Professional Documents
Culture Documents
GENNAIO/FEBBRAIO 2013 NUMERO 1 RIVISTA mENSILE 1,20 VIA pAGLIA, 26 24122 BERGAmO. ITALIA TEL. 035.19903554 redazione@dodicimesi.com
12/DODICIMESI
SOMMARIO RUBRICHE
6 11 15 19 48 50 92 94 leditoriale Prodotto & MerCato StrateGia diMPreSa baCheCa inSide la lettera Parete nord al CineMa
DIRETTORE RESPONSABILE GIORGIO COSTA DIREZIONE@EDIZIONI12.IT COORDINAMENTO DONATELLA CAR GIuSEppE RuGGIERI HANNO COLLABORATO SILVIO BETTINI, DONATELLA CAR, ALESSANDRO ChEuLA, mARCO CImmINO, mARIO CONSERVA, LAuRA DI TEODORO, GIOVANNA DOLCI, FuLVIO FACCI, BRuNO FORZA, LORENZO FRIZZA, ROBERTO GIuLIETTI, LAuRA BERNARDI LOCATELLI, SARA NORIS, ANTONIO pANIGALLI, LELIA pARISI, mASSImO ROSSI, GIuSEppE RuGGIERI, ROSANNA SCARDI, DANIELE SELINI, GIORDANA TALAmONA, DONATELLA TIRABOSChI, ALESSANDRA TONIZZO. EDITORE EDIZIONI 12 SRL REDAzIONE VIA pAGLIA, 26 - 24122 BERGAmO TEL. 035.19903554 REDAZIONE@DODICImESI.COm
SEDE LEGALE: BRESCIA VIALE DuCA DEGLI ABRuZZI, 163
INCHIEStA
come non perdersi in un mare di speranZa
p. 26
PENSIERI DI
8 michele tiraboschi: ai noStri fiGli faCCiaMo riSCoPrire i lavori Manuali 12 davide ferrario: la berGaMo Culturale INCHIEStA una Citt Che non Corre bergamo: sempre 16 roberto bottacini: il Guaio Che pi fedi sotto le banChe hanno CaMbiato MeStiere lo stesso cielo 20 felice gimondi: quanti PiCColi CiCliSti p. 84 tarPati dai ProPri Genitori
REGISTRAzIONE TRIBuNALE DI BERGAmO N. 10/12 DEL 16/03/2012 IMPAGINAzIONE SALES SOLuTIONS SRL FOTOGRAFIE ARChIVIO SALES SOLuTIONS, umBERTO FAVRETTO AGENZIA REpORTER, ROLANDO GIAmBELLI IL FOTOGRAmmA, pATRICk mERIGhI BRESCIA IN VETRINA, CRISTINA mININI STAMPA TIBER SpA . BRESCIA . ITALIA PUBBLICIT VIA pAGLIA, 26 - 24122 BERGAmO TEL. 035.19903543 SEGRETERIA.BERGAmO@SALESOLuTIONS.IT mATERIALI: ADVERTISING@SALESOLuTIONS.IT
tERRItORIO
52 strade e quartieri: loreto ProMoSSo Grazie a ParChi e CoMMerCio diffuSo 56 hinterland: raniCa, PaeSe boMboniera Ma i Giovani Se ne vanno
AltRO
22 il convegno: real eState nella SMart City 33 quando lidea innovativa diventa iMPreSa 41 lappuntamento: breSCia-roMa, andata e ritorno 43 la travaGliata Storia del Gattile di treviGlio 96 boCCe: i nuovi atleti li andiaMo a Prendere a SCuola
lA PROvINCIA
turismo culturale e terme per il rilancio della valle imagna
p. 62
12DODICIMESI MENSILE DI ATTUALIT ECONOMIA INCHIESTE OPINIONI E CULTURA DA BERGAMO E DAL MONDO
L/ EDITORIALE
Capitolo 1 Capitolo 4
L/ EDITORIALE
Gli anni 80
Nel 1980, dopo aver lavorato qualche anno in radio e televisioni private, iniziai a collaborare con un importante quotidiano locale, assunto dalla societ concessionaria che ne gestiva la pubblicit. Per me, allora, la stampa era un mondo completamente nuovo: redazione e tipografia ambienti mai esplorati. In breve mi accorsi per che, se tutto sommato tra i notiziari parlati e quelli scritti, i meccanismi di realizzazione erano per molti aspetti simili, tra la pubblicazione di quelli stampa e di quelli audiovisivi le differenze erano enormi. Nel mondo dellemittenza privata la tecnologia era la pi avanzata. Si lavorava gi con lelettronica, pur in modalit analogica (con le cassette a nastro magnetico per intenderci) e non ancora digitale. Quando visitai per la prima volta la tipografia del quotidiano, mi sembr invece di essere tornato indietro nei secoli, quasi fosse un museo dedicato a Johannes Gutenberg. Si predisponevano le pagine da stampare, usando ancora le linotype, imponenti macchinari che sembravano un incrocio tra una gigantesca macchina per scrivere e un organo a mantice di una cattedrale dellottavo secolo. I tipografi, bardati con pesanti grembiuli neri, erano intrisi di inchiostro su tutto il corpo, maneggiavano (a rischio silicosi) il piombo trasformato in caratteri di stampa dalle caldaie posizionate sul retro delle loro infernali tastiere. Fortunatamente dopo pochi anni il piombo spar, sostituito dalle lastre della fotocomposizione, e la salubrit dellambiente di lavoro miglior. Ma gli elementi di base non sono mai cambiati e, ancora oggi, i giornali, quotidiani e periodici, si producono con inchiostro e carta.
Il prossimo decennio
Capitolo 2
Capitolo 3
Gli anni 90
Poco pi di un decennio dopo, nellagosto del 1995, un mio superiore mi chiam nel suo ufficio, gir verso di me il monitor del computer posto sulla sua scrivania e mi disse: guardi qui Costa, questo internet, questo il nostro futuro. Apparvero delle strisce di caratteri, parole con poco senso e qualche immagine sgranata, dal computer uscivano rumori che sembravano provenire da un vibrafono scordato. Era la prima volta che sentivo un modem. Perplesso, io che, ultraquarantenne di (non pi) belle speranze, guastavo i computer solo avvicinandomi senza nemmeno toccarli, non capii come quella strana schermata potesse diventare il mio futuro. I miei strumenti di lavoro erano allora una penna, un quaderno, le Pagine Gialle e il telefono (fisso) quando stavo in ufficio; un bloc-notes attaccato con una ventosa sul cruscotto della mia auto e un sacchetto di gettoni telefonici quando uscivo per clienti. Mai fui tanto cattivo profeta di me stesso. Gi dopo cinque anni, la carta era sparita dalla mia scrivania e dalla mia auto. Ero diventato dipendente da tecnologia, agende elettroniche, pc sempre pi leggeri e potenti, cellulari sempre pi piccoli e smart. Non usavo pi le Pagine Gialle, sostituite da Altavista e Yahoo e, dal 97, dallirrinunciabile Google; sempre meno il fax e sempre pi la e-mail. A Natale regalai a mia figlia la prima console Nintendo, invece della solita scatola di costruzioni Lego.
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
Il 2000
L11 settembre 2001 cambiato il mondo, ma ancora di pi lo ha cambiato internet, con il www, con la e-mail e tutta la tecnologia digitale. Nel 2004 nasce Facebook, il primo social network e, quasi per caso, in quello stesso anno per la prima volta negli States cala il fatturato della pubblicit televisiva. Due anni dopo la volta di Twitter, il medium sociale pi in voga tra i nostri politici che lo usano per le loro dichiarazioni ufficiali al posto delle pagine dei giornali e degli schermi televisivi. Nel 2007 nasce liPhone trasformando definitivamente il mondo della telefonia diffondendo luso di internet in mobilit. Nel 2010 nasce liPad. Oggi in Italia sono oltre 30 milioni gli smartphone utilizzati e circa 3 milioni i tablet. Nellaprile del 2009 nasce la nostra rivista Dodicimesi che nel 2011 diventa supplemento alledizione Brescia del Corriere della Sera. Nel 2012 nasce ledizione bergamasca di Dodicimesi, anchessa supplemento alledizione locale del Corriere. Oggi Dodicimesi viene diffuso in 25.000 copie per ogni edizione.
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
24 febbraio 2013, elezioni politiche. Il governo abolisce i libri di scuola stampati e i nostri ragazzi vanno a scuola con in mano un tablet che pesa meno di mezzo chilo (contro i 15 chili del tradizionale zainetto). I libri costano meno perch sono digitali, sono interattivi e permettono ricerche e aggiornamenti, il nuovo e lusato sono uguali e non si rovinano. A marzo 2013 Dodicimesi punta sul digitale e pu essere letto su computer, tablet e smartphone, con tutti i sistemi operativi. Dodicimesi gratuito, sia nellultima edizione sia nellarchivio, e permette un aumento della diffusione su province attualmente non coperte. Dal prossimo mese di marzo, sul nuovo sito www. dodiciweb.it, i nostri lettori potranno leggere in anteprima le interviste, le inchieste e gli articoli che man mano saranno realizzati dalla nostra redazione. Potranno commentarli, pubblicare nuovi contributi, votare sondaggi e proporre nuove iniziative e argomenti da trattare e dibattere. Grazie alla rete siamo certi che aumenter la partecipazione e linterattivit dei nostri lettori, trasformandoli in attori del nostro progetto editoriale. Grazie a voi, alle vostre osservazioni, alla vostra attenzione, alle vostre critiche e al vostro consenso, il Dodici cresciuto in questi primi quattro anni di attivit. Vogliamo che continui a crescere anche in futuro, con il nostro massimo impegno e la nostra grande passione, insieme e grazie a tutti voi. Giorgio Costa
/PENSIERI DI
/PENSIERI DI
Purtroppo no. Non vedo alternative credibili a quanto abbiamo visto sino ad oggi. Lunione politica a livello europeo resta un sogno? S, ma sognare bello e non dobbiamo smettere di farlo. I sogni, prima o poi, si avverano! Sindacati e fabbrica. Cosa pensa del braccio di ferro Fiat- Cgil? Credo che il sindacato in generale non debba portare avanti ciecamente posizioni ormai arcaiche. Datori di lavoro e lavoratori dovrebbero dialogare, e sfruttare lenorme potenziale dello strumento della contrattazione collettiva. Siamo lunico Paese con tre sigle sindacali, spesso in conflitto tra loro. Urge un nuovo modello? Urge un rinnovato modello di relazioni industriali oggi tarato su un sistema produttivo non pi attuale. Una riforma lungimirante del mercato del lavoro dovrebbe diminuire le leggi per dare una spinta propulsiva alla contrattazione di secondo livello, aziendale, territoriale o addirittura individuale, rimessa alle parti sociali. Solo in questo modo si potr giungere ad avere in Italia un sistema di relazioni di lavoro efficaci, mature e rimesse ai veri protagonisti del mercato. Trova, come sostengono molti analisti, che in Italia manchi una vera classe imprenditoriale? In Italia abbiamo fior di imprenditori e un manifatturiero che, nonostante le mille difficolt, la forza del nostro Paese. Manca classe politica, ma un altro discorso. Se non avesse scelto la carriera universitaria, quale lavoro le sarebbe piaciuto fare? Non riesco oggi a immaginare un altro lavoro. Per ricordo che da giovane mi adattavo a tutto e mi piaceva molto il lavoro manuale, ne avevo anzi un bisogno fisico dopo tanto tempo passato sui libri tra un esame e laltro. Un sogno nel cassetto? Il monastero di Astino. Mi piacerebbe vederlo tornare al suo antico splendore, popolato di giovani talenti e ricercatori provenienti da ogni parte del mondo.
i lAvori mAnuAli
Parla Michele Tiraboschi, docente universitario e direttore del Centro Studi Marco Biagi: Le professioni del futuro? Tecniche e scientifiche. Ma vanno rivalutate anche le antiche arti e professioni che hanno fatto la forza dellItalia e che ora stanno scomparendo.
di Laura BernardI LoCaTeLLI
l giuslavorista bergamasco Michele Tiraboschi, ordinario di Diritto del Lavoro allUniversit degli studi di Modena e Reggio Emilia e direttore del Centro Studi Marco Biagi, sogna la sua scuola dalta formazione nel monastero dAstino e un Paese che trovi in s le risposte, le idee e la forza per affrontare questa stagione difficilissima. Professore, come si esce dalla crisi? Purtroppo noi tecnici non possediamo la sfera di cristallo. Posso solo dire che non dobbiamo perdere fiducia e determinazione: il pessimismo e lautocommiserazione non aiutano, dobbiamo rimboccarci le maniche e cercare nuove idee. Da professore universitario ha un osservatorio privilegiato sul mondo dei giovani. Che umori avverte? Avverto un forte senso di sfiducia che si traduce spesso in poca voglia di mettersi in gioco. Credo che i giovani ricevano stimoli negativi soprattutto nellottica del loro futuro inserimento nel mondo del lavoro, e questo genera il triste primato italiano in Europa di inattivit giovanile. una questione anche culturale: i nostri giovani, purtroppo, non hanno la fame e la determinazione che invece vedo nei tanti studenti stranieri. Come vede il loro futuro? Devono costruirselo durante il percorso scolastico e universitario. Per questo
auspico riforme che rendano efficienti le politiche attive del lavoro e creino un rapporto solido tra scuola-Universit-mondo del lavoro. Centrale, in questa prospettiva, il rilancio dellapprendistato. Contano ancora curriculum e preparazione o primeggia sempre la spintarella? Le spintarelle ci sono sempre state e anche oggi questa abitudine non cessa specie nel settore pubblico e in certe aree del Paese. Comunque, pur tra mille difficolt i ragazzi preparati e determinati sono destinati, prima o poi, a emergere. Basta non mollare. Quale approccio consiglia a un giovane che deve affrontare il mercato del lavoro? Di conoscere le figure professionali richieste dal mercato e il percorso formativo che pu condurlo ad un impiego certo. Solo cos non si trover impreparato. emblematico il fatto che in Italia si registri una continua mancanza di figure tecniche (come saldatori, meccanici, ecc.) ricercate come loro dalle
aziende, e che, al contrario, non vengono facilmente ricoperte. Centrale lorientamento e la riscoperta dei maestri. Le professioni del futuro? Tecniche e scientifiche. Ma anche il lavoro manuale, che va rivalutato profondamente riscoprendo antiche arti e professioni che hanno fatto la forza dellItalia e che ora stanno scomparendo. Ai suoi figli quale percorso consiglierebbe? Mia figlia ha sempre voluto fare la principessa. Ora, che un poco pi grande, la cantante. Le lascio coltivare i suoi sogni e spero di essere capace di aiutarla a capire il prima possibile il suo vero talento avendo sempre in mente un piano B nel caso in cui il piano A non dovesse realizzarsi. Se in futuro le dicesse che se ne vuole andare allestero approverebbe? Certamente, credo che sia unesperienza fondamentale sia a livello professionale che personale. Lei viaggia molto. Che percezione hanno allestero del nostro Paese? La notoriet dellItalia va al di l dei noti stereotipi che tutti conosciamo. Purtroppo si sta diffondendo anche la percezione delle difficolt che stiamo attraversando. Comunque, al di l dei preconcetti, tutti vorrebbero vivere nel nostro Paese. Punti di forza e debolezza del sistema universitario italiano.
Il nostro un sistema arcaico, autoreferenziale, privo di adeguati sistemi di placement in grado di dialogare attivamente col territorio. Siamo lontani dalle migliori esperienze internazionali, da unidea di formazione della persona e di costruzione di un sistema che risponda in modo intelligente ai fabbisogni professionali di un territorio. A proposito di lavoro e riforme, per anni la politica italiana stata latitante, daccordo? Non totalmente. La politica intervenuta spesso per sollecitare interventi riformatori, anche se non sempre sono stati virtuosi. Pi che la politica auspico che diventino veri interlocutori le parti sociali, gli unici veri protagonisti del mercato del lavoro. Credo molto nelle logiche bilaterali e in Italia abbiamo buone pratiche come quelle del commercio e dellartigianato. Che voto d alla Fornero?
Si pu constatare che, dalla sua entrata in vigore, solo il 30 per cento della riforma Fornero effettivamente operativa. E vedo attivi solo i nuovi rigidi divieti e poco altro, perci mi difficile valutare quale impatto avr sulloccupazione, anche se mi sembra palese che gran parte del mondo produttivo italiano sia stato traumatizzato dalle nuove norme. La riforma, insomma, rimasta a met del guado, irrigidendo la flessibilit in entrata e senza rendere certe le norme su quella in uscita. Da segnalare invece la nota positiva dellapprendistato, che la legge ha voluto votare quale principale canale di ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Un voto? Non posso e non mi permetto di giudicare la persona, se per guardo al ruolo avuto e ai risultati diciamo che il voto molto basso. In generale, crede davvero in una nuova stagione politica in Italia?
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
PRODOTTO&MERCATO
LA/RUBRICA
scorso giugno 2011 lintera Parmalat. Agli spagnoli andata la Star, la societ italiana leader nei dadi da brodo, e sempre spagnoli sono oramai gli oli Sasso e Carapelli. La catena Coin, fondata nel 1916 da Vittorio Coin, oggi appartiene alla francese Pai Partners. La Standa, fondata nel 1931 da Franco Monzino, finita allaustriaca Billa, controllata del gruppo tedesco Rewe. La anglo-olandese Unilever ha acquistato i gelati Algida, le confetture Santa Rosa, il riso Flora e lolio Bertolli. La Safilo, fondata nel 1878, che oggi produce occhiali per Armani, Valentino, Yves Saint Laurent, Hugo Boss, Dior e Marc Jacobs, diventata di propriet olandese. Solo nellultimo anno abbiamo ceduto allestero marchi per un fatturato complessivo paria a 5 miliardi di euro, che diventano 51 se si estende il periodo a qualche anno in pi, fenomeno che fa osservare anche al presidente di Coldiretti, Sergio Marini, come lItalia stia diventando terra di conquista e diventi sempre pi difficile tutelare i marchi nazionali dalle mire degli stranieri: Si iniziato con limportare materie prime dallestero per produrre prodotti tricolori. Poi si passati ad acquisire direttamente marchi storici e il prossimo passo rischia di essere la chiusura degli stabilimenti italiani per trasferirli allestero. Dopo Gancia , infatti, passata in mani straniere anche Ruffino e linteresse nei confronti del settore vitivinicolo italiano non sembra affatto scemato, Il comparto dellagribusiness di qualit italiano potrebbe infatti diventare il nuovo target per il neo-colonialismo economico. Nel 2011 abbiamo esportato circa 30 miliardi di merce con un incremento del 9% rispetto allanno precedente e nonostante la crisi domestica, la crescita delleconomia globale continuer a produrre dinamiche positive nella bilancia commerciale dellalimentare e del vino italiano che vanta il 22% delle produzioni Doc dellintera Comunit Europea. Purtroppo leccessiva frammentazione di questo settore, cos come quello della gran parte del nostro sistema produttivo rende le nostre imprese di eccellenza facile preda di qualunque imprenditore straniero spesso, cos come sono quelli tedeschi o francesi, anche agevolato dal credito facile e a basso costo. Del resto, da noi solo 2.400 circa sono le imprese capaci di fatturare oltre 50 milioni di euro lanno e in questo novero dobbiamo considerare banche, assicurazioni, sanit e comparto pubblico in generale, mentre ben pi di 4 milioni sono quelle che ne fatturano meno di due; inoltre ben pochi sono i gruppi nostrani capaci di andare a fare shopping e farsi rispettare allestero: Barilla, Luxottica, Fiat, Ferrero e pochi altri, quindi? Quindi senzaltro vero che fare impresa da noi forse pi difficile di quanto lo sia in qualunque altro paese occidentale, ma il nostro nanismo imprenditoriale non ci favorisce e a questo proposito le responsabilit sono senzaltro diffuse.
tEMPO di SAlDI
Se non unemorragia poco ci manca, i maggiori brand del lusso, della moda e dellagro-alimentare made in Italy passano in mani straniere e sembra che ci siano ben poche risorse per arginare il fenomeno. LItalia, soffocata tanto dalla tenaglia del credit crunch quanto da tanta inutile burocrazia, stretta da una spesa pubblica corrente in perenne disavanzo che produce una pressione fiscale insostenibile per qualsiasi investimento di capitale alla ricerca di buoni rendimenti, incerta a causa di unapplicazione del diritto non sempre cristallina, piange il suo ennesimo gioiello finito in mani straniere. Ducati, la prestigiosa casa motociclistica italiana, stata acquistata ad aprile per 860 milioni di euro dalla Audi del gruppo tedesco Volkswagen, mentre solo pochi mesi prima finita al di l delle Alpi anche Bulgari, la famiglia di gioiellieri ha ceduto il suo 50 per cento ai campioni francesi di Lvmh, laggregato del lusso, colosso mondiale da oltre 20 miliardi di euro di ricavi che in passato aveva gi acquistato Fendi, Emilio Pucci e Lacqua di Parma; nel frattempo anche gli spumanti di Gancia sono diventati russi. Purtroppo lelenco lunghissimo, dalla maison Valentino, finita a una societ partecipata dallemiro del Qatar, a Gucci, Brioni, le scarpe di Sergio Rossi e Bottega Veneta al gruppo transalpino Ppr; Ferr al Paris Group di Dubai, Mandarina Duck e Coccinelle comprati dai coreani di E. Land; Ferretti Yacht finito ai cinesi, cos come ormai cinese oggi anche Benelli. Ancora, la pasta Buitoni, lacqua Sanpellegrino, i cioccolatini Perugina, il panettone Motta, lAntica Gelateria del Corso e la Valle degli Orti sono di propriet della multinazionale svizzera Nestl, mentre la francese Lactalis ha acquistato i marchi Galbani e Invernizzi, Cademartori, Locatelli e, lo
di siLvio bettini
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
11
/PENSIERI DI
/PENSIERI DI
ammetterlo a noi stessi. Molto meglio mettersi il cuore in pace e vivere la nostra et con dignit. Nel 2008 uscito Tutta colpa di Giuda ambientato alle Vallette di Torino, frutto di anni di collaborazione nelle carceri. Prosegue con questa attivit di volontariato? Dopo il film, saltuariamente. Certi tipi di relazioni diventano come dei rapporti sentimentali. C bisogno di prendere le distanze per non cadere nella routine. Lindulto un rimedio al problema dellaffollamento nelle celle? come il condono nelledilizia. Si cerca di sanare una situazione avariata, ma senza esito. La affascinano figure della mala come Francis Turatello o Renato Vallanzasca? Trascurerei lelemento romantico. Comunque, ho svariati amici che hanno compiuto delitti atroci pur non essendo saliti alla ribalta delle cronache. E anche se c un solco profondo tra chi commette un delitto e chi no, il male resta affascinante, come il pensare il perch una persona commetta un omicidio e unaltra no. Cesare deve morire dei fratelli Taviani in corsa allOscar, la sua opinione? un brutto film, politically correct e caratterizzato da luoghi comuni che per possono far breccia in una nicchia di intellettuali. Ma chi ha esperienza nelle carceri non pu fare a meno di domandarsi che roba sia. Sono molti in Italia a usare il teatro come cura. Pensiamo anche ai pazienti psichiatrici della Fondazione Emilia Bosis. Il palco ha potere salvifico? Non esiste nulla che possa salvarci o darci la redenzione, anche il mondo destinato a perire. Il teatro e il cinema per possono aiutarci a vivere, darci la consapevolezza laddove c necessit di trovare un equilibrio. La musica determinante nei suoi film, spesso racconta pi dei dialoghi. Cosa ascolta? Sono affascinato da tutto, cercando colonne sonore non ho un orecchio solo, anche se prediligo classica e jazz e mi annoia la musica italiana sia che si tratti di cantautori blasonati sia delle canzonette pop di Sanremo. Molti giovani vogliono diventare registi. Quale consiglio d loro? Io ho cominciato curando un cineforum a Bergamo e distribuendo film che nessuno voleva vedere. Poi stato naturale per me passare dietro la macchina da presa. La prima cosa che domando ai ragazzi : avete qualcosa da dire? Altrimenti, suggerisco di andare a studiare per diventare un avvocato, molto pi semplice. Ma se sei un autore, possiedi un tuo stile per raccontare una determinata storia e questo bisogno viene dal profondo, lo farai inevitabilmente e metterai la tua vita al servizio di questarte.
lA BergAmo culturAle
avide Ferrario, lei nato nel Cremonese, ha vissuto a lungo a Bergamo e lamore lha portata a Torino. Come si considera? Sono arrivato a Bergamo a 4 anni e ci sono rimasto fino a quarantanni. Ed qui che si formata la mia educazione. Una bergamaschit che mi sono portato dietro anche in Piemonte e che si manifesta attraverso seriet e caparbiet. Dunque, lha forgiata pi il territorio della famiglia? Avevo dei genitori normalissimi, mamma casalinga e pap impiegato di banca. Ma ho un pessimo concetto della famiglia italiana in generale, credo che sia la radice di molti nostri guai e unincubatrice per linfelicit. Non le sembra di esagerare? Guardi alla violenza sulle donne e agli abusi sui minori: l85 per cento avviene allinterno delle mura domestiche. Ci sar un motivo se il primo sospettato in un omicidio il coniuge?. Lamore per una forza innegabile anche per un pessimista come lei, tanto che per stare accanto alla sua compagna si trasferito a Torino. Dire che per una donna si pu fare di tutto unesagerazione da Baci Perugina.
Ho un pessimo concetto della famiglia italiana, credo che sia la radice di molti nostri guai
Anche se ammetto di aver fatto qualche pazzia per amore che oggi mi vergogno di rivelare. In ogni caso, il bisogno e il desiderio di stare insieme uno degli istinti pi profondi dellessere umano. Quindi non crede nellamore eterno? Non credo nel matrimonio. Non c nulla che duri per sempre. Una storia tra due persone si basa sulla passione e sullonest, che comporta anche il saper dire quando il primo sentimento non c pi. Allora qual la chiave per la felicit? Volare bassi e sapersi accontentare. Torniamo a Bergamo, quali sono i pregi e i difetti? Il fatto di essere sempre stata una citt di provincia nel bene e nel male. Sentendosi inferiori rispetto ai cittadini della metropoli milanese, i bergamaschi da un lato sono stati rancorosi e arrabbiati,
dallaltro hanno cercato di colmare il divario. Oggi Bergamo da citt emarginata, da dove negli Anni Settanta si emigrava, diventata un centro di potere e ricchezza tanto da avere la presunzione di realizzare pi di quanto sia nelle sue possibilit. La velleit pi grande? Concorrere al titolo di capitale europea della cultura nel 2019. In ambito industriale la capitale orobica c, basti pensare alle candidature di Squinzi e Bombassei ai vertici di Confindustria. Ma dal punto di vista culturale ferma. Una citt che non corre. Dalla cultura e impresa alla politica. Ma si pu davvero ricostruire un sistema pi credibile? Non ci sono speranze nel rinnovamento perch non c un rimpiazzo di nuove generazioni. Il mio film Piazza Garibaldi, uscito lanno scorso, pone una pietra tombale su qualsiasi possibilit di futuro. Alla base c un ragionamento che si fonda su dati demografici: tra centanni ci saranno dieci milioni di sessantenni e se non fosse per gli immigrati saremmo destinati a scomparire. Dobbiamo finire di pensare di essere belli e giovani. Berlusconi rimasto al potere per anni perch si auto-convinceva di essere immortale tanto che andava con le ragazzine. Dunque, che futuro ci attende? Siamo vecchi e in declino. Dobbiamo
La velleit pi grande? Concorrere al titolo di capitale europea della cultura nel 2019
la scheda
Davide Ferrario nato a Casalmaggiore nel 1956 e si trasferito a Bergamo allet di quattro anni. Regista, sceneggiatore e scrittore, prima di passare dietro la cinepresa, ha curato un Cineforum, distribuito pellicole e allestito rassegne cinematografiche in varie citt italiane. Nel 1987 realizza il suo primo corto, Non date da mangiare agli animali. Due anni dopo dirige il suo primo film, La fine della notte. Nel 1991 realizza il documentario sulla Lega Nord, Lontano da Roma. Il film Dopo mezzanotte ottiene nel 2005 tre nomine al Premio David di Donatello. Tra i suoi film, anche Guardami dedicato al mondo del porno e Tutta colpa di Giuda realizzato allinterno del carcere Le Vallette di Torino.
12
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
13
STRATEGIA DIMPRESA
DAI CREDITO ALLA SOLIDARIET - 12A EDIZIONE
LA/RUBRICA
fetto serra), adottato dallUE nel quadro delle politiche per contrastare il cambiamento climatico, che induce pesanti oneri economici, diretti e indiretti, purtroppo sconosciuti alla gran parte della concorrenza extraeuropea. A causa dei meccanismi di mercato, il costo delle emissioni di CO2 sostenuto dai produttori di energia si riversa quasi automaticamente sui prezzi dellelettricit, ed anche per questo che in Europa i costi dellenergia hanno subito unimpennata cos significativa negli ultimi anni. Lindustria europea del settore viene sottoposta in pratica a un doppio onere per le emissioni, direttamente in relazione ai costi di riduzione delle proprie emissioni dei gas effetto serra e indirettamente per la trasformazione dei costi di emissioni di CO2 in costi energetici, effettuata dai produttori di energia. Il protocollo di Kyoto certamente un obiettivo da perseguire, per gli inevitabili oneri non dovrebbero ricadere solo sullindustria, con il rischio di aprire la strada alla deindustrializzazione; il problema come detto un po di tutta Europa, ma il nostro paese quello che rischia di pi perch quello che un sistema industriale ce lha, ancora. La fase recessiva, che interessa leconomia nazionale insieme ai Paesi dellEurozona, ha portato allesaurimento dei margini di resistenza del sistema, ora servono idee e misure correttive concrete per far riconquistare competitivit alle imprese.
13 febbraio 2013
alle ore 21.00
Creberg Teatro Bergamo
NASCOSTO DOVE C
PI LUCE
DRIVEPD
Lintero ricavato del nuovo spettacolo teatrale di Gioele Dix organizzato dalla Fondazione Credito Bergamasco sar devoluto alla Caritas Diocesana Bergamasca a sostegno del Fondo di solidariet Famiglia Lavoro. I biglietti per assistere allo spettacolo sono in vendita a Bergamo presso la biglietteria del Creberg Teatro, via Pizzo della Presolana (tel. 035 343434) e Dentico, via Cesare Battisti 7/a (tel. 035 217353) - con i seguenti prezzi (comprensivi di prevendita): primo settore euro 18,00 cad. secondo settore euro 13,00 cad. terzo settore euro 7,00 cad. Vendita on line al sito www.vivaticket.it
di MArio ConservA
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
15
/PENSIERI DI
/PENSIERI DI
La grande voglia di lavorare, che non per mai fine a se stessa, coincide con la voglia di realizzare qualcosa e di realizzarsi intimamente attraverso il lavoro. una forma di gratificazione anche personale. Come pensa che la giudichino suoi operai? Magro e veloce. Cosa significa, per un capitano dindustria velocit? Quello che stabilisce anche la legge fisica: la capacit di realizzare pi cose nella stessa unit di tempo. Ammesso di non commettere errori gravi. Velocit anche intuizione. La sua migliore intuizione? Non saprei. Viviamo costantemente pressati dai tempi che vanno veloci e quindi dalle intuizioni che il mercato ci impone. Magari su dieci, nove non sono buone, ma ne resta una produttiva. Come si riesce a rimanere a galla in un settore come quello metalmeccanico? Fortunatamente il nostro comparto non legato a situazioni contingenti, non segue la moda e pu contare su una rete capillare allestero. Lei lavora molto con i tedeschi S, un ottimo mercato e lavorano con grande logica, apprezzando qualit ed economicit. Che cosa invidia dellimprenditoria straniera? Invidia un concetto che non conosco. Apprezzo le cose fatte bene, in Italia come nel mondo, mentre quello che non capisco sono gli enormi indebitamenti, milioni di euro. La nostra prima preoccupazione quella di tenere i bilanci in ordine. Come ci si riesce, dati i tempi? Investendo molto, in innovazione e in ricerca. In azienda ho diversi tecnici che se ne occupano a tempo pieno e il loro costo non incide in modo sostanziale sul bilancio economico. Sono una risorsa importante, se si vuole crescere. Come si motiva il personale? Dandogli quella responsabilit che si traduce poi nellesemplificazione del loro impegno e del loro ingegno. Che giudizio d di Monti? Ha fatto molto per rimettere soldi in cassa, ma non ha attuato iniziative concrete per lo sviluppo a favore delle aziende, ed stato un grande errore. La politica? Negli ultimi 25 anni sono state sulla scena persone che non solo non hanno inciso ma che non hanno neppure avuto il sentore di che cosa significhi fare politica. La loro vita comincia e finisce in tiv. Gente come De Gasperi, ha saputo dare qualcosa alla nazione. I politici di adesso sanno solo chiedere. Quando leggo i giornali, oltrepasso le prime quattro pagine: leggerle equivale ad arrabbiarsi e basta.. Confindustria? Non si rende conto della realt che fatta dalle nostre aziende. Non esistono solo lIlva e la Fiat. Esistono migliaia di piccole aziende che occupano l80 per cento della manodopera. Sono operai che paghiamo e che non lasciamo a casa in cassa integrazione. Cassa che sar s anche un ammortizzatore sociale ma che non mette quasi nulla in tasca alloperaio. Cucinelli ha diviso 6 milioni di utili tra i suoi operai Potendolo lo faremmo anche noi. Negli anni in cui avevamo surplus di bilancio, abbiamo dato un aumento di stipendio del 10, 15 per cento che forse vale di pi dei sei mila euro che gli operai di Cucinelli si porteranno a casa. Un segnale forte? In Italia ci sono molti imprenditori che fanno gesti di questo tipo non con lo spirito del padrone magnanimo, ma sottintendendo un semplice messaggio: se va bene lazienda vai bene anche tu. Anche la mia azienda d il premio di risultato, pure se il risultato non arriva per fattori contingenti indipendenti dal loro impegno. Un esempio che molti suoi colleghi industriali non hanno seguito Se manca la motivazione alla propriet impossibile motivare i dipendenti. Hanno pensato a tutto fuorch a quello che pi conta. La sua agenda giornaliera cosa prevede? Nove ore lavorative di media, che cominciano con un giro in azienda per programmare il lavoro e valutare collettivamente le varie problematiche. Le sue figlie lavorano in azienda: quello che immaginava per loro? Fondamentalmente s. Che futuro hanno i nostri giovani? Nessuno penser per loro, dovranno pensarci da soli. Non dovranno farsi illusioni. Dovranno puntare ad una buona preparazione per riuscire a cavarsela. Pi in generale che futuro ci aspetta? Nellimmediato non facile, a medio termine discreto, a lungo star a noi. Che valore ha lamicizia nella sua vita? Un valore affettuoso, ogni anno mi ritrovo con i compagni di classe del diploma conseguito nel 60. Guardandosi dietro, rimpiange qualcosa? Dei tempi passati si ricordano solo le cose belle. Rifarebbe tutto quello che ha fatto? Forse rischierei qualcosa in pi. Se fosse il sindaco di Lurano? Lattuale primo cittadino fa benissimo il suo mestiere. Si impegna molto per risolvere i problemi che si presentano, c una grande attenzione al sociale. Cosa si aspetta dal 2013? Sar un anno faticoso, i grandi numeri non cambieranno. Se non avesse fatto lindustriale? Avrei fatto lagricoltore, perch d gli stessi risultati. C immediatezza dei risultati.
il guAio che
oberto Bottacini, lei un felice caso di imprenditoria orobica dadozione... Sono approdato da Brugherio dove avevo impiantato una piccola officina a Lurano nel lontano 1969 e non mi sono pi mosso da qui. Una piccola officina nata per caso in un garage? Una volta si poteva cominciare anche da l. Era tutto pi semplice, adesso lAsl imporrebbe la chiusura immediata. Erano tempi diversi, il lavoro non mancava e le banche ti davano le 20mila lire per comprare il trapano per lavorare. Adesso il trapano, non solo non lo danno, ma lo tolgono Da una parte hanno una ragione ma anche tre torti. Le banche hanno cambiato mestiere, si sono dedicate alla finanza speculativa, utilizzando i soldi dei risparmiatori. Hanno perso milioni di euro e avendo rischiato troppo, non si arrischiano a prestare 200mila euro a unazienda che ne ha bisogno. diventato bergamasco a tutti gli effetti Avevo gi frequentato le scuole dellobbligo a Ponte San Pietro e, dunque, bergamasco gi sentivo di esserlo un po. Ho imparato il dialetto. Riesco a parlarlo perfino meglio di chi nato qui. Che cosa apprezza degli orobici?
la scheda
Classe 1938, Roberto Bottacini, milanese di nascita ma bergamasco dadozione, fondatore, insieme a Giuseppe Beretta, della Pneumax di Lurano. Un self made man che, partendo nel 1976 da una piccola officina, ha dato vita ad unazienda leader nel campo delle componenti e apparecchiature per lautomazione ad aria compressa che oggi ha raggiunto un fatturato di 70 milioni di euro e conta oltre 500 dipendenti, con filiali e uffici di rappresentanza in tutto il mondo. Lultimo ad essere aperto, lo scorso marzo, quello in Brasile.
16
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
17
/BACHECA
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
19
/PENSIERI DI
/PENSIERI DI
sere positivi al doping per le pressioni dello sponsor, molto meglio mandarlo a quel paese!. Pantani incarna, forse pi di altri, il mito del grande atleta che cade a terra, sporcato dal doping e abbandonato da tutti? No, non stato abbandonato, semmai stato lui che si isolato. Era un soggetto difficile da gestire. Avrebbe dovuto rialzarsi, come quando cadi dalla bici e ricominci la gara. Invece, isolandosi, il trauma della squalifica lha buttato completamente a terra. Sono convinto che passati gli anni, nessuno si sarebbe pi ricordato di nulla. Tutto passa. Riesce a immaginare un futuro senza doping? S, perch sono convinto che noi italiani, oggi, siamo i pi puliti. Questanno ha festeggiato i 70 anni. difficile accettare il tempo che passa? Non pi di tanto, ho accettato la vita che cambia. Daltra anche quando decisi di ritirarmi, nel 1979, accettai di non essere pi competitivo come prima. Che nonno ? Presente, ma non eccessivamente, perch ho bisogno di avere ancora i miei spazi. Non smetto di lavorare proprio per questo, perch se dovessi stare a casa mi sentirei invecchiato, sia fisicamente che psicologicamente. Spera che suo nipote faccia il ciclista? Decider lui. Per ora piccolo e lo porto in giro con la mia mountain bike, poi si vedr.
a da poco compiuto settantanni ben portati, Felice Gimondi, eroe di un ciclismo lontano, dove la via pi lunga era preferibile ai risultati falsati dal doping. Si racconta con un sorriso sulle labbra, Gimondi, ricordando quegli anni in cui, col rivale numero uno, il cannibale Eddy Merckx, ha imparato il senso vero della vita: qualunque sia il tuo traguardo, corri e fai di tutto per raggiungerlo. Cosa il ciclismo? Uno sport che ti insegna a confrontarti con gli altri, a vincere, come a perdere, perch nella vita sono pi le volte in cui si perde, di quelle in cui si vince. Il ciclismo ti regala anche un senso di libert che nessunaltra carriera pu darti. Quando senti il vento in faccia e alzi le braccia al cielo, sei il padrone del mondo. Ai suoi tempi cosa contava pi di tutto? Il sapersi allenare duramente, quasi esaltarsi nella fatica. Devo dire, per, che lo stare accanto alla mia famiglia stato fondamentale per me. Mi allenavo nella piccola squadra delloratorio di Se-
drina, senza esasperazioni. Ci si trovava tra amici per il puro piacere di andare in bicicletta, senza cercare, a tutti i costi, di raggiungere chiss quale obiettivo. Trova che oggi ci sia troppa pressione sulle giovani leve? Temo di s, anche ai Giochi della Giovent, dove ci sono ragazzini dagli 8 ai 12 anni, i genitori pretendono gi dei risultati. Li sgridano se sbagliano una vo-
lata, tarpando loro le ali. Invece giusto che i ragazzi prendano il ciclismo come un gioco, non come unimposizione. Cosa consiglierebbe a un ragazzo che volesse fare questo sport? Di abituarsi alla fatica, altrimenti meglio non cominciare neanche, perch nessuno ti regala niente, tutto va conquistato. Lo sport lunico settore in cui la meritocrazia conta ancora. Non serve la raccomandazione o essere figlio di qualcuno noto. Ci sei tu e la tua voglia di arrivare, basta. Se non avesse fatto il ciclista cosa avrebbe fatto nella vita? Forse avrei lavorato nellazienda di mio padre oppure, chiss, larchitetto. Qual la dote fondamentale per un ciclista? Listinto. Proprio da giovani bisogna imparare a seguirlo, correndo fuori dal gruppo, sbagliando se serve. Bisogna avere il coraggio di prendere il vento in faccia, perch dopo servir molto, se si avr la fortuna di passare al professionismo. Il pi grande campione di tutti i tempi? Eddy Merckx. Andava forte su tutti i percorsi, sulla cronometro, in salita e sulle distanze. Credo che non ci sia stato nessun altro atleta che, in dieci anni, abbia sopportato il carico di lavoro di Eddy. Le pi grandi soddisfazioni? Laver vinto il Tour a 22 anni, lessermi aggiudicato il Giro a 34 anni, cosa non facile undici anni dopo il Tour, e averla spuntata ai Mondiali contro due belgi,
Grazie a questo sport ho imparato che il treno passa una volta sola, e devi essere pronto a prenderlo
Eddy e Freddy Maertens. Questultima competizione fu per me un insegnamento di vita, che dovrebbe valere anche per i giovani. Quale? Che il treno passa una volta sola, ma tu devi essere pronto a prenderlo. Anche in quelloccasione Eddy parte in volata e io dietro a ruota. A 250 metri dallarrivo, raggiunto Maertens, Eddy non va avanti, cos esco io, battendo entrambi. Com il ciclismo di oggi? Molto pi esasperato di quello di allora. Stiamo uscendo da un periodo difficile, anche se ritengo che i laboratori di controllo dovrebbero migliorare il loro lavoro. Lha colpita la squalifica di Armstrong? Trovo assurdo che sia stato squalificato e che gli siano stati tolti tutti i titoli. In quegli anni Armstrong aveva fatto innumerevoli controlli, prima e dopo le gare, ed era sempre risultato pulito. Mi devono spiegare, quindi, come diamine fossero stati fatti quei controlli e che senso hanno quelli di oggi! Anche se un asino dopato non pu certo diventare un cavallo da corsa. Crede che oggi, con gli sponsor e il denaro che ruota attorno al ciclismo, un campione sia libero di dire no al doping? Latleta libero di decidere per s. Non proprio il caso di rischiare di es-
la scheda
Felice Gimondi nasce a Sedrina nel 1942. Ha vinto 141 corse. uno dei cinque corridori ad aver vinto tutti e tre i Grandi Giri: Tour de France, Giro dItalia e Vuelta. Assieme a Eddy Merckx, suo grande rivale, lunico ad aver vinto Giro, Vuelta e Tour per tutte le tappe, Parigi-Roubaix, Milano-Sanremo, Giro di Lombardia e Campionato del Mondo per le classifiche di un giorno. Ha concluso la carriera su strada col Giro dellEmilia nel 1978, mentre la sua ultima apparizione da atleta fu nel 1979 nella Sei Giorni.
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
21
iL/CONvEGNO
Real Estate
nella
Smart City
edizioni 12 presenta linnovativo convegno del 13 febbraio prossimo allauditorium di San Barnaba a Brescia.
Convegno promosso da
EDIZIONIDODICI
con i patrocini di
Comune di Brescia
Marmo in edilizia: soluzioni per il luxury D.ssa Laura Olivari Guarda, MGM Principi dello studio del ciclo di vita edificio applicato alle scelte sostenibili Dott. Alessio Pesenti, Nordzinc Progettazione e gestione del sistema edificio-impianto per ottimizzare il comfort e i consumi energetici Ing. Giovanni Ziletti, Casa Clima
igliorare la citt per arrivare a migliorare la qualit della vita dei cittadini: in estrema sintesi, questo il concetto che sta alla base del progetto Smart City (ossia, citt intelligente, razionale), avviato dallUnione europea per favorire la creazione di patti virtuosi tra amministrazioni pubbliche, imprese private e istituti di ricerca, al fine di dare concretezza a piani che promuovano il progresso sostenibile dei centri urbani. Sia per questioni puramente storico-artisticoarchitettoniche, che per ragioni legate a gestioni del territorio spesso discutibili, condizionate da eccessi di superficialit e scriteriate espansioni urbanistiche, risalenti al periodo del boom economico del secondo dopoguerra), anche solo pensare di ridefinire lassetto delle citt italiane, costituisce unimpresa tuttaltro che semplice; ma, per quanto difficile, chiaro che va affrontata, se veramente si vuole arrivare a vivere in aree urbane pi rispettose dellambiente. Riguardo Brescia, la Leonessa si , s, distinta per essersi aggiudicata un contributo di 20 milioni di euro da parte dellUe per perseguire obiettivi smart, ma, fino ad ora, nulla si mosso per mettere al centro dellattenzione il tema delledilizia cittadina privata e pubblica, nella prospettiva
di possibili (e auspicabili) interventi di riqualificazione per arrivare, appunto, a una citt intelligente. Ed proprio per rimediare a questa mancanza che Edizioni 12 e la testata on-line BsNews, scendono in campo organizzando il convegno Real estate nella Smart City Integrazione e sviluppo, in programma domenica 13 febbraio, al teatro San Barnaba di corso Magenta, a Brescia; il dibattito sar diviso in due parti (mattina e pomeriggio), e dar modo di ascoltare, e confrontare, i punti di vista di rappresentanti dellamministrazione e delle associazioni di categoria locali, di figure dellimprenditoria bresciana, e anche di esperti provenienti da fuori provincia. A monte di tutto, due obiettivi: il primo, di carattere culturale, avviare un nuovo atteggiamento, da parte dei singoli cittadini, nei confronti delledilizia. La considerazione di fondo che, se si vuole realmente vivere in una citt pi ecocompatibile, diviene necessario essere in grado di capire la qualit degli immobili, avere le nozioni che servono per individuare la casa costruita allinsegna del risparmio energetico, avere le conoscenze per saper scegliere labitazione pi adeguata alle proprie esigenze e che sia davvero al passo con i tempi, che sia smart.
Seconda finalit del convegno creare i presupposti per il rilancio delledilizia, comparto che uno dei fondamenti delleconomia italiana, e bresciana in particolare, e che sta accusando in maniera gravissima gli effetti della crisi. Secondo gli organizzatori, la ripartenza del settore pu senzaltro avvenire se lamministrazione interviene agevolando e riprogettando quartieri dove la maggior parte degli immobili non rientrino nei canoni di eco-sostenibilit, ovvero dove ci sia unalta percentuale di case non al passo coi tempi, abitazioni che, se si vuole rispettare lambiente, vanno rottamate, tutto ci per incentivare il privato ad investire in operazioni di recupero, o meglio, di rottamazione, per garantirsi opportunit di lavoro e di profitto, mentre lamministrazione centrerebbe lobiettivo dello sviluppo urbano sostenibile, senza doversene accollare i costi. In definitiva, lidea del convegno proporre la Smart City, la citt sostenibile, la citt razionale, come (complesso) iter da completare grazie allazione di amministratori che creino le condizioni necessarie affinch i costruttori siano incentivati a impegnarsi nel recupero e nella rivalutazione anche grazie alle tecnologie e ai materiali di ultima generazione del tessuto immobiliare esistente.
Camera di Commercio Pro-Brixia Collegio dei Costruttori Edili della Provincia di Brescia Collegio Geometri della Provincia di Brescia Gruppo Giovani Architetti della Provincia di Brescia Ordine degli Ingegneri della Provincia di Brescia
13,00
Case History Modern Living 10,00 Roberto Baglioni, imprenditore e Ing. Matteo Ghidini Intervento Arch. Massimo Curzi Prof. Facolt Architettura Leonardo del Politecnico di Milano Smart City e connettitivit: ricerca e sviluppo Connettitivit e imprese le nuove frontiere Dott. Peli, ad Intred Costruzioni in legno come valida alternativa alle costruzioni tradizionali Dott. Ilario Albertani, Albertani & Corporates Borsa Immobiliare Dott. Ziletti, Camera di Commercio Pro-Brixia
10,30
Pomeriggio
Avv. Adriano Paroli Geom. Paolo Bettoni presidente Gruppo Giovani Costruttori Dott. Andrea Granelli Citt intelligenti? Per una via italiana alle Smart Cities On. Stefano Saglia Geom. Giovanni Platto, presidente Collegio Geometri La burocrazia in edilizia
Tavola rotonda
11,00
15,20 15,45
22
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
in evidenza
in evidenza
INAUGURATO IL CANALE DI
GRONDA SUD
Lultimo tratto dellopera consortile, realizzata in un anno e quattro mesi, stata finanziata per met dalla Regione Lombardia. Il canale permetter cos la messa in sicurezza di altri 7000 ettari di territorio della pianura bergamasca in 12 Comuni.
stato inaugurato lo scorso 17 novembre, nei pressi della SP 121 tra Lurano e Brignano, il Canale di Gronda Sud, unopera consortile fondamentale che render ancora pi efficiente e quindi pi sicura la rete idrica di deflusso delle acque della pianura bergamasca. I lavori riguardanti la realizzazione dellultimo tratto del canale (circa 1,3 km), dopo la firma del contratto dappalto con limpresa P.A.C. Spa di Brescia a fine maggio 2010, hanno avuto inizio nel luglio 2011 e sono terminati dopo circa 1 anno e 4 mesi, nel pieno rispetto dei tempi previsti. Lopera idraulica pu perci oggi dirsi completa, dopo oltre 27 anni dallinizio del primo tronco del canale di Gronda Sud, realizzato dal Consorzio di Bonifica tra Cologno al Serio e Morengo. Prima che il Canale di Gronda Sud venisse completato era stato realizzato il tratto intercorrente fra lo sbocco nel fiume Serio, a Morengo, e limmissione proveniente dal depuratore RIA in Lurano. Proprio da questa posi-
zione ha inizio lultimo tratto di canale appena ultimato, che costeggia la zona industriale di Lurano, passa sotto la SP 121, attraversa i territori di Brignano e Castel Rozzone fino a collegarsi al punto in cui il torrente Morletta confluisce nella roggia Brembilla. Il mancato completamento del canale di Gronda Sud, determinando le immissioni delle acque vettoriate dal torrente Morletta nella roggia Brembilla di Brignano, non aveva, in passato, protetto alcuni centri abitati della zona dalle esondazioni. Come nel 2007, quando si allag il centro di Castel Rozzone e come nel 2008 quando fu colpito il centro di Brignano, con lacqua che era salita a quasi un metro di altezza. Compito del Canale di Gronda Sud sar perci quello di raccogliere le acque provenienti dal Torrente Morletta e quelle in eccesso
dalla Roggia Brembilla per poi scaricarle nel fiume Serio. Il completamento del Canale stato reso possibile grazie ad un finanziamento della Regione Lombardia di 3,5 milioni di euro, mentre il Consorzio di Bonifica ha contribuito con 3 milioni e 175 mila euro, per un ammontare complessivo del costo dellopera pari a 6,7 milioni di euro. Il Canale di Gronda Sud, gi testato con successo, permetter la messa in sicurezza di una vasta area della pianura bergamasca compresa tra Ciserano e Morengo, nel cui ambito ricadono i comprensori di 24 Comuni. Unopera importantissima ed una soluzione definitiva ai rischi di allagamento della pianura bergamasca. Con in gioco la sicurezza del territorio, il Consorzio ha cos saputo dare risposte concrete, efficaci e tempestive.
24
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
25
L/ INCHIESTA
ue viaggi, tre realt. La Thailandia, la Repubblica Dominicana e lItalia. Tre paesi conosciuti nel mondo come importanti mete turistiche. LItalia il secondo paese manifatturiero in Europa, ha il terzo Pil del continente e il 9,3% del proprio Prodotto interno Lordo generato dal turismo. La Thailandia ha ormai un Pil di circa un terzo del nostro, fortemente orientato alla manifattura (principalmente hard-disk per computer) ed una percentuale di turismo pari al 6,1%. La Repubblica Dominicana vive principalmente di agricoltura e risorse minerarie e la sua quota di turismo sul Pil dell8,2%. Sia il paese orientale, sia quello caraibico negli ultimi anni hanno riscontrato un forte incremento del Pil pro capite raggiungendo un terzo di quello italiano rispetto al decimo di una quindicina di anni fa. Entrambi i paesi, che oggi possiamo definire ex poveri, erano tra le mete preferite del mondo occidentale per investimenti immobiliari, industriali e turistici. Costava poco il terreno e molto poco la manodopera, facile da reperire e molto disponibile in termini di diritti e di welfare. Essendo paesi molto poveri anche la piaga della prostituzione era molto diffusa e a basso costo ed unita ad una natura lussureggiante ed incontaminata aveva portato ad uno sviluppo del turismo particolarmente attrattivo per i ricchi occidentali. Oggi questi due paesi stanno attraversando momenti di forte cambiamento: la nascita dei voli low-cost, la sempre maggiore facilit nei visti di ingresso e uscita, laumento del Pil pro capite e la crescita dei diritti civili, del welfare e della democrazia interna, pur avendo migliorato la qualit di vita delle popolazioni, non le affranca dallessere subalterne ai paesi tradizionalmente ricchi e a quelli
emergenti. La differenza palpabile tra la Repubblica Dominicana e la Thailandia che, nella prima la crisi statunitense ed europea sta penalizzando il turismo, mentre nella seconda il turismo in decisa ascesa, grazie ai russi e soprattutto ai cinesi che, con voli di sole quattro ore, raggiungono il vecchio Siam. Altra differenza importante il modello di sviluppo turistico: pi stile riviera adriatica quello thailandese, fatto da strutture con funzioni sostanzialmente di hotel e residence con tutti i servizi allesterno; modello che permette lo sviluppo di innumerevoli piccole attivit imprenditoriali che fruiscono dei flussi di visitatori. Il modello dominicano invece principalmente sviluppato verso le grandi strutture all-inclusive che, pur garantendo molti posti di lavoro, non favoriscono la nascita e la crescita di attivit imprenditoriali, artigianali e di servizi, di piccole dimensioni e a investimenti ridotti. Ma pur con prospettive e aspettative diverse tra quelle due nazioni, la sensazione pi sgradevole e amara che si percepisce nel rientrare in Italia la minore libert e la minore speranza nel futuro di cui oggi godiamo nel nostro paese. La libert di intraprendere, la burocrazia e le norme fatte di sostanza e non di forma, la ridotta presenza di caste economiche, politiche e sociali sono ormai aspetti che portano i Dominicani a non lasciare la loro casa, i thailandesi emigrati a cercare il ritorno a casa, e molti italiani a desiderare una nuova casa.
Thailandia
Monarchia parlamentare 70 milioni Bangkok 9,5 milioni Buddista 480 7.500 6,1 12,8 130 1,3 93
iTalia
Democrazia rappresentativa parlamentare 61 milioni Roma 2,5 milioni Cattolica 1471 24.500 9,4 9,1 203 0,3 98
88
105
141
27
26
47
6,1
4,3
9,3
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
27
L/ INCHIESTA
caraibi, Thailandia e il Bel Paese
alee Thjerry ha 39 anni e fa il tassista a Phuket. padre di tre figli e vive con il pi piccolo di quattordici anni, avuto dalla seconda moglie che vive in Malesia. Due volte lanno torna in Thailandia per un paio di settimane a trovarlo. Anche lauto che usa Malee, una vecchia berlina Mitsubishi, della moglie, come la casa in cui vive. In Malesia mi dice stanno meglio e guadagnano di pi, mia moglie, come addetta commerciale di unazienda produttrice di hard-disk, ha uno stipendio netto di 800 euro lavorando circa dieci ore al giorno per sei giorni la settimana. Io faccio fatica a raggiungere 500 euro, tolti i costi del carburante, con turni di 18 ore al giorno. Malee fa la spola tra laeroporto di Phuket Town, capitale dellomonima e celebre isola thailandese, e Patong, una sorta di Rimini doriente. Parla un ottimo italiano e, per 200 euro (non trattati), si mette a mia disposizione per tutta la settimana, mi d il suo numero di telefono e in mezzora mi raggiunge davanti al mio hotel ogni volta che voglio fare un giro. Il traffico intorno a Patong intenso a qualsiasi ora, strade tortuose e decisamente sottodimensionate allungano la durata dei tragitti. Fortunatamente, la musica etnica delle autoradio sempre a volume contenuto (a differenza dei paesi del Magreb) e si pu tranquillamente dialogare anche durante le interminabili code. Phuket e Patong non sono Bangkok e le mete di interesse da visitare sono quasi inesistenti: qualche piazzuola bellavista; una gigantesca spa dallimponente architettura orientale e con prezzi da capitale europea; il museo delle perle
con annesso capannone di lavorazione dei gioielli in leghe doro e dargento a pochi carati; Bangla road il quartiere a luci rosse che la sera viene pedonalizzato e dove, tra locali di lap-dance allaperto, travestiti e prostitute, girano famiglie di russi con bambini in carrozzella o a cavalloni che guardano quella strana fauna come allo zoo. In ultimo, un centro commerciale enorme e modernissimo, con un intero piano dedicato al mondo degli smartphone e dei tablet. Decido di investire un paio di ore l e mi faccio mettere la pellicola protettiva sullipad e sulliphone in uno dei tanti corner dedicati. Gli addetti maneggiano i miei oggetti con sapienza, immersi in migliaia di cover coloratissime e kitsch. Il governo ha annunciato che a tutti i bambini di cinque anni sar regalato un Ipad e ne rimango favorevolmente colpito. Malee mi fa notare che lex primo ministro il tycoon delle telecomunicazioni in Thailandia e che per lui sar un enorme business il traffico generato dalle schede telefoniche dei tablet. Mentre mi rendo conto che tutto il mondo paese, penso per a come nel crescere bagneranno il naso ai nostri giovani. Laspetto che mi colpisce maggiormente che, davanti a ognuna di queste mete, sostano decine di pullman. Sono turisti cinesi, a migliaia, a centinaia di migliaia che invadono la Thailandia. Si muovono con le loro numerose famiglie, figli, mamme, zie,
cognati e in poche ore arrivano da Pechino e riempiono hotel, centri benessere, ristoranti e negozi di chincaglierie. Strano, pensavo che fossero loro i produttori di chincaglierie, Malee mi conferma invece che vanno pazzi per le perline coltivate e che la tappa nei grandi negozi dobbligo. Il lungomare ricolmo di bancarelle e piccoli negozi. Orologi, massaggi, crepes alla nutella (s, proprio quella Ferrero), vasche di pesciolini che fanno il pedicure, ristoranti, cambiovaluta, vestiti, pesce fresco e frutta. Tutto rigorosamente avvolto in un groviglio di cavi che scende dai pali elettrici. Una giungla di fili che ondeggiano al vento
che farebbe la felicit dei nostri ispettori dellENPI. Per aprire unattivit o costruire una casa, basta andare in comune e pagare la relativa tassa mi spiega Malee, la ricevuta di pagamento fa anche da licenza. Malee ha anche un sito internet che tutte le sere aggiorna da solo, una via di mezzo fra la guida turistica e lagenzia di viaggi. Ho molti clienti italiani e sto risparmiando per comprare un catamarano usato per fare charter. Non servono molti soldi ma devo fare lassicurazione che molto costosa e penso di metterci un paio di anni. Prima ne avevo una, ma lo tsunami lha spazzata via e non ero assicurato. Guadagnavo bene, pi di duemila euro al mese. Ho dovuto ricominciare da capo facendomi prestare la macchina da mia moglie per fare il tassista. Malee mi riaccompagna allaeroporto, la mia vacanza finita. Non penso che torner in Thailandia. Mi sento proprio come quei turisti che visitano la costa Smeralda a vedere gli yacht dei ricchi. Qui i ricchi sono i cinesi e i russi e noi, poveri italiani, possiamo solo guardare.
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
29
L/ INCHIESTA
caraibi, Thailandia e il Bel Paese
iguel Hoyos ha 38 anni e fa il tassista nella Repubblica Dominicana. Con il suo vecchio ma ben tenuto van Hyundai a otto posti, si muove tra La Romana e le rinomate localit turistiche di Punta Cana, Bavaro e Bayahibe. Nellorario di arrivo di voli si reca in aeroporto, sperando in qualche turista che non abbia il transfert per lalbergo gi organizzato in pullman dal tour operator. Durante la giornata staziona davanti ad uno dei mega villaggi turistici che sorgono nella costa sud est della seconda isola dei Caraibi. La mattina, dalle sette alle nove, e il pomeriggio, dalle cinque alle sei, effettua servizio di taxi collettivo per quei pochi lavoratori che hanno perso la guagua, la corriera pubblica che trasporta i dipendenti dei villaggi a inizio e fine turno di lavoro. La Romana una citt di oltre 200.000 abitanti nata settantanni fa come quartiere dormitorio per i lavoratori del turismo di quella provincia, dove le strutture hanno quasi un dipendente per camera e per la maggior parte vantano
dalle 500 alle 1.000 camere cadauno. Miguel padre di tre figli, il maggiore ha 22 anni ed nato per un incidente quando aveva solo sedici anni. Da noi normale avere figli da giovanissimi, mi dice quelluomo dagli occhi da bravo ragazzo, purtroppo, dopo un paio di figli e qualche anno di matrimonio, moltissimi si separano, lasciando alle donne lonere del mantenimento anche economico lui invece ama ancora come il primo giorno la moglie, insegnante part-time di scuola media. Gli chiedo se il suo primogenito ha la fidanzata. Abbassa gli occhi con un sorriso imbarazzato: Ne ho sentito parlare, ma in casa non ce lha ancora portata. Mi offre una sim telefonica dominicana, ne ha alcune nel cassettino del cruscotto con queste spendi molto meno anche per chiamare in Italia, quando parti me
la ridai. Per ricaricarla ormai tardi, i negozi Orange o Claro chiudono alle 19, ma non un problema, si ferma davanti ad una farmacia di turno e con mille pesos (circa venti euro) la dottoressa attiva un credito che mi baster per tutta la settimana. Le farmacie l sono un po dei bazar, ci trovi di tutto e le medicine sono quasi tutte di libera vendita. Miguel mi scrive il suo numero di telefono in caso di bisogno, pur sapendo che una volta entrato nel villaggio turistico, difficilmente avr bisogno dei suoi servizi. In effetti il villaggio totalmente autosufficiente: spiaggia privata, sei ristoranti, negozi, souvenir, addirittura un artigiano che fabbrica sigari davanti a te e, naturalmente, gite organizzate. Oltre alle solite isolette a base di chincaglierie e cocco fresco con la cannuccia nei villaggi di pescatori, opto per un mas-
sacro di otto ore di pullman allinterno. Si parte di buonora e gi dalle nove le voci dei giovani turisti italiani sono pi alte del rumore del vecchio diesel che ci trasporta grazie alle abbondanti dosi di coca cola e rum (pi rum che coca), che un accompagnatore con gli occhi striati di rosso distribuisce con generosit in particolare a se stesso. Un secondo accompagnatore, a causa del rumore, rinuncia sconsolato ad utilizzare il microfono per illustrarci la gita. un cinquantenne posato dallaspetto elegante e colto. Mi sposto, mi siedo vicino e lui mi parla in un italiano fluido e completo. Andrea Wellington docente universitario e fa la guida turistica nei giorni di riposo. Nel nostro paese quasi tutti fanno pi di un lavoro, anche tre o quattro. Da ogni attivit guadagni dai cento ai trecento dollari al mese ma per vivere dignitosamente ne servono almeno seicento. A La Romana un appartamento in affitto costa dai 150 ai 250 dollari al mese. Pensa che un pompiere guadagna novanta dollari, lo si paga poco perch lavora a chiamata solo se c un incendio, deve quindi integrare facendo il tassista o lambulante, in modo da essere disponibile immediatamente per le emergenze. Ma adesso non stiamo male,
i veri poveri sono i tre milioni di immigrati haitiani che vivono qui. Raccolgono canna da zucchero a mano e la caricano sui treni per tre dollari la tonnellata e un adulto sano e forte riesce a raccoglierne tre tonnellate al giorno con 10-11 ore di lavoro. Chiedo a Wellington di pensioni, sanit e istruzione. Con 35 anni di contributi andiamo in pensione con l80% dello stipendio e il 100% con 40 anni. La sanit ospedaliera gratuita per tutti, anche se per interventi importanti chi ha disponibilit va a pagamento a Miami. Meno positiva la situazione dei farmaci: sono a pagamento totale quasi tutti. Listruzione totalmente gratuita, compresi i libri, anche luniversit, se sei in linea coi tempi e i risultati. La mia guida continua: gli italiani qui sono molto graditi e ne facilitiamo limmigrazione, voi siete ricchi e noi molto poveri. Vi bastano due mesi per il permesso per costruire una casa e tre per aprire unattivit. Dopo quanto mi ha raccontato ho qualche dubbio che siamo noi i ricchi e loro i poveri. Cambio discorso e chiedo informazioni sulle mete della gita. Vedremo lAltos de Chavon, dove
sono stati girati Apocalipse Now e King Kong, la chiesetta falso 600 costruita nel 1974 dove si sposato Michael Jackson e Casa de Campo dove ci sono le ville di Madonna, di Jonny Depp e Luciano Gaucci i nuovi miti, penso sconsolato, ecco con che cosa i nostri amici dominicani sono capaci di fare business. Noi abbiamo solo Roma, Venezia, Firenze e poco altro.
Nel fiume Chavos sono stati girati Apocalipse Now e King Kong
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
31
L/ INCHIESTA
DiventA impresA
Mettersi in proprio unaspirazione di molti, ma anche una necessit in tempi di crisi. un progetto nuovo e accattivante pu fare la differenza. ecco cinque esperienze tra quelle coltivate dallIncubatore della Camera di Commercio.
di anna FaCCI
chi non si accesa, almeno una volta, la classica lampadina? Chi non ha pensato di sviluppare un business tutto nuovo a partire da un proprio bisogno, da una propria passione o dalle proprie competenze? Spesso lilluminazione se ne va con la stessa rapidit con cui si palesata, talvolta resta nel cassetto come risorsa di sfoderare se e quando si decider di cambiare vita, in altri casi diventa una concreta ipotesi di lavoro. in queste situazioni che pu rivelarsi utile un supporto. Perch dietro allentusiasmo ci sia anche una buona dose di concretezza e le nuove idee sopravvivano oltre la soglia critica dei primi anni contro la quale, come dicono le statistiche, si infrangono molti sogni imprenditoriali , la Camera di Commercio di Bergamo mette a disposizione una serie di servizi mirati, tra i quali lIncubatore dImpresa, una struttura allinterno del Centro formativo per la creazione dimpresa di Brembate Sopra, che accoglie le iniziative pi innovative e fornisce agli aspiranti im-
prenditori spazi di lavoro, servizi, consulenze e limportante valore aggiunto del confronto con colleghi allo stesso modo impegnati nello sviluppare la propria attivit. Che si tratti di un terreno fertile lo dimostrano i dati. In dieci anni lIncubatore ha selezionato 104 progetti, di cui 84 sono stati realizzati, os-
sia il 75%. Settanta sono ancora attivi, pari al 90%. Nel 2012 ha ospitato 15 realt, cinque delle quali legate al turismo, cinque alla sostenibilit ambientale ed energetica e 12 caratterizzate da unimpronta tecnologica. tra queste che abbiamo selezionato cinque esperienze da raccontare.
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
33
L/ INCHIESTA
ACCHIAPPANIMALI
e stanno mettendo a punto nuove idee per prevenire le fughe, dedicate questa volta ai canili e agli allevatori. Quella di AcchiappAnimali comunque unattivit di cui si pu vivere rileva Andrea . Certo un lavoro impegnativo, che prevede anche appostamenti notturni o di correre per chilometri, pure lungo una ferrovia o una strada provinciale, quando il cane ha fiutato una pista. Occorre una forte passione per la natura e gli animali, ma le soddisfazioni non mancano. Quanto costa il servizio? I prezzi non sono eccessivi spiega , ma abbiamo deciso di fissarli anzich prevedere la libera donazione, per selezionare in qualche modo, tra i tanti casi di scomparsa che si verificano, i proprietari pi motivati, anche perch loro stessi hanno un ruolo attivo nelle operazioni.
L/ INCHIESTA
RIPAROTTO.COM
Luca Spinelli, Andrea Granelli e Napoleone Copyright 2011 Stefano Cavicchi Corriere della Sera
Fabio Riva
34
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
35
L/ INCHIESTA
essermi di aiuto, per poi contattare lazienda, verificare la disponibilit e i tempi e, in caso di risposta negativa, passare a un secondo tentativo. Il tutto con lincognita della qualit delle prestazioni. Riparotto nasce dalla constatazione che non cerano risposte adeguate per esigenze come questa e trova nellIncubatore dImpresa di Brembate Sopra il supporto per muovere i primi passi. Il progetto pensato soprattutto per promuovere linformatizzazione in un settore in cui ancora poco presente rileva lideatore . Se pensiamo che con pochi clic si pu prenotare un albergo dallaltra parte del mondo, mentre per trovare qualcuno che aggiusti gli apparecchi di casa bisogna ancora affidarsi al passaparola o contattare i centri tecnici uno per uno, abbiamo la chiara dimensione del divario tecnologico esistente, che risulta importante colmare soprattutto perch il futuro sar sempre pi automatizzato e interattivo. Il sito, insomma, non solo d una mano a chi alle prese con un guasto, ma si propone ed questo che genera il ritorno economico come strumento per la crescita tecnologica tra le realt che si occupano di riparazioni.
VESTIBILIA.COM
Luca Ubiali
ALL IN ONE crede nel futuro partendo dal presente. Condivide con il cliente lidea, il progetto e il risultato.
www.allinonegroup.it - info@allinonegroup.it
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
37
L/ INCHIESTA
SCONTAMELO.IT EVENTI CON STILE
L/ INCHIESTA
Cavalca il fenomeno dei coupon che danno accesso a forti sconti e promozioni su prodotti e servizi scontamelo. it, una nuova idea di Pixspeak.com, societ di brokeraggio nel campo della stampa e nei siti web formata da tre giovani Dario Maffioli, Stefano Bertoncini e Giorgio Colombari , che ha gi realizzato pranzando.com, guida online per trovare ogni giorno un locale diverso per la pausa pranzo. Ci che distingue scontamelo.it dagli altri siti che promuovono offerte speciali, primo fra tutti Groupon racconta Colombari , che non serve la carta di credito. Dopo essersi registrati, basta infatti prenotare il proprio sconto e stampare
il buono. Il pagamento sar effettuato direttamente nel negozio o nellesercizio al momento dellacquisto. Le possibilit sono molte, dal panino con bibita alla pizza, dal cuoco a domicilio al trattamento estetico, dallabbigliamento al lavaggio dellauto, occasioni non solo per risparmiare su spese abituali, ma anche per sperimentare nuovi servizi e prodotti approfittando dei forti sconti. Unaltra differenza di scontamelo.it che alle attivit viene richiesta solo una quota per ladesione al circuito e non una percentuale su ogni operazione. In pratica abbiamo voluto creare un sistema pi leggero prosegue Colombari
sia per chi vende sia per chi acquista. Il tutto viene accompagnato dalla distribuzione, reale e non online, di originali bustine contenenti venti offerte gi stampate. Le abbiamo proposte nei bar di Bergamo e sono andate a ruba evidenzia . un modo per raggiungere anche chi non ha troppa dimestichezza con internet e favorire lo scambio. Delle venti offerte presenti nella busta, infatti, qualcuna potr interessare chi la riceve, altre potranno essere regalate, allargando cos il giro dei fruitori con il passaparola, canale molto pi efficace per la promozione delle iniziative. Dopo il debutto a Bergamo, loperazione stata replicata a Milano.
38
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
39
in evidenza
L/ APPUNTAMENTO
BresciA-romA,
AnDAtA e ritorno
Gioved 7 febbraio Paolo Corsini, Gregorio Gitti e Stefano Saglia a confronto nel dibattito promosso da dodicimesi e Bsnews.it.
Il Centro di eccellenza Alzheimer di Gazzaniga si pone lobiettivo, oltre alla diagnosi e allimpostazione della terapia farmacologia, di attenuare i disturbi del comportamento associati a questa demenza, fornendo risposte adeguate. Da qualche anno emersa tra gli operatori la consapevolezza che possibile un approccio diverso. Questi disturbi non debbono essere considerati meramente come sintomi della malattia, bens come modi in cui un paziente, che ha difficolt intellettive e sensoriali ed incapace di comprendere lambiente che lo circonda e di esprimere il suo disagio, reagisce agli stimoli ambientali. Se cos, bisogna cercare, nella misura del possibile, di comprendere il significato di questi sintomi. Per far questo, necessario un vero e proprio cambiamento nella cultura di coloro che operano nel campo della cura dei pazienti con demenza. Essi debbono spostare il loro interesse dalla cura della malattia al rapporto con luomo malato nella sua globalit. Fra i pionieri di questo nuovo modo di considerare la demenza vanno segnalate due personalit estranee al corpo medico in senso stretto: una terapista occupazionale canadese (Moyra Jones) e uno psicologo inglese (Tom Kitwood). Lapproccio di Moyra Jones prende il nome di Gentlecare (cura gentile) e consiste nelloffrire al malato un sostegno o, come la Jones dice, una protesi (cio un presidio sostitutivo) delle funzioni di cui egli manca. I tre elementi dellapproccio protesico sono: a) lambiente, che va strutturato in modo semplice, chiaro, comprensibile ad una persona con ridotta capacit visiva, uditiva e intellettiva, un ambiente il pi possibile vicino ad un ambiente domestico; b) il personale di cura, che deve tendere alla comprensione del mondo del singolo malato; c) le attivit in cui il paziente viene impegnato, che vanno disegnate su misura per le diverse persone. Questo modo di affrontare la questione ha prodotto importanti innovazioni:nei centri che ospitano le persone con demenza. LLambiente viene oggi progettato in funzione del malato. I colori, gli arredi, la stessa disposizione dei locali sono tali da evitare situazioni difficili da capire e da
consentire ai malati irrequieti di camminare liberamente senza incontrare ostacoli. Le attivit che vengono proposte ai pazienti sono tagliate su misura secondo la loro storia, il loro tipo di personalit, le loro preferenze. Grande sviluppo hanno avuto le attivit di gioco, la musica, i lavori domestici e sono state inventate nuove attivit, come luso delle bambole che simulano bimbi molto piccoli per le persone con demenza avanzata. Il compianto Tom Kitwood, psicologo di formazione, partito dalla necessit di riconoscere il malato affetto da demenza come persona. Secondo questo studioso, lessere persona uno status conferito ad un essere umano dagli altri, nel contesto della relazione e dellessere sociale; esso implica riconoscimento, rispetto e fiducia. Al centro di questo modello sta dunque la relazione del malato con gli altri (i familiari, i curanti, la societ). I lavori del gruppo fondato da Kitwood presso lUniversit di Bradford hanno portato alla elaborazione di una nuova metodologia, il cosiddetto Dementia Care Mapping (DCM) (letteralmente: mappatura della cura della demenza), che al tempo stesso uno strumento rigoroso e standardizzato di osservazione del comportamento dei soggetti con demenza (e delle cure che ad essi vengono prestate) e un processo attraverso il quale si sviluppa la pratica della cura centrata sulla persona. Si tratta di un processo di attenta preparazione dellquipe di cura, di pianificazione dellattivit in base ai dati emersi dallosservazione e di continua verifica dei risultati. In termini aziendali, ci si traduce in un processo di miglioramento continuo della qualit, ma a differenza dai comuni processi che vanno sotto questo titolo esso contrassegnato da unispirazione fortemente umanistica.
avoro, fisco, ambiente. Le prospettive di un Paese che sta vivendo la crisi pi dura dal Dopoguerra. Ma anche le elezioni per Palazzo Loggia. E le aspettative della Leonessa, che punta a tornare un territorio centrale nella politica e nelleconomia italiana. Saranno questi alcuni dei temi del dibattito Brescia-Roma: andata e ritorno promosso dal quotidiano online Bsnews.it e dal mensile Dodicimesi che si terr gioved 7 febbraio, dalle 18.30, al Museo Mille Miglia di Brescia (viale della Bornata 123). Protagonisti della serata saranno tre autorevoli bresciani che, con il voto del 24
e del 25 febbraio, si giocheranno tutti con chance di essere eletti un posto in Parlamento. A rappresentare il centrosinistra sar lex sindaco di Brescia e in virt del recente successo alle primarie probabile senatore del Partito democratico Paolo Corsini. Per il fronte dei montiani interverr invece lavvocato e docente universitario Gregorio Gitti, numero due nella lista Scelta civica - Con Monti per lItalia nel collegio Lombardia 2. Mentre il portabandiera del centrodestra sar Stefano Saglia, deputato uscente del Popolo delle libert e sottosegretario allo Sviluppo dellultimo governo guidato da Silvio Berlusconi.
Il format del dibattito prevede cinque domande uguali poste a tutti e tre i candidati, con quattro minuti al massimo per risposta. A condurre i lavori sar Costa, direttore di Bsnews.it e di Dodicimesi, che concentrer lattenzione sui temi economici, veri protagonisti del confronto politico di questa campagna elettorale. Con lui Andrea Tortelli (Bsnews.it), che getter uno sguardo sulle elezioni amministrative di Brescia, e tre autorevoli giornalisti in rappresentanza delle principali testate bresciane. Levento sar trasmesso in diretta (streaming e testuale) su www. bsnews.it.
Per maggiori informazioni: Centro Eccellenza malati di Alzheimer di Gazzaniga Tel. 035.306.5206 Mail: centroalzheimer.gazzaniga@bolognini.bg.it
Paolo Corsini
Gregorio Gitti
Stefano Saglia
40
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
41
/ANIMALI
gAttile Di treviglio
Situato in due piccoli locali nellex convento dei Cappuccini, stato dichiarato fuori norma dallasl e rischia la chiusura. Il Comune s mosso, ma burocrazia e carenza di fondi rendono difficoltosa la definizione di unalternativa.
ul gattile di Treviglio incombe lo spettro della chiusura. Il rifugio, situato nellex convento dei Cappuccini di via Pontirolo, una struttura non conforme alle norme igienico-sanitarie a cui lAsl, dopo aver chiuso un occhio per tanto tempo, dovr mettere i sigilli. Il Comune fa sapere di aver individuato alternative idonee a ospitare i felini in pericolo o in attesa di adozione. Nel frattempo, tuttavia, sono a rischio la salvaguardia delle colonie feline e i tanti gatti in attesa di trovare una famiglia. Tutti animali che gravitano attorno al ricovero, lunico dopo quello di Bergamo che gestito dallEnpa, in grado di servire anche i territori di Romano di Lombardia, Caravaggio e parte della Martesana. Persino Licia Col, da sempre attenta ai temi legati al mondo della natura, lo scorso ottobre ha rivolto un appello, attraverso il suo blog, al sindaco Giuseppe Pezzoni affinch intervenisse sulla questione. La storia prende il via nel 1998 quando un gruppo di donne, tra mille difficolt, inizia a prendersi cura della colonia felina presso il vecchio cinema Ariston di vicolo Mulazzani. La voce che ci siano delle gattare si diffonde subito. La cittadinanza mostra interesse, telefona per chiedere consigli sulla cura dei propri animali o su dove mettere il micio quando non lo si pu pi tenere. I gatti sono
di roSanna SCardI
sterilizzati dallAsl, quelli malati sono curati in casa dalle loro madrine. Poi sono rimessi in libert nelle colonie di provenienza, dove i maschi hanno un raggio di spostamento di un chilometro, le femmine molto meno. Il servizio offerto dovrebbe essere comunale dal momento che i randagi sono sotto la tutela dellamministrazione, a cui spetta provvedere alla loro salute e prevenire atti di vandalismo, come accaduto con gli aghi inseriti nei bocconcini. A rendersi conto di quanto fosse necessaria la custodia degli animali la Giunta di Giorgio Zordan, che nel 2005 concede
uno spazio, provvisorio e in comodato duso gratuito, presso lex convento dei Cappuccini. Lentusiasmo e la voglia di fare non mancano. E cos ledificio viene ristrutturato con le braccia e il denaro sia dei sostenitori sia delle varie collette. Nessuno si tira indietro: sono una ventina i volontari, dodici le persone addette solo alla pulizia delle gabbie, c chi cura, chi medica e chi pulisce gli animali, chi li va a recuperare in un fosso in piena notte, chi d loro da mangiare e chi salva le creature che sono state abbandonate. Altri si preoccupano dei gatti randagi, costretti a vivere tra ca-
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
43
7
pantalone push-up*
Dal 13 al 26 febbraio
1299 -38%
99
PUSH UP
IL
pannoni, in mezzo alla strada, tra i giardini delle case abbandonate e che spesso diventando un problema. Gli anni passano e, nellattesa di avere una struttura a norma, il gattile si regge grazie alla generosit dei trevigliesi che donano coperte e cibo, oltre allautofinanziamento e al contributo comunale, di poco superiore ai duemila euro, oggi dimezzato a 1.400. Nel frattempo, proseguono i controlli dellAsl. I tecnici sono consapevoli del servizio pubblico offerto, ma la struttura non a norma, priva di servizi igienici, con feritoie al posto delle finestre e poco spazio per le gabbie. A capo della nuova giunta arriva Ariella Borghi, che promette e individua unarea in via Papa Giovanni XXIII, un parco dove erano state piantumate degli arbusti. Ma alcuni cittadini danno battaglia, c chi parla del gattile come di un lager, chi accusa gli animalisti di distruggere il verde. E la soluzione sfuma di nuovo. Il dialogo prosegue con lamministrazione di Giuseppe Pezzoni, proprio mentre imminente la decisione di
Prezzo massimo consigliato. Lista dei negozi partecipanti su Kiabi.com. KIABI EUROPE SAS RCS Roubaix Tourcoing B 344 103 270. * dalla 38 alla 48, ref. EU147.
chiudere la struttura. Lultima spiaggia sembra essere la proposta di un privato, Massimiliano Rossin, titolare a Caravaggio di una ditta di segnaletica stradale alimentata a pannelli solari. Lartigiano, che vuole costruire il camposanto degli
animali in unarea adiacente al cimitero di Treviglio, si offre di ospitare il gattile. Ipotesi che viene frenata sul nascere per i tempi biblici delle pratiche burocratiche. In occasione del Gatto party, lo scorso 11 novembre, tra 150 simpa-
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
45
/ANIMALI
tizzanti, abbiamo chiesto che il Comune vincolasse unarea dove costruire il futuro gattile afferma Fabbrucci, portavoce del gattile ci bastano 300/400 metri. Per sensibilizzare lopinione pubblica viene anche promossa una raccolta firme. Finch si apre uno spiraglio: Abbiamo diverse alternative afferma lassessore allAmbiente, Juri Imeri e quella pi adatta un capannone nelle vicinanze dellospedale. Il fabbricato si trova in campagna, di propriet di un allevatore e necessit di lavori per ladeguamento alla nuova funzione. Dobbiamo ragionare sulla fattibilit tecnica e sui costi, poi decideremo se affittare la struttura, per dieci o ventanni, oppure potremmo valutare un comodato in cambio della ristrutturazione a nostre spese afferma il vicesindaco . Ci sono dei vincoli economici, stiamo lavorando alla riduzione dei costi comunali e il gattile non una priorit. Se la proposta venisse approvata, entro primavera i gatti potrebbero un nuovo rifugio. Soddisfatto, in ogni caso, Fabbrucci: un gigantesco passo in avanti afferma . Ma bisogna valutare la localizzazione e il suo accesso ai volontari. La gente deve capire che il gattile un mondo fatto di esseri viventi a quattro zampe. Fratelli minori con dei diritti da difendere. Info: www.gattiletreviglio.org, gattiletreviglio@gmail.com, tel. 340.0642664.
Ci hanno detto
elisa, 32 anni
Il gattile deve essere una priorit per il Comune? Direi di s, almeno se consideriamo gli animali degli esseri di pari dignit. Servirebbe una soluzione pi rapida? Assolutamente s, non capisco i ritardi nella ricerca di una alternativa allattuale sede. Che idea si fatta di questa vicenda? Che le soluzioni in questo paese sono sempre complicate, si arriva al punto quando ormai si in piena emergenza
Giuseppe, 58 anni
alfredo, 51 anni
Cosa ne pensa delle gattare? Il meglio possibile. Si impegnano gratuitamente per dar sollievo e un futuro a delle povere bestiole. Ma la gente non sembra cos partecipe ai travagli del gattile.. Che vuole, per tanti gli animali sono dei pupazzi, senzanima.
Lei mai entrato al gattile? No, ma no ho sentito parlare pi volte Un appello al Comune? Di non abbandonare n i volontari n i mici e di trovare al pi presto una soluzione concreta.
Gianna, 47 anni
Lidia, 39 anni
Lassessore allAmbiente del Comune di Treviglio, Juri Imeri
Contribuirebbe a sostenere un nuovo gattile? Penso di s, pur sempre una causa nobile.
Un commento sulla vicenda del gattile? una vergogna far rischiare a questa meritevole struttura di finire in mezzo a una strada. S, ma la sede fuori norma Lo so, ma anche i gatti domestici hanno diritto a un tetto. E le istituzioni devono dare risposte rapide.
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
47
/INSIDE
/INSIDE
l 2013 non si apre nel migliore dei modi per il mercato del lavoro bergamasco. La coda del 2012 ha visto il ritorno di grandi vertenze occupazionali, con la richiesta di 750 cassintegrati nel gruppo Italcementi e 700 nel gruppo della grande distribuzione Lombardini, oltre ad unintesa per 650 uscite dal gruppo Ubi. Sono numeri che non riguardano solo lavoratori bergamaschi perch sono gruppi con interessi nazionali, ma si aggiungono a situazioni tutte locali, come la chiusura del cotonificio Honegger di Albino, con 358 lavoratori, e un crescente numero di concordati preventivi e fallimenti. Questi ultimi viaggiano ormai da tre anni al ritmo di uno per giorno lavorativo: nel 2012 ne sono stati dichiarati 285, dopo i 284 sia del 2011, sia del 2010. Con le chiusure e i fallimenti, la perdita di posti di lavoro traumatica e senza rimedio, mentre negli ultimi casi di grandi ristrutturazioni si raggiunto comunque, magari obtorto collo, un accordo sulla gestione. Il risultato comunque che, volontariamente o per obbligo, i posti di lavoro vanno persi e questo pesa in una situazione occupazionale che sta pagando il prolungamento della crisi. Gli ottimisti dicono che si arrivati alla fine dei processi di ristrutturazione: chi prima, chi dopo, chi in maniera pi soft, magari solo con la non conferma dei lavoratori a tempo determinato, chi in maniera pi dura con veri e propri licenziamenti senza paracadute, ormai le aziende si sono ridimensionate e adeguate a volumi dattivit inferiori a quelli di prima della crisi. Restano per i numeri di quanto questo processo costato.
Lanno scorso sono state autorizzate in provincia di Bergamo 33,6 milioni di ore di cassa integrazione, con un aumento del 34,1% rispetto al 2011: non un record, nel 2010 erano state 41,6 milioni, ma il peggior dato di sempre. Questa crescita legata soprattutto al raddoppio delle ore di cassa integrazione ordinaria (pi 109% a 13,9 milioni di ore), che rappresentano il 41% del totale delle ore concesse. Vale meno del passato la consolazione che la Cig ordinaria normalmente legata a problemi solo congiunturali: in realt le aziende si stanno tutelando utilizzando tutti gli strumenti a disposizione cos che la distinzione tra le varie tipologie non pi chiara come in passato. Allo stesso modo il calo del 4% (a quota 11,7 milioni, il 35% del totale) delle ore di cassa integrazione straordinaria, tradizionalmente dovute a ristrutturazioni e crisi strutturali, spesso preludio a una successiva perdita del posto di lavoro, non pi indizio di ripresa di salute. Questo per tre motivi: il calo non in fondo cos sensibile; sempre pi spesso ci sono aziende che arrivano ai licenziamenti senza passare per altri ammortizzatori; la chiusura definitiva di aziende che magari facevano ricorso alla Cigs da diversi anni ha ridotto la platea dei cassintegrati. Ma ha aumentato quella dei lavoratori in mobilit, eufemismo per dire che sono stati licenziati. Lanno scorso i lavoratori iscritti alle liste di mobilit hanno toccato un nuovo record: 9.104, con un aumento del 30% rispetto al 2011. Sono duemila persone in pi in un anno, mentre rispetto al 2008, lanno in cui della crisi si sono sentite solo le prime avvisaglie, il dato quasi
triplicato. A crescere, in particolare, sono stati i licenziamenti nelle piccole aziende (legge 236/93), che nellultimo anno hanno avuto un boom del 40%, dato che quelli nelle aziende che occupano pi di 15 dipendenti (223/91), pure in crescita, hanno comunque contenuto lincremento nel 9%. Ed proprio il problema della tenuta delle piccole imprese, magari di poche unit di lavoratori, che per sommati valgono pi di una grande industria, a preoccupare. E ancora una volta lo si vede in prospettiva dallandamento della cassa integrazione, che ha visto lultimo anno un aumento del 29% nelle richieste di cassa integrazione in deroga, salita a 8 milioni di ore.
bene precisare che secondo le ultime stime viene effettivamente utilizzato il 40-50% delle ore richieste. Il che, in ogni caso, vorrebbe dire che in Bergamasca il reale ricorso alla cassa integrazione stato di 14-18 milioni di ore, per coprire lavoro e quindi posti in realt non esistenti. In mancanza di ripresa sono tutti problemi che questanno rischiano di riversarsi dalla cassa integrazione con laggravante che la cassa in deroga risulta al momento finanziata solo fino a giugno alla mobilit. E quindi alla disoccupazione dove pure si profila un nuovo record. Secondo gli ultimi dati disponibili, al 30 settembre i disoccupati disponibili iscritti nei dieci centri per limpiego della Provincia di Bergamo hanno infatti superato quota settantamila, con una crescita del 16% rispetto ai 60.358 di un anno prima. Un aumento di quasi diecimila persone che va peraltro preso con le molle perch comprende sia gli inoccupati, che non hanno mai lavorato, sia chi ha perso il lavoro, compresi gli iscritti alle liste di mobilit, ma anche chi in realt un lavoro non lo sta cercando, come quanti sono in scivolo verso la pensione. Al di l delle questioni tecniche, resta il dato di fondo che anche a Bergamo un tasso di disoccupazione del 5% da considerare una fortuna del passato. Ma ancora pi preoccupante la riduzione del tasso di occupazione: in qualche modo sistemato il personale in esubero, tra pensionamenti e ammortizzatori sociali e sempre pi difficili ricollocamenti, restano comunque sul tappeto le macerie. Sono i posti di lavoro persi che non vengono rimpiazzati da nuove iniziative.
48
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
49
LA/LETTERA
LA/LETTERA
strAnieri A BergAmo,
Egregio direttore,
Gentilissima laura,
Lintegrazione sicuramente uno dei problemi pi complessi della nostra societ e, in questo momento di crisi economica, emerge ancora di pi. Purtroppo, e come sempre in Italia, tendiamo a mettere la testa nella sabbia fino a che non ne siamo travolti, come peraltro facciamo per le alluvioni e i terremoti. Quando negli anni 60, milioni di persone sono arrivate nelle citt del nord dal meridione dItalia, hanno traumatizzato usi e costumi delle comunit preesistenti. Pian piano per avvenuta una positiva osmosi e, anche se con molte eccezioni, sentiamo molti cittadini dichiararsi, con orgoglio e a pieno titolo, milanesi, bergamaschi o bresciani, pur con una parlata ancora fortemente del sud. Questo percorso virtuoso stato per possibile grazie a tre caratteristiche fondamentali di chi si integrato: il rispetto reciproco, letica del lavoro e, soprattutto, lemancipazione della donna. Non sono le tradizioni culinarie o i simbolismi estetici che condizionano lintegrazione (fino agli anni 60 anche in Italia le donne si mettevano il velo per entrare in Chiesa), ma la parit di genere. Le etnie in cui lemancipazione femminile maggiore sono infatti gi oggi pi inserite nel nostro sistema sociale. Certamente non dobbiamo nasconderci che alcune societ sono culturalmente molto pi arretrate nellemancipazione della donna. Recentemente in Tunisia ho parlato con alcune studentesse universitarie, assolutamente convinte di effettuare linfibulazione alle proprie future figlie femmine, nonostante questa tribale e criminale pratica sia formalmente proibita. Con sgomento, le ho sentite affermare che questa mutilazione, con la conseguenza della privazione del piacere sessuale per la donna, necessaria per la stabilit della famiglia. Purtroppo, rispetto ad altre culture occidentali, anche in Italia lemancipazione femminile non compiuta. I maschi italiani, con la comoda scusa del sostegno economico alla famiglia, hanno lasciato alla donna lonere delleducazione dei figli, ma continuando a dare ai giovani virgulti e futuri cittadini un esempio negativo e dannoso del ruolo delluomo, che ha provocato e provoca la maggior parte delle distorsioni di cui lei parla. Il direttore
50
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
51
/STRADE E qUARTIERI
di Sara norIS
/STRADE E qUARTIERI
qualche anno sempre pi difficile. Anche per una questione di spazi.
loreto promosso
grAZie A pArchi e commercio Diffuso
ceneri della vecchia segheria Beretta. Eppure qui, a detta di chi ci lavora, non manca nulla. Alla fine Loreto, con i suoi tanti anziani e il suo buon numero di sudamericani, soprattutto boliviani, a misura di famiglia: ci sono cinque parchi (Cittadini, Locatelli, quelli di via Diaz e via Gothe e anche il parco della bicicletta), le piscine, i campi da tennis in via Curie, la Polisportiva che conta quasi trecento bambini, lauditorium, ogni ordine di scuola, compresi gli asili nido. E poi tanti negozi, anche quelli che si fatica a trovare in altri quartieri popolosi della citt, come la ferramenta in via Broseta o la merceria di piazza Risorgimento. Esercizi che si concentrano in una manciata di vie via Broseta, via XXIV Maggio, via IV Novembre e via Toti dove fare la spesa non certamente un problema e non mancano nemmeno i piccoli supermercati. Un po trafficato, soprattutto nelle ore di punta, anche se i commercianti minimizzano non poi cos caotico dicono in coro e ricordano invece che i problemi sono ben altri, ovvero parcheggi e aree
er essere vecchio vecchio. Le sue case e i suoi grandi condomini dimostrano tutti i loro anni, ma il quartiere di Loreto resiste al tempo che passa. Un quartiere nato nei primi anni Sessanta con lo sviluppo residenziale, accompagnato da negozi e dai primi uffici. Rappresentava il nuovo a due passi dal centro. Oggi per Loreto, nonostante i suoi servizi e il vantaggio di essere a pochi minuti da Piazza Pontida, avrebbe bisogno di una cura di ringiovanimento. Gli abitanti sono invecchiati insieme alle loro abitazioni e le giovani coppie cercano fuori citt case a prezzi pi abbordabili: la struttura del quartiere, concepita a quei tempi attorno allOspedale Maggiore, non aveva (e non ha) molti spazi da offrire per le nuove costruzioni, che nascono s, ma sulle fondamenta di quelle vecchie e decadenti, come il caso del nuovo complesso che sorger allangolo tra via Broseta e via XXIV Maggio, sulle
CI RACCONTANO LoreTo
senza una particolare struttura, e ora soffre questa condizione. Un pregio? Ha il vantaggio di essere una comunit. I piccoli negozi resistono ancora, la gente riesce a fare la spesa con tranquillit: come un borgo. I servizi non mancano. Ci sono molti anziani? un quartiere nato nel Dopoguerra: chi cresciuto qui anche invecchiato qui. I giovani escono dalla citt, anche per i costi delle case che anche in alcune vie di questo quartiere sono piuttosto care. Si organizzano eventi? Qualcosa abbiamo fatto, anche se da
eLda GHIrardI (PanIFICIo) Via Broseta da molto che ha aperto qui il suo negozio? Da ormai venticinque anni. Quali difficolt ci sono nel quartiere? Non vedo in realt grossi problemi, si sta bene. Ci sono negozi e servizi. Non una zona trafficata? Non pi di tanto, negli orari di punta magari s, ma come in tutte le zone della citt. Il traffico senzaltro maggiore su via Carducci e sulla Briantea. Cosa chiedere al Comune? Pi parcheggi. una questione critica per il quartiere, perch molte case non hanno box e i residenti non riescono a parcheggiare con facilit.
Elda Ghirardi
Il quartiere dimostra tutti i suoi anni, ma si mantiene attraente, ricco di servizi e di negozi. resta per il nodo irrisolto della ristrutturazione di Piazza risorgimento.
di sosta che non sono mai abbastanza. N per i residenti, n per i commercianti. Il quartiere intanto aspetta la sistemazione di piazza Risorgimento, almeno qualche panchina nuova e qualche aiuola. Cos bruttina e desolante il commento, tra il divertito e il rassegnato, del portavoce dei commercianti Lorenzo Carminati. Avrebbe dovuto essere sistemata gi da tempo. La vedremo mai pi decorosa?.
GIorGIo BerTuLeTTI (BerTuLeTTI LuCe) Via Broseta Quali sono i problemi di Loreto? La mancanza del vigile di quartiere, una battaglia fatta in passato ma che non ha mai portato a nulla: lo abbiamo richiesto pi volte, ma invano. E poi il fatto che Loreto non ha davvero una sua identit: era stato costruito nel Dopoguerra, ma
Giorgio Bertuletti
52
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
53
/STRADE E qUARTIERI
MaTTeo TreSoLdI (Forno arTIGIaLe) Via XXIV Maggio Un difetto del quartiere? Non molto considerato: ci sentiamo un po snobbati. Il Comune si rivolge soprattutto al centro, mentre la periferia lasciata alle varie organizzazioni. Cosa le piace del quartiere? Ha un tessuto variegato, non c molto traffico, c una presenza forte della parrocchia. Ci sono tanti servizi? C di tutto: negozi, poste, la circoscrizione, la piscina. Non ci si pu lamentare. Unico neo, lilluminazione delle vie. Alcune zone sono un po buie. Ci sono tanti stranieri? Tantissimi, soprattutto boliviani. Ma una zona molto tranquilla. LuIGI PeSenTI (oSTerIa aL GIGIanCa) Via Broseta Cosa manca a Loreto? Non vedo molte mancanze. Sono cresciuto qui e ci vivo dal 1980. Loreto sempre rimasto lo stesso, ben vissuto, si Le nostre domande a pu girare per negozi. Non manca nulla. Si realizzano eventi, iniziative? In realt manca qualche evento su misura per il quartiere. Vi sentite sicuri? S, mi d lidea di essere un quartiere sicuro, molto pi di quanto ricordo da piccolo. Allora Loreto era diviso in due parti: la zona 167 era considerata una specie di Bronx.
Luigi Pesenti
E anche i residenti spesso faticano a trovare posteggi. un handicap. Soprattutto perch ormai il parcheggio della Croce Rossa e quello di via Gothe sono sempre pieni. Il nuovo complesso che verr realizzato allangolo con via XXIV Maggio (larea dellex
54
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
/HINTERLAND
rAnicA
di Sara norIS
come sempre accade nei piccoli centri, ci si conosce tutti. Un paese a misura di famiglie, dove i bambini possono muoversi da soli, anche su percorsi ciclopedonali, in attesa della pista ciclabile che porter fino a Torre Boldone, e dove non ci saranno proprio tutti i servizi (anche se una fermata del tram c e lAtb si spinge fino a qui con la linea 11) ma le associazioni di volontariato si danno parecchio da fare. Un paese tranquillo, insomma. Fin troppo secondo i commercianti che vorrebbero un centro pi animato o almeno pi propositivo.
Perch, si lamentano, non c una ricorrenza particolare nemmeno la festa del patrono che porti in piazza mercatini, bancarelle o spettacoli. Ma anche Ranica deve fare i conti con laltra faccia della medaglia: i costi delle case. Le giovani coppie se ne vanno per problemi abitativi, come dice il primo cittadino, non riescono a stabilirsi a Ranica, perch i prezzi delle abitazioni sono alti e del resto non ci sono nemmeno spazi per nuove costruzioni. Il rischio linvecchiamento del paese lamara constatazione del sindaco.
CI RACCONTANO ranICa
VIVIana ParMa (I FIorI dI VIVIana) Via Adelasio Quali sono i problemi di Ranica? Il fatto di essere vicini alla citt comunque ci penalizza, perch la gente la raggiunge facilmente. Uno dei problemi senzaltro il fatto che si fa poco per animare il paese. Un pregio?
un centro che ha potenzialit, insomma si potrebbe fare tanto. Ci sono molti stranieri? No, non sono molti. Gli immigrati presenti sono comunque ben inseriti. Come si lavora qui? Il momento economico quello che , per c abbastanza movimento. MonICa CoLoMBo (orToFruTTa MeLaManGIo) Via Adelasio Cosa manca a Ranica? Il macellaio! Ormai da dieci anni. Era
in centro e adesso bisogna andare a Torre Boldone. Manca anche un po di collaborazione tra i commercianti: dovremmo essere pi uniti, condividere iniziative. Io sono qui da quindici anni ma non mai cambiato nulla. Ci sono parcheggi? Abbastanza, anche se c il problema del carico e scarico. un paese tranquillo? S, non ci sono problemi, un paese sicuro. Si vive bene. Sul fronte dei servizi? Nel suo piccolo Ranica ben servito. vicino alla citt, ad Alzano c lospedale, c il tram. I servizi non mancano. MarISa BuGada (Creare aCConCIaTure) Via Zopfi Cosa le piace del paese? La tranquillit, un paese vivibile. Io non ci abito, ma sono ventanni che lavoro qui ed sempre stato cos e lo sar sempre: tranquillo.
Viviana Parma
Monica Colombo
56
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
57
/HINTERLAND
1Card 2013
Prezzo
149
Con sarai sempre il primo a conoscere le ultime novit App il primo ad le, e il primo a bene ciare della nostra assistenza usufruire delle iniziative e promozioni tecnica.
Maurizio Gervasoni
rialzati. Lanno prossimo, con il contributo della Comunit Montana, realizzeremo la pista ciclopedonale nellarea del tram, al di l di via Marconi, che collegher Ranica a Torre Boldone. Ora in costruzione c quella che arriva alla fermata del tram. Allingresso del paese c larea dello stabilimento Zopfi. Nei vostri progetti cera la riqualificazione dellarea. S, unarea privata, ormai dismessa e cera un progetto di riqualificazione che puntava a realizzare un complesso residenziale e commerciale. Ma ormai decaduto. Ci penser la futura amministrazione. Dopo tanti anni dedicati alla politica e al paese si ricandider? Non mi ripresento. Ho fatto due mandati da sindaco, poi vicesindaco, e sindaco ancora. ora di lasciare spazio ai giovani. Me ne vado arricchita di unesperienza straordinaria e con la disponibilit a dare una mano a quelli che mi chiederanno di essere accompagnati nel percorso politico.
I vantaggi di
Sconti e Promo propone periodicamente iniziative e promozioni riservate solo ai . possessori di Iscriviti per risparmiare.
Corsi one to one a te Con 1CARD hai un Genius a tua completa disposizione per 5 lezioni da 1 ora in 1PLACE. Impara tutti i segreti e trucchi!
Sconto sullassistenza Risparmia il 10% su ogni intervento di assistenza tecnica Sono escluse tutte le riparazioni in laboratorio.
Newsletter dedicata Ricevi periodicamente la newsletter dedicata con tutte le novit e le iniziative .
1PLACE Apple Premium Reseller Via XX Settembre, 100 24122 Bergamo Telefono 035/234383 eMail sales@1place.it www.1place.it
013
58
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
www.oneplace.it
in evidenza
in evidenza
La pi antica gioielleria e orologeria di Bergamo, fondata nel 1912, continua ad essere un punto di riferimento per i collezionisti pi esigenti. Collaborazioni decennali con i marchi pi prestigiosi.
Una storia lunga 100 anni, fatta di stile e tradizione, scrigno di quella sapiente arte orafa che fa di Monti Decio un modello di alta gioielleria. La famiglia Monti guarda al futuro con uno sguardo al passato, ripercorrendo le fasi di un successo che li ha portati ad essere tra i pochi commercianti della citt di Bergamo a vantare un cos ragguardevole traguardo. In una societ che corre in fretta, poter soffiare su cento candeline la dice lunga sullimprenditoria di questa famiglia che ha saputo, con lungimiranza, rinnovarsi nel tempo, senza snaturare il proprio stile per rincorrere a tutti i costi le mode che cambiano. La passione ci che ci ha sempre guidati in tutti questi anni, ma anche il rimanere fedeli a noi stessi spiega Bruno Monti, terza generazione della famiglia . Un tratto distintivo che ci permette di guardare al futuro con ottimismo perch, dico spesso, se la mia famiglia passata indenne su due guerre mondiali, pu farcela anche in questo delicato momento economico. Ottima salute, dunque, per questa storica gioielleria che ha saputo cogliere i cambiamenti come unoccasione di sviluppo per il futuro. Tutto ebbe inizio nel lontano 1912, quando Decio Monti nato nei pressi di San Marino nel 1882, dopo essersi formato in alcuni importanti laboratori di Milano, fond a Bergamo la sua bottega orafa. Assieme a lui, la moglie Adelaide, fedele compagna di una vita che gli fu vicina in quella che sembrava essere unavventura destinata a durare a lungo. E non si sbagliavano perch quella prima bottega port il marchio Monti Decio nellolimpo degli orafi, estendendo la sua fama sia a livello nazionale che internazionale. Non solo, quel negozio si trasform, ben presto, in un atelier orafo dove poterono formarsi molti giovani orologiai e orafi della citt. Una vera e propria scuola nella quale, sotto locchio attento di Decio, poterono crescere innumerevoli talenti poi affermatisi nel panorama locale. In seguito, negli anni Quaranta, nel nuovo negozio di via Zambonate subentr il figlio di Decio, Tullio, esperto orologiaio accompagnato dalla moglie Mimma, designer di gioielli, dotata di uno spiccato fiuto imprenditoriale. Fu quello il momento di importanti collaborazioni con alcuni dei pi prestigiosi nomi dellorologeria svizzera, che accrebbero esponenzialmente il successo del marchio bergamasco. IWC, Audemars Piguet, Girard Perregaux,
Bulgari, Vacheron Constantin, Omega, Gerald Genta, questi e molti altri i nomi che collaborarono con la gioielleria Monti Decio. Ma nel pieno del boom economico che il marchio bergamasco riusc ad affermarsi massimamente, affiancando alla propria produzione, altri nomi della gioielleria di livello. di quegli anni, infatti, la decisione di fare entrare, accanto alla grande produzione di gioielli e orologi firmati Monti1912, anche le top griffes della gioielleria mondiale. Negli anni Settanta il negozio si sposta al civico 85, mentre nella sede storica di via Zambonate, al civico 79, viene aperta la gioielleria etnica, luogo dincanto per estimatori e collezionisti di tutto il mondo. Sono quegli gli anni della terza generazione di Monti, entrati nellazienda di famiglia continua Bruno Monti con la consapevolezza di una grande responsabilit per quel passato glorioso, ma animati al contempo da idee davanguardia. Con la quarta generazione, entrata nel Terzo Millennio, il marchio Monti Decio si confermato nello spirito della tradizione, declinata allinnovazione dei nuovi mezzi di comunicazione. Con lultima generazione nato il sito internet, indicato per tutti quei collezionisti alla ricerca del pezzo unico e introvabile. La nostra collezione, infatti, cresciuta con noi, negli anni, e oggi una vera soddisfazione poter accontentare richieste provenienti da ogni parte del mondo. La gioielleria esporta prevalentemente in Giappone, Cina, Olanda e Stati Uniti. Cento anni di tradizione, arte e design nel nome Monti Decio: pi che un punto di arrivo, un nuovo punto di partenza.
1. Due sedi per una scelta di stile e carattere Scegliere uno dei negozi Monti Decio 1912 un'espressione di gusto e stile personali. I gioielli etnici, collocati presso la sede storica, al civico 79 di via Zambonate, creano un punto d'incontro per gli appassionati di questo genere. Nella sede principale al n 85 della stessa via su tre piani di vendita troviamo il luogo ideale per gli appassionati di orologi e gioielli classici e intramontabili. 2. Le creazioni e i servizi La gioielleria realizza preziosi grazie all'arte orafa dei suoi collaboratori studiando spesso con il cliente le creazioni pi esclusive e ricercate. inoltre attivo un gruppo di maestri orologiai in grado di eseguire assistenza e riparazioni di primo livello su orologi di qualsiasi marca e grado di complicazione. 3. I marchi Nella gioielleria possibile trovare, oltre alla collezione Monti 1912, anche i marchi pi prestigiosi dell'alta gioielleria come lo stile senza tempo di Giorgio Visconti, l'inconfondibile manifattura dell'oro etrusco di Luigi Quaglia o l'originale gusto etnico di Misani. inoltre disponibile un'ampia gamma di orologi selezionati tra le marche pi prestigiose quali: IWC, Audemars Piguet, Girard Perregaux, Bulgari, Vacheron Constantin, Omega, Gerald Gent, Breitling, Ulysse Nardin, Hamilton, Locman e molti altri ancora.
Tullio Monti con la madre davanti allo storico negozio di via Zambonate negli anni 40
I coniugi Monti nello studio della gioielleria in una foto degli anni '70
Gioielleria Monti Decio dal 1912 via Zambonate 85 Bergamo tel. 035-238154 montidecio1912@libero.it - www.montidecio1912.it
60
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
61
LA/PROvINCIA
LA/PROvINCIA
La valorizzazione dei gioielli architettonici del territorio e lofferta benessere caratterizzata dal buon rapporto qualit-prezzo sono alcune delle risposte di un territorio provato dalla crisi. Se almenno S. Salvatore, almenno S. Bartolomeo e S. omobono, dove attiva la nuova associazione degli imprenditori, sembrano offrire maggiori potenzialit, per Palazzago e Berbenno la prospettive sono pi incerte.
di Sara norIS
acchiusa tra le sue verdi montagne, la valle Imagna soffre di un paradosso che sinora lha relegata a Cenerentola delle valli bergamasche. Ricca di natura, con un patrimonio storico-culturale rimasto praticamente intatto, la valle pi vicina a Milano, 50 chilometri appena di distanza, ma anche la meno conosciuta. I ricordi del recente passato, che lavevano resa indipendente grazie al turismo e alle attivit della lavorazione del legno, sono ormai spenti dinanzi a una crisi che azzera tutto e permette qualche riflessione sulle occasioni perse. Che siano mancati, quando ce nera la possibilit, un certo spirito imprenditoriale e una lungimiranza che sapesse andare oltre al qui e ora? Anche questa pu essere una delle chiavi di lettura per leggere unofferta turistica che si seduta su se stessa. Alta e bassa valle Imagna, divise da poche decine di chilometri, sembrano, inoltre, due realt a se stanti, mondi lontani che proprio in questo periodo dovrebbero cominciare a parlarsi di pi, per fare fronte comune davanti alla crisi. Lobiettivo condiviso, tuttavia, non manca, essendo il rilancio del turismo culturale, religioso e legato alle terme la chiave di volta su cui intende spingere. Cos Almenno San Salvatore punta su un percorso dellarte romanica che valorizzi le stupende chiese del suo territorio. Costituito da una parte alta molto caratteristica, dove il tessuto commerciale ormai svanito, e da una parte bassa molto
62
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
63
LA/PROvINCIA
viva, Almenno San Salvatore ha praticamente tutto, mancando solo di qualche parcheggio accanto ai negozi. La costituzione nel 2010 del Distretto del Commercio Colline Orobiche, tra Almenno San Salvatore, Almenno San Bartolomeo, Palazzago e Barzana, sta inoltre cercando di creare le condizioni per un rilancio condiviso del commercio. A breve distanza si trova Almenno San Bartolomeo che specularmente al suo omonimo San Salvatore, si svuotato di attivit commerciali nella parte alta, dove ne rimangono s e no un paio, per allargarsi nella parte bassa. La prossimit ai numerosi supermercati della zona, in perfetta tendenza col resto della bergamasca, ha creato problemi al commercio di vicinato che fatica ad andare avanti. Anche qui si crede nel rilancio del turismo, tanto che, con un lavoro sinergico, si passati da 5mila presenze sul territorio a 37mila, guadagnandosi sul campo la riconosciuta valenza turistica. La spinta pi grande lha data la Rotonda di San Tom, suggestivo gioiello romanico, risalente agli inizi del XII secolo. Palazzago un paese a s, con un centro storico cristallizzato nel tempo, condizionato enormemente sia dalla mancanza di sbocchi verso lesterno, che da unestensione allungata del territorio. Questo incide nel commercio e nello sviluppo del paese. Fiore allocchiello la chiesa di San Giovanni Battista, che si distingue per la pala dellAssunta e per la cosiddetta cappella del diavolo, dal suggestivo soffitto. A qualche chilometro di distanza si entra nellalta valle Imagna, dove SantOmobono Terme rappresenta il centro nevralgico di tutto il territorio. Ricca di attivit commerciali che ne costituiscono il substrato sociale, questo grazioso paesino, sul cui territorio fanno bella mostra di s le terme che ne trainano il turismo, ha capito che lunione fa la forza di fronte alla crisi. Da questo spirito illuminato nato ISOT nel 2010, lassociazione imprenditori di S. Omobono Terme che comprende 150 attivit dislocate in tutta lalta valle, unendo commercianti, imprenditori e artigiani che costituiscono le eccellenze del territorio. In appena due anni, oltre ad aver portato limmagine della valle Imagna in importanti fiere, lassociazione riuscita ad aprire un distaccamento dellufficio turistico a SantOmobono Terme al quale, in una sola stagione, si sono rivolti oltre 2.000 visitatori. Se a questo aggiungiamo che ISOT stato promotore di un percorso religioso legato al Santuario della Cornabusa, in collaborazione col vicariato di valle, col Centro studi valle Imagna, grazie ai fondi della Camera di Commercio, si pu ben dire che questassociazione sappia come muoversi per chiamare nuovo turismo. in itinere, inoltre, il nuovo Distretto diffuso del commercio Valle Imagna che comprender i comuni di Bedulita, Berbenno, Brumano, Capizzone, Corna Imagna, Costa Valle Imagna, Fuipiano Valle Imagna, Locatello, Roncola San Bernardo, Rota Imagna, SantOmobono Terme, Strozza, Valsecca che, si spera, potr ulteriormente incidere sullo sviluppo sociale, economico e turistico del territorio. Berbenno si estende in varie frazioni, la pi importante delle quali, Ponte Giurino, fa vita a se stante con i suoi circa 500 abitanti. Memore di un turismo lontano, fatto di berbennesi emigrati che tornavano per le ferie e di qualche milanese che passava lestate nella zona, oggi Berbenno ha la lucida consapevolezza che quel passato non potr pi tornare.
Nelle pagine precedenti, la Rotonda di San Tom, ad Almenno San Barlomeo. Qui sotto, una panoramica di Berbenno.
64
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
LA/PROvINCIA
CI RACCONTANO aLMenno San SaLVaTore
STeFano roTa (STudIo FoToGraFICo STeLLa) Via Pitentino Che paese Almenno San Salvatore? Principalmente residenziale, con poche attivit economiche, dove negli anni non sono arrivate la grandi industrie. un paese dove si vive ancora bene. Quanto cambiato negli ultimi 10 anni? Poco, ci sono state delle costruzioni mirate che non hanno aggredito il territorio. Anzi, direi che la parte storica di Almenno stata protetta e valorizzata. Come? stato creato un percorso del romanico che chiama migliaia di persone tutto lanno. Il turismo come chiave contro la crisi? S, su questo che dobbiamo lavorare per il futuro della valle. LaVInIa CornaLI (aBBIGLIaMenTo) Via Pitentino La sua unattivit storica, quindi potr dirmi com cambiato il paese. Prima tutte le attivit erano concentrate nella parte alta, poi dagli anni Novanta si sono spostate nella parte bassa. Dispiace vedere il centro storico cos spento. Come mai? Credo che la responsabilit sia dovuta allapertura dei supermercati nella zona. Le piace il paese?
Molto, quando vado via mi rendo conto che qui si sta bene. Il paese tranquillo e molto vivibile. Il turismo? Bisognerebbe incentivarlo, abbiamo delle chiese bellissime che potrebbero chiamare pi pubblico. Noi, tra laltro, facciamo la nostra parte promuovendo La sagra regionale degli uccelli, che ad agosto richiama oltre 15mila persone. Lara daSCenZo (Bar TroCadero) Via Martiri di Cefalonia Crede che la promozione turistica possa essere una chiave contro la crisi? Ad Almenno non credo proprio. Sono un po pessimista, vista la crisi in corso. I giovani come si divertono? Li vedo uscire poco. Forse pi desta-
Bella la parte alta, pi commer ciale e anonima quella bassa. Nel com plesso un paese carino, con cittadini alla man o e disponibili. Si percepisce un certo potenziale turistico ancora inespresso, che nel futuro potr migliorare la situazione. Un paese in fermento.
te, ma non mi sembra che, a parte loratorio, ci siamo molti luoghi di aggregazione nel paese. C qualcosa che andrebbe migliorato nel paese? Mancano i parcheggi. Qui siamo in una zona con molte attivit commerciali, ma abbiamo solo sette parcheggi. GIorGIo BoFFeTTI (CenTro FruTTa) Via Martiri di Cefalonia Un problema del territorio?
Lavinia Cornali
Lara DAscenzo
Giorgio Boffetti
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
67
LA/PROvINCIA
Si avverte una certa vocazione turistica? Poco, a parte il fenomeno delle seconde case dei milanesi. Abbiamo il percorso del romanico che, tuttavia, porta un turismo di nicchia. Nel suo settore come sta impattando la crisi? La mia clientela si orienta principalmente sullargento e lacciaio. Il mio settore, infatti, soffre sia la crisi sia laumento delloro, il cui prezzo si triplicato in pochi anni. GIoVannI de FerrarI (aZIenda aGrICoLa LuranI CernuSCHI) Via Convento Che paese Almenno? Temo sia diventato un paese dormitorio, nonostante la Pro Loco si sia spesa, in questi anni, per creare degli eventi daggregazione. Purtroppo, coi tempi che corrono, tutto pi difficile e il tessuto sociale ne risente. Cosa manca? Fatto salvo il buon lavoro dellamministrazione locale, che in base al Patto di stabilit ha le mani legate, ci che manca un luogo di aggregazione, come unarea feste. Come sta incidendo la crisi sulla sua attivit? Si acquista molto meno. Siamo passati dagli anni Ottanta, dove il cliente acquistava un cartone da dodici per tipologia di vino, ad oggi con lacquisto di un cartone misto da sei. E la vocazione turistica? Ci credo molto. Promuovere in nostro patrimonio paesaggistico ed enogastronomico lunico modo per portare da fuori persone ad Almenno.
SALDI
FIERA
fino al
70 %
del
Sconto 20%
Punti vendita Legler Moda
BIANCO
su intimo uomo, donna, bambino e neonato; tessile casa; complementi arredo e oggettistica; profumazioni.
Calolziocorte - Corso Dante, 9 Ponte San Pietro - Via Garibaldi, 47 Cassano DAdda - Piazza Gobetti Seriate - Viale Italia, 68 Dalmine - Viale Locatelli, 69 Vimercate - Via Cremagnani, 15
Hanno costruito troppi supermercati nella zona, cos le piccole attivit ne hanno risentito enormemente. Che paese questo? Ha una certa vocazione artistica legata alle Chiese romaniche del territorio, tuttavia non credo possano essere sufficienti per creare un reale traino turistico, tale da portare un indotto nel paese. Siete un paese unito? Una volta di pi. Mi sembra che oggi ci sia pi individualismo, rispetto al recente passato. Cosa manca? I parcheggi. Continuano a fare marciapiedi, che servono relativamente.
E nella zona alta? Ormai morto tutto, da una decina danni. aLBerTo FaGIanI (FaGIanI GIoIeLLI) Via Martiri di Cefalonia Negli ultimi dieci anni, com cambiato il territorio? Non ci sono stati degli stravolgimenti, il paese si sviluppato, ma non in maniera eccessiva. Il fenomeno immigrazione? C stato, ma rimasto sotto controllo. Gli stranieri sul territorio si sono sostanzialmente integrati tutti.
Giovanni De Ferrari
68
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
LA/PROvINCIA
LA/PROvINCIA
Lorenzo Rota
ch la maggior parte proprietaria dei muri e non ha affitto da pagare. Il paese le piace? Molto e mi sembra che negli ultimi anni sia stato fatto molto dalle varie amministrazioni. Mary ManZonI (edICoLa) Via De Gasperi A cosa rinunciano i suoi clienti? Leggono meno quotidiani. Inoltre, se prima acquistavano senza prestare attenzione al prezzo del periodico, adesso stanno ben attenti. Le piace il paese? Molto, un territorio vivibile, ancora a misura duomo. Il valore aggiunto? Ci si conosce tutti. A me i supermercati, cos freddi e impersonali, non piacciono, preferisco fare la spesa in paese e scambiare due chiacchiere coi commercianti. renaTo MorLoTTI (MaCeLLerIa) Via Dante Alighieri Cos successo al territorio negli ultimi 15 anni? Il sistema produttivo si sfaldato, molte grosse aziende hanno cominciato a delocalizzare le loro attivit. Fino a due anni fa, tuttavia, non cera disoccupazio-
dipendenti, avrei gi chiuso. I centri commerciali ci hanno tagliato letteralmente le gambe!. Con la crisi, i suoi clienti hanno cambiato abitudini? Certo, non solo acquistano meno, ma si indirizzano verso prodotti meno cari. Al posto di prendere il crudo, ad esempio, scelgono il cotto o la mortadella. E le altre attivit economiche del paese? Prima erano una garanzia, anche per i giovani, adesso stanno soffrendo la crisi anche loro. Almenno ha una vocazione turistica? C la Rotonda di San Tom, una bella chiesa che chiama pubblico anche da fuori. Purtroppo, per, non ci sono ricadute sul territorio, si tratta di un turismo mordi e fuggi. Le nostre domande a
MarCo CLIVaTI (aCConCIaTure uoMo) Strada della Regina La crisi? Nella mia attivit non ha inciso, fortunatamente, perch non c molta concorrenza tra i parrucchieri per uomo. Diversa , probabilmente, la situazione dei parrucchieri per signore. Il paese cambiato? S, ha avuto un incremento demografico non indifferente e sono stati creati nuovi servizi alla persona. Ad esempio? Negli ultimi dieci anni stato fatto molto, sia per i giovani che per gli anziani. Sono
state costruite scuole, associazioni sportivi e un centro ricreativo. Crede in una rinata vocazione turistica? S, senza dubbio. Abbiamo un centro di promozione turistica per San Tom, che funziona molto bene.
Renato Morlotti
Marco Clivati
Edgardo Battaglia
Come mai la parte alta del paese si svuotata di attivit? Non c stato ricambio generazionale, una volta chiusi i negozi, nessuno ha pi riaperto. La vecchia amministrazione ha tentato di riportare delle attivit commerciali, costruendo alcuni negozi, ma sono rimasti vuoti. Mentre la parte bassa? una zona ancora viva, con molte attivit. E con la crisi? Per ora nessuno ha chiuso, anche per-
ne nella zona, perch molti operai erano stati assorbiti da altre aziende, mentre con lultima crisi molti sono stati messi in cassa integrazione o licenziati. E nella sua attivit? Ho avuto un calo del 25%, negli ultimi due anni. Ho una clientela affezionata, il 60% della quale viene da fuori. Su pollo, tacchino, maiale e coniglio, le vendite sono stabili, mentre abbiamo perso sulla carne di bovino, in particolare vitello. C qualcosa che manca? La sicurezza sulle strade. Non ci sono i vigili sulle strade, non ci sono dossi, n telecamere. Sono gi stato in Comune varie volte, ma nulla cambiato. LorenZo roTa (aLIMenTarI) Via Dante Alighieri Come va il commercio nel paese? Male, se dovessi pagare laffitto e dei
festazioni che contribuiscano a farlo crescere. C chi si lamenta della sicurezza sulle strade del paese, possibile potenziarla? Abbiamo gi sette telecamere per monitorare i siti pi delicati e altre tre sono in via di allestimento. Per quanto riguarda la polizia locale abbiamo
70
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
71
LA/PROvINCIA
CI RACCONTANO PaLaZZaGo Molto, si parlava della costruzione di una strada che avrebbe collegato il paese a Calolziocorte, ma stata persa loccasione. ZHenG SIaoJun (Bar SPorT) Via Maggiore Lei ha aperto da tre anni. Perch proprio a Palazzago? Mi trovo in Italia da qualche anno e desideravo aprire un bar. Palazzago mi piaceva, cerano dei prezzi accessibili rispetto a Bergamo, cos ho deciso di provare qui. qui con la sua famiglia? S, con mia moglie e mia madre. Com stata laccoglienza? Buona, mi piacciono i cittadini di Palazzago. La maggior parte dei miei clienti sono gli anziani che vanno a messa e si fermano qui per un caff. soddisfatto? S, tanto, ho avuto fortuna. Adesso mancherebbe un po pi di lavoro. Con le tasse e tutto il resto, riusciamo appena a mangiare. Ma sono ottimista per il futuro. CrISTIan CorBeTTa (MaCeLLerIa) Via Maggiore Lei ha lattivit dal 54, com cambiato il paese? rimasto sostanzialmente lo stesso, nonostante negli ultimi dieci anni abbiano costruito molto nella zona. Questo mi ha permesso di avere qualche cliente in pi. C qualcosa che vi ostacola come commercianti? La strada a fondo chiuso e, probabilmente, anche la conformazione allun-
GIorGIo donadonI (TraTTorIa Bar TaVerna) Via Maggiore cambiato il paese negli anni? No, non molto. Con la crisi hanno chiuso delle attivit? S, anche negozi storici, aperti da decenni. Hanno inciso i centri commerciali? Certamente, quelli sulla Briantea hanno tolto buona parte del lavoro. Il fatto che il paese si chiuda, senza alcuna via di sbocco, quanto ha inciso sul commercio?
Giorgio Donadoni
Cristian Corbetta
LA/PROvINCIA
gata del paese. Qui ci devi venire, non c clientela di passaggio. Lei come fa? Per fortuna non pago laffitto, altrimenti sarei in difficolt. Inoltre negli anni, avendo delle carni di qualit che macello io, ho selezionato una clientela affezionata. Certo se dovessi partire da zero, tutto sarebbe diverso. CarLo CaSTeLLI (rISToranTe) Via Longoni Lei si trasferito recentemente qui dal centro storico, come mai? Volevo stare vicino alle vie di passaggio. Purtroppo il centro del paese si svuotato e si sono sviluppate di pi le zone limitrofe. Unoccasione mancata? Le nostre domande a La creazione di nuove strade, cosa che sarebbe potuta avvenire senza grossi problemi, intervenendo nella zona boschiva che si estende verso Pontida. Adesso troppo tardi, con la crisi impensabile poter realizzare nuove infrastrutture. Unidea per lamministrazione? Forse il Comune dovrebbe eliminare gli oneri per chi va a recuperare gli immobili del centro. Certo bisognerebbe anche riuscire a vendere gli immobili, cosa che con la crisi del settore sembra molto difficile. Nella sua attivit si sente la crisi? S, i clienti oggi vengono meno e decidono, molto spesso, di non bere vino. I miei ordini, non a caso, si sono ridimensionati nellultimo anno.
Bergamasca (categoria Comuni tra 3-5mila abitanti) ha tolto ben 750mila euro, adesso abbiamo come priorit la sistemazione di una frana quiescente che interessa il cimitero di una nostra frazione. Siamo soli perch le leggi prevedono un contributo, ma soltanto a frana avvenuta. Quindi ci arrangeremo per sistemare la nostra frazione prima che avvenga qualche calamit. Poi ci dedicheremo alla palestra delle elementari, come ad altre opere di manutenzione e di investimento (in particolare i nuovi tronchi fognari). Se penso che il Governo toglie fondi a Comuni che gi risparmiano e amministrano oculatamente come Palazzago, sento tutta lingiustizia di un simile trattamento!.
Contract:
74
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
Zettelz
LA/PROvINCIA
CI RACCONTANO SanToMoBono TerMe piano diventato pi tranquillo. Questa crisi sta incidendo ulteriormente? Purtroppo s, la mia clientela sta attenta a tutto, rinuncia alle riviste patinate e ai quotidiani. Vanno ancora quelle riviste di gossip da 50 centesimi. ManueL eManueLLI (eManueLLI e GreGIS eLeTTrodoMeSTICI) Via Alle Fonti Che turismo c oggi? un turismo estivo fatto di nonni coi nipotini, o invernale di famiglie che hanno la casa qui. C ancora gente ma, rispetto a 15 anni fa, molto diminuita. Perch venire qui? La nostra una valle bellissima, ad appena unora da Milano, dov possibile fare lunghe passeggiate, andare alle terme, accedere a percorsi enogastronomici riscoprendo i sapori antichi di una volta. Quanto incidono le Terme sul turismo della Valle? Molto, durante lestate sono aperte quelle comunali a SantOmobono, senza contare le spa presenti nel territorio, tutte di alto livello. Oltre al turismo su cosa si fondava leconomia del territorio? Sulle tornerie che lavoravano il legno. Era il cuore delleconomia della valle, poi larrivo della Cina ha inciso sul settore. Oggi rimangono dei piccoli artigiani che lavorano il legno, creando piccoli capolavori di pregio. nICoLeTTa CaSarI (VILLa orTenSIe MedICaL SPa) Via Alle Fonti Qual il target della vostra clientela? Medio-alto, fatto principalmente di italiani dai 20 ai 60 anni, anche se abbiamo notato un aumento dei giovani negli ultimi anni. La crisi come si sta manifestando? I nostri clienti fanno sempre meno notti, 2 o 3 al massimo, la settimana diventata uneccezione. Come cercate di reagire? Distinguendoci con programmi benessere dal buon rapporto qualit-prezzo. Il futuro? Credo molto nellIsot, perch il nostro un territorio ancora poco conosciuto e sono convinta che tutti assieme potremo fare molto per promuoverlo. GraZIeLLa VIGan, vicepresidente dellAssociazione Imprenditori di SantOmobono Terme Perch si sentiva il bisogno di unassociazione come la vostra? Crediamo molto nel nostro territorio e sentivamo che, visto il difficile momento economico, ci fosse la necessit di fare fronte comune contro la crisi. Quindi due anni fa abbiamo fondato lISOT, unassociazione di commercianti, imprenditori e artigiani che comprende 150 attivit di diversa natura, in tutta la Valle Imagna. Laver messo assieme tutte le eccellenze del territorio, dal settore artigianale del legno, a quello gastronomico, passando per quello edile e commerciale, ci d la forza di poter lavorare a 360. Su cosa avete lavorato sinora? Devo dire che in due anni abbiamo fatto molto. Recentemente abbiamo partecipato alla Fiera campionaria di Bergamo, portando sia la parte edile che artigiana della Valle Imagna. Siamo riusciti ad aprire un distaccamento dellufficio tu-
LA/PROvINCIA
ristico a SantOmobono al quale, in una sola stagione, si sono rivolti oltre 2.000 visitatori. Senza contare che siamo stati i promotori di un percorso religioso legato al Santuario della Cornabusa e ad altri luoghi di culto, in collaborazione col vicariato di valle, col Centro studi valle Imagna, che stato finanziato attraverso dei fondi della Camera di Commercio. Le prossime novit? A breve saremo ad Artigiani in Fiera, promuovendo il nostro territorio attraverso le belle opere dei nostri artigiani. Insomma, tutto questo lavoro, fatto anche in collaborazione con la nostra amministrazione locale, con la Comunit Montana e con le varie associazioni sul territorio, ci fa ben sperare per il futuro della valle.
Luciano Benaglia
La crisi sta incidendo nella sua attivit? Nella mia, per fortuna, non molto, ma nel territorio purtroppo si percepisce. Le piace il paese? S, perch siamo nel centro valle, in un territorio di passaggio, quindi, rispetto ad altre realt pi piccole, non ci possiamo lamentare. Di sera? Ci sono diversi bar, un po di movimento c. E per i giovani? Abbiamo delle associazioni sportive ben organizzate, sia per la pallavolo che per il calcio. STeFano FroSIo (rISToranTe FuMaTa BIanCa) Via Fumata Bianca Unoccasione mancata? Ci si aspettava, visto che era stata una delle promesse della passata amministrazione, una Casa di riposo. Tutto sembrava
PAESE CHE VAI LE NOSTRE IMPRESSIONI
pronto e invece il progetto si bloccato. Servirebbe allintera valle? Certo, unopera necessaria per tutta la comunit. Venendo allIsot, su cosa dovrebbe spingere? Su iniziative di una certa rilevanza. Ho proposto allassociazione di far passare una tappa del Giro dItalia a SantOmobono. Ha un certo costo, lo capisco, ma lunione fa la forza e sarebbe un ritorno dimmagine incredibile. LuCIa CICoLarI (edICoLa) Via Alle Fonti La sua unattivit storica, potr dunque dirmi com cambiato il paese. Si svuotato molto, rispetto al passato. Un tempo questo paese era il centro commerciale di tutta la valle, vivo, con un andirivieni perenne di gente. E poi? Le attivit economiche principali, legate alle fabbriche del legno, hanno cominciato progressivamente a scomparire. Pian
Nicoletta Casari
Graziella Vigan
Le nostre domande a
ei, sia per A SantOmobono Terme ci vivr edibiloglienza dei suoi cittadini, incr lacc ili e socievoli, che per la mente disponib , che ne sua posizione centrale nella valle e produttivo. Per il turifa un paese vivo ta: terme, sta c solo limbarazzo della scel , artigianato, gastronopaesaggio fiabesco mia e arte.
della nostra amministrazione, questo operatore non si fa sentire. Quali sono le prossime opere in fase di realizzazione? Il periodo non favorevole e ritengo che in passato siano stati investiti molti denari in opere pubbliche, sia di impatto visivo che emotivo. Oggi stiamo lavorando per mantenere gli impianti esistenti e ritengo che, visto il nostro indebitamento sproporzionato rispetto alla capacit dellEnte, figlio di certe scelte del passato, non sia il caso di fare passi troppo lunghi. Credo che ci limiteremo ai lavori pubblici ordinari.
76
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
77
CI RACCONTANO BerBenno
eManueLe VanoTTI (BarBIere) Via San Giovanni Bosco Com cambiato il paese negli ultimi 15 anni? Il lavoro diminuito perch, con gli anni, si abbassato percentualmente il numero degli emigranti berbennesi che periodicamente tornavano nel paese, dalla Francia e dalla Svizzera. Una buona parte rimasta allestero, comprese le loro generazioni. E chi rimasto? Sta andando avanti e, anzi, in controtendenza nel paese abbiamo molti giovani. Questo rende Berbenno vivo.
Limmigrazione? C stata, per un periodo, ma oggi sono pochi gli stranieri sul territorio, tutti ben integrati. I servizi? Per quanto riguarda le prime necessit, abbiamo tutto, dallasilo alle medie, biblioteca, banca, ufficio postale, farmacia e un buon oratorio. Divertimenti? Abbiamo una buona Pro loco che organizza delle manifestazioni durante tutto lanno. donaTeLLa BoSIo (aLBerGo rIPoSo) Via Don Bosco Fino a quando Berbenno ha avuto una vocazione turistica? Fino a trentanni fa. Venivano milanesi o berbennesi emigrati allestero, per passare le ferie. Pensa che nella Valle Imagna possa esserci una ripresa del turismo, se ben promosso? No, non credo, a Berbenno men che meno. Sono state perse delle occasioni, quando il turismo cera. Che paese Berbenno?
Berbenno un paese grazioso , abbarbicato sulla collina, con innumerevo li frazioni che si estendono da pi part i. Gentili e cordiali i suoi abitanti.
Temo che si stia spegnendo, nonostante il nostro sindaco e la Pro loco abbiano lanciato belle iniziative per animare il paese. Richiamano pubblico anche da fuori? S, ma spesso si ha limpressione che leffetto novit si esaurisca presto. Ho notato che diminuisce sensibilmente il pubblico, quando gli eventi vengono ripetuti lanno successivo. Il cittadino medio fa la spesa nel paese? S, preferibilmente gli anziani, men-
lingotto doro,
anche a rate!
per maggiori informazioni: tel. 035 212489
www.investimentiinoro.it
Emanuele Vanotti
Donatella Bosio
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
79
LA/PROvINCIA
tre le sposine prendono lauto e vanno fuori. Il futuro? Non lo vedo roseo. In tre anni hanno chiuso diversi bar, il timore che il paese si spenga lentamente. GIanLuCa PeLLeGrInI (aLIMenTarI) Piazza San Giovanni Bosco Com il paese? Si anima molto destate, mentre dinverno molto tranquillo. Turisti? Una volta ce nerano. Destate si arrivava ad essere 6 o 7mila persone, mentre oggi 3.500, compresi i turisti. Berbenno ha molte frazioni. Come ha inciso questo sul commercio? Prima ogni frazione aveva i propri negozi. Oggi la maggior parte delle attivit sono concentrate nel centro storico di Berbenno. Anche lei fa parte dellIsop. Crede che potr dare una spinta anche a Berbenno? Non credo, forse agevoler principalmente SantOmobono, anche per una questione logistica. Tuttavia mi sembrava importante aderire a unassociazione che sta tentando di dare visibilit alla nostra valle. MonICa InVernICI (Bar eCLISSe) Via Stoppani Frazione di Ponte Giurino Come sta impattando la crisi in questa frazione? Molte persone hanno perso il lavoro, quindi automaticamente anche nella nostra attivit abbiamo risentito di un calo. Evidentemente il bar una tra le prime cose a cui si pu rinunciare. Esiste una vocazione turistica? No, a differenza di altri paesi della Valle, non abbiamo case di propriet di milanesi o stranieri. C solo una famiglia che viene in villeggiatura durante lestate. Come mai? Forse perch una zona di passaggio, verso SantOmobono la situazione differente. MaSSIMo BorIS (PaSTICCerIa doLCe Venere) Via Stoppani Frazione di Ponte Giurino C una vocazione turistica? Al 10%, prevalentemente turisti di giornata. Prima cerano pi turisti, cos come pi lavoro legato alle tornerie del legno. Oggi tutto cambiato e buona parte della popolazione costretta a spostarsi. Le attivit commerciali? Tendono a chiudere, cos anche noi siamo costretti a spostarci, andando nei supermercati della bassa valle. Il paese lo si vive, ma molto diverso dal passato. Cosa manca? Da una decina danni si parla di costruire una piscina, speriamo che sia la volta buona, perch sarebbe molto utile per i giovani.
Massimo Boris
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
Segreteria organizzativa: PRINCIPEADV - Via Volturno 31, 25126 Brescia, tel. 030 5238462 FIERA DI BRESCIA - Via Caprera 5, 25125 Brescia, tel. 030 3463484/482
info@principeadv.it info@fierabresciacasa.it
in evidenza
in evidenza
Grazie ad eccellenti tecnologie edili di costruzione, soprattutto per ponti e infrastrutture stradali, FCG in grado di garantire massimi risultati, risparmio di tempo e di denaro. Gussoni: Sono i profilati pultrusi il nostro core business
Il futuro delledilizia delle grandi opere arriva dalla Danimarca e approda in Italia alla Fibers Consulting Group di Bergamo con lobiettivo ambizioso di cambiare la tecnologia di costruzione delle infrastrutture pubbliche e private facilitando il processo di lavorazione delle opere, migliorando le prestazioni strutturali e garantendo, oltre ad eccellenti risultati, risparmi di tempo e di denaro. Una sfida alla diffidenza ed al timore del cambiamento che il fondatore e ceo (chief executive officies) Roberto Gussoni con a capo dellufficio tecnico Vassilis Mpampatsikos, da poco approdato alla guida di FCG, stanno affrontando sul mercato edile italiano con la promozione e la diffusione dei profilati pultrusi per ledilizia industriale privata e pubblica. Sono i profilati pultrusi il core business di FCG spiega Roberto Gussoni per i quali vengono sviluppate tutte le nostre azioni di lavoro. Si tratta di un prodotto in fibra di vetro o di carbonio realizzato secondo processi di lavorazione che avvengono, nel pieno rispetto dellambiente, nello stabilimento del gruppo danese Fiberline Composites, di cui noi siamo lunico partner italiano. Un materiale innovativo gi utilizzato e altamente sperimentato nei paesi del nord Europa e che trova impiego soprattutto nel campo delledilizia stradale e pedonale con la costruzione di ponti, viadotti, impianti idrici, acquedotti e centri commerciali. Rispetto allutilizzo dei classici materiali di costruzione (cemento, acciaio, alluminio e legno) i profilati pultrusi hanno il grande vantaggio di avere un peso particolarmente ridotto (circa 1/5 dellacciaio) che si traduce in notevoli risparmi di trasporto e di montaggio, garantendo al tempo stesso stabilit e sicurezza. Se pensiamo per un momento alla realizzazione o al rinnovo di un ponte autostradale spiega il ceo di FCG ci vengono in mente enormi cantieri, squadre di operai e soprattutto disagi derivanti dal blocco del traffico specialmente quando si tratta di grandi arterie viarie. Con il materiale composito Fiberline invece un ponte pu essere installato in poche ore e grazie alla leggerezza del materiale pu essere realizzato direttamente in fabbrica
Roberto Gussoni
e poi trasportato sul luogo di installazione in tempi ridottissimi ottenendo cos bassi costi di trasporto e montaggio oltre ad una pi facile movimentazione. Il compito di FCG, infatti, quello della progettazione e commercializzazione del materiale nelle strutture da realizzare grazie anche al supporto di studi di ingegneria e architettura esterna. Per questo motivo lazienda, oltre al Management si pu avvalere di uno staff formato da due segreterie per le operazioni commerciali e da squadre esterne specializzate di posatori. Allinterno del board di FCG sono presenti Carla Cico (senior advisor per alcuni fondi internazionali nel settore dellalta tecnologia e per le selezioni di investimenti nellambito di medie imprese oltre ad essere amministratore delegato di aziende sia in Italia che allestero) e Dario Faggioni (esperto in comunicazione e di public affaire e consigliere delegato per aziende nel mondo della finanza.). Ma il punto di forza di FCG leccellenza, linnovazione, la propensione al cambiamento e la continua necessit di interagire con il territorio per capire quali sono le effettive esigenze del mercato per poi concretizzarle in prodotti innovativi. Il continuo inter-
scambio di lavoro e di idee con il Politecnico di Milano e lEMBA (Executive Master in Business Administration) di Lugano ne sono la prova ed il costante contatto con la Fiberline Composites, certificata dallattestazione di qualit ISO 9001, proiettano il gruppo verso un mercato globale che un futuro non troppo lontano dar sicuramente ragione. Ultimamente conferma Roberto Gussoni i materiali composti Fiberline hanno riscontrato parecchio successo in Brasile, negli Stati Uniti e negli Emirati Arabi dove ci siamo strutturati con partnership con Imprese e studi tecnici internazionali che operano localmente in questi Paesi. Interessante anche lattenzione del mercato nordafricano dove si vanno intensificando sempre di pi i rapporti soprattutto col Marocco. I nostri clienti, una volta compresa la filosofia dellimpresa, basata su valori di qualit ed eccellenza, si rendono sempre pi conto di trovarsi di fronte ad una realt altamente innovativa certificata a livello mondiale. Per questa ragione mostrano sempre pi interesse ai materiali compositi ed alla nostra concezione imprenditoriale. E a livello globale gioca un ruolo molto importante anche lecosostenibilit. Tra i nostri obiettivi c quello di supportare la sfida a livello mondiale per rendere lambiente pi pulito. Il materiale in fibra di vetro che noi commercializziamo ecosostenibile in quanto possibile tramite un processo brevettato dalla casa madre riciclarne intera-
mente le fibre. Il pultruso viene realizzato, secondo progetti di lavorazione nel pieno rispetto dellambiente, con una reazione chimica che avviene in ambienti chiusi cos da ottenere un risparmio energetico del 25% rispetto ai profilati strutturali in acciaio. Cos lutilizzo efficiente delle risorse ottenute protegge lambiente e rafforza la competitivit di Fiberline. Ma FCG ha unaltra importante carta da giocare per promuovere con successo i profilati pultrusi in un Paese come il nostro geologicamente fragile ad esposto ad eventi sismici di grande importanza. Il ridotto rapporto tra peso e capacit resistente che caratterizza i profili pultrusi in vetroresina spiega Vassilis Mpampatsikos consente di realizzare impalcati di piano estremamente leggeri che limitano le forze inerziali generate dai sismi. Questa caratteristica particolarmente idonea per gli interventi di ricostruzione e recupero del centro storico dellAquila verso il quale ci stiamo muovendo con particolare interesse. FCG ultimamente sta riscuotendo successo anche per lo studio e la progettazione di strutture che ospitano presidi militari con particolare riferimento alla realizzazione di hangar. Anche ledilizia sportiva guarda con attenzione e interesse alla filosofia FCG ed ai prodotti Fiberline. Si sono da poco conclusi spiega Roberto Gussoni accordi per la realizzazione di sky box e non solo, in alcuni tra i pi importanti stadi di serie A italiani.
82
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
83
L/ INCHIESTA
L/ INCHIESTA
cADei (gris): i vAri movimenti AttrAggono perch DAnno risposte semplici
Purtroppo sono numerosi i casi in cui ladesione comporta spesso indebitamenti insostenibili.
Le religioni alternative continuano a nascere e a cambiare pelle, seguendo quasi una sorta di legge della domanda e dellofferta. Ve ne sono per tutti i gusti e per tutte le tasche. I movimenti religiosi alternativi attraggono perch danno risposte semplici e semplicistiche a problemi complessi, dagli Ufo dei raeliani ai gruppi ecologici ed altri. Oggi sono tutti in libera uscita spiega don Battista Cadei, punto di riferimento da 25 anni a questa parte del Gruppo Ricerca e Informazione Socio-religiosa-Gris della Diocesi . Viviamo in unera di notevole relativismo e individualismo, in cui la ricerca del sacro , a differenza degli anni Settanta in cui gli atei militanti prospettavano un mondo secolarizzato, in aumento. E non riguarda solo i fondamentalismi induisti e islamici, ma anche la fede cristiana e cattolica, con forme molto entusiaste e convinte, aggregazioni pi papiste del Papa o viceversa forme pi libere e fai da te, fino al sincretismo pi confusionario. Si va da Medjugorie ad altri luoghi di presunte apparizioni, da Padre Pio ai papa boys, ad aggregazioni sorte attorno a taumaturghi e profeti apocalittici. Oltre al cattolicesimo di frangia, dalla Croce di Dozul agli Amici di Jacob Lorber, al variopinto mondo pentecostale, grande influsso riscuotono le religioni e filosofie orientali, come il buddhismo di Roberto Baggio Soka Gakkai e lampia area New Age, a cui attingono varie aggregazioni filosoficomorali-spiritualiste e talora esplicitamente religiose. Oltre che aderire a religioni storiche, che in millenni hanno accumulato patrimoni di sapienza di tutto rispetto (Induismo, Buddhismo,
BergAmo
sempre pi feDi
n
84
ella Bergamasca, per tradizione compattamente cattolica, ogni giorno si elevano verso lo stesso cielo in cerca di un Dio diverso, una a fianco allaltra, le preghiere di molti fedeli: chi si inginocchia in direzione della Mecca, chi stringe in mano il rosario, chi cerca con lo sguardo lapprovazione del Pastore o della guida spirituale, senza con-
tare quanti si affidano a movimenti religiosi alternativi, dai raeliani ai seguaci di Scientology, di culti orientaleggianti o che fanno leva sullambizione di ognuno di sviluppare al meglio le proprie potenzialit. I luoghi di culto si trasformano e accolgono una comunit cristiana sempre pi multietnica, ma anche altri gruppi di fede. A Bergamo la prima domenica del mese, la Chiesa di San Leonardo, in Piazza Pontida, a mezzogiorno ce-
lebra lEucaristia cattolica in italiano, francese, inglese, spagnolo e tagalog (lingua filippina). O ancora, la seconda domenica del mese dalle Orsoline in via Masone si tiene la Messa in rito jiz (copto-cattolico) e nella Chiesa di San Rocco, a Terno dIsola, si prega in lingua Tamil. Tra citt e provincia, Bergamo conta venti diverse chiese evangeliche e pentecostali frequentate soprattutto da africani presenti sul territorio.
Cristianesimo, Islam il pi recente, avendo alle spalle solo, si fa per dire, 1.391 anni di storia), oggi vanno di moda religioni o filosofie di vita fai da te, che attingono alla rinfusa dove capita, talora seguendo mode passeggere. Ci sono religioni che accarezzano egoismo e ambizioni e gruppi che inseguono grandi ideali sganciati dalla realt. In un mondo di solitudine. Lappartenenza a gruppi convinti crea un grande senso di appartenenza e significato. Alcune realt tengono a denominarsi religioni, come la Chiesa di Scientology, tipica religione per lo sviluppo del potenziale umano, i cui ministri hanno tanto di clergyman ed esibiscono personaggi dello spettacolo come testimonial. Altre realt si dichiarano a-religiose e perci stesso compatibili con tutti, credenti o no, mentre di fatto propongono filosofie e prassi che un cristiano coerente non pu accettare. Alcuni Movimenti Religiosi Alternativi si accontentano di unappartenenza blanda, per cui normalmente ladepto non viene chiamato a mutare il suo stile di vita. Altri esigono appartenenze forti, come nel caso degli Hare Krishna che negli anni Sessanta trasferirono in Occidente il loro
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
85
L/ INCHIESTA
culto ind, compresi labbigliamento, lacconciatura e il regime vegetariano. Ora si sono un pooccidentalizzati e in sostanza, pur conservando certe loro caratteristiche, sono ben inseriti nella societ. In alcuni gruppi il senso di appartenenza supportato dalla coscienza di doversi distinguere e separare dagli altri, considerati schiavi del vizio o quantomeno dellignoranza. Il controllo in qualcuno di questi movimenti totale ed esercitato non solo dai dirigenti, ma anche da tutti i membri. Per i Testimoni di Geova, ad esempio, basta fumare una sigaretta per essere rimproverati e, se non si smette labitudine al fumo, essere estromessi. Noti per la loro capillare propaganda porta a porta, i Testimoni di Geova sono ben attrezzati, con tanto di veri e propri manuali per confutare ogni obiezione, come Ragioniamo facendo uso delle Scritture che, con tanto di
schema tipo obiezione-risposta, indica la migliore difesa ad ogni critica per riaffermare il proprio credo. Sul fronte dello sviluppo del potenziale umano tra i gruppi che seguono uno schema antico come quello gnostico, oltre alla Chiesa di Scientology seguita
nel mondo da 8 milioni di persone e a gruppi come Silva Mind Control, esiste un movimento nato a Bergamo come Dinamica Mentale, fondata a Dalmine negli anni Settanta. Il karma, la reincarnazione che in India vissuta come una disgrazia, in Occidente interpretata in chiave evoluzionista, come una nuova chance per perfezionarsi. Sono purtroppo numerosi i casi di adesione a questi movimenti alternativi, in momenti di grande fragilit e debolezza, che comportano spesso indebitamenti insostenibili: Sono molti i genitori che di fronte alla drammatica perdita dei figli a seguito di incidenti stradali o per Aids e over-dose cercano di stabilire un contatto aderendo a gruppi spiritisti. Per raggiungere la perfezione e lauto salvezza assoluta basta in diversi casi aprire il portafogli: Si sa che tutte le chiese e religioni vivono soprattutto delle offerte dei fedeli. Il problema nasce quando le offerte incidono fortemente sul bilancio familiare e altri membri della famiglia non sono daccordo su tali spese. Gli stessi Mormoni, presenti a Bergamo e nel mondo, hanno come undicesimo comandamento il versamento della decima, cio il 10% delle entrate sottolinea don Cadei . C chi mi ha confessato di avere versato in ventanni 1 miliardo di vecchie lire a movimenti e di aver perso casa e azienda per vivere a stecchetto. Un giovane professionista, con un ottimo stipendio, si ridotto sul lastrico e ha fatto debiti ingenti. Che, ad esempio, in Scientology si
86
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
L/ INCHIESTA
entri ricchi e si esca per chi riesce ad uscirne poveri non ha fatto del resto mistero Maria Pia Gardini, cugina dellindustriale Raul, che, nel suo libro denuncia, svela il business che rende forte il movimento. Va precisato che, trattandosi di una ex fedele, che la Chiesa di Scientology definirebbe apostata, non vi si trover una valutazione serena e priva di animosit e rancore. Di contro c chi si trova perfettamente a suo agio in questo sistema, per cui le spese sostenute sono per la felicit, la quale non mai pagata. Daltronde le spese pi folli, che riducono sul lastrico, sono spesso quelle che si versano a certi astrologi e cartomanti. Per una Vanna Marchi pizzicata e incarcerata ce ne sono mille a tutte le ore del giorno e della notte su gran parte delle tv private: qui scattano meccanismi di dipendenza paragonabili alla dipendenza del gioco dazzardo. Le sette invitano a provare di tutto e il contrario di tutto (motivo per cui non si pu generalizzare): dal libertinismo allastensione, dal vegetarianesimo alle veglie notturne, dalle pratiche pi innocue come lo yoga, alle terapie alternative e al Reiki fino alla magia, al paranormale e al satanismo, che pu portare a veri e propri crimini. Fortunatamente in Bergamasca non si mai arrivati a casi estremi, che purtroppo aree vicine come Busto Arsizio con le Bestie di Satana e Chiavenna con luccisione di suora Maria Laura Mainetti, hanno sperimentato, ma non possiamo pensare di essere immuni dal fenomeno, che esercita sempre un certo fascino tra gli adolescenti, con piccoli gruppi che creano rituali e pratiche trasgressive, oggi ancora pi facilmente raggiungibili via web. Le pratiche sataniche producono danni psicologici importanti, tanto che non raro il caso di satanisti che finiscono in psichiatria. Nel nostro
L/ INCHIESTA
territorio stato accertato qualche caso individuale e sospettato qualche gruppetto in caso di profanazioni di cimiteri o chiese. Sono oltre cento i gruppi che don Cadei ha annotato tra i pi rappresentativi in Bergamasca: Ma sono molti di pi, senza contare il fatto che nascono, si evolvono e cambiano altrettanto velocemente nome. una realt multiforme e cangiante, che rappresenta un problema per la comunit ecclesiale, da affrontare senza pregiudizio e facili generalizzazioni, ma attraverso il dialogo e il rispetto della libert di ognuno.
88
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
89
L/ INCHIESTA
+
ba, riporta il vademecum dellemigrante diffuso a suo tempo dal Comitato locale della Societ Dante Alighieri, contenente informazioni e consigli ai valligiani che si apprestavano ad emigrare nei paesi di lingua tedesca. Per non dimenticare da dove veniamo o da dove abbiamo fatto ritorno. Bergamo ospita, sulla base del rapporto Caritas-Migrantes 2012, immigrati per oltre il 50% musulmani, contro il 32% della media nazionale. La massiccia presenza di immigrati di fede islamica dovuta alla prima ondata migratoria dal Maghreb che risale alla fine degli anni 80 sottolinea Rocchetti. Numerosa anche la comunit boliviana: si stimano 15mila presenze, provenienti per il 70% da La Paz. La comunit prevalentemente cittadina, concentrata nella zona delle Cinque Vie, nel cuore del Borgo di San Leonardo: Per dare unidea del fenomeno basti pensare che solo Madrid ha una presenza cos massiccia come la nostra. In pochi anni, visto che i primi flussi sono iniziati negli anni 90, 20mila persone, di cui 1.000 bambini e ragazzini perfettamente inseriti nelle nostre scuole, sono arrivate nella nostra citt continua il teologo. In forte crescita in citt e provincia negli ultimi anni sono le chiese evangeliche pentecostali africane, con oltre venti chiese nigeria-
ne e molti gruppi in prevalenza ivoriani e ghanesi: Si tratta di comunit piccole ed etniche raccolte attorno al carisma del loro leader-pastore, che stanno raccogliendo sempre maggiori consensi, conquistando anche qualche bergamasco, al punto che non mancano osservatori che prevedono a livello globale un sorpasso delle chiese evangeliche nel 2015. In crescita la presenza di immigrati provenienti dallEst: dalla Romania, in particolare dallingresso nellUe, soprattutto dalla Moldavia (secondo un recente studio Ismu sono 20mila i ru-
meni presenti nella nostra provincia), oltre al flusso, soprattutto al femminile, di colf e badanti da Ucraina, Russia e Georgia, tutti Paesi i cui credenti sono per la stragrande maggioranza ortodossi. La porta daccesso al nostro Paese per gli sbarchi sempre pi Orio, che negli ultimi anni ha moltiplicato i collegamenti ad Est: Bisogna sfatare una volta per tutte il falso mito dellimmigrato che arriva con il gommone: solo il 4% intraprende un viaggio della disperazione, la maggioranza arriva in aereo spiega il vicepresidente Acli.
Ci hanno detto
andrea, 37 anni, Bergamo
Anche a Bergamo ci sono tanti movimenti religiosi. Che ne pensa? Che c spazio per tutti, limportante la tolleranza reciproca. Le sembra che ci sia? Dipende, con i musulmani a volte mi pare di no. gione ufficiale, cerca altro.
Come giudica questo bisogno di fedi alternative? Credo sia la conseguenza di una societ sempre pi individualista e materialista. Ovvero? Beh, siamo tutti pi soli e il bisogno di sacro di conseguenza cresce. Se poi uno non trova risposte nella reli-
Lei credente? Non molto. E in pi sono abbastanza critico col potere che la Chiesa esercita sulla societ. Non le manca un appiglio religioso? A volte s, ma la fede un dono che non ho ricevuto. E non mi attirano neppure i movimenti alternativi.
Limpatto tra culture religiose diverse spesso produce situazioni conflittuali. Conosco una coppia che si separata dopo ladesione del marito ai testimoni di Geova.
Se suo figlio si sposasse con una donna di religione diversa che direbbe? Non direi nulla, perch i figli devono essere liberi di prendere le loro decisioni, ma sarei sicuramente preoccupata. Perch?
L hanno mai incuriosita le fedi alternative? S, anche se lontane dalla nostra cultura. Ogni religione credo abbiamo qualcosa di buono da trasmettere. Ma quella cattolica deve temere lavanzata progressiva di questi movimenti? No, deve temere di pi lallontanamento delle nuove generazione, che non cercano neppure nuovi approdi spirituali
90
/PARETE NORD
/PARETE NORD
DA Bruni A tentorio
tempi cambiano, e noi con essi...: cos commentava la propria incondizionata adesione al legittimismo il principe de Talleyrand, che si era, serenamente, speso per la ghigliottina come per il Direttorio, per Napoleone come per Luigi XVIII. La massima rende lidea, specialmente in politica, anche se, per la verit, qui da noi ci dividiamo, abbastanza equamente, tra quelli che cambiano come un caleidoscopio in gran spolvero e quelli che non sposterebbero nemmeno un cucchiaino da t. La verit che, se non ci si aggiorna almeno un poco, politicamente, si muore: per, se si sceglie il momento sbagliato per intraprendere il tonneau, si muore tanto quanto. La nostra lieta e pittoresca Mesopotamia bergamasca non si discosta granch dal resto della Penisola, se non per alcune peculiarit, che, forse, vale la pena di sottolineare. Tanto per cominciare, Bergamo uno di quei posti in cui, alle elezioni, vincono sempre tutti, tranne che la gente. Vedete, la nostra citt non mai stata governata da un partito o da una coalizione, tranne, forse, che ai tempi del monocolore democristiano, quando cera De Gasperi e i comunisti si nutrivano svuotando le nursery. E, in realt, perfino allora ci governavano dei prestanome: prestanome nobilissimi, intendiamoci, ma pur sempre emanazioni dei due giganteschi potentati cittadini, ossia la Curia e limprenditoria. Sar per questo che, ad un certo punto, con un delicato sincretismo, la Curia si messa a fare limprenditrice: per risolvere una dicotomia politica. Da sempre, dunque, i bergamaschi sono stati soggetti ad un regime amministrativo e politico che ha loro imposto una sudditanza piuttosto imbarazzante, e che, in fondo, non poi cos cambiato, alla faccia di Talleyrand: se, un tempo, ci si rivolgeva al parroco per essere assunti in banca e si sbancava
Citt Alta per fare posto ad un leviatano che, oggi, ospita una decina di seminaristi, adesso si costruiscono gli ospedali dove nessun bergamasco pianterebbe nemmeno una tettoia di onduline e, per le commendatizie, ci si rivolge a qualche lobbysta locale. Gi, le lobbies: tutti ne parlano, ma nessuno sa esattamente cosa siano. A Bergamo, sono delle consorterie familiari, robuste, radicate e del tutto immuni dai cambiamenti di colore delle pubbliche amministrazioni: insomma, sempre gli stessi, che si sposano tra loro, si alleano tra loro e tra loro speculano e ingrassano, esattamente come durante let feudale. Potremmo, a un dipresso, dire che le lobby sono un nome nuovo per indicare una cosa che c sempre stata: e meno male che i tempi cambiano! S, va bene, e poi? Poi ci sono il centrodestra e il centrosinistra, anche se, come ho detto, si tratta, alla fin fine, di etichette di facciata, che indicano soprattutto chi siano gli sponsor dei politici, pi che le loro rispettive ideologie. La vera differenza sta nei particolari, proprio come nel caso degli abiti di sartoria. A Bergamo, tra Bruni e Tentorio, tra Vicentini e Veneziani, quel che ha distinto le diverse amministrazioni sono stati gli alleati,
il contorno, la cornice: la sostanza non era poi cos diversa, e rimanda a quelle peculiarit orobiche di cui si diceva poco sopra. Tentorio si accompagnato ai ghiribizzi della Lega, Bruni a quelli dei comunisti, ma il risultato ci pare che cambi pochissimo: tira di qua, tira di l, alla fine si rimane immobili, ci si limita al minuto mantenimento e si evitano impegni strutturali, progetti a lunga gittata, grandi piani di sviluppo. Insomma, non si mette mano a quelle opere, necessarie da decenni, che i cittadini continuano a reclamare, ma che la politica si guarda bene dal mettere in cantiere. This is Bergamo, Baby: mica Turku o Liverpool! Noi, in virt di questo nostro modello, diciamo cos, prudente di politica del territorio, di governanza, per fare un sottopasso di cento metri ci mettiamo sessantanni: roba che si faceva prima a farlo scavare alla colonia elioterapica, con secchiello e paletta, nei ritagli di tempo. Cos, chi si presenter ad un elettorato che ne ha piene le tasche dei soliti noti e della solita maniera di mandare avanti la baracca? Per il PD, ancora una volta, le cose sono pi semplici: o la solida tradizione di famiglia, quella dei Martina e dei Misiani, oppure il centrosinistra in camicia bianca e cravatta, un po Obama e un po JFK,
di Gori. Si tratter, tutto sommato, di una scelta facile: un futuro tranquillo e grigiastro, con i soliti pannicelli caldi dellamore per i migranti e qualche ciclopedonale qua e l, oppure una brusca svolta, modernizzante e manageriale, con un occhio alla societ civile e un altro alla societ quotata in borsa. Per il PdL, massacrato dalle indagini, dalle faide tra portatori di tessere e dallassoluta incapacit dei capi di creare una classe dirigente nuova, che avrebbe potuto minacciare la loro leadership, lunica ancora di salvezza listinto degli elettori orobici, che, in fondo, sono sempre stati un po conservatori: come dire che, a Bergamo, se il centrodestra fosse anche solo un pochettino votabile, lo voterebbero in maggioranza. Il problema che i nomi che circolano per le candidature si dividono equamente tra impresentabili e risibili, con qualche nome nuovo di giovani che, per, di vecchio hanno il cognome, essendo figli o nipoti (e, a volte, entrambe le cose) darte. Alla fine, dunque, il voto sar pressoch superfluo: si limiter, come sempre, a permetterci di scegliere di che morte morire. Ossia, come scriveva Carlin Porta duecento anni fa, il boia che ci scanni. E poi dicono che i tempi cambiano...
92
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
93
/TEMPO LIBERO
Al cinemA
MoonrISe kInGdoM una FuGa daMore
regia: Wes Anderson Cast: Bill Murray, Bruce Willis, Tilda Swinton, Edward Norton, Francis McDormand, Jason Schwartzman, Jared Gilman, Kara Hayward. Genere: commedia/drammatico durata: 94 minuti Produzione: USA 2012 uscita nelle sale: 5 dicembre 2012 Trama: Estate 1965. Su unisola del New England la dodicenne Suzy, bizzarra e incompresa dai genitori, conosce il coetaneo Sam, scout in un campeggio sulla stessa isola, orfano e affidato ad una famiglia che lo ritiene troppo difficile per occuparsene. Dopo un incontro casuale i due ragazzini si innamorano e decidono di fuggire seguendo unantica via tracciata nei boschi dai nativi.
CoLPI dI FuLMIne
regia: Neri Parenti Cast: Christian De Sica, Luisa Ranieri, Rosalba Pippa, Claudio Gregori Genere: commedia durata: 104 minuti Produzione: Italia 2012 uscita nelle sale: 13 dicembre 2012 Trama: un film in due episodi che affronta il tema dellamore a prima vista. Nel primo episodio lo psichiatra Alberto si traveste da prete per sfuggire al fisco e scappa in un paesino del Trentino fingendosi il nuovo parroco ma si innamora della futura moglie del sindaco; nel secondo lambasciatore italiano in Vaticano, Ermete Maria, rimane folgorato dalla pescivendola e popolana Adele.
promosso
Vittoria, 32 anni, responsabile commerciale: Poetico e surreale, Anderson crea sempre dei piccoli gioielli cinematografici. Patrizia, 51 anni, casalinga: Strano ma delicato, coinvolge in ogni fotogramma. daniele, 38 anni, impiegato: Bella contrapposizione tra la visione degli adulti, stupidi e tristi, e dei ragazzini, maturi e non ancora tristi. edoardo, 22 anni, studente: Fotografia, musica, sceneggiatura e cast da Oscar. Bryan, 29 anni, odontotecnico: Non ai livelli de Le avventure acquatiche, ma resta uno dei migliori film dellanno. Lucio, 47 anni, artigiano: Naf, divertente, leggero ma non troppo, guardarlo stato un piacere. Gabriele, 30 anni, insegnante: Una bella fiaba per adulti con i bambini come protagonisti. Marianna, 36 anni, assistente sanitario: Carino e particolare, non mi sembrato il capolavoro di cui tutti parlano. Pietro, 54 anni, scrittore: Bello, leggero, un soffio di aria fresca.
William, 32 anni, operaio: Non male, meno volgare e inutile di tanti altri film con De Sica. Caterina, 28 anni, impiegata: Esilarante, era da un po che non vedevo una commedia italiana decente. antonio, 21 anni, studente: Carino, divertente e originale, mi piaciuto molto. Francesca, 26 anni, operaia: La prima parte un po lenta ma la seconda un capolavoro. Sabrina, 38 anni, veterinario: La parte dellambasciatore/ coatto veramente divertente.
BocciAto
BocciAto
Michela, 35 anni, impiegata: Che strazio, lunghissimo e assurdo, tutto sembra finto.
Vanessa, 37 anni, promoter: La parte con De Sica imbarazzante e scontata, la seconda si salva di poco. Samanta, 24 anni, cameriera: Se potessi mi farei ridare i soldi del biglietto, sono allibita da tanta stupidit. alessandro, 34 anni, pasticcere: Deprimente e triste, mai pi cine panettoni. daniele, 44 anni, disoccupato: Parolacce, luoghi comuni vecchi, gag ammuffite, che tristezza di film. Teresa, 23 anni, studentessa: Noioso, mediocre, perbenista, scontato... Devo continuare?
94
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
/SPORT
Il popolare gioco soffre la mancanza del ricambio generazionale. Il rilancio passa attraverso il progetto Junior Bocce che avvicina i ragazzi con unattivit ludica. nespoli (Fib): alcuni giovani stanno emergendo. LA SOCIET / BOCCIOFILA SERIATESE
non solo Agonisti, trA i soci c Anche chi giocA solo per Divertirsi
Dal vertice alla base sembra essere sempre uno solo il motto che caratterizza lattivit nel mondo delle bocce: largo ai giovani. E se il Comitato provinciale ha il suo bellimpegno nel mondo della scuola non si pu dire che le bocciofile distribuite su tutto il territorio stiano a guardare. Prendiamo ad esempio, una fra tante, la Bocciofila Seriatese che ha tre belle piste da gioco al centro sportivo comunale di via Roma. Diamo una mano anche noi al Comitato per liniziativa Junior Bocce nelle scuole spiega il presidente Giuseppe Tebaldi soprattutto fornendo degli istruttori volontari. Ma abbiamo anche il nostro programma per i pi giovani: due pomeriggi alla settimana abbiamo infatti gli istruttori che svolgono attivit con i ragazzi sui nostri campi. lavoro intenso, che sta dando buoni frutti. La societ tra quelle storiche nella nostra provincia visto che stata fondata nel 1948. Da circa ventanni la sede al centro sportivo. La Cooperativa Sport e Cultura che gestisce gli impianti vicina alla Bocciofila con qualche sponsorizzazione e la promozione dellattivit. Abbiamo una trentina di iscritti per lattivit agonistica divisi nelle categorie A, B, C e Giovani continua . Cerchiamo di partecipare al maggior numero possibile di gare a tutti i livelli, quindi provinciali, regionali e nazionali. Le nostre tre piste sono comunque ben frequentate, visto che oltre agli agonisti abbiamo anche una trentina di soci attivi, che non partecipano a gare ufficiali, ma giocano solo per divertirsi. In realt, magari per via dellattivit lavorativa, non tutti possono abbinare alle capacit tecniche il duro lavoro di allenamento necessario per emergere. Comunque non possiamo lamentarci dei risultati ottenuti sul piano agonistico, visto che la nostra Luisa Valota ha vinto un campionato regionale e si classificata seconda ad un campionato nazionale. Anche la giovane e promettente Camilla Tiraboschi ha vinto un titolo nazionale con noi, prima di scegliere altre strade.
Bocce:
di FuLVIo FaCCI
vembre, succedendo a Ivano Bonetti che lo aveva retto per 16 anni e laspetto che pi ci gratifica che ben 1.500 sono ragazzi. Cera stato un calo nei tesserati a seguito della mancanza di ricambio generazionale e allora siamo andati a prenderli direttamente a scuola. Il progetto approvato dal ministero della Pubblica istruzione. Nella nostra provincia attualmente coinvolge 23 plessi scolastici con circa 300 classi. Si tratta complessivamente di otto ore di corso distribuite su quattro settimane. Le lezioni sono tenute da istruttori volontari che vengono abilitati dopo aver frequentato un percorso di formazione regionale. Il progetto nazionale e la Lombardia la pi attiva cos come il Comitato di Bergamo il pi attivo in Lombardia. Non
che a scuola si giochi a bocce, si tratta di un gioco didattico con sfere, figure geometriche e tappeti, basato su calcoli aritmetici e geografici. Per svolgere queste lezioni prosegue il presidente provinciale ci danno una mano 20 istruttori che provengono da diverse bocciofile. I ragazzi imparano e non mancano belle soddisfazioni. Due ragazze quattordicenni, in particolare, si stanno mettendo di luce: Camilla Tiraboschi, che ha vinto due titoli nazionali ed ha ottenuto un secondo posto ai campionati regionali, e Silvia Cancelli, che si imposta in diverse gare ed in un campionato regionale. Tra i maschi, Mattia Persico riesce spesso a dare del filo da torcere nelle competizioni di adulti. Sviluppo e formazione sono quindi gli
obiettivi attuali del Comitato provinciale della Fib, ma a voler ben guardare non che lattivit ordinaria sia poca cosa. Le societ bocciofile in provincia sono 53 e tutte organizzano nel corso dellanno almeno una gara: prevalentemente si tratta di gare regionali ma sono una quindicina anche gli appuntamenti con gare nazionali. Il calendario fitto: ogni luned, in pratica, iniziano due gare e tenuto conto della durata di ognuna nel corso del mese ci sono almeno 12 gare in corso di svolgimento. Mediamente alle gare partecipano 200 coppie, 400 giocatori quando si tratta di gare individuali. Si tratta di uno sport popolare, questo fuori di dubbio conclude Roberto Nespoli vissuto anche come momento di aggregazione, come momento per star bene insieme, come conferma lattivit anche al di fuori della Federazione. Ipotizziamo infatti che in provincia i praticanti siano almeno 5.000, dei quali appunto solo 2.500 impegnati sul fronte agonistico, gli altri solo per divertimento. Senzaltro per arrivare ad un certo livello, oltre allallenamento, ci vogliono delle capacit. In pratica c anche il professionismo. Non il caso di Bergamo ma noi ai massimi livelli siamo andati bene in passato con due titoli nazionali vinti da Gino Persico e uno da Renzo Persico: padre e figlio, gli unici bergamaschi a fregiarsi del titolo tricolore al massimo livello. Adesso puntiamo sui giovani e i risultati non mancano.
96
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
97
/SPORT
Tapis roulant
Sollevamento pesi
La squadra di allievi del Comitato provinciale con il presidente Nespoli, a sinistra, e il responsabile del settore giovanile Ruggero Cangelli
IL PERSONAGGIO
La riconoscete? Giuliana DAmbrosio, anima della trattoria di via Broseta, in versione campionessa di bocce. Limmagine del 1980. Nella sua carriera ha collezionato una settantina di medaglie doro ed stata la prima vincitrice del provinciale femminile.
Lultima mia gara di bocce? Lho giocata a Sassuolo nel 2009, poi iniziata la mia partita pi importante, quella con la malattia. Sto bene e delle bocce ho tanti bei ricordi, oltre ad una settantina di medaglie doro vinte un po ovunque, anche in campo nazionale. Si racconta cos Giuliana DAmbrosio, quella Giuliana della trattoria di via Broseta, grande appassionata di calcio e di Atalanta, oltre che di bocce, cos come tutti la conoscono. Avevamo, e abbiamo anche adesso, il campo di gioco presso la trattoria ed stato inevitabile nascesse la passione ricorda . Giocavo tutti i giorni, molte ore al giorno, e avevo una certa attitudine, come hanno dimostrato poi i risultati. La prima gara importante lho vinta in Svizzera nel 67, avevo 19 anni. Il premio era eccezionale per lepoca e lo sarebbe ancora: unautovettura Mini, un sogno, immaginate la festa. Ma un passaggio che ha segnato la storia agonistica di Giuliana stata la vittoria del campionato provinciale agli inizi de-
Bagno di vapore
Un luogo unico dedicato solo alle donne, in cui puoi riscoprire il piacere di vivere un momento tutto per te. Area benessere, beauty, spa e tness, vieni a scoprirci!
98
GENNAIO/FEBBRAIO 12/DODICIMESI
c/o Palazzo Coin Largo Medaglie DOro 1, Bergamo. Tel. 035.270920 | areadonna@centrisportpiu.it | www.areadonna.it
Scopri tutti i prodotti che Volkswagen Financial Services ha ideato per te.
SI DISTRAE
www.nuova-golf.it
Prezzo riferito a Golf 1.2 TSI Trendline BlueMotion Technology 77 kW/105 CV (IPT escl.). La vettura raffigurata puramente indicativa. Valori massimi: consumo di carburante, ciclo comb. 5,3 l/100 km - CO2 123 g/km.