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PARTE I
Filosofia osteopatica
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1. Filosofia osteopatica
Concetti chiave
Evoluzione della filosofia osteopatica da A.T. Still fino a
oggi.
Principio dellunit del corpo.
Principio dellautoregolazione, dellautoguarigione del
corpo e del mantenimento della salute.
* Questa enunciazione della filosofia osteopatica stata sviluppata, rivista e approvata dal Comitato di Redazione del Progetto per il Trattato sui Principi Osteopatici, sotto la direzione di Michael A. Seffinger.
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ti. Oltre a essere una reazione a ci che vedeva come approccio non funzionale della medicina tradizionale (eroica),
le convinzioni di Still si basavano sul concetto di capacit di
autoconservazione del genere umano ed erano rafforzate dai
risultati positivi della loro applicazione sui pazienti. Sebbene i suoi scritti non ce ne forniscano una conferma, probabile che Still conoscesse bene il lavoro di Charles Pierce e
che abbia forgiato la sua scienza dellosteopatia sulla base
delle idee di Pierce e dei suoi colleghi pragmatisti.
Sappiamo che da giovane Still era immerso in una cultura
che sosteneva un modo di pensare alternativo, a volte radicale. In America, gli anni centrali del XIX secolo furono il periodo in cui lo spiritualismo sfid il cristianesimo tradizionale, in cui si diffuse linterpretazione di Herbert Spencer delle
teorie darwiniane sulla selezione naturale e sullevoluzione,
in cui la societ americana sub il fascino della tecnologia e
delle macchine. Queste influenze positive si accompagnarono alla disillusione di Still nei confronti della medicina tradizionale. A quarantanni, Still aveva gi perso tre figli e suo
padre a causa di malattie infettive contro cui la medicina tradizionale del tempo era impotente.
Attingendo a varie fonti di ispirazione, Still giunse a vedere gli esseri umani come macchine meravigliose, create e
sostenute dalle leggi di Natura e fondamentalmente capaci
di raggiungere la perfezione qui sulla terra. Il 22 giugno
1874 Still fu folgorato, cos sostiene, dalla rivelazione che
Dio fosse la personificazione della perfezione e che al medico fosse affidato il compito di usare la ragione e la conoscenza delle leggi della Natura come chiavi di accesso alla
salute e alla malattia. Fu a quel punto che Still divorzi dalla medicina tradizionale2.
Grazie a una fervida immaginazione e un bagaglio di
esperienze di clinica pratica, Still divenne un esperto in metafore descrittive e aforismi. Alcuni, secondo gli standard
attuali, sembrano arcani e pittoreschi, molti altri sono invece acuti e incisivi, e come tali facili da ricordare. I migliori e
pi penetranti rimangono ancora validi un secolo dopo, e
hanno costituito la base per la filosofia osteopatica come
noi la conosciamo. The Autobiography of A.T. Still3 e The
Philosophy and Mechanical Principles of Osteopathy4 illustrano le sue osservazioni.
EVOLUZIONE DELLA FILOSOFIA OSTEOPATICA
Man mano che le idee di Still evolvevano in un insieme convincente di principi, divenne possibile definire e codificare i
concetti in affermazioni pi precise che potessero essere capite non solo dagli specialisti ma anche da altri, e in particolare
dagli studenti di medicina osteopatica. Ci accadde nel
1953, con la pubblicazione della dichiarazione di consenso di
Kirksville5. Di seguito riportiamo testualmente lintroduzione di quel documento, seguito da una breve enunciazione dei
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quattro principi chiave. Insieme costituiscono unesposizione concisa della filosofia osteopatica.
Losteopatia, o medicina osteopatica, una filosofia, una
scienza e unarte. La sua filosofia comprende il concetto di
unit di struttura e di funzione del corpo, in salute e in malattia. La sua scienza include le scienze chimiche, fisiche e
biologiche in relazione alla conservazione della salute e alla
prevenzione, cura e lenimento della malattia. La sua arte
lapplicazione della filosofia e della scienza nella pratica della medicina e chirurgia osteopatica in tutte le sue branche e
specialit.
La salute si basa sulla capacit naturale dellorganismo
umano di resistere e combattere gli influssi nocivi dellambiente e di compensarne gli effetti; di far fronte, con adeguate riserve, allo stress abituale della vita quotidiana e al
grave stress occasionale imposto dagli eccessi dellambiente
e dellattivit.
La malattia comincia quando questa capacit naturale si
riduce o quando viene superata o sopraffatta da influenze
nocive.
La medicina osteopatica riconosce che molti fattori indeboliscono questa capacit e la naturale tendenza al recupero, e che fra i fattori pi importanti ci sono disturbi locali e lesioni del sistema muscoloscheletrico. La medicina
osteopatica si occupa quindi di liberare e sviluppare tutte le
risorse su cui si fonda la capacit di resistenza e recupero, riconoscendo cos la validit dellantica considerazione secondo cui il medico ha a che fare con un paziente, oltre che
con una malattia.
I QUATTRO PRINCIPI
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ciali collegati. Ogni separazione a scopo diagnostico, curativo, didattico o di dibattito sempre artificiale.
Dal punto di vista anatomico, tutte le strutture corporee
sono avvolte dal tessuto connettivo o fasce, che le rende contigue e meccanicamente interdipendenti. Da un punto di vista fisiologico, la sinergia delle funzioni corporee facilitata
dai sistemi nervoso e circolatorio, che consentono la comunicazione e linterazione fra i vari apparati del corpo. Inoltre,
sappiamo che i sistemi endocrino, immunitario e muscoloscheletrico interagiscono, riflettono e rispondono ad ambienti ed eventi interni ed esterni come ununit integrata.
IMPLICAZIONI DEL PRINCIPIO DI UNIT DEL CORPO
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accumulo di liquidi nei polmoni ed edema agli arti inferiori, linsufficienza renale e le lesioni ad altri organi, tutte risultato di uninsufficienza circolatoria.
A tuttoggi, la pi evidente espressione della rivalutazione
operata dalla professione medica nei confronti della capacit
dellindividuo di autoregolazione, autoguarigione e conservazione della propria salute si manifesta nella maggiore coscienza dellimportanza del mantenimento della salute e della prevenzione della malattia come cardini del processo di
cura. In anni recenti abbiamo assistito a unevoluzione del
ruolo del medico, soprattutto nella medicina generale e nel
movimento a favore di una medicina consapevole, che tende
a evitare un intervento che sia solo successivo allinsorgere
della malattia e d sempre pi importanza alla prevenzione.
Questo principio stato un pilastro della medicina osteopatica fin dai suoi esordi.
Interdipendenza complessa di struttura
e funzione
La grande acutezza di A.T. Still gli permise di cogliere la relazione struttura-funzione in contesti che altri non prendevano nemmeno in considerazione, alcuni neuromuscoloscheletrici, molti no. A un certo punto, azzard con coraggio che
tutte le malattie potessero ricondursi alleffetto di unalterazione della relazione struttura-funzione: La malattia il risultato di anomalie anatomiche a cui fa seguito una perdita
dellarmonia fisiologica9(p36).
IMPLICAZIONI DELLINTERDIPENDENZA DI STRUTTURA
E FUNZIONE
Nella medicina e nelle scienze biologiche moderne diventiamo ogni giorno pi consapevoli di quanto sia artificiale separare lo studio della struttura da quello della funzione. Da
un punto di vista clinico, la nostra comprensione di anomalie quali lanemia drepanocitica solo una manifestazione
del nostro modo di applicare la relazione struttura-funzione
a livello cellulare. Inoltre, il nostro modo di organizzare la
base conoscitiva volta alla comprensione delle strutture e
funzioni biologiche normali negli ultimi dieci anni ha subito
una vera e propria rivoluzione, dal momento che siamo
giunti a capire quanto sia artificiale separare i campi di conoscenza nelle discipline tradizionali quali, per esempio, anatomia, biochimica e fisiologia. Levoluzione dellinsegnamento
e della ricerca nelle scienze di base, da discipline separate da
netti confini a elaborazioni teoriche integrate di biologia cellulare, rappresenta la consapevolezza del fatto che, dal livello
cellulare a quello dellessere globale, esiste una relazione interdipendente di struttura e funzione.
Avvicinandosi alla medicina osteopatica, Northup scrive:
Da dove nasce unidea? Da un pensiero originale nella men-
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te di una persona? improbabile. Lorigine di unidea raramente certa, e spesso si spreca troppa energia nellattribuzione del merito, che spesso va a chi per primo ha fatto
buon uso di quellidea. Allora, lidea della relazione interdipendente fra struttura e funzione stata attribuita al []
fondatore dellosteopatia, poich stato uno dei primi a dare applicazione pratica a questo concetto fondamentale nella diagnostica e terapeutica della medicina. Che al dottor
Still sia stato riconosciuto pi o meno merito di quanto gli
spetti per il concetto di struttura-funzione di secondaria
importanza. , invece, di primaria importanza il fatto che
egli abbia capito la validit del concetto e lo abbia applicato
nella diagnosi e nella terapia6(p33).
Insieme alle terapie mediche, comportamentali e chirurgiche standard, il problem-solving e i programmi terapeutici
a orientamento osteopatico comprendono i principi osteopatici fondamentali. La valutazione del paziente da parte
del medico osteopata presuppone lapplicazione dei principi a fondamento teorico al fine di inquadrare lo stato di salute o di malattia del paziente, e il protocollo gestionale si
fonda sui medesimi nellapproccio mirato a ottimizzare la
funzione del paziente e/o a ristabilirne lo stato di salute in
caso di malattia.
La chiave per unefficace applicazione dei principi la
consapevolezza del fatto che ci che noi identifichiamo e definiamo malattia non linvasione dellospite da parte di una
entit eziologica in qualche modo classificabile, ma piuttosto una caduta della capacit di automantenimento del corpo. Still non si stancava di ripetere che la malattia un effetto, e non una causa, della disfunzione, o della condizione
patologica. Ecco una delle sue asserzioni pi colorite:
Appare perfettamente ragionevole a chiunque sia nato al di
sopra della condizione dellidiota, e abbia familiarizzato con
lanatomia e con il suo funzionamento nella macchina della
vita, che tutte le malattie sono puri effetti, mentre la causa
unincapacit parziale o totale da parte dei nervi di condurre adeguatamente i fluidi vitali.
Su questa pietra ho costruito e sostenuto lOsteopatia per
venticinque anni. Giorno dopo giorno, le prove che questa
filosofia corretta diventano sempre pi forti3(p94).
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La prospettiva di Still era essenzialmente meccanica ed essendo quella la prospettiva, per lui le analogie tra fisica e
meccanica erano calzanti. In tempi pi moderni, abbiamo
ampliato il concetto di malattia considerandola esito o conseguenza di un compromesso della capacit somatica di
mantenimento della salute, come viene formulato nellintroduzione alla dichiarazione di consenso di Kirksville, precedentemente citata.
IMPLICAZIONI DEL PRINCIPIO DI TERAPIA RAZIONALE
Il medico osteopata capisce che il sistema neuromuscoloscheletrico, grazie alla relazione interdipendente di struttura e funzione, pu influire positivamente o negativamente
sulla guarigione e sui meccanismi di mantenimento della
salute. Una struttura anomala conduce a una funzione anomala, e viceversa. In molti casi, una disfunzione somatica
evidente alla palpazione viene di solito associata a una serie
di problemi somatici e viscerali identificabili dal punto di
vista medico; in questo modo la diagnosi differenziale resa
pi accurata.
Uno dei pi famosi aforismi di Still dice: Lobiettivo del
medico deve essere quello di trovare la salute. Tutti sono capaci di trovare la malattia7(p28).
Tale accento sulla salute e su uno stile di vita sano costituisce unantica tradizione dellosteopatia. Da un punto di
vista clinico, ci dice inoltre che diagnosi e programma terapeutico considerano il miglioramento delle normali funzioni fisiologiche criterio e metodo per far fronte ai processi fisiopatologici.
Tra le pi importanti considerazioni osteopatiche troviamo le modificazioni, o alterazioni, del sistema neuromuscoloscheletrico. Si pu fare ricorso alla diagnosi palpatoria per
identificare le condizioni precliniche. Still rileva le risposte
viscerosomatiche e somatoviscerali nel modo seguente: Il
sistema muscoloscheletrico del corpo [] forma una struttura che, quando disturbata, pu produrre alterazioni della
funzione di altre parti del corpo. Questo effetto pu essere
provocato dallirritazione e dalla risposta anomala dellapporto nervoso e sanguigno ad altri organi6(p15). Riafferma
ancora il suo punto di vista:
[] Quando un paziente viene a farsi visitare e comincia a
raccontarmi i sintomi [] mentre ascolto, con locchio del-
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la mente vedo le combinazioni dei sistemi che vanno a costituire lintera struttura di quel corpo. Mi concentro sulla
sua storia, cercando di individuare, attraverso la descrizione
che mi viene data, le alterazioni strutturali che sono avvenute per produrre i sintomi descritti. Vedo per primo il telaio osseo e le articolazioni che lo tengono insieme rendendolo un unico sistema, che costituisce le fondamenta su cui
tutte le altre strutture del corpo umano sono costruite. Vedo, soprattutto, le posizioni reciproche delle parti ossee e le
loro relazioni. Poi vedo i legamenti i muscoli il sistema
nervoso e ogni sua connessione con le funzioni del corpo
[] nel controllo degli organi interni, della circolazione dei
liquidi, e del nutrimento delle varie parti del corpoPoi vedo
il sistema arteriosoil sistema venosoil sistema linfatico
(e le loro funzioni) [] e alla fine, ma non meno importante, vedo il sistema ghiandolare del corpo e mi chiedo come determini i suoi effetti in ogni singolo caso10.
Pi in generale, levoluzione della pratica clinica in America, da un approccio pi interventista a un approccio che
enfatizza la conservazione della salute e la prevenzione della
malattia, una testimonianza eloquente della nostra cognizione dellorigine della malattia. Le interpretazioni moderne del concetto di malattia come effetto sono pi raffinate e
sono in grado di prendere in considerazione eccezioni quali
le patologie congenite ed ereditarie, cos come altre malattie
infettive scarsamente conosciute (quali lAIDS) e alcuni tumori. La possibilit effettiva di allontanare le malattie infettive con limmunizzazione, la comprensione della relazione
fra lesposizione a sostanze nocive quali il fumo e lo sviluppo di malattie polmonari, e, forse la pi importante, la capacit di prevenzione di processi degenerativi quali le patologie coronariche e cardiovascolari con il perseguimento di
uno stile di vita sano, tutto questo deriva dalla consapevolezza (a volte implicita) che, nella maggior parte dei casi, la
malattia o lo stato patologico non la causa del deterioramento della salute, ma ne la conseguenza. Coerentemente
a ci, il ruolo del medico si evolve: da esperto che cura il
paziente afflitto da un problema si trasforma in un partner
nella conservazione della salute e nella prevenzione delle
malattie.
FARMACI, CHIRURGIA E ALTRE CONSIDERAZIONI
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Per tutta la vita Still rest risolutamente avverso alla cosiddetta materia medica, la farmacologia, e non permise
che venisse insegnata nella sua scuola. Per, diceva: Per essere in grado di prescrivere intelligentemente qualsiasi farmaco, prima di tutto si devono imparare i principi fondamentali che ne governano la somministrazione. Vale a dire:
deve esistere allinterno del corpo il danno fisiologico per il
quale il farmaco viene somministrato. Altrimenti diventa
un veleno, anzich un agente riparatore9(p37).
Corpo
Per quanto valido e importante, il concetto di unit del corpo incompleto per il fatto che implicitamente limitato
allambito fisico. I medici recano aiuto non tanto ai corpi
quanto agli individui, ognuno dei quali unico in virt
della sua dotazione genetica, storia personale, e della variet
di ambienti in cui quella storia personale stata vissuta.
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La persona, ovviamente, pi di un corpo, giacch possiede una mente, anchessa prodotto di ereditariet e biografia. La separazione di corpo e mente, che sia concettuale
o pratica, un anacronistico residuo del pensiero dualistico,
come espresso nel XVII secolo dallo scienziato filosofo
Ren Descartes. Egli credeva che corpo e mente fossero domini separati, uno pubblicamente visibile e palpabile, laltro invisibile, impalpabile e privato. Tale idea dualistica
anacronistica e, pur essendo ancora presente in gran parte
della pratica clinica e nella ricerca biomedica, rappresenta
un concetto ormai universalmente respinto.
La ricerca clinica e biomedica (cos come lesperienza
quotidiana) hanno irrefutabilmente dimostrato che corpo e
mente sono inseparabili, cos compenetrati luno nellaltra
da poter essere visti, e trattati, come una singola entit.
ormai ampiamente riconosciuto (che sia dimostrato nella
pratica o no) che ci che funziona (o non funziona) nel corpo o nella mente ha ripercussioni reciproche. per ragioni
come queste che io preferisco parlare di unit della persona anzich di unit del corpo, comunicando cos lidea
della totale integrazione di umanit e individualit.
Cos, la persona il contesto, lambiente, nel quale vivono e funzionano tutte le parti del corpo e nel quale la mente trova espressione. Tutto quello che riguarda la persona
che si tratti di genetica, della sua storia dal concepimento al
momento attuale, dellalimentazione, di uso e abuso di corpo e mente, del condizionamento dei genitori e della scuola, degli ambienti fisici e socioculturali, e cos via coinvolto nel determinare la qualit della funzione fisica e
mentale. Quanto migliore la qualit dellambiente che
la persona procura alle componenti di corpo e mente, tanto
meglio questi funzioneranno. Per esempio, una persona che
ha unulcera peptica non malata a causa dellulcera. Lulcera esiste a causa di un ambiente interno sfavorevole.
In conclusione, cos come loggetto di studio appropriato dellumanit luomo (Alexander Pope), anche lo studio della salute umana e della malattia luomo. Il principio dellunit della persona ci conduce naturalmente a
quello seguente.
I fenomeni attribuiti alla mente (coscienza, pensiero, sentimenti, convinzioni, atteggiamenti, ecc.) hanno le loro controparti fisiologiche e comportamentali; viceversa, le modificazioni del corpo e del comportamento hanno cause
psicologiche concomitanti, quali emozioni e percezioni alterate. Si deve sottolineare, comunque, che la persona a
provare, percepire e reagire, non il corpo o la mente. Siete
voi che vi sentite bene, male, felici, tristi, e non il vostro
corpo o la vostra mente. Ci che accade nel corpo e nella
mente condizionato dalla persona e da tutta la sua storia.
Per farla breve, la persona ben di pi che lunione di corpo e mente, nello stesso modo in cui lacqua pi che lunione di idrogeno e ossigeno. Nulla di ci che sappiamo di idrogeno e ossigeno giustifica i tre stati dellacqua (liquido, solido
e gassoso), le loro rispettive propriet, i punti di ebollizione e
di congelamento, la viscosit, e cos via. Lacqua incorpora
ma anche trascende lidrogeno e lossigeno. Per capire lacqua
dobbiamo studiare lacqua, non solo i suoi componenti. Allo
stesso modo, a un livello enormemente pi complesso, la persona comprende ma anche trascende il corpo e la mente.
Inoltre, una volta che lidrogeno e lossigeno si uniscono a
formare lacqua, si assoggettano alle leggi che governano lacqua. Allo stesso modo, in maniera infinitamente pi complessa, siete voi che prendete decisioni, cambiate opinione,
formate e arricchite la vostra mente e la mettete al lavoro.
Siete voi a determinare, un momento dopo laltro, se e in che
modo esprimerete, per mezzo del corpo, ci che avete in
mente.
La struttura determina la funzione, la struttura e la funzione sono in relazione reciproca e simili aforismi rappresentano tradizionalmente un altro dei principi osteopatici.
Tale principio riconosce il posto speciale occupato dal sistema muscoloscheletrico fra i sistemi del corpo e la sua relazione con la salute della persona. Vedremo adesso su cosa si
basa lenfasi che losteopatia pone sul sistema muscoloscheletrico nella cura generale della salute.
La vita umana si esprime nel comportamento umano,
per il fatto che gli esseri umani fanno le cose da esseri umani. Qualunque cosa gli esseri umani facciano, la fanno col
loro sistema muscoloscheletrico. Questo sistema lo strumento fondamentale per la realizzazione delle azioni umane
e del comportamento. il mezzo attraverso cui manifestiamo le nostre qualit umane e la nostra personale unicit:
personalit, intelletto, immaginazione, creativit, percezioni, amore, compassione, valori e filosofie. Il pi nobile
principio etico, morale o religioso ha valore solo finch pu
essere chiaramente espresso con il comportamento.
Lespressione resa possibile dalla contrazione e dal rilassamento coordinati dei muscoli striati, la maggior parte dei
quali agisce su ossa e giunture. Il sistema muscoloscheletrico il mezzo col quale noi comunichiamo luno con laltro,
sia che usiamo un linguaggio scritto, parlato o a segni, i
gesti, o lespressione del volto. Lagricoltura, lindustria, la
tecnologia, la letteratura, le arti e le scienze cio la nostra
civilt sono il prodotto di azioni umane, di interazione,
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Considerato il ricco input afferente del sistema muscoloscheletrico al sistema nervoso centrale, e il suo ricco interscambio di sostanze con altri apparati per mezzo dei fluidi
corporei, inevitabile che i disturbi strutturali e funzionali
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nella sua totalit, e non solo nelle parti colpite. Perci, sia il
medico che il paziente dovrebbero porre unadeguata attenzione verso la correzione dei fattori di rischio significativi
che possono essere modificati.
I NOSTRI SISTEMI DI CURA PERSONALI
Questo sistema di componenti include, fra laltro, i meccanismi immunitari che ci difendono dallenorme variet ed
efficacia degli organismi esterni che invadono il nostro corpo, provocando danni o addirittura causando la morte. Tali
meccanismi immunitari ci proteggono dalle nostre stesse
cellule quando diventano estranee e maligne in seguito a
mutazione. Sono inclusi inoltre i meccanismi che ci proteggono da quelle sostanze estranee e velenose che possiamo
ingerire insieme al cibo o alle bevande, o che penetrano attraverso la pelle e i polmoni: vengono disarmate, convertite
in sostanze innocue ed eliminate dal corpo. Ci difendono
(fino a che non ne sono sopraffatti) anche dalle sostanze
tossiche che noi stessi introduciamo nellatmosfera, nel terreno, nellacqua o direttamente nel nostro corpo.
Meccanismi che difendono dai cambiamenti
dellambiente interno
Queste sono dunque le tre componenti principali del nostro sistema di cura interno, ognuna delle quali comprende
numerosi insiemi di componenti. Gli esseri umani ne prendono coscienza secondo lordine seguente: a) guarigione
(correttiva, curativa, lenitiva, rigenerativa, riabilitativa); b)
difesa dalle minacce provenienti dallambiente esterno; e c)
omeostasi, che conserva la salute. Questi importanti sistemi
di componenti naturalmente condividono sottocomponenti e meccanismi.
Quando si consente al sistema interno di cura di operare al
meglio, senza impedimenti, il suo prodotto ci che noi
chiamiamo salute. Esso tende sempre naturalmente alla salute e al ripristino della salute. Di fatto, il sistema individuale
di cura la fonte della salute per eccellenza, da cui tutte le misure applicate esternamente dipendono per poter esprimere i
loro effetti benefici. Il sistema interno di cura, di fatto, fa le
proprie diagnosi, rilascia le proprie prescrizioni, si rifornisce
nella propria vasta farmacia e, nel maggior numero di situazioni, somministra ogni farmaco senza effetti collaterali.
La salute e la guarigione, quindi, vengono dallinterno.
il paziente che sta meglio, e non il medico o la terapia che
lo fanno stare meglio.
I TRE PRINCIPI GUIDA DELLA PRATICA MEDICA
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Questo principio ha importanti implicazioni per le responsabilit reciproche e per la relazione tra paziente e medico.
Dal momento che ogni persona possiede e di conseguenza
difende il proprio sistema di cura, lorigine prima della salute
e della capacit di guarigione, la responsabilit primaria per
la propria salute sta in ogni individuo. Lindividuo si assume
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questa responsabilit nel modo di vivere, di pensare, di comportarsi, di nutrirsi, di usare corpo e mente, di mettersi in relazione con gli altri, e con altri fattori che prendono il nome
di stile di vita. Ogni persona deve essere educata e messa in
grado di assumersi questa responsabilit.
responsabilit del medico, mentre prodiga unattenzione lenitiva o curativa al problema immediato del paziente,
sostenerne il sistema di cura interno, eliminare gli ostacoli
alla sua competenza e, soprattutto, non recargli danno.
altres responsabilit del medico istruire i pazienti su come
fare da soli e sforzarsi di motivarli a farlo, soprattutto con il
proprio esempio.
Il rapporto fra paziente e medico osteopata dunque basato sulla collaborazione, una societ che ha lo scopo di
conservare e aumentare la capacit e competenza del sistema personale di cura del paziente. Il mantenimento e lincremento della salute costituiscono la forma pi efficace e
onnicomprensiva di medicina preventiva, dal momento che
la salute la migliore difesa contro la malattia. Come affermava A.T. Still: Lobiettivo del medico dovrebbe essere
quello di trovare la salute. Chiunque in grado di trovare la
malattia.
Rilevanza per la salute presente e futura
della nazione
La societ contemporanea ha urgente bisogno della strategia preventiva di mantenimento e incremento della salute
che intrinseca alla filosofia osteopatica. Uno dei pi grossi
fardelli del sistema sanitario e delleconomia nazionale la
cura di vittime di malattie croniche degenerative, quali affezioni cardiache, tumori, ictus e artriti, che richiedono terapie di lunga durata.
Lincidenza di tali malattie aumentata e continuer ad
aumentare anche nel prossimo secolo, di pari passo con
let della popolazione. Lassunto ampiamente accettato
(ma normalmente non detto) che guida la pratica medica
corrente (e la politica nazionale) che le patologie croniche
degenerative siano un aspetto inevitabile del processo di invecchiamento, in altre parole, che linvecchiamento sia di
per se stesso una patologia. Ora sempre pi chiaro, per
contro, che laumento della loro incidenza con let dovuto al fatto che pi a lungo si vive, maggiore il pedaggio
che si paga a quei disturbi e fattori contributivi apparentemente minori e di poco conto, trattabili e modificabili, interni ed esterni allindividuo. Essi costituiscono comunque,
per la maggior parte, il culmine naturale di stili di vita
tuttaltro che favorevoli, e, di conseguenza, li si pu in gran
parte prevenire.
Il paradosso che, mentre il sistema sanitario nazionale
assorbito dalla cura di milioni di anziani vittime di malattie
croniche (con un costo pro capite di 3.5 volte superiore a
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