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Sindrome influenzale da Nuovo Virus A/H1N1

P2. 10 IO 15 Sindrome influenzale da Nuovo Virus A/H1N1


Revisione 0 Data 04/08/09 Natura della modifica Prima emissione

Redazione
D. Di Marco

Verifica
L. Giorgetti

Approvazione
A. De Rosa

Emissione
E. Gori

Ogni versione cartacea del presente documento da considerarsi copia di lavoro non controllata La versione ufficiale quella presente su Costa Planet.

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1. SCOPO E AMBITO DI APPLICAZIONE

1.1 Scopo
Definire modalit univoche per la sorveglianza e la prevenzione delle infezioni di tipo influenzale nonch il piano operativo da attuare durante lattuale evento pandemico. Preparare il Management di bordo ad affrontare la pandemia influenzale in modo da: Ridurre la morbosit della malattia; Far fronte ai soggetti con possibili complicanze da influenza; Attivare una adeguata formazione al personale coinvolto nella risposta alla pandemia; Attivare informazioni aggiornate e tempestive per i Medici di bordo e gli infermieri; Monitorare lefficienza degli interventi intrapresi; Assicurare il mantenimento dei servizi essenziali;

1.2 Ambito di applicazione


Flotta 2. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO Piano nazionale di preparazione e risposta ad una pandemia influenzale - 2005 Circolare ministeriale 20 maggio 2009 n. 0023277 Piano regionale di preparazione e risposta ad una pandemia influenzale Regione Liguria DGR 572/2006 Manuale del Sistema Aziendale di Gestione della risposta alle emergenze di sanit pubblica Deliberazione 838 del 27/06/2008 Circolare ministeriale 01 giugno 2009 n.0025263 Nota mail RL ad oggetto Influenza A/H1N1 Farmaci Antivirali del 10/06/2009 Regolamento Sanitario Internazionale WHO 2005 Piano per la preparazione e la risposta ad emergenze di sanit pubblica della ASL3 Genovese deliberazione n.835 del 21 Luglio 2006 World Health Organization Patient care Checklist- New influenza A/H1N1 Documento dellarea metropolitana Genovese del 10-7-09 Circ .del Ministero del Lavoro,della Salute e delle Politiche Sociali del 24-7-09

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3. RESPONSABILITA Il Direttore Sanitario con la collaborazione del primo medico responsabile della corretta applicazione delle procedure di seguito elencate. 4. MODALITA OPERATIVE 4.1 Introduzione LOrganizzazione Mondiale della Sanit (OMS) dopo aver valutato le informazioni disponibili dai sistemi di sorveglianza nazionali ed internazionali circa la diffusione dei casi di influenza umana da nuovo virus A/ H1N1 ha dichiarato il passaggio dalla fase 5, prepandemica, alla fase 6 di allerta pandemico che corrisponde alla pandemia propriamente detta. Lagente etiologico della pandemia che si sta sviluppando un virus A/H1N1 antigenicamente nuovo rispetto ai ceppi A/N1N1 che sono stati presenti sulla scena epidemiologica dal 1977 in avanti. Questo ceppo sorto per riassorbimento (scambio di materiale genetico) fra due virus gi da tempo presenti in natura: un ceppo virale A/H1N1 suino, triplo riassortante, vale a dire contenente materiale genetico di virus suino, umano e aviario; un ceppo suino A/H1N1 del lineage euroasiatico. Il vaso di ricombinazione vale a dire lessere vivente in cui avvenuto lo scambio che ha portato alla nascita del nuovo virus A/H1N1, stato il maiale; il nuovo ceppo virale ha mostrato scarsa tendenza a diffondersi tra i suini. Passato dal suino alluomo, ha dimostrato una elevata capacit di trasmettersi da uomo a uomo, diventando cos un virus umano. Dai primi studi di sorveglianza sierologica risulta che la popolazione mondiale da 0 a 60 anni suscettibile al nuovo virus. Circa il 30% degli over 60 presenta invece un apprezzabile livello di protezione, probabilmente derivante da infezioni avvenute molto tempo fa con un ceppo virale A/H1N1 antigenicamente simile a quello recentemente emerso. 4.2 Questionario pre - imbarco Tutti gli ospiti ed equipaggio imbarcanti nel Terminal Crociere, dovranno compilare il questionario di seguito allegato che dovr essere quindi disponibile a terra nelle varie lingue. Tale questionario dovr essere consegnato dagli ospiti, appena giunti a bordo, al personale di cabina preposto o all'ufficio informazioni. L'equipaggio dovr invece consegnare il questionario al momento dell'imbarco unitamente ai documenti medici alla Nurse.

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Il personale infermieristico dovr verificare tutte le schede ed in caso di segnalazioni di sintomi da influenza dovr contattare gli ospiti e/o l'equipaggio per una ulteriore verifica nell Infermeria di bordo. 4.3 Definizione di caso di influenza da nuovo virus A/H1N1) (Circolare ministeriale del 20 maggio 2009 n. 0023277) Criteri clinici Qualsiasi persona che presenti una delle seguenti manifestazioni: Febbre superiore a 38C e segni e sintomi di infezione respiratoria acuta Polmonite (grave affezione respiratoria) Decesso per affezione respiratoria acuta non altrimenti spiegabile

Criteri epidemiologici Almeno una delle tre circostanze seguenti nei sette giorni immediatamente precedenti linsorgenza della malattia: La persona venuta a stretto contatto con un caso confermato di infezione causata dal nuovo virus influenzale A (H1N1) con patologia in atto. La persona si recata in viaggio in una zona per la quale documentata la trasmissione sostenuta da uomo a uomo del nuovo virus influenzale A/H1N1. La persona lavora in un laboratorio in cui vengono esaminati campioni del nuovo virus influenzale A (H1N1).

4.4 Classificazione dei casi A. Caso sospetto Qualsiasi persona che soddisfi i criteri clinici ed epidemiologici B. Caso probabile Qualsiasi persona che soddisfi i criteri clinici ed epidemiologici e presenti risultati delle prove di laboratorio che evidenzino una infezione positiva per linfluenza A di cui non sia identificabile il sottotipo. C. Caso confermato Una persona che risponda ai criteri clinici ed epidemiologici e con conferma di laboratorio per infezione da nuovo virus dellinfluenza A/H1N1.

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4.5 Possibile scenario europeo La stagione influenzale compresa tra novembre e marzo per lemisfero settentrionale, tra aprile e settembre per quello meridionale, mentre per le aree a clima tropicale linfluenza presente tutto lanno, costituendo un potenziale reservoir del virus. Sebbene la circolazione di virus influenzali avvenga in periodi dellanno differenti, esiste una certa interdipendenza tra i due emisferi: considerando infatti le caratteristiche dellepidemia stagionale delluno, possibile ipotizzare un comportamento analogo del virus nellemisfero opposto. Gran parte del territorio di Australia e Cile compreso fra le aree a clima temperato dellemisfero sud, laddove il maggior numero di casi di influenza si registra in un periodo compreso tra maggio e settembre. Entrambi i Paesi possiedono peraltro un consolidato Sistema di Sorveglianza dellinfluenza, che ha permesso di identificare, a partire dalle ultime settimane (corrispondenti allinizio della stagione influenzale nellemisfero sud), un incremento dei casi di influenza da virus A/H1N1. E verosimile aspettarsi che una situazione simile si riproduca anche alla nostra latitudine. Sebbene la stagione influenzale nellemisfero sud sia appena cominciata e le informazioni siano ancora limitate, possibile fare alcune previsioni: in Europa la diffusione si manterr a livelli contenuti nei mesi estivi, per poi incrementare repentinamente in corrispondenza dellinizio della stagione influenzale, ovvero intorno al mese di settembre. La comparsa di un nuovo ceppo influenzale, verso cui la maggioranza della popolazione risulta suscettibile, ha determinato una pandemia. La possibilit di disporre di uno specifico piano dazione aziendale, si ipotizza possa consentire di minimizzare le conseguenze dellattuale fase di crisi della pandemia influenzale. Il presente documento intende definire gli interventi necessari nonch ruoli e responsabilit per affrontare la pandemia. La procedura potr essere inoltre riesaminata, alla luce dellevoluzione delle conoscenze scientifiche nei campi di interesse. Il principio ispiratore del piano lassunto che emergenze globali richiedono risposte coordinate e globali, dove il momento di pianificazione deve essere condiviso dai responsabili delle decisioni e il momento dellazione deve essere conosciuto prima del verificarsi dellevento in modo che ognuno sia in grado di giocare il suo ruolo e prendersi le sue responsabilit.

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4.6 Strategie vaccinali Nellattuale fase 6 di allerta pandemica si configura una peculiare situazione riguardo alle strategie di immunoprofilassi attiva da adottare nella prossima stagione 2009-2010, in funzione della possibile circolazione dei virus influenzali stagionali e del nuovo virus A/H1N1. In particolare si prospetta la necessit di somministrare due vaccini: luno trivalente stagionale che conterr i seguenti ceppi: A/Brisbane/59/2007 (H1N1) like virus A/Brisbane/10/2007 (H3N2) like virus B/Brisbane/60/2008 like virus

secondo la raccomandazione dellOrganizzazione Mondiale della Sanit per lemisfero Nord dello scorso 12 febbraio; laltro monovalente per la nuova variante A/H1N1v, che utilizza il seme vaccinale, ottenuto con tecnica di genetica inversa, distribuito dallOMS alle aziende produttrici a partire dallo scorso 27 maggio, attualmente in fase di sviluppo. Il presente documento non entra nel merito circa lutilizzo del vaccino A/H1N1v, in quanto la strategia di utilizzo sar delineata dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali seguendo le raccomandazioni dellUnione Europea. Appare invece rilevante fornire alcune indicazioni per quanto riguarda la vaccinazione contro i virus epidemici stagionali. Nella fase attuale in cui si trova il nostro Paese, risulta prioritario, nellambito delle categorie a cui raccomandata limmunizzazione, implementare la copertura vaccinale negli operatori sanitari. Nella particolare situazione epidemiologica attuale, assume notevole rilevanza la vaccinazione con preparato trivalente per limitare al massimo la contemporanea circolazione dei virus epidemici stagionali e della nuova variante H1N1 che potrebbe portare a fenomeni di riassortimento virale capaci di generare patogeni dotati di un maggior grado di virulenza. Sempre in tema di implementazione della vaccinazione stagionale nelle categorie a rischio ed in funzione della fase 6 di allerta pandemica raccomandabile che nelle strutture sanitarie, parallelamente allofferta attiva per gli operatori, sia predisposta lofferta dellimmunizzazione anche per i soggetti con 65 anni o pi e per le persone di tutte le et affette da malattie croniche.

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Lobiettivo primario di tale attivit ridurre significativamente la morbosit per influenza e le sue complicanze, nonch leccesso di mortalit, per cui necessario raggiungere coperture elevate nei gruppi di popolazione target della vaccinazione, in particolare nei soggetti ad alto rischio di tutte le et, come recita una recente Circolare del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali. Un ulteriore aspetto che deve essere tenuto in considerazione sempre nellottica di contrastare gli effetti della circolazione del nuovo virus A/H1N1v quello relativo allutilizzo del vaccino anti-pneumococcico; infatti se, in base alle attuali conoscenze, lecito ipotizzare che, in mancanza di un intervento vaccinale in tempo utile, i nuovi casi di influenza potranno interessare tra il 25 ed il 35% della popolazione altrettanto plausibile supporre un notevole incremento delle complicanze batteriche soprattutto da stafilococco e pneumococco. Nei confronti di questultimo microrganismo disponibile un vaccino polisaccaridico 23 valente (PPV23) il cui utilizzo potr incidere sullimpatto di A/H1N1. Peraltro la gi citata Circolare Ministeriale sulla prevenzione dellinfluenza prevedeva la vaccinazione antinfluenzale quale occasione opportuna per somministrare, contemporaneamente, lantipneumococcico per prevenire le complicanze negli adulti ad alto rischio e negli anziani, sottolineando come fosse raccomandabile favorire programmi di offerta attiva di immunizzazione con PPV23 come previsto dal Piano Nazionale Vaccini 2005-07. Tale situazione ha avuto sicuramente quale conseguenza diretta la dimostrata efficacia nel prevenire le infezioni invasive (IPD), lotite media acuta (OMA) e la polmonite, con significativa riduzione delle ospedalizzazioni nella coorte dei vaccinati rispetto ai non vaccinati, ma presuppone anche leffetto di herd immunity su tutta la popolazione. La sinergia tra vaccinazione con PCV7 in et evolutiva ed offerta attiva di PPV23 nelle altre fasce di soggetti a rischio, costituisce nellattuale situazione epidemiologica la miglior strategia per contenere la diffusione di pneumococco nella prossima stagione influenzale.

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4.7. Terapia antivirale A bordo di ogni unit previsto un quantitativo minimo di Tamifl di 20 confezioni. Tale dotazione potr subire variazioni quantitative a seconda dellandamento di casi. Il personale infermieristico, se utilizzati, dovr immediatamente avvisare Medical Operation per una fornitura di ripristino dotazione. Inoltre, nel magazzino della sede centrale previsto un quantitativo di 200 confezioni di Tamifl da poter essere utilizzato su unit con presenza di casi. Per quanto riguarda lutilizzo degli antivirali, non risulta che alcun organismo nazionale o internazionale abbia al momento emanato linee guida sul loro utilizzo e ciascuna istituzione si riferisce a un generico quanto omnicomprensivo giudizio clinico. Obiettivo prioritario dovrebbe essere quello di fare un uso oculato dei farmaci, il che comprende anche il saperli utilizzare, visto che ci sono. Per contro, altro obiettivo forse ancora pi prioritario, in questa fase, almeno in Italia, dove lepidemia non sta ancora diffondendosi a macchia dolio, dovrebbe essere quello di rallentare la diffusione il pi possibile, nellattesa dellarrivo del vaccino. Gli unici mezzi per rallentare la diffusione dellepidemia e guadagnare tempo sono le procedure di isolamento dei malati e luso degli antivirali nei contatti. Uso degli antivirali Landamento clinico dellinfluenza H1N1, sulla scorta dei casi segnalati sinora, non sembra particolarmente grave: la mortalit relativa di circa lo 0.4% e la maggior parte dei casi ha andamento benigno con risoluzione spontanea della sintomatologia. Non appare quindi necessario, dal solo punto di vista clinico, somministrare la terapia ad ogni paziente, ma sembra indicato riservarla solo ai casi a rischio di complicanze, e cio alle stesse categorie di soggetti per i quali viene di solito consigliata la profilassi vaccinale. Un impiego massivo dei farmaci potrebbe portare a insorgenza di resistenza, analogamente a quanto gi documentato in sporadici casi di influenza H5N1 (aviaria), nei quali si rilevata comparsa di resistenza a oseltamivir in corso di trattamento e in casistiche ben pi numerose in corso di epidemie da H3N2 e H1N1 dove la resistenza a oseltamivir ha raggiunto picchi del 18% nei soggetti trattati. La profilassi pu peraltro apportare un significativo beneficio in termini di contenimento dellinfezione, in considerazione dei tassi di efficacia riportati in letteratura, compresi tra il 70 e il 90%. Tutto ci va visto in funzione della disponibilit del farmaco a livello nazionale e poi regionale.

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Azioni: 1. Isolare i pazienti a domicilio se non appartenenti a fasce a rischio di complicanze e se landamento clinico non critico (giudizio clinico), fermo restando il rispetto della volont del paziente. Le fasce a rischio comprendono: a. bambini < 5 aa, b. adulti > 65 aa, c. pazienti con comorbidit (BPCO, diabete scompensato, cardiopatie, immunodeficienze primitive o acquisite, terapie immunosoppressive, trapianto dorgano o di midollo, neoplasie) 2. Isolare i pazienti in ospedale o in cabina e trattarli con antiretrovirali, se complicati o a rischio di complicanze. 3. Profilassare con antivirali per tutti i contatti Si sottolinea che la definizione di contatto cui ci si deve attenere strettamente la seguente: a) conviventi del caso o assimilabili; b) compagni di banco e di classe del caso; c) degenti nella stessa stanza ospedaliera del caso o persone che condividano la camerata con il caso; d) persone che hanno contatti con oggetti o superfici contaminati da secrezioni respiratorie del caso; e) soggetti seduti nella stessa fila o entro le due file avanti o dietro su un volo di lunga percorrenza (almeno 4 ore) di un caso (con sintomi che causano emissione di goccioline di saliva come starnuti o tosse). f) operatori sanitari che hanno prestato assistenza al caso o ai suoi materiali biologici, senza precauzioni. Schemi di terapia: Adulti e bambini > 40 kg Oseltamivir (Tamiflu): 1 cp 75 mg due volte al giorno per 5 giorni Zanamivir (Relenza): 2 inalazioni (10 mg) due volte al giorno per 5 giorni (vale anche per bambini sopra i 7 anni di et, indipendentemente dal loro peso) Bambini 15 kg Oseltamivir (Tamiflu) 30 mg due volte al giorno per 5 giorni Bambini 15-23 kg

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Oseltamivir (Tamiflu) 45 mg due volte al giorno per 5 giorni Bambini 23-40 kg Oseltamivir (Tamiflu) 60 mg due volte al giorno per 5 giorni Schemi di profilassi: Adulti e bambini > 40 kg Oseltamivir (Tamiflu): 1 cp 75 mg una volta al giorno per 10 giorni Zanamivir (Relenza) : 2 inalazioni (10 mg) una volta al giorno per 10 giorni (vale anche per bambini sopra i 5 anni di et, indipendentemente dal loro peso) Bambini 15 kg Oseltamivir (Tamiflu): 30 mg una volta al giorno per 10 giorni Bambini 15-23 kg Oseltamivir (Tamiflu): 45 mg una volta al giorno per 10 giorni Bambini >23-40 kg Oseltamivir (Tamiflu): 60 mg una volta al giorno per 10 giorni

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4.8 Norme generali per la prevenzione dellinfezione: DPI e precauzioni standard Applicazione costante delle procedure aziendali per ligiene delle mani, lavaggio delle mani o frizionamento con gel alcolico (prima e dopo il contatto con il paziente e con le superfici attorno al paziente); evitare il contatto con le proprie mucose (bocca, occhi) prima di aver effettuato ligiene delle mani. Lavarsi le mani dopo : Aver tossito o starnutito nelle mani. Aver stretto la mano di altre persone Aver usato i servizi igienici. Aver compiuto qualsiasi attivit che possa aver contaminato le mani. Ad ogni rientro da terra a bordo della nave. Ad ogni rientro in cabina. Spesso durante il giorno. Lavarsi le mani prima di : toccare cibo mangiare e/o bere fumare lavarsi i denti compiere qualsiasi attivit che coinvolga il contatto delle mani con la bocca e/o la mucosa nasale Procedura per il lavaggio delle mani Lavarsi le mani con acqua calda. Applicare una buona quantit di sapone. Strofinare per almeno 30 secondi con particolare attenzione alle zone interdigitali e la cute sotto le unghie. Sciacquare le mani accuratamente con acqua calda. Asciugare le mani con salvietta monouso. Usare la salvietta monouso per chiudere il rubinetto ed aprire la porta.

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4.9 Corretto utilizzo da parte del personale dei Dispositivi di Protezione Individuale e rispetto delle Precauzioni Standard per patologie a trasmissione aerea: (Circolare ministeriale del 20 Maggio 2009 n.0023277) Paziente: Far indossare al paziente con sintomatologia sospetta mascherina chirurgica. Si procede, se possibile, a fare accomodare i pazienti in un locale dedicato. Operatori Sanitari: Indossare mascherina chirurgica per la normale assistenza, mascherina FFP3 (protezione in entrata), guanti, sovracamice e occhiali monouso per manovre a alto rischio di diffusione. Le maschere FFP sono saturate dopo 6-8 ore di utilizzazione e devono essere cambiate. Considerare come manovre ad alto rischio di diffusione: 1. 2. 3. 4. 5. 6. aspirazione orofaringea somministrazione farmaci per via aerosol manipolazione di maschere per ossigeno intubazione endotracheale/trachetomia. rianimazione cardio-polmonare broncoscopia

Trasporto: Utilizzare mascherine chirurgiche per il paziente e per gli operatori sanitari e gli addetti ai trasporti (rispettando quanto indicato sopra). Ricovero: in cabina singola ove possibile. Igiene Ambientale: provvedere alla sistematica sanificazione dellambiente (superfici, pavimenti..) e dei presidi, dei locali in cui ha transitato/atteso un caso sospetto per influenza A/H1N1 con soluzioni antibatterico presente a bordo.

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Definizione del fabbisogno DPI Si raccomanda, se possibile, di individuare unequipe dedicata allassistenza del paziente sospetto per influenza A/H1N1, evitando il turnover del personale sanitario e limitando i contatti diretti. Maschere FFP3 per operatori sanitari (1 scelta): Le maschere FFP sono saturate dopo 6-8 ore di utilizzazione e devono essere cambiate. Fabbisogno infermieristico: (considerando turni: ore 7-14 o 14-21): o 1 mascherina/infermiere/turno diurno; o 2 mascherine/ infermiere/turno notturno. Fabbisogno medico: (considerando turni diurni: 8-14 o 14-20 e turno notturno 20-8) o 1 mascherina/medico/ turno diurno; o 2 mascherina/medico/ turno notturno; 4.10 Individuazione e gestione casi 4.10.1 Paziente visitato dallo Ships Doctor in ambulatorio o in cabina Nellattuale fase, in caso di accesso presso ambulatorio della nave il Direttore Sanitario, se sospetta un caso di influenza tipo A/H1N1, deve prontamente isolare il paziente e fargli indossare una mascherina chirurgica. Qualora ci si trovi di fronte a un caso che rispetta entrambi i criteri (criterio clinico e epidemiologico = caso sospetto) il Direttore Sanitario dovr valutare il bisogno assistenziale del paziente secondo le seguenti possibilit: Il paziente clinicamente non complicato: mantenimento in cabina. Il paziente sindrome influenzale complicata (polmonite, pericardite, etc.) clinicamente complicato e/o presenta comorbilit importanti.

Lo staff medico dovr inoltre eseguire le seguenti operazioni: Compilazione della scheda per lindagine epidemiologica (Circ. 1 giugno 2009) qualora il caso sospetto diventi probabile (positivit dei tamponi) e la scheda dovr essere consegnata, su richiesta, alla Sanit Marittima locale. Esecuzione tamponi (nasale, faringeo) a cura dello staff Medico di bordo.

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I tamponi devono essere trasportati in apposito sacchetto per materiale biologico e consegnati al Laboratorio UO Igiene disponibile nel porto di approdo. Contestualemente ai tamponi va consegnato il questionario apposito debitamente compilato). I risultati dei test molecolari si hanno dopo 4-5 ore con conferma dopo 8-10 ore. Laccertamento definitivo avviene a cura del ISS (Istituto superiore di Sanit). 4.11 Notifica Il Direttore Sanitario dovr notificare immediatamente ogni caso sospetto, probabile e confermato al Comandante. Lo stesso provveder a darne informazione al Sig. Roberto Ferrarini (FCC), sig. Domenico Di Marco (Health & Medical Coordinator), dott. Paolo Cremonesi (335-5408346) possibilmente telefonicamente e via mail ai seguenti indirizzi: ferrarini@costa.it , dimarco@costa.it , paolocremonesi@tin.it 4.12 La Gestione dei contatti Si definisce contatto il soggetto che ha soggiornato con il caso da 24h prima dellesordio dei sintomi. I contatti stretti sono definiti quali: Conviventi del caso Contatti lavorativi (stesso ufficio/stanza di lavoro, distanza inferiore al metro). Degenza nella stessa stanza ospedaliera del caso o persone che condividono la camerata /cabina con il caso. Persone che hanno contatti con veicoli contaminati da secrezioni respiratorie del caso. Soggetti seduti nella stessa fila o entro le due file avanti o dietro su un volo di lunga percorrenza (almeno 4 ore) di un caso (con sintomi che causano emissione di goccioline di saliva come starnuti o tosse).

Per i contatti sopra elencati necessario: Raccomandare lisolamento domiciliare / cabina rivalutabile in base alla conferma o meno del caso. Fornire informazioni sulle norme igieniche e sulla gestione delle relazioni interpersonali attuare sorveglianza attiva se comparsa di sintomi iter del caso sospetto.

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Raccomandare al paziente di: non spostarsi dal domicilio/cabina limitare la sua presenza in una sola stanza evitare contatti non strettamente necessari con familiari e amici coprire bocca e naso con fazzoletto di carta in caso di tosse o starnuti eliminare i fazzoletti di carta monouso in sacchetti chiusi, normalmente come rifiuto urbano. misurare la temperatura corporea due volte al giorno.

Raccomandazioni per familiari/conviventi: Arieggiare gli ambienti e lavarsi subito le mani con acqua calda e sapone per almeno 30 secondi. Evitare il contatto diretto con le diverse secrezioni ed escrezioni del malato, se questo dovesse verificarsi provvedere subito a lavarsi le mani o le altre parti del corpo, cambiare gli indumenti e lavarli come di consueto Evitare di toccarsi con le mani gli occhi, il naso, la bocca Indossare guanti per la pulizia di materiali usati dal malato e/o contaminati da secrezioni escrezioni del malato lavarsi sempre le mani, dopo la rimozione dei guanti, con acqua calda e sapone per almeno 30 secondi o con detergenti a base di alcool senza luso dellacqua Non riutilizzare i guanti una volta tolti. Non utilizzare direttamente salviette, asciugamani, posateria, bicchieri, indumenti, lenzuola, coperte, federe usate dal malato; possono invece essere riutilizzati da chiunque dopo il consueto lavaggio a caldo (temperatura superiore a 70) con sapone o con i correnti detersivi/detergenti domestici. La pulizia di superfici, oggettiecc.. venuti a contatto con il malato o con le sue secrezioni o escrezioni pu essere fatta con i correnti prodotti detergenti/disinfettanti di uso domestico, la detersione va fatta con salviette umide di carta che vanno poi eliminate come rifiuti, in sacchetti chiusi. I rifiuti contaminati dalle secrezioni/escrezioni del paziente (fazzoletti e salviette di carta..ecc) vanno introdotti e chiusi in un sacchetto di plastica ed eliminati con i rifiuti; lavarsi le mani dopo questa operazione. Raccomandare con forza se il caso possibile LISOLAMENTO IN CABINA (DOMICILIARE) (far presente limportanza di questa misura per contenere la diffusione dellinfezione, tenuto presente che la persona pu diventare contagiosa anche prima della comparsa dei sintomi); precisare che la durata dellisolamento dovrebbe essere limitata al massimo a qualche giorno vista la rapidit dei test di conferma della diagnosi. Qualora venga attuata la profilassi non sar pi necessario lisolamento domiciliare.

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Sindrome influenzale da Nuovo Virus A/H1N1

4.13 Comorbidit Per gli scopi di questo documento le comorbidit significative includono uno dei seguenti criteri: gravidanza, soprattutto se con necessit di cure ospedaliere oppure entro due settimane dal termine. Asma in trattamento medico oppure sintomatico allingresso, malattia polmonare cronica in terapia farmacologia o con ossigenoterapia oppure sintomatica allingresso: - malattia cardiaca congenita emodinamicamente significativa, malattie - cardiache congenite in ossigenoterapia, angina instabile, insufficienza cardiaca. - Infezione da HIV con CD4< 200 cell/l - Paziente in terapia steroidea sistemica - Malattia reumatologica o autoimmune in fase avanzata - Altre condizioni di immunocompromissione - Insufficienza renale cronica in trattamento dialitico - Insufficienza epatica - Neoplasia in trattamento chemioterapico o radioterapico - Anemia severa con emoglobina < 10 gr/dl, emoglobinopatie (es. anemia falciforme o talassemia) - Malattie neurologiche croniche che compromettono i muscoli della respirazione, deficit motori importanti - Et inferiore a 10 anni - Grave obesit - Malattie mentali (demenza, psicosi, delirio..) - Alcolismo o abuso di droghe o terapia con metadone

Nota Bene: Tenendo conto dei seguenti aggiornamenti fornitici dal Ministero della Salute, questa istruzione potr essere soggetta a successive variazioni/integrazioni. 5. REGISTRAZIONI
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