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IL SESSO AMORE
Vivere l'eros senza sensi di colpa
Indice
Introduzione
1 Non pensare a come andr a finire
2 "Tra noi due sesso o amore?"
3 Segui soltanto il desiderio
4 Il "per sempre" fa male all'amore
5 "Ho sposato l'uomo sbagliato"
6 Ama a modo tuo
7 Quante parole inutili...
8 Fare l'amore ti fa bene
Conclusioni
Introduzione
peggiori luoghi comuni. Poich Eros vive nel Senza Tempo, detesta le
domande: chiedersi se la donna o l'uomo ideale, se la persona giusta per
noi, se ci sposeremo, se si separer per venire a vivere con noi, significa
uccidere le leggi dell'amore.
Tanto per essere chiari - e questo libro dedicato proprio a questo - la
cosa peggiore che possiamo fare per noi stessi domandarci se
l'innamoramento finir per diventare un matrimonio, un'unione stabile.
Nel libro che ha preceduto questo1 mi sono soffermato a lungo sui danni
che fanno i pensieri quando ci innamoriamo. Siccome siamo diventati
un'umanit di ragionatori e di pensatori, "l'amore vero" e le sue leggi sono
quanto mai distanti dalla nostra vita. Tutti parlano dell'amore che
vorrebbero, del loro sogno di innamorarsi, ma in realt stanno pensando
sempre a se stessi, a come far perdurare il loro Io, le loro convinzioni, la
loro visione della vita. Ma Eros- Amore non ha schemi: una forza libera e
viene proprio per distruggere le certezze in cui siamo rinchiusi. In realt
tutti si innamorano di s e sognano l'amore per rafforzare la propria identit.
In poche parole per diventare sempre pi uguali a ci che gi sono. Siamo
specialisti nel distruggere gli amori e l'amore...
Se nell'altro libro mi soffermavo sul pensiero e sul ragionamento come
veri nemici dell'amore e dell'anima, in questo mi soffermo sulla necessit di
scomparire - s, di scomparire - quando ci innamoriamo. Qui parlo dei
codici dell'eros e dell'amore, che non devono mai, assolutamente, essere
separati l'uno dall'altro.
L'amore attrazione, desiderio, piacere... e basta!
Niente domande, n progetti, n fantasticherie di futuri matrimoni, n
schemi in cui inserirlo. I codici dell'amore vanno compresi: da loro dipende
il nostro destino. Innamorarsi significa cantare un inno a un dio sconosciuto,
a una forza che serve a esaltare i tesori nascosti nella carne. Godiamo non
perch cos la specie si propaga, come direbbe qualche imbecille, ma perch
in ogni orgasmo nascosta la scintilla della nostra evoluzione personale e
collettiva. Questa scintilla la cura dei nostri mali, possiede l'energia per
portarci dove dobbiamo andare.
Ci innamoriamo e facciamo l'amore perch il nostro lato sconosciuto, il
buio che ci abita, si esalti e faccia volare la nostra essenza, le metta le ali e
la porti verso i suoi veri talenti, verso la sua vocazione, verso ci che siamo
per davvero e naturalmente, senza quella artificialit che recitiamo a noi
stessi e agli altri, come ricordava Cline. vero che quasi sempre parliamo
dei nostri amori, li raccontiamo come se fossimo su un palcoscenico.
La verit che non siamo mai veramente noi stessi se non quando
facciamo l'amore, e non realizziamo veramente ci che siamo se non siamo
Marie- Louise von Franz, La gatta: una fiaba sulla redenzione del femminile,
Magi, Roma 2008, p. 111.
all'amore... solo questo il compito che la vita ci affida. Chi resiste e mette
davanti il suo Io, i suoi presunti bisogni, chi non scalfisce le proprie
certezze, avr da Eros le pi brutte sorprese. Chi non si lascia infuocare, chi
resiste, chi fa domande, chi ne parla con gli amici, chi fugge, chi controlla
non degno di sedersi alla mensa di Amore. Chi ha dubbi, chi ragiona, chi
vuole spiegare e capire l'anima ancora meno degno. Chi si abbandona, chi
si sente solo e accetta questo stato, chi non fugge, chi non fa strategie, chi
ama e basta e guarda cosa gli accade... stia certo che Eros gli regaler la
cosa pi preziosa che esiste: la realizzazione di se stesso e dei suoi tesori.
Un brutto destino invece attende chi fa calcoli, chi programma, chi si chiede
se solo sesso... Insomma chi non si gode ci che arriva e non lo lascia cos
com'.
L'anima quasi sempre provvede a farci incontrare gli amori giusti, siamo
noi a complicarli con i nostri giudizi. E poi occorre sapere che l'amore un
balsamo, il pi potente di tutti i farmaci. Ci innamoriamo per curarci, per
guarirci, per evolvere, non per attaccarci a qualcuno. E men che meno per
mettere gli amori che arrivano nel nostro progetto di vita. Pi di tutto, Eros
ha bisogno della nostra estraneit: allora il suo regno non viene pi
disturbato e pu inondare la nostra vita di gioia di vivere, di quel fuoco che
cura e sazia come nient'altro. Per questo faccio mie le parole di Farid odDin Attar: "Per amare non si possono avere secondi fini; si deve essere
pronti a gettare nel fuoco cento mondi".2
S, gli amori giusti sono quelli che arrivano senza pensieri, senza
intenzioni, senza codici morali (o meglio moralistici), senza interferenze
dell'Io. Quelli in cui chi si innamora non ha niente da dirsi e niente da dire.
In cui solo sguardo dell'anima. S, perch l'eros deve fare partorire a
ognuno di noi, nel cervello, il proprio bambino, cio la propria realizzazione
interiore. Per questo quando siamo in balia dell'amore spesso ci sentiamo
soli. Perch tocca a noi, perch riguarda noi usare le forze erotiche per
realizzare il sogno dei sogni: essere se stessi.
attimo che potesse semplicemente essersi sbagliata, che lei forse era tante
altre cose, che la sua essenza non sapeva che farsene delle sue definizioni
sul carattere civettuolo.
Tutti hanno una definizione in mente per se stessi, tutti sanno chi sono e
come sono e tutti naturalmente... non si vanno bene. "Se il mio carattere non
va bene bisogna che lo corregga, altrimenti commetter sempre gli stessi
errori e per me non c' speranza." Queste sono pi o meno le parole che tutti
dicono a se stessi: non sanno che quelle parole che si dicono stancano
l'anima, che le impediscono di fare il suo vero lavoro che trasformare
ciascuno di noi da seme in fiore...
Sono le illusioni il vero veleno
Naturalmente se nella mia vita c' qualcosa che non va bene e so cos', mi
immagino automaticamente che il benessere verr solo quando "avr
rimesso le cose a posto", come mi scrive Giuseppe. Poich rimettere le cose
a posto la cosa pi difficile del mondo, come far tornare un amore perduto
pressoch impossibile, e altrettanto impraticabile trovare qualcuno che
gli assomigli, ragionando cos siamo destinati a uno stato di insoddisfazione
permanente. Che poi quello che capita alla stragrande maggioranza delle
persone.
Ogni nostra credenza un'identificazione e, come tale, un'illusione e
l'illusione il veleno pi nocivo per l'anima. Cos quando sento le star
televisive che si definiscono solari, o gelose, o generose mi viene da
sorridere... Non sanno che stanno parlando solo di una proiezione, di una
illusione di s che, prima o poi, compir danni devastanti sul loro essere.
Quello che credi di essere il tuo pi potente nemico, la tua tossina, che
intossica l'essenza. Idem quello che credi che non vada bene nella tua vita.
Sforzarsi di diventare la persona giusta, quella che abbiamo in mente,
oppure cercare di eliminare quelle che crediamo le cause del nostro
malessere forse l'illusione peggiore... Se infatti io non sto male per il
motivo che mi sono messo in mente, sforzarsi di eliminarlo o di correggerlo
rispondere con un'illusione a un'illusione. Questo un veleno mortale. Vi
sono persone che passano anni, se non tutta la vita a cercare di rimediare a
un'illusione. "Sono dieci anni che penso che se lui non mi avesse lasciata,
avrei vissuto un'altra vita" mi scrive Daniela, 43 anni. Giuliana invece lotta
"da tanti anni" col suo "carattere sbagliato, senza alcun risultato", credendo
che la sua ira, la sua permalosit abbiano rovinato il rapporto pi bello che
le sia mai capitato e, aggiunge, "che mai pi potr tornare". Forse le sarebbe
stato d'aiuto Schopenhauer che in et matura, dopo tanti anni e tante
Piangiamo per mesi perch non stiamo facendo l'unica cosa che va fatta e
cio percepire il desiderio, l'amore che proviamo, le sensazioni che
arrivano, invece di preoccuparci di come andr a finire. L'anima ci procura
gli amori per portarci nel Senza Tempo e cio nella sua casa, che la nostra
vera natura. E non per farci programmare una nuova vita, per cambiare
abitazione, per vivere con qualcuno, insomma per un futuro che verr.
L'amore viene per squilibrare le nostre certezze, le nostre aspettative, i
nostri progetti, cio tutte le illusioni dell'Io...
"Mentre la mente lotta per andare in una direzione" scrive La
Rochefoucauld "il cuore spinge impercettibilmente verso l'altra."6 Cosa vuoi
che importi all'anima se lui o lei vengono o no a vivere con te?
Nell'attrazione erotica che l'anima ci procura, nella scelta di un partner sta
cercando di riempirsi di desiderio, che la sostanza pi potente che lei
possiede. Chi desidera e non combatte sta fortificando la sua essenza e
allora sar lei a realizzare a modo suo i nostri desideri.
Gli antichi pensavano all'anima come a una dea, dai molti volti. A volte la
chiamavano Atena, la dea della provvidenza e delle strategie, perch
sapevano che in ognuno di noi esistono forze capaci di provvedere all'essere
che siamo. Si tratta di imparare a lasciarle fluire dall'anima e a non
ostacolarle. Dirsi che dobbiamo stare in equilibrio, che sar un grande
amore solo se dura, progettare un matrimonio non ha niente a che vedere
con le leggi dell'anima. Una volta per tutte bisogna dire che, nelle cose
dell'amore, non devo essere io il protagonista, ma la mia anima. Lei la mia
Atena, sa come guidarmi, dove portarmi, quale strategia intraprendere per
farmi amare le persone giuste e nel modo giusto. Io posso solo disturbare
questo capolavoro energetico che mi abita. Resistere a cosa accade dentro di
me quando mi innamoro forse il pi terribile veleno che posso
autosomministrarmi.
Quello che Adele chiama l'equilibrio ritrovato la porta a commentare che
il sogno d'amore svanito. Andare incontro all'amore senza ideali, senza
credenze, senza romanticismo, senza obiettivi, senza chiedere nulla in
cambio significa fare volare l'anima e realizzare i suoi e i nostri desideri.
Con quell'esercizio a occhi chiusi, dove tutti sanno la causa del loro
malessere, volevo semplicemente dire che non sappiamo guardare l'interno.
Se hai in mente sempre la stessa causa, significa che tutto dentro di te
statico, che ti percepisci come mancante di qualcosa, che cercherai di
colmare questa mancanza e... puntualmente rovinerai ogni amore che arriva,
ogni novit che si presenta, ogni nuova opportunit.
6
In Lou Marinoff, Piatone meglio del Prozac, Piemme, Casale Monferrato 2008,
p. 323.
Non c' da fare nessuno sforzo per fuggirla, ma accoglierla come un dono.
Niente rimpianti, niente se, niente ma...
Se l'anima non ha voluto quel ragazzo, aveva le sue buone ragioni. Se
Giovanna resisteva, se la timidezza prendeva il sopravvento, significa che
non voleva innamorarsi di lui: aveva altri progetti. Sulla stessa scia sono le
parole di Anthony de Mello:
Quando cerco di cambiare ci che in me non mi piace combattendolo, non
faccio che spingerlo sottoterra. Se l'accetto affiorer per poi evaporare. Ci
a cui mi oppongo persiste ostinatamente. 8
L'anima vuole amare a modo suo e la solitudine che ci regala, se non
viene sommersa da lamenti e rancori, prepara l'amore che verr. Cosa vuole
la mia anima attraverso la timidezza, quali mete vuole raggiungere? Io mi
affido, faccia lei... queste sono le parole che l'anima si aspetta da noi.
Disidentificarsi la chiave, non sapere, non individuare quello che io
ritengo il problema della mia vita, significa percepire cosa accade dentro di
me. Percepire sentendosi vuoti, sentendosi nessuno, senza dirsi cosa va bene
o cosa non va bene, vuol dire affidarsi all'intelligenza del proprio seme.
Questa intelligenza creativa l'anima. Pensare e ripensare alle cause di un
abbandono, o al perch lui o lei non lascino il loro compagno, vuol dire
protrarre il disagio. Il pensiero e la nostra identit, cio quello che crediamo
di essere, rovinano gli amori.
L'amore viene invece perch ci si faccia condurre dalla nostra vera
identit naturale, che la carne dell'anima. Lei sa sempre cosa fare: noi
parliamo e riparliamo dei problemi senza mai risolverli. L'anima, se lasciata
fare, procede alla soluzione inesorabilmente. Mai come nell'amore
dobbiamo diventare estranei a noi stessi.
A che ti serve stare con qualcuno se devi ogni giorno recitare la dolcezza?
La Rochefoucauld scriveva: "Non c' travestimento che possa nascondere a
lungo l'amore dov'. N fingerlo dove non ".11 L'anima ha bisogno
soprattutto della nostra spontaneit: allora libera le forze primordiali, allora
secerne le sostanze della gioia di vivere, della cura di noi stessi. Non
altrimenti. L'anima infuocata da Eros sta svolgendo la funzione della mia
autocreazione, della mia trasformazione pi profonda.
Smettila di chiederti cosa provi
Chiedersi se lui o lei sono le persone giuste, domandarsi se amo nel modo
giusto, se la relazione durer, o peggio ancora sforzarsi di essere in quello
che noi crediamo sia l'atteggiamento giusto, finisce per bloccare, arrestare il
flusso creativo dell'anima. Ogni domanda che ci facciamo sull'amore, di
fatto una resistenza a viverlo cos com' e complica tremendamente la
nostra autorealizzazione.
Non ci innamoriamo di qualcuno, ma per realizzare il nostro destino,
anche se tutti credono il contrario. Chiedersi se l'amore giusto, significa
opporsi a ci che c', a ci che proviamo. E resistere vuol dire combattere
contro la pi potente forza creativa dell'anima, l'eros. I danni dell'amore, le
sofferenze terribili che arrivano, sono sempre frutto della nostra resistenza a
farci condurre dall'amore, dalle sue leggi e dai suoi codici.
A volte l'anima ci regala amori brevi, a volte di lunga durata, a volte
trasgressivi, a volte sotto forma di avventura. Nessuno pensa che con
l'amore che arriva adesso, l'anima sta facendo qualcosa per noi, per la nostra
evoluzione. Tentare di farlo durare significa non percepire silenziosamente
il regalo che la nostra essenza ci sta facendo. lei che ama, l'anima che in
base alle mie caratteristiche mi fa amare in un modo o in un altro. Resistere,
dirle come deve essere l'amore o peggio ancora diventare artificiali e
recitare un personaggio per aumentare la durata o fuggire la solitudine, ci
prepara brutte sorprese. Commentare se l'amore va bene o no, vuol dire
resistere all'anima, vuol dire mettere l'infinito e il Senza Tempo nelle
ragioni del nostro Io: niente pi dannoso. Il mal d'amore viene soprattutto
da qui: dalla nostra resistenza al cambiamento, alla trasformazione del
nostro Io. Questo il senso dell'amore.
L'amore viene per far volare l'anima, per cambiare il nostro piccolo Io e le
sue certezze, le sue identit. Resistiamo perch vogliamo essere sempre gli
stessi, sempre uguali, sempre fedeli al modello mentale che abbiamo in
11
mente. La verit profonda che non andiamo a letto con qualcuno per
affidarci al "nuovo" che pu nascere dentro di noi, per scoprire se, grazie a
Eros, arrivano nuovi interessi, nuovi percorsi di vita, nuove immagini, nuovi
incontri, nuove soluzioni che vengono dall'anima. Proust a tal proposito
suggeriva:
Fra tutte le cose che l'amore esige per nascere, quella a cui tiene di pi ...
la nostra convinzione che una persona partecipi a una vita sconosciuta, in
cui il suo amore ci far penetrare.12
Non riteniamo che l'eros sia la sostanza capace di portarci in un mondo
magico, incontaminato, dove i desideri si realizzano. Dove regna il Senza
Tempo, l'ineffabile, l'indicibile, dove abitano gli di. Ma gli ebrei chassidici
lo sapevano e per questo pregavano nello stato erotico. Avevano compreso
che non facciamo l'amore per qualcosa o per qualcuno, ma per esaltare
l'anima, per metterla nelle condizioni di portarci lontano dalla nostra
identit, in quel luogo dove si forma incessantemente la rinascita del nostro
essere. Ogni notte ci affidiamo al sonno per eliminare le tossine dell'anima,
vale a dire certezze, schemi, ragionamenti abitudinari, parole che ripetiamo:
l'eros esalta ancora di pi la purificazione del nostro essere.
L'amore, un timoniere che non ragiona
L'amore viene per disintegrare il personaggio, la caricatura che recitiamo
con noi stessi e con gli altri. Ed proprio la caricatura che non vuole
morire, che resiste, che si fa domande. Mai come quando arriva Eros
dobbiamo essere senza volto: accoglierlo, farsi travolgere, scoprire la divina
follia che ci regala. Attraverso l'amante mi sto innamorando del mio lato
nascosto, della mia essenza...
Per questo "percepire" la parola d'ordine... Percepire significa portare
l'attenzione sull'interno, accorgersi di quello che proviamo, sentire
l'attrazione, il desiderio, il perdere la testa e... non avere niente da dire.
Sentirsi il Nulla di fronte all'amore il vero progetto che ci spetta, se
vogliamo esaltare i codici dell'anima. quello che pensa Cioran quando
scrive:
Il vuoto il nulla privato delle sue qualifiche negative, il nulla
trasfigurato. Se ci accade di assaporarne un po', i nostri rapporti col mondo
12
15
Chi soffre di attacchi di panico in genere mette sullo sfondo della propria
vita le energie ancestrali, primordiali, e naturalmente l'eros. Crede di
esistere solo nei pensieri e il panico esplode come ribellione di forze
erotiche negate. Afferma Nietzsche:
La sofferenza dell'uomo la conseguenza di una violenta separazione dal
suo passato animale... di una dichiarazione di guerra contro gli antichi
istinti, sui quali fino ad allora riposava la sua forza, il suo piacere e la sua
terribilit.16
Nella vita di Marina quella trasgressione ha fatto ridiscendere in campo
l'attrazione e forse l'ha salvata.
Cos Maria Elena, 40 anni, che frequentava i gruppi del gioved, si
chiedeva se la relazione che aveva con il suo amante, piena di sensi di
colpa, fosse solo attrazione sessuale. Mentre si tormentava su come
lasciarlo, senza riuscirci, ha incominciato a soffrire di una forma di vaginite,
con bruciori sempre pi incalzanti, perdite vaginali che le impedivano di
avere rapporti sia con lui sia con il marito. "Tutto il giorno pensavo e
ripensavo a come lasciarlo, senza alcun risultato, mentre i sintomi vaginali
peggioravano nonostante le cure." Le ho consigliato di percepire il dolore
che provava dentro di s, che si irradiava nel petto, verso la spalla sinistra.
Percepire solo il dolore, perdersi nel dolore, senza pensare alla causa, alla
decisione da prendere sulla separazione dal suo amante. Cos Maria Elena,
durante la giornata, osservava il proprio disagio magari mentre beveva il
caff o cucinava o andava a correre. In poco tempo ha constatato che
l'osservazione del dolore la distoglieva dai pensieri, dalle ossessioni, dai
sensi di colpa, dal continuo rimuginare sulla sua trasgressione. "Ho smesso
senza accorgermene di pensare a lui, ma la cosa sorprendente che anche la
vaginite, che curavo da mesi, si dissolta in quattro o cinque giorni." Non si
ripeter mai abbastanza quanto potere terapeutico possiede il nostro sguardo
interno, quando libero dal pensiero e dalle cause. Affidandosi alla pura
percezione, la separazione tra lei e questo uomo avvenuta
spontaneamente, serenamente, quasi senza parlarsi, mentre Maria Elena
riteneva che lui si sarebbe opposto in tutti i modi. Quello che noi crediamo
che sia, non ... Ma la cosa sorprendente che la sessualit rinata con il
marito. "Ho sentito per lui un desiderio che non pensavo esistesse, credevo
di amarlo, ma non avevo mai goduto cos." Naturalmente oggi Maria Elena
non si fa pi domande sulle differenze tra sesso e amore.
16
Alla superficie del nostro mondo psichico i pensieri sono sempre in primo
piano, sono loro i protagonisti. Questo quello che accade oggi nelle nostre
vite: c' poco posto per le immagini, per la fantasia, meno ancora per il
vuoto, che ci fa sentire soli.
Cosa cogliamo di noi, prima di tutto, pi di tutto? Il nostro pensare, che
riteniamo abbia sempre qualcosa da dire, che ci fa credere di saperla lunga,
di avere risposte per ogni situazione che ci capita. Di fatto, pi che mai nella
nostra epoca di pensatori e di intellettuali, non c' stato atto della nostra vita
interiore, che non sia dominato, sovrastato dai ragionamenti. S, il nostro
mondo interno soprattutto prigioniero del pensiero. Ci sembra che se non
pensiamo, non esistiamo. Prima di tutto ognuno di noi deve accorgersi che
la sua anima intasata di pensieri, se vuole veramente conoscere se stesso.
Molti si fermano l, si identificano completamente nei loro pensieri e
credono che questi siano i veri signori della loro interiorit.
Eugenio Scalfari descrive bene la loro invadenza e la loro prepotenza:
Non li hai scelti tu, spesso ti disturbano, a volte ti cambiano la giornata,
qualche volta possono addirittura cambiarti la vita. Possono non lasciare pi
la tua mente, fanno il nido tra le mappe del tuo cervello e diventano la tua
ossessione, uccidono la tua fantasia e la tua libert. Oppure un pensiero ti
invade per un attimo e subito ne arriva un altro che ne prende il posto e poi
un altro ancora, un'immagine seguita da un'altra, immagini e pensieri si
incalzano e si spingono via dalla tua mente come le vele bianche in viaggio
in quel pezzo di mare blu inquadrato dalla tua finestra.17
A furia di pensare e ripensare finiamo per avere un'idea di noi stessi, di
cosa funziona in noi e di cosa non va bene. Naturalmente questa regola la
applichiamo alle cose dell'amore: i pensieri si chiedono se abbiamo trovato
la persona giusta, se il rapporto durer, se funzioner, se avremo dei
bambini. I pensieri ci forniscono un piano ideale dell'amore, ovvero se chi
incontriamo corrisponde all'idea che ci siamo fatti. Ma farsi un'idea esiste
solo sulla superficie dell'anima, dell'interiorit che indaghiamo. Al di sotto
dei pensieri, nel profondo di noi stessi, dove abitano le nostre radici, le cose
sono completamente diverse.
17
Eugenio Scalfari, L'uomo che non credeva in Dio, Einaudi, Torino 2008, p. 11.
litigare. Chi invitiamo, chi non invitiamo? Quali regali di nozze? Dove fare
il pranzo? Damiana, una delle signore che vengono ai gruppi del gioved, ha
un negozio di abiti da sposa e mi ha raccontato che in base alla scelta
dell'abito nuziale ha imparato a capire quanto durer un matrimonio. Se nota
un atteggiamento indeciso, se la madre o la futura suocera dicono troppo la
loro, se l'abito non viene scelto con naturalezza, il matrimonio fallisce
presto. Damiana, come tutte le donne sagge, ha una chiaroveggenza che
percepisce cosa accade. Cos come molti nostri amici sanno che la nostra
coppia in crisi prima che noi ce ne accorgiamo, prima che ce ne rendiamo
conto. Spesso gli altri che ci stanno intorno vedono pi chiaro di noi, perch
non stanno a pensare e a ripensare, semplicemente vedono, cogliendo il
disagio che c', anche se all'interno della coppia non si ancora manifestato.
Vedere e basta quello che dobbiamo imparare a fare, quando ci
innamoriamo di qualcuno, quando ci viene a trovare il desiderio. S, perch
il desiderio appartiene all'anima attiva, a quel fuoco che capace di
determinare la fioritura delle nostre radici. "Seminando di desiderio il cuore
dell'uomo" scriveva Plutarco "d una dolce messe."20
Con i pensieri noi possiamo contrastare, inibire, bloccare, frastornare
questa "forza creativa" che ci abita e che la nostra guida, il nostro destino,
il nostro solo timoniere, a patto di non relegare il desiderio che proviamo
nella gabbia delle nostre identificazioni.
Ragionare offusca il desiderio
I pensieri sono quasi sempre tutti uguali, ripetono per tutti pi o meno le
stesse cose, le stesse parole: ci rendono fotocopie e di una fotocopia l'anima
non sa che farsene. Per questo stiamo male, perch ragioniamo, pensiamo e
finiamo per dire le parole che dicono tutti gli altri. Ma quando desideriamo,
no! Il nostro Io viene scalzato, un'altra energia entra nel nostro mondo,
un'energia sotterranea, inspiegabile, che fugge le domande e le risposte.
Se a ogni incontro il protagonista non il desiderio, solo il desiderio,
puntualmente prende il sopravvento il pensiero... e i disastri sono inevitabili.
Se ragioniamo ogni volta che desideriamo, finiamo per metterci con la
persona sbagliata, finiamo per illuderci di essere sulla strada giusta,
crediamo di essere quello che neppure ci assomiglia. Per questo quando
qualcuno mi parla di un disagio di coppia, io mi chiedo sempre dove
andato a finire il desiderio... In un aforisma Proust scrive:
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Non mi era mai successo, da me non me lo sarei mai aspettato, una cosa
che non mi mai capitata nella vita. Ho provato qualcosa di completamente
imprevisto, anche se poi ho avuto i sensi di colpa per una settimana.
Quando io incontro una persona, in genere mi dico: ma questo com'? un
bravo ragazzo? Insomma, lo giudico centomila volte... Invece questa
persona l'avrei baciata e basta!
terapeuta: Sa, Tiziana, quando ci comportiamo in un modo che "non da
noi", quello un momento prezioso. Il guscio chiuso della nostra identit si
sta rompendo...
Terza seduta
Tiziana: Mi sento molto diversa. La donna disperata che c'era prima, che
avrebbe pianto tutto il tempo, non c' pi. Mi faccio compagnia, mi trovo a
ridere senza motivo, ho avuto momenti tristi ma niente di pi. Ho ripreso
contatti che avevo perso e soprattutto mi sono accorta che ho dei momenti
in cui sto bene!
terapeuta: Lei ha spostato lo sguardo dal problema e ha preso atto che in
lei c' un lato femminile di cui si dimenticata, quello che ha chiamato
Sofia.
Tiziana: E sa cosa ho scoperto? Oggi mi accorgo che gli stati d'animo
sono altalenanti e non serve tenere tutto sotto controllo. Posso ridere ma poi
anche piangere e poi ridere di nuovo. Non sono obbligata a essere sempre la
stessa! Per esempio, ieri sono andata a una mostra. Normalmente prima
studiavo gli artisti, le loro opere... insomma mi preparavo. Io non faccio
niente se non sono preparata. Ma questa volta ci sono andata da ignorante e
mi sono divertita moltissimo!
terapeuta: L'anima ha molti volti, quindi ha molte possibilit. Mai
chiuderla in una identificazione fissa. Se si ammala proprio perch si
convince di avere un solo volto.
Quarta seduta
Tiziana: davvero strano, ma... mi sono trovata a parlare con una persona
che non esiste, sa come fanno i bambini?
terapeuta: Intende una presenza misteriosa?
Tiziana: S. Sofia. Sa, la bambina che scriveva diari. Mi son detta:
"Sofia, sei stata troppo forte! Hai deciso tu che io non mi dovevo sposare".
Era una sensazione dentro di me troppo intensa per non ascoltarla. La mia
vita era gi tutta decisa, ma... io non c'ero! Dopo aver rotto il fidanzamento
tutti mi dicevano: "Sei matta! Avresti avuto dei figli, una bella casa, un bel
marito, una vita in discesa, un bel lavoro". Invece Sofia mi ha presa per
mano e mi ha portata via. Dottore, ora lo capisco: stata la mia salvezza!
Quinta seduta
Tiziana: Sono giorni che ho un'angoscia forte, mi venuto in mente
Alessandro, il mio ex fidanzato. Sono stata tutto il tempo a pensarci e mi
venuto un attacco di ipotensione, di cui io soffro. Ma rispetto alle altre volte
non sono svenuta. Di solito il panico mi distrugge e per farcela mi appoggio
alle persone amiche. Questa volta ero con due mie amiche in un
supermercato e ho detto: "Ragazze andate via". Dopo dieci minuti mi sono
ripresa da sola, alla grande! Mi sono affidata alle risorse sconosciute che
c'erano in me. Mi sono affidata a Sofia. E ho capito perch mi venuta
l'ansia in questi giorni: non ho fatto niente per me, niente per Sofia. Sono
stata ricatturata dalla vita da manager e mi ritornata la tristezza. Ho pianto
e per qualche giorno sono stata apatica. Vede, io ho pensato sempre alla
donna come madre, come moglie, come lavoratrice, non come femmina!
Non ne avevo neanche un'idea. Ora capisco che non mi basta!
terapeuta: Ma Sofia si sarebbe sposata?
Tiziana: No. Quella sera in cui ho desiderato baciare quell'uomo, ho
capito cosa poteva essere la femminilit... Ecco, io con il mio ex sarei stata
moglie e madre, mai femmina! Non era il femminile che mi mandava i
desideri, adesso s. Il panico e Sofia me l'hanno insegnato! Senza desideri...
non si pu vivere.
Riporto la storia di Tiziana e alcuni brani dei nostri colloqui, perch
evidenziano il fatto che dentro di noi c' qualcosa che sa sempre cosa fare
per noi, dove portarci, come liberarci dagli amori sbagliati. Sofia sapeva
cose che Tiziana ignorava... Sofia sapeva che non poteva sposare un uomo
solo per le convenzioni, che non si pu vivere senza il desiderio.
Spesso ci ostiniamo ad andare avanti con amori non funzionali, amori
dell'Io, amori del pensiero, amori della mente, amori cerebrali, amori delle
convenzioni, amori senza desiderio... Una buona domanda da farsi, quando
stiamo con qualcuno, questa: "Sto desiderando, sento l'eccitazione, sento il
fuoco del desiderio?". Se tutto questo manca un amore sbagliato, un
amore convenzionale, normale, finto... il peggio che ci sia per l'anima.
Ma se il desiderio il protagonista, allora posso farmi da parte, allora
sono nella casa dell'anima. Penser lei a fare il meglio per me, a fare fiorire
l'essere unico che sono. Il resto non conta niente. Ogni commento del
pensiero pu solo impedire quel capolavoro che il desiderio sta realizzando.
Affidandosi a Sofia, Tiziana guarita. Sofia rappresenta le radici della sua
anima, e le radici della donna selvaggia non si sbagliano mai: sanno chi
desiderare e chi rifiutare.
Rosalinda mi scrive per chiedermi qual "il segreto dei segreti", la cosa
pi importante, decisiva, fondamentale per "vedere arrivare, come dice lei,
caro Morelli, quel benessere, quella felicit che tanto inseguiamo e che
quasi mai arriva". una bella domanda. importante chiedersi se esistono
dei segreti da scoprire, tanto pi in un'epoca come la nostra, dove tutto
scontato, dove le cose ci sembra che vivano solo sulla superficie, dove ci
pare che non esistano soluzioni ai nostri malesseri, che cos diventano
cronici.
Allo stesso modo, alla community di "Riza", una persona scrive: "Sto
cominciando un percorso... voglio riuscire finalmente ad amarmi". Un'altra
invece, sempre sullo stesso argomento, sottolinea: "Ma com' difficile
riuscire a volersi bene tutti i giorni". Entrambi ritengono che amare se stessi
o volersi bene siano obiettivi irrinunciabili e che prima o poi ce la potranno
fare. Prima o poi... Sono pensieri come questi che creano l'inferno dentro di
noi, che portano malessere, sfiducia in noi stessi e senso di impotenza. Ma
l'anima non vive nel tempo e non ci capisce quando ragioniamo cos...
Il nostro spazio pi profondo non ha il senso del tempo, l'anima non
ragiona con le ore che scandiscono le nostre giornate. E poich l'anima non
ci capisce, perch si sente smarrita, perduta ci manda dolori sempre pi
grandi. Non capisce parole come "volersi bene tutti i giorni" e neppure
comprende quando diciamo "voglio riuscire finalmente ad amarmi".
Entrambe queste affermazioni sono costruite sull'idea permanente
dell'amarsi, sul volersi bene per sempre. Cos dicendo viviamo come se
avessimo al polso un orologio e controllassimo le ore e i minuti in cui non
ci amiamo. Non c' niente di cos innaturale e artificiale! Questa idea
dell'amore perenne e perfetto da riversare su di s uno dei pi terribili
veleni con cui intossichiamo l'anima. Nelle cose dell'amore per noi stessi e
per gli altri bisogna che buttiamo via l'orologio e ancor di pi la
convinzione che gli stati d'animo siano sempre uguali, identici e che
debbano durare nel tempo.
Prova a dirti che... non ci sei
L'altra parola che l'anima non capisce il pi terribile di tutti i pronomi:
io. Io non mi piaccio, io non mi amo. In realt un errore di percezione,
sbagliamo a guardare dentro noi stessi. Non che non mi amo, che
percepisco dentro di me un senso di vuoto, di fastidio, di incertezza, di
insicurezza. Chiss da dove arriva? Magari non mi piaccio perch non
aderisco a certi canoni di bellezza, oppure mi sento rifiutata da una persona,
oppure un amore non mi funziona. L'Io il nostro tiranno che ci dice
perennemente come dobbiamo essere e cos ci fa sbagliare. Ma non sono io
il protagonista della mia vita, non sono io che devo dirmi se vado bene o no,
se mi amo o no... Krishnamurti scriveva:
Il pensiero il pi grande ostacolo all'amore. Il pensiero crea una
divisione tra ci che e ci che dovrebbe essere e su questa divisione si
basa la morale; ma n il morale n l'immorale conoscono l'amore. 28
Cos Debora scrive alla community: "Non so come comportarmi. Ho un
problema... sono una donna molto impulsiva e, specie nei rapporti di coppia,
quando frequento un uomo non nego nulla, ma poi quando chiedo di
concretizzare la storia scappano. Per poi mi ricercano. Sono stufa di essere
la ruota di scorta o l'amante di qualcuno... vorrei avere dei rapporti seri e
duraturi. Dove sbaglio?". In questo caso l'amore perenne e duraturo
spostato all'esterno, su un uomo che ti voglia per sempre, che voglia legarsi
a te, e che diventi "un rapporto serio". Ma se l'anima non ha il senso del
tempo, se vive in una dimensione senza orologio, perch non godersi quello
che si ha adesso, perch non accettare quel lato di Debora che "non nega
nulla" a un uomo, che si d, senza aspettative...
Quando una cosa ci capita spesso, quando gli amori non diventano
duraturi, perch l'anima vuole qualcosa da noi che non sia una relazione
fissa. Oppure vuole un rapporto stabile, ma a modo suo. L'anima non
sbaglia mai: la nostra fonte di vita. Dobbiamo imparare ad ascoltarla in
modo diverso. Sia a livello interiore, quando sento di non amarmi, sia a
livello esteriore, quando l'amore non dura in una relazione, l'anima vuole
dirmi qualcosa, vuole parlare con me, vuole fare di me quella donna o
quell'uomo unico che ciascuno di noi . Ecco forse il segreto dei segreti di
cui chiede Rosalinda: prendere atto, constatare che adesso non mi amo, o
che le mie relazioni non sono n durature, n stabili.
Germana, 37 anni, migliorata dai suoi attacchi di panico quando ha
ricominciato a guardarsi dentro e a constatare che non ci sono al nostro
interno stati emotivi stabili. Che i sentimenti cambiano, che adesso provo
tristezza e rabbia e alle quattro del pomeriggio provo amore... Ha scoperto
28
37.
forse la cosa pi importante: che gli stati d'animo sono altalenanti, che noi
siamo ogni giorno, ogni minuto diversi. E lei che sempre stata unilaterale,
piena di certezze mentali sull'amore e sui rapporti, ha seguito il mio
consiglio di accettare che dentro di lei tutto muta, tutto cambia. Sentite cosa
mi ha scritto:
Cos facendo ho scoperto che mi faccio compagnia come non mi era mai
successo. Mi trovo a ridere senza motivo, io che ho sempre creduto di
essere una musona. Mi sono accorta che a volte ho momenti tristi ma, non
giudicandoli, come vengono se ne vanno. Mi accorgo che ho dei momenti in
cui sto bene veramente. Mentre prima dicevo: io sto sempre male. Adesso
osservo e constato come sono e basta.
Questo il primo segreto dell'anima: altalenante. Se lo accettiamo non
abbiamo bisogno di amarci, ma semplicemente di stare con noi stessi, cos
come siamo, con quello che ci passa dentro di volta in volta. Alla domanda
"sei te stesso o no?" il saggio sufi risponde:
Non so nulla, ignoro tutto e ignoro me stesso. Sono innamorato, ma non
so di chi; non sono n fedele n infedele. Che cosa sono allora? Sono
inconsapevole del mio stesso amore; ho il cuore pieno di amore e vuoto di
amore al tempo stesso.29
Dimenticavo di dire: chi fa cos arriva puntualmente al buonumore,
perch l'anima lo regala solo a coloro che si accorgono della sua mutabilit.
Non cronometrare l'amore, osservalo e basta!
Chi sono io? C' forse domanda pi difficile di questa? Eppure nella
risposta che daremo c' scritto il nostro destino. Quando ci si fa questa
domanda, abbiamo quasi sempre la risposta pronta. Qualcuno risponde,
come Anita, 37 anni: "Io sono quella che non riuscita a laurearsi in
medicina e cos non ho realizzato la cosa che desideravo di pi. Forse per
questo che mi sento una fallita". Altri rispondono a questa domanda,
fissandosi su credenze e ideali come Giorgio, 40 anni: "Io sono soprattutto
quello che fa il volontariato, che sta bene solo se aiuta gli altri a risolvere i
problemi. Non mi spiego per perch sono sempre insoddisfatto. Forse
faccio troppo poco, forse dovrei dedicarmi ancora di pi agli altri". Altri
identificano se stessi con un problema da risolvere, e se non ci riescono si
sentono frustrati, insoddisfatti, sconfitti. Pensano di aver perduto lo scopo
della loro vita. Sentite cosa dice alla community una persona che vuole
restare anonima: "Vorrei lasciare mio marito, ma non ci riesco, trovo molte
29
resistenze dentro di me, vorrei far parte di un gruppo di autoaiuto per donne
che amano troppo, potrebbe essermi d'aiuto?".
Chi sono io? Quella che non riesce a lasciare un compagno? La mia
anima tutta qui? Si riduce alle scelte che non so fare? Lo scopo di una vita
fare le scelte giuste, come lasciare un marito di cui non se ne pu pi? O
rimpiangere una laurea che non c' stata e quindi sentirsi falliti? Ancora
dedicarsi all'altruismo, a fare il bene per gli altri, a credere in un ideale?
Credo proprio di no! La nostra anima ha ben altri progetti per ciascuno di
noi: occorre ricordarsene pi di tutto quando stiamo soffrendo...
Spesso stiamo male perch crediamo di essere quello che non siamo e
cos diventiamo sconosciuti a noi stessi e disturbiamo il nostro S, la nostra
essenza. L'anima capace da sola di portarci dove dobbiamo andare!
Chi sono io per davvero?
Per sapere chi siamo e dove andiamo dobbiamo rinunciare a ogni
definizione di noi stessi. Credere di essere la donna che non sa decidere,
oppure l'idealista, oppure il fallito che non si laureato, una menzogna
della nostra mente, un grande inganno del nostro Io. Chiamiamo identit
quello che riconosciamo come nostro. Ma questo non sono io. Come non
sono nessuna delle definizioni che do di me stesso. Come posso scoprire chi
sono e dove vado, se continuo a definirmi?
Sono una giovane ragazza di 24 anni, non ho avuto storie vere, tutti
incontri stupidi senza senso. Siccome sono una ragazza seria, non cado nelle
loro trappole! Vogliono solo divertirsi. .. non guardano cosa hai dentro, cosa
puoi donare. Allora ho bisogno di amore, di una storia, di una vita normale.
Voglio essere amata, ma ho paura di lasciarmi andare... Sono all'antica e
penso ancora che deve essere l'uomo a farsi avanti... ma non funziona.
Come faccio a sciogliermi? Poi visto che non ho mai avuto storie mi sento
inadeguata, non so come muovermi.
Io credo che il "segreto dei segreti" sia guardarsi dentro, senza dirsi
niente. Forse bisogna cominciare dalle scuole per imparare a guardarsi
dentro. L'anima intelligente, sa sempre cosa fare ed formidabile nel
risolvere i problemi pratici. A volte mi chiedo come facciamo a restare vivi,
immersi come siamo in un mondo di pericoli, di auto che possono
travolgerci, di banditi che possono assalirci quando torniamo a casa, o
bombardati da sostanze inquinanti come nelle citt. Come facciamo a
trovare la persona giusta per noi o il lavoro adatto?
Condivido il pensiero di James Hillman che sostiene che in noi esiste un
demone che ci protegge, che provvede a noi, che si prende cura della nostra
vita e dei nostri talenti. A patto per, aggiungo, di non disturbare la nostra
essenza. Con che cosa? Con le nostre devastanti definizioni di noi stessi: io
sono la donna all'antica, l'altruista, la brava ragazza, quella che vuole
lasciare il marito, e la dottoressa mancata. Dirci queste cose, parlare a noi
stessi in questo modo, ferisce il nostro demone, intossica l'anima e le
soluzioni non arrivano mai.
Che cosa adora la nostra anima? Che noi guardiamo e basta. A questo
servono gli occhi: a guardare cosa c' dentro di me, adesso. Io non so come
sono, non mi voglio definire. Sono solo lo sguardo. Cosa vedo? Non mi
interessa... Vedo un matrimonio fallito? Non mi interessa... Quello che vedi
quello che ti capitato: non c'entra niente con te. inutile pensarci e
ripensarci o fare progetti per cacciare via quello che crediamo di avere
sbagliato nella vita, o quello che ci sembra non vada bene. Guardare senza
avere l'intenzione di cambiare le cose e senza dare nessuna definizione di s
forse il farmaco pi potente che possediamo. Pi ci guardiamo dentro
senza commentare le cose, e pi le nostre vere risorse ci guideranno verso la
realizzazione. "La Via" scrive Lao-Tzu " guardare interiormente e tornare
a S."30
Io sono quello che guarda e basta. Guardo, senza alcun desiderio di
cambiare le cose. La nostra essenza, il nostro demone pi di tutto adora i
nostri occhi, alle soluzioni dei problemi ci pensa lui! "Io sono quello che
guarda i problemi, ma non sono i miei problemi": questa la frase da dirsi...
Allora scatteranno le risorse profonde dell'anima e li risolveranno nel modo
pi adatto a noi.
La tecnica dello sguardo
Questo un punto su cui convergono tradizioni, religioni e filosofie
diverse: per superare i disagi dobbiamo imparare a posare lo sguardo su noi
stessi, senza giudizi... In questo modo osservare ci che accade dentro di noi
diviene un atto creativo simile a un concepimento e le emozioni "negative"
possono trasformarsi in risorse.
In genere noi non vogliamo tra i piedi le cosiddette "brutte" emozioni,
perch sporcano la nostra immagine. "L'invidia? No, non va bene. La
rabbia? No, sbagliata." Le guardiamo con disagio e senso di colpa
sperando che scompaiano al pi presto. Ma finiamo per star male perch si
30
Che cosa rende tossici gli amori? Che cosa li porta a farci male? Le
illusioni: sono loro il pi grande nemico dell'anima, sono loro le sirene che
Ulisse sa di dover temere pi di ogni altro demone. Le illusioni sono
credenze che si insinuano e si incarnano al nostro interno, spodestano il
nostro S, la nostra essenza, si sostituiscono alle leggi e ai codici dell'amore.
Ah, se sapessimo a quali pericoli andiamo incontro, quando ci avviciniamo
all'amore, riempiendolo di illusioni!
Dobbiamo ricordarci che quando ci innamoriamo e ancor di pi quando
stiamo con qualcuno, quando stiamo vivendo una relazione, abbiamo
veramente bisogno di quel sentimento di estraneit, di cui dicevo all'inizio,
di quel silenzio che la casa dell'anima erotica. Sentirsi estranei ai nostri
progetti, sentire di non avere niente da dire, essere silenziosi e percepire
cosa capita dentro di me: questa la via che porta Eros a trasformare il mio
Io, a fare di me l'uomo nuovo e la donna nuova. "Il silenzio" scrive Aldous
Huxley " cos pieno di saggezza potenziale e di spirito come un masso di
marmo grezzo pregno d'una grande statua." 35 Devo posare lo sguardo su di
me, non sull'idea-illusione che mi sono fatto di un rapporto d'amore.
Ho riportato qui alcune lettere che rivelano quante illusioni, quanti
ragionamenti inutili immettiamo sulle cose dell'amore, e quanto male
facciamo a noi stessi e alla nostra anima. S, perch gli amori vissuti male,
riempiti di ragionamenti e non accettati cos come sono, ci fanno ammalare
il corpo e la psiche. Impariamo a lasciarci vivere, a farci trasportare dal
desiderio, a osservare che cosa proviamo e... sia quel che sia! Ogni volta
che amo qualcuno i due Signori che mi accompagnano devono essere
Estraneit e Silenzio. Allora Eros realizzer il mio destino... Quando si ama
non bisogna credere in niente, solo osservare senza commento che cosa
accade dentro di me. Cos Amore ci fa fiorire non per qualcuno o qualcosa,
ma per realizzare l'essenza unica che siamo.
Caro dott. Morelli,
35
cosa voleva, cara Silvia, il macho dei film? Quegli uomini duri da cui
occorre rifuggire a gambe levate, perch non solo erano pi fragili di quanto
noi pensassimo, ma perch sono stati i modelli che hanno influenzato tutta
la mia generazione. Sa che fatica stato liberarsene? Ammesso di esserci
riusciti...
Penso che ognuno di noi abbia un compito nella vita, un compito suo,
tutto suo e, mi creda, non quello di trasformare i ranocchi in principi.
Come dicevano i Saggi Zaddik: "La gioia nel mondo com', nella vita
com', in ogni ora di vita in questo mondo cos com'". Il mondo "cos
com'" ci chiede di essere come siamo, senza idealismo, senza pregiudizi,
romanticismi, illusioni. Mi capita spesso di incontrare, in psicoterapia, delle
donne che immaginano l'uomo romantico come l'eroe dei film, come un
personaggio irreale capace di portarle via dalla routine della vita quotidiana.
In realt l'adesione identificativa a un modello romantico, ideale, porta a
vivere il rapporto reale, quello col compagno abituale, come una relazione
di serie B e lo rende difficile. I romantici vivono insomma in attesa di ci
che non accadr mai e svalutano ci che hanno. Solo se viviamo il mondo
"cos com'" possiamo diventare artefici di noi stessi: allora ogni cosa
importante nel momento in cui la stai vivendo. Scrive Gide che se "cogli di
ogni istante la novit che a nulla assomiglia ... sappi che nel luogo
predestinato ti sorprender una gioia diversa".36
Cara Silvia, se cerchi l'amore importante, quello dei film, magari lo
troverai anche... ma mentalmente resterai delusa. Non sono stati gli uomini
a ingannarti, ma le tue proiezioni. Diventare come Rossella O'Hara di Via
col vento: non ci rende pi felici, anzi... E poi Clark Gable c' solo nei
sogni...
Quando lo crediamo diverso da tutti gli altri
Caro dott. Morelli,
ho trentotto anni, ho fatto una vita molto movimentata: libera di crescere
facendo molte esperienze, anche brutte, ho sempre lavorato in mezzo alla
gente, anche all'estero e, anche quando ero sposata (senza figli), sono stata
sempre, o mi sono sempre sentita, libera.
Sono cresciuta in una famiglia non unita e ho visto botte e sempre
costantemente tensione. Quindi appena ho potuto me ne sono andata, e ho
36
avuto mille storie, vari lavori in proprio, traslochi, uomini... una vita
incasinata.
Sei anni fa quando ho aperto una "meravigliosa bettola" (un bar) da sola,
mi sono messa assieme quasi per gioco, con leggerezza, a un ragazzo. Era
un angelo, mi ha aiutato come nessuno mai, quando sono rimasta incinta mi
ha dato soldi per il locale che era "andato gi", insomma un uomo stupendo.
Quando per nata Elena, si trasformato in un mostro e io che nel
frattempo mi ero adagiata, mi ero lasciata cullare da questo "angelo", non
mi ero resa conto che avevo perso le redini di tutto, della mia vita, della mia
attivit per la quale avevo lavorato all'inverosimile.
Ecco che ormai ero in una situazione dalla quale (cambiando molti
uomini) avevo sempre cercato di tenermi alla larga: senza lavoro, chiusa in
una casa a fare la mamma con un padrone (lui) che si comporta come i
classici uomini di una volta (molto simile a mio padre), bestemmie,
rompono cose, ecc...
Forse si stupir, ma non credo: ho avuto anche altri due maschi e ogni
tanto, fino al novembre del '99, prendevo tutti i bambini e me ne andavo via,
accampandomi a casa di un amico e l'ultima volta da una mia amica che
aveva la casa libera, avevo anche trovato un lavoro, brutto, ma c'era. Proprio
l, a casa di questa amica, ricevo una telefonata che mi ha cambiato la vita,
almeno per adesso: ho avuto il numero di una stupenda persona che,
secondo chi aveva chiamato, mi poteva aiutare.
arrivato e mi ha detto che non potevo andarmene da questa situazione,
mi ha parlato di vite precedenti, che in una vita lui (il mio compagno) era un
figlio che avevo abbandonato o maltrattato e che quindi avevo un debito con
lui e se non l'avessi risolto adesso, me lo sarei trascinato pi avanti, o in
un'altra vita.
Mi sono piovute addosso tutte queste cose cos nuove... Ero frastornata.
Fatto sta che per venirne a capo ho iniziato una psicoterapia. Ora sto
meglio, i bambini anche, il porco continua a essere sempre pi bastardo, ma
non ho pi cercato di andarmene. Mi scusi, ma adesso le porgo la domanda:
io che ho sempre pensato che la vita, l'amore dev'essere una cosa che
fluisce, cos come viene, che piuttosto di far vedere cose ai figli, come
stanno vedendo i miei, meglio lasciarsi senza avvocati; ho sempre sognato
di trasmettere allegria, vitalit, musica, libert, colori ai miei figli, non
posso farlo perch non mi lascia fare niente di questo, mi rende difficile
tutto.
Quando arrivo a casa la serata dipende dal suo umore... lo, la mitica
Franca, sono qui in un buco a lavorare come una bestia per prendere solo
insulti. Eppure mi fido di questo terapeuta che ho contattato in novembre,
con cui sto iniziando a vedere le cose in modo diverso. A volte per non so
se sia giusto, perch so, o credo, che se i miei bimbi crescessero con me
sarebbero pi sereni.
Franca (Terni)
Cara Franca, pubblico volentieri la sua lunga lettera perch tocca il punto
del destino, a cui tantissime lettrici sono sensibili, e di cui spesso mi hanno
scritto. Per non parlare della reincarnazione che negli ultimi anni diventata
sempre pi di moda. Nel suo caso la spiegazione dei suoi dolori si pu
attribuire, secondo il suo amico, al fatto che in una vita precedente lei "si
era comportata male come madre". Non si riflette mai abbastanza sul fatto
che tutti gli strumenti che ci servono per vivere (le funzioni) sono presenti
adesso, in questo momento, in questa vita. Tutto ci che la riguarda qui,
adesso. Tutte le cose che risolviamo ora le avremo risolte per l'eternit, per
sempre. Diffidi, amica mia, dei "magonzoli", di quelli che la sanno lunga, e
ancor peggio di quelli che ci dicono cosa fare della nostra vita. Rifletta sul
fatto che lei una donna con una grande energia vitale, che ha fatto molte
cose, che ha lottato.
Ha trovato l'uomo sbagliato? Ci ha fatto tre figli? Va bene, adesso si tolga
dalla mente i rimpianti, non fugga. Scenda dentro se stessa, fino a trovare un
punto in cui il dolore sfuma. Riattivi dolcemente la sua energia, la sua
creativit e vedr che allora arriveranno gli incontri giusti, le persone che la
aiuteranno a trovare la "sua" via. Si ricordi, cara Franca, che i disagi ce li
creiamo lottando contro noi stessi. Di certo non sono le vite passate a farci
fare tre figli con lo stesso uomo che odiamo. Neppure dobbiamo soffrire
perch dipende da una vita precedente sbagliata. "Il presente sarebbe pieno
di ogni possibile avvenire" ci ammonisce Gide "se gi il passato non vi
proiettasse una storia."37
La soluzione avere la mente nel presente: pensare oggi, adesso, in
questo istante a cosa posso fare per stare bene. Altrimenti, come scrive
Montaigne:
Noi non siamo mai in noi, siamo sempre al di l... il desiderio, la
speranza, ci sospingono verso l'avvenire e ci sottraggono il sentimento e la
considerazione di ci che , per trastullarci su ci che sar, quando appunto
noi non saremo pi...38
37
silenzio. Via via che il "parlare senza motivo" prende il sopravvento non
riusciamo pi a restare da soli, siamo in balia degli altri, ci nutriamo dei loro
discorsi, non ci accorgiamo che le nostre e le altrui parole ci vampirizzano.
Stare insieme non parlare, capire, comunicare. ascoltare le magie di
un'attrazione, l'intimit che si forma nel silenzio, nel buio. "Il silenzio"
scriveva Spinoza " il pane dell'anima."39
Se entrambi la pensiamo allo stesso modo, vuol dire che ci stiamo
uniformando: peggio ancora se facciamo le stesse cose o se vogliamo sapere
ogni cosa dell'altro.
La frase pi tremenda : "Amore, dimmi a cosa stai pensando".
Noi purtroppo vogliamo uniformarci, diventare una sola cosa non
nell'amplesso ma nelle abitudini e, ancora di pi, vogliamo controllare il
nostro partner.
Ma contrariamente a quello che si crede, durano pi a lungo le coppie che
parlano poco, che non fanno grandi sforzi per capirsi, che non condividono
gli stessi hobby e che non vogliono controllare l'altro.
I sondaggi dicono che le coppie che vivono in simbiosi sono pi a rischio
e che, dopo aver condiviso ogni attimo di tempo libero, col tempo non si
sopportano pi e vedono la rottura della relazione come il tentativo di
recuperare un'autonomia necessaria per la propria sopravvivenza.
Una relazione, secondo Montaigne, un'intesa che si raffredda volentieri
per una presenza troppo continua, e che l'assiduit deteriora... E ognuno
sente per esperienza che la continuit nel vedersi non pu compensare il
piacere che si prova nel lasciarsi e ritrovarsi a intervalli.40
Mentre nei primi anni di matrimonio prevale la simbiosi, con la maturit,
comunque dopo i trent'anni, i coniugi sviluppano interessi personali, si
dedicano reciprocamente sempre meno spazio nel tempo libero e coltivano
ciascuno i propri interessi. In genere, in questi casi, uno dei due accusa
l'altro di trascurarlo, tuttavia le coppie aperte, che non si colpevolizzano per
la libert che si concedono, vivono di gran lunga pi serenamente e senza
conflitti. Quanto pi c' controllo e desiderio di vivere in simbiosi, uno dei
due partner finisce col farsi l'amante: un modo per fuggire da una relazione
opprimente.
Vede Eleonora, solo la libert permette a una relazione di diventare
magica... la magia di un incontro. Scriveva Gibran: "Amatevi, ma non fate
39
dell'amore una rete: ci sia piuttosto un mare inarrestabile tra le rive delle
vostre anime".41
Se non si fa cos, tutto diventa fatica e noia e il tradimento arriva
inesorabile.
Cambiare le cose? Non quello che serve
Elena, 35 anni, scontenta. La sua vita matrimoniale non le piace, mi
scrive:
Non il marito che volevo o che sognavo. Sono profondamente delusa.
Tutti i giorni mi ripeto pi e pi volte che devo andarmene da casa, che
devo lasciarlo. Poi subentra la paura, la paura di far crescere i figli da soli
senza il pap, la paura di non farcela da sola. Cos, anche se del tutto
insoddisfatta desisto, rinuncio.
Accade a molte persone di fantasticare di rompere un rapporto coniugale
e di non riuscirci. Che cosa fare in questi casi? Ho sempre pensato che la
psicoterapia fosse un luogo pratico, dove i problemi andavano risolti
concretamente. Elena ha un altro tarlo che l'assilla.
Ho fatto pi di un corso per imparare a nuotare. Ebbene ci riesco fino alla
linea rossa della piscina, la linea che indica che non si tocca pi. Quando
vedo la linea rossa, mi prende la paura e torno indietro. Sono avvilita, vedo i
ragazzi che imparano e io che mi spavento quando l'acqua supera il metro e
mezzo...
Mi sono chiesto che cosa c'era in comune tra i due tarli di Elena. Che cosa
legava il pensiero ricorrente di lasciare il marito e il desiderio di varcare la
linea rossa? In entrambi i casi Elena faceva sforzi, lottava per raggiungere
un risultato senza curarsi della sua fragilit, della sua femminilit, lottando
contro se stessa.
E se dentro ognuno di noi abitasse una forza che ci blocca quando non
stiamo seguendo la nostra vera natura? "In me c' qualcosa di divino... Mi
capita fin da quando ero ragazzo, sotto forma di una specie di voce che,
quando si fa sentire, sempre per distogliermi dal fare quel che sto per fare,
mai per incitarmi."42 Cos succedeva a Socrate. Questa forza va ascoltata,
rispettata, non contrastata. Ho consigliato a Elena di tornare in piscina e
nuotare a lungo nell'acqua bassa, abbandonandosi, godendosela, sentendo la
forza del femminile, la sua elasticit. L'imperativo categorico di questo
41
42
193.
esercizio era quello di fermarsi quando si avvicinava alla linea rossa, di non
varcarla, di tornare dolcemente indietro, dove si tocca, senza sensi di colpa.
E riguardo al marito? Chi ha detto che se te ne vuoi andare da casa, lo
devi fare sul serio e per sempre? Frequentemente pensiamo che ogni nostra
azione debba essere assoluta e definitiva. Cos quando fantastichiamo di
lasciare il nostro partner rimuginiamo e ripensiamo alla cosa per giorni e
giorni. A volte basta un gesto simbolico, come una finta partenza per sapere
se veramente quello che vogliamo. Si tratta di indossare i vestiti da
viaggio, di preparare la valigia, di recitare la scena del nostro arrivo in
stazione come se fosse vera. Quando poi ritorniamo a casa scopriremo se
era la partenza che volevamo veramente o piuttosto cambiare alcune cose
nel rapporto, o magari nel nostro atteggiamento mentale. Se vogliamo
cambiare le cose intorno a noi, possiamo cominciare da noi stessi. Per il
nostro cervello l'immaginazione capace di veri e propri miracoli.
cos che ho invitato Elena a preparare la valigia, minuziosamente,
proprio come se dovesse partire, di prendere il biglietto per il treno,
chiamare il taxi, arrivare in stazione e poi... tornare indietro, a casa.
Naturalmente tutto questo andava fatto in stato di consapevolezza, presente
a se stessa, cosciente dell'azione e totalmente identificata nella parte. Ora,
dopo qualche mese, Elena nuota tranquillamente nell'acqua alta e il rapporto
con il marito si ravvivato "da tutti i punti di vista".
Inutile pensare e ripensare alle cose che non fai: se non lasci il tuo partner
perch sei ancora legata a lui: continuare a ripetersi che lo si vuole
lasciare, non ci aiuta.
Non c' niente di male a esser freddi
Caro dottor Morelli,
le scrivo perch soffro in quanto gli unici due uomini della mia vita mi
hanno deluso profondamente. Mio marito una persona che impedisce a
chiunque di esprimere le emozioni, i sentimenti. controllato, freddo,
anche nell'intimit, non si lascia andare minimamente. Io che invece sono
una persona emotiva, sensibile, ho sempre sofferto tantissimo per questo
suo modo di essere. Dopo anni vissuti cos, ne ho 41, tre anni fa ho
incontrato un uomo di cui mi sono innamorata follemente: ma anche lui,
mentre al contrario di mio marito nell'intimit si lascia andare, subito dopo
diventa freddo, gelido. Cos questa relazione porta allo stesso risultato del
rapporto con mio marito. Ho cercato di evadere per trovare qualcuno con
cui scambiare il calore che avevo dentro e, invece, ritorna la stessa
freddezza. Forse sono gli uomini che sono cos. Perch alcune mie amiche,
con cui mi confido, mi dicono che pi o meno la stessa cosa accade anche a
loro. Chiss se anche lei un uomo freddo, forse il suo lavoro che la
costringe a controllarsi, l'ha fatta magari diventare cos. Noi donne siamo
diverse, viviamo per esprimere i sentimenti, anche se gli uomini fanno di
tutto per spegnerli.
Scusi lo sfogo.
Eleonora
Sono convinto, e lo dico francamente, che il mondo pu cambiare solo
grazie alle donne. Ne sono convinto perch vedo in psicoterapia soprattutto
donne (75-80 per cento) che lottano per uscire dai loro disagi, dalla loro
sofferenza. Noi uomini siamo abitudinari, rigidi, controllati.
Se in famiglia accade qualcosa di nuovo lo si deve soprattutto alla donna:
le donne decidono di cambiare casa, la scuola dei figli, le vacanze. Sono
pronte a nuove iniziative, cambiano con facilit la loro vita, sono molto
meno schiave di pregiudizi e luoghi comuni. Non hanno la testa imbottita di
schemi, di preconcetti, di convinzioni: sono pi aperte. Le donne non hanno
mai fatto le guerre. Grazie al ciclo, alle gravidanze, sanno cos' la natura, le
sue leggi: ma... Ma, sulla freddezza vorrei che la si smettesse di alimentare
il mito della donna calda e dell'uomo freddo.
Nella nostra cultura in genere la freddezza considerata un'emozione
negativa. Il 70 per cento delle donne dichiara nei sondaggi che la
maggioranza degli uomini sono freddi, razionali, controllati. Al contrario il
sesso femminile ritiene di essere naturalmente portato a liberare le
emozioni, i sentimenti, e a viverli. Di fatto comunque la freddezza
un'emozione, un sentimento di cui non possiamo fare a meno. Anzi il nostro
cervello spesso attiva questa sensazione, il che vuol dire libera le "sostanze
chimiche" del raffreddamento emotivo, per permetterci di essere pi lucidi,
distaccati, per vedere le situazioni senza essere travolti dall'attaccamento
emotivo. Quante volte la decisione che stavamo per prendere il giorno
prima, rivista a "mente fredda", ci parsa sbagliata?
Se l'eccesso di freddezza pericoloso, perch ci rende aridi, altrettanto
pericoloso rimuoverlo. Vale a dire che spesso siamo caldi, emotivi,
sentimentali a tutti i costi perch releghiamo la freddezza nell'inconscio,
come se cos fosse lontana da noi. I rapporti sentimentali diventano
significativi quando permettiamo a noi stessi di esprimere anche questo
sentimento, che inferiore non . La freddezza non il cinismo.
Cara Eleonora, sa perch ci circondiamo di uomini freddi? Perch
ripudiamo di convivere con la nostra freddezza, non la accettiamo, la
La verit , cara Lia, che i nostri padri, le nostre madri, i nostri vecchi non
erano cos saggi... e che quasi mai avevano ragione. Non facevano che
ripetere le cose che erano entrate nelle loro orecchie, che avevano assorbito
senza saperlo e che ripetevano in modo meccanico. Questo l'atavismo, nei
confronti del quale solo pochi hanno avuto il coraggio di controbattere, di
ribellarsi.
Si pu amare a quarant'anni, a cinquanta, a sessanta, a settanta, a ottanta:
si pu e lo constato quotidianamente nel mio lavoro.
Non vero, come si pensa, che via via che l'et avanza i sentimenti si
affievoliscono. Non vero che l'et dell'amore nella donna tanto pi forte,
quanto pi lontana dal climaterio. Anzi, liberata dal timore della
gravidanza, la donna pi disponibile a coinvolgimenti affettivi, emotivi,
sentimentali e sessuali.
Perch questo avvenga occorre per una notevole disponibilit a cercare
l'amore maturo, non quello adolescenziale. L'amore maturo si differenzia
perch vi una gestione pi equilibrata della relazione, meno impulsiva,
meno idealizzata e con minor possessivit. Quando ha queste caratteristiche,
l'amore maturo considerato di gran lunga migliore di quello giovanile dal
75 per cento delle donne che l'hanno sperimentato.
Quando invece si soffre dopo i quarant'anni? Quando ci ostiniamo a
cercare l'amore ideale, quello del principe azzurro delle fiabe, quando lo
vogliamo collocare nei luoghi comuni, negli schemi, negli stereotipi in cui
ci siamo identificati.
"L'ideale" scrive sempre Nietzsche " una menzogna che pesa sulla
realt."45
Si pu vivere tanto meglio l'amore quanto pi si esce dai luoghi comuni, e
quanto meno ci si "traveste" da adolescenti. E qui, cara Lia, le faccio un
appunto: se un uomo per avvicinarsi a lei deve sentirsi addosso il peso di
essere "il suo grande amore" fuggir... Non ci sono piccoli e grandi amori.
A ogni et possiamo accendere la scintilla, a patto di non recitare lo stesso
stereotipo dell'eterno adolescente, che vuole vivere l'amore a cinquant'anni
come se ne avesse quindici.
Sa qual la differenza tra le donne molto amate e le altre? Che si perdono
nella loro accettazione, senza porre condizioni. Che lasciano fare all'amore,
si fanno sorprendere. Insomma che hanno l'umilt di non mettere vincoli.
Cos facendo la vita danza intorno a noi e ogni incontro diventa denso di
significato.
45
lui: Se sabato mattina lavori, vuol dire che partiremo sabato pomeriggio;
per nulla al mondo mi perderei questa notte a Parigi con te.
lei: Non penserai mica di portarmi a Parigi per fare sesso e poi tornare
indietro?
In Laura la voce del giudizio (o sarebbe meglio dire della disistima?) ha
avuto ancora una volta la meglio: invece di pensare al piacere di una
vacanza imprevista e un po'"fuori dagli schemi, lei mette davanti un finto
orgoglio ("Mi sta trattando come una prostituta!") e alla fine con una scusa
evita di partire.
QUARTA fase: Il precipizio
Alessandro allora nel fine settimana si dedica completamente a Laura, ma
ogni coccola viene inesorabilmente smontata dal solito ritornello: "E il
sentimento?". Confuso, smarrito non sa pi come comportarsi. Laura
interpreta il suo smarrimento come una prima vittoria e decide di metterlo
ancora di pi alla prova sul piano sentimentale...
lei: "S, a letto sei bravo, ma solo tecnica, tu non vuoi lasciarti andare,
non vuoi metterti in gioco...".
lui: "Non capisco... Di solito le donne con me stavano bene. Mi fai sentire
confuso...".
QUINTA fase: Tutto rovinato
Cos, mentre lui cerca ancora di capire cosa mai non vada tra loro, Laura
butta l una frase tranello:
lei: "Tesoro, non preoccuparti, io sono una donna libera e con te potrei
anche fare esperienze particolari. Vuoi che andiamo in un priv, facciamo
l'amore a tre o... altro?".
Alessandro, sul momento, del tutto spiazzato dalla proposta inaspettata,
risponde che desidera solo lei e basta. Ma poche sere dopo, sentendosi
molto eccitato, pensandola, le telefona e tenta di coinvolgerla in un rapporto
erotico a distanza. Laura a questo punto si infuria.
lei: "Vedi, ci sei cascato, non hai capito nulla di me. Con quella proposta
io ti ho messo alla prova ed chiarissimo: a te interessa solo il sesso, non
mi ami!".
Alessandro si arrende, non vede vie d'uscita, dichiara a Laura che cos lui
non ce la fa pi ad andare avanti e chiude la storia.
tempo di imparare a giocare con l'anima
49
a casa da sola perch tutte le mie amiche sono sposate o fidanzate. Sembra
che se a trentanni non stai con qualcuno sei tagliata fuori da tutto. Aiuto!
Come si fa a ricrearsi una vita in pratica?
Non sono io che devo cambiare vita, non sono io che vado o non vado
bene, non sono io che devo rifarmi un'esistenza nuova. E neppure importa
alla nostra anima cosa fanno le amiche: la prima cosa da fare godersi un
po' di solitudine. " nella solitudine" ci ricorda il filosofo Louis Lavelle
"che tutte le nostre potenze nascono e si presentano."50 In questo modo
l'anima ci sta ricaricando, il resto verr da s.
Ognuno di noi, come una donna gravida, deve imparare a sentirsi una
marionetta nelle mani di qualcosa di profondo che la guida. l'anima che
muove le risorse interiori, lei che trova la persona giusta per noi, che
sceglie chi amare e come amare. A modo suo! Cos ha fatto Emilia. un
grande giorno quando possiamo dire: amo a modo mio.
50
I Saggi amano molto paragonare la vita degli esseri umani a quella di una
pianta. Credo che il motivo principale stia nel fatto che non c' niente che
abbia senso, se non naturale. Intorno a noi vediamo tante persone finte,
artificiali, che recitano un personaggio o un altro. Per negli altri lo
notiamo, mentre in noi stessi mai. Insomma siamo sempre su un
palcoscenico, come diceva Cline... un palcoscenico quando siamo con gli
altri e un palcoscenico quando siamo con noi stessi. Con gli anni finiamo
per credere di essere sempre e solo quello che stiamo recitando e via via ci
identifichiamo completamente con il nostro personaggio, con la nostra
maschera.
"Naturale" invece significa che le cose avvengono senza la tua volont,
come il cuore che batte o le ossa che si sviluppano, o le cellule del sangue
che nascono e muoiono incessantemente. Naturale vuol dire che sei come
una pianta che respira con le foglie, che mette le radici, che si trasforma in
fiore, in frutto. Naturale significa che sei come una ghianda che sta facendo
la sua quercia, silenziosamente. Quanto silenziosa l'anima che
incessantemente sta lavorando alla pianta che sono: chiss come deve
soffrire quando le diciamo che non ci piace invecchiare, che vorremmo
essere sempre immersi nella primavera. Cos ci nutriamo di immagini
superficiali, dove domina il lifting, l'artificiale. Come fa a conoscere la vita
chi sempre camuffato, travestito, chi coglie di s solo le radici superficiali
dei suoi pensieri, insomma chi sempre sul palcoscenico? Quante parole
inutili ci diciamo...
Accanto alla superficie delle foglie le grandi piante sviluppano, nel
sottosuolo, un sistema di radici che vanno a prendere il nutrimento che
serve per la fioritura dell'albero. Al di sotto del palcoscenico le cose sono
come sono, e le mie radici stanno procedendo a realizzare l'essere che sono.
Questa la partita: percepire le leggi nascoste delle radici... solo questa la
partita... Le radici a ogni stagione succhiano il nutrimento adatto alla pianta
in quel particolare momento della sua vita. Nessuno si sognerebbe mai di
allattare un neonato con qualche bicchiere di vino, men che mai le nostre
radici.
Chi conosce le radici dell'anima sa che il nutrimento fondamentale, il latte
che le fa espandere l'eros, quell'eccitazione, quel fuoco che da solo pu
produrre il frutto. Cos' il frutto per la nostra anima? La realizzazione del
nostro destino, la scoperta dei poteri che sono solo nostri, le capacit sepolte
nelle radici e che per tutta la vita rischiamo di non incontrare mai,
identificati come siamo nell'esterno, nell'Io, che vive sempre sul
palcoscenico. Noi non lo sappiamo, ma le nostre radici stanno vivendo, si
stanno nutrendo, si stanno espandendo, stanno cercando le relazioni che
servono al loro sviluppo.
L'anima, la forza che trasforma il nostro seme in fiore, non sbaglia mai.
Vive di immagini e "cattura" nel mondo le immagini di coloro che esaltano
le sue funzioni. Cerca le persone adatte a noi, le cerca e quasi sempre le
trova. Noi non ce ne accorgiamo perch i nostri modelli, le nostre
identificazioni, che sono illusioni, fantasmi in cui siamo immersi, ci dicono
come deve essere l'amore, quanto deve durare, come deve essere la persona
giusta per noi. Le radici ci portano invece il nutrimento d'amore che serve
solo a noi, nella stagione della vita in cui ci troviamo. Il mio lavoro di
psichiatra e psicoterapeuta mi ha portato a constatare che quasi sempre il
nostro Io a rovinare gli amori che la vita ci porta. Spesso ci capita la persona
giusta e facciamo di tutto per allontanarla, magari per poi rimpiangerla o
inseguirla per il resto della vita. Avevamo accanto l'anima gemella, scelta
dalla nostra radice, e il nostro modo di vedere il mondo l'ha allontanata! La
nostra visione del mondo, tutta catapultata all'esterno, rovina gli amori,
blocca la loro funzione che quella di fare sviluppare le potenze creative
dell'anima.
Si fa l'amore per dare alla luce la nostra essenza, e per nessun altro
motivo. Lo afferma anche Nietzsche quando scrive: "L'amore esalta ed
evidenzia le qualit pi nobili e celate, quel che vi di raro, di
straordinario...".51 Lo stato erotico, l'attrazione e il desiderio sono i modi di
essere dell'anima per creare, realizzare il destino che ci spetta. Questo non
bisogna mai dimenticarlo! Soprattutto quando i nostri occhi sono incentrati
sull'altro, quando ci chiediamo se lui o lei ci amano per davvero... ma poi
com' per davvero?
Dopo aver fatto l'amore accadono cose magiche?
"Ama nello stesso mio modo, mi sta sempre addosso come faccio io con
lui? Se non cos un amore scadente." Questo pensa Marcella, 34 anni,
che puntualmente non raccoglie mai i frutti dell'amore ed sempre delusa,
frustrata.
"Io sto amando qualcosa che sta creando la mia anima" queste sono le
parole da dirsi - e nient'altro. Come ama l'altro, a me non deve interessare.
51
Friedrich Nietzsche, Al d l del bene e del male, Adelphi, Milano 2007, p. 163.
A ognuno di noi deve interessare lo stato erotico della propria anima, per
poi attivare la percezione e vedere se dopo l'amore mi accadono cose
magiche, inaspettate, se scopro capacit che avevo dimenticato, modi di
essere e sentimenti sconosciuti, interessi che non ritenevo di avere.
Niente come l'anima erotica libera i talenti! Non ci deve importare chi
l'altro, cosa fa, dove va, a chi eventualmente legato. Il sesso che lega me e
lei tutto l'evento: sta preparando l'essere nuovo che nascer da me.
Quando siamo innamorati stiamo facendo, senza saperlo, un bambino. Non
un bambino della carne, ma un figlio dell'anima.
Gli alchimisti ritenevano che per realizzare la propria natura, il proprio
frutto ci volesse molto fuoco. Ma il fuoco dei fuochi quello dell'anima
erotica, accesa dal desiderio e dal piacere dell'attrazione. "Di tutte le cose
che fanno prosperare l'uomo" scrive un anonimo saggio cinese "nessuna pu
essere paragonata al rapporto sessuale ... Coloro che ne comprendono
l'importanza possono alimentare la propria natura ... Coloro che non ne
colgono il significato danneggiano se stessi."52 Bisogna sapere che ci
innamoriamo per un compito che spetta solo a ciascuno di noi e quindi
solitudine e silenzio sono i compagni di viaggio di chi ama per davvero.
Ogni incontro d'amore sta "inseminando" l'anima e avviene per questo,
solo per questo. Non per stare su un palcoscenico e nemmeno per dare
giudizi e valutazioni.
Sentite cosa dice Giovanna, che mi scrive alla community di "Riza":
Da lui ho accettato tutto, era un'intesa perfetta sessualmente e intensa.
Nelle parole che diceva, esaltava il nostro amore come l'unica strada che gli
consentiva di affrontare la vita. S, la vita... Quando ci siamo innamorati
aveva appena avuto un figlio per sbaglio con una donna che lo aveva
incastrato. Almeno cos diceva ma dopo due anni se l' sposata, ci ha fatto
un altro figlio, ma tutto questo non riguardava noi. Io ero la sua aria e senza
di me non respirava e solo con me accanto sopportava una vita infelice. Gli
ho sempre creduto, ma poi ho sentito casualmente una sua telefonata alla
moglie e ho capito che io non sono nulla. Alla soglia dei cinquant'anni mi
trovo sola, depressa, ferita. Ce la far a superare questo vuoto incolmabile?
Giovanna aveva incontrato un uomo con cui si era formata "un'intesa
perfetta sessualmente e intensa". Si potrebbe dire che le sue radici, per
continuare l'esempio della pianta, avevano realizzato l'Incontro, avevano
52
Robert Hans van Gulik, La vita sessuale dell'antica Cina, Adelphi, Milano 1987,
pp. 161-162.
Quel "vuoto incolmabile" che ora arriva serve a ricordare a Giovanna che
non possiamo amare e ragionare contemporaneamente. Ci ammonisce
Krishnamurti:
L'amore non della mente, non della rete dei pensieri, non pu essere
cercato, coltivato, nutrito; l quando la mente silenziosa e il cuore
vuoto dalle creazioni della mente.53
Basta parole come "adesso ho cinquant'anni". L'Immagine Guida vive nel
Senza Tempo e non misura l'eros in base alle lancette dell'orologio. Non
siamo mai vicini all'essenza come quando siamo calati nello stato erotico.
L'energia dell'essenza, dell'Immagine Guida si accende solo quando siamo
eccitati. E solo nell'orgasmo il pensiero muore. Orgasmo e pensiero sono
due mondi incommensurabili, incompatibili, come quelli dell'infinito e del
finito.
Ogni volta che siamo immersi nel piacere, stiamo entrando in un altro
campo energetico, in altre leggi della natura.
Mentre si ama pensare peccato!
L'anima erotica ha poteri che l'anima razionale non pu neppure
immaginare... Ecco perch il vero peccato non la lussuria, non perdere la
testa o impazzire d'amore. No, il peccato pensare mentre si ama, mentre si
gode. Ragionare durante l'amore, paragonare un istante o una persona a
quelli che li hanno preceduti... il peccato accostarsi all'infinito con le
regole del limitato, con le sirene del piccolo Io, che vuole produrre piacere
secondo i suoi standard, i suoi modelli. La pornografia pensare mentre si
ama, il divino e il sacro sono l'orgasmo libero da ogni vincolo
spaziotemporale. Allora l'eros si fa cosmo, ha il sapore dell'eterno, e nella
donna o nell'uomo che stringiamo si affaccia l'immagine di un nume. In
amore, scriveva il filosofo e psichiatra tedesco Karl Theodor Jaspers, "la
singola persona finita diventa l'uno e l'assoluto".54 Nessuno fa l'amore con
quella donna o con quell'uomo, ma con la dea o il dio che essi incarnano.
L'amore solo cosmico: a che serve perdersi in ragionamenti del tipo "mi
ama, non mi ama, mi lascer, durer, mi capisce?".
Ogni volta che il fuoco dell'eros si accende, non siamo pi i protagonisti,
occorre saperlo. Mi viene da sorridere quando qualcuno mi dice: "Sono
preoccupato per il lavoro o per dei problemi che non si risolvono e cos non
53
faccio pi l'amore". Nessuno pensa che fare l'amore crea quello stato
dell'anima che fa fiorire quelle risorse che sono capaci, da sole, di rimettere
le cose a posto, di risolvere i problemi. Il pensiero complica i problemi,
l'eros li risolve spontaneamente. A patto di non riempirlo di pensieri inutili.
lui, di per s, il balsamo.
Il farmaco, l'elisir che mette a disposizione l'energia per realizzare il
compito che ognuno di noi ha nella vita: essere se stesso. Essere se stessi
significa essere portati dall'essenza, dall'Immagine Guida. Essere se stessi
non assomigliare a un modello, non pensare che i cinquant'anni di
Giovanna siano l'ultima tappa, la meta in cui stabilizzare una relazione.
L'eros non ci ferisce, non ci fa sentire n depressi, n sconfitti: l'infelicit
arriva dal fatto che non accettiamo le cose come sono, gli amori cos come
ci arrivano. Sentite cosa dice Epitteto: "Tu non devi cercare che le cose
vadano a modo tuo, ma volere che esse vadano proprio cos come stanno
andando; allora tutto andr bene".55
L'evento per Giovanna erano gli incontri magici con lui: nessuno le ha
chiesto di credergli, di fidarsi, di preparare una relazione stabile. Ora, quello
che lei chiama il vuoto incolmabile in realt uno spaesamento del suo Io,
dei suoi progetti, del credere che l'altro debba diventare un compagno. Il
vuoto, che un latte, un nutrimento dell'anima, compare sempre quando
siamo innamorati. Perch? Semplicemente perch il vuoto ci avvisa che
siamo soli, che siamo di fronte all'essenza, quando viene a trovarci la magia
erotica. Dobbiamo essere vuoti per farle spazio. Perch per Giovanna il
vuoto doloroso? Perch aspettative, credenze, progetti, insomma quelle
che sono le droghe del nostro Io, l'hanno portata lontano dalla sua Immagine
Guida, che voleva quegli incontri cos com'erano, voleva quell'uomo, non
per sposarlo, non per credergli, non per idealizzarlo, ma per entrare nel
Senza Tempo. Poich Eros vive solo nel Senza Tempo, un vero amore, un
grande amore ha bisogno di vuoto.
Per questo Eros non voleva essere visto da Psiche: non poteva, il dio
supremo della vita, essere annichilito dai luoghi comuni. Il buio il suo e il
nostro compagno di viaggio, quando la vita ci regala un incontro denso di
erotismo. Vorrei dire a Giovanna che il "vuoto incolmabile", come lei lo
chiama, un farmaco che rigenera, che ci ricorda che possiamo andare
incontro all'amore, solo se siamo veramente senza Io.
Guardati allo specchio, vedrai un volto senza tempo
55
Giovanna, come Psiche, non si fidata della sua Immagine Guida, che
la vera voce dell'essenza e che ci procura, come una provvidenza, l'amore
che ci spetta. Noi riteniamo secondarie le notti d'amore, che sono tutto
l'evento, rispetto al progetto che abbiamo in mente, che nel caso di
Giovanna era l'unione stabile. In realt quelle notti erotiche stavano
preparando lo sviluppo della sua essenza. Giovanna aveva quello che
serviva alla sua evoluzione, che evidentemente non aveva bisogno di uno
spazio matrimoniale. E poi?
Dopo l'amore dobbiamo imparare a guardare e riguardare il nostro viso:
nella nostra faccia dipinta l'immagine antica, perenne di ci che siamo. S,
lo specchio ci chiama... Il momento migliore in cui guardarsi allo specchio
al risveglio, dopo una notte d'amore appassionata. Le donne sono maestre in
questo: adorano guardare il proprio volto dopo l'amore, al mattino, per
contemplare una bellezza ritrovata, un'immagine antica, familiare, perenne.
Lo fanno con lo specchio e ancor di pi rimirandosi negli occhi degli
uomini che le guardano. Ah, quanto sono attraenti le donne innamorate, pi
che mai dopo l'amore! naturale, sono esaltate dalla potenza, accresciuta
dall'eros, dell'Immagine Guida.
Ma che cosa dobbiamo cercare nello specchio? I lineamenti del viso, le
rughe che si spianano? No, qualcosa di molto pi profondo, qualcosa che ha
a che fare con le nostre caratteristiche, qualcosa di antico, di perenne, di
primordiale. Qualcosa di sfumato... Hillman conosce il problema come
nessuno e ne parla in modo magistrale: Che cosa lasciano fuori gli specchi?
Perch l'immagine riflessa non pu mai esser esattamente quella giusta? Lo
spiega Yeats:
Specchio dopo specchio
non per vanit
cerco la faccia che avevo
prima che fosse creato il mondo.
L'immagine primordiale che abbraccia per intero il tuo carattere rimane
incompleta perch stai ancora vivendo e quell'immagine si sta ancora
formando. Il carattere nel suo complesso non apparir mai. L'unica
immagine vera quella che compare momentaneamente. Per questo
guardiamo e riguardiamo specchio dopo specchio.56
56
James Hillman, La forza del carattere, Adelphi, Milano 2000, pp. 209-210.
nostro carattere, dei nostri talenti, del nostro divenire. in lei, come nel
nostro viso segnato il nostro carattere, che si scrive il nostro destino, cio
la possibilit di trasformare la nostra pianta in fiore e in frutto. L'eros la
accende, la fa fermentare, come avrebbero detto gli alchimisti, la fa
diventare la nostra dea della provvidenza, il nostro nume tutelare.
Le delusioni sono figlie delle illusioni
I commenti di Giovanna sono parole che abbiamo gi sentito, che ognuno
di noi ripete a se stesso, tutte le volte che si sentito deluso dall'amore. Ma
noi veniamo delusi perch ci siamo illusi: illusione e delusione sono quanto
mai distanti dai codici dell'amore. Quel vuoto che Giovanna prova
salutare, perch la sua Immagine Guida si libera cos dalle cose che
avrebbero detto e pensato tutti gli altri, dal modo di progettare le relazioni
secondo standard tutti uguali. Quando un paziente viene da me, mi faccio
sempre questa domanda: che cosa ha dimenticato di s?
Perch chi rimuove la propria essenza, chi parla come tutti gli altri, ha
perduto la sua unicit e puntualmente sta male. Giovanna soffre perch ha
inseguito un progetto, si fatta un'idea di un rapporto dimenticando
quell'attrazione che serviva allo sviluppo di quell'immagine perenne, senza
la quale siamo solo simulacri, mere parvenze di vita. Quell'amore era
venuto per il suo sviluppo evolutivo e quelle notti, quell'attrazione, lo
preparavano. Questo non dobbiamo mai dimenticarlo.
Ci che ci accade nelle cose dell'amore viene dalle radici che vogliono gli
amori cos come sono, perch ce li godiamo cos come sono. Se si rinuncia
alle proprie aspettative, l'Immagine Guida far la sua parte. Quando ci
innamoriamo dobbiamo sapere che vuoto, depressione, paura e solitudine
verranno spesso a trovarci. Niente timori: si sta preparando il parto
dell'anima. Niente pensieri, niente ragionamenti, nessuna intenzione: l'Io
non pu prendere parte allo sviluppo del nostro essere cosmico. Questo
spetta all'Immagine Guida.
Tornando alla pianta, che abbiamo citato all'inizio del capitolo, l'eros
vissuto e basta, senza commenti, prepara la rinascita del nostro essere e la
realizzazione del nostro frutto: la nostra unicit. Questo ritengo sia il vero
compito che abbiamo nella vita e che ciascuno di noi deve realizzare.
L'amore rinnova e sviluppa come nessun'altra cosa l'essere che siamo, la
pianta che siamo. Anche Russell ama la similitudine uomo- pianta e
conosce la potenza dell'eros, come sostanza creativa e rigenerante: "L'amore
un'esperienza attraverso la quale tutto il nostro essere viene rinnovato e
rinfrescato, come accade alle piante quando la pioggia le bagna dopo la
58
59
Non c' un farmaco potente come quello che si sprigiona dentro di noi
quando ci innamoriamo. E allora perch invece di goderci la felicit e la
gioia di vivere vengono a trovarci i disagi?
La lettera che vi riporto emblematica: testimonia come affrontare
l'amore in modo sbagliato possa causare un mare di dubbi, pregiudizi e
pensieri dannosi per l'anima. Magari in "quei" momenti tocchiamo il cielo
con un dito - ci dice Daniela nella sua lettera - ma poi giocoforza arriva
l'inferno. Ma proprio cos? Ecco come questa lettrice giustifica il suo
punto di vista:
Si fa presto a dire "non pensarci". O meglio, quando sono con "lui" non
penso e sto bene ma... quando non ci sto, ossia la maggior parte del tempo
visto che, come da copione, "tengo famiglia", allora sono guai. La verit
che mi sono imprevedibilmente, irrazionalmente innamorata di un ragazzo
di 27 anni (14 meno di me) che mi ha notata tra centinaia di persone, mi ha
scelta, mi ha alla fine conquistata. lo, all'inizio mossa solo dalla curiosit, io
donna matura e posata, razionale, io attratta sempre e solo da quelli pi
grandi di me, io che per da tempo avevo dentro la voglia di sognare... Ed
tutto vero, l'energia che ne scaturita, la gioia di vivere, il ringiovanimento
che gli altri vedono in me senza sapere perch... Per, c' il rovescio della
medaglia: l'ansia irrazionale che mi assale quando non lo sento per un po' (e
"un po'" significa un giorno), la paura di farmi male, il bisogno di continue
rassicurazioni, le mie "masturbazioni mentali"... Come non pensare che
una follia destinata a finire e soprattutto, mi dico, se non c' futuro almeno il
presente deve essere bellissimo, ma poi sono pi i giorni in cui sto male. E
lo so che faccio tutto da sola perch lui si dice "completamente perso per
me" e gli sembra che sia tutto normale: la differenza d'et, la differenza
sociale (io un architetto benestante, lui laureato ma precario), i mondi
diversi che viviamo e frequentiamo. Cosa devo fare?
Dove sbaglia Daniela, come pu modificare il proprio comportamento e
tornare a rivivere?
Per prima cosa la nostra lettrice ci chiede e si chiede: "Perch quando "lu
non c', io sto male?". Tutti possiamo constatare che, ogni volta che ci
troviamo vicini alla persona che amiamo, siamo pervasi da un desiderio che
prevale su tutto. E stiamo bene... Lo scriveva anche Piatone che "l'Amore
sue idee, della sua storia... Quando ti innamori, devi dimenticare la parola
"io". Stai male proprio perch vuoi portare "quella donna" o "quell'uomo"
che credi di essere dentro l'amore che imprevedibile, inaspettato: e cos lo
rovini. Si sta innamorando qualcuno che non conosci, e l'amore vuole
fartelo conoscere. Se in amore rimugini, nasceranno scrupoli e congetture
irreali. Se ti abbandoni, ne guadagna la salute.
Uno studio dell'Universit dell'Ohio, nel 2004, ha scoperto che la
produzione di ossitocina durante l'orgasmo cinque volte superiore al
normale. Questo ormone in grado di tenere sotto controllo il cuore e la
pressione e di alzare le difese immunitarie. Inoltre la grande produzione di
endorfine e corticosteroidi ha un effetto calmante e aumenta del 70 per
cento la capacit di sopportare i dolori, in particolare quelli da cefalea.
Dal piacere sessuale cascate di benessere
Lo stato di innamoramento produce dunque effetti positivi a 360 sul
corpo e sulla psiche. Ci si innamora affinch l'anima "secerna" la gioia di
vivere, la sostanza terapeutica che il cervello mette in circolo e che in
assoluto pi potente di qualsiasi farmaco.
Molte ricerche ormai lo confermano. Uno studio condotto nel 2006,
presso l'Universit di Pavia, da un'quipe di ricercatori guidati dallo
psichiatra Pierluigi Politi, ha rilevato un dato sorprendente. Monitorando un
gruppo di volontari innamorati, si scoperto che nel sangue delle persone
accese dalla passione amorosa la quantit di proteina NGF (fattore di
crescita dei neuroni) quasi doppia rispetto a quella presente nei gruppi di
controllo. Ci significa che l'innamoramento e l'attrazione sessuale non solo
producono nel nostro organismo una cascata di ormoni (endorfine,
dopamina, os-sitocina, luliberina) responsabili del benessere, ma aumentano
la rigenerazione delle cellule nervose, garantendone lo sviluppo e la
sopravvivenza. Diverse ricerche confermano questa capacit anche in altri
campi: secondo le analisi di Maynard Smith l'amore serve a riparare il
DNA, che a ogni atto sessuale s riprogramma e si risana. Tanto che
l'ossitocina e l'ormone dhea, sostanze rilasciate dalle donne durante
l'orgasmo, sembrano in grado di impedire alle cellule cancerose del seno di
svilupparsi in tumore.
dunque accertato da vari studi che l'innamoramento e il piacere sessuale
non servono solo alla riproduzione. Anzi, secondo la biologa americana
Elisabeth Lloyd da questo punto di vista potremmo farne addirittura a meno.
A cosa serve dunque la passione amorosa? Secondo Humberto Maturana e
Francisco Varela, bioevoluzionisti, l'esistenza del piacere sessuale alla
23.
Jiri Georg Langer, Eros nella Gabbala, La Parola, Roma 2007, p. 169.
Marsilio Ficino, Sopra lo amore ovvero Convito di Piatone, SE, Milano 2003, p.
66
Conclusioni
70