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Vivere il Vangelo
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Vivere il Vangelo

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About this ebook

A partire dalla morte degli Apostoli, o pochi anni dopo, l'umanità ha vissuto un continuo degrado nel suo cammino spirituale. Gesù era venuto a mostrarci il volto del Padre, che è Amore, ma gli uomini hanno preferito ritornare al tempo della Legge. Gesù era venuto a ridarci la libertà, ma gli uomini si sono fabbricati nuove catene e si sono rinchiusi in nuove prigioni. L'umanità è giunta a un degrado tale che tutta la creazione ne risente, e sembra quasi volersi ribellare al dominio imposto dall'uomo. Che cosa dobbiamo fare? Costruire oggetti biodegradabili? Usare fonti alternative e ridurre l'inquinamento? Non sprecare acqua, cibo e altre risorse naturali? Certamente tutto ciò è bene, ma non è sufficiente, è solo un palliativo; è come un malato che cura i sintomi e non la malattia che li provoca. Il problema infatti non si trova all'esterno ma all'interno dell'uomo, non riguarda la materia ma lo spirito. Abbiamo perso tutti i valori morali che i nostri antenati ci avevano trasmesso, ma anche questo non è che un sintomo. Se davvero vogliamo uscire da questa spirale di morte, dobbiamo riprendere il cammino che Gesù è venuto a mostrarci e che per primo ha percorso. Ma quel cammino ci è ormai sconosciuto, come sconosciuto è diventato Colui che ce lo ha mostrato. Questo libro propone un modo diverso di avvicinarsi al Vangelo, che è Parola di Dio fatta vita in Gesù Cristo, ma che gli uomini hanno ridotto a un insieme di leggi e di norme che hanno finito per rinchiuderci di nuovo in quello stesso carcere dal quale Gesù ci aveva liberati. Fa parte di una collana di altri libri che trattano tutti lo stesso argomento, ossia la riscoperta del Vangelo: "Spunti di riflessione" – "Vino nuovo in otri nuovi" – "La Donna e la sua discendenza".
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateSep 21, 2021
ISBN9791220355728
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    Vivere il Vangelo - Giovanni Losi

    FRANCESCO, ALTER CHRISTUS

    Altro Cristo: è l'appellativo con cui papa Paolo VI aveva chiamato il grande santo di Assisi, in un incontro tenuto in Vaticano con un gruppo di giovani appartenenti al terz'ordine francescano (laici).

    In effetti egli è una figura di primo piano, uno strumento nelle mani dell'Altissimo che, attraverso di lui, voleva risvegliare le coscienze. Per questo motivo il suo messaggio è sempre attuale, perchè non era una moda passeggera, valida per un breve periodo. La sua vita voleva essere un richiamo per tutte le persone di buona volontà a ritornare alla genuinità del messaggio evangelico, un ritorno alle origini, e così è stato all'inizio anche se ben presto, già durante la sua vita terrena, le cose presero una piega diversa e si ricominciò ad imbrattare il messaggio di Cristo con tante cose inutili, vane, fino a renderlo del tutto irriconoscibile. Ecco spiegata la ragione per cui ora ne parlo: perchè l'esempio della sua vita è sempre attuale, come sempre attuale è l'autentico messaggio di Gesù Cristo. L'Altissimo stesso mi ha rivelato che devo vivere secondo la forma del santo Vangelo. Questa è la frase che San Francesco d'Assisi scrisse come introduzione alla sua Regola.

    Perchè, cos'era avvenuto?

    Francesco e i suoi amici vivevano una vita di estrema povertà e libertà. Non erano inquadrati in nessun ordine, non si comportavano come gli altri frati o religiosi, e ciò provocava un grande scandalo fra la gente perbene, sebbene fossero amati dal popolo, dai poveri, dai reietti della società.

    A un certo punto il vescovo di Assisi lo informò che non poteva più proteggerlo, poiché ormai erano troppi quelli che lo accusavano apertamente di eresia, e fra questi anche molti vescovi, e lo esortò ad entrare in qualche ordine esistente. Francesco allora decise di andare a Roma, dal papa, per chiedergli di approvare la sua regola di vita. Partì dunque insieme ai suoi amici, ma quando giunse alla corte pontificia il papa non volle neppur ricevere quel gruppetto vestito di povere vesti smunte e logore, e li fece cacciare.

    Quella notte però fece un sogno strano: vide un uomo di bassa statura (Francesco non era alto) vestito con un misero saio, che con le spalle sorreggeva le colonne di una chiesa che stava crollando, e udì una voce che gli diceva: Ascolta il mio servo Francesco, perchè sono io che te l'ho mandato. Al mattino sguinzagliò le sue guardie per la città alla ricerca di colui che Gesù stesso gli aveva ordinato di esaudire. Avutolo alla sua presenza, non potè far altro che approvarne la regola, chiedendogli soltanto di metterla per iscritto. E' quella che è conosciuta come la prima Regola francescana, alla cui introduzione si legge la frase riportata sopra.

    Ho parlato di questo episodio perchè anche a noi è richiesta la medesima cosa che a Francesco: vivere secondo la forma del santo Vangelo.

    Questa forma si riassume, si sintetizza, in due parole: Povertà e Libertà.

    LA POVERTA'

    Povertà non significa privarsi di tutto, vivere come i senzatetto, ma la vera povertà consiste nello staccarsi dalle cose di questo mondo, come dice Paolo nella lettera ai Corinzi: Questo vi dico, fratelli: il tempo si è fatto breve; d'ora innanzi…quelli che comprano vivano come se non possedessero, quelli che usano i beni del mondo, come se non li usassero pienamente, perchè passa la figura di questo mondo!(1Cor.7,29-31). Così insegnavano gli apostoli e facevano i primi cristiani, i quali avevano ogni cosa in comune, come si narra negli Atti degli Apostoli. Così insegnava anche Gesù quando proclamò: Beati i poveri in spirito, perchè di essi è il regno dei cieli! (Mt.5,4).

    Qua è indicato chiaramente il motivo per cui bisogna staccarsi dalle cose del mondo: per avere il regno dei cieli. Ed è specificato anche il senso della parola povertà, intesa non come qualcosa che interessa la materia, ma piuttosto che coinvolge la parte più nobile dell'uomo: le sue facoltà intellettive, fino ad arrivare allo spirito. Allora la povertà diventa una virtù essenziale, indispensabile, per giungere alla libertà.

    Il vero povero non è colui che soffre penuria di mezzi materiali, ma colui che non si attacca ai beni di questo mondo, sia materiali che, soprattutto, immateriali, come il potere o la fama. Sono essi infatti che impedidiscono agli uomini di alzare gli occhi al cielo, che aumentano l'orgoglio e l'egoismo, che fomentano insane passioni.

    Non è ciò che entra nell'uomo che contamina l'uomo, ma ciò che esce dall'uomo lo contamina. Infatti dal cuore escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono dall'interno e rendono impuro l'uomo (Mc.7,21-23). Queste parole, che sono state pronunciate da Gesù a proposito del prendere cibo e dei relativi rituali, si possono applicare ad ogni cosa

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