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Rifasamento degli impianti elettrici

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IL RIFASAMENTO DEGLI IMPIANTI ELETTRICI


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Generalit Gli impianti elettrici sono dimensionati in funzione della potenza apparente S che, L.46/90 come si sa, data dalla relazione P / cos f, dove P la potenza effettivamente Classificazione utilizzata e cos f definito come il fattore di potenza(f.d.p.). Linee in cavo Alcuni utilizzatori sfruttano quasi totalmente la potenza apparente messa a Apparecchiature disposizione mentre altri non lo fanno: questo vuol dire che, per i primi, il f.d.p. molto vicino ad 1 mentre, per i secondi, esso minore di 1. Interruttori automatici Osservando la relazione che determina S, si nota che, pi piccolo cos f, pi grande la potenza apparente S, a parit di P, e quindi si dovr effettuare un Interruttori differenziali dimensionamento dell'impianto pi sostenuto con conseguente aumento dei costi. Non solo, ma vi sono anche aumenti all'interno dell'impianto, nelle c.d.t. e nelle Fusibili perdite di potenza, dovute alla maggior corrente di dimensionamento con Contattori conseguenti maggiori oneri per gli enti distributori. Sezionamento Essi, per contenere le spese, prevedono maggiorazioni del prezzo dell'energia per Back-up quelle untenze che hanno un f.d.p. basso e che quindi assorbono molta corrente. Selettivit Allora, per ridurre i costi, per abbassare le c.d.t e le perdite, per non pagare Sicurezza di pi del necessario l'energia elettrica consumata, necessario rifasare Sovracorrenti l'impianto cio ridurre l'angolo di sfasamento tra la tensione e la corrente facendo Calcolo Icc quindi crescere il f.d.p.
Normativa Rifasamento

Cause del basso f.d.p. I principali artefici di un basso f.d.p. sono le macchine elettriche come i Quadri B.T. trasformatori e i motori asincroni. Volendo migliorare le cose bisogna utilizzare le Impianti di terra macchine in modo razionale, cio: Cabina MT/BT - dimensionandole correttamente in modo che non funzionino per troppo Progettazione tempo a carico ridotto - non lasciandole per lungo tempo senza carico Esercitazioni - sistemandole e/o sostituendole quando sono difettose F.A.Q.
Illuminotecnica

Se questi accorgimenti non risultano sufficienti, bisogna passare al rifasamento mediante l'impiego di condensatori statici. La loro potenza deve essere calcolata in modo da raggiungere l'effetto desiderato senza eccessi di potenza reattiva generata. Si ricorda che, in nessun caso, secondo le norme vigenti, bisogna controfornire o erogare potenza reattiva verso la rete elettrica del distributore. Dimensionamento di un impianto di rifasamento: determinazione della potenza Qc Per fare ci serve la determinazione del f.d.p. medio dell'impianto. Ci pu essere fatto in diversi modi: a) mediante le fatture dell'ente distributore Generalmente si fa un'indagine sulla fatturazione annuale leggendo dalle bollette , mese per mese, i valori di Ea ed Er con i quali si arriva al calcolo del f.d.p. mensile. Per ottenere il f.d.p. medio mensile, si calcolano le medie dell'energia attiva e reattiva consumate in 12 mesi e, con semplici operazioni, si risale al f.d.p. medio mensile. Noto il valore medio h di ore lavorative mensili, si ricava la potenza P = Eamedia / h e quindi Qc = P (tg(fm) - tg(fr)) dove fm l'angolo di sfamento ricavato dal f.d.p. medio mensile e fr l'angolo di sfasamento al quale si vuole arrivare mediante rifasamento. b) mediante misure elettriche Nei sistemi trifasi simmetrici ( e supposti equilibrati) possibile misurare la potenza attiva P e quella reattiva Q assorbite dall'impianto mediante il metodo ARON che impiega due wattmetri. Noti P e Q, possibile risalire al f.d.p. e quindi al calcolo della Qc necessaria. Molto utili risultano in questi casi gli analizzatori di rete che consentono di conoscere, in modo continuo e semplice, i valori di tensione, di corrente e di potenza.

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c) mediante l'uso del diagramma di carico La conoscenza del diagramma di carico ( potenza P e Q in funzione del tempo) altri non che l'energia impegnata durante un ciclo di lavoro giornaliero. Supponendo che esso rappresenti un valore medio con piccole oscillazioni di P e di Q, possibile risalire al valore di Qc partendo da alcuni dati di progetto. Il procedimento sar illustrato nella sezione relativa alle esercitazioni. La normativa, a tale proposito, si espressa con un provvedimento dell'allora C.I.P. n. 12 / 84, nel quale si evidenziano le seguenti voci: 1. per potenze impegnate superiori a 15 kW fatturata anche l'energia Er 2. se il f.d.p. medio mensile < di 0.7, si ha l'obbligo di rifasare 3. se Er < 0.5 Ea non si paga alcuna penale per energia reattiva e quindi non occorre rifasare 4. se il f.d.p. => di 0.7 e < 0.9, non esiste l'obbligo di rifasare ma si paga una penale per basso f.d.p. Volendo fare una semplice considerazione supponiamo che sia Er = 2700 kVArh ed Ea = 4200 kWh : Er/Ea = 0.64 a cui corrisponde un f.d.p. pari a 0.84. L'utente pu non rifasare ma paga una penale relativa al basso f.d.p. in quanto esso < di 0.9. Tipi di rifasamento L'installazione dei condensatori da rifasamento pu essere fatta in qualsiasi punto dell'impianto in cui il f.d.p. basso. Per la scelta del miglior posizionamento bisogna tenere conto di alcuni fattori: - tipi dei carichi: potenza, f.d.p., durata di funzionamento - sistemazione dei carichi: concentrazione e dispersione, lunghezza delle linee che li alimentano - contemporaneit di funzionamento dei diversi carichi Si possono avere le seguenti modalit di rifasamento: a) distribuito

Caratterizzato dall'installare un adeguato condensatore su ogni utilizzatore. Questa soluzione la migliore dal punto di vista tecnico in quanto consente di ridurre perdite e c.d.t. in seno all'impianto e di risparmiare in organi di manovra e protezione(salvo in casi particolari) per il condensatore poich si usano quelli dell'utilizzatore. Esso si impone per utenze che assorbono elevata potenza(e di conseguenza molto sfruttati) o per utenze alimentate da lunghe linee. Se gli utilizzatori sono numerosi e di piccola potenza(quindi anche non totalmente in funzione) rifasare in questo modo pu risultare molto antieconomico. b) per gruppi

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Consiste nell'installare una batteria di rifasamento di potenza adeguata per ogni gruppo di utilizzatori alimentati da una stessa linea o appartenenti allo stesso reparto. Si effettua in quegli impianti in cui siano ben definite le ramificazioni che alimentano i diversi reparti di lavorazione. Il valore della potenza si calcola facendo riferimento a una potenza attiva P e ad un f.d.p. medi tenendo presente che gli utilizzatori in gruppo non siano molto eterogeni fra loro sia in termini di potenza che in quelli di f.d.p. c) centralizzato

Consiste nell'installare una batteria di rifasamento unica per tutto l'impianto. E' ovvio che essa non pu essere statica ma deve poter seguire il diagramma di carico dell'impianto per cui sar costituita da pi gruppi di condensatori inseribili e disinseribili singolarmente, tramite un apposisito dispositivo di regolazione automatico quando ce ne bisogno. Questo schema elettrico, forse, il pi semplice di tutti ma, come si pu notare, non riduce affatto le c.d.t. e le perdite in seno all'impianto e quindi esso adatto ad impianti elettrici che non sono molto estesi. d) misto

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Generalmente, non ci si trova di fronte ad impianti elettrici molto ordinati e regolari, per cui si nota che, per certi versi, servirebbe l un rifasamento distribuito, qua un rifasamento centralizzato, etc... Si adotta quindi il rifasamento misto cio distribuito in vicinanza dei grossi utilizzatori, per gruppi vicino ad utilizzatori pressapoco omogenei e per il resto centralizzato. Nel caso in cui ci sia una cabina di trasformazione MT/BT di propriet dell'utente, opportuno rifasare il trasformatore collegando, sul lato BT, una batteria di condensatori che possa controbilanciare la potenza magnetizzante assorbita dalla/le macchina/e. I condensatori per il rifasamento Vi sono sia unit monofasi che trifasi. Nell'ordinazione di una batteria di condensatori per rifasamento devono essere specificate: - il tipo di alimentazione, monofase o trifase - la potenza nominale in kVAr - la tensione nominale - la temperatura ambiente di funzionamento - l'eventuale dotazione di dispositivi di inserzione e disinserzione automatica - la necessit del dispositivo di scarica In riferimento all'ultima voce, si riscontra che la maggior parte dei costruttori associa ai condensatori un resistore interno per la scarica. I condensatori per uso industriale, fabbricati in Italia, sono equipaggiati anche con reattanze limitatrici delle correnti di inserzione. Alcuni costruttori inseriscono fusibili all'interno delle custodie dei condensatori, in modo che eventuali elementi interni guasti vengano automaticamente esclusi, consentendo la contiunuit di servizio sia pure con un leggero squilibrio. Installazione dei condensatori Per il posizionamento delle batterie di rifasamento bene ricordare che i condensatori dissipano potenza attiva e pertanto devono essere installati in un ambiente nel quale vi sia un buon scambio di calore. Solitamente la potenza da smaltire, alla tensione nominale, di 0.5 - 4 W per ogni kVAr. Dovendo tener conto anche della potenza dissipata dalle induttanze limitatrici e dalle resistenze di scarica, si arriva decisamente a 5 W/kVAr. Dispositivi di manovra e protezione Gli interruttori di manovra e protezione devono soddisfare le seguenti condizioni: - sopportare le sovracorrenti che si verificano all'inserzione e alla disinserzione della batteria - poter eseguire un elevato numero di manovre - avere un potere di chiusura e di interruzione adeguato al livello di cortocircuito dell'impianto La norma CEI consente che ogni batteria di condensatori possa sopportare

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costantemente un sovraccarico del 30% dovuto alle armoniche. Si deve anche tener conto di una tolleranza del + 10% sul valore della capacit. Per questi motivi, sia i cavi che i dispositivi di protezione, sono sovradimensionati e quindi la corrente nominale In dell'interruttore deve essere almeno 1.43 volte quella della batteria mentre la soglia di intervento istantaneo non deve essere inferiore a 10 In. Qualora la protezione sia affidata a fusibili, essi devono essere del tipo gG e avere una In pari a 2 volte la corrente della batteria. Resistenze di scarica Le norme stabiliscono che ogni condensatore o batteria di rifasamento sia provvisto di dispositivo che consente la scarica in tempi brevi. Dover scaricare un condensatore non legato solo a motivi di sicurezza contro i contatti accidentali ma anche al crearsi di sovratensioni dovute al frequente carica-scarica dei condensatori in tempi brevi. L'uso delle resistenze di scarica prevede il loro inserimento in modo permanente ai morsetti dell condensatore oppure solo al disinserimento della batteria di rifasamento dalla rete. Esse devono essere dimensionate in modo da: - raggiungere una tensione inferiore a 50 V in 1 minuto per condensatori normali a tensione nominale inferiore a 1000 V Per il calcolo della resistenza di scarica si ricorre alla formula della scarica del condensatore: Us = Umax e^(-ts/T) dove Us = 50 V , Umax il valore massimo della tensione nominale , ts = 60 s e T = RC. E' ovvio che il valore di R dipende oltre che da C anche dal tipo di collegamento(stella o triangolo) nel caso di batterie trifasi. Esistono dei grafici dai quali possibile dedurre, con buona approssimazione, il valore di R. Automazione degli impianti di rifasamento Un impianto di rifasamento a potenza fissa non soddisfa le reali necessit di un impianto elettrico in quanto dimensionato per una sola situazione. Infatti se, la potenza assorbita cala oppure se aumenta, si rischia, in un caso, di eccedere con la potenza reattiva rischiando di controfornirla alla rete e nell'altro di trovarsi in una condizione di insufficienza a cui corrisponderebbe comunque un basso f.d.p. Risulta quindi conveniente integrare un rifasamento distribuito con uno automatizzato, detto a potenza modulabile, che si adatta alle reali esigenze dell'impianto. un impianto di rifasamento automatico si compone di: 1. sistema di prelievo dei segnali di corrente e di tensione 2. un regolatore automatico di rifasamento che, confrontando i segnali che gli pervengono, provveda in misura adeguata alla potenza reattiva da mettere in gioco inserendo o disinserendo batterie(moduli) di condensatori 3. un quadro elettrico di potenzacomprensiovo di organi di protezione e manovra nonch di azionamento manuale 4. batterie di condensatori raggruppate in moduli I regolatori sono i pezzi pregiati dell'impianto di rifasamento automatico. Quelli meno sofisticati tengono conto solo dell'angolo di sfasamento e non dell'entit della potenza assorbita: in questo caso, si trasmette al regolatore un segnale di inserzione o disinserzione ma non si trasmette la misura di quanto serve per rifasare e quindi c' il rischio che si inneschino delle pendolazioni intorno al valore effettivo con conseguente usura dei contatti dei condensatori. Ad esempio, un carico piccolo ma molto sfasato pu comandare l'inserzione di una quantit eccessiva di potenza reattiva con conseguente sovracompensazione a cui segue una repentina disinzerzione per compensare la troppa potenza messa in gioco: in poche parole la pendolazione. I regolatori pi sofisticati eliminano il problema della pendolazione in quanto, sensibili all'angolo di sfasamento e alla potenza assorbita, inseriscono a gradini la potenza reattiva necessaria al rifasamento. La precisione tanto pi alta quanto pi numerosi sono i gradini inseribili e quanto minore la differenza di potenza tra un gradino e l'altro. Il frazionamento della potenza pu avvenire con gradini della stessa misura oppure con gradini proporzionali alla successione 2^n (1, 2, 4, 8, 16, .....) dove n il numero di batterie messe in gioco.

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Nel primo caso, il numero di combinazioni pari al numero di gradini mentre nel secondo caso il numero di combinazioni pi alto e si ottiene dalla successione 2^n - 1. Ad esempio, un regolatore munito di tre batterie, una da 5 kVAr, una da 10 kVAr ed una da 20 kVAr, pu raggiungere 7 livelli di rifasamento compresi tra 5 e 35 kVAr( 5 - 10 - 15 - 20 - 25 - 30 - 35 ). Se volessimo ottenere una scansione come quella precedente con una batteria a moduli uguali, dovremmo averne 7 (invece che 3) a disposizione tutti da 5 kVAr. Rifasamento in presenza di armoniche Quando in una rete elettrica la tensione e la corrente non sono sinusoidali, si pu pensare, secondo la teoria di Fourier, che esse siano ottenibili dalla somma di un'onda sinusoidale a frequenza nominale detta componente fondamentale con una serie di onde, di ampiezza molto ridotta ma di frequenza pi alta dette armoniche. Si riscontrano deformazioni nelle onde di tensione e corrente in quegli impianti dove esistono circuiti magnetici in saturazione o impedenze non lineari. La presenza di armoniche in una rete con condensatori prova sul condensatore un sovraccarico. In generale, negli impianti si trovano armoniche di ordine dispari come la terza armonica che incide per un 5%, la quinta armonica che incide per un 25%, la settima armonica che incide per un 15%, etc... che, alla fine, provocano sovracorrenti dell'ordine del + 10%, valore accettabile visto che i condensatori sono dimensionati per sovraccarichi del 30%.

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