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il vetro
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ditoriale
di ricercata preziosit, carico di suggestioni legate alla molteplicit delle forme, delle decorazioni e alla variabilit cromatica, le vetrate offrono lopportunit di narrare una storia, breve ma compiuta, attraverso le tessere vitree dove il colore,
In questi ultimi anni accanto allo studio delle vetrate medievali e rinascimentali si zate tra la seconda met del XIX secolo e il primo trentennio del Novecento. Fu,
infatti, in quellarco di tempo che vennero riscoperte le antiche tecniche, dal ra a grisaglia sino alla messa in posa e, paralle-
bozzetto, al cartone, al taglio dei vetri, allassemblaggio delle tessere, alla pittulamente, restaurati antichi manufatti o realizzate nuove vetrate, ispirate alla tradizione rinascimentale o alle coeve correnti figurative.
In copertina, Mino Rosi esegue il cartone per la vetrata della Cattedrale di Volterra, 1988. In alto, Bruno Bramanti, Bozzetto per lampada per la manifattura Quentin, 1927 circa. A destra, Sergio Papucci esegue la pittura su vetrata (Studio Polloni, Firenze). Nellaltra pagina, Bottega De Matteis, San Giovanni Battista, Chiesa di San Giovanni Battista, Pieve San Giovanni (Arezzo), abside (1930 ca.)
A Firenze fu la bottega Ulisse De Matteis per prima a riscoprire i segreti dellarte vetraria e sperimentare le antiche tecniche sulla base della diretta osservazione dei manufatti medievali sto la citt, dove ferveva un artigianato vivace, e di quanto riferito dalla trattatistica. Ben precarico dinventiva volto sia alla rilettura degli talvolta sospettosa, le nuove tendenze suggerite dalle correnti artistiche di matrice europea,
lattingere a un vasto, quanto rassicurante, repertorio iconografico, ma anche alle elevate qualit tecniche raggiunte. Procedimenti che sono rimasti pressoch invariati dal
dizione a Firenze che opera dalla met degli anni Venti del Novecento sia nel set-
Studio Polloni di Firenze, una delle botteghe vetrarie di pi antica e solida tra-
tore del restauro che in quello dellinnovazione, nel quale sperimenta soluzioni pit-
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toriche e tecniche idonee ad ambienti e arredi moderni, pur nel corretto rispetto della tradizione. La capacit innovativa manifestata da artisti quali Galileo Chini, Guido Polloni e Ezio Giovannozzi, ma anche da ditte come la Felice Quentin o meno note botteghe artigianali tuttaltro che secondarie, ha dato vita a opere di straordinaria bellezza e coerenza figurativa, riportando la vetrata
al suo primario ruolo figurativo e non a solo a quello, certamente riduttivo, di prezioso elemento decorativo. questo il tema di ricerca svolto da giovani studiosi, come Sara Materazzi, che stanno svolgendo indagini iconografiche e
verse aree geografiche toscane, consentendo la riscoperta di un patrimonio artistico dimenticato e, spesso, inosservato.
DI SILVIA CIAPPI
Editorial
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INTOSCANA
DI LUCIA MANNINI
STORICA DELL'ARTE
VETRO
artistiche. Queste opere erano solo (villini privati, chiese, alberghi di ternazionale, giocando su un gusto che dosava sapientemente memorie apprezzamenti, dallAustralia al Sud neo-rinascimentali e orientamenti in America. Il successo internazionale quel rassicurante repertorio iconotrici di una solida tradizione ottocentesca. La De Matteis, che poteva vantare unesperienza decennale, a inizio nella realizzazione di vetrate Novecento aveva assunto alla diret tecniche, che spesso erano debigrafico, ma anche alle elevate quali-
Ezio Giovannozzi, che ne rinnov i modelli. La ditta mantenne sempre le, che non le tolse tuttavia la possichieste del mercato straniero. bilit di accontentare le numerose riAllinizio del secolo anche la ditta una dimensione di bottega artigianail quale, fondendo spunti naturalisti-
Arte della Ceramica, guidata da Gaduzione di vetrate. Dovette indiscula capacit creativa di Galieo Chini,
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Artigiani e artisti nel reparto di pittura di vetrate dello Stabilimento Quentin in via Capodimondo, Firenze, 1927 circa; Catalogo pubblicitario della ditta De Matteis, 1915 circa; Fornaci S. Lorenzo-Chini & co., Coppia di vetrate da appartamento, 1910 circa
aveva aperto un reparto dedicato aldei suoi principali vanti. Fu negli anglio seppe interpretare il gusto No-
realizzazione di diversificati prodottine di vetrate, in realt, realizzavano contemporaneamente anche lamvetro, prodotti di minor impegno pade e, occasionalmente, oggetti in economico ma di pi ampia diffusione, che garantivano loro la possibiliti in vetro. Molte delle ditte fioren-
ni Venti che la ditta fiorentina mevecento e aggiornarsi in senso dco, tentando lespansione con lapertura di un vasto stabilimento di im-
prattutto per laffermarsi di unarchitettura scevra di decorazioni, la vetrata perse una buona fetta della le chiese. sua committenza, rimanendo elemento di decoro principalmente per
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DI ALESSANDRO BECATTINI
FIRENZE.
ANTICHE TECNICHE PER REALIZZARE LE VETRATE ISTORIATE. LESPERIENZA DELLO STUDIO POLLONI
bor metodologie provenienti dalla lacomposizione delle tessere musive e gli smalti cloisonn. La prima operazione per creare una re un bozzetto, eseguito dallartista e
vetrata figurata consiste nel realizzacessivamente era preparato il cartone: chiostro di china o sanguigna. Data la poi affidato al maestro vetraio. Sucnaturale eseguito a carboncino e in-
un disegno della vetrata a grandezza laboriosa operazione nelle botteghe tudine che i cartoni fossero utilizzati non alteravano il modello iniziale. Un
medievali e rinascimentali era consueme o anche sostanziali che, tuttavia, esempio del riutilizzo dei cartoni ofrenze che, sebbene eseguite da diverGhiberti. si maestri vetrai, traggono tutte origilimpiombatura, segnando i tratti per lezione dei colori, degli abbinamenti mento tuttora attuato ed risolto
ne dai cartoni disegnati da Lorenzo Terminato il cartone il maestro vetraio procedeva alla divisione delle tesfase estremamente delicata poich i co-figurativa e quella tecnica, legata pezzi di vetro dovevano assolvere a alla forma e allo spessore del vetro.
spettava la scelta dei vetri per la secromatici e delle sfumature. Tale operazione era resa pi complessa tone. Una volta scelti i vetri, questi dalla necessit di controllare i colori
realizzando un disegno su carta lucidei vetri, quindi loperazione compiuta su tavoli luminosi. luso di ferri roventi che posti sul vedeterminava il distacco del pezzo. Per Per effettuare il taglio si ricorreva alda che riporta tutte le linee del taglio
in trasparenza e non poggiati sul carvenivano tagliati con diverse tecniche: per i vetri chiari era possibile seguire le linee del taglio direttamente sul disegno; per i colori scuri si ricorreva a sagome di cartoncino poggiate vetro trasparente. Lo stesso accorgisul vetro da tagliare, o a sagome di
seguendo il tracciato del ferro caldo, zato il grisatoio, una barretta metalli-
piccole correzioni dei tagli era utiliztacche allestremit che servivano per fino a portarlo alla forma voluta. staccare piccoli frammenti di vetro, ca, generalmente in ferro, munita di
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Nel XVI secolo fu introdotta la punta di diamante che, intaccando il vetro, conuna leggera pressione delle dita. Atciaio, lubrificata con il petrolio. tualmente si utilizza una rotella di acta, i vari pezzi erano ricomposti in traPer vetrate di piccole dimensioni si riA questo punto per dipingere la vetrasentiva il distacco delle parti mediante
permanente. Tale operazione era esemaestro vetraio che, aumentando il calore, controllava il necessario grado di rammollimento del vetro. Questa valutazione era fondamentale per la integrarsi nel vetro, e quindi in breve
sparenza secondo il disegno originale. su cui erano appoggiati in piano i vari pezzi di vetro colorato, veniva poi colatra le fessure dei vetri. La cera, rafcorreva a una lastra di vetro incolore,
tempo si staccava e cadeva; una cottura eccessiva deformava il vetro, va avvenire gradatamente per evitare la frantumazione del vetro. rendendolo inutilizzabile per limpiombatura. Il raffreddamento doveLa fase successiva era quella di unire
to dalle antiche tecniche, che implica una duttile familiarit con il vetro ma soprattutto una profonda sensibilit artistica.
re i pannelli stessi.
ta della cera vergine sciolta al fuoco, freddandosi e solidificando, incollava i pezzi di vetro al supporto, consentendo
cos di porre la vetrata in trasparenza su era eseguita una piombatura dei vetri, saldata solo su un lato; una volta termiva smontato e il piombo era rifuso. nata la fase di pittura, il pannello venilo artisticamente pi elevato perch il vetraio doveva trasferire fedelmente gli effetti pittorici dal cartone al vetro, impiegando per la pittura la grirame, talvolta mescolata a polvere di Il momento della pittura era ed quelun cavalletto. Per le vetrate pi grandi,
insieme i pezzi di vetro con limpiomnendo il disegno originale sul tavolo e incastonando i vetri con barrette di ciascun pezzo. Il piombo era trafilato piombo modellate lungo i contorni di
Nella pagina a fianco, restauro pittorico di una vetrata allo studio Polloni. Sotto, Paolo Uccello, Nativit (1444), Occhio del Tamburo della cupola del Duomo di Firenze, restauro eseguito dallo Studio Polloni di Firenze nel 2005
e la trafilatura della barra permetteva di ottenere delle strisce di piombo con sezione ad H, nelle quali si infilavano i pezzi di vetro. tura veniva saldata con stagno, da ambo clusiva nel laboratorio era la stuccatura per rendere il panLoperazione coni lati. del pannello, ogni giunCompletata la tessitura
vetro, alla quale veniva aggiunto del dellare i volti. va di tracciare le ombreggiature e moDal XIV secolo si aggiunse alla grisaglia un altro colore: il giallo dargento, un sale di argento, generalmente nitrato, durante la fase di cottura dava origine talvolta mescolato con ocra gialla che a toni che variano dal giallo chiaro alborace come fondente, che consenti-
permeabile, che
uno stesso vetro, riducendo cos la saria la cottura in forno, portando il vetro gradatamente a una temperatura intorno ai 600 fino a che vetro e Per fissare la pittura al vetro neces-
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DI FEDERICA FARAONE
bambina disegna e si diletta a sperimentare. Mio padre faceva il vetraio, stato lui ad insegnarmi come tagliare il vetro. Ho poi approfondito frequentando corsi a Milano, dove ho appreso varie
palmente, un lavoro di ricerca e perfezionamento da autodidatta. Da ventanni porto avanti la mia attivetrate tramite lutilizzo di profili in piombo su cui viene incastonato il vetro tagliato che va a comporre il disegno, amo la tecnica Tiffany, tipica del periodo fra il limpiego di una lamina di rame XIX e il XX secolo, che prevede adesivo plasmato sul vetro stespi agevole seguire disegni so e successivamente saldato. complessi, essendo il rame sotfatto interventi di restauro vit artigianale; oltre al montaggio di
DI DANIELA TOCCAFONDI
PRATO.
centemente tornati alla luce dopo un lungo restauro, restano estasiati dalaggiungono fascino al ciclo pittorico. leleganza delle pregevoli vetrate che cui ricca la Cattedrale, realizzate su di Prato edito nel 2009 per la Banca CaSi tratta di un gioiello nel patrimonio di disegni dello stesso Fra Filippo Lippi. riprato: [] guardando verso la parete di fondo della Cappella Maggiore ci appare la vetrata eseguita da Lorenzo da Pelago su disegno dello stesso Fra Filipra la vivace cromia originale e che ripo intorno al 1459, che conserva ancoScrive Bruno Santi nel volume Il Duomo
Firenze o il Cimitero monumenHo sempre interpretato il mio lavoro unappassionata dedizione. come un gioco, lo porto avanti con Restauri per la vetrata della Pieve di Santo Stefano a Campi Bisenzio (Fi) e per il tondo della Chiesa di San Pietro a Montemuro, Badia di Montemuro, Radda in Chianti (Si) ad opera di Laura Panicucci. A pagina 9, vetrate realizzate dalla ditta Gabuzzini di Prato
Firenze Vetri dArte via Spinucci, 5/r - 50141 Firenze Tel. 055.4252110
Laura Panicucci
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che lascia la cintola a San Tommaso; nelle inferiori, in nicchie di foggia gotirenzo; pi sotto i Santi Paolo, Pietro e cheggiante, sono raffigurati San Giovanni Battista, Santo Stefano e San LoAndrea. Le Sante delle fasce inferiori
si in ogni settore. Infatti, la Vetreria stauro delle antiche vetrate ma nello lavorazione del vetro che la caratterizniche innovative nellimpiego e nella zano per la costante attenzione rivolta alla sperimentazione. Lattivit iniziata nel 1968 ed giunta alla terza generazione. Ogni oggetto viene realizzastesso tempo ha saputo introdurre tecMariotti resta un riferimento per il re-
dotti dalle aziende, prevalentemente tazioni private, esercizi commerciali, alberghi ed uffici, coniugando artigiate, anche dal punto di vista estetico. nalit e soluzioni tecnologiche ricercaopera a Prato con ampi riconoscimenfondono con lantica tradizione artiAnche la vetreria Gabuzzini da anni artigiane, per la realizzazione di abi-
to seguendo le secolari tradizioni della lavorazione artistica su vetro, cio con come i cristalli al vetro Danzica sofbo, ottone e con altre leghe. le sole capacit espressive delle mani fiato a bocca, che sono rilegati a piomLa Vetreria Mariotti fa parte delle venti aziende che aderiscono al progetto utilizzando materiali fra i pi pregiati,
lizzazione di creazioni uniche e irriperenze con Confartigianato Imprese pa alla Mostra dellArtigianato di Fi-
Vergine Maria a San Tommaso apostolo, giunta a Prato dalla Terrasanta atcommerciante pratese Michele e rico-
tibili. Tra le tante esposizioni parteciPrato e Camera di commercio di Prato e alla 27 esima edizione della rassegna Comune di Poggio a Caiano attorno ale permette ai turisti e agli intervenuti un piacevole tuffo nel periodo riAssedio alla Villa organizzata dal
torno al 1141 perch acquistata dal nosciuta ufficialmente dalla Chiesa a mostrata ai fedeli in occasione delle quella delle vetrate artistiche, che og-
Cintola conservata in Cattedrale e Una sapiente attivit dellartigianato, gi a Prato conta aziende qualificate e di riotti, che ha saputo coniugare lespesciuta, senza dubbio, la Vetreria Mariconosciuta esperienza. La pi conoprincipali festivit religiose.
mera di Commercio di Prato allo scopo zie alla possibilit di appoggiarsi a malesplorazione dei mercati esteri gra-
sione di una mostra svoltasi a Prato esposti i prototipi degli oggetti pro-
VETRATE ARTISTICHE MARIOTTI via Y. Gagarin, 2 - 59100 Prato Tel. 0574.636722 VETRERIE GABUZZINI DI ALESSANDRO GABUZZINI via Toccafondi, 5- 59100 Prato Tel. 0574.33699
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Madonna con bambino di scuola senese, vetro soffiato dipinto a grisaglia rilegato a piombo
AREZZO.
revival neogotico e neorinascimentale riscoperta di antiche tecniche artistiche, si riscontra in molte opere che ri-
di matrice ottocentesca artefice della flettono il rinnovato interesse per la storia e gli stili del passato. Interpreti di questarte ritrovata furono i maestri della bottega fiorentina di Ulisse De Matteis e, in particolare in area aretina, del pittore Ezio Giovannozzi, dal 1904 direttore artistico della prestigioso atelier, avviato nel 1859. Le vetrate a sog-
DI SAMANTA BORA
SIENA.
laboratorio sono da ricordare le copie di cio del Duomo di Siena, frutto di una Francesco Mori. Particolare attenzione viene rivolta ai restauri, tra cui spiccali, per esempio, il grande occhio di Ducopere accolte allinterno di musei, qua-
getto sacro realizzate tra il 1911 e il manifestano a pieno lintento di recupe1930 per le chiese del territorio aretino, rare gli stilemi rinascimentali, adottanquecentesche su vetro del Duomo di do composizioni complesse e vibranti, memori delle celeberrime pitture cin-
vori di ripristino di vetrate danneggiate lesecuzione di nuove vetrate, in sostia causa degli eventi bellici, oltre altuzione delle originali andate distrutte, zato nella realizzazione di vetrate per getti profani e al restauro di vetrate antiche. Nel corso degli anni, la vetreria ha annoverato numerosi pittori vetratisti che hanno marcato limpronta classica ispirata ai grandi maestri del Trecento e del Quattrocento. Ultimamente, noti artisti si sono rivolti al laboracesco a Siena. Il laboratorio, specializcome quelle della Basilica di San Fran-
no quelli delle vetrate del tamburo e Siena; sempre a Siena, del Santuario di Marittima e della Basilica di SantAgaSanta Caterina, del Duomo di Massa ta ad Asciano. In pi di trentanni di atscenza delliconografia bizantina per chiese di rito ortodosso presenti negli Stati Uniti dAmerica e in Armenia. tivit stata anche affinata la conodella Cappella del Voto del Duomo di
Arezzo, opera di Guillame De Marcillat, pittore e maestro vetrario di origine francese che fu collaboratore di Raffaello, che divennero il modello da imitare. disegno, accordando alle morbide linee
Lantica tecnica vetraria privilegiava il saria, tessitura a piombo, che sostiene della composizione la rigida, ma neces-
lettura dellintera opera. Inoltre la pitre, come aveva suggerito Cennino Cen-
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VOLTERRA.
I
pieghe e dellaltre cose della figura. bruno, la grisaglia delinea i volumi e i dettagli pi minuti delle due vetrate della Basilica di San Francesco che rafda Arezzo e San Serafino da Montegrafigurano il Beato Benedetto Sinigardi chiale di Pieve San Giovanni che mostra limmagine a mezzo busto di San Giovanni Battista. Sia in edifici civili che religiosi furono rinaro, e locchio della chiesa parrocle ombre, concordando landare delle
portare a conoscenza del grande zione Cassa di Risparmio di Volterra, emerso un importante aspetto delne Mino e Giovanni Rosi della Fondapubblico la ricchezza della Collezio-
la produzione artistica di Mino Rosi: la creazione di vetrate istoriate, a cui Mino Rosi stato un equilibrato arti dedicata una sezione della mostra.
sta dallinstancabile vena poetica, dell'espressione artistica. Dai primi anni Cinquanta si occupato della lavorazione della vetrata istoriata a
(1954), nelle absidi del Duomo (1954) Santa Maria a Larderello (1957-1958)
vale tessute a rulli (dischi di vetro), detti rui secondo il lessico veneziano, e dipinto. Esaltano, infatti, la magnificenza della Sala dei Grandi nel Palazda motivi decorativi in vetro policromo zo della Provincia di Arezzo, gli stemmi aretina, dipinti a gran fuoco entro finestre tessute a rui in stile trecentesco. spesso corredate da stemmi gentilizi o
dei ventiquattro Comuni della provincia Le vetrate realizzate nei primi quaran-
mente dall'artista in tutte le fasi deldei telai al trattamento, taglio e cottura a gran fuoco dei cristalli.
tanni del XX secolo in area aretina, sebbene ancora poco conosciute e apcativi di valori ritrovati e dignit riconcreazione e abilit artigianale. prezzate, costituiscono esempi signifiquistate, nel rinnovato connubio fra
Beato Benetto Sinigardi da Arezzo, Arezzo, Basilica di San Francesco, cappella laterale sinistra, 1911. A fianco, Mino Rosi, L'incoronazione della Vergine, rosone, 1988, Volterra, Cattedrale (bozzetto)
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sta manifestazione racconta la cultura del territorio attraverso una visione a 360 gradi dellidentit culturale dei territori rurali della Toscana. In scena percorsi ed eventi volti a presentare molti aspetti della cultura territoriale toscana, attraverso lillustrazione delle principali filiere, dalla viticoltura alla zootecnia, dalla pesca al vivaismo, dall'acquacoltura
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schi, nota pi semplicemente come Boschi, nato il Museo del Cristallo inaugurato nel settembre del 2001. Progettato dagli architetti Marcello
Taddei e Duccio Santini, il museo si allesterno conservata parte della ciminiera dellantica fornace, simbolo e vit cittadina. memoria storica dellimportante attiestende su due piani interrati, mentre
Sessanta del secolo scorso. La sezione Galgani, presenta alcuni reperti vitrei,
vesso, destinate a essere ricoperte di paglia, e pareti di bicchieri decorati no le tipologie e le decorazioni comunemente realizzate in area valdelsana. Segue unaccurata scelta di oggetti che ria colligiana a partire dai primi anni con motivi geometrici, che ripropongore cristallo o, per meglio dire, vetro bianco reso pi chiaro e luminoso dalbie quarzose. limpiego nella miscela fusoria di sabColle Val dElsa da Livorno per produrbilmente giunto a Colle Val dElsa su inAl secondo piano interrato presentata una selezione di oggetti, di disegni presa dellattivit del cristallo a particoincide con linvenzione del cristallo te cristallerie tuttora esistenti a Colle Val dElsa. biente di lavoro in cui si trovano le maIl museo si conclude con un immaginario percorso dentro una foresta di cristallo, che evoca la corposit materica di quel materiale, trasparente e luminoso. Allo stesso piano ricostruito un amal piombo e lavvio dellattivit di molre dai primi anni Sessanta, epoca che e di progetti, che documentano la rivito dei granduchi Lorenesi.
documentano levoluzione della vetradel XIX secolo, quando fu attivata la fornace condotta da Francesco Ma-
Proprio per difendere e tutelare quel particolare tipo di vetro, Mathis present, nel 1826, una supplica al Granto il territorio toscano. Il documento duca al fine di ottenere la privativa della produzione del cristallo sul tutesposto in una bacheca per dimostrare stinati alle necessit quotidiane di una quanto fosse trainante linteresse per il cristallo. Alcuni oggetti, se pur deristretta lite, illustrano la produzione diretta, dal 1830, dal vetraio di origine della Fabbrica di Vetrerie e Cristallerie
terie prime, il forno, gli utensili, la pressa, le parole del gergo vetraio.
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OMAINCORSODOPERA
OMA, LANCIA IL PRIMO BLOG PER GIOVANI ARTIGIANI
Una piattaforma virtuale dove informarsi, scambiarsi consigli, fare network ed immaginare collaborazioni per far crescere le botteghe di domani
sigli e sperimentano collaborazioni. Lo sa bene l'Osli artigiani 2.0 si incontrano in Rete, si scambiano conservatorio dei Mestieri d'Arte che lega da sempre la
to artistico e che oggi lancia per primo in Italia un blog a tema. Si chiama OmA Venti Quaranta (http://www.omaventiquaranta.blogspot.com/) ed identifica gi nel suo nome il target giovane di riferimento. Un luogo virtuale fresco, colorato e sempre
aver superato una grave crisi nel decennio precedente, che le fornaci comincollaborazione con noti designer, in graproduzione colligiana, strenuamente legata allimpiego di forme e motivi deco-
Fu alla met degli anni Sessanta, dopo ciarono a guardare con interesse alla
Sale espositive del Museo del Cristallo a Colle Val D'Elsa (Si)
do di dare una svolta alla tradizionale rativi di ispirazione rinascimentale. ArtiBona, Enzo Mari, Oscar Tusquets Blam-
legiato sul settore, sa bene infatti come il mondo stia cambiannuova piattaforma di community per dare alle nuove generastono, un prezioso strumento di dialogo e visibilit in pi. Online dal mese di luglio e completo di tutte le sezioni a parti-
do, soprattutto quello legato ai mestieri d'arte. Per questo raczioni che nella bottega e nel prodotto unico credono ed inve-
sti come Ettore Sottsass, Joe Colombo, Roger Tallon, Angiolo Mangiarotti, Enrico
ca, Alberto Meda, Shiro Kuramata, David brogio Pozzi hanno proposto nuove e azPalterer, Sergio Asti, Marco Zanuso, Amzardate interpretazioni di calici, bicoggetti dalle linee inusuali. Tra gli esempi pi noti spicca il bicchiere smoke, di-
re dal prossimo autunno, OmA Venti Quaranta si presenta come tirocinanti o gi titolari di una propria bottega, di et compresa tra i 20 e i 40 anni avranno ospitalit in una sezione a loro dedi-
a mano. Scultori, designer, sarti, falegnami e orafi, apprendisti, cata. Uno spazio da protagonisti dove comunicare chi sono e coideate da OmA e sviluppata nell'originale sezione del blog per sti-
chieri, vasi o bottiglie, trasformandoli in segnato da Joe Colombo nel 1964 per la
forze in tandem creativi. questa una delle ricette virtuali sapere. Nuove avventure creative insomma per reinventare e
molare tra i giovani artigiani collaborazioni d'arte e scambio di aggiornare antichi mestieri. A tutti, infine, senza limiti di et, data la possibilit di interagire con i post del blog e consultare i
segnati da Angelo Mangiarotti hanno una particolare inclinazione dellasse di bere e di versare i liquidi. Un fascino intrigante distingue gli animali fantastici creati da David Palterer, per la Crimanierista.
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normativa di settore ai percorsi formativi e alle scuole da seguire per intraprendere la professione del mestiere d'arte.
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INPRIMOPIANO
BIENNALE INTERNAZIONALE DELL'ANTIQUARIATO DI FIRENZE XXVII EDIZIONE 1-9 ottobre 2011 Palazzo Corsini
Ottantotto antiquari italiani e esteri di grande prestigio internazionale espongono oggetti e opere di altissimo pregio artistico. Durante la rassegna saranno premiati il dipinto e la scultura pi belli della mostra. Il 6 ottobre sar assegnato il premio "Il Lorenzo doro" a Piero Angela, per la sua lunga e felice carriera di regista di documentari. La Biennale sostiene, come sempre, Corri la Vita, Associazione per lo studio e la prevenzione del tumore al seno (www.corrilavita.it). INFO: 055.282635 www.biennaleantiquariato.it
Volterra. Leggere la citt Palazzo dei Priori, piazza dei Priori, 1 - Volterra (PI)
Dal 22 ottobre 2011 al 15 marzo 2012 INFO: 0588.86050
Il Simposio Etrusco Museo Etrusco Guarnacci via Don Minzoni, 1520 Volterra (PI)
Dal 24 settembre 2011 al 15 gennaio 2012 INFO: 0588.86347
ANNO 6 N29
a cura di Maria Cristina Bergesio Museo della Specola via Romana, 9 - Firenze
Dal 5 al 23 ottobre 2011 ORARIO: 11.00-19.00 Ingresso gratuito
completa per il 2011, adatta a diversi tipi di pubblico, il Comitato unisce le migliori risorse della citt in un Ente non a fine di lucro, capace di veicolare energie organizzative e creative allo scopo di promuovere Volterra come centro propulsore di arte e cultura. L'evento principale promosso dal Comitato sar una importante mostra dal titolo
REDAZIONE OMA IN TOSCANA: Maria Pilar Lebole HANNO COLLABORATO: Anna Benedetto, Samanta Bora, Renato Casini, Silvia Ciappi, Federica Faraone, Ilaria Fausti, Stefania Fraddanni, Giulia Marcucci, Giuseppe Sardu, Gianni Tiberi, Daniela Toccafondi Ente Cassa di Risparmio di Firenze via Bufalini, 6 - 50122 Firenze Tel. 055.5384951 redazione@osservatoriomestieri darte.it www.osservatoriomestieridarte.it PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE Giorgia Monni
Attraverso il Novecento. Mino Rosi: lartista e la collezione da Fattori a Morandi. a cura di Nicola Miceli Palazzo dei Priori, piazza dei Priori, 1 - Volterra (PI)
STAMPA Pacini Editore Industrie Grafiche Ospedaletto (Pisa) Spedizione in abb. post. comma 27 Art. 2 Legge 662 Reg. Trib. Fi. N. 5728 3/06/09 Leditore resta a disposizione degli aventi diritto con i quali non stato possibile comunicare.
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