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CONSIGLIO

DELLA

PROVINCIA A UTONOMA DI TRENTO _________

Gruppo Consiliare Lega Nord Trentino

Trento, 24 settembre 2012

ILL.MO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE PALAZZO TRENTINI

PROPOSTA DI MOZIONE n.
ATTRAVERSO ARTIFIZI DI VARIA NATURA, SONO PRESENTI IN TRENTINO, NUMEROSE MOSCHEE. POCHI I CONTROLLI DEL RISPETTO URBANISTICO E DELLA DESTINAZIONE DUSO DEI LUOGHI, OGGI DI CULTO ED ORA SERVONO REGOLE!

In varie localit trentine, con la complicit politica di alcune amministrazioni locali, attraverso artifizi ed escamotage adottati di volta in volta, si stanno aprendo centri di culto islamico, senza che nessuno, nei fatti, si assuma lonere di un controllo reale dei luoghi destinati a essere palestra islamica in tutto i sensi. Rovereto, ne un po la capitale, per colpa di scelte politiche scellerate, che non hanno mai valutato le conseguenze sociali di tali innesti, n tanto meno, gli effetti di una dichiarata volont dislamizzare lEuropa, partendo dai ventri molli di quella sinistra compiacente, coadiuvata da quegli autonomisti, che sfilano con i valori degli Schtzen, ma votano leggi che stimolano/accelerano la cancellazione della storia locale e delle tradizioni trentine.

38100 Trento - Via Romagnosi, n. 28

Nellestate 2010, ad esempio, avvenuta l'apertura del sedicente centro culturale islamico, in via Abetone, che, come testimoniano coloro che frequentano la zona, nei fatti sarebbe un luogo di culto a tutti gli effetti, con qualche dubbio sulla compatibilit con la destinazione duso dellimmobile, anche per motivi di sicurezza, ad esempio, con le normative dei Vigili del Fuoco! Di questi giorni, la notizia che anche a San Giorgio, si apra un secondo centro islamico, in unarea, urbanisticamente inadeguata, con lormai nota scappatoia dellutilizzo e con la furbesca collaborazione politica del sindaco. Apertura, in un centro artigianale/commerciale, dove mal si coniugano esigenze di chi lavora con officine e attivit commerciali e regole di un centro religioso di tale portata. Immaginiamo cosa potrebbe succedere se ad esempio, come possibile, a lato aprisse un piccolo allevamento di maialini, che rappresentano per loro, il peccato! Tutto ci, nel momento in cui scoppiano guerre di religione artatamente generate dai governi islamici, con lobiettivo chiaro, di attuare il loro fondamentalismo in ogni parte del mondo, con la licenza di uccidere tutti gli infedeli, che si permettono di ironizzare sul tema o in subordine, opporsi alla loro invasione. Tutto ci, nel momento in cui il dibattito collegato ai temi dellimmigrazione e dellintegrazione soprattutto di cittadini provenienti dal mondo islamico, vedrebbe una situazione fallimentare sul coinvolgimento della seconda generazione dimmigrati, nati in Italia, nonostante le ampie disponibilit e risorse delle politiche sociali volte allintegrazione dei cosiddetti nuovi cittadini nella societ trentina (e italiana). Pur nella condivisione dei legittimi respingimenti dellimmigrazione clandestina, lunica via sostenibile per i regolari, pur nel rispetto delle diversit, lintegrazione senza ma e senza se, sembrerebbe lunica via, sia per una pacifica e costruttiva convivenza, sia per un progetto di futuro che non comporti rischi di fratture sociali o di ghettizzazione, di fasce della popolazione, che, purtroppo in questo caso, potrebbe essere proprio la popolazione trentina. Per questo, si ritiene necessaria unattenta valutazione della questione legata allapertura di centri culturali islamici, che da qualche tempo sottoposta allattenzione anche delle Forze dellordine e istituzioni statali e che in Lombardia, ad esempio, ha visto la presenza di personaggi che poi hanno

segnato la storia, dopo essersi addestrati al sacrificio, allombra della tolleranza del catto-comunismo locale. In merito ai luoghi di socializzazione islamici, taluni gravissimi episodi hanno evidenziato, infatti, come in particolare i centri culturali islamici siano stati e possano essere una scuola di fondamentalismo che nulla centra con un'integrazione civile e rispettosa delle reciproche abitudini. In particolare l'apertura di centri culturali come sembra quello che ha aperto i battenti nel mese di agosto 2010 a Rovereto, ora supportato dalla filiale di San Giorgio, vicino a un complesso scolastico, spesso non consente che questi principi trovino la loro espressione. Il riferimento, in questi casi, allapertura con tanto di ringraziamento al sindaco, per gli atteggiamenti politicamente compiacenti, di entrambi i centri, avvenuti in silenzio, di l dalle valutazioni urbanistiche dei luoghi, quasi di nascosto, senza il coinvolgimento dei residenti e, a quanto ci risulta, senza l'espressione della circoscrizione. Una problematica non indifferente, data dalla fattiva collaborazione politica dellamministrazione locale, che in questo momento di facile scivolamento verso il proselitismo e il fanatismo religioso (in particolare quello islamico), laddove oltre alla dubbia presenza di una sorta di scuola coranica e luogo di culto in Via Abetone, ora si faciliti dal punto di vista procedurale, la succursale di San Giorgio, senza che almeno cos appare nessuno si accerti, n ladeguatezza dei luoghi, n la destinazione duso effettiva degli stessi. Essendo che per il mondo islamico, la religione elemento fondante l'identit personale e la fonte principale del loro sistema di valori, le conseguenze sono tanto chiare, che solo la malafede istituzionale, non intravede le complicazioni insormontabili con un dualismo comportamentale che, di fatto, inibisce la convivenza pacifica, se non attraverso la lenta e inesorabile sopraffazione. Ne consegue che spesso l'appartenenza al proprio gruppo religioso precede la possibilit di sentirsi italiani e che quindi i cittadini di fede islamica vivono dentro due mondi e due culture separate, senza aperture alla possibilit dintegrazione dei due mondi, fattore che non pu che preoccuparci. Differenze tra uomo e donna; concetto di libert prerogativa solo per il maschio; rispetto delle normative e regole vigenti nel nostro paese.

Questi alcuni e pi banali aspetti, cui le amministrazioni locali, con la leggerezza basata sul permissivismo a senso unico e senza alcun reale controllo sul mondo dei clandestini (per i quali vi tolleranza infinita!), soprassiedono costantemente, credendo e facendo credere- che questo tipo di tolleranza, sia sinonimo di democrazia. Gli effetti, nel tempo, sono istituzionalmente devastanti, ma per gli amministratori di oggi, probabilmente, saranno problemi che si dovranno accollare le nostre figlie e figli, nelle prossime generazioni. Oltre a ci, va ricordato che a tuttoggi l'Islam in Italia non ha unistituzione unitaria di rappresentanza nei confronti dello Stato e che sono numerose le associazioni che rivendicano la rappresentanza degli interessi dei musulmani residenti in Italia, suddivise sia per appartenenza religiosa alle diverse correnti sia per provenienza geografica. Questo segnale di profonda divisione interna, artatamente gestito con lobiettivo di far passare un infondato concetto dislamismo moderato, non ha consentito negli anni di giungere ad alcun organo rappresentativo che consentisse di procedere alla predisposizione e approvazione di unintesa con lo Stato italiano per il riconoscimento delle rispettive culture e tradizioni, nel fondamentale rispetto della legge italiana. Per questo, la nascita senza regole e senza controlli di moschee in Trentino, mascherate da centri culturali, sta diventando un fenomeno al quale va prestata molta attenzione e che ha bisogno di normative in grado di disciplinare questo fenomeno che, se qualche anno fa ci toccava marginalmente, ora sta dilagando a macchia d'olio in tutta la provincia. Altra diversit tollerata a tutti i livelli, il controllo sulla sostenibilit economica di tale costosissima rete di associazioni islamiche in Italia, che sembrerebbe impensabile, senza il sostegno finanziario di una rete economica che forse sfugge alla rintracciabilit dellorigine di tanta beneficenza, nel momento in cui ai nostri anziani, vorrebbe essere imposto il bancomat per le spese sopra i 50 euro!!!! ipotizzabile che i finanziamenti di queste attivit, avvengano anche attraverso strutture parallele formate da commerci illeciti, riciclaggio di denaro, sfruttamento dell'immigrazione? Risposte difficili, ma a oggi, la stima di denaro utilizzabile dalle organizzazioni legate al fondamentalismo islamico ammonterebbe ad almeno 150 miliardi di euro. Oltre naturalmente, allottimo utilizzo delle risorse locali, che con tanta grazie e bont, lassessore autonomista con la sua giunta, riserva sempre

con grande abbondanza di risorse e nullit di controlli, ad esempio, sui patrimoni posseduti nei paesi dorigine. Dal punto di vista strettamente urbanistico, invece, a oggi, i luoghi di culto e quindi anche le moschee, possono essere realizzati solo nelle zone previste dal piano regolatore da adibire a luoghi di culto. Per ovviare a queste limitazioni, con strani soccorsi istituzionali, gli islamici adottano l'escamotage che permette di eludere i vincoli urbanistici, facendo nascere qua e l dei centri culturali islamici che sono poi utilizzati come delle vere e proprie moschee. Il centro culturale di via Abetone ne l'esempio e i cittadini hanno manifestato le preoccupazioni circa l'effettivo uso di quello spazio che, da quanto abbiamo appreso anche dai giornali, a tutti gli effetti una struttura dove predica, alla presenza di un imam che conduce la preghiera davanti a centinaia di persone. E' del tutto evidente dunque, le problematiche generate dalla gestione di codesti centri culturali usati come luoghi di culto che sembrerebbero travalicare ogni garanzia di sicurezza, sia sociale, sia urbanistica e ci, imporrebbe alla ragionevolezza, gli elementi di diversificazione tra centri culturali e centri culturali religiosi, nel rispetto dellart. 28 della specifica L.P-Capitolo III avente per titolo e oggetto, lordinamento delle Aree per insediamenti produttivi. Oltre a ci, sarebbe sicuramente opportuno fosse ufficializzato un registro degli imam sul territorio, per monitorare le azioni di proselitismo ed evitare che anche in Trentino, possano nascere centri nei quali sincita all'integralismo invece che all'integrazione.

Tutto ci premesso,

il Consiglio Provinciale impegna la Giunta Provinciale di prevedere negli strumenti urbanistici, quale la Legge provinciale, la diversificazione tra centri culturali e centri culturali anche religiosi e che, per questi ultimi, siano previste aree specificatamente identificate nei Piani

Regolatori Generali; a verificare immediatamente, dal punto di vista delle destinazioni duso effettive le attuali presenze e la sostenibilit dal punto di vista delle regole urbanistiche vigenti e la loro compatibilit con lutilizzo degli stessi locali, accessi e parcheggi di pertinenza. ad attivare, con la collaborazione delle Forze dellordine locali e di responsabilit nazionale, il controllo costante per lidentificazione di eventuali clandestini, con lapplicazione delle Leggi conseguenti in materia. a predisporre, a livello provinciale, un registro delle autocertificazioni per gli imam presenti sul territorio provinciale, indicando preparazione religiosa, qualifica, e gruppo di appartenenza, monitorando le loro attivit allinterno dei centri culturali, onde evitare, che anche in Trentino possano nascere centri nei quali sincita all'integralismo invece che all'integrazione; a pubblicare in internet, attraverso i siti ufficiali di Provincia e Comuni, ogni finanziamento concesso a vario titolo, ad associazioni culturali islamiche; mantenere un costante controllo sulle attivit svolte nel centro islamico per garantire una pacifica convivenza e il rispetto delle nostre leggi. a verificare, in ogni caso, i requisiti della legale presenza sul territorio trentino e nazionale, di tutte quelle componenti straniere presenti a vario titolo sul territorio, che frequentano sedicenti centri culturali islamici. a far rispettare pedissequamente le normative urbanistiche ,senza alcuna deroga,ne per parcheggi,ne in tema si sicurezza attiva e passiva dei luogni oggi in predicato di diventare terra mussulmana,alla faccia dei nostri valori,passato e storia.

Lega Nord Trentino Cons. Claudio Civettini __ __________________________

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