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Storia

SCOPRIRE IL PASSATO, CAPIRE IL PRESENTE

n107

MENSILE Austria, Belgio, Francia, Lussemburgo, Portogallo, Spagna 8 - Germania 11,50 - Svizzera CHF 10,80 - Svizzera Canton Ticino CHF 11,40 - Canada CAD 11,50 - USA $ 11,50

Yamato

1945: la regina
delle corazzate
diventa kamikaze

LUOGHI PERSONAGGI CREATURE

I PIU GRANDI

TATUAGGI

Larte di incidersi
il corpo. Dalla
mummia di tzi a
Winston Churchill

MISTERI
SVELATI

Roma crudele
Le congiure
di Lucilla, figlia,
moglie e sorella
di imperatori

SETTEMBRE 2015
4,90 in Italia

Sped. in A.P. - D.L. 353/03 art.1, comma 1, DCB Verona

ISOLA DI PASQUA LE AMAZZONI


IL TESORO DEL DUCE LA MASCHERA
DI FERRO LA SINDONE DI TORINO...
FOTOROMANZI

ALTRO CHE SERIE TV! NEL


DOPOGUERRA FECERO
SOGNARE GLI ITALIANI

NORDISTI & SUDISTI


LE VERE CAUSE DELLA
GUERRA CIVILE CHE
INSANGUIN LAMERICA

MALEPAROLE

LE PAROLACCE ERANO GI
NEL VOCABOLARIO DI
EGIZI, GRECI E ROMANI

IN EDICOLA IL NUOVO FOCUS STORIA COLLECTION

LE INVASIONI BARBARICHE

Goti, Longobardi,
obardi, Franchi, Vichinghi: le storie delle popolazioni venute dal nord, guerriere e primitive, che fecero dellItalia
una terra di razze e misero sotto assedio Roma, ma anche le gesta dei grandi generali che provarono a fermarli fino al fatidico
476, il capolinea per lImpero romano. E infine il vero erede di Roma: il cristianesimo e la nascita dellEuropa moderna allalba
del Medioevo. Tutto in un nuovo imperdibile numero da collezione!

FOCUS STORIA COLLECTION. STORIA E STORIE DA COLLEZIONE.


Disponibile anche in versione digitale su:

107
settembre 2015

focusstoria.it

Storia

Jacopo Loredan
direttore

IN PI...

12 IlANTICHIT
tradimento
di Lucilla

Figlia e moglie di
imperatori, tent di
fare uccidere il fratello
Commodo. Per paura
di perdere potere.

LEEMAGE/MONDADORI PORTFOLIO

utti i libri di Storia


che non contengono menzogne sono
mortalmente noiosi,
scriveva Anatole France, premio
Nobel per la letteratura 1921. Una
certa dose di invenzioni e di fantasia,
sosteneva infatti lo scrittore francese,
necessaria per rendere digeribile
laridit dei fatti. Ma, come vedrete
in questo numero del giornale, vero
anche lopposto: risultano altrettanto
affascinanti le ricerche storiche che
svelano la verit, quella nascosta
dietro i miti (e, perch no,
le menzogne) del passato. A che
cosa servivano le pietre
di Stonehenge? Dove vivevano le
Amazzoni? Da dove arriva la Sindone
di Torino? esistito lo yeti? I Maya
sapevano scrivere? Che fine ha fatto
loro di Dongo? Seguiteci in questa
cavalcata estiva attraverso i misteri
pi coinvolgenti di ogni epoca. E le
loro sorprendenti spiegazioni.

18 LaNOVECENTO
corazzata
In unopera del
400, Art e i suoi
cavalieri: ma quel re
realmente esistito?

DIETRO LA STORIA
34
Le Amazzoni svelate

Dietro al mito cerano le guerriere delle steppe asiatiche. Esistite davvero.

40

Misteri precolombiani
Inca, Aztechi, Maya: gli enigmi risolti dagli archeologi (e quelli irrisolti).

46
Il sudario della discordia

La versione degli storici e degli scienziati sulla Sacra Sindone.

52

Archeoindagini
I misteri svelati (o quasi) sui pi discussi siti e reperti archeologici.

58
Smascherati

R UBRICHE
4 LA PAGINA DEI LETTORI

Dallantichit in poi, i gialli e i personaggi avvolti nel mistero.

62

6 NOVIT & SCOPERTE

8 TRAPASSATI
ALLA STORIA

Veri mostri
Sono nel nostro immaginario, ma che cosa nascondono certe leggende?

9 AGENDA

64

10 MICROSTORIA
76 PITTORACCONTI
78 DOMANDE & RISPOSTE

Codice segreto
Chi ha redatto (e perch) il Manoscritto Voynich? Risponde la matematica.

68

80 CURIOSARIO
81 SCIENZA & SCIENZIATI

CI TROVI ANCHE SU:

Il tesoro del duce


Ecco che fine hanno fatto i beni sequestrati a Mussolini a Dongo nel 1945.

110 FLASHBACK
In copertina: una regina amazzone e le colossali statue dellIsola di Pasqua.
BRITISHMUSEUM/SCALA, GETTY IMAGES

kamikaze

La giapponese Yamato
e la sua missione
suicida del 1945.

INQUINAMENTO
24 Impronta
sapiens

sullambiente
Come luomo con
lagricoltura ha
plasmato la Terra.

QUOTIDIANA
26 VITA
Maleparole

Il turpiloquio vecchio
quanto la Storia, ma
nei secoli cambiato.

GRANDI TEMI
84 Nordisti
contro

sudisti

La guerra civile che


nell800 ha spaccato in
due gli Stati Uniti.

COSTUME
92 Telenovelas

di carta

Nel Dopoguerra,
i fotoromanzi fecero
sognare milioni di
italiani. Ecco perch.

DITALIA
98 IlSTORIE
treno

della morte

3 marzo 1944: in
Basilicata, la nostra
pi grande tragedia
ferroviaria.

102 30MODEsecoli di
tatuaggi

Lantichissima
pratica, da simbolo di
ribellione a body art.
3

LA PAGINA DEI LETTORI


Inviateci opinioni, idee, proposte, critiche. Pubblicheremo le pi interessanti oltre a una selezione
dei commenti alla nostra pagina Facebook. (www.facebook.com/FocusStoria). Scrivete a
Focus Storia, via Battistotti Sassi 11/a, 20133 Milano o alle-mail redazione@focusstoria.it

Ritengo che questo avvenimento,


oltre che a me, sia sconosciuto
a molti vostri lettori, e potrebbe
essere oggetto di un prossimo
numero della vostra rivista.

Dipinto ottocentesco che


raffigura uno scontro navale del
1751. Lo specifica un lettore.

BRIDGEMANART/MONDADORI PORTFOLIO

Nando Cilimbini,
San Benedetto Po (Mantova)

Pirati e veneziani
Desidero fare una precisazione
in merito allarticolo Adriatico
segreto (Focus Storia n 105). Alle
pagine 86-87 raffigurata una
battaglia navale, che la didascalia
illustra come uno scontro fra navi
ottomane e imbarcazioni saracene. In realt si tratta di un olio su
tela del 1823, dipinto dal veneziano Vincenzo Chilone, che rappresenta lo scontro navale, avvenuto
al largo di Patrasso nel 1751, fra
una flotta di corsari barbareschi e
i dalmato-veneziani, guidati dal

capitano montenegrino Marko


Ivanovic. Il dipinto conservato
presso il Museo Marittimo di Kotor
(Cattaro), in Montenegro.
Giovanni Antonio Nigro

Gli italiani dellArmata


Bianca
Di recente ho visto un documentario su Rai Storia che trattava della
guerra civile russa, combattuta
dallArmata Rossa contro gli Eserciti
Bianchi, con la partecipazione di
contingenti stranieri, che accennava alla presenza di soldati italiani.

La sua lettera arrivata


mentre stava uscendo in
edicola il numero 104, con uno
speciale dedicato ai fatti del 1915.
Tra gli articoli di quel numero,
uno ricostruiva lepopea della
Legione Redenta, un contingente
di italiani sudditi dellAustria che
durante il conflitto si trovarono
poi a combattere a fianco dellArmata Bianca nella guerra civile
russa, inquadrati con altri italiani
nel Corpo di Spedizione italiana
in Estremo Oriente, di stanza a
Tientsin (Cina). La loro vicenda, in
effetti poco conosciuta, si concluse nel 1920 con il rientro in Italia.

Le imprese di Mastro Titta


Vorrei sottoporvi unidea (chiamiamola cos) per un possibile articolo
o una serie di articoli: personalmente, sono molto incuriosito

dalla figura di Giovanbattista Bugatti, il famoso Mastro Titta, boia


dello Stato Pontificio dalla fine del
diciottesimo secolo fino a poco
prima della Breccia di Porta Pia. Le
notizie circa questo personaggio
dallesistenza (evidentemente)
particolare, scarseggiano. Mi spiego meglio: la ricostruzione della
sua vita si basa per lo pi sulle note
nonch false sue memorie, che
ho in buona parte letto. possibile,
mi chiedo e vi chiedo, riuscire a
sapere qualcosa in pi circa la sua
vita privata o comunque qualcosa
in pi rispetto allelenco delle condanne da lui eseguite?
Valerio Trento

A Mastro Titta abbiamo


dedicato un articolo in passato, nel 2011. Allora avevamo
riportato il dato di oltre 500 esecuzioni capitali avvenute sotto la
sua supervisione. In quellarticolo
si spiegava che lautobiografia
postuma (Mastro Titta, il boia di
Roma: memorie di un carnefice
scritte da lui stesso, pubblicata
nel 1891) fu in realt scritta da un
anonimo (probabilmente anti-

Dai lettori le soluzioni per una data misteriosa

Vi segnalo unimprecisione nella didascalia


Caro vescovo, ti scrivo (e denuncio) a pagina 60 sul n 106
di Focus Storia. Se la lettera
quella mostrata in fotografia (a
destra), entrambe le date presunte della missiva sono errate.
Quella del 1792 addirittura
anacronistica, giacch il francobollo sarebbe stato inventato
soltanto nel 1840 in Inghilterra
(il famoso Penny Black). Tuttavia, anche la data del 1892
non quella corretta e questo
4

si evince osservando la coppia di


francobolli apposti sulla busta.
Le effigie sono di Vittorio Emanuele II e il francobollo sembra essere
il 10 centesimi giallo ocra della
Tiratura di Torino in vendita dal

gennaio 1866 (T14 nel Catalogo


Sassone). La validit di questo francobollo durata fino al 31 agosto
del 1877, quando fu sostituito da
un esemplare azzurro. Il tipo di
tariffa (20 cent.) e annullo restringe
ulteriormente la data della denuncia al vescovo tra l1 gennaio 1865

e laprile 1867, intervallo in cui


presumibilmente la lettera stata
spedita.
Giuseppe Donatiello,
Oria (Brindisi)

Vi scrivo a proposito del riquadro di pagina 60 (Focus


Storia 106). La lettera, indirizzata al vescovo di Patti (in provincia
di Messina), di cui riportate uno
stralcio fotografico, verosimilmente del 1892: in essa un prete
definito di principi atei, socialisti
e comunisti il che consente di

Caro diario... del 1860


Sono il possessore unico di
un diario scritto a mano da un
mio avo nel 1860 che racconta,
giorno per giorno, tutte le vicissitudini accadute in quellanno
specifico. Credo che il mio paese
in quel periodo facesse parte

della Terra di lavoro e vicinissimo


allo Stato pontificio. Credo che il
documento sia interessante per
capire come si viveva al confine
tra Stato Pontificio e Regno di
Napoli prima dellUnit dItalia.
 Fabio Pagliaro, San Giorgio a Liri (Fr)

Ringraziamo il lettore per aver voluto condividere con noi il prezioso diario del suo avo. Purtroppo per la decifrazione del testo
appare lunga e difficile. Lo segnaliamo comunque, vista la qualit e la
rarit del documento. Nella foto, il frontespizio del diario.

datarla con certezza alla seconda


met del 800.
Tra laltro, uno dei frati accusati
di concubinato, Luigi Vasi (18291901), fu anche storico e linguista: studi il dialetto di San Fratello (Me), paese in cui nacque
ed esercit il sacerdozio proprio
nella seconda met dellOttocento, e le parlate galloitaliche della
Sicilia Nord-orientale. Sarebbero
auspicabili ulteriori indagini da
parte di uno storico locale sulla
figura di questo presbitero.
Giovanni Antonio Nigro

Non siamo in grado di


sapere a quale sito archeologico faccia riferimento il lettore.
Tuttavia, dalla descrizione, sembra che si tratti in realt di una
latrina romana, realizzata probabilmente dopo la conquista
romana dellEgitto (I secolo).

Manlio Facchin,
Tramonti di Sopra (Pn)

Le avventure dei
traduttori

Lettore in erba

Cari amici di Focus Storia, mi


chiamo Giuseppe, ho 12 anni e
sono un vostro lettore. Ho cominciato a leggere la vostra rivista
dal numero 88 e ne sono rimasto
affascinato; da quel giorno sono
un vostro abbonato e non vedo
lora di sfogliare il mio giornale [...].
Il motivo per cui vi scrivo questo:
sono un appassionato della storia
del Regno delle Due Sicilie e sono
da poco venuto a conoscenza
Elena Pasquali delle varie azioni criminali che
i piemontesi e Garibaldi hanno
commesso qui al Sud. Vi dico graLantenato che difese la
zie per aver incoraggiato la lettura
Serenissima
di Pontelandolfo e Casalduni: un
Leggendo il riquadro La fedemassacro dimenticato, libro che
lissima di Venezia, sullarticolo
racconta l eccidio di quasi 400
Adriatico segreto in Focus Storia
persone civili di questi due paesini
n 105, dove si parla della caduta
del Beneventano. Quel
P
che vi chiedo di scrivere
ADrIAttoICo
un articolo che racconti le
segre
verit nascoste del Risorgimento e le buoni azioni
fatte dai Borbone.
Sono una studentessa di Bologna
che legge da sempre con interesse Focus Storia. Appassionata
di lingue, mi piacerebbe veder
pubblicato un approfondimento
sul ruolo dei traduttori o interpreti
nella Storia, dallantichit ai giorni
nostri, citando le personalit che
si sono distinte in questa attivit di
mediazione culturale nei secoli nei
vari campi, settori, eventi.

Il piccolo mare un confine

invisibile fra Occidente e Oriente.

Ma anche un

rAgUsA

BUCCArI

ZArA

sPALAto

corridoio di scambi e conflitti.

Un lungo golfo sdraiato

PerAsto

DULCIgNo

sANsego

Lo dimostra la Storia

in partenza, in un dipinto
Sopra, pescatori dellAdriatico
(1794-1835). A lato, portolano
dello svizzero Louis Robert
il mare rappresentato
veneziano dellAdriatico, con
bandierine, alcune
come facevano i Romani: nelle
nellarticolo.
delle localit di cui si parla

LIssA

VeNeZIA

PeLAgosA

ADrIA

sPINA

BArI

LePANto

in Venerende il nome da Adria,


Dalmato, ma anche da Zara in
si chiazia. LAdriatico in croato
(da
ma infatti Jadransko more
Zara). Lo storico
Jader, il nome latino di
nella sua mofrancese Fernand Braudel
al Mediterraneo
numentale opera dedicata
la regione mascrisse: LAdriatico forse
e per analogia
rittima pi coerente; da solo
Mediterraneo. Pi
pone tutti i problemi del
come una lunlungo che largo, si presenta
ga strada nord-sud.
sud, s, ma nela
nord
Da
.
adriaTici
ipi
T
della geografia.
la visione convenzionale
si sviluppa praIn realt il mare Adriatico
da nord-ovest a
ticamente in diagonale,
lo rappresensud-est. E i Romani infatti
lAdriatico non
tavano disteso. Per loro,
bens un golera nemmeno un vero mare,
resto, per secoli
fo (Sinus Atriaticus). Del
una sorta di na stato un mare interno,
popolazioni e
stro trasportatore di merci,
in comunicazioculture, capace di mettere
con quello medine il mondo germanico
e gli Stati
terraneo, il crogiuolo balcanico
e il Viciregionali italiani, la Mitteleuropa
musulmani.
i
e
cristiani
i
no Oriente,
le navi
Ben prima che lo conquistassero
era un luogo di
di Roma, il mare Adriatico
due sponde aveconvivenza nel quale le
se non semvano contatti continui, anche
e altri parapre pacifici. Valutando statura
rinvenuti nei siti
metri biometrici dei resti
hanno infatti
archeologici, gli antropologi
origine illirica in
individuato una comune
il tipo umano
quello che hanno chiamato
quando le popoadriatico. al Neolitico,
dal Centrolazioni dellIlliria provenienti
a imsud della Dalmazia cominciarono fatto
che va
porsi nelle acque adriatiche,
del mare intirisalire linizio della storia
scrittore bosniaco
mo (copyright dello
con lenPredrag Mavejevic). Il rapporto
e su quello
troterra, sul versante italiano
componenti etbalcanico, ha poi aggiunto
niche nuove.
un confine
iTalico. LAdriatico divenne
soltanto in epoca
(conteso) fra Est e Ovest
il cui Starelativamene tarda. I veneziani,
Veneto, Friuli
to territoriale comprendeva
troppi indue Istria, lo chiamavano senza
come una
gi Golfo di Venezia, vedendolo
Serenissima.
propaggine marittima della
uno Stato adriaPersino Napoleone cre
si chiatico. Ebbe vita breve (1816-1849),
per capitale
mava Regno di Illiria e aveva

Lubiana (oggi in Slovenia).


scala

Leggendo, anche se soltanto ora, il


servizio pubblicato su Focus Storia
n 98 (Dicembre 2014) riguardante
levoluzione dei servizi igienici nei
secoli mi sorto un dubbio. Durante un recente viaggio in Egitto
la guida condusse il gruppo ad
osservare un cubicolo chiuso su tre
lati e con un foro nel pavimento
asserendo che trattavasi del gabinetto del faraone. Infatti al di sotto
del foro scorreva un rivolo dacqua
che trasportava gli escrementi nel
Nilo. Poich nellarticolo non se

Cristoforo Gostoli

dea/alinari

La toilette del faraone

di Venezia nel 1794, quando fu


presa da Napoleone, mi venuto
in mente quanto raccontava mio
padre. Diceva che un membro
della nostra famiglia mor sulla
Riva degli Schiavoni combattendo.
Mio padre scopr che si chiamava
Giovanni Battista Facchin. [...].
Qualcuno sa dirmi qualcosa di pi
su questo fatto?

ne parla vi chiedo cortesemente


delucidazioni.

clericale) basandosi su appunti


raccolti dal Bugatti stesso in un
suo taccuino. Per il resto, della
vita privata del boia dei papi non
si conosce molto altro.

Piero Pasini
85

Giuseppe Bimonte, Avellino

Grazie, Giuseppe. Al tema


abbiamo dedicato il n 75
di Focus Storia, ma torneremo
sicuramente sullargomento.

Il tiramis, quando cera


Permettetemi una testimonianza a
proposito del tiramis. Assaggiai il
famoso dolce di Tolmezzo la prima
volta nel 1958, preparato dalla
signora che sarebbe diventata mia
suocera. La ricetta glielaveva data
la signora Del Fabbro, moglie del
gestore del Roma, ai tempi uno
dei pi noti ristoranti della nostra
regione. Da allora si sono susseguite al Roma quattro gestioni
diverse ed pi che normale che
nel men, per altro pregevole
come ammette Francesco Albrizio
(Focus Storia n 106), sia scomparso
un dolce che ora si trova surgelato
in ogni supermercato. Quando lo
assaggiai, la prima volta e le successive, faceva resuscitare i morti.
Gian Paolo Linda

Il mistero sul tiramis che


non c pi sollevato dal
nostro lettore nel n106 di Focus
Storia cos risolto. Grazie della
sua testimonianza!

I NOSTRI ERRORI

Focus Storia n 104, pag. 63:


Tashunka Uitko il nome in lingua lakota di Cavallo Pazzo;
Focus Storia n 106, pag. 100: la
decisione di bombardare Belgrado fu presa nel 1999, non nel
1993; pag. 38: le monete della
dea Pudicitia risalgono al 270 dopo Cristo e non avanti Cristo.
5

novit e scoperte

Da vicinissimo
Alcuni scatti delle
ricerche fatte nel
mare di Panarea. Dalle
fasi di allestimento
del sommergibile
allimmersione e
allavvistamento dei
relitti romani.

Un crowdfunding per le
lettere di Giuseppe Verdi

pina Strepponi, per 223 pagine


datate tra il 1840 e il 1880: il pi
ampio carteggio verdiano mai
posto in vendita.
Raccolta via Web. Lepistolario
che sottoposto a procedura di
vincolo del ministero per i Beni
Culturali con il divieto di smembramento e di espatrio stato
riscattato da un collezionista
privato grazie allintermediazione
della casa daste Bolaffi. Ma soprattutto grazie al crowdfunding,
cio a una raccolta di fondi da
piccoli finanziatori volontari, realizzata su Internet
con laiuto dellistituto
di pagamento Smartika.
Alla fine sono stati messi
insieme i 120mila euro
necessari allacquisto.
Le lettere, come le altre
scritte dal Maestro, sono
particolarmente interessanti e preziose per ricostruire gli aspetti intimi
e personali della sua vita
(si va dagli interessi per la
cucina fino alleconomia
domestica e alla politica)
e acquistano un valore
ulteriore perch molti
altri scritti sono gi stati
dispersi allestero, negli
scorsi decenni. 
(a. b.)
Giuseppe Verdi e,
a lato, parte delle
lettere recuperate
grazie a una
raccolta fondi
on-line.

IN PILLOLE

Inquinati da 4mila anni

Linquinamento non solo un problema


moderno. Nel tartaro di denti di 4.000 anni fa,
ritrovati in Israele, ci sono tracce di inquinanti
collegabili al fumo di carbone.
6

SOPRINTENDENZA DEL MARE/SALVO EMMA (4)

DE AGOSTINI/GETTY IMAGES

arole invece di note. Ma non


per questo valgono meno gli
scritti autografi di Giuseppe Verdi
che sono finalmente tornati a
disposizione degli studiosi e del
pubblico. Il carteggio del musicista con lamico conte mantovano Opprandino Arrivabene stato acquisito da Casa Verdi, la casa
di riposo per musicisti voluta
dallo stesso maestro di Busseto.
Si tratta di 77 lettere autografe,
una busta, 1 biglietto autografo e
una lettera della moglie Giusep-

I segreti di Vittoria

Un paio di mutandoni indossati dalla regina


Vittoria a fine 800, con una circonferenza
della vita di 114 cm, sono stati venduti
allasta per la cifra di 12mila sterline.

Ladri di cimeli ad Auschwitz

Un rasoio, un cucchiaio, bottoni, pezzi di


vetro e un fermaglio per capelli: due studenti
diciassettenni inglesi sono stati arrestati per
averli rubati durante una gita ad Auschwitz.

UNA BOLLA
NEGLI ABISSI

Una ricostruzione dei


due scheletri bloccati con
grosse pietre rinvenuti
nella necropoli siciliana
di Passo Marinaro (V-III
secolo a.C.).

Un sommergibile porta gli archeologi a 100 metri


di profondit. Per analizzare da vicino relitti
(e i loro preziosi carichi) inesplorati da 2mila anni.

n nuovo sommergibile a forma di bolla


per la prima volta ha permesso
di portare gli
archeologi a
esplorare con
occhio umano
relitti a grandi
profondit. Grazie a queste nuove tecnologie sono
stati raccolti dati dettagliatissimi sulle navi commerciali di epoca romana ancora conservate in fondo al Mar Tirreno.
A giugno la campagna della Soprintendenza del Mare in Sicilia in collaborazione con lAurora Foundation ha
potuto esplorare tre dei quattro relitti al largo di Panarea, nelle isole Eolie, grazie alla nave-laboratorio Alk, al
sommergibile Worx e al robot a pilotaggio remoto della AtlantEco, spiega Stefano Zangara, dirigente della Soprintendenza del Mare.

Reperti casalinghi

Durante i lavori per rimodernare il salotto,


una famiglia di Ein Karem (Gerusalemme) ha
rinvenuto un antico bagno di 2mila anni fa,
con tanto di vasca rituale.

Visione speciale. Si
tratta di relitti ancora integri di epoca
romana, a 90-140
metri di profondit, su una rotta commerciale
molto importante e trafficata: tra la Sicilia
e lItalia, e forse anche dal Nord
Africa, racconta ancora Zangara. Il carico di tutti questi relitti era
costituito da anfore per il trasporto di
olio, grano e vino. Si tratta di navi simili tra loro, anche se di periodi diversi, tra II secolo a.C. e III secolo d.C..
Sono state scattate pi di 500 immagini ad alta risoluzione per ogni nave,
che hanno permesso la realizzazione
di un fotomosaico e una fotogrammetria, una tecnica di rilievo che permette di trasformare le fotografie in un oggetto modellato in 3D. 

Aldo Bacci

Milioni di mummie canine

In una catacomba egizia del IV secolo a.C.


sono stati rinvenuti otto milioni di animali
mummificati. Per oltre il 90% erano cani, poi
sciacalli, volpi, falchi, gatti e manguste.

Altol,
zombie!

ue scheletri bloccati nelle loro


tombe per impedire che ritornassero tra i vivi: questa la conclusione cui giunto uno studio
dellUniversit di Pittsburgh (Usa)
pubblicato su Popular Archaeology.
Le sepolture si trovano nella vasta
necropoli siciliana di Passo Marinaro, usata tra il V e il III secolo a.C.
dalla colonia di Kamarina, fondata
nella Sicilia Sud-orientale dai Greci
di Siracusa nel VI secolo a.C.
Brutta fine. Una tomba accoglie
lo scheletro di un adulto di sesso
indefinito i cui denti mostrano
evidenti segni di malnutrizione o
malattia: testa e piedi sono bloccati
da due grossi frammenti di anfore,
forse per impedire di vedere e
camminare (nella ricostruzione in
alto). Nellaltra c lo scheletro di un
bambino di 8-13 anni, senza segni
di malattie, coperto da 5 pietre.
Come altri popoli, anche gli antichi
Greci credevano che alcune persone potessero tornare dalla morte:
nati deformi, suicidi, assassinati,
morti per peste o in giorni infausti, individui seppelliti male. Per
impedirlo occorreva smembrarli o
cremarli, oppure seppellirli proni o,
appunto, bloccati da pesi. 
(g. l.)
7

novit e scoperte

GETTY IMAGES

Lora del bacio perfetto

Una delle foto pi celebri della Storia fu scattata a New York


alle 17:51 del 14 agosto 1945. Lo rivela un nuovo studio.

onoscete probabilmente la foto scattata da Alfred Eisenstaedt che immortala un marinaio che bacia

uninfermiera a Times Square,


il giorno della vittoria Usa contro il Giappone: era il 14 agosto
di 70 anni fa. Lidentit dei due

Fort Knox
alla greca
n team di archeologi americani e canadesi sostiene
che dal V secolo a.C. i cittadini
di Atene conservarono milioni
di monete dargento in unarea
sovrastante il Partenone
(in alto), oggi andata distrutta.
Secondo gli storici, che hanno
ricostruito virtualmente la
parte alta del famoso edificio,
questo attico misurava pi o
meno quanto una piscina (circa
19 metri per 50), e fungeva da
banca centrale cui attingere in
caso di emergenze.
Nominata. Antichi scrittori
greci parlano di una riserva di
denaro custodita sullAcropoli,
anche se non specificano allinterno di quale edificio.  (a. p.)

ALFRED EISENSTAEDT/TIME & LIFE PICTURES/GETTY IMAGES

Solo un bacio
La storica foto di
Alfred Eisenstaedt
dopo lannuncio
della vittoria Usa
sul Giappone. Ora
conosciamo lora
dello scatto.

protagonisti sconosciuta, ma
ora, grazie a tre ricercatori che
hanno analizzato le ombre dei
grattacieli, sappiamo qualcosa
di pi, ovvero lora esatta dello scatto: le 17:51.
Senza ombra di dubbio. Per
anni si era creduto che la foto fosse stata realizzata dopo
le 19:03, quando il presidente Harry S. Truman annunci
ufficialmente alla radio la vittoria sullimpero nipponico e,
di fatto, la fine della Seconda
guerra mondiale. Ma, partendo dallanalisi della lunghezza e della direzione delle ombre e grazie allo studio di foto
aeree, gli scienziati Donald Olson (un professore di fisica) e
i suoi colleghi dellUniversit
del Texas Steven Kawaler (un
astrofisico) e Russell Doescher
(un astronomo) hanno dimostrato con precisione che il Sole si trovava in una posizione
raggiunta solo alle 17:51, ora
di New York, nel 1945.

TRAPASSATI ALLA STORIA Personaggi sconosciuti che sono stati, in vita, protagonisti.

GORDON HOBDAY

scienziato

Libuprofene, ben noto analgesico, lo dobbiamo


alla sua tenacia. Morto a 99 anni, Gordon Hobday
diresse il team di ricercatori che lo scopr per conto
dellazienda farmaceutica Boots nel 1961, dopo 9
anni di lavori e lesame di oltre 13mila composti.
Brillante carriera. Laureato in biochimica a
Londra, nel 1939 fu assunto dalla Boots come
assistente di ricerca; quando si ritir, nel 1981, era
ai vertici della ditta. I primi tempi lavor anche con
Alexander Fleming, scopritore della penicillina.
8

BRUCE MARTIN

architetto

Scomparso a 97 anni, ide lultima serie delle


famose cabine telefoniche inglesi, la K8, lanciata
nel 1968 e ritenuta un capolavoro del design industriale. Lintento era rimodernare le vecchie cabine
progettate da Gilbert Scott tra il 1920 e il 1936.
Rinnovamento. Bruce Martin appiatt il tetto,
sostitu i piccoli pannelli di vetro con grandi lastre
di vetro antiurto e ridusse i pezzi da 450 a 183, permettendo di assemblare la cabina sul posto e di
variarne gli elementi, come lapertura della porta.

F-Xavier Bernard

A cura di
Giuliana Lomazzi

ANTONIO FABRIZI

ingegnere

Dal 2003 direttore dei lanciatori dellAgenzia spaziale europea (Esa), con un ruolo di primo piano
nello sviluppo del razzo Vega (Vettore europeo
di generazione avanzata), progetto a leadership
italiana, Fabrizi morto a 67 anni.
Piccolo ma innovativo. Vega, diversamente da
altri vettori, in fibra di carbonio e lancia piccoli
satelliti, anche 2-3 insieme, da posizionare su
orbite differenti. Fabrizi si occupato anche dello
sviluppo di altri razzi, come Ariane 5 e 6.

agenda
A cura di Irene Merli

MOSTRA

POSSAGNO (TREVISO)

Canova alla Grande guerra


Decollata
Il gesso decapitato
della celebre statua
di Paolina Bonaparte.
Sotto, il gesso
danneggiato del busto
di Napoleone.

FOTOGRAFIA

NUORO

Vivian Maier

In mostra 120 scatti e 10 filmati


della bambinaia che fotograf le
strade delle citt degli Stati Uniti
per cinque decadi.

Fino al 18/10, Info: 0784


252110, www.museoman.it

MOSTRA

MILANO

Giotto e lItalia

n gruppo di soldati francesi giocano a calcio con la


testa di Paolina Bonaparte,
modellata dallo scultore Antonio Canova, nel giardino della Casa-gipsoteca dellartista, a Possagno, ai piedi del
Grappa, uno dei teatri
della Grande guerra.
Un testimone, Stefano
Serafin, scatta una foto dello scempio e degli altri danni provocati da cannoni e granate, soprattutto nel
1917. Quelle immagini finiscono in un album di famiglia. E oggi, per la prima volta,
gli originali di Serafin
sono esposti nel luogo
del misfatto (ora mu-

seo) nella mostra Antonio


Canova, Larte violata nella
Grande guerra.
Testimoni. In mostra ci
sono, oltre alle foto, diver-

si gessi, usati come modelli per le statute di marmo:


alcuni restaurati e finora
conservati con le loro ferite nei depositi. Nel caso di
una scultura di Ebe,
per esempio, si pu
confrontare il modello in gesso danneggiato dalla guerra con
una ricostruzione realizzata con tecnologie
computerizzate. Completano il percorso fotografie di altre opere
danneggiate dal conflitto, di Guido Guidi e
Gian Luca Eulisse. Nel
corso di alcune serate verranno infine letti brani del diario di
Elisa Fagnolo Zanardo, quattordicenne ai
tempi del conflitto.

Fino al 28/2/2016. Museo gipsoteca Canova, Possagno (Tv). Info: 0423 544323, www.museocanova.it

Loccasione per ammirare capolavori come il Polittico Stefaneschi


e il Polittico Baroncelli, con pezzi
provenienti anche dagli Usa.
Dal 2/9/2015 al 10/1/2016.
Palazzo Reale. Info: 02 0202,
www.comune.milano.it

EVENTO

SARZANA (SP)

Festival
della mente

La XII edizione prevede 40 incontri con pensatori, tra cui 3 sulla


responsabilit dello storico.

Dal 4 al 6/9. Info: 0187 620419,


www.festivaldellamente.it

RIEVOCAZIONE SORDEVOLO (BI)

La Passione
di Ges

Da due secoli, ogni 5 anni,


va in scena uno spettacolo a
sfondo storico che coinvolge
tutti gli abitanti.

Fino al 27/9. Info e programma:


www.passionedicristo.org
9

microstoria
A cura di Aldo Carioli, Marta Erba, Giuliana Rotondi e Daniele Venturoli

PAROLE DIMENTICATE

S P U L E Z Z O

DEA/GETTY IMAGES

Indicava scherzosamente una fuga precipitosa e disordinata,


che ricorda il brulichio delle pulci (pulex in latino).

La figura di ICARO una


delle pi note e tragiche
della mitologia greca. Imprigionato da Minosse, re
di Cnosso, con suo padre
Dedalo (il progettista del labirinto in cui il sovrano fece
rinchiudere il Minotauro),
era riuscito a fuggire indossando le ali progettate dal
padre, fissate alle spalle con
la cera. Nonostante lavvertimento del padre, Icaro si
avvicin troppo al sole, le ali
si sciolsero e il giovane precipit tragicamente in mare,
dove anneg. Secondo
varie versioni del racconto il
corpo non fu pi recuperato
e la sua anima non pot accedere al regno di Ade.
Monito. Il mito di Icaro
ancora oggi ha un potente
valore simbolico. Allude al
naturale desiderio delluomo di superare i propri
limiti, ma anche alle ambizioni smisurate e alle manie
di grandezza. Nella cultura
greca costituiva un ammonimento a non cedere alla
superbia umana (la hbris),
che spingeva a sfidare i limiti imposti dagli di.

10

FOTOTECA STORICA GILARDI

IL MITO

LA VIGNETTA

EROE UMILIATO
Il 4 maggio 1814 Napoleone Bonaparte sbarc
allisola dElba. Sconfitto sul campo di battaglia
di Lipsia dalla coalizione antinapoleonica, lex
padrone dEuropa era diventato il signore di quella
piccola isola, di fatto un prigioniero. Questa caricatura, opera dei suoi arcinemici inglesi, riassume la
situazione di Bonaparte in quel momento.
Cacciato. In sella a un asino, montato al contrario
in segno di umiliazione, Napoleone disegnato
in viaggio verso lElba proveniente da Fontainebleau. Proprio il trattato siglato nella residenza
reale presso Parigi, seguito alla sconfitta di Lipsia,
decise la sua abdicazione e lesilio elbano. Insieme
alla spada rotta (sulla lama si legge, in inglese, Un

trono fatto solo di legno ricoperto di velluto) lex


imperatore regge la coda dellasino. Sotto la coda,
I pi grandi eventi della vita umana trasformati
in un peto. A completare il corteo, due tamburini
irridenti (in realt, allElba Bonaparte aveva con s
una guardia donore di 400 uomini). Tanta derisione era per prematura. AllElba Napoleone rimase
meno di un anno. Deciso a fuggire, il 1 marzo
sbarc in Costa Azzurra, raggiunse Parigi e riprese
il potere per altri 100 giorni. Soltanto a Waterloo, il
18 giugno di duecento anni fa, fu definitivamente
sconfitto. Anche questa volta si sprecarono le
vignette. Ma dalla remota isola oceanica di SantElena Napoleone non fece mai ritorno.

MILA

Chi beve solo


acqua ha un
segreto da nascondere
La frase del poeta francese
Charles Baudelaire (1821-1867)
ed contenuta nel saggio I paradisi artificiali, da lui dedicato
agli effetti delle droghe.
Vino contro hashish. Paragonando gli effetti del vino e
quelli dellhashish, Baudelaire

INVENZIONI OTTOCENTESCHE

privilegia il primo, in quanto lo


ritiene uno strumento che esalta
la volont e la grandezza delluomo, al contrario dellhashish, che
invece per lui annulla la creativit. Mette quindi in guardia da chi
non ha mai provato il piacere di
bere vino.

LOGGETTO MISTERIOSO
un cono cavo di zinco con un anello
basale dottone e, in cima, la parte
superiore dentellata. lungo
23 centimetri, largo 12, pesava
150 grammi e si usava in
campagna. Per fare che cosa?
Aspettiamo le vostre risposte, indicando
anche la localit, a: Focus Storia, via Battistotti
Sassi, 11/a - 20133 Milano oppure a
redazione@focusstoria.it

Le navi che costituivano, con


48mila uomini, la flotta olandese a
met Seicento. LOlanda era allora la
prima potenza marittima dEuropa.

TOP TEN

D.VITTIMBERGA

GETTY IMAGES (2)

IL NUMERO

CHI LHA DETTO?

stato Arnaldo Righetti di Novara il lettore pi


veloce nellindovinare loggetto misterioso del numero
scorso: si trattava di un antico correggiato. Ossia di un
attrezzo impiegato per la battitura del grano e di altri
cereali, molto diffuso sulle aie di un tempo.

Telegrafo elettrico
Il 24 maggio 1844 fu trasmesso il primo
messaggio telegrafico utilizzando il codice
Morse, da Washington a Baltimora (Usa).

Motore a scoppio
Il 5 giugno 1853 Eugenio Barsanti e
Felice Matteucci depositano il progetto del
primo motore a scoppio.

Antisettico
Lord Joseph Lister utilizza per la prima
volta nel 1865, su una frattura esposta, il
fenolo. Nasce cos il primo antisettico.

Dinamite
Alfred Nobel inventa la dinamite, riuscendo a stabilizzare la pericolosa nitroglicerina, brevettata nel 1867.

Motocicletta
Il 16 marzo 1869 Louis-Guillaume
Perreaux brevetta il velocipede a vapore,
un telaio di bicicletta motorizzato.

Telefono
Il 28 dicembre 1871 Antonio Meucci deposita la notizia di avere costruito un telettrofono allUfficio brevetti statunitense.

Giradischi
Nel 1887 viene brevettato il grammofono, evoluzione del fonografo, messo a
punto dal tedesco Emile Berliner.

Radio
Il 2 giugno 1896 Guglielmo Marconi
deposita allUfficio brevetti di Londra il
progetto per il telegrafo senza fili.

Automobile
Karl Benz brevetta il 29 gennaio 1886
un triciclo dotato di un motore a scoppio,
considerato la prima automobile.

VOCABOLARIO: SOLDATO
Il termine deriva dal latino solidarius, che nella Roma imperiale indicava chi combatteva dietro compenso di solidi,
monete doro introdotte da Costantino I nel
309-310 e usate in tutto lImpero romano
dOriente fino al X secolo. La moneta
sostitu laureo, la moneta doro usata
precedentemente. Nella foto, unesercitazione militare odierna.

Cibo in scatola
Nellagosto 1810 Pierre Durand brevetta
un sistema per conservare i cibi in vetro,
ceramica, alluminio e altri metalli.

10

11

ANTICHIT

Trame
romane
Busto di Lucilla
conservato
allErmitage di San
Pietroburgo (Russia).
A destra, limperatore
Commodo, suo
fratello, in veste
di Ercole, con la
pelle di leone
sulle spalle.

ALAMY

IL TRADIMENTO
DI LUCILLA

Era figlia e moglie di imperatori, ma quando suo


fratello Commodo sal al trono tent di farlo uccidere
nellarena. Per gelosia e per paura di perdere potere

SCALA

oma, anno 182 d.C. In un giorno come tanti, limperatore


Commodo, indossate le amate vesti di gladiatore, si prepara a scendere nellarena dellAnfiteatro
Flavio. Allimprovviso un uomo armato di pugnale emerge dallombra e tenta
di colpirlo. Ma non ha il tempo di agire.
Immediatamente bloccato dai pretoriani, lattentatore viene trascinato davanti
al sovrano, che con stupore riconosce in
lui un compagno di bagordi, il senatore
Quinziano. subito chiaro: una congiura, la prima di una serie, appena stata
sventata. Quel che per Commodo ancora non sa che in cima alla lista dei congiurati c anche il nome di Lucilla, sua
sorella maggiore, una donna assetata di
potere e vendetta. E spinta dalla gelosia.
Principessa promessa. Annia Aurelia
Galeria Lucilla era un pezzo da novanta dellalta societ romana. Era nata nel
150 dallAugusta Faustina Minore, figlia
dellimperatore Antonino Pio, e da Marco
Aurelio, a sua volta futuro sovrano con il
fratello adottivo Lucio Vero. Era cresciuta
in compagnia di una piccola folla di fratelli: la prolifica Faustina ebbe infatti ben 14
figli. Lucilla, insomma, era stata una bambina un po viziata, ma diventata adulta in
un ambiente familiare sereno e affiatato.
In quanto donna e figlia di
un imperatore, era ovviamente destinata a un matrimonio di puro calcolo politico. Cos, nel 161, dopo la
morte di Antonino Pio, suo
padre la assegn al collega Vero, di ventanni pi vecchio di lei.
A Lucilla, probabilmente, importava poco. Nella Roma del tempo le coppie si formavano cos, e la ragazza era comunque
destinata a divenire Augusta, ossia first
lady dellimpero. Il titolo di Augusta cominci a essere riconosciuto alle donne
della domus regnante a partire dallepoca
di Agrippina Minore, la madre di Nerone
morta nel 59, spiega Francesca Cenerini,
docente di Storia romana allUniversit di
13

La gloria e la guerra

Marco Aurelio e
Lucio Vero nella
guerra con i Parti,
in un bassorilievo.

DEA/GETTY IMAGES

Statua di Lucilla del II secolo d.C.:


mogli e madri degli imperatori
avevano diritto a busti e monete
con la loro immagine.

ALINARI

Quando Commodo si spos, Lucilla perse il


posto donore ai giochi, accanto allimperatore
Bologna. Le Augustae non avevano un
vero potere politico, ma erano loro riservati onori e privilegi, come assistere agli spettacoli dalla tribuna imperiale e possedere
ingenti patrimoni. Allepoca il loro ruolo era quello di consolidare le
alleanze tra il sovrano e il suo successore attraverso legami matrimoniali: le nozze tra Marco Aurelio e Faustina avevano
avuto proprio questo scopo.
Nozze dOriente. Lucilla non ebbe il
tempo di conoscere meglio il futuro marito. Nel 162, un anno dopo il fidanzamento, Lucio Vero era in Asia Minore (attuale
Turchia) a combattere contro i Parti. Due
anni dopo, Marco Aurelio invi la figlia a
Efeso, mentre ancora infuriavano gli scontri, per celebrare le nozze.
La decisione di far sposare Lucilla in
Oriente fu una scaltra mossa politica, utile
per consolidare la posizione di Vero come
capo militare in un momento critico per

Roma, continua Cenerini. Non possiamo dire se lunione funzion. Nel II secolo
il concetto di felicit coniugale era diverso
dal nostro. Era normale che luomo avesse una o pi amanti: nel caso di Lucio Vero, Pantea di Smirne, conosciuta in Asia.
Grazie alle nozze, limmagine di Lucilla inizi a circolare nellimpero, scolpita
in busti e incisa sulle monete. Come ci si
aspettava, la ragazza (aveva allora 14 anni) fece il suo dovere coniugale e diede a
Lucio Vero diversi figli, dei quali solo una
femmina, Aurelia, sopravvisse allinfanzia. Pochi anni dopo le nozze, tuttavia,
lAugusta rischi di perdere tutto.
Riciclata. Nel gennaio 169 la morte di
Lucio Vero la mise in una posizione difficile. Alla vedova non fu neppure lasciato
il tempo di portare il lutto, poich Marco
Aurelio aveva gi pronto per lei un nuovo marito: il miglior generale sulla piazza,
il maturo Pompeiano. Pompeiano era un
fedelissimo di Marco Aurelio, immortala-

I FATTI IN PILLOLE

150

Il 7 marzo a Roma nasce


Lucilla, da Faustina
e dallimperatore
Marco Aurelio.

161

Marco Aurelio e Lucio


Vero co-imperatori.
Lucilla e Vero si fidanzano.
Nasce Commodo.

164

Nozze di Lucilla e Lucio


Vero, celebrate a Efeso,
in Asia Minore (attuale
Turchia).

165

Decisiva vittoria
militare di Roma sui
Parti. Lucio Vero
torna a Roma.

169

Morte di Lucio Vero. Nello


stesso anno Lucilla viene fatta
sposare con Tiberio Claudio
Pompeiano.

177

Il primo
marito
Frammento di un
busto marmoreo di
Lucio Vero, primo
sposo di Lucilla.
Generale spesso
al fronte,
mor a 39 anni
tornando
dallIllirico
(Albania) in Italia.

Commodo associato
allimpero dal padre Marco
Aurelio, del quale successore
designato.

178

Nozze di Commodo e Crispina.


Marco Aurelio, Pompeiano e
Commodo scendono in guerra
contro le trib germaniche.

180

Morte di Marco Aurelio.


Commodo, unico
imperatore, conclude la
pace con i Germani.

182

Congiura contro Commodo.


Lucilla, condannata allesilio a
Capri, vi morir lanno stesso
(o forse quello successivo).
15

GETTY IMAGES

to accanto al sovrano sulla Colonna Antonina eretta per celebrare le conquiste imperiali. Ma restava pur sempre un privato cittadino, fuori dalla cerchia della famiglia imperiale, dice Cenerini. Per questo
sia la madre Faustina sia Lucilla si opposero allunione. Invano.
Perch la scelta era caduta proprio su
Pompeiano? Unipotesi che limperatore avesse intenzione di legare a s Pompeiano in modo da lasciare a lui la tutela di
Commodo, unico suo figlio maschio ancora in vita. Costretta a far buon viso a
cattivo gioco, la sprezzante Lucilla ottenne almeno un privilegio: mantenere il titolo di Augusta, che la poneva un gradino
sopra alle sorelle. La situazione, per lei,
precipit davvero quando Commodo, che
Marco Aurelio aveva designato co-imperatore nel 177, spos Crispina, figlia di un
senatore. Racconta lo storico greco Erodiano: Commodo nulla aveva tolto al rango
della sorella; ella infatti assisteva agli spettacoli dal trono dellimperatore, e in pubblico era preceduta da fiaccole accese. Ma,
quando Commodo spos Crispina, era inevitabile che limperatrice avesse il posto
donore; e Lucilla, mal sopportando ci,
considerava la preminenza di quella come
un oltraggio per s.
Anatomia di una congiura. Se Lucilla detestava la cognata Crispina, il Senato disprezzava Commodo. Dopo la morte di
Marco Aurelio nel 180, durante la guerra contro i Germani, il nuovo imperatore
concluse un accordo col nemico. Senatori
e militari non gradirono. A Roma le fazioni del Senato, fino a quel momento divise, concordarono su un punto: bisognava
togliere di mezzo Commodo. Ma serviva
un appoggio a corte. Cos, nella congiura
entrarono anche Lucilla, spinta dalla gelosia e dal desiderio di rivalsa su Crispina,
il suo giovane amante Quadrato e il genero Quinziano, intimo di Commodo ma disposto a tradirlo.
complesso ricostruire le motivazioni del complotto, sul quale possiamo solo fare ipotesi, spiega Cenerini. Anzi-

Crispina rest incinta e Lucilla vide minacciata la successione


al trono. Cos si alle con i nemici del fratello
tutto, la decisione di Commodo di cessare le ostilit sul fronte nordico delusero le
aspettative di quanti erano favorevoli alla
guerra. Inoltre, tra il 181 e il 182, Crispina era incinta: una minaccia per Lucilla,
a sua volta finalmente madre di un figlio
maschio avuto forse da Pompeiano. Probabilmente fu il Senato il mandante della
cospirazione, nella quale furono coinvolti i membri della famiglia imperiale ostili al sovrano, in primis Lucilla. LAugusta ben conosceva le dinamiche di corte
e tent di tutelare se stessa e il figlio, potenziale successore.
Vendetta. Sventata la congiura, scatt la
vendetta: Quinziano, Quadrato e i senatori coinvolti furono mandati a morte. Pi
difficile era liquidare la sorella dellimperatore. Ma anche per questo problema la
politica romana aveva una soluzione: Lucilla fu condannata alla damnatio memoriae, costretta cio ad assistere impotente
alla mutilazione delle sue immagini pubbliche e alla cancellazione del suo nome dalle iscrizioni. Loblio era la pena accessoria dellesilio: lex Augusta fu relegata a vita sullisola di
Capri. Non proprio una galera. Ma
Commodo non poteva dimenticare
il tradimento, n voleva correre rischi. Cos, qualche tempo dopo essere approdata a Capri, la principessa fu
assassinata per ordine del fratello.

La seconda
volta

WHITE IMAGES/SCALA

Bassorilievo con
Tiberio Claudio
Pompeiano,
(indicato dalla
freccia), secondo
sposo di Lucilla,
con Marco Aurelio
(a cavallo). Sotto,
due monete con
leffigie di Lucilla
e la dicitura
Lucilla Augusta.

Simone Zimbardi

Quando Commodo scendeva nellarena

ALINARI

Commodo gladiatore in unincisione del XVI secolo.


16

er gli storici del tardo


impero, linteresse di
Commodo per i giochi
gladiatori aveva origine
nella sua stessa nascita.
Un aneddoto riportato
in una Vita di Marco
Aurelio narra infatti che
una volta Faustina,
figlia di Antonino Pio e
moglie di Marco Aurelio,
vedendo passare una
sfilata di gladiatori,
sarebbe stata presa da
ardente passione per
uno di essi: da quelladulterio sarebbe nato,

secondo questa fonte,


Commodo.
Passione. Il futuro
imperatore inizi a
scendere nelle arene
da adolescente, mentre
suo padre era ancora
vivo. Ma fu quando
divent unico sovrano
che la sua passione perse ogni freno: incitato
dal popolo, indossava
le vesti del secutor
(elmo, scudo e spada
corta) e combatteva
contro avversari che
faceva equipaggiare

con armi in piombo.


Identificandosi con leroe Ercole, amava mostrarsi e farsi ritrarre
con clava e pelle di
leone, attributi del personaggio mitologico.
La fine. Commodo
scamp alla congiura
della sorella Lucilla, ma
fu comunque assassinato, il 31 dicembre
del 192. Il giorno successivo avrebbe dovuto
farsi proclamare
console, in abiti da
gladiatore.

SECONDA GUERRA MONDIALE


Minacciosa
La Yamato in porto: le torri corazzate
ospitavano 9 cannoni da 460
millimetri. Ognuno aveva una gittata
di ben 42 chilometri.

LA CORAZZATA
Era il fiore allocchiello della marina nipponica. Settantanni fa,
nellaprile del 1945, la Yamato fu sacrificata (inutilmente) in una missione
suicida per tentare di salvare Okinawa, sotto attacco americano
18

GETTY IMAGES (2)

Missioni senza ritorno


La corazzata Yamato nel 1941 lanno in
cui entr in servizio. Sopra, alcuni piloti
kamikaze della marina nipponica bevono il
sake rituale prima della missione suicida.

KAMIKAZE

a pi grande corazzata mai varata. Un impero disperato, quello giapponese, che tenta di resistere a un destino ormai segnato. La flotta statunitense schierata in
tutta la sua potenza nel Pacifico. Sono

questi gli ingredienti del dramma bellico consumato nella primavera di settantanni fa, nel 1945, al largo di Okinawa: la missione suicida della Yamato. Gi alla fine del XIII secolo un vento
divino (questo il significato della parola

giapponese kamikaze) per due volte aveva respinto e affondato la flotta mongola
che tentava di invadere il Giappone. Quasi sette secoli pi tardi, le forze armate
dellimperatore Hirohito tentarono di fare lo stesso.
19

IL GIOIELLO DELLA
MARINA IMPERIALE
La Yamato era la pi grande corazzata mai costruita
fino ad allora. E avrebbe dovuto mostrare al mondo
la potenza militare raggiunta dallimpero giapponese.

DIFESA ANTIAEREA
La difesa antiaerea
era affidata a 162
mitragliatrici da 25
millimetri.

ARMATISSIMA
Completavano larmamento 12 cannoni da 155
mm e 12 da 127 mm.

TORRI CORAZZATE
Nelle tre torri corazzate
erano distribuiti 9 cannoni da 460 mm, i pi
grandi mai montati su
una nave da guerra.

APPOGGIO DAL CIELO


La Yamato trasportava fino a 7 idrovolanti
da ricognizione.

A PIENO CARICO

72.000
TONNELLATE

EQUIPAGGIO

2.750
UOMINI

Fin dallinizio era intesa come una missione suicida.

GETTY IMAGES (3)

Limperatore
longevo
Hirohito,
imperatore del
Giappone durante
la Seconda guerra
mondiale: regn
fino al 1989.

Accerchiato dagli americani sui mari,


limpero del Sol Levante si affid infatti a
piloti kamikaze (v. riquadro nella pagina
seguente) addestrati a gettarsi in missioni
suicide contro le navi nemiche e contro i
bombardieri che a ondate devastavano le
citt. Ma il vento divino, per gli americani, non arriv soltanto dal cielo.
Grandezza sfiorita. Lisola di Okinawa,
al largo dellarcipelago giapponese, fu attaccata dalla flotta anfibia americana il
1 aprile 1945. Lobbiettivo strategico era
farne una base avanzata per le operazione contro il territorio del Giappone. Il comando giapponese prov con ogni mezzo
a fermare la forza dinvasione.
La marina imperiale decise addirittura
di calare il suo asso e mettere in campo
il gioiello dellingegneria bellica nazionale: la supercorazzata Yamato, che con
la Musashi (al tempo gi affondata) era

la pi grande nave da battaglia del mondo. Una nave che, a dirla tutta, era il canto del cigno della marina giapponese, che
nel 1945 era ormai lombra di se stessa.
Ma limperatore Hirohito faceva pressione sugli ammiragli per sapere che cosa
avrebbero fatto per salvare Okinawa. La
loro risposta si chiam cos Operazione
Ten-Go: la missione suicida di un gruppo navale guidato dalla Yamato.
Questo il piano: far arenare la corazzata sulle coste di Okinawa, impiegandola poi come una super-batteria galleggiante, grazie ai suoi devastanti 9 cannoni da 460 millimetri. Una volta esaurite
le munizioni, i marinai superstiti si sarebbero uniti alla guarnigione che difendeva Okinawa.
A scortare la Yamato, un incrociatore e
8 cacciatorpediniere, oltre a un centinaio
di aerei (kamikaze e non).

KYUSHU

Colpita e affondata

KAGOSHIMA

La rotta della corazzata Yamato, salpata


il 1 aprile alla volta di Okinawa e
affondata il 7 aprile dagli americani
al largo dellarcipelago giapponese.

A LUNGO RAGGIO
Ogni cannone da 460
mm delle tre torri
(qui in uno spaccato)
aveva una gittata fino
a 42 km.

CORAZZATURA
La corazzattura
raggiungeva i 65
cm di spessore.

SOTTO LA LINEA
Il pescaggio a
pieno carico era
di 11 metri.

Le unit di attacco
speciali: i kamikaze

OCEANO
PA C I F I C O
AMAMI

Filippine

OKINAWA

LUNGHEZZA

LARGHEZZA

VELOCIT

METRI

METRI

NODI

263 39

27

Nella Yamato cera carburante solo per landata


Era chiaramente una missione suicida.
La piccola squadra avrebbe infatti dovuto farsi strada fra 11 portaerei con 400 velivoli, affrontando una flotta di 50 tra corazzate, incrociatori e cacciatorpediniere. Che non fosse previsto un viaggio di
ritorno provato dagli ordini di servizio:
le navi erano rifornite del combustibile
strettamente necessario per arrivare allisola, non un litro di pi.
Lammiraglio Ito, il comandante della
Yamato, aveva per escogitato un piano
alternativo. Riusc a imbarcare un quantitativo di combustibile superiore al previsto, per avere margini di manovra e
combattere veramente, in mare. Come
ha ricordato lo storico Simon Foster, le
possibilit di successo non erano considerate alte, ma lo spirito delloperazione
era conforme alla tradizione giapponese
dellultima carica disperata.

Caccia al gigante. Leffetto sorpresa,


su cui contavano i giapponesi, per non
ci fu. I sommergibili Usa avvistarono la
forza speciale dattacco gi la sera del
6 aprile. Tallonata dalla ricognizione aerea, la Yamato fin nel raggio dazione
dei nemici.
A concederle un po di tempo fu soltanto il braccio di ferro fra gli ammiragli
americani Spruance e Mitscher: il primo,
comandante delle operazioni, non voleva
spostare le portaerei da Okinawa, mentre Mitscher, capo di queste ultime, voleva a tutti i costi conquistare quel prestigioso trofeo di guerra. Allora, vuoi essere
tu a prenderla, o devo farlo io?, comunic a un certo punto Mitscher a Spruance.
Cos, alle 12:41, scoppi linferno. Ben
380 aerei americani si lanciarono sulle
navi nemiche. I primi attacchi si concentrarono sulla scorta, per limitare lo sbar-

ra gi successo
durante lattacco nipponico alla
base americana
di Pearl Harbor,
il 7 dicembre
nel 1941: piloti
giapponesi il cui
velivolo era stato
irrimediabilmente danneggiato
si erano gettati
contro navi o
postazioni per
immolarsi in un
vortice di distruzione. Azioni
simili si ebbero
anche nelle forze
aeree di altre
nazioni. Del resto,
la linea di confine tra missione
speciale e atto
suicida sempre
labile, in guerra.
Precedenti. Gli
stessi giapponesi, durante il
conflitto contro
la Russia del
1904-1905, organizzarono diverse
azioni di questo
tipo, ma impiegando reparti

ben addestrati.
Nel 1944, invece,
i comandi nipponici si affidarono
a piloti inesperti
(mancavano
tempo e risorse
per addestrarli),
talvolta giovanissimi (un esempio
per tutti: Yukio
Araki, morto a
Okinawa a soli 17
anni) per attaccare il nemico in
missioni senza ritorno. Questi giovani piloti furono
inquadrati nel reparto Tokubetsu
Kgekitai (Unit
speciali di attacco) il cui simbolo
divenne la figura
del pilota suicida
cinto in fronte
con il tradizionale
hachimaki, la
fascia di tessuto
decorata con il
sole rosso simbolo della bandiera
giapponese, e
con ideogrammi
che indicavano
lobbiettivo.

Venti divini (e mortali)


Kamikaze contro la corazzata della marina
americana Uss Missouri durante la battaglia
di Okinawa, nel maggio del 1945.

21

Cinque inutili
super-corazzate

el 1937 il
Giappone decise di affiancare
alle dieci vecchie
navi da battaglia
in servizio cinque
gigantesche
super-corazzate,
lunghe 263 metri
e con un dislocamento a pieno
carico di quasi
73.000 tonnellate.
Fino a quel momento non si era
mai visto nulla del
genere al mondo.
Potentissime. Le
navi sarebbero
state armate con
9 cannoni da 460
millimetri. Erano
capaci di sparare
enormi proiettili
da una tonnellata
e mezza fino a
42 chilometri di
distanza, mentre
lo spessore della
corazza raggiungeva un massimo

di 65 centimetri
di solido acciaio.
Delle cinque
unit previste, la
Yamato (che dava
il nome alla classe
di corazzate) e la
gemella Musashi
(affondata dagli
americani nel
1944) furono
completate nel
1941-1942.
La terza unit,
la Shinano, fu
convertita in portaerei, e anchessa
venne affondata
nel 1944. Una
quarta unit, progettata nel 1940,
rimase invece
incompleta in
cantiere, mentre
la costruzione di
una quinta supercorazzata venne
cancellata, per
fare poi spazio
alla costruzione di
nuove portaerei.

In competizione
I due comandanti statunitensi a
Okinawa: lammiraglio Raymond
Spruance (a sinistra) e Marc Mitscher,
allora vice ammiraglio. Durante le
operazioni ebbero alcune divergenze.

22

Gli ultimi
istanti
Gli ultimi attimi della
Yamato: prima vira per
sfuggire ai bombardieri
(1) poi si inclina sotto i
colpi di bombe e siluri
(2) fino ad affondare
(3). Esplose prima di
scomparire nel fondo
degli oceani con i suoi
3.000 uomini.

Quando la corazzata Yamato affond nelle acque


ramento antiaereo. Poi tocc al bersaglio
grosso, la Yamato. Lammiraglia giapponese imbarcava 170 pezzi contraerei e
lartiglieria pesante era equipaggiata con
granate san-shiki, capaci di creare una
cortina di ferro e fuoco davanti agli aerei
che attaccavano a bassa quota. Ma resistere allassalto di centinaia di aerei che
erano il meglio della tecnologia dellepoca, pilotati da veterani dal morale elevatissimo, era impossibile. Gi alle 12:43
una nave scorta esplose, mentre poco
dopo fu immobilizzato lincrociatore Yahagi. Nel frattempo, anche la corazzata veniva martellata dagli aerei: la Yamato era come un orso finito in un gigantesco alveare.
Rodeo nelloceano. Il 36enne comandante veterano Harmon Utter, che coordinava i velivoli della portaerei Essex, ricorda: I piloti dei bombardieri arrivavano

da tutte le direzioni, lanciati in picchiate pazzesche, e i piloti dei caccia si sbizzarrivano in tutte le manovre possibili.
Gli aerosiluranti sfidavano i regolamenti
sfiorando il pelo dellacqua. Quello per
non era un rodeo: il nemico era un pericolo da distruggere rapidamente, anche
perch gli aerei giapponesi avevano approfittato della situazione per attaccare a

Sbarramento
Primavera 1945: ununit anfibia
impiega lanciarazzi per il supporto
alle truppe da sbarco, durante
la battaglia di Okinawa.

GETTY IMAGES (4)

delloceano Pacifico, si cre un gorgo di almeno 50 metri di diametro


loro volta le navi americane, rimaste con
scarsa copertura. Verso le 14 la Yamato,
centrata da almeno 11 siluri e da un numero imprecisato di bombe, inizi progressivamente ad affondare, per poi essere squassata da una gigantesca esplosione, lasciando un gorgo, secondo i testimoni, di almeno 50 metri di diametro.
Una voragine liquida che trascin con s

3.000 uomini, compreso lammiraglio Ito.


Sullaltro fronte, tra i piloti americani, le
perdite furono, al confronto, ridicole: 10
aerei e 12 uomini.
Il prezzo della vittoria. Messo a segno questo colpo, la battaglia per loccupazione di Okinawa non era ancora conclusa. Agli Stati Uniti occorreranno quasi tre mesi, e mezzo milione di uomini,

per farla propria. E un prezzo enorme:


12.000 morti (compreso il generale in capo Simon Bolivar Buckner) e quasi 40mila feriti. Tra i giapponesi si contarono forse 300.000 vittime, civili compresi. I kamikaze volanti, anche in questo caso, si
sacrificarono a centinaia: affondarono 27
delle 36 navi perdute dagli americani. 
Giuliano Da Fr

23

INQUINAMENTO

Lorma sapiens
sullAMBIENTE

Per milioni di anni la Terra stata in balia dei capricci degli elementi
naturali. Poi, un evento ha cambiato tutto. Luomo con lagricoltura
ha iniziato a plasmare il pianeta. Non sempre in meglio.
A cura di Anita Rubini

8000 a.C.

QUANDO LUOMO
INVENTO
LAGRICOLTURA

Per 500mila anni luomo aveva vissuto come


cacciatore. Diecimila anni fa, con la rivoluzione agricola, in pochi millenni, si insedia in
villaggi, costruisce citt, crea imperi.
POPOLAZIONE

10 MILIONI

Cifra stimata della


popolazione prima dellintroduzione dellagricoltura.

100 MILIONI

Il progresso demografico
accelerato dallevoluzione delle coltivazioni:
la popolazione diventa stanziale.

INQUINAMENTO
Le uniche tracce di inquinamento provengono
dallaccumulo di immondizia. Le conseguenze
sullambiente sono tuttavia minime.

SFRUTTAMENTO RISORSE
Motori del cambiamento sono piccole fattorie il cui
impatto sullambiente minimo. Le prime citt sono
agglomerati di edifici di fango, pietra, legno e paglia.
24

X-XIV secolo

CONTRADDIZIONI
DELLETA DI MEZZO

Nel Medioevo gli uomini si stipano allinterno delle


sicure mura delle citt. Dove per possono scoppiare epidemie letali (come la Peste nera del 300).
POPOLAZIONE

300-400 MILIONI

Fino al 1347, anno della Peste nera


(che riduce di almeno un terzo la
popolazione in Europa), il saldo
demografico positivo.

INQUINAMENTO
Spazzatura e metalli
pesanti (come il piombo)
inquinano aree vaste. E
rendono disastrose le
condizioni sanitarie.

SFRUTTAMENTO RISORSE
Tra il X e il XII secolo si verifica un
intenso diboscamento dellEuropa a nord delle Alpi e dei Pirenei:
i campi coltivati invadono le foreste. Limpatto globale relativo.

XVIII-XIX secolo

IL VAPORE FA LA RIVOLUZIONE

La societ di oggi reca limpronta di un cambiamento che si annuncia in Inghilterra


alla fine del 700: la rivoluzione industriale. Protagonista: la macchina a vapore.
POPOLAZIONE

800 MILIONI

Il nuovo sistema di produzione


(con luso di macchine) ha effetti
di tipo demografico, indotti anche
da migliori condizioni igienicosanitarie: dal 1750 la popolazione
cresce a un ritmo senza precedenti.

INQUINAMENTO

SFRUTTAMENTO RISORSE

Diventa visibile anche


a occhio nudo: le citt
industriali sono costantemente avvolte in una
densa nube di fumo.
Sostanze dannose inquinano anche lacqua.

Con luso di carbone, che alimenta le macchine a vapore, compaiono emissioni di gas a effetto
serra. Daltra parte la richiesta di
legno fa scomparire intere foreste
(che, quando sono intatte, assorbono lanidride carbonica).

385

PARTI PER
MILIONE
(ppm)

Pi
della met vive in citt (entro
il 2050 sar il 70%). Sono in
aumento le metropoli con pi
di 20 milioni di abitanti, ma
senza uno sviluppo sostenibile
rischiano il degrado.

INQUINAMENTO
Interi ecosistemi sono
andati perduti e le
regioni pi urbanizzate
producono la maggior
parte delle emissioni di
CO2: la Cina, in questo, ha
sorpassato gli Usa.

SFRUTTAMENTO RISORSE
Le attivit umane sono considerate la causa principale del
cambiamento climatico globale.
Basti pensare che luomo ha trasformato in terreno agricolo pi
superficie nei 30 anni dal 1950 al
1980 che dal 1700 al 1850.

ppm= parti per milione ppb= parti per miliardo

POPOLAZIONE

6 MILIARDI

385

240
2000
CH4 (ppb)

IL (NOSTRO) SECOLO DELLE CITT

Il pianeta allinizio del XXI secolo attraversa una crisi ambientale. Luomo
stretto tra le pratiche distruttive del passato e la ricerca di metodi sostenibili.

DALLINDUSTRIA
ALLATMOSFERA
I grafici mostrano
come a partire
dalla rivoluzione
industriale
(met del 700)
siano aumentati
i livelli di gas a
effetto serra: anidride carbonica
(CO2), metano
(CH4) e protossido
di azoto (N2O).

N2O (ppb)

XXI secolo

CO2 (ppm)

SOL 90 IMAGES

La concentrazione di CO2 (principale prodotto


della combustione del carbone) nellatmosfera
allinizio del XXI secolo. In epoca preindustriale, la concentrazione era sotto le 280 ppm.
Il primo tentativo di limitarne le emissioni
stato il Protocollo di Kyoto (1997).

500
320

250
Anni 1000

1500

1750 2000
25

VITA QUOTIDIANA

Le parolacce erano nel vocabolario di Egizi, Greci e Romani e dei medioevali.


Il turpiloquio vecchio quanto luomo, anche se nei secoli cambiato

MALEPAROLE
SOZZO
GUELFO
TRADITORE!

FIORENTINO
MARCIO!

Campanilismi
In questa elaborazione di
un dipinto ottocentesco
di Giuseppe Sabbatelli
si immaginano gli insulti
che Piero Asino (fratello
di Farinata degli Uberti,
a cavallo) potrebbe aver
scambiato nella battaglia
del Serchio (1262)
con il guelfo Cece de
Buondelmonti, prima di
uccidere questultimo.
A destra, un rebus
triviale del 1902.

eretrix, cispa degli occhi, fritta- ni geroglifici e papiri, in cui Nefti, la dea dellolta daglio, rubbatore di strade, tretomba, era definita una femmina senza vulsozzo guelfo traditore, votacessi va, il dio Thot un essere privo di madre, Ra
e mangiamaccarruna. Tra paro- il dio Sole con la cappella vuota.
I Greci, che preferivano non scherzare con i
lacce, bestemmie e insulti, gli antichi ne avevano di modi per offendersi a vicenda. Que- fulmini di Zeus, imprecavano invece in nome
stione di fantasia, di lingua lunga e sboccatag- del cavolo (m tn krambn) ma anche per
gine, ma anche di tab, pregiudizi e classi so- laglio, per il cane e per la capra.
Un vocabolario di latino aperto alle pagine
ciali. E di una innegabile verit: il turpiloquio
vecchio quanto luomo. Nonostante lopinione giuste svelerebbe invece agli adolescenti che il
di Dante Alighieri, secon- loro turpiloquio roba da antichi: termini codo il quale la prima paro- me stercus (merda), mentula (membro maschiSTERCUS, MENTULA
la pronunciata dalluomo le), futuere (fottere), meretrix (prostituta) e scorMerda e membro maschile: due delle
sarebbe stato il nome di tum (sgualdrina) li usavano gi i Romani, come
tante parolacce usate dagli antichi Romani
Dio, probabile che alcu- mostrano ad esempio i graffiti scurrili sui muri
ni dei primi suoni emessi di Pompei. I medioevali, pi pratici, attingevadai nostri antenati avessero la forma e la fun- no invece a piene mani dal mondo animale: bezione delle nostre attuali parolacce e siano stia, cagna, bacalare (baccal), iumenta (vacnati come reazione istintiva e immediata a un ca), porco e scorfano.
situazione di sorpresa, pericolo o dolore, afferEpoca che vai, insulto che trovi. Ma perma Romolo Giovanni Capuano, sociologo e au- ch consideriamo parolacce stercus e iumentore di vari saggi sullargomento.
ta e non, per esempio, escremento e mucIrriverenti. Quando il linguaggio si fece pi ca? Non esistono parole oscene in assoluto:
articolato, si svilupparono anche insulti e osce- le parole sono di per s neutre, siamo noi ad
nit. Si tratta in genere di parole associate a attribuire loro connotazioni emotive. Per quecomportamenti e sfere particolari, come il ses- sto il senso offensivo di alcune cambia a seconso e gli escrementi o una minaccia, ingiuria o da delle epoche e della societ in cui si espriinsulto capaci di disgregare lordine sociale esi- mono, prosegue Capuano. Un esempio? Marrano, termine
stente. La necessit di tenere a
che indicava gli
bada queste espressioni legittimaSCORTUM
ebrei convertiti
va listituzione di tab ancora ogCome meretrix (prostituta) era riservato
e che nella Spagi molto sentiti, spiega il socioloalle donne: in latino, sgualdrina
gna medioevago. Ma i divieti, si sa, oltre alloble era un insulto
bedienza alla regola generano anche la reazione opposta: il fascino del proibito, gravissimo, punibile con la morte; oggi non lo
che spinge luomo a infrangere i limiti imposti. usano nemmeno pi i bambini, al massimo si
Cosa che fecero gli Egizi nel III-II millennio trova in qualche vecchio film di cappa e spada.
Lo stesso vale per rubbatore di strade, il noa.C., offendendo gli di senza particolare ritegno. Almeno stando allinterpretazione di alcu- stro ladro, a quei tempi una delle ingiurie pi
27

Le parole sono neutre. Sono gli uomini a trasformarle in insulti, dando loro
significati che riflettono costumi, leggi e pregiudizi delle varie epoche

Blasfemi
Affresco sulla tomba della
regina egizia Tausert, del XIII
secolo a.C. Gli Egizi avevano
un ampio campionario di
offese riservate agli di.

frequenti e infamanti, dal momento che il furto era considerato un crimine condannato dai
comandamenti di Dio e sanzionato quasi come lomicidio. Ma avreste avuto il diritto di
sentirvi molto offesi anche se qualcuno vi
THOT,
avesse detto tu menti per la gola, cio
PRIVO DI
bugiardo matricolato: la fedelt alla paMADRE!
rola data, infatti, nel Medioevo era un pilastro della buona fama di una persona.
I medioevali, razzisti e classisti, consideravano offensivo il termine villano, che indicava
labitante della campagna, proprio comera offensivo per i Romani dare del sannita a qualcuno. I fondatori dellUrbe, infatti, consideravano questi italici, che si erano opposti strenuamente alle loro legioni, montani, agrestes e latrones, cio montanari, rozzi e briganti.
Non solo la provenienza, anche le professioni e
il cibo pi umile originavano termini sprezzanti
per ogni occasione: i siciliani del Trecento erano mangiamaccarruna, i napoletani mangiafoglia (di cavolo). E nello stesso periodo si poteva squalificare un avversario dandogli del votacessi o dello scardatore di castagne di villa.
Non toccare mia sorella. Quelli che invece
non sono cambiati, dal Medioevo a oggi, sono i sentimenti scatenati dalle offese che tirano in ballo la famiglia:
figlio di uno traditoFIGLIO DI PREVETESSA re, figlio di prete o,
Ossia figlio dellamante del prete. Versione
ancora peggio, figlio
medioevale del figlio di buona donna
di prevetessa, cio
dellamante del prete,
erano tutti modi per dire, con i termini usati in
un affresco della basilica di San Clemente in Laterano (Roma), fili de pute. Questa parolaccia fu la prima scritta in lingua volgare alla fine
dellXI secolo, in una delle scene che illustrano
la vita di papa Clemente: il pagano Sisinnio a
presentare il laconico certificato di maternit ai
propri servitori, incapaci di trascinar via il pontefice (fili de pute, trate, cio tirate, dice liscrizione), tramutatosi miracolosamente in pietra per sfuggire alla cattura.
E non pensiate che gli insulti politici di parte siano una prerogativa moderna. Nei comuni medioevali divisi in fazioni e perennemente in lotta fra loro era facile offendere qualcuno
in base al suo schieramento: a mal ghibellino
cacato si poteva rispondere con sozzo guelfo traditore, ma anche con fiorentino marcio o, alloccorrenza geografica, con sozzi
marchisani o sozza romagnola. Insomma, evidente che gli uomini del passato

Offendere
la roba altrui
Il saccheggio di una
casa a Parigi nel
Medioevo: dare del
rubbatore (ladro) a
qualcuno era molto
grave. In basso,
lespulsione degli
ebrei dalla Spagna
(1492). Allepoca
marrano (ebreo
convertito) era un
epiteto pesante.

Persino Shakespeare fu un abilissimo artista


offendevano e dicevano parolacce per sfogare
rabbia, odio, indignazione o frustrazione, co- delloffesa. Per sir John Falstaff, uno dei perme noi moderni, o, secondo alcuni antropologi, sonaggi dellEnrico IV, coni questa lunga seper provocare la reazione fisica dellavversario. rie di insulti: Gonfio fagotto di idropisia, imTurpiloquio dautore. Ma cera anche un al- menso barile di vin di Spagna, cassapanca stitro motivo, che gi il poeta latino Marziale ave- pata di budella, manzo arrostito imbottito di
va capito: [...] queste mie rimette da sollazzo, porridge, reverendo vizio, canuta iniquit, pacos come un marito a una moglie, non posso- dre ruffiano, decrepita vanit. E quando, nel
no piacere senza il cazzo. [...] Questa la legge 1606, una legge di Sua Maest stabil che ogni
del poeta smaliziato: non pu piacere se non espressione blasfema nelle opere darte saun po sboccato. Non un caso che in Grecia rebbe stata punita con una multa, cominci
a usare diviuno dei maestri del turpiloquio sia
pagastato il commediografo Aristofane,
MONTANI, AGRESTES, nnei t nelle
sue
inventore di offese capaci di suscitaLATRONES
imprecazioni.
re grande ilarit tra il pubblico. AlMontanari, rozzi, briganti: cos venivano
trettanto abili furono i poeti comici
Popolani. Il
apostrofati dai Romani i Sanniti
italiani: le ingiurie oscene di Rustiturpiloquio
co Filippi e il dispiego di escrementi
dunque quenel poema La secchia rapita (1614) di Alessan- stione di classe, anche sociale. Nelle classi indro Tassoni ne sono esempi. E che dire del Gra- feriori si sempre visto lo strato sociale pi incias y desgracias del ojo del culo, Grazie e di- cline al turpiloquio. Ci pu essere vero, in consgrazie dellocchio del culo (1620-26), che lo siderazione del fatto che le parolacce spesso sospagnolo Francisco de Quevedo dedic a Jua- no il surrogato di parole che non si conoscono.
na tantarba, donna eccessivamente cicciona? In questo senso, stato detto, sono il vocabola-

VILI
MARRANI !

I gestacci

on solo a parole:
gli uomini del passato, al pari nostro,
erano bravi a insultare il prossimo anche
a gesti. Il dito medio,
evidente simbolo
fallico, era conosciuto e usatissimo gi
dagli antichi Greci,
che lo chiamavano
katapgn. Da loro lo
ereditarono i Romani,
che lo diffusero anche
nel resto dellimpero
con il nome di digitus
impudicus, cio dito
impudente.
Digitali. Molto usate
nel Medioevo erano
le fiche. Questo
gesto osceno, ancora
diffuso in Russia, consisteva nel chiudere
la mano a pugno,
infilando il pollice tra
indice e medio, per
mimare il rapporto
sessuale (proprio il
gesto con cui oggi
rubiamo il naso ai
bambini): un segno
di sopraffazione (maschile) nei confronti di
un avversario.
Dante Alighieri lo
attribu nella Divina
Commedia a Vanni
Fucci, ladro pistoiese.
E proprio ai pistoiesi apparteneva la
torre della rocca di
Carmignano (oggi in
provincia di Prato)
su cui erano state
scolpite due braccia
di marmo, rivolte
verso la nemica Firenze, con le mani nel
gesto delle fiche. Per
questo motivo, pare,
nel 1228 i fiorentini
vittoriosi demolirono
la struttura.
Cornuti e mazziati.
Altro gesto antichissimo erano le corna:
nellEuropa mediterranea, chi le faceva
con lindice e il mignolo verso lalto paragonava il destinatario
dellinsulto al bue, il
maschio castrato della mucca. Era insomma un modo per dare
dellimpotente (o del
tradito) a qualcuno.
29

Vietato dire
parolacce

ome succedeva
quando eravamo
bambini, chi diceva
parolacce, soprattutto in certe epoche,
non la passava liscia.
Soprattutto se le
rivolgeva a Dio. In
Italia il reato di bestemmia stato depenalizzato (e quello
di turpiloquio abrogato) soltanto nel
1999. Ma gi nel Levitico, il terzo libro della Bibbia, era scritto:
Chi bestemmia il nome del Signore dovr
essere messo a morte;
tutta la comunit
lo dovr lapidare.
Gli Egizi punivano i
bestemmiatori con la
decapitazione, i Greci
con il taglio delle
orecchie, i Turchi
impedendo loro di
accedere al governo.
Nel Medioevo, in cui
il peccato di parola
era una specie di
ottavo vizio capitale,
chi fosse stato sorpreso a pronunciare
parole indicibili
subiva punizioni corporali: poteva essere
messo alla berlina o
alla gogna, fustigato
o marchiato in fronte
dopo la foratura della lingua con un ferro
rovente.
Puritanesimo. Nel
XV secolo, nel Regno
delle due Sicilie, gli
Statuti del distretto
di Piedimonte dAlife
consideravano gravi
ingiurie cornuto,
traditore et puctana.
Ma lInghilterra ottocentesca fu senzaltro
la pi intransigente
in materia di linguaggio da trivio: le
parolacce e tutti i termini e le espressioni
riconducibili al sesso
vennero censurati.
Cos, per non infrangere i tab, il poeta
Robert Southey
invent una propria
esclamazione priva
di senso: Aballiboozobanganovribo.
30

Gli uomini da sempre offendono per sfogarsi e spesso


per provocare la reazione (anche fisica) dellavversario
Offese da
scrittore
Gonfio fagotto di
idropisia: in questi
termini offensivi
William Shakespeare
descrive il suo John
Falstaff (qui in
unincisione del XVII
secolo), nellEnrico
IV. Sotto, il console
romano Manio Curio
Dentato rifiuta doni
da un sannita.

rio del deprivato culturale, sostiene Capua- opere. E persino un santo come Francesco dAsno. Ovvero di chi ha avuto uneducazione ca- sisi us qualche parolaccia. Proprio lui, si legge
rente. Nel XVIII secolo lidea che solo gli umi- ne I fioretti, consigli a padre Ruffino di cacciali parlassero male era cos radicata che il ve- re il diavolo rispondendo cos alle sue tentazioscovo e futuro santo Alfonso Maria de Liguori ni: Apri la bocca; mo vi ti caco. In questo caso
(1696-1787) specificava nel suo trattato di teo- il turpiloquio svolgeva una funzione apotropailogia morale che, bench parlare sboccato fos- ca: serviva cio a tener lontano il male, un po
se sempre peccato gravissimo, andava conside- come il nostro in culo alla balena, non insulrato una mancanza lieve nel caso
to ma sboccato
dei canti di mietitori, mulattieri e
buon auspicio.
JUANA TANTARBA
vendemmiatori.
Ma era anche la
Donna cicciona a cui Francisco de
maniera pi effiParole sante. Chiss che cosa
Quevedo dedic il suo poema (XVII secolo)
cace e diretta, riavrebbe detto de Liguori leggenspetto a tanti pado le missive del compositore austriaco Mozart, suo contemporaneo, famiglia roloni, di arrivare al popolo. Lo stesso uso che
bene e gergo escrementizio di tutto rispetto: sempre pi spesso ne fanno anche alcuni politi[...] ho fatto rime: per la precisione tutte porche- ci dei nostri giorni, dai Vaffaday di Beppe Grilrie, cio sulla merda, sul cacare e sul leccare il lo alle triviali esternazioni leghiste.

culo, il tutto con parole, pensieri [...] ma non con


Maria Leonarda Leone

SPORCO
SANNITA!

Storia viaggi

In collaborazione con

CAMBOGIA

Meraviglie khmer
PRENOTAZIONI FINO AL 14 SETTEMBRE

ocus Storia propone a tutti i


suoi lettori un altro viaggio
eccezionale alla scoperta di
una grande civilt del passato, organizzato come sempre dal tour
operator I Viaggi di Maurizio Levi.
Questa volta la meta la Cambogia,
un Paese recentemente riemerso da
decenni di guerra e isolamento. Nei 10
giorni del viaggio si toccheranno i luoghi-simbolo dellantico impero khmer,
fiorito tra il IX e il XV secolo, e siti archeologici di epoche precedenti, in
gran parte ancora misteriosi.
Templi nella giungla. Via terra, dalla vivace Phnom Penh, si arriver a
Battambang, la capitale dellOvest, attraverso la verde campagna cambogiana irrigata dai numerosi fiumi che

scorrono verso il lago Tonl Sap, per


proseguire in battello lungo il fiume
Sangke, tra splendidi scenari, villaggi galleggianti, pagode, fino al lago
Tonl Sap, il pi esteso lago del Sudest asiatico.
Da qui si raggiungono i magici templi del complesso di Angkor, cuore
dellimpero khmer, che desta ancora
stupore nonostante i turisti. Ma lemozione pi forte sar scoprire i remoti e
poco conosciuti complessi khmer di
Beng Mealea e Koh Ker, immersi nella
foresta lussureggiante. Sulla via del ritorno, infine, percorrendo lantica Via
Reale, si incontrer Sambor Prei Kuk,
il pi importante complesso archeologico pre-angkoriano del Paese. Unoccasione unica, da non perdere.

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PHNOM
PENH

Un particolare del tempio di Angkor Wat (in alto).

VIETNAM

Da Angkor Wat ai templi remoti che pochi hanno visto

31

ENIGMI
SVELATI
I colossi
di Pasqua

I moai, le
gigantesche (e
per molto tempo
misteriose) statue di
pietra dellIsola
di Pasqua.

CHI ERANO LE
AMAZZONI?

I SEGRETI DEI
PRECOLOMBIANI

LA SINDONE E
GLI STORICI

DA STONEHENGE
ALLISOLA DI PASQUA

GIALLI STORICI
RISOLTI

I MOSTRI: VERIT O
LEGGENDA?

LO SCRITTO DI
VOYNICH

IL TESORO DI
MUSSOLINI

GETTY IMAGES

pag. 34

pag. 58

pag. 40

pag. 62

pag. 46

pag. 64

pag. 52

pag. 68

33

PRIMO PIANO

Le guerriere delle steppe asiatiche,


i segreti di Maya, Aztechi e Inca, il sudario
di Cristo, loro di Dongo, i luoghi
e i personaggi pi misteriosi della Storia

HIP/SCALA

PRIMO PIANO

LE AMAZZONI

SVELATE

Come gli uomini


Amazzoni a cavallo in un
dipinto del Novecento.
Quella ferita Camilla, di
cui narra lEneide di Virgilio.
A destra, unAmazzone su
un piatto greco del
VI secolo a.C.

BRITISH MUSEUM/SCALA

Le ultime ricerche non lasciano dubbi: dietro


al mito greco delle donne combattenti
cerano le guerriere delle steppe asiatiche

na ferita mortale alla testa provocata da unascia. Una cintura bronzea


da guerra e ai lati due lance, un arco
e una faretra con 20 frecce; altre due
lance allingresso della tomba. Ma se fosse un
guerriero del IV secolo a.C. morto in battaglia,
lo scheletro non avrebbe dovuto essere circondato anche da perline di vetro, braccialetti di
bronzo e argento, uno specchio per truccarsi.
Ritrovato in un tumulo (kurgan) a nord del Mar
Nero, vicino allantica citt di Tyras, sul fiume
Dniester, lo scheletro si infatti rivelato essere quello di una femmina. Lennesima prova
dellesistenza storica di donne guerriere vissute
nel periodo in cui lo storico e viaggiatore greco
Erodoto (484-425 a.C.) rifer delle Amazzoni.
Mitiche? Oggi non ci sono praticamente pi
dubbi: le donne guerriere tanto temute dai
Greci non sono da relegare nella sfera del mito. Con il progresso delle ricerche archeologiche e dei metodi per determinare il sesso di
uno scheletro, anche a partire da pochi frammenti, si stabilito che in molte necropoli delle steppe euroasiatiche, dalla Bulgaria fino alla Mongolia, le tombe degli antichi Sciti e Sarmati
(popoli semi-nomadi di allevatori di cavalli) appartengono per il 37% a donne guerriere. Solamente per restare nella regione compresa tra i fiumi Danubio e
Don, gli archeologi hanno scoperto 112 tombe di
guerriere dal VI al IV secolo a.C., di et compresa
fra i 16 e i 30 anni. Pi a
est, fra il Don e il Mar Caspio, dove Erodoto localizzava le Amazzoni, larcheologa Renate Rollie ha scavato
altre 40 donne combattenti. E le
scoperte sono proseguite nella re35

Le amazzoni
nereeta

INTERFOTO/ALINARI

igure di donne guerriere


si trovano anche in Africa
Occidentale, nel regno del Dahomey (oggi Benin). Si tratta di
un fenomeno parallelo, sorto
in maniera autonoma. Il primo
a utilizzare donne combattenti
fu re Agadja (1708-1740), che
ingaggi un corpo di cacciatrici
di elefanti fondato da un re
precedente, facendone la guardia reale e poi una formazione
dassalto. Dal suo trono decorato con quattro teschi, re Guzo
(1818-1858) utilizz invece le
amazzoni del Dahomey per
spedizioni punitive, esecuzioni
e sacrifici umani eseguiti tagliando la testa alle vittime o
gettandole da una rupe chiuse
in un cesto.
In armi. Sotto il regno di Behanzin (1889-1894), le amazzoni
del Dahomey (foto sotto) arrivarono a essere 5mila, pi di un
terzo dellesercito locale. Perfettamente addestrate, venivano
scelte fra prigioniere e donne
sole, ma anche nella famiglia
reale. Selezionate in base alla
prestanza fisica, contavano fra
di loro molte vergini e tutte
dovevano rispettare lastinenza
sessuale durante il servizio
militare. Erano armate con moschetto a pietra focaia di fabbricazione europea, un machete
leggermente ricurvo e un
grosso rasoio. Spesso avevano
un chiodo legato al
polso e denti fatti affilare apposta per poter mordere nel corpo
a corpo.
Le amazzoni nere non facevano parte di una societ matriarcale, bens di un dispotico
regno maschilista, coinvolto nel
commercio degli schiavi con i
portoghesi.

CHE COSA
SAPPIAMO

LE ARMI
Le descrizioni greche di armi
e tecniche belliche delle
Amazzoni coincidono
in molti casi con i
ritrovamenti degli
archeologi.

NEL MONDO
Racconti di donne combattenti
provengono anche da altre
civilt: ne parlano fonti
dellantico Egitto, della
Persia, dellIndia
e della Cina.

CULTO DEI MORTI


Le donne guerriere venivano
sepolte con le loro armi e i loro
cavalli, come i combattenti
maschi. Lo provano le
tombe scavate
finora.

Le Amazzoni sono molto rappresentate nellarte antica.


Colpivano limmaginario dei Greci, le cui donne non
avevano alcun diritto, tanto meno quello di combattere
gione russa del Volga, nel Sud-ovest della Siberia e nel Sud-ovest dellUcraina.
Accanto agli scheletri vengono talvolta ritrovati i resti di cavalli sacrificati che queste donne utilizzarono in pace e in guerra. Insomma,
Erodoto aveva ragione: le Amazzoni sono esistite realmente e vivevano negli sconfinati territori che gli antichi chiamavano Scizia.
Un recentissimo libro di Adrienne Mayor
(The Amazons, Princeton University Press),
ricercatrice ed esperta di tecniche militari
dellantichit allUniversit di Stanford (Usa),
si propone ora come lo studio pi aggiornato
sullargomento. E, punto per punto, cerca di
separare la realt storica dal mito.
Attrazione fatale. Nel mito, le Amazzoni
sfidano i principali eroi greci, a cominciare da
Bellerofonte, luccisore della mostruosa Chimera, che le sconfisse. Eracle, nella sua nona
fatica, sottomette Ippolita, regina delle Amazzoni, per impossessarsi della cintura da guer-

ra doro donatale da Ares (il dio della guerra).


Teseo, re di Atene, fa prigioniera lamazzone
Antiope e la sposa. Achille, infine, uccide Pentesilea, accorsa con altre compagne in aiuto di
Priamo durante lassedio di Troia: rimane talmente folgorato dalla sua bellezza, quando le
toglie lelmo dopo averla trafitta, da non potersi trattenere da un rapporto necrofilo, secondo una versione del racconto. Perch i Greci subirono fino a tal punto il fascino di quelle guerriere?
Le Amazzoni erano considerate fondatrici di importanti citt dellAsia Minore, tra cui
Efeso e Smirne, e alcuni antichi cimiteri erano
considerati luoghi di sepoltura delle loro eroine, spiega Mayor. Secondo le fonti greche,
avrebbero persino invaso lAttica (la regione
di Atene) come risposta al rapimento di Antiope, assediando lacropoli di Atene senza per espugnarla. Tanto diverse dalle donne greche, che erano relegate in casa, evidenzia la

SOCIET
Nelle steppe oltre il Mar Nero
esistevano societ matriarcali,
in cui a prendere le decisioni
erano anche donne, alla
pari con gli
uomini.

ricercatrice, elegantemente equipaggiate per


la guerra, libere e sessualmente attraenti, le
Amazzoni catturarono limmaginario dei Greci. Tanto che nelle rappresentazioni artistiche,
dai vasi a figure nere e rosse fino ai fregi dei
templi, risultano per frequenza di apparizione seconde soltanto al popolarissimo Ercole.
Immagini fedeli. Lesistenza delle Amazzoni
non confermata soltanto dagli scheletri. C
anche una sorprendente corrispondenza tra le
raffigurazioni delle Amazzoni nellarte greca
e i corredi funerari ritrovati nelle tombe delle
donne guerriere degli Sciti-Sarmati, racconta
Mayor. Le Amazzoni sono raffigurate spesso a
cavallo, con archi corti, asce bipenni e scudi a
mezzaluna. E indossano elaborate cinture da
guerra, berretti o elmi a punta arricciata di tipo persiano (detti frigi). Tutti elementi in buona parte presenti anche nelle tombe.
Mayor ha inoltre raccolto riferimenti alle
Amazzoni da fonti esterne, cio racconti
e miti egizi, persiani, indiani e persino cinesi. Anche in quelle culture si parla dellesistenza, nelle steppe euroasiatiche, di gruppi di
donne guerriere. E anche in quelle fonti si descrivono sfide fra campioni e campionesse. Le
eroine per non finiscono uccise, come invece

BRITISH MUSEUM/SCALA

PROVENIENZA
Dalla Bulgaria alla Mongolia,
su pi di mille tombe
degli antichi popoli
seminomadi, il 37%
sono di donne
guerriere.

Scolpite
In alto, Amazzoni
su un sarcofago
romano del III secolo
a.C. A destra, elmo
raffigurante una
regina amazzone.
37

La Wonder
Woman col lazo

u un contenitore in terracotta
ateniese di 2.500 anni fa, oggi appartenente alle collezioni dellUniversit del Mississippi e anticamente
destinato forse a gioielli e cosmetici,
stato recentemente individuato il
disegno di unamazzone a cavallo
(foto). La cosa curiosa che nellimmagine la guerriera raffigurata
con un lazo: fino a oggi lunica
testimonianza di unamazzone cos
equipaggiata, come una cowgirl.

ALINARI

Doppia lama
Mosaico parietale,
con amazzone armata
di ascia bipenne,
proveniente da Dafni
(Grecia). Oggi
conservato al
Louvre di Parigi.

Prima di ogni battaglia suonavano il sistro, strumento di origine egizia. Serviva


Cos le raccontano gli antichi

otizie frammentarie sulle


Amazzoni giunsero in Grecia dalle colonie che sinsediarono sul Mar Nero nel VII secolo
a.C. Erodoto fu il primo, ma non
lunico, a parlare di loro. Basandosi su testimonianze raccolte
nei suoi viaggi, sostenne come altri che erano originarie
del Ponto (attuale Turchia,
lungo la costa sud del Mar
Nero). Poi si spostarono a nord,
nellestuario del fiume oggi
chiamato Don, dove si unirono
sessualmente a un gruppo di
giovani Sciti locali, dando origine ai Sarmati come gruppo

etnolinguistico misto. Una ricostruzione leggendaria, ma che


conferma il collegamento che
fanno oggi gli archeologi fra le
Amazzoni e gli Sciti-Sarmati.
Parentele. Lo storico Diodoro
Siculo scrisse sulle Amazzoni
verso il 65-50 a.C., individuandole come le donne degli Sciti
e anche dei Saka, aggressive
e abili come gli uomini in
battaglia. Nella sua ricostruzione, che sconfina nel mito,
una capa guerriera con base
nel Ponto si proclam figlia di
Ares e condusse importanti
campagne militari. Diede vita

a nuove leggi secondo le quali


le donne dovevano tutte essere
impegnate nel servizio militare
e gli uomini adibiti ai lavori
domestici, a filare la lana e ad
accudire i bambini. Fin da piccoli, secondo Diodoro, i maschi
dovevano tenere le gambe
legate in modo da limitarne i
movimenti, mentre alle ragazze veniva bruciato un seno per
meglio farle tirare con larco.
Nelle arti. Linteresse per le
Amazzoni coinvolse i pi grandi artisti greci, come Fidia e
Policleto. Per quella societ,
patriarcale e maschilista, rap-

presentavano un sorprendente
ribaltamento di ruoli. E, come
insegna la Poetica di Aristotele,
per creare avventure epiche
non c niente di meglio.
Realismo. Ma ci fu anche chi,
come il geografo e storico
greco Strabone, nato nel Ponto
circa nel 60 a.C., descrisse le
Amazzoni in modo realistico
gi nellantichit. Per lui erano
un gruppo etnico composto
sia da uomini sia da donne che
vivevano con gli stessi diritti,
originari del Ponto e poi spinti
a migrare nel Caucaso dove ancora, nel I secolo a.C., vivevano.

In guerra
a cavallo

BRITISH MUSEUM/SCALA

Statuette in bronzo
del VI secolo a.C.
di Amazzoni
a cavallo,
con lelmo frigio.

Il look

delle Amazzoni

ella foto unanfora a


figure rosse in ceramica
risalente al VI secolo a.C.
Ritrae alcune Amazzoni a
cavallo con gli abiti e le divise tradizionali, riferiti anche
dalle fonti scritte.

Ti g r i

to di un cavallo e con larco, uomini e donne


erano cio ugualmente efficaci in guerra e nella caccia. Insomma, se luso dellaratro pesanErano qui
te in agricoltura, i combattimenti a piedi con
Il mondo secondo
spade e lance, avevano reso in Occidente e alErodoto e larea
trove luomo pi importante della donna, il cadorigine delle
Amazzoni.
vallo e luso dellarco fra gli Sciti-Sarmati posero i due sessi sullo
stesso piano. Con riOceano
sultati evidentemente
apprezzabili dal punto di vista bellico: le
EUROPA
tombe di donne guerSciti
Amazzoni
)
riere delle steppe troo
i
b
u
(D an
vate dagli archeoloIstro
Sarmati
gi coprono infatti un
Mar Nero
Mar Caspio
arco di tempo di milAras (Volga)
Egeo
PONTO
le anni. E quando nel
Persiani
mondo greco e latino
ASIA
gli uomini indossavaLIBIA
Indo
no ancora tuniche e
Indiani
Nilo
gonne corte, le donne
delle steppe usavano
Oceano
gi pantaloni e stivali. Lo dimostrano ancora una volta le raffigurazioni artistiche classiche, dove le Amazzoni, con i seni nascosti da leggere armature,
si distinguono dai guerrieri greci perch hanavviene nei miti greci. Se sconfitte, diventano no i pantaloni, oltre che lo scudo a mezzaluna
compagne del vincitore e in molti casi le sfide e lelmo frigio.
finiscono con un pareggio. Questi diversi fiPoteri magici. Un ultimo esempio di parit
nali riflettevano la realt delle cose: Le Amaz- fra gli Sciti-Sarmati riguarda lusanza di farsi
zoni greche non formavano comunit con i tatuare il corpo con figure magiche e animamaschi. Ma come mai il fenomeno delle don- li totemici (sorta di numi tutelari): orsi, cervi,
ne guerriere sorse fra questi popoli e non, po- alci, tigri, aquile e creature immaginarie dotate
niamo, fra i Sumeri, i Greci o i Romani? La ri- di corna e becco. E il consumo di droghe imsposta da cercare nelleconomia di quei po- piegate nei riti sacri. I segreti magico-religiosi
poli asiatici.
erano dunque aperti anche alle donne (contraPari opportunit. Gli Sciti e i Sarmati aveva- riamente a quanto accadeva nelle societ pano una societ basata sullallevamento dei ca- triarcali). Tatuaggi sono stati identificati sulla
valli, che esponeva i diversi gruppi al pericolo pelle di diverse donne guerriere mummificadei furti, oppure li spingeva alle razzie. Inol- te e in alcune sepolture sono stati trovati antre, il controllo dei pascoli era un altro possibi- che gli strumenti per realizzare i tatuaggi, cole motivo di conflitto. Se molti maschi moriva- me aghi, carbone e forme in pelle.
Abituate a bere latte di cavalla fermentato (a
no in battaglia, era vitale che le femmine potessero prendere il loro posto, armi in pugno, causa dellalto contenuto di lattosio), le Amazper la sopravvivenza della comunit. Bande zoni non erano dunque sempre lucide. E non
composte interamente da donne, lidea che ha soltanto sul campo di battaglia. Come narra
pi alimentato il mito delle Amazzoni pres- Erodoto e come confermano vasi greci e reperso i Greci, potevano costituirsi in casi eccezio- ti funerari, portavano con s una piccola tenda
nali come conseguenza di queste necessit, smontabile in cui si introducevano per inalare
precisa Mayor. Ma il coinvolgimento milita- a pieni polmoni il fumo di semi di canapa (cio
re delle donne era la regola anche in presen- marijuana) posti in appositi bracieri. Si pensa
za di sufficiente forza maschile, in particolare che lo scopo fosse quello di mettersi in contatprima che queste avessero figli. Lelemento di to con gli spiriti tutelari. Ma non si pu escluparit fra uomini e donne fu luso del cavallo, dere che si tratti anche di uno dei primi esemal quale si aggiunsero archi corti per scoccare pi di uso voluttuario della cannabis. 

frecce al galoppo, persino allindietro. Dallal


Franco Capone
Euf

ra t

RMN/ALINARI

a propiziarsi le divinit

Con i pantaloni
Le donne delle steppe
usavano i pantaloni e
portavano gli stivali,
per cavalcare con il
massimo comfort ed
evitare abrasioni.

Arco e scudo
Erano armate di
arco corto, scudo a
mezzaluna, leggera
armatura ed elmo
di tipo frigio, come
quello dei Persiani.
39

PRIMO PIANO

MISTERI

PRECOLOMBIANI

Gli enigmi risolti dagli archeologi (e quelli rimasti senza soluzione) di Inca,
Aztechi, Maya e degli altri popoli delle Americhe Testi di Antonio Aimi

A sinistra, nel cerchio rosso labaco


immateriale con la sequenza di
Fibonacci (1, 2, 3, 5...). Sopra, le rovine
di Machu Picchu, cittadella incaica.

DEA/GETTY IMAGES

Come funzionano le yupana inca?

orse non tutti sanno che


quello degli yupana uno
dei pi grandi misteri degli Inca
(i precolombiani dellaltipiano
andino), sul quale per secoli
gli studiosi si sono spaccati la
testa. Mistero oggi svelato: gli
yupana erano strumenti di calcolo, tipo labaco, e potevano
essere materiali o immateriali.
Quelli materiali sono in pietra o
in legno (a destra, un esempio)

a forma di cubi sovrapposti o


di scacchiera tridimensionale.
Quelli astratti invece erano
schemini a scacchiera, nei quali
ogni casella rappresentava un
numero. Utili alla memorizzazione, potevano essere riprodotti ovunque, disegnandoli.
Matematici. Fino a un quindicennio fa, nei musei e nelle
mostre sugli Inca, gli yupana
venivano genericamente classi-

ficati come modellini di fortezze. Ma non tutti ci credevano.


Decisiva stata la scoperta di
un yupana immateriale nella
Nueva Crnica y Buen Gobierno
di Guaman Poma de Ayala (cro-

GETTY IMAGES (2)

Terracotta in una tomba di El Brujo (Per).


A lato, una statuetta di uomo-gufo
di cultura moche, sempre dal Per.

Chi sono gli uomini-gufo dei Moche?

ella cultura moche, civilt


pre-incaica sviluppatasi
nel I-VII secolo d.C. lungo la
costa del Per, sono frequenti le immagini zoomorfe,
statuette raffiguranti esseri
met uomini e met animali.
Tra questi, uomini-gufo che
impugnano un tumi (coltello
rituale), figure enigmatiche
di volta in volta identificate
come esseri fantastici o

figure mitiche. Il mistero


stato risolto a partire dalle
scoperte, avvenute nel 1978,
di un archeologo statunitense, Christopher Donnan. Lo
studioso ha esaminato migliaia di figure di questo tipo,
concludendo che il gufo dalle
sembianze umane faceva
parte di un racconto mitico
che prevedeva una scena di
un sacrificio umano.

UIG VIA GETTY IMAGES

GETTY IMAGES/PERSPECTIVES

nista del vicereame del Per, del


XVII secolo), che riproduceva la
sequenza matematica detta di
Fibonacci in cui ogni numero
la somma dei due precedenti
in un sistema di calcolo posizionale (cifre con valori diversi a
seconda della posizione). Confrontando la yupana di Ayala
con quelle materiali si scopr
che anche queste funzionavano
con lo stesso sistema, oltre che
con quello a base 10 di cui parlano le cronache.

LT
ISO O

ENIGM

ON
AN R

Il gufo antropomorfizzato
aveva la funzione di offrire
una coppa col sangue del
sacrificato al personaggio pi
importante del mito.
Sacerdote. Altre scoperte
archeologiche successive a
Sipn (nel 1987 e nel 2007),
a El Brujo e a San Jos de
Moro (dal 2005 in poi), hanno
per mostrato che la scena
ricostruita da Donnan non

descriveva un evento mitico,


ma un rituale concreto: la
Cerimonia del sacrificio, alla
quale partecipavano donne e
uomini delllite moche.
Il gufo-uomo simboleggiava il
sacerdote-guerriero, che officiava il rito, al quale venivano
attribuite le caratteristiche del
gufo, predatore notturno di
animali considerati dannosi
per i raccolti.

Come si leggono i quipus?

li Inca erano ingegnosi:


insieme agli yupana
(abaco inca, v. riquadro a
sinistra) anche i quipus (foto) sono oggetti della loro
cultura che nascondono
qualche mistero. Si sa che
i quipus sono strumenti
mnemotecnici (per memorizzare cifre o dati), costituiti da una corda principale
alla quale sono appese altre
corde sulle quali venivano
fatti dei nodi. A queste
corde, volendo, si possono
aggiungere altre corde e
nodi. Nei quipus numerali
ai nodi corrispondono dei
numeri.
Rebus inca. La lettura
della maggior parte dei
quipus conosciuti (l80%
sono numerali), non
difficile poich i nodi seguono il sistema decimale
e i numeri sono indicati
dalla forma del nodo e dal
numero degli avvolgimenti.
Tuttavia esistono quipus
indecifrabili, con nodi non
riconducibili a cifre ma
pi a nomi di localit o di
popolazioni. Un passo del

gesuita Jos de Acosta, uno


dei cronisti pi importanti
della civilt incaica afferma: Gli indiani del Per
rimediavano alla mancanza
di scrittura e di lettere, in
parte con pitture e in parte
coi quipus. I quipus sono dei
memoriali o registri fatti con
corde nelle quali diversi nodi
e colori significavano diverse
cose. Ed incredibile quello
che raggiunsero in questo
modo, perch quanto i libri
possono raccontare di storie,
leggi e cerimonie e calcoli,
tutto questo lo sostituiscono i quipus, altrettanto
precisamente.
Osservando le variazioni
di colore e di torsione delle
corde, qualcuno ha ipotizzato che i quipus non numerali siano una scrittura
basata su combinazioni binarie con 1.536 unit informative o sillabe. Ma forse
sono troppe, c chi afferma
che per rappresentare le
sillabe in lingua quechua
(lingua inca) bastano 90 nodi corrispondenti ad altrettante unit informative.
41

Come fu distrutta Teotihuacn?

el 500 d.C. Teotihuacn,


una citt-Stato dellattuale Messico fondata da un
popolo non ben identificato
ed estesa su 22,5 km2, era
abitata da circa 100mila
persone. Controllava un
territorio non pi grande
della Sicilia, ma esercitava
una indiscussa egemonia su
tutta la Mesoamerica.
Poi allimprovviso, verso
il 550 d.C. fu attaccata e
distrutta. I membri delllite
furono massacrati, templi e
complessi residenziali furono incendiati e distrutti con
una ferocia che ha pochi paragoni nella Storia. Per secoli
ci si chiesti il perch.
Invasori. Per spiegare
questo fenomeno si fatto
ricorso a due modelli: quello

delle invasioni di altri popoli,


(Toltechi, secondo alcuni),
o quello di uninsurrezione
contadina. Entrambe le
spiegazioni, per, hanno
un difetto: sono ispirate a
fenomeni tipici delle civilt
europee, ma estranei a quelle precolombiane. Avvenne
probabilmente unaltra cosa:
lo Stato teotihuacano, fondato sulla conquista territoriale, era cresciuto troppo.
Collasso. A Teotihuacn si
verific una situazione destinata a ripresentarsi altre
volte tra i precolombiani:
la citt pi forte conquista
quelle deboli, ma lascia
sovrani e leggi locali, limitandosi a riscuotere i
tributi. In questo
modo le po-

polazioni conquistate non


si integrano nello Stato
egemone, che continua a
essere visto come un corpo
estraneo e parassitario. Allargando il suo dominio, lo Stato teotihuacano aument il
numero dei nemici senza far
crescere in modo adeguato
la coesione sul territorio acquisito. E cos fatalmente si
arriv a un punto di rottura:
le citt conquistate riuscirono a coalizzarsi contro
il potere centrale, si
ribellarono allo

Stato egemone e distrussero


i simboli di un oppressore
che conoscevano bene e che
odiavano con ferocia.
Saranno gli Aztechi, ammirando quelle imponenti
rovine, a chiamare la citt
Teotihuacn, dimora
degli di.

Abbandonata
La piramide del Sole a Teotihuacn (Messico).
Teotihuacn cadde in rovina intorno al 600 d.C. e fu
abbandonata molto prima della riscoperta da parte
degli Aztechi. Sotto, ricostruzione dellinterno della
Piramide del Serpente Piumato, nella stessa citt.

ENIGM

NON R

LT
ISO O

Ingresso
Il pozzo di accesso al
condotto sotterraneo
stato identificato nel
2003. Il tunnel stato
esplorato dagli archeologi
a partire dal 2009.

Camere segrete

REUTERS/CONTRASTO

Lungo il condotto
si trovano due camere
intermedie laterali, mentre
altre tre si trovano al termine
del condotto. Il tunnel si
sviluppa a una profondit
compresa fra 13 e 16 metri.

42

Sigillato
Il condotto segreto fu chiuso con 18
muri, spessi fino a 3 metri, ma poi
aperti con varchi. Circa 1.800 anni fa
fu murato definitivamente.

vero che gli Aztechi


sacrificarono 80mila
persone in una volta sola?

Alla vigilia della conquista spagnola


nella Valle del Messico, cuore della
civilt azteca, si raggiunse un livello
di sviluppo e di popolazione
insuperato fino a inizio Novecento

ALAMY

Perch c del mercurio liquido


sotto la Piramide del Serpente Piumato?

roprio sotto la
Piramide del Serpente Piumato a Teotihuacn (in Messico)
si trova una camera
sotterranea dove
stata trovata una
pozza di mercurio liquido. Considerando
che la galleria si sviluppa lungo il livello
della falda freatica
e che alcune delle
sue camere erano
rivestite da polvere
minerale di pirite,
ematite e magnetite,
si potrebbe pensare
che il tunnel riproducesse in piccolo la
visione del cosmo dei
Mesoamericani.

Aldil. La pozza di
mercurio rappresenterebbe lInframondo; il piano della
galleria invece la
superficie terrestre;
e il soffitto e le pareti
delle camere il Mondo di Sopra (i cieli).
I minerali del rivestimento delle camere
riflettevano la luce
delle torce, creando
un luccichio come
quello del cielo stellato. Per capire, per, il
significato dellofferta di mercurio liquido
e il senso dei simboli
della galleria si pu
avanzare unaltra
ipotesi.

i dice che durante la


cerimonia di consacrazione per lampliamento
del Templo Mayor di
Tenochtitln (dove oggi
si trova Citt del Messico)
nel 1487 gli Aztechi abbiano sacrificato migliaia di
vite umane. Precisamente
80mila, almeno secondo
quanto riporta lo storico
del XVI secolo Diego
Durn, autore di uno dei
primi libri sulla storia della
civilt azteca. Durn scrive: Dice il documento (il
codice indigeno che usava
come fonte, ndr) che questo sacrificio dur quattro
giorni senza interruzioni
dalla mattina al tramonto
e che vi morirono 80.400
prigionieri. Cosa che mi
sembrerebbe incredibile, se
non fossi obbligato a prenderla per buona avendola
trovata scritta e dipinta in
molte altre fonti. Parallelamente, un altro testo, il
Codex tellerianus-remensis,
parla della stessa cerimonia (sotto, la relativa illustrazione) riportando, con
glifi (i segni della scrittura
precolombiana) aztechi, il
numero di 20mila vittime.
Nonostante le differenze,
queste cifre conferme-

rebbero sacrifici umani di


massa. Eppure prendere
alla lettera le fonti non
sempre funziona.
Due conti. Nel 1487 Tenochtitln aveva circa
100mila abitanti e uno
sterminio del genere risulta inverosimile. Grazie
alle fonti azteche possiamo ricostruire le fasi del
sacrificio e fare qualche
calcolo. I prigionieri dovevano salire alla sommit
del tempio; la vittima di
schiena sulla pietra era
immobilizzata da quattro
sacerdoti, mentre un quinto squarciava alluomo il
torace e gli strappava il
cuore. Dopodich il corpo
veniva fatto rotolare gi
per i gradoni fino alla Pietra di Coyolxauhqui.
In fondo alla scalinata gli
arti e la testa venivano separati dal tronco con coltelli di selce. Si calcola che
la procedura richiedesse
circa 10 minuti per ogni
sacrificato: per ucciderne
80mila ci sarebbero voluti
3 anni. La bufala si origin
forse da unerrata interpretazione dei numeri
aztechi e dal travisamento
delle fonti da parte dello
storico Durn.

Offerta. Il mercurio
liquido si ottiene riscaldando il cinabro,
un minerale che in
America Centrale era
utilizzato per decorare i corpi dei defunti
e le offerte funerarie.
Si potrebbe dunque
pensare che il mercurio liquido fosse un
concentrato di cinabro (a uso funerario)
oltre che il simbolo
del fiume dellInframondo. Questa
interpretazione potr
essere confermata
solo se nei pressi della pozza di mercurio
saranno trovate le
tombe dei primi re.
43

I glifi maya sono una scrittura?


I

Glifi maya (nella parte alta dellimmagine) su


unarchitrave del sito archeologico di Yaxchilan,
che si trova nello Stato del Chiapas, in Messico.

segni (detti glifi) che i Maya


il cui impero si estendeva
dallo Yucatan messicano, al
Guatemala, al Belize, e parte
di Honduras e di El Salvador
rappresentano una vera e propria scrittura oppure sono, come sosteneva Eric Thompson
(esperto di Maya scomparso
nel 1975), rappresentano solo
nomi di divinit e date?
ll russo Jurij Knorosov che,
pur vivendo ai margini della
comunit scientifica (lavor
nellUrss di Stalin e Breznev),
comprese che i glifi maya hanno un valore fonetico (rappre-

sentano cio dei suoni) e che la


scrittura maya logo-sillabica,
fatta di segni che possono
rappresentare sia parole con
un senso compiuto, sia sillabe.
Decifrato. Grazie alle intuizioni
dello scienziato russo, la generazione successiva di studiosi
ha decifrato la scrittura maya.
Oggi sappiamo che i testi del
Periodo classico (300-900 d.C.)
sono scritti in Cholti classico,
una lingua oggi estinta che
probabilmente si era affermata come lingua franca ufficiale,
come in Europa il latino in et
medioevale. La prova pi evi-

I Maya non stavano aspettando la fine del mondo, ma il termine del ciclo del
Perch la profezia dei Maya non si avverata?

rmai lo sappiamo: il 21 dicembre 2012, il giorno in cui


il Conto Lungo (uno dei calendari usati dai Maya) segnava la data
del 13.0.0.0.0, ovvero la stessa
del giorno della creazione secondo quel popolo, il mondo non
finito. Ma da dove veniva questa
falsa profezia?
Buono o cattivo? Tra centinaia
di testi dei Maya del Periodo

Classico (300-900 d.C.) questa


data viene menzionata in modo
esplicito soltanto in due reperti
archeologici: il Monumento 6
di Tortuguero, in Messico, che
annuncia un evento a cui parteciper il dio Bolon Yookte (il Dio
dei Nove Pali), e il Blocco 5 della
Scalinata Glifica 2 di La Corona,
antica citt maya oggi in Guatemala. A La Corona la fatidica data

Civilt forestale
Le piramidi di Tikal (Guatemala) emergono dalla
foresta tropicale. A destra, ricostruzione dei glifi
sul Monumento 6 di Tortuguero (Messico), che
contengono la data della presunta fine del mondo.
44

non ha per valenze negative.


Anzi, citata in un contesto
apertamente celebrativo. A
Tortuguero, invece, potrebbe
avere un valore escatologico e
apocalittico, visto che Bolon Yookte una divinit associata alla
creazione del mondo.
Ri-creazione. Ci che confermano i due reperti che per i
Maya il 13.0.0.0.0 sarebbe stato

un giorno importante. Per la


prima volta dopo 5.125,3661
anni (cio dopo 1.872.000 giorni)
il calendario sarebbe tornato a
indicare la data del giorno della
creazione. Allinterno di una
concezione ciclica del tempo
come quella maya, significava
una rinascita dellumanit. Che
del resto, secondo i Maya, era gi
avvenuta quattro volte.

Il campo
dente che sono una scrittura,
data non tanto dalle decifrazioni di testi quanto dal fatto che
con i glifi maya si pu scrivere e
leggere qualsiasi cosa.
Poco loquaci. Questa scoperta ha sollevato per anche
qualche nuovo interrogativo:
perch, nonostante le culture
precolombiane dellAmerica
Centrale avessero un vasto
repertorio di glifi, soltanto
alcune, quella maya e quella
degli Epi-Olmechi (abitanti
dellodierno Stato messicano
di Veracruz), li utilizzarono per
produrre testi articolati?

Il canestro

loro calendario

Come si giocava a

palla?

l gioco della palla o ulama


era una delle manifestazioni religiose pi importanti e
significative della Mesoamerica. Poteva essere giocato in
spazi aperti o in costruzioni
apposite, i tlachtli, strutture
strette e lunghe delimitate o
da bassi muretti o da grandi
costruzioni con pareti inclinate o verticali (sopra). Sulle
pareti erano inseriti degli
anelli (a destra). Il terreno dei
tlachtli era diviso a met dai
marcadores che delimitavano il campo di ogni squadra.
Nel corso di circa 3.000 anni,
nel succedersi delle civilt,
lulama fu praticato in modi
molto diversi. Ci ha reso misteriose le regole di questo
sport rituale.

Giochi pericolosi. Nella variante praticata dai Maya nel


periodo Postclassico (dopo
il 900 d.C.) la palla di caucci
doveva essere colpita solo
con le anche o con le cosce
(sotto), non doveva mai toccare il terreno n uscire dal
campo da gioco. Se, evento
eccezionale, una squadra
riusciva a far passare la palla
attraverso gli anelli sospesi
sul campo, veniva immediatamente dichiarata vincitrice
e il capitano dei perdenti
veniva decapitato. A lungo si
discusso proprio su questo
punto: chi veniva ucciso, il
vincitore o lo sconfitto?
Con il passare del tempo
lulama acquis sempre pi
una componente profana

KENNETH GARRETT/NATIONAL GEOGRAPHIC CREATIVE

ALAMY (2)

(senza sacrifici umani). Le


partite cominciarono a essere accompagnate da un tifo
appassionato e da scommettitori che si potevano rovinare puntando sulla vittoria di
una squadra o dellaltra. Osservando come si calcolano i
punti l dove lulama ancor
oggi praticato, si ipotizza
che vincesse la squadra che
totalizzava esattamente un
dato punteggio, non di pi e
non di meno.

I giocatori

GETTYIMAGES

PRIMO PIANO

La versione degli storici e degli scienziati su quello che


per la tradizione cristiana il lenzuolo funerario di Ges

IL SUDARIO
DELLA

DISCORDIA

l 20 giugno 1353, Geoffroy I de


Charny (1300-1356), signore di Pierre-Perthuis, Montfort, Savoisy e Lirey,
devotissimo, colto e coraggioso cavaliere, fonda una chiesa. dedicata a Santa Maria e sta nel piccolo villaggio di Lirey
(Francia Nord-orientale). In quella chiesa fa la sua prima apparizione la reliquia
forse pi misteriosa e certamente pi controversa di tutte, la Sacra Sindone. Ovvero
un lenzuolo di lino lungo 441 cm e largo
111, con impressa limmagine di un uomo:
Ges, per i credenti, che in quel lenzuolo (sindon in greco) sarebbe stato avvolto
prima di essere deposto nel suo sepolcro.
Ma veramente cos?

impronta visibile sul


telo solo un dipinto;
il tessuto non ha la trama
tipica dellepoca di Ges;
sono presenti tracce di sangue. Sulla Sindone di Torino sono circolate nei secoli
tante presunte verit. Ecco
a quali credere e a quali no,
in base ai risultati dei pi
recenti studi scientifici.

La datazione con il
metodo del carbonio-14 FALSO
non affidabile
Anche se le misure
effettuate sul telo della
Sindone potrebbero essere
state alterate da una
contaminazione, il metodo
del C-14 continua a dare in
archeologia ottimi risultati.
Limmagine sindonica
non un dipinto
Limpronta non dovuta
a coloranti, ma a un
ingiallimento delle fibre di
cellulosa. Ci non significa
che sul tessuto non siano
stati trovati pigmenti, n
che il telo non possa essere
un manufatto.

PICTURE DESK/MONDADORI PORTFOLIO

Atto di fede
A sinistra, il volto
della Sindone e, a
destra, un dipinto
che mostra come
limmagine si
sarebbe impressa
sul telo dopo la
deposizione del
corpo di Cristo
dalla croce. Oggi
la reliquia
conservata nel
Duomo di Torino,
dove questanno
si tenuta
lostensione.

Vero o falso?

Caccia alle fonti. Nei tre documenti vescovili e nei quattro papali che nel 1354 citano la chiesa di Lirey, del Sacro Telo non
si fa cenno. Come arrivato fin l? Nel
1389, Geoffroy II, figlio del fondatore di
Lirey, dichiar che la reliquia era stata regalata a suo padre, non disse n da chi n
perch. La figlia di Geoffroy II, Margherita,
dichiar invece, cinquantanni pi tardi,
che suo nonno laveva conquistata in una
campagna militare. Certo che lostensione del sudario richiamava a Lirey un gran
numero di pellegrini e di elemosine. E forse anche per questo le autorit ecclesiastiche del tempo sollevarono i primi dubbi. Il
vescovo di Troyes, Pierre dArcis, nel 1389,

VERO

Sulla Sindone sono


state trovate tracce di
DUBBIO
sangue
La questione controversa:
alcuni scienziati affermano
di averne osservato le
reazioni chimiche, per
altri le stesse sono dovute
a sostanze diverse dal
sangue.
La tessitura del Sacro
Telo tipica dellepoca
di Ges
Numerosi ritrovamenti
confermano che i tessuti
dei sudari in uso ai tempi
di Ges avevano una
trama molto pi semplice
di quella riscontrata sulla
Sindone.
Gli occhi delluomo
della Sindone erano
coperti da monete del
tempo di Pilato
Non solo inconsistente la
leggibilit delle presunte
tracce lasciate dalle
monete sugli occhi, ma
ci era contrario agli usi
ebraici.
47

FALSO

FALSO

GETTY IMAGES

In Oriente si diffuse la tradizione del


Mandylion, una pezza usata da Ges su
cui rimase impresso il volto. In questo
caso, raffigurato a occhi aperti

Datazione inquinata

Santa Veronica e il
velo con il volto di
Ges in un dipinto
di El Greco, del
1580. Secondo
una delle versioni
della tradizione, fu
la santa la prima
a possedere la
reliquia che alcuni
fanno coincidere
con il Mandylion di
Edessa.

Z T
4 cm

Tre laboratori (Oxford, Tucson e


Zurigo) nel 1988 sottoposero 4 cm
della Sindone allanalisi al radiocarbonio su diversi punti del frammento. Ecco i risultati. A causare le
differenze di datazione forse fu
una contaminazione del campione,
che comunque non risalirebbe
ai tempi di Ges.
OXFORD
1205

115 1155
0

1220

120
0

ZURIGO
1311

125
0
1217

TUCSON
1315

130
0
1271

1344 1359
135
0
1249 1260

1228

GETTY IMAGES

Culto artistico

A sua somiglianza
Il Volto di Manoppello, immagine dai
credenti considerata acheropita (che non
sarebbe stata realizzata da mano umana)
e venerata in provincia di Pescara.

nel 1460, per essersi sempre rifiutata di restituire ai legittimi proprietari la Sindone),
a donare la reliquia a Ludovico, duca di
Savoia, e a sua moglie Anne de Lusignan.
Con lingresso dei Savoia in questa vicenda, la storia della Sindone sub unaccelerazione. Da quel momento divenne, in
tutti i documenti, il sudario che aveva avvolto il corpo di Cristo. Perch? Di certo i
Savoia avevano tutto linteresse a sostenere lautenticit del Sacro Telo: fin dai tempi di Carlo Magno le reliquie legittimavano

monarchie e casate, essendo un segno di


protezione divina. E proprio in quegli anni la casata savoiarda si stava accreditando
presso le principali corti europee.
Fasti savoiardi. L11 giugno 1502, quando fu trasferita con una sontuosa cerimonia nella Sainte Chapelle di Chambry (nel
Ducato di Savoia), la Sindone ebbe la sua
definitiva autenticazione: Sacrosanto Sudario nel quale il corpo santissimo e preziosissimo del nostro redentore Ges Cristo
fu avvolto dopo che fu deposto dal salvifico
patibolo come dimostrano non solo le ferite
o piaghe, e anche i segni del preziosissimo
sangue, ma tutta la forma del Santissimo
Corpo. La forma, ovvero la somiglianza
con le raffigurazioni di Ges fin dai tempi delle prime icone. Seguirono le bolle
dei papi Sisto IV (1480), Giulio II (1506)
e Leone X (1518), con relative indulgenze.
In un intreccio di fede e politica si moltiplicarono le manifestazioni di devozione dei
sovrani: Filippo I di Spagna, Francesco I di
Francia, Carlo III di Savoia. La Sindone era
diventata la reliquia dei vip.
La parola alla scienza. Fin qui la storia delloggetto-Sindone nei documenti,
che non permettono di spingersi pi indietro del 300. Ma che cosa dice la scienza,
di quel lenzuolo? Nel 1988, un lembo della Sindone, di circa 4 centimetri, fu sottoposto alla tecnica di datazione del carbonio-14 (v. riquadro nella pagina accanto).

Non solo a Torino: le altre sindoni

a Sindone di Torino non


sola. A farle compagnia ci
sono le icone acheropite, cio
non fatte da mano umana,
immagini di Cristo che la tradizione attribuisce a prodigi. Una
di queste era la Camuliana, da
Camulia, cittadina della Cappadocia (Turchia). Qui, nel 289,
secondo il racconto di Gregorio
di Nissa, Cristo apparve a una
donna pagana che pregava
per avere unimmagine da venerare. Cristo cos impresse la
sua immagine su un telo che la
donna si affrett a nascondere.
Fotografato. Ma la vicenda
pi affascinante quella del
Mandylion (letteralmente:
panno). Secondo la tradizione
comincia a Edessa ai tempi in
cui Ges era ancora a Gerusalemme. Verso il 30 d.C. il re di
Edessa (attuale Urfa, in Turchia),
Abgar V, soffriva di lebbra.

Aveva provato ogni medicina e,


venuto a sapere dei miracoli che
Ges stava compiendo in Palestina cominci a sperare. Alla
vigilia della Passione chiam a
s un certo Anania e gli affid
un doppio incarico: consegnare
una lettera a Ges e fargli un ritratto. Al cospetto di Cristo per
Anania non trovava lispirazione
sicch Ges, cogliendo il suo
imbarazzo, chiese dellacqua
per lavarsi e impresse la sua
immagine su di un asciugamento usato per tergersi il viso.
Rispose poi ad Abgar (a destra,
rappresentato con il Mandylion
nel X secolo) che quella era la
ricompensa per aver creduto
in lui senza averlo visto. Il
Mandylion e la lettera furono
nascosti a Edessa e se ne persero le tracce, fino a che il telo non
riapparve a Costantinopoli, dove fu saccheggiato dai cavalieri

della quarta crociata (1204).


Compagnia numerosa. Ma c
un altro Sacro Volto, anzi vari:
a Roma, ad Alicante in Spagna,
a Vienna e altrove numerose
reliquie sono identificate
come il Velo della Veronica. Si
tratterebbe del brandello di
stoffa che Veronica avrebbe
porto a Ges durante la Via
Crucis e sul quale sarebbe
rimasta impressa limmagine
sofferente di Ges. In Italia
i Volti Santi sono, oltre alla
Sindone di Torino, il Mandylion
di Roma, presunta riproduzione su tavola delloriginale, il
Sacro Volto di San Silvestro, a
Genova, e il Volto di Manoppello, venerato in provincia
di Pescara. Per alcuni storici
dellarte, per, questultimo
sarebbe un ritratto perduto
dellincisore tedesco Albrecht
Drer (1471-1528). Alcuni so-

DEAGOSTINI PICTURE LIBRARY

proib persino di parlarne. Riun una commissione di teologi e accus Geoffroy de


Charny di aver spacciato per autentico un
falso, per nobilitare la sua chiesa e per ricavare denaro dai fedeli. DArcis invi al
papa e al sovrano francese le testimonianze contro lautenticit del telo; addirittura dichiar che il vescovo suo predecessore aveva scoperto lautore dellimmagine,
reo confesso: Svel il trucco e in che modo
quel panno era stato artificialmente dipinto, e ci venne accertato anche dallartista
che lo aveva realizzato con mezzi umani,
non prodotto o ottenuto miracolosamente.
Clemente VII (antipapa avignonese) conferm il permesso di ostentare la reliquia,
ma ribadendo a voce alta e intelleggibile
che non era il vero sudario di Nostro Signore Ges Cristo, ma una pittura o quadro, fatta come figura o rappresentazione
del sudario.
Venerabile. Da quel 1390, la Sindone
spar dalla vista del pubblico una seconda volta. Ben pochi erano disposti a sobbarcarsi costi e pericoli di un lungo viaggio
per quella pittura. Riapparve nel 1418,
quando fu trasferita a Villersexel dal successore di Geoffroy II de Charny, Humbert
conte de la Roche. Ecco la sua descrizione di allora: Un drappo ove si trova la figura o rappresentazione del sudario di Nostro Signore Ges Cristo. Fu la vedova di
Humbert, Margherita (morta scomunicata,

stenitori dellautenticit della


Sindone ritengono che queste
icone siano testimonianze di
altrettante occasioni in cui la
Sindone fu mostrata ai fedeli,
probabilmente piegata.  (p. p.)
49

Lirey (1353 ca.-1453)


Chambry (1453-1578)
Torino (1578-2015)
Mas Du
(1287?)

Costantinopoli
(944-1204)

Edessa
(150?-944)

Atene
(1205?)

Gerusalemme
(I secolo)
Gli spostamenti della Sindone-Mandylion secondo la
studiosa Barbara Frale. Il tratto continuo si riferisce al
percorso, documentato, della Sindone di Torino.

E se centrassero i

arbara Frale, storica in servizio allArchivio Segreto


Vaticano, tra i sostenitori
dellautenticit della Sindone
di Torino. Che non sarebbe
altro che il Mandylion di cui
parlano le fonti precedenti al
Trecento. Dando per buona
questa premessa, le tracce
della Sindone-Mandylion
risalirebbero fino al 150-200
d.C., quando il telo si sarebbe
trovato a Edessa (Turchia).
Nel Vangelo apocrifo di Nicodemo scritto che la moglie di
Ponzio Pilato, Claudia Procula,
simpatizzante dei cristiani,
affid il lenzuolo a San Pietro,
ha affermato Barbara Frale. E
un altro apocrifo, il Vangelo degli Ebrei, parla di una lite che si
sarebbe scatenata per colpa di

Templari?
quel telo. Entrambi i testi risalgono al II secolo. In quel momento la Sindone-Mandylion
esisteva ed plausibile che
fosse a Edessa. Trasferita a
Costantinopoli, vi sarebbe rimasta fino al 1204, quando fu
rapita dai crociati (nella pagina accanto, le peregrinazioini
della Sindone secondo questa
ricostruzione).
Pista templare. Nel 1205
il Sacro Telo era ad Atene,
sotto la protezione dei
duchi di La Roche che lo
ebbero dai crociati,
sostiene Barbara Frale.
Trascorsi altri ottantanni
il lenzuolo ricomparve
pare dallaltra parte del
Mediterraneo, nel paesino di
Mas Du, ai piedi dei Pirenei,

Si pu rifare in laboratorio?

50

GETTY IMAGES

Uno dei tentativi di


riprodurre la Sindone
utilizzando un corpo umano.

e la Sindone un artefatto
umano, deve essere possibile,
in qualche modo, riprodurne
unaltra. E nel corso dellultimo
secolo, infatti, sono stati diversi i
tentativi (a sinistra).
Calchi e vapori. Inizi nel 1898
Paul Vignon, biologo allInstitut
Catholique di Parigi. Imbratt
volti umani e calchi in gesso per
poi metterli a contatto di tele, ma
ottenne solo figure deformate.
Elabor allora la teoria vaporografica, secondo la quale i vapori
di ammoniaca originata dallurea
emessa da un cadavere avrebbero
reagito con laloe e la mirra pre-

senti sul lenzuolo, creando limpronta. Anche questi esperimenti


fallirono: attraverso la diffusione
dei vapori si ottenevano solo immagini grossolane.
Pi promettenti risultarono le
riproduzioni realizzate con un
bassorilievo (il che tra laltro spiegherebbe la somiglianza con liconografia di Ges) anzich di un
calco o di un volto umano. Il primo
a sviluppare questo metodo fu,
nel 1982, Vittorio Pesce Delfino,
che us un bassorilievo riscaldato.
Ma bruci il telo. Risolse il problema il metodo proposto nel 1983
da Joe Nickell. Si parte ancora da

Inizialmente gli scienziati si avvicinarono alla


Sindone solo armati di lente di ingrandimento. Le
analisi pi sofisticate sono state fatte su frammenti

in mano ai Templari. La Frale


ha rintracciato il verbale
dellinterrogatorio sostenuto nel 1287 dal cavaliere
Arnaut Sabbatier di fronte
allInquisizione. Vi si dice
che i Templari possedevano
un lungo telo di lino con
limmagine di un uomo, che
adoravano.
Aramaico? La studiosa
avrebbe infine interpretato,
a partire da rilevamenti
fotografici degli Anni 30, alcune scritte stampigliate sul
sudario. Sarebbero rimaste
l dopo che qualcuno aveva
applicato cartigli di papiro
sul lenzuolo per rendere
identificabile la salma. Secondo Barbara Frale la frase
completa direbbe: Ges Nazareno deposto sul far della
sera, a morte, perch trovato
[colpevole]. Sarebbe parte
in greco, parte in latino e
parte in aramaico. I caratteri
per risultano pressoch
indecifrabili agli specialisti.
Soprattutto, come ha fatto
notare Luciano Canfora,
storico e filologo esperto di
manoscritti e papiri antichi,
dovrebbero apparire rovesciati, essendo stati fissati
per contatto. Ma pare non
(a. c.)
sia cos. 

In un dipinto
ottocentesco, Hugues de
Payens, primo maestro
dellordine dei Templari.
La Sindone, secondo una
ricostruzione controversa,
sarebbe passata anche
nelle loro mani.

un bassorilievo su cui si adagia, a


freddo, il telo. Questultimo viene
poi strofinato con un tampone
sporco di ocra in polvere. Nel corso dei secoli locra si sarebbe persa
sulla Sindone, ma le tracce acide
contenute nel pigmento iniziale
avrebbero prodotto la debole
immagine residua che ammiriamo oggi. A sostegno della tesi vi
sarebbero microparticelle di ocra
ritrovate nel 1980 sul Sacro Telo.
Per intero. Nel 2009 Luigi Garlaschelli, chimico dellUniversit di
Pavia, con il metodo Nickell ha
ottenuto una copia della Sindone
in grandezza naturale e com-

HERITAGE IMAGES/GETTY IMAGES

Adoratori

Tre laboratori, scelti tra i pi autorevoli,


ricevettero campioni del telo sindonico (e
anche campioni di controllo) e procedettero allanalisi, ciascuno senza avere rapporti con gli altri due; tutti seguivano il medesimo protocollo. I laboratori prescelti erano quelli dellUniversit di Tucson, dellUniversit di Oxford e dellIstituto federale
di tecnologia di Zurigo. Le misurazioni indicavano tutte che la Sindone di Torino
un manufatto del basso Medioevo; gli anni a cui risale sono compresi in un arco di
tempo che va dal 1155 al 1390. La datazione al carbonio-14, dunque, confermerebbe la vicenda documentaria della Sindone, che inizia proprio in quel periodo, con
la sua apparizione nella chiesa di Lirey.
Le ragioni del cuore. Il cardinale Ballestrero, in una conferenza stampa, cos
comment le analisi del 1988: Penso non
sia il caso di mettere in dubbio i risultati.
E nemmeno il caso di rivedere le bucce
agli scienziati se il loro responso non quadra con le ragioni del cuore.
Ci pensarono per altri studiosi, a rivedere le bucce. Il metodo del carbonio-14,
per il resto molto affidabile, non attendibile al 100% su un lasso di tempo cos piccolo (si usa in genere per oggetti pi antichi). E il campione esaminato, sostennero
in molti, era troppo piccolo (del resto, altre indagini non sono state permesse). Infine, il frammento sarebbe stato contaminato. Secondo il russo Dmitrij Kuznetsov
lincendio che nel 1532 lamb la Sindone
a Chambry ne stravolse i livelli di carbonio. Il che spiegherebbe la datazione di-

prendente sia il fronte che il retro


e non solo il volto. Partito da un
telo di lino, intessuto a spina di
pesce come quello della Sindone
e dello stesso peso, lo ha disteso
su un volontario e con un tampone sporcato con un pigmento
leggermente acido ha sfregato le
parti in rilievo del corpo, rifinendo a mano libera i dettagli. Per
il volto, invece, stato utilizzato
un bassorilievo in gesso. Infine,
con della tempera liquida sono
stati aggiunti i segni dei colpi di
flagello e le macchie di sangue.
Il risultato unimmagine tenue,
sfumata, con un negativo simile

versa dei tre laboratori. Si scopr, poi, che


Kuznetsov aveva citato studi e istituzioni
scientifiche inesistenti, uscendo totalmente screditato dalla vicenda.
Ipotesi a catena. Recentemente unquipe di ricercatori del Politecnico di Torino
ha ipotizzato che limmagine possa essere stata incisa da un flusso di neutroni
generato dallenergia di un violento terremoto avvenuto in Palestina intorno allanno 33. Energia che avrebbe alterato la datazione al radiocarbonio. La teoria alla base
di questa interpretazione (reazioni nucleari causate dalla compressione delle rocce)
giudicata per infondata da molti fisici.
Infine c la questione delle presunte impronte di monete romane del tempo di Cristo sugli occhi del volto sindonico, portate
a prova che il reperto risale al I secolo. A
questa osservazione ha risposto Luigi Gonella, consulente scientifico del cardinale
Ballestrero: Quella della Sindone unimmagine il cui dettaglio pi piccolo, macchie
di sangue escluse, di mezzo centimetro.
Come le labbra. Appare quindi molto incongruente che esistano dei dettagli dellordine di decimi di millimetro come le lettere sulle monete. Ma si sa: a forza di ingrandire, si finisce per vedere anche quello che
non c. Sono soltanto loro, i sindonologi,
a scagliarsi contro il carbonio-14. Nel campo scientifico, fisico, chimico, non c nessuno che abbia il minimo dubbio. Nemmeno io. Il sudario risale al Medioevo. Credere nellautenticit della Sindone, insomma,
resta soprattutto un atto di fede. 

a quello del corpo sindonico e il


cui volto, elaborato al computer,
mostra analoghe propriet.
Nelle foto a destra, le due Sindoni
a confronto: quella di Torino (A) e
quella di Pavia (B). Sotto, i volti
in 3D. La mia ricerca, ha concluso Garlaschelli, indica che un
artista del 300 poteva raggiungere lobiettivo con una procedura
semplice. Di opinione opposta i
sindonologi, che ritengono maldestro e malriuscito il tentativo.
Il che, secondo loro, confermerebbe che la Sindone non si pu
riprodurre, e che quindi non un
manufatto medioevale. 
(m. p.)

Paolo Cortesi

PRIMO PIANO

Luoghi Gli enigmi risolti (o quasi) dietro ai pi discussi siti archeologici

ARCHEOINDAGINI
A cura di M. Polidoro e G. Landini

SLITTE IN LEGNO
La statua arrivava
sulla pedana grazie
a slitte ottenute
con rulli ricavate dai
tronchi delle palme
un tempo presenti
sullisola.

LE LEVE
Per sollevare e posizionare la statua sul
basamento in pietra si
usavano grandi tronchi usati come leve.

LA CARICA DEI 180


Per trasportare
una statua da
12 tonnellate si
calcolato che
servisse il lavoro di
180 uomini.

Isola di Pasqua: come furono innalzati i moai?


C
ome furono realizzati i pesantissimi moai, le colossali teste
di pietra dellisola di Pasqua, un
mistero risolto grazie a un esploratore e grazie allo studio dei
pollini. Le statue sono oltre mille,
alte anche 10 metri e pesanti fino a 80 tonnellate. Ma nei secoli
in cui furono costruite (a partire
dallanno Mille) sembra non ci
fossero sullisola abbastanza
persone per spostare pesi simili.
52

Inoltre, gli esploratori videro


unisola priva di alberi (come
ancora oggi): come potevano le
antiche popolazioni trasportare
le statue senza usare leve e rulli
di legno?
Foreste perdute. Analizzando
i pollini depositati nei tre laghi
dellisola, gli archeologi hanno ricostruito i mutamenti ambientali
di quel luogo, confermando che
un tempo lisola era coperta di

foreste. I pollini rivelarono che le


piante scomparse erano palme
del Cile, che crescono fino a 20
metri daltezza e hanno un fusto
di 90 centimetri di diametro.
La scoperta conferm lipotesi
fatta dallesploratore Thor Heyerdahl nel 1955. Localizzate le cave
dove giacevano diverse statue,
in parte scolpite, furono ricostruiti i percorsi usati per trasportarle
fino alle piattaforme dove sor-

gevano i moai (disegno). Fu stimato inoltre che unintera statua


richiedeva almeno un anno per
essere scolpita.
Cosa significano? Resta invece
ancora misterioso il significato
delle statue. Forse rappresentano antichi sovrani o, come
pensano oggi i ricercatori,
simulacri di divinit, monoliti
augurali portatori di benessere
e prosperit dove essi volgono

Perch il pilastro
non arrugginito?

e ai reperti pi controversi

el cortile di un tempio nel


complesso di Qutb, a Delhi,
in India, si trova una colonna
in ferro rimasta esposta alle intemperie per 1.600 anni (foto).
Il pilastro, alto sette metri e 21
centimetri, fu eretto intorno al
423 d.C. in onore di Chandragupta II Vikramaditya, come
si legge in uniscrizione incisa
sul pilastro. Sulla
colonna non ci
sarebbero tracce
di corrosione o
di ossidazione.
Forse una lega
dellantichit a
noi sconosciuta?
Non proprio.
Parola alla scienza. Le analisi di
esperti dellIstituto Indiano di
Tecnologia hanno
dimostrato che la
resistenza allerosione si deve a

SOL 90 (3)

DREAMSTIME

CONTROLLORI
Il lavoro si svolgeva
sotto lo sguardo di
uomini, forse capiclan, che monitoravano landamento
regolare dei lavori.

di Delhi

una propriet del metallo di


cui fatta la colonna, un ferro
molto puro, con una percentuale elevata di fosforo, dovuta
a una particolare tecnica di fusione realizzata dagli artigiani
dellepoca.
Il fosforo avrebbe favorito
la formazione di uno strato
protettivo sulla superficie
della colonna:
un composto di
ferro, ossigeno e
idrogeno spesso 5
centesimi di millimetro e in grado
di proteggere il
ferro dagli agenti
atmosferici. Pi
che un mistero,
quindi, una testimonianza dellabilit raggiunta
dagli antichi
artigiani indiani
nella lavorazione
del ferro.  (m. p.)

A Dendera cera una lampadina?

uella egizia fu una civilt


avanzata. Al punto che
qualcuno convinto che fossero in grado di illuminare i bui
cunicoli delle piramidi con la
luce elettrica. Un bassorilievo
nel tempio della dea Hathor a
Dendera mostra infatti incisioni
che alcuni hanno identificato
come lampadine a bulbo, con
tanto di filamento interno (foto). La lampada di Dendera,
in base ai bassorilievi, avrebbe una lunghezza di circa 2,5
metri e un diametro variabile
tra 50 cm e un metro.
Impossibile. Se si trattasse di
una lampada a incandescenza
dovrebbe resistere a una fortis-

lo sguardo. Per questo nellisola di Pasqua molti di essi sono


rivolti verso il mare, da sempre
fonte di vita per quel popolo
di pescatori.
Per altri studiosi, invece,
sarebbero offerte agli di, capaci di favorire eventi propizi,
come la caduta della pioggia

e la crescita di abbondanti
coltivazioni. Per altri ancora
erano rappresentazioni dei capoclan o idoli per terrorizzare
le masse durante le rivolte che
si scatenarono quando le foreste, disboscate, provocarono
conflitti interni tra i diversi clan
presenti sul territorio.  (m. p.)

sima pressione esterna e quindi


avere un involucro spesso dai
2 ai 3 cm. Di conseguenza
peserebbe qualcosa come 7 o
8 quintali. E una minima crepa
nel vetro la farebbe esplodere
come una bomba. Se si trattasse di una lampada simile
alle odierne alogene, le sue
dimensioni fanno dedurre che
avrebbe una potenza di oltre 10
milioni di watt. Davvero troppo.
La soluzione pi semplice. la
rappresentazione della nascita
del Sole (sotto forma di serpente, perch incarnazione del dio
Harsomtu) da un fiore di loto:
il filamento della lampada il
serpente solare. 
(m. p.)

GIL GIUGLIO/HEMIS/CORBIS

FENICOTTERO

SPIRALE
RAGNO

COLIBR

PELLICANO

IGUANA

CONDOR

LUCERTOLA

PAPPAGALLO

FIORE
ALBERO

MANI

SCIMMIA

CANE

LINEE PERFETTE
Nonostante siano lunghe molti chilometri e
percorrano colline e avvallamenti, le linee
sono perfettamente dritte.

UOMO-GUFO

SOL90

FIGURE TRAPEZOIDALI

WWW

I geoglifi di Nazca sarebbero stati


tracciati tra il 200 a.C. e il 600 d.C. dalle
genti che abitavano la zona. Il clima secco
e non ventoso li ha conservati
Cerano davvero i fantasmi nella canonica

a canonica di Borley, nellEssex, spesso indicata come


la casa pi infestata dInghilterra. Fu indagata dal celebre
cacciatore di fantasmi Harry
Price e si diceva succedessero
fenomeni di ogni tipo. La canonica fu per 64 anni (dal 1863,
anno della sua costruzione)
labitazione del reverendo Bull
e della sua famiglia. E nel corso
di quei 64 anni nessuno mai
parl di fantasmi. Ci accadde
solo dopo il 1929, quando lo
studioso di fenomeni paranormali Harry Price, su invito del
nuovo inquilino, il reverendo
Smith, fece visita alla casa.
54

Fantasmi? Nel corso della visita


si verificarono fenomeni mai
visti, come rumori isolati e
lanci di pietre. In seguito, giunsero nuovi inquilini, i coniugi
Foyster. Con loro i fenomeni si
fecero pi frequenti. Per due
anni, dopo i Foyster, lo stesso
Price affitt la canonica e vi
fece trasferire, a turno, alcuni
suoi collaboratori che riportarono altri fenomeni. Nel febbraio del 1939, lultimo inquilino, il capitano W. E. Gregson
fece cadere accidentalmente
una lampada a olio e lincendio
che si svilupp distrusse ledificio. Tra le macerie fumanti un

BALENA

di Borley?

fotografo riusc a immortalare


una dimostrazione della presenza di misteriose entit: un
mattone balz in aria tra le
rovine e la sua immagine rimase nettissima nella foto che,
ancora oggi, viene riprodotta
in tutti i libri dedicati al paranormale. Ma era cos?
Linchiesta. Nel 1955, la Society
for Psychical Research condusse uninchiesta che conferm
che i fenomeni pi clamorosi
erano stati creati ad arte dallo
stesso Price che, sulla storia di
Borley, aveva anche scritto tre
libri. Venne fuori, per esempio,
la storia di un giornalista che

aveva accompagnato Price in


una perlustrazione: Accaddero molte cose, compreso
un momento spiacevole in cui
un grosso ciottolo mi colp in
testa. Dopo alcuni fenomeni
rumorosi, afferrai Harry e scoprii che aveva le tasche piene
di pezzi di mattone e ciottoli.
Quello fu un fenomeno che
non riusc a spiegarmi.
Indagine. Fu rintracciata la
giornalista che, insieme a Price
e al fotografo, era presente
quando la foto del mattone
volante fu scattata. La donna
si disse scioccata da come Price
aveva distorto i fatti: Price fe-

BALENA
ASSASSINA

Chi lastronauta
di Palenque?

UCCELLO

CO LO

CONCHIGLIA

ZOO PER GIGANTI


I disegni, visibili solo
dallalto, comprendono
oltre 13.000 linee, pi
di 100 spirali, trapezi,
triangoli e altre figure geometriche. Oltre a circa 70
figure di animali (alcune
riprodotte nel disegno).

MB

IA

DO
E C UA R

BRASILE

PER

Cuzco
Lima
Nazca
Oceano Pacifico

BOL

IVIA

l bassorilievo presente sul


sarcofago di una tomba
maya a Palenque (foto),
nella giungla dello Stato
messicano del Chiapas,
raffigurerebbe, un antico
astronauta seduto allinterno di una navicella spaziale. Le cose per non stanno
cos: luomo raffigurato
sul coperchio infatti un
personaggio storico, non
un extraterrestre. Si tratta
del re maya Kinich Janaab
Pakal (603-683 d.C.).
Sovrano. I suoi resti sono
contenuti nel sarcofago e

il suo nome ricorre ovunque nella tomba. La figura


va guardata in verticale e
non in orizzontale: si scopre cos che il re vi rappresentato nel momento
della morte, sospeso tra
laldil (rappresentato dal
mostro a guardia delloltretomba, al di sotto di
Pakal) e il mondo dei vivi,
simboleggiato dalla pianta del mais e dalluccello
che vi posato sopra, il
quetzal, non visibile in
questa parte del bassorilievo. 
(m. p.)

Che cosa significano le

Riti. Secondo la maggior parte


degli studiosi questi straordinari
disegni sono stati realizzati dagli
antichi abitanti della regione per
scopi rituali e forse astronomici. Le
eccezionali dimensioni e le relative
difficolt tecniche di realizzazione
si spiegano cos: gli antichi peruviani realizzarono prima disegni
in scala, poi ingranditi sul terreno
con laiuto di un reticolato di corde.
Varie prove di archeologia sperimentale hanno dimostrato che il
sistema funziona. 
(m. p.)

ce notare che non


cerano fili che
sostenessero il
mattone, ma tralasci di dire che
cera un robusto
operaio al lavoro
dietro il muro. Tutti
e tre lo vedemmo
passando di fianco alla
casa per raggiungere il posto
in cui fu scattata la foto. Non
c dubbio che il mattone fu
lanciato dalloperaio. Infine,
nel 1958, la moglie del reverendo Foyster disse che molti dei
fenomeni descritti erano stati
inventati dal marito. 
(m. p.)

CORBIS

La casa dove, secondo lo studioso Harry Price (nel tondo), accadevano fenomeni paranormali.

TOPFOTO/ALINARI

azca, in Per, unarida pianura


che si estende a circa 250 miglia
a sud-est di Lima, divenuta famosa
per i giganteschi disegni che la
ricoprono. La tecnica usata per tracciare i disegni consiste nella rimozione dal terreno delle pietre scure
superficiali in modo da lasciare
apparire lo strato di terra sottostante, di colore pi chiaro. Tali disegni
furono tracciati tra il 200 a.C. e il
600 d.C. Perch? Non per comunicare con civilt extraterrestri, come
qualcuno crede ancora.

AA/MONDADORI PORTFOLIO

linee di Nazca?
N

Chi ha realizzato le Pietre

CHARLES & JOSETTE LENARS/CORBIS

uomo comparve sulla


terra 60 milioni dopo
lestinzione dellultimo dinosauro. Eppure, secondo
alcuni, le due specie potrebbero avere convissuto.
A testimoniarlo, una serie
di graffiti su pietre di varie
dimensioni che, si dice, sarebbero state realizzate tra
65 e 230 milioni di anni fa
(foto a sinistra). Vi compaiono uomini che cavalcano
o che danno la caccia a dinosauri, altri che eseguono
trapianti di cuore o di cervello, che scrutano pianeti
con lunghi cannocchiali e
che sono impegnati in
altre attivit anacronistiche.
La prova dellesistenza

di Ica?

di una misteriosa civilt


evoluta e poi scomparsa? I
fatti raccontano una storia
diversa.
Piano B. A raccogliere
queste pietre, dal 1966, il
medico Javier Cabrera Darquea, che a Ica, nel Per, ha
aperto un museo. Le pietre
sono di origine vulcanica (si
tratta di andesite), grandi
da pochi centimetri a quasi
un metro e pesanti fino a
500 kg, con la superficie
levigata.
Lunico modo per datare i
sassi consiste nellesaminare lo strato geologico
di terreno in cui sono stati
rinvenuti, ma siccome lorigine delle pietre ignota,

questa via di indagine non


percorribile. Le pietre,
infatti, non sono state
rinvenute nel corso di scavi
archeologici ma sono i
contadini del luogo che le
trovano e poi le vendono
a Cabrera. Nel corso degli
anni ne hanno scovate
oltre 15.000. Almeno finch
Basilio Uchuya, un contadino di Callango, qualche
anno fa ammise di essere
uno degli autori delle
pietre, realizzate copiando
fumetti e libri scolastici e
poi spacciate a Cabrera
come autentiche. Perch? Il
campesino rispose serafico
che era meno faticoso che
coltivare i campi. 
(m. p.)

Vicino a Stonehenge nel 2002 si trov una tomba dellEt del bronzo con
i resti di un arciere della regione delle Alpi. Ma come giunse l un mistero
Che cos il meccanismo di

a quando, intorno al
1900, fu recuperato da
alcuni pescatori di spugne
dalle acque dellisoletta
di Antikythera, a sud del
Peloponneso, ha sfidato
generazioni di scienziati.
Il meccanismo di Antikythera, sotto le incrostazioni che avvolgevano
quella che sembrava una
semplice pietra, nascondeva un complesso ingranaggio che catalizz lattenzione dei ricercatori.
Rebus risolto. Il grande
rebus era rappresentato
dalle decine di ingranaggi
nascosti sotto le incrostazioni e rivelati dai raggi X.

Antikythera?

Dobbiamo allo studioso


inglese Derek de Solla
Price, che ha analizzato ogni singola ruota
dentata, lintuizione che
permise di spiegarne la
funzione. Si trattava di
un sofisticato planetario, cio uno strumento
impiegato per calcolare
il sorgere del Sole, le
fasi lunari, gli equinozi,
i movimenti dei pianeti,

oltre a mesi e giorni della


settimana.
A conferma della correttezza delle intuizioni di
Price, nel 2008 un articolo
uscito sulla rivista scientifica Nature ha permesso
dipotizzare che il calcolatore fosse stato fabbricato nella citt di Siracusa,
in Sicilia, a partire da studi
portati avanti dal grande
Archimede. 
(g. l.)

MIRCO TANGHERLINI

WWW

A lato dallalto,
il reperto, la sua
immagine ai raggi
X e il suo schema
interno. A destra,
una ricostruzione
3D e il dettaglio
dellingranaggio.
56

SPL/CONTRASTO

Ecco come
era fatto

AD ANELLO
Ricostruzione del sito di
Stonehenge, con le fasi di
costruzione. La struttura
costituita da monoliti
disposti a cerchi
concentrici.

PIETRA DELLALTARE
Era la zona pi sacra: la
prima a essere colpita dai
raggi solari in certi periodi
dellanno.

PIETRE BLU
Le piccole pietre del
cerchio intermedio
sono dette blu per il
colore che assumono
se bagnate dalla
pioggia.

BUCHI VUOTI
Due cerchi di buchi,
mai riempiti.

SOL90

PIETRE DEL SACRIFICIO


Le due pietre del sacrificio
erano poste allingresso del
centro cerimoniale.

BENVENUTI
Era segnato da una
pietra singola posta
allingresso, vicino alla
strada principale.

Londra
Stonehenge

2 2900 A.C.
Nei buchi di Aubrey
furono poi infissi pali di
legno. E successivamente
alcuni resti umani
cremati.

1 2950-2900 A.C.
Al Neolitico risale il vallo
esterno. Allinterno si trovano
i cosiddetti buchi di Aubrey
(dal nome dello scopritore
John Aubrey, 1626-1697).

3 2550-1600 A.C.
Nella terza fase furono
posizionate circolarmente
gigantesche pietre in arenaria
(triliti) disposte attorno alla
cosiddetta pietra dellaltare.

Che cosera e come fu costruito Stonehenge?

uesta suggestiva composizione di giganteschi massi


di origine preistorica, disposti a
cerchio nella piana di Salisbury
(Inghilterra Meridionale), ha
suscitato ogni tipo di ipotesi fantascientifica. Per secoli nessuno
ha saputo chi avesse costruito un
simile monumento, composto
da un cerchio esterno di pietre
di arenaria alte quattro metri,
sormontate da lastre orizzontali,
da un secondo anello interno di
pietre pi piccole, le bluestones
e da un terzio cerchio attorno a
una sorta di altare. Goffredo di

Monmouth, storico medioevale,


credeva che Stonehenge fosse
stata eretta da Merlino, il mago
di Re Art. In seguito, fu attribuita ai Romani e dopo ancora al
culto pagano dei Druidi.
Pietre straniere. Le pietre
di arenaria provenivano dalle
alture a 30 chilometri da Salisbury, mentre le bluestones
erano originarie del Galles Sudoccidentale. Un lungo viaggio
condotto sfruttando le vie dacqua che giungono a circa 3 km
da Stonehenge. Il trasporto delle
pietre via terra, pesanti anche

40 tonnellate luna, fu probabilmente compiuto utilizzando


slitte di legno trainate da decine
di persone. Quanto ai possibili
autori, strutture a ferro di cavallo
erano rare in Gran Bretagna, ma
non in Bretagna.
I costruttori. I progettisti di Stonehenge provenivano dunque
da oltremare? Appare molto
improbabile, visto che i cerchi di
pietra bretoni sono pi vecchi
di oltre mille anni. Lipotesi pi
accreditata resta quella secondo
cui i costruttori furono gli abitanti preistorici delle isole britanni-

che. Resta una domanda: perch


Stonehenge fu eretta? Tra le ipotesi un memoriale per commemorare un eccidio di Britanni, un
tempio druidico, un osservatorio
astronomico la pi plausibile
quella che la ritiene un centro
cerimoniale, forse un tempio
dedicato al culto del Sole impiegato anche come calendario. I 30
triliti rappresenterebbero i giorni
del mese; nel solstizio destate,
un raggio di sole attraversava un
trilite e cadeva sullaltare centrale, permettendo di individuare il
passaggio delle stagioni.  (m. p.)
57

nomi che sono stati (e a volte sono ancora) sinonimo di mistero

SMASCHERATI
A cura di M. Polidoro e G. Landini

intracciare documenti sullesistenza del leggendario sovrano


una sfida che appassiona gli studiosi da secoli e che ha permesso
di fare qualche passo avanti. Ma
non sono mai stati trovati scritti
o iscrizioni su Art a lui contemporanee. I testi che parlano di re
Art dicono che visse tra il V e il
VI secolo d.C., dopo la fine della
dominazione romana in Britannia
(410 d.C.). Ma la pi antica citazione del suo nome si trova nella
Historia Brittonum, redatta nel IX
secolo. Che non cita un re, ma narra le gesta di un soldato con quel
nome, ricordandolo come un comandante che difese i domini del
sovrano dei Britanni dagli invasori
Sassoni, sconfitti da Art in ben 12
battaglie.
Globale. Racconti e leggende su
un personaggio simile circolavano
anche altrove. Di Art si narrava in
Irlanda, in Normandia (dove il suo
nome appare nei testi nel 1050) e
addirittura in Italia. Esiste infatti un
bassorilievo del Duomo di Modena, datato 1100, raffigurante il re

Art?

e i suoi cavalieri che salvano la


regina Ginevra da alcuni briganti.
Sarebbe la prima rappresentazione
artistica di Art. Fu per nel 1136,
con lHistoria Regum Britanniae del
gallese Goffredo di Monmouth,
che la figura di Art e quella di
mago Merlino iniziarono a essere
delineate come le conosciamo. E
soltanto nel 1485 la storia di Art
prese una forma definitiva, quando sir Thomas Malory pubblic La
morte dArthur, in cui apparivano
per la prima volta Lancillotto, la Tavola Rotonda, Camelot e il Graal.
A caccia. La ricerca di prove archeologiche ancora pi difficile. Nel
1998 emerso un nuovo indizio:
una lastra di ardesia, di 25x20 cm e
databile al VI secolo, trovata presso
Tintagel, in Cornovaglia. Vi inciso,
in latino volgare, Pater Coliavificit
Artognov che, secondo il linguista
Charles Thomas, significa Artognov [che si legge Artn], padre
di un discendente di Coll, ha fatto
costruire questo [luogo]. Ovvero
Tintagel che, nella leggenda, il
luogo di nascita di re Art.  (m. p.)

HERITAGE IMAGES/GETTY IMAGES

I cavalieri della Tavola


Rotonda in una miniatura
medioevale.

Che fine ha fatto

Amelia Earhart?
P
er decenni stato (e
in parte resta) uno
dei gialli dellaria pi
famosi: la scomparsa di
Amelia Earhart (nella
foto), laviatrice che
nel 1937 spar nel nulla
mentre tentava di circumnavigare il globo
con il suo aereo. Un
mistero risolto qualche
anno fa, quando stata
rilevata una traccia
sonar di quella che
potrebbe essere la fusoliera di un Lockheed
Electra (stesso modello
della Earhart) sommerso al largo di unisola
del Pacifico, dai ricercatori del gruppo Tighar.
Emancipata. Earhart,
un simbolo di emancipazione femminile,
era svanita con il suo
navigatore, Fred Noonan, dopo aver lasciato
Papua Nuova Guinea,
per raggiungere lisola
di Howland, piccolo
atollo nel Pacifico. Negli
ultimi 78 anni si sono
fatte diverse ipotesi:
era in realt una spia
catturata e uccisa dai
giapponesi, oppure ha
simulato lincidente
per cambiare identit.
I ricercatori del gruppo
Tighar, invece, da 27 anni concentrano le ricerche intorno allatollo di
Nikumaroro, isola che
laereo avrebbe dovuto
raggiungere mantenendo la stessa rotta a
partire dallultima posizione comunicata via
radio. Laereo, a corto

di carburante, forse fu
costretto a un ammaraggio di fortuna e i
due aviatori sopravvissuti potrebbero
aver raggiunto la
terraferma.
Cast away. Sullisola
disabitata sono stati
ritrovati alcuni reperti,
come supporti in bronzo (compatibili con
laereo), una cerniera
lampo e bottoni che
potrebbero confermare
questa ipotesi. La fotografia del sonar che, a
180 metri di profondit
nelle acque vicino a
Nikumaroro, indica la
presenza di un oggetto
allungato di una decina
di metri (laereo ne
misurava 12), sembrerebbe confermare
che Amelia arriv su
quellatollo. 
(m. p.)

GETTYIMAGES

Chi era davvero Re

NON R
LT
ISO O

ENIGM

PRIMO PIANO

Personaggi Dallantichit in poi, i gialli dietro a

e origini della leggenda sono


oscure. Il primo riferimento scritto nel poema Piers
Plowman (1377), del chierico
londinese William Langland,
dove un personaggio dice: Non
conosco bene le preghiere del
Signore, ma conosco le ballate
di Robin Hood. Almeno si sa
che nel XIV secolo la figura di
Robin era gi argomento di
ballate. In un manoscritto del
1410, conservato nella cattedrale di Lincoln, compare la
frase: Robin Hood in Sherwood
stood (Robin Hood si trovava

a Sherwood). Non molto, ma


localizza le sue avventure nella
foresta di Sherwood. Il primo
racconto completo giunto fino
a noi, Le gesta di Robin Hood, fu
stampato invece nel 1510, ma
non chiaro se lo spunto per il
racconto sia una persona reale
o meno.
A processo. Alcuni storici hanno indicato, come fonte della
figura del fuorilegge che rubava
ai ricchi per dare ai poveri, un
certo Robert Hod, fuggitivo,
citato in alcuni documenti della
Corte dAssise dello Yorkshire

ULLSTEIN BILD/ALINARI

Robin Hood esistito veramente?


L

del 1225. Oppure il Conte Robin


di Huntingdon, morto nel 1247.
Quanto ai luoghi a lui legati,
la foresta di Sherwood vanta
unenorme quercia secolare,
nota come Major Oak, indicata
come quella sotto cui Robin
si ritrovava con la sua banda.
Oggi, per, quasi certo che
non era Sherwood la foresta del
fuorilegge. E quella quercia non
ebbe nulla a che fare con lui:
lalbero si stima abbia 800 anni,
e nel 1200, quando si dice visse
Robin Hood, doveva essere solo
(m. p.)
un alberello. 

Robin Hood e compagni sotto la


quercia, in un dipinto del 1917.

Chi ha affondato la flotta di Serse?

DE AGOSTINI/GETTY IMAGES

uno di quei racconti che ha


sempre fatto storcere il naso
agli studiosi. Nel libro VIII delle
Storie di Erodoto lo scrittore
greco, narrando le drammatiche
vicende legate allassedio persiano di Potidea (citt greca della
Penisola Calcidica) del 479 a.C.,
ricorda come la citt si fosse salvata dalla conquista persiana per
intervento di Poseidone.
Trabocchetto. Il dio del mare,
secondo Erodoto, decise di
punire gli invasori che avevano
profanato il suo tempio. Dopo
tre mesi dassedio, infatti, le acque del mare si ritirarono allimprovviso e si form una grande
secca su cui gli ignari Persiani si
avventurarono, certi che la citt
sarebbe caduta nelle loro mani.
Ma fu proprio in quel momento
che accadde limpensabile: una
possente ondata li sorprese a
met strada, uccidendone la
maggior parte. Al loro generale
Artabazo, a cui il re di Persia,
Serse, aveva affidato il comando
delle operazioni, non rest che

raccogliere i pochi sopravvissuti


e allontanarsi.
Questo stupefacente racconto,
che sinnesta nelle complesse
vicende della Seconda guerra
greco-persiana (480-479 a.C.),
ha sempre reso la vita difficile a
chi cercava un riscontro storico
preciso, facendo pensare che si
trattasse di un episodio inventato di sana pianta.
Verosimile. Oggi, 2.500 anni dopo i fatti, uno studio condotto da
alcuni ricercatori dellUniversit
tedesca di Aachen, guidati da
Klaus Reicherter, ha dimostrato,
dati alla mano, come la vicenda
possa essere spiegata dalla
scienza, tirando in ballo uno
tsunami. Dopo una
lunga serie di analisi
sono stati individuati

segni inequivocabili di questo


catastrofico evento, sepolti negli
strati di sabbia pi profondi in
prossimit dellodierna Nea Potidea, a poca distanza dalle rovine
del centro abitato antico.
Lo studio geologico dellarea,
inoltre, avrebbe confermato
la possibilit che si siano
formate, a seguito di

potenti fenomeni sismici, onde


anomale alte fino a cinque metri.
A ulteriore conferma, analizzando le conchiglie prelevate dai
depositi marini si ottenuta una
datazione intorno al 500 a.C. con
un possibile margine di errore di
circa 20 anni. Il che collimerebbe
perfettamente con la cronologia
delle Guerre persiane.
(g. l.)

Scomparsi
Il re persiano Serse presso
lEllesponto (i Dardanelli):
laffondamento della
sua flotta a Potidea
fu probabilmente
conseguenza di uno
tsunami.

59

Qual era lidentit di

il primo e pi famoso serial


killer di tutti i tempi, assassino
di almeno cinque prostitute
nel malfamato quartiere di
Whitechapel a Londra, tra il 31
agosto e l8 novembre 1888. La
sua identit sempre stata un
mistero che un giorno potrebbe
trovare una soluzione.
Oltre 100 i sospettati, molti dei
quali abbastanza inverosimili: da
Oscar Wilde a Lewis Carroll, dal
pittore Walter Sickert al duca di
Clarence, erede al trono dInghilterra. Ma la polizia allepoca si
concentr su altri nomi.
Da manicomio. Il primo era tale
Aaron Kosminski, parrucchiere,
scapolo e malato di mente rinchiuso in manicomio nel 1891.
Fu lex capo di Scotland Yard, sir
Robert Anderson, a prendersi il
merito di averlo smascherato,
ma Kosminski non corrispondeva per aspetto ed et agli
uomini visti con le vittime prima
della morte. Un altro, John Druitt, descritto come medico, mor
suicida nel Tamigi nel dicembre
1888. In realt, non era medico
e non frequentava Whitechapel, lo si sospett solo perch il
suicidio ebbe luogo poco tempo dopo lultimo delitto.
Caro diario. Nel 1992 spunt
un diario che sembrava appartenuto a James Maybrick,
commerciante di cotone, che
in quelle pagine confessava i

GRANGER / ARCHIVI ALINARI

Jack lo Squartatore?

ISOLTO

ENIGM

ON
AN R

Indagini su un
uomo sospettato
di essere il
serial killer, in
una stampa da
un quotidiano
inglese del 1888.

delitti dello Squartatore. Ma


il diario si rivel un falso, una
truffa realizzata per tentare di
vendere le memorie di Jack.
Pi interessante una lettera,
emersa pochi anni fa, del 1888.
In essa John Littlechild, capo
del Dipartimento segreto di
Scotland Yard, indica un indiziato: lamericano Francis J.
Tumblety, che i giornali dellepoca descrivono come ricerca-

to per i delitti di Whitechapel.


Luomo detestava le prostitute
(ne aveva sposata una che
poi lo aveva lasciato) e in casa
conservava in formalina una
collezione di reperti anatomici
femminili che mostrava ai suoi
ospiti. Nonostante gli indizi,
Tumblety non fu mai arrestato:
il suo aspetto (capelli rossi e
grandi baffi) non corrispondeva infatti agli identikit.

Arriva lFbi. Se mai si giunger


a identificare il terrore della
Londra vittoriana, forse si scoprir che ha lo stesso profilo
criminale che di lui ha realizzato
John Douglas, esperto dellFbi.
Douglas ha descritto lanonimo
Squartatore come un solitario,
con problemi di linguaggio,
probabilmente con una madre
dominatrice e un padre sottomesso. 
(m. p.)

GRANGER/ALINARI

Spesso allorigine di personaggi letterari ci sono vicende


reali, di cui per si sono perse le tracce nei documenti storici

Anastasia Romanov sopravvisse alla fucilazione?


U
no dei pi grandi misteri del
Ventesimo secolo riguarda la
sorte della diciassettenne
Anastasia Romanov
(a sinistra), la figlia pi giovane,
nata nel 1901, dello zar Nicola II.
Viva o morta? Anastasia fu uccisa
con il resto della famiglia dai bolscevichi, che avevano preso il potere con la Rivoluzione dottobre
del 1917, o scamp alla strage?
La scienza finalmente riuscita a dare una risposta.
Il dubbio nasceva

dal fatto che nessuno conosceva


il luogo in cui si trovavano i resti
della famiglia imperiale, e alla
comparsa nei decenni successivi di
donne che sostenevano di essere
Anastasia scampata. La storia di
una di queste, che si faceva chiamare Anna Anderson, conquist a
lungo lattenzione. Almeno finch
non si scopr che era una polacca
fuggita da un ospedale psichiatrico tedesco.
La risposta. Solo nel 1991, dopo
la caduta dellUrss, fu rivelato

il luogo in cui erano i resti, che


successive analisi confermarono
essere di Nicola e dei famigliari.
Mancavano solo un figlio, Aleksej
e una figlia Marija (non Anastasia). A mettere definitivamente
la parola fine alla vicenda fu un
ritrovamento del 2008. Un team
di ricercatori trov vicino a Ekaterinburg (dove la famiglia imperiale
fu uccisa) i resti di due persone. Le
analisi del Dna hanno poi rivelato
senza alcun dubbio che sono delle
vittime mancanti. 
(m. p.)

enigma della Maschera di


ferro, il misterioso prigioniero
della Bastiglia (a destra, in una
stampa ottocentesca), si pu
dire risolto. Detenuto durante
il regno del re Sole, Luigi XIV,
dal 18 settembre 1698, era un
prigioniero senza nome che portava sul volto una maschera. Non
di ferro, ma di velluto e fissata
con metallo. Luomo senza nome
(e senza volto) era sotto la sorveglianza di Benigno Dauvergne
(detto Saint-Mars).
Falso nome. Nel 1703 il detenuto misterioso mor e fu seppellito
con un nome di comodo (Marchiergues o Marchioly) e ogni
traccia della sua esistenza fu

di ferro?

fatta sparire. Ma chi era davvero


questo Marchioly? Da principio,
le indagini per capire chi fosse si
sono svolte nella cerchia dei contemporanei famosi scomparsi
in modo poco chiaro. Il filosofo
Voltaire nel 1771 avanz lipotesi
che fosse il fratello gemello di
Luigi XIV, tolto di mezzo per ragioni dinastiche e costretto a indossare una maschera per celare
la sua somiglianza con il sovrano.
La supposizione per priva di
fondamento e gli storici, spulciando i documenti dellepoca,
hanno trovato altri candidati pi
credibili. Ma oggi sappiamo che
luomo sotto la maschera non
era nessuno di importante.

Sconosciuto.
La mia ipotesi,
dice lo storico
John Noone,
che ha seguito
le tracce di
Saint-Mars per
ricostruire la
vicenda, che
quellimprobabile maschera
non servisse a
nascondere chi
era il prigioniero, ma chi non
era. Saint-Mars avrebbe costretto un prigioniero a mascherarsi
per far credere di essere un
personaggio illustre, affidato a
lui in virt della sua importanza.

Shakespeare un nome di fantasia?


I
l pi celebrato drammaturgo
di tutti i tempi, autore di capolavori come Otello, Romeo e
Giulietta e Amleto, William Shakespeare, secondo qualcuno in
realt non mai esistito. Di lui,
in effetti, si conosce ben poco.
Ma ci non significa che non
sia stato un personaggio reale.
I fatti. Si sa che William nacque
a Stratford-upon-Avon il 23
aprile 1564 da padre conciatore. Si sa anche che si spos ed
ebbe dei figli. I pi dubbiosi si
chiedono come potesse avere
sviluppato una cos grande abilit letteraria, data la sua estrazione sociale, e come avesse

BRIDGEMANART/ MONDADORI PORTFOLIO (2)R

Chi cera dietro la Maschera

potuto acquisire conoscenze


tanto precise di politica, legge,
scienza e geografia, presenti
nelle sue opere, non avendo
viaggiato pi in l di Londra.
Forse, la conclusione, non si
trattava di una persona, ma
soltanto di uno pseudonimo.
Candidati. Fu alla fine del Settecento che il reverendo James
Wilmot inizi a sospettare che
il vero autore delle tragedie
fosse sir Francis Bacon, filosofo
e uomo di Stato che si sarebbe
servito di uno pseudonimo per
non compromettere il proprio
status sociale (il teatro era riservato ai poco di buono). Altre

identit ipotizzate sono state


quelle di drammaturghi dellet elisabettiana, come Christopher Marlowe e Ben Jonson,
oltre a Mary Sidney, contessa
di Pembroke, e addirittura la
regina Elisabetta I.
Per chi ritiene Shakespeare
solo uno pseudonimo, per,
il candidato numero uno
Edward de Vere, conte di Oxford e poeta di scarso successo.
De Vere, che studi legge e
viaggi in Italia, conosceva
bene la vita di corte. Autore di
commedie e sonetti, smise di
pubblicare nel 1593, lo stesso
anno in cui il nome di Shake-

Saint-Mars, infatti, aveva iniziato


come umile moschettiere e
aveva fatto carriera diventando
governatore della Bastiglia.
Anche grazie a quel misterioso
prigioniero.
(m. p.)

speare appare per la prima


volta su un manoscritto. Era
forse de Vere a pubblicare sotto
mentite spoglie? Peccato che
oltre un terzo dei drammi shakespeariani sia stato pubblicato dopo la morte di de Vere,
nel 1604.
Impresario. Negli anni sono
stati scoperti documenti ufficiali (incluso un testamento)
che provano che Shakespeare
lavor come attore, impresario
e drammaturgo. Solo degli
anni precedenti il 1592, di lui si
sa poco. Ma comunque pi di
tanti suoi illustri colleghi dellepoca. 
(m. p.)

Il drammaturgo William
Shakespeare (seduto al
centro) con gli amici in una
taverna a Londra, in un
dipinto ottocentesco.
61

PRIMO PIANO

Creature Ormai sono nel nostro immaginario:

ma quale realt si nasconde dietro queste leggende?

I VERI MOSTRI
A cura di Massimo Polidoro

A caccia dello Yeti

Primate?
Una ricostruzione dello
Yeti, il cosiddetto uomo
delle nevi himalayano
che si immagina abbia
popolato le montagne
dellIndia. A destra,
la presunta impronta
del suo piede.

ra il 1889 quando un colonnello


inglese in missione nella regione
del Sikkim, allestremo Nord dellIndia, vide impresse sulla neve alcune
orme di piedi nudi giganteschi, a
unaltitudine di cinquemila metri circa. Sembrava la prova dellesistenza
dello yeti, una creatura della tradizione locale.
Abominevole. Lo yeti, un umanoide
noto anche come abominevole
uomo delle nevi, con il corpo ricoperto da un folto pelame rossiccio,
di unaltezza compresa tra il metro e
40 e i due metri, vivrebbe nella zona
himalayana. Presunte impronte nel
terreno e alcune testimonianze oculari sono state, a lungo, le uniche evidenze a favore dellesistenza di una
simile creatura. Di recente, per, una
spedizione sullHimalaya ha portato
al ritrovamento di un ciuffo di peli
che, esaminato dallIstituto di medicina molecolare di Oxford (Inghilterra), stato descritto come non
riferibile a un essere umano, n a un
orso o a una qualsiasi altra specie
che siamo in grado didentificare.
Sospetti. Ammesso che i peli appartengano veramente a un primate,
due elementi farebbero escludere
agli esperti che possa trattarsi di un
umanoide. Il primo deriva da unosservazione di tipo culturale: tutte le
specie di ominidi apparse sul nostro
pianeta hanno sempre cercato di
allargare le proprie conoscenze e
il proprio territorio, attraverso le
migrazioni. Ci contrasta con lisolamento geografico in cui vivrebbe il
presunto umanoide.
In secondo luogo, sempre che le
testimonianze siano attendibili,
laspetto dellanimale osservato
si avvicina molto pi a quello di
un orango che non a quello di un
ominide. E che si tratti di un orango,
magari di una specie sconosciuta,
per ora la verit pi plausibile dietro
alla leggenda dello Yeti.

GETTY IMAGES (5)

Sirene in vista
L

Sotto, sirena-uccello
in terracotta del VI
secolo a.C. A sinistra,
un lamantino: furono
animali simili ad
alimentare il mito delle
donne-pesce.

a leggenda delle sirene che la


tradizione vuole met donne e
met pesce risalirebbe agli Assiri
e alla loro dea-luna Atagartis,
che allalba si tuffava in mare per
riemergere la notte: questa la
prima creatura met umana e
met pesce di cui si abbia notizia.
Ma sono le sirene di Ulisse quelle
pi famose. Che per erano mostri pericolosi e non erano met
donne e met pesce, ma met
donne e met uccelli (probabilmente rapaci).
Medioevali. La versione delle
sirenette, che sognano di avere
unanima e che, per conquistarsela, sono pronte a rinunciare al
mare per vivere sulla terra, sono
uninvenzione molto pi tarda,
del VI secolo. Ad alimentare la
leggenda (arrivata fino alla fiaba
di Andersen) e a trasformare le
sirene volanti dei Greci in creature acquatiche furono gli avvistamenti di foche, lamantini e
dugonghi. Si tratta di mammiferi
marini, dotati di mammelle, che
spesso emergono a pelo dacqua.
Osservati dai marinai medioevali, soprattutto a partire dal 400,
let delle grandi esplorazioni,
questi animali furono presi per
sirene. Ad alimentare il mito furono poi alcuni pezzi da collezione settecenteschi come la sirena
delle Fiji, un falso creato ad arte
cucendo insieme un busto di
scimmia e una coda di pesce.

Linaffondabile Nessie

idea che un dinosauro acquatico sopravvissuto allestinzione di massa di 65 milioni di anni


fa possa nascondersi nelle acque
del Loch Ness (Scozia) di quelle
che attirano i turisti. Ma quello di
Nessie, come stato ribattezzato, anche uno dei misteri risolti
pi conosciuti.
Furbizie. Le prime voci sulla presenza del mostro risalgono al
1933, quando una coppia disse
di avere osservato un enorme
animale procedere con moto
ondulatorio e poi immergersi nel
lago. Da allora si sono accumulate altre testimonianze sempre
vaghe, fotografie confuse e filmati manipolati.

La fotografia pi famosa, realizzata nellaprile del 1934, si


rivelata nel 1994 un falso per
ammissione del suo stesso autore: si trattava di un modellino
immerso nellacqua e ripreso
dalla riva. Quindi, niente prova.
Altri documenti hanno trovato
una spiegazione razionale ma,
soprattutto, nessuna indagine e
perlustrazione subacquea, nemmeno quelle con laiuto di sonar,
ha dato risultati. Anche ammettendo che la creatura sia nel frattempo morta, sul fondo del lago
dovrebbero trovarsi le sue ossa
ed eventualmente anche quelle
dei suoi antenati (se no, come si
sarebbe riprodotta?).

La celebre foto del mostro


realizzata nel 1934: 60 anni
dopo lautore ammise che
si trattava di un falso.

Sopravvissuti. Tutto ci non toglie che reali creature marine che


si credevano estinte da decine di
milioni di anni, possano ancora
oggi essere ritrovate. Come
accaduto, per esempio, alcune

decine di anni fa, con il ritrovamento del celacanto, un rarissimo pesce che si pensava estinto
80 milioni di anni fa, e che invece
ancora sguazza nellOceano
Indiano.
63

PRIMO PIANO

n testo scritto con un alfabeto


mai visto prima e, a illustrarlo,
dettagliati disegni di piante mai
osservate in natura. Resiste da
600 anni a ogni tentativo di interpretazione, ma oggi il Manoscritto Voynich, il codice in pergamena di 240 pagine ritrovato dallantiquario polacco Wilfrid Voynich
nel 1912, comincia a svelare i suoi segreti. Conosciuto anche come Il Manoscritto di Dio, il codice stato oggetto di studio fin dal 1666, quando ne entr in possesso il medico reale Johannes Marci. Sua
era la lettera trovata allinterno del librone
dove lo stesso ne attribuiva la paternit a

Roger Bacon, il Doctor Mirabilis, filosofo e scienziato inglese del XIII secolo, da
noi pi noto come Ruggero Bacone. Lha
scritto davvero lui? E a che scopo? Ecco
che cosa dicono gli studiosi.
Autentico. Per anni si pensato che il
manoscritto fosse un falso, realizzato ad
arte da qualche erudito per essere venduto allimperatore Rodolfo II dAsburgo,
cultore di scienze mediche e alchimista.
Alla morte di Rodolfo, nel 1612, il libro
pass di mano in mano fino ad arrivare
in quelle dellerudito Athanasius Kircher,
gesuita, che pur essendo un esperto crittologo (sapeva cio trovare le chiavi dei

codici segreti) rinunci a interpretarlo e


lo regal al Collegio Romano dei gesuiti. E qui le tracce si persero fino a quando, nel 1912, Voynich lo acquist proprio
dai gesuiti.
Nel 1969 un antiquario newyorkese lo
don allUniversit di Yale, dove tuttora conservato nella sezione dei libri rari. Dalla sua apparizione nel XX secolo,
le ipotesi sul manoscritto sono state svariate, fra cui alcune molto bizzarre: testo
azteco, opera cabalistica, messaggio segreto di Ges destinato a Giuda e, ancora, opera di un giovanissimo Leonardo da
Vinci. Forse la pi credibile, alla luce del-

Chi ha redatto (e perch) il Manoscritto Voynich? Grazie alla matematica


arriva qualche risposta a un enigma di sei secoli fa

CODICE

GETTY IMAGES (3)

SEGRETO

sibile al 90%. Sembrano dati in contraddizione, ma necessario tenere in considerazione che il campione sottoposto al radiocarbonio costituito da quattro lembi
di appena 6 mm per 6 mm, ritagliati dai
bordi del testo e quindi molto manipolati e inquinati.
Dellinchiostro si sa che di tipo ferrogallico, ampiamente usato fin dallet romana e molto diffuso nel Medioevo. Tra
gli sgargianti pigmenti delle illustrazioni,
invece, il colore blu certamente azzurrite, con cuprite e ossido di rame; il bianco carbonato di calcio; il verde deriva da
residuo di rame; il rosso un pigmento di

Rompicapo
Il mercante di libri di origini
polacche Wilfred Voynich
con il manoscritto che
acquist nel 1912 e che poi
prese il suo nome. Nessuno
studioso ancora riuscito
a capire se il testo
(a sinistra, uno stralcio)
abbia un senso.

Sembra un erbario medioevale.


Ma piante e radici cos non esistono.

Verde, marrone, giallo, rosso e blu: sono i


colori usati per le piante del libro.

SCALA

le ultime ricerche, che si tratti di un testo di scienze naturali scritto davvero da


Roger Bacon, ma in un linguaggio segreto
per difendersi da possibili ritorsioni della
Chiesa. Ma andiamo con ordine.
Le risposte. Le certezze che la scienza
ora in grado di offrirci escludono che il testo sia stato scritto nel Seicento per truffare limperatore: la datazione al carbonio-14 proverebbe senza ombra di dubbio
che la pergamena risale a un periodo fra il
1404 e il 1438. La curva di datazione attribuisce al 95% il manoscritto al XV secolo,
ma la coda della curva rivela unulteriore datazione della pergamena al XIII, pos-

65

Non un
falso come
si pensato
per secoli, ma
ancora non
svela il suo
significato.
Se c un
messaggio
nascosto,
nessuno lo ha
trovato

SCALA

LImperatore
Rodolfo II dAsburgo,
appassionato
esoterista.

Un aiutino dalla matematica


ro convinto, fino a poco
tempo fa, che fosse una
truffa, un testo vuoto. Poi,
analizzandolo, mi sono ricreduto. Mirko Degli Esposti,
fisico matematico dellUniversit di Bologna, sta lavorando
al Manoscritto Voynich con
Marcelo Montemurro, fisico allUniversit inglese di
Manchester, usando metodi
matematici gi sperimentati
nellanalisi di testi e linguaggi.
Trascrizioni. Per prima cosa i
due studiosi hanno convertito
lintero testo in Eva (European
Voynich alphabet), un alfabeto che fa corrispondere a ogni
segno grafico del manoscritto
un carattere del nostro alfabeto. Poi hanno adottato metodi
matematici e statistici per
verificare se il testo fosse naturale (cio redatto da una
persona) o artificiale (un testo fittizio, senza significato).
Ecco le loro conclusioni.
Computer e statistica
I ricercatori hanno utilizzato
un metodo statistico basato

66

sullanalisi della frequenza


delle parole nel testo. Questa
analisi ha evidenziato come le
ripetizioni presentano caratteristiche qualitative e quantitative vicine a un linguaggio
naturale e non costruito ad
hoc. Si anche esaminata la
distribuzione spaziale delle
parole lungo il testo e degli
hapax (si chiamano cos le
parole che nel testo appaiono
una sola volta). Si capito che
si tratta di distribuzioni dette
anomale, presenti anche nei
testi naturali: un particolare

LEEMAGE/MONDADORI PORTFOLIO

ferro ed ematite. Tutti i pigmenti sono legati fra loro con gomma arabica. Questa
ulteriore analisi non aiuta un granch, visto che porta a concludere che il librone
sia stato prodotto in unepoca non precisata tra il Trecento e il Settecento, quando
questi pigmenti erano diffusi.
Le rappresentazioni delle piante, nessuna riconducibile alla flora conosciuta, invece di impronta tipicamente medioevale.
In quel periodo infatti non si rappresentavano piante e animali in modo realistico, bens in funzione della parte del corpo
umano che dovevano curare. Perci molte
raffigurazioni botaniche presentano piante
vagamente antropomorfe.
A scombinare le carte c poi il fatto che
il manoscritto non riporta nessun segno
di cancellatura o abrasione: lamanuense
non ha avuto nessun ripensamento mentre lo redigeva. Da qui, lipotesi che potrebbe trattarsi di una copia di un testo gi
esistente, forse proprio di Roger Bacon.
Elisir. Lipotesi Bacon ha preso ulteriore consistenza grazie a una recente analisi
effettuata da Giuseppe Fallacara e Ubaldo
Occhinegro, ricercatori della facolt di Architettura del Politecnico di Bari. Secondo

che gioca a favore della tesi


che non si tratti di un testo
fittizio, generato a caso, e che
quindi nasconda dei contenuti informativi.
La ricerca di un ordine
Degli Esposti e Montemurro
hanno effettuato unulteriore
indagine utilizzando un indicatore entropico. La misurazione dellentropia permette
di stabilire quanto un sistema
fisico ordinato o disordinato: pi il sistema disordinato
pi il grado di entropia alto.

Lo scopo era rilevare il contenuto semantico del codice,


ovvero se il testo avesse un
reale significato e fosse quindi
portatore di informazioni. Gli
studiosi hanno individuato
quali sono le parole pi importanti nel testo e intuito
che il linguaggio molto
articolato. Il manoscritto possiede dunque una struttura
semantica (di significato) molto vicina a quella di altri testi
naturali.
Un tentativo di
linguaggio universale?
Unaltra scoperta molto
interessante che le parole
legate da ipotetiche relazioni
di significato sembrano anche
morfologicamente simili.
Questa connessione, sebbene
non sia tipica dei linguaggi

Altro che naturale


A sinistra, stampa ottocentesca
di Roger Bacon nel suo studio di
alchimista. A destra, le piante
inesistenti del manoscritto.

naturali, una caratteristica


dei testi di tipo filosofico o
universale, dove lo scibile
viene suddiviso in una
gerarchia ad albero in cui
entit simili sono classificate vicine una allaltra.
Spieghiamo meglio con un
esempio: il concetto di leone
e quello di gatto si troveranno vicini in unanalisi di questo tipo, in quanto entrambi
derivanti dal concetto di
felino. Una volta completata la classificazione, a ogni

me) potrebbero far compiere altri passi


avanti nella comprensione di quei contenuti proibiti. E anche se non si riuscissero a decifrare le parole del manoscritto, di
certo quelle pagine hanno altri segreti da
svelare. 


Anna Magli

Scritture segrete:

le lineari
di Creta
T

GETTY IMAGES (3)

loro il documento sarebbe stato scritto da


Bacon o da altri alchimisti alla corte di Federico II per offrire allimperatore un elisir
di vita eterna tramite percorsi termali, bagni, piante curative e riti esoterici. Alcune illustrazioni del testo, in effetti, richiamano la pianta ottagonale della fortezza
di Castel Del Monte, in Puglia, e simboli legati a Federico II di Svevia (che govern sul Sud Italia nel XIII secolo) sulla cui
origine e significato non mai stata fatta
chiarezza. Si sa per che Federico era anche lui un cultore della medicina e della
scienza alchemica. Fu infatti sostenitore e
mecenate della scuola salernitana di medicina, e Bacon fu uno degli scienziati che
frequentarono la sua corte.
Ma c di pi. Il manoscritto stato recentemente studiato dallUniversit di Bologna (v. pagina a destra). E questa ulteriore ricerca conferma che non fu realizzato per frodare Rodolfo, ma probabilmente
per occultare un sapere scomodo. Le teorie alchemiche, infatti, erano in odore di
eresia e perseguite dalla Chiesa. Indagini ancora pi approfondite sugli inchiostri e la ricostruzione della sequenza originaria dei fogli (scompaginati nel volu-

Carta da re
Unaltra pagina del manoscritto. Alcuni
disegni ricordano la pianta ottagonale
di Castel del Monte, in Puglia.

categoria o concetto viene


assegnata una parola con
una base comune e le relative varianti (per esempio
prefissi o suffissi). Questo tipo di legame presente nel
manoscritto: molte parole
infatti condividono lo stesso
suffisso o prefisso.
La chiave di unepoca
Il mistero che ancora circonda i contenuti del Manoscritto Voynich va comunque
ben oltre la sfida crittografi-

ca che ha impegnato da secoli studiosi di varie discipline. Se si riuscisse a mostrare


con una certa evidenza che
il testo contiene qualche
messaggio nascosto, le
implicazioni sarebbero in
primo luogo una maggiore
comprensione del periodo
storico in cui fu scritto.
Marcelo Montemurro ne
convinto: Deve esserci una
storia, dietro questo libro.
Una storia che forse non
conosceremo mai.

ra i testi indecifrabili ce
n uno che resiste da
migliaia di anni: la lineare
A della civilt minoica. Difficile immaginare leuforia
dellarcheologo inglese
Arthur Evans quando ai
primi del 900 ebbe modo di
dissotterrare, a Creta, i resti
del celebre palazzo di Cnosso. Ancora pi clamorosa
fu la scoperta di centinaia
di tavolette con due diversi
sistemi di scrittura sconosciuti fino ad allora, che lo
studioso chiam lineare A
e B, tra le quali sembrava
esistere un rapporto di
continuit. La prima scrittura, pi antica e semplice,
sembrava essere stata sostituita dalla seconda. Ma
la decifrazione di entrambe
era impossibile.
Evoluzioni. A complicare il
quadro fu il ritrovamento di
tavolette in lineare B in siti
della Grecia continentale
risalenti alla civilt micenea
(Pilo, Micene, Tebe). Si ipotizz che la lineare A fosse
in qualche modo espressione della civilt minoica
di Creta e fosse stata usata
tra il XVII e il XV secolo a.C.
per poi lasciare spazio a
una forma pi evoluta, la B,
dopo che lisola cadde sotto
il controllo miceneo.
Ci sarebbe voluto mezzo
secolo prima di arrivare
a decifrare la lineare B da
parte del neofita Michael
Ventris. Il suo punto di partenza furono le intuizioni di
Evans sulle somiglianze con
i segni dellantico sillabario
di Cipro e il successivo alfabeto greco arcaico, oltre alla
presenza sulle tavolette di
gruppi di segni (corrispondenti a prodotti commerciali) seguiti da numerali.
Quando, nel 1952, Ventris
annunci la soluzione sconvolse il mondo accademico
affermando che la lingua
scritta con quei segni era
una forma di greco antico.
E la lineare A? Quella resta
ancora indecifrabile. (g. l.)

67

PRIMO PIANO

Che fine hanno fatto il denaro, gli assegni,


loro e i gioielli sequestrati a Mussolini e ai gerarchi
a Dongo nel 1945? Oggi lo sappiamo

IL TESORO
DEL

DUCE

enigma delloro di Dongo, il tesoro


arrivato con Mussolini nella localit
dellalto lago di Como dove avvenne
larresto del duce, il 27 aprile 1945,
stato in gran parte risolto. Sebbene linventario completo dei valori sia stato fatto sparire, e
di conseguenza oggi nessuno in grado di indicare lentit del malloppo, della parte nota
del tesoro si possono seguire le tracce.
Che cosera. La prima verit riguarda il carattere disomogeneo di questa massa di denaro e preziosi. In parte era riconducibile alle dotazioni finanziarie della Repubblica sociale italiana: questo il caso del fondo riservato del
ministero dellInterno. Oltre a ci, con il con-

voglio viaggiavano i patrimoni personali (sotto forma di contante) di ministri e alti gerarchi
che a Dongo furono uccisi. Infine cera il denaro dei militari tedeschi che accompagnavano il
duce nella lunga colonna di automezzi fermata dai partigiani.
Non solo. Il tesoro di Dongo comprendeva valuta italiana e straniera (sterline, pesetas, franchi
francesi e svizzeri, dollari), banconote, moneta
aurea e assegni. E poi gioielli, preziosi vari e oro.
Spoliazione. Laltra verit che una parte non
trascurabile di quel forziere semovente evapor a contatto con la popolazione locale, che
dopo larresto si diede a una sorta di assalto
alla diligenza.

Oro in
viaggio
Palmiro Togliatti,
segretario del
Pci nel 1945 e,
a destra, Pietro
Secchia, il dirigente
del partito che
incaric il tesoriere
Alfredo Bonelli
di occuparsi dei
sacchi giunti da
Dongo, sul Lago di
Como.
68

Crepuscolare

ARCHIVI FARABOLA

Benito Mussolini con


Alessandro Pavolini
nel dicembre 1944 a
Milano, in una delle
sue ultime apparizioni
pubbliche. Il duce
e lallora segretario
del Partito nazionale
fascista erano in visita
alla Legione Muti,
in via Rovello, dove
si torturavano gli
oppositori del regime.

Partigiani a Dongo nel


1945: al centro, Pier Luigi
Bellini delle Stelle, che
arrest il duce. A destra,
Urbano Lazzaro, detto Bill,
al processo per loro di
Dongo del 1957.

Finanza in
camicia nera

gni tanto la caccia alle carte riserva delle sorprese.


Negli archivi del tribunale di
Padova, citt dove nel 1957
si celebr il processo sulloro
di Dongo, si conserva traccia
di una gigantesca operazione
finanziaria condotta, in extremis, il 25 aprile 1945, a Milano.
A ordinarla, il Partito fascista
repubblicano guidato da Alessandro Pavolini.
Maxiprelievo. Si tratta della
ricevuta del prelievo di un miliardo di lire (circa 31 milioni
di euro odierni) effettuato
nella sede milanese della Banca Nazionale del Lavoro. Il maxifondo, messo a disposizione
dal ministro delle Finanze
della Rsi, Domenico Pellegrini
Giampietro, per le milizie di
Pavolini, and allincasso lo
stesso giorno. ragionevole
immaginare che quel tesoro
viaggiasse in pare nella colonna di Mussolini, anche se c
chi ha negato il prelevamento,
in quella data, della somma.

Una parte del tesoro fu offerto dai gerarchi in fuga


alla popolazione locale, in cambio di aiuto. Il resto
fin nelle casse del Partito comunista italiano, a Roma
La spoliazione ebbe inizio quando i gerarchi,
per ingraziarsi gli abitanti dei paesi della zona
teatro del blocco della colonna, offrirono ingenti somme in cambio di protezione e aiuto per s
e per i propri famigliari. Una montagna doro
prese il volo cos, costituendo la base di considerevoli ricchezze personali che non passarono inosservate. Ci fu persino chi, per investire
il maltolto sottraendolo alla svalutazione galoppante, acquist alberghi sulla riviera romagnola
o chi si costru poi una villa. Uno dei partigiani
fu addirittura soprannominato Sterlina, forse
perch aveva investito parte del bottino in traffici con questa valuta.
Al partito. La restante parte dei valori pass
nelle mani del Partito comunista, che controllava le formazioni partigiane garibaldine, compresa la 52 brigata che aveva catturato il duce.
Si disse, nel Dopoguerra, che quei soldi finanziarono la smobilitazione dei combattenti per
la libert. In realt, lallora tesoriere del partito, Alfredo Bonelli, svel nel 1993 di aver rice-

vuto un lotto di quel tesoro. I primi di maggio


del 1945, ricevette da Pietro Secchia, dirigente comunista, nella sede della direzione del Pci
per lAlta Italia, a Milano, lordine di occuparsi di alcuni sacchi di iuta che provenivano da
Dongo. Contenevano 30 milioni di lire (quasi
un milione di euro di oggi) e circa 36 chili doro. Un secondo carico stipato in valigie, per un
valore complessivo di almeno 400 milioni di lire dellepoca (circa 12 milioni e mezzo di euro
di oggi) part da Dongo il 29 aprile, in automobile. Venne portato alla sede del Pci comasco
e da l probabilmente prosegu il viaggio verso
Milano, anche se di questo trasferimento mancano le prove.
I 30 milioni e i circa 36 chili doro di cui ha
parlato Bonelli, giunti a Como, restarono nascosti per una notte in unabitazione privata.
Ne era responsabile Remo Mentasti, fidato valigiaio comunista, e furono aperti alla presenza del capo della Federazione comunista di Como, Dante Gorreri.

MONDADORI PORTFOLIO

I conti con il passato

36
kg

in ORO

400
milioni

30

milioni
di lire

di lire

COMO

MILANO

FARABOLAFOTO

VALENZA
Il percorso
Finanziamento. I sacchi di iuta, alla fine, arrivarono in via Filodrammatici, a Milano, dove
cera la direzione del partito. Bonelli fece fondere loro da un compagno di Valenza (Alessandria) e invest il ricavato della vendita, insieme ai 30 milioni e ad altre
somme, in operazioni immobiliari
compiute sulla piazza milanese e
su quella romana. Nella capitale,
dove alla fine del 1945 venne unificata la direzione del partito, il
cosiddetto bottino del Nord
fu impiegato per lacquisto
della tipografia del quotidiano comunista lUnit, di un
edificio di via Pavia adibito a foresteria e del palazzo di via delle Botteghe
Oscure, destinato a ospitare gli organi centrali del
Partito comunista italiano
fino agli Anni 90. 

ROMA

Un partigiano con il cappotto


indossato da Mussolini al
momento della cattura.

MONDADORI PORTFOLIO

Roberto Festorazzi

Le valigie
contenenti almeno
400 milioni di lire
(circa 12,5 milioni
di euro), i sacchi di
iuta con 30 milioni
(quasi 1 milione
di euro) e circa 36
chili doro, vennero
portati, tra la fine
di aprile e i primi di
maggio del 1945,
da Dongo a Como,
a disposizione
dei dirigenti
della federazione
locale del Partito
comunista. I
400 milioni, con
ogni probabilit,
furono poi
incamerati dal Pci
nazionale. Finirono
certamente nelle
casse di quel partito
loro (fatto fondere
a Valenza) e i 30
milioni, investiti
nellacquisto di
immobili.

71

Dipinto
ottocentesco
con il
passaggio
dalla seconda
alla terza
galleria nella
piramide di
Giza.

MISTERI SVELATI
Molti enigmi, che hanno alimentato
leggende, sono stati risolti dagli studiosi.
Ecco come li hanno spiegati nei loro libri.
I nodi segreti
degli Incas
Davide Domenici e
Viviano Domenici
(Sperling & Kupfer)
Un saggio che, alla
luce dei manoscritti
rinvenuti nel 1989 nella collezione
di Clara Miccinelli, analizza la civilt
incaica proponendo una nuova
interpretazione. Il testo corredato
da un ricco apparato iconografico.
Il tesoro dei vinti
Gianni Oliva
(Mondadori)
Un libro che fa luce sul discusso
mistero delloro di Dongo
provando a rispondere a queste
domande: chi lo ha trasferito alla
federazione comunista di Como?
Chi se ne impadronito in seguito
e grazie a quali connivenze?
Misteri e segreti del mondo
Sylvia Browne
(Mondadori)
Un viaggio nei luoghi pi
misteriosi (da Stonehenge
allIsola di Pasqua, da Atlantide

al Triangolo delle Bermuda), per


conoscere le creature pi strane (il
mostro di Loch Ness, lo Yeti, i lupi
mannari...), i fenomeni e gli oggetti
pi sconcertanti (dalla sfinge alle
piramidi, dalle piste di Nazca ai
cerchi nel grano). Alla scoperta dei
segreti che vivono intorno a noi.
Templari
Barbara Frale
(Il Mulino)
Uno studio che
ricostruisce la
storia dei Templari
avvalendosi di
ricerche originali che hanno
condotto a discusse scoperte:
nel libro, la studiosa ufficiale
dellArchivio segreto vaticano,
infatti, riconosce lautenticit
della Sindone ed espone la sua
teoria che assolverebbe i Templari
dallaccusa di eresia.
La nuova indagine
sulla Sindone
Pierluigi Baima Bolone
(Priuli&Verlucca)
Gli ultimi studi scientifici alla luce

DEA/G. DAGLI ORTI

PRIMO PIANO

saperne di pi

di duemila anni di Storia. Un


volume aggiornato sulla Sindone
che espone tutte le acquisizioni
della scienza pi avanzate e attuali.
Lineare B. Lenigma
della scrittura micenea
John Chadwick
(Einaudi)
Lopera del linguista britannico
esperto di lingue antiche divenuto
celebre per il ruolo svolto nella
decifrazione della scrittura Lineare
B, in collaborazione con Michael
Ventris.

Antikythera
e i regoli calcolatori
Giovanni Pastore
(SE)
Un saggio divulgativo del celebre
studioso di storia della scienza. Un
testo che spiega agli appassionati
il funzionamento del famoso
calcolatore astronomico dei Greci
che a lungo ha incuriosito storici
e scienziati. Nel libro si trovano
anche istruzioni per luso di
questo e di altri regoli calcolatori
logaritmici matematici. Con
numerosi esempi pratici.

La Storia raccontata in queste


pagine rivive anche in tv

nche questo mese History,


il canale di Sky dedicato
alla Storia, affronta il tema in
primo piano su questo numero di Focus Storia. Lo fa con
tre episodi dedicati ai misteri
svelati della Storia.
IL PREDATORE DELLA
STORIA PERDUTA
Alcuni dei pi importanti
tesori storici e culturali degli
Stati Uniti sono stati smarriti,
rubati o venduti sul mercato
nero: dai denti di George Washington allalbum fotografico
personale di Hitler, dallorigi-

72

nale Aston Martin di James


Bond al violino del Titanic. In
collaborazione con gli archivi
di Stato americani, lo scrittore e autore televisivo Brad
Meltzer ci porta sulle tracce
delle sparizioni pi misteriose
della storia a stelle e strisce.
Il suo obiettivo riportare indietro questi tesori e restituirli
al popolo americano.
Dal 14 al 26 agosto dal luned
al venerd, ore 18:00
ENIGMI ALIENI
Lo scrittore e ufologo Giorgio
Tsoukalos, volto di Enigmi

alieni, viaggia alla ricerca di


indizi che provino lesistenza
di una vita extraterrestre, di
creature mitologiche e altri
fenomeni paranormali. Dalla
citt perduta di Atlantide
al mostro di Loch Ness, dai
templi megalitici di Malta ai
presunti ritrovamenti alieni a
Roswell, Giorgio indaga i
pi affascinanti misteri della Terra.
Mercoled 19 agosto,
ore 23:00; dal 26
agosto doppio episodio ogni mercoled
alle ore 22:00

LULTIMO SEGRETO
DI MARCO POLO
Marco Polo (foto), il viaggiatore pi illustre della Storia,
stato davvero in Cina? Ancora
oggi laffascinante scrittore e
mercante, al soldo dei veneziani, fa discutere di s e affascina, tenendo attivo il dibattito tra scienziati, storici
e studiosi che da anni
si interrogano sulla
veridicit del suo
mitico viaggio in
Oriente.
Luned 24 agosto, ore
23:00

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SCONTO

pittoracconti
1 Il ponte di Segovia, sul fiume
Manzanarre, qui poco visibile,
il pi antico tra quelli ancora esistenti a Madrid. Fu costruito con
blocchi di granito tra il 1582 e il
1584 per volere del re Filippo II.

2 Quando Goya dipinse la tela,


il Palazzo reale era stato terminato da circa 20 anni. Ledificio
sorse nellarea dellAlczar, distrutto da un incendio nel 1734.
Ancora oggi ospita le cerimonie
della Corona, ma i reali risiedono
nel Palazzo della Zarzuela.

3 Al centro del fiume si distingue lo scomparso ponte di San


Isidro, o de Pontones, che dava
diretto accesso alla Pradera. Si
trattava di una struttura in legno
tanto stretta da non permettere
il passaggio a pi di due persone affiancate.

4 La Basilica Reale di San Francesco il Grande era stata ultimata da pochi anni. La sua grandiosa cupola una delle pi vaste
mai costruite e segnava lo skyline di Madrid.

5 La Pradera era una vasta area


allora appena fuori citt, oggi inglobata nella metropoli: al suo
posto resta il grande Parco San
Isidro.

7 Gli uomini e le donne in primo piano vestono attillati abiti


di foggia francese, di moda nella societ spagnola fin dai regni
di Carlo II (1665-1700) e soprattutto di Filippo V (1700-1746),
primo re di Spagna dei Borbone, dinastia di origine francese.

6 La festa animata dagli eleganti esponenti dellaristocrazia e di una classe mercantile in


rapidissima ascesa, detti petimetres dal francese petit-matre

(damerino). Nella scala sociale, il petimetre e la petimetra si


opponevano al majo e alla maja, i pi pittoreschi membri dei
ceti popolari.

7
6

Scampagnata nel

pratone di Madrid
Ogni 15 maggio, per la festa di san Isidro,
i madrileni si ritrovavano nella Pradera:
chi in carrozza, chi a piedi.
76

il 15 maggio, festa del patrono San Isidro. I cittadini della


Madrid di fine Settecento si recano in pellegrinaggio alleremo del santo, sulla sponda destra del fiume Manzanarre. Per
bere lacqua della sorgente che un povero agricoltore nel XII secolo fece sgorgare miracolosamente, secondo la leggenda. E per
festeggiare con un picnic nella Pradera (prateria) sul corso
dacqua: c chi si rifocilla e chi danza la seguidilla, un ritmo spagnolo allegro e pieno di grazia tipico del XVIII e XIX secolo. La
festa di San Isidro una tradizione ancora oggi viva a Madrid,

8 A parte quelli che trainano

le carrozze, non si vedono cavalli. Allepoca la gente comune andava a piedi. Nella lingua spagnola ancora in uso la locuzione gente de a pie per designarla.

9 Le carrozze sono delle famiglie nobili o alto-borghesi. Per le


gite si usavano berline da campagna, chiuse ma meno sontuose di quelle da cerimonia usate
in citt. Ma anche phaeton (carrozze scoperte) a 4 ruote e calessi a 2 ruote.

10 Nel Seicento il tricorno


era un copricapo riservato
agli ecclesiastici. Allinizio del
Settecento divenne comune
in tutta Europa, anche nelluso
laico. Allepoca del dipinto ne
esistevano ormai di diverse
fogge e dimensioni.

11 Alla scampagnata della


Pradera partecipava in massa
anche il popolino. Ma siccome
il dipinto era destinato alla
famiglia reale i ceti pi umili
non vi sono raffigurati: in
primo piano ci sono gli eleganti
rappresentanti delle classi
agiate. Unica eccezione la
maja (donna del popolo) con
i vestiti sgargianti, impegnata
a vendere vino.

9
11

MUSEO NACIONAL DEL PRADO/SCALA

10

che coinvolge lintera citt, tra bancarelle gastronomiche e balli popolari. Nel corso dei secoli levento stato pi volte oggetto
di rappresentazioni artistiche: La prateria di San Isidro, di Francisco Goya, dipinta nel 1788 e oggi al Museo nazionale del Prado di Madrid, resta per la pi famosa.
Arazzo mancato. La tela fu commissionata dal re di Spagna
dellepoca, Carlo III, come modello per un arazzo che non si realizz mai. Avrebbe dovuto decorare una parete delle camere delle infante (le figlie del futuro Carlo IV e di Maria Luisa di Parma)

nel Palazzo El Pardo di Madrid, da poco finito di costruire. Ma i


tessitori della Real fabbrica degli arazzi di Santa Barbara, incaricati di tradurre su tessuto lopera di Goya, ritratta dal vero e
cos ricca di dettagli, si dissero preoccupati per la difficolt di dare forma a tutti i particolari previsti dallartista e non se ne fece
niente. Forse anche per questo il quadro divenne una delle opere
pi note dellartista, autore di capolavori come il dipinto La maja desnuda e le incisioni I disastri della guerra. 

Edoardo Monti
77

domande & risposte


Queste pagine sono aperte a soddisfare le curiosit dei lettori, purch
i quesiti siano di interesse generale. Non si forniscono risposte private.
Scrivete a Focus Storia, via Battistotti Sassi 11/a, 20133 Milano
o alle-mail redazione@focusstoria.it

Quali erano le Due Sicilie?


Domanda posta da Romeo Bischi.

l primo ad attribuirsi il titolo di


Rex utriusque Siciliae (re delle Due
Sicilie) fu Alfonso V dAragona
nel 1442, dopo essere divenuto
sovrano unico del Mezzogiorno
dItalia e della Sicilia. Dal 1139 il
termine Sicilia era infatti sinonimo
di quella che noi oggi chiamiamo
Italia Meridionale, poich quellanno nacque il Regno di Sicilia,
guidato dal normanno Ruggero II
dAltavilla, che comprendeva lisola
e anche tutti i territori del Sud, fino
allo Stato della Chiesa.
Terre contese. Con i Vespri siciliani (1282) e la Pace di Caltabellotta
(1302), quellunico territorio fu
diviso in due. Gli angioini presero
il controllo della parte peninsulare,
con capitale Napoli, denominata
Regno di Sicilia, mentre lisola (con
capitale Palermo) divenne Regno
di Trinacria, in mano agli aragonesi.
Ma questi ultimi rivendicarono il
titolo di sovrani di Sicilia. Si ricorse

SCALA

Ferdinando I di Borbone
entra a Napoli, nel 1815.

allora a un confine naturale, lo


stretto di Messina (e il relativo
faro), per stabilire il confine dei
due regni: il Regno di Sicilia al di
l del faro, o ulteriore e Regno di
Sicilia al di qua del faro, o citeriore
(il futuro Regno di Napoli). Nel XV
secolo le Due Sicilie furono riunite
da Alfonso V dAragona, detto il

Magnanimo, che ebbe la meglio


sui rivali, gli angioini. Ma dopo di
lui il territorio fu ancora conteso a
lungo e ridiviso. Soltanto a seguito
del Congresso di Vienna, nel dicembre del 1816, il regno fu definitivamente riunificato e Ferdinando
I di Borbone divenne sovrano delle
Due Sicilie. (f. c.)

Domanda posta da Luigi Sardi.

antenato del libro tascabile


il cosiddetto libro da bisaccia, piccolo e spartano testo
a contenuto prevalentemente
devozionale, imitazione da poco
dei ben pi nobili e ingombranti
codici antichi. Era comunque poco
diffuso poich era scritto a mano
e quindi costoso.
FOTOTECA STORICA GILARDI

Una maggiore fruizione del libro si


ebbe infatti solo dopo linvenzione
della stampa a caratteri mobili
(1455), quando produrre libri in
serie divenne pi economico.
Italiano. Il primo libro in versione
economica, di buona fattura e
a un prezzo abbordabile, usc
dalla tipografia del
veneziano Aldo Manuzio che, nel 1501,

Il fondatore della
Penguin Books, sir
Allen Lane, e uno dei
primi titoli Bur (1950).
GETTY IMAGES

Domanda posta da Federico Hrtanek.

Chi ha inventato il libro tascabile?

Perch il
fascismo
italianizz
le parole
straniere?

pubblic le Bucoliche di Virgilio in


formato 32 (cio alte 10 cm) e nel
quale fu usato, per la prima volta,
il carattere corsivo. Sempre nel
XVI secolo si diffusero libri a basso
costo in Germania (il Volksbuch),
in Francia (la collana Bibliothque
Bleu) e in Inghilterra (i chapbooks
venduti dagli ambulanti). I veri
tascabili debuttarono proprio
in Inghilterra nel 1935, quando
la casa editrice Penguin lanci i
paperbacks (libri piccoli e con la
copertina flessibile). In Italia dal
1949 la Rizzoli lanci la collana Bur
(Biblioteca Universale Rizzoli), che
pubblicava i classici. 
(g. l.)

er estirpare la malapianta
dellerrore e dellesotismo,
secondo Benito Mussolini.
Che allo scopo di realizzare questo
progetto mobilit intellettuali, linguisti e la Reale accademia dItalia
impegnandoli a forgiare un italiano
rinnovato e puro, non contaminato
da termini appartenenti ad altre culture. Gli italiani dovevano liberarsi
dalle parole ostrogote che popolavano il loro linguaggio quotidiano,
oltre che da usi e costumi stranieri come i pantaloni cascanti e i
colletti duri. E se il dizionario che
il duce commission allaccademia
non si realizz mai, le campagne
per la traduzione ebbero successo.
Premiati. Per invogliare i lettori
a ripulire la lingua dalla gramigna
delle parole straniere, come le definiva la Gazzetta del popolo, il quotidiano romano La Tribuna band
un concorso con un premio di mille lire per chi avesse trovato la traduzione migliore per queste parole: dancing (vinse sala da ballo),
taxi (tass), bar, bazar, cocktail.
Non manc la battaglia contro le insegne che usavano termini stranieri, ma non furono vietate. Se qualche esercizio voleva tenere la scritta
coiffeur, hotel o garage poteva farlo,
ma pagando imposte 20 volte maggiorate rispetto a chi passava a insegne in italiano. 
(f. c.)

Parole sgradite
Mussolini legge un discorso
negli Anni 30. Il duce band
personalmente la parola men
dai ristoranti, che doveva
essere sostituita da lista.

MONDADORI PORTFOLIO

GETTY IMAGES

Petizione per labolizione della schiavit


(XVIII secolo).

Quale Paese
ha proibito
per primo la
schiavit?
Domanda posta da Eliana Corti.

DIZIONARIO
FASCISTESE
buenos aires

buonaria

churchill

ciorcil

washington

vosintone

garage

rimessa

papillon

cravattino

champagne

sciampagna

sandwich

tramezzino

tennis

pallacorda

playboy e viveur

vitaiolo

croissant

bombolone

a prima nazione ad abolire la


tratta negriera fu una di quelle
che raramente vengono associate
a piantagioni e schiavi: la Danimarca, che si ritir dal traffico nel 1803.
Tuttavia quelli che pi lottarono
contro il commercio di esseri umani dallAfrica furono i britannici (per
il resto duri colonialisti). Dal 1808
la Gran Bretagna proib la tratta nei
propri porti e successivamente lanci una crociata contro la schiavit
negli altri Paesi. La lotta era condotta con pressioni diplomatiche
e con azioni navali e anfibie nelle
quali i trafficanti venivano arrestati
e gli schiavi liberati (andando a popolare la colonia della Sierra Leone,
fondata a tale scopo).
Liberi tutti. Nel 1833 la schiavit
fu abolita anche nelle colonie
britanniche, poi in quelle francesi
e danesi (1848), in quelle olandesi
(1860), spagnole (1886) e portoghesi (1888). Negli Stati Uniti la
schiavit fu bandita su tutto il territorio nel 1866. LImpero ottomano,
i regni africani e il Maghreb invece
non la abolirono, e si stima che a fine Ottocento ci fossero pi schiavi
in Africa che nelle Americhe.  (g. z.)
79

curiosario
A cura di Giuliana Rotondi

Leonardo
animalista

I
V. SIRIANNI

n anni, come sono i nostri, di veganismo e vegetarianismo


lamore di Leonardo da Vinci (1452-1519) nei confronti degli animali tornato di attualit anche fuori dalla cerchia degli studiosi. Questo particolare della personalit del genio di Vinci testimoniata, oltre che dai suoi taccuini, dai racconti di alcuni suoi contemporanei. Il biografo e pittore Giorgio Vasari (15111574) raccont ad esempio, a conferma dellamore di Leonardo
per gli animali, che quando a Firenze pass davanti alle gabbie
degli uccelli in vendita si commosse fino alle lacrime. Li compr
tutti e li lasci volare via, donando loro la libert.
Vegetariano? Questo rifiuto di far soffrire gli animali avrebbe
anche indotto Leonardo a diventare vegetariano. A sostegno di
questa tesi c un manuale di ricette attribuito al genio di VInci in cui sono descritti unicamente piatti a base di frutta e verdura: una dieta insomma
che escludeva la carne. Anche una lettera inviata da Andrea Corsali a Giuliano de Medici sembrerebbe confermarlo. Dice infatti che il mittente,
dopo avergli raccontato di una popolazione indiana
che non mangiava nulla che contenesse sangue e non
permetteva alcuna offesa a qualsiasi creatura vivente, aggiungeva: come il nostro Leonardo da Vinci. Infine fu lo
stesso Leonardo a criticare apertamente coloro che, per gratificare il palato, uccidevano altri animali. Non un caso se
rimasta celebre la sua frase: Verr il tempo in cui luomo
non dovr pi uccidere per mangiare, e anche luccisione di un
solo animale sar considerato un grave delitto.

Banchetti medioevali

Tsunami di melassa

lla corte di Ludovico Sforza, duca di Milano (14521508), le regole del galateo cerano. Ed erano curiose. Per pulirsi le mani si usavano pelli
di coniglio (o, secondo alcune fonti, si legavano conigli vivi alle sedie degli ospiti) affinch questi potessero pulirsi le
mani nella loro pelliccia. Altre
regole, come quella che proibiva di portare armi o armature a tavola, a noi paiono ovvie,
ma allora non lo erano.
80

Elementare. Tra le altre curiosit, il divieto di pizzicare


il vicino durante il pasto e di
mettere la testa nel piatto. Non
c da stupirsi troppo. Mangiare nel Medioevo non era semplicissimo: le posate si limitavano a cucchiaio di legno e
coltello, la forchetta si diffuse solo a partire dal Rinascimento. Se si esclude la minestra, infatti, ai banchetti era
consuetudine cibarsi soltanto
con le mani.

ra il 15 gennaio del 1919


quando gli abitanti della
zona a nord di Boston (Massachusetts, Usa) sentirono un
reboante rumore di lamiere:
un serbatoio alto oltre 10 metri con quasi 9.000 metri cubi
di melassa improvvisamente si
ruppe, invadendo col suo liquido dolciastro la citt. Con orrore strati di magma zuccheroso
galopparono alla velocit di 60
km/ora lasciando sul campo
morti e feriti: 21 persone rima-

sero uccise, pi di 150 furono i


feriti e si stimarono danni per
pi di 100 milioni di dollari.
Negligenza. A causare il disastro pare fossero stati alcuni
problemi ingegneristici: il serbatoio non era stato adeguatamente verificato durante la
sua costruzione. E, molto probabilmente, nemmeno collaudato. Le saldature dunque non
erano ben realizzate e cerano
perdite di liquido. Ma nessuno le not.

scienza & scienziati

Lestinzione del dodo

espressione inglese
dead as a dodo, tra
ducibile in italiano con
morto e sepolto, non lascia
spazio a fraintendimenti: in
dica qualcosa di irrimediabil
mente scomparso. Il dodo era
infatti un paffuto e goffo uccel
lo con piccole ali da piccione e
con uno strano becco ricurvo,
diffuso sulla paradisiaca iso
la di Mauritius, nelloceano In
diano, a est del Madagascar.
Sebbene navigatori portoghesi
avessero raggiunto le isole Ma
scarene (larcipelago che com
prende Mauritius) allinizio del
500, il primo contatto attesta
to tra uomini e dodo avvenne
nel 1598, durante la seconda
spedizione nelle Indie Orienta
li dellammiraglio olandese Ja
cob Cornelisz van Neck.
Tragico appuntamento. Il
destino di questo uccello fu
fatalmente segnato da questo
Cacciato per la carne e per
primo incontro: in poco meno
di un secolo il dodo si estin gli esemplari da mandare nel
se, diventando licona pi rap le principali corti dEuropa, la
presentativa della perdita irre sua scomparsa fu forse cau
versibile di un equilibrio natu sata dalla distruzione per ma
rale intaccato dalla presenza no delluomo del suo habitat
e dallintroduzio
umana. Lulti
mo esemplare vi Per la goffaggine ne di animali co
me gatti, maiali e
vente fu avvista
fu chiamato
cani che si nutri
to a Mauritius
nel 1662. Alcuni dodo (stupido vano con facili
t delle sue uova
studi pubblicati in portoghese)
deposte a terra.
qualche anno fa
Da collezione. La prima de
sullimportante rivista Nature, sulla base di analisi statisti scrizione scientifica di questo
che e di diari di coloni olandesi pennuto risale al 1605, quan
che ne registravano le catture, do uno dei padri fondatori del
hanno stimato che alcuni dodo la moderna botanica, Carolus
potessero essere in vita ancora Clusius, attivo nellUniversi
intorno al 1690. Tre anni do t di Leida, in Olanda, lo in
po, il francese Franois Leguat ser nella sua monumentale
trascorse vari mesi sulle isole opera dedicata alle cose esosenza avvistarne neanche uno. tiche. Secondo alcuni il ter

Avvistato
Il dodo visto dal pittore
fiammingo Roelandt Savery
(1626) e, nel tondo, il
primo occidentale che
lo scopr: lesploratore
Jacob Cornelisz van Neck
(1564-1638).

mine dodo verrebbe dal por


toghese dudo, poi doido, che
sta per sempliciotto, stupi
do, alludendo forse alla gof
fa andatura dellanimale. Gli
olandesi lo chiamavano anche
Walgvogel, uccello insipido o
disgustoso.
Allinizio del 600 arrivarono
in Europa i primi dodo vivi. I
collezionisti se li contendeva
no, primo fra tutti limperatore
Rodolfo II dAsburgo, che nel
la sua residenza di Praga ave
va allestito una delle pi gran
di collezioni esotiche e di rari
t del tempo. Dove il dodo non
poteva mancare. Non un ca
so che alla sua corte abbia la
vorato il pi prolifico illustra
tore di questo volatile, il pit
tore fiammingo Roelandt Sa
very. Intorno al 1626 realizz

limmagine pi nota del dodo


(sopra), oggi al Museo di storia
naturale di Londra.
Da favola. Scomparso in na
tura, il dodo inizi a popola
re limmaginario come esem
pio di animale inadatto alla vi
ta, lestinto per eccellenza:
perfino tra i protagonisti di Alice nel paese delle meraviglie, il
romanzo pubblicato nel 1865
dal matematico inglese Char
les Dodgson, meglio noto con
lo pseudonimo di Lewis Car
roll. Carroll fu probabilmente
affascinato da una testa e una
zampa conservate allAshmo
lean Museum di Oxford. Nono
stante nessuno di noi lo abbia
mai visto in carne e ossa, il do
do alimenta ancora oggi la fan
tasia di chi ne sente parlare. 
Elena Canadelli
81

GUERRA CIVILE AMERICANA

NORDISTI
CONTRO
SUDISTI
Nell800, dopo neanche un secolo di
indipendenza, gli Stati Uniti si trovarono a
combattere una guerra civile. Provocata non
solo dal problema della schiavit.

ul Forte Sumter di propriet del governo degli Stati Uniti,


posto al centro del porto di Charleston, iniziarono a piovere le cannonate dei sudisti il 12 aprile 1861. I cittadini
della capitale dello Stato della Carolina del Sud subito si
affrettarono per andare a vedere i lampi dei cannoni che illuminavano il cielo come fossero fuochi dartificio. Era linizio della
Guerra civile americana, la pi sanguinosa di tutte le guerre che
84

la giovane nazione avrebbe affrontato. Nel giro di due giorni, ci


fu la celebre resa del forte con i federali che uscirono consegnando la bandiera nazionale a stelle e strisce. Ma che cosa aveva scatenato il conflitto?
Guerra di interessi. Lesistenza della schiavit aveva portato alla guerra, ma non era certo una guerra sulla schiavit, se
non per qualche minoranza estremista. Allora come si era arri-

CORBIS (2)

I GRANDI TEMI

INTANTO NEL MONDO

DON TROIANI/CORBIS (3)

vati al sanguinoso scontro fratricida? Non a causa dellintenzione di porre fine alla schiavit nel meridione da parte del Nord,
come spesso si crede. Semmai era in primo luogo una conseguenza della volont di estendere la schiavit da parte del Sud
nei nuovi territori dellOvest che man mano entravano a far parte degli Stati Uniti. Un controverso problema che andava avanti
da decenni e che si era tentato di risolvere con una serie di com-

1856
La citt di Lawrence
(Kansas) messa
a ferro e fuoco da
truppe favorevoli alla
schiavit. Nello stesso
anno il democratico
James Buchanan diventa il XV presidente
degli Stati Uniti.

1856
Il Trattato di Parigi
pone fine alla Guerra
di Crimea.

1861
Undici Stati del
Sud dichiarano la
propria secessione e
formano la Confederazione degli
Stati dAmerica: ha inizio la Guerra civile.

1861
Si completa il processo di unificazione nazionale italiano: il 17
marzo nasce il Regno
dItalia.

1862
Proclama di Emancipazione di Lincoln
che decreta la liberazione di tutti gli schiavi dai territori degli
Stati secessionisti a
partire dal 1 gennaio
1863.

1862
Viene nominato
cancelliere del Regno
di Prussia Otto von
Bismarck (foto).

1863
Il generale Lee
sconfigge le forze
dellUnione a Chancellorsville; inizia
lAssedio di Vicksburg
che finir con la vittoria dei nordisti, vincitori nello stesso anno
anche delle battaglie
di Gettysburg e poi di
Chattanooga.

GETTY IMAGES

La guerra fratricida
Una scena della Battaglia del cratere (1864) combattuta
allinterno della Guerra civile. Sopra, la stampa umoristica
con il Piano dellAnaconda, il soprannome con cui era
nota la strategia militare per circondare gli Stati del Sud
presieduti da Jefferson Davis (foto a sinistra del titolo). Il
progetto, messo a punto dal generale Winfield Scott, venne
poi scartato dal presidente Lincoln (foto a destra del titolo).

1854
A Londra unepidemia
di colera causa pi di
10mila morti.

CULTURA

GETTY IMAGES

1850
Con il Compromesso
del 1850 la California
entra nellUnione come Stato libero insieme al Nuovo Messico.
Questultimo rimette alla volont popolare la decisione sulla
schiavit.

ALTRI PAESI

1855
Si apre a Parigi lEsposizione Universale dei
prodotti dellagricoltura, dellindustria e
delle belle arti.

GETTY IMAGES

USA

1862
Victor Hugo (foto)
scrive uno dei suoi
romanzi pi noti:
I miserabili.

1863
A Ginevra i rappresentanti di sedici
nazioni danno vita
alla Croce Rossa
Internazionale.

85

I GRANDI TEMI
CORBIS (2)

Il generale nordista
Ulysses Simpson Grant.

I due comandanti

e grandi vittorie militari


di Ulysses Simpson Grant
lo resero in tutto il Nord cos
popolare che le iniziali del
suo nome U. S. diventarono
sinonimo di unconditional
surrender, la resa senza
condizioni che era solito imporre al nemico. Di notevole
coraggio e doti strategiche
sul piano operativo e tattico,
Grant era un apostolo della
mobilit e della rapidit, cos
come dellattacco simultaneo su pi fronti. Lincoln lo
chiam a Washington per
conferirgli laltissimo grado di
generale in capo degli Eserciti dellUnione.
La sua popolarit fu ancora
maggiore negli anni che
seguirono la guerra, quando
divenne per ben due volte

presidente della Repubblica.


Il grande rivale. Sul fronte
opposto, la pi importante
guida militare del Sud era il
generale Robert Edward Lee.
Intenzionato a servire il suo
Paese (con il quale intendeva
la Virginia, non gli Stati Uniti)
si schier con i secessionisti
quando anche la Virginia
entr a far parte della nuova
Confederazione. Lee era un
difensore della societ aristocratica del Sud e militarmente rimaneva legato a un
tipo di guerra caratterizzato
dalla ricerca della battaglia
decisiva. Lultimo eminente
generale di un tempo passato,
lultimo epigono della condotta napoleonica della guerra,
secondo lo storico militare
Raimondo Luraghi.

Corazzata, ma non abbastanza


Laffondamento del piroscafo Merrimack della marina confederata
(1862). La corazzatura veniva fatta con balle di cotone e ferro di
rotaie per assorbire lurto delle granate.

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GUERRA CIVILE AMERICANA

Il generale sudista
Robert Edward Lee.

86

Il movimento razzista del Ku Klux Klan


promessi divenuti sempre pi precari. Il radicalizzarsi del conflitto tra le opposte fazioni era evidente negli Stati di recente formazione, come il Kansas insanguinato dal conflitto interno tra
schiavisti e antischiavisti.
Lincoln e il Sud. Con le elezioni presidenziali del 1860, il candidato del Partito repubblicano era Abraham Lincoln, per il quale le terre dellOvest erano destinate al lavoro degli agricoltori liberi bianchi, non ai ricchi schiavisti del Sud che avrebbero potuto accaparrarsi le terre migliori. Non solo, ma secondo il noto
pensiero di Lincoln, la schiavit una volta contenuta allinterno
del Sud con il tempo si sarebbe progressivamente estinta da sola eliminando il vecchio problema. La visione del candidato alla presidenza minacciava direttamente la base su cui laristocrazia schiavista del Sud aveva costruito il suo potere economico e
politico. In poche parole, la vittoria di Lincoln avrebbe semplicemente significato linizio della fine.
Una volta eletto, ancor prima che prestasse giuramento il 4
marzo 1861, la Carolina del Sud aveva gi dichiarato la sua secessione dagli Stati Uniti. Entro il febbraio dello stesso anno si erano
aggiunti Georgia, Alabama, Mississippi, Louisiana, Texas e Florida. Avevano fondato gli Stati Confederati dAmerica, nominando
presidente il senatore Jefferson Davis. Il giorno seguente la caduta del Forte Sumter, il 15 aprile 1861, Lincoln proclam lesistenza di uninsurrezione e chiese agli Stati rimasti nellUnione 75mila volontari per reprimerla. Poco dopo anche la Virginia entr

INTANTO NEL MONDO


1864
Le forze dellUnione
penetrano in Atlanta e, a dicembre, ottengono una vittoria
decisiva a Nashville. Nello stesso anno
Lincoln viene rieletto
presidente degli Usa.

fu fondato da alcuni veterani confederati


nella confederazione sudista, nonostante la parte occidentale non
fosse daccordo e restasse fedele agli Stati Uniti come il West Virginia. A breve, nello schieramento sudista confluirono lArkansas,
il Tennessee e la Carolina del Nord. Al contrario oltre al West Virginia, anche altri Stati schiavisti sul confine tra Nord e Sud, come il Maryland o il Delaware, finirono per rimanere con il Nord.
I leader politici e i governi degli Stati secessionisti si giustificarono negando la natura rivoluzionaria della loro decisione, ribadendo di essere del tutto in linea con la costituzione federale nata
nel 1789. Secondo loro, i singoli Stati avevano preservato i propri
diritti legali, tra i quali la facolt di separarsi dalla struttura che
avevano contribuito a creare quasi un secolo prima. Al contrario, ricorda lo storico Raimondo Luraghi nel suo La Guerra civile
americana, il pensiero di Lincoln al riguardo era pi che chiaro:
LUnione preesisteva alla stessa formulazione della Costituzione;
essa aveva creato gli Stati e non viceversa.
Schiavi e industria. Anche le forti differenze dal punto di vista
economico erano andate fomentando antagonismo e attriti tra le
due parti, sempre pi diverse, della nazione. Per esempio, mentre lagricoltura meridionale era a favore di tariffe doganali basse per meglio vendere i suoi tipici prodotti, come il cotone, il riso
o il tabacco, diversamente il capitalismo settentrionale in crescita chiedeva una politica protezionistica, che mettesse al riparo la
giovane industria nazionale dalla concorrenza europea.
Nellambito della stessa economia agricola, la scarsa produt-

1866
Con il trattato di Vienna tra Italia e Austria
si conclude la Terza
guerra di indipendenza (nel quadro,
lingresso di Vittorio
Emanuele II a Venezia,
1866).

1866
Dostoevskij pubblica
Delitto e castigo.

GETTY IMAGES

Riproduzione della Battaglia di Gettysburg


(1863) che si concluse con la vittoria delle forze
dellUnione comandate da George Meade.

1865
Gregor Mendel
espone per la prima
volta in uno studio
scientifico le sue leggi
sullereditariet.

1870
Il Congresso degli
Stati Uniti ratifica il XV
emendamento alla
Costituzione, concedendo il diritto di
voto a tutti i cittadini,
indipendentemente
dalla razza.

1870
Definitiva sconfitta
francese nella Battaglia di Sedan: Napoleone III (nel ritratto) si
arrende a Guglielmo
I di Germania. Nello
stesso anno, lesercito
italiano entra a Roma
attraverso la Breccia
di Porta Pia.

1867
Alfred Nobel inventa la
dinamite (foto).

GETTY IMAGES

La grande battaglia

1866
Il 13 giugno il Congresso propone il XIV
emendamento che
riconosce il diritto di
cittadinanza alle persone di colore. Entra
in vigore dopo le necessarie 28 ratifiche
degli Stati il 9 luglio
1868.

1864
Karl Marx istituisce la
1a Internazionale dei
Lavoratori a Londra
assieme a Friedrich Engels. Vi aderisce anche
Giuseppe Mazzini.

ALINARI

1865
Dopo la sconfitta di
Appomattox, il generale Lee firma la resa.
Quello stesso anno il
Congresso abolisce la
schiavit: il 15 aprile
muore Lincoln a
seguito di un colpo
di pistola sparato da
John Wilkes Booth.

1864
Le forze imperiali
Qing attaccano
Nanchino tenuta dai
Taiping nellultima
grande battaglia della
guerra civile cinese
dellOttocento.

1872
Il barone Justus Von
Liebig, per pubblicizzare il suo estratto di
carne, promuove la
prima serie di figurine
Liebig.
87

I GRANDI TEMI

GUERRA CIVILE AMERICANA

Dopo le sconfitte del Nord allinizio della

Partiti a confronto

lle elezioni presidenziali


(1860), il Partito repubblicano di Lincoln, che si
era presentato definendo la
schiavit un torto morale,
sociale e politico, vinse le
elezioni senza prendere voti
in tutto il Sud. Non riuscendo a raggiungere una posizione unitaria, diversamente
il Partito democratico si
spacc, tra sudisti, difensori
del diritto a espandere la
schiavit, e nordisti non
antischiavisti, ma disposti al
compromesso, soprattutto
per quello che riguardava
la schiavit nei nuovi Stati
dellOvest. Iniziata la guerra,
al Nord il Partito democratico si divise di nuovo.

Pacifisti e non. Da una


parte cera la fazione dei
Peace Democrats, a favore
di un rapido accordo che
mettesse fine alla guerra.
Dallaltra i cosiddetti War
Democrats che appoggiavano la guerra contro il
Sud e il governo di Lincoln,
come il noto meridionale
unionista Andrew Johnson,
lunico rappresentante degli
Stati del Sud a continuare a
partecipare ai lavori del Congresso dopo lo scoppio della
guerra e che divenne il vicepresidente di Lincoln al suo
secondo mandato nel 1864.
Gli sarebbe succeduto lanno
successivo a seguito dellassassinio del presidente.

500MILA

Il numero dei neri liberi alla vigilia dello


scoppio della Guerra civile americana.

La guerra allOvest
Il dipinto riproduce una scena della
Battaglia di Kennesaw Mountain
combattuta durante la campagna di
Atlanta, nellestate del 1864.

tivit dellagricoltura servile del Sud richiedeva molta pi terra


rispetto al Nord, dove si andavano introducendo su vasta scala macchine e fertilizzanti. Negli Stati confederati, la fame di
nuove terre era inoltre dettata dallesaurimento della fertilit
del suolo, provocato dalla monocultura, e dal surplus di schiavi venduti al profondo Sud dai coltivatori delle aree di confine, che modernizzavano i propri metodi di coltivazione. Tuttavia, la spinta pi forte allespansionismo schiavista era dovuta
al tentativo di arginare la grande immigrazione europea, che oltre a rendere molto pi numerosa la popolazione del Nord, portava nei nuovi territori dellOvest i tanti lavoratori bianchi che
non potevano trovare lavoro al Sud a causa della presenza della manodopera schiava.
Per i meridionali quellaumento demografico implicava la perdita del controllo sulla Camera, dove i deputati erano eletti in
proporzione alla popolazione, ma anche sul Senato (composto
da due senatori per ogni Stato) nel momento in cui nellOvest
si aggiungevano nuovi Stati contrari alla schiavit.

4MILIONI

Il numero di neri schiavi, distribuiti nel Sud


e in parte dellOvest, prima della guerra.

25%

La percentuale della popolazione bianca


proprietaria di schiavi negli Stati del Sud.

guerra, Lincoln al servizio dellUnione voleva Garibaldi, che per rifiut


La questione morale. Accanto a fattori economici e politici,
ad aumentare il senso di frustrazione di un Sud che si sentiva
da pi parti sotto attacco, cera la questione morale, la ferrea
condanna come disumana della schiavit, la peculiare istituzione come la chiamavano i sudisti. Non soltanto il piccolo,
per quanto rumoroso, gruppo degli abolizionisti del Nord, ma
la gran parte del mondo occidentale di allora ormai considerava la schiavit unistituzione ripugnante da eliminare il prima possibile. A incendiare gli animi arrivarono la pubblicazione del romanzo La capanna dello Zio Tom, di Harriet Beecher Stowe, e il tentativo di scatenare uninsurrezione di schiavi da parte dellabolizionista John Brown (v. riquadro sotto).
Nel Sud in preda al panico, anche la grande massa di non proprietari di schiavi fin per schierarsi a favore della secessione.
In breve le battaglie si spostarono in luoghi sconosciuti e
lontani dalle citt, con i cittadini che ora venivano a sapere
del loro andamento grazie alle lettere dei soldati e ai resoconti
dei giornali. Anche visivamente, attraverso le grandi illustra-

zioni dei disegnatori della carta stampata e le fotografie, come


quelle divenute celebri di Matthew Brady. La forte diversit delle due societ non poteva che riflettersi sulla potenza militare
delle cosiddette giacche grigie dei secessionisti e delle giacche blu dellUnione. Non solo il Nord aveva una popolazione
di 18 milioni contro i circa 6 del Sud, ma a favore del settentrione cera anche tutta la sua potenza industriale. Militarmente, inoltre, il Sud non ebbe mai una grande strategia, a differenza del Nord guidato dal generale Grant che divenne popolarissimo per le sue vittorie.
I pi moderni armamenti rispetto al passato erano tuttavia impiegati in una guerra in cui ancora si ricercava la battaglia decisiva, la giornata campale di tradizione napoleonica con audaci assalti frontali, con il risultato di un numero di vittime impressionante. Fu una carneficina con oltre 600mila morti. Una
guerra combattuta negli Stati di confine, nellOvest e nel territorio del Sud, che alla fine sarebbe diventata totale, coinvolgendo la popolazione civile, con citt date alle fiamme e la distru-

John Brown e lo Zio Tom

DON TROIANI/CORBIS

l 16 ottobre 1859, lantischiavista bianco John


Brown con un gruppo di
18 compagni bianchi e neri
prese dassalto larsenale federale di Harpers Ferry, nella
Virginia Occidentale: la speranza era scatenare uninsurrezione di schiavi e creare un
territorio indipendente
tra i Monti Appalachi.
Anche se fu un fallimento, finito con limpiccagione, il tentativo
armato fece comunque
rabbrividire lintero
Sud, terrorizzato dalla
minaccia di cospirazioni nordiste e rivolte di
schiavi. Un terrorista
per il Sud, al Nord fu
invece subito un martire della libert e la
canzone John Browns
body divenne un inno
informale cantato dalle
truppe dellUnione.
Best seller. Con il romanzo La capanna dello
Zio Tom, pubblicato nel
1852, Harriet Beecher
Stowe ridicolizzava
coloro che si dicevano
contrari allemancipazione degli schiavi perch li
ritenevano privi di sentimenti e spiritualit. La
Stowe invece, in quello che fu
un successo internazionale,
aveva ritratto un mondo di

persone piene di coraggio,


onore e volont, oltre che di
straordinaria umanit cristiana. Quando Lincoln incontr
la scrittrice, allinizio della
Guerra civile, esclam: Allora
questa la piccola signora che
ha scatenato questa grande
guerra.

Poster del libro La capanna dello


Zio Tom pubblicato prima della
guerra nel 1852.
89

I GRANDI TEMI

GUERRA CIVILE AMERICANA

La firma della resa

CORBIS

Il generale Lee firma la


resa dopo la Battaglia di
Appomattox (9 aprile 1865).
Alla notizia, anche gli altri
comandanti confederati
deposero le armi.

GETTY IMAGES (2)

Il film Via col vento di Victor Fleming del 1939 un affresco della societ
americana negli anni della guerra e della successiva ricostruzione

Due famiglie americane negli anni della Guerra civile (1863)


immortalate dallo stesso fotografo: in alto, quella di un soldato di
colore in uniforme e, sopra, quella di un militare confederato.
90

zione di risorse e attivit economiche. Nelle previsioni iniziali


doveva essere di breve durata, tanto che Lincoln aveva richiamato i volontari per soli tre mesi: sarebbe invece durata cinque lunghi anni.
Emancipazione. La principale preoccupazione di Lincoln rimase quella di preservare lUnione, non di porre fine alla schiavit, e nel 1862 solo nella speranza di accorciare i tempi della
guerra eman un Proclama di emancipazione che dal 1 gennaio dellanno successivo rendeva liberi gli schiavi che si trovavano nelle aree sotto il dominio dei ribelli, ma non quelli negli Stati schiavisti di confine rimasti fedeli al Nord. Nel 1864, i
partiti tornarono a fronteggiarsi alle urne nonostante la guerra.
Lanno prima, per far fronte al bisogno di uomini, il presidente aveva imposto la coscrizione militare obbligatoria e aveva dato lapprovazione anche per la formazione dei primi reggimenti di soldati di colore. Nella campagna elettorale, Lincoln
si spese inoltre a favore delliniziativa del Congresso, dominato
da repubblicani pi radicali di lui, che voleva mettere una volta
per tutte la schiavit fuorilegge con ladozione del XIII emendamento della costituzione, in base al quale era proibita in tutto il territorio degli Stati Uniti.
Stretto in una devastante manovra a tenaglia, il Sud era prossimo alla capitolazione e quindi alla resa finale di Appomattox del 9 aprile 1865. La guerra era finita. Pochi giorni pi tardi, mentre a Washington assisteva a uno spettacolo teatrale,
Lincoln veniva ucciso con un colpo di pistola dal sudista John
Wilkes Booth. Il XIII emendamento entrava in vigore il 18 dicembre 1865. Nel giro di pochi anni seguirono il XIV, che proteggeva i diritti civili degli ex schiavi, e il XV, che garantiva loro il diritto di voto.

Gian Domenico Iachini

COSTUME

S
A
L
E
V
O
TELEN
Il pi famoso

Copertina di Grand
Hotel del 1967. La
rivista usc per la
prima volta nel
1946 e fu subito
un grandissimo
successo editoriale.

92

A
T
R
A
C
I
D
o
Nel Dopoguerra hanno fatt
sognare milioni di italiani
a
e hanno lanciato pi di un
zi
star. Ma perch i fotoroman
ebbero tanto successo?

Divismo

FOTOTECA GILARDI (4)

Il concorrente
di Grand Hotel,
Bolero film, con in
copertina lattrice
americana Rhonda
Fleming (1949).

Revival

Pagina del racconto


Jane Eyre, dal
romanzo di Charlotte
Bronte, con Giorgio
Albertazzi e Ilaria
Occhini (1961).

Amori proibiti

Fotoromanzo a
colori di Grand Hotel
del 1978. Racconta
lamicizia epistolare
di un carcerato
con una ragazza
innamorata di lui.

i fotoromanzi
Negli Anni 70, nei testi de
sessuale,
si faceva anche educazione
ento tab
sugli altri giornali un argom

Carramba!

Una giovanissima
Raffaella Carr:
anche lei inizi la
sua carriera con i
fotoromanzi.

i piange, ci si appassiona, ma soprattutto si sogna. Come un rituale catartico, il fotoromanzo


stato per decenni lappuntamento settimanale irrinunciabile di stuoli di
mamme, nonne e fanciulle. Immortalato anche dai maestri del cinema: in una
scena di Riso amaro, la sensuale Silvana Mangano, dopo aver ballato un boogie-woogie con Vittorio Gassman che
mastica chewing gum, mostra una copia
di Grand Hotel. il 1949. E ormai da tre
anni la rivista si imposta in tutte le edicole del Paese.
Speranze rosa. Nato sullonda del successo dellIntrepido (fumetto per adolescenti), il fotoromanzo non fu pensato subito come un racconto per fotografie. Era
piuttosto un fumettone rosa che metteva in scena il mondo della piccola borghesia. Uscita distrutta dalla guerra, ma con
un ardente desiderio: tornare a sognare.
Se necessario trasgredendo alla restrittiva morale cattolica e concedendosi qualche piccolo peccato. Almeno sulla carta.
I padri ispiratori non mancavano: i romanzi rosa e quelli popolari dellOttocen94

Come un film
La rivale di
Cleopatra (da
Grand Hotel, 1960):
la protagonista
somiglia a Elizabeth
Taylor.

to. Ma anche i film detti dei telefoni bianchi degli Anni 30 e i melodrammi strappalacrime che spopolavano nei cinema. Di
tutto questo brulicare di sentimenti, sentimentalismi ed emozioni, il fotoromanzo
era la sintesi. Espressa con titoli roventi:
Come fuscelli nella tempesta, Una donna
per luomo che amo o Quella rabbia che si
chiama vita, per citarne alcuni.
Lapripista, il 29 giugno 1946, fu Grand
Hotel: sedici pagine a un prezzo di 12 lire, quasi la met di un quotidiano. Il successo fu immediato: le 100 mila copie del
primo numero andarono a ruba e leggenda vuole che il giornale sia stato ristampato ben quattro volte.
Lidea di produrlo venne alleditore Domenico del Duca che aveva gi allatti-

vo lIntrepido ed era proprietario della casa editrice Universo. Visto il successo, in


meno di un anno entreranno nel mercato
con risultati brillantissimi Bolero film della Mondadori e Sogno di Rizzoli, spiega
la storica Anna Bravo nel suo libro Il fotoromanzo (Il Mulino).
Speranze rosa. Il passaggio dai disegni ai set fotografici fu rapido. E fu allora
che fecero capolino future stelle del cinema. Una tra tutte: Sofia Villani Scicolone,
in arte Sophia Loren. Allora aveva 16 anni, parlava con un forte accento napoletano e non aveva ancora girato Loro di Napoli (1954). In compenso aveva il physique
du rle necessario per farsi strada. Sul set
fotografico di Non posso amarti (1950) interpret il ruolo di una fanciulla innamo-

FOTOTECA GILARDI (4)

La versione (verbosa) per i

compagni

na)
in pugno (a destra, la coperti
romanzo del 1959 Il destino
foto
dal
ta
un
trat
e

ebb
ina
Pci
pag
il
Questa doppia
unista italiano. Allinizio
ale siciliano del Partito com
e. Visto
a cura del comitato region
siderato troppo superficial
con
,
fronti di questo genere
con
nei
liaia di
ile
mig
ost
o
da
i
ent
lett
am
no
ggi
era
atte
he, dove
i avevano anche nelle fabbric
iali. I testi
soc
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su
e
tter
rifle
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il successo che i fotoromanz
o
rcio storie che invitasser
me
com
in
e
tter
i.
me
nal
di
izio
ise
operaie, si dec
anti) di quelli trad
egnativi (e meno appassion
imp
e
ghi
lun
pi
lto
mo

erano per

rata di un cadetto dellAccademia nava


le di Livorno. La paga era buona: guada
gnava 10mila lire a giornata (un centinaio
di euro di oggi). Meno di quanto avrebbe
preso come comparsa, ma molto di pi se
si considera che poteva lavorare anche 10
o 15 giorni. Altre future dive fecero come
lei. I nomi pi famosi sono quelli di Gi
na Lollobrigida e di uomini come Vitto
rio Gassman e Walter Chiari. Ma anche di
personaggi dello spettacolo, come Raffa
ella Carr e Mike Bongiorno, o del teatro,
come Giorgio Albertazzi.
Made in Italy. Il successo dei fotoro
manzi fu un caso unico in Europa; cera
chi rideva di questa Italietta sentimenta
le sempre pronta a commuoversi come in
una melodia da menestrelli, stando dietro
a femmine e malefemmine. E non man
cava chi, addirittura, la deprecava. Al
le ironie dei laici si univano infatti le per
plessit dei cattolici e dei comunisti. Per

gli uni, lenorme successo di pubblico del


fotoromanzo rischiava di tradursi in corru
zione dei costumi. Per gli altri, di distrarre
il proletariato dal suo vero obiettivo, la lot
ta di classe. Certo che per 30 anni i foto
romanzi mantennero tirature spettacolari.
La diffusione, contrariamente agli stereo
tipi che lo volevano pi diffuso nel Meri
dione contadino, era maggiore al Nord e
nelle zone industrializzate. Operai e ope
raie rappresentavano quasi il 60% dei let
tori di Grand Hotel o di Bolero: Nel 1953
alla Mazzonis di Torino, fabbrica combat
tiva, 500 operaie di cui 300 sindacalizza
te, lUnit diffonde 30 copie, Noi donne
40, Grand Hotel 300, Bolero 200, racconta
sempre Anna Bravo nel suo libro.
Un problema, per i padri spirituali del
lItalia in ricostruzione. Anche per questo
gli oppositori scesero a pi miti consigli:
il Partito comunista organizz per la cam
pagna elettorale del 1953 un fotoromanzo

che intrecciava gli amori alla lotta di clas


se. Mentre il settimanale cattolico Famiglia cristiana prefer mettere in scena sto
rie edificanti di coppie devote.
Non c pi religione. A parte queste ec
cezioni, la morale del fotoromanzo era
svincolata da zavorre ideologiche. Legge
ra e superficiale, contribu a formare quel
la del Paese. O, secondo i punti di vista, a
interpretarla. Che si chiamassero Flora o
Elena, Stella o Dianora, le eroine dei foto
romanzi finirono infatti per rappresentare
un nuovo prototipo femminile. Erano don
ne diverse da quelle nate nel secolo prece
dente. Queste flirtavano con sconosciuti,
giravano il mondo da sole per cercare la
nima gemella, sfasciavano famiglie pur di
coronare il loro sogno incantato. Erano lo

romanzi
Nel 1975 debuttarono i foto
a
a colori. Il primo si intitolav
more
Bambina che scherzi con la

Sul set a Cinecitt

romanzo
ne Remy posano per un foto
Sopra, Maurizio Arena e Hl
mento
mo
al
ri
a (1960). Sotto, gli atto
negli studi di Cinecitt a Rom
di una
lla
que
di
no
me
lavoro era pagata
del trucco. Una giornata di
are un
lizz
rea
per
go:
lun
pi
gaggio era
comparsa del cinema, ma lin
settimane.
fotoromanzo si lavorava due

Lacrimosi
specchio di una societ in trasformazione,
che come colonna sonora aveva scelto Nel
blu dipinto di blu di Domenico Modugno
e Cuore matto di Little Tony.
Che tra gli italiani fosse in corso un
mutamento antropologico, come sosteneva in quegli anni Pasolini, agli sceneggiatori di fotoromanzi interessava poco.
Quello che volevano era tenere in piedi lo
star system italiano che fruttava loro milioni di lire. I successi infatti erano stellari. Lo confermano i dati: nel 1976 le varie case editrici di fotoromanzi vendevano
oltre otto milioni copie al mese. Solo cinque milioni erano della Lancio. E ogni anno nascevano nuovi idoli: sempre la casa
editrice Lancio ne fabbric a decine tramite le sue testate Letizia, Charme o Marina. Nei teatri di posa romani, come quelli
di Cinecitt, giovani dal bellaspetto e dal96

Copertina del
settimanale Sogno (1962)
con Gabriella Farinon e
Giacomo Rossi Stuart,
padre di Kim Rossi Stuart.

lo sguardo seducente guadagnavano qualche soldo e soprattutto una fama imperitura. Le ragazze appendevano alle pareti le
loro immagini, cercando al paese ragazzi
simili a loro. Franco Gasparri o Claudio De
Renzi alcuni dei pi famosi. E tra le donne, Claudia Rivelli, Caterina Piretti e Nuccia Cardinali.
Sul viale del tramonto. Gli Anni 80 saranno quelli del declino. Complice la televisione, le telenovelas e un mondo nuovamente cambiato, che impose altri modelli
di racconti rosa popolari. Cosa stato quel
brivido rosa e cosa rimasto lo ha raccontato in unintervista una diva della Lancio
e di Grand Hotel, Caterina Piretti, quando

promosse la sua autobiografia Katiuscia la


diva ribelle (Giulio Perrone Editore): Cera unItalia quasi in guerra, con rivendicazioni, attentati e scioperi. E noi vivevamo in una specie di limbo, lontani da tutto questo. Con le nostre storie romantiche
da illustrare, da recitare. Muti e solo fotografati, ma pur sempre attori. Inseguiti dai
fan, attesi dalla gente anche per ore solo
per un autografo S, va bene. A sentire
la gente nessuno comprava i fotoromanzi,
li trovavano tutti dal parrucchiere o dalla
donna di servizio. Ma ne abbiamo venduti almeno 25 milioni. Qualcuno che li comprava ci sar stato, no?.

Giuliana Rotondi

STORIE DITALIA
BALVANO (POTENZA)

REALYEASYSTAR (2)

Sorpresi
dal gas
Ricostruzione dei
tragici momenti
dellincidente,
quando il treno
merci a vapore
rimase bloccato
nella galleria (a
lato). A destra,
i corpi dopo la
tragedia, sulla
banchina della
stazione, a Balvano.

3 marzo 1944: un convoglio in viaggio da Napoli a


Potenza si blocca in una galleria. Muoiono in pi di 500,
asfissiati: la nostra pi grande tragedia ferroviaria

il treno

A. MOLINO

della morte
A
lle tre del mattino del 3 marzo 1944
Luigi Quaratino, telegrafista di turno a Potenza, trascrive un dispaccio:
Treno 8017 fermo in linea tra Balvano e Bella-Muro per insufficienza forza trazione, attende soccorso. Sono le prime vaghe notizie su quello che diventer il pi grave disastro
ferroviario nella storia dItalia. Un disastro oggi
pressoch dimenticato, una vicenda che riemerge dai confusi mesi dellultimo anno della Seconda guerra mondiale.
Teatro del dramma la linea ferroviaria lungo la quale i campani si spostano in Basilicata,
in fuga dalla fame. Erano mesi di guerra, con il
fronte di Cassino insanguinato e gli Alleati padroni di fatto di tutte le decisioni nel Regno del
Sud (la parte di Italia liberata dal nazifascismo).
Mesi di borsa nera, paura e miseria. Per merci
e viaggiatori tra Napoli e Potenza cera quellunica linea ferroviaria. Un treno a vapore partiva due volte alla settimana, senza orari fissi. Il
percorso era coperto anche dal treno 8017, destinato ad armi, munizioni e rifornimenti angloamericani diretti al fronte. Un treno a orario libero, da usare ogni volta ve ne fosse bisogno.

Vietato salire. Il convoglio del treno 8017,


47 vagoni trainati da due locomotive a carbone, part vuoto da Napoli il 2 marzo per andare a caricare legname necessario per ricostruire
i ponti distrutti dai bombardamenti. Durante il
viaggio di andata, nessuno sarebbe dovuto salire su quel treno. Ma non and cos.
Nelle stazioni intermedie (Nocera, Salerno e
soprattutto Battipaglia), il treno fu preso dassalto da gente carica di merce da barattare alla borsa nera. Non ci fu modo, per il personale di bordo, di tenere sotto controllo quella folla impazzita. Il treno si riemp di merci, raggiungendo un
peso stimato di 520 tonnellate. Soltanto a Eboli salirono 100 persone. Tra loro cera anche un
professore dellUniversit di Bari, Vincenzo Iuta, che cercava di tornare verso la Puglia con una
decina di studenti. Alla stazione di Romagnano
i passeggeri diventarono pi di 600, tra cui alcuni contrabbandieri: uomini e donne, ma anche
ragazzi delle province di Napoli e Salerno. I pi
numerosi erano di Cava dei Tirreni, Castellammare, Torre del Greco, Torre Annunziata, Nocera Inferiore. Tanti avevano, nascosti sotto strati di maglie e cappotti, caff, sigari, medicine da
99

GETTY IMAGES (2)

Una famiglia italiana incontra un soldato americano nella zona della battaglia di Cassino (17 gennaio-18 maggio 1944).

Negli stessi
drammatici
giorni si stava
combattendo
la decisiva
battaglia di
Montecassino

scambiare a Potenza con prosciutti, zucchero,


farina, pane, carne.
Bloccati. La linea non era elettrificata e non lo
sarebbe stata fino al 1994. Le due locomotive arrancavano, anche per la pessima qualit del carbone di produzione iugoslava, molto economico
e impiegato dagli Alleati per risparmiare. Quel
carbone, purtroppo, aveva un altro, pi grave,
difetto: sprigionava gas mortali. A mezzanotte
e 12 minuti, secondo quanto si ricostruir poi,
larresto nella galleria delle Armi, tra Balvano e Bella-Muro Lucano. La pendenza massima
era del 13 per cento e il convoglio era entrato in
galleria rallentando, dopo un altro treno. Il pe-

REALYEASYSTAR

I monatti
di Balvano

100

Le vittime
dellincidente
caricate sul
camion di fronte
alla stazione di
Balvano-Ricigliano
(Potenza). Il misero
risarcimento ai
familiari delle
vittime arriv oltre
15 anni dopo il
tragico incidente.

so eccessivo e la salita provocarono larresto nel


tunnel. Dalle locomotive si sprigion subito una
densa cortina di fumo. Il tentativo di retromarcia del macchinista fu inutile: i gas che uscivano
dai fumaioli agirono in pochi istanti.
Qualcuno mor senza quasi accorgersene. Altri cercando di scaraventarsi fuori dalle carrozze, altri ancora schiacciati dalla gente che correva in cerca daria. Luigi Cozzolino, uno dei sopravvissuti, dormiva accanto al figlio dodicenne.
Si svegli per le urla e si accorse che il ragazzo
era morto. Il diciannovenne Ciro Pernace viaggiava in cerca di cibo per la sua numerosa famiglia, si addorment sotto una mantellina militare, che lo salv, e si ritrov allospedale di Potenza. Non furono cos fortunate decine e decine di
suoi compagni di viaggio, i cui cadaveri avevano
spesso il volto tranquillo di chi muore nel sonno.
Di chi la colpa? Fu lagenzia Reuter a diffondere per prima la notizia. I corpi vennero allineati dai soccorritori sulla banchina della stazione
di Balvano-Ricigliano. Il Corriere della Sera parl di 500 italiani periti per asfissia e 49 superstiti in ospedale. I giornali dedicarono alla strage una colonna datata, per un errore, Lisbona.
Nel verbale del consiglio dei Ministri riunito a
Salerno, allora capitale del Regno del Sud nato
dopo larmistizio dell8 settembre 1943, si parl di 517 morti. E si leggeva: Tutto il personale
addetto al treno deceduto, allinfuori di un fuochista. Tutti gli altri erano viaggiatori di frodo.

Risarcimento?
Oltre al danno,
la beffa

Carri armati americani intorno a Cassino: treni come l8017 servivano per rifornire la linea del fronte.

509

Il numero dei morti secondo le stime


pi attendibili. Di questi, 408 uomini e
101 donne. Ma cerano anche bambini.

zo del 1944, La Stampa di Torino, che si pubblicava in quella che era ancora la Repubblica
di Sal, soffi sul fuoco: Le notizie, finora trasmesse con il contagocce dagli inglesi, bastano
ad inquadrare il tragico episodio nei sistemi usati dai liberatori nei riguardi dei nostri disgraziati connazionali caduti sotto il loro dominio. Insomma, in quel contesto storico-politico precario, la notizia fu strumentalizzata da pi parti.
Di certo, il traffico ferroviario al Sud era totalmente controllato dal Military Railways Service
alleato. E i risultati dellinchiesta angloamericana non furono resi noti. Il governo Badoglio, da
parte sua, individu tre facili capri espiatori: i
capistazione di Battipaglia, Balvano e Bella-Muro. Furono sospesi, per non aver impedito che i
clandestini salissero sul treno merci. Persino il
numero dei morti rimase incerto, con documenti contrastanti. Alla fine, sembr mettere daccordo tutti la lapide scolpita nel cimitero di Balvano: 509 morti, 408 uomini e 101 donne. Sette anni dopo, ai familiari delle vittime fu riconosciuto un misero risarcimento. 

300MILA

Il risarcimento, in lire, dato ai familiari delle


vittime, pari a nemmeno 5mila euro di oggi.
Il disastro fu classificato tra gli eventi bellici.

Gigi Di Fiore

REALYEASYSTAR

Si azzardava anche una spiegazione dellincidente: Da attribuirsi alla pessima qualit di


carbone fornito dagli Alleati.
Senza colpevoli. Anche gli angloamericani
disposero uninchiesta, che il Military Railway
Service affid a 5 ufficiali. Due giorni di lavoro, dopo rapidi interrogatori di superstiti e personale ferroviario resi difficili dallincomprensione fra le lingue diverse. Si fecero ispezioni e
una perizia, condotta da ufficiali angloamericani e francesi. Avvelenamento da combustione
di carbone di pessima qualit, furono le conclusioni. Il 23 marzo del 1944, il Corriere-Salerno parl di morti per asfissia da acido carbonico
straordinariamente velenoso. E defin la tragedia caso di forza maggiore. Del resto gran parte di quei viaggiatori non avrebbero dovuto essere l. Part infine una terza inchiesta, autonoma, del sindaco di Balvano. Ma fu bloccata dagli Alleati. Scriver la rivista americana Time
nel 1951: Il governo alleato si sforz di occultare lincidente per evitare leffetto deprimente sul
morale degli italiani. Insomma, un insabbiamento giustificato da un fine nobile. Ma l8 mar-

olamente nel 1946 a


Potenza si apr uninchiesta penale per accertare le responsabilit della sciagura nella galleria
delle Armi. Fu archiviata
per assenza di colpa o
dolo attribuibile a soggetti determinati. Quello
stesso anno la signora
Luisa Palumbo, rimasta
vedova dopo il disastro,
port in tribunale le
Ferrovie dello Stato
chiedendo un risarcimento. Si unirono a lei
altri 300 familiari, in 41
cause civili al tribunale
di Napoli.
Fregatura. Dopo una
lunga trafila burocratica,
il ministero del Tesoro riconobbe ai parenti delle
vittime un risarcimento
di 300mila lire (pari oggi
a nemmeno 5mila euro).
La cifra cos bassa fu il
risultato di un cavillo: il
disastro fu infatti classificato tra gli eventi bellici,
previsti dalla legge 10
del 9 gennaio 1951, che
fissava le indennit per
danni immediati e diretti
causati da atti non di combattimento, dolosi o colposi, delle Forze armate
alleate. Molti anni dopo,
Salvatore Avventurato di
Torre del Greco, in provincia di Napoli, gestore
di una pompa di benzina
e che nel disastro aveva
perso il padre, il fratello e
uno zio, fece costruire nel
cimitero di Balvano una
cappella di marmo in ricordo di tutti quei morti,
sepolti dopo il disastro in
fosse comuni (foto sotto).

MODE
Fascino esotico

BRIDGEMANN/MONDADORI PORTFOLIO (6)

Il volto tatuato di Tomika


Te Mutu, capo della trib
Ngai Te Rangi della Nuova
Zelanda. Qui in un dipinto
di Gottfried Lindauer
di fine 800.

30 SECOLI DI

TATUAGGI
Gli uomini marchiavano i loro corpi fin dalla Preistoria. E questa
pratica giunta fino a noi, influenzata dalle culture orientali.
Tra i personaggi insospettabili tatuati Churchill e lo zar Nicola II

hi si tatu per primo? E quan- nemico in battaglia. Eppure, alla fine, an- verso limpressione della formula SPQR o
do? Probabilmente qualche no- che a Roma qualcuno adott quella mo- il nome della propria legione.
Questo tatuaggio and progressivamenstro antenato del Neolitico, ol- da, diffondendola tra le file dei legionatre 10mila anni fa. Come spie- ri. I tatuaggi dei soldati romani si chiama- te sostituendo il signaculum, lequivalengano gli antropologi, infatti, segnare con vano stigmae (segni) e simboleggiavano te delle moderne piastrine fornite a ogni
figure e altri marchi il proprio cor- lorgoglio di appartenenza allo Stato attra- soldato, divenendo nel tardo impero una
norma attraverso cui scongiupo serve ad affermare la prorare possibili diserzioni. Sempria identit. E questo probabra che anche i gladiatori sfogbilmente si cominciato a fare
giassero tatuaggi molto apprezfin dai primi passi delle sociezati da pubblico e matrone, un
t umane. Quel che sappiamo
po come avviene oggi per i
di certo, per, che nei secocalciatori.
li il fenomeno sopravvissuto
arrivando fino a noi.
Moralismi. Con lavvento del
Buon auspicio. In Egitto le
cristianesimo il tatuaggio visse i
suoi tempi pi cupi. Gi limpedonne tatuavano laddome, i
ratore Costantino, nel IV secolo,
seni e le cosce, con figure di
rifacendosi allinsegnamento bianimali e simboli o con una seblico, che nel Levitico proibisce
rie di punti, forse con lo scopo
lutilizzo di marchi che defordi proteggere le gravidanze. In
mino la somiglianza degli uoGrecia il tatuaggio fu importato
mini con Dio, ne limit luso a
dalla Persia, dove aveva un cabraccia e gambe. E nel 787 papa
rattere prevalentemente religioAdriano I mise nero su bianco,
so. Ma non solo: l come a Ronel Secondo concilio di Nicea,
ma veniva utilizzato per marla loro condanna: erano da conchiare schiavi e criminali. Lusiderarsi eredit pagana e quinsanza di dipingersi il corpo, in
di opera del demonio.
effetti, fu a lungo considerata
Il che non impediva ai pellebarbarica. C chi ritiene che
grini in visita al Santo Sepolcro
i Romani arrivarono a chiamare
di Gerusalemme di continuare
Pitti (Picti, che significava proa tatuarsi simboli cristiani. Nel
prio dipinti) i popoli scozzesi
timore di morire durante quel
che fecero incursioni in Britanviaggio, volevano essere sicuri
nia, tra i pi indomabili nemici
di avere una sepoltura in terra
delle legioni. Come altri barbari,
Venghino, signori, venghino!
consacrata e non essere scami Pitti usavano i tatuaggi non soStampa che riproduce Frank Howard, luomo tatuato esibito
biati per musulmani o ebrei.
lo per distinguere alleati e neminei circhi di inizio 900 come un fenomeno da baraccone.
Unaccortezza alla quale, pare,
ci, ma anche per terrorizzare il
103

Body art allegiziana


Figura femminile in ceramica
dellantico Egitto: sul corpo erano
tatuati disegni e linee di punti
come auspicio alla fertilit.

Il tatuaggio moderno compare nel Settecento nei


diari di James Cook. Che introdusse in Occidente
il termine tattoo (dal polinesiano tattaw)
ricorse anche il re dInghilterra e crociato Riccardo Cuor di Leone. Del resto, fino
agli Anni 50 del secolo scorso chi si recava in pellegrinaggio al santuario di Loreto,
dedicato alla Sacra famiglia, aveva labitudine di farsi un tatuaggio-testimonianza.
Corporativi. Se nei Comuni medioevali
i membri delle corporazioni professionali
si imprimevano sulle mani il simbolo relativo della propria arte o mestiere, fu il Settecento a segnare il primo boom moderno
del tatuaggio. Non per caso: era lepoca
nella quale gli europei esploravano le terre del Pacifico. Ovvero la patria del tatuaggio, dove Maori e Tahitiani avevano portato larte di dipingersi e segnarsi il corpo a
livelli mai visti in Occidente.
Nel giro di pochi anni, i grandi porti europei e americani furono invasi da marinai
sempre pi tatuati. Mentre nei circhi e nelle fiere itineranti venivano esibiti uomini
e donne interamente istoriati, tra lo stupore del pubblico pagante. Forse anche per
questo il tatuaggio rimase relegato a sim-

bolo borderline: roba da freaks (i fenomeni da baraccone), marinai, criminali.


Pregiudizio confermato dalla pseudoscienza di Cesare Lombroso, lantropologo criminale torinese che, nel 1876, nel suo libro Luomo delinquente scrisse che il tatuaggio era un indicatore di predisposizione al crimine.
Riscoperta. Tutto cambi nel 900. Negli Stati Uniti si impose la cosiddetta Old
School lanciata, secondo il mito, da Sailor
Jerry, un marinaio che impar larte sulle
navi ed esport il suo stile sulla terraferma. a lui che si sono ispirate, tra gli Anni 60 e 70, le culture underground, prima
tra gli hippie e i motociclisti, poi nella scena punk dellesplosiva Londra dove ci fu
un proliferare di corpi disegnati. Oggi solo in Italia, un giovane su quattro tatuato: un modo, a volte inconsapevole, di riscoprire unidentit attraverso un simbolo. Che nel corso della Storia ha avuto protagonisti insospettabili ed episodi curiosi.
Eccone alcuni.

Lo spartito
tatuato
Particolare del trittico
Il giardino delle
delizie, di Hieronymus
Bosch. Nel tondo,
lingrandimento di
un dettaglio che
ritrae le righe di uno
spartito tatuato sul
fondoschiena.

Ragazza nomade

SCALA (2)

Mummia dellAltai (Siberia


Meridionale) trovata in un
tumulo funerario del V secolo
a.C. Sulla sua spalla sinistra, sul
braccio e sul ventre sono stati
rinvenuti dei tatuaggi.

tzi, il primo uomo tatuato

Il 19 settembre 1991 una coppia tedesca si imbatt in un corpo congelato ai piedi del ghiacciaio del Similaun.
Le analisi appurarono che il corpo, un
maschio fra i 40 e i 50 anni di et, era vissuto intorno al 3300-3100 a.C. Non fu lunica sorpresa: tzi, come fu ribattezzata la mummia, dal nome della valle di
tztal, nel Nord Tirolo, aveva ben 61 tatuaggi. Erano semplici punti, linee parallele di circa 15 centimetri e crocette. La loro concentrazione allaltezza del ginocchio sinistro, della caviglia destra e della
regione lombare, dove le analisi radiografiche hanno riscontrato segni di artrite, lasciano supporre lutilizzo a scopo terapeutico. Il primo uomo tatuato della Storia si era dunque marchiato per curarsi
con la magia.

Non solo Yakuza

Secondo alcuni, i famosi tatuaggi


giapponesi arrivarono nellarcipelago nipponico dalla Polinesia. Sicuramente cerano gi nel VI secolo d.C. Lo dimostrano le statuine haniwa, i cui volti recano inequivocabili tatuaggi. E in un manoscritto imperiale terminato nel 720 d.C. si
racconta che limperatore Richu ordin di
tatuare di nero la zona vicina allocchio
destro della salma di un capo clan traditore della corte.
I giapponesi lo chiamano irezumi (da
ireru, inserire, e sumi, inchiostro) e in
origine era una forma di punizione: serviva a marchiare indelebilmente la pelle dei
criminali, con strisce nere sulle braccia o
addirittura con lideogramma di un cane sulla fronte. In seguito divenne una
decorazione tipica della classe borghese
(il mondo fluttuante) che faceva concorrenza allaristocrazia ormai decadente.
Siccome ai rappresentanti di questo ceto
emergente era vietato indossare i raffinati
kimono della nobilt, loro pensarono bene di tatuarsi in gran segreto draghi, fiori,
animali e figure umane sotto i vestiti, fino
a ricoprire tutto il corpo.
NellOttocento i tatuaggi conobbero un
boom in Giappone, anche grazie a un libro: ledizione illustrata del racconto I 108
eroi del Suikoden, storia di un gruppo di
briganti cinesi che si ribellano alla burocrazia corrotta. Quando poi leroico corpo
dei pompieri di Edo (la capitale del tempo) adott, per rifarsi ai Suikoden, grandi e raffinati tatuaggi, il successo divenne
enorme. Ma poi sal al potere la dinastia

Meiji (1865), che voleva modernizzare il


Giappone e che mise in cattiva luce lirezumi. Da allora i tatuaggi rimasero appannaggio della Yakuza, la mafia giapponese,
che continuava a tramandarne le figure,
ma con significati opposti.

Tatuaggio allinglese

Varie fonti, tra cui lArazzo di Bayeux che raffigura la Battaglia di


Hastings combattuta nel 1066 tra Normanni e Anglo-Sassoni, testimoniano che lultimo sovrano anglosassone Aroldo II cadde colpito da un freccia in un occhio. Il
suo cadavere fu poi brutalizzato al punto da diventare irriconoscibile. Pare che a
rendere possibile lidentificazione del sovrano morto sia stato un tatuaggio con la
scritta Edith e lInghilterra posto allaltezza del cuore. La vedova Edith, cos
omaggiata (ma per alcune fonti si trattava della madre), pot cos piangere le regali spoglie.

I casi di Bosch
e Breu

I pittori tra la fine


del Medioevo e il Rinascimento testimoniarono come il tatuaggio non fosse del tutto dimenticato, bench godesse di una
fama maledetta. Il
tedesco Jrg Breu, in

La donna picta
Donna del popolo Pitti.
Il nome deriverebbe
da pictus, dipinto,
appellativo con cui li
soprannominavano gli
antichi Romani.
105

DALLA PREISTORIA AI
MOVIMENTI UNDERGROUND
La pratica del tatuaggio ha attraversato i secoli e mutato il
suo significato. Se in certe et era associata alla schiavit, in
altre era simbolo di ribellismo. O una forma di body art.
2000
2600 AC
A.C.

1200 A.C.

BRIDGEMANN/MONDADORI PORTFOLIO

3300 A.C.

Trovata la pi antica
testimonianza di un
tatuaggio, sulla mummia
del Similaun (tzi).

NellEgitto dei faraoni


le donne si disegnano
linee di punti e disegni
sulladdome o sulla coscia
(foto), simbolo di fertilit.

IV SECOLO

I SECOLO

LA SVOLTA
ROMANA
Costantino vieta la
pratica barbara di
tatuare gli schiavi.

1300

DIPINTI COME
I BARBARI
I Romani incontrano
i Pitti, popolazione
scozzese con i corpi
dipinti.
1771

SIAMO DELLA STESSA


CORPORAZIONE
Nel Medioevo c chi
si tatua sulla pelle il
simbolo della propria
corporazione.

FASCINO
ESOTICO
James Cook usa
la parola tattoo,
riprendendo il termine
dai popoli dellOceania.

1939

Le SS naziste si tatuano
sul braccio sinistro gruppo
sanguigno e numero di
matricola.

Larte dellhenn e del


tatuaggio si diffonde in
Asia e Oceania.

V SECOLO A.C.
IL TATTOO DELLA
VERGOGNA
I Greci tatuano gli
schiavi sulla fronte. Altri
popoli si disegnano il
polso per fini religiosi.
1891
NUOVE TECNICHE
PER TATUARSI
Lamericano Samuel
OReilly brevetta la sua
macchina elettrica ad
aghi per tatuare.
1910

Si diffonde negli Usa lo


stile Old School: rose,
pugnali e motivi religiosi.
1960
LA NUOVA SCUOLA
A partire dagli Anni
60 movimenti hippie e
underground rilanciano
la moda dei tatuaggi.

La controcultura degli
Anni 70 ha rilanciato
la moda dei tatuaggi.
Oggi sono diffusissimi
una delle tavole dedicate alla passione
di Cristo nel monastero di Aggsbach, nel
1501 dipinse un uomo con un grosso tatuaggio sul braccio: un fiore di loto affiancato da una testa di uccello, in una cornice di rami e foglie. Il richiamo esotico serviva ad associare uno dei persecutori di
Ges (rappresentato nellatto di defecare,
deridendo la sofferenza del Cristo), con
lambito orientale, pi precisamente turco. Era infatti usanza dei giannizzeri tatuarsi il simbolo della compagnia alla quale appartenevano.
Nel Giardino delle delizie del 1503, Hieronymus Bosch raffigur invece nellinferno una donna adultera con una rana tatuata sul petto, simbolo di lussuria e del
demonio. E un uomo schiacciato da un
liuto appariva con una partitura musicale
tatuata sul deretano.

Cook, linventore
del tattoo

Gli insospettabili
americani

James Cook non solo contribu alla


rinascita del tatuaggio in ambito occidentale, ma fu anche colui che invent il
termine con il quale oggi conosciuto. Nel
1771, di ritorno da uno dei viaggi nei Mari del Sud, lesploratore, oltre a riportare
un uomo completamente ricoperto di quegli strani segni, introduceva nei dizionari
dellepoca anche la parola tattoo, mutuandola dal polinesiano tattaw a sua volta
germinato per associazione onomatopeica
con il ticchettio ta ta ta delle bacchette
adoperate dagli indigeni per tatuare.
I simboli utilizzati dai polinesiani erano di due tipi: il wakahiro, esteso dalla vita alle ginocchia e che comprendeva anche le natiche e i genitali, e il moko, limitato alla faccia e realizzato per incisione. I
disegni cos solcati rappresentavano le gesta dei guerrieri, il luogo di nascita e la derivazione clanica.

Tra gli insospettabili tatuati c il


settimo presidente degli Stati Uniti, Andrew Jackson (1767-1845). Aveva un gigantesco tomahawk (ascia di guerra india-

mit, che lo costringeva su una sedia a rotelle. Ancora pi stupefacente


il caso dellinventore Thomas
Edison (1847-1931), sul cui
avambraccio spiccava un misterioso disegno geometrico a cinque punte. Sar un caso, ma quando Samuel OReilly invent la macchina per tatuare nel 1891 utilizz la tecnologia sviluppata proprio da Edison per una sua
penna elettrica.

I tatuaggi di Churchill

Stile nipponico
Giapponese del 1890
tatuato secondo la
tecnica irezumi: le
prime testimonianze
risalgono al VI secolo.

SCALA (2)

na) tatuato sul suo interno-coscia: anche


se nessuno ne conosceva lorigine, difficile non cogliere il legame con il suo mandato di governo. Fu lui infatti a espropriare le terre dei Cherokee e a firmare lIndian Removal Act, che gli storici definiscono uno dei peggiori crimini della storia
degli Stati Uniti e che legittim la deportazione dei nativi americani.

Jackson non fu lunico presidente tatuato: Teddy Roosevelt sfoggiava sul petto lemblema araldico della sua famiglia,
tra le pi antiche dello Stato di New York,
rispettando cos la sua immagine valorosa
di uomo forte e talentuoso cacciatore. Fu
imitato dal suo discendente Franklin Delano per il quale il tatuaggio risult piuttosto una beffa considerata la sua infer-

Il primo ministro britannico Winston Churchill (1874-1965) vantava


tra le sue molte eccentricit anche un tatuaggio: unancora sullavambraccio, del
tutto simile a quella di Braccio di Ferro.
Secondo alcuni si trattava di una eredit lasciata dagli anni passati come corrispondente tra Cuba, India e Sudafrica. Ma
non da escludere che si trattasse di un
vizio di famiglia: sua madre, Jennie Jerome, possedeva un superbo serpente tatuato attorno al polso, sapientemente nascosto nelle occasioni ufficiali grazie a un
grosso braccialetto.

Il drago dello zar

Il 29 aprile 1891 il futuro zar Nicola


II in visita ufficiale a Kyoto, fu aggredito da uno dei poliziotti preposti alla
sua scorta il quale, prima di essere neutralizzato, riusc a ferire il sovrano, che ne rimase sfigurato.
Limperatore Meiji espresse il proprio
rammarico e unondata di dispiacere attravers il Giappone. Tocc il culmine quando la giovanissima sarta Yuko Hatakeyama si tagli la gola come atto di contrizione. Sembra che fu proprio il gesto della
ragazza, definita dalla stampa dellepoca retsujo ovvero valorosa, a convincere Nicola a sottoporsi a una lunga e dolorosa tatuatura, dalla quale dopo sette ore
di agonia, usc con un maestoso drago
sul braccio destro. 

Giuseppe Staffa

Parlare con il corpo


A lato, Jennie Jerome, la
mamma di Churchill. Aveva
un serpente tatuato sul polso,
il figlio aveva unancora sul
braccio. Pi a sinistra,
un soldato della legione
straniera (1908).
107

Storia

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Segreteria di redazione
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Hanno collaborato a questo numero:
A. Aimi, A. Bacci, F.-Xavier Bernard, E. Canadelli, F. Capone,
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Magazine Publishing Coordinator Carolina Cefal


Digital Publishing Coordinator Daniela Grasso
Business Manager Barbara Ferro
Subscription Manager Alessandro Scampini
Coordinamento Tecnico Valter Martin
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Periodico associato alla FIEG


(Federaz. Ital. Editori Giornali)

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Certificato n. 7151 del 14/12/2011 1824-906x

neI prossimI numerI

IN EDICOLA dal 16 settembre


con tante altre storie e personaggi

COSTUME

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DOCUMENTI

Quello un falso!

Scacchi: non solo un gioco

Dalla Donazione di Costantino ai diari di Hitler e Mussolini: i pi clamorosi


falsi storici smascherati dalla scienza e dalla filologia.

Lorigine, i giocatori pi famosi dellantichit, e gli imprevedibili


intrecci fra questo antichissimo gioco e la Guerra fredda.

ANTICA GRECIA

ALINARI/RMN

THE ART ARCHIVE/MONDADORI PORTFOLIO

SETTECENTO

Le avventure di un illuminista

Il federalismo voluto da Atene

Rivoluzione americana, francese e polacca. Filippo Mazzei


fu sempre in prima fila in difesa degli ideali illuministi.

La Lega delio-attica avrebbe dovuto trasformare nel V secolo a.C. la Grecia in una
confederazione. Che cosa cera dietro quellalleanza marittima e perch fall.

GETTY IMAGES

flashback

Questo gruppo di giovani aspiranti stenografe in vacanza non corre il rischio di dimenticare la tecnica.
Quello che seguono infatti un corso pratico per tenersi in allenamento al Camp Kittredge (un campo
estivo per ragazze) di New York, nel luglio del 1926. La stenografia un metodo di scrittura abbreviata con segni
particolari, gi nota nellantica Grecia. Quella moderna si svilupp in Inghilterra nel XVII secolo, ma attualmente
non pi materia di insegnamento. Soprattutto in America stata soppiantata dalla stenotipia,
una tecnica che impiega unapposita tastiera per sintetizzare rapidamente i testi.
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foto Vittoria Lucchini

OGNI MESE UNA NUOVA IMMAGINE


DEL MONDO

Dalla rossa Marrakech alle case blu di Chefchaouen,


passando per i verdi monti del Rif: viaggio attraverso
il Marocco, paese capace di risvegliare tutti i sensi.
In pi: i funghi che ripuliscono la foresta australiana, la
prima donna direttore di quotidiano in Arabia Saudita, i
migranti che attraversano lEuropa per andare al lavoro
e molto altro.....

UN VIAGGIO SPETTACOLARE
PER GLI OCCHI E PER LA MENTE
DAL 20 AGOSTO IN EDICOLA
DISPONIBILE ANCHE IN VERSIONE DIGITALE SU

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Dallultimo lupo mannaro agli Ufo nostrani: i fatti pi incredibili e curiosi della storia. Da Cesare a
Beethoven: le maldicenze, spesso vere, sui grandi del passato. Focus Storia presenta una selezione
imperdibile di piccole e grandi storie curiose, illustrate con tavole storiche originali.

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