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di Gloria Vinzio
Liceo Scientifico E.Berard (Aosta)
Anno scolastico 2006/2007
Classe 5^ c chimico-biologico
FUTURISMO
Nel clima culturale del primo Novecento, mentre la cultura ufficiale continuava a proporre
modelli ottocenteschi, irrompe il Futurismo che, con la sua carica vitale e dissacratoria, si
propone di sconvolgere tutti i modelli definiti "passatisti" e di "modernizzare" arte, cultura,
vita, secondo un progetto globale, provocatorio e dissacratore, per imporlo alla societ nel
tentativo di svegliare l'apatia politica e culturale del paese.
Il Futurismo si sviluppa in un intervallo che va dagli inizi del 1900 al 1945 vale a dire
fino alla morte del suo fondatore Filippo Tommaso Martinetti.
Formazione e diffusione
Il primo periodo che va dal 1909 al 1912, un futurismo in fase di sviluppo dove si sente
ancora una certa influenza del decadentismo simbolista. Evolvendosi, questo nuovo movimento
si espande e tramite la pittura, la scultura, la musica, il teatro, l'architettura, le riviste e i
manifesti, coinvolge varie discipline secondo il criterio fondamentale dei futuristi:
linterartisticit.
Nel 1909 Marinetti scelse un prestigioso giornale parigino, Le Figaro, per lanciare il
Manifesto del Futurismo, che costituisce latto ufficiale della fondazione del gruppo. Il
manifesto ha un significato soprattutto ideologico, giacch enuncia i principi fondamentali della
rivoluzione futurista. La strategia del discorso oppone i futuristi a tutta quanta la mentalit del
passato, con i suoi valori morali, politici i artistico-culturali: Noi vogliamo distruggere i musei,
le biblioteche, le accademie d'ogni specie, e combattere contro il moralismo, il femminismo e
contro ogni vilt opportunistica o utilitaria . Il loro irrigidirsi coincide con la morte, la vita, al
contrario, da cercare invece nel movimento, in unazione sempre pi energica, frenetica e
spavalda. Martinetti dice la letteratura esalt fino ad oggi l'immobilit pensosa, l'estasi e il
sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l'insonnia febbrile, il passo di corsa, il
salto mortale, lo schiaffo ed il pugno e in questa progressione si pu notare il passaggio dal
piano spirituale-intelletuale a quello ginnico-sportivo, fino allaggressivit e la violenza, Non
v' pi bellezza, se non nella lotta .
Sul piano artistico, inoltre, il programma si basa su un netto rovesciamento dei canoni
tradizionali: allammirazione delle opere antiche sostituita una nuova bellezza, Noi
affermiamo che la magnificenza del mondo si arricchita di una bellezza nuova: la bellezza
della velocit[]un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, pi bello della
Vittoria di Samotracia . Celebrando la bellezza della macchina, e cantando il vibrante
fervore notturno degli arsenali e dei cantieri incendiati da violente lune elettriche; le stazioni
ingorde [], le officine appese alle nuvole pei contorti fili dei loro fumi; i ponti simili a ginnasti
giganti che scavalcano i fiumi [], i piroscafi avventurosi che fiutano l'orizzonte, le locomotive
dall'ampio petto [], e il volo scivolante degli aeroplani, la cui elica garrisce al vento come una
bandiera e sembra applaudire come una folla entusiasta i futuristi si propongono di
interpretare i segni della modernit tra cui compaiono le grandi folle agitate dal lavoro, dal
piacere o dalla sommossa [], le maree multicolori o polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali
moderne . Accanto a ci il capofila del movimento autodefinisce s stesso e i suoi discepoli
come allegri incendiari dalle dita carbonizzate e subito procede con un incitamento pieno
desaltazione e onnipotenza, Suvvia! date fuoco agli scaffali delle biblioteche!... Sviate il
corso dei canali, per inondare i musei!... Oh, la gioia di veder galleggiare alla deriva, lacere e
stinte su quelle acque, le vecchie tele gloriose!... Impugnate i picconi, le scuri, i martelli e
demolite senza piet le citt venerate! . Lo stesso linguaggio del manifesto tende a risolversi
nellazione, attraverso la concitazione espressiva, luso di uno stile perentorio e nettamente
scandito e di una sintassi fatta dimperativi e futuri.
ogni 5 secondi
cannoni da
assedio sventrare
500
echi
per
sparpagliarlo
azzannarlo
allinfinito
scoppi
rapido
violenza
basso
tissimi
grave
tagli
pugni
ferocia
scandere
acuti
della
regolarita
gli
strani
battaglia
orecchie
narici
forza
che
batterie
questo
folli agita-
furia
affanno
occhi
aperti
gioia
tiro
vedere
udire
attenti
fiutare
tutto
tutto
a
taratatatata
perdifiato
sotto
frustate
salti
morsi
mitragliatrici
shiafffffi
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altezza
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battaglioni
[ LENTO
pluff
cavalli flic
nitriti
bizzzzarrie
buoi
carri
di
traak-traak
della
diguazzare
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strillare
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grida
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piatttti d'otttttone
cing
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[ PRESTO ]
ciaciaciaciaciaak
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intorno
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alto
attenzione
bello
Vampe
vampe
vampe
vampe
vampe
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vampe
ribalta
dei
forti
die-
vampe
vampe
tro quel
fumo
lefonicamente
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attori
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ruoli
Sciukri
con
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Pasci
forti
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echi
comunica
te-
turco
te-
all
in
all
suggeritori
scenari
applausi
sento
nitro
odore
pi
di
miei
odore
flauti
di
di
fumo
fieno
piedi
fango
gelati
sterco
odore
marcio
clarini
non
di
sal-
Timmmpani
dovunque
cinguettare beatitudine
verde mandre
foreste
basso
ombrie
alto
uccelli
cip-cip-cip
brezza
don-dan-don-din-b tam-tumb-
tumb tumb-tumb-tumb-tumb-tumbtumb
Orchestra
stonare
professori
tissimi
pazzi
d'orchestra
questi
suooooonare suooooonare
bastona-
Graaaaandi
precisare
rumori
pi
minutisssssssimi
di
nel
echi
piccoli
teatro
ampiezza
quadri
Tungia
300
sdraiati
2000
shrapnels
fazzoletti
tumb
con
tenebre
tuuumb
pieni
2000
strappare
Maritza
palchi
sbracciarsi
bianchissimi
rottami
chilometri
Monti
alture
Rdopi
logione
esplodere
d'oro
Tumb-
granate protese
schianti
capigliature
zang-tumb-zang-tuuum
orchesta
gonfiarsi
sotto
tenuta
lone
ritttttagliandoli
Fiumi
ritti
ba-
dei
una
nell'alto
sferico
dorato
rumori
nota
di
di
guerra
silenzio
cielo
sorvegliare
aeroatatico
Kadi-Keuy
paltiri
parco
Nel brano, gli effetti del bombardamento, sono resi soprattutto attraverso dei significanti
onomatopeici, che, evidenziati in neretto, si propongono di ricreare il suono dei rumori
assordanti e dei boati. Tra parentesi, in maiuscoletto, sono contenute delle specie di didascalie,
che forniscono delle indicazioni sulla velocit delle azioni e dei tempi di lettura. Analogamente
gli spazi bianchi tra le parole, corrispondono alle pause e ai silenzi. Il termine vampe,
inoltre, scritto in corsivo piccolo e dislocato su linee verticali diverse, allude verosimilmente alle
immagini dei bagliori e dei fuochi. Inoltre, le onomatopee in corpo tondo minore si riferiscono
ai suoni della natura, sommersi dal frastuono assordante. Infine, si possono notare luso del
verbo allinfinito, il cumulo degli avverbi di luogo che accentuano il senso del movimento
spaziale.
Oltre agli scritti teorici, il futurismo si impegn attivamente per dar luogo alla sua rivoluzione,
anche con scritti critici e provocatori. Lesempio pi significativo rappresentato dal manifesto
Contro Venezia Passatista risalente allaprile 1910 ed opera di Martinetti, Boccioni, Carr e
Russolo. Nellopera gli autori esprimono il loro disprezzo per una Venezia estenuata e sfatta
da volutt secolari, considerata cloaca massima del passatismo, mercato di antiquari
falsificatori e piaga magnifica del passato. In contrapposizione con ci, la volont di fondare
una nuova Venezia, industriale e militare, colmando i piccoli canali puzzolenti con le
maceria dei vecchi palazzi, crollati e lebbrosi, bruciando le gondole considerate poltrone a
dondolo per cretini affinch venga finalmente il regno della divina Luce Elettrica, e liberare
Venezia dal suo venale chiaro di luna da camera ammobiliata .
L8 luglio 1910, 800000 foglietti contenenti questo manifesto furono lanciati dai poeti e dai
pittori futuristi dallalto della Torre dellOrologio sulla folla che tornava dal Lido. Cos cominci la
battaglia che i futuristi sostengono da tre anni contro Venezia Passatista; battaglia orale che si
trasform in vera e propria rissa quando Martinetti pronunci il Discorso Contro I Veneziani
che suscit fischi, ai quali i futuristi risposero picchiando i passatisti. L invettiva molto simile
al manifesto in quanto compare nuovamente la volont di sostituire a una Venezia fradicia di
Romanticismo, definita come il pi grande bordello della storia, fatta ormai di camerieri
dalbergo, ciceroni, lenoni, antiquari, frodatori, fabbricanti di vecchi quadri, pittori plagiari e
copisti, una Venezia di mille lampade elettriche dalle mille punte di luce, una Venezia
porto mercantile in cui treni e tramvai lanciati per le grandi via costruite sui canali
finalmente colmati vi porteranno cataste di mercanzie, tra una folla sagace, ricca e
affaccendata dindustriali e di commercianti!...
Il Teatro futurista
A partire dal 1913 Marinetti teorizza il teatro futurista attraverso la stesura di 3 manifesti:
quello del Teatro di variet (1913), del Teatro sintetico futurista (1915) e del Teatro della
sorpresa (1921). Oltre a questi tre vengono pubblicati numerosi altri manifesti.
Il Teatro di Variet fu pubblicato dal Daily-Mail nel novembre 1913. Il manifesto si apre
con uninvettiva contro il teatro tradizionale: Abbiamo un profondo schifo del teatro
contemporaneo perch ondeggia stupidamente fra la ricostruzione storica e la riproduzione
fotografica della nostra vita quotidiana. Al contrario, afferma lautore Marinetti, il teatro
futurista deve essere Teatro di Variet, ovvero un teatro pratico, che esalta lazione e
leroismo e che si pone come obiettivo quello di distrarre e divertire il pubblico, con degli
effetti di comicit, di eccitazione erotica o di stupore immaginativo. Questo tipo di teatro,
inoltre, si avvale del cinematografo, in grado di realizzare spettacoli irrealizzabili quali
battaglie, tumulti, circuiti di automobili e daeroplani, transatlantici ecc. Marinetti, afferma poi,
come il Teatro di Variet sia lunico che utilizzi la collaborazione del pubblico, questo non vi
rimane statico come uno stupido voyeur, ma partecipa rumorosamente allazione. In linea con
gli ideali del movimento, esso non pu che essere un teatro "Dinamico", fatto di massima
velocit, che allamore romantico oppone un sentimento meccanicizzato. Infine, esso
distrugge tutte le nostre concezioni di prospettiva, di proporzione, di tempo e di spazio per
giungere allinverosimile e allassurdo.
Il secondo manifesto teatrale, usc tra il gennaio e il febbraio 1915 con il titolo Il Teatro
Futurista Sintetico. Alla stesura parteciparono Marinetti, Sentinelli e Carr. Lo scritto
caratterizzato da un acceso interventismo e dalla volont di spronare il popolo italiano alla
guerra; volont che pu essere soddisfatta anche tramite il teatro: Noi crediamo [] che non
si possa oggi influenzare guerrescamente lanima italiana se non mediante il teatro. Infatti, il
90% degli italiani va a teatro. E necessario per un teatro futurista in antitesi con il teatro
passatista, pacifista e neutralista. Il nuovo teatro, deve essere Sintetico, ovvero
brevissimo, in cui, gli atti potranno anche essere attimi, e cio durare pochi secondi per
giungere a un teatro assolutamente nuovo, in perfetta armonia colla velocissima e laconica
nostra sensibilit futurista. Oltre che Sintetico, questo teatro, deve essere Atecnico ovvero
senza regole tecniche. Gli autori del manifesto, infatti, affermano: stupido soddisfare le
primitivit della folle, stupido curarsi della verosimiglianza, stupido voler spiegare
tutto con una logica minuziosa tutto ci che si rappresenta. Dinamico, simultaneo, cio
nato dallimprovvisazione, dalla fulminea intuizione e non fatto a tavolino. Autonomo,
Alogico, Irreale, in cui la genialit dellartista [] deve solo preoccuparsi di creare delle
espressioni sintetiche di energia cerebrale le quali abbiano VALORE ASSOLUTO DI NOVITA.
Infine, il terzo manifesto usc nel ottobre 1911 e fu redatto da Martinetti e Cangiullo. Le prime
parole sono :Abbiamo glorificato e rinnovato il Teatro di Variet. Abbiamo nel Teatro Sintetico
distrutto le preoccupazioni di tecnica, verosimiglianza, logica continuata e preparazione
graduata.[]Oggi noi imponiamo al teatro un altro balzo in avanti. Questo balzo in avanti
costituito dal Teatro della Sorpresa che sottolinea appunto come la sorpresa sia lelemento
essenziale dellarte. Martinetti e il suo compagno, stilano poi i tre principi fondamentali del
suddetto teatro:
1.)colpire di sorpresa gioconda la sensibilit del pubblico, in pieno;
2.)suggerire una continuit di altre idee comicissime a guisa di acqua schizzata lontano, di
cerchi concentrici di acqua o di echi ripercossi;
3.)provocare nel pubblico parole e atti assolutamente impreveduti, perch ogni sorpresa
partorisca nuove sorprese in platea, nei palchi e nella citt la sera stessa, il giorno dopo,
all'infinito.
La volont della Teatro della Sorpresa dunque quella di strappare la giovent italiana alla
monotona, funerea, abbrutente ossessione politica.
In ognuno di questi scritti, viene sottolineata la volont di ripudiare le rappresentazioni
naturalistiche, di evitare qualsiasi tentativo di illusione realistica e di realismo psicologico; ci
infatti nuocerebbe a una libera espressione della creativit e della fantasia.
Il teatro futurista si svolge in un tempo e in uno spazio teatrali apertamente diversi da quelli
reali. Si prediligono situazioni che si risolvono in tempi brevissimi, spesso di un unico rapido
quadro. Le scenografie e la coreografia, strettamente collegate al testo, non sono mai
ambientazioni realistiche, ma spesso astratte o metaforiche, allusive.
Lo spettatore spesso diventa protagonista attivo di quanto avviene sulla scena: gli stessi
attori, provocandolo, arrivano a creare un dialogo serrato che pu sfociare in vere e proprie
contestazioni verbali simili alla rissa. Il teatro futurista sapr esaltare i suoi spettatori, far loro
dimenticare la monotonia della vita quotidiana scaraventandoli attraverso un labirinto di
sensazioni improntate alla pi esasperata originalit e combinate in modi imprevedibili.
Numerosi sono i futuristi che si dedicano al teatro: F. Gangiullo, B. Corra, E. Settimelli, G.
Balla, U. Boccioni, F. Pratella, L. Russolo, F. Depero. Il teatro attira molto i futuristi perch
sollecita contemporaneamente tutti i sensi e coinvolge simultaneamente letteratura e arti
visive.
Esistono all'interno del teatro futurista numerose tendenze particolari. Il teatro grottesco ed
eccentrico, il teatro dell' assurdo, il teatro sintetico. Ci pu essere aperta polemica con la
letteratura precedente, oppure no; in genere nell'azione giocano molto i rumori, le luci, i
colori, la gestualit, i movimenti del corpo. Le disdascalie per la messa in scena sono
dettagliatissime e lunghe, tanto quanto brevi e spesso fulminei sono i dialoghi, ridotti a poche
battute. Spesso anzi si tratta di scene completamente mute. Si rappresentano situazioni
astratte e inverosimili, i personaggi attuano comportamenti incomprensibili, che sconcertano lo
spettatore. Spesso i personaggi sono oggetti e non persone. Ci che sconcerta soprattutto
trovarsi di fronte a comportamenti apparentemente assurdi, agiti per come se avessero
senso, mentre reazioni o frasi che appartengono al senso comune risultano, nella situazione
teatrale, improvvisamente stereotipe e insensate.
Le scenografie, le coreografie, i costumi, gli arredi sono basati sulla geometrizzazione delle
forme e sui colori accesi. La scena come evento plastico dunque: uno spazio attivo, implicante,
provocatorio, irradiante e dominato dal dinamismo plastico. Il manifesto Scenografia e
coreografia futurista nel 1915 specifica: La scena non sar pi uno sfondo colorato, ma una
architettura elettromeccanica incolore, vivificata potentemente da emanazioni cromatiche di
fonte luminosa generate da riflettori elettrici dai vetri multicolori disposti, coordinati
analogamente alla psiche che ogni azione scenica richiede. [...] Invertiamo le parti della scena
illuminata, creiamo la scena illuminante: espressione luminosa che irradier con tutta la sua
potenza emotiva i colori richiesti dall'azione teatrale. [...] Nell'epoca totalmente realizzabile del
I servi, con grande fretta, dispongono le otto sedie a ferro di avallo ai lati della poltrona, che
rimane al posto di prima, come la tavola. Quando hanno finito, vanno a guardare dalla porta,
voltando le spalle al pubblico. Lungo momento d attesa. Il maggiordomo rientra, ansante.
IL MAGGIORDOMO
I servi escono dalla porta di destra e rientrano carichi di cuscini e sgabelli.- poi, prendono la
poltrona, la mettono in mezzo alla sala, e dispongono le sedie (quattro da ciascun lato) colle
spalliere rivolte alla poltrona. Indi, su ogni sedia, e sulla poltrona, mettono cuscini e, davati a
ogni sedia, sgabelli, come pure davanti alla poltrona.
I servi vanno di nuovo a guardare dalla porta-finestra. Lungo momento dattesa.
IL MAGGIORDOMO (rientra dal giardino trafelato)
(esce)
I servi trasportano la tavola in mezzo alla sala, dispongono intorno ad essa una poltrona (a
capotavola) e le sedie; indi, rapidamente, uscendo e rientrando dalla porta di destra,
apparecchiano la tavola. A un posto, un vaso di fiori; a un altro, otto bottiglie di vino. Agli altri
posti, solo la posata. Una sedia deve essere appoggiata alla tavola, colle gambe posteriori
alzate, come si usa nei restaurants per indicare che un posto riservato.- Quando hanno finito,
i servi vanno di nuovo a guardare fuori.- Lungo momento dattesa.
IL MAGGIORDOMO (rientra correndo)
Briccatirakamkam! (esce).
Nel testo le battute sono ridotte al minimo e per lo pi sono attribuite ad un unico personaggio,
il maggiordomo. La funzione del dialogo, indispensabile nel teatro, negata. Lo spazio
preminente accordato alle didascalie che spiegano minutamente gli effetti del movimento, di
luce e di suono che animano la scena. Il dramma, non riguarda le persone ma gli oggetti, che
hanno il compito di rappresentare il pathos scenico. Esso rappresentato dal tremare dei servi
che assistono. Lautore ha voluto sottolineari il trionfo della materia sulla psicologia,
esplorandone le possibilit emotive ed espressive. E sensazioni sono trasferite sul piano
surreale di unattesa assurda e immotivata. A proposito del dramma Marinetti dice: Le otto
sedie e la grande poltrona, nei diversi mutamenti delle loro posizioni successivamente
preparate per ricevere gli attesi, acquistano a poco a poco una strana vita fantastica. E alla fine
lo spettatore, aiutato dal lento allungarsi delle ombre verso la porta, deve sentire che le sedie
vivono veramente e si muovono da sole per uscire.
NOI PROCLAMIAMO:
1. Che il complementarismo congenito una necessit assoluta nella pittura, come il verso
libero nella poesia e come la polifonia nella musica;
2. Che il dinamismo universale deve essere reso come sensazione dinamica;
3. Che nellinterpretazione della Natura occorre sincerit e verginit;
4. Che il moto e la luce distruggono la materialit dei corpi.
Nel Manifesto tecnico del 1911, dunque, si ribadisce il distacco dalla pittura tradizionale e
realista e si dichiara che ora l'arte deve dare sensazioni dinamiche e si pone come obbiettivo
quello di porre lo spettatore nel centro del quadro.
I temi di questa pittura poi, non sono pi quelli classici tradizionali ma vengono preferiti temi
moderni, futuristi: La nostra nuova coscienza non ci fa pi considerare l'uomo come centro
della vita universale. Il dolore di un uomo interessante, per noi, quanto quello di una
lampada elettrica, che soffre, e spasima, e grida con le pi strazianti espressioni di dolore; e la
musicalit della linea e delle pieghe di un vestito moderno ha per noi una potenza emotiva e
simbolica uguale a quella che il nudo ebbe per antichi . Essi sono sempre legati alla realt
contemporanea, a situazioni ed ambienti contemporanei, spesso proposti in modo provocatorio
e, in qualche modo, anche politico. In linea con i principi del movimento compaiono anche in
pittura temi come la guerra, il patriottismo, il nazionalismo, lauto, laereo, il treno, tutto quello
che c di tecnologico e la velocit, laggressivit e il dinamismo che ne deriva.
La pittura futurista ha molte analogie con il Cubismo e qualche notevole differenza. I pittori
cubisti scomponevano loggetto in varie immagini e poi le ricomponevano in una nuova
rappresentazione. I futuristi non intersecavano diverse immagini della stessa cosa, ma
intersecavano direttamente diverse cose tra loro. Il risultato stilistico a cui si giungeva era,
per, molto simile e affine. Del resto, ricordiamo che gli artisti futuristi erano a conoscenza di
ci che il Cubismo faceva in Francia, perch uno di loro, Gino Severini, viveva e operava nella
capitale francese.
Ci che, invece, distingue principalmente i due movimenti fu soprattutto il diverso valore dato
al tempo. La dimensione temporale era gi stata introdotta nella pittura dal Cubismo: si
trattava di un tempo lento, fatto di osservazione, riflessione e meditazione. Il Futurismo ha
invece il culto del tempo veloce, del dinamismo che agita tutto e deforma limmagine delle
cose.
proprio la velocit il parametro estetico della modernit. Del resto il mito della velocit per il
Futurismo ha degli impeti quasi religiosi.
Disse Marinetti in un suo scritto:
Se pregare vuol dire comunicare con la divinit, correre a grande velocit una preghiera .
Nei quadri futuristi, la velocit si traduceva in linee di forza rette, che davano lidea della scia
che lasciava un oggetto che correva a grande velocit. Mentre in altri quadri, soprattutto di
Balla, la sensazione dinamica era ricercata come moltiplicazione di immagini messe in
sequenza tra loro. Le innumerevoli gambe, che compaiono su un suo quadro, non
appartengono a pi persone, ma sempre alla stessa bambina vista nellatto di correre.
Larchitettura
In linea con il pensiero futurista, larchitettura si pone anchessa come obbiettivo, il rifiuto di
ogni tradizione. Nel manifesto "Architettura futurista", firmato da Antonio Sant'Elia e pubblicato
il 1 agosto 1914 sulla rivista fiorentina Lacerba, bench precedentemente diffuso in un
opuscolo stampato l'11 luglio a Milano dalla 'Direzione del Movimento futurista', lautore
espone chiaramente il suo rifiuto per ogni sovrapposizione di carnevalesche incrostazioni
decorative, giudicate ruffianerie architettoniche. SantElia afferma poi come larchitettura
moderna, ovvero futurista, non possa essere soggetta a nessuna legge di continuit storica
ma al contrario deve essere nuova come nuovo il nostro stato danimo, in poche parole
larchitettura si stacca dalla tradizione. Si ricomincia da capo per forza e tutto deve essere
rivoluzionato. Inoltre, il calcolo sulla resistenza dei materiali, luso del cemento armato e del
ferro escutono larchitettura intesa in senso classico e tradizionale, ma ancora, lautore
sottolinea come, nei primi decenni del Novecento si sia perduto il senso del monumentale, del
pesante, dello statico a favore di una sensibilit del gusto del leggero, del pratico, delleffimero
e del veloce. Il manifesto dice: Sentiamo di non essere pi gli uomini delle cattedrali, dei
palazzi, degli arengari; ma dei grandi alberghi, delle stazioni ferroviarie, delle strade immense,
dei porti colossali, dei mercati coperti, delle gallerie luminose, dei rettifili, degli sventramenti
salutari. Noi dobbiamo inventare e rifabbricare la citt futurista simile ad un immenso cantiere
tumultuante, agile, mobile, dinamico in ogni sua parte, [] le scale, divenute inutili, devono
essere abolite e gli ascensori devono inerpicarsi, come serpenti di ferro e di vetro, lungo le
facciate. La casa di cemento di vetro di ferro senza pittura e senza scultura, ricca soltanto della
bellezza congenita alle sue linee e ai suoi rilievi, straordinariamente brutta nella sua meccanica
semplicit, alta e larga quanto pi necessario, e non quanto prescritto dalla legge
municipale deve sorgere sull'orlo di un abisso tumultuante: la strada [] sprofonder nella
terra per parecchi piani, che accoglieranno il traffico metropolitano e saranno congiunti per i
transiti necessari, da passerelle metalliche e da velocissimi tapis roulants. Essendo un
manifesto futurista, non poteva quindi mancare, lo spirito rivoluzionario e distruttivo:
Buttiamo all'aria monumenti, marciapiedi, porticati, gradinate, sprofondiamo le strade e le
piazze, innalziamo il livello delle citt. Lo scritto procede poi per punti, chiari, netti, decisi:
IO COMBATTO E DISPREZZO
1. - Tutta la pseudo-architettura d'avanguardia, austriaca, ungherese, tedesca e americana.
4. - Le linee perpendicolari e orizzontali, le forme cubiche e piramidali che sono statiche, gravi,
opprimenti ed assolutamente fuori dalla nostra nuovissima sensibilit.
2. - Che l'architettura futurista non per questo un'arida combinazione di praticit e di utilit,
ma rimane arte, cio sintesi, espressione;
3. - Che le linee oblique e quelle ellittiche sono dinamiche, [] hanno una potenza emotiva
mille volte superiore a quella delle perpendicolari e delle orizzontali[]
4. - Che la decorazione, come qualche cosa di sovrapposto all'architettura, un assurdo []
5. - Che, come gli antichi trassero l'ispirazione dell'arte dagli elementi della natura, noi materialmente e spiritualmente artificiali - dobbiamo trovare quell'ispirazione negli elementi del
6. - L'architettura come arte di disporre le forme degli edifici secondo criteri prestabiliti finita;
7. - Per architettura si deve intendere lo sforzo di armonizzare con libert e con grande
audacia, l'ambiente con l'uomo, cio rendere il mondo delle cose una proiezione diretta del
mondo dello spirito;
La scultura
Il Manifesto della Scultura futurista di Boccioni, esce nellaprile 1912. Esso si apre con una
critica della scultura contemporanea, La scultura nei monumenti e nelle esposizioni di tutte le
citt d'Europa offre uno spettacolo cos compassionevole di barbarie, di goffaggine e di
monotona imitazione, che il mio occhio futurista se ne ritrae con profondo disgusto. Ci
dovuto, secondo Boccioni, al fatto che la scultura, sia rimasta nel tempo, legata agli stessi
canoni, ovvero allimitazione del reale e in particolare al nudo. Contro questi canoni lautore
scrive, Un'arte che ha bisogno di spogliare interamente un uomo o una donna per cominciare
la sua funzione emotiva un'arte morta . egli afferma che per quanto riguarda la scultura
bisogna fare ci che si fatto con la pittura: la compenetrazione dei piani. La nuova
plastica sar dunque la traduzione nel gesso, nel bronzo, nel vetro, nel legno, e in qualsiasi
altra materia, dei piani atmosferici che legano e intersecano le cose . Dunque,
l'ambiente deve far parte del blocco plastico come un mondo a s e con leggi proprie; il
marciapiede pu salire sulla vostra tavola e la vostra testa pu attraversare la strada mentre
tra una casa e l'altra la vostra lampada allaccia la sua ragnatela di raggi di gesso. Un altro
tema, presente anchesso nella pittura, che viene ripreso nella scultura il movimento: In
scultura come in pittura non si pu rinnovare se non cercando LO STILE DEL MOVIMENTO.
nella rappresentazione dei corpi inoltre, deve predominare la linea retta, Ma la linea retta
non ci condurr alla imitazione degli egizi, dei primitivi o dei selvaggi []sar viva e
palpitante; si presenter a tutte le necessit delle infinite espressioni della materia, e la sua
nuda severit fondamentale sar il simbolo della severit di acciaio delle linee del macchinario
moderno. A ci si aggiunge dunque la ricostruzione astratta dei piani e dei volumi che
determinano le forme, non il loro valore figurativo, quindi Negare alla scultura qualsiasi
scopo di costruzione episodica veristica , ma ancora Affermare che anche venti materie
diverse possono concorrere in una sola opera allo scopo dell'emozione plastica tra cui,
Boccioni elenca, vetro, legno, cartone, ferro, cemento, crine, cuoio, stoffa, specchi, luce
elettrica. Insomma, secondo lautore e i futuristi, bisogna Rifiutare coraggiosamente qualsiasi
lavoro, a qualsiasi prezzo, che non abbia in s una pura costruzione di elementi plastici
completamente rinnovati .
La guerra
Il tema della guerra ha una rilevanza particolare nell'immaginario futurista sia sotto laspetto
ideologico, sia sotto laspetto contingente. Vale a dire - il primo - considerando la guerra quale
conflittualit naturale di visione palingenetica tanto della vita individuale e politica quanto
dell'arte. Ed l'aspetto ideologicamente pi significativo, nel pensiero marinettiano e nella
corrente futurista, bench come tale spesso sottaciuto: la guerra, lo scontro, dunque, quale
momento emblematico di una situazione di dinamismo sociale innovativo. Come gi enunciato
nel manifesto di fondazione del 1910, per i futuristi, Non v' pi bellezza, se non nella lotta
e per loro Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo pu essere un capolavoro,
essi vogliono glorificare la guerra - sola igiene del mondo - il militarismo.... Quattro anni
dopo, pi esplicitamente: La Guerra [...] una legge della vita. Vita = aggressione. Pace
universale = decrepitezza e agonia delle razze. [...] Soltanto la guerra sa svecchiare,
accelerare, aguzzare l'intelligenza umana, alleggerire ed aerare i nervi..., dice Marinetti nel
manifesto In quest'anno futurista indirizzato agli "Studenti d'Italia" e datato 29 settembre
1914. Esso si apre non a caso con le parole, Il Futurismo dinamico e aggressivo si realizza
oggi pienamente nella grande guerra mondiale che solo previde e glorific prima che
scoppiasse. La guerra attuale il pi bel poema futurista apparso finora:il futurismo segn
appunto lirrompere della guerra nellarte e Marinetti non si lascia sfuggire loccasione per
lanciare unennesima frecciatina contro i passatisti: La Guerra, Futurismo intensificato, non
uccider mai la Guerra, come sperano i passatisti, ma uccider il passatismo. L'anno dopo
esce il volumetto Guerra sola igiene del mondo,nel quale sono raccolti i testi relativi alle
battaglie affermative del futurismo; e dove nell'omonimo capitoletto detto,
evoluzionisticamente, contro il pacifismo della concezione anarchica. Questa infatti
rinnegando il principio infinito dellevoluzione umana, arresta il suo slancio parabolico
unicamente allideale della pace universale e allo stupido paradiso fatto dabbracci, ci appare
come unimmonda cancrena che prepari lagonia dei popoli, al contrario, Noi affermiamo
invece come principio assoluto del Futurismo il divenire continuo e l'indefinito progredire,
fisiologico ed intellettuale dell'uomo. Noi consideriamo come superata e ancora superabile
lipotesi della fusione amichevole dei popoli e non ammettiamo pel mondo, che ununica
igiene: la guerra.L'esaltazione polemologica dei futuristi s'inquadra quindi nella loro visione
attivistica e conflittuale della realt, sia a livello individuale che a livello collettivo, sia di fronte
alle difficolt stesse della ricerca, sia di fronte alle difficolt sociali. La guerra dei futuristi
quindi unigiene, nel senso che, essendo dinamismo, progredire, distruzione ma anche
ricreazione, esautorer tutti i suoi nemici: diplomatici, professori, filosofi, archologi, critici,
ossessione culturale, greco, latino, storia, senilismo, musei, biblioteche, industria dei
forestieri.
Ma anche, conseguentemente, come a suo tempo ha osservato Luciano De Maria, per i futuristi
la guerra, se da una parte legge profonda della vita, dall'altra nella sua manifestazione
concreta, festa, nel senso etimologico lumeggiato da Roger Caillois esuberanza vitale,
dispendio giocondo di energie, igiene non in senso preventivo, ma attivo e liberatorio. E di qui
il secondo aspetto, in particolare in relazione all'attivit interventista e alla partecipazione nella
prima, e poi in certa misura al coinvolgimento nella seconda guerra mondiale (e prima fra
vicende belliche d'Africa e Spagna).
Linterventismo
Quanto all'interventismo, e dunque ad una prospettiva d'innovazione della societ attraverso il
conflitto, il primo conflitto mondiale, i futuristi lo condividevano come peraltro ampia parte
della pi inquieta nuova generazione europea; e specificamente si trovavano sul medesimo
versante della pur minoritaria posizione di matrice socialista (leninista) convinta della
possibilit di trasformare la guerra imperialista in guerra civile contro la borghesia, e che
preparava la Terza Internazionale. Nel loro manifesto I futuristi primi interventisti- Manifesto
dellOrgoglio italiano gli appartenenti al movimento futurista, che pu essere chiamato ora
anche movimento politico, si proclamano come i primi interventisti: Nel settembre 1914
durante la battaglia della Marna e in piena neutralit italiana noi futuristi organizzammo le due
prime dimostrazioni contro lAustria e per lintervento. La campagna interventista offre
l'occasione per manifestazioni antiaustriache che esplodono in forme spettacolari. Il 15
settembre del '14, al teatro Dal Verme di Milano, Marinetti sventola da un palco una grande
bandiera tricolore mentre l'orchestra suona la Marcia Reale; devono intervenire i questurini per
sedare il tumulto. Le manifestazioni continuano a Milano in Piazza del Duomo e in Galleria. Nel
manifesto sono citati alcuni dialoghi significativi: Alt! Pianta gli acidi e i motori! Questa sera
faremo una violentissima dimostrazione contro lAustria, Abbassoooo lAustriaaa!.... Dopo
Milano, seguono le conferenze interventiste nelle universit di Roma che suscitano risse
violente e il 12 aprile 1915 a Roma Marinetti fu arrestato con Mussolina e i futuristi Settimelli e
Balla durante la terza grande dimostrazione interventista. Quello che bisogna dire, e che
anche detto nel manifesto, che i futuristi, primi nelle piazze per esigere a pugni il nostro
intervento furono i primi sui campi di battaglia con moltissimi morti feriti e decorati. Fra i
celebri, a perire in battaglia, vi sono Boccioni e SantElia.
Il Fascismo
Si tende spesso a motivare proprio sul tema dell'esaltazione dell'aggressivit e della guerra la
connessione fra futurismo e fascismo.
In effetti, un lungo, spesso filo lega il movimento artistico e politico futurista allesperienza
fascista italiana. Solo calandosi nella temperie culturale del Futurismo possibile scoprire
lHumus che permise alla pianta del Fascismo di germogliare in Italia e di alimentarsi per
oltre due decenni.
Fin dagli esordi il futurismo per sua natura politico: Noi vogliamo glorificare la guerra - sola
igiene del mondo - il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei libertari, le belle idee
per cui si muore Siamo nel 1909 e Marinetti lancia gi il primo proclama politico ispirato al
nazionalismo. Obiettivo: l'orgoglio, l'energia e l'espansione nazionale contro i vecchi e i preti,
per una rappresentanza in Parlamento che deve essere sgombra da mummie e libera da ogni
vilt pacifista. Anche in questo caso il vitalismo irrazionale il collante e la molla delle
posizioni interventiste e irredentiste di Marinetti e i suoi. Un altro elemento "politico" del primo
futurismo la guerra al parlamentarismo: Quasi tutti i Parlamenti d'Europa - scrive Marinetti
- non sono che pollai rumorosi, greppie e fogne.
La campagna di Tripoli l'occasione migliore per ribadire il panitalianismo: Marinetti dir che
la parola Italia deve dominare sulla parola libert, il che suona piuttosto nazionalistico e
patriottico.
Nel 1913, Marinetti insieme a Boccioni stila il Programma politico futurista. Lo stesso Mussolini,
appena cacciato dal Partito socialista, scrive a P. Buzzi ricordando di aver parlato con Boccioni
delle sue simpatie per gli innovatori e per i demolitori, per i futuristi, ammettendo che i
futuristi avevano manifestato prima di lui intenti rivoluzionari e interventisti.
Il ruolo dei futuristi nel distruggere le fondamenta della societ borghese a cavallo tra i due
secoli riconosciuto peraltro anche da Antonio Gramsci: I futuristi hanno svolto questo
compito nella cultura borghese: hanno distrutto, distrutto, distrutto; hanno avuto la
concezione nettamente rivoluzionaria, assolutamente marxista, quando i socialisti non si
occupavano neppure lontanamente di simile questione.
Nel 1918 esce il Manifiesto del Partito politico futurista che vuole essere nettamente distinto
dal movimento artistico futurista. Esso mette a fuoco le coordinate politiche del movimento
futurista. Al primo posto ci sono l'educazione patriottica del proletariato, la lotta
all'analfabetismo, la lotta all'insegnamento classico, l'educazione sportiva, l'insegnamento
Le serate futuriste
Le serate futuriste sono il vero antecedente del Teatro Sintetico come fatto concreto di
spettacolo. La prima ha luogo al Teatro Costanzi di Roma il 2 marzo 1913. Giovanni Papini
pronuncia un discorso contro Roma ( Un consiglio ai Romani) e la reazione degli spettatori crea
un modello di serata con proteste, contestazioni, battibecchi con gli spettatori, risse ma
anche consensi, soprattutto da parte dei giovani; e questo fatto si ripete in altre citt. Le
Serate sono comizi poetici e politici, talvolta aperti da una sinfonia futurista, come lInno alla
vita o con interventi di Luigi Russolo, coi suoi intonarumori, e trasformabili in eventi teatrali.
Si tengono in ritrovi letterari e in gallerie darte, ma nei teatri che trovano la sede pi adatta,
tanto pi che Marinetti anche autore di teatro. Egli improvvisa in ogni serata, replicata nella
stessa citt, discorsi meravigliosi, suscitando talvolta lentusiasmo del pubblico. Quindi segue la
rappresentazione di quadri e la declamazione di liriche, spesso n prosa. Infine inizia la serie
delle sintesi teatrali. Il comizio politico, con la sua aggressivit, il suo disaccordo col pubblico,
la sua sorpresa e il margine dimprevisto, i tumulti e gli incidenti, anche in una certa, e non
piccola misura, spettacolo teatrale. Le successive serate futuriste russe, dadaiste e surrealiste,
mitteleuropee e francesi, non faranno altro che sviluppare la tecnica spettacolare della Serata
futurista divenuta costume e ai giorni nostri sfociata nellhappening.
Bibliografia
Luciano De Maria, 1983, Marinetti Teoria e Invenzione Futurista, I Meridiani,
Mondatori.
Ponthus Hulten, 1986, Futurismo & Futurismi, Bompiani.
http://www.irre.toscana.it/futurismo/indice.htm
http://chimera.roma1.infn.it/GIORGIO/futurismo/letterat.html#teatro
http://www.letteratura.it/Marinetti/
http://www.educational.rai.it/corsiformazione/multimediascuola/esperienze/mi
to_macchina_movimento/colli/storia.htm
http://www.visibilmente.com/02arti/storia_dell_arte/3/futurismo.html
http://www.centroarte.com/futurismo.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_principale