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STORIA DEL DESIGN

Renato De Fusco

Alfonso Tiberio

STORIA DEL DESIGN

Introduzione
L'industrial design non ha ancora un'adeguata teoria e una vera e propria storia:

la ricerca di una denizione del design stata continuamente smentita dai fatti la storia del design sempre stata vista nella falsariga di quella dell'architettura
Una denizione non rigorosa ma generica del design: produzione di oggetti, nati da un progetto, portatori di valenze estetico-funzionali, riproducibili, grazie alla tecnica industriale, in una serie illimitata. Una denizione che ci dice non cosa il design,ma come esso si manifesta. Il design presenta una struttura invariante. Sono sempre presenti 4 fattori o momenti: il progetto, la produzione, la vendita e il consumo. Essi vanno intesi come un dato di fatto e allo stesso tempo come un "espediente" espositivo. Esiste una concezione monistica del design, fondata su una pretesa unit metodologica, e una concezione pluralistica per quanti sono i tipi di prodotti. La riduzione della visione pluralistica a quella unitaria operata, nel testo, ricorrendo al fattore gusto che accomuna ed presente nei vari settori produttivi.

Il fattore "gusto" presente in tutti e 4 i momenti della fenomenologia del design e


va inteso, dice Lionello Venturi, come "l'insieme degli elementi costruttivi dell'opera d'arte". Ma quali sono gli "eventi" nella storia del design?

Essa non si basa su i soli progettisti perch un uguale peso lo hanno in produttori, i
venditori, lo stesso pubblico. N pu incentrarsi sui soli prodotti, perch in molti casi hanno contribuito pi le innovazioni tecniche, gli apporti di idee, soprattutto la logica produzione-consumo.

L'"articio storiograco" utilizzato nel testo quello del parametro delle 4 fasi che ci
indica quei fenomeni che, rispondendo a tutti i requisiti dello schema, possono assumersi come veri e propri "eventi" della nostra storia.

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La stampa come design


La rivoluzione industriale, databile al periodo dal 1760 al 1830, segna il maggiore spartiacque tra la produzione artigianale e quella industriale. Ma il settore della stampa, che anticipa di oltre tre secoli tale rivoluzione, pu considerarsi a tutti gli effetti un'attivit classicabile nel dominio del design. La stampa

ha costituito l'atto di nascita dell'industria: la meccanicizzazione dell'arte di scrivere


stata la prima riduzione di un lavoro in termini meccanici.

comport una rivoluzione nella concezione stessa della produzione: appare la


nozione di moltiplicazione per mezzo di serie identiche di uno stesso oggetto uniforme e ripetibile. Consideriamola in relazione al paradigma "progetto-produzione-vendita-consumo".

Produzione
La stampa a caratteri mobili deriva direttamente dalla silograa, orente nel XIV sec. Questa impiegava come matrice una tavoletta di legno con le lettere incise che, inchiostrata e premuta da un torchio su un foglio di carta, consentiva di riprodurre pi volte un testo con le relative immagini. L'inventore della stampa Johann Genseisch detto Gutenberg (1394-1468).

Dal 1452 si dedic alla stampa di un'opera che segna un distacco netto tra il periodo
dei manoscritti e quello della stampa vera e propria: la "Bibbia a 42 linee", composta su 2 colonne, per la quale dovette fondere 290 segni diversi. Il nocciolo dell'invenzione della stampa sta nell'ideazione e realizzazione dell'unit minimale graca, isolata e immobile: la lettera, che agevola il processo seriale rendendolo pi celere, economico, meccanico e progettuale.

Si introduce il principio del "pezzo intercambiabile", fondamento di ogni altra


successiva produzione in serie.

Considerando il carattere mobile come il nucleo della stampa, per tutte le sue
valenze produttive, economiche ed estetiche, potrebbe concepirsi come prototipo metodologico di ogni altra successiva categoria di design. Assumendo il libro quale prodotto-tipo della stampa come design, esso nasce come "merce", prodotto di un'industria mirante a quanticare i modelli, a fabbricarli pi in fretta, ad abbassarne il prezzo di vendita.
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Vendita e consumo
La prima ragione del successo di diffusione dei libri stampati nel Rinascimento sta nel fatto che per la maggioranza erano scritti in latino, e a questo si deve il commercio del libro a scala internazionale. Le grandi spedizioni di libri ricorrevano all'espediente di tenere i fogli slegati e imballati. Spesso tali fogli appartenevano a testi diversi: toccava al destinatario ricomporli, rilegarli, confezionarli. La rete di distribuzione e di vendita venne perfezionandosi con la creazione di agenzie e agenti, in occasione delle grandi ere, come quelle di Lione, Francoforte, Lipsia. Per queste venivano addirittura stampati appositi cataloghi generali che segnalavano anche le novit editoriali. Tra le pi importanti agenzie librarie: la Koberger di Norimberga e la Amerbach di Basilea.

Progetto
Bench anche l'artigiano progetti prima di eseguire, il suo interesse incentrato sulla realizzazione del singolo manufatto, che si perfeziona man mano che viene eseguito. Il designer concentra tutto il suo impegno nella fase progettuale. Il progetto dovrebbe contenere, insieme alla conformazione del prodotto, tutte le previsioni relative alle diverse fasi della lavorazione, tanto da non richiedere pi l'intervento di altri se non in qualit di esecutori. Corollari sono la serialit del prodotto e la sua valenza sociale: il designer non progetta pi per un committente che gli noto, per una classe, ma potenzialmente per l'intera sfera sociale. Come scrive Argan: "Il progetto deve comprendere in s, la coscienza di tutte le condizioni tecniche inerenti alla sua realizzazione; deve implicare la corrispondenza dell'oggetto a tutte le pratiche esigenze cui deve servire, e non solo alle esigenze di questo o quell'individuo o gruppo sociale, ma alla media delle esigenze collettive, e porsi come uno standard." Che cosa nella stampa pu denirsi progetto? Principalmente 2 cose: il disegno dei caratteri e le regole combinatorie con le quali si compongono fra loro e associandosi alle immagini. Disegno dei caratteri e impaginazione sono operazioni tipicamente progettuali in quanto ssato totalmente prima del processo lavorativo. Il valore estetico del prodotto dipende in uguale misura dalla qualit degli elementi prefabbricati (caratteri) e dalla loro composizione nella pagina (impaginazione).

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Per l'impiego degli elementi prefabbricati e di procedimenti tecnici, per i modi di organizzazione del lavoro e per il carattere di serie della produzione, la graca da considerarsi come la prima forma storica di disegno industriale. Agli inizi della stampa, la graca del libro si d come rappresentazione di un'altra scrittura, quella del manoscritto: si ha l'imitazione da parte del nuovo prodotto del suo precedente artigianale.

Il carattere imitativo nasceva sia da problemi di concorrenza sul mercato con i


prodotti degli amanuensi, sia dalla difdenza che molti biblioli nutrivano nei confronti dei libri stampati. Sicch l'eguaglianza tra lo stampato e il manoscritto era, per i prototipogra, prova di abilit tecnica e garanzia di successo commerciale. Con la seconda generazione degli stampatori, la componente progettuale abbandona il modello della calligraa per rifarsi ad altri referenti, che segnano l'inizio della ricerca stilistica relativa al disegno dei caratteri e all'impaginazione. Questi referenti sono l'epigraa antica, l'architettura e tutti quei principi e regole estetiche proprie del gusto rinascimentale: la modularit, l'antropomorsmo, la simmetria, l'euritmia... Il disegno dei caratteri nasce con Gutenberg in stile gotico, ma presto acquista l'equilibrio, l'ampiezza, il ritmo calmo dell'architettura rinascimentale.

I caratteri diventano "italici" ovvero di derivazione romana, e cominciano a


prendere il nome dei loro autori.

Il rinascimento francese modica i caratteri accentuandone le rotondit e il nero


delle aste. Un nuovo elemento che entra ad arricchire l'arte tipograca il frontespizio. Dapprima un indice precedente il testo, poi si anima con ornamenti, lettere maiuscole, giochi decorativi, diventando una vera e propria copertina. Motivi dominanti sono i frontoni, portali, colonne, intere facciate. I tipogra si avvalgono della collaborazione di architetti e pittori, chiedendo loro disegni. Nello stile Rococ scompaiono le grandi decorazioni architettoniche per far posto a motivi pi liberi e fantasiosi a base di nuvole, drappeggi, amorini e gli stessi caratteri spaziano con uno stile che non ha il rigore tradizionale. Col Neoclassico, Giovanbattista Bodoni riporta l'arte della stampa alla sua propria funzione, quella della pi facile e gradevole lettura. I suoi caratteri sono con un chiaroscuro pi accentuato, le aste pi nere rispetto ai li e una forza di curvatura. Severa eleganza dei frontespizi: escluso ogni elemento che non abbia una natura tipograca.
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