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LETTERA APERTA DONNE CISL

Assistiamo da tempo ad una rappresentazione della figura femminile distorta e manipolata


dall’intero sistema mediatico. Questo atteggiamento discriminatorio nei confronti delle
donne ha radici antiche ma mai, proprio mai, si era raggiunto un livello così basso, volgare
e distorto come quello registrato nelle ultime settimane.

Non c’è televisione o testata giornalistica che ci risparmi lo stillicidio quotidiano di dettagli
di vicende, tutte da verificare, che vedono protagoniste donne italiane e straniere, sempre
più giovani, alle quali viene riservata una inaccettabile funzione di “oggetti” di una sorta di
supermarket del desiderio.

Come Donne della CISL condanniamo questa campagna mediatica dell’immagine


femminile che ci racconta una società italiana parziale e teatrale, ben lontana dalla realtà e
soprattutto per nulla rappresentativa della condizione vera delle donne.

L’universo femminile è una realtà articolata e dinamica, costituita da milioni di lavoratrici,


pensionate, casalinghe, operaie, impiegate e dirigenti che, ogni giorno, si “barcamenano”
tra lavoro e affetti. Il modello femminile prevalente non rappresentato e silenzioso, è quello
che vede queste donne fare i conti con il lavoro dentro e fuori casa, con una
organizzazione dei tempi di vita e di lavoro sbilanciato e che riversa su di loro, tutto il peso
delle responsabilità, della cura dei familiari e della casa.

La fotografia rappresentativa dell’universo femminile di oggi, è quella che vede un numero


elevato di donne, che sfiora i 10 milioni - soprattutto giovani e del sud - che non ha un
lavoro e neppure lo cerca. Siamo inoltre, lontani dagli obiettivi di Lisbona sia sul fronte
dell’occupazione femminile, sia su quello dei servizi alla famiglia e, questi ritardi allarmanti,
si ripercuotono proprio sulle donne in termini di tempi di ingresso nel mercato del lavoro, in
termini di reddito individuale e familiare e quindi anche nel futuro pensionistico.

Come Donne della CISL chiediamo che l’accanimento con cui certe vicende sono
raccontate, ceda il posto all’informazione puntuale e precisa sui fatti che toccano da vicino
la vita delle famiglie, degli uomini e delle donne di questo Paese. Bisogna lavorare tutti
insieme per rendere meno costoso conciliare famiglia e lavoro, ma anche per trasformare
il posto di lavoro in un luogo dove i talenti degli individui al di là del genere, siano
valorizzati, in una dimensione armonica tra vita professionale e vita familiare.

Dobbiamo impegnarci affinché si affermi la cultura della meritocrazia superando i limiti e i


retaggi culturali ancora presenti, perché non aiutano al rispetto del principio delle pari
opportunità e delle non discriminazioni di genere.

Ben vengano quindi strumenti normativi che agevolino la presenza delle donne nei
Consigli di Amministrazione, capaci di accompagnarsi ad altre misure di sostegno per la
valorizzazione del talento e della crescita professionale riequilibrando le dinamiche di
potere della società.
Siamo convinti che per “fare ripartire il Paese” sia indispensabile creare un clima di
ottimismo, di speranza e di valorizzazione del potenziale femminile, obiettivi rispetto ai
quali le donne della CISL vogliono dare un contributo costruttivo di idee, di professionalità
e di impegno. A riguardo è emblematico quanto affermato dal Commissario UE al lavoro
per il quale “il riscatto delle donne nella società europea non è solo una questione etica,
ma anche e soprattutto pragmatica, perché le donne sono forza- lavoro indispensabile nel
mondo della competitività globale e della crisi del welfare”.

Come Donne della CISL crediamo che le donne meritino, dunque, di più di quanto certa
stampa e certa televisione concedono. Ecco perché ci appelliamo a tutti i Mass Media,
affinché, pur nel doveroso esercizio del diritto di cronaca, siano rispettosi dell’immagine
della donna e si impegnino a fornire una rappresentazione più sobria del ruolo femminile
nella società odierna e riguardosa dell’integrità e della dignità delle persone.

Come ha sottolineato il cardinale di Milano Dionigi Tettamanzi: “l’Italia oggi è malata come
ai tempi della grande peste. L’immoralità si sta diffondendo in tutti gli strati della nostra
società.”

Ecco perché, come Donne della CISL ci appelliamo, alla società civile, alle Istituzioni che
devono essere di esempio d’integrità morale in tutte le sue espressioni e le articolazioni, e
alle Parti sociali affinché, ognuno per quanto di sua competenza, si impegni
responsabilmente a creare condizioni a garanzia del principio di pari opportunità e a
rimuovere ogni forma di discriminazione per favorire una società più equa per tutti.

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