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Indicatori di performance dei processi aziendali:
sviluppo di un progetto di Business Intelligence all’interno del sistema qualità.
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Indicatori di performance dei processi aziendali:
sviluppo di un progetto di Business Intelligence all’interno del sistema qualità.
Indice
Introduzione............................................................................7
Ringraziamenti ......................................................................62
Bibliografia ............................................................................63
Sitografia...............................................................................64
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Indicatori di performance dei processi aziendali:
sviluppo di un progetto di Business Intelligence all’interno del sistema qualità.
Introduzione
I processi analizzati dunque non sono i classici relativi ad analisi di quote di mercato
oppure a dati di vendita, ma processi valutati nell’ambito della qualità in azienda: si
potrà trattare quindi di analisi standard su natura e cause di reclami e difetti,
oppure di reports sullo stato attuale e sulla formazione delle risorse umane o di
analisi su non conformità interne ed esterne.
Nel testo si troverà una trattazione panoramica sul tipo di organizzazione e sulle
operazioni da svolgere a livello organizzativo e tecnico per raggiungere determinati
obiettivi in termini di valutazione delle performance aziendali allo scopo di
raggiungere gli obiettivi di eccellenza e qualità totale auspicati dai principali modelli
europei e internazionali.
Blulink nasce nel 1990, contestualmente alle prime certificazioni per sistemi qualità
nelle aziende italiane, seguendo queste linee guida:
Blulink sviluppa una suite modulare, Quarta®, che gestisce in sistema integrato per
la qualità in tutti i suoi aspetti, garantendo la massima sinergia fra le esigenze di
asicurazione della qualità, dell’analisi dei dati e della gestione dei processi aziendali.
I principali moduli di Quarta® sono:
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Indicatori di performance dei processi aziendali:
sviluppo di un progetto di Business Intelligence all’interno del sistema qualità.
Presentazione del progetto Indicatori Standard Processi Qualità
Nel periodo giugno-luglio 2005 ho svolto lo stage aziendale previsto dal mio corso
di studi presso Blulink: il progetto da seguire per questo arco di tempo era relativo
allo sviluppo di indicatori di performance standard, da adattare alla struttura dati
tipica del’applicativo Quarta®.
o La seconda finalità era quella di creare una serie di indicatori standard che si
adattassero perfettamente ai vari moduli di Quarta®, allo scopo di avere una
serie di cruscotti stand-alone in grado di integrarsi con facilità ad una
struttura dati pre-esistente.
Dopo questo breve periodo di stage, durante il quale il progetto è stato definito e
iniziato, è iniziata una nuova collaborazione, allo scopo di sviluppare un set
completo di indicatori di performance standard, che fossero in grado di fornire
misure significative relative ai diversi moduli nei quali sono strutturati i dati di
Quarta®.
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sviluppo di un progetto di Business Intelligence all’interno del sistema qualità.
Gestione dei processi
1.1 - Introduzione
Un business process non è mai uguale all’altro, esistono infatti una serie di
caratteristiche che li distinguono in quanto a prestazioni e configurazioni, come ad
esempio:
o Il flusso di attività;
o La struttura organizzativa
o Le competenze delle risorse umane impiegate in un determinato
processo;
o Le tecnologie utilizzate
o Il sistema di misurazione e controllo delle prestazioni di costi, tempo,
qualità e servizio.
Un semplice elenco di processi stilato secondo i criteri relativi alla destinazione degli
output, come mostrato in precedenza, non è certo sufficiente per descrivere con
precisione in funzionamento di un’impresa: si rende necessaria un’analisi più
approfondita, che suddivida in maniera opportuna i macroprocessi.
Una classificazione ad un livello di dettaglio ‘normale’ definisce questa
stratificazione:
Le attività e le operazioni sono la più piccola unità di analisi dei business process.
A seguito della fase di rilevazione della situazione corrente segue un valutazione dei
singoli processi in termini di efficienza, livello di servizio e qualità: l’operazione di
confronto può essere condotta per parametrazione (scelta di una metrica per
valutare un’attività e definizione di valori di range), per confronto quantitativo (si
decide una metrica comune per valutare l’azienda sulla base dei risultati di aziende
concorrenti) oppure per confronto qualitativo (si analizza come i processi vengono
effettivamente gestiti, questo tipo di analisi è ovviamente molto difficoltosa in
quanto è difficile conosce l’effettiva gestione dei processi dei concorrenti).
Un progetto di reengineering dei processi deve sempre partire dalla visione attuale
e dalla valutazione completa del processo da modificare o riprogettare: viene quindi
definita la struttura ideale del nuovo processo (detta anche vision) che servirà da
guida, fornendo utili indicazioni e tenendo presente le nuove prestazioni che il
processo dovrebbe fornire.
Una analisi costante del gap tra la situazione attuale e la vision permetter di
delineare in maniera molto precisa come intervenire per rendere più performante il
processo.
(Bracchi-Motta 1998)
2. Strutture organizzative
Ricezione
Ordine
E D I I A
Evasione I D E I
Spedizione I A E I
Fatturazione I E
(Bracchi-Motta 1998)
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Gestione dei processi
3. Risorse umane
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Nota storica: la grande maggioranza di queste tecniche per il controllo e la gestione avanzata di
progetti sono nate e si sono sviluppate (con un formalismo molto più avanzato di quello da me utilizzato)
durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale e durante la Guerra Fredda.
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Gestione dei processi
Attività B Attività C
data inizio – data fine data inizio – data fine data inizio – data fine data inizio – data fine
Attività F Attività G
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Sistemi informativi direzionali
2.1 - Introduzione
Controllo
Bassi-medi Periodica e Prevalentemente
Direzionale Dati sintetici
prefissata Interna
Controllo
Periodica e
Operative Dati analitici Medi-alti Interna
continua
(Bracchi-Motta 1998)
Decisioni
Budget pubblicitario di una Finanziamento di un
semistrutturate Compravendita di titoli azionari
prodotto progetto
Decisioni non
Es. Scelta della copertina di Scelta dei progetti e temi
strutturate una rivista
Assunzione dei dirigenti
di ricerca
(Bracchi-Motta 2001)
Le decisioni strutturate sono quelle per cui i criteri di decisione sono riconducibili ad
un algoritmo (quindi facilmente automatizzabili) in quanto sono note sia le variabili
in esame, sia le alternative di scelta, sia i criteri di decisione (Bracchi, Motta, 1998).
A livello operativo queste scelte vengono effettivamente eseguite dal sistema
gestionale informatico: ciò non toglie che queste pratiche di automatizzazione
possano essere applicate anche a livello direzionale e strategico, ma la bassa
frequenza delle decisioni e la natura destrutturata di queste ultime non ne
consigliano l’uso intensivo.
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Indicatori di performance dei processi aziendali:
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Sistemi informativi direzionali
Come detto in precedenza non si può analizzare ciò che non si può misurare e lo
scopo principale di un sistema informativo direzionale fornire solo e unicamente una
serie di indicatori significativi.
Per individuare e valutare l’effettiva importanza di questi indicatori si possono
utilizzare tre metodologie standard dette Critical Success Factor, Key Performance
Indicators e management accounting, quest’ultima di carattere prettamente
economico/patrimoniale non verrà approfondita in quanto non è di interesse per gli
argomenti trattati in questa sede.
I Critical Success Factors sono poche aree ben definite nelle quali il raggiungimento
di risultati positivi determina il successo non solo a livello dei singoli processi, ma
anche dell’intera azienda.
Questo metodo rispecchia a fondo quella che è la mentalità manageriale: bisogna
fare una distinzione però a non confondere i Critical Success Factors con un
semplice modello per obiettivi e traguardi, in quanto questo metodo si interessa di
aree di eccellenza, ovvero quelle aree dove bisogna eccellere per raggiungere
determinati obiettivi (è il concetto di mezzi per raggiungere determinati fini).
Alcune fonti utili al fine di identificare i CSF possono essere: aree di eccellenza
comuni a qualsiasi organizzazione che opera in un determinato settore, aree di
eccellenza dettate dalla competizione fra aziende (le quali diventano critiche anche
nel senso di vantaggio competitivo), aree di eccellenza legate a fattori ambientali
favorevoli o sfavorevoli per l’organizzazione oppure aree di eccellenza legate ad un
particolare situazione temporanea (es. cicli economici).
Da questo sguardo d’insieme sui CSF si può facilmente dedurre che essi evolvono
nel tempo a secondo delle esigenze di business: inoltre possono essere aggregati
secondo delle gerarchie, ne risulta quindi che ci possono essere CSF a livello di
azienda, di processo oppure a livello individuale/personale.
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Il particolare CSF qualità è però derivato dell’esperienza e dai casi reali visti durante l’esperienza in
Blulink. Il fatto che le fonti dei dati derivino dai vari moduli dell’applicazione Quarta suggerisce l’utilità di
un sistema unico e integrato per la gestione della qualità.
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Sistemi informativi direzionali
Dal punto di vista concettuate il metodo dei CSF è molto diverso da molti altri
metodi: l’analista non chiede direttamente al manager quali sono le informazioni di
cui crede di aver bisogno, ma gli fà domande sulle aree che crede siano
fondamentali per il successo della sua azienda, utilizzando un approccio indiretto
che in un certo senso costringe l’intervistato a pensare all’organizzazione della sua
attività.
Ora illustrerò in manierà più approfondita la fase seguente a quella dei Critical
Success Factors, relativa ad un migliore definizione degli indicatori individuati:
questi indicatori sono detti Key Performance Indicators e sono ormai da tempo
utilizzati in combinazione con i Critical Success Factors sia per la dimostrata
efficacia di entrambi gli approcci, sia per la maggiore capacità di definizione delle
misurazioni all’interno dell’azienda.
Gli indicatori di performance sono definiti come segue, tenendo conto che secondo
la logica dei Key Performance Indicators il processo è formato da una serie di
attività che attraverso varie risorse e tecnologie produce output.
Input Output
Trasformazione
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Sistemi informativi direzionali
Servizio: valutano la qualità dei servizi, la flessibilità e la reattività dei fornitori nei
confronti delle richieste dei clienti.
EFFICIENZA
Input
Risorse
Output
SERVIZIO QUALITA’
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Principali metodi e approcci per la qualità in azienda
Ho deciso di fare una panoramica sulle più importanti strategie, metodi e normative
che le aziende possono seguire per raggiungere l’obiettivo della qualità e della
massima efficienza:
o Ambiente
o Sicurezza e salute nell’ambiente di lavoro
o Rischi d’impresa
o Responsabilità sociale
o Altri ambiti che possano rientrare nell’ambito della Qualità Totale.
Per la normativa ISO il concetto generico di processo può essere quello che ho già
definito nel primo capitolo parlando del business processo: tuttavia, secondo la
logica della normativa sulla qualità, occorre introdurre alcune precisazioni.
La struttura processiva infatti si presuppone essere un elemento di facilitazione
delle operazioni di controllo, operazioni fondamentali su cui si basa la filisofia della
qualità: anche i sistemi informativi quindi sono caldamente suggeriti, in quanto la
complessità delle aziende e di riflesso della rete di processi sottostante rende
indispensabile un sistema di raccolta e gestione dati automatizzato e
informatizzato.
Un altro importante punto riguarda l’organizzazione delle unità funzionali di
un’azienda: queste unità (che possono essere dipartimenti, settori o uffici di
competenza) sono solitamente strutturate gerarchicamente.
Il problema di una strutturazione è che spesso esitono unità considerate meno
importanti di altre con conseguenti problemi di integrazione con l’intera struttura
aziendale: la normativa ISO 9001:2000 suggerisce l’utilizzo di una struttura
orizzontale, in modo da abbattere le problematiche derivanti da una cattiva
integrazione fra i reparti.
Fase Descrizione
Definire strategie e obiettivi Alla luce dei requisiti individuati nella fase
precedente, elaborare un piano strategico
per conseguire obiettivi ottimali.
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Principali metodi e approcci per la qualità in azienda
Fase Descrizione
Definire le risorse dei processi Stabilire quali sono gli input, le risorse
che consentono una corretta esecuzione
dei processi.
Verifica delle attività dei processi e del Confrontare i risultati ottenuti con gli
raggiungimento degli obiettivi obiettivi stabiliti nelle fasi iniziali.
( www.aicq.it )
Una delle prime e più famose tecniche per gestire un progetto di qualità totale è il
ciclo PDCA del noto studioso Deming: rappresenta un ciclo di operazioni iterative
che devono essere svolte al fine di prefezionare sempre di più il risultato finale.
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Definizione ufficiale JUSE (Japanese Union of Scientists and Engineers)
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Principali metodi e approcci per la qualità in azienda
Plan Do
1) Stabilire, definire un progetto e/o 1) Formare il personale sulle modalità
affrontare, definire un problema; di esecuzione delle azioni
correttive;
2) Documentare la situazione di
partenza 2) Applicare le azioni correttive.
Act Check
1) Raggiungimento dell’obiettivo: 1) Verifica dei risultati
consolidare le modalità di
esecuzione e ripetere 2) Se si sono raggiunti gli obiettivi si
eventualmente un ciclo PDCA al può passare al punto 1 della fase
fine di migliorare il processo; Act;
1. Orientamento ai risultati
2. Attenzione rivolta al cliente
3. Leadership e coerenza negli obiettivi
4. Gestione in termini di processi e fatti
5. Coinvolgimento e sviluppo delle persone
6. Apprendimento, innovazione e miglioramento continuo
7. Sviluppo della partnership
8. Responsabilità pubblica
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Principali metodi e approcci per la qualità in azienda
1. Orientamento ai risultati
Le organizzazioni eccellenti comprendono che i clienti sono gli arbitri finali che
giudicano la qualità di un prodotto o di un servizio: inoltre la fedeltà dei clienti, la
preservazione dei clienti acquisiti, l’aumento del market share sono massimizzati
ponendo una grande attenzione sui bisogni e le aspettative di clienti consolidati e
potenziali.
Le organizzazioni eccellenti sono guidate da leaders che decidono quale sia la chiara
direzione da prendere: in questa opera di “timonieri” inoltre comunicano
costantemente con gli altri leaders, collaborando con tutti gli individui al fine di
tenere unito il gruppo.
È di fondamentale importanza che essi stabiliscano la struttura, l’etica, i valori che
andranno a formate l’identità dell’organizzazione.
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sviluppo di un progetto di Business Intelligence all’interno del sistema qualità.
Principali metodi e approcci per la qualità in azienda
8. Responsabilità pubblica
Fattori Risultati
Risorse Risultati:
Umane Risorse
Umane
Risultati
chiave
Leadership Politiche Processi Risultati: di
& Clienti Performance
Strategie
Partnership Risultati:
& Società
Risorse
Innovazione e apprendimento
Figura 1 - L’assunto sul quale si basa il modello EFQM è il seguente: risultati di eccellenza
relativamente a Performance, Clienti, Risorse Umane e Società sono raggiunti attraverso
un’azione di guida della Leadership su Politiche e Strategie, Personale, Partnership e Risorse,
Processi.
1. Leadership
Sottocriteri
2. Politiche e strategie
Sottocriteri
3. Risorse umane
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Principali metodi e approcci per la qualità in azienda
Sottocriteri
4. Partnership e risorse
Sottocriteri
5. Processi
Sottocriteri
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Principali metodi e approcci per la qualità in azienda
Sottocriteri
Sottocriteri
Sottocriteri
Sottocriteri
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Principali metodi e approcci per la qualità in azienda
Cliente
Obiettivi
Misure
Business Strategie Finanza
Process
Obiettivi
Obiettivi Misure
Strategia Strategie
Misure
Strategie
Crescita e
Formazione
Obiettivi
Misure
Strategie
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Principali metodi e approcci per la qualità in azienda
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Data warehouse, Business Intelligence e
Business Process Management
4.1 - Introduzione
L’esigenza di dati poco strutturati da parte della dirigenza, sottolineata nel secondo
capitolo porta ad un rimodellamento obbligatorio della struttura dati: non potranno
essere utilizzati i dati del sistema operativo, in quanto poco “informativi”, occorre
selezionare, denormalizzare ed aggregare i dati in modo da fornire al management
strumenti per conoscere ed avere indicatori di performance dei processi della
propria azienda.
Quelli che illustrerò di seguito sono i passaggi obbligatori che devono essere seguiti
quando c’è l’esigenza di estrarre informazioni dalla mole di dati presenti in qualsiasi
azienda, utilizzando strumenti in grado di fornire alla dirigenza indicatoti utili al fine
di scoprire problemi, proporre soluzioni e migliorare continuamente i processi.
Le operazioni analitiche sui dati che sono immagazzinati nel data warehouse sono di
tipo dinamico e coinvolgono una serie di records notevole per calcolare dati di
sintesi utili a comprendere le prestazioni aziendali: il data warehouse è per
definizione read-only e viene consultato con query ad hoc da utenti esperti.
Dirigenti
Key Performance Indicators
Dashboards
Trends
Responsabili di reparto
Reports settimanali, mensili, trimestrali, ecc.
Analisi personalizzabili
Impiegati
Reports predefiniti
Esportazione viste predefinite
Ambito aziendale
Mondo esterno
Distributori / Fornitori
Cataloghi in tempo reale
Analisi pro-attiva degli ordini
Partners
Informazioni sui prodotti
Analisi delle performance
Si rende necessaria una selezione preliminare dei dati del sistema operazionali da
importare nel data warehouse, che può essere seguita secondo due logiche
principali:
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Indicatori di performance dei processi aziendali:
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Data Warehouse, Business Intelligence e Business Process Management
Qualità
Database
Marketing
Il primo approccio è totale e prevede tempi di realizzazione molto lunghi, molto più
snello è il secondo approccio, detto anche Rapid Warehousing Metodology: si arriva
molto velocemente alla definizione dei dati relativi ad un particolare settore e da
subito si può testare l’applicazione su dati reali.
Qualità
Database
Marketing
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Indicatori di performance dei processi aziendali:
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Data Warehouse, Business Intelligence e Business Process Management
Questionario
1. asdhj djaksd
2. iofn fnopnf
Una volta stabilita l’architettura del data warehouse, ovvero il “come” i dati
verranno organizzati, occorre individuare quali sono i dati di interesse per il
business aziendale: si entra in una fase spesso sottovalutata per la sua natura poco
tecnica, ovvero quella della raccolta dei requisiti utente.
Questa operazione di fondamentale importanza può essere condotto principalmente
con due metodi, che non si escludono ma anzi hanno obiettivi diversi e quindi
vanno utilizzati entrambi, in forma integrativa: si utilizzano a tale scopo interviste e
riunioni coordinate.
Le interviste possono essere personali oppure rivolte ad un piccolo gruppo di utenti,
hanno il pregio di coinvogere un maggior numero di elementi dell’organizzazione e
di scoprire spunti e idee inaspettate, portando a specifiche utente molto dettagliate.
Le riunioni invece coinvolgono gruppi di maggiori dimensioni e spesso eterogenei:
possono rivelarsi un’importante occasione di confronto fra gli elementi di vari settori
aziendali.
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Da un punto di vista logico significa che ogni data mart contiene fatti relativi ad una particolare area di
interesse per determinati utenti.
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Indicatori di performance dei processi aziendali:
sviluppo di un progetto di Business Intelligence all’interno del sistema qualità.
Data Warehouse, Business Intelligence e Business Process Management
La tipica struttura delle domande alle quali vengono sottoposti gli utenti è la
seguente:
“Ritiene interessante
vendere quali
prodotti in quali
In che modo pensa che le negozi ai prezzi più
tecniche di data warehouse alti della media?”
possano giovare al suo
reparto?
Piramide
“Quali sono i
fattori
fondamentali che
Imbuto
influenzano il suo
processo
Le interessa distinguere i
decisionale?”
clienti per fasce d’età?
(Golfarelli-Rizzi 2001)
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Indicatori di performance dei processi aziendali:
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Data Warehouse, Business Intelligence e Business Process Management
INTRODUZIONE
OBIETTIVI
• Con quali metriche viene “misurato” il raggiungimento degli obiettivi di vendita? Con quale
frequenza avvengono le “misurazioni”?
• Quali sono per lei, alla data, i problemi più importanti da affrontare per raggiungere gli
obiettivi di vendita?
• Qual’ la frequenza con cui cambiano questi criteri di identificazione ? Cosa succede in
seguito a questi cambiamenti ?
• Quali sono le analisi dati che svolge abitualmente ? Quali dati usa? Come accede ai dati?
Una volta aquisiti i dati, quali operazioni svolge ?
• Quali sono le tipologie di analisi “ ad-hoc” più frequenti? Chi le richiede ? Come sono
utilizzate ? Quali report statici utilizzate oggi ? Quali sono i dati importanti in questi report ?
Come li usate ?
CONCLUSIONI
• Descrivere I prossimi passi in cui saranno coinvolti gli utenti ( es. riceveranno un “verbale”
delle interviste nei prossimi giorni per una certificazione ).
Esempio scheda di domande, con focalizzazione agli utilizzatori della parte operativa del
sistema informativo5
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Materiale interno Blulink, dipartimento Business Intelligence.
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Indicatori di performance dei processi aziendali:
sviluppo di un progetto di Business Intelligence all’interno del sistema qualità.
Data Warehouse, Business Intelligence e Business Process Management
INTRODUZIONE
FUNZIONE AZIENDALE
• Descrizione dell’ attività del settore aziendale di competenza e delle relazioni con il resto
dell’ azienda.
• Responsabilità dell’ intervistato
• Con quali metriche viene “misurato” il raggiungimento degli obiettivi? Con quale frequenza
avvengono le “misurazioni”?
• Quali sono le funzioni / enti aziendali della sua organizzazione determinanti per il
raggiungimento degli obiettivi ? Quale ruolo svolgono ? Come interagiscono con il resto dell’
organizzazione ?
• Quali sono per lei, alla data, i problemi di business più importanti da affrontare? Cosa
ostacola il raggiungimento dei suoi obiettivi di Business?
• Qual è il ruolo dell’ analisi dei dati nel processo decisionale all’ interno del suo settore?
• Quali sono le informazioni vitali per prendere le decisioni “importanti” (cioè quelle che
consentono di raggiungere gli obiettivi e superare gli ostacoli) ?
• Ci sono informazioni non disponibili oggi che ritiene possano essere significative per il
raggiungimento dei risultati?
• Quali report usa abitualmente? Quali sono i dati realmente significativi in questi report?
Come utilizza le informazioni ? Se i report fossero dinamici, cosa vorrebbe vedere di diverso
?
• Quale potrebbe essere l’ impatto sul business aziendale di un miglior accesso alle
informazioni?
CONCLUSIONI
• Riepilogo di quanto emerso nell’ intervista
Esempio scheda di domande, con focalizzazione agli utilizzatori della parte direzionale del
sistema informativo6
6
Materiale Blulink, dipartimento Business Intelligence.
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Indicatori di performance dei processi aziendali:
sviluppo di un progetto di Business Intelligence all’interno del sistema qualità.
Data Warehouse, Business Intelligence e Business Process Management
Dall’intervista a coloro che saranno gli utenti del data warehouse si ricava uno
schema concettuale dei dati, necessario per iniziarne la progettazione logica.
Il modello previsto è quello del Dimensional Fact Model, che utilizza un Fact Scheme
per le misure di interesse individuate dagli utenti: per “fatto” si intende un evento
che sia di importanza fondamentale all’interno di un qualsiasi business process
dell’azienda, ogni fatto è supportato e descritto da misure e dimensioni, tipiche del
modello multidimensionale.
Quantità non
conforme,
Quantità
consegnata,
Tipo non
conformità,
...
Articolo
Fornitore: (NomeFornitore)
Data Data: (gg/mm/aaaa)
Articolo: (NomeArticolo)
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Indicatori di performance dei processi aziendali:
sviluppo di un progetto di Business Intelligence all’interno del sistema qualità.
Data Warehouse, Business Intelligence e Business Process Management
Una volta definiti fatti, dimensioni e misure occorre scegliere e definire gli schemi
logici su quali basarsi per effettuare l’analisi dimensionale, tramite uno dei due
principali schemi, lo Star Scheme o lo Snowflake Scheme.
Figura 2 – Esempio di schema a stella: al centro si può notare la fact table (Rj1, relativa al
fatto “Non Conformità”) circondata dalle dimension tables Periodi (relativa alle dimensione
temporale), Ar1 (Articoli), Rj2 (dettaglio Non Conformità) e Cus (Clienti)7.
Lo Star Scheme, o schema a stella, si compone di quattro tabelle: tabella dei fatti
(fact table) relativa ad esempio alle vendite oppure alle non conformità, e tabelle
7
da questo particolare schema a stella si esegue una query per definire un catalogo delle difettosità
relative ai clienti di un’azienda, allo scopo di analizzarne costi, natura e quantità.
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Indicatori di performance dei processi aziendali:
sviluppo di un progetto di Business Intelligence all’interno del sistema qualità.
Data Warehouse, Business Intelligence e Business Process Management
o Una relazione chiamata fact table, che contiene tutte le chiavi relative alle
dimensioni: la chiave primaria della fact table è data dall’insieme di tutte le
chiavi esterne delle dimensioni, inoltre la fact table contiene attributi relativi
alle misure.
Dimensione 2
Chiave D2
Attributo 1
Chiave Fatto ...
Attributo n
Chiave D1
Chiave D2
Attributo 1 Chiave D3
Chiave D1 ...
Attributo n Attributo 1
Attributo 1 ...
... Attributo n
Attributo n
Dimensione 1 Dimensione 3
8
Una relazione è in terza forma normale quando nessuno degli attributi che non siano chiavi esterne
dipende transitivamente da una chiave. Un dipendenza transitiva si presenta così: A dipende da B, B
dipende da C.
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Indicatori di performance dei processi aziendali:
sviluppo di un progetto di Business Intelligence all’interno del sistema qualità.
Data Warehouse, Business Intelligence e Business Process Management
Figura 2 - Evidenzia la struttura relazionale del database (fortemente vincolata dalle regole
relazionali) mettendola a confronto con struttura a stella tipica del data warehouse, i cui
vincoli relazionali sono stabili solo dai rapporti fatto/dimensioni.
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Data Warehouse, Business Intelligence e Business Process Management
9
Sun Tzu, “L’arte della guerra”.
10
P.Cabena, P.Hadjinian, R.Stadlet, J.Verhees, A. Zanasi – “Discovering Data Mining, from concepts to
implementation”.
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Indicatori di performance dei processi aziendali:
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Data Warehouse, Business Intelligence e Business Process Management
sede risulta utile una spiegazione al fine di specificare al meglio il già citato utilizzo
“non ortodosso” della business intelligence applicata al contesto della qualità totale.
Business Performance Management significa avere un un sistema di gestione della
performance che porti al successo aziendale grazie ad un approccio pro-attivo alla
gestione dei processi aziendali, alla precisione delle misure e ad una capacità di
reazione ai singoli problemi aziendali.
La Business Intelligence diventa quindi un elemento di importanza critica ne
favorire un processo di Business Performance Management: si tratta di un
approccio olistico al problema della gestione dei processi e delle performance di
un’azienda.
Obiettivo:
capire lo status dei processi,
Business Process Management attraverso una visione completa
dei processi volta ad un rapido
miglioramento dell’esecuzione.
Basti pensare che se fino a non molto tempo fa le performance di un’azienda erano
calcolate e considerate attendibili su base annuale ora le stesse misurazioni e
valutazioni vengono fatte (e spesso decidono le sorti di dipendenti e dirigenti)
regolarmente su base trimestrale.
11
(AA.VV. 2005)
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Data Warehouse, Business Intelligence e Business Process Management
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Indicatori di performance dei processi aziendali:
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Data Warehouse, Business Intelligence e Business Process Management
Questi dati vengono utilizzati dalle applicazioni di Business Intelligence per creare
quell’informazione utilizzabile da management sotto forma di:
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Indicatori di performance dei processi aziendali:
sviluppo di un progetto di Business Intelligence all’interno del sistema qualità.
Progetto Indicatori di Performance
5.1 - Introduzione
Come anticipato nella fase introduttiva della tesi il nucleo centrale della trattazione
è lo sviluppo di un set di indicatori di performance standard, che si basassero su
KPI specifici derivanti dalle informazioni raccolte dal sistema del programma
Quarta®.
Lo scopo è quello di poter fornire un potente sistema di business intelligence in
grado di lavorare ingrato al sistema di gestione della qualità di Quarta®.
In questo capitolo per dovere di sintesi analizzerò le varie fasi del progetto relativo
ad un solo set di indicatori dei tanti sviluppati, quello relativo alle non conformità
dei fornitori.
È importante comprendere qual’è l’origine dei dati che sono stati oggetto dello
sviluppo di questo progetto: la sorgente dati principale è in questo caso12 il
database di Quarta®, o meglio, tutta una serie di tabelle legate con l’ambito (le non
conformità dei fornitori) che si è deciso di valutare.
Nel nostro caso l’individuazione dei dati di partenza è resa semplice dal fatto di
avere solamente una fonte dati alla quale fare riferimento: nella pratica (come
mostrato nel capitolo 4) spesso occorre riconciliare più fonti dati, di natura diversa,
il che allunga e complica notevolemente la prima fase del progetto.
Data la struttura modulare di Quarta® sono facilmente individuabili le tabelle del
database dalle quali verranno estratti i dati, che sono le seguenti:
RJ1 Tabelle che contiene i dati relativi alle non conformità, che sul database
Quarta® vengono tracciate e descritte da una serie di campi (vedi in
seguito).
AR1 Tabella che contiene i dati relativi agli articoli che possono essere oggetto
di non conformità, reclami e resi.
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Nello specifico si tratterà di un database demo utilizzato per presentazione di Quarta presso potenziali
clienti, contenente un set di “falsi” dati: nella pratica tutto il processo che descriverò può essere
applicato a qualsiasi installazione standard con un database Quarta.
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Indicatori di performance dei processi aziendali:
sviluppo di un progetto di Business Intelligence all’interno del sistema qualità.
Progetto Indicatori di Performance
Ogni operazione viene eseguita tramite comandi SQL, allo scopo di illustrare ancora
più a fondo la struttura di un DTS mi servo dell’immagine qui sotto.
Un esempio del primo tipo di trasformazione può essere la transcodifica dei flag: i
flag sono valori di solito composti da una sola lettera o cifra, che vengono registrati
in questa maniera sintetica per non sovraccaricare il database operazionale.
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Progetto Indicatori di Performance
In fase di definizione de data warehouse si deve tener presente tuttavia che tutti i
flag importati dal sistema operazionale possono essere oggetto di una
presentazione agli utenti, quindi si rende necessario tradurre il flag in una
descrizione che ne riveli il signicato: casi banali possono essere quello del codice
delle referenze che in Quarta® viene utilizzato per definire con le lettere ‘C’ e ‘S’
per indicare ‘Clienti’ e ‘Fornitori’, oppure del ‘Tipo Responsabilità su non conformità’
che sul database è definito da cifre comprese tra 0 e 3, mentre sul data warehouse
ad ognuna di queste cifre corrisponderanno descrizioni del tipo di responsabilità
come ‘Interna’, ‘Terzi’ o ‘Altra NC’.
Un’operazione meno banale nel corso delle operazioni del ciclo ETL interessa i campi
calcolati: succede spesso i fase di definizione delle specifiche utente di rendersi
conto che non si dispone di certi dati, oppure si ha bisogno di valori che non sono
previsti all’interno del database.
Occorre quindi creare campi calcolati, inserendoli all’interno della tabella sul data
warehouse che necessita di tale “potenziamento”.
Sono stati creati campi che calcolassero, partendo dai dati presenti sul database
relativi a “data consegna prevista”, “data consegna effettiva” e “data ordine”, la
differenza in giorni tra la data di consegna prevista e la data di consegna effettiva
per valutare i ritardi o gli anticipi, mentre la differenza in giorni tra la data
dell’ordine e la data di consegna effettiva come misura della reattività del fornitore.
Dopo aver creato questi due campi calcolati, associeremo a ciascun valore (a
seconda che la differenza in giorni fra due date sia 0, positiva o negativa) un campo
contenente un flag 0/1 nel caso si tratti di una consegna in ritardo, in anticipo o
arrivata esattamente nella data prevista.
Ora che tramite il DTS abbiamo caricato le tabelle del darawarehouse occorre
creare gli schemi a stella che andranno a comporre il parte del datamart, che nel
nostro caso specifico farà probabilmente parte del settore controllo qualità.
L’individuazione della fact table è facilitato, in quanto il contesto nel quale si opera
e sul quale si hanno molti dati operazionali forniti dal sistema integrato Quarta® è
quello della qualità: il fatto sul quale basare la struttura del nostro schema a stella
è la non conformità (RJ1).
La struttura dello schema a stella deve essere impostata tenendo conto delle
esigenze infomative e deve contenere tutti i dati che ci permettono di eseguire una
query per ottenere le informazioni cercate.
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Progetto Indicatori di Performance
Figura 4 – Questo è lo schema13 a stella dal quale ricaveremo un query che servirà a
sviluppare un cruscotto per visualizzare la quantità di articoli non conformi sul totale
consegnato per fornitore, con possibilità di analisi temporale. Da notare come le chiavi
primarie di ogni dimensione diventino chiavi esterne collegate tramite join14 alla tabella dei
fatti.
13
Lo schema qui riportato è lo stesso proposto dalla suite Hyperion Intelligence, applicazione
specializzata per Business Intelligence che ho utilizzato durante il progetto: questo programma permette
di realizzare con pochi click gli schemi e le relazioni, di creare cruscotti ad hoc, offre funzionalità di
pivoting, query e reporting che illustrerò fra poco.
14
Per join si intende un’operazione SQL che mette in relazione due tabelle, preservando le colonne dati
originali di ciascuna tabella coinvolta. Nello schema la tabella Periodi è collegata tramite una RIGHT JOIN
(=+), ciò significa che se un record di Periodi (tabella di sinistra) non è presente in Non Conformità
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Ora che è stata definita la struttura dati dello schema a stella si può definire una
query dalla quale ricavare solo e unicamente un set di dati che sia legato da vincoli
relazionali e quindi presenti un set di dai valido al fine dell’analisi e della
presentazione finale.
- Anno, Semestre, Trimestre, Mesel (il nome intero del mese) dalla tabella
Periodi;
Una volta eseguita la query restituisce un set di record che soddisfano i requisiti
richiesti.
(tabella di destra) la query risultante riporta tutti i record della tabella di destra e valori nulli per i record
che non hanno riscontro sulla tabella di sinistra. Per le tabelle Articoli e Fornitori invece viene creata una
LEFT JOIN, il concetto è lo stesso solo che le posizioni delle tabelle interessate sono invertite.
15
Molti elementi all’interno del database originario di Quarta vengono considerati “centri di costo”, al
fine di fare una valutazione globale dei costi in azienda. Anche ai fornitori è assegnato un Codice Centro
che li identifica all’interno del sistema.
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Le operazioni di drill down/up possono essere sinteticamente descritte come un’aggiunta o una
sottrazione di colonne (dimensioni) dalla tabella pivot.
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Questo utilizzo dei dati è abbastanza banale, automatizza poche funzioni che
vengono svolte da qualsiasi operatore nel campo della qualità aziendale, con
strumenti informatici molto inferiori ai questi tool di Business Intelligence: tuttavia
la ricchezza dei dati che si hanno a disposizione, supportata da un’attenta analisi
iniziale, rendono possibile in questo come in altri casi, creare tabelle dati allo scopo
di aggregare dati e ottenere informazioni praticamente impossibili da ottenere con
una struttura operazionale.
A livello di database non esiste nessuna tabella contenente questi dati e così si
rende necessario aggregare in una tabella chiamata DLYDIFF (che potremmo
chiamare “Consegna”) campi derivanti dalla tabella AL117 (Lotti) del database di
Quarta®: non sono utili in questo caso i dati relativi alle non conformità, il fatto al
quale si guarda allo scopo di analizzarlo sono le consegne, di conseguenza
serviranno informazioni riguardo ai lotti entrati all’interno dell’azienda.
A questo scopo viene utilizzato un nuovo DTS, che ha lo scopo di importare nel data
warehouse la tabelle AL1 senza modifiche o aggiunte (verrà utilizzata per analisi
diversa da questa), verrà inoltre creata partendo da una tabella di appoggio
temporanea chiamata TMP_AL1 che sarà utilizzata per creare la tabella “Consegna”.
Il nuovo schema a stella per la valutazione dei fornitori avrà quindi come tabella
centrale Differenza Giorni (DLYDIFF) mentre le tabelle delle dimensioni saranno
Periodi, Fornitori e Articoli, come mostrato nella figura seguente.
I campi Difggef, Difggri, Ritardo, Anticipi, Ok e Tipo sono tutti campi calcolati: i
primi due elaborano la differenza in giorni, rispettivamente, fra la data dell’ordine e
la data di cosegna effettiva (reattività del fornitore) e la differenza fra la data di
consegna prevista e quella effettiva (valutazione fornitore).
Ovviamente a seconda che dai risultati precedenti risulti un valore negativo,
positivo o uguale a zero, avremo le tre tipologie di valutazione dei fornitori: si può
procedere all’aggiunta di un campo “Tipo” che identifichi se una consegna è giunta
in anticipo, in ritardo oppure puntualmente.
Identificare la natura delle consegne di per sè non è molto utile, una volta eseguita
la query occorrerà anche stabilire dei range (in termini di giornate medie) per i
ritardi e anticipi, al fine di effetturare un ranking dei fornitori.
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Si tratta di una tabella attraverso la quale vengono individuati e tracciati i lotti entranti nell’azienda:
contiene dati, ad esempio, su data dell’ordine, di arrivo (prevista/effettiva) del lotto, ecc.
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Progetto Indicatori di Performance
- Anno, Semestre, Trimestre, Mesel (il nome intero del mese) dalla tabella
Periodi;
- Codice riferimento (Codrif), Codice Articolo (Codart), Difggef
(Differenza giorni, efficienza), Difggri (Differenza giorni, valutazione) dalla
tabella Consegna, più i campi calcolati Anticipo, Ritardo, Ok e Tipo;
- Descrizione Fornitore (Srefin1) , dalla tabella Fornitori;
- Descrizione Articolo (Def), dalla tabella Articoli.
Come detto in precedenza questi dati, anche quelli appositamente calcolati, non ci
sono di utilità per effettuare la valutazione dei fornitori: è necessario infatti creare
una pivot con ulteriori campi che effettuino operazioni sui dati.
È necessario innanzitutto un campo che calcoli la durata media di un ritardo o di un
anticipo: si può facilmente derivare tali dati dai valori del campo Difggri e creare
un campo nella tabella pivot Giorni Media, che calcoli il valore medio dei ritardi (o
degli anticipi) sulle consegne di un determinato fornitore.
Per le nostre esigenze abbiamo stabilito che i range per i ritardi18 fossero:
18
Allo stesso modo, mantenendo gli stessi range di giornate, si avranno classi di anticipi denominati A1,
A2, A3, A4, e A5.
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Progetto Indicatori di Performance
Un’analisi ulteriore dei dati ricavati dallo schema a stella per l’analisi degli anticipi,
dei ritardi e delle consegne puntuali è quella mostrata qui sotto: si tratta di una
nuova pivot, che sfrutta i dati relativi alle quantità totali di anticipi, ritardi e
consegne per poter visualizzare in termini percentuali le tipologie di consegne e
visualizzarle in un comodo grafico a barre.
Figura 9 - La schermata completa della sezione "Ritardi" del cruscotto "Non Conformità -
Fornitori"
Nel corso dell’esperienza in Blulink sono stati sviluppati una serie di indicatori anche
per altri aspetti del sistema qualità, mentre altri sono ancora in fase di sviluppo: qui
di seguito elencherò alcuni di quelli sviluppati e per ognuno indicherò alcune
caratteristiche o particolari accorgimenti nella modellazione dei dati.
Aggiungerò anche un elenco di indicatori che verranno sviluppati nel prossimo
futuro, indicando particolari caratteristiche: ovviamente essendo ad una fase
iniziale dello sviluppo mancheranno quasi completamente di struttura dati definita,
ma possono già fornire un’idea di quello che sarà l’indicatore finale.
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Catalogo difettosità
Il catalogo difetti è stato creato con uno schema a stella “classico” comprendente la
tabella Non Conformità come fact table, le tabelle Articoli, Periodi, Clienti (oppure
Centri di costo19) come dimension tables.
Viene inserita inoltre una tabella di “appoggio”, presente nella struttura standard
del database di Quarta®, chiamata “Dettagli non conformità” che contiene le
informazioni estese come la definizione del tipo di non conformità e i dettagli.
Anche questa pivot è navigabile in senso temporale ed è inoltre possibile
visualizzare il catalogo difetti con un grafico a barre o a torta.
19
Il catalogo difetti è stato creato per valutare le tipologie dei difetti sia interni (ovvero durante la
normale produzione), sia difetti riscontrati da clienti. Nel caso la difettosità provenga dall’interno
dell’azienda tali dati fanno riferimento ai reparti aziendali.
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Progetto Indicatori di Performance
Vendor rating
- Albo Fornitori, una sorta di catalogo fornitori, con anagrafica estesa, molto
utile per azienda multinazionali che hanno diversi fornitori dislocati
internazionalmente;
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Riepilogo e considerazioni finali
Grazie a tutti gli studenti del corso di Economia, Reti e Informazione che dal
Settembre 2002 hanno affrontato questa avventura: a tutti auguro buona fortuna e
buon proseguimento, mi ritengo fortunato ad aver avuto a che fare con persone
così in gamba.
Grazie ai miei genitori, per avermi permesso di studiare, di svolgere le attività che
mi piacevano e per avermi dato un’educazione solida che nella vita mi servirà più di
qualsiasi libro studiato o laurea conseguita: spero che questo piccolo traguardo che
ho raggiunto possa essere per loro un premio per il lavoro (quello di genitore) che
hanno svolto in questi anni.
Grazie.
Davide,
San Polo d’Enza - 25 Novembre 2005.
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Bibliografia
(AA.VV. 2005)
C. Ballard, C. White, S. McDonald, J. Myllymaki, S. McDowell, O. Goerlich, A.
Neroda – “Business Performance Management...Meets Business Intelligence”, IBM
Redbooks, 2005.
(Bracchi-Motta 2001)
G. Bracchi, G. Motta – “Processi aziendali e sistemi informativi”, 2001
(Golfarelli-Rizzi 2002)
M. Golfarelli, S. Rizzi – “Data Warehouse, teoria e tecnica della progettazione”,
2002
S. Setti – Slides del corso “Gestione dei Sistemi Informativi Aziendali (mod.1)”,
corso di laurea in “Economia, Reti e Informazione”, 2004/2005
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Sitografia
Blulink – http://www.blulink.com
JUSE - http://www.juse.or.jp/e/index.html
Sito ufficiale dell’associazione
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