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WCCM ITALIA - DOMENICA CONTEMPLATIVA 11/11/2012 - ABBAZIA BENEDETTINA DI VILLANOVA

IL TEMPO AL FEMMINILE. MARIA ARCHETIPO DEL MONACO E DEL CRISTIANO

Lorella Fracassa SMSD

In merito al rapporto tra John Main e Maria, nei libri di J.M. tradotti in italiano mi aveva stupito non trovare nulla di mariano; era come avere la sensazione che J. M. non parlasse di Maria. Eppure autore molto legato alla tradizione (intesa come radici solide e vere del cristianesimo) non scarta nulla della tradizione, perci mi sembrava strano che non avesse riferimenti a Maria. Questa perplessit era rimasta l, in sottofondo, poi in uno dei nostri incontri ci fu una domanda: Ma J. M. non parla mai di Maria? che ravviv in me la perplessit gi presente. Forse era importante vedere se questo aspetto c o meno in J. M. Nei testi tradotti in italiano non c, per non sono stati tradotti tutti! Nel 1977, poco tempo dopo che J. M. e Lawrence Freeman erano arrivati a Montreal (Canada), per la vigilia dellImmacolata a J. M. fu chiesta una relazione su Maria, come scritto nel testo inglese Community of Love. Nella relazione di oggi, questo sar il filo conduttore. Questa conversazione ruoter intorno al tempo e a Maria. In che rapporto stanno Maria ed il tempo, sulla base di quello che dice J. M. Questa la cornice: il titolo Tempo al Femminile perch il femminile rappresentato da Maria. Maria larchetipo del monaco e del cristiano. Siamo tutti monaci, non secondo laccezione usuale (per di vive in abbazia, in comunit) ma nellaccezione di Main (che quella di R. Panikkar) secondo la quale siamo tutti singoli di fronte a Dio; siamo orientati a stare in un rapporto personale dentro la relazione che viviamo con Dio. Cosa Maria nel tempo? J. M. dice che come la parola umana, Maria esprime i mutamenti storico-culturali dellumanit; di volta in volta viene rivestita di significati che cambiano con il passare del tempo, con il cambiamento delle culture, degli spazi, dei luoghi. Qui, tre slides rappresentano: una dea pagana del 450 a.C., la madre terra, una donna con in braccio un bambino che in pieno paganesimo rappresenta la terra madre. Somiglia alla madonna medioevale depoca cristiana, cambia per il fatto che la donna porta una corona ed ha uno scettro in mano; Maria rappresentata come imperatrice, come regina perch nel medioevo il clima e la politica [e il potere] erano imperiali.

Mater Matuta. Chianciano. IV sec. a.C.

Madonna medievale di Taormina

Le rappresentazioni delle diverse divinit femminili sono state attribuiti alle divinit cristiane, rappresentandole con le categorie culturali dellepoca. La differenza data dalle categorie culturali con cui luomo pu dire la sua esperienza e che di volta in volta cambiano. Ma c qualcosa che costituisce il nucleo profondo che luomo riveste di abiti diversi a seconda di quello che comprende. Unaltra foto rappresenta una madonna con in mano un mazzo di chiavi: si affida a Maria la protezione della citt in un momento storico in cui la gente sentiva il bisogno di essere protetta. In altri momenti si chiedeva la protezione per lesercito o per altre situazioni che luomo stava vivendo. Scorriamo velocemente arriviamo al Rinascimento. Liconografia di Maria cambiata, ora pi dolce, femminile, umana.

Lippi. Madonna in adorazione.

Lippi. Madonna della Fondazione Magnani.

Questi due dipinti del Lippi offrono immagini che rappresentano un determinato periodo storico, non siamo pi nel medioevo, ma nellet Rinascimentale. Maria rappresentata come una donna aristocratica, senza gioielli ma abbastanza raffinata nella capigliatura. Le altre immagini cambiano a seconda della geografia; abbiamo una madonna Cinese, una Giapponese, una Africana, la Madonna di Guadalupe sudamericaca (passano slides con altre immagini). Non conosco le chiavi di lettura dellarte sacra orientale, non posso interpretarla, mentre quella sudamericana pi vicina a noi: il mantello blu cosparso di stelle indica il cielo; il vestito colore bordeaux/marron richiama i colori della terra, con i fiori ed i simboli della vegetazione tutto ci indica la regalit, la supremazia di Maria sul cielo e sulla terra. Maria ce la siamo raffigurata in tanti modi, in base ai nostri bisogni legati ai passaggi culturali. (passano foglietti per una dinamica veloce) Noi viviamo nel tempo tra cose che mutano in noi, nella nostra persona, nel nostro aspetto fisico, nei nostri pensieri, sentimenti, stati danimo eppure tra i mutamenti c sempre qualche cosa che permane, viviamo sempre in bilico tra mutamenti e permanenze. C qualcosa che va avanti, c un filo sottile che cresce e qualche cosa daltro che di volta in volta cade, come le foglie in autunno. Ho mostrato queste diverse immagini di Maria perch sono immagini in un certo senso caduche, sono le immagini che la cultura dei secoli precedenti ha attribuito a Maria. C quindi una veste di Maria che di volta in volta siamo chiamati a lasciar perdere perch non ci dice pi niente. Ma allora quale Maria ci resta? J. M. ci dice che Maria la parola della Parola. Maria leco della Parola Divina, cos come Ges leco di Dio. Ci dice anche che Maria compresa con diversi significati in diversi contesti. Maria esprime la devozione di molti cristiani. La devozione un sentimento che spinge a pregare e a pensare Maria in un certo modo. Le devozioni sono legate al tempo, al momento culturale; resta lobiettivo di sollecitare la persona verso unesperienza religiosa, di fede pi profonda; ma le devozioni hanno una veste datata, legata al loro tempo, come le immagini che vi ho mostrato. J. M. dice che per capire il significato che Maria ha per noi oggi, dobbiamo conoscere il significato che aveva nel passato e anche langolo prospettico per i nostri giorni; dobbiamo chiederci: questa ricchezza simbolica a quale bisogno risponde? Quale il bisogno pi profondo delluomo moderno? Secondo Main il bisogno di interiorit, di una vita interiore viva, sana e creativa. J. M. ha sempre uno sguardo che gioca tra le radici cristiane e la cronaca, che gioca tra passato e presente. I padri della chiesa avevano scoperto, riflettuto e pensato quasi tutto! Noi abbiamo successivamente rielaborato in varie forma culturali quello che loro avevano scoperto. E bella questa dialettica! 2

Cosa linteriorit? Di interiorit pu parlare chiunque, anche un miscredente. Paolo nella prima lettera ai Tessalonicesi dice che linteriorit consiste nellessere attenti a tre dimensioni della persona: corpo, psiche e spirito. J. M. riprende lantropologia di Paolo e parla di spirito, anima e corpo. Essere attenti allinteriorit per noi cristiani essere attenti allenergia fisica che spinge il corpo a crescere e allenergia spirituale che ci stata infusa proprio perch siamo ad immagine e somiglianza di Dio. E siamo questa energia che chiede di essere espressa, di esprimersi tutto questo lo possiamo chiamare attenzione e cura della nostra interiorit. Noi cristiani coltiviamo il dinamismo interiore attraverso la Meditazione, la preghiera E il dinamismo della fede. Ci rendiamo conto che se noi non ritorniamo alle radici, non possiamo costruiremo niente. J. M. presenta questa dimensione spirituale come percorso. Allo stato originario noi siamo presi da una forma di egocentrismo; siamo centrati sul nostro ego, su quello che sentiamo, che pensiamo, che proviamo e consideriamo meno ci che provano o fanno gli altri. J. M. invita a passare dallego-centrismo allallocentrismo che significa: mettere al centro laltro. Per passare dallego allallo-centrismo bene usare il distacco, chiamato dai Padri povert di spirito. Il silenzio aiuta a distaccarci da quello che sentiamo, che pensiamo, che vogliamo. Il silenzio aiuta a mettere al centro lAltro. La ripetizione del mantra finalizzata a liberar dai pensieri, a creare il vuoto interiore per distaccarci piano piano da ci che ci agita questo opera il passaggio dalla fase psichica alla fase spirituale, perch crea la disponibilit interiore ad ascoltare la presenza divina che pu ispirarmi, liberarmi. Il silenzio creativo perch nel momento in cui fermo pensieri, emozioni, elucubrazioni ecc. lascio che lo Spirito si muova e crei qualcosa. La povert di spirito una espressione usata dai padri del deserto che J. M. riprende nei suoi testi. Indica la purezza del cuore dallintrusione della nostra volont egoica che orienta alla ricerca di esperienze egoistiche. La condizione di allocentrismo permette che il meditante diventi consapevole della sua unione con Ges. E sinonimo di stato di preghiera. Cassiano, monaco del IV sec., grande ispiratore di J. M., parla della preghiera come di un atteggiamento di fiducia e di povert. E la stessa linea ripresa da J. M. che conduce alla metanoia, a fare uninversione ad U, quando ci si accorge di aver sbagliato strada - metanoia un termine che significa cambio di pensiero, di direzione mentale, conversione dallego-centrismo allallocentrismo (dallio a Dio). Il punto di arrivo per Main lallocentrismo che implica lo stare in relazione con Dio che ci rivela a noi stessi, poich noi non sappiamo chi siamo dal momento che la nostra essenza interiore ci sfugge. La preghiera esperienza di essere conosciuti nella relazione con Dio. Possiamo parlare in modo intelligente, bello, utile dellincarnazione ma non lo stesso che conoscere la persona di Ges come realt vivente in noi, nel nostro essere. Senza silenzio non possibile aprire la porta a Dio n sentire il toc-toc dello Spirito che bussa. Maria nel silenzio possiede una raggiante creativit, una grande consapevolezza: talmente centrata sullaltro che il suo silenzio centratura su Dio. Questo dinamismo spirituale porta, nella preghiera, a conoscere laltro (Dio) che rivela me a me stesso; un po come succede nella relazione umana, man mano che si conosce una persona lasciamo che entri nella nostra dimensione personale, lasciamo che ci riveli qualcosa di noi stessi. La relazione con Dio sentiamo che, in un certo senso, ci smaschera mettendoci di fronte a noi stessi, ci permette di conoscerci. [slides di alcune icone mariane, in particolare lOdigitria Colei che indica il figlio]

Odigitria di Berlinghieri. XIII sec.

Madonna di Czestochowa

Unicona abbastanza nota, la madonna di Cestokova, una odigitria - colei che indica la via. I padri antichi avevano capito che Maria aveva la funzione di mediatrice, che Lei era in funzione di Ges. Maria indica la 3

strada e ci guida a Ges. Certo nel corso dei secoli Maria stata arricchita di tanti significati; nella cultura borghese dell800 stata utilizzata specialmente come immagine del modello femminile madre/moglie. La sua pi ricca funzione simbolica stata ridotta e relegata al focolare domestico, e ci ha poi provocato le reazioni femministe degli anni 70. Ma non questa la sua funzione peculiare, qui si perde la valenza e la forza del simbolo teologico di Maria. Maria una strada da percorrere per arrivare alla meta che Ges; simbolo che indicare una apertura sul divino, ha una valenza infinitamente pi grande e profonda rispetto alle immaginette un po edulcorate che spesso venivano presentate, specie a noi bambine. Il simbolo aperto ad un significato sempre nuovo, in divenire, mentre le immagini sono chiuse nel loro contesto culturale. Dice Main: La confusione che tendiamo a fare in occidente tra lalterit di Maria e la sua interiorit. Abbiamo enfatizzato troppo la madre consolante rispetto al suo spirito di preghiera centrato su Dio. Ci si fermati molto sullaspetto pi umano, inteso peraltro in modo riduttivo! Un proverbio cinese dice: Quando il saggio indica la Luna, lo stolto che guarda il dito. Maria come il dito che continua ad indicare la luna (Ges). Lobiettivo guardare la Luna (Ges) non fermarsi al dito (Maria). Consideriamo ora la figura evangelica di Maria, in particolare attraverso Luca. Tra gli atteggiamenti che emergono c il silenzio di Maria. Gli evangelisti fanno parlare Maria poche volte: presentata come una donna di poche parole. Parla con langelo Gabriele; parla a Cana per chiedere a Ges un miracolo; parla con Elisabetta e con Ges bambino, ritrovato nel tempo. Prevalentemente sta in silenzio ed ascolta laltro e Dio. Ne coglie la presenza nellAntico Testamento e lo ascolta nella Parola Incarnata del figlio; ascolta gli eventi importanti a cui assiste: lannuncio del concepimento; il canto del gloria degli angeli alla nascita di Ges; ascolta Simeone e la sua previsione che la basiscono; ascolta quello che dicono gli uomini del figlio che le stato dato e poi ascolta s stessa. Luca dice che Maria serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore. Usa il verbo sunballein, lo stesso verbo da cui deriva la parola simbolo, che significa: mettere insieme, avvicinare, intrecciare. Non indica ragionamento ma rimanda a qualcosa che si muove interiormente. Successivamente stato tradotto con ragionare, pensare ecc., ma etimologicamente linvito ad ascoltare insieme esperienza, pensiero, sentimento, imprevisto, la vita nel suo scorrere... per lasciare che tutto sedimenti in profondit. La seconda circostanza riguarda il ritrovamento di Ges tra i dottori nel tempio. Luca dice che sua madre conservava tutte queste cose in cuor suo. Il verbo greco indica: mantenere, conservare scrupolosamente, custodire e sorvegliare, indica atteggiamenti dinamici che non riguardano il piano razionale. Luca avrebbe potuto usare verbi che richiamano attivit mentali: considerare, pensare, ecc ma non ne usa neppure uno; fa riferimento, invece, alla dimensione interiore. Il ragionamento astratto non presente. E importante sottolineare questo aspetto perch viviamo in una cultura dal forte taglio razionale, siamo abituati prevalentemente a pensare, a ragionare: sono attivit necessarie alla vita ed allo studio, anche biblico, ma la preghiera altro. E Maria, dice Luca, non ragiona ma rumina (questo il verbo usato da S. Ambrogio) nel suo cuore, che il fulcro della persona integrata. Quindi Maria ascolta, medita in questo modo e concepisce il figlio... concepisce attraverso lorecchio: mi piace riprendere questa espressione usata nella redazione armena dellapocrifo vangelo dellinfanzia dove si dice che il verbo di Dio entra in lei attraverso lascolto e la natura intima del suo corpo fu santificata e nello stesso tempo cominci la gravidanza della vergine. John Main dice che: come Maria ha portato Cristo umano dentro di s, cos noi possiamo portare Cristo nei nostri cuori ricordandoci che lui presente in noi. John Main invita a generare nello Spirito come ha fatto Maria, ascoltando lo Spirito Santo, vivendo in silenzio e in meditazione e adottando i suggerimenti che ci vengono dallo Spirito. Generare nello Spirito rende tutti madri e padri spirituali, e questa somiglianza e connaturalit rende tutti fratelli. J. M. dice che la vocazione cristiana conoscere s stessi nello spirito di Ges. E riassumendo lidentikit del cristiano, riprende gli elementi che si riferiscono alla figura di Maria: Da questa cura dellinteriorit si arriva allarmonia dice Main, che parla di unarmonia di suoni, di qualcosa di unitario che integra diverse parti; di elementi distinti che messi insieme ad altri producono qualcosa di unico, di unitario e di bello, di integro in s. Tutti gli aspetti dello Spirito umano e la sua relazione con la dimensione corporea 4

della nostra vita trovano fusione e perfetto equilibrio in Maria. Tutti gli aspetti vitali in lei sono armonizzati; tutti sono realizzati e ben integrati. Maria centrata su di s e su Ges, su Dio che la abita. Una citazione molto bella che John Main riprende dalla Nube della non conoscenza dice: Ti dico la verit, quando dico che questo lavoro richiede grande serenit ed una disposizione integrata e pura dellanima e del corpo... [lAnonimo parla del lavoro della meditazione/preghiera]. Noi dobbiamo a Dio lomaggio della intera nostra persona (corpo e spirito insieme) e lui glorificher questa persona intera. J. M. chiama ARMONIA linteriorit che giunge al massimo della sua espressione. Mi sono chiesta se questa sia la santit nel tempo. Cosa la santit? Giro a voi questo interrogativo, cos come si presentato a me. Forse sta nel riuscire a vivere in pienezza tutto ci che abbiamo di bello, di pulito di noi stessi, in modo integro, senza che un aspetto domini sullaltro. Considerazioni a seguito di interventi: Tutta questa chiacchierata si pu forse riassumere in poche parole: In Silenzio (questo il contenitore) ascolta, medita e concepisce con il cuore. Ascolta lAltro, gli altri, la storia, la gente, gli eventi, ci che capita con lo sguardo aperto sul mondo. Il cristianesimo bello perch non uno spiritualismo vuoto ma incarnato, ma non neanche una militanza. Sono due i poli da tenere in equilibrio: la dimensione spirituale e quella storica. Per la persona lequilibrio riguarda lascolto dellAltro (Spirito) e dellaltro che sono i fratelli, le circostanze, la storia. E come stare con i piedi per terra e con lorecchio rivolto verso il cielo. Platone diceva che luomo come un albero che ha le radici in cielo, ma cresce sulla terra. Ed era pagano. Il cristiano colui che vive tra il cielo e la terra. Sa che c ed appartiene ad unaltra dimensione, ma cammina con i piedi per terra, vive nella storia, tra gli altri esseri viventi e lAltro. Sono due aspetti compresenti nella persona che vanno armonizzati [amorizzate] come ha fatto Maria. Lantropologia ebraica pi integrale della nostra, di matrice greca; noi siamo ancora parenti stretti dei greci, tendiamo a dividere per categorie, a razionalizzare. Quando ha concepito il divino Maria non si fermata, in attesa ed in riposo, ma si messa subito in moto perch Elisabetta aveva bisogno: subito dopo lannunciazione, saputo di Elisabetta andata ad aiutarla, si messa in viaggio. Per dire che la carit muove, rende attenti agli altri; non solo un accogliere passivamente, ma energia che mette in moto. John Main dice che noi occidentali (complice la cultura di stampo patriarcale, la chiesa istituzionale, ecc) abbiamo considerato maggiormente laspetto della donna madre/casa e guardando Maria siamo rimasti al dito pi che alla luna (il figlio) che indica. Anche gli aspetti tradizionali di Maria sono importanti ma se ci fermiamo solo a questi rischiamo di perdere la luna; c una meta verso cui tendere e ci si arriva a tappe; le tappe sono tutte importanti e perderne una significa faticare di pi per arrivare; inoltre chi si ferma in qualche tappa per stanchezza o per ammirare il paesaggio rischia di non arrivare alla meta finale. Le tappe vanno percorse guardando avanti, verso lobiettivo che Ges. In J. Main mi sembra ci sia una marianit forte e matura; Maria colei che medita e realizza il piano di Dio. Chi medita secondo lo Spirito come Maria, fa quello che ha fatto Maria. Maria larchetipo - n maschile n femminile, oltre le categorie storico-spaziali-culturali - del monaco cio di ogni essere umano che sta di fronte a Dio da solo con la sua coscienza profonda. Maria insegna a stare in relazione con Dio.

(testo della relazione trascritto dai meditanti della Comunit di Brescia)

ALLEGATO: testo consegnato ai presenti.


CITAZIONI DAL TESTO COMMUNITY OF LOVE DI J. MAIN (pp. 157-172) TRAD. DALLINGLESE AD USO PERSONALE

DEVOZIONI Maria compresa con diversi significati, nei diversi contesti ed epoche e la maggioranza dei cristiani esprime le devozioni che hanno natura soggettiva e personale. Lobiettivo di ogni devozione di spingerci dentro la personale esperienza della trascendenza, verso la consapevolezza della inabitazione dello Spirito di Dio che vive nei nostri cuori. IMMAGINE-SIMBOLO La distinzione tra immagine e simbolo qui fondamentale per una risposta religiosa intelligente, se questa risposta pu servire come base e supporto alla crescita spirituale. Nel caso di Maria dobbiamo distaccarci dallinnumerevole quantit di immagini attraverso cui il suo essenziale e ricco significato ha trovato espressione nella cristianit occidentale. Se lo facciamo, possiamo ritrovare il grande significato simbolico che il vangelo le conferisce: un significato che indica oltre se stesso, verso Ges. Per capire il significato di Maria per noi, oggi, dobbiamo conoscere il significato che aveva nel passato, dobbiamo conoscere langolo prospettico che domina ai nostri giorni e chiederci: la sua ricchezza simbolica a quale bisogno moderno risponde? Nella nostra epoca, attenta alla riscoperta della vita interiore che stata largamente dissipata dal pensiero materialistico e dalla societ, epoca che cerca di affermare la dimensione spirituale nellessere umano, Maria soprattutto simbolo di una interiorit ricca, sana e creativa. Maria era un simbolo apprezzato dagli antichi Padri della chiesa, perch la loro esperienza si ispirava allinteriorit del mistero cristiano ed in Maria vedevano un riflesso, seppur ideale, della loro personale esperienza. DISTACCO Il distacco caratterizza necessariamente la condizione della persona sul sentiero della preghiera. Distacco da ogni ostacolante immagine di s: ci che sono, che so facendo, che mi prefiggo, quale grado di perfezione ho raggiunto oggi. Maria esempio della persona naturale, prima che limmagine dellio si distorca e si complichi. Maria non ha unimmagine di s e una immagine di Dio. Non spreca energie spirituali nel mantenere una tale doppia visione e falsa antinomia. Il distacco solo la controparte della concentrazione. Ogni decisione per qualcosa deve anche essere una decisione contro o oltre qualche altra cosa. Nella risposta evangelica di Maria, come nella dinamica di preghiera, la condizione del distacco realmente una concentrazione sulla realt che contiene e perfeziona tutte le cose. Una delle prime conseguenze del distacco spirituale la liberazione del silenzio creativo, condizione di preghiera in cui ci volgiamo dalla noia della nostra mente verso il silenzio pieno di Dio. Povert di spirito purezza del cuore dallintrusione della nostra volont egoistica di cercare esperienza, di desiderare santit, di oggettivare lo Spirito o di creare Dio a nostra immagine. Maria rivela la semplicit fon-

damentale della risposta cristiana nella povert di spirito che consiste nel voltarsi interamente verso Dio, lontano dal proprio io. Consideravano la povert di spirito come la condizione di allocentrismo nello spirito umano che lascia che si realizzi, che diventi consapevole della sua unione con il Signore Ges. Il termine talvolta sinonimo di stato di preghiera. Cassiano parla della preghiera come atteggiamento di grande povert, attraverso la purificazione della meditazione. IL SILENZIO COME CONDIZIONE Il suo silenzio possiede una raggiante creativit e consapevolezza, poich chiaramente un silenzio positivo, affermativo di centratura sullaltro. UNA RELAZIONE CHE RIVELA NOI A NOI STESSI preghiera lesperienza di essere conosciuti. Possiamo parlare in modo intelligente, bello, utile, dellIncarnazione ma non lo stesso che conoscere la persona di Ges come realt vivente in e nel mio essere... Il conoscere in senso ebraico una relazione di amore nellunione piena, creativa e reciprocamente liberante che trascende il prisma dellautoconsapevolezza che oggettiva e distorce. Nella preghiera, nel permettere che la preghiera di Ges si espanda e cresca in noi, approfondiamo la nostra consapevolezza di tale unione. Nella preghiera siamo conosciuti e conosciamo Ges perch il nostro spirito diventa uno con lo Spirito di Dio. ALLOCENTRISMO Come lobiettivo dei grandi simboli religiosi di guidarci verso la preghiera pura, oltre le immagini e i concetti, cos il significato e lobiettivo di Maria di indicare/guidare a Ges, Parola di Dio che va oltre il linguaggio. La confusione che tendiamo a fare in occidente tra la maternit di Maria e la sua interiorit. Abbiamo enfatizzato troppo la consolante madre, rispetto al suo spirito di preghiera centrato su Dio, al suo essere centrata sullaltro Come portava il Cristo umano dentro di lei, cos noi dobbiamo portare e adorare Cristo nei nostri cuori, ricordando che Lui veramente presente dentro di noi come era fisicamente presente in sua madre. MATERNITA SPIRITUALE Gli antichi Padri della chiesa rispondevano con calore a Maria perch sapevano che ogni cristiano chiamato a far nascere Ges dentro dentro di s; poich come Ges fu concepito e crebbe fisicamente in Maria, non meno realmente concepito dal potere dello Spirito e cresce fino alla piena maturit per il potere dellamore, dentro ogni cuore umano accogliente. La vocazione cristiana conoscere noi stessi nello Spirito di Ges. Questa conoscenza ci guida a considerare che, nellamore redentivo di Ges, siamo fratelli e sorelle di tutti. Tutti i cristiani sono invitati a scoprire nel loro essere pi intimo la forza dellamore, una luce, una presenza personale infinitamente pi grande di loro stessi, e conoscerla. Come Ges crebbe conoscendo pi pienamente la sua personalit, nel suo amore per il Padre, cos anche Maria crebbe nel comprendere la persona che era entrata nel mondo umano attraverso lei. Nello stesso modo, tutti i cristiani nel pellegrinaggio della preghiera comprendono pi chiaramente e profondamente il significato dellamore che fluisce interiormente nel loro cuore quando si voltano da se stessi verso il Signore. La loro conoscenza si approfondisce e cos fa il silenzio in loro, dal quale cresce la conoscenza. Imparano anche ad adorare in silenzio. Per Maria, il frutto della sua 7

apertura allo Spirito di Dio era la sua relazione di amore con il figlio vivo. Nellordine pi alto della realt a cui la vita, morte e risurrezione di quel figlio ci ha chiamato, il frutto della nostra apertura allo Spirito la nostra relazione di amore con il Dio vivente. In questa relazione scopriamo la nostra vera personalit: scopriamo il nostro potenziale divino. La vocazione cristiana conoscere noi stessi nello Spirito di Ges e questa conoscenza ci guida a considerare la nostra unione con tutti i fratelli e sorelle nellamore redentivo di Ges. ARMONIA - SANTITA Tutti gli aspetti dello spirito umano e la sua relazione con la dimensione corporea della nostra vita trovano la loro fusione ed il perfetto equilibrio in Maria: la sua purezza, la sua fertilit e maternit, la sua forza e umilt.

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