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IL SISTEMA AZIENDALE -AZIENDA Unit economica elementare in cui si svolge lattivit di produzione (e/o di consumo) di beni e di servizi per

il soddisfacimento dei bisogni umani riferita a beni economici, ossia a beni ed a servizi utili per soddisfare un bisogno umano, disponibili in natura in quantit limitata LAZIENDA, QUINDI, PUO ESSERE DEFINITA COME UN SISTEMA DI FORZE ECONOMICHE CHE SVILUPPA, NELLAMBIENTE DI CUI E PARTE COMPLEMENTARE, UN PROCESSO DI PRODUZIONE, DI CONSUMO, O DI PRODUZIONE E CONSUMO INSIEME, A FAVORE DEL SOGGETTO ECONOMICO -VALORE correlato non soltanto allutilit del bene, ma anche con la sua scarsit o abbondanza VALORE DI SCAMBIO VALORE DUSO VALORE COME COSTO DI PRODUZIONE DEL BENE AZIENDE DI PRODUZIONE per il mercato Lattivit si sviluppa con processi produttivi volti a creare valore, cio ad incrementare la ricchezza disponibile mediante lallestimento di beni e di servizi destinati ad essere immessi sul mercato. La produzione in senso economico si sviluppa attraverso i coordinati processi di acquisizione dei fattori produttivi, la loro trasformazione e la cessione mediante la vendita dei beni e dei servizi allestiti. PRODUZIONE PER IL MAGAZZINO= La produzione allestita in previsione di una futura domanda PRODUZIONE SU COMMESSA (O SU ORDINAZIONE)= Mediante una struttura produttiva che realizza beni e servizi in base ad uno specifico ordine della clientela PROCESSO DI CREAZIONE DI VALORE Processo di approvvigionamento dei fattori Attivit di trasformazione fisica ed economica Vendita mediante lo scambio sul mercato AZIENDE DI EROGAZIONE Lattivit economica rivolta ad alimentare il processo di consumo. Lacquisizione dei fattori ed i processi di produzione di beni e di servizi non sono finalizzati allo scambio di mercato, ma sono diretti a soddisfare i bisogni dei propri componenti o di date categorie di persone. Lobiettivo quello di accrescere le risorse (beni e servizi) posti a disposizione della collettivit interessata. SONO TIPICHE AZIENDE DI EROGAZIONE Le famiglie, le associazioni, le fondazioni, le fondazioni, gli enti, le fondazioni, gli enti e le istituzioni pubbliche AZIENDE COMPOSTE Lattivit si sviluppa congiuntamente con processi di produzione per il mercato e processi di tipo erogativo Imprese individuali Alcune tipologie di Enti Pubblici

LATTIVITA AZIENDALE ED I SUOI SOGGETTI La gestione dellazienda si sviluppa con la partecipazione di molteplici categorie di soggetti Fra i soggetti aziendali assumono tuttavia particolare rilievo Il SOGGETTO GIURIDICO IL SOGGETTO ECONOMICO SOGGETTO GIURIDICO costituito dalla persona o dal gruppo di persone cui sono riconducibili i diritti e le obbligazioni connessi con lattivit dellazienda SOGGETTO GIURIDICO DI RESPONSABILITA SOGGETTO GIURIDICO DI RAPPRESENTANZA SOGGETTO ECONOMICO PERSONA O GRUPPO DI PERSONE NEL CUI PREVALENTE INTERESSE LAZIENDA E AMMINISTRATA. CONTROLLA, DOMINA LAZIENDA ED E IN GRADO DI REGGERLA E INDIRIZZARLA. GRUPPO CHE BENEFICIA DELLATTIVITA DAZIENDA GRUPPO CHE CONTROLLA LATTIVITA DAZIENDA NON SEMPRE COINCIDONO IL SOGGETTO ECONOMICO SPESSO E UN ORGANO OCCULTO O NON NOTO ALLESTERNO E, A VOLTE, ALLINTERNO DELLAZIENDA Esempio: IMPRESE (S.P.A.) con capitale di maggioranza detenuto tramite societ fiduciarie

IL SOGGETTO ECONOMICO E UNITARIO UNICO AL SOGGETTO ECONOMICO, NELLA SUA UNITARIETA, FANNO CAPO LE PREROGATIVE MASSIME DI INIZIATIVA: FORMAZIONE DELLAZIENDA GOVERNO ECONOMICO DELLAZIENDA FUNZIONANTE VARIAZIONE DELLA STRUTTURA AZIENDALE ESTINZIONE DELLAZIENDA SPESSO I MEMBRI DEL SOGGETTO ECONOMICO SONO TANTI E NON POSSONO TUTTI PARTECIPARE ALLESERCIZIO DEL GOVERNO ECONOMICO: FORME DI RAPPRESENTANZA NEGLI ORGANI DECISIONALI E CONTEMPERAMENTO DEGLI INTERESSI IMPRESA: CONFERENTI CAPITALE PROPRIO (O DI RISCHIO) E PRESTATORI DI LAVORO ALTRE DEFINIZIONI: INSIEME DELLE PERSONE CHE SOPPORTANO IL RISCHIO ECONOMICO DIMPRESA (CONFERENTI CAPITALE DI RISCHIO) INSIEME DELLE PERSONE CHE, DI FATTO, GOVERNANO LAZIENDA AZIENDA FAMILIARE: MEMBRI DELLA FAMIGLIA (IN GRADO DI VALUTARE LE DECISIONI DA PRENDERE) AZIENDA COMPOSTA PUBBLICA E NON PROFIT: MEMBRI DELLA COLLETTIVITA DI RIFERIMENTO (ESERCIZIO DELLE PREROGATIVE DI GOVERNO ECONOMICO IN VIA INDIRETTA) E PRESTATORI DI LAVORO SOGGETTO ECONOMICO DIMPRESA Peculiare per le singole realt indagate (societ per azioni, societ di persone, cooperative e cos via); La possibilit di esprimere il capitale di comando non necessariamente deriva dal possesso della maggioranza assoluta del capitale; Nella variegata realt aziendale la composizione del soggetto economico assume una gamma differenziata di configurazioni: proprietario dellimpresa public company GRUPPO AZIENDALE La definizione del soggetto economico rilevante anche ai fini della distinzione tra: AZIENDE PRIVATE AZIENDE PUBBLICHE Come si comporta lazienda? - quali sono i suoi obiettivi - quali i criteri che guidano le scelte e le decisioni OBBIETTIVI: Massimizzare la soddisfazione degli interessi del soggetto economico (persone che hanno il potere di assumere le decisioni di maggiore portata), compatibilmente con un adeguato grado di soddisfazione degli altri stakeholder (es. clienti, fornitori, dipendenti) LA GOVERNANCE: Insieme delle regole e dei vincoli attraverso cui il soggetto economico esercita il suo potere di governo e persegue il soddisfacimento dei propri interessi. MODELLI DI GOVERNANCE: Due variabili chiave: composizione della compagine proprietaria, stabilit della compagine stessa. Due principali modelli di governance: a. Impresa a propriet chiusa b. Impresa manageriale (propriet aperta): public company (propriet diffusa) impresa consociativa (propriet ristretta) IMPRESA A PROPRIET CHIUSA: Elementi caratteristici: propriet concentrata e tendenzialmente stabile; visibilit dellimprenditore (=soggetto economico) che detiene le funzioni di controllo e di governo dellimpresa Obiettivo: massimizzare il profitto (dellimprenditore) Lobiettivo del massimo profitto vale nellambito di tre condizioni che lo vincolano e limitano Vincoli e limitazioni obiettivo: interessi e valori extraeconomici (potere, prestigio, benessere collettivo, crescita culturale, ecc.); orizzonte temporale (profitto a breve, profitto a lungo termine); propensione al rischio. Vantaggi: vis imprenditoriale dedizione agilit Limiti: debolezza finanziaria debolezza manageriale

IMPRESA MANAGERIALE: Elementi caratteristici: Dissociazione dei ruoli di portatore di capitale di rischio (azionisti) e di quello direzionale (manager) (chi il soggetto economico (quali obiettivi)?) Gli azionisti: capitale investito = risorse finanziarie vogliono massimizzare il profitto I manager capitale investito = capacit professionale vogliono: o Massimizzare la propria remunerazione o Massimizzare la valorizzazione delle proprie capacit possono essere interessi contrastanti (profitto vs. crescita) Il peso relativo con cui gli obiettivi di azionisti e manager incidono nelle scelte dellimpresa, dipende da come azionisti e manager si dividono il potere, cio da quanto riescono a condizionarsi a vicenda. Nelle imprese manageriali si possono allora avere due diversi modelli di corporate governance: PUBLIC COMPANY IMPRESA CONSOCIATIVA PUBLIC COMPANY: Elementi caratteristici: polverizzazione del capitale tra una moltitudine di azionisti minimo grado di identificazione azionista-impresa. (vd grandi imprese USA e anglosassoni) E lopposto dellimpresa padronale importanza del mercato di Borsa Vantaggi: profilo finanziario: potenziale crescita illimitata si affida lazienda ad un profilo manageriale capace Limiti: Manager-padrone (da impresa di tutti a impresa di nessuno) attenzione al breve periodo e crescita forzata. Importanza della definizione di adeguati meccanismi di controllo (decisioni di particolare rilievo prese dal CdA o Assemblea azionisti, stock options, ecc.) IMPRESA CONSOCIATIVA: Elementi caratteristici: Compagine numerosa ed articolata ma, nella sua parte pi consistente, stabile (nocciolo duro) (vd Giapppone e Germania) (nocciolo duro = nessun singolo azionista ha il controllo quota significativa detenuta da operatori finanziari (banche, fondi di investimento) con prospettive di lungo periodo altra quota spesso detenuta da persone con forti interessi nei confronti dellimpresa (es famiglia originariamente proprietaria, ma anche enti pubblici, fornitori, ecc.) ) Continuit dellimpresa come motivo unificante Atteggiamento vigile nei confronti del management Vantaggi: lungimiranza (stabilit azionariato); flessibilit finanziaria e possibilit di accedere al capitale a basso costo (presenza di investitori istituzionali); azionisti sono interessati ad un controllo pi puntuale delloperato del management. Limiti: Elevati gradi di mediazione richiesti al management (lentezze decisionali, difficolt nei riorientamenti, tollerate inefficienze per non turbare il consenso) Eccessi di conservatorismo e di prudenza nelle scelte strategiche (riluttanza a disinvestire da attivit in perdita, scarsa propensione ad investimenti a rischio elevato) Esasperazione dellorientamento alla crescita a scapito della redditivit e della capacit competitiva Limiti alla concorrenza e barriere al cambiamento AZIENDA PUBBLICA OBIETTIVO: Assicurare a tutti i membri della collettivit il soddisfacimento di bisogni di interesse generale Chi il soggetto economico? Il Soggetto Economico nelle Aziende Pubbliche: cittadini (clienti e azionisti) politici dirigenti delle aziende Elevato grado di complessit di governo (criteri discrezionali di valutazione dei risultati prendono il posto del mercato) Strumenti per mantenere equilibrio interno del soggetto economico e per favorire leconomicit nelle operazioni: Bilanciamento poteri (autonomia vs controllo) Sistemi evoluti di gestione e di comunicazione

Valori condivisi e praticati Privatizzazione LATTIVIT DELLAZIENDA NELLAMBIENTE Lazienda sviluppa la propria attivit nellambito di un dato ambiente, con il quale intraprende una successione continua di scambi di risorse e di informazioni Parallelamente fra lazienda e lambiente agli indicati scambi di beni di servizi, si realizzano flussi di risorse monetarie Linterdipendenza esistente tra gli scambi di risorse materiali ed immateriali e dei mezzi monetari evidenzia il ruolo caratteristico che gli aspetti tecnici e finanziari congiuntamente assumono nellattivit di produzione economica

I CARTTERI DEL SISTEMA AZIENDALE: SISTEMA Un insieme che la nostra mente riesce a concepire in modo unitario in virt delle connessioni che direttamente o indirettamente legano tutte le parti costituenti linsieme Gli elementi che formano unimpresa non costituiscono un semplice aggregato, ma danno vita ad un complesso ed unitario sistema, diverso dalla somma dei singoli elementi che lo compongono, dato dallintreccio dinamico di interrelazioni di complementariet ed interdipendenza che si sviluppano tra le varie parti LAZIENDA E: -Un sistema aperto, xke in continuo contato con lambiente. -Un sistema complesso, pieno di relaz e legami -Un sistema dinamico, in continua evoluzione -un sistema probabilistico, le previsioni su i suoi comportamenti e su i suoi risultati possono essere espresse solo in termini di probabilit CI FA SI CHE IL SISTEMA AZIENDALE -abbia al proprio interno meccanismi di controllo -si evolva facendo perno sul patrimonio accumulato nel tempo -sia in grado di sviluppare una molteplicit di comportamenti attivabili per realizzare preordinati programmi (EQUIFINALIT) NELLA PRODUZIONE ECONOMICA DEL SISTEMA AZIENDALE COLLABORANO: -conoscenze tecnico scientifiche -personale -capitale -organizzazione LA STRUTTURA DELLE AZIENDE ASSETTO ISTITUZIONALE: insieme delle persone che compongono il soggetto economico, dei fini e delle prerogative che ad esse fanno capo e delle modalit di esercizio di tali prerogative. COMBINAZIONI ECONOMICHE: insieme delle operazioni economiche, anche composte in processi, svolte dalle persone che operano nelle aziende. Lunit di analisi delle combinazioni economiche data dalle operazioni che ai vari livelli e secondo differenti criteri si aggregano in processi ed in coordinazioni e combinazioni parziali. PATRIMONIO: insieme delle condizioni di produzione e di consumo di pertinenza dellazienda in un determinato momento. Seppure osservato in un determinato momento, il patrimonio entit dinamica, risultato delle combinazioni economiche passate e condizione di svolgimento dei processi economici futuri. ORGANISMO PERSONALE: insieme unitario delle persone che, con il proprio lavoro, partecipano direttamente allo svolgimento dellattivit aziendale. ASSETTO TECNICO: configurazione fisico-tecnica dellazienda; si osservano gli aspetti fisico-tecnici dei beni a disposizione e dei processi di produzione. ASSETTO ORGANIZZATIVO: configurazione risultante dal combinarsi della struttura organizzativa: modalit di distribuzione, in insieme coordinato, dei compiti e delle responsabilit tra i vari organi aziendali sistemi operativi:

meccanismi che governano la dinamica operativa e lassegnazione ai vari organi degli obiettivi e delle risorse. IL SIST AZ E I SUOI SOTTOSISTEMI Allinterno dellunitario sistema aziendale possibile individuare dei SOTTOSISTEMI che per gli ineliminabili vincoli di complementariet ed interdipendenza esistenti tra le varie parti sono da considerare come unit relativamente autonome -operazioni 1.GESTIONE -processi 2.ORGANIZZAZIONE -combinazioni 3.RILEVAZIONI Un diverso approccio quello che individua allinterno del sistema dazienda le aree funzionali di management, con riferimento alla specifica attivit amministrativa esercitata

Nellunitario sistema aziendale tra le diverse aree funzionali si sviluppa un continuo intreccio di rapporti di collaborazione Nelle imprese di maggiori dimensioni, si individuano AREE STRATEGICHE DI AFFARI (ASA) o STRATEGIC BUSINESS UNIT (SBU) CATENA DEL VALORE Disaggregazione per specifiche attivit, intese come processi operativi elementari omogenei attraverso i quali si realizza la complessiva gestione aziendale: ATTIVITA PRIMARIE ATTIVITA DI SUPPORTO

I GRUPPI E E LE ALTRE AGGREGAZIONI AZIENDALI SULLA BASE DELLA NATURA DEI LEGAMI CHE POSSONO SVILUPPARSI FRA AZIENDE SI DISTINGUONO DUE GRANDI CATEGORIE RAPPORTI DI COLLABORAZIONE INTERAZIENDALI FRA AZIENDE CHE OPERANO AUTONOMAMENTE, DENOMINATI ANCHE AGGREGAZIONI DIMPRESE RAPPORTI CHE GENERANO DIPENDENZA FRA LE IMPRESE, TIPICAMENTE GRUPPI AZIENDALI Aziende aventi un distinto soggetto giuridico ma che operano sotto il controllo dello stesso soggetto economico Limpresa tende a... 9 limitare la pressione della concorrenza (cause esterne) 9 rafforzare la propria posizione sul mercato 9 salvaguardare le proprie possibilit di sviluppo (cause interne) realizzando aggregazioni con altre imprese. Sulla base della NATURA dei legami che si sviluppano (forma, durata, scopi) a) Rapporti di collaborazione interaziendali (le imprese restano AUTONOME) b) Rapporti che generano dipendenza fra le imprese (le imprese PERDONO lAUTONOMIA) INTESE E COLLABORAZIONI FRA AZIENDE AUTONOME Le forme pi diffuse: 1) CONSORZI 2) GRUPPI DI ACQUISTO 3) FRANCHISING 4) JOINT-VENTURE 5) VENTURE CAPITAL 1) CONSORZI Due o pi unit aziendali autonome sviluppano insieme una o pi funzioni produttive, pur operando in modo indipendente (consorzi per la commercializzazione, per la ricerca tecnologica, per gli approvvigionamenti e cos via) 2) GRUPPI DACQUISTO Realizzazione in forma collettiva, per conto degli associati, della fase dellapprovvigionamento delle merci 3) FRANCHISING Accordi per lo sfruttamento commerciale di prodotti e/o servizi FRANCHISOR (o affiliante)= consente lutilizzo dei propri segni distintivi fornendo al contempo assistenza tecnica e commerciale. FRANCHISEE (o affiliato)= paga al franchi sor il corrispettivo pattuito e rispetta le condizioni del contratto. CLIENTE FINALE 4) JOINT-VENTURE Associazione tra pi imprenditori per lo svolgimento in comune di un affare (acquisizione o realizzazione di unopera edile, sviluppo di unattivit in un nuovo mercato estero) 5) VENTURE CAPITAL Intesa tra una societ finanziaria e unimpresa in fase di avvio: la prima assume una partecipazione

minoritaria nella seconda, al fine di realizzare guadagni di tipo speculativo Definizione di gruppo economico: Insieme di aziende GIURIDICAMENTE DISTINTE, la cui attivit di produzione realizzata secondo le indicazioni di un MEDESIMO SOGGETTO ECONOMICO CLASSIFICAZIONE DEI GRUPPI: GRUPPO ECONOMICO (O OPERATIVO) Unit non solo finanziaria ma anche economico-produttiva GRUPPO FINANZIARIO Aziende operanti in settori produttivi differenti GRUPPO MISTO GRUPPO PADRONALE (a propriet chiusa) GRUPPO MANAGERIALE (a propriet aperta) Configurazioni del GRUPPO ECONOMICO INTEGRAZIONE ORIZZONTALE Attivit similari nello stesso settore INTEGRAZIONE VERTICALE Operativit in fasi diverse dello stesso ciclo produttivo GRUPPI CONGLOMERATI Imprese con attivit eterogenee con scarsi rapporti di tipo tecnico-commerciale, collegate da logiche di tipo finanziario Concetto di impresa CONTROLLATA e COLLEGATA Rapporto di controllo: Rapporto di partecipazione Partecipazioni dirette Partecipazioni indirette Vincoli contrattuali o clausole statutarie Accordi con altri soci Rapporto di collegamento: Concetto di influenza notevole PRINCIPALI STRUTTURE A GRUPPO Gruppi a struttura SEMPLICE

Gruppi a struttura COMPLESSA

Gruppi a struttura A CATENA

Modalit di costituzione dei GRUPPI 1. Per acquisizione Acquisto da parte di una capogruppo di partecipazioni in altre imprese 2. Per enucleazione - costituzione di nuove imprese - scorporo o conferimento di una o pi imprese - scissione di una o pi imprese Il bilancio dei GRUPPI Il bilancio di esercizio delle singole unit non sufficiente a mettere in evidenza lattivit del gruppo nel suo complesso Per fornire una rappresentazione veritiera e corretta dellunit economica costituita dal gruppo necessario redigere il BILANCIO CONSOLIDATO. VANTAGGI della struttura a GRUPPO - consente al soggetto economico di ridurre la quota di capitale proprio direttamente impiegata nel controllo delle partecipate (c.d. effetto leva azionaria ) VANTAGGI della struttura a GRUPPO - consente di frazionare il rischio di impresa tra le diverse unit - pu consentire di specializzare le funzioni produttive - consente di realizzare economie di scala - favorisce la diversificazione aziendale - rende pi agevole la penetrazione nei mercati esteri

LA GESTIONE AZIENDALE a) Le operazioni di interna ed esterna gestione b) Le diverse fasi dellattivit gestionale: - la fase della costituzione - la fase di funzionamento - la fase della cessazione c) Aspetti economici, monetari e finanziari nella gestione dellimpresa d) Il carattere unitario delle operazioni di gestione LE OPERAZIONI DI INTERNA ED ESTERNA GESTIONE ATTIVITA DI GESTIONE Insieme delle operazioni che limpresa effettua durante la sua esistenza per realizzare gli obiettivi perseguiti dal soggetto economico. La gestione aziendale sviluppa un continuo e sistematico susseguirsi di scambi con lambiente-mercato. ESERCIZIO Parte di gestione sviluppata in un dato arco temporale, denominato periodo amministrativo, coincidente solitamente con lanno solare. OPERAZIONI DI ESTERNA GESTIONE Si sviluppano mediante scambi di risorse, beni e servizi, con lambiente, attraverso i quali si modifica la sfera patrimoniale dellazienda, rispetto a quella di altre economie. Si tratta degli scambi con lambiente-mercato generati dai processi di acquisizione delle condizioni di produzione e di collocamento dei prodotti ottenuti. Tali scambi sono correlati in via ordinaria con movimenti di risorse monetarie OPERAZIONI DI INTERNA GESTIONE Si sviluppano nellambito del sistema aziendale, senza scambi di risorse con lambiente. Essi riguardano sostanzialmente lorganizzazione e lattivazione dei processi di trasformazione fisico-tecnica per lottenimento delle produzioni; la direzione, il coordinamento ed il controllo della prestazione del fattore umano; lo studio, la ricerca e la realizzazione di innovazione di prodotto; la rilevazione preventiva, concomitante e susseguente delle operazioni dinterna e di esterna gestione FLUSSI MONETARIO-REDDITUALI Entrate: ricavi di vendita prodotti, incassi crediti di regolamento. Uscite: costi acquisizione fattori, pagamento debiti di regolamento. FLUSSI MONETARIO-FINANZIARI Entrate: apporti di capitale proprio; assunzione debiti di finanziamento; rimborso crediti di finanziamento. Uscite: rimborsi di capitale proprio; concessione crediti di finanziamento; rimborso debiti di finanziamento. - FATTORI PRODUTTIVI STRUTTURALI (o di impianto) -FATTORI PRODUTTIVI DI ESERCIZIO nello svolgimento dellunitaria attivit di impresa i fatti amministrativi dinterna ed esterna gestione riflettono due aspetti, soltanto astrattamente individuabili e separabili FASE DI COSTITUZIONE Si realizzano le operazioni relative a: Impianto giuridico dellimpresa Adempimenti connessi alladozione della forma aziendale prescelta Allestimento della struttura produttiva Scelta sulla localizzazione Acquisizione del complesso dei fattori materiali ed immateriali necessari per avviare la produzione Limpianto dellimpresa deriva da un complesso di elementi congiuntamente valutati per i loro riflessi nei diversi aspetti della convenienza economica, della compatibilit finanziaria, delladeguatezza della struttura organizzativa e della tipologia adottata, della competitivit sui mercati

FASE Del FUNZIONAMENTO La FASE DI FUNZIONAMENTO si sviluppa con loperazione di esterna gestione relativa allacquisizione dei fattori necessari per alimentare lattivit di produzione economica ed alla cessione delle produzioni allestite Uscite ed entrate di mezzi monetari relativi ai pagamenti ed incassi collegati con i processi di approvvigionamento dei fattori e di cessione delle produzioni Assunzione e rimborso di debiti di finanziamento Pi raramente Concessione e restituzione dei crediti di finanziamento Apporti e rimborsi di capitale proprio I tipici cicli di una IMPRESA MERCANTILE Ciclo operativo aziendale Ciclo mercantile Ciclo monetario I tipici cicli di una IMPRESA INDUSTRIALE Ciclo operativo aziendale Ciclo industriale Ciclo mercantile Ciclo monetario

OPERAZIONI che riguardano ASPETTI EXTRAOPERATIVI Gestione dei flussi finanziari connessi con il sorgere e lestinguersi dei debiti e crediti di finanziamento Attivit accessorie rispetto a quella tipica Operazioni (in generale) non strettamente attinenti allordinaria operativit aziendale, ma dipendenti da situazione di straordinaria gestione Principalmente deriva da motivazioni dipendenti dalla volont del soggetto economico e da sopravvenute difficolt di funzionamento CESSAZIONE ASSOLUTA (liquidazione volontaria) CESSAZIONE RELATIVA (vendita dellimpresa) fusione scorporazione scissione trasformazione Le operazioni gestionali della fase di conclusione dellimpresa sono rivolte prioritariamente a sciogliere il sistema aziendale ASPETTI ECONOMICI, MONETARI E FINANZIARI

VALORI NUMERARI CERTI: giacenze di cassa (denaro contante e valori ad esso assimilabili) VALORI NUMERARI ASSIMILATI: crediti e debiti di regolamento VALORI NUMERARI PRESUNTI: controvalore in moneta nazionale e valore nominale del credito e del debito in moneta estera -DEBITI/CREDITI DI REGOLAMNETO: debito/credito sorto nei confronti del fornitore/cliente che misurano il costo/ricavo della prestazione ricevuta/fornita ASPETTO MONETARIO -DEBITI/CREDITI DI FINANZIAMENTO: movimenti monetari relativi alla provvista delle risorse monetarie necessarie per sostenere i fabbisogni del processo produttivo. ASPETTO MONETARIO FINANZIARIO

In conclusione:

Nellambito dei movimenti monetari collegati con gli cambi di esterna gestione possibile individuare due momenti. ASPETTO ECONOMICO: Laspetto economico individua la causa del verificarsi della variazione nei valori numerari ASPETTO FINANZIARIO: Lentit della variazione dei valori finanziari misura limporto dei movimenti economici

IL CARATTERE UNITARIO DELLE OPERAZIONI DI GESTIONE Il carattere unitario dellattivit gestionale riflette leffetto congiunto dei vincoli che si manifestano durante il suo svolgimento con riguardo ad aspetti del tipo programmatico, tecnico-organizzativo, economico e finanziario. Nellunitario svilupparsi della gestione, ogni operazione trova giustificazione in ragione delle altre operazioni gi effettuate, di quelle che simultaneamente si stanno realizzando e di quelle che si intende realizzare, nonch del loro rapporto con gli obiettivi da raggiungere Obbiettivi aziendaliprogrammi pluriennaliprogrammi operativi annualioperazioni di gestionecollegamenti (tecnico organizzativi, economici, finanziari) -Leffetto del legame sullo svolgimento delle operazioni di gestione si manifesta anche in assenza dellespressione formale dei piani -Elasticit e rigidit strutturale -Collegamenti fra gli andamenti gestionali dei diversi esercizi -Commistione tra fattori produttivi desercizio e fattori produttivi strutturali -Scelte sulla composizione delle fonti di finanziamento e sulla struttura gli investimenti TEMI PRINCIPALI E SPUNTI DI RIFLESSIONE 9 Attivit di gestione: definizione, differenze tra operazioni di interna ed esterna gestione 9 Flussi monetario-reddituali e flussi monetario-finanziari 9 Fasi dellattivit gestionale 9 Flussi economici e numerari nella gestione dimpresa 9 Relazione tra obiettivi-programmi ed operazioni di gestione LECONOMICIT Il sistema aziendale pur nella continua mutabilit delle sue componenti e dei suoi comportamenti tende a perdurare nel tempo -Leconomicit esprime la condizione di vita duratura ed autonoma dellimpresa, senza il patologico ricorso a terze economie. Loperare secondo economicit comporta in primo luogo lottenimento di condizioni di equilibrio nei flussi dei valori economici e monetari che caratterizzano linterscambio con lambiente. -LEFFICIENZA nellimpiego dei fattori e nello svolgimento dei processi produttivi riflette il rapporto fra la produzione ottenuta ed i mezzi utilizzati per il suo allestimento EFFICIENZA=PRODUZIONE ALLESTITA/FATTORE IMPIEGATO In termini quantitativi; in termini qualitativi; in termini di valore. LEFFICACIA esprime la capacit della gestione aziendale di conseguire obiettivi programmati, prescindendo dalla valutazione delle risorse impiegate allo scopo EFFICACIA= RISULTATO OTTENUTO/OBBIETTIVO PREVISTO ECONOMICITComporta per il sistema aziendale la realizzazione di equilibri gestionali tra: Condizioni di EFFICIENZA nellutilizzo delle risorse Capacit di raggiungere con EFFICACIA gli obiettivi programmati

EFFICACIA:-Nelloperare secondo economicit il livello di efficienza perseguibile non sempre coincide con quello massimo possibile per un dato fattore -Il livello di efficienza perseguibile deve rapportarsi armonicamente agli equilibri da mantenere nellutilizzo dei diversi fattori produttivi e deve considerare la peculiarit che il razionale impiego dogni fattore -Lutilizzo efficiente dei fattori pu non risultare una condizione decisiva per consentire allimpresa di sopravvivere autonomamente sul mercato EFFICIENZA: Nelle imprese che operano come unit economicamente autonome sul mercato, lattivit gestionale deve potersi realizzare: Con efficienza nellutilizzo dei fattori (efficienza interna) Agendo in modo competitivo nei mercati di riferimento (efficienza esterna) Perfezionamento e razionalizzazione della capacit produttiva Creare innovazione Mantenere unadeguata elasticit I RISCHI NELLA GESTIONE DI IMPRESA Lincertezza costituisce una condizione immanente nelloperare del sistema aziendale Lazienda opera infatti in condizioni di incertezza dovute ad un quadro informativo di riferimento imperfetto, che determina una limitata capacit di prevedere lesito delle operazioni

SITUAZIONI DI RISCHIO AZIENDALE Connesse con leventualit di un andamento sfavorevole nel verificarsi di accadimenti futuri RISCHIO ECONOMICO GENERALE DELLIMPRESA RISCHIO ECONOMICO GENERALE DELLIMPRESA Rischio collegato con il dinamico svilupparsi dellattivit di gestione, le situazioni di rischiosit specifica che si presentano in relazione al vario esito delle diverse operazioni in essere, per effetto di comportamenti aziendali e di circostanze ambientali.

IL SISTEMA DEI RISCHI 9 Rischio di inesigibilit dei crediti 9 Rischio di cambio 9 Rischio di fornitura 9 Rischio di garanzia 9 rischio di magazzino9rischio di giacenza 9rischio di disponibilit 9rischio di esercizio 9rischio di consegna e collaudo 9 Rischio sulle immobilizzazioni tecniche9rischio obsolescenza 9rischio di esubero 9rischio per oneri di manutenzione 9 Rischio su titoli e/o su partecipazioni 9 Rischio di interesse POLITICHE AZIENDALI PER FRONTEGGIARE I RISCHI 9 Iniziative atte ad influenzare lorigine del rischio stesso (prevenzione) 9 Iniziative per trasferire nello spazio e nel tempo le conseguenze economiche del verificarsi del fatto dannoso Rischi statici Rischi dinamici EQUILIBRIO ECONOMICO (AUTOSUFFICIENZA ECONOMICA) Il volume di ricavi da ottenere deve essere adeguato per fronteggiare i costi per i fattori produttivi utilizzati e per consentire di assegnare agli stessi fattori una remunerazione congrua in relazione agli andamenti ed alle situazioni similari di mercato NECESSIT DI REMUNERARE 9 I fattori produttivi specifici di produzione 9 Il lavoro dipendente 9 I portatori di capitale valore residuale 9 obbiettivi di carattere non marcatamente economico Possibile difficolt ad ottenere un equilibrio nei flussi economici e finanziari Sfasamento di incassi e pagamenti Tempi di attesaNecessit del ricorso a capitali di terzi Stabilizzata attitudine a conseguire un equilibrio fra: -ricavi dalla cessione di beni e servizi -costi per remunerare i fattori compreso il capitale. Da realizzarsi entro tempi di attesa definiti da: -disponibilit finanziarie; -disponibilit soggettiva dellimprenditore Economicit di gruppo GRUPPI economicit super-aziendale di gruppo IMPRESE PUBBLICHE condizioni di convenienza macroeconomica EQUILIBRIO FINANZIARIO Lazienda deve poter disporre: inizialmente delle risorse finanziarie necessarie per anticipare i costi per lacquisto dei fattori necessari per allestire la struttura produttiva nella fase desercizio dei mezzi che le permettano di essere in grado di far fronte ai pagamenti generati dalle operazioni gestionali SITUAZIONE FINANZIARIA EQUILIBRATA Capacit di soddisfare i fabbisogni monetari nel momento in cui se ne presenta la necessit e nellambito di un ordinato ed economico svolgimento dellattivit gestionale Lequilibrio economico non determina automaticamente un equilibrio finanziario La capacit dellazienda di realizzare unequilibrata situazione finanziaria deve potersi fondare sulla sua stabilizzata attitudine ad armonizzare i flussi monetari in entrata ed in uscita CAPITALE CIRCOLANTE NETTO CAPITALE CIRCOLANTE NETTO GENERATO DALLA PRODUZIONE DESERCIZIO Produzione venduta + Incremento giacenze prodotti e semilavorati = produzione realizzata - Costi che hanno comportato variazioni nel circolante: consumi materie, retribuzioni al personale, prestazioni di servizi, ecc. = capitale circolante netto generato nellesercizio Particolare attenzione deve essere posta allafflusso di mezzi monetari generati dallattivit gestionale in senso stretto, ossia quella collegata con la produzione dei beni e dei servizi destinati alla vendita CASH FLOW GENERATO DALLA GESTIONE REDDITUALE CASH FLOW GLOBALE

CASH FLOW GENERATO DALLA GESTIONE REDDITUALE Entrate monetarie per ricavi desercizio - Uscite monetarie per costi desercizio + Anticipi da clienti - Anticipi a fornitori per fattori desercizio + Incassi di crediti desercizio iniziali - Pagamenti dei debiti desercizio iniziali = cash flow generato dalla gestione reddituale INVESTIMENTI E FONTI FINANZIARIE NEL PATRIMONIO AZIENDALE IMPIEGHI: Disponibilit liquide, Crediti di regolamento, Crediti di finanziamento, Giacenze di magazzino, Immobilizzazioni tecniche. FONTI: Debiti di regolamento Debiti di finanziamento Capitale proprio necessario che: I fabbisogni durevoli vengano tendenzialmente fronteggiati con fonti aventi pari disponibilit, cio capitale proprio e capitale di terzi rimborsabile a lungo periodo Realizzare un giusto rapporto tra indebitamento e capitale proprio EFFETTO LEVA FINANZIARIA LEVA FINANZIARIA LEVA POSITIVA: IL COSTO DEI FINANZIAMENTI E INFERIORE ALLA REDDITIVITA DEGLI INVESTIMENTI EFFETTUATI LEVA NEGATIVA: IL COSTO DEI FINANZIAMENTI E SUPERIORE ALLA REDDITIVITA DEGLI INVESTIMENTI EFFETTUATI TEMI PRINCIPALI E SPUNTI DI RIFLESSIONE 9Il concetto di economicit 9Efficienza ed efficacia 9Il sistema dei rischi aziendali 9La condizione di equilibrio economico 9La condizione di equilibrio finanziario

ORGANIZZAZIONE E PERSONALE Org: Decidere come dividere compiti e come coordinarli tra i vari organi che compongono una struttura organizzativa pers: Decidere come acquisire le risorse umane e come gestirle RISORSA LAVORO Importante funzione allinterno dellazienda RUOLO STRUMENTALE Indispensabile per far lavorare in maniera pi efficace ed efficiente le risorse umane presenti in azienda ORGANIZZARE UNAZIENDA Dare ordine e razionalit alloperato della risorsa lavoro

ORGANIZZAZIONE: come insieme di variabili organizzative STRUTTURA ORGANIZZATIVA MECCANISMI OPERATIVI STILE DI DIREZIONE CULTURA AZIENDALE STRUTTURA ORGANIZZATIVA Come dividere i compiti tra i vari soggetti che operano in azienda Come coordinare i loro sforzi per raggiungere gli obiettivi aziendali organi Relazioni compiti

MECCANISMI OPERATIVI Chiariscono ai soggetti ci che loro richiesto in azienda, qual la funzione del loro lavoro ai fini del raggiungimento degli obiettivi aziendali Il sistema di pianificazione e controllo Il sistema di gestione del personale Il sistema informativo LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA STRUTTURA 1. Gli ORGANI tra cui suddiviso il lavoro 2. Le FUNZIONI assegnate a tali organi 3. Le RELAZIONI tra gli organi stessi STRUTTURA FORMALE Organigrammi

STRUTTURA INFORMALE Gruppi informali 1) ORGANI Necessit di dotare lorganizzazione di adeguate CAPACIT SPECIALISTICHE Organi di line: organi operativi di direzione ed esecuzione Organi di staff: organi specialistici che prestano consulenza ed assistenza 2)CRITERI DI DIVISIONE DEL LAVORO DIVISIONE ORIZZONTALE Suddivisione dei compiti tra unit poste allo stesso livello organizzativo

2)

DIVISIONE VERTICALE Suddivisione dei compiti tra livelli superiori e livelli subordinati della gerarchia DISTRIBUZIONE DEI POTERI DECISIONALI Grado di decentramento 2)COORDINAMENTO Assicurare ai vari organi la necessaria integrazione regole e procedure formali fissazione di obiettivi comuni gerarchia comitati gruppi di lavoro temporanei ORGANIGRAMMA Permette di individuare: -Gli organi tra cui diviso il lavoro -Le relazioni tra tali organi -Lo sviluppo verticale ed orizzontale della struttura organizzativa

1)

MODELLI DI STRUTTURA ORGANIZZATIVA STRUTTURA PLURIFUNZIONALE Divisione del lavoro direttivo per funzione omogenea marketing produzione personale finanza amministrazione e controllo

STRUTTURA PLURIFUNZIONALE DIREZIONE GENERALE Amministra lazienda come sistema unitario DIREZIONE DEI DIPARTIMENTI FUNZIONALI Specializzate nelle singole aree funzionali UNIT OPERATIVE Compiti prevalentemente esecutivi VANTAGGI Efficienza (minimizza le risorse da impiegare) Adeguata nei casi in cui limpresa persegua strategie di sviluppo mono- prodotto o nei casi di integrazione verticale SVANTAGGI Difficolt di gestire una molteplicit di prodotti aventi caratteristiche eterogenee Difficolt nellelaborazione di strategie aventi orizzonti non limitati Difficolt nel processo di controllo della gestione 2)STRUTTURA MULTIDIVISIONALE Divisione del lavoro direttivo fondato sulla specializzazione per business, prodotto o mercato -Direzione generale -Staff centrali -Divisioni -Dipartimenti funzionali -Unit operative

VANTAGGI Efficace coordinamento tra funzioni/prodotti SVANTAGGI Efficienza

3)STRUTTURA A MATRICE -PER FUNZIONE -PER PROGETTO Utile ad assicurare nel contempo Il COORDINAMENTO delle attivit necessarie alla realizzazione del progetto LEFFICIENZA propria della concentrazione di risorse nel medesimo dipartimento funzionale

VANTAGGI Efficace coordinamento e sufficiente efficienza Elevata flessibilit SVANTAGGI Possono nascere non trascurabili conflitti tra la dimensione funzionale e quella per progetti -ASPETTO DINAMICO DELL?ORGANIZZAZIONE -PROCESSI CHE FANNO MUOVERE LA STRUTTURA MOTIVANDO I SINGOLI ALLE DIVERSE OPERAZIONI +pianificazione strategica +programmazione e controllo +sistemi informativi MECCANISMI OPERATIVI ASPETTO DINAMICO DELLORGANIZZAZIONE PROCESSI CHE FANNO MUOVERE LA STRUTTURA MOTIVANDO I SINGOLI ALLE DIVERSE OPERAZIONI PIANIFICAZIONE STRATEGICA PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO SISTEMI INFORMATIVI

PIANIFICAZIONE STRATEGICA Processo mediante il quale sono definiti gli obiettivi, le politiche e gli assetti delle combinazioni economiche aziendali. FINALIT: elaborare obiettivi e piani di lungo periodo (strategie aziendali) decidere lassegnazione delle risorse strategiche produrre condizioni organizzative (orientamento allinnovazione, al lungo periodo e allintegrazione) PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO Processi mediante i quali sono assegnate alle unit organizzative, definite dalla struttura, gli obiettivi da realizzare in un determinato arco temporale (di breve periodo) e le relative risorse FINALIT: elaborare obiettivi di breve periodo coerenti con il perseguimento delle strategie aziendali orientare lattenzione allefficienza, al breve periodo, al coordinamento costituire riferimento per la valutazione dei risultati e delle responsabilit SISTEMI INFORMATIVI Strumenti e procedure attraverso i quali si raccolgono, elaborano, archiviano e distribuiscono le informazioni nellazienda FINALIT: garantire flussi informativi tempestivi e idonei per prendere le decisioni AMMINISTRAZIONE E CONTROLLO FINE: PRODURRE INFORMAZIONI, A CARATTERE PREVALENTEMENTE ECONOMICO-FINANZIARIO, SIA PER IL RISPETTO DI ESIGENZE CIVILISTICHE E FISCALI, SIA PER TENERE SOTTO CONTROLLO LEQUILIBRIO ECONOMICO E FINANZIARIO DELLA GESTIONE AZIENDALE CONTROLLO DELLECONOMICITA AMMINISTRAZIONE: TENUTA CONTABILITA GENERALE REDAZIONE BILANCIO DI ESERCIZIO INFORMATIVA ESTERNA (PREVALENTE) CONTROLLO: BILANCIO DI ESERCIZIO CONTABILITA ANALITICA BUDGET REPORTING INFORMATIVA INTERNA IL CONTROLLO DI GESTIONE E LATTIVITA CON CUI CI SI ACCERTA CHE LA GESTIONE SI STIA SVOLGENDO IN MODO EFFICACE (RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI) EFFICIENTE (MODALITA DI IMPIEGO DELLE RISORSE DISPONIBILI) LE DETERMINAZIONI QUANTITATIVE DIMPRESA LE DETERMINAZIONI DIMPRESA DIPENDONO DAGLI OBIETTIVI DI CONOSCENZA: 1. Sistema di contabilit generale dimpresa se la finalit una determinazione periodica del reddito desercizio e del connesso capitale di funzionamento 2. Sistema di contabilit analitica se la finalit la rilevazione dinformazioni utili per il processo di programmazione e controllo della gestione dimpresa 3. Sistemi di valutazione del capitale economico dimpresa se la determinazione unutile base di riferimento per la conclusione doperazioni di gestione straordinaria dimpresa (ad esempio cessioni, fusioni, trasformazioni). OBBLIGATORIE, SE IMPOSTE PER LEGGE: AREA FISCALE DETERMINAZIONI PER LIMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO (IVA) DETERMINAZIONI PER LE IMPOSTE SUL REDDITO (IRPEF, IRES) AREA CONTABILITA E BILANCIO LIBRO GIORNALE, LIBRO DEGLI INVENTARI BILANCIO DESERCIZIO E BILANCIO CONSOLIDATO VOLONTARIE SE ELABORATE DAI SOGGETTI DIMPRESA A SCOPO DI RAPPRESENTAZIONE UN UTILE STRUMENTO DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DELLA GESTIONE AZIENDALE

LE DETERMINAZIONI QUANTITATIVE (ad esempio le quantit di reddito e capitale dimpresa) preminenti perch offrono rilevanti vantaggi in termini di semplificazione della realt ed efficacia informativa ma insufficienti per apprezzare leconomicit delle imprese devono essere integrate da determinazione qualitative (ad esempio nota integrativa, relazioni degli amministratori, dei sindaci e dei revisori, bilanci sociali ed ambientali). I sistemi di contabilit e di bilancio implicano l'utilizzo di determinazioni CONTABILI: tutte le rilevazioni effettuate secondo i vari metodi contabili (ad esempio partita semplice, partita doppia) e sistemi contabili (ad esempio il sistema patrimoniale, il sistema del reddito, il sistema del capitale e del risultato economico). EXTRACONTABILI: in senso ampio, potrebbero riferirsi a qualunque determinazione che esclude lutilizzo dello strumento contabile. Esempi di determinazioni extracontabili dimpresa sono le elaborazioni che utilizzano la strumentazione della matematica, della statistica o pi semplicemente il linguaggio descrittivo e di analisi dei fenomeni dimpresa

DETERMINAZIONI CONTINUE, DISCONTINUE, CICLICHE CONTINUE: sono prodotte e diffuse in tempo reale CICLICHE:sono prodotte e diffuse secondo prefissati intervalli temporali (anno, semestre, trimestre, mese). Esempio: bilanci delle imprese quotate e non quotate. DISCONTINUE: sono prodotte e diffuse solamente in particolari momenti della vita dimpresa (valutazione capitale economico dimpresa) DETERMINAZINI INTERNE ED ESTERNE 1-interne: rivolte al sogg eco dimpresa 2-esterne: indirizzate a tt gli altri sogg coinvolti nellattivit dimpresa. INTERNE BILANCI INTERNI, SISTEMI DI CONTABILITA ANALITICA O DIREZIONALE, BILANCI DI PREVISIONE BUSINESS PLAN ESTERNE 1. INVESTITORI 2. DIPENDENTI 3. CLIENTI 4. FORNITORI 5. STATO 6. COLLETTIVITA DETERMINAZIONI ANTECEDENTI, CONCOMITANTI, SUSSEGUENTI 1. Le determinazioni antecedenti - o di previsione - sono effettuate prima dello svolgimento delle operazioni. 2. Le determinazioni concomitanti sono effettuate durante il periodo amministrativo contestualmente allo svolgimento delle operazioni. 3. Le determinazioni susseguenti sono consuntive, effettuate dopo lo svolgimento delle operazioni aziendali. IL REDDITO E IL CAPITALE DIMPRESA REDDITO DIMPRESA VARIAZIONE CHE INTERVIENE NEL CAPITALE DIMPRESA IN UN DETERMINATO PERIODO DI TEMPO PER EFFETTO DELLA GESTIONE DIMPRESA PERCHE E UTILE DETERMINARE PERIODICAMENTE IL REDDITO DIMPRESA? 1. PER LIMPRESA, IL SOGGETTO ECONOMICO, I MANAGER E DIRIGENTI TALE DETERMINAZIONE E UTILE PER CONTROLLARE I RISULTATI CONSEGUITI IN RELAZIONE ALLATTIVITA SVOLTA IN PASSATO E PROGRAMMARE IN MODO EFFICACE LATTIVITA DA SVOLGERE IN FUTURO 2. PER LAMBIENTE IN CUI LAZIENDA OPERA TALI INFORMAZIONI SONO UTILI PER TUTELARE IL RISPARMIO E GLI INTERESSI DI COLORO CHE DIRETTAMENTE O INDIRETTAMENTE- SONO COINVOLTI NELLATTIVITA DELLAZIENDA, PER ASSICURARE UNEFFICIENTE ALLOCAZIONE DELLE RISORSE FINANZIARIE, ECC. 1. il reddito dimpresa strettamente connesso con il capitale dimpresa; 2. il reddito dimpresa un concetto di flusso, ossia esprime un fenomeno in continuo divenire in modo dinamico, variabile, direttamente connesso alle gestione dimpresa ed alla sua produzione economica; 3. la determinazione del reddito dimpresa generalmente tiene conto del fattore produttivo lavoro semplicemente rilevando il costo sostenuto dallimpresa per la sua remunerazione periodica. E sempre riferito ad un periodo di tempo: Se riferito a periodi parziali (ad esempio un periodo amministrativo di durata annuale) si parla di reddito desercizio Se riferito allintera vita dellimpresa si parla di reddito totale IL REDDITO TOTALE (O GLOBALE) E RIFERITO AD AZIENDE ORMAI CESSATE E DI CUI E POSSIBILE DETERMINARE IN MODO OGGETTIVO E CERTO IL RISULTATO ECONOMICO RIFERITO ALLA LORO INTERA VITA PROCEDURE E METODI DI DETERMINAZIONE DEL REDDITO TOTALE 1. PROCEDURA SINTETICA O PATRIMONIALE 2. PROCEDURA ANALITICA che a sua volta comprende: I. Il metodo reddituale II. Il metodo finanziario 1-PROCEDURA SINTETICA O PATRIMONIALE In assenza di operazioni straordinarie, calcola il reddito totale come differenza tra il capitale finale di liquidazione ed il capitale iniziale di costituzione REDDITO TOTALE = CAPITALE DI LIQUIDAZIONE CAPITALE DI COSTITUZIONE 2I-PROCEDURA ANALITICA METODO REDDITUALE REDDITO TOTALE = RICAVI TOTALI COSTI TOTALI realizzati e sostenuti nellintero ciclo di vita dellazienda, ossia dalla costituzione alla liquidazione 2II-PROCEDURA ANALITICA METODO FINANZIARIO REDDITO TOTALE = ENTRATE TOTALI DI MONETA USCITE TOTALI DI MONETA

REDDITO TOTALE TUTTE LE METODOLOGIE CONDUCONO ALLO STESSO VALORE DI REDDITO TOTALE DIMPRESA CONSIDERANDO LINTERA VITA DIMPRESA, LA DINAMICA ECONOMICA (COSTI E RICAVI) COINCIDE CON LA DINAMICA FINANZIARIA (ENTRATE ED USCITE DI MONETA) ED HA CORRISPONDENTI RIFLESSI SOTTO IL PROFILO PATRIMONIALE (CAPITALE DI LIQUIDAZIONE CAPITALE DI COSTITUZIONE) Il reddito totale pu essere: Una perdita totale, se i costi totali superano i ricavi totali (le uscite totali superano le entrate totali ed il capitale di costituzione supera quello di liquidazione) Un utile totale, se i ricavi totali superano i costi totali (le entrate totali superano le uscite totali ed il capitale di liquidazione supera quello di costituzione) Reddito nullo, se i valori coincidono Connotato essenziale : loggettivit, la certezza del valore il principale limite che si riferisce ad imprese non pi operative; non serve per le decisioni da assumere in futuro ma solamente a scopo di controllo di attivit svolte in passato ed ormai cessate. ESEMPIO DI DETERMINAZIONE DEL REDDITO TOTALE Totale 2002 2003 2004 Ricavi Costi Entrate di moneta Uscite di moneta Capitale netto 10.000 12.000 15.000 12.000 8.000 12.000 6.000 20.000 16.000 19.000 8.000 7.000 12.000 9.000 20.000 30.000 25.000 47.000 37.000

Metodo patrimoniale: Capitale di liquidazione + 20000 Capitale di costituzione - 10000 Aumento di capitale - 5000 Reddito totale 5000 Metodo finanziario: Entrate totali di moneta + 47000 Uscite totali di moneta - 37000 Aumento di capitale - 5000 Reddito totale 5000 Metodo reddituale: Ricavi totali + 30000 Costi totale - 25000 Reddito totale 5000 IL REDDITO DI ESERCIZIO REDDITO: risultato economico dimpresa relativo ad un periodo amministrativo (solitamente di durata annuale/nella maggioranza dei casi coincidente con lanno solare) ESERCIZIO:insieme dei valori derivanti dal sistema degli accadimenti dimpresa attribuibili al periodo amministrativo per la determinazione dei risultati economici Il passaggio dal reddito totale al reddito desercizio comporta la transizione da un concetto oggettivo ad uno astratto ed ipotetico La causa lipotesi irreale di interrompere la vita dimpresa ad una certa data e la finalit di attribuire il reddito a periodi parziali della vita dimpresa PROCEDURE DI DETERMINAZIONE DEL REDDITO DI ESERCIZIO 1. PROCEDURA SINTETICA O PATRIMONIALE 2. PROCEDURA ANALITICA (coincidente con il metodo reddituale) 1-IL REDDITO DI ESERCIZIO METODO SINTETICO In assenza di operazioni straordinarie, Il REDDITO DESERCIZIO = CAPITALE NETTO FINALE - CAPITALE NETTO INIZIALE 2-IL REDDITO DI ESERCIZIO METODO ANALITICO O REDDITUALE REDDITO DESERCIZIO = RICAVI DESERCIZIO - COSTI DESERCIZIO Il REDDITO DESERCIZIO con il metodo analitico - rappresentato in uno schema di conto economico, che pu assumere differenti forme: Forma a sezioni contrapposte (tradizionale) Forma scalare o descrittiva (che si affermata tra gli analisti di bilancio, nella disciplina giuridica e professionale)

SCHEMA DI CONTO ECONOMICO (a sezioni contrapposte) COSTI DESERCIZIO (C) RICAVI DESERCIZIO (R) UTILE DESERCIZIO se R>C PERDITA DESERCIZIO se C>R

TOTALE COSTI E REDDITO DESERCIZIO

TOTALE RICAVI E REDDITO DESERCIZIO

IL REDDITO DI ESERCIZIO I costi e ricavi desercizio possono essere suddivisi in due classi: Oggettivi, se sorgono durante il periodo amministrativo da operazioni di scambio Stimati e congetturati, se imputati al periodo amministrativo per competenza economica desercizio Per migliorare lattendibilit del reddito desercizio opportuno definire la data di chiusura del periodo amministrativo in corrispondenza dei tempi in cui minima lattivit dimpresa. Ci assicura una determinazione del reddito in cui prevalgono valori oggettivi, pi affidabili. LA COMPETENZA ECONOMICA DI ESERCIZIO per la determinazione del reddito desercizio e del capitale di funzionamento La competenza economica un principio in base al quale si stabiliscono le modalit per attribuire i costi e i ricavi al periodo amministrativo e concorrere alla determinazione del reddito desercizio ESEMPIO DI DETERMINAZIONE DEL REDDITO DESERCIZIO Totale 2002 2003 2004 Ricavi Costi 10.000 12.000 12.000 6.000 20.000 16.000 19.000 8.000 7.000 12.000 9.000 20.000 30.000 25.000 47.000 37.000

Entrate di 15.000 moneta Uscite di moneta Capitale netto 12.000 8.000

ESEMPIO DI DETERMINAZIONE DEL REDDITO DESERCIZIO 2002 procedura sintetica Capitale finale 8000 Capitale iniziale Perdita desercizio 2002 2002 procedura analitica Ricavi Costi Perdita desercizio 2002 10000 2000 10000 12000 2000

La dinamica finanziaria dimpresa (entrate di moneta 15000 uscite di moneta 12000 = +3000) non coincide con la dinamica economica (perdita desercizio di 2000) ESEMPIO DI DETERMINAZIONE DEL REDDITO DESERCIZIO 2003 procedura sintetica Capitale finale 19000 Capitale iniziale Aumento di capitale netto Utile desercizio 2003 2003 procedura analitica Ricavi Costi Utile desercizio 2003 8000 5000 6000

12000 6000 6000

La dinamica finanziaria dimpresa (entrate di moneta 20000 uscite di moneta 16000 = +4000) non coincide con la dinamica economica (utile desercizio di 6000)

ESEMPIO DI DETERMINAZIONE DEL REDDITO DESERCIZIO 2004 procedura sintetica Capitale finale 20000 Capitale iniziale Utile desercizio 2004 2004 procedura analitica Ricavi Costi Utile desercizio 2004 19000 1000

8000 7000 1000

La dinamica finanziaria dimpresa (entrate di moneta 12000 uscite di moneta 9000 = +3000) non coincide con la dinamica economica (utile desercizio di 1000) IL CAPITALE DI IMPRESA IN SENSO QUALITATIVO: complesso dei beni, diritti, obbligazioni a disposizione dellimpresa in un dato istante IN SENSO QUANTITATIVO: fondo di valori a disposizione di unimpresa in un dato istante IL CAPITALE DI IMPRESA Il capitale dimpresa rimane un concetto indeterminato fino a quando non si esplicitano le finalit per cui calcolato Differenti finalit conducono a nozioni di capitale dimpresa e procedimenti di determinazione sostanzialmente diversi LE DIFFERENTI NOZIONI DI CAPITALE DI IMPRESA 1. CAPITALE DI LIQUIDAZIONE se la finalit una valutazione del capitale dimpresa in funzione della cessazione dellimpresa 2. CAPITALE ECONOMICO se la finalit una valutazione del capitale dimpresa per la cessione in blocco dellimpresa 3. CAPITALE DI BILANCIO O DI FUNZIONAMENTO se la finalit una valutazione del capitale dimpresa per la determinazione del reddito desercizio dimpresa IL CAPITALE DI BILANCIO O DI FUNZIONAMENTO Il capitale di funzionamento pur scomponibile in attivit, passivit e capitale netto un concetto unitario, ossia riferito allimpresa nel sul complesso, al servizio della produzione economica dimpresa nella sua interezza. CAPITALE NETTO = ATTIVITA - PASSIVITA ATTIVITA = PASSIVITA + CAP. NETTO SCHEMA DI STATO PATRIMONIALE ATTIVITA PASSIVITA

CAPITALE NETTO

TOTALE ATTIVITA

TOTALE PASSIVITA E CAPITALE NETTO

LA CONTABILITA GENERALE DIMPRESA SISTEMI DI RILEVAZIONE SISTEMI CONTABILI I sistemi contabili dazienda riguardano loggetto e lestensione delle rilevazioni dazienda. I sistemi contabili sono detti generali o sistemi di contabilit generale se loggetto delle rilevazioni dazienda la combinazione economica complessiva dimpresa e se si propongono la determinazione di un risultato economico complessivo dazienda -CONTABILIT: il CONTO lo strumento di rilevazione dei valori e quindi lo strumento pi importante per la periodica determinazione del reddito desercizio e del capitale di bilancio (+ rilevazioni extracontabili) -GENERALE: si considera tutta lattivit economica svolta dallimpresa -DIMPRESA: ci si riferisce solamente alle aziende di produzione IL SISTEMA DEI VALORI 9 Il sistema di contabilit generale rileva lattivit dimpresa con un SISTEMA DI VALORI. 9 Il sistema dei valori nasce da OPERAZIONI DI SCAMBIO MONETARIO (operazioni di ESTERNA GESTIONE). 9 Il sistema dei valori espresso in MONETA.

MOMENTO DI RILEVAZIONE In contabilit durante il periodo amministrativo i valori sono rilevati nel momento della moneta o del credito (MMC) in corrispondenza della variazione che sorge nei valori finanziari. nella maggior parte delle operazioni di scambio monetario tale momento si verifica dopo lesecuzione del contratto, solitamente in corrispondenza dellemissione della fattura. CLASSIFICAZIONE DEI VALORI VALORI ELEMENTARI E VALORI DI SINTESI QUANTITA ECONOMICHE, VALORI STIMATI E VALORI CONGETTURATI VALORI FINANZIARI E VALORI ECONOMICI La distinzione tra valori elementari e valori di sintesi deriva dal riferimento a singole operazioni ovvero a processi economici e soprattutto a combinazioni economiche parziali e generali. QUANTITA ECONOMICHE: sono i valori caratterizzati da un maggior grado di oggettivit rispetto alle stime e alle congetture. Sono ad esempio i prezzi-costo ed i prezzi-ricavo che si formano negli scambi monetari che limpresa realizza con altre aziende; VALORI STIMATI: sono necessari per definire ipotesi di previsione connesse allandamento favorevole o sfavorevole di determinati processi economici in corso di svolgimento (ad esempio la stima delle perdite sui crediti commerciali); VALORI CONGETTURATI: si basano su ipotesi finzione, ossia su ipotesi inerenti la suddivisione di redditi lordi in corso di formazione tra differenti periodi amministrativi (ad esempio gli ammortamenti e le rimanenze di magazzino). VALORI FINANZIARI: rilevano laspetto originario dei valori VALORI ECONOMICI: rilevano laspetto derivato dei valori, ossia i valori che sorgono in connessione allaspetto originario CLASSIFICAZIONE DEI VALORI FINANZIARI a) VALORI CERTI: si tratta dei valori inerenti alle riscossioni ed ai pagamenti di moneta (non presentano rischi di credito o di cambio) b) VALORI ASSIMILATI: sono crediti e debiti di regolamento, temporaneamente sostitutivi della moneta (presentano rischi di credito) c) VALORI PRESUNTI: sono crediti e debiti di regolamento espressi originariamente in moneta non di conto e che quindi necessitano di un processo di traduzione in moneta di conto(presentano rischi di credito e di cambio) d) CREDITI E DEBITI DI FINANZIAMENTO O DI PRESTITO: sono valori di prestiti concessi o ottenuti che, a differenza di quelli di regolamento, hanno per oggetto di scambio la disponibilit di moneta CLASSIFICAZIONE DEI VALORI ECONOMICI a) VALORI DI REDDITO: sono costi e ricavi desercizio che si rilevano a seguito dei tradizionali cicli economici di acquisizione dei fattori produttivi, di cessione dei prodotti e servizi prestati a terzi, di remunerazione dei lavoratori dipendenti ed autonomi, ecc. Inoltre sono valori di reddito le quote di costi e ricavi comuni a due esercizi e le quote di costi e ricavi pluriennali stimati e congetturati a fine periodo b) VALORI DI CAPITALE: sono i valori relativi al capitale netto suddiviso nelle sue parti ideali (capitale sociale, riserve, redditi desercizio o di esercizi precedenti) IL CONTO Il conto accoglie una serie di scritture relative ad un dato oggetto, variabile e misurabile, aventi lo scopo di fornire informazioni sulle caratteristiche qualitative e quantitative di tale oggetto in un determinato momento e, entro certi limiti, nel corso del tempo. TERMINOLOGIA SUL CONTO IL CONTO E: Istituito quando ne precisato loggetto e la denominazione Acceso o aperto con la rilevazione della prima variazione di conto positiva o negativa Addebitato o accreditato in relazione alle variazioni di conto positive o negative. Specificamente un conto addebitato quando si rileva un valore nella sezione dare mentre accreditato quando la rilevazione del valore effettuata nella sezione avere Chiuso se il saldo del conto iscritto nella sezione opposta rispetto a quella in cui presente.

IL METODO DELLA PARTITA DOPPIA Osserva le operazioni sotto due profili (finanziario ed economico) e rileva i connessi valori in due corrispondenti serie di conti (finanziari ed economici) 1. Ogni operazione dazienda osservata sotto 2 aspetti: originario (finanziario) e derivato (economico); 2.Si attivano 2 serie di conti, in relazione ai 2 profili dosservazione delle operazioni dimpresa: conti originari (finanziari) e conti derivati (economici); 3.Ogni conto ha 2 sezioni distinte: DARE e AVERE; 4.Le due serie di conti funzionano in modo antitetico; 5.Le rilevazioni in tutti i conti (sia della prima sia della seconda serie) devono essere effettuate con ununica moneta, la moneta di conto. COROLLARI 1. La somma dei valori iscritti in dare di tutti i conti uguale alla somma dei valori iscritti in avere di tutti i conti; 2. La somma dei saldi dare di tutti i conti uguale alla somma dei saldi avere di tutti i conti; 3. La somma algebrica dei saldi in una parte qualsiasi dei conti uguale e di segno opposto alla somma algebrica dei saldi della rimanente parte dei conti. CONTI FINANZIARI a. Conti numerari certi b. Conti numerari assimilati c. Conti numerari presunti d. Conti accesi ai crediti e ai debiti di finanziamento o di prestito CONTI ECONOMICI a. Conti di reddito b. Conti di capitale netto. CONTI FINANZIARI DARE AVERE VARIAZIONI FINANZIARIEVARIAZIONI FINANZIARIE POSITIVE (VF+) NEGATIVE (VF-) a. Entrate di moneta, a. Uscite da moneta, b. Incrementi dei crediti b. Aumenti di debiti di di regolamento e di prestito, regolamento o di prestito, c. Riduzioni dei debiti di c. Riduzioni di crediti di regolamento e di prestito regolamento o di prestito. CONTI ECONOMICI DARE AVERE VARIAZIONI FINANZIARIEVARIAZIONI FINANZIARIE POSITIVE (VF+) NEGATIVE (VF-) a. Entrate di moneta, a. Uscite da moneta, b. Incrementi dei crediti b. Aumenti di debiti di di regolamento e di prestito, regolamento o di prestito, c. Riduzioni dei debiti di c. Riduzioni di crediti di regolamento e di prestito regolamento o di prestito.

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