza, che ci permette di restare fuori dagli stretti processi fisici dell'organismo. Per,
non considerando che proprio questa capacit psichica a nascere dall'organismo umano e abusandone,
non ci rendiamo pi conto che i numerosi problemi si producono perch eccessiva l'area del nostro
cosciente che non percepisce come, nell'organismo, nasce e rinasce un determinato tipo di tensione A.
Se la parte vestita disconosce quella non vestita, la tensione A passer ad uno stato di tensione parziale
eccessiva, TPE.
Se l'individuo la osserva, potr alternarla con la necessaria distensione.
Se la ignora, rimarr permanentemente inibita e un giorno si esprimer in forma problematica.
Questo processo ci che soggiace nel fondo di molte infermit di cui soffre l'uomo attuale: non si tratta
della dissociazione tra cosciente e il subcosciente o incosciente, ma di quella che esiste all'interno del
cosciente stesso, tra la sua zona vestita (non associata e spesso in opposizione al non cosciente) e la sua
zona spontanea (associata naturalmente al non cosciente). Non stiamo parlando di totale unificazione, ma
della necessit vitale di osservare questa differenza e il gioco o dialogo tra entrambe. Per fare ci, risulta
decisivo tenere in conto la nostra attivit psichica spontanea, che nasce nella vita del nostro organismo.

Osei e Taiheki
La particolare manifestazione della osei in ogni individuo o
taiheki
L'area vestita del cosciente relativamente facile da identificare se conosciamo il grado di istruzione, la
storia, cultura ed educazione di una persona. Per qual il contenuto specifico dell'area non vestita del
cosciente? Le scoperte di Haruchica Noguchi sul movimento spontaneo (la osei) e la sua struttura (lo
schema osei) sono illuminanti: il contenuto psichico del cosciente spontaneo dipender dalla osei in cui,
in ogni momento, si canalizza il desiderio vitale o tensione A.
Questa canalizzazione non dipende solamente dall'esigenza dello stimolo o circostanza che vive il
soggetto. Si deve soprattutto al predominio, in pi o in meno, ci alcune delle cinque osei, determinato
ereditariamente, cio dovuto al condizionamento congenito che Noguchi denomin taiheki: a seconda
dell'individuo, la tensione A si canalizza preferenzialmente in determinate associazioni cellulari e zone
dell'organismo; si attivano le regioni della CVP e delle membra, il movimento, il sistema organico, la
funzione biologica, la sensibilit e l'attivit psichica e cerebrale corrispondenti alle sue osei dominanti.
Il taiheki comporta un vantaggio e uno svantaggio al medesimo tempo. Nella misura in cui una
specializzazione, incrementa la capacit dell'individuo a reagire in questa dimensione del mondo quando
le circostanze lo esigono. Nella misura in cui diventa una parzializzazione, limita le sue capacit di
percezione e risposta nelle cinque dimensioni, le cinque osei + e - , che sempre sono presenti in
qualunque situazione.

Il predominio della osei verticale,

oseis (+) I

Il predominio della osei laterale,

oseis (+) III

(-) IV

Il predominio della osei frontale,

oseis (+) V

(-) VI

Il predominio della osei rotatoria,

oseis (+) VII (-) VIII

Il predominio della osei centrale,

oseis (+) IX

Taiheki e condizionamento post-natale

y (-) II

(-) X

La dominanza di una osei per abitudine o per taiheki


In ogni persona, l'uso preferenziale di una o un'altra osei per mantenere il proprio equilibrio vitale
condizionato anche da altri molti fattori:
la mancanza di attenzione nella prima infanzia pu stimolare le osei -;
la repressione nell'infanzia pu attivare la osei + di ribellione e la torsione della CVP;
avere fratelli pu facilitare la osei laterale o, al contrario, fortificare la osei verticale, frontale o
centrale;
l'ambiente di citt o di paese possono attivare rispettivamente la osei verticale e il collo o la osei
rotatoria e la cintura;
il successo o il fallimento negli studi e nella professione possono potenziare le osei +, nel primo
caso, o le osei - , nel secondo;
i problemi nel rapporto di coppia possono creare complesse attivazioni conflittuali delle osei;
lo sportivo, il musicista o il matematico, per la loro attivit professionale, possono sviluppare,
rispettivamente, la osei frontale e il sistema motorio, la osei laterale e il sistema simpatico o la osei
verticale e il sistema nervoso centrale;
anche i traumi fisici possono determinare il maggior uso di una osei rispetto ad un'altra (per
esempio, il fatto che una gamba sia pi corta dell'altra attiva l'uso della osei laterale e debilitando
un lato della CVP).
Come distinguere se la maggiore attivazione di una o sei dovuta ad un'abitudine acquisita
dall'organismo per rispondere alle circostanze della sua vita o al predominio di alcune osei per taiheki?
La distinzione non semplice e richiede una attenta e aperta osservazione; quando si tratta del primo
caso, l'attivazione della osei parziale: la mobilizzazione della sua psiche specifica non si ripercuote
sull'attivit organica o fisica non cosciente n sulle sue parti o regioni dell'organismo; al contrario,
l'attivazione di alcune sue regioni organiche non si ripercuote sulla psiche particolare. Quando la
manifestazione di una osei dovuta al taiheki dell'individuo, la sua attivazione globale: si manifesta in
tutte le sue attivit energetiche (motoria, fisica e biologica, cerebrale e psichica); nel cosciente e nel non
cosciente; in tutte le regioni della CVP e delle membra.
Realizzare questa distinzione di grande valore e, in determinate circostanze, decisiva per la vita-salute
dell'individuo o per la comunicazione interpersonale. Alcune volte si pu stabilire rapidamente, per, in
generale, richiede un lungo e attento processo di osservazione.
In definitiva, osservare il taiheki di qualunque persona una preziosa opportunit per comprendere
l'immenso significato della scoperta di Haruchika Noguchi: "la originale e irripetibile espressione della
vita e la sua struttura (la osei e lo schema osei) nella naturalezza di ogni essere umano".

Taiheki verticale
Predominio congenito della osei verticale: taiheki alto-basso, tipi
uno e due
Quando predomina per taiheki l'attivazione della osei verticale + (I), si genera questo tipo di costituzione
fisica:
La testa molto grande; il volto ampio presenta l'aspetto di un triangolo invertito, dovuto allo sviluppo
della parte cranica e al minor sviluppo della zona buccale e mandibolare. Il collo lungo, robusto e ben
eretto. Le spalle non sono particolarmente sviluppate. La CVP generale si mostra molto allungata ed
eretta. Le natiche sono piccole. Le membra superiori e inferiori sono corte, sottili e non molto forti.
Invece le mani, i piedi e in special modo, le dita sono lunghe, grandi e forti.
Questa costituzione si attiva dalla parte dorsale dovuto al fatto che la tensione A si distribuisce in questa
osei, azionando, tra gli altri tessuti, la serie verticale di muscoli, guidata dal trapezio.
La osei verticale - (II), predominante per taiheki, ci mostra una costituzione simile al caso anteriore:
si attiva dalla parte ventrale dovuto al fatto che la tensione A si canalizza in quella, attivando la medesima
serie di muscoli, rappresentata dallo sternocleidomastoideo. La caratteristica contrattiva, passiva o
difensiva della tensione di questo muscolo fa s che il forte collo si veda ora pi sottile e le piccole natiche
pi cadenti, se paragonate al caso anteriore.

predominio della osei verticale + predominio della osei verticale Quando la tenuando la tensione accumulata per non aver potuto vivere o esprimere il desiderio della
psiche contemplativa, diviene tensione parziale eccessiva, appaiono:

fatica cerebrale e desiderio esagerato di dormire;


indurimento dei tessuti organizzati intorno alle vertebre C1, D1, L1 e D7;
nodo nel centro della bocca dello stomaco che limita la respirazione pettoventrale;
impotenza causata da mancanza di attivit pelvica;
pizzicore in tutta la pelle, senza nessuna alterazione visibile;
lieve gastrite cronica (solo nel caso di predominio della osei II).

A livello psichico, si esprime un'ossessione di questa indole:


eccessiva paura in relazione alla perdita dell'onore o della ragione o nel non potersi mostrare
corretto e giusto;
cavillazione (solo in caso di predominio della osei II).

Taiheki frontale
Predominio congenito della osei frontale: taiheki avanti-dietro,
tipi cinque e sei
Quando predomina per taiheki l'attivazione della osei frontale + (V), si genera questo tipo di costituzione
fisica:
prevale la formazione delle spalle e della cavit pettorale. La testa mostra il suo sviluppo particolare nella
parte frontale. Il viso ha una forma squadrata per l'aspetto della testa, con un gran sviluppo mandibolare.
Il collo robusto posto in cima al tronco, proiettandosi retto in avanti, nel piano f-e. il volume del torace
si estende in sentito bilaterale. Le anche sono piccole e strette. Le natiche presentano una lieve
prominenza all'indietro e una notevole mobilit e resistenza. La CVP generale ha la forma di un triangolo
invertito (vista anteriore), a causa delle anche strette e le spalle molto sviluppate e larghe come un
appendiabiti. Le membra superiori e inferiori sono larghe e molto sviluppate muscolarmente. Le mani, i
piedi, le dita e tutte le articolazioni (gomiti, polsi, ginocchia, caviglie, ecc.) sono molto resistenti per la
caratteristica muscolare della CVP e delle membra in generale. Tutta la costituzione si mostra nervosa,
muscolare e di tipo atletico.
Questa costituzione si attiva dalla parte dorsale dovuto al fatto che la tensione A si distribuisce in questa
osei, attivando, tra gli altri tessuti, la serie frontale dei muscoli, promossa dal complesso maggiore,
angolare, dorsale largo e pettorale maggiore.
La osei frontale - (VI) predominante per taiheki origina una costituzione simile al caso anteriore con le
seguenti differenze:
le spalle, molto sviluppate e aperte nel caso del predominio della V, in questo si presentano serrate in
avanti e in dentro. L'estensione del volume del torace nel piano bilaterale minore. La forma di triangolo
invertito si mostra in grado minore.
Questa costituzione si attiva a partire dalla parte ventrale perch la tensione A si distribuisce in questa
osei, attivando, tra gli altri tessuti, la medesima serie frontale di muscoli, promossa dalla parte anteriore
della porzione longitudinale del largo del collo, scaleno medio, pettorale minore e l'angolare in relazione
con il psoas maggiore.

predominio della osei frontale + predominio della osei frontale Quando la tensione accumulata per non aver potuto vivere o esprimere il desiderio della psiche
pragmatica diventa tensione parziale eccessiva, appaiono:

fatica o pesantezza muscolare generale;


indurimento dei tessuti organizzati intorno alle vertebre D3-D4 e L5, che crea dolore di schiena;
nodo nel centro della bocca dello stomaco che limita la respirazione pettoventrale;
desiderio di riposare e dormire, dovuto alla TPE delle spalle;

asma lieve e cronica (solo con predominio della VI).


A livello psichico, si esprime un'ossessione di questo tipo:
ansiet o ossessione imprigionata da una sovreccitazione interna di un'attivit cerebrale affrettata
in tutto;
eccessiva paura o inquietudine costante che non si sa da dove venga, ma che si relaziona con la
respirazione bloccata al livello delle spalle, senza che sorga dal basso ventre (agitazione
paragonabile a quella che tutti sperimentiamo quando abbiamo bisogno di evacuare).

Taiheki laterale
Predominio congenito della osei laterale:
taiheki destra-sinistra, tipi tre e quattro
Quando predomina per taiheki l'attivazione della osei laterale + (III), si genera questo tipo di
costituzione fisica:
mette in evidenza la formazione dell'addome (cavit digestiva), che tende a sporgere in avanti.
La testa in generale piccola e mostra il suo maggior sviluppo dalla parte delle tempie e non della
cuspide. Il viso ovale per il poco sviluppo mandibolare rispetto alla sua parte media (definita tra gli
occhi e la bocca e tra le narici e le orecchie). Il collo si presenta molto fine.
Le spalle sembrano cascanti, come se non esistessero. Il torace estende il suo volume nel piano f-e e
assomiglia un poco a quello di una colomba (dovuto alla poca intensit del movimento f-e dei vari tessuti,
che lo inclina in avanti e lo piega lievemente sull'addome). La schiena presenta una grande curva o
prominenza verso dietro nella parte media (regione bilaterale della cifosi dorsale), che fa s che testa e
collo appaiano piegati in avanti anche se, in realt, sono inclinati verso destra o sinistra.
Le natiche tendono a essere voluminose, ma senza forza muscolare. In generale, membri superiori e
inferiori sono molto fini. Il secondo dito di mani e piedi tende a essere pi grande degli altri quattro.
La pelle presenta un colore specialmente bianco (i vasi sanguigni sono abitualmente contratti) e
impressiona il contrasto quando arrossiscono.
Si apprezza una differenza considerevole di formazione tra il lato sinistro e il destro e predomina l'aspetto
curvilineo generale.
Questa costituzione si attiva dalla parte dorsale per il fatto che la tensione A si distribuisce in essa,
azionando, tra gli altri tessuti, la serie bilaterale di muscoli (formati intorno alla regione bilaterale di
ciascuna cifosi e lordosi della colonna), promossa dall'ilio-costale e dal complesso minore coordinati al
retto maggiore dell'addome.
La osei laterale - (IV) predominante per taiheki produce una costituzione generale simile al caso
anteriore, ma con certe differenze:
l'addome non sporge in avanti, le spalle non sono cascanti e la schiena non si curva tanto indietro. Le
spalle tendono a restare alzate e mostrano una forma squadrata, per senza forza muscolare. La pelle pi
rossa (i vasi sanguigni sono dilatati abitualmente) e impallidisce in alcuni momenti.

Questa costituzione si mobilizza a partire dalla parte ventrale dovuto al fatto che la tensione A si
canalizza in quella, attivando, tra gli altri tessuti, la medesima serie di muscoli promossa dal complesso
minore, lo scaleno posteriore e la parte laterale della porzione longitudinale del largo del collo in
relazione con l'iliocostale e il retto maggiore dell'addome.

predominio della osei laterale + predominio della osei laterale Quando la tensione accumulatasi per non aver potuto vivere o esprimere il desiderio della psiche
emozionale diventa tensione parziale eccessiva, appaiono:
indurimento dei tessuti organizzati intorno alle vertebre C4, D6-D9 e L2, che crea dolori di
schiena;
nodo da un lato della bocca dello stomaco che limita la respirazione petto ventrale;
anomalie diverse sperimentate in un solo lato del corpo;
problemi digestivi come costipazione e diarrea;
nausea, accompagnata da disagio viscerale, vertigini puramente cerebrali, non accompagnate da
malessere del ventre;
alterazione cardiaca: tachicardia (III predominante) e aritmia (IV predominante);
alterazione sanguigna: diabete (III predominante); anemia, mancanza di ferro e scarsit di piastrine
(IV predominante); e altri problemi circolatori;
alterazione cutanea (grani);
riniti;
molto frequentemente, mal di testa.
A livello psichico, appaiono distinti tipi di ossessione:
tendenza alla euforia (III predominante) o alla depressione (IV predominante);
rabbia o collera senza causa esterna;
angustia emozionale o ossessione imprigionata dalla sovreccitazione interna di un'attivit
cerebrale preoccupata di essere graditi o di non piacere;
panico nel restare soli.

Taiheki rotatorio
Predominio congenito della osei rotatoria: taiheki di torsione, tipo
sette e otto
Quando predomina per taiheki l'attivazione della osei rotatoria + (VII), si genera questo tipo di
costituzione corporea:
Prevale la formazione orizzontale della zona della cintura (vista di lato) che, in realt torta e fa in modo
che lo sia tutta la CVP generale. La testa presenta un volume importante nella zona temporale. Il viso ha
uno zigomo pi pronunciato, la narice e la bocca torti, entrambi gli occhi differenti e un orecchio situato
pi in alto dell'altro. Il collo appare corto per la torsione che trascina la testa in basso rispetto al tronco.
Cammina contorcendo le natiche perch avanza con il braccio sinistro insieme all'anca destra e il braccio
destro con l'anca sinistra. Globalmente l'anca grande e forte. Nella formazione delle membra, si nota un
certo rigonfiamento delle articolazioni.
Questa costituzione si attiva a partire dalla parte dorsale e costale dando impulso alla torsione in avanti
dovuto al fatto che la tensione A si distribuisce in essa azionando, tra gli altri tessuti, la serie muscolare
rotatoria, promossa dall'obliquo inferiore dell'addome e dagli spleni.
La osei rotatoria - (VIII) predominante por taiheki origina una costituzione simile al caso anteriore,
anche se non cos compatta ma pi rilasciata e inclinata lievemente indietro.
Si attiva dalla parte ventrale e interna e si torce indietro, per il fatto che la tensione A, canalizzata in
questa, aziona la medesima serie rotatoria di muscoli, promossa dall'obliquo superiore dell'addome, gli
obliqui del largo del collo e gli obliqui anteriori del collo e della testa.

predominio della osei rotatoria + predominio della osei rotatoria Quando la tensione accumulata per non aver potuto vivere o esprimere il desiderio della psiche
competitiva diventa tensione parziale eccessiva, appaiono:
Indurimento dei tessuti organizzati intorno alle vertebre C3, C5, D5, D7, D10 e L3; dolore o
disturbi delle stesse e delle articolazioni, specialmente il gomito e la caviglia;
nodo ad un lato della bocca dello stomaco, relazionato alla TPE del lato opposto dell'anca, che
blocca la respirazione petto ventrale;
mal di testa o emicrania;
insufficienza eliminatoria e accumulazione di acido urico, relazionata alla torsione della CVP, che
forza tutte le articolazioni e a fenomeni di artrosi e gotta;
alterazione auditiva (acufeni dell'orecchio interno, imperfetta regolazione nell'udire un suono reale
mezzo tono pi alto o pi basso e sordit);
otiti, sinusiti, amigdalite, cistiti (nelle donne), problemi di prostata (negli uomini); e alterazione
della pressione arteriale massima (VII predominante) o della minima (VIII predominante).
A livello psichico, si esprimo ossessioni di vario tipo:

rabbia o stato collerico senza causa esterna;


angustia possessiva o ossessione intrappolata dalla sovreccitazione interna di un'attivit cerebrale
orientata alla propriet delle cose e delle persone;
eccessiva paura di non poter vincere o di perdere ci che si conquistato;
contrariare su tutto (VIII predominante).

Taiheki centrale
Predominio congenito della osei centrale: taiheki aprire-chiudere,
tipo nove e dieci
Quando predomina per taiheki l'attivazione della osei centrale + (IX), si genera questo tipo di
costituzione fisica:
Tutto compatto, denso e piccolo. Prevale la formazione della zona pelvica con le natiche molto grandi e
sporgenti in alto. La testa non molto grande e con una protuberanza dietro le orecchie. Il collo, grosso e
forte, mostra in modo accentuato la curvatura in avanti della sua lordosi, sprofondando la zona
posteroinferiore dentro il tronco (come una tartaruga che ritira la testa dentro il carapace). Nella CVP
generale, che presenta la forma di un triangolo (fianchi grandi, spalle e testa compatti), la curvatura della
cifolordosi risulta accentuata. Nella zona lombare la quarta vertebra tende a essere molto spostata in
avanti (nella posizione generalmente occupata dalla terza). Le membra sono compatte. Il femore lungo.
Le caviglie particolarmente resistenti. Le mani e i piedi piccoli.
Questa costituzione si attiva dalla parte ventrale ( l'unica eccezione delle osei +) per il fatto che la
tensione A si canalizza azionando, tra gli altri muscoli, la serie centrale, promossa dallo psoas minore,
trasverso dell'addome e la fascia (tessuto connettivo muscolare) in generale, in relazione con i
paravertebrali, creando una veloce vibrazione interna.
Alla osei centrale - (X) che predomina per taiheki corrisponde una costituzione di questo tipo:
Tutto largo, denso (anche se non come nel caso precedente) e grande. Mette in evidenza la formazione
pelvica, grande e larga. Anche la testa grande (anche se non si nota tanto, in relazione alla dimensione
pelvica). Il collo molto grosso, senza molta forza muscolare. Le spalle sono larghe, anch'esse senza
forza muscolare. Anche la CVP generale si forma in modo molto ampio (questo fatto la causa principale
di obesit, quando questa si manifesta). In generale anche le membra, mani e piedi risultano grandi, pur
senza forza tendinea. Le caviglie sono particolarmente fragili e soffrono di frequenti distorsioni. Salvo
questo ultimo dettaglio, questa formazione generale presenta una naturalezza forte che non soffre
frequentemente di indisposizioni o disturbi.
Questa costituzione si attiva dalla parte dorsale (al contrario degli altri casi di taiheki - ), per il fatto che la
tensione A si distribuisce in questa osei di taiheki azionando, tra i vari tessuti, la medesima serie centrale
di muscoli promossa dal muscolo grande dorsale e la fascia.

predominio della osei centrale + predominio della osei centrale -

Questo tipo di naturalezza umana perde il suo vigore nel non poter vivere la sessualit o nel perdere
confidenza con se stessi, come inibizione della psiche affettiva. Tutto questo si traduce in una tensione
parziale eccessiva, che produce:
indurimento e lassit legamentosa dei tessuti organizzati intorno alle vertebre C6, D11 e L4 e
conseguente dolore alla colonna;
nodo nel centro della bocca dello stomaco, che limita la respirazione pettoventrale;
fenomeno tumorale generale e cancro (dovuto alla sovreccitazione delle cellule connettive, anche
se non costituisce l'unica causa);
asma (che porta direttamente al soffocamento);
impotenza relazionata al complesso.
E, a livello psichico, esteriorizza distinte ossessioni:
complesso, fobia o ossessione intrappolata dalla sovreccitazione interna di un'attivit cerebrale che
pensa all'unione intima con le persone in termini assoluti ed eterni;
ossessione egocentrica o odio (IX predominante) e incapacit di concentrarsi in qualcosa o
dispersione (X predominante).

Taiheki e condizionamento post-natale


La distinzione tra taiheki e condizionamento postnatale
L'utilizzo preferenziale di una o di un'altra osei, che realizza ogni individuo, si realizza anche per altri
svariati fattori:
la mancanza di attenzione nella prima infanzia pu stimolare le osei -;
la repressione nell'infanzia pu attivare la osei + di ribellione e la torsione della CVP;
avere fratelli pu facilitare la osei laterale o, al contrario, fortificare la osei verticale, frontale o
centrale;
l'ambiente di citt o di paese possono attivare rispettivamente la osei verticale e il collo o la osei
rotatoria e la cintura;
il successo o il fallimento negli studi e nella professione possono potenziare le osei +, nel primo
caso, o le osei - , nel secondo;
i problemi nel rapporto di coppia possono creare complesse attivazioni conflittuali delle osei;
lo sportivo, il musicista o il matematico, per la loro attivit professionale, possono sviluppare,
rispettivamente, la osei frontale e il sistema motorio, la osei laterale e il sistema simpatico o la osei
verticale e il sistema nervoso centrale;
anche i traumi fisici possono determinare il maggior uso di una osei rispetto ad un'altra (per
esempio, il fatto che una gamba sia pi corta dell'altra attiva l'uso della osei laterale e debilitando
un lato della CVP).
Come distinguere se la maggiore attivazione di una osei dovuta ai condizionamenti postnatali o al
taiheki?
La distinzione non semplice e richiede una attenta e aperta osservazione; quando si tratta del primo
caso, l'attivazione della osei parziale: la mobilizzazione della sua psiche specifica non si ripercuote
sull'attivit organica o fisica non cosciente n sulle sue parti o regioni dell'organismo; al contrario,
l'attivazione di alcune sue regioni organiche non si ripercuote sulla psiche particolare. Quando la
manifestazione di una osei dovuta al taiheki dell'individuo, la sua attivazione globale: si manifesta in

tutte le sue attivit energetiche (motoria, fisica e biologica, cerebrale e psichica); nel cosciente e nel non
cosciente; in tutte le regioni della CVP e delle membra.
Realizzare questa distinzione di grande valore e, in determinate circostanze, decisiva per la vita-salute
dell'individuo o per la comunicazione interpersonale. Alcune volte si pu stabilire rapidamente, per, in
generale, richiede un lungo e attento processo di osservazione.
In definitiva, osservare il taiheki di qualunque persona una preziosa opportunit per comprendere
l'immenso significato della scoperta di Haruchika Noguchi: "la originale e irripetibile espressione della
vita e la sua struttura (la osei e lo schema osei) nella naturalezza di ogni essere umano".

Katsugen Undo
la partecipazione del cosciente nel movimento spontaneo
La nostra rivoluzionaria naturalezza umana ci offre una meravigliosa possibilit: accompagnare con la
nostra coscienza il movimento spontaneo. Nel katsugen, il nostro cosciente presta una semplice attenzione
al movimento spontaneo della nostra CVP. Poich diretta espressione delle cinque osei + e - ,
approfondendolo, recuperiamo allo stesso tempo il vigore delle loro distinte attivit energetiche: motorie,
biologiche e psichiche.
Il movimento spontaneo cessa solo quando la vita termina. Da quando nasciamo, ci permette di
recuperare la coordinazione della CVP nonostante il suo blocco. Questa capacit va per debilitandosi
man mano che si incrementa la TPE e con questa, la dissociazione tra cosciente vestito e cosciente
spontaneo. Chiunque sa che spesso abbiamo recuperato la vitalit e la salute grazie al movimento
spontaneo del nostro organismo: sbadigli, eruttazione, vomito (che ci libera da un alimento nocivo),
movimenti che realizziamo senza rendercene conto (e ci permettono di recuperare la vitalit delle zone
inerti), risposte istintive (che si salvano da un pericolo), determinate associazioni di idee (che ci fanno
sentire di nuovo la voglia di vivere?)
Noguchi si rese conto di questa capacit rivitalizzante del movimento spontaneo della nostra CVP e ne
propose la sua pratica con il nome di katsugen undo.
Ci si pu iniziare alla pratica con alcuni esercizi preparatori o senza, lasciando che esca il nostro e proprio
movimento spontaneo: basta andare a cercare un movimento grato e automatico tra C, V e P. A volte
molto dinamico e altre, quasi statico. Al ravvivarsi la tensione A, rimasta inibita per la frustrazione del
desiderio vitale, si attivano le zone organiche dove era diminuita l'ampiezza del movimento. Questa
rinnovata mobilit dei tessuti ristabilisce il corretto funzionamento della rispettiva attivit biologica. A
livello psichico esprimiamo ricordi, sensazioni, sentimenti e idee relazionate al desiderio non realizzato.
Il movimento rinnovato delle cellule-tessuti di queste zone, genera distinti fenomeni di purificazione
dell'organismo, che ci permettono di eliminare le sostanze tossiche che abbiamo accumulato, a causa del
loro blocco. Gli organi interni realizzano meglio la loro funzione e la nostra psiche recupera la sua
sensibilit naturale.
In questa progressiva coordinazione delle differenti parti della CVP, sentiamo come zone eccessivamente
tese cominciano a rilassarsi mentre altre, debilitate, si attivano. Percepiamo la nostra tendenza particolare
ad accumulare la TPE nelle medesime zone fisiche e con la medesima sovreccitazione psichica, che
corrispondono al nostro taiheki. Recuperiamo anche l'associazione naturale tra il nostro cosciente
spontaneo e quello vestito, ristabilendo il dialogo nell'interiorit del nostro cosciente e tra le distinte
attivit non coscienti del nostro organismo.
Recuperiamo una flessibilit, dimenticata o perduta nelle diverse circostanze della nostra vita, che ci

permette
di vivere in modo conforme alla nostra naturalezza,
di percepire con maggior ampiezza la realt e la relazione con gli altri,
di comprendere e rispettare la loro e la nostra manifestazione spontanea unica.

Yuki
la partecipazione del cosciente nella comunicazione spontanea
La nostra rivoluzionaria naturalezza ci offre un'altra meravigliosa possibilit: quella di accompagnare
con la nostra coscienza la comunicazione con la sensibilit spontanea. Nella pratica di yuki, prestiamo
attenzione alla comunicazione con la sensibilit spontanea di un'altra persona e di noi stessi,
coinvolgendo il cosciente, soprattutto attraverso le mani.
La liberazione delle mani fu essenziale nel processo di conversione energetica che speriment la nostra
specie. Senza questo, non avremmo potuto costruire strumenti, questione chiave per l'incremento della
nostra attivit psichica e lo sviluppo della coscienza e della cultura. Nessuna altra specie ebbe questo tipo
di evoluzione. La partecipazione delle mani incrementa la comunicazione con la nostra propria sensibilit
e quella degli altri e la sua precisione perch sono, in se stesse, uno strumento diretto del cervello e della
nostra coscienza.
Di fatto, tutti conoscono la loro partecipazione in questa comunicazione: nel provare dolore di stomaco o
di denti, ci viene spontaneo porre la mano sul ventre o sulla mascella. Sentendo il collo rigido, senza
pensarci, collochiamo le dita su questa zona. Nei momenti in cui ci sentiamo deboli, come se mancasse
forza nel bassoventre, lo premiamo con tutto l'avambraccio. Se proviamo tristezza, qualcosa in noi fa che
portiamo la mano nel centro del petto. Quando un bambino riflette durante un compito, mette le mani
sulla testa. Se dobbiamo consolare una persona, istintivamente poggiamo la mano sulla schiena.
Rimettiamo a letto un ammalato tenendolo per mano?
Questa capacit istintiva ed esclusiva della nostra naturalezza stata ed utilizzata con altri approcci e
altri obiettivi (curativi, energetici, spirituali). Per Noguchi si rese conto che, semplicemente
accompagnando con le mani la sensibilit del nostro organismo, questo recupera l'ampiezza e la ricchezza
della sua manifestazione spontanea.
La pratica di yuki si realizza su qualsiasi parate della CVP e delle membra. Quando si realizza con
un'altra persona, la pratica pi frequente quella in cui il recettore si sdraia a pancia in gi e l'attore,
seduto al suo lato sinistro, pone le mani sulla schiena. L'attitudine dell'attore quella di percepire la
sensibilit del mondo dell'altra persona e comunicare con lei, lasciando che le sue mani si collochino l
dove vengono guidate dalla propria intuizione e sensibilit. L'attore percepisce lo stato dell'organismo del
recettore: la sua respirazione, la vibrazione interna, calore o freddo, il grado di indurimento dei tessuti, lo
stato della sua psiche? Il recettore sente una certa rigidit del suo asse (che non avrebbe sentito senza le
mani dell'attore sulla schiena) e, allo stesso tempo, comincia a percepire uno stato gradevole nelle zone
fisiche e organiche dove le mani poggiano e una calma nella sua psiche ?
Man mano che avanza la pratica, l'attore comincia a percepire e porre le mani verso le zone con maggior
tensione e la medesima comunicazione lo guida verso una maggiore precisione. Il recettore comincia a
notare anche come e dove si accumulata la TPE nell'organismo e si risveglia il desiderio di recuperare
l'ampiezza del suo movimento. Quando, durante questa comunicazione, viene raggiunta una
coordinazione di entrambe le sensibilit (nel ritmo, vibrazione, respirazione, pressione, angolo, zona ?) le
zone che hanno accumulato la TPE sperimentano un incremento della loro attivazione, recuperando in
questo modo un movimento naturale. Proprio per questo, non per un atto intenzionato a rilassare o

riequilibrare, di alleviare dolore, curare o guarire, ma solo per una semplice concentrazione, i tessuti e gli
organi recuperano la loro mobilit, e l'attivit psichica a loro associata, diminuisce la sua sovreccitazione.
La persona sente uno stato naturale del proprio essere, recuperando vitalit e salute.
Le pratiche di katsugen e di yuki sono molto semplici e non richiedono n grande tecnica n conoscenze
previe, ma solo di recuperare e coltivare una capacit che tutti abbiamo e che ci propria. Finalmente, in
entrambi i casi, non pretendiamo nulla, solo incontrare e accompagnare con il nostro cosciente il
movimento e la sensibilit spontanei della nostra particolare naturalezza umana.
Gyoki
una pratica tradizionale dell'Oriente: significa esercitare il ki. Si realizza in diverse maniere, alcune
semplici e facili, altre complesse e molto metodizzate che, in definitiva, pretendono di recuperare
l'ampiezza naturale della respirazione petto ventrale, che tende ad accorciarsi per il problema della TPE.
Nella cultura seitai, praticandolo insieme a katsugen undo e yuki, si converte in qualcosa di realmente
semplice.

La prospettiva seitai
La pratica di katsugen, yuki e gyoki, insieme all'osservazione delle osei nella vita quotidiana, ci
permettono di scoprire il nostro movimento spontaneo originale e come si manifesta il suo blocco, tanto
fisicamente che psichicamente, in se stessi e negli altri.
Consapevole di questa necessit di ogni essere umano e dell'assenza della prospettiva seitai nella cultura
umana, Noguchi fond il Seitai, come una societ culturale, per coltivare in modo collettivo la
manifestazione spontanea della nostra naturalezza.
Nelle differenti sessioni collettive e seminari, creiamo uno spazio per recuperare la flessibilit del nostro
movimento spontaneo; affinch il katsugen, il yuki e il gyoki sorgano in modo spontaneo nel nostro
quotidiano; per condividere la nostra esperienza con la pratica; per approfondire collettivamente la
percezione della nostra manifestazione spontanea.
Nell'attenzione individualizzata, si stabilisce una comunicazione orientata in modo che la persona senta,
nel proprio organismo, con la maggior precisione possibile, dove si localizza la tensione parziale
eccessiva e percepisca lo stato concreto dello stancarsi della propria naturalezza, affinch nasca
spontaneamente il desiderio di recuperare il proprio movimento.
Posto che ogni persona tende a identificarsi con una parte o un'altra del cosciente vestito, culturalmente
educato, la prospettiva seitai pretende il recupero del cosciente spontaneo e il gioco flessibile di entrambe
le zone del cosciente. Nei suoi ultimi anni di vita, Noguchi era solito definire le pratiche di katsugen undo
e yuki come semplici e validi forme per stabilire un "dialogo interiore".
Quando appaiono anomalie o infermit, il Seitai le considera come opportunit per sentire il blocco della
manifestazione spontanea e orienta le pratiche e l'attenzione personalizzata a risolverle o alleviarle,
allontanandosi per sempre dall'atto terapeutico.
Le circostanze in cui si sviluppa la vita di ciascun essere umano sono distinte e complesse. Il Seitai aspira
a che ogni individuo possa esprimere con la maggior ampiezza possibile, la propria originale e irripetibile
naturalezza. La modalit e la forma precisa di manifestarla nella propria realt quotidiana pu scoprirle
solo la persona stessa.
La cultura seitai d speciale importanza a che le future generazioni possano utilizzare la zona vestita del

cosciente per potersi esprimere con maggior chiarezza e affinch la cultura possa partecipare senza
conflitto a questo gigantesco processo evolutivo che inizi nell'Universo milioni di anni fa.
La rivoluzionaria naturalezza della specie umana uno dei suoi risultati, straordinario, per non superiore
a quello di altre specie. Ognuna di queste ha aspetti meravigliosamente peculiari, che abbiamo sempre
bisogno di conoscere meglio per comprendere il movimento spontaneo della vita.
Coltivare la nostra manifestazione spontaneo un assunto fondamentalmente empirico: include molti
aspetti, in relazione alla vita-valute, con se stessi, con la comunicazione con gli altri, con la cultura e il
mondo, che solo si conoscono e comprendono nella sperimentazione quotidiana e nell'arco degli anni:
Risulta difficile esprimere con il linguaggio questi vissuti che ci connettono con l'essenza di ogni
persona, anche se, a livello empirico, nel sentirli appaiano tanto evidenti e reali.
La scoperta di Haruchika Noguchi sulla osei e la struttura del movimento spontaneo o schema osei e la
prospettiva che da l parte, con la pratica di katsugen, yuki e gyoki, una valida guida affinch ogni
persona possa dispiegare e comprendere, da se stessa, il proprio movimento e quello degli altri.
In definitiva, la fondazione del Seitai, nato solamente cinquant'anni or sono, semplicemente l'inizio di
una nuova prospettiva sociale e culturale per conoscere, comprendere e vivere con maggior pienezza la
nostra meravigliosa naturalezza umana.

Haruchika Noguchi e Seitai Kyokai


Gi da molto giovane, Haruchika Noguchi fu un terapeuta
tradizionale molto rispettato. Nacque nel 1912, in Giappone, l'unico
paese Orientale che, per propria iniziativa, ha avviato una profonda
europeizzazione della propria cultura e societ, a partire dalla fine del
secolo XIX. In questo contesto particolare, seppe combinare le
moderne conoscenze occidentali con la millenaria saggezza orientale,
grazie alla sua eccezionale capacit intuitiva di osservazione: nello
stesso tempo in cui ide le pratiche di katsugen undo e yuki, osservava
come si manifesta il movimento spontaneo nella naturalezza umana,
arrivando a scoprire, dopo due decadi di lavoro e di studio, la struttura
che adotta il nostro organismo. Solo in quel momento - 1943-44 - cre
la parola seitai(regolare o coordinare il corpo o organismo) e chiam
con questo nome tanto i suoi metodi quanto l'Associazione
("Mantenimento della salute con metodi naturali"), che diresse per
svariati anni. Constat cos il singolare posto che il seitai ha a livello
mondiale e all'interno della terapeutica tradizionale giapponese.
Anche se la maggior parte delle sue esposizioni fu orale e ristretta ad
assunti della vita quotidiana, espresse le sue scoperte in alcuni piccoli libri, a met degli anni 50:
Heiko yokyu no ni hoko

Le due direzioni del desiderio equilibratore

Gohoko no shigueki han osei

Le cinque dimensioni della capacit vitale di reazione agli stimoli

Ninguen no tankyu

Nuova investigazione sull'essere umano

E posteriormente:
Taiundo no kozo

La struttura del movimento spontaneo

Facendosi strada intanto, la consapevolezza che il suo approccio e le sue scoperte non debbano rimanere
ristrette al campo terapeutico, arriv a realizzare qualcosa di inaudito: trasferirel'Associazione Terapia
Seitai al campo culturale e adoperarsi in modo che venga riconosciuta dal Ministero di Scienza ed
Educazione del Giappone fondando, nel 1956-57, la Societ Giuridica Seitai (Shadan Hojin Seitai
Kyokai).
Riassume la vita del maestro questo pensiero che defin con il concetto di "zensei":
Il sonno profondo esiste solo per chi vive intensamente.
Esiste una morte serena solo per chi ha vissuto in questo modo.
Cos visse (ad esempio, durante cinquant'anni, senza mai prendersi un giorno di riposo) e cos mor nel
1976, coerente fino in fondo ai suoi insegnamenti.
L'eredit del maestro cura dei suoi figli e discepoli nell'attuale Seitai Kyokai: www.seitai.org

Katsumi Mamine Miwa


Seitai di Barcellona
Katsumi Mamine Miwa (1944) ebbe l'enorme privilegio
di apprendere direttamente da Haruchika Noguchi. Sviluppa
l'attivit seitai a Barcellona a partire dal 1972. Conobbe la
cultura seitai negli anni della sua fondazione, collaborando
attivamente con un gruppo di giovani appassionati
all'approccio del maestro Noguchi, tra i quali si trovavano i
suoi figli.
A partire dal vissuto delle pratiche e la riflessione sulle
conoscenze che da queste derivano, sempre si meravigli
che qualcosa di cos tanto semplice e fondamentale per la
nostra vita non si insegnasse nelle scuole di tutto il mondo.
Nello stesso tempo, nell'attenzione che dedicava a migliaia
di persone, comprovava l'enorme validit della cultura seitai.
Vivendo questa esperienza personale e professionale, si domandava perch Haruchika Noguchi e il Seitai
non fossero arrivati ad essere conosciuti ampiamente dalla cultura attuale: la prima difficolt sta nel fatto
che l'attivit seitai si orienta al sapere empirico, che si origina nella pratica e nel vissuto esperienziale.
Poich risulta personale e soggettivo, diventa difficile trasmetterlo con precisione. Tuttavia, Noguchi si
sforz sempre di comunicare la prospettiva seitai e le sue scoperte innovative non solo ai suoi allievi, ma
a tutta la societ. Non pot risolvere questa difficolt perch la lingua giapponese ha il vantaggio di essere
molto elastica, per l'inconveniente di essere poco rigorosa. Durante quindici anni, Katsumi Mamine
utilizz le stesse espressioni del suo maestro, fino a rendersi conto che la loro traduzione diretta non
poteva trasmettere l'autentica levatura delle sue idee e prospettive. Allo stesso tempo comprese che la
cultura, orientale e occidentale, era carente dei termini appropriati per poter esprimere le scoperte di
Noguchi.
Per creare nuovi concetti che permetteranno di comunicare non nitidezza la portata reale della cultura
seitai, si rese conto che era opportuno confrontare le sue scoperte (in modo speciale la osei e lo schema
osei) con le valide conoscenze sulla naturalezza umana che tanto la scienza attuale quanto la tradizionale
medicina cinese hanno accumulato nel corso degli anni. In questo sito web, si presenta, per la prima volta,
l'esposizione del Seitai che Katsumi Mamine ha elaborato nel corso di pi di venticinque anni.
Si tratta di una rinnovata esposizione della cultura seitai:
estremamente fedele, fino al pi piccolo dettaglio, a quella originale del maestro
Haruchika Noguchi;
con la coerenza necessaria affinch la sua scoperta possa convertirsi in unanuova
eredit culturale per l'Umanit;
con la semplicit sufficiente affinch qualsiasi persona possa percepire e coltivare da se
stessa il proprio movimento spontaneo e rispettare la sua originale ed irripetibile
manifestazione.
Qualunque tema affronti, la cultura seitai fa sempre affidamento sulle sue semplici pratiche di
katsugen undo e yuki e di osservazione delle osei.
*Il dojo centrale di Seitai Barcelona si trova in Avenida Repblica Argentina n 28, esc. dcha., pral. 1,
08023 Barcelona.

You might also like