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DOMENICA 23 GENNAIO 2011 CULTURA & SPETTACOLI MARCHE 29 ••

Michele Ambrosini, presidente di Banca Marche


L’ANNIVERSARIO «Ebbe intuizioni straordinarie. La prima indubbiamente fu quella
di creare la città universitaria, con la costruzione dei college
affidati all’architetto Giancarlo De Carlo»

Martedì lezione del cardinale Ravasi


Spiritualità Scrittura
Carlo Bo è considerato Il Magnifico Rettore
uno degli intellettuali d’Urbino è stato un lettore
cattolici più importanti del assiduo (immense le sue
Novecento italiano. La sua biblioteche), eppure riuscì
opera emerge anche da a scrivere con assiduità
una gran mole di articoli anche in magazine di
giornalistici grande tiratura popolare

MAGNIFICO RETTORE DAL 1947 AL 2001


Sopra, Carlo Bo a Nuovo Magistero. A destra, mentre
passeggia in piazza Rinascimento. In basso a destra,
Michele Ambrosini, presidente di Banca Marche.
Il sito web della Fondazione Bo è www.fondazionebo.it

di GIOVANNI LANI

DOPODOMANI il cardinale
— URBINO —

Gianfranco Ravasi celebrerà ad Ur-


«Mi ricordo di Carlo Bo»
bino il centenario della nascita di
Carlo Bo (25 gennaio 1911 - 21 lu-
glio 2001). Alle ore 17 di martedì
Martedì il centenario della nascita
al teatro «Sanzio», il prelato illu- landesi. Mi avrebbero seguito an- «Eccome, dove c’era in Italia? Il usciva. Altri lo seguivano e ci chie-
strerà «Spiritualità e scrittura di che lo scrittore Umberto Piersanti modello era quello di Oxford e deva cosa ne pensassimo. Replica-
Carlo Bo», un tema fortemente le- (per documentare da regista l’im- Cambridge. Furono fatti interven- va con una battutina e capivamo
gato all’attività di critico letterario presa) e poi un amico esperto di ti molto importanti anche nelle che non l’avremmo mai raggiun-
del Magnifico Rettore dell’Univer- scienze giuridiche, Lend-Vai. An- strutture: si pensi al 1969 con il re- to».
sità di Urbino. Poche figure han- dammo da Bo perché era redattore cupero del convento di sant’Ago- Carlo Bo scherzava spesso, e
no inciso in maniera profonda nel- di Tv7, un programma Rai allora stino, trasformato in facoltà di questo spiazzava molti. Ci
racconti qualche episodio. Ci faccia un esempio.
la vita urbinate del Novecento co- molto in voga. Volevamo far finan- Legge. Passavamo da poche aule
«Prima di tutto aveva una memo- «Il Premio Frontino Montefeltro.
me quella di Bo. Chi è vissuto ac- ziare l’impresa dalla televisione, nella vecchia sede centrale a una
ria di ferro. Se uno gli raccontava Lo inventò lui, ma pochi sanno co-
canto a lui (nel senso che abitava gli consegnammo il preventivo e sede bella, dove pure io lavorai». qualcosa, dopo qualche anno pote- sa accadde la prima edizione. Gli
proprio sopra casa sua, in via santa lui disse: “Sì, sì...”. Lasciando ca- E’ vero che lei venne assunto va chiederti come era andata a fini- fu chiesto di partecipare e lui disse
Chiara) ha molto da raccontare so- dere il foglio. Non partimmo da Bo in persona? re e questo disorientava. Di episo- semplicemente “no”. Ma l’allora
prattutto sugli aspetti umani di mai». «Fu così per tantissimi, non ero di ce ne sono centinaia, ma si pen- sindaco Mariani non si diede per
Bo, una figura molto complessa, Erano quegli gli anni in cui Bo l’unico. Lo incontrai per la strada si solo quel che accadde un giorno vinto e mosse i potenti della Dc,
già entrata nel mito quando aveva commissionò a De Carlo le e mi disse: “Prendi contatto con quando uno studente — nel ’68 — che poi incaricarono me — come
cinquant’anni. «La mia abitazio- strutture universitarie moder- Ercolino e da lunedì lavorerai a fece irruzione in rettorato. Entrò responsabile cultura della Dc —
ne, appena sposato, era sopra quel- ne. Giurisprudenza”. Io rimasi inter- nel suo studio mentre scriveva e di andargli a parlare. Lui mi disse:
la di Carlo Bo» ricorda il professor «Fu un periodo di enorme fermen- detto e lui aggiunse: “Cosa vuoi, gli urlò: “Senti rettore...” e gli dis- “Fammi dare un milione”. Pensa-
Michele Ambrosini, presidente di to — ricorda Ambrosini —. Si pen- un pezzo di carta?”. Passarono se qualcosa dandogli del tu. Lui al- vo a uno scherzo, e il giorno del
Banca Marche. «Posso quindi dire si solo che dal punto di vista finan- due giorni e mi ritrovai in bibliote- zò la testa per un attimo e gli dis- Premio lui arrivò in auto. Ma non
di aver visto da vicino lo sviluppo ziario, si mise in piedi un’operazio- ca con il poeta Ercole Bellucci. Ne- se: “Chiamami Carlo”. Quel giova- scendeva. Voleva vedere me. Dal
del nostro Ateneo, quando Bo eb- ne da cinquanta miliardi di lire. gli anni successivi diventai docen- ne se ne andò subito».
finestrino mi disse: “E allora dove
be l’intuito di creare la città univer- Dell’epoca! L’allora direttore am- te». Un tema che nessuno vuole è il mio milione?”. Capii che era se-
sitaria». ministrativo Leonardo Paloscia mai citare e affrontare è l’at-
Per lei come per altri nacque tenzione di Bo per il denaro. rio. Beh, rimediammo quei soldi e
Ricorda il suo primo incon- riuscì a spuntarla: dall’altra parte una certa confidenza con Bo, lui fece una lezione meravigliosa
«E’ vero che era attento. Era ligu-
tro? c’era la Cariplo, che ci affidava immaginiamo... re, genovese. Ci scherzava, ma cre- su san Francesco. Ma da quell’an-
«Avvenne in circostanze molto enormi finanziamenti e le nostre «Le occasioni per vederlo erano do che lui fosse preoccupato di no diede sempre appoggio totale al
particolari. Tornavo da un viaggio garanzie non erano poi pari ai sol- tante. Mi ricordo che tutte le do- una cosa in particolare: far capire Premio. D’altra parte, va precisa-
in autostop dal Medio Oriente. di che arrivavano. Ma andò tutto meniche andava in Duomo alla che l’attività intellettuale va paga- to, conosco tantissimi che in diffi-
Con altri amici volevo fare un re- bene e presero così forma i vari col- messa di mezzogiorno. Attendeva ta. Se uno scrive, è giusto che sia coltà economiche ebbero soldi da
portage in Mongolia, attraversan- legi e partirono tanti restauri». la predica del professor Italo Man- pagato. In questo è stato precurso- lui. Studenti inclusi. Chissà quan-
do il Butan, nonché una ricerca L’idea della città universitaria cini — che in realtà era sempre re di una mentalità che oggi è ac- ti ne perse così. Anche questo va
sulle istituzioni matrimoniali thai- era realmente una novità? una lezione di filosofia — e poi cettata e rivendicata». ricordato».

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