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LARALDO di Biella

Raccolta mensile di Articoli ed Opinioni redatta in proprio da

ALLEANZA MONARCHICA - STELLA e CORONA di Biella Coordinamento redazionale : alberto.conterio@hotmail.com

Novembre 2012
(Anno VII - Numero 10.2012)
LARALDO di Biella, piccolo contributo periodico alla diffusione dellideale Monarchico, non rappresenta una testata giornalistica ai sensi della Legge No. 62
del 07 marzo 2001. Esso quindi una appendice cartacea del Sito http://biellamonarchica.blogspot.com/ che viene aggiornato quale raccolta selezionata di articoli ed opinioni rintracciati liberamente su Internet per Voi ! LARALDO di Biella, riconoscendo nellUnit dei Monarchici un valore assoluto, fortemente auspicabile e necessario, aderisce al Progetto MONARCHICI IN RETE, facendo capo al portale Internet http://monarchicinrete.blogspot.com/

LF.M.I. pessimista
Al Fondo Monetario Internazionale sono convinti che lEuro abbia poche prospettive.
di Domenico Lombardi 12 ottobre 2012 Come anticipato in precedenti articoli, marted scorso, il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita per leconomia mondiale. Larea delleuro si contrae dello 0,4 per cento nellanno in corso, trainata dalla performance particolarmente negativa dellItalia (meno 2,3 per cento) e della Spagna (meno 1,5 per cento). _____________________________________________________________ Ma non stata la diatriba contabile sui due decimi di punto a scatenare la polemica tra il Fmi e gli europei giunti a Tokyo con una punta mal celata di ottimismo sulla scorta della recente decisione della Banca centrale europea circa lintroduzione del programma di acquisti di titoli di stato sul mercato secondario (il programma Outright monetary transactions, Omt). Nei lavori preparatori alla riunione della commissione ministeriale che si chiuder nella giornata di oggi, il direttore generale del

Speciale Costituente Monarchica "Contro la crisi della politica serve un Re"


Adnkronos intervista Franco Ceccarelli - Pagina 9

Napolitano si, monarchia no Vogliamo riflettere?


di Alberto Conterio 18 ottobre 2012 Ho sempre pensato che un Sovrano, anche la persona meno adatta, sia in grado di garantire meglio di un Presidente i diritti, le libert e la democrazia di un paese, anche quando il Presidente dovesse effettivamente essere scelto tra i migliori. Sappiamo che cos non , e dove la scelta cade comunque su una persona valida, questa deve poi fare i conti con chi gli ha garantito appoggi politici e denaro per pagare la sua campagna elettorale. Sono quindi un convinto monarchico, e da monarchico desidero capire se in Italia, a met del 2011, con un governo Berlusconi ormai al capolinea, un Sovrano avrebbe o menu potuto fare le scelte dellattuale Presidente della repubblica Giorgio Napolitano. Meglio non essere frainteso per. Ritengo infatti che quanto fatto da Napolitano sia estremamente deprecabile, andando a calpestare un terreno molto vicino, se non fuori, dal confine tra un sistema politico democratico vero ed uno occultamente totalitario. Non scrivo dittatoriale ma totalitario per intenderci, semplicemente perch in Italia, mancano in strada i blindati a mantenere lordine! Per avvalorare questa pesante opinione, giusto ricordare infatti, che nel 1922, quando Re Vittorio Emanuele III chiamo alla Presidenza del Consiglio Benito Mussolini, scelse costui in Parlamento tra i regolarmente eletti, mentre Napolitano, ha ordinato Senatore a vita uno sconosciuto (ai pi) per poterlo poi nominare Presidente del Consiglio con una parvenza di legalit. bene anche rendere consapevoli che, coloro che difendono questo operato oggi, sul filo di opzioni con( Segue a Pagina 5 )

Ultimo minuto - Pagina 15

Il M5S non superer il 20%


Societ e cultura - Pagina 2

Non dimentichiamoci del 4 novembre


Politica interna - Pagina 7

La crisi strutturale non risolta, forse si dovr rivedere lEuro


Storia e tradizioni - Pagina 12

Esecuzioni, torture, stupri Le crudelt dei partigiani

Universit Cattolica, tempio del politicamente corretto


di Riccardo Calcioli 27 giugno 2012 Sei favorevole alluscita dellItalia dallEuro? Bene, dal prossimo anno accademico non potrai pi iscriverti allUniversit Cattolica del Sacro Cuore n insegnarvi. Cos almeno si deduce dal nuovo Codice Etico per studenti e docenti che stato varato nei mesi scorsi e che tutti gli studenti che vorranno frequentare lUniversit dovranno obbligatoriamente sottoscrivere. Il rispetto dei princpi ispiratori del Trattato di Lisbona e della Costituzione italiana infatti tra i requisiti fondamentali richiesti a chiunque voglia far parte della prestigiosa universit fondata da padre Agostino Gemelli, e uno dei princpi alla base del Trattato europeo appunto la moneta unica.

Tra le economie emergenti, quella cinese si attesta su un tasso di espansione che stato ridimensionato al 7,8 riflettendo proprio lindebolimento dellEuropa, principale mercato di sbocco delle esportazioni del colosso asiatico; per quanto sempre alto, questo dato in flessione, per esempio, rispetto al 9,2 per cento ottenuto nel 2009 allapice della crisi finanziaria internazionale (nello stesso anno leconomia italiana si contraeva del 5,5 per cento). Nel complesso, lespansione delleconomia mondiale si aggira intorno al 3,3 per lanno in corso, due decimi di punto in meno di quanto previsto nella primavera scorsa.

Fmi, Christine Lagarde, non ha usato eufemismi nel sottolineare che le previsioni di crescita assumono lattuazione degli impegni ambiziosi che le autorit dellEurozona hanno preso nei mesi recenti. Il problema, tuttavia, che proprio tale attuazione non viene affatto data per scontata dallistituzione di Washington. Lo scontro da politico diventato anche intellettuale quando emerso che il World economic outlook, la prestigiosa pubblicazione dellufficio studi del Fmi, mette in discussione le ipotesi sulla base delle quali i paesi dellEurozona hanno imboccato la strada del consolidamento fiscale il cui impatto sulla crescita, ora, ( Segue a Pagina 3 )

Nelle trenta pagine del Codice Etico, invece, neanche un riferimento si trova a Chiesa cattolica, Papa, Magistero. Niente, solo un generico cenno nel preambolo allispirazione ai princpi del cristianesimo. Non solo, i primi articoli del Codice sono una summa del politicamente corretto, in alcuni punti in evidente contrasto con linsegnamento della Chiesa, tanto da chiedersi per quale motivo una famiglia dovrebbe scegliere lUniversit cattolica anzich un altro ateneo.

E una domanda che va ben oltre il Codice Etico, perch se si va sul sito della Cattolica destinato allorientamento degli studenti delle scuole superiori, alla pagina dedicata al perch scegliere lUniversit cattolica, tra i motivi troviamo: la qualit dellinsegnamento, la possibilit di trovare lavoro dopo la laurea, la dimensione internazionale, la possibilit di avere dei tutor, le agevolazioni economiche per le persone in difficolt. E lidentit cattolica dellateneo? La fedelt allinsegnamento della Chiesa, la riflessione cattolica sui vari saperi umani? Assolutamente nulla, non fa parte dei tratti caratteristici dellUniversit. Tanto vale allora non chiamarla pi cattolica, ma neanche del Sacro Cuore, un nome che dato il nuovo indirizzo diventa imbarazzante (soprattutto per il Sacro Cuore). E pensare che il papa Giovanni Paolo II era cos attento al problema che nel 1990 aveva pubblicato una Costituzione apostolica dedicata esclusivamente alle universit cattoliche, la Ex Corde Ecclesiae, in cui definiva con chiarezza la specificit di questi atenei: la chiara identit cattolica, che deve essere apertamente dichiarata, e che deve emergere sia dalla fedelt al messaggio cristiano cos come presentato dalla Chiesa sia attraverso un affronto delle diverse discipline a partire dalla fede cattolica. Invece nel Codice Etico troviamo un inno al relativismo e alla cultura dominante, inclusa lintroduzione dellideologia di genere. La cosa non passata inosservata e da alcuni siti web cattolici partito il contrattacco che ha almeno ottenuto un risultato: lUniversit Cattolica valuter fino al prossimo 31 dicembre eventuali proposte migliorative del Codice Etico. Cos, ad esempio, il sito Culturacattolica.it ha messo a punto una petizione da sottoscrivere per spingere a modificare il documento.

Tra i capitoli maggiormente contestati c ovviamente laver posto come punto di riferimento ideale il Trattato di Lisbona che, come si ricorder, non ha accolto il riconoscimento delle radici cristiane dellEuropa come i vescovi e la Santa Sede avevano invece chiesto a gran voce durante il lungo negoziato. Ma questo ancora niente, perch allarticolo 1 del Codice Etico si assume il principio di non discriminazione, nel quale si fa rientrare il genere e lorientamento sessuale, che notoriamente un modo per tacciare di omofobia chiunque metta in discussione la cultura gay. E un chiaro cedimento allideologia dominante, in palese contrasto con linsegnamento della Chiesa, che stabilisce una chiara differenza tra il rispetto (sempre dovuto) della persona omosessuale, che ha ovviamente tutti gli stessi diritti di qualunque altra persona, e lapplicazione della non discriminazione allorientamento sessuale. Come sostiene un documento della Congregazione per la Dottrina della Fede, includere la "tendenza omosessuale" fra le considerazioni sulla base delle quali illegale discriminare pu facilmente portare a ritenere lomosessualit quale fonte positiva di diritti umani, vale a dire si traduce facilmente nella promozione dellomosessualit. O al contrario, nellimpossibilit di poter affermare pubblicamente che quello omosessuale un comportamento oggettivamente disordinato come il Catechismo della Chiesa cattolica sostiene. E un punto molto delicato, visto anche quello che sta accadendo in paesi nord-europei come la Danimarca e il Regno Unito, dove le Chiese protestanti saranno obbligate a celebrare matrimoni omosessuali proprio in base a questo principio. E anche negli Stati Uniti in atto un durissimo braccio di ferro tra i vescovi cattolici e lamministrazione Obama proprio su questo punto, perch lequiparazione delle unioni omosessuali alla famiglia naturale dicono i vescovi - viola il principio della libert religiosa sancito dal Primo emendamento della Costituzione americana. Ma nellambiente ovattato dellUniversit Cattolica, evidentemente, le notizie dal mondo e dalla Chiesa non arrivano. Tratto da : www.svipop.org/

proponiamo pi la scelta di differenti opzioni di insegnamento, ma un pensiero unico alla quale uniformarsi pena, non poter pi frequentare lUniversit. Se questo principio dovesse davvero diventare dominante, ci troveremmo in una situazione ben pi grave di secolo fa, quando a studiare erano solo coloro che avevano del denaro.

ed i disagi di una guerra totale, divenendo una sola entit. Nellevidenza che questo passaggio storico importantissimo, sia oggi osteggiato e sminuito tentando di dimenticarlo del tutto, occorre chiedersi perch? Perch, un argomento che non pu essere scisso dalloperato e dalla gloria di Casa Savoia, e poi perch questo passaggio storico, parla di Unit, e noi viviamo in una repubblica con difetto di origine, governata negli ultimi 15 anni circa da forze politiche di chiara ispirazione secessionista. Si tratta quindi di un fatto storico in controtendenza rispetto alle aspirazioni politiche della classe dirigente oggi al comando. Il politicamente corretto istituzionale considera la prima guerra mondiale un massacro, una "vittoria militare" che port al fascismo, ad altre guerre, ad altri morti ... perch teme da sempre il confronto storico con il periodo monarchico, potendo offrire a confronto, soltanto vergogne, corruzione e polemiche a quintali. La crisi sociale provocata dalla guerra che port al fascismo per, resta una menzogna. La crisi sociale infatti, era gi presente prima della guerra, anzi, tocc il suo punto pi virulento nel 1914 sfociando nelle proteste socialiste della settimana rossa. In questa

Societ e cultura
Non dimentichiamoci del 4 novembre
Festa di popolo e non delle Forze Armate, il 4 novembre deve ricordarci pi che lunit territoriale, il completamento morale degli italiani di Angelo Mossone 28 ottobre 2012 Mentre i sudditi a stelle e strisce dItalia festeggiano la zucca (vuota che hanno), mio desiderio invece prepararmi moralmente alla festa del 4 novembre. LItalia grazie alla guida determinante ed illuminata di Re Vittorio Emanuele III aveva vinto da sola la Grande Guerra e conquistato gli ultimi territori ancora sotto la dominazione straniera.

Nota della Redazione


Questo bellissimo articolo di denuncia ci era sfuggito, ma, vista limportanza, lo proponiamo ai nostri lettori pur con qualche mese di ritardo. In esso appare chiaro che la struttura dei nuovi cittadini dellera dellEuropa della finanza si sta via via realizzando anche grazie al lavaggio del cervello operato sulle nuove generazioni, alle quali non LUnit dItalia, si compiva, realizzata da Casa Savoia dopo secoli di lavoro. Si compiva quel giorno, non solo lunit territoriale, ma soprattutto lunit morale degli italiani, poich le genti italiche, senza distinzione di parte o di origine, si era trovata alla fine concorde nellaffrontare i pericoli

famosa settimana, si arriv a far saltare ponti, a bruciare municipi e prefetture, ad alzare alberi della libert, a proclamare repubbliche cittadine (es. quella di Fusignano) e a saccheggiare ed incendiare numerose Chiese. Questo fu il fenomeno Socialista in quel determinato mo-

mento storico, e non possiamo far finta che ci non sia vero attribuendo alla Grande Guerra la crisi del dopoguerra, perch ripetiamo, la crisi era pre-esistente. Questa, rimase congelata durante i 41 mesi di guerra, per poi riprendere virulenta quando la guerra fin. Sempre valida laffermazione di Gorge Orwel quindi, famoso scrittore e giornalista. Egli scrisse che chi controlla il passato, controlla il presente. La cultura insomma diventa leva del potere per moltiplicarne la forza, da sempre, oggi pi che mai. La conoscenza infatti essendo ormai libera ed alla portata di tutti, divenuta critica. Bombardati da 1000 notizie ed informazioni al giorno, non ci rendiamo pi conto di ci che vero e di ci che falso, o semplicemente mancante o nascosto I Mass Media quindi (giornali, televisione, anche internet) assumono unimportanza decisiva nellorientamento delle masse. Altro che libert di stampa, di pensiero e Democrazia! Tornando quindi al 4 novembre, nelle varie trasmissioni televisive che si dichiarano storiche ad esempio, abbiamo mai sentito parlare del Convegno di Peschiera trattando della Prima Guerra Mondiale ? Sono certo di no. Perch? Come mai occorre chiedersi? Perch il Convegno di Peschiera una gloria assoluta di Casa Savoia. Perch il Convegno di Peschiera porta alla leggendaria resistenza sul Piave, ed il Piave porta a Vittorio Veneto, quindi alla vittoria. Insomma senza Casa Savoia lItalia nel novembre 1917 sarebbe uscita di scena ingloriosamente. Questo modo vergognoso di comportarsi, indica che ci troviamo di fronte alla Censura! Nel 2010 quindi dobbiamo registrare in questa repubblica delle libert, (ma io preferisco dire degli scandali) ancora casi di Censura, ma solo e sempre nei confronti della Storia, di Casa Savoia e della Monarchia in generale. La paura istituzionale del confronto e tale che nei casi di commemorazione ufficiali, si giunto alla censura pi ridicola. ormai usanza ad esempio omettere le prime righe del bollettino della vittoria del 4 novembre che parlano di SM il Re Duce supremo oppure, riferendosi alle commemorazioni per il 90 Anniversario del 2008, si arrivati a ritoccare nelle vecchie fotografie le bandiere copiose che venivano sventolate a Trento e a Trieste In questa visuale politicamente corretta o corrotta (dipende dai punti di vista) dovrebbe esserci chiara anche la trovata di questi ultimi anni. In modo sottile, si cerca infatti di abbinare la festa del 4 novembre alle Forze Armate. Questa mossa segna lultimo atto. Atto subdolo, perch fa della vittoria nella Grande Guerra che ci UNI, un appuntamento per DIVIDERE. Scinde cio nella ricorrenza il popolo dalle Forze Armate.

Non un caso. Perch ormai le Forze Armate non sono pi lespressione del popolo dato dal servizio di leva che pescava tra tutte le classi sociali, politiche ed economiche della popolazione. Le Forze Armate infatti sono ormai formate di volontari professionalizzati. Ecco perch pericolosissimo, perch in ultima analisi tende ad abb-nare questa storia ad un gruppo di persone minoritario, che non pi omogeneo, ed in ultima analisi ad allontanare dalla stessa Storia la parte maggioritaria della popolazione.

che ancor pi che sulla vittoria militare conta sul dissolvimento dei nostri spiriti e della nostra compagine, si risponda con una sola coscienza, con una voce sola () Il Re parl di Popolo per UNIRE, la repubblica oggi, ci parla di Forze Armate con il chiaro intento di DIVIDERE ! Una repubblica insomma, che mina lunit del Paese contro la storia, anzi nascondendoci o falsificando la storia !!! Perch dobbiamo continuare a ri-

della sua vita in esilio per non metterla in pericolo! Concludo ricordando che i Caduti sui campi di battaglia, il cui esempio dovrebbe guidarci sempre, saranno davvero morti soltanto quando noi li avremo dimenticati. ________________________________

LF.M.I. pessimista
(Continua dalla prima Pagina) sotto gli occhi di tutti. Nella pubblicazione viene notato, e corroborato, che vi stato un grossolano errore di sottovalutazione negli effetti del consolidamento fiscale sulla crescita. Tipicamente, limpatto di una manovra fiscale, il cosiddetto moltiplicatore fiscale, viene stimato attorno allo 0,5 nelle economie avanzate: in pratica, ogni punto percentuale di aggiustamento fiscale misurato rispetto al prodotto interno lordo costa mezzo punto dello stesso pil. Sulla base delle analisi econometriche messe a punto dai ricercatori del Fmi sulla scorta dellevidenza pi recente, leffettivo moltiplicatore fiscale molto pi alto, attestandosi verosimilmente tra lo 0,9 e l1,7: come a dire che, per ogni punto percentuale di aggiustamento fiscale, il costo in termini di pil pu essere addirittura di 1,7 punti percentuali, oltre tre volte limpatto convenzionalmente stimato. Il divario tra il valore, per prassi, attribuito al moltiplicatore fiscale nel corso degli ultimi trentanni e quello effettivo allopera negli ultimi anni, assai pi alto, riflette le condizioni specifiche in cui i paesi dellEurozona hanno avviato lattuale consolidamento fiscale: il contesto di partenza gi altamente recessivo nelle loro rispettive economie, una politica monetaria con scarsi margini di efficacia dati i tassi di intervento prossimi allo zero e, infine, laggiustamento fiscale simultaneo fra i paesi dellEurozona. Eppure la velocit con cui le analisi econometriche del Fmi sono state riprese dai ministri non indicatore della loro familiarit con leconometria ma, piuttosto, della generale consapevolezza, al di fuori dellEuropa, che la via di uscita imboccata dallEurozona rischia di essere un vicolo cieco. Alcuni, fra i partecipanti alle riunioni di Tokyo, sottolineano che comporter un decennio perduto con tutti i costi economici e umani che implica un aggiustamento del genere. Altri tendono a marcare il costo intergenerazionale della crisi: la condizione di recessione semipermanente che caratterizza molte economie europee e il conseguente aumento del tasso di disoccupazione strutturale, soprattutto giovanile, rischia di compromettere la qualit delle loro opportunit occupazionali nel lungo termine in assenza di radicali riforme del mercato del lavoro. Eppure, sono proprio i giovani coloro

Post it
In uno degli innumerevoli Comunicati Stampa del CMI (Coordinamento Monarchico Italiano, che rappresenta la bellezza di 56 diverse organizzazioni monarchiche italiane) leggiamo incuriositi una tirata dorecchie rivolta ad una pubblicazione biellese (nostra concorrente evidentemente) di cui non avevamo conoscenza. Peccato non avere avuto indicazione pi precise per poter entrare in contatto con loro, e, detto questo, non ci saremmo neppure sognati, da questa Redazione di perdere tempo nel segnalare ci, se non fosse che, un carissimo amico di Biella, presente allevento indicato sullo stesso Comunicato del CMI, ci ha fatto gradito omaggio di alcune splendide fotografie da pubblicare sul nostro ARALDO di Biella. Replichiamo quindi in considerazione del fatto che, non vorremmo essere indicati come ritardatari, o peggio pubblicatori di notizie ormai obsolete da questi attentissimi amici monarchici. Di fatto, il nostro piccolo Araldo, che non risponde a nessuno, che non sia il nostro ideale ed il buon gusto, si sempre sentito libero di pubblicare nei tempi e nei modi, ci che ritiene pi opportuno senza sentirsi obbligato dalle numerose amicizie e conoscenze di cui comunque, andiamo fieri ed orgogliosi. La sua costruzione e pubblicazione inoltre, ha dei tempi fissi entri i quali, pur disponendo di ulteriore materiale, non ci permesso poterlo inserire sul numero in preparazione. Rientra in questa casistica levento citato dal CMI, e pur dispiacendoci per la pubblicazione differita nulla di pi potevamo ed intendevamo fare. Chi come noi, provvede ad una pubblicazione periodica mensile, e in campo monarchico, succede soltanto presso Alleanza Monarchica Stella e Corona, non ha dubbi in proposito. Vi rimandiamo quindi a Pagina 14 per larticolo corrispondente alla visita a Torino di SAR la Principessa Maria Pia di Savoia, ringraziando il Comm. Mario Coda per la sua premurosa gentilezza nellaccordarci il permesso di pubblicare le sue splendide fotografie. 10 ottobre 2012 - Redazione de LARALDO di Biella

Chi vuol cancellare la nostra storia lo fa per assicurarsi il presente, incurante di rovinare il futuro dei nostri figli.Noi monarchici siamo invece i testimoni che questa data appartiene, allinterezza del popolo italiano, e fa parte della memoria profonda del Paese e di tutti noi. Fu il Re il 10 novembre 1917 dopo il convegno di Peschiera a credere in Noi proclamando : Italiani, cittadini e soldati ! Siate un Esercito solo. Ogni vilt tradimento, ogni discordia tradimento, ogni recriminazione tradimento. Questo mio grido di fede incrollabile nei destini d'Italia suoni cos nelle trincee come in ogni pi remoto lembo della Patria; e sia il grido del popolo che combatte e del popolo che lavora. Al nemico,

cordare questi fatti ? perch con la morte di quegli eroi e la scomparsa del loro spirito di sacrificio, lItalia si sta lentamente sbriciolando sotto il maglio dellegoismo, della corruzione senza onore e di un mondo politico cieco. Con questa memoria quindi, non era mia intenzione convertire in ferventi italiani o monarchici tutti i cittadini della repubblica italiana, ma dare ai lettori degli spunti storici non usuali per spingerli a fare autonomamente delle riflessioni e dei confronti. La verit va cercata senza prendere per buona quella che ci viene proposta al supermercato, ricordando sempre che lItalia resta un bene prezioso, tanto prezioso, che SM il Re Umberto II nel 1946 ha preferito rinunciare al suo prestigio, e passare 37 anni

che dovranno accollarsi lonere di ripagare il debito creato dalle generazioni precedenti. Sullo sfondo, una Lagarde che sta mostrando un buon senso tattico sfruttando con determinazione gli spazi politici apertisi tra i vari gruppi di paesi membri per ricalibrare un ruolo per il Fmi potenzialmente pi assertivo nel teatro della crisi europea. La sfida che per lei si pone, ora, avendo imboccato questa strada, quella di declinare tutte le conseguenze del caso, andando oltre le dichiarazioni di principio generiche o da pubblicazione specializzata. Per esempio, risulta indifendibile la posizione del Fmi sulla politica fiscale tedesca che gli alti funzionari hanno, invece, nuovamente ribadito essere appropriata, nonostante la Germania sia prossima al pareggio di bilancio, abbia un debito pubblico che, in rapporto al pil, il pi basso tra le quattro economie sistemiche dellEurozona e, al contempo, il tasso di crescita pi elevato del gruppo. Analogamente, non passato in sordina per gli osservatori extraeuropei che il surplus nellavanzo corrente della Germania ha superato quello della Cina, sia in termini assoluti che in rapporto al pil (5,4 per cento contro il 2,3). Cos facendo, leconomia di Berlino continua a sottrarre domanda allEuropa a causa del suo eccesso di risparmio in un contesto, tuttavia, in cui maggiori esportazioni verso il mercato tedesco mitigherebbero gli effetti del consolidamento fiscale della periferia europea. Soprattutto se si considera che i costi in termini di crescita si sono rivelati, appunto, pi alti di quanto inizialmente previsto. Tratto da : www.ilfoglio.it/ ________________________________

reame chiamarlo Alto Adige: sa troppo d'Italia, puah).Il procuratore contabile Robert Schuelmers, accompagnato dalla Guardia di finanza, si presentato direttamente negli uffici del governatore filoaustriaco (per sua fiera e reiterata ammissione), chiedendo i faldoni di una specifica voce nel sontuoso bilancio altoatesino (entschuldigen, sud tirolese): il fondo personale del presidente. Si tratta di 72mila euro all'anno che il capo del governo locale pu gestire a proprio piacimento, anche se evidente - spiega il procuratore - come i soldi vadano comunque spesi nell'ambito dell'attivit istituzionale.

Segue - Societ e cultura


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Regali, voli e soldi per il dentista: nei guai il ras "tedesco" di Bolzano
La Corte dei conti indaga sugli acquisti privati del presidente della Provincia autonoma, Durnwalder. Che si difende: "Ricevo anticipi, poi compensiamo" di Cristiano Gatti 21 ottobre 2012 Adesso l'Italia davvero unita, dalla Sicilia all'estremo Nord alpino: la Corte dei conti ha appena annesso al nuovo Stato unitario, fondato sulle inchieste per spese allegre e sprechi personali, anche l'Alto Adige, che poi la provincia di Bolzano, ultimo paradiso terrestre rimasto in questa valle di lacrime. Nel mirino dei controllori c' sua maest Luis Durnwalder, sovrano assoluto e indiscusso tra gli ameni villaggi del Sud Tirolo (vietato nel

proprio su questa sottile distinzione, tra dotazione personale e utilit pubblica, che si fonda l'accertamento. Secondo alcuni esposti presentati alla Corte dei conti, Sua Maest sarebbe caduto nel personalissimo. Lo zoom va a fissarsi in particolare sulla festa di compleanno organizzata per Durnwalder il 24 settembre dell'anno scorso, a Castel Tirolo, cinquecento invitati adoranti, spesa totale intorno ai 40mila euro: e va bene che i 70 anni arrivano una volta sola, ma dato l'impegno anche il caso di dire per fortuna.Ad ogni modo, la posizione della Corte molto chiara: se il presidente ha sempre messo di tasca sua, liberissimo. Se invece risultasse che ha pescato nel fondo personale - personale per la personalit politica, non per la persona - allora tutti i discorsi cambierebbero. Diventerebbe molto semplicemente peculato, cio distrazione di denaro pubblico, cio reato penale da passare subito alla Procura della Repubblica per il relativo procedimento.Inutile specificare come Sua Maest sia a dir poco imbufalito. Si imbufalisce per molto meno, anche per i semplici rilievi della polemica politica, figurarsi con la Finanza in casa. un attacco offensivo e ingiustificato, tuona mentre parte subito al contrattacco, dimostrando cos che non sar per niente italiano nel sentire e nel vivere la nostra bandiera, ma che lo pienamente nei modi e nei toni del pi classico politico.Replica la Corte dei conti bolzanina, sempre per bocca di Schuelmers: Dai registri sembra trapelare uso di denaro per spese dentistiche, biglietti aerei di un viaggio a Vienna con la compagna (pellegrinaggio alla capitale, ndr), regali di Natale, canone tv, assicurazione auto, tasse sulla casa. ancora tutto da chiarire e da ricostruire. Si tratta di indagare su un'eventuale commistione tra privato e pubblico. comunque una bruttis-

sima botta per il mito dell'intramontabile patriarca, che dico patriarca, per il demiurgo di questa invidiatissima riserva ancora formalmente italiana, costata ai nostri bisnonni anche parecchio sangue, ma in epoche recenti sempre pi impegnata in uno strisciante allontanamento, nell'indifferenza generale (le regole sono chiare: per chi sceglie d'essere di lingua tedesca ci sono case, lavoro e incentivi, per chi sceglie la lingua italiana si fatica persino a trovare una scuola, ormai). Abituato da sempre a un trattamento in guanti bianchi da parte dello Stato centrale, amato nel suo feudo per gli anacronistici privilegi strappati all'Italia zerbina, improvvisamente Durnwalder si ritrova accomunato alla politica furbona dell'odiosa penisola. Non facile incassare il colpo. Difatti non lo incassa. Minacciando a sua volta azioni legali, spiega cos alle agenzie la linea di difesa: Non ho usato un euro per spese private. Solitamente la segretaria anticipa i soldi, poi a fine mese si fanno i conti e le spese vengono registrate. Le mie personali a quel punto vengono detratte. Da come la racconta, eventualmente si pu parlare soltanto di soldi a prestito. Va capito. In fondo guadagna solo 25.620 euro netti al mese. Obama ne guadagna 23.083, ma guidare l'America non come governare il Sud Tirolo. Tratto da : www.ilgiornale.it/

Il processo in corso a Roma a vario titolo per abuso d'ufficio, peculato, truffa, falso materiale e falso ideologico ha fatto gi registrare la condanna del cassiere Gianni Gaetano (cinque anni di reclusione patteggiati e ridotti a due con l'indulto). In attesa della definizione delle altre responsabilit nell'ambito della truffa, la Corte dei conti del Lazio ha concluso il primo grado di giudizio proprio nei confronti di Gaetano e dell'altro cassiere contabile Paolo Di Pietro, condannandoli complessivamente a restituire 1,4 milioni di euro alla presidenza della Repubblica. Tra le due viene considerata pi grave la posizione di Gaetano, che versava il denaro della tenuta sul conto del centro ippico di cui era presidente. Come emerge dalla sentenza numero 894/2012 della sezione giurisdizionale del Lazio, Gaetano e Di Pietro nella loro qualit di cassieri contabili della tenuta di Castelporziano, si sono appropriati della somma di euro 4.631691,96 avendo la disponibilit delle chiavi della cassaforte e del conto corrente aperto presso la Bnl, sportello presso la presidenza della Repubblica, in esecuzione di un unico disegno criminoso nel periodo 2002-2008 che consistito nella appropriazione dei fondi pubblici destinati alla tenuta, mediante un continuo prelievo di somme con importi diversi dalla cassaforte danaro della tenuta medesima. Un meccanismo facile e banale, come ricostruisce la Corte: A ogni prelievo, che avveniva per uso personale e al di fuori di ogni finalit pubblica, corrispondeva talvolta lapposizione sullo sportello della cassaforte di un biglietto sul quale veniva annotata la somma prelevata, somma a fronte della quale in alcuni casi il prelevante forniva in un secondo momento un documento giustificativo di spesa (fattura) onde consentire la formale contabilizzazione delluscita, e in ogni caso, al fine di mascherare le indebite uscite, la redazione di un fascicolo contabile mensile della tenuta (contente, tra laltro, mastro cassa, mastro banca, stampa controllo prima nota e stralci del libro giornale) inviato periodicamente per il controllo al servizio ragioneria del segretariato. I due cassieri contabili dovranno rifondere le casse del Quirinale in questa misura: a Gianni Gaetano attribuito un risarcimento di 954.222 euro, a Paolo Di Pietro 477.000, cio un terzo del suo superiore. Altra brutta vicenda di uso improprio di denaro pubblico, stavolta senza farsi nemmeno scrupolo della massima carica dello Stato. Tratto da : http://roma.corriere.it/

Osservazione
Tutto il mondo paese si dice! ________________________________

Repubblica I cassieri infedeli di Castelporziano


Sentenza della Corte dei Conti: tra il 2002 e il 2008 la cassaforte della tenuta usata come un bancomat di Michele Marangon 7 ottobre 2012 Prime condanne della magistratura contabile per la vicenda degli ammanchi dalle casse della tenuta di Castelporziano. Sperperi e appropriazioni indebite compiuti in barba a due presidenti della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano: l'accusa rivolta a Gaetano Gifuni, ex potentissimo segretario generale del Quirinale, eminenza grigia a servizio delle pi alte istituzioni del Paese, il nipote Luigi Tripodi, Alessandro De Michelis, Giorgio Calzolari, Paolo di Pietro e Gianni Gaetano. Tutti coinvolti nello scandalo della gestione di Castelporziano, la tenuta estiva del capo dello Stato, utilizzata tra il 2002 ed il 2008 come una specie di bancomat per le spese e il tornaconto personale dei cinque funzionari. Il danno alle casse pubbliche stato calcolato in 4,6 milioni di euro.

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Napolitano si Monarchia no

(Continua dalla prima Pagina) sentite certo, dalla Costituzione, ma assai spinto e non democratico, normalmente fa parte della linea di pensiero che ha condannato e condanna tuttora loperato del Re Soldato questo lo dobbiamo come italiani per onore della verit e dellevidenza a questo grande Re! Torniamo quindi al nostro quesito iniziale : direi che un Sovrano costituzionale, non lavrebbe fatto, ricercando in Parlamento una soluzione democratica. Nellestate dellanno passato, queste scelte erano possibili, ma andavano chiaramente canalizzate da una figura sopra alle parti, e non di parte come chiaramente il Presidente Giorgio Napolitano.

generale, non avrebbe potuto operare mai la scelta fatta da Giorgio Napolitano, perch tutti gli interventi del Professor Mario Monti (per nulla equi) sono andati a gravare sulle spalle delle classi pi numerose del popolo. Questa la verit! Limminente nuovo Disegno di legge che andr a ridurre (addirittura retroattivamente) le detrazioni fiscali in favore delle famiglie, per fare solo lultimo esempio di una lunga serie, un intervento vergognoso, che un Sovrano non avrebbe consentito, perch sarebbe stato contrario (in ultima analisi) agli interessi stessi della Corona. Concludendo, una Monarchia pu assicurare un livello di garanzie superiori oggi e soprattutto domani, in questo mondo sempre meno attento ai deboli ed alle minoranze, di quanto possa fare una effimera repubblica. Questa infatti, con la mancanza di continuit che la contraddistingue, pu permettersi di trarre forza anche operando contro il popolo. Al popolo italiano quindi, auguro di ritrovare presto le sue origini monarchiche, affinch questa repubblica del malaffare possa essere finalmente messa a riposo in un museo, in modo che il ricordo dei suoi fasti serva da monito alle future generazioni. Tratto da : Opinionimonarchiche.com/

ogni sera le piazze traboccano. Fatto sta che oggi i 5 Stelle sono il secondo partito dItalia, anche in diverse rilevazioni pi riservate fatte da altri autorevoli istituti. E se ha ragione Roberto Weber di Swg a dire al Corriere Tv che quello di Grillo un partito spugna come fu la Lega dei tempi migliori; un partito che se arrivasse all8% in Sicilia potrebbe tranquillamente raggiungere il 21% su scala nazionale, allora le implicazioni sul piano istituzionale sarebbero molteplici. E le forze politiche gi tremano. Solo a livello teorico, al primo partito di opposizione, chiunque vinca le elezioni, spetta indicare un suo esponente per la presidenza del Copasir, il comitato di controllo sui servizi segreti; vero che bisogna sia votato dalla maggioranza della commissione e che la scelta del nome non per forza debba cadere su un membro di questo o quel partito di opposizione; vero che i 5 Stelle potrebbero subito tirarsi fuori da tutte le trattative e rinunciare ad ogni incarico istituzionale. Detto questo, la prassi parlamentare vuole pure che due vicepresidenze su quattro della Camera, stessa cosa al Senato, vadano alle opposizioni: oggi ad esempio i vice di Fini sono la Bindi del Pd e Buttiglione dellUdc, oltre a Lupi e Leone del Pdl. E al Senato sono la Bonino e Chiti del Pd, oltre a Nania del Pdl e a Rosy Mauro della Lega. Quindi, sempre restando nellipotesi fissata dai sondaggi, anche Grillo potrebbe far eleggere uno dei suoi sugli scranni pi alti, ma non solo: la prassi vuole che allopposizione tocchi anche un vicepresidente per ognuna delle 14 commissioni permanenti, la presidenza della Vigilanza Rai e quella delle giunte per le elezioni e della giunta per le autorizzazioni. Sono convinto che Grillo in prima battuta non accetterebbe nulla di tutto ci - sostiene Osvaldo Napoli, vice capogruppo del Pdl - perch se accettasse una vicepresidenza di Camera e Senato, si tarperebbe le ali per dar battaglia in aula e mettere in pratica ostruzionismi vari; stessa cosa avverrebbe con le vicepresidenze delle commissioni. Ma non credo rifiuterebbe la Vigilanza Rai o le presidenze di quelle giunte. Certo se diventasse il secondo partito, la grande coalizione diverrebbe una scelta obbligata e si correrebbe il rischio di avere un Parlamento ingovernabile. Quelli che nel Pd da sempre tengono docchio tutti i sondaggi, come Paolo Gentiloni, non credono che Grillo arriver secondo, ma un partito anti-sistema con un risultato a due cifre, in un sistema tendenzialmente pi proporzionale, pu avere una forza micidiale: pu far eleggere una valanga di parlamentari che possono avere uninfluenza determinante, tale da costringere tutti gli altri alla grande coalizione. Come si pu frenare questa tendenza? Con la capacit di rinnovarsi dei partiti: il

Pd grazie alle primarie e indirettamente al ruolo di Renzi. E non sar un caso se da giorni Renzi sia diventato il primo bersaglio di Grillo che lo definisce il giovane-vecchio e lo copre di simpatici epiteti come ebetino inconsapevole, vuoto con il buco intorno; salvo poi dire che se si comporta bene valuter la sua iscrizione al Movimento come attivista: si sentir a casa.... Tratto da : www.lastampa.it/ ________________________________

Idv, un partito a rischio estinzione?


Viaggio nell'Idv, partito a rischio estinzione: dagli scandali sui fondi all'erosione del bacino elettorale. I sondaggi: Di Pietro al 4% di Domenico Ferrara 20 ottobre 2012 "Vogliamo essere un partito di governo". Antonio Di Pietro lo ripete costantemente, con ostentazione e convinzione. Ma, allo stato attuale, l'Italia dei Valori rischia di non entrare nemmeno in Parlamento. Gli ultimi sondaggi Swg certificano un crollo dell'Idv (che ha perso, in solo due settimane, il 2% dei consensi) direttamente proporzionale all'ascesa del MoVimento 5 Stelle. Grillo e Di Pietro, due leader, due amici che sono diventati inevitabilmente concorrenti. Ma la ventata di antipolitica, gli scandali e le diaspore interne hanno favorito il primo e inabissato il secondo. Attualmente, il partito dell'ex pm si attesta al 4,3% e rischierebbe di rimanere alla porta del Transatlantico (sempre che non cambi la legge elettorale).

Appurato questo per, immaginiamo che un Sovrano fantasioso e un tantino spregiudicano, imbocchi la via Napolitano apriti cielo, si sarebbero levate ole di oche starnazzanti invocanti al sopruso di un Re cattivo, fuori dalle regole e dal tempo, da detronizzare quanto prima e amenit varie. Un film gi visto decine di volte, che ha per attori gli stessi interpreti che, dalla rivoluzione francese in avanti, hanno ucciso, violentano, truffato e ingannato il popolo in nome della libert, uguaglianza e legalit. Questo avventato Sovrano sarebbe stato costretto a fare marcia indietro certamente, ma la mia riflessione dopo questo lungo preambolo, giunge finalmente a segno: supponendo che voglio, posso e comando questo Re fosse effettivamente nella condizione di nominare un non eletto a Presidente del Consiglio, avrebbe scelto il Professor Mario Monti ? La scelta di questo nome da parte di Napoletano non un caso, e per quanto Monti potesse avere la giusta autorevolezza, il Presidente avr preso questa decisione sulla base di intenzioni programmatiche dello stesso Professore, sui tempi e i modi quindi di intervenire sui problemi del momento! Siamo cos giunti al punto di partenza e di arrivo della riflessione Una Corona, che si regge sullappoggio popolare dovuto al suo gradimento

Politica interna
Grillo senza freni nei sondaggi sale al 21 per cento
di Carlo Bertini 20 ottobre 2012 Ha tutte le carte in regola per esser definito un sondaggio choc, perch per la prima volta fotografa una realt finora temuta dai partiti, ma ancora mai certificata da un numero cos dirompente: la Swg di Trieste assegna al Movimento 5 Stelle di Grillo un 21% tondo tondo, che colloca la forza politica del comico genovese sopra il Pdl (al 14,3%) e al secondo posto dopo il Pd (al 25,9%). E la rilevazione diffusa ieri ad Agor, che vede gli altri partiti pi o meno stabili e la fiducia in Monti in leggero calo dal 39 al 37%. E da cui si evince che la crescita dei consensi grillini stavolta a discapito Di Pietro, che perde l1,5% dei consensi, al 4,3% rispetto ad una settimana fa, mentre lM5S cresce appunto dell1,6%. Saranno pure gli scandali che hanno coinvolto esponenti dellIdv nel Lazio, saranno le inchieste lombarde e il caos che regna nel centrodestra, altro bacino di pesca in potenziale espansione; sar pure merito del successo della campagna a tappeto di Grillo in Sicilia, dove

Cosa ha pagato Di Pietro? Gli scandali all'interno del suo partito, i balletti relativi alle primarie e alle alleanze nel centrosinistra, i dissidi con la corrente pi moderata. E altro ancora. L'indagine nei confronti del capogruppo dell'Idv alla Regione Lazio, Salvatore Maruccio (indagato per peculato e accusato di aver prelevato a suo favore fondi dai conti del gruppo) ha inciso e non poco. E ha eroso parte della credibilit di Di Pietro nella battaglia per la trasparenza e per la legalit. Ma il caso di Maruccio solo la punta dell'iceberg. Perch l'Idv non si pu certo definire un partito "immacolato" e avulso da ogni sospetto. Anzi. Tralasciando la questione dei transfughi e dei cambi di casacca -

ch su questo Di Pietro pare abbia avuto la calamita - la lotta contro gli inquisiti non arriva da un pulpito casto. Di recente, Marylin Fusco, vicepresidente della Regione Liguria, stata indagata dalla procura di Sanremo per abuso dufficio e violazione delle norme in materia di tutela ambientale. Lo scorso giugno, il consigliere regionale della Campania, Dario Barbirotti stato indagato per una presunta truffa nella gestione dei rifiuti (all'epoca dei fatti contestati era presidente del Consorzio Bacino Salerno 2). Il consigliere provinciale di Bologna, Paolo Nanni, stato indagato a febbraio scorso per non aver restituito il pass invalidi della suocera, deceduta da due anni. Nell'ottobre 2011, a Bari, l'assessore al Contenzioso, contratti e appalti, Emanuele Pasculli, stato indagato (in merito a presunte irregolarit di un appalto da 5 milioni di euro) e si visto revocare l'incarico dal sindaco Emiliano. Come ha ricordato Filippo Facci su Libero, nel 2004, alle comunali di Foggia, Di Pietro ha appoggiato Riccardo Leone (Sdi) "che vantava condanne definitive per ricettazione, rapina continuata, resistenza a pubblico ufficiale, violenza privata, furto continuato e furto in concorso, evasione, danneggiamento continuato e violenza privata continuata, oltre ad aver passato due anni in un manicomio giudiziario". E Domenico Padalino, altro candidato appoggiato (a sua insaputa) da Di Pietro, "vantava due condanne definitive per furto, oltraggio a pubblico ufficiale, inosservanza dei provvedimenti dell'autorit e resistenza a pubblico ufficiale, oltre a essere indagato per porto abusivo d'armi". Paride Martella, ex presidente della Provincia di Latina, stato arrestato nellambito dellinchiesta su appalti truccati. Gustavo Garifo, capogruppo provinciale dellIdv di Genova, finito in manette a ottobre per aver lucrato sugli incassi delle multe. Andrea Proto, consigliere comunale, reo confesso, ha incassato una condanna a un anno e nove mesi per aver raccolto la firma di un morto. Solo per citare alcuni casi che poco collimano con la vigorosa battaglia contro i condannati in Parlamento, ch la lista potrebbe continuare. Senza considerare poi il figlio di Di Pietro, Cristiano, consigliere regionale a Campobasso, indagato per corruzione, turbativa dasta e abuso dufficio. Anche lo stesso Antonio Di Pietro stato indagato in passato (la sua posizione stata poi archiviata) per truffa in merito ai rimborsi elettorali all'Idv e per offesa al capo dello Stato. Ma l'ex magistrato, si sa, politico animato di grande passione e spesso scivola nelle esagerazioni e nell'irruenza verbale. Basti ricordare i vari paragoni ed epiteti che utilizz nei confronti di Berlusconi premier: da Hitler a Mussolini, passando per Gheddafi, Videla e Saddam Hus-

sein. Un linguaggio offensivo che ha trovato validi emuli nel suo stesso partito, ch chi va con lo zoppo impara a zoppicare. Come quel Francesco Barbato che, pochi giorni fa alla Camera, auspic il ritorno in campo di Formigoni e Scopelliti. Solo che il campo concepito dall'esponente dipietrista era quello di concentramento. E poi c' la questione pi politica e che ha visto mandare letteralmente in bambola il leader Idv. Che critica Bersani e poi lo corteggia. Che dice che non vuol rompere con lui ma allo stesso tempo attacca feralmente Monti. Che afferma di candidarsi a premier ma anche di partecipare alle primarie di coalizione. Che accusa Grillo di riproporre le sue idee salvo poi adularlo e avvertirlo che "se stai da solo questi ti fregano", dove per "questi" Di Pietro intende i partiti diversi dal suo. L'ex pm riuscito pure a complicarsi la vita e a "creare" una corrente interna al suo partito. Una corrente moderata, che si oppone al machismo e all'ostruzionismo di Di Pietro e che vede in Massimo Donadi, capogruppo Idv alla Camera, uno dei principali capofila. Pochi mesi fa, Donadi ha accusato il suo leader di "scondinzolare dietro Grillo", di "mandare tutto al macero" e "di tradire la storia del partito". E oggi, la frattura non si sanata, dal momento che al Fattoquotidiano Donadi ha dichiarato che "alle primarie andr a votare per Bersani". Per risalire la china, a Di Pietro non resta che percorrere la strada da lui annunciata: togliere il suo nome dal simbolo del partito. Non si sa mai che cos facendo qualcuno torni a votare Idv... Tratto da : www.ilgiornale.it/ ________________________________

forma del contenitore partito/non partito e alleventuale convergenza con sensibilit diverse il dibattito, per, resta aperto: Vogliamo essere interlocutori della politica, ma non escludo che da Todi 2 possa uscire la proposta di unaggregazione partitica e che il segretario della Cisl Raffaele Bonanni, che concluder i lavori, possa lanciare una proposta in tal senso, anticipa Costalli.

comunicazione non estraneo. E questo nuovo protagonismo dei cattolici, sostiene il presidente emerito della Consulta, non pu che partire dal basso, mettendo insieme solidariet e sussidiariet. Tema, questo, il protagonismo che parte dal basso, su cui si sofferma il costituzionalista Luca Antonini, segnalando il rischio di un nuovo centralismo, che archivia anche le eccellenze del federalismo dopo gli scandali emersi nelle regioni. Serve un Senato Federale - chiede Antonini - per superare il federalismobancomat e passare a quello della responsabilit. Tutti temi che domani e luned entreranno nel dibattito a Todi. I lader politici non ci saranno. E Costalli avverte anche per lUdc: Se Casini non scioglie il suo partito, o non avvia un profondo rinnovamento, rischia anche lui la rottamazione. Tratto da : www.avvenire.it/ ________________________________

Questo incontro organizzato dallMcl lo specchio del dibattito serrato che attraversa in questo momento il laicato cattolico. Tutti concordi sullesigenza di un nuovo impulso dare allimpegno sociale e politico rispondendo affermativamente, anche alla luce della crisi economica e istituzionale che lItalia attraversa, allappello pi volte lanciato dal Papa e dai pastori a una nuova generazione di impegno sociale e politico. Ma ecco Lorenzo Ornaghi che avverte: Parlare oggi di partito dei cattolici fuori della storia, se stare nella storia vuol dire starci con probabilit di successo. Resta per il problema di una maggiore incidenza: I cattolici - conviene il ministro della Pubblica Istruzione - devono chiedersi quale sia la forma aggregativa rilevante, quale il tessuto connettivo. Ma la frammentazione in pi schieramenti, pi che una limitazione, per Ornaghi pu essere anche unopportunit. Occorre innescare per una fase costituente, che veda i cattolici protagonisti attraverso una convergenza di credenti e non credenti. Occorre conclude il ministro dellIstruzione saper cogliere levento che passa. Saper cogliere la fortuna, diceva Machiavelli, anche se io parlerei di Provvidenza e di audacia nel saperne interpretare i segni. Ma laudacia per Antiseri deve spingersi fino a pensare a un partito. Attenzione alla diaspora- dice il filosofo della Luiss -. Alla grande vivacit e generosit del mondo cattolico ha fatto riscontro un difetto dellintellighenzia cattolica. Come hanno potuto dei cattolici votare questa legge elettorale?, si chiede Antiseri. Il rischio di dar vita a una riserva indiana non lo vede, semmai c - a suo avviso - il concretissimo rischio, per i cattolici, di fare le riserve indiane allinterno dei vari partiti servendo i padroni di partiti ormai putrefatti. Di sicuro c un vuoto della politica da riempire, ora occupato non tanto e non solo dalla cosiddetta antipolitica, quanto dallagglutinarsi di interessi - denuncia Cesare Mirabelli - e dalla creazione di meccanismi antidemocratici cui il mondo della

Europa pozzo senza fondo


All'Ue 16 miliardi l'anno e ce ne tornano solo la met Nel 2011 l'Italia stata il terzo paese contribuente dell'Unione, dopo Germania e Francia. Una voragine che nemmeno l'aumento dell'Iva potr colmare di Franco Bechis 16 ottobre 2012 Nel primo semestre del 2012 lItalia ha ricevuto 3,7 miliardi in meno di quanti ne abbia accreditati al bilancio dellUnione europea. Nel 2011 lItalia ha versato nelle casse dellUnione europea la bellezza di 16,2 miliardi di euro, la somma pi alta degli ultimi anni. In cambio ha ricevuto i famosi fondi strutturali, che spesso vengono poi persi per i ritardi delle Regioni e degli enti locali nellutilizzo. Le entrate italiane dallUnione europea non solo sono a rischio, ma sono state nel 2011 circa la met delle uscite. Nella partita con lUnione europea lItalia ha perso 7,5 miliardi di euro, un miliardo pi di quanto non incasser ora dai cittadini aumentando lIva di un punto sia nella aliquota massima (dal 21 al 22 per cento) che in quella intermedia (dal 10 all11 per cento). Una voragine che continua, visto che nel primo semestre del 2012 lItalia ha ricevuto 3,7 miliardi in meno di quanti ne abbia accreditati al bilancio dellUnione europea. Certo, il governo italiano pu mettersi una mostrina sul petto, perch perdendo miliardi di euro ogni anno lItalia pu dire di essere fra i nove contribuenti netti dellUnione europea (quelli che pagano pi dei benefici ricevuti), piazzandosi addirittura al terzo posto, dietro la Germania e di una sola incollatura dietro la Francia. Tratto da : www.liberoquotidiano.it/

Cattolici e buona politica, ma in quale contenitore?


di Angelo Picariello 20 ottobre 2012 Alla fine la sintesi la fa Carlo Costalli: il processo di nuovo protagonismo dei cattolici in politica va avanti. Dario Antiseri lo incalza partendo dalla filosofia per arrivare alla praticissima constatazione di un Paese in cui la Caritas distribuisce 7 milioni di pasti per cui, senza il contributo della Chiesa saremmo al tracollo con le piazze invase da accattoni. In altre parole: se lItalia sta in piedi sulla generosit delle famiglie e dei cattolici perch lasciare liniziativa alle oligarchie economicomediatiche? Insomma, si informa Antiseri, lo fate o no questo partito?. Il presidente del Movimento Cristiano Lavoratori non si nasconde: A Todi andremo avanti con chi ci sta, assicura Costalli chiudendo il convegno "Democrazia e nuovi poteri", organizzato con la Fondazione Europa popolare. Quanto alla

La crisi strutturale non risolta, forse si dovr rivedere lEuro


di Antonio Pilati 21 ottobre 2012 La promessa estiva della Bce di acquistare in quantit debito pubblico degli Eurostati pericolanti in modo da frenare la corsa dei rendimenti, ormai giunta a soglie disgreganti, ha ottenuto leffetto richiesto: i mercati si sono raffreddati e, grazie al concorso anche di altri fattori (la sentenza della Corte di Karlsruhe, la vittoria dei partiti europeisti nei Paesi Bassi), si comprato tempo prezioso. Ma tempo per fare cosa? A prima vista appaiono almeno tre urgenze alle quali si pu applicare il tempo guadagnato. Lurgenza pi evidente riguarda la meccanica istituzionale delleuro: come coordinare la moneta unica sia con un sistema bancario vigilato su scala nazionale e anzi sempre pi funzionante causa crisi in tale dimensione sia con 17 debiti pubblici differenziati per storia struttura e grado di fiducia ma comunque in crescita. La seconda urgenza centrata sulle dinamiche delleconomia: gli squilibri fra i diversi paesi aumentano quando i tassi di interesse continuano a divaricarsi e in un solo punto si concentra, togliendo domanda alle altre economie euro, un grande surplus (la Germania genera un avanzo superiore a quello della Cina sia in termini assoluti sia in rapporto al pil: 5,4 per cento contro 2,3 per cento). Tutto ci porta al risultato controintenzionale di una moneta unica che amplia leterogeneit dellarea in cui utilizzata. La terza urgenza ha valenza politico-istituzionale e si colloca al rango di metalivello: il suo tema larticolazione fra elementi e organi del complicato sistema istituzionale europeo (area a 17, area a 27 e poi a 28, Bce, Esm, Commissione, Consiglio), la selezione dei decisori di configurazione (chi stabilisce le modifiche da apportare allarchitettura di sistema, come viene scelto, a chi risponde), laggancio alle dinamiche di scelta della democrazia. Per ora corre la liquidit della Bce, ma nel film delle riforme istituzionali cominciano appena a scorrere i titoli di testa. Gli accordi sul funzionamento del fondo salva-stati Esm sono rimessi in discussione poche settimane dopo essere stati varati. La scelta di affidare alla Bce una penetrante vigilanza bancaria non ha ancora definito il proprio raggio dazione (tutti gli istituti o solo i maggiori), suscita dissenso negli Stati Ue non euro e sembra avere tempi lunghi di rodaggio. La Tobin Tax sconta lostilit britannica e introduce una ulteriore differenza nellassetto delle attivit finanziarie in ambito Ue. Il Regno Unito sceglie cos di ritirarsi ai margini dei processi di integrazione e marca distanza

dalle istituzioni Ue: per farlo nega ladesione al maxi-budget pluriennale proposto dalla Commissione. Infine il nesso stringente che lega gli aiuti Esm a condizioni vincolanti relative alle strategie di bilancio degli Stati riceventi crea incertezza e aumenta la turbolenza politica: la perdita di sovranit implicita nellaccettazione delle condizioni provoca in Spagna (ma anche a Cipro) instabilit, lacerazioni sociali, traccheggiamenti e tempi lunghi. In Grecia la pice ha gi avuto molte repliche (durano ancora: si discute con quali tempi uno Stato fallito debba applicare misure di rigore), in Italia si sa che prima o poi sar in cartellone e sotto traccia si ragiona sulla messa in scena (e sullampiezza dei guai che laccompagnano).

In una fase politica che richiede progetti inclusivi a lungo raggio e rapidit di riflessi decisionali prevale lo stile collaudato della politica europea: tempi diluiti da rinvii e ripensamenti, arabeschi tattici, rimpalli tra istituzioni, dominio degli interessi di breve respiro. Il tempo comperato rischia di sfrangiarsi in una rincorsa di date falsamente cruciali: elezioni americane, avvio formale dellEsm, elezioni italiane e poi tedesche, avvio operativo dellEsm. Non indolenza politica o scarsa visione dei decisori, come spesso si dice con formule consolatorie: al fondo stanno ruvidi grovigli che legano lazione europea da oltre dieci anni (allinizio del secolo lagenda di Lisbona aveva lambizione di trasformare quella europea nelleconomia pi competitiva del mondo entro il 2010). A prima vista si scorgono divergenti interessi geostrategici degli Stati, opinioni pubbliche ripiegate sulla dimensione nazionale o regionale, calcoli di politique politicienne fatti dai partiti e dai leader. A uno sguardo attento si rivelano divaricazioni strutturali nellassetto dellarea economica definita dalla moneta comune e soprattutto ostacoli demografici di lungo periodo: i modelli di Welfare cui da mezzo secolo abituata la gran parte dei cittadini europei non hanno chance di mantenersi con gli attuali decorsi della natalit (costante calo) e delle aspettative di vita (esplosiva crescita). La prima e maggiore divergenza strategica apportata dalla crisi riguarda la Germania: essendo lunico fra i grandi paesi europei che gi prima del 2007 aveva (in parte) messo a posto i conti pubblici e mi-

gliorato la produttivit, anche il solo a ottenere vantaggi rilevanti dallincertezza dei mercati: mentre gli altri stati, soci e/o rivali, finiscono a terra o in gravi difficolt, la Germania si qualifica come lunico soggetto forte e affidabile delleurozona guadagnando afflussi di capitale (provenienti soprattutto dal dissestato orlo mediterraneo), tassi di interesse azzerati, stabile primato politico nelle istituzioni dellUnione. Una tale condizione agevola il conseguimento di quellobiettivo di lungo termine (stabilizzare uneconomia quasi-continentale con forte marca germanica) che a Berlino risulta primario da quando la rivoluzione digitale, che minimizza tempi e costi di transazione, e lemergere dei mercati globali, che ne leffetto connesso, hanno reso la dimensione un fattore determinante (come gli Usa anche i Bric hanno, uno per uno, larghissima stazza). Per la Germania, che da tempo focalizza la sua strategia economica su Cina e Russia anche a costo di tensioni con gli Stati Uniti, unarea di comando politico e monetario un mezzo cruciale per avere peso su scala mondiale e porsi come interlocutore paritario. E normale in politica trarre da una situazione favorevole tutti i vantaggi possibili e posporne, per quanto si riesce, la fine; una buona crisi, se si sta dal lato giusto, offre eccezionali opportunit: spezzoni del sistema industriale o finanziario dei Paesi deboli offerti in saldo; guida ideologica rafforzata grazie allesempio; classi dirigenti estere facilmente fidelizzate. Non difficile spiegare in una congiuntura di questo tipo i rinvii, gli accordi fatti e poi volatilizzati, i ripensamenti: tutto ci che prolunga uno stato di sofferenza (per gli altri) e di utile (per s) ha significato. Nella divergenza delle strategie la Francia si colloca dallo stesso lato della Germania: lillusione di un comando continentale alla pari (Hollande, che la sera stessa dellinsediamento vola a Berlino contrastando i fulmini, non in ci diverso da Sarkozy) conta pi dellaggravio dei costi da crisi che lo sbilenco assetto delleurozona fa pesare anche su Parigi. Dal lato degli svantaggiati si collocano invece, a gradi diversi, il Regno Unito, con la parte non euro del Nord e dellEst, e i paesi euro del Mediterraneo. Larea non euro patisce su di s vincoli (vigilanza bancaria) pensati da altri e, in varia misura, ricadute recessive: i britannici, che hanno pi chance di reazione, accelerano sulla via del distacco, gli altri si mettono in aspettativa. I paesi del Mediterraneo, che vivono una recessione specialmente pesante a causa di remoti difetti strutturali e la aggravano con misure di rigore da applicare a tempi stretti, sono i principali sconfitti: perdono autonomia e dignit politica, patiscono una rapida contrazione del sistema industriale e finanziario, vedono separarsi dalle classi dirigenti gruppi sempre maggiori di cittadini. Anche qui sono naturali resistenze, diversivi, finzioni: la confusione ge-

nerale deriva, alla fine, dal divario fra intenti dichiarati (per lo pi nobili) e azioni concrete (di egoistico realismo). Le opinioni pubbliche pesano: con lEuropa che sempre pi nella mentalit collettiva dei vari paesi si associa alla recessione, i programmi di riparazione degli assetti istituzionali, di solito delineati come progresso dei processi di integrazione, sono sempre pi difficili da vendere. Giuliano Amato, citando Delors, sostiene che lEuropa sempre andata avanti con una maschera sul viso, ovvero con i leader politici che cedevano sovranit nazionale senza dirlo ai propri elettori (nazionali); ora per lopinione pubblica, toccata sul vivo, si fatta attenta e da una benigna indifferenza sta passando a un attivo rigetto. Lastuzia della maschera non funziona pi, la pressione sui leader si fatta acuta e tutti, in vista delle elezioni, difendono solo interessi percepibili nellimmediato. I grovigli strategici ed elettorali non si risolvono con la buona volont o con la fantasia: a renderli intricati e intrattabili sono fattori strutturali. Si combinano, intrecciandosi sotto la pressione del debito, i difetti di impianto delleuro e laffanno contabile dei sistemi pubblici. Leurozona si rivelata, sotto il fuoco della crisi, una costruzione a somma zero, il contrario di unidea win-win: se guadagnano i tedeschi, che giocano in casa (il modello con cui ci si misura lhanno montato loro), perdono italiani e spagnoli. In unarea a moneta unica, caratterizzata da forti divari di produttivit e di efficienza istituzionale tra i paesi componenti ma priva di una gestione comune del debito sovrano, i paesi debitori, pressati da un cambio troppo alto (trainato dalle economie forti) e compressi da un debito che il mercato rilutta a finanziare (se non a prezzi esosi), vedono le proprie economie precipitare per mancanza di ossigeno in una spirale al ribasso, mentre i paesi creditori allineano afflussi di capitale (in uscita dai debitori), tassi di interesse favorevoli e quindi competitivit in crescita. Economie che si divaricano faticano nel tempo a mantenersi in un ambito comune: nellattuale architettura delleuro il debito, che nella crisi catalizza sfiducia, diventa il reale fattore disgregante in quanto, amplificando le spinte dei fondamentali, indirizza economie disomogenee, che in tempo di crescita e quindi di fiducia possono muoversi in parallelo, su percorsi divergenti. Il dato drammatico che oggi e ancor pi nei prossimi anni la demografia sospinge il debito pubblico. Sanit e previdenza scricchiolano non solo per lallungamento della vita e il calo di natalit ma anche per le crescenti differenziate (e costose) chance di cura. I percorsi di vita diventano sempre pi variegati e complessi: la taglia unica del Welfare pubblico non pi adatta a una popolazione molteplice e con le sue disfunzioni espande la spesa (in

tendenza sempre meno alimentata da lavoratori giovani). Riorganizzare il Welfare, con dosi crescenti di mercato e di scelta individuale, unoperazione complicata e lunga che nel breve periodo non dar effetti anzi aumenter forse il carico del debito. Il tempo comperato dalla Bce non durer per molto: a inizio anno lingente iniezione di liquidit effettuata con la Ltro ha creato effetti sui mercati, raffreddando i rendimenti, per poco pi di tre mesi. La recessione si volger, come prevedono al Fmi, in una durevole stagnazione (forse un lustro) che ha nelleurozona il suo epicentro. Con il debito come variabile cruciale, il gioco combinato dei fattori (meccanica perversa delleuro, demografia ostile, stagnazione prolungata) tiene i paesi deboli del Mediterraneo sullorlo del disastro. George Soros, Martin Wolf, Charles Dumas sono convinti che i danni derivanti da una difesa prolungata e alla fine probabilmente vana di una moneta sbagliata nellimpianto siano superiori ai costi di una rapida separazione consensuale. Per lItalia il tema decisivo e un errore strategico pu condizionare i prossimi ventanni: nel 1992 una difesa del cambio oltre i limiti del ragionevole ebbe esiti drammatici. Tratto da : www.ilfoglio.it/

e cos, mi sembra corretto fare alcune considerazioni sul merito. Partirei dalla Sicilia per un ipotetico volo duccello a risalire la penisola, in quanto il Governo del tecnico Monti, ha recentemente rifornito le casse ormai vuote del dimissionario Presidente Lombardo con novecento milioni di Euro, che serviranno alle spese vive di gestione, permettendogli di pagare almeno gli stipendi ai suoi numerosissimi dipendenti. La Regione Siciliana infatti, la regione italiana con il pi alto numero di dipendenti pubblici. Pur essendo curioso di poter effettuare un confronto diretto con una delle due Province autonome di Trento e Bolzano, rapportando i dipendenti pubblici al numero dei cittadini residenti, resto concorde che questa elargizione di denaro sia una vergogna che stento a credere appartenga ad un Governo tecnico appunto, come si vuol far credere.

Nota della Redazione


La fila dei contrari e di chi, un pochino alla volta si sta ricredendo sulla costruzione Europea e soprattutto della moneta unica si allunga sempre pi Saranno tutti dei cretini ? Nel Lazio, sappiamo oggi cosa accadeva abitualmente. Nei dintorni di Roma infatti, i festini e i banchetti sono come un tempo, ancora assai di moda presso una casta politica di intrallazzatori che si credono al di sopra della Legge : () sono soldi che mi spettavano di diritto ha avuto il coraggio di dichiarare il Consigliere Fiorito, quando stato interrogato dalla Guardia di Finanza sugli indebiti prelievi ! Continuando il nostro viaggio verso le Alpi, potremmo fermarci in Emilia, in Veneto, anche in Piemonte, ma preferiamo fotografare il sistema Lombardo (che coincidenza lomonimia con il nome del Presidente della Regione Siciliana vero?) dove le indagini stanno portando in evidenza una serie infinita di illeciti. Corruzione e appropriazioni indebite di ingenti somme di denaro pubblico per interessi personali di moltissimi esponenti politici locali, da destra a sinistra transitando per i duri e puri della Lega Nord naturalmente. E se vero, che il settentrione dItalia sempre stato pi progredito del mezzogiorno, troviamo conferma anche in questo vergognoso argomento Al sud siamo rimasti al clientelismo che permette migliaia di dipendenti pubblici pronti al voto politico per rieleggere i propri benefattori, mentre al nord levoluzione dalla prima alla seconda repubblica servita a darci la cognizione e la libert di poter far man bassa per

Lopinione di
Corruzione, repubblica e saggezza popolare
di Alberto Conterio 9 ottobre 2012 Con fa fine del federalismo legaiolo, affogato nellinsaziabile corruzione di localismi e autonomie poco virtuose, ho la speranza che il partito degli anti-unitari, che vedeva numerosi rappresentanti in tutte le forze politiche nazionali, abbia fatto ormai il suo tempo. Costoro, negli ultimi ventanni, ricalcando le orme di Cattaneo, non hanno fatto che danni ai cittadini e al nostro Paese. Nonostante ci, lo stereotipo secondo cui, al sud si ruba, mentre al nord si lavora, ci accompagner ancora per anni, con la sua penosa scia di luoghi comuni e polemiche. Abbiamo comunque appurato, che in questa Italia repubblicana si ruba a pi non posso, dalla Vetta dItalia a Pantelleria senza scrupolo alcuno,

interesse personale esclusivo. Ci rientra comunque nella normalit di una repubblica, che nata da una frode, si evoluta passando da un prima ad un dopo manipulite , senza cambiare i suoi valori fondanti di riferimento, rivalutandoli semplicemente al nuovo ambio. Insomma, si rubava prima e si continuato a rubare (di pi) anche dopo manipulite. I risultato sono sotto agli occhi di tutti, e non si possono smentire ! Il minimo comune denominatore di questa vergognosa situazione, resta quindi la repubblica, che come istituzione, si presta meglio di altre alla corruzione generalizzata e senza controllo, dove i cittadini restano indifesi alla merc dei pi furbi ! A coloro che conoscendomi, sorridono con sufficienza sapendomi orgogliosamente monarchico, rispondo che lantica saggezza popolare, sintetizzata nei proverbi e nei modi di dire tipici dei diversi luoghi dItalia, conferma le mie opinioni sullargomento. Da noi in Piemonte, che di repubblica avevamo gi dovuto soffrire quella imposta dalle baionette francesi, vi sono due modi di dire molto eloquenti che servono al caso. Il primo evidenzia una situazione di caos o di chiassoso disordine esclamando : ma una repubblica !, mentre il secondo, ancor pi chiaro, era utilizzato per identificare un prodotto di scarto, di avanzo, comunque di evidente seconda scelta veniva infatti chiamato repubblica il contenuto del secchio degli scarti (fondi di salame, croste di formaggio, ossi disossati ecc.) che il salumiere teneva nascosto sotto al bancone del negozio, che per pochi soldi, poteva essere acquistato a peso, per integrare lalimentazione dei maiali ! Tanto , e tanto andava scritto in proposito. Desideriamo cambiare lattuale vergognosa situazione di diffusa illegalit ? Ricordatevi di queste riflessioni alla prossima tornata elettorale, potreste avere una scelta in pi da operare ! Tratto da : Opinionimonarchiche.com/

Ambiente e salute
Il guru verde Lovelock, stronca gli ambientalisti
di Riccardo Calcioli 20 giugno 2012 Il suo pensiero ha influenzato generazioni di attivisti verdi, le sue teorie hanno ispirato le politiche ambientali degli ultimi venti anni, ma ora James Lovelock ammette di aver sbagliato e sconfessa i suoi discepoli. E certamente la pi clamorosa conversione nelle fila del mondo ecologista, ed arrivata a compimento alla vigilia della Conferenza internazionale sullambiente di Rio de Janeiro che si apre oggi.

In una intervista riportata dal Daily Mail, il 92enne scienziato britannico bolla come sciocchezze senza senso il concetto di sviluppo sostenibile e altre teorie ecologiste, critica il movimento verde che ha trasformato lecologia in una religione che ha soppiantato il cristianesimo e minimizza le minacce dei cambiamenti climatici come linnalzamento dei livelli del mare (nel peggiore dei casi non superer i 60 centimetri in un secolo). Eppure era soltanto il 2009 quando usc il suo ultimo libro su Gaia (The vanishing face of Gaia, Il volto di Gaia che sparisce), in cui lanciava lallarme definitivo: si ormai oltrepassato il punto di non ritorno, miliardi di persone moriranno entro il 2040, non vale pi neanche la pena cercare di cambiare politiche, al massimo bisogna mettere al riparo la memoria della civilt per i pochi che sopravviveranno alla catastrofe. Era lultima puntata di una lunga saga iniziata nel 1979 quando, allora scienziato della Nasa, pubblic un libro che segn una svolta epocale nella concezione del pianeta Terra e dellambiente: Gaia, uno sguardo nuovo alla vita sulla Terra. Si tratta di una teoria a cui non a caso diede il nome della divinit greca della Terra - secondo la quale il nostro pianeta sarebbe un organismo vivente la cui biosfera in grado di controllare i cambiamenti fisici e chimici in modo da mantenere la Terra in condizioni idonee a permettere la vita degli esseri che la abitano. Si tratta di una teoria ampiamente criticata dalla comunit scientifica ma immediatamente accolta con entusiasmo dal movimento ecologi-

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Il pi documentato sito internet su Re Umberto II di Savoia

sta ed entrata nellimmaginario collettivo: in Italia, ad esempio, ha fatto la fortuna di un eco-catastrofista come Mario Tozzi che per anni ha condotto un programma su Rai3 chiamato appunto Gaia-il pianeta vivente. La fortuna di questa teoria si deve al fatto che si presta perfettamente per spiegare in chiave anti-umana il riscaldamento globale: essendo un organismo vivente, la Terra diceva Lovelock reagisce allattacco dei parassiti e dellinfezione esattamente come fa il nostro organismo, con la febbre. Ecco, il riscaldamento globale altro non sarebbe che la febbre del pianeta che in questo modo si difende dalla presenza nefasta delluomo. Negli anni Lovelock andato avanti in un crescendo di previsioni catastrofiche che grazie alla sua reputazione di scienziato hanno fatto per molto tempo la fortuna del movimento ecologista. Il rapporto ha cominciato a incrinarsi nel 2004 quando in nome della riduzione delle emissioni di anidride carbonica (CO2), Lovelock ha preso ufficialmente posizione a favore dellenergia nucleare, senza alcun dubbio la pi pulita. Ma la svolta clamorosa si avuta due mesi fa, quando in una intervista, Lovelock ha candidamente ammesso che lui e altri opinionisti ecologisti, come Al Gore, erano stati erroneamente allarmisti sugli effetti del cambiamento del clima: Il problema che non sappiamo come si comporta il clima, anche se pensavamo di saperlo venti anni fa - ha ammesso -; la verit che dallinizio del millennio non c pi riscaldamento globale, la temperatura rimasta pressoch costante, mentre secondo la nostra teoria avrebbe dovuto crescere rapidamente. E ora il nuovo attacco che sconfessa tutto il movimento ecologista, diventato una religione che usa il senso di colpa dei cittadini per ottenere i propri scopi che nulla hanno a che vedere con il rispetto dellambiente e dellequilibrio del pianeta. Lovelock ci arrivato a 92 anni, vuol dire che c ancora speranza. Tratto da : www.svipop.org/

Speciale Costituente
Monarchici riuniti a Roma: "Contro la crisi della politica serve un re"
Roma - (Adnkronos) - Assemblea costituente nella Capitale per fare proposte e decidere un eventuale programma politico in vista delle prossime elezioni politiche e comunali 13 ottobre, ore 16:34 Roma, 13 ott. (Adnkronos) - Quale prospettiva per un periodo di grave sbandamento politico? I monarchici italiani non hanno dubbi : "Serve un re". L'assemblea costituente monarchica si ritrovata infatti oggi all'hotel de la Minerve a Roma per fare proposte e decidere un eventuale programma politico in vista delle prossime elezioni politiche e comunali. "Sono circa 180 i partecipanti all'evento di oggi, con un'et media tra i 45 e i 60 anni", racconta Franco Ceccarelli, uno degli esponenti del partito ancora in nuce. "C'erano anche dei diciottenni e un minorenne accompagnato dalla madre".

scioltosi nel '72 per "problemi di bilancio insanabili", ce la sta mettendo tutta. "Gi durante le scorse elezioni amministrative qualche partito monarchico era apparso in giro per l'Italia e stiamo cercando di unire le forze". Tra i loro obiettivi, c' anche la lotta ai "poteri forti e alla globalizzazione". "Oggi - conclude Ceccarelli ci sono stati 35 interventi e vedremo cosa ci prospetta il futuro". Se per ora i promotori ci sono, il partito per ancora in cerca di un nome. Tratto da : www.adnkronos.com/

Intervento alla Costituente


Proponiamo ai nostri lettori, lintervento di Alberto Conterio, letto durante i lavori della Costituente dal Dott. Roberto Tomao a causa dellimpossibilit dellautore di poter essere presente allevento. Biella, 13 ottobre 2012 Desidero ringraziare quanti oggi sono presenti a questa Costituente, cos come desidero scusarmi per la mia assenza, non voluta, ma dovuta a questioni economiche contingenti allattuale grave stato di crisi economica che coinvolge il mio lavoro e la mia famiglia. Qualche amico, mi ha confidato che questa occasione potrebbe essere lultima per i monarchici italiani. Ritengo che sia esagerato, ma essere al contrario troppo ottimisti pu essere altrettanto negativo per il buon esito delle nostre intenzioni. Sono convinto che avremmo sempre delle occasioni, finch saremo in grado di formulare dei sogni in favore della nostra Causa. La possibilit reale di unire gran parte dei monarchici in un solo movimento politico DEVE essere sfruttata, e abbiamo il DOVERE di essere positivi, ottimisti e soprattutto sgombri dai ricordi negativi del passato. Ci non toglie che dobbiamo essere anche prudenti. I grossi calibri del fuoco amico, sono gi entrati in azione contro di noi ed i nostri sogni pochissimi giorni fa. Lennesimo tentativo dinciuccio lhanno definito ! e le speranze nostre, sono la preoccupazio-ne di costoro ! Cosa dire ? Pazienza, non si pu piacere a tutti ! Francamente, ritengo che dobbiamo sperare di piacere pi alla gente normale, che piacere a questi amici monarchici o presunti tali. Ecco perch non possiamo barattare la prudenza con la fretta, perch correremmo il rischio di perdere davvero lultimo valore spendibile in nostro possesso : Il Simbolo di Stella e Corona. Sar soltanto lunione di alcuni piccoli gruppi come qualcuno ama scrivere nei suoi comunicati stampa ? Le nostre possibilit saranno sempre scarse perch vi sar sempre qualche detrattore interno ? Saremo snobbati domani come lo siamo oggi ? ancora pazienza, nessuno per potr dire che dipeso dalle nostre volont ed aspettative. Ma se, come io spero, come noi speriamo, questa iniziativa dovesse avere successo, avremmo tracciato un solco nella storia dellassociazionismo e dei movimenti politici monarchici italiani de-gli ultimi 40 anni ! Qualunque cosa avverr, la nostra idea ne trarr comunque beneficio, e con essa la nostra Patria. Occorre dialogare tra noi, sulla base delle nostre speranze, su ci che

Nota della redazione


La notizia battuta da Adnkronos, battuta mentre erano ancora in corso i lavori della Costituente una di quelle che non passata inosservata, anche se il clamore di queste settimane su questioni puramente pi materiali (corruzione, inciucci, truffe e litigi) lha messa in secondo piano c da scommetterci! Il tono leggermente ironico dellagenzia che ha messo in risalto la nostalgia e let media tra i 45 e i 60 anni soprattutto, non deve preoccupare oltre misura. Sono i partiti oggi al potere che fanno della nostalgia di un tempo che fu la loro bandiera o no? I moderati guardano al Partito Popolare di Don Sturzo, mentre la sinistra, non ha ancora abbandonato lidea dellegemonia filo sovietica. E che dire dellet me-

Collaborate con Alleanza Monarchica Stella e Corona Abbiamo bisogno del tuo aiuto !

Arrivano da tutta Italia i nostalgici della monarchia, dalla Sicilia al Piemonte (''sabaudo''), con una maggioranza di romani - per evidenti comodit logistiche. "Noi cerchiamo - spiega Ceccarelli - un rinnovamento basato sulla tradizione e un re potrebbe rappresentare la continuit dello Stato al di la di ogni contrasto politico''. C' per un piccolo problema chiamato Costituzione: "In Italia la monarchia non pu tornare a meno che non si cambi la Costituzione, ma in questo caso basta volerlo", dice. Non sembra proprio una passeggiata ma il 'Progetto unitario dei monarchici italiani' che nasce sulle ceneri del vecchio Partito democratico italiano di unit monarchica (Pdium)

dia dei politici italiani oggi? Basta guardare un Tigg qualsiasi per rendersi conto che esclusi Renzi e qualche grillino in erba (non il caro vecchio Beppe che viaggia oltre) let media molto pi vicina ai 60 che ai 45!

riteniamo opportuno, e di ci che vorremmo si potesse fare. Chiedo a tutti voi, di affrontare questo dialogo cercando di essere propositivi e nei panni di chi domani, ascoltate le nostre parole, o letti gli atti di questa Costituente, desiderasse unirsi a noi per collaborare. Abbiamo lobbligo di essere sinceri, chiari e assolutamente pratici.

Faccio un esempio che spero risponda a queste tre qualit : Un anno fa (giorno pi o giorno meno) si svolto il Congresso del pi vecchio partito del panorama politico nazionale, il Partito Radicale. Da alcuni articoli di giornale che parlavano di questo evento, ho appreso, che gli iscritti attivi a que-sto soggetto politico (Dirigenti, delegati e attivisti) sono circa 500, ai quali si sommano altri 1000 iscritti circa. Insomma 1500 persone in tutto ! Nonostante questi numeri esigui (e sono numeri assolutamente alla nostra portata) il Partito Radica-le, presente ovunque, con iniziative importanti, innovative ed alcune davvero originali. Si pu non essere daccordo con loro, ma ad esempio, il ricorso sulle firme alle liste di Cota e For-migoni sono una battaglia di legalit, e la battaglia sul sovraffollamento disumano delle carceri nel nostro Paese uniniziativa in favore dei diritti umani. Qualcuno pu appuntare che sono molte an-che le iniziative meno lodevoli di questo movimento, ma non questo il motivo della mia citazione, e non mi interessano gli obiettivi del Partito Radicale in se. Quello che desidero evidenziare che una piccola forza, con idee chiare, condivise e portate avanti con orgoglio e testardaggine da tutta lorganizzazione, servono ad ottenere VISIBILITAanche in presenza dellostracismo dellintera classe politica nazionale e dei media a loro collegati !!! Qual dunque il nostro compito in questa Costituente ? Il nostro compito facilitare laggregazione dei monarchici italiani attorno al simbolo di Stella e Corona, creando condizioni valide perch que-sto avvenga in modo naturale, senza forzare nessuno e senza escludere nessuno.

Per fare ci, indispensabile essere disposti ad ascoltare, facendo un passo indietro. So bene che alcuni di noi vorrebbero potersi presentare alle elezioni ovunque vi sia la possibilit di mettere assieme una lista, per poter partecipare alla vita politica attiva dItalia. Anchio la pensavo cos, ora per, visti gli ultimi sviluppi della politica italiana, ma sarebbe meglio dire della corruzione e degli sperperi attuati dalla politica italiana, e per rispondere al meglio allo sconforto dei cittadini, credo che occorra avviare un progetto responsabile ed attento. Di elezioni in Italia ne faremo a iosa anche in futuro, ed arrivare un attimo dopo ben preparati, preferibile che giungere in fretta a questi appuntamenti come unarmata brancaleone. Dobbiamo approntare una serie di punti condivisi tra di noi, a livello storico, politico e sociale, alla quale uniformarci tutti, con il verbo e le azioni, sotto una guida costante di un gruppo di coordina-mento inflessibile ed effettivamente presente 24 ore su 24 ! Non possiamo pi pensare di agire autonomamente a 360 gradi secondo le nostre preferenze ed abi-lit personali. Dobbiamo stabilire un programma di priorit con tempi e modi dagire a livello nazionale, da adat-tare eventualmente alle varie situazioni locali, ma questo deve essere il PROGRAMMA di tutti.

E il programma deve essere documento che tracci un solco chiaro in favore del popolo, della gente che lavora e che tira avanti il carrozzone di questa repubblica, evitando argomenti che possano crea-re tra noi tensioni. Perch se vero che noi monarchici non siamo di destra e non siamo di sinistra, anche vero che non siamo tutti uguali e che politicamente, socialmente ed eticamente possiamo avere opinioni diverse. Quindi proprio perch siamo un insieme eterogeneo dobbiamo cercare di trarre vantaggio da ci, relegando gli argomenti che possono creano fratture (come succede ai partiti tradizionali) alla sfera personale di ognuno di noi, senza pregiudizi ed ipocrisie. Dobbiamo e possiamo accettare di avere tra noi opinioni estreme anche su argomenti importanti, perch nellinsieme dei problemi della gente comune, che da politici saremo chiamati a risolvere, questi saranno sicuramente una minoranza ! Occorre quindi convergere con entusiasmo su argomenti pratici di tutti i giorni !

Dal Vaticano
Il Papa: nel dialogo interreligioso si giocano il rapporti della Chiesa con il mondo
della Redazione online 20 ottobre 2012 Nel dialogo ecumenico e interreligioso voluto dal Concilio Vaticano II "si gioca una parte rilevante del dialogo della Chiesa con il mondo contemporaneo". Lo ha affermato Benedetto XVI nel discorso pronunciato alla cerimonia di consegna del prestigioso 'Premio Ratzinger', divenuto ormai una sorta di 'Nobel della teologi. A riceverlo, presenti i 262 vescovi di tutto il mondo che partecipano in questi giorni al Sinodo sulla Nuova Evangelizzazione, sono stati quest'anno Remi Brague, francese professore emerito di filosofia medievale e araba all'Universit Pantheon-Sorbonne (Parigi I) e il gesuita padre Brian E. Daley.

mia opinione che sia necessario lavorare su : Possibili provvedimenti necessari a rilanciare leconomia delle FAMIGLIE, perch cos facendo tutta leconomia nazionale ne trarr vantaggio. Possibili provvedimenti necessari a far si che le rendite finanziarie siamo meno remunerative delle rendite ottenute dalla produzione di beni reali. Possibili provvedimenti necessari al riordino territoriale ed istituzionale del Paese, per giungere ad eliminare linutile, offrendo ai cittadini un servizio migliore con un risparmio di spe-sa. Possibili provvedimenti necessari a salvaguardare le produzioni nazionali e a rendere meno competitive quelle delocalizzate o straniere, perch se il popolo non lavora in Italia, il mercato interno crolla. Non desidero sottrarre altro tempo a questo evento e vi saluto da Biella, sperando vi siano ancora occasioni come questa in futuro alla quale poter partecipare di persona. Una stretta di mano a tutti Voi Alberto Conterio

Se desideriamo fare politica, occorre capire che ognuno di noi contribuisce con il suo anello a creare una catena. Dobbiamo insomma, imparare a dare di noi unimmagine di INSIEME. Dobbiamo smettere di parlare di noi e per noi, ma, dobbiamo imparare ad agire in gruppo e per il gruppo, restando continuamente in contatto tra noi, per trarre il massimo beneficio da ogni informazione ed idea. Non deve essere un programma infinito per piacere a tutti, bastano 4 o 5 argomenti o punti chiave, che andranno ripetuti a pappagallo ed in ogni occasione in modo uniforme dalle Alpi a Pan-telleria. Ripeto : occorre dare unimmagine di INSIEME, di GRUPPO. Lindividualismo DEVE essere bandito !

E ha aggiunto che c' bisogno "di uomini che tengano lo sguardo fisso verso Dio attingendo da questa sorgente la vera umanit per aiutare chi il Signore mette sul nostro cammino a comprendere che Cristo la strada della vita; uomini il cui intelletto sia illuminato dalla luce di Dio, perch possano parlare anche alla mente e al cuore degli altri". "Operare nella vigna del Signore perch gli uomini e le donne del nostro tempo possano scoprire e riscoprire la vera 'arte del viver: questa - ha ricordato il Papa teologo - stata anche una grande passione del Concilio Vaticano II, pi che mai attuale per l'impegno della nuova evangelizzazione". Nel corso della cerimonia toccato al cardinale Camillo Ruini, presidente del comitato scientifico della Fondazione Ratzinger, presentare le biografie dei premiati (ai quali vanno ciascuno 50 mila euro, dai diritti d'autore di Joseph RatzingerBenedetto XVI). Ruini ha affermato che il conferimento dei premi oggi rafforzato dall'Anno della Fede e dal

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sinodo sulla nuova evangelizzazione, a 50 anni dal Concilio. La Fondazione, ha spiegato l'ex presidente della Cei, ha visto infatti nei premiati "due studiosi che, a partire di una straordinaria conoscenza delle origini e della storia della fede cristiana, sanno guardare in avanti, per costruire sulla base di questa medesima fede il presente e il futuro della famiglia umana, in conformit con l'intenzione profonda della teologia di Vostra Santit". Remi Brague anche professore di filosofia delle religioni europee al'Universit Ludwig Maximilian di Monaco, oltre che membro dell'Institut de France, Academie des Sciences Morales et Politiques (tra le sue numerose pubblicazioni, "Il futuro dell'Occidente", "La saggezza del mondo", "Il Dio dei cristiani, unico Dio?"), mentre padre Brian E. Daley ordinario di teologia all'Universit di Notre Dame (Indiana, Usa), intitolata a "Catherine F. Huisking" e gi docente di teologia storica per 18 anni alla Scuola Weston di teologia dei gesuiti a Cambridge, Massachusetts (autore di "La speranza della Chiesa primitiva", "Sulla dormizione di Maria, le prime omelie patristiche" e "Gregorio Nazianzeno"). Nel suo discorso Benedetto XVI ha esaltato i documenti del Concilio in tema di dialogo ecumenico ("Unitatis e redintegratio") e interreligioso ("Nostra Aetate"), ma anche la innovativa dichiarazione "Dignitatis Humanae" sulla libert religiosa, della quale ha sottolineato la straordinaria portata. In proposito, il Pontefice ha osservato che "l'ecumenismo e il confronto con le altre religioni" sono "due aspetti decisivi per la Chiesa nei nostri tempi". Nel dialogo ecumenico e interreligioso voluto dal Concilio Vaticano II "si gioca una parte rilevante del dialogo della Chiesa con il mondo contemporaneo". Lo ha affermato Benedetto XVI nel discorso pronunciato alla cerimonia di consegna del prestigioso 'Premio Ratzinger', divenuto ormai una sorta di 'Nobel della teologi. A riceverlo, presenti i 262 vescovi di tutto il mondo che partecipano in questi giorni al Sinodo sulla Nuova Evangelizzazione, sono stati quest'anno Remi Brague, francese professore emerito di filosofia medievale e araba all'Universit Pantheon-Sorbonne (Parigi I) e il gesuita padre Brian E. Daley. Tratto da : www.avvenire.it/

Dallestero
Scudetto afghano
del Maggiore Mario Renna Brigata alpina "Taurinense" 20 ottobre 2012 La Tempesta di Harirod non il titolo di un B-movie ma il nome dei vincitori della prima edizione della Roshan Afghan Premier League, il campionato di calcio afghano sponsorizzato (come in Italia) da una compagnia telefonica, conclusosi ieri con la vittoria dei Toofaan (Tempesta) Harirod - rappresentativa dell'Afghanistan occidentale che prende il nome da un fiume che scorre nell'ovest - che hanno battuto in finale per 2 a 1 i Simorgh Alborz, squadra del nord. La notizia vera per che il Paese ha, nel vero senso della parola, un nuovo terreno (verde) di unit e di incontro tra le sue diverse regioni ed etnie. Che lo sport unisca quasi un luogo comune, ma a giudicare dal successo nazionale di pubblico (reale e televisivo, senza contare quello di YouTube, che ha proposto tutti i match), c' da essere ottimisti. Oltre al cricket e al Taekwondo, che ha fruttato all'Afghanistan una medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Londra, c' il calcio tra le passioni sportive dei giovani afghani, che a migliaia si sono presentati alle selezioni tipo Grande Fratello per trovare un posto nelle otto rappresentative regionali che si sono disputate la Champions locale. A organizzare il tutto stato il principale gruppo mediatico afghano, Moby Group, che insieme alla Federazione Calcio e un paio di sponsor ha creato un doppio evento: prima la selezione dei giocatori, tramite un reality televisivo (Maidan-eSabz, ovvero 'Campo Verde') con tanto di giuria e televoto, e poi il campionato vero e proprio con due gironi di quattro squadre di diciotto giocatori, seguiti da semifinali e finale giocate allo stadio di Kabul che per l'occasione ha fatto il pieno con 25.000 spettatori, ai quali aggiungere diversi milioni di persone che hanno seguito le partite in diretta su ToloTv, il principale network privato, e su YouTube. Risultati che Zaid Mosheni, direttore di Moby Group, commenta con un certo orgoglio da cui traspare anche una speranza per il futuro del Paese oltre che per il suo business: "Gli Afghani sono stanchi di sentire solo cattive notizie. Lo sport distrae e unisce al tempo stesso, ed la chiave per coinvolgere i giovani di questo Paese, i quali costituiscono met della popolazione se non di pi." Difficile dargli torto, anzi. Intanto Herat si gode la vittoria dei suoi beniamini del Toofaan Harirod (ieri in centro comparso per la prima volta un maxi-schermo che ha trasmesso il match) mentre Moby Group ha gi annunciato l'edizione 2013 con un numero di squadre che si annuncia in crescita, anche grazie alla formula

del casting che appassioner tutto il Paese ben prima del fischio d'inizio, proprio come succede in Europa con il calciomercato milionario. Qui le cifre in gioco sono enormemente pi contenute, anche se la qualit dello spettacolo di un certo livello e soprattutto in netto miglioramento. La Premier League intanto attira gli sponsor (Afghan International Bank e Hummel, multinazionale danese di abbigliamento sportivo) e gli extra per i calciatori pi forti non mancano: al top-player di ciascuna partita andato un assegno di 10.000 Afghani, la valuta locale, pari a 150 Euro, mentre ai campioni di Afghanistan sono andati complessivamente 15.000 Dollari. Una discreta sommetta, da queste parti. Tratto da : www.lastampa.it/ ________________________________

Cambogia: veglie e preghiere dei cattolici in ricordo di re Sihanouk


Redazione radio Vaticana 18 ottobre 2012 La morte di re Norodorm Sihanouk era un evento "atteso", che non ha colto di sorpresa la popolazione cambogiana; "l'et avanzata e l'esilio" che si era imposto dal 2004 "lo hanno tenuto lontano dalle vicende interne, ma la gente mostra per ancora di amarlo". quanto afferma p. Mario Ghezzi, missionario del Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime) da 12 anni nel Paese del Sud-est asiatico, che anticipa all'agenzia AsiaNews la "veglia di preghiera di tutte le comunit cattoliche" in programma per sabato sera, 20 ottobre. Phnom Penh ha accolto listata a lutto la salma dell'ex monarca, scomparso all'et di 89 anni il 15 ottobre scorso a Pechino, dove ha trascorso per cure mediche gli ultimi anni di vita. Secondo fonti governative, quasi 100mila persone hanno assistito al passaggio della bara, durante il tragitto dall'aeroporto a Palazzo reale. La Cambogia osserva una settimana di lutto nazionale e la salma di Sihanouk rester esposta per tre mesi, per permettere alla popolazione di dare l'estremo saluto a un politico, prima ancora di un monarca, che ha segnato la storia recente del Paese. Il governo ha bandito programmi radio e tv "gioiosi", che contrastano con il "dolore" per la perdita del re. Cancellato anche il Festival dell'acqua, in programma il mese prossimo, celebrazione caratterizzata da fiere, eventi e fuochi d'artificio che attira ogni anno milioni di visitatori. Padre Ghezzi conferma ad AsiaNews la "gran folla che ha accompagnato il passaggio della bara", nei "10 km che dividono l'aeroporto dal Palazzo reale". Il missionario racconta che "nonostante il sole cocente, molti hanno atteso anche cinque ore per veder passare la bara". Anche la Chiesa cattolica cambogiana intende onorare la memoria del defunto monarca, con eventi speciali e celebrazioni. "Sabato sera - racconta padre Ghezzi - si terr una veglia di preghiera in tutte le comunit cattoliche del vicariato apostolico" di Phnom Penh. Nella capitale la celebrazione sar presieduta dal vescovo emerito mons. Emile Destombes, che "ha personalmente conosciuto e incontrato pi volte re Sihanouk". Il prelato racconta sempre, conclude il missionario Pime, di come il monarca gli avesse confidato che "nella sua camera da letto avesse una statua della Madonna di Lourdes, che invocava ogni sera prima di coricarsi". Intanto analisti ed esperti di politica cambogiana si interrogano sul lascito del defunto re e sul futuro della monarchia nel Paese. Se in passato re Sihanouk ha saputo guidare la nazione all'indipendenza, altri ricordano le troppe influenze esercitate dagli stranieri e la connivenza col regime dei Khmer rossi,

Grecia, Samaras lancia l'allarme "A fine novembre casse vuote"


della Redazione 5 ottobre 2012 La Grecia ha fondi a disposizione per arrivare "fino a fine novembre. Poi le casse sono vuote". Lo ha detto il primo ministro greco, Antonis Samaras, in un'intervista all'Handelsblatt. Occorre sbloccare in tempi brevi il pagamento degli aiuti: "Abbiamo bisogno di pi tempo per il consolidamento, ma non necessariamente di pi crediti".

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La situazione della Grecia, secondo Samaras, sempre pi preoccupante: "La democrazia greca si trova probabilmente di fronte alla sua sfida pi grande". Poi ha aggiunto che la tenuta della societ " messa in pericolo dalla disoccupazione crescente, come stato in Germania alla fine della Repubblica di Weimar". Per il premier la societ "nel suo insieme" minacciata dai populisti dell'estrema sinistra e "da qualcosa che non si era mai visto prima nel nostro Paese: la crescita di un partito dell'estrema destra, si potrebbe dire fascista, neonazista". Alba dorata, questo il nome della formazione citata da Samaras, nei sondaggi " gi la terza forza politica in Grecia, tendenzialmente in crescita", ha ricordato il premier ellenico, che ha concluso con un monito: "Se falliamo sar il caos. La gente sa che questo governo l'ultima chance per la Grecia". Tratto da : www.avvenire.it/

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durante il quale anch'egli ha perso cinque dei suoi 14 figli. Un tempo egli era considerato una "minaccia" per il potere del premier Hun Sen, col quale ha pi volte avuto forti scontri verbali; tuttavia, la decisione di abdicare nel 2004 per il figlio Sihamoni ha contribuito a placare le acque, stemperando la lotta di potere. Oggi l'attuale monarca visto come una figura "simbolica", senza nessuna influenza reale nella vita della nazione. Per questo i pi concordano nell'affermare che il vero erede di re Sihanouk l'attuale Primo Ministro Hun Sen, ex quadro nel regime di Pol Pot, da decenni alla guida della Cambogia e vero leader della nazione. (R.P.) Tratto da : http://it.radiovaticana.va/ ________________________________

entertainment. E se il motore della ripresa stato soprattutto il settore dei servizi, imponendosi con un aumento dell1,3%, determinante ma con minore intensit stato anche il comparto manifatturiero. Male, invece, lattivit edilizia, restata in forte contrazione. Nonostante i numeri decisamente positivi, per gli analisti restano cauti sul futuro. Anche il premier David Cameron, pur apprezzando i dati, mette in guardia da un eccessivi entusiasmo. C ancora molto da fare ha scritto su Twitter -, ma i dati dimostrano che siamo sulla strada giusta. Prudente anche il cancelliere dello Scacchiere, George Osborne: I dati deboli di ieri provenienti dallarea euro devono farci ricordare che dobbiamo far fronte a difficile sfide, in casa e allestero. Tratto da : www.lastampa.it/

spesso infondati, o sotto la spinta di un cieco odio ideologico. Avevano provocato le rappresaglie dei tedeschi, sparando e poi fuggendo. Avevano torturato i fascisti catturati prima di sopprimerli. E quando si trattava di donne, si erano concessi il lusso di tutte le soldataglie: lo stupro, spesso di gruppo. A conti fatti, anche la Resistenza si era macchiata di orrori. Quelli che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ricorder nel suo primo messaggio al Parlamento, il 16 maggio 2006, con tre parole senza scampo: Zone d'ombra, eccessi, aberrazioni. Un'eredit pesante, tenuta nascosta per decenni da un insieme di complicit. L'opportunismo politico che imponeva di esaltare sempre e comunque la lotta partigiana. Il predominio culturale e organizzativo del Pci, regista di un'operazione al tempo stesso retorica e bugiarda. La passivit degli altri partiti antifascisti, timorosi di scontrarsi con la poderosa macchina comunista, la sua propaganda, la sua energia nel replicare colpo su colpo.

Londra, le Olimpiadi trainano la ripresa


Dopo 9 mesi di recessione il Pil britannico segna +1%. Volano il settore dei servizi e quello dellentertainment. Cameron: Dati positivi ma c molto da fare della Redazione online 25 ottobre 2012 Dopo nove mesi leffetto congiunto delle Olimpiadi e del Giubileo della Regina traina la Gran Bretagna fuori dalla recessione. Anche grazie ai Giochi, che hanno portato nella capitale londinese milioni di turisti, leconomia tornata a crescere. Nel terzo trimestre dellanno il Pil salito di un punto percentuale, segnando il massimo degli ultimi cinque anni, un dato per superiore alle stime che indicavano un incremento dello 0,6%, dopo la contrazione dello 0,4% tra aprile e giugno. Gi ieri il premier conservatore David Cameron aveva dichirato durante il Question Time alla Camera dei Comuni limminente arrivo di buone notizie. Oggi lUfficio nazionale di statistica ha confermato la ripresa e messo laccento sulla straordinariet della spinta venuta dal grande evento estivo.

Storia e tradizioni
Esecuzioni, torture, stupri Le crudelt dei partigiani
La Resistenza mirava alla dittatura comunista. Le atrocit in nome di Stalin non sono diverse dalle efferatezze fasciste. Anche se qualcuno ancora lo nega di Giampaolo Pansa 7 ottobre 2012 C da scommettere che il nuovo libro di Giampaolo Pansa, La guerra sporca dei partigiani e dei fascisti (Rizzoli, pagg. 446, euro 19,50; in libreria dal 10 ottobre), far infuriare le vestali della Resistenza. Mai in maniera cos netta come nellintroduzione al volume (di cui per gentile concessione pubblichiamo un estratto) i crimini partigiani sono equiparati a quelli dei fascisti. Giampaolo Pansa imbastisce un romanzo che, sullesempio delle sue opere pi note,racconta la guerra civile in chiave revisionista, sottolineando le storie dei vinti e i soprusi dei presunti liberatori, i partigiani comunisti in realt desiderosi di sostituire una dittatura con unaltra, la loro. Tanto i partigiani comunisti che i miliziani fascisti combattevano per la bandiera di due dittature, una rossa e l'altra nera. Le loro ideologie erano entrambe autoritarie. E li spingevano a fanatismi opposti, uguali pur essendo contrari. Ma prima ancora delle loro fedelt politiche venivano i comportamenti tenuti giorno per giorno nel grande incendio della guerra civile. Era un tipo di conflitto che escludeva la piet e rendeva fatale qualunque violenza, anche la pi atroce. Pure i partigiani avevano ucciso persone innocenti e inermi sulla base di semplici sospetti,

Anche se ancora presto per calcolare con precisione limpatto che Olimpiadi e Paralimpiadi - costate circa 11 miliardi di sterline tra denaro pubblico e sponsor - hanno avuto sui conti britannici, pare per che le vendite dei biglietti siano state cos determinanti da rappresentare circa lo 0,2% della crescita del Pil. In particolare, a beneficiarne stata soprattutto lattivit di agenzie di impiego e dei settori alberghiero e di

Soltanto una piccola frazione della classe dirigente italiana si posta il problema di capire che cosa si nascondeva dietro il sipario di una storia contraffatta della nostra guerra civile. E ha iniziato a farsi delle domande a proposito del protagonista assoluto della Resistenza: i comunisti. Ancora oggi, nel 2012, qualcuno si affanna a dimostrare che a scendere in campo contro tedeschi e fascisti e stato un complesso di forze che comprendeva pure soggetti moderati: militari, cattolici, liberali, persino figure anticomuniste come Edgardo Sogno. vero: c'erano anche loro nel blocco del Corpo volontari della liberta. Ma si e trattato sempre di minoranze, a volte di piccole schegge. Impotenti a contrastare la voglia di egemonia del Pci e i comportamenti che ne derivavano. Del resto, i comunisti perseguivano un disegno preciso e potente che si manifestato subito, quando ancora la Resistenza muoveva i primi passi. Volevano essere la forza numero uno della guerra di liberazione. Un conflitto che per loro rappresentava soltanto il primo tempo di un passaggio storico: fare dell'Italia uscita dalla guerra una democrazia popolare schierata con l'Unione Sovietica. Dopo il 25 aprile 1945 le domande sulle vere intenzioni dei comunisti italiani si sono moltiplicate, diventando sempre pi allarmate. Mi riferisco ad aree ristrette dell'opinione pubblica antifascista. La grande maggioranza della popolazione si preoccupava soltanto di sopravvivere. Con l'obiettivo di ritornare a un'e-

sistenza normale, trovare un lavoro e conquistare un minimo di benessere. Piccoli tesori perduti nei cinque anni di guerra. Ma le lite si chiedevano anche dell'altro. Sospinte dal timore che il dopoguerra italiano avesse un regista e un attore senza concorrenti, si interrogavano sul futuro dell'Italia appena liberata. Sarebbe divenuta una democrazia parlamentare oppure il suo destino era di subire una seconda guerra civile scatenata dai comunisti, per poi cadere nelle grinfie di un regime staliniano? Era una paura fondata su quel che si sapeva della guerra civile spagnola. Nel 1945 non era molto, ma quanto si conosceva bastava a far emergere prospettive inquietanti. Anche in Spagna era esistita una coalizione di forze politiche a sostegno della repubblica aggredita dal nazionalismo fascista del generale Francisco Franco. Ma i comunisti iberici, affiancati, sostenuti e incoraggiati dai consiglieri sovietici inviati da Stalin in quell'area di guerra, avevano subito cercato di prevalere sull'insieme dei partiti repubblicani, raccolti nel Fronte popolare. A poco a poco era emerso un inferno di illegalit spaventose. Arresti arbitrari. Tribunali segreti. Delitti politici brutali. Carceri clandestine dove i detenuti venivano torturati e poi fatti sparire. Assassinii destinati ad annientare alleati considerati nemici. Il pi clamoroso fu il sequestro e la scomparsa di Andreu Nin, il leader del Poum, il Partito operaio di unificazione marxista. Il Poum era un piccolo partito nel quale militava anche George Orwell, lo scrittore inglese poi diventato famoso per Omaggio alla Catalogna, La fattoria degli animali e 1984. Orwell aveva 34 anni, era molto alto, magrissimo, sgraziato, con una faccia da cavallo. Era arrivato a Barcellona da Londra alla fine del 1936. Una fotografia lo ritrae al fondo di una piccola colonna di miliziani del Poum. Una cinquantina di uomini, preceduti da un bandierone rosso con la falce e martello, la sigla del partito e la scritta Caserma Lenin, la base dell'addestramento. Orwell stava sul fronte di Huesca quando i comunisti e i servizi segreti sovietici decisero la fine del Poum. Lo consideravano legato a Lev Davidovic Trotsky, il capo bolscevico diventato nemico di Stalin. In realta era soltanto un gruppuscolo antistaliniano con 10 mila iscritti. L'operazione per distruggerlo venne ordita e condotta da Aleksandr Orlov, il nuovo console generale dell'Urss a Barcellona, ma di fatto il capo della filiale spagnola del Nkvd, la polizia segreta sovietica. Nel giugno 1937, un decreto del governo repubblicano guidato dal socialista di destra Juan Negrin, succube dei comunisti, dichiaro fuori legge il Poum, sospettato a torto di cospirare con i nazionalisti di Franco. Tutti i dirigenti furono imprigionati. Se qualcuno non veniva rintracciato, toccava alla moglie finire in carcere. Gli arrestati si trovarono nelle mani del Nkvd che li rinchiuse in una prigione segreta,

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una chiesa sconsacrata di Madrid. Interrogato e torturato per quattro giorni, Nin rifiuto di firmare l'accusa assurda che gli veniva rivolta: l'aver comunicato via radio al nemico nazionalista gli obiettivi da colpire con l'artiglieria. Gli sgherri di Orlov lo trasportarono in una villa fuori citt. Qui misero in scena una finzione grottesca: la liberazione di Nin per opera di un commando di agenti della Gestapo nazista, incaricati da Hitler di salvare il leader del Poum. Ma si trattava soltanto di miliziani tedeschi di una Brigata internazionale, al servizio di Orlov. Nin scomparve, ucciso di nascosto e sepolto in un luogo rimasto segreto per sempre. E come lui, tutti i suoi seguaci svanirono nel nulla. Quanto accadeva in Spagna fu determinante per la svolta ideologica di uno scrittore americano di sinistra, John Dos Passos. Scrisse: Ci che vidi mi provoco una totale disillusione rispetto al comunismo e all'Unione Sovietica. Il governo di Mosca dirigeva in Spagna delle bande di assassini che ammazzavano senza piet chiunque ostacolasse il cammino dei comunisti. Poi infangavano la reputazione delle loro vittime con una serie di calunnie. Le stesse infamie, sia pure su scala ridotta, vennero commesse in Italia da bande armate del Pci, durante e dopo la guerra civile. C' da scommettere che il nuovo libro di Giampaolo Pansa, La guerra sporca dei partigiani e dei fascisti (Rizzoli, pagg. 446, euro 19,50; in libreria dal 10 ottobre), far infuriare le vestali della Resistenza. Mai in maniera cos netta come nell'introduzione al volume (di cui per gentile concessione pubblichiamo un estratto) i crimini partigiani sono equiparati a quelli dei fascisti. Giampaolo Pansa imbastisce un romanzo che, sull'esempio delle sue opere pi note, racconta la guerra civile in chiave revisionista, sottolineando le storie dei vinti e i soprusi dei presunti liberatori, i partigiani comunisti in realt desiderosi di sostituire una dittatura con un'altra, la loro. Tratto da : www.ilgiornale.it/

Anche se non era presente, il Re ha voluto esprimere la sua gratitudine per l'assegnazione del titolo accademico attraverso una lettera letta dal Principe Radu.

Romania, statua per la Regina Maria


12 ottobre 2012 Il Principe Radu e il Principe Nicola di Romania hanno partecipato alla cerimonia di inaugurazione della statua dedicata alla Regina Maria di Romania, nella citt di Oradea, in Transilvania. Alla cerimonia la famiglia reale rumena era rappresentata dal Principe Radu e dal Principe Nicola di Romania ed era presente anche l'Arciduchessa Maria Maddalena d'Austria, figlia della principessa Ileana di Romania e nipote della regina Maria di Romania. La statua stata inaugurata per onorare la visita della Regina Maria, insieme a Re Ferdinando, alla citt di Oradea avvenuta il 23 maggio 1919, dopo la liberazione della citt da parte delle truppe del generale Traian Mosoiu. Nel teatro di Oradea si svolto per loccasione, un concerto sinfonico dell'Orchestra Filarmonica di Stato, diretta da Romeo Rimbu, dove gli ospiti d'onore oltre ai Principi Radu e Nicola di Romania, l'arciduchessa Maria Maddalena d'Austria. Al termine, i fuochi d'artificio hanno concluso la giornata. Elaborato da : http://monarchico.blogspot.it/ ________________________________

74 anni per lImperatrice Farah


14 ottobre 2012 L'Imperatrice Farah della Persia compie 74. Farah Pahlavi, nata il 14 ottobre 1938 col nome di Farah Diba, la vedova di Mohammad Reza Pahlavi, Shah dell'Iran, e Imperatrice della moderna Persia, oggi Iran.

Signore e signori, sono lieto di aver ricevuto la notizia che il Senato Accademico di Scienze Agrarie e Medicina Veterinaria di Bucarest abbia deciso di darmi il titolo di Dottore Honoris Causa in occasione del 160 anniversario della nascita della Universit Agrara rumena. Grazie per l'onore che mi date e per aver invitato me e la mia famiglia alla cerimonia. Io non considero questo gesto come un premio personale, ma piuttosto come un omaggio alle generazioni che hanno sofferto per avere la Romania un paese democratico, prospero e libero. I giovani di oggi potranno godere i frutti dei nostri sacrifici nei prossimi decenni. Questa universit nata 160 anni fa con la tradizione e la modernit e sin dal suo inizio lo stato lo ha apprezzato con il sostegno. Solo due anni dopo la dinastia del trono con il voto unanime della nazione romena, nel mese di agosto 1868, Carlo ho messo la pietra angolare della Scuola rumena di Agraria Herstru, con la speranza che possa durare per insegnare molte generazioni di rumeni. Oggi, mi rivolgo a voi a nome del mio predecessore, con viva gratitudine per tutto ci che stato realizzato in questa universit e la convinzione che gli studenti faranno questo paese prospero e felice. Che Dio ci aiuti! L'evento ha visto la partecipazione di membri del governo, dell'Accademia, del Senato e rappresentanti del corpo studentesco, cos come i rappresentanti della societ civile romena. Al termine della cerimonia, il Principe ereditario ed i partecipanti hanno firmato l'Atto istitutivo del Centro di Ricerca Hortinvest. Elaborato da : http://monarchico.blogspot.it/

Spagna, celebrata la Giornata nazionale


12 ottobre 2012 Il Re Juan Carlos, la Regina Sofia, il Principe e la Principessa delle Asturie e la infanta Elena di Madrid hanno presieduto le cerimonie in occasione della festa nazionale di Spagna.

Anche se i titoli della famiglia imperiale iraniana sono stati aboliti dal regime islamico repubblicano, lei ancora formalmente Imperatrice. Molti Stati ancora si riferiscono all'ex Imperatrice come Sua Maest Imperiale Shahbanou dell'Iran nei documenti ufficiali. Elaborato da : http://monarchico.blogspot.it/ ________________________________

Matrimonio reale in Lussemburgo


20 ottobre 2012 Alla cerimonia religiosa che si svolta nella Cattedrale di Notre Dame di Lussemburgo, Sua Altezza Reale il Principe Guglielmo, erede al trono del Lussemburgo, si sposato con la Contessa Stphanie de Lannoy.

Notizie in breve
Laurea Honoris Causa per Re Michele di Romania
10 ottobre 2012 All'Universit di Scienze Agrarie e Medicina Veterinaria di Bucarest, la Principessa Margarita e il Principe Radu di Romania hanno ricevuto il dottorato honoris causa per Re Michele di Romania. Durante la cerimonia, dopo aver ascoltato l'inno reale, il rettore dell'universit ha elogiato il lavoro del Sovrano e il suo sostegno per le universit del paese.

http://www.reumberto.it
Il pi documentato sito internet su Re Umberto II di Savoia

Dopo la parata militare si svolto a Palazzo Reale un ricevimento alla quale hanno partecipato numerose autorit. Visto il perdurare della crisi economica che colpisce la Spagna, sono stati apportati tagli alla parata militare che quindi si svolta in tono minore rispetto agli anni precedenti. La Festa Nazionale Spagnola conosciuta anche come giornata della hispanidad, ed il giorno dedicato alla commemorazione della scoperta dell'America appunto, avvenuta il 12 ottobre 1492. Elaborato da : http://monarchico.blogspot.it/

Il matrimonio si svolto in pieno rigore regale, ed stato seguito non solo dagli abitanti del piccolo stato, ma stato trasmesso dalle tv di tutto il mondo. (tranne che nella nostra repubblica - Ndr) La cattedrale di Notre Dame di Lussemburgo era decorata per

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loccasione con 3mila rose, 500 piante e fiori diversi. La sposa arrivata alla Cattedrale accompagnata dal fratello maggiore, ed ha scelto un bellissimo abito di Elie Saab di pizzo, ricamato con fili dargento e un lunghissimo strascico. Stphanie sfoggiava anche un velo di tulle di seta color avorio ricamato con fili doro. Guglielmo, erede al trono del Lussemburgo, era in alta uniforme.

Dalla Redazione
Torino: Principessa Maria Pia di Savoia presenta il libro La mia vita, i miei ricordi
di Stefano Piovano 28 settembre 2012 Per la citt legata agli splendori della Casa Reale italiana, la giornata di luned scorso rester nei cuori del pubblico accorso numeroso per scoprire o rendere omaggio al legame tra la famiglia Savoia e il capoluogo piemontese.

Presenti al matrimonio : Re Alberto II del Belgio e la Regina Paola, il Re di Norvegia Harald V e la Regina Sonja, il Principe Hans-Adam II del Liechtenstein e la Principessa, la Principessa Carolina di Monaco, gli eredi al trono di Spagna, Principe Felipe e la Principessa Letizia delle Asturie, la Regina Beatrice d'Olanda, la Regina Margherita di Danimarca e il Principe consorte Henrik, la Regina Silvia di Svezia, la Principessa Lalla Salma, moglie del Re Mohammed VI del Marocco. Presenti anche Principe ereditario del Giappone Naruhito, e il Principe Emanuele Filiberto di Savoia con la Principessa Clotilde Courau, e altre famiglie reali come quelle di Romania, Giordania, Grecia e Bulgaria. Grandi assenti il Principe William e Catherine Middleton, la Casa Reale inglese ha inviato come rappresentanti il principe Edoardo, quartogenito di Elisabetta II, accompagnato dalla moglie Sophie. Gli sposi dopo la cerimonia hanno passeggiato per le vie della citt per salutare i loro sudditi, infine si sono affacciati dal balcone ducale. I lussemburghesi hanno potuto seguire la cerimonia su uno schermo gigante nel centro della citt. Elaborato da : http://monarchico.blogspot.it/

La primogenita di Umberto II e Maria Jos ritornata nella culla delle sue origini, dinastiche, dopo alcuni anni di assenza. Laccoglienza riservata alla Principessa Maria Pia di Savoia stata solenne ma allo stesso sobria; accolta come ospite del Consiglio Regionale dal Presidente dellassemblea, Valerio Cattaneo, la figlia maggiore dellultimo Re dItalia commossa dallentusiasmo dei presenti, ha presentato il suo libro: La mia vita, i miei ricordi, edito Mondadori.

Il testo corredato da inedite fotografie ricostruisce la storia di una famiglia importante per la creazione dello stato italiano, attraverso gli avvenimenti pubblici si intrecciano mondanit e il quotidiano. Gli aneddoti di Maria Pia di Savoia permettono di scorgere particolari interessanti, senza nostalgie per il tempo andato. Lomaggio ai palazzi reali di Napoli, suo luogo di nascita 1934, Racconigi e del Quirinale, abbandonato nel dopo guerra per rispettare lesito del Referendum istituzionale che sanc

LARALDO di Biella
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la svolta repubblicana, ricostruiscono linfanzia italiana di una maestra di stile, vicina alla moda dellalta societ senza mai rinunciare alla semplicit popolare. Una temeraria custode delle memorie sabaude, con una propria identit esercitata da modella per Vogue e successivamente come raffinata penna giornalistica. Il bel mondo si pu ammirare negli scatti di vita privata, sin dallet di tre anni con la mamma Maria Jos per passare agli anni portoghesi a Cascais in compagnia del padre, Re Umberto II. In quegli anni, Maria Pia convol a nozze nel 1955 con Alessandro di Jugoslavia, con cui ebbe quattro figli, tra cui Sergio presente in sala con alcuni collaboratori - inviati di Gente, il rotocalco settimanale attento nel corso degli anni alla vita reale e nobiliare italiana. La moglie, la mamma, la principessa, la modella, la scrittrice rivivono a Torino accanto al secondo marito, Michele di Borbone Parma, ottantasei anni portati con eleganza e rettitudine, perfettamente descritti nella autobiografia: Un prince dans la tourmente (Nimrod), dove si scopre tra le altre cose lesperienza del conflitto in Vietnam, infatti il principe venne recluso per alcuni mesi in una prigione di canne di bamb. Una coppia di sangue blu che ama raccontarsi, farci sognare e riflettere perch la vita una fantastica avventura come ci ricorda S.A.R. Maria Pia di Savoia che deve essere accompagnata dal sorriso e dallottimismo. Facciamoci trascinare dalla memoria di una signora allontanata dal proprio paese in tenera et con i propri genitori e fratelli, costretta a reinventarsi in modo speciale, basta rileggere una dichiarazione della principessa Maria Jos negli anni ottanta del Novecento: Credo che i miei figli posseggano una dote in comune, ereditata dal padre: la bont, la gentilezza d'animo, insomma una specie di innato slancio verso gli altri che qualche volta addirittura li tradisce, deformando un poco la loro immagine presso l'opinione pubblica. Per gustare tutti i ricordi partendo dagli inizi e giungere alle visite torinesi al figlio Sergio di Jugoslavia e

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le permanenze capitoline da amici della aristocrazia pontificia, non ci resta che sfogliare e ammirare il libro: La mia vita. I miei ricordi di Maria Pia di Savoia pubblicato dalla Mondadori con introduzione di Alain Elkann. Tratto da : www.culturalnews.it/ ________________________________

il periodo della transizione istituzionale". Pubblichiamo di seguito la Nota Stampa ufficiale : NOTA STAMPA DI S.A.R. IL PRINCIPE VITTORIO EMANUELE DI SAVOIA IN OCCASIONE DELLINTITOLAZIONE DI VIA RE UMBERTO II E DI VIA REGINA MARIA JOS A ROMA ROMA - 27 OTTOBRE 2012 ORE 12.00 Dalle ore 11.30 di oggi, nel parco di Villa Ada in Roma, alla presenza di numerose Autorit Civili e di molti cittadini si sta svolgendo la cerimonia dintitolazione di due vie alla memoria di Re Umberto II e della Regina Maria Jos: un momento storico, per la prima volta nella storia dellItalia post 1946. S.A.R. il Principe Vittorio Emanuele, presente alla cerimonia con S.A.R. il Principe Emanuele Filiberto, ha rilasciato la seguente dichiarazione: Per la prima volta nella storia dItalia dopo il 1946, la pi importante Amministrazione Comunale della nostra Patria, quella di Roma Capitale, ha voluto intitolare due strade alla memoria dei miei Augusti Genitori, il Re Umberto II e la Regina Maria Jos. Ricordo questo parco con grande emozione pensando ai primi anni della mia infanzia, in particolare a Zia Mafalda, ai miei Nonni, il Re Vittorio Emanuele III e la Regina Elena, che insieme ai miei Genitori attendono ancora la giusta e definitiva sepoltura nel Pantheon di Roma. Tale gesto sarebbe molto significativo: lancio nuovamente, a nome di tutta la mia Famiglia questo appello alle Istituzioni, perch con questo ultimo atto di giustizia storica si possa finalmente chiudere il periodo della transizione istituzionale. Sono grato al Sindaco On. Gianni Alemanno per la Sua sensibilit, ringrazio lOn. Giovanni Quarzo per il suo impegno e tutto il Consiglio Comunale di Roma che ha voluto, in modo bipartisan, tributare questo omaggio ai miei Genitori ed alla storia dItalia. Ufficio Stampa della Real Casa dItalia

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Il M5S non superer il 20%
Francesco Riccardi 30 ottobre 2012 Il risultato del Movimento 5 Stelle sicuramente un successo. Paradossalmente, per, rischia di essere decisivo, di dover scegliere se dare lappoggio al governatore Crocetta. Di doversi cio "sporcare le mani" con la politica. E questa scelta influenzer il risultato a livello nazionale, spiega Roberto Cartocci, docente di Scienze politiche allUniversit di Bologna. Professore, il primo dato che impressione quello dellastensione. Se laspettava cos ampia? un primato negativo non del tutto inaspettato ma figlio dello "spirito dei tempi": quelli della sfiducia e della smobilitazione dei vecchi arnesi. Poi sul voto in Sicilia hanno pesato anche la mancanza di veri leader nazionali e l"ammucchiata" finale dellamministrazione precedente. Queste elezioni sono un test nazionale? I partiti le hanno interpretate come delle prove generali, le hanno sfruttate per verificare alcune tattiche. La pletora di candidature segnala le forti divisioni esistenti nel centrodestra e nel centrosinistra. Cos che i grandi partiti hanno raccolto pi o meno tutti tra un settimo e un ottavo dellelettorato, senza che nessuno sia nettamente prevalente. Ma il movimento di Grillo ha vinto perch partiva da zero ed arrivato al 15% (primo partito) o ha fatto flop perch non ha il governatore e non ha raggiunto il 30% previsto da alcuni? Sostenere che il M5S abbia fatto flop mi sembra davvero esagerato. Per arrivare al 30% occorreva essere un partito popolare, fortemente radicato sul territorio. E anche attrezzato... in tutti i sensi che questa parola pu avere in Sicilia. Sarei prudente anche nel sostenere, come fa qualcuno, che il 15% in Sicilia pu equivalere al 25% in Italia. Secondo me senza apparati forti non si supera il 20% (che peraltro non certo poco). Queste elezioni che cosa dicono allora sul piano nazionale? Al centrodestra dicono che ha assoluto bisogno di ristrutturarsi e ritrovare unidentit unitaria, altrimenti finir per essere nuovamente "bastonato". Nel centrosinistra, il Pd dovrebbe fermarsi a riflettere sulla vittoria ottenuta alleandosi con lUdc e il risultato marginale conseguito invece dalla sinistra. La posizione frontista evidentemente non paga. Tratto da : www.avvenire.it/

Presidenza Nazionale

Roma: Villa Ada, due viali intitolati a Umberto II e Maria Jose'


27 ottobre 2012 Due viali di Villa Ada intitolati a Umberto II e Maria Jose' di Savoia, ultimi sovrani d'Italia, oggi, sabato 27 ottobre, alle ore 11.30, alla presenza del sindaco di Roma, Gianni Alemanno e dei principi di casa Savoia. "Un evento storico per Roma e l'Italia, un gesto di riconciliazione nei confronti del Re di Maggio Umberto di Savoia - spiega uno dei promotori dell'iniziativa, Mariofilippo Brambilla di Carpiano - Dopo 66 anni dalla fine della monarchia la citt di Roma onorer la memoria degli ultimi sovrani d'Italia con l'intitolazione di due Viali al Re Umberto II e alla Regina Maria Jose' all'interno di Villa Ada, gi Villa Savoia, che fu tra le residenze pi amate dal Re".

Avv. Roberto Vittucci Righini Casella Postale No. 1 10121 Torino Centro E-mail : info@alleanza-monarchica.com

Segreteria Nazionale
Avv. Massimo Mallucci Genova E-mail : allmonarchicaliguria@libero.it

Segreteria Nazionale Giovanile


Sig. Lorenzo Beato Roma E-mail : info@amgiovani.it

Commissario per il Piemonte


Sig. Alberto Conterio Cellulare : 340.5875737 E-mail : alberto.conterio@hotmail.com

Presenza on line
Alleanza Monarchica Stella e Corona
Sito Nazionale www.alleanza-monarchica.com/ Sito locale di Biella http://biellamonarchica.blogspot.com

Opinioni Monarchiche
Le Opinioni di Alberto Conterio http://opinionimonarchiche.blogspot. com

Presente allevento, SAR il Principe Vittorio Emanuele di Savoia, la Principessa Marina ed il figlio Principe Emanuele Filiberto. Nel suo discorso all'intitolazione di largo Re Umberto II e viale Regina Maria Jos, nel parco romano di Villa Ada, Vittorio Emanuele di Savoia ha lanciato un nuovo appello alle istituzioni per la "giusta e definitiva" sepoltura al Pantheon dei suoi nonni (Re Vittorio Emanuele III e Regina Elena), dei suoi genitori (Re Umberto II e Regina Maria Jos) e di sua zia (Principessa Mafalda). Vittorio Emanuele di Savoia ha definito la sepoltura al Pantheon "un atto di giustizia storica per chiudere

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