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Mi sento privata,

ci stanno derubando degli angoli diroccati


e la musica sta cambiando
forse è poesia
rimanere indietro di un passo,
dietro ai capelli profumati
che ondeggiano
al sole piovoso
del fallimento.

Hanno opinioni fotogeniche a rombi irregolari


come costumi di nuotatrici sincronizzate,
Lorenzo Jovanotti ha cambiato voce
e me ne rendo conto
mentre disinfetto il pavimento
con l’aceto che puzza
ma è compatibile
con i fiori e le piante e le rose e il verderame che
si nota
chiaramente
in mezzo al rosso delle fragole,
i bambini le mangiano ugualmente
e sorridono come vampiri.

Quindi le decisioni
che sono sempre irrevocabili, diceva quello
diceva quando
ancora si vincevano i Mondiali
e l’Africa era un termitaio in cui mandare
a morire calabresi in soprannumero
credo che mi trasferisco a Genova
perché il mare puzza e le negre battono per strada
appoggiate alle colonne senza disturbare
come luminosi sacchi di latta da riciclare
ma dimagrire non mi rende una persona migliore
solo più stanca
e resistente al riso.

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