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IL CAPITALE

LIBRO III
SEZIONE VI
TRASFORMAZIONE DEL PLUSPROFITTO IN RENDITA FONDIARIA

CAPITOLO 46
RENDITA DI AREE FABBRICABILI. RENDITA MINERARIA. PREZZO DELLA TERRA.
Dovunque esista in generale una rendita, appare la rendita differenziale e segue le medesime leggi della rendita differenziale agricola. Dovunque le forze naturali possano essere monopolizzate e garantiscono allindustriale che le utilizza un plusprofitto, si tratti di cascate o di ricche miniere o di acque da pesca, oppure di terreni fabbricabili in buona posizione, colui che, godendo di un titolo che gli d diritto a una porzione del globo, ha il marchio di proprietario di questi beni naturali, sottrae al capitale operante questo plusprofitto sotto forma di rendita. Per quanto riguarda la terra destinata a costruzioni, Adam Smith ha spiegato che la base della sua rendita come quella di tutte le terre non agricole, regolata dalla rendita agricola vera e propria ([Wealth of Nations], Libro I, cap. XI, 2 e 3). Questa forma di rendita si distingue innanzi tutto per la influenza predominante che la posizione esercita qui sulla rendita differenziale (una influenza che molto importante, ad esempio, nella coltura dei vigneti e nelle aree fabbricabili delle grandi citt); in secondo luogo per le tangibile e totale passivit del proprietario, la cui attivit consiste unicamente (soprattutto nelle miniere) nello sfruttare il progresso dello sviluppo sociale al quale egli non contribuisce e per il quale non rischia nulla, come tuttavia fa il capitalista industriale e infine per la preponderanza del prezzo di monopolio in molti casi, particolarmente per lo sfruttamento assolutamente spudorato della miseria (poich la miseria per la rendita ricavata dalle abitazioni una fonte pi lucrosa di quanto non lo siano mai state le miniere del Potos per la Spagna) e per il tremendo potere che questa propriet fondiaria conferisce, quando unita al capitale industriale nella stessa persona, che permette praticamente di escludere i lavoratori in lotta per i salari dalla terra dove abitano . Una parte della societ pretende qui dallaltra un tributo per il diritto di poter abitare la terra, come in generale nella propriet fondiaria incluso il diritto del proprietario di sfruttare la terra, le viscere della terra, laria e quindi la conservazione e lo sviluppo della vita.
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Non soltanto lincremento della popolazione e con ci laccresciuto bisogno di abitazioni, ma anche lo sviluppo del capitale fisso, che si incorpora alla terra o mette radici in essa, ha la sua base su di essa, come tutti gli edifici industriali, le ferrovie, i magazzini, le fabbriche, i docks ecc., necessariamente accresce la rendita edilizia. Confondere la pigione in quanto interesse e ammortamento del capitale investito nelle case e la rendita per il semplice terreno, in questo caso non possibile, con tutta la buona volont di un Carey, soprattutto quando, come in Inghilterra, il proprietario fondiario e lo speculatore edilizio sono due persone completamente distinte. Due elementi dovrebbero essere qui considerati: da un lato lo sfruttamento della terra al fine della riproduzione o dellestrazione, dallaltro lato lo spazio richiesto come elemento di ogni produzione e di ogni attivit umana. E la propriet fondiaria reclama il suo tributo in entrambe le direzioni. La domanda di aree fabbricabili accresce il valore del suolo in quanto spazio e fondamento, mentre al tempo stesso si accresce con ci la domanda per gli elementi contenuti nella terra, che servono come materiali da costruzione. Gi nel Libro II, cap. XII, abbiamo mostrato, citando la deposizione di un grande speculatore edilizio londinese, Edward Capps, davanti alla Commissione Bancaria del 1857, che la rendita del suolo e non la casa che costituisce propriamente loggetto principale della speculazione edilizia nelle citt in rapido sviluppo, particolarmente in quelle, come Londra, in cui ledilizia esercitata con sistemi industriali. L egli dice, n. 5435: Io credo che un uomo che desideri farsi la sua strada nel mondo, non pu pensare di riuscirci mantenendosi nellambito di unattivit onesto (fair trade)... egli deve inoltre necessariamente costruire su speculazione e far ci su vasta scala; poich limprenditore trae un profitto molto piccolo dalle costruzioni stesse, ma trae il suo principale profitto dalle rendite fondiarie accresciute. Egli prende, ad esempio, un pezzo di terra e paga per esso 72.000 . annui. Se vi erige sopra, in base a un accurato piano di costruzione, il tipo giusto di case, pu riuscire a ricavare annualmente 96.000 o 108.000 . e il suo profitto consisterebbe molto di pi nellaccresciuta rendita fondiaria di 24.000 o 36.000 . annui che nel profitto derivante dalle costruzioni, che in molti casi egli non considera neppure. Per di pi non si deve dimenticare che, trascorso il periodo del contratto di affitto, abitualmente di 99 anni, il terreno con tutti gli edifici che vi si trovano sopra e con la rendita fondiaria che nel frattempo in generale pi che raddoppiata o triplicata, ritorna dallo speculatore edilizio o dal suo successore alloriginario proprietario fondiario che per ultimo lha dato in affitto. La rendita mineraria propriamente detta determinata precisamente come la rendita agricola. Vi sono alcune miniere il cui prodotto basta appena a pagare il lavoro e a sostituire il capitale in esse investito insieme con il prodotto usuale. Esse fruttano un po di profitto allimprenditore, ma nessuna rendita al proprietario fondiario. Possono essere sfruttate con profitto solo dal proprietario fondiario che, essendo egli stesso imprenditore, ricava dal suo capitale investito il profitto usuale. Molte miniere di carbone in Scozia vengono sfruttate in questo modo e non possono essere sfruttate diversamente. Il proprietario fondiario non permetter a nessun altro di sfruttarle senza il pagamento di una rendita, ma nessuno pu pagare una rendita per esse (A. SMITH: [Wealth of Nations] Libro I, cap. XI, 20. [ Ediz. Wakefield, Londra, 1835-39, vol. II, p. 36 sg.]). Bisogna distinguere se la rendita deriva da un prezzo di monopolio perch esiste un prezzo di monopolio dei prodotti o dei suolo indipendentemente da essa, o se i prodotti vengono venduti a un prezzo di monopolio perch esiste una rendita. Quando parliamo di prezzo di monopolio, intendiamo in generale un prezzo che determinato solo da desiderio di acquistare e dalla capacit di pagare del compratore,
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indipendentemente sia dal prezzo che determinato dal prezzo generale di produzione che da quello determinato dal valore del prodotto. Una vigna che produce vino di qualit assolutamente straordinaria, vino che in generale pu essere prodotto soltanto in quantit relativamente scarsa, frutta un prezzo di monopolio. Il coltivatore della vigna verrebbe a realizzare un plusprofitto considerevole da questo prezzo di monopolio, la cui eccedenza sopra il valore del prodotto sarebbe esclusivamente determinata dalla ricchezza e dalla preferenza dei bevitori altolocati. Questo plusprofitto, che qui sgorga da un prezzo di monopolio, si trasforma in rendita e in questa forma finisce in mano al proprietario fondiario, grazie al suo titolo che gli d diritto a questa porzione della terra dotata di particolari qualit. In questo caso, quindi, il prezzo di monopolio crea la rendita. Al contrario la rendita verrebbe a creare il prezzo di monopolio se il grano venisse venduto non solo al di sopra del suo prezzo di produzione, ma anche al di sopra del suo valore, in conseguenza della barriera che la propriet fondiaria oppone allinvestimento di capitale in terreno non coltivato senza pagamento di rendita. Il fatto che solo il titolo alla propriet del globo terrestre permetta a un certo numero di persone di appropriarsi come tributo una parte del pluslavoro della societ e di appropriarsela in una quantit che cresce di pari passo con lo sviluppo della produzione, celato dalla circostanza che la rendita capitalizzata, quindi proprio questo tributo capitalizzato, appare come il prezzo della terra, la quale pu essere venduta come qualsiasi altro articolo del commercio. Il compratore di conseguenza non ha limpressione che il suo diritto alla rendita sia stato ottenuto gratuitamente e senza lavoro, il rischio e lo spirito dintrapresa del capitale, ma ritiene piuttosto di aver pagato per esso un giusto equivalente. Al compratore, come abbiamo prima osservato, la rendita appare semplicemente come interesse del capitale, con cui egli ha acquistato la terra e quindi il suo diritto alla rendita. Allo stesso modo, a un padrone di schiavi che ha comperato un nero, la sua propriet sul nero non appare acquisita in virt dellistituzione della schiavit in quanto tale, ma in virt della compravendita di merce. Ma il titolo stesso solamente trasferito, non creato dalla vendita. Il titolo deve esistere prima di poter essere venduto e, al pari di una singola vendita, cos neppure una serie di vendite, la loro continua ripetizione, pu creare questo titolo. Questo titolo stato creato in realt dai rapporti di produzione. Non appena questi sono giunti a un punto in cui devono mutar volto, la fonte materiale del titolo e di tutte le operazioni fondate su di esso, giustificata economicamente e storicamente e derivante dal processo di creazione sociale della vita, viene meno. Dal punto di vista di una pi elevata formazione economica della societ, la propriet privata del globo terrestre da parte di singoli individui apparir cos assurda come la propriet privata di un uomo da parte di un altro uomo. Anche unintera societ, una nazione e anche tutte le societ di una stessa epoca prese complessivamente, non sono proprietarie della terra. Sono soltanto i suoi possessori, i suoi usufruttuari e hanno il dovere di tramandarla migliorata, come boni patres familias, alle generazioni successive. Nella seguente analisi del prezzo della terra facciamo astrazione da tutte le fluttuazioni di concorrenza, da tutte le speculazioni fondiarie e anche dalla piccola propriet fondiaria in cui la terra costituisce lo strumento principale dei produttori che devono, quindi, acquistarla a qualunque prezzo. I. Il prezzo della terra pu aumentare senza che la rendita aumenti; precisamente: 1) per una semplice diminuzione del saggio dellinteresse, per effetto della quale la
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rendita sia venduta pi cara, cos che la rendita capitalizzata, il prezzo della terra, aumenta; 2) perch aumenta linteresse del capitale incorporato nella terra.

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II. Il prezzo della terra pu aumentare perch aumenta la rendita. La rendita pu aumentare, perch aumenta il prezzo del prodotto del suolo, nel qual caso il saggio della rendita differenziale aumenta sempre, sia che la rendita sul peggiore terreno coltivato sia grande, piccola o che non esista. Per saggio intendiamo il rapporto fra la parte del plusvalore che si converte in rendita e il capitale anticipato che produce il prodotto agricolo. Ci differisce dal rapporto tra il plusprodotto e il prodotto complessivo, poich il prodotto complessivo non comprende lintero capitale anticipato, cio non comprende il capitale fisso che continua ad esistere accanto al prodotto. Ma qui si sottintende che nei tipi di terreno che fruttano una rendita differenziale una parte crescente del prodotto si trasforma in plusprodotto eccedente. Sul terreno peggiore laumento di prezzo dei prodotti del suolo crea prima la rendita e poi, di conseguenza, il prezzo della terra. Ma la rendita pu anche aumentare senza che aumenti il prezzo del prodotto del suolo. Il prezzo pu rimanere costante o anche diminuire. Se il prezzo rimane costante, la rendita pu aumentare soltanto (fatta astrazione dai prezzi di monopolio) in due casi: in un caso, perch, mentre il medesimo ammontare di capitale rimane investito nelle vecchie terre, vengono coltivate nuove terre di qualit migliore, che tuttavia riescono a coprire la accresciuta domanda, cos che il prezzo di mercato regolatore rimane invariato. In questo caso il prezzo delle vecchie terre non aumenta, ma il prezzo delle terre di nuova coltivazione maggiore di quello delle vecchie. Nel secondo caso la rendita aumenta, perch aumenta la massa del capitale che sfrutta la terra, mentre la produttivit relativa ed il prezzo di mercato rimangono invariati. Sebbene la rendita rimanga in questo caso la stessa in rapporto al capitale anticipato, la sua massa, ad esempio, pu essersi raddoppiata perch il capitale stesso si raddoppiato. Poich non si verificata nessuna diminuzione di prezzo, il secondo investimento di capitale produce, al pari del primo, un plusprofitto, che si trasforma parimenti in rendita, trascorso il termine del contratto. La massa della rendita si accresce qui, perch si accresce la massa di capitale che produce rendita. Affermare che diversi investimenti successivi di capitale sullo stesso appezzamento di terra possono produrre una rendita soltanto nella misura in cui il loro prodotto disuguale, cos che sorga una rendita differenziale e equivale ad affermare che, quando due capitali di 240.000 . ciascuno sono investiti su due campi di uguale produttivit, soltanto uno dei due pu produrre una rendita, sebbene entrambi questi campi appartengano al migliore tipo di terreno che frutta una rendita differenziale. (La massa della rental, la rendita complessiva di un paese, si accresce quindi con la massa del capitale investito senza che necessariamente aumentino il prezzo degli appezzamenti di terra, o il saggio della rendita, o la massa della rendita sugli appezzamenti individuali di terra; la massa della rental si accresce in questo caso se la coltivazione si estende su una area pi vasta. Ci pu accompagnarsi perfino alla diminuzione della rendita sui possedimenti individuali). Altrimenti questa affermazione equivarrebbe a dire che linvestimento di capitale su due diversi appezzamenti di terra contigui segue leggi diverse dagli investimenti di capitale successivi sul medesimo appezzamento di terra, mentre la rendita differenziale precisamente derivata dalla identit della legge in entrambi i casi, vale a dire dalla accresciuta produttivit dellinvestimento di capitale sul medesimo terreno o su terreni diversi. Lunica differenza che qui esiste e che non presa in considerazione, che investimenti di capitali successivi, se vengono impiegati su appezzamenti di terra diversi, incontrano la barriera della propriet fondiaria, il che non avviene nel caso di investimenti di capitale successivi sul medesimo appezzamento di terra. Da ci deriva pure lazione contrapposta di queste due diverse forme di investimento, in virt della quale esse si limitano reciprocamente nella pratica. In nessun caso si manifesta qui una differenza nel capitale. Se rimangono
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invariati sia la composizione del capitale che il saggio del plusvalore, il saggio del profitto non cambia, cos che la massa del profitto si raddoppia quando il capitale si raddoppia. Anche il saggio della rendita, nelle condizioni da noi presupposte, rimane invariato. Se un capitale di 240.000 . frutta una rendita x, un capitale di 480.000 ., alle condizioni che abbiamo presupposto, frutta una rendita di 2x. Ma, calcolato in rapporto alla superficie della terra, che rimasta invariata, poich, secondo le premesse, il capitale raddoppiato opera nel medesimo campo, il livello della rendita aumentato perch aumentata la sua massa. Il medesimo acro che fruttava una rendita di 480 . frutta ora 960 . . Il rapporto tra una parte del plusvalore, la rendita in denaro poich il denaro lespressione autonoma del valore e la terra di per se stesso assurdo e irrazionale, poich le grandezze che sono qui messe a confronto un determinato valore duso, un pezzo di terra di tot metri quadrati, da un lato e valore, precisamente plusvalore, dallaltro sono incommensurabili. Ci in realt significa soltanto che, nelle condizioni date, la propriet dei metri quadrati di terra permette al proprietario fondiario di carpire una certa quantit di lavoro non pagato, che il capitale ha realizzato grufolando nei metri quadrati come un maiale nelle patate (il manoscritto reca qui tra parentesi, ma cancellato: Liebig [F E.]). Prima facie come se uno parlasse del rapporto tra un biglietto da cinque sterline e il diametro della terra. Tuttavia i nessi delle forme irrazionali, in cui si manifestano e si riassumono praticamente determinati rapporti economici, non toccano i concreti rappresentanti di questi rapporti nella loro vita quotidiana; e poich essi sono abituati a muoversi nel loro ambito, non trovano in esse nulla di strano. Una contraddizione totale non ha quindi nulla di misterioso per essi. Nelle manifestazioni assurde estraniate dal loro legame interno e prese isolatamente, essi si sentono a loro agio come un pesce nellacqua. Qui vale ci che Hegel dice riferendosi a certe formule matematiche, ossia ci che sembra irrazionale al senso comune razionale e ci che ad esso sembra razionale lirrazionalit stessa. Considerato in rapporto alla superficie stessa del terreno un aumento della massa della rendita si esprime quindi allo stesso modo di un aumento del saggio della rendita e ci spiega limbarazzo che nasce quando le condizioni che spiegherebbero un caso sono assenti nellaltro. Ma il prezzo della terra pu salire, anche quando il prezzo dei prodotti del suolo diminuisce. In questo caso la rendita differenziale e con essa il prezzo delle terre migliori, pu essersi accresciuta in virt di ulteriori differenziazioni. Oppure, se non cos, il prezzo dei prodotti del suolo pu diminuire a causa di una accresciuta produttivit del lavoro, ma in modo tale che questa diminuzione viene pi che compensata dallaccresciuta produzione. Si supponga che 1 qle sia costato 720 . Ora, se il medesimo acro, con il medesimo capitale, producesse 2 qli anzich uno e il prezzo di 1 qle scendesse a 480 , allora 2 qli renderebbero 960 cos che il valore del prodotto del medesimo capitale sul medesimo acro aumenterebbe di un terzo, nonostante il prezzo per quintale fosse diminuito di un terzo. Come ci sia possibile senza che il prodotto venga venduto al di sopra del suo prezzo di produzione o al di sopra del suo valore, si mostrato analizzando la rendita differenziale. In realt ci possibile solo in due modi: se il terreno peggiore eliminato dalla concorrenza, ma il prezzo del terreno migliore si accresce con laccrescersi della rendita differenziale, per il fatto che il miglioramento generale influisce in diversa misura sui vari tipi di terreno; oppure se il medesimo prezzo di produzione (e il medesimo valore, nel caso venga pagata rendita assoluta) si esprime sul terreno peggiore in una massa maggiore di prodotti, in virt del laccresciuta produttivit del lavoro. Il prodotto rappresenta, sia prima che dopo, il medesimo valore, ma il prezzo delle sue parti aliquote diminuito, mentre il loro numero si accresciuto. Questo impossibile quando si
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impiega il medesimo capitale; poich in questo caso in qualsiasi quantit di prodotti si esprime sempre il medesimo valore. tuttavia possibile, quando vi stata unaggiunta di capitale per solfati, guano, ecc., in altre parole per miglioramenti il cui effetto si protrae per pi anni. La condizione che il prezzo del singolo quintale diminuisce, ma non nella stessa proporzione in cui saccresce il numero dei quintali. III. Queste diverse condizioni in base alle quali la rendita pu aumentare e con essa pu aumentare il prezzo della terra in generale o di particolari tipi di terra, possono in parte concorrere, mentre in parte si escludono reciprocamente e possono agire solo alternativamente. Da quanto abbiamo esposto, consegue per che non si pu senzaltro giungere alla conclusione che un aumento del prezzo della terra significhi anche un aumento della rendita e che un aumento della rendita, che sempre comporta un aumento nel prezzo della terra, significhi anche un aumento nel prezzo dei prodotti della terra. Invece di richiamarsi alle effettive cause naturali che portano ad un esaurimento della terra e che del resto erano sconosciute a tutti gli economisti che hanno scritto sulla rendita differenziale, a causa dellarretratezza della chimica agraria a quei tempi, si fatto ricorso alla banale concezione che in uno spazio di terra limitato non pu essere investita qualsiasi massa di capitale. Ad esempio, la Westminster Review sosteneva, contro Richard Jones, che tutta lInghilterra non poteva essere nutrita coltivando Soho Square. Se ci considerato un particolare svantaggio dellagricoltura, vero precisamente il contrario. Si possono qui fare successivi investimenti di capitali redditizi, perch la terra stessa opera come mezzo di produzione, il che non si verifica o si verifica soltanto entro limiti molto ristretti per una fabbrica, in cui la terra serve soltanto come fondamento, come area, come base spaziale di operazioni. Si pu, vero, e lo fa la grande industria concentrare in uno spazio ristretto, in confronto allartigianato spezzettato e disperso, un grande complesso produttivo. Ma a un dato grado di sviluppo della forza produttiva pur sempre necessario un determinato spazio e il costruire in altezza ha pure i suoi determinati limiti pratici. Oltre questo limite un ampliamento della produzione richiede anche una espansione della superficie di terra. Il capitale fisso investito in macchine ecc., non si migliora con luso, al contrario si logora. In seguito a nuove scoperte possono essere apportati anche qui singoli perfezionamenti, ma, presupposto un dato sviluppo della forza produttiva, la macchina pu solo deteriorarsi. Se la forza produttiva si sviluppa rapidamente, tutto il vecchio macchinario deve essere sostituito da uno pi vantaggioso, quindi andare perduto. La terra invece, se viene lavorata razionalmente, migliora di continuo. Il vantaggio della terra, per cui successivi investimenti di capi tale possono essere redditizi senza che i precedenti vadano perduti, implica al tempo stesso la possibilit che questi successivi investimenti di capitale abbiano una differente produttivit.

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AVVERTENZA PER IL LETTORE

Il testo del III libro del Capitale che viene qui riportato NON UNA DELLE TRADUZIONI INTEGRALI DEL TESTO ORIGINALE che sono disponibili: esso infatti una rivisitazione delle traduzioni esistenti (in italiano ed in francese) a cui sono state apportate le seguenti modifiche: 1 non sono state riportate le note che Marx ed Engels richiamano nel testo (fatte salve alcune eccezioni); 2 sono state introdotte delle modifiche per quanto riguarda gli esempi numerici in cui, per facilitare la lettura; a sono state cambiate le unit di misura e le grandezze; b diversi dati richiamati nella forma di testo sono stati trasformati in tabelle; c in alcuni esempi numerici le cifre decimali sono state limitate a due e nel caso di numeri periodici, ad esempio 1/3 o 2/3, la cifra periodica stata indicata con un apice (). Ci rendiamo conto che leggere un testo del Capitale in cui Marx formula esempi in Euro () invece che in Lire Sterline (Lst) o scellini potrebbe far sorridere e far pensare ad uno scherzo o ad una manipolazione che ha travisato il pensiero dellAutore, avvertiamo invece il lettore che il testo assolutamente fedele al pensiero originale e che ci siamo permessi di introdurre alcune varianti per consentire a coloro che non hanno dimestichezza con le unit di misura e monetarie inglesi di non bloccarsi di fronte a questa difficolt e di facilitarne cos la lettura o lo studio. In altre parti si sono invece mantenute le unit di misura e monetarie inglesi originali perch la lettura non creava problemi di comprensione o per ragioni di fedelt storica. Ci facciamo altres carico dellosservazione che Engels ha formulato nelle considerazioni supplementari poste allinizio del III Libro,laddove, di fronte alle molteplici interpretazioni del testo che vennero fatte dopo la prima edizione, sostiene: Nella presente edizione ho cercato innanzitutto di comporre un testo il pi possibile autentico, di presentare, nel limite del possibile, i nuovi risultati acquisiti da Marx, usando i termini stessi di Marx, intervenendo unicamente quando era assolutamente necessario, evitando che, anche in questultimo caso, il lettore potesse avere dei dubbi su chi gli parla. Questo sistema stato criticato; si pensato che io avrei dovuto trasformare il materiale a mia disposizione in un libro sistematicamente elaborato, en faire un livre, come dicono i francesi, in altre parole sacrificare lautenticit del testo alla comodit del lettore. Ma non in questo senso che io avevo interpretato il mio compito. Per una simile rielaborazione mi mancava qualsiasi diritto; un uomo come Marx pu pretendere di essere ascoltato per se stesso, di tramandare alla posterit le sue scoperte scientifiche nella piena integrit della sua propria esposizione. Inoltre non avevo nessun desiderio di farlo: il manomettere in questo modo perch dovevo considerare ci una manomissione leredit
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di un uomo di statura cos superiore, mi sarebbe sembrato una mancanza di lealt. In terzo luogo sarebbe stato completamente inutile. Per la gente che non pu o non vuole leggere, che gi per il primo Libro si data maggior pena a interpretarlo male di quanto non fosse necessario a interpretarlo bene per questa gente perfettamente inutile sobbarcarsi a delle fatiche. Marx ed Engels non ce ne vogliano, ma posti di fronte alle molteplici fughe dallo studio da parte di persone che non possedevano una cultura accademica, fughe che venivano imputate alla difficolt presentate dal testo, abbiamo deciso di fare uno strappo alle osservazioni di Engels, intervenendo in alcune parti avendo altres cura di toccare il testo il meno possibile. Nel fare questo strappo eravamo tuttavia confortati dal fatto che, a differenza della situazione in cui Engels si trovava, oggi chi vuole accedere al testo originale, dispone di diverse edizioni in varie lingue. Coloro che volessero accostarsi al testo originale in lingua italiana si consigliano le seguenti edizioni: Il capitale, Le Idee, Editori Riuniti, traduzione di Maria Luisa Boggeri; Il capitale, Edizione Einaudi, traduzione di Maria Luisa Boggeri; Il capitale, Edizione integrale I mammut Newton Compton, a cura di Eugenio Sbardella. Chi volesse accedere ad edizioni del Capitale e di altri testi di Marx in lingue estere, si propone di consultare il sito internet di seguito riportato:
http://www.marxists.org/xlang/marx.htm

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