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Sulla quantizzazione di Sommerfeld e Epstein

Albert Einstein

Traduzione di Sandro Gra


1.

Formulazione a tutt'oggi

Non sussiste piu al un dubbio sul fatto he per sistemi me ani i periodi i ad un
grado di liberta la ondizione di quantizzazione abbia la forma

p dq =

dq
dt = nh
dt

(1)

(Sommerfeld e Debye). Qui l'integrale deve essere esteso ad un intero periodo


del moto; q denota la oordinata, e p il orrispondente impulso del sistema. Per
di piu i lavori sulla teoria degli spettri di Sommerfeld dimostrano on ertezza
he per sistemi on piu gradi di liberta si devono introdurre piu ondizioni di
quantizzazione al posto della singola ondizione (1), in generale altrettante (`)
quante il numero dei gradi di liberta he il sistema possiede. Queste ` ondizioni
sono espresse da Sommerfeld os:

pi dqi = ni h

(2)

Poi he questa formulazione non e indipendente dalla s elta delle oordinate, essa
puo sussistere solo per una determinata s elta delle oordinate. Solo se si appli a
questa s elta, e le qi sono funzioni periodi he del tempo, il sistema (2) ontiene
un'a ermazione determinata sul moto.
Dobbiamo un ulteriore progresso on ettuale a Epstein (e S hwarzs hild). Il
primo fonda la sua regola per la s elta delle oordinate qi di Sommerfeld sul
teorema di Ja obi, he notoriamente puo essere enun iato in questo modo: Sia
H [H (qi ; pi ) l'Hamiltoniana, funzione delle qi ; pi ; t he genera le equazioni anoni he
H
p_i =
(3)

qi
H
q_i =
pi

(4)

e he - nel aso non ontenga il tempo espli itamente - oin ide on la funzione
energia;1 se J (t; q1 ; : : : ; qn ; 1 ; : : : ; n ) e un integrale ompleto dell'equazione a
derivate parziali di Hamilton-Ja obi,

H (qi ;

J
J
)=
qi
t

(5)

allora la soluzione delle equazioni anoni he ha l'espressione:

J
= i
 i


(6)

Conferenza tenuta nella seduta dell'11 maggio 1917 della Deuts he Physikalis he Gesells haft
(Verhandlungen der Deuts hen Physikalis hen Gesells haft), Vol. 19 (1917), pagg.82-92. Pubbli ato in questa versione su S. Gra, Le radi i della quantizzazione, Quaderni di Fisi a Teori a,
Universita di Pavia, 1993, ISBN 88-85159-09-5
Dipartimento di Matemati a, Universita'
di Bologna, P. Porta S. Donato 4, Bologna, Italia
P
H q_ + P H q_ = 0
Infatti in questo aso si ha dH
=
dt
i qi i
i qi i
4agosto2000

J
= pi
qi

(7)

Se H non ontiene espli itamente il tempo, ome assumeremo in seguito, la (5)


puo essere soddisfatta mediante la posizione

J = J

ht

(8)

dove h e una ostante e J  non ha piu dipendenza espli ita dal tempo t. Pertanto
le (5),(6) vengono sostituite dalle equazioni

H (qi ;

J 
)=h
qi

(5a)

J 
= i
 i
J 
= t t0
h
J 
= pi
qi

(6a)

(7a)

dove tuttavia la prima delle equazioni (6a) rappresenta ora ` 1 equazioni, e dove
al posto di n va sostituita la ostante h e al posto di n la ostante t0 .
Se ondo il pro edimento di Epstein si devono ora s egliere le oordinate qi in
modo tale he esista un integrale ompleto della (5a) della forma

J =

X J (q )
i

(8a)

dove Ji dipende da qi ma non dai rimanenti q . Le ondizioni di quantizzazione di


Sommerfeld (2) devono pertanto valere per queste oordinate, nel aso in ui le
qi siano funzioni periodi he di t.
A ausa dei grandi su essi onseguiti dall'estensione di Sommerfeld-Epstein
della quantizzazione a sistemi on piu gradi di liberta, rimane tuttavia non soddisfa ente il fatto he essa sia appli abile solo mediante separazione delle variabili, io
he non ha nulla a he fare on il problema della quantizzazione. Nel seguito verra
des ritta una pi ola modi azione della ondizione di Sommerfeld{Epstein,
he evita questo in onveniente. Ne a ennero qui i on etti basilari per poi svolgerli piu da vi ino in quanto seguira.

2. Formulazione modi ata


Mentre pdq e un invariante, ioe e indipendente dalla s elta della oordinata q ,
nei sistemi ad un grado di liberta, nei sistemi a piu gradi di liberta i singoli prodotti pi dqi non sono invarianti; pertanto la ondizione di quantizzazione (2) non
possiede al un signi ato invariante. Invariante e solo la somma i pi dqi estesa
a tutti gli ` gradi di liberta. Per dedurre ora da questa somma una pluralita di
ondizioni di quantizzazione invarianti, si puo pro edere nel modo seguente. Si
onsiderino i pi ome funzione dei qi . Detto geometri amente si puo allora onsiderare pi ome un vettore (di arattere " ovariante") nello spazio ` dimensionale
delle qi . Se si tra ia nello spazio delle qi una qualsiasi urva hiusa, he non e
a atto detto he debba oin idere on una "traiettoria" del sistema me ani o,
allora l'integrale

ZX
i

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pi dqi

(9)

esteso a tale urva e un invariante. Se le pi sono funzioni qualsivoglia delle qi ,


allora in generale ad ogni urva hiusa orrisponde un valore diverso dell'integrale
(9). Se inve e il vettore pi deriva da un potenziale, ioe se valgono le relazioni:

pi
qk

pk
=0
qi

e, rispettivamente,

pi =

J 
qi

(10)

(10a)

allora l'integrale (9) assume lo stesso valore su tutte le urve hiuse he possono essere ri ondotte l'una all'altra in modo ontinuo. Pertanto l'integrale (9) si annulla
su tutte le urve he possono essere ridotte ad un punto mediante una deformazione ontinua. Se tuttavia lo spazio delle qi da onsiderare ammette onnessione
multipla, allora esistono urve hiuse he non possono essere ridotte ad un punto
mediante deformazioni ontinue; se pertanto J  non e una funzione univo a (ma
ad in niti valori) delle qi , allora l'integrale (9) sara in generale diverso da zero per
una tale urva. Ci sara tuttavia un numero nito di urve hiuse nello spazio q
alle quali si possono ridurre mediante deformazione ontinua tutte le urve hiuse
nello spazio. In questo senso e pertanto possibile pres rivere un numero nito di
ondizioni
pi dqi = ni h
(11)

ZX
i

ome ondizioni di quantizzazione. Se ondo la mia opinione queste ondizioni


devono essere sostituite alle ondizioni di quantizzazione (2). Dovremo aspettar i
he il numero di equazioni (10), he non si las iano ridurre l'una all'altra, sia
uguale al numero di gradi di liberta del sistema. Se e minore, in ontreremo un
aso di "degenerazione".
L'idea guida n qui delineata (in modo intenzionalmente in ompleto) sara ora
esposta in modo un po piu dettagliato.

3. Derivazione immediata dell'equazione di erenziale di HamiltonJa obi

Dato un punto P nello spazio delle oordinate, se sono note le sue oordinate
Qi e le orrispondenti velo ita, ioe i orrispondenti impulsi Pi , allora il moto e

ompletamente determinato2 attraverso le equazioni anoni he (3) e (4). Allora


ad ogni punto della traiettoria L orrisponde una determinata velo ita, ioe su L
le pi sono determinate in funzione delle qi . Se i si immagina he in ogni punto
P su una "super ie" ` 1 dimensionale dello spazio delle oordinate siano dati
i medesimi orrispondenti Pi ; Qi , allora ad ognuno dei punti orrisponde un moto
on una traiettoria L nello spazio delle oordinate. Se i Pi sulla super ie sono funzioni ontinue delle Qi , queste traiettorie riempiranno in modo ontinuo lo spazio
delle oordinate (od una sua parte). Per ogni punto (qi ) dello spazio delle oordinate passera una determinata traiettoria; quindi a questo punto orrisponderanno
an he ben determinate oordinate di impulso pi . Ci proponiamo ora il ompito di
stabilire la legge di questo ampo vettoriale.
Se onsideriamo le pi ome funzioni delle qi nel sistema di equazioni anoni he
(3) dobbiamo sostituire i primi membri on

X p dq
i

qk dt

Si ammetta he H non dipenda espli itamente dal tempo t.


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he a loro volta diventano, per le (4)

X p

H
qk pk
i

Otteniamo quindi al posto di (3)

H
+
qi

X p
k

i H
=0
qk pk

(12)

Questo e un sistema di ` equazioni di erenziali lineari he le pk devono soddisfare


in funzione delle qk .
Ci hiediamo ora se i sono ampi vettoriali di questo tipo per ui esiste un
potenziale J  , ioe per ui le ondizioni (10) e (10a) sono soddisfatte. In questo
aso a ausa di (10) la (12) prende la forma:

H
+
qi

X p
k

k H
=0
qi pk

(12a)

Questa equazione signi a he H non dipende dalle qi . Esistono dunque ampi potenziali del tipo er ato, ed il loro potenziale J  soddisfa l'equazione di HamiltonJa obi (5a), e orrispondentemente J l'equazione (5).
Con io si e dimostrato he le equazioni (3) possono essere sostituite dalle (7a) e
(5a) o dalle (7) e (5), rispettivamente. Vogliamo inoltre dimostrare ome il sistema
(4) sia soddisfatto attraverso le (6a) o le (6), rispettivamente, an he se questo non
ha importanza per le onsiderazioni su essive. Una volta espresse le pi in funzione
delle qi , in virtu della (7a), per integrazione della (5a), le equazioni (4) formano un
sistema di equazioni di erenziali totali per la determinazione delle qi in funzione del
tempo. Per la teoria delle equazioni di erenzaili del primo ordine questo sistema
di equazioni di erenziali totali e equivalente alla equazione alle derivate parziali

X H ' + ' = 0
k

pk qk

t

(13)

Quest'ultima tuttavia e soddisfatta da

'=

J 
 i

nel aso in ui J sia un integrale ompleto della (5). Se si pone ioe questo valore
della ' nel primo membro della (13) si ottiene, in onsiderazione della (7):

X
k

ossia

H

2J
2J
+
J ) q 
t i
 ( q
k
i
k


J
J
fH (qk ; q
)+ g
 i
t
k

le quali grandezze si annullano a ausa di (5). Da io segue he le equazioni (4)


sono integrate mediante le (6) o le (6a), rispettivamente.

4. Il ampo delle pi di una singola traiettoria


Arriviamo ora ad un punto del tutto essenziale, sul quale ho intenzionalmente
ta iuto nella pre edente s hematizzazione delle idee guida nel n.2. Tramite le onsiderazioni del n.3 abbiamo pensato il ampo ome generato attraverso in niti
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moti distinti ` 1 dimensionali, he erano des ritti da altrettante traiettorie nello


soazio delle oordinate. Ora onsideriamo inve e il moto imperturbato di un singolo sistema per orso in un tempo in nito e immaginiamo tra iata nello spazio
delle oordinate la traiettoria orrispondente. Qui si possono veri are due asi:
Esiste una parte [sottoinsieme dello spazio delle oordinate tale he la traiettori
a, nel orso del tempo, passa arbitrariamente vi ino a ias un punto di questo
sottoinsieme (` dimensionale).
La traiettori a si puo interamente rin hiudere in un ontinuo di dimensione minore
di `. A io appartengono ome asi parti olari tutti i moti he danno origine a
traiettori e hiuse.
Il aso 1 e quello piu generale; i asi 2 possono veri arsi per spe ializzazione di
1. Consideriamo ome esempio di 1 il moto di un punto materiale sotto l'azione
di una forza entrale, des ritto attraverso due oordinate he determinano la posizione nel piano del moto (ad es., le oordinate polari r e '). Il aso 2 si veri a,
per esempio, se la legge di attrazione e esattamente proporzionale a r12 , e se si
tras urano le orrezioni al moto kepleriano ri hieste dalla teoria della relativita; la
traiettori a e allora hiusa, ed i suoi punti formano un ontinuo di solamente una
dimensione. An he se onsiderato nello spazio tridimensionale il moto entrale
e sempre un moto di tipo 2, dato he la traiettori a puo essere rin hiusa in un
ontinuo bidimensionale; in erte onsiderazioni tridimensionali o orre onsiderare il moto entrale ome aso parti olare di un moto de nito da una legge di
forza ompli ata (per esempio il moto studiato da Epstein nella teoria dell'e etto
Stark).
L'osservazione seguente si riferis e al aso generale 1. Si prenda in onsiderazione
un elemento d dello spazio delle oordinate . La traiettori a del movimento onsiderato vi passa attraverso in nite volte. Ad ogni tale attraversamento orrisponde
un sistema di impulsi (pi ). A priori sono possibili due tipi di traiettori e, he si
distinguono l'uno dall'altro per una di erenza fondamentale. Tipo a): i sistemi
delle pi si ripetono, osi he solo un numero nito di sistemi pi appartiene a d .
In questo aso i pi si possono rappresentare ome funzioni uni- o plurivo he delle
qi per il pro esso di moto onsiderato.
Tipo b): ompaiono in niti sistemi pi al posto onsiderato. In questo aso le pi
non si possono esprimere ome funzioni delle qi .
Si osserva immediatamente he il tipo b) es lude l'appli abilita della ondizione di
quantizzazione (11) formulata nel n.2. D'altra parte la me ani a statisti a lassi a si riferis e essenzialmente solo al tipo b); infatti solo in questo aso l'insieme
mi ro anoni o e equivalente alla media temporale relativa ad un sistema.3
Riassumendo possiamo dire: l'appli azione della ondizione (11) ri hiede he esistano traiettori e di tal fatta, he la singola traiettori a determini un ampo pi per
ui esiste un potenziale J  .

5. Lo "spazo delle oordinate razionale"


 gia stato osservato he in generale le pi sono funzioni a piu valori delle qi . ConsiE
deriamo an ora ome sempli e esempio il moto piano di un punto sotto l'attrazione
di un entro sso. Il punto si muove in modo tale he la sua distanza r dal entro
di attrazione os illa periodi amente fra un valore minimo r1 e un valore massimo
r2 . Se si onsidera ora un punto dello spazio delle oordinate , ioe un punto he
gia e nella super ie anulare limitata dalle due ir onferenze di raggi r1 e r2 , la
traiettori a gli passera vi ino in nite volte nel orso del tempo oppure - detto un
po meno pre isamente - lo riattraversera. Ma ogni volta he l'attraversamento ha
luogo su su un ar o di r res ente o su un ar o di r de res ente, la omponente
3

Nell'insieme mi ro anoni o sono presenti sistemi he per ogni dato qi ammettono ogni dato pi
( ompatibili on il valore dell'energia).
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radiale della velo ita ha un segno di erente; le pi sono funzioni a piu valori delle

qi .

La s omodita di rappresentazione he ne onsegue si risolve al meglio attraverso


il noto metodo introdotto da Riemann in teoria delle funzioni. Immaginiamo
la super ie anulare raddoppiata, in modo tale da avere due fogli ongruenti a
forma di anello ir olare he gia iono l'uno sull'altro. Nell'anello superiore immaginiamo tra iato l'ar o di traiettori a on r_ positivo a anto al orrispondente
sistema dei pi , e in quello inferiore l'ar o di traiettori a on r_ negativo. In ambedue le ir onferenze immaginiamo ollegati ambedue i fogli, poi he il moto deve
passare dall'uno all'altro anello ir olare appena la traiettoria to a una delle due
ir onferenze. Lungo queste ir onferenze i pi di ambedue i fogli oin idono, ome
si vede fa ilmente. Sulla super ie doppia i pi hanno dunque l'interpretazione di
funzioni delle qi non solo ontinue, ma an he univo he; qui sta la sua importanza.
Sulla super ie doppia i sono hiaramente due tipi di urve hiuse, he si possono
ridurre ad un punto tramite deformazione ontinua, ma non si possono ri ondurre
l'una all'altra. La g. 1 sottostante mostra un esempio per ias uno di questi due
tipi (L1 e L2 ); le parti di una linea he gia iono sul foglio inferiore sono quelle
punteggiate. Tutte le altre urve hiuse si possono, tramite deformazione ontinua
nella suepr ie doppia, o ontrarsi in un punto oppure essere ri ondotte ad uno o
piu per orsi dei tipi L1 e L2 . La ondizione di quantizzazione (11) dovrebbe qui
essere appli ata ad ambedue i tipi L1 e L2 .
 hiaro he queste onsiderazioni si generalizzano a tutti i moti he soddisfano
E
la ondizione del n.4. Si deve immaginare lo spazio delle fasi in esame suddiviso in
"tratti", he si onnettono lungo super ie ` 1 dimensionali, in modo tale he
i pi , interpretati nella rappresentazione he ne risulta, siano funzioni univo he e
ontinue (an he all'atto della transizione da un tratto all'altro); denoteremo questa
ostruzione geometri a ausiliaria on il termine di "spazio delle fasi razionale". La
ondizione di quantizzazione (11) deve essere riferita a tutte le linee hiuse nello
spazio delle fasi razionale.
A2

A1

r2

L1

B1

B2

r1
L1

L2

L2

Fig.1
Fig 2
An he la quantizzazione in questa forma possegga un signi ato pre iso l'integrale
pi dqi deve assumere lo stesso valore se esteso a tutte le urve hiuse
dello spazio delle oordinate razionale he possono essere ri ondotte l'una all'altra
on ontinuita. La dimostrazione si basa ompletamente sullo s hema he ora
esporremo.
Siano (si veda la s hematizzazione nella Fig.2) L1 e L2 urve hiuse nello spazio
delle oordinate razionale he possono essere ri ondotte l'una all'altra on ontinuita mantenendo il verso di per orrenza. Pertanto il per orso indi ato in gura
e una urva hiusa ontrattibile in un punto on ontinuita. Da io segue, a ausa
di (10), he l'integrale esteso a questo per orso si annulla. Se si tiene inoltre in
onsiderazione il fatto he gli integrali estesi alle due linee di ollegamento in nitamente avvi inabili A1 A2 e B1 B2 sono uguali a ausa dell'univo ita delle pi nello
spazio delle oordinate razionale, ne onsegue l'uguaglianza degli integrali estesi a
L1 e L2 .

RP

4agosto2000

Il potenziale J  e una funzione ad in niti valori an he nello spazio delle oordinate razionale; tuttavia a ausa della quantizzazione questa multivo ita e la piu
sempli e immaginabile. Se infatti J  e un valore del potenziale he orrisponde ad
un punto dello spazio delle oordinate razionale, tutti gli altri sono J  + nh, dove
n e un numero intero.
[Aggiunta in orrezione Un'ulteriore ri essione fa on ludere he la se onda dlle
ondizioni indi ate nel n.4 per l'appli abilita della formula (11) deve sempre essere
automati amente soddisfatta. Vale ioe l'a ermazione: Se un moto genera un
ampo pi , allora quest'ultimo possiede ne essariamente un potenziale J  .
Per il teorema di Ja obi ogni moto del sistema puo essere derivato da un integrale
ompleto J  della (5a). Esiste dunque in ogni aso almeno una funzione J  delle
qi a partire dalla quale si possono al olare, in base alle equazioni

pi =

J 
qi

gli impulsi pi del moto onsiderato di un sistema per ias un punto della sua
traiettori a.
Dobbiamo ora ri ordar i he J  e stato ottenuto per integrazione di una equazione di erenziale alle derivate parziali, ioe mediante una pres rizione di ome
la funzione J  deve essere ontinuata nello spazio delle oordinate . Se, dato un
sistema, vogliamo sapere an he ome J  si omporta nel orso del moto, dobbiamo
immaginare J  ontinuata lungo la traiettori a (anzi, in un suo intorno) per mezzo
dell'equazione di erenziale. Ora, quando il moto, tras orso un erto tempo (molto
lungo) ritorna molto vi ino ad un punto
P per il quale la traiettori a era esatta
fornis e
le oordinate d'impulso per ambedue
mente passata prima, la derivata J
qi
i tempi, qualora abbiamo ontinuato ad integrare J  lungo l'intero intervallo della
traiettori a. Non i si deve minimamente
aspettare he dopo questa ontinuazione

si ritorni ai valori pre edenti delle J
;
in
generale i si deve piuttosto aspettare
qi
he ogni qual volta he il sistema di oordinate qi preso in onsiderazione venga
riavvi inato nel orso del moto, si ottenga un sistema di pi totalmente di erente,
osi he sara in generale impossibile esprimere le pi in funzione delle qi nel moto
inde nitamente ontinuato. Quando tuttavia le pi - o rispettivamnte un numero
nito di valori numeri i di queste grandezze - si ripetono
al ritorno della on gura
per
il moto inde nitamente
zione delle oordinate, allora e possibile esprimere J
qi
ontinuato. Se dunque esiste per il moto inde nitamente ontinuato un ampo
delle pi , allora esiste sempre un orrispondente potenziale J  .
Possiamo dunque a ermare quanto segue: se esistono ` integrali delle 2` equazioni
del moto della forma:
Rk (qi ; pi ) = ost;
(14)

dove le Rk sono funzioni algebri he delle pi , allora pi dqi e sempre un di erenziale


esatto, se si immaginano le pi espresse in funzione delle qi tramite la (14). La
ondizione di quantizzazione i di e he l'integrale
pi dqi esteso ad una urva
irridu ibile deve essere un multiplo di h. Questa ondizione di quantizzazione
oin ide on quella di Sommerfeld{Epstein nel aso parti olare in ui ias una
delle pi dipenda solo dalla orrispondente qi .
Se esistono meno di ` integrali del tipo (14), ome dimostrato da Poin are nel
aso del Problema dei tre orpi, le pi non sono esprimibili attraverso le qi , e la
ondizione di quantizzazione di Sommerfeld{Epstein viene a man are, an he
nella forma in qual he misura generalizzata qui ottenuta.

4agosto2000

RP

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