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Venerd 27 Luglio 2012 Corriere del Mezzogiorno

SudleArti
Foto e bozzetti
Al Chiostro Una mostra per ricordare lautore e scenografo

Vico Equense, omaggio alle tante arti di Franco Autiero


di STEFANO DE STEFANO

rammaturgo, scenografo, attore, storico dellarte. Franco Autiero stato tutto questo, una vita dedicata al teatro e alla cultura delle immagini, quelle studiate sui libri, ma soprattutto quelle ammirate sul campo e sistematizzate nelle ricerche, legate in particolare alla sua terra, la Penisola Sorrentina. Ed molto bello - e per niente scontato - vedere come il suo luogo natio, Vico Equense, a quattro anni dalla sua prematura scomparsa, ne ricordi la figura al Chiostro della Santa Trinit e Paradiso, con una mostra ricca e composita, impreziosita da due spettacoli a sua firma: Espiantati con Alessandra Borgia, che ha aperto lomaggio il 21 luglio, e Matamoro con Ernesto Lama ed Elisabetta DAcunzo, che lo chiuder marted 31. Ed in mezzo, lallestimento curato con amore filiale, sensibilit e passione storiografica da Valentina Autiero, che ha opportunamente diviso in tre settori il percorso costruito con appunti, schizzi, disegni, plastici, elementi di scena, locandine, fotografie, recensioni e cos via. Il primo dedicato allAutiero scenografo, il secondo allautore e il terzo infine allo storico dellarte. Un modo per restituire la complessit della sua figura ridisegnata senza obbedire ad una scansione di tipo temporale, ma piuttosto lasciandosi guidare da una sorta di flusso emozionale capace di toccare le corde dei tanti aspetti della sua personalit. E non un caso che litinerario vicano si apra con foto e bozzetti scenografici de La Cantata dei Pastori, la celebre rappresentazione sacra scritta dallabate Andrea Perrucci negli ultimi anni del Seicento, che fu riscoperta da Roberto De Simone alla met degli anni 70, e alla quel dedic studi approfonditi lo stesso Annibale Ruccello, che volle poi metterla in scena. E si deve proprio allincontro con il giovane drammaturgo stabiese lapproccio al teatro da parte di Autiero, che da subito condivise con lui le passioni per lantropologia culturale, per la musica di De Simone e per quella popolare pi in genere, per il cinema e per le arti figurative. E dopo Ruccello, ci fu anche lincontro con Lello Guida nel 1978, e con entrambi fond poi la Cooperativa Teatrale Il Carro, che debutt proprio con La Cantata, rielaborata per loccasione. In quel-

Chi
Originario di Vico Equense, Franco Autiero si era laureato in lettere allUniversit degli studi di Napoli, seguendo al contempo studi di

tipo artistico, curando in particolare il settore della grafica progettuale. Ha poi lavorato per circa ventanni in teatro e in televisione.
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loccasione Autiero diede subito prova del suo entusiasmo improvvisandosi truccatore, costumista, scenografo e addirittura attore, nelle vesti del diavolo. Col passare del tempo, poi, il suo ruolo allinterno del gruppo and sempre pi definendosi in direzione della scenografia, che veniva curata in ogni suo minimo dettaglio, contestualizzando sempre lambiente ai luoghi e ai tempi richiamati nei testi. Un lavoro - come spiega la curatrice - basato molto sulla ricerca preliminare. Il suo modo di lavorare? Fotocopie di fotocopie: ritagliate, ritoccate, incollate, cancellate, ridisegnate segni su segni, tratteggi su tratteggi, schizzi, guazzi con residui di colore che aveva sotto mano in quel momento. Sporcare e pulire, comporre e decomporre questa era la sua metodologia. Un vero e proprio patchwork di idee, di citazioni, di ispirazioni, che la mostra raccoglie pienamente, anche grazie alle sagome in cartone, che ne caratterizzano litinerario espositivo, e che citano lamore e lattenzione di Autiero per i materiali di scarto, spesso recuperati e trasformati nella punteggiatura scenica di capolavori ruccelliani come Ferdinando, la cui stanza ricostruita a Vico, o in allestimenti pi sintetici ma non meno efficaci - sempre in area di Nuova Drammaturgia Napoletana - come L'ereditiera, Le cinque rose di Jennifer, Notturno di donna con ospiti e Mamma, ancora di Ruccello o Scannasurece di Moscato. Ma non mancano scenografie di altre produzioni prestigiose per Giuseppe Manfridi, Mario Scaccia, Valeria Moriconi e cos via. La sezione relativa ai suoi testi, legati agli anni 90, comprende Polveri Condominiali, Ambo, La trapassata delle trapassate, con cui ha vinto la borsa del Premio Solinas nel 96, Miserabilia, Espiantati e Matamoro, Premio Candoni nel 95. Sono storie come scriveva lo stesso Autiero della mia personale visione oltre tombale nella quale alla follia dei vivi si mescola la percettivit costante delle anime dei morti. Aumentano le parole e allo stesso tempo le scenografie si svuotano. Infine come storico dellarte vanno evidenziati, tra gli altri, il prezioso saggio sugli affreschi del XIV secolo della cappella di Santa Lucia a Massaquano (la frazione pi antica di Vico Equense), scritto insieme alla studiosa Ida Maietta, e il testo per litinerario storico artistico della pianta topografica di Vico Equense.
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Alcune delle installazioni di scena di Autiero

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