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Dicembre 1988 Veduta di Clavais dalla strada del Monte Arvenis foto di Masetto Soravito
SOMMARIO:
Editoriale Le mie vacanze a Clavais tlis e taipas Foresta d autunno Le ricette Che fine ha fatto babbo natale L angolo della poesia Le cronache Las Cdulas culas e galas Clavais a tutto sport Un bbaz a Clavais Foto storiche pag. 1 pag. 2 pag. 3 pag. 4 pag. 5 pag. 6 pag. 7 pag. 8 pag. 9 pag. 10 pag. 11 pag. 11 pag. 12
UN AUGURIO per un BUON 2012 DallAssociazione Culturale Clavajas Sembrer una cosa scontata per il periodo natalizio, ma penso sia giusto ringraziare quanti collaborano e credono in questa associazione, conservando sempre lo stesso entusiasmo e la stessa armonia in tutte le iniziative proposte. Il Presidente Clara Da Pozzo Il calendario di Clavais di quest anno particolarmente bello, grazie agli acquarelli di Ennio Giacometti che ha prestato la sua arte per realizzarlo. Un particolare ringraziamento va anche a Andrea Moro dell omonima tipografia. Per chi fosse interessato rivolgersi a Clara,Tiziana o Mattia.
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memore di lunghi sguardi lanciati sul far della sera. Lultima volta che sono stata a Clavais ho passeggiato per il lungo sentiero che va in localit Braida. Mi dispiaciuto vedere che un posto incantato come quello veniva inquinato da cartelli dallo sfondo giallo che indicavano lavori in corso, spero ormai terminati.
Uno scorcio di Clavais: la chiesa di San Lorenzo e sullo sfondo il Monte Talm
Non sono una vera e propria amante della montagna, ma ogni volta che arriva il momento di tornare a casa mi rattristo: per un anno intero, o forse pi, non potr ammirare il cielo stellato come quello che si vede nel paesino, o non potr restare meravigliata di fronte ai mille colori dei fiori sui davanzali delle case. Ma in otto anni ho imparato a convivere con lattesa, in modo da poter essere in grado di assaporare a pieno il momento nel quale respirer di nuovo latmosfera di Clavais. Giulia Bonifacio
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Cuss a pariint ti e taipas Ogni tant un vilegjant inamra dal put Al volars toli lui e che la int a laa bandont ma votu par via dai tancj parons cui in francia, cui no i sa dul il plui das vltas no i cumbina. Che ta d i passavi par Ravasclt il plui biel tli, cul portn a arc, in pira trecent metros dal residence la faggieta podeva vale in ps otntamil euros lu an lat col dentri cum nol val plui nuia. Qualchi via a va drta a i taca das fondas cu las gabias i igloos par via da l umiditt e po su, cui tra noufs di lar isolazionons, breas pazoladas, invecjdas planelas da Gjermania a sessanta sentsims da l una trenass tocs par metro cuarda di ram pa messa a cjra tubo geberit, fossas Imhoff barcons cul Termopan a bassa emiin Puii intengiz cun impregnnt a l ga Quant ca l furtuna Il tli dal fen al divnta un gjogtul Da duitamil euros. Paolo Querini
secoli, cos come il nome del luogo: Clvas, Col Mezan, la Lunza, la Luvngia. Anche gli stretti corsi d acqua che il sentiero che il sentiero attraversava hanno nomi antichi: il Riu Flaur, Riu das Vals, Riu di Fraina. Questi ruscelli sono spesso asciutti col tempo sereno, ma durante i temporali convogliano paurose masse d acqua che trascinano a valle in una corsa folle massi che rimangono poi infitti nel greto del torrente in curiose posizioni. Il sentiero diviene fangoso e gli scarponi affondano nella terra nera di humus.
FORESTA D AUTUNNO
Il sentiero che percorro oggi sale in una zona del bosco che non frequento da anni. Mi ci sparavo con l enduro badando di tenere gi la ruota davanti, con una visione approssimata di una traiettoria e il motore che saliva di giri. Magari lo rifar ma non oggi. Lascio gi a valle gli abeti ancora giovani piantati dopo l alluvione e mi inoltro su per il pendio in questa foresta che esplode controluce verso est ma dentro fresca e ricolma di zone ombrose. Procedo su di un percorso lastricato che si conserva da
Il bosco tutti e tre i regni: le rocce affioranti sono calcari o arenarie, le foglie sono quelle dell acero, palmate o a forma di antica moneta del colore dell oro. Richiami d uccelli, terriccio smosso col muso dal cinghiale. Il bosco il divenire reale di una mappa: le linee di livello, il sentiero che si biforca o si ricongiunge con un tracciato abbandonato pi in basso. Il dorso di un vallone che risalendo a destra ti conferma che ti trovi proprio in quel punto. Il bosco fluire ininterrotto di ricordi sempre pi lontani nel tempo fino a un
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mattino che ero sulle spalle di mio nonno e gli alberi affondavano in brume nebbiose. Il bosco pensiero che pu vagare come fogliame dorato, svelto come i piedi che scansano gli ostacoli scendendo a valle, fresco come l aria che penetra nel naso spingendosi come liquido nei sentieri segreti dei polmoni in questa tiepida domenica di ottobre. Paolo Querini
liquido omogeneo. Metterlo nel mixer ed aggiungere la farina (fare attenzione a non aggiungere troppa farina, l'impasto deve essere morbido (altrimenti poi difficile tirarlo per fare due strudel). Finire di impastare fuori dal mixer finch la pasta forma delle bolle e mettere a lievitare fino a raddoppio. Ingredienti per il ripieno Mele spellate e grattugiate (due terrine, 12 mele Golden grandi), uvetta, zucchero, scorza di limone grattugiato, cacao amaro, cannella, biscotti secchi, burro per infiocchettare Preparazione dello strudel Dividere la pasta in due parti e con ognuna fare uno strudel. Stendere la pasta formando uno strato sottile (poi lievita e quindi se troppo alto c' troppa pasta) su un foglio di carta da forno a forma di rettangolo (il lato pi corto della lunghezza della teglia del forno) e aggiungere il ripieno nell'ordine (per ogni strudel): 1. biscotti sbriciolati (4 macine Mulino Bianco o altri secchi) 2. mele (una terrina) 3. uvetta (80 grammi) ammollata in acqua (tenere l'acqua) 4. zucchero (5 cucchiai o pi a seconda di quanto sono dolci le mele) 5. cannella (due cucchiai) 6. cacao amaro (due cucchiai scarsi) 7. scorza di limone (mezzo limone grosso) 8. abbondanti fiocchetti di burro. Chiudere gli strudel, farli lievitare e infornarli a fuoco medio per circa 40 minuti (180 gradi) bagnandolo spesso con il sugo che fuoriesce (dopo un quarto d'ora si pu aprire il forno). Se le mele non sono sugose bagnare con una miscela di burro fuso, zucchero e l'acqua dell'uvetta. Giuliana Bonifacio
Preparazione della pasta Sciogliere il lievito nel latte tiepido, aggiungere gli altri ingredienti formando un
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IL PICCINO Ha chiesto al pap - che leggeva il giornale tu sai raccontarmi che cosa il natale? Ma certo una storia molto famosa succede ogni anno la solita cosa si accoccola il bimbo al pap pi vicino e lui prova a narrare di un viaggio lontano dunque c un bue dentro una stalla e pastori che vanno seguendo una stella si sforza il pap - ma la storia non rende sbadiglia il bambino e il sonno lo prende mezzanotte portiamolo a nanna laddobbo finito dice la mamma toc-toc alla porta si sente bussare apre il pap - e un signore gli appare scusate per lora ma un bimbo ci nato nemmeno un albergo che ci abbia ospitato entrate entrate qui c un camino coperte e cuscini per voi e il bambino e intanto una stella si affaccia al balcone e fuori c un coro di tante persone si sveglia cos il nostro piccino e guarda incantato quei tre l vicino sorride al pap tu non sai raccontare per ti e rimasto il natale nel cuore e adesso qui oh che mistero! stanotte la storia non serve davvero. Sandra Fabris
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INVERNO
Quasi un richiamo duccello aspiro dalle croste della campagna. I rami pi giovani delle piante gi spariscono nelle nuvole, come nebbie basse e bianche. Cresce dai fossi asciutti un odore di profondit; sodono nel pioppeto scricchiolare le ultime ragnatele secche, e una sciarpa azzurra fruga a terra nel muschio. Resta dovunque un fumo delicato di campagna drogata.
TRACCE
Trovo tracce di te anche nel vetro appannato forse dal tuo respiro, quando un rumore nel prato ti ha fatto trasalire: passi danimale o brivido del vento? Adesso di nuovo silenzio, c luce bassa di sole al tramonto, profumo di legna che arde, sentore di cose buone che fanno voglia damare.
Inverno 1980 in senso orario: Dario, Luciano, Erwin e Mirco
E sul vetro, ora trasparente contro il buio, il riflesso del tuo viso. Clavais, 25 febbraio 2011
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LE CRONACHE
SAGRA DI SAN LORENZO 2011 Sabato 6 e domenica 7 agosto 2011 si svolta la 37 edizione della Tradizionale Sagra di San Lorenzo, la quinta organizzata dall Associazione Culturale Clavajas, la prima sotto il nuovo tendone coperto acquistato appositamente per l occasione. per la prima volta dopo cinque anni piovuto! Ma solo nella giornata di domenica e quando ormai tutti avevano mangiato e bevuto e, comodamente seduti sotto il tendone e non si sono nemmeno accorti della perturbazione. Nella serata di sabato inoltre avevamo riproposto con successo la gara della pastasciutta dominata dal solito affamato
IL PRANZO DEL PAESE Anche quest anno la nostra Associazione ha organizzato il pranzo del paese. Per le varie feste svoltesi nei mesi di maggio e giugno il 28 agosto ci siamo incontrati per gustare un gran men! Dopo l aperitivo e gli antipasti misti, i primi: orzotto alle verdure e pasta e fagioli e poi bistecche, spiedini patate al forno ecc per finire con il dolce: torta di pere con salsa al cioccolato. Il tutto incorniciato da una giornata calda e soleggiata.
RIUNIONE DEI SOCI Il 10 agosto 2011 si tenuta presso la sede Villa Ines la quarta riunione ordinaria dei soci. L attuale direttivo dell Associazione Culturale Clavajas composto da: Clara Da Pozzo (Presidente), Mirco Zanier (Vicepresidente), Denis Not (consigliere), Francesco Battistella (Consigliere), Arianna Primus (Segretaria). Le votazioni per il nuovo direttivo si terranno nella prossima assemblea prevista per l agosto 2012. RICORDIAMO CHE LA NOSTRA ASSOCIAZIONE APERTA A TUTTI. C SEMPRE BISOGNO DI PERSONE VOLENTEROSE PER COLLABORARE E CONTINUARE CON LE VARIE INIZIATIVE E PROPORNE DI NUOVE
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CDULAS 2012
Visto che il tradizionale lancio das cidula di venerd 6 gennaio 2012 non si tenuto per le avverse condizioni meteo, riportiamo qui las cdulas dedicate alle persone non sposate del paese. 1) Cjapait cjapait, chesta biela cidulina, in onor e in favor di Guto di Ida che par Clavajas no i lu jout plui atr dibnt parche a so mri al fa da badnt 2) in onr e in favr di Fabiano det Pendi ca nol nua da vendi al gira atr a pelandon, ma la gjacheta nova a i procurt encje se in vita so nol mai lavort 4) in onr e in favr di Erika Brovedn che Cici a nolu tolt dibnt cun Gjovani alu fa trafic e una cjasa da Butula aj fat f 7) in onr e in favr di Mirco il fedr cal un frut tant cjr al va su e ju da Venn e ogni tant al torna cul furgn a no i ferma mai ta l otaria e cun Vanessa al viergiar una farmacia 8) in onr e in favr Di Erwin di Pierino cal guida di dt trane il fiorino una vita monotona al comenit da quant che Elisa al cjatt 5) in onr e in favr di Emil da Nota che a Negrons al cjapt una biela fota da Varnerin al v a lavor, ma una fantata nol cjatt e cum al gira par Davar come un dipert
6) in onr e in favr di Denis Not che ultimamenti Clavajas al ha tracurt il Comeglins in seconda al puartt e su par cjenl cun Eleonora a i imboct 9) in onr e in favr di Raffaella da Gnea che cun Mauro, Ezio a tresa Tecja l Alfa nova al comprt Ma Ezio in sufta alu mandt 10) in onr e in favr di Jec da ciora cal torna simpi a tesa ora e ormai al ietar la penion par cjat una femina cai vole bon 11) in onr e in favr di Katia di Rina ca neta la cort come una vetrina il negozi a Liarias a vars ma fint a Ludaria va dists 12) in onr e in favr Di Eleonora la pavea Ca cjatt cu ca la pea il Boiler al tont e je lu cambit 13) in onr e in favr di Fabio di Graziano ca nol un cal ta sul divano e dopo tant gir, ta cartiera l tornt al simpi nervosut perin che Sonia lu tegne cuietut 14) in onr e in favr di Arianna dal Rt che si tu la jouz a ven la nf a va a tudia a Triest ma a cjatt un di Set Lodovico da Comeglins ca la gi l anll tas mans
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15) in onr e in favr di Giona Longo cal pensa simpi di iesi in Congo culas cufias incorporadas a i lu jout a gir ma, cun t una machinuta giala, una fruta al cjatatt 16) in onr e in favr di Matia di Lin un grant giuiadr al diventt e a Tomie al v a tudi par d a Tiziana un futr lauret ma cum cal a la cocrizin al mandt dut in baln
maggiore eleganza. Il legno utilizzato era il faggio vespl mantre la soletta e la tomaia venivano ricavate da un vecchio cappello di feltro o da una vecchia borsetta che le ragazze portavano e consegnavano al momento dell ordinazione. Questo diminuiva anche i costi della calzatura finita. L intero processo era simile a quello del calzolaio. Su un pezzo di cartoncino disegnava il contorno del piede e poi le misure di lunghezza e circonferenza. Preparava la forma in legno e su questa, dapprima adattava la soletta, poi la suola di legno e, infine, la tomaia, che in punta poteva essere aperta o chiusa. Sul bordo della suola di legno incideva un solco dello stesso spessore del feltro o del cuoio in modo che questi non sporgessero dal legno. Per diminuire il peso della calzatura, nella zeppa del tacco, praticava tre fori con una trivella che poi riempiva con ritagli di cuoio o di feltro. A contatto con il terreno applicava del feltro o della gomma ricavata da copertoni di bicicletta, con funzione antirumore e antiscivolo. Un altra importante innovazione era quella dei tagli, perpendicolari alla lunghezza, nella parte anteriore della suola, che diminuiva di molto la sua rigidit e rendevano la calzatura non solo pi salubre ma anche molto pi comoda. C era anche un modello che prevedeva di bloccare la tomaia con una fila di bullette dalla testa rotonda.
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Senza dilungarmi troppo, voglio raccontare che tutti i nostri giovani campioni si sono formati nella cos detta Plaa di Clavais, quante pallonate contro quel muro (o nel cortile di Bidt) quante partite, e quante tedesche si sono giocate in quell angolo di Clavais parte della nostra giovent cresciuta e cresce spensieratamente in quel fazzoletto d asfalto sconnesso, inclinato, dove il pallone non sta mai fermo, dove le panchine sono le porte e gli scalini le rampe per i nostri cross. In tutta franchezza, se in Brasile i ragazzi hanno le favelas e in Spagna giocano al Camp Nou, noi a Clavais abbiamo la Plaa. Mirco
UN BBAZ A CLAVAIS
Questo brano di Andreina Ciceri tratto da Sot la Napa del dicembre 1994 Nel recente e bellissimo Numero Unico In Guart, il prof. Luigi Raimondi ha offerto un contributo dal titolo I Butul di Clavais, un esempio di aggregazione del 700 in Canal di Gorto. Riguarda l inserimento in quel paese del comune di Ovaro di un ramo dei buttolo provenienti da Resia, dove tale cognome tuttora diffusissimo.
Splendida promessa e buone prestazioni vanno attribuite anche a Mattia Primus, ormai coscritto ragazzo esile, ma tenace difensore cha fa concorrenza ai titolari dell Ovarese, qualche ubriacone a bordo campo lo ha definito il Bekenbauer del prossimo decennio, speriamo che tutto questo possa accadere un giorno, anche perch l Ovarese militante in prima categoria si piazzata nei quartieri alti della classifica finale, e punti decisivi li ha fatti con Mattia in campo, i miei pi vivissimi complimenti!!
Dopo tante generazioni e tanti incroci matrimoniali, sopravvive ancora a Clavais il soprannome da Btula. In quanto alla foto sopra (non chiara ma interessante) essa
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rappresenta un pupazzo carnevalesco di grandezza umana, fatto proprio da chei da Btula, per il carnevale 1952 (al centro, con cappello). Esso vestito da alpino ed stato protagonista di un infinit di scherzi. In ci niente di straordinario, ma possiamo anche pensare che una spinta ancestrale sia stata alla base dell invenzione, tanto pi che questo pupazzo-bbaz veniva alla fine sventrato (non bruciato come a Resia pi recentemente) per cavare dalla pancia ogni ben di dio, sicch fare la festa in questo caso non era un eufemismo. Anche a questo riguardo c un anomalia, perch sventrare o segare il pupazzo o la Quaresima era ed uso piuttosto riferibile alla Mezza Quaresima. Sappiamo che i secoli hanno talmente cambiato gli usi che decodificarli oggi chiede estrema prudenza, ma possiamo almeno fantasticare su queste spie che forse segnalano aspetti pi remoti dei nostri riti tradizionali.
SOPS 1996
FOTO STORICHE
COSCRITTI 1970
da sinistra: Roberta Tacus, Clara Plozer, Cristiana Corva, Paolo Crosilla, Dario Puschiasis, Emanuele Corva, Raffaele Crosilla.
SOPS ANNI 80
Si riconoscono Erwin Zanier, Erika e Lorena Brovedan, Marco e Andrea Laura Longhino, Federico e Antonietta Addari, Claudio Zampol