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ABSTRACT

LEGGI E NORME
comando, messaggio e linguaggio
di Leonardo Rubino

La sempre più estesa marea di norme che promana dalle molteplici fonti di
produzione (dall’Unione Europera, allo Stato, dalle Regioni agli enti locali). Il
messaggio legislativo contiene un comando, ma mette in conto che non arrivi
al destinatario. A differenza degli atti amministrativi, per quelli legislativi non è
prevista la motivazione (pur incidendo su situazioni soggettive di un gran
numero di destinatari). Il linguaggio utilizzato per ‘confezionare’ le norme
giuridiche risulta spesso ‘oscuro’ e incomprensibile ai destinatari (il 66 % dei
quali utilizza comunemente ed accede al semplice ‘vocabolario di base’). La
semplificazione e la chiarezza del linguaggio. Il ‘burocratese’ come regno
dell’antilingua (Italo Calvino) e sinonimo del “gloglottare’ incomprensibile.
Vicina la “liberazione” dai paradossi della ‘commite’ e delle leggi finanziarie
dello Stato? Il federalismo fiscale introdotto “per sbaglio” dal Parlamento nel
1995. L’ambiguità normativa, l’oscurità del linguaggio e gli effetti sulla
(in)certezza del diritto. Il processo legislativo: dalla formazione della volontà
alla approvazione della norma, dalla comunicazione del messaggio
all’interpretazione ed alla applicazione. I disturbi della comunicazione
ascrivibili ad effetti di mascheramento, norme intruse, linguaggio burocratese,
uso di eufemismi, ecc. Le funzioni della pubblicazione: notorietà, certezza ed
efficacia. La presunzione di conoscenza, la conoscibilità formale e la reale
percezione dei messaggi legislativi. L’attività legislativa delle Regioni, anche a
seguito della riforma del titolo V della Costituzione. La divulgazione legislativa
come corollario della potestà legislativa del Consiglio regionale.
Appendice: enunciazione di buone intenzioni e permanenza di vecchie prassi.

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