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jn^
SCRITTI
DI
J^
PROPRIBT LBTTBRARIA
MARZO MCMXXIII
62381
AVVERTENZA
Avevo pensato
di
modo pi
proporre
ma
sempre tunque
la considerazione
di tal
si
alla
facilmente
mi hanno impedito,
intanto le note che
e m'impediscono, di condurre
io
raccolgo
mi trovo
di
colo
samente pubblicate su alcuni dei poeti e letterati del decimonono, pur senza deporre la speranza
di
abbastanza pieno
dire
volume non stata determinata da altra ragione se non che essi mi accaduto di rileggere per primi. E sar anche superfluo ripetere che come le mie note non
pretendono sostituire
sui singoli autori,
e,
ma
dove occorra,
rettificarli, cosi
rire gli
argomenti
di cui trattano,
ma
soltanto risolvere,
come ho
sia inteso in
modo
scientifico;
sempre
pi,
a suo modo,
scientifica,
abbandonando certe
N m' importa
io,
in luogo
;
perch
gl'intelligenti
ben sanno che la critica della poesia non pu non formare tutt'uno con la critica della critica della poesia.
Napoli, marzo 1922.
B. C.
ALFIERI
ma
il
uomo
si
guardi al moto
Carducci:
come strettamente
Drdnger
di
ai
Germania,
quali
come
lui
alle
l'efficacia
del
und Drdnger^
dualismo
il
egli
fortemente
indivi-
frenetico odio
alla tirannia,
tico,
suo
contenuto poli-
magoghi e
di
Venezia e
di
Genova),
liber'uomo
il
che possa
proprio pensiero
forza estranea,
colo.
non oppresso e soffocato da veruna non contrastato o impacciato da verun ostaconsapevoli o inconsapevoli roussoviani,
delle
Come
gli altri
moventi
all'assalto
bastiglie morali, le
e,
sue passioni
mento, egli
ama
la solitudine, si
alla
montagne,
sopporta
non
lepido stile
la leggiera e facile
prosa degli
illuministi,
ben adatta
alla
divulgazione,
ma
che per ci
lui sembrava che prostituisse la viril nostr'arte. non tutto Shakespeare, come erano i suoi affini tedeschi, se presto intermise la lettura che aveva cominciata di quel poeta, non gi perch esso non gli piacesse, ma anzi perch gli piaceva troppo: quanto pi (scrive) mi andava a sangue quell'autore, tanto pi me ne volli astenere: cio per non correre il rischio d'imitarlo, e per serbarsi spontaneamente shakespeariano. C' perfino qualche concetto sul cattolicismo, di lui non cattolico, che anticipa lo Chateaubriand (il quale veramente non si potuto mai sapere se poi fosse sul serio cattolico). Alludo a quel
appunto a
se egli
armonioso
il
il
e pi oltre ha
verso:
Roma
Si
intende
l'Alfieri come un protoromantico: il che non vuol dire propriamente romantico, come ora si preso il vezzo di chiamarlo, confondendo ben distinti periodi spirituali. Del romantico all'Alfieri mancarono tratti essenziali, l'ansia religiosa sul fine
ALFIERI
9
il
il
compiacimento per
cose.
delle
Anche
la
fessioni alla
tempo come
triste
alla
sua vita a
ri-
limite, e
della incapacit
come
diceva,
la
vera e scalza
natura nostra
>
ebbe consapevolezza.
stil
non
dico,
non mai....
L'epica, Toratoria, la
suo campo:
L'uom
il
leg-
un
tratto >
mo-
Ma
il
per risolvere
l'Alfieri,
prima
che poeta o
tempo
uomo
di passione
ma
rimento per
la tirannia gli
avevano ingenerato
il
nell'
imma-
un fantasma
poetico,
ma un
di condensazione della pi
non
agglomeramento.
Sono colpevoli
suoi tiranni?
Non
si
oserebbe afiermarlo;
10
Ah
il
vero
>
esclama
,
il
ma non
v'ha pi
detti,
sien
pur
forti,
Buon
cittadino Pi
or s' fatta la
non poss'io tornare. A me di vita Parte immutabil, sola. Alta mia voglia: di regnar...
me
sol
>.
Un
Merope,
padre,
sospira
fine
lui non figlio, non sposo, non non vede altro che regno , del primo atto, stanco sotto il cumulo
anche
Oh quanta
im-
presa
di
il
mantenerti, o trono!.
ferrata
il
Ad
mazza
Tiranno, tanto pi a
odioso perch
se lo rappresentava in
modo da
riamente incomprensibile,
l'Alfieri costrusse la
sua tragedia,
macchina, tagliente
col
ben noto
stile.
Stile
che ha an-
si
visto, la lepidezza e
gli
moveva
il
nausea
che in
suo
la
Italia, e
non
dramma
stridono in digri-
gnamenti
ventura
comico,
la
E quando
si
per av-
sua ira
si
cipiglio tragico
cipiglio:
cangia in
ma
resta
pur sempre
I -
ALFIERI
11
non meno di
Non
non
a dire che,
ammesso quel
proposito, l'Alfieri
non
ma
ci che costruisce
ricorderanno
le
invettive,
com' quella
di Virginio nella
gregge infame
tanto
il
di malnati schiavi;
l'
terror
pu in voi?
onore,
figli,
ma
niun
si
muove. Oh doppiamente
vili
possa
la
il tiranno un di fra strazio lungo non ben vostra orrida vita infame,
perfette sono
due
delle sue
il
dal
il
comune consenso
dei
critici
pi lodate,
Bruto / e
fice
Ma
la
gQO
sul
acciaio.
le
infinite
come sempre
in siffatti casi,
ma
nella
sostanza poetica.
12
Ed
codesto TAlfieri
<
pratico
T Alfieri che
forni di
pur coperti
Ti-
il
blicano, durante l'efimera repubblica del 1799. I patrioti propriamente italiani, delle generazioni seguenti, ebbero
bisogno di altre parole e di
altri
accenti, o
non
si
soddii
Pel-
ma
atti all'uopo,
come
con
la
E non
parliamo
tro,
i
del
teatro nazionale
il
o della
,
tragedia italiana
quali,
inseguendo
genere
la poesia.
l'altro,
non
si
ma
che a
me sembra
aff'atto
naturale, posto
moto
gli
spirituale
temperamento suo, che ho descritto, e il del tempo al quale egli apparteneva, e che
rimanevano incomprensibili
e
N
i
stupisce e
ammira
egli
i
tiranni di
pur
pi
ma
pi maliziosi,
turbato
I -
ALFIERI
18
non cade:
ei regner...
(che
si
del verso
con cui
:
chiude
^^
^^
"QP nascer re
degno
).
Eteocle di una
Un
re, dal
trono
;
E quando
agonizza,
lui,
il
terribile fratricida,
ancora
inio
moro
non sente pi il pungolo dei piccoli e vili non l'amore, non la gelosia; e alla sposa che
e che egli
sul volto:
affetti
umani,
tradito,
lo
ha
del tuo
amor;
ma
albergare in te
fosse anco
si
immenso
tolto
dovea
il
il
pensiero.
E non
forse
un
tiranno,
un
grandezza?
Dicevo di sopra
la
ch un poeta appartenente
teva non collocare alla
Sturm und Drang non pocima della sua anima la figura del
allo
allora.
E
i
come
tali attirarlo,
pi
non
lito
mediocri.
14
Il
superuomo non
si
di
dominazione,
ma
avvolgente.
TAlferi senti
sempre questa
sue piaghe,
si
lotta interiore,
scoprendo
,
le
descrisse ora
Achille ed or Tersite
alti
il
sensi
intesseva,
maraviglioso Saul,
il
mente
al
di tutto,
oltre
le
il
Saul, che
sulla quale
non mi fermo
sue
tutti,
e,
maggiori
che
me l'Agamennone
i
pi ancora, l'Ore-
che
i
lo
continua. Trascuriamo
riflessione
difetti evidenti e
sono
soliti suoi, la
intellettuale
che precorre
che
si
nestra
il
Ma
si
Non
pu meglio
ri-
con
la
le
danna
ma
che essa
gli
ha ammazzato
padre e ha sposato
drudo :
Ah! tu non sai qual vita ella pur tragge! Fuor che d'Atride i figli, ognun pietade ne avria... L'avremmo anche pur troppo noi. Di terror piena e di sospetto sempre;
a
vii
I -
ALFIERI
il
15
sappia;
fallo
di cui si adira
madre:
core
squarcianle
tolgonle
i
il
di;
sonni.
si
Ecco qual
vive...
presentato a
lei
sconosciuto, ve-
Lo amavi
tu
ella,
come
giovinetto,
>.
Ed
Elettra,
il
ne-
cessario corso della delittuosa passione verso Tabisso infernale in cui precipiter,
alfine allo scoppio della
assiste
!
covante
due complici
Oh nuova
il
Entrambi
vi
veggio all'ira ed
ai rimorsi in preda.
alfin
Di sanguinoso amore
ogni prestigio tolto
pur odo,
appien l'un
l'altro
lo
sprezzo trarvi
nuovo sangue...
Ella,
un moto
in
me, qualora
liti,
il
core
brama
16
Ed
Egisto ha bens del Jago, ed anche a paragone, di Jago una forza meno satanica e superba, ma, diversamente da quello, si sente depositario di una tradizione, esecutore di un fato. Io te conobbi > dice ad Oreste, che prima
ha
Il
terrore in
pria...
me
sentiva,
Agamennone,
senti fra
'1
avvede
Son
io tra'
fra novelli
d'orrido dubbio
nuova accoglienza
Ogni suo
scolpito porta e
diffidare e l'arte...
Ho
come
1 -
ALFIERI
17
in cui la figura della
ma
quale
lotta,
di piet e
di riverenza,
creatura,
Il
momento
lo
Mirra
reo,
si
si lascia
con
sposare Pe-
fuggendo
fuggir s stessa e
una nuova anima, come un raggio di sole, che splende per un istante sulla cupa tragedia. Anche noi seguiamo palpitando il suo sogno, e ci sforziamo con lei di
far
Si,
ti
appello;
se cosa io
bramai, di
tutta ardo, e
voglio.
Il
ritrovarmi io tosto
AUor
sarotti
Aver t' d'uopo pietade intanto alcuna del mio stato; ma non fia lunga; accertati. Il mio duolo, se tu non mai me 'n parli, in breve svelto fia da radice. Deh! non la paterna lasciata reggia, e non gli orbati e mesti miei genitor; n cosa, in somma, alcuna delle gi mie, tu mai, n rimembrarmi di, n pur mai nomarmela. Fia questo rimedio, il sol, che asciugher per sempre il mio finor perenne orribil pianto.
increscevol, spero.
B. Croce.
S
meno
18
Anche nelle tragedie pi deboli s'incontrano versi etemi, come le parole di Ottavia, che torna chiamata alla reggia
di
vita.
Non
non tema; in me tal forza donde trarrei? La morte, vero, io temo: eppur la bramo; e sospiroso il guardo
ch'io morir
te,
io volgo.
essi soli
un'intera tragedia.
Ma
tragedie
dell'Alfieri
bisogna
leggerle
come
tutti
si
i
legge
mettendo da canto
precon-
bench anche
ancora
dello
comune
coi
drammi
Shakespeare o
di Sofocle.
le
sue
rime varie, che vedo con piacere che ora vengono salendo
in qualche onore, nelle quali l'amore,
delle cose,
il
il
dolore,
il
fastidio
dono corpo
Solo,
fra
molti, quelli:
4n
riva...;
L dove
;
muta
or
solitaria dura... ;
ra... ;
Tutte no,
ma
le
Tardi
viste e
me punge
saziet
Cose omai
lustro,
riviste...;
ecco,
gi
s'erge....
certi tcchi
ricorder
ritratte le
come
lo
compiono tremando
tremare
i
Tremar veggio
ivi
pallidi custodi,
carnefici,
I -
ALFIERI
>).
19
che
il
Cogentil
minci nella
che
si
tutt'
insieme,
come
nelle tra-
non
di
modo
ma
di
che
si
tunque
compa-
che o sono
in
tutt' altra
forma epigrammatica
la
il
co-
stume,
morale, la religione,
suo tempo,
ma
com'
il
mi
diletta;
gente,
men
come
l'
compagnia che
egli
ebbe
Napoli
me
'n presta,
con cui
l'ozio
20
Strano che
si
come pi moderno
e libero
da regole scolastiche. Lo
rati,
drammi ammi-
non altro che un Alfieri raff'reddato, composto, temperato, colto, riflessivo, non pi poeta; e air Alfieri poetico strettamente affine nei suoi drammi giovanili, nei Masnadieri, in Raggiro ed amore,
nel Wallenstein, nella Stuarda, nel Teli,
e nel Fiesco.
Drammi
sovente puerili,
il
severo
come
ma
nei quali
fine del
che in
Germania
Il
MONTI
N.el
secolo decimonono,
di mettere a contrasto
come la poesia vecchia che tramontava dinanzi alla nuova che sorgeva. Una cosidetta storia generale della letteratura non si pu,
pardi e col Manzoni, descrivendo quella di lui
in verit, costruirla senza ricorrere a codesti espedienti di
gruppo
nessi
ora
e quello
rita
enunciato di
di riflettere e di
domandare:
Ma perch
poesia vecchia?
La vecchia poesia
che
le
Metastasio e imitatori.
Ma
il
con
gli
uni e con
affettivo,
gli
si
altri.
se
si
guarda
al
il
suo conwerthe-
tenuto
rismo,
vi
si
trover l'ossianismo e
coi
quali
apri l'et
romantica; e se al conri-
22
il
sa-
nuove
e conformi ai tempi,
;
che potranno
letterarie,
il
dirsi persino
troppe di numero
il
e se alle
forme
il
verso sciolto e
polimetro preromantico,
dicendo. No, no:
il
ma
per
non
il
gio-
vane Leopardi, quando not nel suo zibaldone (II, 131-2): che il Monti un poeta veramente dell'orecchio e dell' immaginazione, del cuore in nessun modo>; che in lui
pregiabilissima e
lubilit,
si
la vo-
alle quali
;
da aggiungere
che
gli
ma
manca
massimamente
(II,
tenero.
esso
pi
oltre,
e in
modo pi crudo
155):
che
non poeta,
ai latini
ma
vecchia lingua.
Il
medesimo
si
Monti
i
artista squisitissimo in
tutte
sue
cose, in tutti
ogni
sua parola, in ogni suo accento. Non mai pensiero o immagine alcuna entr nella sua fantasia, senza uscirne
farfalla dalle ali dorate e scintillanti.
si
Anche
in poeti
come sommi
ri-
II -
MONTI
2S
mane
fine
nel Monti l'immagine almeno non manca mai; anche l dove manchi un'idea intima e propria. Nei suoi campi tutto verdeggia e olisce; e, a percorrerli dall' un termine all'altro,
Ma
non c' caso di abbattersi a un luogo, non dico deserto, ma neppur disameno. Ci ha orizzonti pi vasti; ma nel suo non c' mai una nebbia; non c' un lembo del suo cielo che non isplenda e non rida. Dove par che si desideri per l'appunto la conclusione del Leopardi, che
un
in-
gegno
cosi fatto
non
Tale conclusione non manca invece nel recente e sennatissimo studio dello Steiner, nel quale l'autore scrive
imma-
ginosamente
(si
vede che
si
esprime seccamente):
aprono su giar-
il
ma
11 lettore,
ammira
l'artista,
gli
suonano all'orecchio, se ne
sta pi incerto
che conquiso;
pi desideroso di lasciarsi trascinare, che veramente trascinato, perch sente sotto quell'arte l'artificio, al quale
bella
il
si ri-
il
veramente mai
24
Il
Monti
fu,
dunque
con
lui si
usa
non
di contenuto sto-
una scuola
certa-
mente
il
ma
sol
valore di tutte
e diffusione
non fu
inferiore
ma
campioni,
il
Rapisardi.
Il
Monti rappre-
sent splendidamente,
si
pu
fuggevoli citazioni e
rapidi accenni
non rischiassero
poco persuasivi,
mentale dove
potrebbe scoprire
lo stesso
atteggiamento
alla
prima meno
si
sospetterebbe: in scrittori
il
tutto letteratura,
sono liberi
immagi-
il
Prometeo e
si
Goethe aveva
le
nuovo e datole il sublime essersi fatto da s stesso, con con le lacrime e col sangue,
si
cielo. Si rilegga la
BasvilUana^ e
alle
ripensi ai giambi di
pagine di prosa di
e,
Edmondo
Feroniade
quando
in Italia stessa
II
MONTI
25
col Foscolo e in
con
altri le
si
Germania col Goethe e con lo Hlderlin e immagini antiche diventavano simboli e parole
udr con meraviglia dal Monti un canto
si
moderne,
affatto
soddisfa
in tutt' altro:
Ma
di Giov^e
frode fuggir.
trafitto,
il
nume
sembianza assunse
si
deluse
strinse al seno
Dio protesse
i
il
sotto
lor fianchi
il
germogli la terra
il
la violetta,
croco ed
giacinto,
talamo fornir; e
le
segrete
ma
di baleni
i
arse
il
ciel
consapevole, ed
lunghi
ululati iterar su la
suprema
presaghe
ninfe...
vetta del
monte
le
N maraviglia che il Monti fosse poi scosso di sdegno pel bando che i romantici tentarono della mitologia, e nemmeno
che rimpiangesse
le
antiche favole in
modo
un per-
duto tesoro di sentimento, ed esso la minacciata perdita di un tesoro di forme letterarie. E cade la voglia di biasimarlo
quando
lo si
serbando sempre
ramente per
lui
si
pu, e
il
damento.
Un uomo
26
per iscusarsi di aver dato, con la BasvilUana non solo un' invettiva contro la rivoluzione francese,
ma una
invettiva
sua
fama Tamore della gloria poetica era prevalso in lui al rossore del mal ragionare veramente un fanciullo. Il Monti rimane come sbalordito innon cattivo
scrittore
e che
gli
altri
traggono
da
adducendo
il
dovere
letteratura!
N ma
io
piuttosto che
maginazione, ed
egli
stesso
Ci nonostante,
suoi versi?
come
si
al
A me
di
brano che
Leopardi
ho
trascritto
sopra, e
E quando,
moria mi riporta
Di tante
e
bruna
lembo,
mano
il
un don
le festi della
bianca luna;
il
grembo,
so e sento
reli-
ma
quel
lembo
trapunto
e quelle
dono
della
bianca luna
rose
gettate in
grembo
all'Aurora,
mi danno
II -
MONTI
27
tuttavia
una particolare
si
quando
nella Pro-
sopopea di Pericle
ellenica al
sotto la
volto e vigor
i
il
i
bronzo ricevea
capei crespi e tremoli
ma
godo a ogni
sillaba, e
m'incanto a guardare
quei
E mi
Montgolfier)
la visione delle
il
Svelro
le pi
il
volto incognito
stelle,
remote
ed appressar
le
timide
ci
nulla di sotto
un gioco grazioso.
Le
Muse
che, intorno
gli
baciano
la
fraticelli france-
il
Ma
questa accademia
:
stupendamente lavorata
Ecco
e la
il
cor,
dicea
l'una,
il
in
che
:
si
santo
si fervido del
giusto arse
al core, e
desiro
man
pose
ruppe in pianto.
28
Ecco
si
la dotta fronte
onde s'aprir
disse:
profondi pensieri,
un'altra
e la fronte tocc
con un sospiro.
ohim!, che
li
Ecco
su
la
la destra,
descrisse,
man
fredda singhiozzando
affisse.
al pari di
il
giudizio di lui
come
lette-
non-poeta,
ma
uomo d'immagi-
La semplice
versi
di sopra
Monti non
che ci
che esso
Gli
sorta di sentimento
questo punto
si
il
poeta dell'orecchio e
dell'
immaginaMonti
ed ora
non-poeta
il
sentimento
>
quanto per
le passioni
poeta s'intende, nel linguaggio comune, appunto colui nel quale la fantasia brucia
del
si
al
mondo
reale.
<
Ma
nel
>
,
mondo
chiama
letteratura
e che a suo
modo
reale, e desta
qui
il
Monti era
sin-
suoi versi.
Ma
II -
MONTI
29
di sentimento, che
tra le pi
il
le
modeste e povere, perch si riduce all'affetto per forme estrinseche, per immagini, movenze, cadenze, vocaboli e giri di parole vuotati della vita che gi sintetizzarono
e chiusero, simili ad ampolle e fiale che contennero profumi e ne serbano qualche odorosa traccia.
facile cosa
che
il
sentimento letterario
si
e' del-
l'innamorato, e questo conferisce loro talvolta un'aria simpatica, di santa semplicit, di santa stoltizia e pia devozione
modesto e povero
ispira, coi
mili, e
affetto, e la
ben pi ricchi
tratto a
chiamare privo
di
sentimento e di pensiero
puro letterato e
non-poesia
la
ma
sembrer
il
Monti fu
poeta dell'orec-
poeta
pur
fu, e
ne determina
il
carattere,
assegnandolo
l'*
all'ambito
della
immaginazione
si
del-
orecchio
rifugiano
Insomma,
Monti
ci
riesce gradeli
muove; e
sia
il
nostro
amore per
l'amore che
gli scald il petto e si volge alle cose che egli davvero dilesse e non a quelle che finse o si die a credere di aver a cuore e di esaltare: ai profili, agli atteggiamenti,
30
Omero
non
ai concetti e alle
opere politiche,
l'unica che egli
altre volte,
da
lui
un tempo
sciolti
.Q\VIliade.
in
ma
sincere:
datti pace, e
il
core
ad un pensier solleva di me pi degno e della anima tua. La stella del viver mio s'appressa
al
forte insieme
suo tramonto;
io
ma
sperar
ti
giovi
non morr: pensa che un nome non oscuro ti lascio, e tal che un giorno fra le italiche donne
che tutto
ti fia
bel vantt)
il
dire:
Io
fui
l'amore
Le
erano state
il
il
culto al
vita.
Ili
SCHILLER
Eppure da che cosa gli viene quel nome e quel posto se non appunto dal metodo ibrido col quale quella storia suole
trattarsi?
Anzi,
il
caso
suo
par
veramente
artistici e
due uolette-
speranze e
adoperati
come segnacoli
32
terar
11
poeta che
cre
il
poeta
il
cui
dramma
dramma
classico
della
Germa-
siffatta storia,
si
verrebbe
alla naturale
lo Schiller le
amfa-
di, dagli
si
aiutano
ct)n la riflessione,
poeti: la
le loro
opere possano
modo
loro, pi utili
Che
eff'ettiva non solo degli altri un breve periodo in cui lo lessero, tradussero e imitarono, tenendolo quasi uno Shakespeare ammodernato e temperato, lo hanno ora messo in non cale,
quali dopo
ma
e,
cangiate le condizioni
primo centenario della sua morte stata celebrata in guisa assai diversa dal famoso primo centenario della nascita, nel 1859. Critici ed artisti tedeschi,
politiche, la ricorrenza del
invitati a manifestare
il
loro giudizio,
hanno rifermato,
la
sia
sia
caduta
scrit-
un balzano
Ili -
SCHILLER
33
letto
un
ma
dichiar
nome
che
la qualit e
il
Schiller
>
fosse
i
uno
tutti
raccoman-
costui
non aveva
il
torti nella
del
nome, perch
nome
di
d'ammirazione o
di disapprovazione
dati, e del
tono pi o
meno
non sappia,
si
accorga se
geniale
si tratti
di
uomo grande
cile e
piccolo
o mediocre,
pedante,
tutti.
dello Schiller,
Vero che, nel ridurre a modeste dimensioni la gloria si cercato anche di cangiarne le interne
il merito dei drammi della sua drammi che passavano per perfetti, si ingrandito quello dei drammi della sua giovinezza, degli im-
proporzioni, e, impicciolendo
maturit, dei
perfetti e caotici.
Ma
(e
io
ho
forti
operato un criterio
che in Germania
anche
fuori della
Germania propria-
mente
vulso
detta)
come contrassegno
di
me
una indigestione
seau, che
si
del settecento, e
da
B. Croce.
34
roso
POESIA.
E NON POESIA
ma
perfido,
che
si
spirito,
non si pu ripeterlo a piacere e quando nei Rduher rivediamo sotto le spoglie del vecchio Moor o di Franz Moor o di Amalia i suoi Lear, i suoi Edmondi, le sue Cordelle, ci sembra di passare dal mito e dalla fiaba al brutale realismo, che viola le alte e delicate creazioni della grande
III,
il
moro
suo ignobile
drammaturgo
niero nel
mondo in cui introdotto, e T imitazione stride. Mi rendo ben conto dell'efi'etto che dovevano produrre a quei tempi le smanie e le tirate di Karl Moor contro le
Nein! ich
Gesetze.
mag
zura
Mann
und Extremi-
taten aus...
la risoluzione frenetica
che segue:
ein
von meinen Augen, was fUr Thor ich war, dass ich ins Kaficht ziiruck wollte! Mein Geist diirstet nach Thaten mein A them nach Freiheit, Mrder,
Siche, da fallt's we der Staar
,
i No, non posso pensarvi! Debbo stringere il mio corpo in un busto e allacciare la mia volont in leggi. La legge ha ridotto ad andatura di lumaca ci che sarebbe divenuto volo d'aquila. Non mai finora la legge ha formato un grand'uomo, ma la libert cova
Ili
SCHILLER
35
RSuber!
gerollt.
Mit diesem Wort war das Gesetz unter meine Fsse Menschen haben Menschheit vor mir verborgen, da
weg
*.
derni
Ma
quando
briganti attuano la
si
un brigante che
guarda attorno
sten
Werke
vergiftet!
2.
dramma
si
dimostra intellettualistica
suo
il
resto.
Ed
intellettuali-
pu ammirare qualche
Ecco, cade come una cataratta dagli occhi miei: quale pazzo
!
io era a voler
azioni,
tornarmene in gabbia Il mio spirito assetato di mio respiro di libert. Assassini, masnadieri! Con questa parola la legge fu avvoltolata sotto i miei piedi. Gli uomini mi hanno nascosto l'umanit, quando io facevo appello all'umanit. Via da me simpatia e misericordia!... 2 e Vergogna! uccisione di bambini! uccisione di donne! uccisione d' infermi Come questo fatto mi atterra Esso ha avvelenato le mie
il
opere pi
belle...
36
Lo
trei,
come
Don
Don
ci
rimasto.
Mi sembra
affatto
laudabile, che egli, con l'affinarsi del suo gusto, coi solle-
varsi del suo ideale dell'arte, con la meditazione del concetto dell'arte,
si
conveniva
allo
N vedo che
:
in
l'entusiasmo morale e
gli
e dell'arte stessa.
ralista
di
doti di apostolo
mogli
riflessivo
che
acquistarono
il
di
Giu-
e antiutilitar.
marchese
di
im-
ma
tal sorta di
personi-
drammi
giovanili,
il
come
nel vecchio
cangia-
mento solo nella pi larga cerchia ideale in cui si muove quel campione della tolleranza religiosa e della libert dei popoli, e nella maggiore esperienza acquistata dall'artista.
che
proponesse
pi o
meno
vera,
ma
che
nemmeno
Ili -
SCHILLER
37
la poesia, la
quale pu sorgere sull'una e sull'altra concefa chiaro invece nel perodo della maturit,
Ci che
si
dopo
altri
il
Don
un problema interiore, il quale si come un processo oggettivo e abbia le sue tappe necessarie, e passi in modo naturale dall'una all'altra, e in modo naturale si foggi le sue forme o determini
scinato o guidato da
svolga in lui
ma
gli
come
sulle
disorientato,
si
sofferma incerto e
mette a ragiotrattare e
convenga
le
pi adatte e belle.
una
accade
ma non
si
gi
fa acuto
lui e
ad
il
altri
stupenda-
mente
poetici,
ma
difetto di essere
critico
desume
onde
dall'arte
di generarla;
poi, per
una
facile illusione,
:
!
alio
splendore
di essi
Peccato come
brame
semina
istante.
un
38
da un moto
umano
affetto,
disegno del
di cavalieri
dramma non
il
gruppo
un
al
com-
pito,
quantunque
arditi
si
un
accompagna ad altri
motivi, Tamore
richie
puro spi
si
sente
come
forma naturale, e va attorno per procurarsene una artificiale o di acquisto; e si argomenta di combinare la tragedia greca col
il
dramma
shakesperiano, o di reintrodurre
tenere uno
in
oggettivo, in cui
non
i
si
avvertano
i
verun modo
si
le inclinazioni dell'autore, e
fatti e
per-
sonaggi
muovano da
Lo
Schiller
che
il
pi caratteristico in-
un dramma
di
che
si
si liberi
da ogni traccia
luogo
e cosi
si
^
1
drammi
della
ma-
Ili
SCHILLER
39
come
essi affatto
Pi T im-
facili
e le espressioni
Ma
lo
non sarebbe
Teli, se
non salvasse
il
fuggiasco che
re-
cavalleresco
Max
il
Piccolo-
Wallenstein e lasciarsi
ammazzare. La manifattura si avverte anche nel maestrevole quadro del campo di Wallenstein e la Svizzera di Guglielmo
;
Teli,
con
le
sue montagne e
i loro campanacci, ha Tarla di un presepe. In luogo dell' impreveduto poetico, si ha in quei drammi il romanzesco e il melodrammatico; e non senza nausea si leggono scene come nella Jungfrau von Orleans quella della riconciliazione del Duca di Borgogna
il duca dice, svenevolmente, accennando ad Agnese Sorel: Perch non mi avete voi mandato co-
stei? Io
non avrei
resistito
il
alle
sue lacrime;
o,
peggio
matrimonio:
Dich treibt des Geistes Stimme jetzt, es schwiegt Die Liebe im dem Gotterfiillten Busen.
40
Sie wird nicht immer schweigen, glaube mir! Die WafiFen werden ruhn, es fhrt der Sieg
Den Frieden an
^.
Queste frequenti sdolcinature, sia nelle azioni sia nei dialoghi e allocuzioni, che giungono fino al passaggio melodram-
l'orpello,
ma
sforzo
doveroso, impedire
versi
fuori della
d'uomo, di pensa-
compreso da austero sentimento etico, da quel sittUche Ernst, che a ragione i suoi connazionali
tore e di scrittore,
lodano in
il
lui.
come dicono
satirici,
signorine e spremere
zitelle;
ma
l'educatore,
si
ad accogliere pi largamente
mossero dal disio chiamate,
le
e seguaci di scuole, che ancor oggi la ingombrano. Allo Schiller accadde che, ricorrendo egli alla filosofia
per irrobustire
la
come un poeta
di vigoroso
le
temperamento avrebbe
fatto, la
consider attento e
rimase
Ora
ti
di
Dio
Le armi riposeranno,
Ili
SCHILLER
si
41.
ma
distrazione e sviamento,
necessaria.
A due
problemi principalmente
al
egli,
come
filo-
sofo, rivolse la
mente:
dell'arte,
non contento
delle
parevano
negative e vaghe; e
problema
della conciliazione
non contento
Tun problema
Ma
rigore, diversi, e la
mondo
della scienza
ri-
come un
quanto
problema
che di ascetico e
tiana, che mostra
sempre
si
morale
sia quella
domi
e le domini,
compiendo
il
per un istante
ler die risalto
il
Lo
Schil-
dell'uomo naturalmente
bella
buono, dell'anima
anima
(schOne Seele),
come
chi soddisfi
il
desiderio
effetto, le
42
dirla
ma una
il
natura che
dovere bensi
un momento ma non gi
il
non
un ponte
una
filosofia della
modo
filosofico
la
storia della
letteratura,
organandola
nei
momenti
non gi perch
fine,
ma
si
chiamarono Schelling
si
raccolsero alcuni
critici si
av-
filosofici,
addu-
cendo che
dello
una filosofia nuova , per quanto io uno dei modi di rinnovare e svolgere quelli e arricchire questa, e, insomma, di far avanzare la scienza. Anche
chi motivi innanzi a
sappia,
lo Schelling
adopera
Hegel
la
li
Lo
della
ist
suoi
drammi
(si
il
coro
sulla guerra
e la pace: Schn
sono
vi
III
SCHILLER
43
e perci
non vera
venuta
poesia,
ma
non
fosse
al
mondo, e che,
i
come poteva
es-
pi ancora forse
hanno
sulle
servito e servono
suoi epigrammi,
che tornano
contra-
di etica e di metafisica.
sto e
il
dir bleibt
Und
als
als
Mensch
della
ripetiamo volentieri:
Weil du liesest in
ihr,
was du selber
in sie
geschrieben,
Weil du in Gruppen fiirs Aug' ihre Erscheinungen reihst, Deine Schniire gezogen auf ihrem unendlichen Felde, Whnst du, es fasse dein Geisfc ahnend die grosse Natur...*.
filosofia della
natura
si
propose
di eseguire, ci
razionalmente,
forza di fare.
2
cSe tu non puoi sentire bellamente, ti rimane di volere e fare come spirito ci come nomo non hai la
Poich tu leggi in essa ci che tu stesso vi hai scritto, poich tu allinei in gruppi per l'occhio le sue manifestazioni, tese le tue cordicelle sul suo campo infinito, tu t'illudi che il tuo spirito
senta e comprenda la grande Natura...
44
Leben gab
Schafifendes
Fabel, die Schule hat sie entseelet, Leben aufs neu gibt die Vernunft ihrziiruck*.
Sono
come a
dire
loro
versetti di Portoreale;
ma
con
la differenza
che chiudono
Favola,
Scuola;
la
Ragione
IV
WERNER
drammi
Schiller,
dramma germanico; ma
la vanit delle consi-
si
pu osservare
che furiosamente
in brago,
ma
che, parallelamente,
rec a
Roma,
Werner passava
le
si
fittizia,
foggiata
da
sal-
si
die
46
manc sempre,
fu
il
sentimento
umana,
come tedesco
ch'egli era e
come
cattolico
cerc la salvazione
prima
lica);
in
una
Werner propose
nome
Mlnne.
Ma
tutto ci,
appartenendo
all'intelletto,
non bastava
E bene
do-
veva
nere
ma non era
dopo
una rozza
ma conferma col
di trascinarsi
i
pi umi-
ma non
gi di compiere in s la
si
nuova condizione,
il
Ad ascoltare
per-
sue parole,
si
si
rimane imbarazzati,
come dinanzi a
tupera s stessa,
ma
pur non
e'
IV
WERNER
47
con simpatia. Dice, ballando come un orso, il Werner al popolo tedesco, che aveva allora combattuto e scacciato dal
suolo patrio lo straniero:
Ich weiss ich bin nicht wiirdig in Deinem klaren Reigen,
und was
si
si
appartiene non
ha
diritto
parola,
quando
si
Weg
zum
wandern!
^.
mag der
miglior pentimento
<
il
far meglio
,
certo
ma
per far
meglio bisogna
sentir meglio
Werner passava
le stesse ra-
Anche
evi-
che
si
ammirano
1 So bene di non esser degno di mostrarmi nella tua luminosa danza, ardito sventolatore di bandiera, al popolo; ma, per quanto io abbia errato e per quanto io abbia fatto di male, non mai il mio canto ha detto nulla contro l'onore di Germania. 2 e Ma via con queste fanfaluche, con le mie e con le altrui; via
si
;
ma
il
48
eminente nel
dramma
storico-didascalico
su Lutero, Die
Weihe der Kraft. Ma, in mezzo a tanti luccicori, l'interiorit fiacca: perch, invero,
egli attinto
forza?
Non
certo nelle
escogitazioni
intellettuali della
massoneria riformata e
idealismo ero-
tico;
dall'altra anima, che era in da quella dell'utopista umanitario. Sicch non gli era concesso neppure ritrarre a pieno la torbida commozione
questa parte, la sua vita risponde alla sua arte: dagli uo-
ma
dalla dissolu-
solo
un
istrione
si
da pul-
che con
devozione
sforzava
e quasi esterni.
Il
pace
la
animare
la
Dio o altra;
la ineluttabilit
forma riscontro
tre-
E da questo
24 febbraio).
bruar
zioni intorno ai
drammi
essa ricordata
come
la
IV
WERNER
49
ma
forma che l'idea prende nel sentimento dei diversi autori e che fa diversa la poesia dalFuno all'altro. E non e' , in
verit, nulla
che renda
il
utile e possibile
si
un ravvicinamento
voti
estetico
tra
sentimento che
Messina dello
e quelli dei
Werner,
altri.
drammi
Houwald
o di
e nello
Housi
e scuotere le platee,
primi dell'ottocento
ma-
drammi
francesi
da
teatri popolari, e
anche nei
romanzi
rappresentazioni
Grand Guignol
il
e le visioni cinematografiche.
Ma, nel
si
Werner,
delitto,
commesso
in
un 24
febbraio, e che
tira dietro a
delitti
sempre
in quel
giorno, e con
un ultimo
delitto, in
dal male,
ma
sa donde,
un evento, che
lo
abbatter a terra.
Come
Wetterwolk
den trunkenen Geist verwrrte;
schwirrte
Den Und
diistern Sinn,
als ich
sang
es,
...
l'ebbro spirito;
ali di gufo!...
quando una nuvola di tempesta confondeva il triste sentire, e, mentre io cantavo il mio poema, strideva come
B. Croce.
50
modo
di dipingere
realistico.
un passato tremendo;
a sera tarda, e
.il
il
figlio
pace e salvezza: sono immagini presentate e mosse con sicurezza di psicologo e fatte parlare con foga appassionata.
E nondimeno questa tragedia rimane una combinazione immaginosa di orrori e potr dare agli spettatori e ai lettori un brivido, e non dar mai commozione schiettamente poetica, perch il sentimento della colpa tale solo quando si chiarificato al lume della coscienza, che il vero soggetto
della poesia.
mai
il
lo
non vi si distingue dal Werner poteva dare ci che egli, effettivamente, non possedeva in alcun modo. Le ultime parole del dramma, quelle che il padre assassino pronunzia
risaltare, e, persino. Tatto colpevole
fatto accidentale.
la vacuit
dell'opera sua:
Wohlan
Ich geh'
in
Gottes
Namen
zum
Blutgericht
und geb'
Wenn
IV
WERNER
!
51
Dami mag' Gott rchten ihm ist alles ofifenbar Das war ein vierundzwanzigster Februar! Ein Tag ist's Gottes Gnad' ist ewig! Amen!^.
pu giudicare, Dio
solo
pu dipanare questa
laddove nello
i Ors in nome di Dio io espio volentieri ci che gravemente ho meritato! Io vado al tribunale criminale e denuncio l'asQuando sar spacciato dalla scure del carnefice, allora sassinio! a lui tutto aperto Ci fu un ventiquattro febbraio Dio giudicher, Un giorno quello, la grazia di Dio eterna Amen
!
KLEIST
tra
il
artisticamente,
fu
anch'esso
bene
Ventiquattro
febbraio,
e,
nella
pratica,
dopo aver
con Tam-
fin
mazzarsi.
cecit
di
poeta? L'incapacit a
luce dell'umana pas-
passioni
particolari
nella
aspirazioni nell'aspirazione
ideali
fondamentale e
nell'ideale
si
toli
gli
parziali
il
discordanti
che
compone
tenza a
frivolo
in
armonia:
chiamava impo
idealizzare
poetico non
in
gi
del
abbellimento,
ma
approfondimento,
si
virt
merso nell'agitazione passionale, per quanto si dibatta e sforzi, non riesce mai a dare n agli altri n a s stesso la pura gioia poetica.
critici
tedeschi l'an-
dare spezzettando
KLEIST
e
53
da non meno
reali
le protest contro.
parve ora
si
senti
mente
di ci
i
realistico di
conf all'interpretazione
il
due
la.
si
vedevano,
tutto senza
da un
cielo
dell'arte; che
Kdthchen von
nello stesso
gura
di
Cunegonda
fu concepita in dispetto di
l'altra signora;
critico
il
sia nel-
54
se
non
dominata
con
realt,
meccanico,
sibili,
lo scoprire
unicamente
li
in questa unilateralit
brama
di vincere
e legare a s Achille
lo
il
ammazza
cadavere
mento che
come
in altre
anime
letterarie,
mossa vana bramosia di un altissimo ideale e nella disperazione di non averlo potuto giungere. Ma il motivo rimane simbolico e quasi allegorico, di l dalla rappresentazione che gli forma una grossa
pel libidinoso, sanguinario ed orrendo; che anzi la
si
svolge
il
processo di
La cosa anche pi evidente dove il motivo appartiene a un ordine spiccatamente etico, com'
un furore
isterico.
straniero conquistatore
foggiare se non
quasi delinquente,
il
cui
affetto
come
irresistibile di
una leggenda,
si
mano
contamina
di superstizione, d'isterismo e di
il
mura
dell'assediata Costanti-
V
nopoli, e
il
KLEIST
55
dal morbo,
si
presenta e parla al
popolo per farsi credere incolume e valido e pronto a continuar la guerra. Del pari le novelle del Kleist, rapide, precise, tutte
materiate di
fatti,
fatti,
sembrano affogare
nella nar-
razione dei
terrificanti,
ma non
in
San Domingo
Una
fanciulla sta
il
ter-
la citt, e nella
ma
due
in
una
segnati a dito
come cagione
una pagina
un
ma non
Un
sofferma una notte in una casa dove sogliono essere ate ammazzati quelli del suo partito: la ragazza, che
tali
tirati
l'istrumento di
fingendo di legarlo e
salvatori, egli,
Ah, tu non avresti dovuto diffidare di me!>, dicela poverina morendo; ed la sola parola che indichi la linea che la novella avrebbe dovuto seguire e non segue, perch anch'essa rimane semplice aneddoto pittoresco. Il Kleist si
fa a tradurre e a rielaborare
una
cosa
come VAmphytrion
si
favola
meno che
e
la
figliuolo divino.
Vantino pure
figura
r originalit
di tal concetto
affatto
56
tedesca
nuova Alcmena
che
la
ma
copre, insulsa e
gofiPa
in
celia.
Vantino,
che
il
mstico, trattandola
come una
sorta di
Annunciazione
le ali
alla
Vergine
ma
la fantasia religiosa
ingenua batte
senza
si
intriderle nella
melma
come
pu osservare
Permanendo
imprimerle
vita,
nella materialit,
il
e intenzione morale
drammi, i quali somiun opus oratorium, di un'oratoria che pu salire sino alla storia edificante, come nel Prinz von Homburg, dove meno s'incontrano, ma non sono per altro del
d'intellettualstico si avverte nei suoi
gliano spesso a
tutto assenti,
danno
la
gli ordini
per la bat-
suo
modi da commedia
Elettore,
il
di lieto
fine,
nella quale
il
Grande
il
rigido
principe a morte, par che non faccia e non dica sul serio, e
s'
industri a inscenare
un apologo. Nella
e,
lei
Pentesilea, Achille
vincitore, le d a cre-
KLEIST
57
un
la
Achille,
non sa tacere
<
sua do-
da amazzone,
petto di
>,
una
li
delle
due
sentimenti
ritrover tutti e
sono
involontariamente
faceti. Intellettualistico
Kleist
la
Brocca
commedia,
tipo del-
non
in effetto, che
una
dantescamente, in lungo.
Il
vero
che
il
Kleist
si
ambizione, questa ricerca degli ingegni deboli neir intrinseco, privi di quella
schietta
il
grande
e manifestazione di s stessa.
ma
si
forse
non v'ha
role
in lui
un
sol
con
le quali Pentesilea,
col
si
morte,
vede
fino a qual
grado
Denn
Trag
es der
58
wieder! Nun
ist's
La sua fama crebbe al tempo del verismo smo in arte, perch egli parve fondatore o tra
primi del
il
dramma
con-
e la schematizzazione della
si
cominci ad an-
dramma
Hebbel parvero gli Shakespeare dei nuovi tempi, e furono messi a fianco dell' Ibsen, che diverso e ben pi aito spirito di artista. E il Kleist piace ancora a molti, perch
a molti ora piace
sale,
il
(e in
il
fragoroso,
rullo del
come
Ma
il
Goethe
quale
il
era di
cosi
moveva
in
una regione'
il
finale del-
V Anfitrione condannava come addirittura klatrlg (sudicio); e giudicava il Kleist un vero < ipocondriaco nordico che perci sceglieva soggetti che uno spirito fine avrebbe rigettati, ed era destinato alla rovina come uomo e come poeta; e metteva a contrasto con le novelle di lui le serene novelle italiane, pur composte in tempo di pestilenza. Anche lo
,
Ora
io
distruttore.
Questo
il
mio petto;
nuovo!
Ora
sta bene.
KLEIST
i
59
forti e
conse-
dominavano magnetismo e sonnambulismo *. Mi pare di aver letto in una biografia che il Kleist volesse una volta sfidare
a duello
il
Goethe per
le
mezzi pi
stessa
La sua
le
conform
poi, tragicamente.
Si
vedano
le
VI
CHAMISSO
Pietro Schlemihl.
T.ra
le
il
racconto
condotto in
modo da
Pu da questo proceil
concetto vi
ma
e non cosa poetica, perch concetto e racconto ivi saranno sempre due, e il secondo con Tuffizio di espediente didascalico atto a
il
primo.
adoperata per
chiavo,
e,
come
ma non
intrinseca-
mente poetica.
Una
l'altro,
T apologo o
il
rac-
conto a chiave da un lato e l'opera di libera fantasia dalalterna vicenda o miscuglio di questi diversi atteg-
giamenti; come
specialmente
nei
romanzi
celebri
dello
ma
che
VI
CHAMISSO
61
di opaco, di sconnesso,
mezzo a
singolare
delicata
essi
o di vigorosa poesia.
La
che
esercitano, ed esercitano
anche sopra
ri-
me, somiglia
languore d
Ma
la
si-
gnificato in s
medesima,
al
pari di qualsiasi
romanzo o
novella o
dramma
intrecciano
non formano
e,
rispetto dell'arte.
Perci
il
Pietro Schlemihl
un piccolo capolavoro,
letto
secondo l'unico
mai voglia dire quel brano della sua vita che egli introdotto a narrare. L'ombra nient'altro che l'ombra, una parte o una virt della propria persona, che sembra di niun conto e tale che se ne pu far di meno, eppure non se ne pu far di meno, perch
Pietro Schlemihl, e che
colui
sospetto e messo al
bando dalla
societ
e l'ha difatti,
ma
un
che non
gli
ha dato
buona
bio
il
Schlemihl non
malvagio.
carattere di colui
come
se,
mal consigliato dalla povert, ha fatto un passo falso, per altro on est' uomo, di animo puro; e presto si avvede del fallo commesso, e ne prova
Schlemihl
Ma
62
vergogna e rimorso, ed bramoso di riscattarlo, disposto a riscattarlo con ogni sacrificio. L'ombra, la cosa che egli
teneva insignificante, diventa per
lui
quanto di pi caro
si
il
Tuomo
di tasca
dice) che
T ombra e
ai
la
distende al sole,
in
modo
(egli
camminando era
e la sua, pronte
ubbidirgli,
petto!
Quando
rividi,
la
appunto
goscia, sentii
uno schianto al cuore e proruppi in amarissimo pianto Ma per grande che sia la sua voglia, per urgente che sia il suo bisogno di riacquistare la propria ombra, egli resiste alla nuova tentazione; e se ha dato via
.
fatata,
spinge pi
oltre, e,
Rimasi
ma
il
mio petto
deva sereno. Se non avessi perduto anche l'amor mio, o se, perdendolo, mi fossi sentito libero di colpa, credo che avrei
potuto essere
soccorso,
felice... .
Ed
gli
viene in
non pi col ridargli quanto ha irremissibilmente perduto (chi pu mai annullare un errore commesso? ci
si
che
come parte
di noi stessi),
ma
l'uomo
messo
della
bando
ha dovuto rinunziare a
proporsi
pu
rifarsi un'operosit,
un
fine,
VI
CHAMISSO
fsica,
63
per un con-
ma non
come concetto
indeterminabile, e lo
e,
se
anche
Topera d'arte
L'ombra non
ma
tutte
sono
le
poetici e
forme plastiche.
il
mo-
mara-
dramma,
si
inesistenti o si ritrova in
ralit,
I
mano qualche
generalissima gene-
buona per qualsiasi opera d'arte. critici non hanno torturato la Storia di
di ridurla
il
Pietro Schlese-
condo
ma anche
la vita del-
un tedeschissimo compositore
si
di
scientifici.
si
sia
si
qua e
nell'opera;
ma
critici tedeschi,
come
disopra notato,
abusano
64
come Topera
biografici,
da casi
di
ma
duomo
sul
capo
Newton, sdraiato sotto un bell'albero carco. I critici, che danno particolari risalti a quegli incidenti che si sono convertiti in vibrazione poetica,
opere su cui
di estrazione
ed astra-
zione; e tanto
meno
.fusi,
riprodotti e
non
idealizzati,
non
fa
VII
WALTER SCOTT
'hi
nella
torno
all'allora
prima met del secolo passato avesse scritto inrecente storia letteraria di Europa non
le stelle di
prim' ordine
il
grande
Non c'erano
la
contrasti nell'am-
mirazione che
trionfalmente
di rado
gli
i
si
tributava;
tutti
uno
scrittore
il
giudic lo Scott
pari,
quale a
mondo
lo
paragone
con
versale simpatia
umana
dove
alle
66
stampe
azioni
di
singoli
di
letteratura
amena, e
si
ai frequenti
la dimenti-
specialmente dopo
lui
si
dimostr verso di
tali
dura,
fe-
accenti l'abbiamo
riudita test in Italia nel libro del Cecchi sulla Storia della
letteratura inglese. In verit, difficile astenersi dall'impa-
letti:
sono
il
monotonia
di quell'arte
si
procura
poi sfogo e vendetta nel tono irato col quale esce a discorrerne. Se
fossero
due o
tre solamente,
come sarebbe pi
si
come
cercherebbe vo-
lentieri
il
i
si
andrebbero raccogliendo
con cura
qua e
l vi risplendono!
si
Pure
alla serenit
bisogna giungere, se
vuole anche
ha
adempiuto:
ufficio
mercato di oggetti
bisogno. Ci sono o no
E non
proprio
tempo
questo
appaga-
mento
ebbe
istruire su
il
VII
WALTER SCOTT
67
Cominci
col
accorse
il
filone
da
lui
pubblico:
il
Byron.
mistero
di
Ed
il
di
suo
Waverley, e ottenne straordinaria fortuna, che lo accompagn fino all'ultimo. A leggere la biografia dello Scott, si prova r impressione di avere dinanzi quella di un eroe deir industria i suoi biografi illustrano e ammirano la sa:
due o
tre
romanzi all'anno,
il
castello
meno
il
che nulla.
Il
fal-
non
scoraggia,
impugna
tutti
ancora
i
la
penna
e promette di
creditori, e si
l'impegno, e
lo
immane
suo debito
nazionale, indirizzata
o non piuttosto
al
non
si
una
biografia
non da
storia
ma
da Self-help o
e compagni.
Il
meno
glese,
si
invece
al
modo
parin-
ticolare in cui
68
la
modo
era nel
ricono-
sceva
lit
al
contro
Di
non fu certamente autore: innumerevoli ne furono gli autori, e molti di questi nati assai prima di lui, in Germania, in Francia, nella Gran Brettagna, e altutto ci lo Scott
tres in Italia;
ma
egli
ne fu certamente
il
divulgatore
e,
N
filosoft
si
la ripercussione spi-
Dove
il
pensiero dei
e degli storiografi o
il
il
giungeva
facile
romanzo
Europa e il cui modo di descrivere e narrare esercit efficacia anche sugli storici di professione: buona, in quanto li mosse a
uscire dall'uniforme e incolore della storiografia umanistica
e illuministica;
ma
altres
li
fece inclinare
sovente a concepire la storia come romanzo storico, luccicante e poco significante pittura. Tale esagerazione stata
poi eliminata e
il
beneficio rimasto
e nessuno potr
mai
senza tener conto della parte che ebbe in essi Walter Scott.
E neanche
invece
abilit
il
comporre
al
suoi romanzi:
che non
si
deve commisurare
modo
posteriore o
insomma, poco abile, appunto perch ormai fuori moda, tanto che noi non tollereremmo e faremmo segno
VII
WALTEE^ SCOTT
al
69
dei romanzieri
dimenti;
ma
si
deve paragonarla
modo
nel
Goethe (che quanto ad abicomporre romanzi era mal dotato, come si vede
il
loandtschaften)
lit del
ammirava
in
l'abi-
dava
assai
da
pensare
arte affatto
nuova
>
che in
lui scopriva,
un'arte
Lo
Scott
moveva da una
paesaggi, metteva in azione costumi, teneva sospeso l'interesse del lettore con personaggi misteriosi e attraenti per
cobiti, cosi
commedia, ritraendo con benevolo sorriso personaggi posseduti da un'unica idea o da un unico desiderio; e sempre offriva in primo piano gli
duali; variava l'epica con la
altri,
i
dopo quanto si detto, non pu essere il criterio principale onde si giudica lo Scott, appunto perch in lui non fu cosa principale. Se la si assume come criterio principale, quel che ne vien fuori
criticamente la cosi detta
<
stroncatura
>
uomini del passato. Certo, quando ci si fa innanzi un critico come, per esempio, il Gosse, il quale non ammette che
pur
che
si
accenni a
difetti
mondo
il
scrittore
romanzo,
il
quadro
di
costumi e
il
racconto meraviglioso
70
S
prova
di
la
Ma
vale la
chiaro
pena
che
Non
lo stesso
Gosse
si
mal
lo terr tutto
per s e
si
esalter in lui,
il
quale serb
lo stile
pi perfetto
non
scrisse
il
del gentleman^ ma non del poeta. leman inglese: La vena poetica, esigua nello Scott, presto si disseccava nel suo temperamento affatto prosaico. Era esigua anche
quando componeva in versi, e di che qualit fosse questo suo comporre si vede quando si ripensi ai brani pi celebri di quei poemi, come il ritratto dell'ultimo menestrello:
The way was long, the wind was The minstrel was infirm and old:
cold,
Seemed to have known a botter day The harp, his sole remaining joy,
Was
o
la descrizione dell'abbazia di
Melrose:
fair
If
Melrose aright,
;
Go
Where the broken arches are blank in night, And each shafted oriel giimmers white; When the cold light's uncertain power
Streams on the ruined centrai tower...
Then go but go alone the while, Then view St. David's ruined pile; And home returning, soothly swear,
Was
fair!...
VII
WALTER SCOTT
71
si
dice,
un viaggio
di
tra foresto
Lady Ro-
duelli e di giostre, di
si
priore
come Boys-Guibert,
e dell'ebreo Isacco e della sua incantevole figliuola Rebecca, e di banditi, come Robin Hood e frate Tuck, e di buffoni come Wamba, e di baroni normanni come Front-de-Boeuf, di sassoni come Cedric, e di terrificanti traditori della causa sassone, come Ulrica. Ma, alla fine della lettura, si rimane
gli
manca un vero
in
svolgisi
artistica, e
cambio
ha
una
par che
una corda
di pi profonda risonanza,
come
il
ma
il
quell'episodio, ,
il
come
tutto
carattere del
cavaliere e
sono
il
trattati in
contorno esteriore di un
Il
manca.
petto
duello,
del
non per
nemico,
ma
Anche
Rebecca ha
72
che essa
si
reca a fare a
Lady Rowena,
umanit.
e nel
questi accenni
non mancano
in altri
il
petto
quando muore bravamente in battaglia, Morton ritrova in un portafoglio colFalbero della discendenza dagli Stuart, un paio di lettere di bella scrittura femminile di una ventina d'anni addietro, e una ciocca di capelli, e alcuni versi composti da lui stesso. Morton pensa allora
con piet
fitta
al
destino di quell'uomo
singolare
disgra-
sembrava avere
mente nell'alto grado al quale la sua nascita lo chiamava, e, immerso nella crapula, volgeva i suoi sguardi, con amaro rimorso, al tempo della sua giovinezza, quando nutriva una passione virtuosa. E alcunch di poetico si avverte in certa vaghezza dei viaggi e degl' incontri inaspettati, come nei primi capitoli di Roh Roy^ e
di continuo la
come
in alcuni ca-
si
e neir insignificante
e accade che
Romans
quando
la
si
comincia
noia,
tuttavia
come (poich ho nominato quel romanzo) il ritratto Roman, fatto con senso di bont, commovente e grazioso al tempo stesso.
rianima,
del curato di Saint
mente poetico possedesse Walter Scott, ed esso illumina anche le sue figure comicamente disegnate, che talvolta cadono nel tipo fisso, ma che spesso sono contenute nei
VII
WALTER SCOTT
73
migliore dei suoi romanzi mi sembra perci non solo in alcuni particolari ma nella sua stessa favola, compenetrato di bont, The heart of Midlothian
g-iusti limiti. Il
quello che,
La
prigione di Edimburgo).
Anche qui si trovano molti intrighi, e i soliti briganti, che non sono briganti ma gentiluomini di eccessivo sentire, e altra roba di repertorio. Ma come non essere presi dalla
storia della gentile Effie, imprigionata per la falsa accusa
di aver soppresso
il
al
plumbeo
e avaro
eppur
senti-
Dumb
Dikes,
descritta nel
modo
al
movente. Voi
(gli
dice
il
come come un uomo che deve, giusta il dire di san Girolamo, per infamiam et bonam famam quassari ad immortalitem, cio camminare verso la vita eterna in mezzo alle calunnie ed alle lodi. Il colpo, che tanto vi affligge in questo momento, una parola che
voi siete conosciuto, mio
buono
e rispettabile amico,
un degno
la
viarvi
Ed
io
come
gendo
la
mano
al pastore) e,
le
(perch, in
il
mezzo
non
era sfuggito
testo latino
del pastore)
nuUameno
ho appreso a portare
la
mia croce
74
un posto
uomini
loro
canti di
non ha potuto impedire alhi proun passo falso? Oh! come intoneranno riprovazione, quando vedranno che
i
che
a
figli
di Belial.
Ma
io
me
o alla
mia
famiglia,
come
la luce
che tramandano
umana
gogna
Anche
assai vani-
cenza personale.
Saddletree
gli
si
sdegnato se alcuno
della famiglia di
la consolazione di farla
indagini, di
citare
quanto dispongono
lui
leggi relative a
al la
un compenso
dolore
che
gli
cagionava
l'afflizione di
quale
la propria
che assai commosse i lettori italiani nell'imiun nostro romanziere, il quale compil dallo Scott e dal Manzoni, nel Marco Visconti del Grossi, in quel punto in cui si descrive la capanna del barcaiuolo, padre del giovane annegato, e Intanto il sole tramontava dietro il castello
un
tratto,
tazione di
VII
WALTER SCOTT
Era
l'ora in cui
75
e le colline croccideute.
David Deans
si
riu-
preghiera
cosi
il
della sera.
Quando
si
assisero per
si
V escanso, che
volle
Effie
chiamava
la
preghiera che
fa in
comune,
occupava
la preghiera, vide
che
gli
da quella parte
tolse la seggiola
impazienza,
come se volesse allontanare cosi ogni memoria terrestre al momento in cui si doveva elevare la mente alla Divinit:
poscia incominci a leggere qualche versetto dalla sacra
Scrittura. Bellissimo
il
quando tutto pende dalla parola che dir la sorella Giannina, da quella parola che ella non pu dire, perch non pu mentire, e David Deans sa che non pu dirla n mai
le
avrebbe chiesto
sorella
di dirla o desiderato
era confidata a
lei
e fornisca cosi
il
motivo
magi-
al
Ahim,
no, essa
si
non mi ha mai
folla
si
detto nulla!
un profondo gemito
ode nella
ed ripetuto da un
altro pi
turato padre.
La speranza
dis-
Ricerchiamo questi
rivoletti di
bont
umana
e di sorrii
ro-
manzi
di
Walter
Scott. Tutto
il
dizione;
ma
i
in quelli la
a noi essi
rendono possibile
che delizi
di separarci
i
nostri nonni e
e dai
vili
FOSCOLO
E
[li
come
di
mente
certo
fa,
o,
come
e
altri
di libertario
modo
lui,
mondo
europeo
nel
complesso della
il
libro
pel quale egli, fin dai suoi tempi, fu letto fuori d'Italia, e
si
traduce e
si
ristampa,
il
giovanile Ortis,
ricongiunge immediatamente
ai preromantici e proto;
carme
con
serie
la poesia inglese,
i
cimiteri;
in
vili
FOSCOLO
77
un
libro,
non
ma
in
quanto
spiriti affini,
appar-
una stessa et e a uno stesso ambiente spirituale. Certo non si pensa punto di negare che il Foscolo, quanto e pi deir Alfieri, imprimesse un forte impulso al
tenenti con lui a
come
egli
cui
nome
gli fu
sempre (diceva)
sacro fino
questa parte poche pari, avendo operato sul Mazzini e attraverso la parola del Mazzini sui giovani delle nuove ge-
Ma Tuso che un popolo fa dei suoi poeti e scrittori non basta a determinare il carattere ed il significato di questi
nerazioni.
poeti e scrittori, considerati in loro stessi.
Cupa era
una
si
e violenta,
li
uomini
mondo
febbre
>
e al sole e
,
di cui parla
Shakespeare, e poi
li
morte e
se
dell'oblio. Il pensiero della morte fu in lui pensiero, non predominante, dominante: con la morte gli piacque sin da giovane domesticarsi, appunto come un personaggio shakespeariano e non solo con quella forma di morte che sopraggiunge come fato, ma anche con l'altra che bisogna chiamare e volere, col suicidio, via di uscita da serbare sempre sgombra. Concezione e disposizione di spirito che nella sua idea generica d luogo ai pi diversi atteggiamenti
;
pratici, l'ascetismo e
il
il fri-
volo godere,
il
non
fare e
fare, l'accidioso
;
abbandono
il
ma
78
espansione e di azione,
si
qui
pensiero
e
il
L'animo
pen-
che
il
un lume,
importa
appigliasse a
un punto
di consistenza per
riguadagnare
la
non
fare,
il
non
simboleggiasse sotto
stringe a operare?
momento negativo eppure dialettico e propulsivo, il nome di noia>, della noia che coChe cosa importa che
gli
ideali della
chiamasse
li
ammetteva
omaggio
amico
d'innamorato:
una
l'elevatezza e la dignit e
fu risentita da tutta la
di
umani
vizi; se
anche
Ma
Non
rapidamente
dette
col suo
somma
efficacia
per l'avvenire:
E non
induger a
vili
FOSCOLO
79
di pensatore e di critico, la
quale mi porgerebbe occasione a ribadire un mio pensiero prediletto, che cio sia da correggere Tabito di ricercare la
storia della filosofia esclusivamente nei filosofi di professione,
(gli scolari e
trattatisti e
i i
compilatori di
pensatori
meno che
non
bene:
il
Foscolo
si
praticamente
somma
importanza, ha oggettivamente
recingeva.
lo
Ma
filosofare sulla
si sa,
qualcosa di assai
il
propag nei
secoli.
Foscolo, pure
restringendo
l'indagine nella
di
pure dichiarando
rispetto egli
apparteneva
al
pi alto
nomi rappresentativi
i
di quel periodo
poesia e di critica
i
primis-
aveva enunciate
il
ma non
seno
le
umane
produrre e di giudicare
accademici,
le
i
la poesia.
La
pogli
lemica contro
gli
letterati
da tavolino e
80
e passioni degli
uomini
non pu essere compresa se non a quel modo. Romantico in questa parte, e romantico nel miglior senso, culminante neir ammirazione del poeta primitivo ; ma in pari tempo classico, perch non gli piacque la > tinta
nei vari tempi,
am
la
descrivevano
le
cose
come
Allo
sommo
stile
deirarte
!'
armo-
nia
stile
stempera un pensiero in
dramma
nazio-
nale
e sul
dramma
storico
punto legata
ai soggetti nazionali e
farsi
senso della
forma poetica, che non quella estrinseca, conforme a modelli e regole, e il senso della grande poesia; onde giudic
in
di ci
letterati del
che di poesia
secoli,
di versi,
fine di poten
una
interiore
catarsi
zioni,
ondeggiamenti, lacune
si
ma
le linee essenziali,
medesimo
e,
anzitutto, di quel
dell'affetto, dell'agire
come unica
realt,
da
lui
ac-
cettata, che ce lo
vili
FOSCOLO
81
licita
nel
creare, tra
il
aneddoti o esemp
storici,
la poesia e
di
mano
frati
e accademici, e si penetrassero di
umanit e
gli
ed egli
di chi la pasce di
davano
conferma; e agli
unica speranza
inerzia; e
non avvers
si
il
comunque
li
gli
anche la letteratura fu per lui politica, in quanto non gli sembrava concepibile sanit di una parte della vita sociale
e
la giustificazione
era,
teorica
di
questi
concetti
pratici
politici
come parrebbe da
rigidamente
da
lui accettati,
utilitaria,
perch
umana
la
compassione
e, vi-
chianamente,
errori e le
il
dure prove
pudore; e non era ateo, e tra gli lo sorreggeva (come scrisse) la sua
e
propria
coscienza
Iddio
Se
nei
il
suoi
critici
uomo
6
B. Croce.
82
grande: educatore di
in Italia della
come
fondatore
nuova
si
critica
letteraria.
Ma
egli fu poeta,
ma
perfetti
ed eterni.
L'animo poetico
come
proporzioni
come
si
inaugurale
sull'ufficio della
letteratura.
Una
volta egli
si
una
lettera:
Questo modo
leggiare
pensieri e cantarli in
mente
col
che
erano pi avveduti
noi, a tutti
greci ed
latini
come
mestieri
il
conosce o conobbe
come voce dell'autore e dei tempi, libro che non una semplice imitazione letteraria, ma al contrario, sotto le sembianze di un'imitazione letteraria, una silloge dei pensieri e dei sentimenti del Foscolo stesso nelle prime
volissimo
gi
ma
mondo
di pen-
sentimenti in
e realistico e
od oratoria
su di che concorde
tempo
in cui
il
libro
venne a
quando
il
rapporto
.q\V Ortis
con
le
opere posteriori.
vari motivi
e,
per
vili
FOSCOLO
83
esempio,
il
tomba
sulla tomba.
di essere compianto... la
Eppur mi conforta (scrive in esso) la speranza mia sepoltura sar bagnata dalle
chi
mai cede a una eterna oblivione questa cara e travagliata esistenza? chi mai vide per l'ultima volta i raggi del sole, chi salut la natura per sempre, chi abbandon i suoi diletti,
le
sue speranze,
suoi inganni,
lasciar dietro a s
un
desiderio,
un
uno sguardo ?
stilla di
Le persone a noi
noi. I nostri occhi
pianto, e
il
nostro cuore
ama
che
il
Geme
si
la
tomba, e
il
gemito vince
il
il
morte
Non
e'
dubbio che
Foscolo
cerchia di sentimenti
sincero.
l'atto di
come
come
si
dice,
Ma
e,
e bella,
il petto, ricorre al ragionamento oratorio, rafforzato da due interrogativi, a dimostrare cosa che non ha bisogno di dimostrazione, e d prova di montatura sentimentale nel
riempie
stilla di
pianto , la
fan-
e scopre
qua
si
e l
il
prosaico
recente cadavere).
Ma
ritmo
di
spiritualizzano, e col
si
si
annoda
le
la corrispon-
denza
amorosi sensi, e
flette
all'aura la
di
fiori
che consola
ceneri di
il
molli
ombre
litario
e la
il
passeggiero so-
ode
manda
na-
84
tura.
O Lorenzo, scrive nello stesso romanzo, qual o Lorenzo! Sto spesso sdraiato sulla
mi sento vezzeggiare
la faccia
chioma dai
i
venticelli
e allegrano
fiori
Lo
le
mi veggo innanzi
dei rivi
al
in lor
compagnia
stillanti
le
Muse
T Amore; e fuor
che
petto colle
chiome
fontane.... Quel
credi tu?
di
ma
solo di
come
si
ammirano
,
nelle
per citare
che
Dea Venere, a fiore dell'immensa onda raggiante. Poche abbiamo dette le poesie del Foscolo, perch
sogna abbandonare anzitutto
le
bi-
egli volle
di
realistico
poeti
maggior teatro
alla
che
li
essi
delle
umane
generazioni, e talvolta
non rispondenti
rifiutati
loro reale
il
gli editori
Poesie,
non
fe-
vere e proprie
Foscolo
si
vili
FOSCOLO
85
sciolti,
scalico cui
lui
proveniva
onde
il
didascalismo che
alle
si
frammette
che impedi
Grazie di supe-
s,
Su queste poche hanno come pu vedersi, per non dir del Donadoni e del Manacorda,
tima e matura
di quella critica
che
egli ide e
le analisi
capo
sgorga (come egli una volta disse parlando dei carmi che
disegnava) pienamente e originalmente, senza soccorso straniero, quel liquido etere che vive in ogni
la
uomo
e del quale
lui
natura e
il
cielo
avevano dispensato a
si
la
sua
parte.
discernono in questa
li-
si
assomma ogni
mestizia, l'Eroismo
umani
alla
morte e
li
di essi par che si alzi sugli altri, attivi ancor essi e presenti
86
o di cui
si
in
effetto,
quei
non
fiac-
un concetto oltremondano, e nella sua pienezza, come Amore e Dolore, Morte e Immortalit. Tutto ci che
cata da
unilaterale o semplicemente particolare,
qui abolito.
lo
l'orrore
cara, della
fremente
si
placa e
si
la severa accettazione
parte,
il
del
morire.
Ma non
c', d'altra
smorzi e spenga
vigore degli
altri.
Le parole
e gli accenti
esprime
mo-
cele-
tutte le passioni
umane
e vi
abbandona a pieno
loro. Il
e si tra-
mezzo a
confluisce e ne fa
dai molli
ma comNon
animo
ricco,
la
sua ricchezza.
sono in
lui quelle
immagini, materia
rafi'reddata, oggetto di
sono
dramma
si
contempera
il
non
distacco
ma
l'accresciuto
amore
medesimi
all'affetto
vili
FOSCOLO
87
T antica
ed essa
lo colloca tra
esame
due estremi della sua produzione poetica, l'ode alla Pallavicini e i frammenti delle Grazie^ la prima composta nel 1799
da
lui
ventunenne, e
piena maturit,
nelle
una certa galanteria e frivolezza settecentesca, e Grazie un precorrimento del dilettantismo sensuale,
poi manifestato negli ultimi poeti del secolo deciitaliani e
che
si
monono,
non
italiani
,'
e,
nonostante
le
apparenze,
non c' n l'una cosa n Taltra. L'ode alla Pallavicini anch'essa un inno alla Bellezza, alla leggiadra, amabile
voluttuosa bellezza che parlava ai suoi sensi e alla sua
fantasia; vi regna la bella donna, regina dei cuori, ricor-
come un'insolita fragranza, nel suo brioso danzare, quando la chioma, ai nodi indocile, le cadeva sul roseo
l'aria
braccio e
le
risentono
sorrisi
e gli
gesti,
tutto
Il
il
poeta, che
ha
la fantasia
piena delle
Dee
loro avventure,
assume anche la seducente dama ligure in quel mondo ideale, non per frivola galanteria ma perch quelle dive immagini di bellezza sono in lui ravvivate e
messe in moto dalle donne che incontra e ammira e ama nella vita terrena, e di tali idoleggiamenti ed esaltamenti
e sogni fatto
il
suo amore.
Ma
la bellezza cotanto
ammi-
88
donna
da un cavallo
imbizzito, e giace ora sfinita e pallida nel letto e spia ansiosa, negli sguardi dei medici che l'hanno in cura, speranza lusinghiera della belt primiera Trepidazione quasi bambinesca e commovente nel perpetuo bambino che la
.
donna:
il
e,
come
si
una fuga
che
ai
paragoni e ora
le
moda
fra
le
periglio
Un
), contro quel brutto cattivo che mise in donne l'equitazione, aprendo novo a belt sorriso par che aleggi su tutta questa appa-
ma
un
sorriso pi profondo
pensa
morte;
a'
il
poeta
ma
ecco
io
che
pingo e spiro
fantasmi anima
la
eterna
bella donna,
Non che
si
st'ode
congiunge strettamente
che
la
segue,
la stessa
processo magico-poetico
onde
si
(e
il
diviava Col
ai
pioppi delle
argentea
gli
volava
al
guardo
);
vili
FOSCOLO
le
89
tra
le visioni di
Grazie mentre
a queste sospirano
che tesse
la tela
>
,
e,
ridice
cuore
la
con-
cento per
colli ,
le convalli, e,
quando
ella posa,
ancor odono
un moto,
un
atto,
un vezzo Manda
agli sguardi
venust improvvisa
ali di
o del cigno
le tante
sti
neve
e via fra
non mai,
in tutti
e'
que-
il
fram-
stende in superficie e
gode
si
povero all'anima.
affacciano in
Non
solo
mezzo
i
al sorriso delle
il
mostra
sciati,
al guerriero
volti del
i
ed
);
egli, nel
destarsi,
guarda
sospira
ma
tutta
l'umanit
gioia promette e
manda
pianto amore!
Anche
e gli affetti
hanno quella
verecondia
che
il
Foscolo giu-
IX
STENDHAL
'redo che
il
gliasse
difetto dello
Stendhal romanziere
suoi personaggi
non
sarebbero
struiti,
il
esseri
viventi,
ma
si vedono le molle che meccanico introduce e tocca dairesterno . Per cominciare dall'ultimo detto, come, se questo fosse
vero,
si
spiegherebbe
il
fascino che
emana
letti
una
mente caratteri, azioni, parole che ritornano insistenti e inducono a fantasticare e meditare? Tal cosa non accade
costrutti
con procedimenti
li,
critici,
che
freddi e im-
non suggeriscono
e
nulla.
Ma
del
Dongo,
Madama de
duchessa di Sanseverino, e
sua amante,
ritiro nel se-
IX
STENDHAL
91
innamorato
di
restringere
mio gusto,
o appellarmi
;
come me
e ai lettori spregiudicati
ch
tutti
sanno e vedono
libri dello
decimonono
e dei
che venga
fuori, e ogni
nuovo aneddoto
si
suoi ca-
obiettiva ragione.
sono mai
idee
che
lo
due o
tre idee
(come
iL
aggiunge)
Si
al-
energia
alla
passione
;
utilit
romanzi
ma
dalla
si
ma
.
Non mi stancher
ossia la
commisurano
si
allo spirito
quanto
loro le
E mi pare,
si
venuto facendo
92
La sostanza
delle
romanzi; e
storico
sempre
suo
sogno in veste
soliti
profesla
hanno condannato
1830).
mai
esistita, e
nel
Che
lo
Stendhal
non vuol
quei
fatti
e quegli
appartengono a un
che
non
critico
ma
fantastico.
Lo
Stendiial
non
fu
impoetica, era
sommamente
come
fosse
conformato quel suo amore: conformazione che gi espressa in qualche modo nelle parole che abbiamo adoperate. L'animo
dello Stendhal
utilitario e appassionato,
ma, come
sposizioni;
si e,
detto,
poich
le attitudini e disposizioni
per s prese
sono qualcosa
Quale,
di generico, era
utilitario e dell'energia,
volgeva bramoso? Lo
ri-
forma e rinnovamento: persino l'idoleggiato Napoleone si vuotava per lui di ogni idea napoleonica e diventava un puro
e semplice
che, se
i
professore di energia.
fini
N bisogna
i
credere
il
grandi
umani non
gli
facevano battere
cuore,
lo scuotessero
invece e lo scaldassero
palpiti personali, e
IX
STENDHAL
la
93
strettamente
utilitari,
per
come
proprie voglie
nova (le cui Memorie furono, per qualche tempo, attribuite alla penna dello Stendhal), perch il Casanova mirava al sodo ed era a suo modo uomo di proposito, e ingannare imbecilli
e cogliere fiori e frutti nei giardini di Citer, questo gli
ci
non
motivi
utilitari,
come per
e,
sebbene tanto
domina i partiti estremi degli italiani, Tamore non mai davvero nel suo animo e non ne colora i pensieri e gli affetti, come nei temperamenti schiettamente amorosi. Formale o generico che si dica, T ideale dello Stendhal altres assai confuso e contradittorio; perch, mentre
sembra che
egli
non concepisca
attinente
al
altro
libito
modo
di energia e
deir individuo,
questo attribuisce
solo ai
eroicit,
che spetta
volta
modi superiori e morali delFenergia. E, mentre talsembra accorgersi della differenza tra energia e pas
un
tre
demi
souvent
le plaisir
de triompher des
hommes
imagina-
non
si
quando l'energia
apre pi o
meno largamente
alla pas-
^4
sione,
s'
gia o debolezza.
il
Onde lo Stendhal
i
non proprio
care tra
delinquenti, tra
bagno penale di Civitavecchia, diceva, quando era console appunto a Civitavecchia). Le sue figure artistiche egli disegna secondo due diversi tipi fondamentali, del prelato
freddo, calcolatore, dissimulatore e tenace, che non
si
lascia
fine,
e dell'uomo di accensibile
imma-
tipi
tuno e pazzesco.
Chi tenga ben presente l'ideale stendhaliano, ossia la
muovono
alla
un
molto sennato,
il
et noir^ di
principio e lo
svolgimento,
ma
si
fosse risoluto
due
soli
si
potevano ideare:
padre e
diventasse a poco a poco un aristocratico, feroce e durissimo verso la piccola gente; o che sposasse Matilde a malgrado
del padre, e la trascinasse con s nei bassi fondi, e diventassero due spostati, invidiosi, amari e rivoltosi. Ora l'uno
IX
STENDHAL
95
un sentimento
mancava
affatto, e
pel
una sorta di Rabagas, o descrivere la perversione e il corrompimento di un'energia priva di carattere morale; e, insomma, fare tutt'altro romanzo da quel che fece, perch il
nuovo scioglimento avrebbe
svolgimento e nuovo
stile.
richiesto
Con maggiore verisimiglianza si potrebbe sostenere che r ideale stendhaliano, essendo astratto e contradittorio, avrebbe dovuto dar luogo a una rappresentazione non gi positiva e seria, ma negativa e satirica, a una sorta di don
Chisciotte della energia a vuoto.
questa
tesi
troverebbe
suoi personaggi
un
il
Amadis
il
con-
Memoriale di
una
delle sue
imprese da seduttore,
force de songer
aux
sua.
victoires de
Napolon
se
dit-il,
mais
faut
il
faut
en
profiter,
gentilhomme
>.
pendant qu'
en
retraite. C'est l
se
dit-il
que
0
je
il
je tienne
un journal de
promette:
amorosa
96
delle
due storiche ammirazioni dello Stendhal, Napoleone e Terotico-sanguinario Cinquecento italiano o affine air italiano); e
il
minante nel
raccoglierne
il
come gi
la
Reine
Margot.
dans
les plus
grands
con-
ha provato e prova
sia
il
particolari
vita
domanda:
Ho
il
partecipato vera-
Dunque,
Stendhal l'ironia; e
Sainte-Beuve cer-
critica, sar
la proil
Ma
torto di supporre
poteva essere ai
cepibile
uno Stendhal diverso da quello che era e suoi tempi: un contro-Stendhal, come conora,
da noi
tali
dopo un secolo
di stendhalismo o beyli-
luoghi notati
come
ironici
non sono
si
se
e,
etico
che noi
ne facciamo,
Lo Stendhal
s stesso
tutt'al pi
un don
a narrar
imprende, e
IX
STENDHAL
97
non trova
I
il
sublime e
lo straordinario,
ma sempre
lo cerca,
ma
non
vi bada.
romanzi
dello Stendhal
col can-
Faguet,
n se ne pu cangiare
afifatto
il
diverso,
il
presente,
come
come sembrano
si
nella
dimo-
non era
ma non
che
si
detta, consistente in
gettivando s stesso in
tutti
suoi libri,
ma
pi intensamente
medesima presentata
Dongo, che ne compongono poi una sola in due volte e in due diversi ambienti
Ma
tornava
in
il
pro-
e inattesi.
un reale
stato
98
com-
mossa
fantasia.
l'altra
che
fa la critica di quel pensare ed immaginare: condizione psichica che oggi si suol considerare come una forma di
Au
et
il
faisait natre,
aux
du devo ir
craignait
un
un
du modle
il se proposait de suivre. En un mot, ce qui faisait de Julien un tre suprieur fut prcisment ce qui l'empcha de goter le bonheur qui se pla^ait sous ses yeux.
E
tilde
impose par
la politique
me
mprise
ancora:
qu'elle
Ah!
m' importe
de moi
m'aime huit
et j'en
si
Et ce bonheur divin
il
je veux,
ne depend que
IX
STENDHAL
99
Mathilde
le vit pensif.
Je
lui
suis
la
donc tout
main.
fait
indigne de vous,
dit-elle
en
prenant
son coeur.
Si
elle volt
combien je
l'adore, je la perds...
La
non
si
sa pi se ci sia o non ci
sia.
un peu
voulus.
L'amour
E
detto,
se sia o
quelque
se disait-il Mais n'est-ce pas une chose bien plaisante fois que je ne sois pas susceptible de cette proccu-
Farmi
dans
les liaisons
ai-je
que
le
Naples,
mme
les
nade sur un
ajoutait-il
donc encore un mensonge? J'aime sans bon apptit six heures! Serait-ce cette propension quelque peu vulgaire dont ces menteurs auraient fait l'amour d'Othello, l'amour de Tancrde? Ou bien faut-il croire que je suis organis autrement que les autres hommes: mon me manquerait d'une passion, pourquoi cela ? Ce serait une singulire destine!
doute,
serait-ce
j'ai
comme
al piacere,
dont
la
que
lo
celle
il
solo
motivo che
e quella
muove
si
domanda;
100
ha
una
que
de
r amour;
La
mais souvent
il
s'ennuyait.
vene
del-
l'eroe stendhaliano.
le
ma
Le combat semblait
suivaient plus avec la
se ralentir
un peu;
il
les
coups ne se
mme
la douleur
dfigur.
la pointe
Saisi
du couteau de chasse en
avant...
e di politica profana e
di
gli
politica ecclesiastica,
apre
molto
il
fut simple et
modeste, c'tait un ton qu'il prenait avec trop de facilit; au contraire, il avait besoin d'efiforts pour jouer le grand seigneur.
un peu longs de monseigneur Land tirer un coup de pistolet au valet de chambre qui tenait par la bride le cheval maigre? Sa raison lui disait oui, mal son coeur ne pouvait s'accoutumer l'image sanglante du beau jeune homme tombant de cheval,
Tout en coutant
driani,
il
les rcits
se disait:
Aurais-je
dfigur.
si le
menac par
Cette question tait de la dernire importance pour lui, et l'archevque fut content de son air de profonde attention.
IX
STENDHAL
gli
101
Durante
frenabile :
la
comunicano
la
rompe
in pianto irre-
Les juges
dit:
sortis,
il
se
Suis-je hypocrite?il me
Un
inizia
con
la giovinetta Clelia,
Ma
anche
tratti
Le huitime jour de
grand sujet de honte:
un bien
absorbe dans
Tout coup un
ses
petit
lui;
la
et elle vit
yeux qui
la saluaient. Elle
mit
les soigner;
mais
elle tremblait
elle
de se sauver en courant.
fascino
il
meno quel
fa-
sua anima.
Ma
sar venuto
Une
tante:
il
102
sue illusioni e
perch
il
scrittura
ma
a lui bast
lo stile
quo-
com'
X
LEOPARDI
Jjo
italiano
Giacomo Leopardi
erano venuti
funereo canto
fu assai presto assunto nella pleiade degli altri spiriti straziati e sconsolati,
che dalla
genere umano,
il
si
prendere
di poeta, di questo
mento
sua poesia
senza sforzo
romanticismo
una
letteratura che
tendeva da un lato
duro pregiudizio
si
104
allora
il
nome
dolore
diale, Werther,
Oberman
al
monDe Vigny,
Musset e
poich
il
Leopardi fu
il
e rivoluzione
il
ricordi
romane
ticismo sentimentale e
sentimento nazionale,
il
lo
scontento
il
generoso e
il
generoso anelito,
dolore del
mondo
do-
uomo come
che
il
quarantotto, se
critico,
al-
maestro della
tempo
di dubitare e
umano
seme
di libert,
soffrire
ma
ope-
E dobbiamo
di
nuova
che
ha
rivestita,
le cui
argomentazioni e
rammen-
LEOPARDI
105
(si disse),
Dunque
codeste dot-
avevamo
il
non
derio di
verit,
vano desiun amore di donna non mai ottenuto? Ma, in non sarebbe occorso aspettare queste rivelazioni
quel teorizzare. La
timistica,
dir
vita, la
quale
biasimo
non ha nel suo fondo altra consistenza che quella di un moto passionale, cagionato da buono o cattivo umore, da lietezza, da leggerezza, da insofferenza, da capriccio, da
favorevoli o sfavorevoli contingenze.
filosofia
La
schietta
e seria
non piange
non
ride,
ma
attende a indagare le
i
spirito; e
suoi progressi
che
si
unicamente per
poniamo, logiche
che sempre
offre se
storia
del pensiero,
Ma
il
Leopardi non
non
a
nem-
quale fu
106
Queste che
io
dico
ingenuamente domandava nel dialogo di Timandro ed Eleandro circa quelle proposizioni sul male e sul dolore),
sono nella
e
si
filosofia verit
raccoglieva
la
so-
tale
sommi
veri.
Se cosi
fosse, la filosofia
l'opera sua
da
secoli, anzi
dell'uomo e appartengono
ai
comuni
intercalari.
Anche conviene
far la tara a
un'altra e pi recente
Leopardi venne annotando per Che dal Leopardi ci sia ad imparare molto per l'esercizio dell'arte letteraria, massime ai
cato lo Zibaldone^ in cui
i
il
pi anni
suoi pensieri.
spesso
ma
altrettanto
da imparare
al-
da
e,
come
lui,
studiarono l'arte,
dal
Tommaseo, e altri d' inferiore statura, ma accurati e sottili come solevano essere i puristi, dal Cesari o dal Puoti; e c' da imparare in altro verso dal Manzoni e dai manzoniani. Tutti maestri
modello
il
le
l'indirizzo
lettere
X
italiane, e
LEOPARDI
107
che non sarebbe stato poi seguito, e che conlo stile del Leopardi ma, come non potevano essere adottati
stavano bene a
lui;
cosi
nem-
meno,
Le considerazioni che sono venuto facendo vogliono essere, secondo il mio solito, una serie di eliminazioni col fine di sgombrare problemi insussistenti o estranei, e giungere alla considerazione della poesia leopardiana, che Tunica
cosa che qui importi. Giungere o piuttosto tornarvi, per-
ch anche
la
sottile-
mente studiata
moto
^ e che
<
morte, ripigli
indagini sul
pili
ri-
De
frutti.
Nondimeno, qualcosa
concetti coi quali va in-
tesa e giudicata.
Che cosa
La
vita, ossia
il
proil
il
proprio pen-
afl'erma
il
esplica
samente,
ma
pur sostanzialmente,
Si
veda quanto
il
De
me
in Critica^
XIV,
22-25.
108
dirla con un'
immagine rozza ma
che
si
efficace,
una
vita stroz-
zata. L'adolescente
un dotto
delle
Mai e
il
Borghesi, e forse
Niebuhr e
-i
Mtiller e
Bckh;
deva e aspettava trepido le gioie delFamore e si apriva a impeti nobilissimi e ad opere di patria e di umanit; il poeta che forse si preparava in lui attraverso esercitazioni e prove
varie, e pi nel rapimento dei sogni;
viarsi verso la gloria e
fatto
si
senti, al
primo av-
Tamore, premuto, avvinto e soprafda una forza brutale, da quella che egli chiam^ la
nemica Natura
che
gli
spezz
pal-
piti del
a combattere giorno
il
malessere e
le soffe-
derni
di
studi giovanili
al
De
intellettuale,
altri
una
cer-
ma
sem-
prestavano
il
loro
lavoro
continuato e metodico.
le
con
della
aggiunte
difficolt
il
economiche, determin
modi
non
si
ma
ma
e
si
travagliate e burrascose,
e
il
e,
Ugo Foscolo;
svolse, e
si
Foscolo visse
X
Storia
LEOPARDI
il
109
e
dramma deirumanit
la
sublime
filosofia,
la luce
che in essa
misteri dell'universo
e rende
si
compren-
quale
genera,
amando
e lottando, la
nuova
storia;
Tamore
danno
mondo; que-
non ne god le gioie, non Tronco che sentiva e penava, egli era addetto a s stesso, unicamente a s stesso, al problema elementare del respirare e vivere. E quando trovava qualche alleviamento, quando per qualche ora o per qualche giorno gli era consentito ripigliare una qualche attivit, la
cate da lui, estranee, lontane:
i
ne sofferse
dolori.
gli
si
porgeva
la
alla
sua
pi di venir fuori.
E
gli
rimpianto per
non
era, per la
promessa
di
aveva attenuta;
nell'intelletto gli
esso stesso
restringeva
il
non
il
filosofo,
le
dimostra
come
110
La sua fondamentale condizione di spirito non solo era sentimentale e non gi filosofica, ma si potrebbe addirittura definirla un ingorgo sentimentale, un vano desiderio e una
disperazione cosi condensata e violenta, cosi estrema, da
riversarsi nella sfera del pensiero e determinarne
i
concetti
giudizi. Anzi,
critica,
mente
si
la
Palinodia e
era cacciato in
la
Giudicava che
una via senza uscita, in una lotta sterile. vita fosse un male, da essere vissuta con
;
e si trovava di
pensavano ossia
sentivano diversamente da
delle loro forze fisiche,
i
lui,
loro
dominava
li
animava,
infervorava, l'amore
quando non
ne erano attualmente
colpiti, e
con
l'affrontarli e superarli
quando ne erano
colpiti, e alla
non concerne
vivi,
n i morti, perch sono morti. E a codesti uomini egli avrebbe voluto persuadere che avevano torto e che dove-
vano disperare con lui. Ma col sentimento non si ragiona. Nel fronte di una rustica casetta del Tirolo si leggeva anni or sono (e non so se vi si legga ancora) una scritta in versi
tedeschi, che diceva: Vivo,
ma
con
tutto
ci,
rSm
LEOPARDI
Il
Lll
si
Leopardi non
stupiva,
ma
sdegnava che
li
gli
vergo-
gnare e
ci,
raziocini,
come a motivi
allMronia,
al
sarcasmo e
al
grottesco.
quelle,
tra
le
vani sforzi di
offrire
il
malumore ma
monologhi
rare); personaggi,
;
prosa lavoratissima
ma
E
il
in verso e
nuovo
progresso,
liberalismo e
Germania, e
europee, e
lit,
i
la filologia che
permetteva di rompere
gli
schemi tradizionali e scoprire parentele tra le lingue indoinsomma ogni cosa che desse indizio di vitadi inventi vita, di ardimento. Certe volte, nel leggere
si
al ricordo (e
non sono io che ho provato pel primo questa impressione, perch vedo ora che la prov anche il Pascoli) certi altri Dialoghetti, vergati dalla penna reazionaria del conte Monaldo, e si sente la somiglianza non solo nella
comune
ragguagli di Parnaso,
ma anche
si
nuovo e vivente; e
agli occhi
offerse
del
Tonio ammalato di
lineamenti di Gervasio:
112
la peste, togliendogli
gli
mente,
un
pic-
colo e velato
tato fratello
germe
di somiglianza che
del
De
Sanctis fu tratto
e
a parlare del
tellate
si
cattivo riso
che vi
si
avverte, e delle
col-
che
,
lo scrittore tenta di
dare
con
la gioia di chi
vendica
e di un'
si
il
umana
ci
nella quale
sente
repulso
Su
ci
conveniva che
onde
si
come
puris-
sime opere
ma
affrettia-
moci ad aggiungere che quel riso cattivo quello sfogo di rabbia, veramente da mettere sul conto della natura
a* lui
(al
quale
si riferisce il
si
quanto non
ogni caso,
tici,
comanda
la
e,
in
beralismo ebbe
tutti
liberali, e
il
disprez-
altro
che ad amare
ed essere amato. Oh, se un raggio di sole avesse fugato dalle sue vene la malattia che lo avvelenava, disciolto il
torpore che lo aggravava
e,
!
mondo
compressa in fondo a
artistico,
lui,
Per ritrovare,
lemizza,
sotto
il
rispetto
il
Leopardi
egli po-
dunque
cercarlo,
non dove
ma
dove
si
e questo
il
Leopardi migliore
LEOPARDI
113
dialogo di
al
si
avvicinano
si
prosa
leopardiana, da alcuni
altri
quale
altri
disputano se sia
tipo di prosa
, in
come
la
si
tono sba-
ed
egli si sforza e
si
ma
bellissima dove
il
Leopardi
si
rila-
esprime con
semplicit,
come
nelle note
meil
riferisce
appunto
al
mosso,
al
di
spirito,
punta e
la conclusione di
un processo
si
non
si
pu
cre-
negare che abbia dello statico: onde nella sua forma oggettiva, riflessa e teorica
presenta
come un domma
duto e inculcato,
e,
una
Sembra che
drammatica,
esterno
di
nemmeno da
lirica,
ci
possa sgorgare la
lirica,
molteplicit che
raccoglie in unit,
mondo
che
si
ritrova
serie di
una
l'asser8
B. Croce.
114
zione di una rassegnazione disperata, di una rinunzia o di un rinnegamento, sono di l o di qua dalla poesia. Perci la didascalica ha non piccola parte nei canti del Leopardi, e vi si trova sparsa un po' dappertutto, col suo tono prosaico, anche quando non riempie un intero componimento come V Epistola al Pepali o uno quasi intero come la Ginestra, e non bene stata paragonata alla didascalica
poetica del Paradiso dantesco, perch spesso somiglia piuttosto a quella
le dolci
rime
la
d^amore che soleva cercare pei suoi pensieri, verseggi canzone sulla nobilt e
Ginestra:
versi della
Nobil
un
atto
d'accusa,
una
come
non meno spesso, c' nei canti leopardiani, l'asserzione del dolore come di un fatto storico, di un riconoscere o ribasi manifesta in un certo tono secco, sommarie e scarne, che sono non la vita in atto, in frasi ma il compendio riflesso della vita, la sua concettualizzazione. Il breve carme A s stesso pu valere in esempio di questa epigrafica, che non sembra possa dirsi lirica: Peri l'inganno estremo. Che eterno io mi credei. Peri. Ben sento
Non che
la
speme,
il
desiderio
tono qui
come
(e
dolore, che
sempre ha prodotto)
Ma
non
una notazione
non vanno
si
oltre la cerchia
dell'individuo.
Una vicenda
opposta
osserva in qualche
il
Leopardi
LEOPARDI
115
una
amoroso
di
cui gli
risorta la cocente
riaprirsi del suo
animo
alle
commozioni
della
Ma,
il
Dov',
insinuare
dunque,
che
la
(si
domansi
vuol
poeta?
Ebbene,
dove
trovi la poesa
del
Leopardi
gi additato dalla
comune coscienza
critica, la quale,
dopo
i
Pa-
ralipomeni e la Palinodia, accusata di prosaicit la Ginestra e altri carmi, con atto risoluto e per opera del
De
Sanctis
e facendo gridare
al Carducci),
imprecanti
ci
si
tratti,
a quelli
idilli.
giovanili
e ai posteriori,
ai
piccoli, e ai
d.al
grandi
Basta,
me
sembra, guardarsi
materializzare
que-
sta predilezione in
una esclusiva
il
ad
al-
onde
si
discerne
detto,
Il
quale,
come abbiamo
un escluso dalla vita, ma non si che non avesse nel primo tempo giovanile sognato, e sperato e amato e gioito e pianto, e non gli accadesse di poi, in certi momenti, di risentirsi vivere e l'animo gli si riaprisse alle trepide comfu
1L6
prossimo ricordo,
fantasia
si
la
sua
mosse poeticamente
si
tutto ci che
i
vuole,
ma non mai
momenti
acquista colore,
di
il
suo ritmo
si
armonie
e di intime rime, la
commozione trema
riflet-
mondo
circostante,
non per
rigettarlo
ma
impeti di desiderio, quelle speranze d'amore, queir intenerimento, quella soavit hanno quasi del furtivo, sono strappati al
al gelo
che invade,
loro par-
si
esprimono con
incanto,
il
ticolare
il
lieve incarnato
non porta
nella
memoria
divine
e nel
cuore
le
immagini che
al telaio,
in essa affiorano, le
immaumile
gente? Silvia
la
mente piena
il
di
un vago sogno,
congiunge
le
sere nel
il
cielo
stellato, e
canto
si
il
tranquillo
in
ha
mano
fiori
per adornarsi
i
il
del passato, e
fanciulli
mensa pensando
al
giorno
X
del sud riposo, e
il
LEOPARDI
il
117
fabbro e
il
compimento del
la
; il
assideva e
abbandonava
simili,
si
faceva
ravviva dopo
la
tempesta; e altre
parole
nuove ed eterne,
creazioni?
le
definitive, coijie:
Quando
belt
i
versi
<
Viene
il
vento recando
il
torre
del borgo...
Dolce e chiara
di
notte e senza
vento... .
altri
ricordi
in cui
gli
il
vita salgono
si
alla
poesia quegli
Leopardi
e,
raccoglie in
un mondo
l'amore
intellettuale
che
caro
ama
ama
la
come
nel bellissimo
Amore
non didascalica
ma
drammatica
timo amore,
V Aspasia,
si
raccoglie
ferma sponda
dell'intel-
letto e ritrova la
che
gli
ma
egli
Vero che
momenti
di s
i
non mai
infor-
mano interamente
o in quello
stile
stessi tocchi
il
commentata da una
118
garzoncello scherzoso
capolavoro, quella
ha
dell'astratto, e
portati
fondere
la
Speranza con
il
Silvia,
legoria
di diletti,
non potrebbero essere mostrati se non con l'esame esame che stato in molte parti assai ben compiuto dal De Sanctis nel frammento del suo libro sul Leopardi, e da pi recenti studiosi. Anche in tale esame particolare si pu veder pi chiaro in quello che si
poesia,
la lingua, la
come
stile di squisito
i
umasuoi
nista,
affetti
il
quale nell'esporre
modi convenienti a
e
immediato,
ma
logia, soggiace
neV Amore
ha,
il
M&rte:
Cose
quaggi
ciono la
leziosi
si belle,
Altre
il
mondo non
e
il
non han
le stelle ;
,
garzoncello
spiac-
donzelletta
questa sar
somma
la
quale
ma
guardare in
X
l e
LEOPARDI
119
se
non
il
nondimeno, poeticamente,
ora
pieno e ora
il
ritrova ora
il
forte ora
il
fiacco,
quanto non
si so-
quanto non
si
formalmente
insieme
e forse
liberi
il
movimenti della
zione poetica.
XI
ALFREDO DE VIGNY
D,u
pensieri occuparono la
mente
di Alfredo
de Vigny
rapporto di
diritti e
Ma
gli artisti? e
particolari doveri ha
bens verso
Ne ha
ma, verso
componenti.
Che
che ci
trattarli
se si
adduce che
gli artisti
sono inesperti
al pari
di fanciulli e irritabili
sia,
come
infermi, dato e
non concesso
da temere che,
si
da
fanciulli e
li
da infermi,
zarli
e di guarirli,
tratti
Paul)
come
gere nelle tenebre delle angosce, per amor della poesia, per
XI
udirli cantare!
ALFREDO DE VIGNY
ag^itata dal
121
La questione
il
De Vigny
era, in
verit, priva di
accarezzava circa
una
tela,
un marmo,
di
un suono
sables, sono
scrisse,
les
premiers des
hommes
Ci che egli
e,
che travagliavano
litari e
lui.
De Vigny.
il
N ha maggiore
vita
di
difficolt
consistenza
ha
la forza di
domi-
come appunto
radosso,
il
De Vigny.
sembrava un pa-
medesimo non si possa ripetere per qualsiasi altra sper industria e pel commercio, per Tarte e per la chiesa; e finiva col troncare il nodo gordiano merc la sentenza che la philosophie a heureusement rapetiss ia guerre, les negociations la remplacent, la mcanique achcificazione, per
ma
punture e delu-
libri
gr ispirarono.
Stello,
et
il
dramma
Chatterton, la raccolta di
racconti Servitude
grandeur
militaii'es,
e di tratti
commossi. Meno
felice
il
dramma,
non
le
ma
si
ammira
122
racconti militari
con
la
hanno
inferto
fu-
stato
non un
si
loro cuore
delitto, e
legge.
La dolorosa seriet del sentimento vi si maninudo e incisivo, tutto cose e pensieri, disdeil
gnante
la facondia e
il
luccicore. Passa in
uno
di essi
NapoFon-
leone, di cui
De Vigny
una volta: Commediante! e un'altra: Tragediante! ; e quando il grand' uomo si rivolge e parla al modesto ufficiale, al quale il De Vigny mette in bocca il racconto, neanche costui si lascia trascinare, come tanti altri, dall'abile inscenatura dell'allievo di Talma: Je sentis pourtant que c'tait l une force fausse et usurpe. Je me
ment! Son attitude, sa voix, son gesto ne sont qu'une pantomime d'acteur, une misrable parade de souverainet, dont il doit savoir la vanite. Il n'est
revoltais, je criais:
Il
Il
le voile,
mais
il
se volt
nu par-
Un
pauvre ignorant
comme nous
De
Vi-
tous, et, sous tout cela, la crature faible >. Servitude etgran-
deur miUtaires
'
il
segno
gny nella prosa, nella quale tent ancora, ma pi debolmente, il romanzo e il dramma storico con Cinq Mars e con la Marchale d^ Altere.
di
componi-
XI
ALFREDO DE VIGNY
II
123
poemetto
cade nel
mostra inesperienze di fattura e altres, qua e l, trito; pur tuttavia, poeticamente mossa quella
purissima creatura angelica, Eloa (formata da una lacrima di piet che still dall'occhio di Ges!), quando, all'udir
parlare, su nel cielo, con orrore, del colpevole e reietto
cifero,
Luso-
spinta a
di ripugnanza,
ma
Son premier mouvement ne fut pas de fremir, Mais plutt d'approcher corame pour secourir;
La
tristesse
sa pense:
Le Cor, che rende V impressione del suono del corno udito tra le montagne (cDieu! que le son du Cor est triste au
fond des bois!
cisvalle, di
),
un eroico non trionfante ma tragico. E la tridomina nel racconto del vecchio comandante che rimpiange la sua bella nave che combattette e col in fondo al mare ad Aboukir {La fregate La Srieuse '). Ma il capolavoro di questa prima serie , senza dubbio, Mmse,
stezza eroica
*
composto dal De Vigny a venticinque anni: Mos, che sale solo sul monte, gi in vista della terra promessa, e tutto il
suo popolo, fermo nel piano, canta l'inno di gloria; ed egli
intanto
si
il
ha
fatto
il
di amicizia, di confidenza, di
al
compagnia.
a pi riprese,
Sitt
morte:
que votre souffl a rempli le berger, Les hommes se sont dit: Il nous est tranger;
124
Et les yeux se baissaient devant mes yeux de fiamme, Car ils venaient, hlas d'j'- voir plus que mon me. J'ai vu l'amour s'teiadre et l'amiti tarir;
!
Les vierges se voilaent et craignaient de mourir. M'enveloppant alors de la colonne noire, J'ai marche devant tous, triste et seul dans ma gioire,
Et
j'ai dit
dans
mon
coeur:
Que
vouloir prsent?;
mon
la
main
qu'elle touche,
ma
ma
bouche;
quand j'ouvre
les bras,
E quando
polo, gi s'avanza
successore,
il
nuovo duce,
destina,to
condannato
sa-
quale consacrato:
a
Marchant
Car
il
du Tout-Puissant.
la pi
langiolesca, che
sia
mai data
campo
della poesia alle pagine che in quegli stessi anni sugli eroi
storici dettava Giorgio Hegel, nella introduzione alla Filosofia della storia.
Dopo
si
segui-
De Vigny non
pubblic altro
con s stesso, e scrivendo un Giornale intimo e componendo a lunghi intervalli poesie liriche, che videro la luce in una raccolta postuma col titolo Les Desiines.
stesso e
XI
ALFREDO DE VIGNY
125
zioni che
Che cosa sono le liriche delle Destines? Sono le posiil De Vigny via via assume e definisce verso le
il
dolore
La femmina
lo
ha
tradito e schernito,
maschio in Sansone:
l'altra, di ar-
sempre
Ma,
oltre la
come
oste schierata in
campo:
la
ma
darde prudenze dell'uomo, e vibra e risuona al grido degli oppressi, ed arma e spinge alla pugna {La maison dn berger).
vorremo vilmente gemere, piangere e invocare? No: bisogna andare innanzi a testa alta, compiendo con energia il proprio dovere, e soffrire e morire senza parlare {La mort du loup).
Il
ci
aspetta:
La
simo,
scuno, e la libert
{Les Destines).
il
nuovo dovere
Le
sommergono
di perire,
il
l'uomo;
egli lo
ma
il
prima
come
ca-
una
onde
un giorno
raccolta
bouteille
trasmette a
tutti
il
la mer). L'aristocrazia
non
ma
dello
126
{U Esprit
pur). Nella
ma
Tuomo
tomba
;
pi che
ogni altra creatura, animale o pianta, che sorge sulla superficie della terra e nella terra riceve la
e
i
non
le
cose immutabili
palpiti e
le
il
ma
nostri
du
berger).
il
Vane sono
senso del
domande
mondo, dell'anima
vita e della morte, dei popoli e della storia, che Dio alle
il
come
poesia filosofica
primo o tra
.
poesia filosofica
Non
per
ma
giudizio, giova
rammentare che
filo-
si
una
e ag-
gettivo
mai
Dopo
di che,
non
avremmo nessuna
difficolt
a lasciar correre la comune De Vigny, intendendola metafouna poesia che si muova tra i noci
sembrerebbe pi
dramma
Dio e
non hanno pi a
ma
la
Natura,
il
Bene
il
Male, la Gioia e
il
Dolore, e altrettali
XI
ALFREDO DE VIGNY
127
De Vigny,
la
e ci
Ma
>
Pessimismo
non
una condizione
come quella
religiosa e
del
De Vigny?
lasci
Si tolga a
un'anima
la fede
le si
pur tuttavia
natura
e Dio;
le si tolga la
e le
si
la
devozione sociale;
le
Tammirazione per
si lasci il
la
bravura
e pel sacrificio;
tolga la fede
le si
nelFamore e
le si
lasci
tenero sentimento
dell'amore.
e belle.
tolto, spingerebbe
ma
ci
che
le si la-
manca materia e come una forma vuota, che fu gi riempita, e perci non vuota al modo delle altre che si foggiano artificialmente un contenuto, non mai realmente
l'amore. Ma, poich a tutte queste cose
alimento, l'anima spasima
non
vano
forse,
ma
tutto
come una
senti-
128
senza speranza.
Si direbbe
che vi
sia
l'ispira-
De Vigny, gentiluomo
gli ideali dei
di
altri
non
volle o
nuovi
con l'immagicostumanze.
tutt'
fondamenta
insieme,
impreca,
a
le
lo Czar.
si ri-
cordi durante
acquet
sar
determinazione
Se
il
re
monta a cavallo
del sublime,
io vestir la divisa e
accanto a
lui.
un atteggiamento che ha
ma
di
un sublime
il
una
di-
mente
talora,
i
suo contrario
anche
lena e
punta estrema di una seria angoscia e di una eff'ettiva elevatezza di cuore e di mente. Lo si veda a squadrare i suoi
antenati, gente d'arme e di corte:
J'ai
le cimier dor du gentilhomme piume de fer qui n'est pas sans beaut... Une Dans le caveau des miens plongeant mes pas nocturnes,
mis sur
XI
J'ai
ALFREDO DE VIGNY
129
veda dinanzi a Dio. Alle vane sue interrogazioni, Dio non risponde, ed egli, che si era prostrato, si rialza
lo si
offeso e gelido:
Si le Ciel
Le
Au
Non sembra
il
De Vigny
i
tratti
Dio come un
re, e
gentiluomo tratta
e quasi gli
re che
ha mancato
al
dovere di
armi, non pi
ma
da gentiluomo a
De Vigny
il
si
non
vi
ha parte,
il
e,
se
difetto.
Perch
De Vigny non
comporre maldestrezza,
<
maitre d'cole
potrebbe con-
una certa
attrattiva
Perch?
segni
Perch, se
si
chiari-
De Vigny
adoprato a sostenere
et des
alto, tra
puri maestri,
l'idal
du pote
B. Croce.
graves penseurs
; e,
gi ai suoi diciannove
9
13Q
amico conte
poesia facile:
di
la
la
baine
Que nous professons tous pour les vers faits sans peine; Le vers le plus obscur d'un auteur srieux A plus de vrai mrite et vaut plus nos yeux Que l'inutile amas de lgres paroles
Qui forment
le tssu
Pi
tardi, nella
e
Maison du
herger,
prorompeva
in un'invet-
tiva contro la
la
Poesia che
smarriva
la
lasciasse sollevare
delicata e gracile e
Ma
non smagliante sa
tre volte
ritrarre figure
vivi.
al
monte degli
dre mio!
>:
Olivi
chiama
invano
Le vent seul rpondit sa voix. tomba sur le sable assis, et, dans sa peine, Eut sur le monde et l'homme une pense humaine...
Il
lei:
XI
ALFREDO DE VIGNY
du repas,
131
Couronne, adore
et reine
Mais tremblante
Il
et dsant:
Il
ne
e
me
i
verr pas!
lupo, difendendo la
compagna
il
figli,
nonostante la
si
aprono,
con
lo strozzare
Tha
assalito; poi:
Il nous regarde encore, ensuite il se recouche, Tout en lchant le sang rpandu sur sa bouche.
comment
il
a pri,
cri.
La
bottiglia,
:
lanciata
ai
flutti
dai naufraghi,
erra sugli
oceani
Perdue
dsert,
Gomme un
Et volt
tei
point invisible en
un mouvant
.Tremblante voyageuse
L'algue
et Ics
gomons
lui
vert.
La donna, che
distrutta,
gli
da
lui
fois ta
grce et ta tendresse,
Ange doux
Qui naitra
en soupirant?
comme
toi
Dans chaque clair tombe de ton regard mourant, Dans les balancements de ta tte penche, Dans ta taille dolente et mollement couche, Et dans ton pur scurire amoureux et souffrant?
Questo poeta
sua
lirica
filosofo > quando enuncia nel corso della un solenne concetto, lo porge e venera con pa,
132
role di religioso
Giusto:
mme au tribunal auguste O la raison, l'honneur, la bont, l'equit, La prvoyance l'oeil rapide et la science
Dlibrent en paix devant la conscience
Qui, jugeant l'action, rgit la libert.
La
Comment
La Donna:
Ta pense
Le
Son
a des bonds
comme ceux
des gazelles,
et
sans appui.
au jour ds que
le
jour a
lui...
il
De Vigny ha
Ton amour
taci-
ecc.), e
mici
lourde tche.
. .
La
Femme,
Lui, qui
Al confronto
suosi
di lui, autore di
lus-
Hugo
diffusi e scorrevoli
Lamartine;
e,
girando
rocchio sulla
a concludere, che
sorti
mai
tra
i
pi grande
XII
MANZONI
Giovita
sposij
sente
e spesso
si
avverte di
essere
non
sotto la
le
che co-
pre
tutte
multiformi esistenze
i
ma
fedeli e l'altare.
da
altri
che
gli
scemarono verit e vigore col portarvi le nasceva nel suo primo autore da
la schiettezza; e,
a mio
di
let-
teratura.
Da
che
quando
il
Man-
non
si
moto nes-
chiamano
il
gli
affetti
e le passioni
umane:
l'anelito al vero,
brama
134
della felicit,
il
il
dramma
gV ideali e le memorie dei popoli, e via dicendo; le cose, insomma, che forniscono materia ad altri poeti. Non che l'autore non ne abbia espedella politica e della storia,
rienza e conoscenza;
ma
le
ha oltrepassate
e sottomesse a
una volont superiore, perch egli salito dal tumulto alla calma ed pervenuto alla saggezza. E a quale saggezza!
Non
alla
le
diverse
scuna
al
ma
qua
alla
il
bianco e
la
nero, di
qua
la giustizia, di l l'ingiustizia, di
l'
innocenza, di
l la malizia, di
la fatuit, e
con
le
sottile
qua approva
la ragionevolezza, di l la stortura
di colori e di suoni,
sempli-
fica,
tutte le
sola, quella
dava
l'impressione del-
l'insistente e dell'uniforme.
il
non
solo se
si
pongano loro
accanto
le
ma
anche se
li
si
paragoni
alle
come
si
ma
si
per
s,
come
ritrovano pi nel
XII
MANZONI
il
35
prende, come
usa
comunemente, con riferenza a certi particolari toni di passione, sarebbe da dire che quelle rappresentano veramente
la
poesia
il
del
s'inizia
Penso
come
critico.
So bene che
il
Ma
tale
pi
ma
aiferma
si
che pi,
Il
gue
i
lo stesso
Franchi e contro
la
longobarda
via di
Roma; ed
animato contro
Carlo
fi-
pu dar torto?
giustizia,
Neppure
il
nome
dell'astratta
biasimare. Carlo difende la causa dei papi contro gli oppressori longobardi: serba, dunque, lui, l'eroe della chiesa,
le
mani e l'animo puri, come vuole l'astratta giustizia e morale? La politica non glielo consente, ralta ragion di regno, com'egli la chiama, la politica che lo induce a
scacciare
Ermengarda
136
da un momentaneo
gli fa accettare
il
par
gli
venga sfortuna;
stringere
le
la politica,
che
tradimento,
miarli,
mani
dei
traditori,
lodarli,
pre-
questi traditori
bisogno d'in-
dipendenza e
al
di
libert, la
tendenza all'individualismo e
Dio?
propria autonomia
ri-
paro
legame
storici.
ri-
volgim.enti
mezzo emergere
dall'oscurit e raggiungere
non
la ricchezza
ma
il
potere, e
fine accortezza e
e, come il giovane Bonaparte, indocile serve, pensando al regno Certo, risentendo e rendendo tutte queste varie passioni, il poeta
sente
pili
tormentosa bruciare
si
la
onde pi angosciosamente
la societ cosi
domanda:
si
Perch?
Perch
conformata, che
debba
che
la
mondo? Perch siamo condannati all'ingiustizia mano insanguinata degli avi semin e che ora
Si
domanda,
ma
poesi
domanda
le
tendere tutte
XII
MANZONI
137
posta, insolubile, la
Contradizione insoluta
e,
cosi
com'
infelicemente intrusa
>
sommamente
mezzo a un mondo
al
non pu
curarsi
se
non morire;
ma
gli vietato
persino cercare
ma
scampo
non
il
suo cuore,
il
ma
comanda. Altra
contradizione:
fa dei longobardi
come
essi ri-
mangono nient' altro che la rea progenie >, cui fu prodezza il numero e ragione l'offesa. Ma egli ha indagato la storia
del primo medio evo, ha meditato sulle pagine della Scienza
nuova, ed ecco una diversa ispirazione gli scuote l'anima, una diversa visione gli sorge nella fantasia e gli detta lo
atrii
il
il
cui
ai popoli inerti
il
pro-
premio
feroci conqui-
statori
affetti gentili,
dolce da sacrificare:
138
ma
per
dolci castelli
valli petrose,
membrando
una
quelle
montagne che
natura stessa^
lo invitano, quella
accompagnino
ma
meno
casti poeti.
Ermengarda
di-
donde era
partita inebriata di
omaggi
Ma Ermengarda non
i
rin-
suoi,
quali
non invano
levare/
sopra la
folla
ammirante,
la fronte,
si
bella di gloria e di
miseri-
ama
colui
che
il
ama femminilmente
pompe
tutto
baci e
le
carezze e
le feste e le
e l'ammirazione
Il
poeta sente la
fibi*e,
che giunge
vede
Vnus tout
entire
sa proie
Amor tremendo
il
mio,
Tu
XII
MANZONI
139
aacora Non
tei
mostrai;
tu eri mio:
gaudio
alcuna dol:
non per
lei
in-
speranza,
madre
ha potere
una
vita.
Un
Al-
fine
si
distacca,
il
rivolge a Dio,
si
muore; e
Tamore terreno; sopravviene connuovo amore meno acre e pi puro, a riempire il vuoto lasciato da quello. L'altra e anteriore tragedia, il Carmagnola, , nel complesso, opera debole, composta sotto l'evidente influsso delVEgmont goethiano, col quale ha comuni difetti; sicch si svolge come un aneddoto storico sceneggiato, e lo stesso
h^ infranto e
distrutto
solatrice, quasi
si
dramma,
delchi.
poeticamente inferiore ai
vi si
Pure
pu scorgere
il
lo
dispiega in questo,
rale, tra realt e
dominare e vincere
di
Marco,
amico
Carmagnola e certo
pur costretto a tacere e a trarsi in disparte e a lasciare che egli incappi nella insidia tesagli, perch cosi g' im-
pone
ma
alla quale
non pu
se
140
si
compone
prendere,
storia.
la figura di
Adelchi.
ma
che
gli
Come lui, essi sono la proun mondo ch'egli non riesce a comsta sopra prepotente, il mondo della
Che tu
sii
grande
gloriosa
dice
Marco guar-
dando Venezia m'importa? Anch'io Due gran tesori avea: la mia virtude Ed un amico; e tu m'hai tolto entrambi. Il suo smarrimento tanto, nell'urto delle forze a lui incomprensibili, che egli tratto ad accusare s
stesso,
gli
il
che
estranea e schiacciante
il
s'io
codardo, o sventurato.
La
religione
purificatrice;
Carma-
uomo
tu,
Filippo, ne godrai!
che importa? Io
le
si
La morte!
Essa
gli
ci
cielo
Con
tal
conforto che n
estolle
non
si
sforza,
tati
come
gli altri,
di
uomo
ma
un divenon un divenuto, come poi si conform per lui il cattolicesimo. Quanto meno c' in quest'inno di quadri (quadri che abbondano negli altri, voli d'angeli, crocifissione,
tuale dell'umanit nella formazione della Chiesa:
nire e
XII
MANZONI
141
entusiasm sacro.
bisogoa ricordare
religiosa,
il
la finale catarsi
di
il
il
ma
guerriero e
conquistatore
due
se-
e che pure
il
poeta riconosce
lui
figlio prediletto di
Dio,
Chi
vive
il
i
si
ri-
contrasti
pensa che
pas-
sua
non portava
effetto
all'an-
che fu
invece delle
conseguenze che
al Vico,
il
Manzoni ne
moralismo
che egli aveva studiato in quel primo periodo e aveva vivo e presente, fu possibile esser tutt' insieme, con candidezza, pio credente e storico grande e realistico, il
Manzoni avrebbe potuto essere credente e poeta di passione, come gi si era dimostrato e come poteva sempre meglio attuarsi: anima romantica insomma, e non solo moderato riformatore letterario in
nome
di
alcune dottrine
romantiche.
detto: avrebbe potuto > per modo di dire, ben comprendere quale fosse allora lo stato del suo spirito. In realt, egli non poteva, perch tutto il suo abito mentale e morale premeva a dar diverso avviamento alla sua fantasia. Da una parte, egli doveva dun-
Ma abbiamo
142
come cosa
seria,
come unica
i
come sequele
umana.
di mali e di beni, e
stoltezza e follia
Il
guardando
termine di questo
l'a-
chi la considera
criticamente, la conce-
non m' induger qui a mostrare, sia per essere state, altre volte, da altri e da me stesso, messe in luce nelle teorie manzoniane sulla storia, sull'arte, sulla lingua, sulla vita morale, e via dicendo, sia per la ragione che una critica della filosofa manzoniana si sperderebbe facilmente
quali
nel generico, ossia nella critica del cristianesimo e della tra-
Anche
come
realt e
e vi polemizzasse contro
se
si
marmo
pario
perch anche in
XII
MANZONI
143
come
or-
causae sui.
La
vittoria
che
il
sposi,
ha
mai ottenuta
sovrapposto
umani,
ai quali
ha
questi sentimenti e
essi tutti
affetti, ma, con l'assoggettarli, d a una medesima impronta, o, se si desidera altra immagine, a volta a volta li rischiara, colorisce e getta nell'ombra volgendo sopr'essi, unica face, la face della mo-
rale.
Donde
il
suo
modo
i
particolare di ritrarre
gli
caratteri
avvenimenti. Quando
lamentato che
non abe si
caduti in
un equivoco
critico
Ma
Lucie e
il
m'
smico shakespeariano
ma ad
Shakespeare,
il
mondo
formano
le
meravigliose
il
non
dato
paesistici,
come
si
trovano finanche
mi piace che
il
pi recente storico e
cri-
144
tico del
Manzoni,
il
chi
Manzoni e perci
respiro della fede
vede
riflesso
il
il
Non
direi,
per
come ora
lo direi
si
co-
Promessi sposi
senza
meno non
il
determinare e restringere
il
il
poema
di
una morale
religiosa,
mondo appercepito da
un fermo
e intransigente moralista.
,
Singolarmente importante
in cui vi trattato
stra
T amore,
ai cui abissi
Manzoni mo-
bene d'essersi affacciato e avervi gettato un profondo sguardo indagatore, come si vede neirepsodio di Ermengarda, ma pel quale ora, nei Promessi sposi, preso da
Deiramore (launa sua pagina, pubblicata postuma) non bisogna trattare in modo da far consentire l'animo di chi legge a questa passione: di amore c' nel mondo pi di quanto occorre e non conviene rinfocolarlo coi libri. Nei Promessi sposi, l'amore o nient'altro che un dato natuvigile sospetto, che trapassa in disdegno.
sci scritto
in
rale,
che
la
e di esso
si
discorre
con indulgenza e compatimento, e col sorriso che adopera verso le bambinerie dei bambini, come nel caso
Lucia;
ovvero,
come
si
passione travolgente e
perdizione e sovr'esso
Renzo e monaca di Monza, viene rappresentato come male e stende una zona nera: La svenpur pieni
di pericoli, di
pili diretto
debolezza e di forza, fonte di purificazione, gorgo d'impurit: nell'amore, l'uomo vissuto dalla natura e pur si af-
Xtl
MANZONI
cielo.
145
Chi
si
Un'analoga
deiramore
di-
ma
i
Promessi sposi,
Pietro Corneille.
Che
alla sua
dramma
zoni, del
dramma
morale nelle
giudicarli,
antitesi,
s'intende di piano.
Ma
ha torto nel
come sovente
perci
De
Sanctis
se-
condo
fatto
tipi e
non
poetici
che
essi
non sono
le
tipici,
proprio temperamento,
le
propri
difetti,
proprie colpe,
e religiosa,
un'anima
buona
da
altri
vuto provare; e
Vergine,
propone di mantenere
il
ma
tuttavia
non riesce a
Renzo.
Fra Cristoforo adopera pel bene quello stesso sangue bollente che altra volta l'aveva portato all'omicidio,
si
e, talvolta,
frena a stento.
Il
riesce
tutto l'essere
146
ha
atti
che
non un malvagio
ma un
Dov' mai in
tipico del
bene
potr qua e
l,
ma
assai di rado,
come
del resto in
Il
tipicit o astrat-
Man-
dell'errato
paragone
chi
si
voglia persua-
dere di
e
si
si
ci, si
ponga
al
centro
dell' ispirazione
manzoniana
personaggi
gli ac-
modo
in cui quei
ogni rinfor-
zamento
orrore noi
distorniamo
dall'
monaca di un Flaubert o di uno Zola, e vedere introdotto nei Promessi sposi un po' della sensualit che ha versata nei suoi romanzi un altro romanziere
udire per disteso Terotico-delittuosa storia della
lo stile di
il
Fogazzaro.
del Manzoni,
misura
il
nel
bene e nel male, usano, in verit, un altro paragone, un paragone interno: quello con un altro ordine di personaggi dei
Promessi
sposi,
che chiamano
medi
nei
quali vedono
Sono i personaggi pi o meno comici, o piuttosto comicamente trattati, eminente sopr'essi don Abbondio. E veramente grande la copia e la vival'eccellenza dell'arte sua.
XII
MANZONI
47
cita di
primi,
di
questi ultimi e, considerandoli dopo la serie dei sembra che nel Manzoni all'anima di un Bossuet o
dei grandi
scrittori
un Bourdaloue,
cristiani
francesi
un La Ro-
chefoucault, e anzi di
un
Voltaire, di
un Voltaire reso pi
debolezze da un'e-
umane
ma
di giansenismo:
sicch in certo
nella
svolgeva logica-
mente come da unica radice, perch il moralismo, ponendo un ideale, pone insieme le immagini di quelli che lo incarnano, di quelli che
lo contrastano, di quelli
che vorreb-
ma
si
danno
l'aria di farlo,
altrui e sofismi
;
verso
e perci
da una parte
agli
casi pari
bravura.
Il
pito e lieto
Manzoni assai disposto altres al secondo comsempre di eseguirlo, perch (com'egli osserva
in
un
abbiamo
abilit
postasi la coscienza in
si
compiacque e
come
da
non
lascia
mai
148
tentenna-
pi fuggevoli e
del ragionare
pi oltre celarsi o velarsi. Entra in questa larga canzonatura la storia che prima gli aveva destato un grave inte-
cupa
guerresca di
cadenza ebbe
altro
il
Manzoni
si
quell'et, che
pur
configura pi che
come un
come
tratta
e per opera precipua di lui, che in questa parte spinse alil Seicento ha preso un sembiante grottesco e burlesco. Ma si pu dire davvero che il Manzoni avesse maggiore attitudine al comico che al serio e commovente e sublime,
storico volterriano,
I ritratti
e gli
buon
il
metodo
delle parti
non
nell'uno
come
nel-
comunemente data
c',
XII
MANZONI
149
Non
solo
il
ma
essi
li
pone in armonia
troppo critico
da non essere
da non esser
diffidente verso
da non schivare
attentamente
il
Nasce da ci
il
plice e piano
ma
sublimi
commozioni,
ma
il
giova
la perfezione di
finiti
meglio
di tutte le
letterature, in cui
non v'ha niente di affettato, di manierato e di banale, niente dMncondito e d'indeterminato, niente che sia estraneo e appiccicato. stato detto, e tutti abbiamo
ripetuto per tradizione senza riesaminare, che forse le parti
romanzo troppo
estese;
il
ma
che
Il
il
giudizio tradizionale.
De
parevano cosi
belle
che
egli
non avrebbe
come
in
ogni opera
di
vera
si
non sono
ri-
di
carattere satirico
150
umane
follie,
manzoniana
appendice
slV Elogio
della pazzia di
Erasmo.
valore della Ge-
da
del secolo
decimonono ha avuto
il
lo stesso
rusalemme
non ha come si
pu vedere leggendo le storie letterarie generali scritte da stranieri. Della qual cosa una delle cagioni , o pu
essere, l'abito pale, nella
di
considerare
e princi-
forme o generi, e
segnare
Sotto
stati
le
questo rispetto,
r idea
del
romanzo
storico
ma
tic^
sebbene assai
vi
men
fini
compagni.
Ma
il
guscio
guscio,
e la poesia l'essere
si
del
accomoda e lo accomoda e lo trae seco. E nel guscio romanzo storico lo Scott mise di solito il suo poco penla
commedia
umana,
da una schiva e
sottile
coscienza morale.
XIII
BERCHET
'empiuta in C<
e
critici,
Poesia poli-
si
mettere
in dubbio l'equit
ne
fa
su tutte quante
le
brano
Comunque, certo che il secolo decimonono, segnatamente nella sua prima met, a causa delle
democratiche e delle congiunte
lotte
lotte
nazionali, pro>
,
poesia politica
i
dapperagitati
anche
in Italia,
paesi
meno
i
da quelle
lotte.
Neir eseguire
la severa cernita
si
detta,
critici
152
pregio quelle
da
il
i
da sacre ma estranee reminiscenze, smarrendo io credo che anche secondi non oserebbero, domandati, affermare che le
nobili,
prova che, se
da una forza
le
il
prima
lettura, nascere
dubbio circa
la loro consistenza
poetica,
1
addirittura
muovono a una
Il
sbrigativa
o,
condanna
lettori
impazienti?
glio,
fu poeticamente
commosso
malinconia
dell'esilio,
come
donna
del suo
grande amore,
della sua
pofonda tenerezza
non possedeva
in
perla poesia, l'ardore a cercare e a perfezionare l'espressione del proprio sentire, la passione dell' artista per la parola
l'Italia,
meno
col
dell'arte
egli,
che suol
essere
cosi
quando l'aura della poesia increspava la sua anima, non attendesse il lento effetto di quell'ispirazione, non lo accompagnasse col megelosa!
ditare e rimeditare e ricercare e provare e col paziente lavorio,
ma
si
appigliasse a
modi ovvi
e comuni, a espedienti
XIII
BERCHET
153
semplicistici, a
convenzionali, e
contentasse
di
approssimazioni e di
estrinsecamente
melodrammatico, limpido e
facile,
molo
fisse,
come un
e secche,
schegge e
certo
fuscelli
e questo stile
quale in
modo
nuove
combinazioni metriche e
e per le rime tronche.
galoppanti
personaggi
stilizzati,
come
la vergine,
il
romito,
il
il
prode
stile,
cominciamenti
gli
svolgimenti
simmetrici, e
polimetri non
si
meno
Berchet
vise
prima, verseggiata
il
ten-
uno
di quei profughi,
delle onde,
dove s'era
gettato,
da un viaggiatore inglese;
suo soccorso al
mano
benefica e rimane
Inghilterra,
le
che
gli
aveva
i
venduta
la patria.
Similmente
Fantasie alternano
due
diversi ordini
italiano, le
154
a Legnano contro
sentimenti che
animano,
si
e candidissimo artificio.
il
Carbonari nel
'21, dal
terre straniere.
il
fidanzato
infelice >
>,
vaga-
bondo; di quintessenziale
l'
inizio
Sotto
su l'ultim'ora,
di dolor
un suono
Pausa e spiegazione:
romanza.
,
Il
estranio
un
touriste forestiere,
che
si
nisio e si affaccia a
guardare di
l,
quando un romito
dolore,
il
ammonisce
conviene
il
quadro dell'oppressione e
onde
il
forestiere torna
vigneti
ma
il
suo
ri-
mezzo a una
festa, in
un
XIII
BERCHET
155
la
donna
di
un nostro
tiranno,
L'orrore la raggiunge di notte nei sogni e nelle veglie affannose, e la perseguita col ritornello:
Vile!
tessuto
l'hai voluto;
sul
dosso
vii,
ti
sta!
per gemere, o
che farai,
il
nessun mai
dal
tuo dosso
torr
nanzi odioso:
Ha
ha
i
bianco
il
vestito,
il
mirto al cimiero;
il
nero...
Colori esecrabili
a un italo cor!
Il
osato levar gli occhi alla sposa del suo signore ed stato
Va
solingo
trovator,
il
palpito e l'angoscia
una madre
italiana che
ha un
le
che
un giorno, a sconfratello.
156
Anche qui
procedimenti sono
si
soliti
Giulia,
,
fia
E, tutta codesta, poesia popolare com' stata chiamata; e certamente ottenne piena popolarit e meritava di
ottenerla per la schietta e seria nobilt d'intenti che la
moveva. Posto
e
le
il
genere, non
si
bramosi di riscossa e guerra nazionale. Ancor oggi quelle parole non si sono raffreddate si sente sotto di esse il caldo
:
della passione.
Con
quali accenti vi
si
esprime
lo
sprezzo e
rodio per
gli
Non
il
il
villano che
move
sicuro
Con quali
inglese
!
accenti,
Ma
ode
lagno di genti
infinite,
vend!
o r imprecazione
al
si
era fidato
va
il
tuo
nome
in ogni gente...
quando parve
lei
XIII
BERCHET
il
157
Di
tre secoli
desire
in volere Ei
ti
cangi
C'
la feroce
eloquenza di guerra:
Su, nell'irto increscioso alemanno,
su,
Lombardi, puntate
i
le spade...
il
paurosi:
voi,
uom come
il
come
il
vostro di ferro
suo brando;
come
e
il
severo
ammonimento a
ziocinano,
non
sente,
C'
lo
sguardo
fiso
alti
tempi,
prossime et di purezza,
gl'italiani si
quando
risen-
Dio ne cre
una prole
poich
il
concetto di
poesia popolare
dei pi ibridi,
e talora servito
158
ramente che
lirica
la popolarit
romantici,
complesso di
un povero, vago e impreciso vocabolario, in ritmi facili a ritenere a mente, e, neir intrinseco, in una sorta di didascalica e oratoria del sentimento.
Ma
poi,
il
suo animo
commosso
oratoria?
si
Non
afflato
ama-
patriot-
si
potrebbe chiamare
il
sua nostalgia,
suo im-
menso
affetto
tormento del
davvero riscuotersi,
sollevarsi,
combattere e vincere,
sfi-
dando pericoli e rinunziando ai loro comodi e piaceri prendono forma diretta e viva. Il Trovatore qualcosa
pi che una semplice romanza da mettere in musica
il
:
di
ci dice
si
sogn e
si
am:
Scese
stette-,
e gli scoppiava
cor
morte...
come per
XIII
BERCHET
159
il
rimpianto ed
;
il
de-
e'
il
tiglio
le
il
tiglio soli-
tiglio romito,
l'altura...
la
quel luogo a
sacro.
Erano
giorni
santi
ed amari
si
radun e preg
nel tempio:
Poi,
gemendo
il
novissimo addio,
sotto il salcio dei rami piangenti dormian gli avi di Parga sepolti, dormian Tossa dei nostri parenti...
tombe e
le
ammucchi
e le arse
degl'infedeli.
donne:
lattante, e,
fermando
il
cammino,
con istrano
delirio d'affetto
160
si
vi
bambino.
chi svolta
un ramo, un cespuglio, dalle patrie campagne traeva una zolla nel pugno raccolta...
chi
Finch
la
nelle barche:
Noi salpammo.
si
la queta
marea
Vediamo
si
altri aspetti di
Accolto in mezzo
al
liberi
conversar fidente,
tra gli schiavi,
ramingo
chiuso
il
pensier prudente...
e sempre
ha
la patria in
gli stranieri,
samento o
affatto
ignorata.
un
cittadino
Un
l lontan,
su l'onda baltica,
dell'Italia
and un rumor,
d'oppressori e di frementi,
di
speranze e di tormenti,
di tumulti annunziator.
XIII
BERCHET
161
Ma
confuso,
ma
fugace
immobili
f.
a cui corrisponde
un sentimento
l'esule,
Ma
egli,
prodezze
e le
aspirazioni,
ne spiega
concetti;
soprattutto, la
descrive tormentata,
la
guerra dell'indipendenza.
La
il
o,
provvisi
tristi
immagini represse e
si
quasi soffocate,
riconosce
alle
acco-
apre
ai petti fra-
brame, della
Ma
gli
che gi
torte,
si
levano contro
la
gli
li
ri-
quali
sua fantasia
affrettano ai seminati
1G2
Ogni altro pensiero che non sia quello della lotta quotidiana
pel pane:
Recan
che
il
le facce stupide
scalzi,
Sono operai e
loro piaceri
cittadini,
che non
si
curano di politica n
di patria, premuti solo dai loro affari, dai loro comodi, d^^l
:
Dove pi
a due, a
folto d'uomini,
tre,
a drappelli,
escono agli
ozi, all'opere,
lui. pare
improvvisa delusione,
il
ed un incubo anch'esso immenso amore), a cosi cruda e reduce come trasognato, e dolore labbro, e mormora tra s amara-
mente
il
popolo
cerc
il
periglio,
questo
il
desiderio
dell'inquieto esiglio?
questo
il
XIII
BERCHET
163
Per contrario, q un'altra visione, T immagine di un paese straniero si unisce all'immagine idolatrata del popolo italiano: in quel punto
dove
egli rievoca la
pace celebrata a
i
il
un
paesaggio tutto
nome
quell'austero trionfo;
una
citt risponde:
i
secoli
composero
ed
il
color,
irte di pinnacoli,
lenti
vergine
infiora
il
davanzal.
In quella
festa,
citt,
come
in giorno di
bandisce
una
lieta novella.
164
Non da
non da
son pochi
in
milizia scorti,
fastosa insegna,
sol
al
il
cospicui
mezzo
biondo popolo
pie.
movono
lento
Egli
li
si
sazia di ammirarli:
Che franchi atti discreti! Che dignit nei volti! Tra lor dan voce a un cantico,
tra lor l'alternan lieti...
E, a
il
un
il
Berchet supera la
i
suoi affetti e
il
contempla
la
pro-
XIV
GIUSTI
F,ra
le tante
una che
poesia prosastica. None, come potrebbe credersi, poema una cosa a s, col suo valore positivo,
si
che
La forma metrica le bens acconcia e naturale, ma non adempie in questo caso lo stesso nuova prova, se ce ufficio che nella poesia vera e propria
e nella sua realt prosa.
:
la
non d sicuro
dicendo, che
numero s'incontrano soprattutto nelle letterature e francese, se non me ne ritenesse la cautela ora
e,
elementi materiali;
Tuna
e pro-
sempre
le
atteggia in
un modo
166
Come nasce
sione o
la poesia
prosastica?
Non da un'impres-
commozione che direttamente s'innalzi a contemplazione, ma da un'impressione o commozione che si presto convertita in una riflessione, in un'osservazi(me, in un proposito oratorio d'imprimere tale o tale altra tendenza
all'animo proprio o all'altrui.
questo fine
si offre
spon-
'
quell'ammonimento o invettiva, ad
attirare intorno a
essi
il
non mai
quell'effetto
che proprio
tutti
gli
uomini
di
tributo, e
buon gusto possono dare qualche elegante conun tempo, quando il far versi s'imparava nelle
i
doveri che
si
sarebbe forse
un epigramma
da riportare,
ma
collocandolo tra
pi eminenti, Giu-
satire,
'30 e
il
dur an-
tale
il
non passava
mesto
riso,
il
si
non
gli
era ignoto
il
immagine
dell'arte, spe-
XIV
GIUSTI
167
rando
di attingerla
un giorno. Ma certamente, con l'idea da poesia prosastica, non si esclude questa po-
meno
si
non si converte in attualit, una psicologia non altrimenti approfondita ed elaborata, o un antecedente che cede il luogo alla riiessione, all'osservazione e alla tendenza pratica. Le stesse proteste e confessioni, che il Giusti non cessava di fare, mostrano che egli aveva consapevolezza del limite del suo ingegno,
in quella forma, la potenzialit
questo limite
infatti,
mancano
delicatezza
di
sentimenti e garbo di
di
forma,
ma
Il
la qualit
pensieri messi
in versi.
La
pi perfetto componimento di
bel corpo
l'altra
abbandona
palma.
soavemente, e l'una e
Un
le
dolor stanco,
una
celeste
calma
la persona;
ma
E
balena
^ Se
si
riposa
un
affetto
168
album o
un
libro di strenna a
commento
e
elogiativo della
implorante. Chi
un
certo vuoto.
Ma
perch poi
cercarvi altro?
Meglio ancora
il
limite si scorge
fermando Tattenzione
Sant'Ambrogio^
come
il
il
il
d'ispirazione,
si
tro-
vato in mezzo a un gruppo di soldati austriaci che assistono alla messa, e gi preso da repugnanza, quando,
si
met-
quei soldati
tratto,
comunate con
della
gli
Il
lui
per aprire
le
questo commosso ritrovamento mezzo alle divisioni che straniano uomini dagli uomini, non forma da s la propria lirica.
Ma
comune umanit
in
ma non
il
un mondo, come sarebbe accaduto a un poeta poetico. Ed ecco che quella commozione diventata in lui un aneddoto sentimentale, che egli racconta con animo caldo e mente fredda, si da scherzarvi intorno, commencentro di
tarlo,
danno
al lettore
materia di saggia
non
lo
dominatore straniero,
ma non
inviano
lo
strale
XIV
d'oro verso
il
GIUSTI
169
il
sole,
onde
il
poeta (direbbe
Carducci)
guarda
perch metto
o senta
il
me
che, girellando
una mattina,
mano.
il
pensiero
del frutto che deve trarre per la sua polemica poltica dal
il
discorso a un
o di
governo austraco in
:
Italia
un
governo italiano austriacante rendendo cosi pi ironica la conclusione pratica deir impeto di amore da lui provato
verso
i
tedeschi, che
il
comune bene,
essi se
ne vadano
dall' Italia. Il
questo modo:
Un
un suono grave,
mi stupisco che
flebile,
solenne,
lo sento:
in quelle cotenne,
tal
segno.
E
lisi,
al racconto
seguono
le
enfasi sentimentale:
core
170
gli
impara,
ripete
il
un pensier mesto della madre cara, un desiderio di pace ed amore, uno sgomento di lontano esilio, che mi faceva andare in visibilio.
Indi, le considerazioni:
Costor
dicea
li
tra
me
e
re pauroso
strappa ai lor
schiavi
tetti,
Il
come
si
di chi si
affretti
vergogni
a fugarle
che
gli
ma, in
lo
realt,
l'intonazione
diretto
discorsiva
impediva
scoppio
del
duro e
Dato
lo
il
fine
che l'autore
proposto,
il
Sant'Ambrogio
benissimo.
altri
com-
il
Delenda Car-
ad un emissario,
lo
la
scherzi
Tommaso
deve a uno studioso di grandi speranze, morto giovane, Parodi, e anche perch rimasto poco noto, pur
il
XIV
GIUSTI
171
manc
sol-
modo che
si
detto di
Anche
il
'60
mossa poetica. fama del Giusti, come si accennato, dopo o dopo il '70, and calando. Ai tempi della mia adola
si
lescenza ancora
leggevano molto
suoi versi e
si
sape-
vano a mente;
gnoso.
ma
sebbene non
si
potesse rimproverarlo,
come
altri
che
artista travagliato e
fu
Ma
la
della sua
fama
i
sastico. Tutti
i
contemporanei che non presso i posteri, laddove ai poeti poetici accada l'opposto. Quei poeti sono, a lor modo, oratori,
li
che non toglie che quelli dei tempi andati serbino il loro pregio d'arte e risveglino ammirazione quando li si torna
a guardare nel
loro
conviene;
tanto pi
che
la
commedia umana
di
tutti
commedia
umana
tempi, e
ci
grammistici e
satirici
XV
HEINE
uona B.
da esprimere in un pubblico
monumento
e del
cosi,
e in
tale
controversia, sotto le
il
carattere e
il
valore
grande e
alta poesia,
il
poeta sarebbe
merc
litico
le fisiche sofferenze
dell'uomo; e
parteggiare poil
tacerebbe.
Il
XV - HEINE
Manzoni fu
tra
i
173
capi di
un
Papato
si
Tammirazione
e la gratitudine,
umana
contin-
temperamento o per
particolari
censure del
Tommaseo
contro
il
Foscolo
fini,
Alessandro
Manzoni.
Di quelle controversie heinane
ressare,
ci si
ma
in altro senso
col prendere a
si
domandare sempliil
cemente, se e quale poeta fosse Enrico Heine. Con la risposta a questa domanda
si
rischiarano a
un tempo
il
carattere
morale
tra
i
loro cuore.
In
esame, sar
il
la profondit col
e terribile
arma
di
Germania, e
lirica car-
una
lume su Henri Heine penseur, che giova leggere per persuadersi dell'opposto di quel che
vuole, cio di
il
titolo
dice e l'assunto
uno Heine non penseur, i cui concetti non furono mai n originali n coerenti. Che diversamente sem-
174
perch
lo
per
le
bocche di
in
tutti,
sicch
maggior misura,
ne pompeggi in misura
agli
le
grandissima, segnatamente
innanzi
ignari e curiosi
Bastavano
conversazioni e
tinga a fornirlo di una suppellettile filosofica, comune in Germania, stupefacente altrove. Qualcosa di non troppo di-
filosofo, lo
Schopenhauer,
quantunque sostanzialmente
i
ripetesse,
combinandoli e fiaccandoli,
E come
di
in
Germania
lo
Heine
Kant
rici e filologi
romantici, con la
medesima prontezza
si
av-
Una
non
si
compi mai; n pu
stile)
dirsi
ogni atto
si
fece
propugnatore.
Profess, certamente, qualcosa che
ideale;
si
pu chiamare un
le
si
ma
manifestaappigli a
che egli
vago
soprattutto per
una necessit
artistica. Giacil
ch,
come
altrimenti
uno
suo,
XV - HEINE
175
sempre rivolto alla celia, al beflPeggiamento, alla irrisione e derisione, al caricatureggiare, alla fantasia buffa, e assai elegante in questi suoi gusti, avrebbe potuto soddisfare in
modo
continuo
tal irrefrenabile
gli servisse
di libert,
fratellanza,
di
progresso,
di
razionalit
cieli, gli
suoi sassi.
qual bersaglio pi
comodo
quate
e largo, per
uno
e benefiche,
monarcato assoluto,
devota e zelante,
il
la nobilt semifeudale,
la burocrazia
regime poliziesco,
ca-
Ma come
non era
nemmeno
contro-ideale; e ci
vede non
ridicolo di
ma
anche,
soprattutto, nel
modo
sollazzasse.
della patria
germanica e
fedeli alla
monarchia
d'indignazione contro
Ma
di
poco discernimento
democrazia,
come
il
un malfido
alleato,
un
alleato
non
Aveva l'animo, come si detto, alla celia, e questa, e la libert, non la democrazia, non il panteismo n il
possibile,
quando tanto
ci
si
176
compiace nella
la poesia,
Perch
forma poetica
il
non gi
la qualit dell'astratto
saggi critici?
celia sia
Senza dubbio:
ma
si
il
dubbio poi se
la
non
invece un
stato
modo
di attivit, che
ha oltrepassato e V ingenuo
per esempio,
stato
d'animo e
di esortare e
incitare
non
uno
la
d'animo
s,
ma una
volont, e produce
l'oratoria,
fine,
innanzi a
posto.
s,
come
si
ma
dietro
come presups, e di
il
celiare
recare
le
col
im-
medesimo
si
sforza
L'uomo
il
di spirito vi fa
sgombra;
il
petto di
commo-
ma non
come elemento
in
una
il
presso
come
il
che
muor
si
I celianti
sono
artisti al
modo
XV HEINE
-
177
gine poetica
ma
a un effetto pratico,
d'immagini poetiche; e, per questo ridurre la poesia a strumento o mezzo, non sono poeti, e bene perci, nel loro
caso
come
tra poeti
ed
artisti,
malamente adoperata
in estetica
per
di
l'effetto finale
Allorch
e
sazioni,
sti.
li
ammiriamo
E, in tale arte,
tanti anni,
dopo
si
gustano
le deliziose
immagini con
le quali
d loro forza
e risalto. Solo
un
celiante, provvisto
il
filisteo te-
poetico, restando
zoso.
Ma
ci
si
ritirato
maschio e con
le figliuole:
dem Jungen
des Gerechten;
auf...
Mit
dem Schnarchen
B. Croce.
12
178
vi
tocca
il
cuore per
le dilette figliuole,
che dormono
sognando accanto
al
pu-
zampe
si
Descrive barzella
filosofia
:
il
dominio che
E, quasi quasi,
si
raccolgono intorno e
piegano
le
gambe per
Poco pi
Allerlei
zu schauen und zu
Predigt
eines
grossen vierstammigen
Mnchs, dessen befehlend kiihnes altrmisches Gesicht gegen die grobeBettelkutte gar wundersam abstach, so dass der Mann
aussah wie ein Imperator der Armuth...
Quale
ritratto,
un viso di un Imperatore
al
ardito
comando, da
Nordsee
che scolpiscono
vivo.
Il
ma
lo
donna che ha
fatto
un matrimonio
il
di
convenienza
va in giro
XV - HEINE
da ballo del
bel
179
mondo
ma
gi dal letto e
si
der aria:
So sah ich ihn selbst verflossene Nacht
Und Und
proprio
stanco, vestito
sarebbe
difficile
non consentire
fi-
e fors'anche ci
il
commozione poetica
spicciola e
asservita a
un
schietta e libera
perch
non
prime manifestazioni
si
si
di un'anima,
espresso in
di rugiada,
come gocce
si
potrebbe chia-
mare
la poesia della
fanciullezza:
immerge
strugge di
ammirazione per
vecchi sapienti,
180
ed
ama con
gli
innammorati, e batte
le
ali
intorno alle
terribili,
teste delle
e si fa
mostrare
marmoree
effigie delle
il
tombe, canuto
immagini degli
altari, e
la via e di cui
uomo
di
il
non
solo in
Germania,
ma
non era
il
La
soavit della
immagini che attraggono lo spirito del fanciullo nel suo dischiudersi al mondo, accompagn sempre Errico Heine, come i ricordi del primo nascere di un
fanciullezza, e delle
perpetuo e raddolciscono
dalle prove della vita.
esclama
iiber
mich gekommen
Und
Und
sasse
Mrchen wunderfeine,
questo il
felicit,
il
suo
idillio.
un
piccolo capolavoro d
commovente devozione
ispirato dalla figura gi
alla
Grenadere,
leggendaria di Napoleone;
XV - HEINE
tante altre squisite
sui tre re magi:
181
Lorelei^ o le
strofette
cose
come Die
Wo
Ma
ancora tra
jedem Stadtchen: Weg nach Bethleem, Ihr lieben Buben und Mdchen?
Sie fnigen in
geht der
le
romanze
del
come lo Schlachtfeld bei Hastiigs, o quella monaco che con terribile scongiuro riesce a risollevare dalla tomba la bellissima morta, che gli si siede accanto
e di tristezza,
Aus
kalter Brust
Die schmerzlichen Seufzer steigen. Die Todte setzt sich zu dem Monch,
Sie schauen sich an
und schweigen.
le
sentano,
formano
le
stato
tenerissime;
ma
in effetti egli
non am mai
etico, si la patria in
quanto patria
un tempo godute:
Wie
Nach
der Winterwandrer des Abends sich sehnt
einer
warmen, innigen Tasse Thee, So sehnt sich jetzt mein Herz nach dir, Mein deutsches Vaterland!...
182
ma
il
suo vero
modo
di sentire.
Air impeto verso la fanciullezza bisogna riportare, per bene intenderla, la sua poesia d'amore, perch egli non concep mai l'amore come una passione che, fondendosi coi
pi
alti
interessi morali,
li
colora di s, o, contrastando
con
essi,
ma sempre
come un giuoco, un piacevole giuoco, .il solo ristoro nel prosaico mondo moderno, ch' privo di Dio e del diavolo e scuro e freddo (Und wre nicht das bisschen Liebe, So gab 'es nirgends einen Halt): un giuoco in cui talora si
vince, pi spesso
si
malconci e lacrimanti,
divertente.
ma
Onde
tempo
gli
forma
delle
del
mentarit di adorazioni, di
inviti, di sospiri, di
accuse e
y
in
Die
anche
le
Si eh vor der
e:
Im Norden auf
kahler Hoh...
Ma
anche quando non cant pi le cuginette che non avevano voluto saper di lui, e ammir men pure bellezze di quella che gli aveva ispirato:
Du
bist
XV - HEINE
e narr avventure
183
meno
innocenti
come
il
viaggio notturno
Doch als es Morgens tagte, Mein Kind, wie staunten wir! Denn zwischen uns sass Amor, Der blinde Passager...
e
si
il
giuoco
si
fece
luogo
al giovinetto dissoluto;
ma
Wir standen an der Strasseneck, Wohl ber eine Stunde; Wir sprachen voUer Zartlichkeit Von unseren Seelenbunde. Wir sagten uns viel hundertmal,
Dass wir einander lieben-, Wir standen an der Strasseneck,
Und
Wie'n Zfchen
Kam
Und
sie vorbei
T ironia, immagini e
il
invenzioni,
il
tono,
mostra inconsapevole
difficile,
perch era
all' effetto
la parte
che me-
glio gli
conveniva e pi conferiva
184
Ma
men buono
E
:
linea
sposta di frequente
il
dal
suo
stile
acquist
di esprimersi,
che
comico
gli
egli,
aveva frequentato
catacombe della
documenti in
a lungo
il
Kiffhauser,
Venusberg e
altre
Romantica,
nelle
delle
quali
si
attiene al genere
drammi
le
del destino
con
entrambe
alla
moda
let-
teraria;
somma
cultura
e
lo
presentavano e che in
dar luogo
alle
altri paesi,
come
parodie
(il
prode Anselmo
Ma, insomma,
finale
solenne:
Und Ahnherr
am
Khein,
XV
Piacer
il
HEINE
si
185
toglie
d'uQ balzo
il
ancora con
la
mimica
Whrend
Lachelt
er,
er die
Franken Kpfe
sabelt,
Dutzendweis herunter
Ja, er lachelt, sanft
und
zartlich...
simili;
ma
in esse
non
si
esprime
un pi complesso
siffatta
sentire,
poesia romantico-ironica,
spegne.
risorge
il
disfa-
cimento,
il
ma sempre
lui
si
che in essa
perch
lo
Heine un
e meglio
>,
il
ad
ziata e morente, vi
non
pie forcuto
che
non
attributo di poeta.
XVI
GEORGE SAND
J_
perch ne noto
estetici e critici
il
meccanismo. E quando
io
vedo recenti
con
le
restino colpiti
si
da codesti
mai
tale intrinsecamente,
come poesia ci che, non essendo non essendo nato come tale,
fervido intesi
non
come
scelgono pel
pi che,
con esattezza
per
si
la virt
commutano
e cosi
accade che
si
chiami
bello
immali
ha scosso
gli
animi, o
li
ha persuasi, o
il
ha
Ma
passa
tempo, gl'ini
vecchi pia-
conoscitore, quel
XVI
GEORGE SAND
187
che era veramente bello rifulge sempre, e le altre cose, che parevano belle o erano state chiamate a questo modo, non
pi sorrette dalle forze che agevolavano T illusione, impallidiscono, smortiscono,
il
si
fama;
devoli
e,
i
romanzi
di
George Sand
la
col presentare in
l'
modo
roman contemporain,
fait
e con l'assicurare
lait .
che il
il
bon
se refrachir
dans ce fleuve de
Ma
lettore
avveduto gusta
quel
latte.
la graziosa
immagine
non
si
rinfresca in
curiosit
quando li si consideri nella storia comme il ne sont plus du tout nos contemporains, leur fausset ne nous gne plus: nous ne voyons en eux que les tmoins du romanesque
d'une epoque;
qu'
ils
et
mme
les
aimer parco
e di
Ma
il lettore,
non
mummie
non
si lascia
sedurre a scam-
biare
quali
visetti!
quante superbe
ma
soddisfazione artistica.
d' interesse
romanzi per
effetto
di
saziet e rea-
zione contro
il
188
Hugo
Dumas
padre, imbandito in
momento
di
dimostra anch'essa
labile.
i
pi
la rappre-
che
si
potrebbe chiamare
tratto
distingueva dalla
condo
il
modo
di
il
valore e
il
dio,
sebbene nella
preferisse,
Dio
L'amore, essendo
il
sommo
e anzi
culto religioso,
non riconosce
che
sia,
ha
diritto
all'appagamento,
tollera divisione di
gli
regno con
altri
dev'essere sottomessa
con
le
ama non
sacro rito:
adempie
il
dovere,
si
la
Amava un uomo
amata
al
per
rispetti
degnissimo,
ma
ne era
in-
gli
XVI
GEORGE SAND
Il
189
complissement du devoir
propre plus vives, ou
les,
socitil,
dii
d'un pur
amour.
rata.
Tout me parut petit prs de ce colesse imagnaire. L'amiti me sembla froide, la religion mensonge, et la poesie tait morte avec
la
place.
l'amour
La molla
que l'amour? n'est ce pas un eulte? et derrire ce l'objet aim n'est-il pas le dieu? Et si lui-mme prend
detruire la
choisir
fai
plaisir
qu'il inspirali,
comment Pme
peut-elle se
Elle a rv
Mais main
tenant
elle sait
ama
la giovinetta
Fernanda, e
amata da un
altro e lo riama.
;
nome
di un'inferiore
ma,
la sola, la
vera moralit?
Aujourd'hui
elle
cde une
commander l'amour,
pour
:
et
nul
pour
le ressentir et
le perdre.
Ce qui
femme,
c'est le
mensonge
il
la
menzogna,
in questo
O Fernande
esclama,
sentendo intorno a s
censura
e la malevolenza sociale
que de
j'aime mieux faire rire de moi larmes; j'aime mieux les railleries
et
ta
douleur!. Egli
si
190
si
ammazzato per loro. Ne maudis pas (scrive alla sorella) ces deux amants qui vont profiter de ma mort. Ils ne sont
pas coupables,
il
ils
s'aiment.
Il
o
e
y a de l'amour sincre.
In questo lor sentire, Lelia e Jacques, esseri
eletti
Jacques sa
di
le
genie de tous
le
potes,
la
grandeur de tous
si
caractres
guardarla, subito ci
nel festino,
folla,
au dessus de tout s'levait la grande figure isole de Lelia. Appuye contre un cippe de bronze antique, sur les degrs de
l'amphithtre, elle contemplait aussi le bai, elle avait revtu
un costume caraetristique, mais l'avait choisi noble et sombre comme elle: elle avait le vtement austre et pourtant
aussi
coudoye dans la
foule.
de Lelia, rejets en arrire, laissaient dcouvert ce front o le doigt de Dieu semblait avoir imprim le sceau d'une mystrieuse infortune, et que les regards
du jeune Stnio
interro-
du vent
et
pur.
Le manteau de
ses grands
Lelia tait moins noir, moins velout que yeux couronns d'un sourcil mobile. La blancheur
et
mme
rangs de sa
XVI
GEORGE SANO
191
Ma
in gesti magnifici,
tante, in
ma non mai
a s stessa, a
mai non inganna pi nessuno. Jacques non si cela ai nostri occhi nella sua miseria di ozioso, non giunto mai a rendersi conto che vivere proporsi un fine, lavorare (nelle
stampe romantiche, che ho dinanzi, figurato triste nello ssfuardo di maniaco erotico, sdraiato a terra, su molli cuscin,
pipa!);
nella sua
miseria
altri;
di eroe,
che ha del
lo
si
pu
sua
follia.
una maniaca,
si
alla
quale la
ha una
si
sorella la quale
esercita
lei
ufficio
sociale e
non per
sente
meno
di
sublime!):
Eh
bien, dit
ma
egli
ha ricevuto
delitti,
da Dio
si
dono
di saper
amare
; e
lascia
non se ne pu distaccare, o, se egli l'abbandona, corre di nuovo subito al suo richiamo, perch la mano di Dio li ha per sempre uniti con l'amore!
trascinare da lui tra le abiettezze e
e
La
Sand
quella
che ancora
192
imma-
ma
per dippi
si
esaltano in s stesse e
si
vagheggiano
invitti
come
tali si
offrono all'ammirazione
fe-
delle genti,
danno
Sand ebbe una volta a imbattersi in un galantuomo, un giovane e valente medico veneziano, che ella per qualche tempo trasse nel circolo della sua strana vita
amori
la
affettiva e
men
il
corse dietro e
la
si
La mia presenza
imbarazzava
i
aveva involontaria-
Jacques-Musset e Fernande-
sublimit incompresa, della quale era usa circondare la stanchezza dei suoi amori. Assai volte furono accusati d'immoralit, cio di malsana
la
efficacia,
i
la ideologia
che
una
Turb questa
scrittrice
verso
le
come
attesta
attendesse, in
XVI
GEORGE SAND
popolo fatto per
<
lei,
193
che
il
il
l'adozione di tutti
la Russia
cer-
pensare e
al
limpido sentire.
Col riconoscere (come gi l'amante di buon senso, l'italiano dottor Pagello) Torigine affatto sensuale e patologica
delle teorie
della
il
con l'ammettere
gi impli-
La
verit, per
amara
moralit;
e la
Ma nemmeno
verit,
stessi,
una
scerna
le
nuvole.
aveva
come
la
descrivono
con-
temporanei;
ma
delle immaginazioni, come donna ch'ella era. E, come donna, non concep mai che l'arte andasse rispettata e sempre la
e,
chiama
il
romanzo,
il
non
suo
peris
ma
il
lavoro consisteva,
B. Crocb.
come
diceva, nell'
idealizzarla
194
che non
perch
si
veda
di
i
il
suoi romanzi
come
idealistici
con
bene ricordare
in qual
modo
ella
come
la costruzione
il
pendiare
dava
toutes
mme, ou
toutes les
blessuro, e una
des forces au-dessus du vulgaire, des charmes et des souffrances, e cosi via. Questo processo, affatto pratico, del-
l'immaginazione che
pete che la Sand,
si
detto e
d'
si ri-
ima-
du
un pote
ma
la
si
lirismo
dovrebbe
qui valere
zione o la
quei romanzi, e
non si avverte che ci dipendeva in lei dalla mancanza di un vigoroso pensiero o, per dir meglio, di un motivo poetico ispiratore, onde ella si abbandonava alla casualit dei
personaggi e degli avvenimenti,
cosi
al contrario, e,
le
i
quali potevano
essere
non
d'Indiana
XVI
rire Lelia in
GEORGE SAND
le
195
accadeva
idi
iniziare
suoi racconti,
come
il
vede per-
avventuroso.
Il
lirismo
come
montatura
i
>
il
piacente
deir amore
romanzesco
che
in tutti
Tuno
primo
qui
non
allegorie,
di concetti,
non
indivi-
poema
in prosa, quel
si
risolve neplirica,
luogo di
abbonda
neppur quando si tenta espressamente la lirica, come nel canto, composto da Pourquoi, pourquoi nous avez-vous fait Lelia, Dieu ainsi? Quel profit tirez-vous de nos souff'rances? Quelle
di
enfasi
e di declamazione;
votre
l'homme pour
une
faible et
L'esprance
est-elle
pale fleur qui ne crot que parmi les rochers, sous le souffl
Ci che vi grandeggia lo
gestire agitato e
in barca:
cervello vuoto.
Trenmor tomba dans une profonde rverie. Ses compagnes La belle Lelia regardait le sillage de la
le reflet
barque o
196
menus filets d'or mouvant. Stnio, les yeux attachs sur elle, ne voyait qu'elle dans l'univers. Quand la brise, qui commen(jait se lever par frissons brusques et rares, lui jetait au visage une tresse des cheveux noirs de Lelia, ou seulement la frange de son charpe, il frmissait comme les eaux du lac, comme les rosaux du rivage; et puis la brise tombait tout coup comme l'haleine puise d'un sein fatigu de souffrir. Les cheveux de Lelia et le plis de son charpe retombaient sur son sein, et Stnio cherchait en vain un regard dans ses yeux dont le feu savait si bien percer les tnbres, quand Lelia
daignait tre femme. Mais quoi pensait Lelia en regardant
le sillage
de la barque?...
son sein,
elle la couvrit
de baisers. Ra-
rement
il
Une
la neige.
coter la vie
de mourir,
il
la
n'avait jamais
tant craint la
la vie se rvlait
lui.
m'a remis quelque chose qui ressemble la rangon d'un roi, avec la mme simplicit qu'un autre et mise me donner un
questa una elemosina sublime
:
Lelia
obole
di Lelia? Il
i
Abbiamo
gi raccolto
di
in
quel libro
e altre
progresso non pu
creare
un nuovo
XVI
senso
GEORGE SANO
197
perfezionare T organizzazione
umana
o la
brama
di Lelia,
che vorrebbe
cri
Vrit!
me
rpond:
Dsir! Dsir! .
Anche
Teroe
occupazione
il
et
rame une
sublime
soif ardente
et je
mon amant
il
et je n'ai affaire
qu'
let-
romanzo
si
svolge per
stesso
stile
fiorito,
lettere
lettere se
artifizio, e
dissertano, narrano
i
gli antefatti,
lettori.
fama
all'autrice.
Indiana^ che
il
il
tipo
di
prepondera
mestiere.
Non
c'
in
poetico:
un vero motivo tema (una donna giovane, sposata a un uomo vecchio, e bramosa di amare giovanilmente e di essere
quel celebre romanzo n un'idea n
il
mente, complicato
ma non
un
cceur
tait
le
ranimer...
Madame Delmare
souffl
vraiment malheureuse,
et la
embras
d'un.
198
homme
jeune
et
ardent,
la
premire
fer rouge,
lui
fois
oreille, et
comme un
marquer sa main,
avait imposs, ni
recommande, ni Tavenir qu'on lui avait prdit... . Sono frasi generiche o comuni^ sebbene di quelle che nella loro vaghezza e povert tanto
la prudence qu'on lui avait
avvenimenti e
china^
personaggi, tra
quali
e'
il
deus ex ma-
tacito,
che pensa o
si
allora era
apparso.
romanzo
si
get-
detto,
ebbe compassione di
loro, e
li
fece sposare.
abbondanza e
il
flui-
sebbene di scarso
vivace.
rilievo, e sa
soli
narrare e descrivere in
modo
Ma
forse
suo scrivere
le
can-
tava in fondo all'anima fra tanto frastuono di passioni artificiosamente iperbolizzate e d'idee mal pensate, e in
ai
mezzo
del
verboso;
ma
rendono assai bene il sentimento di attesa, di malinconia, di abbandono, di purificazione, di lietezza, che la
talvolta
Sand infondeva
solitudine della
negli
spettacoli
campagna:
XVI
Je restai l tant que
et tout
GEORGE SAND
199
le soleil fut
au-dessus de l'horizon,
il
dans
le ciel
que des
reflets,
nuages
agits.
cher-
chaient
un
ils
soin, par la
de
la faiblesse et
de l'habitude,
comme
s'ils
eussent t des
hommes.
Cette motion l'approche de la nuit se rvlait dans les
plus petites choses. Les papillons d'azur, qui dorment au soleil
dans
ies
aller s'enfuir
trouve
jamais.
La grenouille verte des marais et le grillon aux ailes mtalliques commencrent semer l'air de notes tristes et incompltes qui produisirent sur mes nerfs une sorte d' irritation
chagrine. Les plantes elles-mmes semblaient frissonner au
souffl huraide
du
soir. Elles
et
comme
des poitrines
selvatico
amore
des ptul'
De grands
Des
herbe
templations.
de
la lune.
Pour
la
premire
ts voluptueuses et les
200
me
semblait
et les
que pour
prairies.
la
premire
coteaux
Je
me
Edme
qu'il
n'y avait pas de plus beau spectacle que celui de la nature, et je m'tonnas de ne l'avoir pas su jusque-l. J'eus par instants la pense de me mettre genoux et de prier Dieu; mais
je craignais de ne pas savoir lui parler et de l'offenser en
priant mal.
le
Vous avouerai-je une singulire fantaisie qui me vint Gomme une rvlation enfantine de l'amour potique au sein du chaos de mon ignorance? La lune clairait si largement les objets, que je distinguais dans le gazon les moindres fleurettes.
Une
me sembla
si belle,
avee
la
couvris de
oui,
critici
gF ideali umanitari non pens di suo, ma accolse e ripetette le idee degli uomini coi quali allora si leg d'amicizia, sicch per questa parte i suoi romanzi sono documenti della divulgazione ch'ebbero i concetti del soGeorge Sand, essa
dette a coltivare e
e pi propriamente socialistici;
esperienze personali
si sostitu
campo dell'amore
sese,
doveva rinnovare
il
diritto
della pas-
e originale,
e che
XVI
GEORGE SAND
al
201
suo spirito,
classi sociali
merc innamoramenti
erotici,
matrimoni
tra
dame
e operai:
il
seguendo
la
il
piacere, ca-
non
si
lascia
sempre
letario.
ma
inelegante protesta)
Comunque,
tale
il
motivo (motivo di
di
rilutta a sposare la
chemont perch
proletario
la sa ricca, e costei,
quando viene
comincia cosi:
una
Henri,
me
re-
procherez plus
ma
richesse,
Il
romanzo
e
puerile
non
solo
nel concetto,
ma
nella
forma
quali dialol'operaio,
ghi!
Un mugnaio
distribuirais
quoique je
aux pauvres, comme les communistes m'en dbarrasser, sache fort bien que je ne ferais pas l une bonne
Ils
ap-
mme
temps une
l'me en
mme
temps que celui du corps. Ce partage tait une doctrine et faisait des adeptes. Aujourd'hui, il n'y a a rien de
semblable
;
e via continuando.
il
romanzo
i
grandi
202
immaginari
a
li
mostrava intenti a
il
politicare, a intrigare
socialistica.
innamorarsi e
romanzo
di
tendenza
Con-
una donna
straor-
una cantante
ma, non
si
si
scenza che
della
maggiore forza
maggiore
e
dirittura,
del
maggior
tatto e senso
destino
umano. Nel romanzo, si susseguono i miracoli da lei compiuti: r idealizzamento o l'idoleggiamento, solito nella Sand, confluisce con le avventure che si accavallano, a comporre un perfetto romanzo da appendice. Vi sono qua e l parti gradevoli, come le prime prove di Consuelo in mezzo alla vita musicale della Venezia settecentesca o il viaggio che essa fa dalla Boemia all'Austria in compagnia del giovinetto Haydn ma una gradevolezza ottenuta piuttosto con
;
le
dell'arte. Come la Sand fosse poco atta ad approfondire si pu vedere nella figura del conte Alberto il giovane nobile boemo che, rievocando la storia nazionale degli Ussiti, ne
come
figura
ben concepita
ma
che
presto
si
superficializza e
si
critici
distinguono
socialistico-
suoi capolavori,
un genere
le
letterario
che ancora
le
mancava.
E non
si
vuol
petite Fadette,
Frangois
XVI
libri assai graziosi,
GEORGE SAND
20^
l'aspetto letterario, di
con abile adopramento del parlare contadinesco. Pure, a dirla schietta, non sembra che in questi romanzi venga
alfine a luce
trionfi
bellamente
della
esperta compositrice
di libri piacevoli. Si
un certo tono preparato; vi si sente il proposito di commuovere e deliziare con una storia d'innocenza e di tenerezza. La giovinetta Maria
quei racconti.
cosi compita in ogni suo atto e detto
!
La mare au
una
il
Consuelo camfigliuolo
piccolo
il
ragazzo en
le
saltella di gioia.
fille
comme
cape.
fait
un
quand
la nuit vien-
mon
ma
Embrasse ton
le
petit pere et
demande
lui
pardon d'avoir
mchant. Dis que ga ne t'arriver plus jamais, entendstu?... >. Non pare che reciti la parte della perfetta seconda
il
ad
ella gli
propone di pelare e
Tu
me
montrer.
Vous voulez donc en manger deux? Quel egre! allons, les voil plumes. Je vais les cuire. Tu ferais una parfaite
cantinire, petite Marie, mais, par malheur, tu n'as pas de
Vous
Ah!
Il
au
fin
204
vous en aviez?
la
Rebecca, pour
la
de
ma
vie
du bon encore!
. Il
subito che
donna che gli era stata proposta per sposa riesce, com'era da attendersi, a pieno vantaggio della prima. E non manca quanto altro possa concorrere a far rifulgere la virt di Maria
e a preparare le liete nozze
:
il
mandata le vuol far violenza, ella fugge, quegli la insegue, e Germain la protegge e difende. Di questa e delle altre novelle rusticane della Sand stata contestata l'esattezza nel ritrarre la vita dei contadini; e, come sempre, sotto una taccia impropria si celava un'altra propria, si manifestava
lo
si
avvertiva di manierato
di lui.
Que
me dis-tu
l! s'cria-t-il, et
tombe sur moi? Pourquoi serait-ce un malheur? Tu me le demandes, Brulotto? Est-ce que tu crois qu'il dpendrait de moi de lui rendre ses sentiments? En bien, dit Bru-
lotto,
tchant de l'apaiser,
l'on gurit
fait,
Je ne sais
prcautions,
pas
si
si
j'avais
manque de
le
malheur de
la vierge
la fille
au Grand-Bcheux, de
la soeur d'Huriel,
de
ma
que je ne pourrais
che
lo
altri
me
le parl'af-
donner. Non
tratta gi di notare
sviluppo e
contadini descritti
XVI
GEORGE SANO
205
il
da George Sand sono difformi dalla realt, tono affettato, e che anche in questi
ma si
idilli
invece che
Tautrice
si
si
che diremo,
ma
cittadino, e vi torn
ormai
che l'ave-
st'
vano sconvolta in passato? Il riconosciuto capolavoro di queultimo periodo Le marquis de Villemer^ la storia, nepistitutrice o lettrice,
povera,
lo spo-
innamora
di s e finisce
sociali,
il
con
figlio della
uomo
quel marchese
un
la
eletto, e
buono
e quella istitu-
quella Carolina di
le
Saint-Geneix, quale
modello di
felici
doti intellettuali e alla pi ferma volont, nuova Consuelo, nuova petite Marie, nuova petite Fadette uno di quei romanzi che si leggono con rapimento da signorine, signore e gentiluomini, e hanno fortuna nella buona societ, e che nella buona societ si lodano come opere exquises: alle quali, se siete amatore di semplice poesia, vi consiglio di non accostarvi, perch vi riuscirebbero insipide e forse vi move-
la loro
simulazione d'arte.
Ho
man-
car di riverenza a un personaggio cosi cospicuo nella storia della vita spirituale del secolo
fu,
206
rebbe
passare anche
lei
Culturge-
modo
adeguato l'opera sua e renderle giustizia. Giova persuadersi che la storia della poesia conta assai pi ristretto
numero d'ingegni poetici ed artistici di quanto la gente immagina nel leggere i manuali di storia letteraria:
Son, come
poeti che
i
cigni,
anco
del
poeti rari,
indegni...
non sian
nome
Gli altri,
ratori, compositori di
ma non
cigni
non
poeti.
XVII
FERNN CABALLERO
.igliore Mi
vena
di
poesia, e
anche
di
poesia idillica,
par di trovare nella
il
me
modesta
scrittrice
spagnuola, che
si
celava sotto
nome
di
Fernn
Caballero (Cecilia
e propagandista, ardente
dama
di
Nohant,
ma
tradizionali-
e quasi reazionario
solidit di mente,
di fantasia,
tuosit,
e nondimeno vedo in lei una una semplicit di cuore e una vivezza che l'altra, con tanto maggiore facondia e vir;
storia
i
della poesia
accade
spesso di verificare
e gli ultimi
i
detto,
che
primi saranno
gli ultimi
primi.
stessa e
La polemica
e seri che non
il
il
mi
giustificati
La vecchia
e gloriosa
Sand e Spagna
cattolica e guerriera,
tratto dal
sue forze
riaf-
208
alle
nuove forme
sociali e politiche e
fede, e
una
sfida al sacro
il
tanta parte del popolo spagnuolo; e Fernn Caballero raccolse la sfida. Voi, illuminati nemici di superstizioni, voi
che irridete
le
pratiche popolari,
i
penetrato lo spirito di
siffatte pratiche, le
ma
mu-
per
artisti
non case
Dio,
nelle
quali
semplici
di
lunga educazione
le
il
popolo con
vostre filosofie
vaporose e
litigiose:
acque pure e
cristalline
che sgorga
poveri per
le al
ai
con
vostre
letizia,
la rassegnazione
proprio
ne? E, anzitutto, voi che parlate di popolo, e di popolo spagnuolo, lo conoscete davvero? ne avete ricercato e osservato la vita reale?
E come
l'avete osservata?
Con la ragione?
XVII
FERNN CABALLERO
209
Non
basta.
de mirarse,
el
Todas las cosas de este mundo tienen dos modos uno con la helada mirada de la razn, qua
todo lo enfria
lo rebaja,
el
todo lo dora
vivifica
com
el sol
ri-
radicalismo intellettuail
secolo decimonono, e
non
noi,
solo
aveva opportunit
politica
ma
anche duraturo
av-
come
imma-
merc matrimoni
lei
tra
dame
e operai, che la
ridea
di quella
;
Certamente
Ma
le
conseguire questo
fine,
che
il
primo e pi appail
quadro
larmente andalusi,
parve
avuto
trice,
altres
il
maggior promotore nello Scott; onde questa scritla Sand cattolica, fu dai contemporanei salutata di preferenza come il Walter
che noi volentieri denomineremmo
Scott spagnuolo
difesa
il
dovere della
da
lei
B. CaocE.
210
romanzi
opere artistiche
<
Non mi
Spagna e
suoi sentimenti,
il
non
il
carattere e
modo
di sentire nazionale,
il
legami della
affettano
senza veramente
grande passione per fortuna rara), le virt modeste. La parte che si pu chiamare romanzesca serve solo da inteleiatura al vasto quadro che mi son proposto di disegnare
Confessava
altres
non
la
solo
andava
cio
oltre Tarte,
ma
motivo
artistico,
in
ossequio al fine
morale da conseguire.
Le sue
o davano
storie
edificanti,
le tesi
che
lei
il-
care
tesi.
Era
in-
un'oratrice della
dugiava
la
in
lettori
che
ma
anche un documento.
Senonch Foratore del bene, assai pi e assai diversamente da quello che mira soltanto a circuire altrui e a
volgerlo, illudendolo e deludendolo, ai propri fini utilitari,
XVII
FERNAN CABALLERO
le
211
corde
e di
poe-
Caballero nell'opporre lo
sguardo del cuore a quello della gelida ragione, e poeticamente commossa ella era stata prima di darsi (e fu tardi,
intorno ai cinquantanni) alla sua opera di difesa e apostolato.
pur sempre mondo, e come poeta porgeva ascolto alle voci che le mormoravano dentro. Coloro che ravvicinarono, dicono che, dopo aver conversato con lei, dopo aver respirato il profumo della sua bont, essi vedevano in modo nuovo le azioni degli uomini e gli spet-
Aveva
il
lagrime e come
campagna,
le piante,
fiori,
la
modesta,
ma
queste
cose le
di
amava
ella
trepido
affetto. Si
sue impressioni di un
cimitero di villaggio:
Era tan profundamente tranquilo aquel rincn que ^ lo creer Vs.? basta con la muerte se vivia alli familiarizado. Ahora bien, hacer aparecer a la muerte suave, sin que infunda horror ni tedio, i no es una altura que pocas veces alcanzan el hombre religioso mas metido en Dios, el filsofo mas desenganado del mundo? La hacienda en que habitbamos, solo estaba separada del cementerio por un pequefio corralon en que pacian unas ovejas; pues creed que ningun orror me inspiraba la cercania de aquel lugar de descanso de los campesinos. Cuando veia
una zanja por los parientes de una persona difunta (puesto no hay enterradores asalariados), lejos de ver en ellos hombres lgubres cavando una negra y pavorosa sepultura para un rauerto, solo me parecian hermanos de la Caridad preparando un lecho para un dormido...
abrir
que
alli
212
ma come
per fare
riveste
il i
Osservava
ma
innanzi ai bambini
si
las
malas influencias de
la parte material
por Vida.
cel!
le diran los ngeles; y la cara del nino se angustia. Nos y el nino gime y se agita. S nuestro Padre y Criador, y en breve nos reunirmos; y el nino se serena. Y ante su trono cantarmos felices sus alabanzas; y el nino se sonrie, cual el ngel que le consuela...
II
commosso sentimento
il
angeli che
bambino
con
lui
parlano sommessamente, e
si
seguono
trat-
bimbo
E come
tarli
bisogna educare
nocenza e insegnare
timor di Dio:
XVII
FERNN CABALLERO
los riinos
213
... mi mxima
es
que todos
Creo daiiosisimas esas educaciones anticipadas que hacen de los ninos caricaturas en su moral, corno las levitas y los corss
lo hacen en lo fisico. Cuando un nino me dice: Beso a Vd. la mano: g crno est Vd. f me hace al oido el efecto de un loro y los ojos ei de un enano. Mientras son ninos, solo una cosa bay que conservarles, la inocencia; solo una que ensenarles, el rezar.
Si poteva
uomini ?
<
Non sembrano
pi bambini
sembrano nani
>
ellos
nos dicen:
Descansad
.',
Bicen viaje !
Fa un'osservazione
Come
la
esprime?
el dolor,
mnos en que entonces se apoya en Dios. El hombre en todas cosas se apoya en si mismo, mnos en el dolor, en que se apoya en la majer...
todas cosas se apoya la mujer en el hombre,
En
ma
le
214
che un animale si ponga accosto air uomo debba soffrire un continuo martirio:
perch
i es
po-
sible
pergo-
lati,
le stradicciuole, le chiese,
che
ella
contempla,
le
credenze popolari,
le
leggende
reli-
giose; ed ella
non
mistiche interpetrazioni
La mortigada
y la Los
rboles
un murmullo mas suave, mas leve, mas miy grave que el que forman con sus hojas los dems que parece que murmuran, mintras el pino parece
el
que
ora.
El mochuelo lanzaba en
noche su
en
el
religiosa
de la Cruz y que repite desde que Calvario presenci horrorizado la muerte que sufri el
Asociados,
tierna
sin,
si no por convencimien^o, por sentiraiento, est y conmovedora creencia, concediendo que sea una ilupero vuluntariamente bajo su dulce imperio, no podemos
suave y
triste
la
noche, sin conmovernos profundamente, y persuadernos de que siente lo que espresa. Y acaso ^ no podria ser que el escalpelo
de nuestra
rbitro
Ma
haya cortado
entre las partes que existen de las cosas creadas? Dirn que
es inverosimil
que
las hubiese.
XVn
FERNAN CABALLERO
tra le braccia
il
215
bambino
monte Calvario,
arruUaban
la
muerte de Cristo
cuatro jilgueritos y
un
ruisefior...
lo scrittore
commenta che
i
gare perch
gli usignuoli e
fringuelli lamentino la
morte
le
rosmarino
il
la
sambuco
malau-
musica lontana
ticit,
ma
sono state e
ci
sono, per
le
folklore spa-
Santa Caterina, e
il
popolo
dia,
dir
San Fedro
al verte llegar:
^Qu mujer es est que viene llamar? Yo soy Catalina, que quisiera entrar.
Entra, palomita, en tu palomar.
216
Quale ritmo di allegria e di festa, e come si fa subito premuroso e tenero e sorridente il portinaio celeste, che prima
era burbero e fastidioso, all'arrivo della gentile Caterina!
con quanta
lieta
bonariet la chiama
colombella
il
>
e la
colombaio
per
lei
preparato!
Altre
maliziose,
come
Don
che
il
Don Gato
de oro sentado,
zapatito picado.
tetti!
le diverse
La pulga y
y no
se
el
coco
se quieren casar
han casado
una hormiga
de su formigal:
Hgase la boda que yo pongo el pan
cosi
il
il
cavolo, le zanzare
il
vino, un riccio il letto, una lucertola funger da parroco, un topolino da padrino. E dove s trover ora la madrina?
Si trova
anche questa;
ma
qui succede
il
disastro:
XVII
fernAn caballero
una
gatita
217
Sali
de aquella cocina:
Hgase
la
boda,
yo soy madrina.
la boda arm un desatino: salt la madrina
En mtad
se
se
comi
el padrino.
letta, la storia
dimorava di
si
della quale
prese d'amore
il
concerta con la
il
negrito,
si
sono posti
spegne
la luce
ed entra
il
e comincia a sferzarne
le spalle
invano cerca
saltava e diceva:
Pobre negrito
qu mala fortuna
e, nello
spiccare
sorte,
il
salto,
sulla sua
mala
che non
problema
Pi
Ya
(osserva una
una madre che guarda con orgoglio i suoi brutti figli), Venid ac, mis flores y grumos de oro llam la lechuza los suyos... . Pensate! Lo scarafaggio chiama amorosamente. i suoi figli: Venite
dijo el escarabajo h sus hijos
: ;
qua,
fiorellini
miei
218
mate
ma
modo
le
le
fa
sue, le
come
Lucas Garcias,
il
polare della donna del duro cuore che lascia morire alla sua
volge al male, ed
finch
una
non
si
cuore:
Quien niega
quien niega
I
el
pan su hermana,
pan su hermana,
Certo
semplicistici,
li
hanno tessuto
interrompono
scrisse
lato,
le
fiacco,
riflessioni,
le
ella
quanto
sembrava
ma
concedesse.
di quei
0,
Non mancarono
nella stessa
Spagna coloro
li
che
fastidio e
dissero
come Juan Valera, li definirono (trovo questa definizione in una lettera della Caballero) arroz con lechCy
noiosi,
XVn
FERNAN CABALLERO
che
ella scriveva
219
male,
non possedeva
z&c deb lUtado
*
purgato, e fu un
Bai-
e simili.
Ma Fernn
sapeva a
che scrisse
tratti
degna erede
il
da colui
manzi
il
picareschi.
La Gaviota
ma
La vediamo ancor
un vecchio pescatore bruciato dal sole, col come quello degli indiani dell'Ohio, tutto velruvida
la
loso, e spessa e
chioma canuta.
:
Il
padre
gli
si
le sta
pensa
ai quattro figli
che
gli
l'altro, e
a quest'una che
resta.
Una donna
accosta,
conducendo un medico,
al giaciglio dell'inferma:
hija,
Marisalada no se movi.
Vamos,
te
criatura
repiti
la
buena mujer;
vers crno
curando
de
lo
No me da la gana dijo la inferma, desprendindose mano que la retenia, con una fuerte sacudida. Tan suavita es la hija corno el padre; quien lo hereda, no hurta murmur Momo, que se habia asomado a la puerta. Como est mala, est mal templada dijo su padre, trai
la
tando de disculparla.
220
Marisalada
un giorno
la zia
Maria
la
prega
En
este
momento
entr
Momo mal
enjestado, precedido de
bioso
te
Si
yo no tuviera mas qua hacer respondi Momo raque cantar y brincar com tu, grandisima holgazana,
repitieron
los niiios.
me
La
una
cancin.
tratti
a mostrare di quale
stile
E che
don Federico,
zoletto
ai
faz-
dei
frate del
pensando
al
Don Modesto,
il
San
come una
Don Modesto:
questa, per
la
propria ripu-
XVII
fernAn caballero
221
yo,
vez...
dijo el
Comandante
no hay
que con toda mi vida no he estado enamorado mas que una y por mas sefias que lo estuve de una buena moza, con que me habria casado a no haberla sorprendido en chicoleas
el
con
tambor mayor,
que...
guida.
Don
Modesto,
Don Modesto
cuerdos amorosos.
No ha
dijo
Don
romanzi e novelle e
quali ve n'ha
Don
Gii,
maestro di
un corpo enorme,
il
cui
volume cresce
e cresce per pi
anni irrefrenabile, sicch egli riesce a essere (dice la narratrice), tutt' insieme,
en
lo fisico el
Gii fu
la
en lo m orai el hombre mas feliz y hombre mas gordo del mundo Quando Don assunto all'ufficio che doveva coprire durante tutta
.
sua vita,
desde entonces debi notarse en su expresivo rostro la mezcla
mas graciosa de la bondadosa y sencilla alegria de un nifio y de un buen alma con la dignidad y prosopopeya de un padre grave y de un alto funcionario. Alternaban veces ambas cosas
en su sembiante con
tal
sus labios su infantil y alegre risa, cuando ya sus ojitos negros desde su concavidad lanzaban una mirada grave, austera, y
Par
Andaba derecho y
spingaba
muy
sobre
si
222
humildemente
Nada
le
sacaba
de su paso grave y composado, no ser algnn irreverente ladrn en un cirio: al aparecer este sacrilego, Don Gii perdia
un
toda su compostura y su moderacion, entrando al punto en furor que solo era comparable al de Orlando. Cogia la caria
del
apagador con
los
al
brios
Ma
si
alla famiglia
ne
ride. E, a
un
tratto,
la
pasin que a
Era aquella muestra de canto-Uano arrancada Don Gii por l tenia, pasin que no sentia sino com la
La sua
immaginare
si
possa
No
iglesia
finia:
y de su casa. Para l era el mundo un cos que no deque existian eZ m^Z^s, el francs j las Indias... La comida, que era buena, qu bien le sabia el vino, que era malo, lo mismo. Qu descanso tan completo en su lecho
solo sabia
!
\
Amar
Una
perfino, per
un
istante, a
XVII
FERNAN CABALLERO
228
lo
Ma Don
Gii serba, in
mezzo
alla spensieratezza e
il
all'allegria,
si
una vena
di tenerezza profonda:
suo affetto
una pallottola bruna con occhi neri E quando la bambina all'improvviso muore anche Don Gii:
ammala
e muore,
En breve se postr. Sentado en su lecho y respaldado en almohadas, porqu no podia estar acostado, clavaba la vista sin cesar en la sillita que habia side de la niiia, y que habia
mandado colgar en
la pared;
Per esempio,
l'autrice,
Don
Oh
querido,
excelente
Don
Gii,
risueiia
quemas
las
pestanas
y
!
en tus cavilaciones,
buscando
que no encuentras
qu res
tu.
nada busca y todo lo balla?... . Dar un altro esempio di questa polemica che sorge accanto al quadro e non lo guasta, di questa unione di spirito poetico e di spirito pugnace. Nel romanzo Un serviln y un liberalito rappresentata una famiglia di povera e onestissima gente, di almas de Bios. Uno di quei poveretti.
224
il
due donne
Una
manana
y...
Hermana,
le dijo,
mira que
me
muerto.
Que! no; no puede seri... repuso est acercndose a Pepe Pepe llam; pero viendo que su hermano ya cadaver.
-j
la frente
el
pulso, hecho lo
cunada
le dijo;
el
Nos cogi la delantera, dijo su mujer. Ayer me dijo: alli te espero, aiiadi dona Liberata. Pero
Ayer, confes y comulg, repuso su mujer;
si le
diria
lo diria al oido el Angel de su guarda, dijo dona LiVamos, hermana, encomendar su alma Dios, que es lo que nos queda. Y ambas cayeron de rodillas, y se pusieron rezar con voz tranquila y espiritu recogido y fervoroso, pero sereno.
Se
berata.
Anche qui
la narratrice
non sa
trattenersi, e
dopo aver
j
con tanta semplicit e bellezza narrato, esclama: Oh, almas de Dios Sencillas, mansas, tranquilas y conformes.
!
Qu
lecciones dais
las
refinan
y alambican
!
el
hojarasca
riflessioni
sembrare
arti-
ma
XVII
fernAn caballero
con
225
le quali piut-
le
pagine poetiche
tosto si avvicendano.
Come
in quasi tutte le
la
donne
autrici,
anche
la stica
nella Caballero
predominava
rendeva incurante o impaziente della elaborazione artied era causa dei difetti che abbiamo notati e che, del
sono assai evidenti.
resto,
siste
Ma
re-
letterari
che
ne conseguono, perch ella, diversamente dalle altre donne scrittrici, non guardava (come avrebbe detto Enrico Heine)
con un occhio
civettava,
alla carta e con un altro al pubblico, non non badava a comporsi una figura da colpire o sedurre le fantasie, non gonfiava e falsificava sentimenti e passioni, non li innalzava a teorie, ma era animata da uno schietto e serio convincimento, possedeva un sano giudizio; e soprattutto perch nel cuore le zampillava una fonte di poesia, che si mantenne viva e fresca anche in mezzo al
fervido apostolato che ella indefessamente esercit a servigio della sua fede di cattolica della vecchia Chiesa e di
B. Crocb.
15
XVIII
DE MUSSET
con
la vita
(come
al-
Musset
si
sarebbe pi che
altri
ideale, e
egli
andrebbe annoverato
tra
la
poesia che
come
efflusso
come
con
modo
possi-
che reputato
il
dramma
dell'amore.
Non
politica,
ma
solo amore.
E non
tuale con un'altra creatura per compiere in essa la propria armonia e svolgere una comune operosit; che questo im-
nemmeno
perch questo
Ma
l'amore,
si
commedia
fedelt
nel quale
esige la
dalla
XVIII
DE.
MDSSET
lei, e,
227
se la mantiene,
la fedelt, la
le
la noia.
L'amore-
per la puntura,
si
ma
spine ci siano.
Per
il
quale amore
e solo
da poeta,
e amarezza e scherno,
gioia e di
e,
nuovo
delirio;
e sempre melodiosa
e cantante,
sempre spontanea e
rati e
facile,
come
il
De Musset
tutti
negli anni
dell'adolescenza lo abbiamo ammirato e avuto caro, e parecchi di noi hanno recato qualche mazzolino di
fiori sulla
salice,
modo
verlui
a denti
stretti,
stati
de
Musset rappresenta
delle
umane;
e perci
mi piace che
il
Donnay
il
test
un
libro, che,
problema
critico, ,
come doveva
al
De Musset
228
pi dei quali
si
aggirano intorno
usato,
ma
di conside-
si
due campioni
scelti,
non
facili
la
Ma
dere, in
modo
ci
Accadde
che
tutti
brama
ma
monotona,
che ha
di solito
il
moto
di un'altalena:
Nous coutions
Nous tions
seuls, pensifs, et
ans...
Ovvero:
Pote, je t'cris pour te dire que j'aime,
Qu'un rayon de
soleil est
et de douleur suprme, Les pleurs que je versais m'ont fait penser tei...
Un
gli
il
verso
soverchia
Lamartine:
XVIII
DE MUSSET
229
Si lascino
pur andare
suoi poemetti e
et
drammi
giovanili,
Don
Paez, Portia,
La
coup
les lvres,
pasticci letterari
delle solite
Spagna
vimento
di tenerezza e passione,
non
si
pu attribuire
modo che entrano subito nella memoria dell'orecchio e vi rombano come flutto ritmico di ondate. Ma anche quando il De Musset concepisce un vero motivo poetico come nel Rolla, in luogo di svolgerlo ossa di apdire di versi fatti in
profondirlo, lo traduce in
e fatta,
composta
perorazioni oratorie a
A me
ac-
puto ricavare
il
Anche
le
tanto celebrate
mi pare che non nasca dall'intimo, ma sia acquistata a buon mercato merc dialoghi con personaggi allegorici (la
Musa), e polimetri
i
ditino malconcio:
Vous saurez tout, et je-vais vous contar Le mal que peut faire une femme; Car c'en est une, mes pauvres amis,
(Hlas! vous le saurez peut-tre!)
230
femme
Gomme
Joug
le serf l'est
dtest!...
il
tradimento,
come egli aspettasse una notte alla finestra la donna amata che non torn, e torn solamente all'alba, e non seppe fornire schiarimenti alle sue ansiose e gelose interrogazioni;
e d in ismanie:
Va-t-en, retire
toi,
spectre de
si
ma
maitresse!
tu t'en es leve!...
La Musa
gli dice
La Musa
gli
somministra ammonimenti e
est
riflessioni:
L'homme
un
il
poeta, che
ha
quanto
un
nunzia un giuramento:
Par
les
yeux bleus de
ma
maitresse,
brillante...
(i
bannis de
ma
mmoire.
XVIII
DE MUSSET
le altre,
231
come
la
appariva di
tanto in tanto, e con procedimenti di enumerazione e ritornelli; e poi col racconto dei suoi
amori sventurati,
fatto in
altro
metro
e finalmente
si
con
chio e teatralit,
come
di chi
adempia
il
dovere di piangere
gli stato
recato e di attrarre
Ma
e
Il
il
da un bisogno pratico,
il
De
altro interesse
solleaffi-
varsi sopra
sarli e rappresentarli
poetica giustizia.
Rimangono certamente,
i
parti
non
Le soir sur le sable argentin, Quand devant nous le blanc spectre du tremble
Ovvero:
Pourquoi ces pleurs, cette gorge oppresse,
Ces sanglots,
si
tu n'aimais pas?...
232
Je
l'ai
comme
autrefois.
Et
c'tait
une voix:
Mais non plus cette voix, non plus ce doux langage Ces regards adors dans les miens confondus;
Mon
...
coeur,
encor plein
son visage
Et ne
il
la trouvait plus.
me
semblait qu'une
femme inconnue
et ces yeux...
medesimo giudizio mi sembra sia da fare delle Confessions d'un enfant du siede che strettamente si legano a queste composizioni, e hanno anch'esse altrettali parole vive
Il
^
e pitture fresche,
1
ma
secolo
>
il
trascinano nel
d'arte.
mon amour
et le
changement
qui se
fit
Poich
il
De Musset
il
verso
come
di
non
di
come strumento
nostri
berneschi e
meno
attraverso
il
Don Juan
dei
modi
della sua
XVIII
DE MUSSET
Dove invece
se
la
il
233
disciplina e
della
monelleria.
De Musset
le
tocca l'arte nelle poese, o parti di poesie, di tono leggero, amorose o tenere,
come gi
ne leggono tra
lever,
Madame
marquise^ ecc.), e
maggior numero
Mimi
Pinson,
Rondeau,
poemetti di Mardocheo
Quelque alerte beaut de l'cole flamande. Une ronde fiUette chappe Teniers, Ou quelque ange pensif de candeur allemande:
Une
vierge en or
flot
fin
Dans un
alle,
Marchant pas de biche avec un air boudeur, coutant murmurer le vent dans la feuille, De paresse amoureuse et de langueur voile, Dans ses doigts inquiets tourmentant une fleur. Le printemps sur la joue et le ciel dans le coeur.
Elle s'arrterait l-bas, sous la tonnelle.
Je ne
simplement
elle,
Me
Regarder dans ses yeux l'azur du firmament, Et pour tonte faveur la prier seulement
De
amour
ternelle.
in
Namouna:
Ah! l'abme
est si
grand!
si
la
pente est
si
glissante!
Une
Elle vient
L'homme est si faible alors! la femme est si puissante! Le chemin est si doux du plaisir au bonheur!
234
Tapostrofe a
Manon Lescaut:
Gomme
Pour
Gomme
toute la vie
Gomme
je t'aimerais demain,
si
tu vivais!
Si potrebbe dire
che, in
questa sorta di
la
lirica,
il
De
Tuna n
si lberi
un atteggiamento pi propriamente
artistico,
guar-
dando
come
in
Non
in
non era da tanto), ma uno spettacolo assai pi placido, circoscritto, modesto, visto da una poltrona, nell'inquadratura di un piccolo e grazioso proscenio. Un spectacle dans un fauteuil intitol egli, infatti, la prima raccolta delle sue commediole, le quali, poco considerate allorch videro la luce, hanno meritamente
del grandioso e vertiginoso (che egli
acquistato, con l'andare del tempo, quella reputazione che
alle
ramente lavori
delie',
Fantasia,
On
La
nuit
E quanto
si
snodano
leg-
una prosa
tuttavia
sa quale bacchetta
magica, toccando
De Musset che
apparivano di statura
XVIII
DE MUSSET
ha
ridotti
235
delitti, li
miracolosamente
gnomi.
l'amore, piccole
ma
ma
composti
si
loro
intrighi,
abbandonano
pr e
il
centra,
il
modo
i
e la
fa battere
loro cuoricini;
il
quando
passa
Ci
si
sojBSo
nanzi
d
De Musset,
notti,
Spagna
delle
delle
ma
momenti
lei,
nei
Caprices,
che
non
lo cura.
Voi non
lo udite
burrascosamente fluttuare
in versi eloquenti,
ma
sospirare in prosa, in
una
serie di
brevi periodetti:
le
et
des ba-
couleurs de Ma-
mon
de
ma
pu
parler.
Ma
fait
m'tre
Sembra un
di
romanzi;
Marianna
era
ma un ragazzo che fa sul serio, e che per messo a morte. Lo credevate un ragazzo ed
col cuore pi profondo e gentile che si possa
il
suo amico.
Io
scapestrato Ottavio,
lo
236
piange,
come
ruomo
solo sa piangere
Tuomo,
innanzi
lei.
un
istante per
Moi
Seul
au monde je
l'ai
douce mlancolie
les
per'fections
de son
me
point t
soires
comme de fratches oasis dans un dsert verse sur mon coeur es seules gouttes de rosee
la
moi-mme;
la solitude;
il
elle est
remonte au
ciel
avec
lui. C'tait
il
savait
combien
femme
gli
dice,
dolcemente
of-
mon
coeur,
Octave. Pourquoi
dis-tu:
OCTAVBJ
la
il
immersa
in profondo
finto,
naturalmente:
he! Jacqueline!
soit
he!
hol! Jacqueline!
ma femme.
XVIII
veillez-vous
DE MUSSET
237
ma femme!
du pot
l'eau.
stile,
ma
i
piuttosto di teatro
da bambini.
E
in-
un bambino
il
Andrea
notaio,
trighi di Jacqueline, e
dell'amante che
si
tira in casa la
sente
me
fait
bondir
le
Vraiment, Landry,
tu as
vu cela?>.
>;
ed
egli,
prestato
inconsapevole a quell'ufficio, e
dtourner sur
ce qu'
Rendre un jeune homme amoureux de soi, uniquement pour lui les soupQons tombs sur un autre... Mentir du fond du coeur; faire de son corps un appt; jouer avec tout
il
a de sacre sous
distraiti..
le ciel,
stesso,
e le viene esso
e d'indulgenza:
Non, quand elle me souriait, elle ne m'aimait pas pour cela, mais elle souriait de voir que je l'aimais. Quand elle me tendait la main, elle ne me donnait pas son coeur, mais elle laissait
238
le
femme; elle est coquette, railleuse, joyeuse, audacieuse, mais non infame, non insensible. Ah! insens, tu l'aimesl tu
est
rit
de
toi!
Ma
ecco
la passione investe
anche
l'allegra Jacqueline:
Jacquelinbs
et
Vous savez que je mens, que je trompe, que je vous raille, que je vous tue? Vous savez que j'aime Clavaroche et qu'il
fait faire tout
me
l, hier,
msa-
Vous
Eh
FORTUNIO
Mais, Jacqueline, je crois... je
sais...
Jacqueline
Sais-tu que je t'aime, enfant que tu es? qu'il faut
que tu
me
et
que je
te le
demande
genoux ?
I critici
hanno
un
afflato
shakespeariano, che
riferire
ai
drammi
Commedie
delsi
Tamore;
pi opportunamente, vi
XVIII
DE MUSSET
239
sempre sorridente, anche nel tragico. E poich le opere minori si vengono a poco a poco disvelando come le vere opere maggiori del De Musset, non
giover che salgano alquanto pi su nella stima generale
le
Alfredo de Musset imponeva silenzio al baccano passionale o burlesco o passionale-burlesco delle sue liriche, e
si ras-
serenava e sorrideva commosso, nelle novelle e nei racconti, cosi limpidi e semplici e pacati e disinvolti,
accade
saggezza e di
nobile rinunzia.
XIX
BALZAC
K
y
io
antepongo
si-
stematici,
Sainte-Beuve e
Lematre
ai
Taine e
ai
Bru-
ma
dominati da quello
comprensione
vedr come
dell'arte.
dommatico che forma ostacolo alla Si legga il volume del Brunetire sul
si
rit di evidenza,
si
che
si
del
ripetere
la
Le Breton sullo stesso autore. Lasciamo andare (per non una critica che in Italia ormai sarebbe troppo ovvia) premessa del genere letterario non inventata certo
,
dal Brunetire,
ma
da
il
lui trattata
romanzo
come
ed
vero romanzo
e ne osserv
limiti invalicabili.
XIX
BALZAC
241
Ma
che cosa ha egli saputo vedere di quel che sia il romanzo , o per restringerci a ci che pi particolarmente
in
questione,
il
romanzo
storico > e
sociale ?
che
rispetto all'arte?
Se
al
abito filosofico,
il
sarebbe stato
si
difficile
scorgere che
romanzo
,
sociale
come un
genere auto-
nomo
fatto
caso, e
non gi perch esso sia una forma d'arte (nel qual quando tale, la distinzione stessa si dimostra af-
empirica ed arbitraria),
ma
ma
avuta in Aristofane,
sulla quale
converti nella
commedia menandrea,
il Vico e il Nietzsche ha reso per ultimo di comune cognizione) era passato il soffio
E commediografi
la
i
e moralisti si det-
mano, e
commedia
si
filosofi
adoperarono e ragionarono
secoli,
tipi
non
solo
cio ai
ai fran-
ma
anche
Rinascimento e
anche
si
vi s'introdussero
mai
e
in generale, degli
l'ottocento,
B. Croce.
umani
lotte
vizi e debolezze.
i
Ma, tra
il
sette
le
16
242
da una parte
rioperarono anche sulla commedia e la indussero a rappresentare caratteri e ambienti sociali e storicamente determinati,
e
la
dall'altro
s'impadronirono
della
prosa dei
e
romanzi e
romanzo storico
Menandro
e di Teofrasto: di
un Menandro che ha
il
dietro di
dominio della
filosofa
storica e dalla
si
nuova scienza
della natura.
Il
Balzac, infatti,
richiamava
poich sono
esistite
il
ed
tempo
comme
si
il
possa
Buffon
ha fatto in un'opera magnifica, <en essayant de reprsenter dans un livre Tensemble de la zoologie > L'opera, che egli vagheggiava, doveva avere triplice contenuto: les hommes,
.
les
femmes
et les
choses,
e' est
rhomme
et la
vie,
e,
non arrestandosi
ai principi
alla semplice
fatti sociali,
e da questa andar pi su
ideali
Vero e del
Bello. Notevole
anche
non pi genericamente umana, come prammatismo del secolo precedente. Il proposito del Balzac, e degli altri che con lui, e prima e dopo di lui, disegnarono il romanzo storico e sociale, succedaneo della tramontata commedia greco-romana, un
essere sociale, cio
nell'individualismo e
ma
storico e sociologico
XIX e filosofico
e,
BALZAC
volevano giovarsi
le loro dell'
243
in
quanto
essi
imma-
osservazioni
come ho detto, che uno schema didascalico. Ma poich in questo schema scienza e immaginazione venivano accostate e la fusione delle due tornava impossibile, due casi accadevano: o che l'elemento poetico si aff'ermasse come il vero centro dell'opera e asservisse gli elementi scientifici, riducendoli a suoi toni e
colori,
e ne nasceva
ascendeva
che stato
una pura opera di poesia, la quale romanzo-poema del Manzoni, giustamente detto la forma concreta e strica
ovvero,
che l'inte-
resse scientifico
si
immaginose
e popolari di discorso.
da ingegni mediocri, da
intelletto e capacit
non
la
si
accomoda a comporre
il
una certa tendenza all'osservazione e alla meditazione, non sono mai andati oltre un certo segno in tale interessamento e capacit, e o hanno risoluto
critici e dei pensatori, e di
i
cellando da quelli
li
hanno
senza
del
Che a questo vario rapporto dello schema didascalico romanzo con l'arte o poesia, e alle varie soluzioni cui d luogo, il Brunetire non facesse attenzione alcuna, non
meraviglia,
egli
coltivava,
come
notato,
un concetto
intellettualistico.
244
Ma
che a
me sembra
prova
di singolare
la
accecamento,
romanzo (Balzac
libro
di
roman mme
sociale,
),
oggettiva
osservazione
che avrebbe
la
rassemblance avec
vie
l'entire soumission
,
de Tobil
cosi
seguendo
si
ma
en
le
coml'esat-
tezza delle osservazioni merc nuove osservazioni e sperimenti. Giacch chiunque abbia, non dico fatto oggetto di
esame
tutte le
ma
tocca con
mano, che
la disposizione del
sicuro
disposizione del letterato pedagogo, che chiude alcuni concetti e interpretazioni storiche in racconti simbolici
ed esemogni
plificativi
compone
i
libri
d'istruzione.
E sebbene
lettore
ammiri
meno
gli
accade
di avvertire
(il
suo
deux
vrits eternelles:
les
la rligion, la
venements
contemporains proclament,
lampi e non luce diffusa e ben distribuita: cio sono piuttosto suggestioni di
domande che
risposte a
domande.
Il
'
XIX
BALZAC
245
Gobseck:
Je
femmes
et
leurs plus
et le
Le Pouvoir
Plaisir
sommes en
le
mouvement?...
codesta non
si
Ma
quando
ricerchi,
la societ, e
da quali
Il
esso
problema
critico
non
Ce
egli gi lo
converte in un sentimento
stupefait.
di stupore e di terrore.
rOr. La vie,
les
hommes me
il
Balzac da giovane
nutr della pi
apparizioni
compose
far
meno grande,
romanzi che
il
e talora
libri dell'et
Ma
anche
Bru-
il
obiettivi
>
naturalistici >,
Balzac non
che narri la
un
ex-ufficiale napoleonico
246
sia
sia
che
un sogno dello sfrenato e dell'immenso, attraverso muove, tra ammirato ed atterrito, quasi come in una visione apocalittica. Scambiare ci per metodo delle scienze naturali > veramente, come dicevo, cosa singolare,
di essi in
il
quale
si
Dumas
il
somiglianza di procedimenti,
potrebbe
dirsi,
non
mondo
della politica,
Artagnan affaristi, degli Athos Aramis ministri e dei Porthos, che con la violenza e col delitto giungono alla ricchezza). Gi buoni intenditori avevano messo suiravviso contro ranzidetto scambio volgare; e, per esempio, il Baudelaire, in uno dei saggi raccolti nel volume su l'Art romantique^ scriveva: J'ai maint fois t tonn que la gioire de Balzac fut de passer pour un observateur: il m'avait toujours sembl que son principal mrite tait d'tre visionnaire et visionnaire passionn. Tous ses personnages sont dous de l'ardeur vitale dont il tait anime lui mme. Toutes ses fictions sont aussi profondement colores que les rves. Dedella banca, e crei degli
industriali, degli
puis le
sommet de
la
dans
dans
dans
dvouement, que
les
la
mme
les portires,
du genie. Toutes
XIX
BALZAC
247
gli vieil
Bru-
ma
importa mettere
Il
l'interesse, et
comme
s'il
se
que non pas du tout la ralisation de la beante, rendait compte un peu confasement, qu'en
art la ralisation
de
la
e che mostrano
come
il
come trascendente
cosa, e che,
la realt, e
rappre-
dove
si
sente che
manca
la bellezza,
manca
Come
sembra
l'arte
cosi
invece l'arte del Balzac? Gli che nel delicato processo del-
configura
e r immaginazione che
a proprio
diletto, trastullo o
si
sia.
Per
l'ap-
punto, ci che
chiama nel Balzac ardore d'immaginazione nome, due cose diverse e operava in due modi diversi, una volta ispirandogli l'arte e un'altra deformandogli l'arte prodotta o iniziata. Che il Balzac fosse poeta nel miglior senso della parola, si sente nel vigore onde
era, sotto quest'unico
Non ha
248
Hugo,
motivi poetici,
ma
da escogitazioni
intellettive,
e perci,
genuina fantasia.
Il
Balzac
si
muove
ma
sue crea-
le
il
gode
di queste
imma-
che
il
mi pare che
i
lenti,
meno buona
critica,
e lo
stile
empirismo della
ne fanno una
sola, e
che
i
debbono essere
la
una comune
origine.
ho ricordata, per
quale
il
Balzac, imprimendo
si
un impulso
che
a cui pervengono,
si
convertano
inaspet-
modo
con
le
prime;
le azioni,
per
il
medesimo correre
vertiginoso, o per-
dono ogni
XIX
BALZAC
249
assumono Tandamento che solito nei romanzi d'appendice, ovvero anch'esse, a un tratto, precipitano e languiscono;
e lo
stile,
ratteri,
non giungono all'armonia della concordia discorde, e perci le azioni non si snodano con naturalezza,
caratteri
e lo
stile
Qualsiasi
tra
migliori, offre
pronti esemp di
ineguaglianze e disarmonie;
ma
io
il
mi
pi
uno
Dove, dopo
la
gentile
padre
Grandet e
la
madre Grandet
fissi
;
e la stessa
il
Eugenia
si
vengono
rettorizzando in tipi
ma un
mano
Au
l'or
madame Grandet
comme un
cria;
de nous!
le
ncessaire
tigre fond
dit-il
en emportant
de
le trsor
Du bon or!
livres...
l'or! s'cria-t-il.
Beaucoup
d'or!
(^o.
pse deux
di
Con
siffatto
maniaco
carattere
come
commovente
e poetica,
sperde
nell' insignificante.
le
i
E sembra
la
ha speso
caratteri e
manchi
il
250
dramma che
ziato
precipita, e ci che
come
<
bello e accaduto:
Pendant que ces choses se passaient Saumur, Charles faisait fortune aux Indes, ecc. Peggio ancora lo
ovvero:
.
stile
s'impoverisce,
e,
di
un componimentino
trente ans
licits
de la
vie.
Eugnie ne connaissait ancore aucune des fSa pale et triste enfance s'tait coule au-
En
mre plaignit sa
et d'ternels regrets.
pour
elle,
Le premier, le seul amour d' Eugnie tait, un principe de mlancolie. Aprs avoir entrevu son
amant pendant quelques jours, elle lui avait donne son coeur entre deux baisers furtivement accepts et rendus; puis il tait parti, mettant tout un monde entre elle et lui....
si
resta ca-
addolorati
come
si
si
menomazione
si
di
un
polavoro, e
che s'intitola
Un
parla di
i
un
di colori, sotto
quali
si
dir.
Il
Balzac era
cosi.
cosi.
Perch, nonostante
lui assai
ed cosparsa
l'attrattiva.
che variano
Ma
il
mai o
lo
solo in rari
momenti;
e,
quando alcuno
ha messo a confronto con Alessandro Manzoni (a proposito: perch non si suol ricordare il poco favorevole
giudizio che sui Promessi sposi
il
XIX
BALZAC
io
251
letto, tanti
ho
anni
fa,
in
un volume
di Tulio Dandolo?), lo
ha giudicato timido e
mai a un paragone
ma
nemmeno
la divina
Onorato
di Balzac.
XX
BAUDELAIRE
/arlo
quanto fosse
bont naturale e
della perfettibilit
umana
del
cosiddetto
progresso
come
Rideva dei
zione
un
il
soldo
a testa;
le
dei
fanatici,
che
diavolo; di
chiamava
la
sottise
moderna. Contro
zava
la dottrina del
sem-
Il <
progresso
gli
sembrava una
lui,
il
denza da Belgi
e sul
cre-
libro,
sue
fatto
XX
disegno di
tito >
e
BAUDELAIRE
il
253
gran par-
della
felicit
r educazione internazionale spetti dal Baudelaire ammirato in qualit d'artista, gli destava assai diversa ammirazione per la strana mistura che
offriva di
genio
>
e di
stupidit
onde ne motteggiava
>
;
le
pose da
Prometeo
da
Shakespeare socialista
il
i
vate
si
trasfer
colloqui consueti
con l'Oceano):
o l'Oceano
Pare che
egli e
l'Oceano
si
siano bisticciati:
infastidito di lui>.
pel
Dio
jamin Gastineau, Mario Portai, Garibaldi e abate Chatel non era il suo; e uno dei suoi divertimenti consisteva nel
raccogliere, da giornali e discorsi, le frasi dei democratici
tempo
le
un veggente
e gli
piacevano
doveva
gesuita
essere,
una
scienza
qualit
senza cuore, e
il
le
e del
Ma
il
secolo
decimottavo
manticismo: la religione dell'amore; l'amore come espressione di quanto vi ha di pi alto e nobile e gentile nel-
Si
254
la volutt
unica e suil
prema dell'amore riposta nella certezza di fare e maschio e femmina sanno fin dalla nascita che
si
male,
male
nel
un
come
il
col giorno.
ritto, e in
la
di-
certa guisa
apparire ma;
gica e soprannaturale
come
sorella,
circonfondendo l'uomo
non
solo
con
le
sue cure,
ma
con la carezza e
gi, sotto quella
ama
specie, la donna,
pellicce, pel
vario
mundus
muliehris
da cui
si
suol torcere
il
viso quasi
che in
tal
modo
si
riesca
si
ad annullarle; e a tanto
filosofo
con-
viene tornare se
una
il
spiona, per
una
Baudelaire, con
della
femme-Sand,
prendeva
della immoralit
assai
rappresentava
peggio del
il
ed essa,
il
satanismo
XX
Di conseg-uenza,
per
il
il
BAUDELAIRE
si
255
il
Baudelaire
volgeva contro
culto
la
La
natura intera
nale
peccato origi-
e sovente
bestie malefiche e
disgustevoli non altro fossero che la vivificazione, corporificazione e dischiusione alla vita materiale dei cattivi pensieri
dell'uomo. Essere naturale certamente la feme tutte le altre forme naturali, che
lui
gr insetti,
legumi
santificati
timento
mistero, e
come ad
altri,
sogni sembravano
la
un
lin.
chiave
Ma
di Dio,
cordati di sopra,
lettera
un Dio diverso da quello dei signori riebbe e non ebbe V intravisione. In una del 1864 dice che, quando avrebbe finito di espri-
di
mere tutte le ragioni del suo disgusto pel genere umano, quando sarebbe stato < assolutamente solo allora avrebbe cercato una religione Ma la cosa qui sa di scherzo. Dio
,
ma
in essi
chiaramente
si
proponeva
Manetta e a Poe,
come
cessaria al
compimento
di tutti
madre una
trasformazione.
un
bi-
256
Critica,
dunque,
la
sua
affatto
negativa; che da
una
si
umana
e,
essa comanda;
sioni
alle illu-
che irideggiano
la cupidit sensuale
ed erotica;
ma
una malvagit
in-
conoscendo s
torto)
stessa,
disprezzando s stessa,
di-
meno bassa
relativa,
guarigione. Prossimit
tale
perch,
per intanto,
consapevolezza
la
profanazione
sapevolezza, congiunta a
somma
propri predecessori,
a cominciare dal
vecchio dandy
fai
Chateaubriand, colui
senza rimorso; e
Sainte-Beuve a
sua volta
si
da mal,
del suo
convenne che questo libro poteva considerarsi du mal nella loro vigilia.
Sarebbe poco attraente (perch altro sono
le
i
les
Fleurs
versi e altre
modo non
il
necessario,
Baudelaire disfrena
menzogna
dal cinismo,
tristi
XX
ruttela,
BAUDELAIRE
^^
dominavano
il
ebbrezze
e
artificiali di
Amore
due
fratelli e
mondo
da due amabili ragazze, la Dissolutezza e la Morte ( La Dbauch et la Mori soni deux aimables filles,.. >). La definizione del Bello parve un giorno a lui aver trovata come
del Leopardi
sorelle,
ma
un
po' vago
>,
e che
apra la via
al fantasticare ;
e lo simbo-
di volutt e tri-
e disperazione
modo
Il
accidentale,
du mal,
<
non restavano
farsi
loro poeta se
non due
partiti
soli:
saltar le
Dilemma
che,
come
abbiamo deil
scritte, cosi si
travaglio in cui
dibatteva
il
blema
lui,
Ma
forse
non fu questo,
solo.
non fu questo
e,
Anche per
lui,
come per
d'immaginazione,
anche per
N bisogna
dimenticare la
l'ardire di taluni
uomini nel lavorare suirorribile spesso effetto di una grande energia morale disoccupata, talvolta di una ostinata
castit e
sensibilit repressa
I do-
sgombrato
la
buona gente; ed
il
egli
si
cercava di
trovare in lui
B. Croce.
mostro
una
258
la candidatura che pose all'Accademia, alla poltrona del domenicano padre Lacordare. Leggendo le sue opere po-
stume e
le lettere, si riceve
l'impressione che
il
Baudelaire
fosse bens
ticamente
la
ma
dilemma del Barbey d'Aurevilly era sbagliato in ci, che non teneva conto che il Baudelaire era artista, e aveva dunque un terzo partito, una vera e propria via di uscita, nel ridurre il problema, insoluto nella vita, a problema che risolveva nell'arte. Dell'arte, pochi, non solo tra letterati francesi, ma anche tra i filosofi di professione, ragionarono con pari profondit di lui; e per questo rispetto va collocato accanto a un altro artista, che fu similmente grande approfonditore
i
Come
il
Flaubert
si
oppo-
neva alla personalit , ossia alla tendenziosit nel romanzo, che era il campo pi propriamente suo, cosi il Baudelaire alla poesia filosofica,
moda
in
di-
bisogno di
che
si
moveva
in
simo; e a
rola;
lui
come
al
^ La poesia
filosofica,
un tempo
solo
in cui essa
di
E non
il
era
ar-
tificialmente
Oeuvres posthumes,
p. 167.
XX
vranaraente intelligente
della facolt,
BAUDELAIRE
e la fantasia
269
la pi scientifica
comprendendo essa sola Tanalogia universale, e quel che una religione mistica chiama corrisponpari del Flaubert, sentiva Tinartistico della
il
denza. Al
principio della
umana
si
La passione
naturale,
Malinconie e
regioni
per
lo stile del
scarsi
di volont e
s stessi:
del
le
De Musset
in particolare, che
grammatica e
il
di prosodia, ed affatto
imposi
tente a compiere
tra-
muta
in oggetto d'arte .
E quando era in
vena d'indulgenza,
quando scriveva pel pubblico, chiamava il poeta un pigro con effusioni graziose e quando in privato dava sfogo al suo sdegno, diceva che meritamente i volumi del De Musset si trovavano sui deschetti delle donnine allegre, accanto al cagnolino di corallo. Di
o. piuttosto
delle Nuits
;
lui
come
nel Poe, e
i
nuova
suoi ro-
come se fossero lettere, e li scriveva su carta da lettere, e dava prova di quello stile coulant, che tanto caro ai buoni borghesi. Lo stile delle donne (diceva anche) si trascina e ondeggia come le loro vesti; e v'ha poche donne scrittrici che non siano state una desolazione,
manzi
alla posta
260
non
ma
giacch
pudore nello
Toggetto amato.
Ma
travi
;
mai
anzi
il
forma
che
ammoni
circa
mostruosi disordini,
ai quali
spinge
e circa
la
passione fre-
e mette capo al
lizzazione di facolt.
un cancro che divora tutto il nulla come ogni eccessiva speciaAbbondano nelle sue pagine osser
vazioni acute,
come
dise-
gnano sempre secondo l'immagine scritta nel loro cervello e non mai secondo natura; o sul bisogno di allargare la
storia dell'arte col
comprendervi
il
tutte le
forme
infinite della
Winckelmann escludeva,
e con
alla
mancanza
di
un sistema soddisfacente,
moda
e degli abbi-
anche nell'arte
plessivo
vedere
le
cose
com-
perch
la
Francia stata
vero pi che
la ricerca del
la
mente fran-
un carattere
diletta
gny, Flaubert, e
il
non Chateaubriand, Balzac, Stendhal, Mrirae, De Vigli amici coi quali aveva comuni ideali,
il
Gautier,
Banville,
il
Leconte de Lisle.
si
XX
attribuisse qualcosa
BAUDELAIRE
261
che scherza
ispirazione,
una
delle
La sua
altamente seria;
e,
costretto in
egli
un mondo
di sensualit
non pu far di meno e se ne foggia una a rovescio, per mezzo del lussurioso e deir orribile. Quel che nelle sue creazioni balena d'ironico o piuttosto di sarcastico non
modo
non mai
ridesse, sarebbe
maniaco o
folle,
e nessuno
ha osato
ingiuriarlo di tal
e
nome.
il
Ma
volte,
da disgusto
si
di s
tutto
santa
giovinezza,
o invidia chi
sulla vita, e
innalza e
si
libra
fiori
linguaggio dei
o tutto
< la
si
sotto
<
madre era
ge-
dorme
insomma, non
un Satana
Con
le
quali osservazioni
262
belli.
E
il
di
tne di
mettere
il
lettore
blema della poesia del Baudelaire, quello poetico, e perci6 hanno via via dedotta la genesi di essa e la qualit della ispirazione, e dimostratane, merc questa deduzione, la schiettezza e T incontrastabile legittimit.
Un
ottenersi se
r ideale poetico dNl'autore si sia veramente attuato e in qua o andato di l. Dir solamente che a me sembra che non di rado alla poesia del Baudelaire manchi quella purezza di forma, alla quale Tautore pur tendeva con tutti gli sforzi. E manca perch egli ha
quali altre sia rimasto di
in s altri
ed estranei amori, che non sempre riesce a vinr intellettualit o l riflessione da una parte, che s'insinua qua e l nel suo comporre, e per la quale egli tanto teneva all'aver dato al suo volume di liriche un disegno generale, un principio, mezzo e fine; e dall'altra, il sensualismo delle immagini e dei versi, che assai lo alletta,
cere:
e lo induce ora a coniare versi piuttosto vigorosi e risonanti
che perspicui nell'immagine, o riunenti immagini discordanti, ora iperboli che fanno stacco sul motivo
tale
fondamenparecchie
Onde
in
si
avvertono
si
anche nelle sue maggiori creazioni. Tutto ci credo che possa dimostrare in modo limpido e persuasivo; ma, come
le
XX
dilncidazoni precedenti
dell'autore, al
BAUDELAIRE
263
la psicologia
menavano, attraverso
arte, cosi
questa
ulteriore analisi
non dovrebbe
dove
chif-
tale in
efifetti,
vieilles.
Le vin des
la nuit^
fonnierSf Le sept vieillards, Les phares^ sia liriche del Madrigal triste^ de V Examen de
nelle effusioni
dellM-
la
Beante de
j
La
servante
Parfum
exotique^ del-
V Idal,
me non
di
due ultime
strofe
considerazioni e
da
dire.
Ma
sogna e gesublime
al
come sembra
il
esprimere sarcasticamente
nell'uomo,
tuttMnsieme che
lo
ritrova
se
non solo
Entusiasmo e sarcasmo,
fusi perfetta-
On
voit
un
Epanche
Il
Et sous
le
firmament
comme u
dais suspendu
Dont
la
les
vieux drapeaux;
Les bannires,
triomphaux
264'
Des
Ils
clairons,
du
soleil,
vleilles, si
noter
lo stesso
gi espresso, e cade
vuoto e rettorico:
(Ruines!
ma
fais
Je vous
chaque soir un solennel adieu! O serez-vous demain, ves octognaires, Sur qui pse la griffe effroyable de Dieu?)
e schiudenti in s
le
flanc, ainsi
Un
petit sac
animaux
pitie!
blesss,
Ou O
Tout casss
Qu'ils sont,
comme une
lille
vrille,
Luisants
Ils
comme
la nuit;
Qui s'tonoe
XX
BAUDELAIRE
265
Avez vous observ que maints cercueils de vieilles Sont presque aussi petits que celui d'un enfant?...)
non sa
zarrie stupefacenti.
Ma come
si
poi
si
ripiglia,
dove
la pittura collettiva
contrae in un episodio,
folla,
il
tra
le tante figure
presentate in
sidera una:
ai suivi
Une, entre autres, l'heure o le soleil torabant Ensanglante le ciel de blessures vermeilles,
Pensive, s'asseyait l'cart sur
Polir entendre
un banc.
un de ces
Dont
Et qui, dans ces soirs d'or o l'on se sent revivre, Versent quelque hro'srne au coeur des citadins
Celle-l, droite encor., fire et sentant la rgie,
Humait avidement ce chant vif et guerrier; Son oeil parfois s'ouvrait corame l'oeil d'un vieil aigle; Son front de marbr avait Tair fait pour le laiirier!
Dove anche
si
pu godere
come
si riflette
ma
lettori sa-
ranno,
al pari di
me, contenti di
farsi
risonare all'orecchio
cercheranno da s
il
XXI
FLAUBERT
romanzo psicologico
e guardare l'artista in
taluni aspetti
oltre
non
facili
Da quando,
manoscritti
che
l'epistolario,
sono
stati
pubblicati
non pi un mistero il fondo della sua anima, una di quelle anime malate dell'et romantica, che, perduta la fede religiosa e non perduto l'anelito all'infinito, non riuscendo d'altronde a piegarsi alle condizioni
giovanili del Flaubert,
della vita moderna,
si
parlavamo, e forse
pi
Quelquefois,
bert
detto in
un frammento giovanile
del Flau-
de
la lave
d'un amour
le
poids
XXI
FLAUBERT
267
de
mon
coeur et de
mon
un
abme de
de l'existence, l'existence
m'usait. Mes rves me fatiguaient plus que de grands travaux: une cration entire, immobile, irrvele elle mme, vivait sourdemente sous ma vie....
Di quegli anni
chi
il
sognata:
les laids
beaux, ni
n'ont
fai-
leur
comme dans
guerre,
il
n'en
un que je
n'ai
vu lasse ds
premire heure!
Il n'
la terre
couronns de pampres
et
de lauriers!
una
volta,
alludendo
sua giovinezza:
cette priode
cru la ralit de la
la
in un'altra lettera,
si
Pamour de
forme
La
del Baudelaire,
soffriva:
come
e
non Parte-confessione, Parte-effusione, Parte sconvolta e passionale, ma Parte che domina la torParte,
come
estetici, quali
il
giusto concetto
268
le
homme
infine,
tutto
ci che pratico e
come
tale limitato e,
nel
sano
senso, prosaico.
Per questa libert da ogni interesse, che era impotenza a ogni interesse, parve toccare talvolta
tico dell'arte-ironia, che egli
il
concetto roman-
Quand donc
on
fait
comme
du roman,
amour
et
sans baine
les personnages en jeu, au point de vue d'une b lagne suprieure, exactement comme le bon Dieu volt les choses d'en haut?>. Ma il concetto rimase teorico, im-
pour
pedito,
checch
egli
credesse,
di
attuarsi
nell'opera sua
interesse veniva
della
si estin-
brama immensa
modo
Baudelaire procur di
presente
macabri e
Il
sua stessa
Cosi
insoddisfazione,
la
sua amarezza,
il
suo sarcasmo.
nacque
di
il
suo capolavoro.
Madame Bovary.
Come per rendere pi amaro il sarcasmo, quella infinit brame e di sogni il Flaubert la colloca nella testa di una donna, anzi di una donnetta, di una piccola provinciale, figlia di un mezzo contadino, educata ossia diseducata in un istituto femminile di citt, lettrice di romanzetti, delusa
XXI
FLAUBERT
269
mondo
in
il
Tamore:
di ridicolo, le quali
ma
tratti
si
Non
rifacendone la genesi in
modo
studi, di quel
la
suo
primo matrimonio,
portata via da
con
vecchia sposa,
un malanno.
Quand tout fut fini au cimi ti re, Charles rentra chez lui. Il ne trouva personne en bas; il monta au premier dans la chambre, vit sa robe encore accroche au pied de l'alcve-, alors,
s'appuyant contre
le
secrtaire,
il
la tragedia,
padre di
li
Emma
se-
gue
gli sposi
mena
a casa,
e, nello staccarsi
da
il
essi,
si
tendosi struggere
cuore.
Emma,
sue
igaoto e
dello
straordinario.
E quando
Emma, dopo
un amant!
primo suo
una
gioia infantile:
J'ai
un amanti
, e, in
270
con ironica
solennit rialza
il
provava
neanche allora
si
ride o
si
sorride, perch
di perdizione.
il
giuoco in cui
ella
Emma
entrata
un giuoco
Ed
ne ha
che
le
come un
richiama
una
immagini
della fanciullezza:
Quel bonheur dans ce temps-l! quelle libert! quelle abondance d'illusions! Il n'en restait plus, maintenant! Elle en avait dpens toutes les aventures de son me, par toutes les conditions successives, dans la virginit, dans le mariage et dans
l'amour;
les
perdant ainsi
le
long de sa vie,
comme un
vo-
Ma,
se la comicit o lo
rappresentazione,
tenerezza o piet; e vi
ferocia nel mettere a
come una
di
Emma,
nel rifiutarle
lo strazio,
che
premuta
e schiacciata dagli
inganni in cui
un topo una sorta di grandezza, come di chi sia ossessa da una forza demoniaca e, a tratti, eroica. Emma non vile. Quale ardore e quale risolutezza a dar tutto per tutto; come si sente superiore
venuta avvolgendo, a guisa di
riesce a negarle
sia quella
XXI
FLAUBERT
271
ramante,
affogher
....
al
si
chiude nel
suo egoismo e
:
j'aurais travaill de
mes mains,
j'aurais
mendi sur
les routes,
E muore
ubbidendo
che
alla necessit di
quella vita. Al
si
povero
avvelenata:
que
Ne
pleure pas!
terai plus!
Pourquoi? Qui
Il le fallait,
Elle repliqua:
mon
ami.
ma
tei!
Et
la
ben,
les
main dans
Muore senza
senso di sollievo:
Elle en avait
fini
l'
comme
le
dernier cho
Neir istesso modo trattato Charles Bovary, senza idealizzamenti di simpatia o di piet, senza leggerezza di sorriso,
|27^
Emma;
di
Emma
che,
come
Il
tenant irralisable.
con la
figlioletta
malaticcia,
si
va consumando
la
nemmeno
pace dell'ebe-
en face de lui s'talait florissante et ilare la famille du pharmacien, que tout au monde contribuait aatisfaire. Napolon
l'aidait
au laboratoire, Athalie
lui
brodait
un bonnet
grec,
Irma
le
hommes.
Il
il
era
il
accomodante
le leggi
suoi meschini
Flaubert
si
muove
tra questi
colorati,
signor Homais,
non abbastanza forte da attraversare il roveto ardente delle sue morbose passioni e attingere un nuovo e alto ideale
etico.
mistici
Ci nonostante,
Emma
Bovary, verso
la
quale
il
suo
autore inesorabile, diventa cara ai lettori (dico a ogni lettore ingenuo e sano, e
non parlo
di coloro
XXI
FLAUBERT
273
dato in Francia
il
persino in pellegrinaggio
bovarismo
):
cara ai lettori
come
la
e getta in preda alla bufera infernale che e di cui tuttavia intende e risente
sieri
il
desio
>
che
la
La
tremenda e pietosa.
il
al
maggiore
non
nulla di pi degno
tit dell' idea,
sostituisca.
il
nuovo romanzo nell'intonazione: con un protagonista, sognatore del grande amore, che non ha il battito celere del polso di Emma Bovary, ed un buon giovane il quale si lascia portare dai casi anzich
diversissimo
piegarli' a s o spezzarsi urtandovi contro;
un amico dei suoi primi anni la loro vita, riconosce che entrambi l'avaient manque, celui qui avait rv l'amour, eelui qui avait ambitionn le pouvoir e con un involgente sentimento generale, che non pi sarcasmo, ma malinconia, non pi amarezza ma lassezza. L'autore sembra bene che si sia avveduto che non c' solo al mondo cupidit, egoismo e stupidit, ma anche bont e sacrificio e un
;
il
suo
bench
la
B. Cboce.
274
ferno di
sentimentale quasi
si
coroni di speranza
ma
per
le
soffrire;
chi l'altro
romanzo, e
quali
pi
il
primo e
pochi
il
secondo: preferenze
allo
si
ferenza che
sempre
la
vita, e in quella di
un inconcludente sentimentale,
che distrugge
suo tempo.
i
Ma
e'
critici
le quali s'intrecciano
la
sentenza
totalit,
tali,
come
il
sogno dello
Il
Flaubert che,
ma
si
approssima a quell'arte
di sfogo
XXI
FLAUBERT
che
egli
275
tendesse
Perch
ficazione.
ET insidia
dell'arte come forma pura, la quale anch'essa polisensa, e una volta, come si gi detto, afferma il carattere uni-
ma
staccare in certo
modo
la
cosi,
rendendo
la
non
il
contenuto
resti
ma-
segua
la libidine dell'individuo,
Il
ma
il
della
forma
stessa fa
la
una
sorta di libidine.
Flaubert,
quale merc
si
Madame Bovary
conduceva
la
misticismo
>
a cui
l'
lo
sua
immensa
trina estetica, in
un nuovo misticismo. Soyons religieux! scriveva in una lettera, parlando della sua febbre letteraria Moi tout ce qui m' arri ve de fcheux en grand ou en petit, fait que je me resserre de plus en plus mon ternel souci. Je m'y cramponne deux mains et je forme les deux yeux. A force d'appeler la grce, elle vient!... Je tourne une espce de mysticisme esthtique.... Chiunque ha letto nei biografi o direttamente
il
modo
in cui
il
Flaubert, particolar-
mente negli ultimi anni, lavorava, riporta di lui non tanto l'impressione di un artista che crei la bellezza, quando l'altra di un erotomane che deliri, o se cosi piace, di un
mistico che passi dalla flagellazione all'estasi e dall'estasi
alla flagellazione.
Salammho
la
il
barbarico-miste-
rioso-lussurioso-sanguinario, verso
voluttuoso-sacrilego, e
ma
2t
m
ha
il
offriva, sotto
una ricostruzione archeologica in istile perfettamente elaborato, di disfrenare per un tratto il demone che aveva in s, al quale prima non aveva permesso di uscire all'aperto se non rinchiudendolo e castigandolo nel corpo della moglie infedele di un mediconzolo di provincia. In una
specie di
non soddisfece
lettori,
soddisfece certamente s
letto
Ma
comme
tous le
sa-
grabds
essere
tica,
artistes >
:
quali
non scrivono
se
non
pour se
tisfaire
un biasimo,
il
la soddisfazione voluttuaria e
non
Il
este-
che
Sainte-
Beuve, che in
quale
cose aveva
il
naso
fine,
pronunci, innanzi
la parola
sadismo, contro la
mosse amichevole protesta, impaurito per l'effetto che quella parola avrebbe prodotto sul pubblico e per l'arma che avrebbe fornita contro lui ai suoi nemici.
Flaubert
Ma
egli
stesso,
quando componeva
<Je preparo actuellement un coup, le coup du que cela soit la fois cochon, chaste, mystique et raliste sicch noi sappiamo che cosa dobbiamo pensare della difesa che egli, tentennando, opponeva al Sainte-Beuve La curiosit, l'amour qui m'a pouss vers des
scriveva:
livre!
Il
faut
en
soi et
de sympathique,
la materia,
il
me
semble
di
Il
Salammbo
Flaubert non
ha domato
qua e
ma ma
sensualit,
non
la
vincono e dominano.
XXr
lui
FLAUBERT
per l'appunto la
277
mancata, in quel
libro,
forma
in-
terna
veramente
l'arte, e
che egli
aveva attuata
le
un caos,
un non
so che
Giudea
di
le stragi
Un
motivi della
ma
di
una
virt che
si
sposa
al-
come
in
una dolce
che
il
stilistico,
Bouvard
ritratto
et
rimise di
offendeva
suoi nervi,
non
l'amava.
un'opera
alla
alcun valore di
critica, e di cui
valore di arte.
Ben
particolarmente a prin-
cipio,
quando
due impiegati
si
s'
les
remarques
278
sidrations individuelles.
dnigrrent
le
commerce,
thtres,
no tre marine et tout le genre humain, comme des gens qui ont subi de grands dboires: chacun en coutant l'autre retrouvait des parties de lui-mme oublies....
Ma, nel
tutt'
insieme
(Io
commedia
Le candidai), la satira, in questo libro critico, si sformata, come della lirica era accaduto nei due libri archeologici;
e queste opere sono da considerare, dunque, costituite degli
si
non che in esse appaiono nella forma asintetica, che avevano prima della fusione, o che hanno preso dopo,
cipali, se
XXII
ZOLA
DAUDET
interamente
e ponderata e
non era
insidiato
ro-
manzo sperimentale
,
leggi
Ma poich
perdona ad
altri artisti la
fia,
un
ciclo di
romanzi
troppo
la legge sociale
far
pesare
gravemente
artisti, e
sullo
altri artisti
che come
moralit,
alle loro
sociali
lo
appiccavano dalFesterno
opere;
e
ma
anche
non come
artista, e
legge di eredit
e la tavola
nemmeno
a lui
280
severi con
lo
Zola e indulgenti
vedono a colpo d'occhio l'assurdo di esperienze che s'istituirebbero su dati d'immaginazione, o a non tutti soccorre pronto l'acume per iscorgere il pari
che
tutti
filosofia.
Co-
munque, non
formolando con
somma
sua semplicit
romanzo sperimentale, lasciato alla storia un significatissimo documento di fino a che segno le teste girassero nella seconda met del secolo deciraonono, prese da amorosa ebbrezza e vertigine per la fisiologia, la
di spirito quel concetto del
Lo Zola viene
mentale per
scienze, o,
societ.
la
come
io
fonda
al
anche qui non comprendo perch si mandi buona Balzac.la sua teoria della salvazione sociale merc la
;
ma
religione e la
riferibile solo
monarchia
si
pensiero.
Finalmente
si
osserva
che
al
lo
Zola
si
non ha reso gli quando ci si provato, stato infelicissimo, falso e insipido. Ed anche codesto verissimo, e non ci vuol molto ad avvedersi che
turpe,
all'animalesco,
allo Zola
mancavano e
XXII
ZOLA E DAUDET
281
di filosofia
che
opere poetiche
e letterarie dei vari tempi, delle quali sembra che egli fosse
ignaro e incurioso.
Ma
che perci?
bravamente
la parte
sua in quella
si
uomini
politici e
gli
i
ambienti,
magazzini,
campi
loro
al
di
battaglia, le ferrovie,
come mo-
quale
luoghi e con-
versando con
classi,
spogliando
il
mondo
di operare della
grande mac-
A formare quelle rappresentazioni lo Zola possedeva non comuni attitudini, sapendo cogliere i segni caratteristici onde si riconoscono i tipi; sicch le figure da lui disegnate,
i
gesti e
motti da lui
fissati,
si
determinava
esempio tra
mille,
il
donne
e politicante, Lantier,
delV Assommoir
il
manzo, presentato
le
in pochi tratti,
con-
vitati si
contano e
si
trovano in tredici:
Attendez!
reprlt
Gervaise.
Qa
Le
va s'arranger.
entra, courb,
Et, sortaat sur le trottoir, elle appela le pre Bru, qui tra-
vici ouvrier,
seuse.
Il
Asseyez-vous
l,
dit
la blanchis-
Vous voulez bieu manger avee nous, n'est-ce pas? hocha simplement la tte. Il voulait bien, qr lui tait gal.
al
Dairorrido
comico,
le
disdegnoso di mollezze e
le
si
susseguono senza
sente dappertutto
Tanima
e male-
non
era,
mossa da una sorta di satiriasi del basso e del turpe, o dalla convenienza commerciale di speculare sulle cattive tendenze e la non buona curiosit dei lettori, ma, seriamente
pensosa e fortemente accorata dalla miseria e dalla corruttela, si
velo,
la
come un medico che vuol assodare la realt e misurare gravit di un malanno, per prepararne il rimedio. E quale
egli fosse, e quali
medico
speranze
gli
splendessero innanzi,
si
componendo,
Uq
vero e
:
non
un medico troppo medico, cio troppo fiducioso nei rimedi che vengono dalle cose esterne, e nondimeno rispettabile per
XXII
ZOLA E DAUDET
283
La scuola
di lui,
che
il
cosa dire?
La fama
1875 e
il
1895,
assai,
scemata
almeno presso
la
questo
le
guidava
ci
tocca pi
per noi V
i-
mali soegli
ef-
altrettanto foschi,
tali,
giudicava
ficaci,
gli effetti,
da
sempre assolutamente
desiderabili
La conversione deiropinione generale rispetto a lui non modo in cui accaduta, se egli non fosse stato quel logico esecutore che fu dell'idea del romanzo sociale e se, sacrificando la chiarezza delle
sarebbe per altro accaduta nel
intenzioni pedagogiche e
sociologica,
si
il
fosse,
invece,
come
il
Balzac, disquilibrato
il
verso la poesia.
Ma
dottor
non
bisogna confondere
la sollecitudine
che appresta
tasia.
al
stato
come segno
le
della
sua grande
fa-
colt
poetica
il
l'iperbolizzamento
nelle
descrizioni,
suo personificare
il
sim-
284
Ma
chi
iperbolizzare e
personificare
non sono
ma
diavolo quanto
pi ferino e brutto
serbatoio,
filet
limpide
enroulemeuts sans fin de tuyaux, gardait une mine sombre; pas une fume ne s'chappait: peine entendait-on un souffl intrieur, un ronflement souterrain: c'tait comme une besogne
de nuit
faite
et muet...
qui la longue devait envahir la salle, se rpandre sur les boulevards extrieurs, inonder le trou
immense de
Paris. Alors,
en murmurant:
la boisson
C'est bte, ^a
me
machine...
me
fait froid...
una
alle
tivi abiti
che cagionano
che
lo
tezza tutte le volte che gli giova ricorrervi pel suo fine
oratorio.
sare
accademici francesi
larghezza
letterarie,
maltrattando in generale
<
che chiamano
il
descrizioni
ammira
bens,
come
il
ma
vi adope-
solito
XXII
ZOLA E DAUDET
vi
285
non
fornisce
veramente grande
dello Zola
il
e persuasiva
spirito poetico
ravvicinamento che
Hugo?
Biso-
Hugo
siano poesia:
il
che sembra
difficile.
manchevoli di
un bisogno pedagogico
e didattico.
par
les vitres,
mouvemente de
Non
Gervasia che
non pu staccare
lo
vimento della strada ed costretta a seguirlo, ma l'autore che vuol descrivere quel viavai, conformemente al disegno
che
si
porche jusqu'
la loge
du
l,
au
de nou-
veau
les
yeux.
Segue
mme
d'une
comme
si elle
avait eu devant
elle
286
ma
Puis dans la cour, pendant que Coupeau demandait le cordon d'une voix chantante, Gervaise se retourna, regarda une
dernire fois la maison...
E non
ma
Tautore che
sua descrizione.
i
Tale
mette
procedimento meccanico in
si fa
tutti
romanzi
dello Zola, e
suoi difetti,
soluzione o di
compiendo una sorta di autodisautoanalisi, che sembra rendere perfino sual generale, Gervasia,
che la
dell' Assonmoir,
si
abbandona
denza.
Ma
ma
sta
come
cosi
sono
tutti
personaggi e tutte
le
colorati, in cui
disegno dato
il
colore dalla
corpulenta immaginazione.
Talvolta
il
sublime:
gli
come
nel Germinai^
quando
un anarchico ha
fatto nelle
macchine; e
l'
ingegnere diret-
XXTI
tore,
<3
ZOLA E DAUDET
287
r ingegnere
gli
nemico e lo sa nemico, si mette all'opera di salvataggio, andando innanzi a tutti, con pieno disprezzo della
propria vita,
come un
ufficiale di
la
dovere e
la
responsabilit militare
agli operai sepolti,
avanza
verso
liberatori:
Ce
fat
seulement dans
la galerie
et
ces
deux hommes qui se raprisaient, l'ouvrier rvolt, le chef sceptique, se jetrent au cou l'un de l'autre, sanglotrent gros sanglots, dans le bouleversetnente profond de toute l'humanit qui tait en eux. C'tait une tristesse immense, la misere des gurations, l'excs de douleur o peut tomber la vie.
Un
ma
ve
lo
strappa la materia
Zola non ha saputo conseguirla. Egli enuncia puramente, con parole astratte o generiche da critico e tenta di gonfiarle con Tenalla sublimit poetica, lo
quanto
fasi: le
douleur
oii
une
tristesse inmense...
Non
gi ch'egli
poeti scoprono.
critici e storici
Arcigni e persino
villani,
come
odierni
sono verso
e
lo Zola,
uomo
di carattere robusto, si
te-
uno
di codesti storici)
nous charment
et
nous meuvent
le loro
con
tenere
288
non
uno
hanno mai
stile
un
air grossier et
rpugnant
>
e talvolta sanno
scritti in
veramente
artistico,
con
et fraicheur d'impression .
E neanche qui intendo negare Daudet sia pi piacente, pi socievole, pi finemente e borghesemente educato dello Zola, purch mi si concedano al tempo stesso due cose: primo, che egli in cambio
che
il
assai
meno
secondo, che
ed
poco
Anche
il
Daudet
libri
i
a chiave, come
Rols en
La sua osservazione o si come neW vangeliste, in Sapho, in Rose et Ninette, o si fa a mostrare l'effetto di un dato carattere o di una data situazione, come in quasi
cosa non accade mai allo Zola.
configura in una tesi morale,
tutti gli altri suoi
romanzi.
Ma
caratteri, per
statici e
il
esempio
il
Nabab
li
Numa
Roumestan, sono
romanzo non
sonaggi caricature.
tanto meccanico
si
il
non appena
che sar
mento,
la
macchina
di quel carattere,
di quella situazione,
prevede subito
inflessbile e assisteremo
impotenti al maltratta-
una povera
a
come Jack^
il
del quale a
me
accaduto,
un
certo punto, di
non reggendomi
assistere
a un ghigliottina-
mento: impressione
XXir
di essere
sta,
ZOLA E DAUDET
si
289
il
(come volgarmente
crede)
trionfo dell'arti-
la
contemplazione e
suoi racconti, ani
godimento poetico.
che quelli che
della
si
Ma
sono
tutti cosi
migliori,
primo moto
con
la
donna da
lui incontrata, e,
egli la
sente
cette
pi pesante:
l'autore),
monte de Tescalier dans la grise tristesse du matin . E certamente lo stile del Daudet limpido e facile, ma
anche assai andante, spesso povero, e abbonda
fisse e di espedienti
tipi descritti
di formolo
i
descrittivi e narrativi.
Certamente,
quelli comici o
ma
Roumestan, e
meridionale o
nella
umano.
Zola ha di codesti
descritti, e,
tipi,
meno
gradevoli
Daudet aveva animo buono e pietoso, e non mentito era il suo fine morale, e si pu credergli quando nella dedicatoria di Sapho scrive: cPour mes fils, quand ils auront vingt ans. Ma, in altri campi di considerazione etica, in
il
mente
quello politico e sociale piuttosto che nel morale e personale, tale era anche,
come
si
Que
lui a-t-il
manqu
domanda
le
medesimo
storico del
290
cet artiste
fait
fran^ais et
si
les tout
grands crateurs,
lit-
Cu
douloureuse
et
victimes de la vie,
en ne rpresentant jamais que de tendres il n'a pourtant pas su voquer pour elles
toile
au
ciel
de soufifrances immrites
morts
infortunes?.
Anche
il
di ostacoli,
artista, a eseguire
>
,
il
romanzo psicologico
XXIII
IBSEN
brama
sdegnosi della
fe-
in
qualsiasi
modesta e rassegnata
rito, e le
disprezza e schernisce
mae a
vecchie zie di
lui,
neppure
il
come da cose altres comuni e volgari; e nel volgare e nel comune pur si sente affogare, e, guardandosi attorno,
si
mondo
Ellida ha la sua
il
un giorno
lei,
le si avvicii
ha parlato e
si
legato con
gettando
loro anelli
il
miracoloso, che
292
falso, le batte
il
il
cuore
marito, appren-
dendolo,
si
sopra di s
errato per
lei
che ha
amor
West
si
stite della
lui,
tutto lui,
tal-
gli
il
costruttore
sopprimendo
altri
o sotto-
il
salire lui
stesso,
vincendo s
ha costrutta, a innalzarvi
lasciata sfug-
Borkmann ha sognato
tutti
i
con le
suo giogo,
dominio,,
reietto, in solitudine,
XXIII
IBSEN
le
293
genti
vengano a
testa.
lui
suo sogno:
di-
struggere
bugie, le ipocrisie,
il
le illusioni,
capo come su
coraggiosamente svelata
una
vita
nuova
di redenzione.
E sebbene
credere che la
drammi
non
del-
da
ma non
diversit sostan-
provato a far
muoversi
sempre
sullo
stesso
posto,
perch
si
ritrovata dinanzi,
sempre presente e immutata brama dello straordinario e del sublime. Si risalga a Peer Gynt, che va in giro, come
dice,
ad attuare
il
< s
stesso gyntiano
cio
la folla di
desideri, di cupidigie, di passioni, l'oceano delle fantasie, delle pretese, dei diritti, tutto ci che
propriamente gli
.
solleva
il
>
Si risalga pi su
lo esercita; Brant,
il
cui motto :
tutto
dura fede,
le lascia
il
figlio,
ma non mai
inesorabile, che
non vede
E da
294
Brant
vada pi
indietro, al
dramma
storico
il
I pretendenti
re
le idee della
modo
personaggi dalla
vampa
forsennata,
Skule,
Nicola.
e,
anche
si
il
omnia
vincit,
con
la
menzogne
i
e alle ipocrisie; e in
un dramma
il
di affatto
pathos di quasi
personaggi,
ma
Edda
le
propria.
il
lo straordinario e
sublime non
si
come
autodistruzione,
come
e,
fa
ossia gli
ciet;
altri
leggi,
la
so-
falle stesse
dimento che
gli
riducono a un
solo, al se-
non
non pu
esserle supe-
riore,
perch non
le
si
nemmeno
pari.
La
e,
colpa evidente
in Peer Gynt,
ma
da
e
s con orrore la
mondana prudenza,
le turbe,
viene abbandonato
un fantasma
che
grida: Muori:
il
ed
egli sente
che Ges
si
mondo non ha bisogno di te! , sottrae alla sua mano come una
e,
quando
agli estremi
il
fermo
XXIII
IBSEN
295
incrollabile volere, si
Dio di
ha creato
seminando
il
s,
Borkmann,
fiamma accesa in un'anima sorella; che similmente ha visto nella donna nient'altro che le linee per la sua scultura, non pensando che quelle linee chiudevano un essere di carne e di sangue, una creatura che amava in lui l'uomo, la quale, respinta o non curata, si consumata di passione e sopravvive come spettro; Gregorio Werle, che, con arroganza di riformatore e d'ideologo mettendo le mani nel delicato
e che egli
amava
amava, e
sulla
Rubek,
pare
le
menzogne,
e disf
il
morte
Edda
,
quando crede
lenare nel
mondo un raggio
di bellezza assoluta,
una
<
bella
morte
di
una meretrice, con un colpo inferto al ventre; EUida, che ha mancato alla promessa data all'uomo misterioso, per isposare un altro che 1' ha tolta all'abbandono e alla miseria,
ha
comoe
dit;
Nora,
che
si
carezzare
ha fantasticato
sul
<
meracer-
viglioso che
la
di svolgere in s
persona
umana
non ha
cato
mai
di
compiere
necessario a conoscere s e
al
gli altri;
Rita,
suo sfrenato
296
siero,
il
Tafifetto
rigoglio e
Rebecca, che
si
lasciata
amore ha spinto a
si
morire
la
moglie di
lui,
e,
quando
lasciata poco
da
lui s'irradia e
si
impuro perch
purificata, n di
;
una colpa
nel passato
feli-
Taluno
come
Ellida, la
donna
per
tal
si
bene dei
si
derelitti.
Nora abbanin-
si
civile.
umano ha
memoria
con
rispettabile,
sotto gli
una rimangono nella desolazione: l'uno occhi una famiglia disgregata nella sua comil
cadavere di una
povera ragazza,
la quale,
non reggendo
si
alla disaffezione di
XXIII
IBSEN
297
si
accanto
il
fatto
la-
giurare da
di somministrargli
ma
pili
ibseniani
la
morte, e vanno
lei risoluti.
mentre domanda
una valanga
Peer Gynt,
fallita
il
al
peregrinazioni ed avventure, e
l'attuazione dell'io
ghirlanda,
e,
collocata, clto
da ver-
ha
istigato
Lowborg a
si
un sentimento
bella
morte
trato
si
accorge che
altro
da un
e
uomo, che
si
libidine e
ormai
mani, e
ammazza;
essi
Borkmann
Rubek
lasciano dalle
donne da
abban-
e, stretti
mano con
mano, vanno a gettarsi nel torrente Rebecca West e Rosmer, la donna che, amando, si purificata e non ha pi diritto di amare, l'uomo che ora l'ama, ma non pu se non accomunare con lei la morte, disposandola innanzi alla morte. Cosi l'aspettazione del sublime sempre delusa in ambe le
sue forme, del sublime satanico e del sublime divino, della
passione sensuale e della passione etica: nella prima forma,
perch
desima.
si
perch questa coscienza pecca o ha peccato verso s mePoesia disperata, se altra mai, e non del pessimismo del
piacere che inaridisce e della vita che passa,
ma
del pes-
298
simismo che
conseguire mai
ruomo
lo
si
di
che
la
spinge a
detto,
gli in-
come
ribsen immoto
stalgia e
f
'
in questo stato
d'animo: cangiano
si
cidenti e le figurazioni,
ma
la
sua vita
la
chiude con
si
la no-
con
la delusione,
con
ci
quale
era aperta.
La
fa-
non
miliare
come
non mai
amando
le
amiamo, amando imperfettamente come noi, soffrendo e godendo come noi: egli vede tutto con una propria lente di singolare colore e non mai coi cristalli incolori o di colori
svariati, coi quali noi, restante
i
come
i
an-
i^^che
detto,
si
svolge e cresce e
si
modelli,
dramma
il
dramma
filosofico e
umo-
forme
di Schiller, di
s'
eloquenza poderosa,
ma
fattura di altri
drammi, come
Commedia dell'amore
si
La
non
si
com-
media francese a
tesi.
Non
gi che non vi
scorga dap-
ma
le
scene dei
l'orazione che
che
aveva
la
mano con
ha
tanta austera concitazione nella figura e nella parola dell'eroe e si apre a tanto strazio in quella della sua
il
figlio e
XXIII
IBSEN
299
sare
Tuomo che
glielo
dovere
prefisso. Nella
ha lasciato morire per tener fede al Lega dei giovani vi ha momenti pro-
Casa di bambola. Chi studia V Ibsen nei particolari in grado di vedere moltiplicati questi segni ed accenni, e di riconoscere meglio l'unit della sua ispirazione. Ma
Nora
di
il
1875 egli
si
questa
si
perfeziona ancora,
schietta
dopo
da Rosmersholm,
il
non
sempre;
ma
senza dubbio
quale cosa non tanto cangiamento morale quanto approfondimento d'arte, ossia un vedere pi chiaro nel proprio
sentimento.
deva abbastanza conto nel Peer Gynt^ dove la rappresentazione si svolge nella forma bislacca, satirica e scherzosa
del secondo Faust;
n nel Brant,
di
il
come
eroe, e
prima ancora
l'
Ibsen
Brant,
Stockmann, il e nemico del popolo, pel quale, come per si rimane in qualche dubbio se il poeta voglia ritrarre un eroe o un fanatico, uno spirito profondo o uno
spirito ottuso,
il
sublime
o verso
il
brama
dello straor-
dinario,
il
sua propria.
300
'
Questa forma si genera da una sorta di monologo, da un monologo appassionato e che non conclude, e, in quanto non conclude ed diviso e contrastato, drammatico: Tlbsen, air infuori di poche liriche, non ha scritto mai altro che. drammi, tanto il drammatizzamento gli era spontaneo, naturale e necessario. E le sue creature drammatiche sono momenti e note dello spirito stesso di lui, cio di uno spirito,
felicit
da attingere attingendo
il
sublime e
lo straordinario,
gli
ostacoli
attuino
il
loro ideale di
si
una
vita a s conforme, e
solamente rivelano s
stessi,
si
confessano,
e,
prima
ancora che
confessino,
si
dono runa
l'altra,
ma
che gi
le investe,
come anime
nel purgatorio.
Da
ci
il
un
tratto
il
mentir, dice EUida al marito. AUmers viene spiegando alla moglie come egli si sia determinato ad abbandonare il
lavoro scientifico per consacrarsi tutto al piccolo figlioletto
storpio.
Rita, che
ha
di'
letto in lui
perch allora,
te stesso,
consumavi nella
ducia di
di essere
l'altro,
senza provare a
XXin
difendersi,
IBSEN
301
lui
come
se gi sapesse
anche
Ti
la
sei
accorta
di ci?>. Tutti e
gente che
vita
per salvare
la
il
ma,
giu-
quando
calma
si
nondimeno Allmers
.
l'avremmo arrischiata?
il
E Tuomo,
colpito, tentando
di stornare
discorso
Ma
non dubitarne nemmeno, Rita!. Oh, siamo anche noi esseri mortali, sai. Le creature dell' Ibsen dicono cosi ad alta voce ci che appena sogliamo dire, e di rado, dentro
noi stessi, e che pi spesso bisbiglia in noi senza che noi
ci
all'altra sacerdote,
non
ma
Rita
(lentameiie)
Certo,
una evoluzione
si
E un
senti-
mento
cosi doloroso.
Allmbrs
Doloroso?
Rita
Si,
di nascita.
Allmbrs
Appunto questo, ovvero una resurrezione.
esistenza pi alta.
Il
passaggio a una
Rita
{guardando con esitanza innanzi a
Gi,
s)
ma
cosi
si
perde la
302
Allmers
In questo, la perdita appunto
il
guadagno.
Rita
(vivacemente)
fine
non siamo
altro
che poveri
mondo.
Allmbrs
Siamo anche un
po' imparentati col cielo e col mare, Rita!
Le ultime scene
mit, di
di
Rosmersholm raggiungono
la
som-
Quando
l'arte dell'
si
suol dire, la
si
le
raccolsero
insomma una
di
<
scuola
dalle
che in quanto
industriava
differenziarsi
altre
quell'arte
fu
definita e celebrata
la
problemi morali e
ticipate
sociali,
come
nella
commedia francese a
affetti e
o di rappresentare realisticamente
passioni e azioni.
si
ma non
altrettanto
deve
arte di pro-
blemi; perch
meno pensatore
nonostante
la
mondo
passionale
si
soffio cri-
XXIII
IBSEN
303
non
il
mondo
il
mitezza e
parte,
sorriso del
si
pu chiamare problemi, problemi mentali, ci che cosi perpetuamente burrascoso e scompigliato? vero, per altro, che l'Ibsen tende qua e l a proporsi problemi; ma sono appunto quella sorta di problemi che, come insegna la storia dell'Etica, non sono stati risoluti
mai, e che la Logica chiarisce insolubili:
casistica morale. Chi
i
come
problemi della
Il
ha ragione
Il
in
Casa di bambola?
ma-
rito?
rale.
Ma
un
egoista.
Chi ha torto?
Ma
e dell'onore.
marito
Gian Gamissione
lo
amava? Ma
Ma
essa
non poteva giustamente pretendere che per la sua felicit migliaia e migliaia di uomini non ottenessero la felicit, e il livello sociale non s'innalzasse. Chi ha torto? Borkmann? Ma egli ha sacrificato prima di tutto s stesso, il suo cuore, perch anch'egli amava. La donna? Ma essa non poteva
soffocare
il
felicit e sal-
remota e pro-
E non
s'
interessassero particolarmente
i
poco
quelli
critici
cervelli
femminili, e
e presto
meno
li
critici
tra
essi,
delle
femministe,
rendessero,
col loro
ad aggiungere a pie del cartoncino la raccomandazione: Si prega di non discutere di Casa di bambola*. L'Ibsen stesso sfiorava i problemi casistici, ma non vi s'im-
304
pegnava a fondo, ritenuto dal suo sentimento artistico; e a me pare perfettamente giusto che, quando un critico inglese, recatosi a visitarlo, gli
accenn
il
suoi lavori
il
che
il
critico riferisce
che
tava per lo
c'era
meno
una
fase in
essi
Certo:
non diventarono mai trattati critici, e Tlbsen non ha scritto mai una pagina di prosa dottrinale, e invece diventarono sempre drammi, perch drammi erano sin dalForigine, nella loro cellula primordiale, e profondamente ed
unicamente drammatica l'anima del poeta.
Perci le sue creature non sono animali a sangue freddo, non sono pesci (come dice appunto una di esse), quali sono sempre le astrazioni personificate, ma vogliono e soffrono ed escono in gridi selvaggi, in parole
ma
tremanti di
commozione,
in detti solenni.
amato o detestato ma dal quale unicamente interessata ed attratta, ha composto, sorretto dalle cure amorevoli di un'altra donna e, nel gettare quelle carte al fuoco, esclama con riso feroce: Ora brucio tuo figlio, Thea, o bella dai capelli crespi! il bambino che hai avuto con Eybert Lowborg!... . Irene s'incontra, dopo tanti anni, con lo scultore Rubek
;
e,
nel
il
gli
avesse realmente
di vita
Io
ti
donai
mia anima,
e di giovinezza;... ed io
petto,
Borkmann
invecchiato e quasi
folle,
XXIII
IBSEN
lo
305
si
risolvesse
ad abbandonarla,
tendosi sopra di lui e di s stessa, quasi potenza indipendente, ed invece, in quell'atto, la pi appassionata incar-
Tu hai spento in me la fiamma mi comprendi ? La Bibbia parla di un peccato misterioso, pel quale non esiste perdono. Prima d'oggi, quelle parole della Bibbia mi erano oscure. Ora, le coma religione di s stessa:
dell'amore,
il
peccato
la
che
in
il
visi, gesti,
partengono per
siero.
non
agli
Borkmann,
di
un
abito
suoi, confinato al
e gi tutto
il
giorno, rimuginando
si
passato e aspettando
l'avvenire, al quale
Edda
Gabler ha
e ci
si
presenta
largo; e accanto a
e a contrasto,
il
marito, Giorgio
Tessmann, ha aspetto giovale, un po' grasso, capelli e barba biondi, porta occhiali ed vestito non troppo elegantemente Cos le vediamo tutte, e nondimeno i drammi
.
dell' Ibsen,
che,
venendo da un
non indizio
di povert e d'impotenza,
ma
riore;
volte
come non sono povert e impotenza simboli, che a egli introduce i quali hanno ufficio di immagini e palirici: la torre
ragoni
l'asilo
Alving
306
mare
e del cielo.
si
addicono
genui procedimenti dei primitivi; e T Ibsen vi ricorre, sicuro della propria forza, e dando, con questa 'deliberata
semplicit, prova di forza.
XXIV
MAUPASSANT
e alcuno tra
di poeta
il
nome
ingenuo
costui
mi par che
sia
il
parigi-
Guy
chiama
spiri-
umana,
i
purezza del
morali e
si
quegli ideali
elaborano e
mantengono. Egli
tutto senso,
e gode e soffre,
senso.
sentimento dell'amore
ha
scritto Fort
comme
la
ma
tenerezza e gen-
non ne cangiano
il
carattere essenzialla
pi dolce che
conceda,
il
giovent che in
ma
consuma, e non produce nulla e in trasforma e a nulla s'innalza. Chi ama, difende
si
il
nell'amor suo
308
non ha
sorpassarle.
si
sionatamente confessandosi
Dis-toi bien que
t encore plus sa
si j'ai
dell'amore:
j' ai
femme, sa vraie femme, que je n'ai pas honte au fond du cceur, que je ne regrette rien, que je l'aime encore tout mort qu'il est, que je l'aimerai toujours, que je n'ai aim que lui, qu'il a t tonte ma vie, tonte ma joie, tout mon espoir, tonte ma consolation, tout, tout, tout pour moi, pendant si longtemps! Ecoute, mon petit: devant Dieu
qui m'entend, je n'aurais jamais eu de bon dans l'existence,
si
une tendresse,
pas une douceur, pas une de ces heures qui nous font regretter
de
vieillir, rien!
Je
un
si
sentire che
ha una
atteggia in
modo
si
sa qual rispetto
come ogni
quantunque
vera,
fantasie ,
il
Bauci
ma
la critica dell'amore
non
toglie la
sua
che
si
pu pre-
XXIV
MAUPASSANT
e,
309
se
cuore,
ma non
muove a indignazione
il
non
lo
dolore.
E uno
strazio simile
il
Maupassant risente con la perduta angoscia di un temperamento sensibilissimo, e dice con parole affannose e ritrae con immagini
morte delle creature amate, che
pungenti,
vuota, e
come son
quelle
nella casa
si
ser-
occhi
fissi
come
il
la tenerezza,
morta, non
esister
le
mai pi
in
voci
amata sono
la
non
del-
La maledizione
l'aridit,
l'
si
fa precedere
ogni cosa, lo
la disaffezione
la natura,
da
che gi
A
tro
trent'anni,
il
libro
non c'
al-
310
scampo,
la'tbllia o
spinge
al suicidio.
non l'hanno mai goduta; joyeux dice uno di costoro tout me charmait les femmes qui passent, Taspect des rues, les lieux que j'habite; et je m'intressais mme la forme de mes vtements. Mais la rptise
r hanno goduta.
:
Autrefois, j'tais
:
tion des
mmes
me
remplir
le coeur
de
un spectateur entrant chaque jour thtre. E ripensa al tempo nel quale amava: Alors les doux romans de ma vie, dont les hroines encore vivantes ont aujourd'hui des cheveux tout blancs, m'ont plong dans Tamre mlancolie des choses jamais finies. Oh les fronts jeunes oi frisent des cheveux
lassitude et d'ennui,
arriverait pour
!
comme il au mme
qui battent,
le sourire
promettent Ftreinte... Et
fin
ce baiser sans
qui fait fermer les yeux, qui anantit tonte pense dans
la possession prochaine... .
il
l'incommensurable bonheur de
corso
gli
viene a
mano una
pi, e si
letterina
da
lui
non ne pu
et
ammazza.
je
la source
brusquement
me
mes
jours. Je vis la
>
deserto, la solitudine
ma
compagnia
XXIV
MADPASSANT
311
testa,
divenutogli
odioso,
infernale
sempre e dappertutto nella stessa barriera iusormontabile. Solitudine spirituale dalla quale non si esce, perch l'egoismo
si
chiude in s e
li
si
ma non
li
com-
penetra e non
discioglie in s.
E neanche
si
il
esce dall'altra
pensiero delle
arti tutte
che
il
concetto che
il
Maupassant ha
esseri e
della
gli altri
con Dio, di
comunione
volta,
col Tutto.
di piacere, e di dolore
una forma
di straordinario e di portentoso,
ma
affatto
sempre
si
minaccia.
Ma
il
si
distende e
vibrare altrui, ed
come su s stessa. Pianto sull'infinita miseria umana, come nella novella Le Port, del marinaio che, sbarcando in una citt e recandosi, guida dei compagni, a gozzovigliare con essi in un postribolo, ritrova nella donna che ha tra
le
genza
di giovani spose
ingannate e
offese,
ma
vinte da irre-
frenabile
commozione
all'assistere
allo
sconvolgimento e
312
airangoscia disperata dei loro uomini per la morte di quelle che amavano, amavano fraudolentemente, ma amavano, di
amore che dolore. Figure che stringono l'anima, come la donna e madre di cui si narra la vita in Une vie, e l'artista di Fort comme la mori, che, invecchiando, insidiato e avvinto da deserta passione per la figliuola della sua amante,
nella quale gli riappare la madre,
fu.
comprime in s un infinito bisogno di quando nel vecchio cuore mortificato le zampilla improvviso Tamore, sorprendendola, e si avvede di naufragare nell'impossibile, si precipita in un pozzo; o come la < Regina Ortensia che agonizza vaneggiando di bambini. Fragili esseri, che da un peccato d'amore sono stati via via
giosa, che chiude e
affetco, e che,
,
condotti all'obbrobrio e
si
come
la
giovine moglie
me
pu vous con-
fessor
un
Je ne pouvais
me
donnant
come Yvette,
che, nate in
mezzo
le
al vizio, vi
di natura, e
nondimeno sono
del '70,
crubor-
loro gusto, e,
a fornire informazioni
il
e, al
cartoccio
XXIV
coi pesciolini che
MAUPASSANT
313
che, ricevendo la
hanno pescato; o come la madre Sauvage, lettera che le annunzia che il figlio stato
si
ucciso in guerra, mette fuoco alla sua casa coi quattro soldati tedeschi che ospitava e dai quali
i
alle loro
madri, come a
fu
mandato
quello di suo
e fanno penare come creature umane, nelle novelle di Mademoiselle Cocotte, dell' Ane^ di Coco...
le
tra
mossa e straziante piet, espressa con tocchi sobri. Spontanea ed effettiva la piet non cercato e provocato, spontaneo anch'esso, il riso, che un'altra forma di reazione
;
momentaneamente rasserenatrice riso che talvolta si alterna la piet, come in Boule de sulf, taPaltra col sentimento ironico delle cose, come nella Maison Tellier o nel Pain maudit; tal'altra ancora si colora di disprezzo, come in alcune
:
con
parti di Bel
Ami, e
En
famille.
Ma
come
in
normanno (Le
lapin, L'aveu), in
Sostitene)
Bombard,
Boitelle).
Les tombales, e
Boitelle
o bizzarre {En
di
wagon,
non sa consolarsi
aver mancato
la felicit
sua
erano opposti
si
tentarlo e vi
erano sforzati in
ma
nuora.
Mon pauvre
gli
dice la madre,
elle
un
est
p'tien
dirait
On
314
Satan
E un
il
riso
amaro; e
Maupassant vi
abbandona con
la stessa in-
non pu
in-
non
medesimo,
e,
in qualche raro
di farvi,
mondo; come
umana. Professare un'opilui una infermit penosa, che la buona educazione vuole si nasconda > ; e tutt'al pi lasciava intravedere per suo conto una certa
nient'altro che feroce stupidit
dinamilavoro o
che disturbano
un
cessori e coetanei; e
Ma nemmeno dell'arte si fece modo di altri artisti, suoi predenemmeno all'arte rivolse curiosit d'insaggio sul Flaubert, tributo di affetto
si
dagine e
di critica,
:
tere e polemizzare
al
ha
lasciate si
la
nome
di e realista,
perch
altri
<
grandi
artisti
uomini
per conseguire
il
suo
fine,
ba-
numero
di parole,
ma
ben
collocate, in
XXIV
frasi
MAUPASSANT
315
variamente costrutte e musicalmente ritmate. Squisito il Maupassant era pochissimo intrioperosit artistica nacque da un'abbondanza di
si
La sua
rito tra
il
1870 e
il
sole
negli arginati
ampi laghi
nelle centinaia di rivoli e rivoletti dei raccontini, degli aneddoti, delle piacevolezze. C', talora, in
corso,
il
non cura
l'eco-
nomia
di s stessa;
che
si
di taluni suoi
romanzi rispetto
che recano
motivo
artistico, e,
La perfezione
due estremi,
nelle novelle di
non mai il Maupassant cade nell'artifizioso e nel vacuo; e quasi non c' scritto suo, per piccolo o leggero che sembri, dove non sia l'impronta dell'ingegno artistico. Non mai egli si lascia premere e sofifocare dall'osdella intensit artistica,
schemi
astratti.
Era poeta, poeta nella sua prosa narrativa assai pi che nel verso, adoprato da lui nella prima giovent e abbando-
ammira la forma affatto poecom' quella gi ricordata Le Pori, in cui non c' parola, non c' ritmo, non c' inflessione di voce che non converga all'effetto finale e totale: sino alla chiusa, quando i compagni, visto rotolare a terra nel parossismo
nato dipoi; e ogni intendente
tica di novelle
il
marinaio
316
par
l'troit escalier
jusqu'
la
la
chambre de demeura
autant que
jusqu'au matin
liriche,
si
sono novelle
lirica
). Le novelle del Maupassant non perch scritte con enfasi e lirismo dimostrano affatto libere), ma perch Ja
veramente intrinseca
punti che
al configurarsi della
narrazione,
Parimente
lirici,
si
distaccano
e,
il
della
prosa,
cosi
ritmo,
nom: un nora qui monte incessament, qui monte comme l'eau d'une source, des profondeurs de l'me, qui monte aux lvres et qu'on dit, qu'on
redit,
prire...
mento da
poesia.
Il
Maupassant scrive
frasi
che
si
direbbero banali
Que
modo
il
e con-
loro vigore
prima
sua Ja
tura
si
mano
uccisa, ridice,
dopo
il
funereo lamento
che
egli
mormor dentro
il
di s innanzi al
Comme
y a des tres malheureux! Je sentais peser sur humaine l'temelle injustice de l'implacable nafini,
pour
elle,
XXIV
MAUPASSANT
317
eu ce qui soutient les plus dshrits, l'espranee d'tre aime une fos Car pourquoi ce cachait-elle ainsi,fuyait-elle les autres? Pourquoi almait-elle d'une tendresse ^i passione les choses et tous les tres vivants qui ne sont point les hommes?
!
celle-l, et qu'elle
et
espr ailleurs la compensation de sa misere. Elle allait maintenant se dcomposer et devenir piante son tour. Elle fleurirait
au
soleil, serait
par
Come avviene che queste riflessioni comuni, queste parole povere commuovano alle lagrime? In una diversa ispirazione
si
oda
il
fa,
una sera,
credendo
di
di sorprenderla in
il
compagnia
di
un corteg-
compagnia
al quale colei si
un vecchio e pesante generale e marchese, dava per vanit. Al termine del racconto,
r indignazione, che venuta man mano crescendo, si allarga alle donne tutte, che sono sempre di ognuno, giovane o vecchio, per ragioni miserabili e diverse, perch tale la loro
il
gno,
il
vocifrait
comme un
les
de toutes
le
318
Je
les voyais,
l'me
comme
Agar,
Ruth, les
filles
blouie ou paye!
E, perch poeta,
il
che
la
materia e
il
senso, e altro
non
ritrae che
fremiti
oscuri della materia e gli spasimi del senso, adopera nel suo
ritrarre tanta obiettiva verit che in essa,
la piet e
il
merc
il
dolore,
disgusto,
si
fa
merc il comico e il riso, la superiorit dell'intelletto sagace; merc la desolazione e la disperazione, l'esigenza religiosa. Mi rendo ben conto del perch Leone Tolstoi lo discernesse subito fra tutti gli altri artisti francesi di quel tempo e lo
considerasse, nonostante certe apparenze, intrinsecamente
morale. In
effetto,
morale, e
come
i
ed emerge tra
i
suoi
contemporanei e connazionali,
tali, forniti
Zola e
Daudet
e altret-
forme
artistiche,
ma non
lui.
fondamentalmente e sostanziale,
con
un giorno
egli
il
suicidio)
XXV
CARDUCCI
nome
di
Giosu Carducci.
Al quale
la genesi,
rivolsi,
il
poesia, e
Topera sua
ho da mutare o da aggiungere
che amorosator-
mente
allora
disegnai,
e perci
nessuna ragione di
Ma
nono per riaffermare il posto e il grado che al Carducci spetta nel quadro di questa letteratura, e protestare contro il vulgato giudizio che ancora lo considera poco pi che un
rispettabile letterato e patriota italiano,
ma
:
non
uno
tale
ressamento di pi larghi
circoli
spirito,
insomma, non
m' accaduto
in
di scrivere sul
Manzoni
e sul Balzac,
il
ho visto
qualche
sospetto che io
mi
lasci tra-
tendenza propagan>
,
genio italiano
320
didamente
mi francheggia mantenermi libero, sempre, da affetti politici o nazionali. Comportarmi altrimenti mi parrebbe sciocchezza, perch non si creano n si distruggono grandezze spirituali con la propaganda* (come si creduto di poter fare al tempo della guerra), e solo si
che, nel discorrere di filosofia e di storia,
di essere e
Quanto e come il Carducci sia conosciuto e pregiato fuori d'Italia non star ad esporre, n
male con s
stessi.
gli ostacoli
che
si
op-
pongono a una maggiore diffusione dell'opera sua, n esprimer speranze e auguri che quegli ostacoli siano rimossi. La bellezza poetica, come la verit filosofica, rimane salda o che sia nota a pochi o a molti, e, in fondo, anche dove molti sono gli ammiratori e i lodatori, sempre pochi sono gr intendenti, che soli hanno pieno diritto di ammirare e lodare;
e tra
il
mio
discorso.
La fortuna
ed affare
maggiore o minore,
filosofia,
ma le
virt
bisogni e
le
non senza disdegno l'opera E questo non certo il mai, delle nuove generazioni,
senti-
mento nazionale e
cosi inteso,
vigile cura di
XXV
CARDUCCI
321
si
ma (come ben
diceva
il
Goethe) WeltUteratur
:
mantiene fermo
il
criterio di quel
che
sa schietta poesia,
lume di esso si guarda alle migliaia poesia classica, di autori che sorsero in Europa nel corso di quel secolo, quelle migliaia si diradano e rimangono poche decine:
e al
poche decine di
liberi ingegni,
fisio-
nomia
i
ma
tutti rischiarati
soli,
il
dal
comune raggio
della poesia,
aggruppati e atteggiati,
letteratura.
quadro rappresentativo
si
di quella
Anche ora
il
chiamano
mag-
giori breve
logo, si
poeti, e
frammischiano di
il
non poeti o
deboli
riguardi o per
altri meriti.
Ora
usa S i poeti italiani del principio del secolo decimonono, Foscolo, Leopardi, Manzoni, e che
finora
si
come
gere
il
Si
libro del
Nuovi saggi di
B. Cboce.
pp. 199-200.
21
822
il
e pensoso e
il
mondo con
le
sue avven-
amore
Per restringermi
uno degli inverni scorsi, passai parecchio tempo a leggere liriche, drammi e romanzi della letteratura europea dell'ultimo cinquantennio, e, nella nausea di tutto quell'impressionismo,
simbolismo, sensualismo, verismo, vantato come arte sopraffina,
fui
Carducci,
di linee fon-
e confasi contorni, si
cin-
solidit
monumentale. Quante
le
altre
tempo (pensavo)
Francia e in Germania?
del Maurras, che,
E m'imbattei anche
accennando
Ze divin
allora in
una parola
in
uno
;
chiamava
Carducci
mi piacque
di credere
muliebrismo
letterario,
Naturalmente, quando
si
parla del
al
grande
>
o del
di-
vino Carducci,
ci
si riferisce
momenti di piena autonomia poetica: al Carducci del Caiito di marzo e di San Martino^ del Comune rustico e della Faida e della Canzone di Legnano di
^
XXV
CARDUCCI
^
323
Rimembranze di scuola
e di
dellMwrwa,
di
Presso
si
raccolgono
letterarie,
da imitazioni
il
modo
Tarte; e
non cosa da prenCarducci doveva pure imparare se non rifiut poi quelle esercisapeva che ci ch'egli
ri-
avrebbe
rifiutato
si
componga
'60.
Che
Hugo
sof-
ma non
bisogna tanto
gio-
Carducci,
come
maggiori poeti,
s'in-
alto, al
ma
medecomil
troppo talvolta
si
grandi poeti
dell'
Ottocento,
il
il
professione di poeta,
ma
ebbe
924
tasse
quando
le
piaceva visitarlo.
Un
anche in
Italia, e
proviene da esempi
da teatro
sul poeta
amena
fiore
troppo raro
da
La forma
del Carducci
ma
dal
dica..
verso
mondo
si
mondo
ideale, di l
donde (com'egli
timo
una volta
in
una
lettera)
in
un
at-
abbraccia e
Tu
il
bosco,
nidi...
Scende
la
Morte:
a le nostre case la diva severa discende,
il
Quando
da lungi
rombo de
la volante s'ode,
il
capo...
Ma non meno
cole cose.
Il
largo
il
fanciullo
immerge nell'onda
lui,
madre
XXV
Il
CARDUCCI
325
mano
lui,
Andava
il
capo
umido a
cappello
la
il
La
stazione ferroviaria,
Van lungo
il
incappucciati di nero
vigili,
com'ombre; una fioca lanterna hanno, e mazze di ferro; ed i ferrei freni tentati rendono un lugubre
rintcco lungo...
le
carducciano.
lo stile
pu essere
classico,
e l'astratta materia, romantica, cio unilaterale, parziale, esagerata, malata, ritrovando la sua universale umanit,
la
sua misura e
il
mento a poesia. Tale , per esempio, il caso del Leopardi, o, con diverse esperienze di vita, del Baudelaire, e di
quella sorta di Leopardi parigino che fu
il
Maupassant.
lo stile,
io
ma
ebbi a
schietto
definirlo
un ultimo
omerida
La
battaglia, la gloria,
il
326
umane
>,
il
Goethe chiamava
poesia tirtaica
Fuomo
nelle
pugne
il
della vita
virile.
non
rendono
Carducci
carattere di tutti
grandi
spiriti.
il
Carducci fu tra
pochi.
lui, ri-
pensando all'opera sua, noi siamo mossi a rivolgere la parola con la quale egli vagheggi e salut la rievocata im-
magine
di
della Rinascenza:
Chamisso,
Chatel
60-64.
8, 34, 256, 260, 276.
Anacreonte,
130.
Chateaubriand,
Annunzio
(ab.), 253.
Aristofane, 241.
Chnier A.,
24, 77.
Banvilje
(de), 260.
Dante,
257, 258.
Barbey d'Aurevilly,
Barbier A., 323.
Daudet, 287-90,
318.
Donadoni
E., 85.
227.
Donnay M.,
Berchet G.,
151-164.
Dostoiewski, 192.
F.
Bohl de Faber C:
Bossuet, 147.
v. Caballero
Erasmo,
Faguet,
150.
Bourdaloue,
261.
147.
94.
Fogazzaro,
Foscolo,
146.
22,
25,
Burke
Byron,
E., 24.
67, 104, 232, 298, 322.
7, 21,
76-89, 134,
172, 321.
Garibaldi, 253.
Carducci G.,
175, 319-26.
Gastineau, 253.
Gautier, 260.
Giusti G., 165-71.
Casanova G.,
Cattaneo C,
Cecchi E.,
66.
93. 78.
Goethe,
Cervantes, 219.
Cesari A., 106.
Gosse E.,
Grossi T.,
328
Hebbel,
Hegel,
Heinse,
58.
Musset
NiccoUni G. B.,
Nietzsche, 241.
Novalis, 77.
12.
Hobbes,
Houwald,
49.
Hugo
Omero,
30.
Parini,
7.
Parodi T.,
170.
Kant,
Pascoli G.,
Pellico, 12.
^.
Kleist, 52-59.
Lacprdaire, 258.
Plutarco,
7.
Lamartine,
132, 259.
Le Breton,
240.
260.
Leconte de Lisle,
Leibnitz, 42.
Puoti B.,
Bacine,
7, 21, 22, 23, 26, 28,
106.
Lemaitre, 240.
Lenau,
104.
31.
Leopardi G.,
Eadcliif, 49.
Eapisardi M.,
Machiavelli, 81.
24.
Rogeard,
253.
7, 9, 38, 77.
Rousseau,
107, 133-
Sade
256.
(de), 254.
Sainte-Beuve,
307-18.
Sand
Michelet, 253.
Molire, 55.
Momigliano A.,
Monti,
19, 21-30.
144, 149.
Schlegel
10.
Schopenhauer,
39,
1(W:,
174.
329
Tommaseo,
Valera
173.
Shakespeare,
77, 239, 253.
J., 218.
Verga G.^
107.
45.
Smiles
S., 67.
Verlaine P.,
Sofocle, 18.
Spinoza, 42.
Stal
(di), 10.
Vigny
23.
Virgilio, 30.
Steiner
C,
Werner
Taine, 66, 240.
Winckelmann,
Zola E.,
Tieck, 77.
Zumbini
B., 22-23.
INDICE
Avvertenza
I.
pag.
>
5
7
Alfieri
II.
Monti
Schiller
21
III.
31
IV.
Werner
Kleist
45 52 GO 65
<?6
V.
VI.
VII.
Vili.
>
IX.
90
103
X.
XI.
XII.
XIII.
De Vigny
Manzoni
Berchet
Giusti
120 133
151
XIV.
.165
XV.
Heine XVI. George Sand XVII. Fernn Caballero XVIII. De Musset XIX. Balzac
172
186
.207
*
226
240
252
266 279
291
XX.
Baudelaire Flaubert
e
Daudet
. .
XXIII. Ibsen
XXIV. Maupassant
307
XXV. Carducci
Indice dei nomi
>
319
327
00
01
va
University of Toronto
CH
CL3
library
si
(D 0)
co
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POCKET
Acme Library Card
Pocket
O
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Under Pat. "Ref. Index FU"