Professional Documents
Culture Documents
Ci sono i suoi lavori dal 1954 a oggi. Tra cui quelli dedicati a San Tommaso fino alla svolta semiotica
RICCARDO FEDRIGA
mmaginiamo di camminare sul pavimento di una cattedrale medievale. Nella penombra, sembra quasi di perdersi tra le immagini di un inesauribile mosaico. Labside quasi del tutto coperta da immagini simboliche, riferimenti biblici e figure leggendarie: il re e la regina di Saba, un meraviglioso Leviatano che divora una lepre, la lonza, un drago che uccide un cervo, un uomo con testa dasino e limmancabile unicorno. Passando al presbiterio, la cacciata di Adamo ed Eva dal giardino dellEden segna il vertice di un albero della vita che, scendendo nella caduta del peccato, cresce man mano che si avvicina al portale. Lumana vicenda sfuma addirittura i suoi contorni nel ciclo fantastico, e appare persino Re Art, a cavallo di un caprone, che accompagna i due sventurati peccatori. Infine, fra uomini con tre teste e corpo animale, un Alessandro Magno comodamente seduto tra due grifoni, una scacchiera e due enormi elefanti, lalbero si apre nei percorsi di un labirinto quasi inestricabile. Questa non la descrizione di una silloge di scritti di Umberto Eco sul medioevo. il mosaico della cattedrale di Otranto, opera del monaco basiliano Pantaleo nel XII secolo. Ma esiste anche, appena pubblicata per i tipi di Bompiani, la raccolta degli studi di Eco (Scritti sul pensiero medievale, pagg. 1344, euro 35). Qui lautore riordina i suoi lavori sul tema dal 1954 a oggi, tutti gi pubblicati in varie sedi, ma ora riuniti per fornire un panorama dei suoi interessi medievistici. Gi scorrendo lindice si trova molto del percorso intellettuale di Eco. A partire dagli studi sullestetica, e in particolare sul pensiero di Tommaso dAquino, fino alla svolta semiotica, antichissima disciplina di cui Eco ha sempre segnalato la profondit storica. proprio il richiamo alla storicit della
ILMEDIOEVO DI
rigore degli studi pi scientifici una leggerezza lontana da ogni accademismo e una seriet sempre aliena dalla seriosit. Il nucleo principale del volume costituito dallinsieme dei saggi sulleste-
ECO
tica. Quando nei primi anni Cinquanta Eco avvia le sue ricerche, parlare di estetica medievale significava muoversi tra Scilla e Cariddi, tra i cascami di un idealismo che negava ogni ricerca storica che non rifinisse i particolari
Il caso
e vetta di una (presunta) monolitica civilt occidentale, Eco ha saputo ricostruire un percorso storico coerente ma, al contempo, aperto agli intrecci con le differenti espressioni del pensiero medievale e al dialogo con le altre epoche. Ne emerge una ricerca in cui lindagine sulla sensibilit estetica del quotidiano e sulle concrete poetiche delle arti dialoga con lideale teologico di una bellezza posta a fondamento della visione estetica delluniverso. Servendosi degli strumenti di una semiotica che non si sovrappone mai agli oggetti della ricerca, lattenzione di Eco si sposta poi di continuo lungo la linea della decifrazione allegorica, sullenigmistica visionaria aperta a molteplici chiavi di lettura. Ma ogni trasfigurazione parte sempre da un atto estetico, da un vedere concreto. Perch limmaginazione medievale, anche quando filosofica, fondamentalmente visiva e sia i teologi sia gli autori delle preziose miniature hanno lo stesso problema: risolvere in immagine ci che il pensiero coglie del divino, cos da risalire per visibilia ad invisibilia. Armato di una dissimulata disinvoltura con la quale padroneggia pi metodi interpretativi, Eco castiga ridendo ogni lettura ideologica e, con il tratto dissacrante che caratterizza lintera sua opera, si muove tra i secoli armato di una sterminata erudizione. Come quando usa la lente del tomismo per indagare le poetiche del giovane Joyce, oppure apre il saggio sul Beato di Libana con unintuizione degna degli anacronismi alla Borges: A leggere oggi, e in spirito laico, lApocalisse di Giovanni, si potrebbe godere di questo testo come di un esercizio surrealista. I saggi di Eco disegnano un pensiero medievale che, come il mosaico di
Si pu partire da un argomento periferico per arrivare a discutere della filosofia di Ruggero Bacone
ricerca, sottolineata anche negli aspetti teoricamente pi sofisticati, a costituire una sorta di continuit nella variet degli studi presentati. Ne sono prova alcuni saggi, quale ad esempio Sul latrato del cane, che da un argomento apparentemente periferico come quello segnalato dal titolo stesso, si estende sino ad abbracciare il pensiero di Agostino, Abelardo, Tommaso e Ruggero Bacone. Oppure lAlbero di Porfirio, nel quale si svela un ordine del mondo apparentemente fondato su una struttura gerarchica ad albero che, al contrario, si rivela essere costruita ad hoc per sostenere gli imprevedibili sviluppi del reale. Il libro si chiude con una serie di articoli su Dante, sul medioevo come ricettacolo onirico delle nostre paure, su Il Milione come viaggio nella diversit degli altri mondi alla scoperta delle nostre differenze: brevi esercizi di storia delle idee che condividono con il
IL LIBRO
Scritti sul pensiero medievale di Umberto Eco (Bompiani pagg. 1344 euro 35)
C un testo su Il Milione come viaggio nella diversit degli altri mondi e nelle nostre differenze
Otranto, si concede il piacere di indugiare e di perdersi tra i rimandi simbolici, proprio perch crede fermamente nellesistenza e nellordine gerarchico delle cose. E per quanto il medioevo fosse buio o luminoso come ogni altra epoca, rappresentava il mondo dipingendolo con colori elementari, vivaci e senza chiaroscuri. Le figure dei dipinti e delle miniature sembrano irradiare la luce. I poeti esaltano in un volto di donna la bellezza di un viso di neve colorato in grana (Guinizzelli). I teologi dibattono sulla realt dei colori, persino di quelli cangianti che appaiono, e non sono, sul collo delle colombe. E i predicatori esaltano nei sermoni la bellezza delle biblioteche, piccoli paradisi in terra e custodi fedeli di infinite foreste di libri. (Lautore docente di Storia della filosofia medievale)
RIPRODUZIONE RISERVATA