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BOLLETTINO STORICO NOCERINO A.VII n. 1 settembre 2012 distr. gratuita

ALFATENIA 36

Il terremoto del 1279


di Gino Sigismondi

Campanaccio/Il restauro del 1952

La Rocca di Postignano
E stata segnalata come luogo del cuore sul sito del FAI-Fondo ambiente Italia con questa foto:

Mostra sulla tortura/Fotogallery

Il centenario di San Rinaldo del 1925/seconda parte


Ruderi superstiti della Rocca di Postignano, posta sulla strada francescana che collega Assisi e Nocera Umbra, cos detta perch qui pass San Francesco nellultimo viaggio prima della morte nel 1226. La Rocca era abitata gi nel basso medioevo da un Conte e discendente di uno di questi era proprio San Rinaldo, Patrono di Nocera Umbra.

Allegato

I Quaderni di Alfatenia/3 Bollettino storico nocerino- Indici 2008/2012

2 statica, con continuo pericolo per lincolumit dei ragazzi del Seminario sottostante. E stata pertanto prevista la completa demolizione del tetto, il rifacimento di parte dei muri perimetrali, relativa copertura con solaio in c.a. ecc. Limporto complessivo della presente perizia risultato di L. 371.000. Perugia, 30 novembre 1949 LIngegnere Capo (G. Cascianelli)

Campanaccio/Il restauro del 1952


Il campanaccio ovvero la torre civica uno dei luoghi simbolo di Nocera Umbra. ALFATENIA ha gi trattato largomento; documenti inediti dellArchivio di Stato di Perugia1 consentono di fare nuova luce sul restauro del secondo dopoguerra.

Ministero dei lavori pubblici Ufficio del Genio Civile di Perugia Opere dipendenti da danni bellici Riferimento al n.26 dellelenco fonti del piano E.R.P. Riparazione della Torre Comunale di Nocera Umbra Relazione Nel giugno 1944, in seguito alla ritirata delle truppe germaniche verso Nord, ledificio indicato in oggetto, venne sensibilmente danneggiato dai bombardamenti aerei e da azioni di batteria e controbatteria con epicentro sul ponte della Flaminia a breve distanza dal centro urbano di Nocera Umbra. La conseguenza di tali bombardamenti e cannoneggiamenti port alla parziale, e, in alcuni punti, totale rottura dei tetti, tanto che durante le stagioni invernali seguenti le continue ed abbondanti nevicate e piogge concorsero ancora maggiormente ad aggravare i danni arrecati alla torre comunale, che, specialmente nella parte terminale, non offre pi alcuna garanzia
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ASPG, Genio Civile II, b. 47 fasc. 7.

LUfficio redige in data 5.4.1950 una perizia dellimporto di L. 1.247.000, approvata dal Provveditorato regionale OOPP con decreto del 26.11.1951 registrato alla Corte dei conti il 28 febbraio 1952. Nella perizia per ragioni di economia era stata prevista la semplice riparazione del tetto di copertura provvisoriamente costruita dal Comune di Nocera nel dopoguerra, per impedire infiltrazioni di acqua. Allatto esecutivo per la Soprintendenza ai Monumenti ed alle Gallerie dellUmbria ha chiesto il ripristino della originaria copertura

3 a terrazzo distrutta in conseguenza della guerra. Un evento imprevisto, descritto nella lettera che segue, fa accelerare la pratica di restauro: Ministero dei lavori pubblici Genio Civile Ufficio di Perugia Perugia, 14 novembre 1951 Alla Prefettura-Gabinetto PERUGIA p.c. al Provveditorato reg. OOPP Umbria OGGETTO: Nocera alla Torre Comunale Umbra-Riparazione
La gara officiosa fu vinta dallimpresa Bernabei Giuseppe, che stipul il contratto di cottimo il 26 luglio 1952. Nel frattempo, in data 4 aprile, era stata fatta la consegna dei lavori da ultimare entro il 4 agosto (termine prorogato al 4 ottobre), e redatta in data 13 maggio una perizia suppletiva, in base alla quale non fu ricostruito il tetto ma, in sua vece, una terrazza solaio. La muratura per le merlature tutta eseguita con mattoni con paramento visto in mattoni speciali che hanno la listatura aperta2. I lavori sono ultimati il 15 settembre 1952, in anticipo sui tempi previsti.

laggiudicazione dei lavori di riparazione della Torre comunale predetta, dopo di che si proceder sollecitamente allinizio dei relativi lavori. LIngegnere Capo (G. Cascianelli)

Faccio seguito alla mia nota 2084 di ieri 13 corrente, relativa alloggetto significando che ieri stesso dopo linvio del telegramma al Comune di Nocera, provvidi ad inviare sopraluogo un tecnico di questo Ufficio per un esatto accertamento delle condizioni locali. Da tale accertamento risultato che il vento impetuoso manifestatosi nella notte dall11 al 12 corrente, ha provocato la caduta di alcune tegole del tetto della torre comunale, sul sottostante tetto del Seminario diocesano, provocando un certo allarme da parte del rettore del Seminario stesso, senza per causare alcun danno n a persone n a cose. In conformit alle disposizioni telegrafiche impartite al Sindaco di Nocera, il Rettore ha provveduto allo sgombro della parte del dormitorio adiacente alla Torre, posto al secondo piano del Seminario, mentre il Comune ha provveduto alla recinzione dellarea adiacente alla Tore medesima onde impedirne laccesso. Con tali misure precauzionali adottate e salvo difetti occulti e non accertabili da ritenersi che lincolumit delle persone sia assicurata. Nelloccasione significasi che il giorno 20 corrente verr esperita a cura di questo Ufficio una gara ufficiosa per

Il Campanaccio dopo il restauro I lavori sono evidentemente insufficienti perch il Comune chiede ulteriori interventi:

Nocera Umbra, 9 settembre 1952

Dal verbale di visita e certificato di collaudo datato 25 gennaio 1953 redatto a Raffaele Stazi (collaudatore), Giuseppe Salmareggi (direttore dei lavori), Roberto Matteucci (disegnatore per la contabilit), Manlio Madami (in rappresentanza del Comune) e Giuseppe Bernabei (impresario).

4 Oggetto: danni bellici-Restauro della torre civica al Provveditorato OOPP Umbria allUfficio Genio Civile PERUGIA Per il completamento dei lavori di restauro della torre civica si rende necessario allestire una perizia suppletiva. Si prega cos di voler disporre affinch un tecnico compia i necessari accertamenti ai fini el finanziamento delle ulteriori opere che si rendono indispensabili Il Sindaco
Il Provveditorato per risponde in data 27 ottobre 1952 che tutti i lavori occorrenti alla riparazioni dei danni di guerra subiti dalla torre civica sono stati gi eseguiti.nessun ulteriore intervento pertanto possibile sotto il titolo di riparazione di danni di guerra, a spese dello Stato. Il Sindaco Picuti insiste pochi mesi dopo:

Il Genio Civile in data 16 aprile esprime per il suo parere tecnico contrario al Provveditorato alle OOP Umbria: i lavori oggetto della periziariguardano alcune di consolidamento e altre opere di sistemazione della torre civica di Nocera Umbra () La loro realizzazione richiederebbe una spesa notevolmente superiore a quella prevista e comunque i lavori allo stato attuale non sono da considerare urgenti. Il Provveditore, in un primo momento, nonostante il parere contrario del Genio Civile, con nota del 26 maggio 1953, autorizza lUfficio del Genio Civile a predisporre, dintesa con la locale Sopraintendenza ai Monumenti e Gallerie dellUmbria, la perizia della spesa occorrente. Ma in una nota del 22 luglio 1953 il Genio Civile risponde cos:

Comune di Nocera Umbra 2 marzo 1953 OGGETTO: Torre civica-Richiesta intervento dello Stato per restauri. di

Al Provveditore regionale Opere pubbliche PERUGIA Questo Comune per le dificitarie (sic) condizioni del bilancio non in grado di finanziare i lavori di restauro della Torre Civica. La Torre, per la notevole altezza e per la felice posizione, domina un vasto territorio e costituisce meta dei forastieri che durante lestate affluiscono numerosi in questa Cittadina. QuestAmministrazione richiede pertanto alla S.V. di voler esaminare la possibilit di finanziare le opere necessarie che risultano dalle 2 copie dellallegata perizia. Il Sindaco (Avv A. Picuti)

Con riferimento alla nota sopra indicata, si comunica che la Sopra-intendenza ai Monumenti e alle gallerie per lUmbria, alluopo interpellata, ha fatto conoscere che a suo avviso sarebbe opportuno procrastinare i lavori di restauro della Torre Civica di Nocera Umbra e dare invece la precedenza al consolidamento di altri pi importanti monumenti della provincia per i quali necessario un immediato intervento da parte dello stato. LIngegnere Capo (G.Cascianelli)
Il Provveditore in data 26 ottobre 1953 prende atto del parere contrario e incarica il Genio Civile di darne comunicazione al Comune di Nocera Umbra Termina cos la breve storia del restauro del Campanaccio degli anni 1949-1953.

30 aprile 1279: Nocera devastata da un gigantesco terremoto


di Gino Sigismondi3 A quindici anni dal terremoto che sconvolse la vita dei nocerini e rese inagibili le strutture ALFATENIA ripropone un articolo forse poco noto- di Gino Sigismondi su un altro terremoto, quello del 1279, che distrusse la citt e semin vittime.

Sono dattualit i terremoti purtroppo. Il recentissimo terremoto catastrofico che ha colpito la citt marocchina di Agadir, con le sue 12.000 vittime, ha richiamato lattenzione su questi ancora in gran parte misteriosi e improvvisi scuotimenti della terra. Anche i nostri paesi aggrappati alla catena appenninica in meno dun mese hanno registrato una diceina di scosse, per fortuna lievi: la maggior parte di 3. grado della scala Mercalli, ed una di 4. grado. Qualcuno, per la verit si spaventato, sebbene sia molto diffusa lopinione a Nocera e dintorni che da noi i terremoti non siano gran che pericolosi. Quqetsa opinione comune, per, corrisponde a verit? Per legittima curiosit sono andato a rileggere certi documenti a proposito del primo terremoto di cui parlano le fonti storiche su Nocera e mi pare che quella opinione non sia del tutto fondata. Veniamo ai documenti. Nella cronaca di Fra Salimbene da Parma (cronista francescano: 1221-1287)- in
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Monumenta Gemaniae Historica Scriptorum, tomus 32, Hannover et Lipsia, 1905-13, p.500- si parla di un terribile terremoto che, in data 1 maggio 1279, sconquass lItalia centrale e, tra le altre, la citt di Nocera: In Kalendis Maii factus est terremotus adeo in Marchia Anconitana, quod duo partes Camerini subnersae sunt et multi homines urtriusque sexus perientur. Fabrianum, Matelica, Callium, S.Severinum et Cingulum, ominia ista castra sunt diruta. Similiter Nuceria et Fulignum et Spellum. Et breviter omnia illa castra, que sunt in illis partibus montanis, malasunt damna perpessaTantus timor invasit omnes in illis partibus quod non audebant in domibus commorari(Il primo maggio avvenne un terremoto nella Catena Appenninica tanto grande che due parti di Camerino furono sommerse e molte persone, uomini e donne, morirono. Fabriano, Matelica, Cagli, S.Severino e Cingoli furono devastate. Cos pure Nocera, Foligno e Spello). Dello stesso catastrofico terremoto parla la cos detta Cronica Sancti Petri Erfordensis moderna, in MG.H. Scriptores, tomus 30., Hannover 1896, pag. 381. Questo cronista tedesco precisa che le citt maggiormente colpite furono Nocera e Camerino, nella quale si ebbero pi di mille morti. Ecco il testo relativo a Nocera: In civitate Nuchir corruit monasterium maioris ecclesiae, cum aedifics et omnibus curiis canonicorum; plusquam media pars ipsius civitatis, et mortuae fuerunt personae infinitae, sed Episcopus evasit (Nella citt di Nocera and distrutto il monastero della chiesa maggiore insieme agli edifici e a tutti gli uffici dei canonici, and distrutta la maggior parte della stessa citt e morirono infinite persone, ma il Vescovo si salv).

La Voce 13.3.1960.

Museo della tortura/Fotogallery


Allinterno della suggestiva cornice del Campanaccio stata allestita una mostra sugli strumenti di tortura utilizzati dallInquisizione. ALFATENIA lha visitata Chiesa di S.Giovanni Per comprendere il testo bisogna ricordare che nel 1279 lEcclesia Maior, la Cattedrale, era situata dove attualmente sorge la chiesa di S.Giovanni delle Clarisse, perch lantica cattedrale romanica, in arce, era stata distrutta nel 1248 dalle truppe di Federico II. I canonici facevano vita comune, quasi monaci, fino agli ultimi decenni del 400. Naturalmente del terremoto del 1279 non poteva mancare il ricordo nei cronisti della zona. Infatti nella cronaca di Bonaventura di Benevento (cronista umbro di poco posteriore), si legge: MCCLXXIX fuerunt magni terraemotus et primus terraemotus magna vi fuit die dominico post vesperas ultimo mensis aprilis (Ci furono grandi terremoti e il primo, di grande violenza, la domenica sera, ultimo giorno di aprile). Questa data, pi circostanziata, da preferire a quella di Fra Salimbene e del cronista tedesco, posteriore di un giorno. Gino Sigismondi

Centenario San Rinaldo1925/II


Il Pontificale dellAssunta
Mentre i pi calorosi applausi salutavano la chiusa dello smagliante discorso e la banda cittadina faceva risuonare le sue note pi armoniose e pi liete, giungeva in automobile S.E. Rev.ma Mons. Giovanni Battista Rosa Arcivescovo di Perugia, per celebrare il solenne Pontificale dellAssunta. Salutato da una fervida ovazione discendeva sorridente e benedicente dalla sua carrozza e, dopo pochi momenti, scortato dalla lunga schiera dei seminaristi e del Clero, tra due fitte ali di popolo, si rec in Chiesa, dove, fatta visita di adorazione al SS.mo si port al trono per indossare gli abiti pontificali e cominciare la celebrazione del S.Sacrificio.

Cattedrale, interno Dopo il Vangelo rivolse al popolo la sua ardente e affascinante parola di apostolo con una breve omelia sulla solennit del giorno e aprendo il cuore di tutti allesultanza pi pura per la gloria dellassunzione di Maria e alla confidenza pi piena nella potente

intercessione di Lei che dal cielo veglia amorosa sui figli. Larrivo dellEcc.mo card. Mori Terminato il pontificale il popolo si rivers nella piazza Umberto I per fare atto di omaggio a S.Eminenza R.ma il signor Cardinale Giuseppe Mori che doveva venire a rendere pi solenni le nostre feste con lo splendore della S.Porpora. Quando, dopo qualche tempo di attesa, spunt la sua automobile, la banda musicale inton un lieto inno di saluto cui si associ lapplauso fragoroso della folla che gremiva la vasta piazza. Lo ricevettero Mons. Vescovo diocesano e S.E. Mons. Quadraroli col Regio Commissario che porse a sua Eminenza il saluto riverente e devoto di Nocera. Attraversata a piedi la piazza e salutata la folla assiepata e acclamante risal in automobile per portarsi in Episcopio, ospite di Mons. Vescovo. I primi Vesperi di S.Rinaldo Furono pontificati dallEcc.mo Vescovo di Teramo, con scelta musica classica abilmente eseguita, come nei precedenti Vesperi dellAssunta e nel Pontificale della mattina, dagli studenti missionari de la Salette, villeggianti a Salmata, i quali generosamente e con entusiasmo diedero tutta lopera loro per la felice riuscita delle feste. Alla lettura del capitolo Ecce sacerdos magnus, fu scoperta lurna che custodisce il corpo incorrotto di S.Rinaldo. Le campane osannanti ne diedero il lieto annunzio alla citt, alle valli, alle colline, ai villaggi e ai casolari lontani, mentre nel cuore dei presenti vibravano fervidi gli accenti dellunno di benedizione e di

ringraziamento al Signore, mirabile ne suoi Santi. Dopo la predica e la Benedizione eucaristica la folla dei fedeli si accalc numerosa continuando fino a tarda sera, a venerare le spoglie gloriose del Santo patrono, per ridire a Lui con pi profonda commozione e con pi accesa fiducia le ansie, le trepidazioni, i dolori, il gaudio e lintima soddisfazione dei cuori, per implorarne con raddoppiata speranza protezione e favori celesti. Poi la notte luminosa, in cui ogni via e ogni cuore nel riposo riand alle cerimonie grandiose del giorno passato e pregust soavemente le pi grandiose e imminenti del giorno solenne.

urna con il corpo di san Rinaldo Il mattino del 16 agosto Come parve pi bello e armonioso il suono festante delle nostre campane che scendendo mattutino dallalta torre penetrava di casa in casa, di stanza in stanza, a destarci dal sonno e a invitarci tutti, perch era festa per tutti, perch doveva essere la festa di tutti, alla Chiesa, al confessionale, allaltare, alla riconciliazione sincera e allunione con Dio, perch cos, solo cos, S.Rinaldo sarebbe stato degnamente onorato. E molti, moltissimi- ma non tutti, forse!furono pronti a rispondere.

E la Cattedrale a poco a poco si grem di fedeli, i confessionali erano stretti da penitenti, sugli altari ininterrottamente i sacerdoti rinnovavano il Sacrificio eucaristico. Giunse lora per la Messa della Comune generale. Prima diniziarla S.E. Mons. Quadraroli comp la vestizione chiericale di otto giovinetti del Seminario che avevano desiderato proprio questo giorno per la cerimonia solenne e ai quali rivolse brevi vibranti parole perch meglio comprendessero lalto significato dellatto compiuto e pi fedelmente rispondessero alla chiamata di Dio. Mentre il divin Sacrificio si stava compiendo il P.Cannelli, con la forza e la vivezza a lui propria, disse il fervorino in preparazione alla Comunione, che riusc molto numerosa e devota. Il Pontificale solenne Alle 10 la Cattedrale era gremita. Il Coro e il Presbiterio stipato dalle larghe rappresentanze di Clero venuto da tutta la Diocesi, dal Seminario diocesano e da quel lo di Gubbio presente in gran parte fin dal mattino col proprio vice Rettore canonico Baleani, dai Missionari del la Salette e dagli studenti carmelitani. E alle 10 precise la funzione solenne cominci. Celebr la Messa pontificale S.E. Mons. Cola, mentre lE.mo Card. Mori assistette solennemente dal trono. Dallorchestra un poderoso coro di voci mirabilmente fuse e armonizzate, sotto labile direzione del chiaro Maestro Laurentini di Foligno, con accompagnamento dorgano e strumenti ad arco, esegu inappuntabilmente musica sceltissima che ebbe motivi e momenti sublimi. Dopo il Vangelo il panegirico del Santo detto dal P. Cannelli. Dopo la Messa

solenne Benedizione papale impartita dal trono dallEcc.mo cardinale. Era mezzogiorno in punto. Ci attendeva in piazza Umberto La solenne inaugurazione del Monumento ai caduti La vasta piazza rigurgitava di popolo. Dopo il rito sacro compiutosi in Chiesa a onore e gloria del Santo, fu bello e doveroso il rito grave e austero in memoria di coloro che per la grandezza della patria diedero generosamente la vita e vivo no immortali nella memoria e nellaffetto di noi tutti. In un gran palco appositamente preparato presero posto le autorit ecclesiastiche, politiche e militari.

Il monumento ai caduti Con Mons. Cola e Mons. Quadraroli erano presenti S.E. on. DAlessio, Sotto Segretario alle Finanze, in rappresentanza del Governo, il Prefetto di Perugia, il Sotto Prefetto di Foligno, vari Deputati, il Regio Commissario ecc. dato un triplice squillo cadde il lenzuolo che copriva la bella statua del fante e il monumento, opera insigne dellegregio scultore Prof. Sindoni, fu baciato da una gloria sfolgorante di sole, e fissata da miglia e migliaia di occhi ammiranti e luccicanti di lacrime.

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S.E. Mons. Quadraroli lo benedisse solennemente e pronunci un applauditissimo discorso inneggiante alla gloria dItalia, pi splendida pel sacrificio dei nostri morti, e che lunione degli animi, con la benedizione di Dio, deve conservare ed accrescere. Parlarono dopo di lui pure applauditissimi, il Regio Commissario avv. Ricciarelli e lon. Raschi, esaltando magnificamente la grandezza della patria e i suo i principali fattori. La Processione Ed eccoci allepilogo, che fu insieme la parte culminante della commemorazione centenaria: la grandiosa Processione col Corpo del Santo. Ordinata, numerosa, devota, sfil per oltre due ore per le vie della citt, partendo dal Duomo, scendendo il Borgo piccolo, uscendo da Piazza Umberto sino al bivio della strada Prolaquense, per tornare e discendere sino alle Case, risalendo per la via principale sino a rientrare in citt e risalire pel Corso alla cattedrale.

numerose rappresentanze delle Parrocchie della Vicaria di Nocera, quella di Villa Postignano patria i S.Rinaldo, le Confraternite di Nocera, glIstituti ecclesiastici, il Clero in cotta o in pianeta, e dietro, in mitra, Mons. Ribacchi, Protonotario Apostolico, il Rev.o D. Vincenzo Barbarossa, Abbate Generale dei camaldolesi, S.E. Mons. Cola. Sostenuta da una folta schiera di giovani che gareggiavano per portarla sulle loro spalle, veniva quindi lurna del Santo, scortata dalle autorit civili e seguita da una folla innumerevole di popolo orante. Quanta pace nei cuori, quanta luce negli occhi, quanto fervore di fede nelle anime ammiranti e benedicenti! E quante grazie linclito e amorosissimo Santo non avr fatto scendere sui figli devoti, tornando unaltra volta a benedire e a santificare colla sua presenza le stesse vie su cui, sette secoli addietro, passava padre e pastore dolcissimo. Le ultime ore Al ritorno del sacro Corpo al luogo dove con tanta devozione custodito le note festose del Te Deum innalzavano a Dio linno pi fervido del ringraziamento dei cuori. Intanto lEc.mo Cardinale indossava gli abiti pontificali per impartire le Benedizione col SS.mo Sacramento alla folla ritornata a stipare la Cattedrale, per ridire ancora una parola di amore al dolce Santo, e per ricevere sulla loro fede e la loro esultanza la benedizione di Dio. Il Tantum ergo bellissimo del maestro Laurentini, eseguito mirabilmente dal poderoso coro dei suoi cantori, concorse a rendere pi disposti gli animi al momento solenne. E quando lOstia bianca, sorretta dalle mani dellaugusto Principe della Chiesa,

epigrafe casa Bargagna Lapriva un fitto stuolo di giovani cattolici di Sigillo e si susseguivano le

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si alz per tre volte a benedire, sentimmo, nel silenzio delle voci e nel palpito affrettati dei cuori, che scendeva e passava copiosa su tutti, intima e soave, la grazia e la carezza amorosa di Ges Eucaristia. Benedetti cos dal Signore la letizia fu piena. E si usc ancora per le vie e per le piazze, a portarvi londata serena della pace degli animi, a respirarvi la gioia che S.Rinaldo, passando, aveva diffuso dovunque. Si rientr nelle case e parve tanto bella la vita, tanto caro il focolare domestico, tanto santi i vincoli della famiglia cristiana, quando la illuminano la luce e il sorriso di Dio. Luce nellanima, luce al di fuori. Anche limpianto elettrico sembr fare il supremo sforzo per irradiare per le vie, pe le piazze, sulle finestre dogni casa la maggior luce possibile. E tutto fu coronato da uno spettacolo ancor pi luminoso: i fuochi dartificio, ricchi, svariatissimi, fantasmagorici. Poi lanimazione si and a poco a poco spegnendo. Ma rientrando tra le pareti domestiche tutti portavano, col barbaglio dei colori ammirati nelle pupille stanche, e che ritornavano quasi come incendio improvviso anche nel buio della notte silenziosa durante il riposo, la soddisfazione piena del cuore contento, sotto la vigile protezione paterna di Rinaldo Santo. Don Giuseppe FRANCIOLINI4 Seconda parte-fine5

ALFATENIA Bollettino storico nocerino supplemento de IL PAESE Periodico di cultura- Mensile Anno VII- n. 1 settembre 2012 Distribuzione gratuita Autorizzazione del Tribunale di Perugia n. 22 del 4.8.2001 Proprietario e D.R. Mario Centini Riprodotto in proprio Perugia via Martiri dei lager 84 Si possono richiedere i numeri arretrati allindirizzo di posta elettronica: alfatenia@libero.it

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Avvertenza

Il testo tratto da Vita diocesana Bollettino ufficiale mensile per la Diocesi di Nocera e Gualdo, agosto settembre 1925 anno II n.8-9 (cfr. ASNG, b.3754). 5 La prima parte stata pubblicata in ALFATENIA n.35.

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