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E SE INVECE
SCOPPIASSE
LA PACE? di Bijan ZARMANDILI
ni dentro e fuori il paese. Gli alti e bassi della presenza di Ahmadi-Nejad sulla sce-
na politica iraniana appartengono però al passato recente, mentre il problema che
si pongono ora i pasdaran è come mantenere le posizioni già conquistate e in-
fluenzare e condizionare gli altri organi della repubblica attraverso i dettami della
stessa costituzione.
Gli appuntamenti più importanti in tale direzione sono le elezioni del marzo
2008 per il rinnovo del Majlis, il parlamento, e quelle presidenziali nel 2009. Ma
il quadro complessivo è mutato dopo la pubblicazione del documento della Cia
e l’allontanarsi del pericolo di una guerra che sembrava invece imminente e ine-
vitabile.
Le manovre in Iran da parte di tutte le forze in campo per condizionare l’otta-
vo Majlis sono in atto da parecchi mesi. Sorprende soprattutto l’attivismo dei vertici
dei pasdaran in tale direzione, nonostante la loro estraneità alle scelte politiche
della repubblica stabilite dalla costituzione.
«Bisogna stare attenti e con gli occhi aperti per non fare cadere l’ottavo Majlis
nelle mani di chi sfrutterà la ribalta del parlamento per scioperi della fame, digiuni
di protesta e per indebolire il sistema, o come strumento da contrapporre ad av-
versari e ad altri organi della repubblica. Bisogna vegliare affinché chi legifera non
abbia ambizioni personali o partitiche, ma tenga presente gli interessi del sistema».
Si tratta di una parte del discorso pronunciato in novembre da Masud Jazaieri, vice
responsabile della Cultura e propaganda dello Stato maggiore delle Forze armate
iraniane, nel corso di un raduno di comandanti militari in una caserma nella parte
settentrionale della capitale iraniana. E le sue esternazioni sulle prossime elezioni
legislative e su come i candidati non potranno non passare dalle maglie strette del-
la censura per essere eletti, insieme ad altre e ancora più pesanti interferenze da
parte delle Forze armate e dei pasdaran nella campagna elettorale, non hanno de-
stato grande scalpore.
Già nel Majlis odierno, il settimo, ben 80 deputati su 290 provengono dalle file
dei pasdaran. Un numero che potrà crescere notevolmente nel prossimo parla-
mento, nel quale i guardiani della rivoluzione sperano di poter contare su una
maggioranza sicura. L’ambizione di egemonizzare la politica nazionale da parte
dei pasdaran è proporzionale al controllo che essi già esercitano nelle fila della
Forze armate, attraverso un corpo composto da 125 mila uomini, di cielo, mare e
terra, presenti all’interno con i volontari basij e all’estero con i reparti paramilitari
al-Quds, ma soprattutto attivi nella quasi totalità delle strutture economiche e fi-
nanziarie dell’Iran: dal commercio al turismo e all’industria, dalle infrastrutture alle
banche e all’agricoltura, fino all’industria petrolifera e del gas. Ovunque, vige la
militarizzazione della produzione e dell’economia, le cui cifre e bilanci sono asso-
lutamente segreti.
Una sorta di Stato autonomo come appendice della Repubblica, che spesso,
come lamenta lo stesso clero sciita, rischia di soffocare la teocrazia e sostituirsi ad
essa. Ma il corpo dei pasdaran, come tutti gli altri fenomeni nati e cresciuti dalla ri-
208 voluzione del 1979, ha una doppia se non triplice anima e natura, ed è soggetto ad
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un’aspra dialettica interna. Una parte dei pasdaran resta infatti saldamente legata al
pragmatico Ali Akbar Hashemi Rafsanjani e a uno dei veterani e influenti capi pa-
sdaran dal 1981 al 1997, il generale Mohsen Rezai, che è considerato l’uomo di fi-
ducia di Rafsanjani. Lo stesso generale Jafari, attuale comandante in capo dei guar-
diani della rivoluzione, è molto vicino a Rafsanjani e alla Guida suprema, l’ayatol-
lah Khamenei. Anche il riformista ed ex presidente Mohammad Khatami ha godu-
to a suo tempo dell’appoggio di una parte dei pasdaran, che gli hanno garantito
un doppio mandato presidenziale.
Le contrapposizioni e le divisioni interne non impediscono tuttavia ai pasda-
ran di rinunciare al peso e al ruolo che il loro corpo ha negli equilibri e nei misteri
politici e militari della Repubblica Islamica dell’Iran. Anche perché il legame nato
con il clero sciita sin dai tempi della rivoluzione khomeinista è stato progressiva-
mente sostituito da un forte sentimento nazionalistico, cresciuto nelle trincee della
guerra contro l’Iraq, e da un orgoglio di casta non sempre compatibile con gli
umori e i progetti della teocrazia.
Ma se le prossime elezioni legislative per il rinnovo del Majlis saranno una
tappa importante per allargare il proprio potere politico, per i pasdaran l’appunta-
mento decisivo restano le presidenziali del 2009, quando Ahmadi-Nejad chiederà
la conferma per un secondo mandato. Il presidente iraniano, candidato vittorioso
dei pasdaran durante la corsa per le presidenziali del 2005, deve tuttavia risponde-
re ad una serie di quesiti di non facile soluzione, a cominciare da quello legato alla
pessima gestione economica del suo governo e alla conseguente perdita di credi-
bilità presso gli strati meno abbienti della società iraniana. Il suo principale bacino
elettorale del 2005 sperava in un miglioramento delle proprie condizioni e ora è
deluso perché più povero e meno sicuro anche a causa dell’isolamento del paese
e delle minacce esterne.
L’attribuzione di molti meriti alla propria politica nucleare dopo il documento
della Cia e il recente rapporto dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica
(Aiea), che sostanzialmente anticipava le affermazioni degli 007 americani, potreb-
be essere il primo segnale di una tormentata e lunga campagna elettorale che Ah-
madi-Nejad ha già cominciato. Considerandosi il vero vincitore della contesa sul
nucleare con gli americani, il presidente inizia la sua battaglia politica per combat-
tere i futuri rivali, i candidati che verranno proposti dall’alleanza tra Rafsanjani e
Khatami, con l’avallo indiretto dell’ayatollah Khamenei. Ma soprattutto cerca di
convincere il corpo dei pasdaran che è ancora lui l’uomo giusto per garantire che
tutto il potere della Repubblica Islamica dell’Iran passi nelle loro mani.
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