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REGIONE LAZIO
A.I.FI.
Corso di
MASSAGGIO
CONNETTIVALE
MARIA GIULIANA BRUTTI
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localizzate
nell'area
premotoria
frontale,
nel
talamo,
nell'ipotalamo,
nell'ippocampo,nel cervelletto nel tronco encefalico e nel midollo spinale; questi livelli
superiori ed inferiori sono fra loro correlati da vie ascendenti e discendenti.
Le componenti periferiche del sistema nervoso autonomo comprendono le due catene dei
gangli del simpatico o tronchi del simpatico paravertebrale che si estendono dalla base del
cranio al sacro-coccige; i gangli della regione cefalica, quali il ciliare, lo pterigo-palatino,
l'otico, il sottomandibolare e il carotico. I plessi e i gangli prevertebrali, quali i cardiaci, il
celiaco, il mesenterico, l'intermesenterico e l'ipogastrico; i plessi localizzati al di sopra o
all'interno delle pareti dei visceri e vasi; i gangli annessi alle ghiandole (epatici e surrenali).
I gruppi cranici e sacrali sono definiti come PARASIMPATICI e i pi numerosi gruppi
toraco-lombari come SIMPATICI.
Sebbene le fibre (assoni) simpatiche e parasimpatiche trasmettano impulsi che inducono
effetti differenti i loro neuroni sono morfologicamente simili.
Le fibre pregangliari sono poste prima dei gangli e sono MIELINICHE; le fibre postgangliari
sono poste dopo il ganglio sono AMIELICHE ed hanno un colore rosa-grigiastro.
Le fibre pregangliari parasimpatiche della porzione cranica contraggono sinapsi nei gangli
ciliari, pterigo-palatino,otico, sottomandibolare, cardiaci e celiaci, nonch in gangli pi
piccoli posti nella parete della trachea, dei bronchi e del canale gastro-intestinale.
Le corrispondenti fibre sacrali formano sinapsi nei plessi ipogastrici inferiori (pelvici), in
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microscopici gangli dei plessi enterici della parte distale del colon e dell'intestino retto o
delle pareti della vescica e degli altri visceri pelvici.
La maggior parte delle fibre simpatiche toraco-lombari terminano contraendo sinapsi nei
gangli dei tronchi del simpatico, mentre altre fibre li oltrepassano per portarsi a formare
sinapsi in gangli come i celiaci mesenterici e i renali.
I gangli di sinapsi parasimpatici sono localizzati in prossimit delle strutture che innervano
o addirittura all'interno delle pareti o del parenchima dei visceri, in modo che le fibre
postgangliari parasimpatiche risultano essere relativamente corte.
I gangli di sinapsi simpatici generalmente sono pi lontani dagli organi innervati e di
conseguenza
le
fibre
post-gangliari
simpatiche
sono
spesso
pi
lunghe
delle
parasimpatiche.
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Dilatazione
Rilassamento
Costrizione
Contrazione
STOMACO
INTESTINO
Inibizione peristalsi
Inibizione peristalsi
Eccitamento peristalsi
Eccitamento peristalsi
VESCICA
Ritenzione urine
(inibizione del detrusore)
Vasocostrizione
Emissione urine
(contraz. del detrusore)
Vasodilataz. (erezione)
Dilatazione
Restringimento
Salivazione scarsa
Salivazione
e densa
e fluida
Sudoraz. abbondante
e fluida
Enoftalmo
GENITALI
PUPILLE
E RIMA DELLE PALPEBRE
GHIANDOLE SALIVARI
abbondante
GHIAND. SUDORIPARE
MUSC. DI MULLER
La
stimolazione
generale
del
Parasimpatico
promuove
le
funzioni
vegetative
dellorganismo.
Stimolazione del Parasimpatico e inibizione del Simpatico producono, in complesso, gli
stessi effetti.
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La stimolazione generale del Simpatico porta ad una mobilitazione delle risorse corporee
oonde porre lorganismo in condizione di affrontare stati di emergenza. Stimolazione del
Simpatico e inibizione del Parasimpatico producono, in complesso, gli stessi effetti.
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LArco Riflesso Autonomo differisce dallArco Riflesso Somatico soprattutto per il fatto di
avere 2 Neuroni efferenti. La trasmissione dellimpulso della branca Afferente a quella
Efferente comporta, probabilmente, lintervento di uno o pi Neuroni connettori.
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Si pensa che esistano anche altre sostanze che. secrete da neuroni. possano agire come
MEDIATORI SINAPTICI destinati a regolare certi aspetti dellattivit cerebrale. Tra queste
figurano la SEROTONINA ed altre AMINE SIMPATICOMIMETICHE.
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Massaggio Connettivale
Il massaggio connettivale consta in due manovre principali:
Manovra di aggancia mento
Manovra di stiramento (manovre lunghe e semi lunghe).
Qualsiasi di queste due manovre deve sempre dare al paziente la sensazione di taglio.
Se questo non avviene vuoi dire che:
si "fuori" dermatomero;
non si agganciata bene la fascia;
Nel caso non si avesse la "giusta risposta", interrompere il trattamento e iniziare di nuovo
dalla prima manovra. Continuare il lavoro non seguendo il decorso del dermatoma
controindicato, in quanto si possono provocare al paziente reazioni spiacevoli (vertigini,
senso di nausea, etc.). E consigliabile eseguire il Massaggio Connettivale in un ambiente
idoneo (tranquillo e senza interruzioni, in modo da poter dosare le manovre).
Valutazione
Paziente seduto con i piedi in appoggio, schiena dritta e ben illuminata. Si vanno a
valutare tutte le zone della schiena come da schmi allegati,
si valutano palpando la schiena le eventuali differenze termiche del tessuto, le zone
ri~onfie e le zone retratte. Le prime indicano una patologia recente o tuttora in corso; le
seconde una patologia passata ma che non detto si sia risolta. Ci sono poi le zone mute,
che fanno sospettare una patologia di cui per il paziente afferma di non aver mai sofferto
(potrebbe essere un retaggio genetico di patologie di cui hanno sofferto i familiari). Si
deve parlare molto con il paziente e chiedere il maggior numero di informazioni per evitare
reazioni spiacevoli. Le zone mute devono essere tenute in considerazione in quanto
debbono far sorgere dei dubbi che, per quanto possibile, andrebbero risolti.
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Indicazioni
Arteriopatie di qualsiasi natura (morbo di Burger 1 0_2 o stadio);
Morbo di Reynauld;
Osteoporosi da non uso e da menopausa;
Dismenorrea funzionale (escludere neoformazioni);
Disturbi da stress;
Emicrania vasomotoria;
Asma branchia le;
Ipertensione;
Problemi minzionali quando dobbiamo aiutare la minzione (ritenzione urinaria) o la
chiusura degli sfinteri in caso di piccole perdite;
Lombalgie;
Zone gonfie delle mestruazioni e della testa;
Algoneurodistrafie ( ... ma non tratto gli arti!).
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Contraindicazioni
Tumori e/o metastasi;
Litiasi renale e biliare;
Primi 4 mesi di gravidanza;
2 o e 3 o giorno di mestruazioni;
Malattie acute in atto (attenzione alle zone rigonfie);
... attenzione agli ipocondriaci;
Tutte le patologie infiammatorie;
Ipotesi patologiche;
Distrofie cutanee;
Diatesi emorragiche;
Arteriopatia diabetica e altre patologie dismetaboliche che danno problemi di trafismo
cutaneo;
Morbo di Burger 30-4 o stadio (presenza di escare alle dita, segno che comincia la
cancrena e potrebbero partire degli emboli);
Zona del cuore gonfia;
Zona dell'intestino gonfia;
Zona del fegato gonfia;
Epilessia;
Ipotensione (non fisiologica);
Nefrosi;
Epatosi.
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Metodo LEUBE
Piccola costruzione
Riassumendo:
1.Agganciamento sulla piega anale verso l'alto (si fa una sola volta);
2.bordo del sacro + agganciamenti ala iliaca;
3.riempimento del sacro
4.punti di reazione iliaco e ischiatico
5.chiusura del sacro (per trovare il punto d'inizio mettere le mani sopra le creste iliache e
lasciar cadere i pollici).
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Metodo LEUBE
bisettimanale.
Dall'ottava
all'undicesima
settimana
una
volta
sola;
dall'undicesima fino ai 4 mesi e mezzo una volta ogni 8-10 giorni. Il Paziente non va mai
lasciato di colpo ma seguito costantemente, anche quando sta molto bene, fare almeno
una seduta al mese!
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Metodo LEUBE
Si parte a met del ciclo mestruale ( ... e si interrompe ad ogni inizio), con bordo sacro e
chiusura del sacro fatta due volte, per tre volte a settimana (mai tutti i giorni). Alla
seconda settimana comincio a riempire il sacro con qualche manovra sparsa, chiudo e
ripeto la chiusura 3 o 4 volte a seconda del soggetto. Alla 5 - 6 o seduta (terza
settimana), riempimento completo del sacro e relative chiusure con due sedute settimanali
per circa un mese; infine, per un altro periodo, da valutare, una volta ogni 8-10 giorni.
Dopo tre mesi circa si pu procedere con una seduta settimanale.
Piaghe da decubito
Il M. C. pu aiutare facendo piccoli agganciamenti intorno alla piaga
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Metodo LEUBE
Grande costruzione
1. bordo sacro;
2. chiusura sacro;
3. agganciamenti sui bordi esterni del grande dorsale fino all'angolo inferiore della scapola
sia a dx che a sn;
4. agganciamenti verso l'alto ai lati della colonna sia a dx che a sn;
manovre semilunghe alternando dx e sn come segue:
5. semilunghe esterne dx (met emitorace esterno);
6. semilunghe esterne sn (met emitorace esterno);
7. semilunghe interne dx (da met emitorace alla colonna);
8. semilunghe interne sn (da met emitorace alla colonna);
9. chiusura dell'albero partendo da T10 fino ad andare leggermente davanti passando
sotto l'arcata costale;
10. chiusura sacro;
11. bordo sacro;
12. chiusura sacro.
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Metodo LEUBE
Emicranie vasomotorie
(zona della testa gonfia)
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Metodo LEUBE
Se nella costruzione di base incontro la zona venosa, intestinale o del cuore gonfie, non si
fa M.C. Se trovo altre zone rigonfie, le salto.
La zona della testa e delle mestruazioni, invece, si trattano sempre (seguendo le
indicazioni).
1. bordo sacro (poche manovre);
2. chiusura sacro;
3. agg. gran dorsale dx;
4. agg. gran dorsale sn;
5. agg. paravertebrali dx;
6. agg. paravertebrali sn;
7. manovre semilunghe bilaterali a partire dalla fine dell'agganciamento con il gran
dorsale, fino all'angolo inferiore della scapola;
8. manovre semilunghe bilaterali a partire dalla fine degli aggancia menti appena fatti,
per arrivare ai paravertebrali, fino all'angolo inferiore della scapola;
9. punto di reazione del telefono, bilaterali (manovra a semiluna sotto l'angolo inferiore
della scapola che deve dare la sensazione di taglio sia in andata che al ritorno);
10. chiusura albero;
11. chiusura sacro;
12. bordo sacro;
13. chiusura sacro.
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Metodo LEUBE
Trattamento testa e
preparazione arti superiori
1. bordo sacro;
2. chiusura sacro;
3. agg. gran dorsale dx e sn;
4. agg. paravertebrali dx e sn;
5. piramidi (rafforzamento) dx e sn: agganciamenti verso l'alto a partire dalla s.i.a.s. fino
a met dell'ala iliaca, passando sopra l'ala, continuando a salire verso l'alto diminuendo
man mano il numero degli agganciamenti fino a livello dell'angolo inferiore della
scapola (vedi fig.);
6. riempimento della prima zona testa;
7. punti di reazione del telefono;
8. agganciamenti (dx e sn) verso il bordo interno della scapola;
9. agganciamenti (dx e sn) verso l'alto sul bordo superiore della scapola (da non
confondere con la spina);
10. costruzione del sole intorno alla C6 C7 (senza andare sulle sporgenze ossee), con
piccoli agganciamenti intorno e verso la vertebra, poi chiusura intorno alla stessa,
divisa in 4 a causa delle sporgenze;
raggi lunghi bilaterali:
11. verso la linea nuca le;
12. verso la mastoide;
13. verso le fibre superiori del trapezio;
14. verso l'angolo supero-interno della scapola;
15. verso i paravertebrali;
16. punto di reazione bilaterale della spalla: nella fossa dove c' l'incontro acromion clavicola;
17. linea nucale: agganciamenti dell'occipite verso l'alto, bilaterali, dalla depressione dei
fori occipitali fino alla mastoide;
18. chiusura dell'albero;
19. chiusura sacro;
20. bordo sacro;
21. chiusura sacro.
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Metodo LEUBE
Arti superiori
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Metodo LEUBE
Arti inferiori
(paziente supino)
1. Fascia esterna: si inizia dai bordi del T.F.L., procedendo da met muscolo verso "alto e
da met muscolo verso il ginocchio e successive chiusure (fig. 1);
2. si passa poi alla parte interna della coscia. Anche qui stesso procedimento ma
stimoliamo anche il punto di reazione nel canale di Hunter (fig. 2) (stare lontani dalla
zona inguinale!);
N.H. In caso di algoneurodistrofie, non si trattano gli arti inferiori, perch rischiamo di
provocare escare essendo il tessuto denutrito
3. Il ginocchio si tratta con aggancia menti che convergono verso l'articolazione sia
anteriormente che posteriormente; si fanno poi 4 chiusure intorno all'articolazione sia
anteriormente che posteriormente prestando attenzione alle sporgenze ossee e ai
canali linfatico-venosi nella parte posteriore del ginocchio (figg. 3-4);
4. Il polpaccio si tratta come la coscia seguendo per i profili dei gemelli e del tendine
achilleo fino alla zona retromalleolare + le due chiusure (fig. 5);
5. si stimola anche il punto di reazione posto all'incrocio dei gemelli.
Il piede viene trattato con la costruzione di piramidi retromalleolari sia laterali che
mediali, con agganciamenti che diminuiscono d numero man mano che ci si avvicina
al malleolo e poi ai bordi esterni ed interni del piede sempre con agganciamenti verso
l'alto (fig. 6);
6. Piramide esterna + bordo esterno;
7. Piramide interna + bordo interno;
8. Si prosegue con agganciamenti sulla parte dorsale dell'articolazione tibiotarsica,che
convergono sempre verso l'articolazione (tibia e mesopiede - fig. 7);
9. si passa poi ad agganciamenti sparsi, verso l'articolazione, sui metatarsi e sulle
metatarso-falangee;
10. si conclude con manovre sparse sulla parte piantare del piede (verso le dita) e con la
stimolazione di un punto di reazione situato nell'incontro tra le due eminenze (fig.8).
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Metodo DICKE
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Vi sono altre manovre bilaterali, sempre inerenti alla piccola costruzione, da usare quando
non si pu usare la costruzione completa per varie ragioni. E' meno invasiva ma d anche
meno risposte.
E' indicata per gli emiplegici o nella lombalgia dolorosa.
1. strie paravertebrali bilaterali;
2. erbetta;
3. strie lunghe sopra le ali iliache;
4. losanga sacrale;
5. manovra dalla fossetta verso l'esterno e verso l'alto;
6. manovra dal sacro verso l'esterno e verso il basso passando sotto l'ala iliaca;
7. manovra laterale alla piega anale verso l'esterno e verso l'alto seguendo il bordo gluteo
in basso;
8. piccole strie sui bordi laterali del sacro verso l'interno del sacro, oblique verso l'alto
(perch da l si agisce sulla massa comune);
9. chiusura a D12;
10. chiusura sacro.
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Metodo DICKE
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Arto inferiore
Metodo DICKE
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Grande costruzione
Metodo DICKE
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Metodo DICKE
Spalla e testa
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Metodo DICKE
Arto superiore
1. Stria lunga dalla mastoide alla clavicola dietro il bordo esterno dello scom;
2. strie lun_ghe verso i lati dello sterno, dal pilastro anteriore sotto la clavicola (no
sulle ghiandole mammarie);
3. stria dall'ascella a contornare l'articolazione della spalla fino alla clavicola e ritorno;
4. 3 strie sulla parte ventrale del braccio verso la mano;
5.piccoli stiramenti sopra l'articolazione del gomito verso l'articolazione stessa;
6. strie nella parte ventrale dell'avambraccio verso la mano;
7. piccoli stiramenti sulla parte ventrale del polso verso le dita;
8. piccoli stiramenti sul palmo della mano verso le dita.
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Lombalgie
Metodo DICKE
Cervicalgie
per togliere il dolore si possono fare: sole, strie sui trapezi, sugli
angolari della scapola, e romboidei;
DICKE lombalgie
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Metodo DICKE
Spalla
1. tre manovre sopra la scapola dal bordo mediale al trapezio, (se ci sono contratture si
possono fare delle strie perpendicolari alle fibre del trapezio sulla contrattura);
2. strie longitudinali sul sopraspinoso, sottospinoso, e piccolo rotondo;
3. stria sul trapezio fibre superiori;
4. tre manovre anteriori verso la spalla, controllando se ci sono contratture;
5. strie intorno alla capsula dalla clavicola al cavo ascellare;
6. aggancia mento del tendine del bicipite;
7. svirgolamenti sul tendine e sulla testa omerale;
8. pompage del pettorale;
9. strie lunghe sul braccio (asse longitudinale);
10. manovre trasverse profonde sul bicipite;
11. strie lunghe sui bordi esterni del deltoide;
12. frizioni tipo "telefono" sulle eventuali contratture e sull'inserzione distale del deltoide.
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DICKE spalla
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Metodo DICKE
Mano
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DICKE mano
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Metodo DICKE
Viso
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DICKE viso
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