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Il nuovo accordo tra Unione Europea e

Stati Uniti per la protezione dei dati:


Privacy Shield _ marzo 2016
In ottobre 2015, la Corte di Giustizia europea ha stabilito che il Safe Harbour, accordo siglato nel
1998 ed entrato in vigore nel 2000 che permetteva il trasferimento di dati appartenenti a
cittadini europei negli Stati Uniti, non pi valido perch non rispetta la legge europea sulla
privacy, non proteggendo adeguatamente i consumatori. A conferma di ci, negli ultimi anni
venuto alla luce uno scandalo, rivelato da Edward Snowden, che ha dimostrato come gli Stati
Uniti si siano resi responsabili di enormi violazioni della privacy di migliaia persone, statunitensi
e non.
La legge sulla privacy europea proibisce che i dati dei cittadini siano trasferiti fuori dai confini
dellUnione, con leccezione di trasferimenti di dati in localit protette da adeguati sistemi di
sicurezza, anche operati da compagnie private. In questo contesto, il Safe Harbour era un
accordo che prevedeva la possibilit, per compagnie americane, di trasferire in luoghi sicuri i
dati europei, permettendo loro di autocertificarne la sicurezza. Questo sistema stato messo in
discussione durante un processo, durato pi di due anni, promosso dallattivista austriaco Max
Schrems.
LUnione Europea si trovata dunque a dover stringere un nuovo accordo con i partner
statunitensi per la protezione dei dati sensibili. Per questa ragione, marted 1 marzo 2016 la
Commissione Europea ha pubblicato il testo del nuovo accordo tra Stati Uniti e Unione
Europea, il cosiddetto Privacy Shield, che prevede nuovi obblighi pi stringenti per le
imprese a proteggere i dati degli utenti nonch un controllo pi serrato sul rispetto di tali
obblighi da parte delle autorit.
Inoltre, secondo la Commissione, il nuovo accordo sar oggetto di una revisione annuale per
garantire che le aziende americane rispettino la regolamentazione europea e il Governo
statunitense non intraprenda nuove azioni di sorveglianza di massa, come accaduto nel recente
passato.
Nel nuovo testo appena presentato si individuano anche gli organismi che dovranno vigilare
sullapplicazione delle norme contenute nellaccordo: per gli Stati Uniti saranno il Dipartimento
del Commercio e la Commissione federale per il commercio, per lUnione Europea il
monitoraggio sar affidato ai Garanti europei per la protezione dei dati.

Laccordo va nella giusta direzione, accentuando le misure a protezione dei dati e


migliorando sensibilmente la tutela dei consumatori: si prevede, infatti, che laccesso ai dati
personali per operazioni di sicurezza nazionale sia limitato e, per questo, vengono disegnati
precisi meccanismi di controllo per evitare grandi violazioni di dati.
Una delle novit pi importanti introdotte nel nuovo Privacy Shield la nomina di un difensore
civico indipendente al quale i cittadini europei potranno chiedere di aprire un fascicolo se
sospettassero che i loro dati personali siano stati violati o usati illegalmente. Il fascicolo potr
essere aperto a seguito di un ricorso presentato da cittadini europei e deve concludersi entro 45
giorni con un accordo con limpresa imputata tramite una soluzione extragiudiziale. Se questa
via non dovesse funzionare, si pu ricorrere a un meccanismo di arbitrato che ha il compito
di emettere una sentenza esecutiva.
Il testo pubblicato dalla Commissione deve ora passare al vaglio di un comitato di
rappresentanti degli Stati membri e delle autorit europee per la protezione dei dati, per poi
approdare al Collegio dei commissari, che avranno lultima parola. A quel punto laccordo
arriver in Parlamento e, se approvato, al Consiglio europeo.

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