You are on page 1of 6

SOCIET ROMANA IN ET IMPERIALE

BRANO PLINIO:

- corsa di cavalli --> avvenivano tra squadre quindi i tifosi seguivano una fazione e non la bravura di un cavallo - spettatore va alle corse perch attirato dalla veste --> incomprensibile per Plinio
BRANO TACITO:

- all'anfiteatro di Pompei c' stato uno spettacolo di gladiatori con spettatori provenienti anche da Nocera --> iniziano combattimenti e ci sono dei morti i responsabili vengono esiliati e viene impedito alla citt di tenere per un p alcuni spettacoli - questi morti ci sono stati per il bisogno di identit, bisogno di riconoscersi in un gruppo
BRANO SENECA:

- tema = come la massa ci condiziona, dove l'uomo pu arrivare? Seneca andato ad uno spettacolo pensando fosse di intrattenimento leggero ma ci sono stati dei veri massacri incitati dalla folla . - persone hanno bisogno di appartenere ad un gruppo che le rende sicuri

Giovenale (Aquino, tra il 55 e il 60 Roma, dopo il 127)


Poeta satirico latino. Visse a Roma dove, prima di dedicarsi alla poesia, fu professore di retorica e avvocato: uomo di buona cultura ma dalle condizioni economiche scarse. Scrisse sedici satire, che offrono una minuziosa e vivace descrizione della societ romana del suo tempo, di cui Giovenale deplorava con aristocratico sdegno la disgregazione e il degrado morale. o Spesso la critica ha sottolineato l'incapacit di Giovenale di liberarsi dagli schemi di una cultura aristocratica individualista e l'intonazione eccessivamente retorica e declamatoria delle sue satire. Sappiamo poco sulla sua vita ma conosciamo il fatto che appartenesse a quei ceti aristocratici che si sono impoveriti: o Intellettuali abbassati dai furbi, coloro pronti a tutto pur di ottenere un guadagno facile.

Satira I (testo guida libro)


Introduzione col poeta che si chiede quanto dovr sopportare che cattivi poeti e letterati occupino la ribalta, assieme a tutti gli altri corrotti. Essendo la prima satira, la sua funzione quella di presentare lopera: come si fa a non scrivere satira quando si vedono certe cose cos scabrose? o Afferma che piuttosto lINDIGNAZIONE per la corruzione morale dilagante lo spinge a scrivere, e che per, per evitare le pi che certe reazioni violente degli uomini del suo tempo, parler dellimmoralit dei tempi passati. La durezza del suo stile un segno di opposizione allottimismo del beatissimum saeculum. Nellepoca del denaro facile, personaggi come Giovenale mostrano tutta la loro indignazione. I suoi bersagli: o I matrimoni di facciata o Le donne troppo spregiudicate che assumono ruoli che non appartengono loro. o Arricchiti stranieri che hanno fatto fortuna a Roma. o Tutori di adolescenti che in realt fanno i loro interessi. o Persone condannate per dei reati che continuano a vivere la loro vita come niente fosse. o Letteratura disinteressata del ritorno alle tematiche mitologiche.

Se la prende con tutto ci che sembra modificare lordine naturale delle cose: tendenza tipica di quei ceti aristocratici cui Giovenale appartiene che si vedono passare avanti da chi ottiene guadagno facile.

Satira III (scheda)


Si parla di Umbricio, amico di Giovenale, costretto ad allontanarsi da Roma e a preferire la provincia perch non resiste al caos e allo spettacolo dei vizi che la inquinano (di cui causa non minore sono gli immigrati greci); A Roma, chi fa un lavoro onesto, non fa carriera e soldi: ivi sempre pi difficile vivere per chi fa un lavoro normale. La colpa di tutto ci degli stranieri, dei greci doriente: LORO SONO LA RADICE DI TUTTI I MALI; o Arrivano a Roma e qui vogliono fare da padroni. Dare la colpa ad un nemico esterno un modo per non mettere in discussione la societ, la propria comunit.

Satira X (scheda)
Se quello che chiediamo agli Di non ci giova perch continuiamo a chiederlo? Ricchezza e potere sono causa di rovina, come per Seiano, delle cui statue fuse sono stati fatti pitali. Seiano era il braccio destro di Tiberio, il secondo uomo pi importante dellimpero. Quando un potente cade, tutti danno una mano per buttarlo ancora pi gi: o Coloro che hanno fatto cadere le statue di Seiano, spesso sono coloro che fino a poco tempo prima lo sostenevano.

Satira VI (pag 310) Giovenale descrive a quali abissi di corruzione le donne siano ormai giunte, sedotte dagli esempi della malsana letteratura greca e dal desiderio di apparire sofisticate. Ma la disapprovazione si estende a tutte le donne che non rispettino il modello ideale della matrona dei tempi della repubblica, quindi anche alle donne troppo colte o desiderose di avere un ruolo nella societ. Giovenale prende quindi in esame i vari tipi di donne: DONNE CHE ABBANDONANO LA FAMIGLIA PER SEGUIRE LAMANTE: o Per queste donne il difficile non sta tanto nel lasciare la famiglia, quanto gli allettamenti e gli spettacoli. Porta degli esempi quali il confronto tra una donna che deve compiere un viaggio in mare per richiesta del marito e una donna che va in mare per seguire lamante: La prima lo fa contro voglia, lamentandosi di continuo per i disagi che un viaggio per mare allora comportava. La seconda lo fa per amore, incurante delle difficolt del viaggio. Una moglie di un senatore, lascia il marito e la famiglia per seguire un gladiatore (descritto come vecchio e brutto): Se il suo gladiatore fosse stato congedato anzitempo, ecco che questa donna non avrebbe pi avuto interesse nel starci insieme. DONNE COLTE: o Il suo parlare diventa fastidioso, tanto rumoroso quanto il fracasso prodotto dagli uomini dopo un eclissi solare, per mettere ordine ai disordini del cielo. QUANDO UNA DONNA COLTA, PERDE OGNI FEMMINILIT o inoltre detestabile una donna che corregge il marito: Ad una donna si addice essere ignorante: la donna brava colei che non parla. Giovenale un conservatore, non gli piacciono le novit portate dalla modernit.

Tutta colpa del lusso (scheda)


I romani sono riusciti a conquistare il mondo ma, in seguito, non sono riusciti a controllare il degrado interno. o La causa del degrado la ricchezza portata dalle citt straniere. Giovenale, finch si da come compito quello di giudicare la societ, cade continuamente nel pregiudizio: o Come sempre le ragioni del degrado della societ romana sono molteplici e complesse. Giovenale acuto nel vedere problemi, ma limitato nel addurre cause reali.

RAPPORTO CRISTIANESIMO IMPERO


Durante i primi tempi della presenza cristiana a Roma, i cristiani venivano confusi con gli ebrei: o Questa cosa non ci deve sorprendere in quanto per gli occhi di un osservatore esterno non era facile distinguere le due religioni: I cristiani erano di origine ebraica e rivolgevano le loro predicazioni solo alla comunit ebraica. S. Paolo per primo si rivolse ai non ebrei e venne chiamato apostolo dei gentili (gentes = altri). Le primissime testimonianze dei cristiani sono ambigue: o Sembra che si parli in realt solamente di ebrei, ma con caratteristiche particolari: I romani conoscevano bene le caratteristiche degli ebrei, gi presenti a Roma dal II secolo a.c. Orazio e Ovidio parlano degli ebrei (Ovidio, ne ars amandi, consiglia di frequentare riti del culto di Iside e Ebraici perch erano diventati di moda presso le nobildonne romane).

Prime testimonianze della presenza cristiana a Roma SvetonioNel 43 d.c. Svetonio parla di alcuni giudei, cacciati da Roma poich si agitavano per istigazione di CRESTO. Non ci si deve stupire del fatto che Svetonio scriva Chrestus in luogo di Christus: o Basti notare che le parole greche Chrests (buono, eccellente) e Christs (unto, Messia) potevano essere facilmente confuse, specie da chi non fosse ben informato sui fatti. possibile sostenere che in quel periodo vennero semplicemente espulsi da Roma dei Giudei, guidati da un certo istigatore (lat. impulsore) di nome Chrestus che non sarebbe il Ges Cristo condannato a morte in Palestina durante il regno di Tiberio ma un ebreo vivente al tempo di Claudio. Oppure Svetonio potrebbe riferirsi a Cristo stesso, ritenuto dai romani erroneamente ancora in vita, in quanto gli adepti della religione cristiana predicavano continuamente che fosse risorto e quindi ancora vivo in spirito e corpo. Per Svetonio, che probabilmente ricav questa notizia dagli archivi imperiali cui aveva libero accesso, si tratta semplicemente di un provvedimento imperiale atto ad eliminare focolai di turbolenza.

Tacito, Annales, XV
Tacito, in questo passo in cui descrive la scelta di Nerone di accusare i cristiani dellincendio di Roma, usa, appunto, chiaramente il nome cristiani. o Nonostante tutto, lo stesso Tacito, poco prima, aveva gi dato le spiegazioni scientifiche delle cause dellincendio: Lincendio scoppi per caso; a Roma si utilizzavano molto frequentemente le fiamme libere e gli incendi scoppiavano in continuazione: lincendio di Nerone scoppi di notte, in una sera calda e ventosa. o Per cercare di dare qualche piccolo sfogo liberatorio alla rabbia della popolazione, Nerone, in seguito ad accuse rivolte verso di lui, cre un capro espiatorio: i cristiani. Quando avviene una disgrazia di cui nessuno ha colpa, bisogna scaricare lodio su qualcuno. La gente comune odiava i cristiani per varie ragioni ma, principalmente, per ODIO CONTRO LUMANIT, perch conducevano uno stile di vita diverso dalla norma romana: o Il cristianesimo era una religione monoteistica dalle regole strette e molto rigorose. o Il figlio di Dio, e dio lui stesso, morto in croce, pena che spettava a coloro che appartenevano allo scalino pi basso della scala sociale romana. NON STATO LO STATO A INIZIARE LE PERSECUZIONI, SONO STATI I CITTADINI ROMANI. o Erano una comunit chiusa, che non partecipava alle celebrazioni delle altre religioni di Roma che avvenivano allaperto e di giorno. o I cristiani facevano le messe di notte, in case chiuse (di notte per far coincidere con la fine del giorno (lalba) la fine del rito) a cui potevano accedere solo i cristiani (comunit molto legata tra loro) Accusati di antropofagia per leucarestia.

Tertulliano
Tertulliano stato un apologeta latino nato a Cartagine verso la met del II secolo da genitori pagani (il Nord Africa e la penisola anatolica furono le regioni ove il cristianesimo si diffuse pi rapidamente). Si convert al cristianesimo e, presi gli ordini sacerdotali, adott posizioni religiose molto intransigenti (nel 213 ader alla setta religiosa dei montanisti, nota proprio per la sua intransigenza e il suo fanatismo) Negli ultimi anni della sua vita abbandon il gruppo per fondarne uno nuovo, quello dei Tertullianisti; quest'ultima setta era ancora esistente all'epoca di Sant'Agostino. APOLOGETICUM: unimpetuosa opera in difesa della libert di coscienza, sia contro i delitti manifesti imputati ai cristiani, sia contro i cosiddetti crimina occulta, come incesti, infanticidi e altre depravazioni morali pagane. Apologesi: opera di difesa e celebrazione. Brano pag 414 I romani odiano i cristiani perch hanno dei pregiudizi a causa della loro ignoranza sulla religione di cristo. o Quelle notizie sui cristiani erano frutto di false dicerie: LODIO ERA DOVUTO ALLIGNORANZA. I cristiani erano accusati di infanticidio (per leucarestia), relazioni incestuose (per chiamarsi fratello e sorella), riti orgiastici (per il fatto di incontrarsi indistintamente uomini e donne, la sera al buio).

Queste accuse potevano avere motivo di sospetto, ma erano false. Lo storico Tacito afferma che la gente odia i Cristiani per i loro delitti (flagitia), mentre Svetonio ricerca la causa dellodio nella superstitio malefica invisa alla plebe

Lettera Di Plinio Il Giovane Allimperatore Traiano


(Non si parla molto delle flagitia, Plinio lo fa in modo superficiale perch non ci credeva, erano superstizioni). Plinio (governatore della Bitinia) in questa lettera chiede alcuni consigli su come agire sui cristiani, chiede insomma conferma se il suo comportarsi stato corretto. o Tuttavia ne Plinio ne Traiano hanno intenzione di perseguitare i cristiani ma: Da una parte dovevano fare rispettare le leggi di Roma Dallatra non volevano creare malcontento tra lopinione pubblica anti-cristiana. Plinio chiedeva continuamente conferma a Traiano su come operare e, in effetti, limperatore alla lettera risponde molto velocemente.

Dubbi esposti da Plinio: Occorre trattare i giovani in modo diverso dagli adulti? Qualora si dovessero pentire, dovrebbero essere scagionati? o Di per se, lo scagionamento per un reato non previsto ma non esisteva il reato di cristianesimo. Occorre punire solo le nefandezze specifiche o punire pi in generale chi si professa cristiano?

Plinio sar per la linea dura: Uccide chi con ostinazione non desiste dal professarsi cristiano: o I cristiani-romani non potevano essere giudicati dal tribunale della provincia o I cristiani-non romani venivano giudicati dal tribunale della provincia e puniti per non aver obbedito ad un ordine di un rappresentante dellimpero. Punisce lostinazione ma rilascia chi dichiara di non essere cristiano: o Per Plinio, essere o non essere cristiani non era un reato: gli basta una dichiarazione per farli liberare.

Tutti coloro, poi, che hanno dichiarato di essere stati cristiani, affermavano che non esistevano i flagitia: o I flagitia erano frutto di incomprensioni ma, in ogni caso, accuse come quella di antropofagia non sarebbero mai state dichiarate. Plinio utilizza anche la tortura per estorcere notizie dagli schiavi (tortura era prassi comune) ma: o Nemmeno gli schiavi hanno rivelato lesistenza dei flagitia: Plinio credeva, infatti, che il cristianesimo fosse solo una superstizione irragionevole .

Tuttavia, dopo aver condannato a morte dei cristiani, si pone delle domande: Coloro che saranno accusati di cristianesimo, saranno molti e Plinio non si sente di procedere su un gran numero di persone. Avrebbe comunque bisogno di un permesso dellimperatore. o Plinio comunque chiude la lettera rassicurando Traiano: convinto di poter fermare lavanzata del cristianesimo.

Per molto tempo il potere stato garantista nei confronti dei cristiani, semmai la gente comune li odiava. S. Pietro e S. Paolo muoiono presumibilmente sotto le persecuzioni neroniane, persecuzione avvenuta solo circostanziatamente a Roma per lincendio del 64 d.c.

Risposta Di Traiano (Libro)


La risposta di Traiano breve sia perch aveva tanta corrispondenza da smistare, sia perch Plinio gli mandava continuamente lettere di conferma. Traiano anche poco interessato alla problematica dei cristiani e risponde come di prassi, molto generalmente tranne per una cosa. o I cristiani non devono essere ricercati e perseguitati; conferma di fatto il modo di agire di Plinio.

Perch condannare i cristiani allora? Per dare soddisfazione agli anticristiani Perch il potere non sopportava chi non obbediva ad un ordine dellimpero: o Tutti devono essere sottomessi alle leggi dello stato. Praticare pi culti non era considerato un reato: o Solo cristiani ed ebrei credevano solo in una religione solo che i cristiani vennero perseguitati, gli ebrei no. Perch questo fatto? Le comunit cristiane erano molto ricche, raccoglievano elargizioni e soprattutto delle eredit in punto di morte da parte dei fedeli. o Col tempo le comunit divennero delle specie di banche con cui aiutavano i bisognosi cristiani o Durante il III secolo le comunit iniziarono a prestare denaro gratuito ai cristiani, con interessi ai non cristiani. Durante la seconda met del III secolo, in un periodo di grave crisi politica ed economica per limpero, il potere inizi a perseguitare in massa i cristiani, per appropriarsi del loro denaro. o Inoltre, in un momento come quello di difficolt in cui si dovevano pregare gli dei pagani, chi non lo faceva era visto come la causa della mancata protezione da parte degli dei pagani. Per concludere, Traiano, afferma che non dovevano essere prese in considerazione le denuncie anonime. o Sotto limperatore Domiziano, queste avevano rovinato un sacco di persone: Traiano vuole attuare una politica di discontinuit rispetto alla dittatura di Domiziano.

Quinto Aurelio Simmaco e la Relatio tertia in repetenda ara Victoriae (pag 458)
L'ara della Vittoria della curia Iulia era l'altare al quale sacrificavano e presso il quale prestavano giuramento i membri del Senato romano per celebrare la vittoria ottenuta nel 31 a.C. ad Azio da Ottaviano Augusto su Marco Antonio e Cleopatra. Nel 382 Graziano (375-383), educato come un cristiano intollerante, ordin di rimuoverla; Graziano, oltre ad abolire la carica di pontefice massimo per l'imperatore, aveva soppresso i fondi destinati al culto pagano con il plauso di Ambrogio vescovo di Milano. Il partito dei senatori, favorevoli all'antica religione, fece un tentativo di ripristinare l'ara della Vittoria nel384: il praefectus urbi Quinto Aurelio Simmaco si rec a Milano e indirizz agli imperatori la Relatio tertia in repetenda ara Victoriae, in cui perorava la restaurazione dell'altare. Laristocrazia romana rimasta legata alla tradizione del paganesimo. o Religio in latino significa legame che unisce il dio con il credente: I romani pagani avevano un rapporto di vantaggio con gli dei. La presenza del divino viene provata nel momento in cui si ricevono dei favori. Credere per fede non pu entrare nella mentalit conservatrice di Simmaco Simmaco sostiene la necessit di non abbandonare una tradizione che ha dimostrato di saper proteggere cos a lungo lo Stato e che bisogna essere pagani anche per tradizione. o Simmaco un senatore conservatore e parla di valori tradizionali. Ma il ripristino dellaltare sarebbe anche una manifestazione di tolleranza e la dimostrazione della possibilit di convivenza di due culture che, pur diverse, esprimono tuttavia la comune volont di ricercare la verit nel grande mistero dell'universo. o I pagani sono in difficolt, quindi Simmaco non nega i nuovi culti: non pu combattere il cristianesimo ma difende il paganesimo richiedendo RISPETTO.

Posizione di Ambrogio, vescovo di Milano (pag 517)


Suo oppositore fu il vescovo di Milano Ambrogio, il quale indirizz a Valentiniano due lettere in cui affermava che un sovrano cristiano non potesse permettere un altare pagano nel Senato. Valentiniano, anch'egli cristiano, diede ragione ad Ambrogio e l'altare non venne ripristinato. In questo periodo Milano era la sede dellimpero (mentre Roma rimaneva quella del senato) e il vescovo di Milano d per la prima volta un ordine allimperatore. Cos come i soldati sono al servizio dellimperatore, tutti sono al servizio di Dio. o Ambrogio mette paura a Valentiniano, dicendogli che se non agir come dovrebbe, Dio lo verr a sapere. Dice Ambrogio che c da meravigliarsi se qualcuno possa pensare che limperatore possa togliere del denaro dalle casse dello stato per darlo ai pagni. Durante il periodo degli imperatori militari, venivano esaltate le religioni solari, col quale limperatore tendeva ad identificarsi: o La religione veniva ancora sfruttata dal potere. Ora il potere imperiale assoggettato al potere religioso o TUTTO IL MEDIOEVO SAR SEGNATO DA UN CONTINUO ALTERNARSI DI PREDOMINANZA DEL POTERE IMPERIALE SU QUELLO RELIGIOSO E VICEVERSA.

You might also like