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N 10 dicembre 2010

Clavajas il neti pai

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SOMMARIO Editoriale Un lago a Clavais? Conosciamoci Il Natale di una volta Dante (Bepi da Butula) Le ricette Un Perugino a Clavais Chi sono? Le cronache L angolo della poesia Le foto del calendario Friuli Mandi Nepal Namast pag. 1 pag. 2 pag. 4 pag. 5 pag. 6 pag. 7 pag. 8 pag. 9 pag. 10 pag. 12 pag. 13 pag. 15

Editoriale dicembre 2010

Siamo pronti a presentare il decimo numero del giornalino con una novit in redazione Infatti questa edizione stata curata interamente da Mattia che dopo aver seguito Giacomo nella preparazione delle precedenti edizioni si dedicato alla ricerca e scelta del materiale,allimpaginazione e alla stampa. Lo ringraziamo per limpegno con cui ha lavorato. BUONE FESTE,BUON ANNO E BUONA LETTURA A TUTTI!!

Clara

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UN LAGO A CLAVAIS ?
Guardando lo stupendo paesaggio che si pu ammirare lungo la Via dai Lofs di Clavais dove questa costeggia il Plan di Val nessuno avr pensato che circa 18000 anni fa in questo grande prato ci fosse stato un lago! Ma c da dire che questa estesa spianata erbosa si trova in una posizione morfologicamente anomala; per un occhio pi esperto, potrebbe trovarsi li solo considerando il ripiano come parte di una superficie di Kame (deposito accumulato contro uno sbarramento glaciale). Ci fa di questa zona di Clavais un interessante geosito.

Cerchiata di nero la zona dove un tempo si trovava il lago originato dallo sbarramento creato dalla lingua glaciale che scorreva nella Val Degano.

Clavais sorto all estremit di uno di questi colli. Nella stessa zona, a poca distanza, un altro rilievo dello stesso genere visibile tra Liariis e Chialina. Queste morfologie glaciali sono a loro volta separate una dall altra da incisioni torrentizie pi o meno profonde. Nella fascia che si affaccia sulla Val Degano, in sinistra ideografica tra Ovaro e Comeglins, il Rio Navas di gran lunga il corso pi inciso e profondo. utile citarlo perch rappresenta la ragione della presenza del ripiano di Clavais. La storia che caratterizza questo segmento di vallata comune a quella della zona di Illeggio, lungo la valle del Bt. Come per quest ultima durante la de glaciazione wrmiana circa 18 000 anni fa i versanti vallivi avevano gi perso la coltre glaciale anche se una lingua di ghiaccio, spessa qualche centinaio di metri e progressivo ritiro, continuava ad occupare la Val Degano. Occorre immaginare il contesto dell area alpina orientale cos come si presentava durante la fase di rapido disgelo. La lingua glaciale che scorreva nel fondo della Val Degano era ancora alimentata dai ghiacciai attivi sui rilievi di alta montagna (giogaia del Monte Coglians), in lento movimento verso le quote inferiori.

Questo brano a cura di Corrado Venturini e Antonella Astori tratto dal libro Geositi del Friuli Venezia Giulia Il ripiano di Clavais (circa 400x200m) pu in apparenza essere considerato una vera e propria anomalia dato che si colloca sospeso a 300m sul fondo valle e interrompe le abituali morfologie di questo tratto vallivo, caratterizzate da tozzi rilievi arrotondati. Questi ultimi sono l effetto prodotto dall esarazione glaciale wrmiana sui litotipi (brecce di dolomie, di calcari dolomitici, di marne e di calcari). Lo stesso paese di

Genesi dei depositi di sbarramento glaciale (Kame) sono spesso il riempimento di effimeri bacini lacustri.

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Intanto le zone di media montagna, compresa l area di Clavais fino al retrostante Monte Zoncolan, si presentavano gi del tutto deglaciate. In queste aree gi liberate dai ghiacci si era ormai affermato un reticolo fluviotorrentizio in rapida evoluzione. Ai nuovi rii e torrenti si associava un intenso trasporto solido verso i fondovalle principali, ancora occupati dalle lingue glaciali in progressivo ritiro. Dal versante occidentale del Monte Zoncolan il Rio Navas erodeva e trasportava detriti. Raggiunte le quote inferiori le sue acque trovavano un ostacolo al deflusso: si trattava della spessa lingua glaciale che ancora occupava il fondo della Val Degano.

Kame di Clavais. La piatta superficie del deposito un tempo confinava con la lingua glaciale della Val Degano.

accumulati contro di esso, sono definiti con il termine specialistico Kame. Dato che l antica superficie del lago stata sostituita dalle ghiaie fluviali (ripiano di Clavais), e sapendo che l anomala superficie piatta si sviluppa intorno a 820 m di quota, si pu dedurre che la sommit della lingua glaciale in progressivo ritiro doveva attrarsi intorno a quell altezza. Il suo spessore dunque non era inferiore ai 300m dato che il fondo della val Degano si trovava anche allora intorno ai 500m slm. Successivamente la lingua glaciale in ritiro ha dato spazio al ritorno del torrente Degano. Al tempo stesso il Rio Navas riconfluito in esso. Nel farlo ha dovuto eliminare il salto di raccordo dal ripiano di Clavais al fondo della Val Degano. Lo ha fatto tramite una rapida quanto intensa erosione che ha cannibalizzato parte degli stessi depositi per poi spingerlo ad approfondirsi nel substrato roccioso perniano, finendo con lo sviluppare la poderosa incisione citata in precedenza. I depositi fangosi lacustri coperti da sedimenti di un delta ghiaioso che intanto avanzava e progressivamente colmava il lago) sarebbero visibili e se esposti lungo il profondo solco erosivo del rio Navas se la vegetazione non avesse trovato facile diffusione colonizzando in modo massiccio le sponde del corso torrentizio.

L ostacolo diede origine a un lago di sbarramento che prese forma appena a nord dell attuale paese di Clavais. Dal Rio Navas giungevano al lago acqua e abbondanti detriti torrentizi. Questi ultimi col tempo (meno di un secolo?) colmarono l invaso sostituendone la superficie con un materasso orizzontale di ghiaie che trasform lo specchio lacustre in una piatta zona ghiaiosa. Depositi alluvionali di questo tipo, propiziati da un ostacolo glaciale e

Nicola alle prese con la prima neve

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CONOSCIAMOCI
ARRIVARE A CLAVAIS Chi nato in Carnia, o gi di li, sa perfettamente dove si trova Clavais; conosce il piano gentile che accoglie il paese ed il verde bosco che lo circonda, sa che il sole lo scalda per tutto il giorno ed arrivarci agevole. Ma chi, come me, nato fra due fiumi nella Bassa Pianura Padana dove il gi su ed il su gi dove d inverno il freddo e l umidit ti entrano nelle ossa e la nebbia cos fitta che ci puoi appoggiare la bicicletta; dove d estate il caldo terribile e ti tiene costantemente imperlato di sudore, dove si combatte tutti i giorni una guerra di sopravvivenza con le zanzare; li nessuno conosce l esistenza di Clavais, pochissimi conoscono la Carnia, nessuno sa cos il Coglians, pochi pochissimi conoscono il Peralba. Ma proprio tutti conoscono il Piave, sanno dove si trova e conoscono la sua leggenda ed oltretutto conoscono i fiumi gemelli: Tagliamento e Isonzo. Un giorno Andrea e Sara ci proposero (a Carla e me) di fare una camminata alle Sorgenti del Piave, noi accettammo di buon grado la proposta, soprattutto io che pur avendo lavorato in Friuli non mi ero mai spinto oltre Rivolto, Udine e Tarcento. Fu cos che un fine settimana del settembre 2005 risalimmo di buon ora la Val Degano fino a Forni Avoltri e Cima Sappada e proseguimmo fino al parcheggio del Rododendro. Lasciata la macchina ci incamminammo a piedi (anche se la giornata non prometteva bel tempo) ma il desiderio di salire, la voglia di camminare ed arrivare alla meta, ci spinsero verso l alto fino dopo il mezzogiorno, non arrivammo mai a vedere l acqua delle Sorgenti, ma tutta quella cadutaci sulle spalle super ampiamente la nostra sopportazione. Fu comunque l occasione di visitare, il giorno appresso in

auto, il territorio di Forni, Ravascletto, Comeglins e Sutrio rendendoci conto del bellissimo territorio di questa parte della Carnia.

Nello e la sua nipotina


nell autunno 2005 Passammo molti fine settimana in giro per la Carnia, accompagnati da Roberto di Terzo, finch arrivammo a Clavais; la prima immagine del paese fu quella di una famosa canzone disteso come un vecchio addormentato e ci piacque molto. Vedemmo la Val Degano dalla Braida, la vecchia latteria, la piazzetta, la vecchia osteria, la chiesa, la grande casa, la corte chiusa, un magnifico piccolo giardino, un grande prato verde, tante belle case vecchie e ristrutturate con i portoni e le finestre incastonate da stipiti e architravi di pietra, i camini fumanti, le piccole strade, l inesistenza di traffico, il silenzio profondo rotto soltanto dal cinguettare dei passeri, dal chiocciare delle galline, dal tossire della panda rossa che non partiva e dall abbaiare di un cane. Notammo che molte porte erano aperte pur non vedendo i suoi residenti, pensammo che fosse segno di accoglienza e che comunque alcune innovazioni non erano ancora

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arrivate. In fine arrivammo all unica casa in vendita, ci sembr molto dimessa, un po cupa , l intonaco raffazzonato, il tetto rabberciato la vista chiusa al pian terreno fra la via dei lupi e i fabbricati; l interno era per abitabile con tanto spazio per il giorno e molto di pi per la notte. Salendo le scale rampa dopo rampa, guardando dalle finestre cominciammo a vedere lo spazio intorno a noi, finch arrivando al piano pi alto il respiro arriv fino al Tlm e a tutti i monti della val Pesarina , al Crostis al Coglians ai monti di Volaia e forse, a guardar bene, anche al Fleons e all Avanza. Nei giorni successivi, dopo le considerazioni di tutti familiari, decidemmo che avremmo passato il nostro tempo libero fra i bellissimi monti della Carnia, dove piove tanto ma il sole, quando c , ripaga ampiamente la sua attesa. Da allora sono passati alcuni anni , abbiamo conosciuto molte persone, abbiamo girovagato per molti paesi , abbiamo percorso molti sentieri. Non ci sentiamo cittadini carnici perch, come diceva mio padre,chi vin da zoca sa dlegn ovvero chi viene dal ceppo ha sapore di legno, che sta a significare che la tradizione, la cultura, l educazione, l origine di ogni persona non si possono cancellare; ma non ci sentiamo neppure stranieri perch le persone che abbiamo conosciuto per ragioni di lavoro, per amicizia, per necessit, o anche soltanto per scambiare qualche chiacchiera ci hanno accolto nel migliore dei modi, ci fanno sentire ospiti graditi. Noi tutti siamo convinti di non aver sbagliato nel scegliere la Carnia e in particolare Clavais come nostra seconda residenza. Nello Camellini Carla, Matteo, Sara, Ana Paula, Andrea, Sofia e Giosu e speriamo qualcun altro

Il NATALE DI UNA VOLTA


Com era il Natale una volta? Cosa si faceva e come si viveva questo periodo di feste? Ce l hanno raccontato Clemes e Rina da Butula che ogni giorno aspettando il pane o a casa di Clemes si incontrano ricordando i vecchi tempi Il Natale una volta (dalla fine degli anni quaranta) non veniva festeggiato tanto come oggi, ma era comunque un giorno molto importante. Si andava a Messa di mezzanotte (Madins). Per scaldarsi, prima di partire, si faceva il sofrit una specie di crema con farina cotta e vino rosso. -Poi si

usciva senza cappotti o giacche solo un sciarpa di lana di pecora ca piiava racconta Rina - con la neve ghiacciata che scricchiolava sotto i iucui o las galoias, fatti da Vico di Vt, eppure non si aveva freddo, almeno non come adesso-.

Rina e Clemes aspettano il pane

Per il pranzo del giorno dopo si uccideva una gallina o una pecora, poi la si appendeva in soffitta e si mangiava un po alla volta perch avrebbe dovuto durare per un bel po. Chi poteva permetterselo ammazzava

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un vitello tenendone solo met, l altra met veniva venduta.

Il giorno di Natale, ricorda Clemes,-in molte case si facevano i cjarons che si mangiavano solo nelle giornate di festa, due o tre volte l anno, mia madre per stava nell osteria e non aveva mai il tempo per prepararli. Il panettone non esisteva, ma si preparavano delle focacce che venivano portate a cuocere nelle case in cui c era il forno per il pane. poi pi recentemente si portavano a cuocere a Liariis da Nel dal pan-.
Un tempo pochi facevano il presepe come dice Rina che allora abitava a Pradibosco: -preparavamo delle statuine di carta

Un ritratto di Bepi da Butula

ripiegate e poi dipinte prendendo le sagome da qualche libro di scuola, con l aggiunta di qualche casetta di cartone e qualche candela-. Solo dopo sono comparsi i primi

alberi di Natale. Una volta nel periodo di natale non si facevano regali, i bambini dovevano aspettare l ultimo dell anno e i sops per ricevere qualche noce,mele,patate, qualche pannocchia, -solo in Bidut, dice Clemes,

ci davano i mandarini-.

Ho fatto un viaggio nell aldil ed eccomi sono, eccomi qua, io di esser morto mi sognai e nell altro mondo mi ritrovai. Di tanti amici due o tre soltanto mi accompagnarono al camposanto, di tutti gli altri fu tutt altra gente, nessun amico e nessun parente. Ci fu uno strozzino che per solo dire mi avanza seimila lire. intanto mia moglie si disperava portare il lutto non le si adattava, in cuor suo diceva ella, -oh che peccato ancor son bellaintanto giunsi alle porte del paradiso e bussai pallido in viso, mi apre San Pietro tutto adirato -brutto sfacciato vai fuori di qua-e perch mai- dissi a San Pietro -non ho mai rubato e neppure ammazzato-. -entra allora disse San Pietro ma subito feci tre passi indietro c era mia suocera, e gridai per dio se ci sta lei non ci sto io-. Allora dritto all inferno me ne andai e ci che vidi trasecolai c era il mio sarto, il salumaio, il farmacista e il calzolaio, appena mi videro si esaltarono: -pagaci subito lor mi gridarono-. e dalla gran paura mi risvegliai e in questo porco mondo mi ritrovai!

Un giorno importante per i bambini era l Epifania: - preparavamo una calza per la

befana ,racconta Rina, spesso trovavamo una vujcja e carbone, i pi fortunati trovavano anche qualche caramella, qualche mentina di quelle bianche rosse e verdi ed eravamo felicissimi, i bambini di adesso invece hanno tutto e ancora non sono contenti. Quasi quasi era meglio una volta

DANTE
Nella versione di Bepi da Butula
Questa poesia veniva spesso recitata da Bepi da Butula che probabilmente ne l autore; il testo ci giunto grazie all infallibile memoria di Amadio De Caneva a cui va il nostro ringraziamento.

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LE RICETTE
Di Clara e Lisa
ROTOLO DI PATATE E SPINACI
Ingredienti per 6 persone: 1 kg di patate 250 g di farina 1 uovo Burro Un kg di spinaci 300 g di ricotta Parmigiano reggiano grattugiato Un tuorlo pangrattato sale pepe. Lessate le patate con la buccia. Scolatele, sbucciatele e passatele con lo schiacciapatate. Trasferite il pur ottenuto sulla spianatoia,lasciatelo intiepidire e impastatelo con la farina,luovo, 25 g di burro fuso e un pizzico di sale. Fate sciogliere in una padella 30 g di burro;unite gli spinaci lavati, salateli, mettete il coperchio e cuoceteli a fuoco medio finch saranno asciutti,poi tritateli. Lavorate la ricotta per renderla cremosa; poi incorporate il tuorlo,80 g di parmigiano,gli spinaci sale e pepe. Stendete la pasta di patate su un foglio di carta da forno in modo da ottenere un grande rettangolo. Spalmatevi sopra il ripieno di ricotta e spinaci. Arrotolate la preparazione,chiudete il rotolo nella carta da forno e legatelo ai bordi con spago da cucina. Lessatelo in acqua salata per 30 minuti. Sgocciolatelo,fatelo raffreddare, eliminate la carta forno e tagliatelo a rondelle,che disporrete in una pirofila ben imburrata,spolverizzate con abbondante parmigiano e irrorate con burro fuso. Gratinate per qualche istante e servite.

SALATINI
Per 6 persone: 150 gr burro 60 gr di formaggio grattugiato stagionato di circa 7-8 mesi tazza di panna 1/2cucchiaino di sale cucchiaino di paprica 250 gr di farina cucchiaino di lievito in polvere 2 tuorli Per guarnire: semi di papavero, semi di sesamo,pistacchi tritati,cumino,sale grosso In una terrina mettere il burro ammorbidito a temperatura ambiente,i formaggi,il sale,la paprica. Versate la panna e amalgamate bene fino ad ottenere un composto omogeneo. Setacciate la farina e il lievito e impastateli con il composto. Dapprima si former un impasto sbriciolato, poi con le mani impastate velocemente in modo da ottenere una pasta liscia. Formate una palla,avvolgetela in un foglio di pellicola e mettetela in frigorifero per due ore. Cospargete la pasta di farina e stendetela sottile mezzo centimetro. Ritagliate con le formine dei biscotti,pennellate la superficie con il tuorlo duovo e cospargete a piacere con i semi di papavero,sesamo,cumino Cuoceteli in forno caldo a 200 per 10-15 minuti. Servire preferibilmente caldi

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FARAONA DI NATALE
Ingredienti per 6 persone: 2 faraone cipolla, prezzemolo capperi 1 limone Cuocere le faraone nel forno o sul fuoco. Fare un sughetto con olio o burro, le interiora delle faraone, la cipolla tritata, 2 cucchiaini di capperi tritati, molto prezzemolo, sale e pepe. Aggiungere il succo di un limone e far bollire per almeno 2 ore. Servire con la polenta.

UN PERUGINO A CLAVAIS
Lamicizia di Lisa e Giacomo ci ha portato a trascorrere qualche giorno di vacanza questa estate a Clavais. In passato io lavevo solo intravisto dinverno per poche ore, di ritorno dalla settimana bianca: molta neve e un paese alquanto deserto e infreddolito. Devo dire che in agosto, quando sono arrivato, ho quasi avuto limpressione di aver sbagliato luogo, se non fosse stato per le segnaletica. Prati verdi, cielo azzurro, le montagne come imponenti quinte di uno splendido scenario naturale. Ma soprattutto molta gente, di ogni et, impegnata nellorganizzazione della festa del paese. E stato bello trovarsi in questo ambiente familiare e accogliente. Ma altrettanto piacevole stato degustare i piatti tipici della vostra cucina tradizionale.

TARTUFI DI PANETTONE
200 gr di panettone Un cucchiaio di liquore a piacere: rum, cointreau 40 gr di mandorle a filetti o noci o nocciole 150 gr di cioccolato bianco 50 gr di cacao amaro bicchiere di latte 2 cucchiai di panna Tagliate il panettone a pezzettini togliendo la crosta pi superficiale. Mettetelo a bagno con il latte,il liquore,la panna,poi strizzatelo. Aggiungete le mandorle e mescolate delicatamente in modo da ottenere un impasto omogeneo. Prendete piccole quantit ,formate delle palline che passerete nel cacao amaro dopo averle a piacere ricoperte con il cioccolato bianco,sciolto e fatte raffreddare.

Un momento della sagra di Clavais

Credo che nella preparazione dello spirito per apprezzare tutto quello che abbiamo provato, un ruolo importante sia stato svolto anche da una rilassante passeggiata in quota che ci ha permesso di ammirare uno straordinario panorama sulle vostre cime pi belle, solo meno note delle pi famose Dolomiti ma non per questo meno affascinanti. Certo i nostri occhi non sono abituati a tanta asprezza e vastit: i nostri orizzonti sono normalmente definiti dalle dolci colline umbre cosparse di chiese,

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abbazie, borghi e castelli medievali. Al massimo possiamo provare l ebbrezza della quota se ci spingiamo in qualche escursione sullAppennino umbro-marchigiano. Probabilmente nelle nostre diverse bellezze italiane sta il segreto della bellezza della nostra Italia. Cos come io e mia moglie siamo stati conquistati dalle bellezze e dalle bont friulane, sono certo che se qualcuno di voi vorr trascorrere una fine settimana in Umbria, tra Perugia, Assisi, Gubbio, Spoleto, Todi, Orvieto o lungo le sponde del Lago Trasimeno torner nella propria terra arricchito di nuove esperienze sensoriali. Proprio come successo a noi. Altra luce, altri colori, altri sapori, altre architetture. Ma tutto altrettanto bello; non comparabile ma certamente bello. Purtroppo questo il destino dellItalia: essere bella, diversa ma bella. Chiedere un parere in proposito, a chi riesce a guardarci con occhi disinteressati, per avere conferma. Oppure leggere cosa pensano del nostro paese gli osservatori o i turisti stranieri. Coloro che non vogliono convincersi di questo, sono destinati ad avere una visione riduttiva e parziale della realt. E ancora pi grave sarebbe se quelle stesse persone potessero decidere le sorti politiche e istituzionali delle nostre terre. Al riguardo mi piace ricordare che nel 2011, anche lorganizzazione del Giro dItalia di ciclismo vuol rendere omaggio alla ricorrenza del 150 anniversario dellunit dItalia. E lo fa disegnando un percorso che toccher i luoghi simbolo della nostra storia. Tra questi luoghi stato inserita anche la salita dello Zoncolan: LA MONTAGNA. Io e miei amici, con cui divido la passione per questo sport, il 20 maggio saremo sulle vostre strade per provare, insieme ad altre migliaia di persone, una fatica nuova. Ma anche per gustare i vostri cjarons e i vostri vini. Oltre che ammirare i vostri paesaggi e apprezzare la vostra ospitalit. Che saremo ben lieti di poter

ricambiare. A conclusione di queste brevi considerazioni a ruota libera, non mi resta che augurare a tutta la vostra comunit i migliori auguri di Buon Natale e un 2011 non meno felice e ricco di opportunit di quanto non sia stato il 2010. Maro Tingoli lunico perugino membro dellAssociazione culturale Clavajas!

Uno scorcio di Clavais coperto dalla prima neve gi il 26 di novembre ma per Natale stata sciolta tutta dalla pioggia

CHI SONO?
NOI NE RICONOSCIAMO SOLO DUE E VOI RICONOSCETE LE PERSONE DI QUESTA FOTO??

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CRONACHE
Di Mattia e Mirko
FESTA DEL CASARO
La prima domenica di settembre, nella sede dell Associazione Culturale di Clavajas si svolta la prima edizione della festa del casaro. Questa prima iniziativa da me intrapresa, con l aiuto di molti soci e anche di molti casari, ha riscosso un discreto successo; la giornata fresca al mattino e ventosa nel pomeriggio, ha comunque dato modo di conoscere e apprezzare questa professione, che ha fatto un po la storia dei nostri paesi. Una volta il mestiere di casaro o come si dice da noi, il fedr, aveva un compito rilevante nell economia del paese: era colui che trasformava il latte in formaggio, dando vita cos a una catena di trasformazione fondamentale per il sussidio delle generazioni precedenti, ed era cos chiamato anche perch, oltre all arte del formaggio, sapeva far nascere i vitelli durante il parto delle mucche.

La festa si svolta tra dimostrazioni della lavorazione del latte (mozzarella), incontri fra casari e la gente del posto, assaggi di formaggi, il tutto allietati dalla musica di due provetti fisarmonicisti che hanno sfornato un repertorio mica tanto male per essere due casari!! Il ricavato della giornata stato devoluto in beneficenza alle gi conosciute associazioni: A.G.M.E.N. e Friuli Mandi Namast. L iniziativa piaciuta tanto che si pensa gi ad una seconda edizione, questa volta a detta dei casari, pi consistente, quindi per il prossimo anno si preannuncia un CLAVAIS A TUTTO FORMAGGIO!!!

TELETHON 2010 CLAVAIS PRESENTE


Tra venerd 17 e sabato 18 dicembre nell arco di 24 ore si svolta a Udine la staffetta TELETHON 2010, una staffetta 24x1 che si snoda su un percorso di circa un chilometro nel centro di Udine, per capirci zona Castello e piazza primo maggio. Io e mio fratello Luciano avevamo gi deciso da diverso tempo di parteciparvi, e quindi dopo vari allenamenti nei nostri ritagli di tempo ci siamo iscritti tramite la S.A.F. autoservizi di cui mio fratello dipendente , (colgo l occasione per ringraziare la SAF per l opportunit concessami altrimenti non sarei riuscito a iscrivermi alla competizione). Volendo fare anche bella figura, ho accettato l orario che era verso le 22 di sera, ma aim proprio in quel frangente aveva iniziato a nevicare come non mai in quel di Udine, rendendo quell atmosfera pre-natalizia quasi un freno per la prestazione, finendo la mia ora con 10 giri complessivi, fortunatamente senza cadute. Meglio andata a mio fratello Luciano che correva al mattino, finendo la sua ora in 14 giri!! Non male per due provetti atleti. Concludendo vorrei lanciare un idea chiss

Lorenzo all opera

Abbiamo voluto, tramite questa iniziativa, spiegare e perch no, coinvolgere anche le persone che di questo mestiere ne sapevano ben poco.

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se anche l associazione Clavajas, visto che pullula di nuove leve, riuscir un giorno a partecipare a questa manifestazione?

Si racconta che tra sabato e domenica, aiutato dall apprendista Lucio, abbia preparato oltre 10 polente.

SAGRA DI SAN LORENZO


La 36 edizione della tradizionale Sagra di San Lorenzo di Clavais , svoltasi quest anno il 7-8 agosto, ha riscosso il solito successo, guastata solo da un po di pioggia verso le 23.00 di domenica sera. Ma la vera novit di quest anno stata il concorso Disegna una maglietta per Clavais. Un concorso nato un po per caso da un idea venuta all ultimo minuto ma che ha avuto un gran successo: quasi 40 i bambini e adulti che hanno disegnato sulle sagome di cartone la loro maglietta di Clavais. Alla fine si votato decretando il seguente verdetto: Giulia Chiarandini con 16 voti prima classificata nella categoria bambini. Mentre tra gli adulti hanno dominato i clavajani col l ex-equo tra la poetica maglietta di Erwin e quella pi artistica di Tiziana.

I polentari al lavoro

L A.S.D. OVARESE
La nostra associazione nel mese di dicembre ha messo a disposizione la propria sede Villa Ines per due cene di fine stagione dell Associazione Sportiva Dilettantistica Ovarese; la squadra di calcio di Ovaro (in cui giocano fra gli altri, tre clavajani: Mattia nella categoria juniores e Federico e Nicola rispettivamente nei giovanissimi e nei pulcini). Quindi abbiamo festeggiato a Clavais i trionfi calcistici del 2010: dopo la vittoria della Supercoppa e della Coppa Carnia da parte della prima squadra, gli juniores si sono aggiudicati il titolo di campioni carnici dominando l intera stagione; ed in fine i giovanissimi che guidano, ampiamente in testa alla classifica, il campionato ancora in corso che riprender a primavera

Le magliette del concorso

Un ringraziamento a nome dell Associazione Culturale Clavajas, va a Renato Nassivera, che durante la sagra ha preparato la polenta sul momento, fornendo anche una dimostrazione di quest arte

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IL PRESEPE

La lucetta
nel nostro albero verde come non mai solo una luce non splende non si vede si trova nascosta nessuno la nota la lucetta non rotta semplicemente non splende e noi... la lasciamo fare in fin dei conti nascosta ma ad una certa ora nella notte quando le altre luci sono spente vediamo improvvisamente e quasi da non credere quella lucetta calda e bella come mai scintillare in silenzio e ci ricordiamo che a Natale ogni luce vuole splendere Jeroen Swaan (Titolo originale: Lampje. Traduzione di Lisa)

Ecco una foto del grazioso presepe di legno che l ingegnoso Dario e qualche aiutante hanno allestito all inizio del paese. (Vincenzo, Riki e Luca fanno le statuine)

L ANGOLO DELLA POESIA


Grazie asinello
Grazie asinello grigio per quel che hai fatto Grazie che eri l per accompagnarli Che eri disposto a portare Maria da Nazareth a Betlemme per la notte scura Grazie asinello grigio l nella vecchia stalla. Riposa dopo quel lungo viaggio per monti e per valli. Grazie perch lhai portata nella pioggia e nel freddo Grazie per il tuo sforzo, grazie per la tua fedelt. (Anonimo. Ttitolo originale: Dank je wel ezeltje. Traduzione di Lisa)

ULTIME NOTIZIE
Federico Puschiasis ha esordito nel Corpo Bandistico Val di Gorto suonando il flicorno baritono in occasione del Concerto di Natale, complimenti!! Il 23 dicembre 2010 all et di 91 anni si spento Gino Plozzer. Classe 1919, alpino reduce di Grecia e Albania, tenace lavoratore, sposato con Mina da 67 anni.

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LE FOTO DEL CALENDARIO


IN QUESTE PAGINE ECCO QUALCHE INFORMAZIONE SULLE FOTO DEL CALENDARIO DI CLAVAIS 2011 A sinistra la foto di copertina fornitaci da Bruno Zarabara: veduta di Clavais da Nombladi

GENNAIO Foto di Tiziana Puschiasis, anni 80: vecchio scorcio Caiota da Ciana

FEBBRAIO Foto di Tiziana, 1978: Gino Crosilla, fedel e Dario Puschiasis spalano la neve sul vecchio ponte

MARZO Foto di Tiziana Puschiasis: vecchio scorcio di Clavais

APRILE Vecchia cartolina del 1957 foto Valent e Modotti Fornita da Clemes Solaro

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MAGGIO Foto di Claudia Plozer: le mucche in Tuz

GIUGNO foto di Clemes Solaro, 1929: esterno osteria dal Fari con il il piccolo Tita

LUGLIO Foto di Claudia Plozer: Mina, Gino e Alba

AGOSTO Foto di Claudio Fedele:

SETTEMBRE Foto di Tiziana Puschiasis: stavoli dal Fari e di Maria di Gnea

OTTOBRE Foto di Clemes Solaro, 1946: a scuola nella latteria

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NOVEMBRE foto di Tiziana Puschiasis: las colomberas di Bidut

DICEMBRE foto di Tiziana Puschiasis: scorcio Moneana

FRIULI MANDI NEPAL NAMASTE


Lassociazione FRIULI MANDI NEPAL NAMASTE stata creata per aiutare i bambini di alcune zone del Nepal. Vi premettiamo che il nostro gruppo, non a scopo di lucro, e nasce casualmente dopo un trekking in Tibet che ha tramutato la nostra voglia di avventura in voglia di aiutare persone. Purtroppo, come in molti paesi, anche in Nepal le realt relative all'infanzia, in certi strati sociali sono talvolta drammatiche. Spesso l'estrema povert e l'abbandono penalizzano di fatto i bambini anche nel loro diritto ad una educazione scolastica e, conseguentemente alla prospettiva di un pi dignitoso futuro. Vogliamo illustrarvi i risultati ottenuti con le nostre iniziative e lo stato dei progetti in corso. Presidio sanitario 'Fabio Agostinis' A Salleri, nel Solukhumbu, sta sorgendo, completamente a nostra cura, un centro medico periferico. La struttura stata quasi completata. Si prevede di renderlo operativo entro l'estate del prossimo anno. Porter il nome di Fabio Agostinis, nostro Socio ed illustre alpinista scomparso prematuramente nell'ottobre 2008.

Splendid Valley Fino a tutto il 2006 lattivit si concentrata a favore degli alunni pi bisognosi tra i 200 della Splendid Valley School di Palubari, defilata localit a 30 km dalla capitale Kathmandu. Nel febbraio 2007, appena la situazione politica lo ha permesso sono iniziati i lavori di costruzione di un nuovo edificio scolastico di 16 aule, eseguiti da maestranze locali con il coinvolgimento della popolazione dellintera vallata. Sono terminati dopo 9 mesi, tanto da permettere ai 250 alunni luso della nuova scuola dal 2 novembre 2007. Attualmente sono in corso i lavori di ampliamento per poter utilizzare un piano delledificio ad asilo. Casa famiglia 'Friuli Nepal Children' Con il nostro totale sostegno offriamo ai bambini un tetto, vitto e la possibilit di frequentare regolarmente una scuola. Il personale composto da assistenti e insegnanti in grado di accudire e assistere i bambini in tutte le loro attivit extra scolastiche. Il costo annuale totale del progetto di 12.000 euro all'anno, equivalenti a 50 euro al mese per ogni bambino.

N 10 dicembre 2010

Clavajas - il neti pai

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Orfanotrofio YAUC Abbiamo visitato la struttura e consegnato vestiario per i bambini ospitati. Aspettiamo la chiusura del loro bilancio annuale per valutare le loro necessit ed adeguare il nostro futuro intervento, li abbiamo comunque rassicurati sulla continuit del nostro aiuto. Pulchoki School Nuova scuola a Badhikel Al momento stata completata la demolizione della vecchia scuola e si sta provvedendo allacquisto dei relativi materiali edili. Al nostro fianco abbiamo lAssociazione ADRIANA per i nostri bambini ONLUS che supporta il progetto al 50% e "Friul Adventures". Contiamo di rendere agibile la nuova scuola entro la met del 2010. Naturalmente nostro desiderio consegnarla completa di arredamento ed attrezzature, per questo ci affideremo, come per la precedente esperienza, a singole e mirate iniziative, per le quali auspichiamo di trovare dei sostenitori. La scuola ospiter 250 bambini dei corsi elementari e la spesa si aggirer attorno agli 100.000 euro.

Human Right Park Nell'estate 2009 iniziata la collaborazione con l'associazione 'Human Right Park'. L'attivit dell'associazione svolge anche un ruolo di prevenzione attraverso le frequenti visite presso le scuole delle aree remote, per informare le scolaresche dei pericoli rappresentati dalle organizzazioni malavitose, che spesso adescano le giovani con promesse ingannevoli. Ospedale Shankarapur Siamo entrati a contatto con l'ospedale durante un nostro sopraluogo nel 2007, Abbiamo assistito alla nascita prematura di due gemelle, mantenute in vita solo grazie ad alcune coperte.Da qui il nostro proposito di aiutarli donando due incubatrici. Essendo la struttura privata, non prevista l'assistenza gratuita e, grazie alla nostra donazione, verranno cos garantiti dei posti letto anche per i pazienti indigenti. Nellospedale sono iniziati da 2 anni corsi per infermiera, ai quali partecipa anche Janaki la nostra ex alunna ed orfana che abbiamo gi aiutato direttamente negli studi in questi ultimi anni. Nell'ottobre 2008, alla presenza dei responsabili dei rispettivi Circoli Fotografici Anaxum e LOfficina con i quali abbiamo sostenuto l'iniziativa, sono state consegnate ufficialmente le due incubatrici e il monitor.

Associazione di Volontariato FRIULI MANDI NEPAL NAMASTE Organizzazione non lucrativa di utilit sociale Sede: Via Pineta 5 33010 Malborghetto Valbruna (UD) Tel. +39 (0) 428 41901 C.F. 94092230302 Iscritta dal gennaio 2005 al N 897 del Registro Generale delle Organizzazioni di Volontariato nei settori sociale e di solidariet internazionale.

La nuova scuola a Badhikel

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