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1 COLLEZIONE DI STUDI PER CHITARRA A CURA DI BRUNO GIUFFREDI

Fernando Sor

VENTI STUDI
per chitarra
Revisione e diteggiatura di Andrea Dieci e Bruno Giuffredi

edizioni musicali Sinfonica

PREFAZIONE
Lefficacia didattica dei venti Studi di Fernando Sor trascelti da Andrs Segovia nella celeberrima pubblicazione del 1945 per i tipi della Edwards B. Marks Music Corp. (edizione italiana Curci) ancor oggi fuori discussione ed suggellata, tra laltro, dalla loro inclusione nei programmi Ministeriali di compimento inferiore e medio del corso di chitarra nei Conservatori italiani. Gli Studi1 di Sor, nel loro complesso, rappresentano il pi alto livello conseguito relativamente a tale forma nellmbito della produzione chitarristica dellOttocento. Infatti, se non mancano lavori di buona qualit da parte di compositori coevi, dal punto di vista musicale siamo senzaltro di fronte a un vertice nel modo di far musica dellepoca: lo studio, anche quando la ricorsivit dei modelli meccanici dominante, ha lorgoglio e la signorilit di un vero e proprio brano musicale, il cui aspetto meramente meccanico trasceso dal contenuto artistico. Le opere 6 e 29 raccolgono gli Studi dal carattere pi marcatamente virtuosistico: arpeggi, scale, legature, armonici, note ribattute, polifonia e contrappunto vengono sviluppati in brani di respiro piuttosto ampio, talvolta in tonalit desuete. Le opere 31 e 35, pur mantenendo una qualit musicale non inferiore rispetto alle precedenti, ricorrono a una scrittura pi semplice e propongono spunti tecnici meno avanzati. 2 Le edizioni che abbiamo tenuto in considerazione per la nostra revisione sono le seguenti: Studi op. 6: William Milhouse, London 1815-1817 Studi op. 29: Meissonier, Paris 1827 Studi op. 31: Meissonier, Paris 1828 Studi op. 35: Pacini, Paris 1828 La presente edizione, pur riproponendo la selezione segoviana, emenda il testo originale da una serie di alterazioni, introdotte dallo stesso Segovia, frutto di una prassi del far musica ancora estranea a scrupoli di ordine filologico. A questo proposito, occorre precisare che la nostra revisione, pur avendo assoluto rispetto di tutte le indicazioni dinamiche, agogiche e naturalmente testuali presenti nelle fonti, non intende proporre acriticamente le diteggiature originali (ove presenti). La mutata morfologia della chitarra e levoluzione della tecnica strumentale ci hanno indotto a proporre diteggiature spesso differenti. Laspetto peculiare di questa edizione consiste nel dar conto di diverse possibilit esecutive. Abbiamo infatti realizzato pi versioni dei passaggi tecnicamente rilevanti, illustrando differenti modalit di realizzazione e fornendo ampi spunti per un approccio digitazionale alternativo, anche attraverso lutilizzo di tecniche insolite della mano sinistra. Le diteggiature differenti sono poste in parentesi tonde o riportate per esteso in appendice. Andrea Dieci Bruno Giuffredi

Sor pubblic come Studi i brani delle opere 6, 29 e 44, come Lezioni quelli delle opere 31 e 60 e come Esercizi quelli dellopera 35 e i brevi pezzi inclusi in Appendice al Metodo. Da una disamina di questo corpus appare evidente che le suddette denominazioni sono tutte riconducibili al concetto di studio, inteso come composizione musicale con finalit didattiche, volta ad affrontare uno o pi aspetti tecnici specifici. 2 In alcuni studi, Sor fornisce interessanti indicazioni riguardo agli scopi didattici e alle modalit esecutive. Op. 29 n. 23 (n. 16) Questo studio suppone che lallievo sia abbastanza familiarizzato con larmonia affinch le successioni in posizione della mano sinistra non lo imbarazzino per nulla. Lo scopo principale di abituare il pollice della mano destra a scegliere la nota conveniente senza che la mano cambi il suo posto. Op. 31 n. 19 (n. 10) Lo scopo di questa lezione di abituare lallievo a dare al pollice della mano destra la giusta direzione facendolo alternare con lindice per le biscrome. Op. 31 n. 20 (n. 9) Questa lezione puo essere suonata meno veloce del movimento indicato, ma avendo lo scopo di impadronirsi degli accordi, sar utile accelerare il movimento man mano che la si suoner con pi facilit.

STUDIO N. 4 (*)
(op. 6 n. 1)

Allegro moderato

(1 0) 2
II
3

(1
2 0 3

0 2

0 1

0 2 0 3 4 0 3 1 0 4 2

0 3 0

(0 3
4
4 0 2 3 0 1 4 0 0 4 4 1 1 2

0 4 0 3

0 3

2 4

4 3

)
4 0 0 1 4 2 1

( 3) 2
4 2

0 4 1

II

II
2

2 4 0 0 3 0

3 1 4 0

12

2 3 4 0 1 0 4 0

4 4 1 1 2 0 0 1 2 1

II

II
2

II

16

2 2 3 0 0 3

2 4

(*)

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S. 0141

18

STUDIO N. 12 (*)
(op. 6 n. 6)

Allegro
II
3

2 3 0

2 3

4 3

1 2

1 3

1 2

1 3

1 3

1 2

1 3

1 3

1 3

1 3

1 2 3

1 3

1 2

1 2 0 2 2 3 4 3 2 0 1

0 1 2
3 5

2 4

0 1

IV3

VII

2 4 4 3 4 3 2 4 0 1 3 2 4 3

II

18
2 1

2 1

2 3

4 2 3 2 2

0 3 2 3 4 4

II

26
2 3
3

( 42
2 4 2 3 4 3 4 3 4

2 3

0 1 2 2 4 1 2 1 2 3

0 1

4 2 3

2 3

II

34

3 4 2 2 1 0 0 1 4 3 1 2

1 1 3 4 0

0 2 1 4 1 2

0 2 4 0 1

2 3

2 3

2 3

43

0 0 1 4 3 4 3 2 3

0 1 2 1 3

51
1 3 2 4 0 1

[ ]
1

2 1

2 3 3

0 2 1 2

59

1 3

1 3

1 2

1 3

1 3

1 2

1 2

0 2

2 3

2 3

2 3

1 3

1 3

1 3

1 3

(*)

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S. 0141

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