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Le unioni
Le unioni hanno la funzione di collegare i vari elementi strutturali per formare la struttura, oppure, se
questa è di grandi dimensioni, di realizzare in officina i componenti principali che la compongono, i quali
verranno poi trasportati e assemblati nel cantiere.
Le unioni rappresentano una parte delicata e importante nei confronti della stabilità globale della struttu-
ra, privilegiando quelle soluzioni che consentono una maggiore facilità di montaggio e di realizzazione,
tenendo presente le tipologie degli elementi da collegare e dei vincoli; questi ultimi devono corrisponde-
re per funzionalità in modo quasi identico a quelli previsti in sede di progetto.
I sistemi di unione previsti dalla normativa sono:
– unioni con chiodi;
– unioni con perni;
– unioni con bulloni;
– unioni saldate.
In linea di massima le unioni saldate vengono preferite per le operazioni in officina, mentre per quelle in
cantiere l’assemblaggio avviene di norma con unioni bullonate.
In ogni caso la scelta del sistema di unione da adottare dipende dal tipo di elementi da collegare, dallo
schema statico complessivo della struttura e dai mezzi a disposizione.
I coefficienti parziali di sicurezza da considerare per le verifiche delle unioni sono riportati in tabella 1.
fig. 1 fig. 2
modulo D L’acciaio Unità 4 Strutture in acciaio 2
parte filettata
d
vite
dado rondella
rigida
controdado
rondella
elastica
fig. 4 fig. 5
CNR 10011-86 12 14 16 18 20 22 24 27 30
Eurocodice 3 M12 M14 M16 M18 M20 M22 M24 M27 M30
a) b) c)
fig. 7
La disposizione dei fori per le unioni bullonate, applicando il M.S.L., deve rispettare i limiti indicati in
tabella 3 e in figura 8, essendo d0 il diametro del foro.
p1 2,2 ◊ d0 p2 2,4 ◊ d0
p1 e1 p 1 = 1,2 d0
L L = 2,4 d 0
e2
p2
p2
p2
p1 p1,0
p2
p1,3 fig. 8
Nb
Unioni con bulloni soggette a taglio
Nelle unioni a taglio, avvenuto il serraggio dei bulloni, questi, in
corrispondenza di ogni piano longitudinale di contatto AB (detto N/2 V
piano di taglio) degli elementi collegati, sono sollecitati a taglio A V
V N
semplice con direzione perpendicolare all’asse del gambo [fig. 9]. N/2 V B
Le unioni a taglio vengono generalmente utilizzate negli elemen-
ti compressi, quali a esempio le unioni colonna-colonna soggette a
sforzo assiale di compressione [fig. 10].
Le verifiche dell’unione devono essere condotte nei confronti sia
dei bulloni, sia degli elementi collegati. Nb fig. 9
modulo D L’acciaio Unità 4 Strutture in acciaio 4
Nc
Nc
Nc /2 Nc /2
Nc
fig. 10
Per effetto della forza N il gambo del bullone esercita una pressione, b N
t
detta pressione di rifollamento, sulla parete del foro che può determi-
N/2 a
nare la rottura per taglio della lamiera [fig. 11], con una tensione che
viene calcolata con la relazione:
V
σrif = ≤ 2,5 ⋅ σadm
d⋅t
dove: σadm = tensione ammissibile dell’acciaio delle lamiere collegate;
π ⋅ d2
V = τb,adm ⋅ ⋅n
4
n (1 o 2) = numero delle sezioni adiacenti al foro oggetto di
verifica (sezione a, n = 1; sezione b, n = 2). fig. 11
modulo D L’acciaio Unità 4 Strutture in acciaio 5
I valori ottenuti nella verifica a rifollamento sono validi se vengono rispettate le seguenti limitazioni [fig. 12]:
– elementi compressi 15 ⋅ t ≥ p ≥ 3 ⋅ d
– elementi tesi 25 ⋅ t ≥ p ≥ 3 ⋅ d
– in direzione della forza a ≥ 2 ⋅ d
– in direzione perpendicolare alla forza a1 ≥ 1,5 ⋅ d.
a1
N Ed N Ed
p
a1
a p p a
t
fig. 12
e
k = min ⎛ 2,8 ⋅ 2 − 1,7; 2,5⎞ nella derezione perpendicolare al carico applicato;
⎝ d0 ⎠
p1 f
– per bulloni interni: α = min ⎛ − 0,25; tb ; 1⎞ nella direzione del carico applicato;
⎝ 3 ⋅ d0 ftk ⎠
p
k = min ⎛ 1,4 ⋅ 2 − 1,7; 2,5⎞ nella direzione perpendicolare al carico applicato;
⎝ d0 ⎠
Fv,Ed Ft,Ed
+ ≤1
Fv,Rd 1,4 ⋅ Ft,Rd
fig. 13
La forza di attrito che si sviluppa dipende dalla forza di trazione Nb sul gambo del bullone che provoca una
compressione degli elementi ed è dovuta al serraggio.
Vengono impiegati bulloni ad alta resistenza che vengono serrati con una coppia di serraggio Tb prestabi-
lita; inoltre le superfici a contatto richiedono un’apposita preparazione, in modo da sviluppare il maggior
attrito possibile.
Applicando il M.T.A., per la verifica ad attrito deve risultare per ogni bullone:
µ ⋅ Nb
Vb ≤
ηf
Con il M.S.L. la resistenza di calcolo allo scorrimento allo S.L.U. è data da:
n ⋅ µ ⋅ Fp,C
Fs,Rd =
1,25
ESERCIZI S V O LT I
1 Verificare con il M.T.A. l’unione bullonata rappresentata in figura, relativa a due piatti con spes-
sore t = 12 mm e larghezza b = 175 mm in acciaio S235, per la quale sono impiegati bulloni con
diametro nominale d = 20 mm e classe di resistenza 8.8.
La sezione dei bulloni è sollecitata a taglio nella parte non filettata dal carico assiale NEd = 300 kN.
b u llo n i 20
NEd
12
NEd
e1 = 50 p = 75 e1 = 50
e2 = 50
22
p = 75
e 2 = 50
La tensione ammissibile a taglio dei bulloni si ricava dalla tabella 4 e vale τb,adm = 264 N/mm2.
Si effettua prima la verifica relativa al posizionamento dei fori:
U. Alasia - M. Pugno, Corso di Costruzioni 4 © SEI, 2010
In modo analogo si effettua la verifica della lamiera che tende a tranciarsi in corrispondenza della
sezione AB per effetto dello sforzo di taglio; l’area resistente netta viene calcolata come indicato
nell’Unità 1.
π ⋅ d2 π ⋅ 202
τb,adm ⋅ ⋅n 254 × ×1
σrif =
4 = 4 ≈ 51,20 N/mm2 < τadm
t ⋅ (l − nb ⋅ φ) 12 × (175 − 2 × 20)
2 Verificare allo S.L.U. il collegamento del precedente esercizio svolto, nell’ipotesi che il carico sia
formato da soli carichi permanenti strutturale G1 = 120 kN e non strutturale G2 = 180 kN, e che il
piano di taglio sia attraversato dalla parte non filettata dei bulloni; gli elementi da unire sono in
acciaio S235.
Applicando i coefficienti parziali di sicurezza, lo sforzo di trazione totale che sollecita il collega-
mento risulta:
NEd = γG1 ⋅ G1 + γG2 ⋅ G2 = 1,3 × 120 + 1,5 × 180 = 426 kN
Nell’unione, in corrispondenza del piano di taglio, si hanno quattro sezioni soggette a taglio e
quindi lo sforzo per ogni bullone è:
N 426
Fv,Ed = Ed = = 106,50 kN
4 4
Prima delle verifiche è opportuno controllare la posizione dei fori; con riferimento alla tabella 3,
ipotizzando che il collegamento non sia esposto a fenomeni corrosivi o ambientali, si ha:
p = p1 = p2 = 75 mm < 14 ⋅ t = 14 × 12 = 168 mm
e quindi va bene.
I bulloni impiegati hanno la classe di resistenza 8.8 e dalla tabella 2 dell’Unità 1 si ricava la rela-
tiva tensione di rottura ftb = 800 N/mm2, mentre l’area nominale della singola vite risulta:
π ⋅ d2 π ⋅ 202
Ares = = ≈ 314,16 mm2
4 4
La resistenza a taglio del bullone è:
0,6 ⋅ ftb ⋅ Ares 0,6 × 800 × 314,16
Fv,Rd = = ≈ 120,637 × 103 N = 120,637 kN > Fv,Ed
1,25 1,25
e quindi il bullone è verificato a taglio.
U. Alasia - M. Pugno, Corso di Costruzioni 4 © SEI, 2010
La resistenza a rottura dell’acciaio S235 è ftk = 360 N/mm2 e quindi la resistenza di calcolo a rifol-
lamento risulta:
k ⋅ α ⋅ ftk ⋅ d ⋅ t 2,5 × 0,76 × 360 × 20 × 12
Fb,Rd = = ≈ 131,328 × 103 N = 131,328 kN > Fb,Ed
1,25 1,25
modulo D L’acciaio Unità 4 Strutture in acciaio 9
■ Unioni saldate
La saldatura viene generalmente usata in officina dove si dispone di idonee attrezzature.
Per i laminati a caldo i procedimenti di saldatura possono essere:
– manuali, che sono quelli di normale utilizzo;
– semiautomatici e automatici, di norma utilizzati per unioni con particolari caratteristiche.
Limitandoci ai procedimenti manuali si hanno i seguenti tipi:
– saldatura ad arco con elettrodi rivestiti: questi forniscono il materiale di apporto e l’unione avviene per
fusione dovuta al calore prodotto dall’arco voltaico;
– saldatura ossiacetilenica (fiamma ossidrica): il materiale di apporto è costituito da una normale bac-
chetta metallica e la fusione avviene per la reazione fra ossigeno e acetilene; oggi è poco utilizzata e per
lo più per il taglio di elementi in acciaio.
Per i laminati a freddo i collegamenti avvengono con unioni saldate a resistenza per punti o per fusione.
In relazione alle caratteristiche degli elementi da collegare si possono avere le seguenti tipologie di giunti:
– giunti testa a testa [fig. 14] o a T [fig. 15] a completa penetrazione;
– giunti a cordoni d’angolo [fig. 16].
I lembi da saldare devono essere opportunamente preparati con un’operazione detta cianfrinatura.
fig. 14
fig. 15
fig. 16
minore degli spessori degli elementi collegati; in base al criterio di von Mises viene calcolata la tensione
ideale con la relazione [fig. 15]:
ESERCIZI S V O LT I
3 Per la realizzazione di un tirante, che deve sopportare lo sforzo di trazione Nt = 300 kN, devo-
no essere saldati testa a testa a completa penetrazione due piatti laminati a caldo con sezione di
90 × 25 mm2 in acciaio S235.
Si richiede la verifica dell’unione.
Il giunto è soggetto alla sola sollecitazione di trazione perpendicolare all’asse della saldatura, per
cui τ⊥ = τ// = 0 che determina la tensione normale:
Nt 300 × 103
σid = σ⊥ = = ≈ 133,33 N/mm2 < 0,85 ⋅ σadm = 0,85 × 160 = 136 N/mm2
t⋅l 25 × 90
La seconda condizione è ovviamente verificata in quanto σ⊥< σadm.
a
4 Due lamiere in acciaio S275 devono essere saldate con due
cordoni d’angolo come in figura a e sono soggette agli sforzi
N
=
Effettuare la verifica dell’unione.
a⋅l 7 × 230
a
il 40% a carichi strutturali e per il 60% a carichi non strutturali e applicando i coefficienti parzia-
li di sicurezza si ha:
N⊥ = 1,3 × 0,4 × 100 + 1,5 × 0,6 × 100 = 142 kN
N// = 1,3 × 0,4 × 170 + 1,5 × 0,6 × 170 = 241,40 kN
Le tensioni risultano:
N⊥ 142 × 103
σ⊥ = = ≈ 88,199 N/mm2
a⋅l 7 × 230
N// 241,40 × 103
τ// = = ≈ 149,938 N/mm2
a⋅l 7 × 230
Si procede ora alla verifica calcolando la tensione ideale:
σid = σ⊥2 + τ//2 = 88,1992 + 149,9382 ≈ 173,955 N/mm2 < β1 ⋅ fyk = 0,70 × 275 = 192,50 N/mm2
σid,2 = ⏐σ⊥⏐ = 88,199 N/mm2 < β2 ⋅ fyk = 0,85 × 275 = 206,25 N/mm2
modulo D L’acciaio Unità 4 Strutture in acciaio 12
VERIFICA
Unioni con i bulloni Unioni saldate
Il collegamento di tre piatti in acciaio S275, Calcolare la lunghezza del cordone d’angolo
1 con gli spessori indicati in figura, verrà effet- 2 di saldatura per l’unione delle due lamiere di
tuato con una unione bullonata impiegando acciaio S275 rappresentate in figura, con
n = 2 bulloni ∅ 14 di classe 8.8, disposti in spessore t = 12 mm, sapendo che la larghezza
fori ∅ 16, nei quali è contenuta la parte filet- del cordone è di 10 mm e che una lamiera è
tata (Ares = 115 mm2). soggetta allo sforzo di trazione N// = 300 kN.
I piatti sono soggetti a uno sforzo di trazione
NEd = 150 kN dovuto a soli carichi permanenti 200
=
b u llo n e 14
N Ed /2
12
NEd
[a ≈ 7 mm; per ogni cordone Nt = 300/2;
16
e 1 = 50 50
16
e 2 = 40
p = 60
e 2 = 40