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Quindicinale - 13 marzo 2009 - Anno 18 - Numero 5

il Ducato
il Ducato online: www.uniurb.it/giornalismo

Periodico dell’Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino

Il Comune, l’Ateneo, la Curia non più soli nella gestione del centro storico Economia
Anche le armi

I nuovi padroni della città Benelli


Distribuzione gratuita Poste Italiane Spa-Spedizione in a.p. - 70% - DCB Pesaro

sono in crisi
La prestigiosa azienda di fucili,
pistole e carabine sta subendo
Due terzi dei palazzi sono attualmente nelle mani di privati e investitori un grave calo della produzione.
Per ora la Benelli non ha richie-
sto alcun tipo di cassa integra-
La Curia e il Comune, i proprie- zione e si impegna a tutelare il
tari storici di Urbino, oggi pos-
siedono, insieme all’Università,
30 marzo, il gran giorno della Bretella lavoro. “Quando la necessità
aguzza l’ingegno si trovano delle
un terzo dei palazzi della città. soluzioni incredibili”, dice il di-
Dal dopoguerra la popolazione rettore commerciale dell’azien-
del centro è cambiata comple- da.
tamente: ormai sono solo mille a pagina 7
gli urbinati che risiedono den-
tro le mura. Sono gli imprendi-
tori immobiliari oggi ad acqui-
stare gli edifici dai privati.
Personaggi
I costi per restauri e manuten-
zione sono proibitivi: gli enti
faticano a curare i loro edifici e
sperano in nuovi fondi statali. I
“Resto da 30 anni
piccoli proprietari si trasferi-
scono in periferia e affittano le
vecchie case agli studenti.
un non-cittadino”
Acquirenti scoraggiati dai vin- Incontro con Beja, rifugiato po-
coli comunali e della sovrinten- litico iraniano che vive a Fermi-
denza. gnano da oltre vent’anni. Non-
ostante la laurea in Scienze poli-
Le grandi famiglie che dal tiche presa a Urbino, è costretto
Rinascimento hanno fatto la a fare il cameriere perchè non ha
storia di Urbino, hanno quasi mai ottenuto la cittadinanza.
tutte venduto le proprie dimore Anche i suoi connazionali vivo-
all’Università ai tempi del ret- no la stessa condizione. Sono
torato di Carlo Bo. Lo storico circa trenta le famiglie persiane
Ermanno Torrico spiega il pro- a Fermignano.
cesso iniziato negli anni ‘60. a pagina 5

Quale assetto in futuro? Dopo


l’invito espresso dal Ducato, Agricoltura
filosofi, sociologi e urbanisti
parlano dei futuri equilibri
della città. Occorre rianimare i
luoghi e creare un rapporto
Ormai sono
migliore fra studenti e abitanti.
L’opinione di Paolo Ercolani,
C i siamo quasi. Il 30 marzo dovrebbe finalmente inaugurarsi la bretella. La data è ancora prov-
visoria: alcune autorità devono confermare la loro presenza. I lavori alla galleria e alla roton-
più di 80
Enrico Mascilli Migliorini e
Monica Mazzolani. da delle Conce sono però oramai completati, annuncia Ernesto Tedeschi, direttore dei lavori.
Mancano solo piccoli interventi di rifinitura richiesti dall’Anas.
le biofattorie
alle pagine 2, 3, 8 e 9 Sono tante le aziende agricole
del territorio comunale che non
utilizzano concimi o mangimi
L’EDITORIALE chimici e vendono direttamente
in azienda. La "catena corta"

O
gni volta che tirate su una
copia del “Ducato” a
Urbino, a Fermignano o
Prima che il canarino crema dei potentati economici ita-
liani (dalla Fiat a Mediobanca, da
Tronchetti Provera a Banca Intesa),
aiuta i consumatori e salva i
contadini dalla grande distribu-
zione. E con la crisi i clienti au-
mentano: i prodotti sono di
dove riusciamo ad arrivare nel
Montefeltro, succede una cosa
abbastanza bella. Trenta giovani
muoia in gabbia abbassarono in silenzio la testa, a
uno a uno, davanti a de Bortoli che
chiedeva se doveva dimettersi.
maggiore qualità e costano me-
no.

allievi giornalisti entrano nelle accende la tv. E che gli succede? Giorni fa Ferruccio de Bortoli ha Contro il giornale, c’erano state a pagina 6
vostre vite portandovi delle infor- Senza che se ne accorga, viene por- rinunciato alla presidenza Rai per pressioni da ambienti governativi e
mazioni, ponendovi talvolta dei tato lontano. Le informazioni sono la quale pure aveva dato una dispo- ogni centro di potere economico
problemi, unendovi, gli uni agli incanalate quasi prima che avven- nibilità. L’ha fatto esattamente per aveva buone ragioni per non
altri. E’ un fatto un po’ speciale, ce gano, destra-sinistra-centro, gover- questa stessa ragione che muove opporsi a una volontà governativa
Biblioteche
lo possiamo anche dire. Questo no-opposizione, notizie-diverti- oggi noi. La mancanza di indipen- più o meno espressa che ci fosse il
giornale e questi giornalisti sono mento. Le inchieste in contenitori denza, di conseguenza la mancan-
za del giornalismo. E’ possibile che
cambio di direttore al “Corriere
della sera”. Non solo Berlusconi
Molti libri
acerbi, freschi e liberi, per come per risate e veline. Se “Parla con
sanno essere i ragazzi insieme con i
loro maestri. Alle soglie del grande
me” dà la parola ad Alexander Stille
(che apre uno spiraglio sul giornali-
nessuno muova un passo verso
una tv servizio pubblico che appar-
dunque.
In America Time Magazine scrisse
pochi impiegati
mondo dei media, tracimante inte- smo internazionale dei fatti), fini- tenga alla comunità, ma non sia allora che in Italia era morto il cana- Seicentomila volumi che diver-
ressi economici, politici e pubblici- sce però con Vergassola che butta spartita dai partiti tra governo e rino della libertà di stampa, un ranno oltre 1 milione fra qual-
tari, qui intanto portano per intero tutto in ridere. opposizione? E in edicola le cose segnale come l’uccellino in gabbia che anno. Nonostante queste ci-
non sono molto diverse. che i minatori si portano sottoterra fre, una grave carenza di perso-
il giornalismo come deve essere. Perfino i fatti più gravi non si sot- nale: le assunzioni all’università
Senza condizionamenti, senza traggono all’informazione schiera- De Bortoli ha cercato di conciliare i per capire quando la loro vita è in sono bloccate dal 2003.
ragioni diverse che non siano quel- ta. 350 bambini uccisi a Gaza diritti dell’imprenditore, dell’edito- pericolo. E’ esattamente per questi I direttori delle singole bibliote-
le della comunità, della città. dovrebbero parlare al 100 per cento re con i doveri del giornalismo. Al motivi che la Scuola di giornalismo che però si sforzano di farsi ba-
Domani, poi si vedrà, dove il gior- dei cittadini. Invece no. Perché momento in Italia non è possibile. avvia il “Progetto Einaudi-Albertini stare gli scarsi fondi: cifre molto
nalismo stenta a farsi spazio, quan- Santoro è la tv di sinistra, consola Nel 2003, nella sala dell’Angelicum, per l’indipendenza dei media” con più basse di quelle di strutture
to sogno resterà. chi è già con il cuore da una parte e a Milano, i rappresentanti del due giornate di lavori all’Università analoghe in altre università ita-
liane.
Ora, l’urbinate che, dentro e fuori le non parla a tutti. Non si forma opi- “patto di sindacato” che governava il 16 e il 17 marzo. Per non far mori-
mura, sta con il suo giornale, la sera nione pubblica. Mai. il “Corriere della Sera”, una bella re quel canarino. a pagina 13
il Ducato
Alla ricerca dei nuovi padroni di Urbino

Due terzi della città


in mano ai privati CASTRACANE
Chiesa, Ateneo e Comune restano proprietari con poche risorse
nostra proprietà”. Del resto c’è
ALICE CASON anche chi, come Carlo Giovan- Nelle foto:
nini, dell’ufficio urbanistica alcune sale di palazzi

U
rbino città di uf- del Comune, ritiene che “forse
fici e di studenti. è un bene che l’Università non pubblici e privati
Gelosamente comperi più: con la Curia, è già del centro storico
conservata nel- la maggiore proprietaria di Ur-
le sue bellezze bino”.
rinascimentali, In effetti, stando ai rilevamenti
rischia però di diventare un catastali, quasi un terzo delle
“guscio vuoto”: magnifiche proprietà del centro (tra le qua-
facciate e stanze abbandonate li gli edifici più grandi e prezio-
la sera. Ma di chi sono i palazzi si) sono divise tra Università,
della città? Oggi nel centro sto- Chiesa, Comune e demanio.
rico risiedono meno di mille Gli altri due terzi della città so-
persone, nel dopoguerra erano no per lo più piccoli lotti priva-
7000. Le grandi famiglie si sono ti, tra cui 249 negozi. Solo 9 abi-
estinte o trasferite. Hanno ven- tazioni sono classificate come
duto le loro dimore all’Univer- “signorili”, nella categoria A/1,
sità, durante il rettorato di Car- la più pregiata. Le altre sono
lo Bo, oppure a imprenditori abitazioni di tipo civile o popo-
che ne hanno ricavato appar- lare. La maggior parte è affitta-
tamenti, per lo più nei vicoli. ta agli studenti, spesso da urbi-
“La speculazione immobiliare nati che si sono trasferiti in pe-
è stata contenuta - racconta il riferia.
geometra Giuseppe Vagnerini, Ci sono però anche apparta-
coordinatore dei tecnici urbi- menti sfitti: i proprietari se ne
nati - per motivi economici: la sono andati, ma preferiscono
miseria della guerra ha protet- tenere la casa vuota piuttosto
to i palazzi, perché non sono
stati molti i finanzieri in grado
che rischiare di affittarla a un
gruppo di ragazzi poco civili. PASSIONEI
di investire nella trasformazio- Accanto a questa proprietà fra-
ne”. Le ristrettezze economi- zionata, sono comparsi nuovi
che, quindi, e l’Università: “Bo soggetti che comprano palazzi
ha salvato molti edifici che al- per farne appartamenti da af-
trimenti sarebbero decaduti o fittare: “Imprenditori come i
sarebbero stati snaturati”. Bruscoli - spiega Vagnerini - re- ri, spesso scoraggiati dai troppi ziasse una bonifica idrogeolo- Mandolini. Anche lo storico
Da qualche anno però le iscri- staurano edifici che altrimenti vincoli edilizi”. gica del sottosuolo”. Carlo Inzerillo è preoccupato:
zioni calano, e l’Università da rischierebbero il degrado”. E In effetti i costi della ristruttu- È d’accordo Mara Mandolini, “Ormai solo i grandi capitalisti
tempo non acquista più. Spen- che per ora non si espongono razione e della manutenzione del servizio progettazione del comperano e mantengono gli
de per conservare le proprie se- rivelando i propri progetti per non sono trascurabili. A parte i Comune: “Le difficoltà nella edifici, ma li trasformano,
di e per adeguarle ai corsi che la città. vincoli, che preservano il patri- manutenzione nascono pro- spesso in maniera inopportu-
si moltiplicano. E spende per “Con il calo degli iscritti all’u- monio architettonico, ma im- prio dall’umidità di risalita, e na. E Urbino nel frattempo si
gli immobili che affitta, pro- niversità e la crisi economica - pongono accorgimenti parti- dalla pioggia, che intacca le spopola. La crisi economica
prietà per lo più di enti religio- raccontano in un’agenzia im- colari (e costosi), la città, spie- grondaie e i tetti: in alcuni edi- non facilita le cose. Vedremo: la
si. mobiliare - da quattro anni il ga Vagnerini, “ha grossi proble- fici sono crollati i controsoffit- situazione per ora non è tragi-
“Ogni anno paghiamo un mi- mercato immobiliare è quasi mi di umidità: a causa del catti- ti”. Ma il Comune non ha fondi ca, ma è allarmante che ormai
lione di euro di affitti - spiega fermo. Compra qualche fami- vo stato delle fogne, della circo- per intervenire sistematica- meno di mille urbinati vivano
Enzo Fragapane, direttore am- glia, o genitori di studenti fuori lazione pesante e della mente e deve limitarsi a picco- all’interno delle mura. Per il
ministrativo dell’Università - sede. Per lo più imprenditori o pendenza delle strade, l’acqua le operazioni “di emergenza”, nostro futuro, dovremmo chie-
che recuperiamo affittando i aziende, comunque. Mancano risale dal sottosuolo e rovina in in attesa di nuovi contributi derci: che tipo di città vogliamo
collegi. E stiamo lavorando per però palazzi che rispondano particolare le facciate. Sarebbe statali: “Cerchiamo di non far essere?”
ridurre l’utilizzo di sedi non di alle esigenze degli imprendito- necessario che lo stato finan- crollare i palazzi”, si lamenta la volalice3@yahoo.it

2
PRIMO PIANO
Molte le famiglie che hanno già venduto

“E’ troppo costoso


vivere nei palazzi”
CLAUDIA BANCHELLI

PERUZZI ALBANI

Stefania Renzetti: una degli ex proprietari di palazzo Albani

T
empi duri per le resi- anni novanta è stata anche la fa-
denze signorili del miglia Bruscoli. Originari di Bor-
centro storico urbi- go Massano, i Bruscoli, proprie-
nate. Le stanze dei tari della Imabgroup, azienda
palazzi che apparte- che produce mobili, hanno
nevano alle antiche comprato ben quattro palazzi:
famiglie si sono svuotate da an- Giusti, Bellucci,Fusti Castriotti
ni. La nobiltà è decaduta e la Foschieri Veterani e Habitat Al-
nuova generazione è costretta a ma.“La nostra famiglia abita in
fare lavori borghesi che non per- due palazzi, gli altri sono stati af-
mettono il mantenimento degli fittati a studenti – spiega Alberto
edifici storici. Tra gli ultimi eredi Bruscoli – e per quanto riguarda
delle antiche casate, molti han- la manutenzione, da quattro an-
no deciso di vendere, alcuni di ni abbiamo finito i lavori alla fac-
ciata e all’interno del palazzo
L’opinione dell’esperto Ermanno Torrico rimanere, in pochi di comprare.
A partire dagli anni ‘80 buona Fusti Castriotti Foschieri Vetera-
parte dei palazzi che hanno con- ni”. Secondo il Codice dei beni
tribuito al fascino incantato del- culturali e del paesaggio, decre-

Recuperare il centro storico


la città sono stati venduti all’U- to legislativo 42 del 2002 (cosid-
niversità: i palazzi Passionei, Pe- detto Codice Urbani) “sia i priva-
trangolini e Albani, tanto per ci- ti che gli enti pubblici hanno di-
tarne alcuni. ritto ad un rimborso, da parte del
Da quando Palazzo Albani è sta- Ministero dei Beni Culturali, per
to comprato dall’Università, a i lavori svolti all’interno di edifi-
camminare sopra al sontuoso ci tutelati dallo stesso codice”,

U
rbino è la città di chi non ci vive più. Le ca- lazzi?
se del centro storico hanno smarrito i lo- “Le dimore delle antiche famiglie sono diventa- stemma della casata di Papa afferma Biagio De Martinis della
ro proprietari. Ma d’altronde si sa, ormai te sempre più costose da mantenere; basti pen- Clemente XI, non sono più sol- soprintendenza per i beni archi-
da tempo gli urbinati hanno scelto di vivere fuo- sare al restauro di affreschi, mobili e facciate. tanto i componenti della fami- tettonici delle Marche.
ri dalle mura. L’università ha determinato la cre- Inoltre oggi c’è una maggiore sensibilità da par- glia Renzetti, ma flotte di univer- Gli urbinati che abitano nelle ca-
scita economica, ma questo non ripaga gli abi- te della soprintendenza e delle istituzioni per sitari . “I miei nonni compraro- se del centro sono sempre di me-
tanti della mancanza del senso di appartenenza tutelare gli interventi, mentre trent’anni fa le fa- no Palazzo Albani nel 1929 – no, l’era d’oro dell’università è
alla città. Scene di vita quotidiana che sono an- miglie trovavano maggiori difficoltà, e meno spiega Stefania Renzetti - ma ne- finita, e gli studenti vanno ad
date perdute. Cosa manca, cosa si è perso den- aiuti”. gli anni novanta abbiamo deciso abitare fuori dalle mura perché
tro le mura del centro? Ermanno Torrico, docen- Di cosa ha bisogno la città? di venderlo all’università che già gli affitti sono più bassi “Questo
te a contratto di storia moderna presso la facol- “Di recente il sindaco ha parlato di un distretto da tempo aveva in affitto alcuni è il frutto di una politica sbaglia-
tà di Sociologia, ha spiegato: “Contemporanea- culturale, anche se l’idea è ancora in fase di stu- locali della struttura”. ta, che ha basato l’economia
mente allo sviluppo della nostra università, le dio. Creare un distretto culturale significa pro- Preservare dal tempo affreschi, della città solo sull’Università”,
vie del centro si sono popolate di studenti. Que- muovere un ambiente, ma non solo dal punto di stucchi, cortili interni, pavi- osserva Antonio Baldeschi, pro-
sto sia perché servivano spazi per le sedi delle fa- vista turistico. La città ha bisogno di recuperare mentazione, tetti, facciate e si- prietario di palazzo Castracane,
coltà, che per gli studenti venuti ad abitare a Ur- il centro storico, ma occorrono risorse e tempo”. stemi idrici, di una struttura che tra i più antichi e maestosi edifi-
bino”. Cosa c’è da cambiare? ha secoli di vita, diventa una spe- ci del centro, comprato dalla sua
Cosa ne pensa della politica degli acquisti che “E’ necessario attivare un percorso che porti al sa sempre maggiore; per questo famiglia all’inizio del ‘900.
l’università ha messo in atto a partire dalla me- superamento della monocultura, intendendo in molti hanno venduto. Mentre Al di là del portone gotico di pa-
tà degli anni ‘60? come unica fonte economica l’università. Le fa- negli anni ottanta e novanta i fi- lazzo Pasqualini abita ancora
“Forse è stato un errore cercare tutti gli spazi al- coltà non dovrebbero indebolirsi ma fare una gli di alcune casate antiche si so- oggi una discendente dell’omo-
l’interno delle mura, ma questa era la politica di cura ‘dimagrante’ diminuendo nel numero e mi- no affrettati a vendere, pochi in- nima famiglia, la professoressa
De Carlo e di Carlo Bo. Buona parte dei palazzi gliorando l’offerta formativa, così da attirare vece hanno tenuto i loro palazzi. Gabriella Morisco: “Siamo rima-
storici sono stati comprati dall’università a par- meno studenti che però prolungheranno la loro Ci sono poi famiglie, come i Pe- sti con grande fatica ad abitare
tire dal ‘68 fino ai primi anni ‘80. La crescita del- permanenza nella città. Questo avrà delle riper- ruzzi che acquistarono trenta qui mantenendo lo stabile in
l’università ha portato benessere alle famiglie, cussioni economiche per gli urbinati che vivono anni fa il palazzo Pinzoni (poi di- buono stato. La parte superiore
ed è per questo che anche le Istituzioni non han- di rendita affittando le case del centro. E’ un dis- ventato Peruzzi) di origine cin- è stata venduta. Le agevolazioni
no mai cercato di frenare il processo. Urbino si corso difficile che ha bisogno di una grande vo- quecentesca, in via Raffaello. sulle tasse per i monumenti sto-
distingue dalle altre città perché ha saltato il lontà politica e culturale. L’idea di Paolo Volpo- “La casa è vincolata dalla soprin- rici nazionali, come sgravi sull’I-
processo di industrializzazione, passando da ni era proprio quella di creare un indotto di mi- tendenza – dice Massimo Peruz- ci e su passaggi di proprietà,
un’economia fondata sulla mezzadria ad un si- croimpresa ad alta tecnologia collegato con gli zi – ma non è ancora arrivato il hanno permesso a molte fami-
stema basato sul lavoro terziario, portato dal- istituti di ricerca dell’università; ma per questo rimborso della facciata che ab- glie di non vendere”.
l’incremento delle facoltà universitarie ”. ci sarebbe bisogno di più fondi destinati alla ri- biamo ristrutturato sei anni fa”.
Perché le famiglie hanno scelto di vendere i pa- cerca”. (c.b.) Ad andare controtendenza negli claudia.banchelli@libero.it

3
il Ducato
Trasporti: da Urbino a Fermo con tre diversi mezzi pubblici Quote latte
Capannone

Un giorno per 162 km


L’Adriabus sotto accusa risponde:“Abbiamo velocizzato e potenziato i collegamenti”
incendiato
nell’azienda
di Busetto:
“Intimidazione”
ANNALICE FURFARI

L’
aveva detto un mese fa:
«Sono uno che dà fasti-

I
l paradosso di una città dio. Se abitassimo in una
universitaria irraggiungi- regione infestata dalla mafia,
bile. A vent’anni dalla sarebbero guai». Andrea Bu-
chiusura della ferrovia, il setto ora sospetta che sia stato
problema dei collega- un atto intimidatorio a causare
menti con Urbino non è un incendio in un capannone
ancora risolto. della sua azienda, che ha bru-
Gli studenti fuori sede sono i ciato quasi mille quintali di pa-
primi a lamentarsi. Elena Mer- glia, per un danno di 40mila eu-
curi, laureata in Psicologia, rac- ro, forse più. Era mercoledì 4
conta: “Abito a Fermignano, per marzo. «Ero fuori per lavoro -
tornare a casa, a Fermo, devo ve- racconta l’allevatore - alle
nire a Urbino e da qui arrivare a 17.10 mi telefona molto trafe-
Pesaro, dove prendo il treno per lato un dipendente, stava an-
la mia città”. Tre mezzi diversi dando a fuoco il pagliaio. Io so-
per spostarsi nella stessa regio- no certo che non sia stato un in-
ne. Figuriamoci l’odissea dei ra- cidente. Non ne ho le prove, ma
gazzi che abitano lontano, co- penso che si tratti di qualche
me quelli che arrivano da Sarde- scheggia impazzita a livello dei
gna, Calabria e Sicilia: il viaggio Cobas». L’unico dubbio è che
dura anche due giorni e si fatica l’incendio è scoppiato di gior-
a trovare le coincidenze tra i va- no. Di solito, un atto mafioso lo
ri mezzi. Impossibile pensare di si compie di notte. Però «c’è un
tornare a casa nel fine settima- collegamento temporale trop-
na. Giovanna Corraine, al primo po sospetto - prosegue Busetto
anno di Tecnologie per la con- - dato che venerdì ho parlato a
servazione e il restauro dei beni “Zapping”, lunedì al Tg1 delle
culturali, spiega: “Essendo sar- 13, martedì è uscita una mia in-
da, non posso tornare a casa tervista su la Repubblica, e
perché la domenica il pullman mercoledì è andato a fuoco il
Roma-Urbino non c’è”. In effet- pagliaio». L’allevatore aveva
ti, è questo uno dei problemi Pullman del consorzio Adriabus parcheggiati a Borgo Mercatale detto la sua sul decreto del Mi-
principali. Ma Vito Rampino, di- nistro all’agricoltura Zaia. Se-
rigente della Autolinee Bucci, condo Busetto, il decreto «pre-
azienda che gestisce il collega- siddetti rami secchi, decretato la più affermata, aveva ottenu- i vettori storici del trasporto mia gli allevatori che hanno
mento in questione, risponde: dal Ministro dei Trasporti to una concessione regionale. pubblico su gomma, compresa sempre sforato le quote latte,
“La linea è in perdita per il calo Claudio Signorile. La linea era Con la chiusura della ferrovia, la Bucci. Adriabus ha, fino al dandogliene altre. Si premiano
dei passeggeri. Sovvenzionata improduttiva. L’amministra- la Regione ha aumentato i con- 2013, l’esclusiva dei collega- quei personaggi che hanno
solo con il costo del biglietto, ri- zione comunale di allora si li- tributi alle aziende private e la menti provinciali. contribuito a generare multe
schia di essere soppressa”. Ecco mitò a recepire la decisione”. Bucci ha potenziato i collega- “Il punto di forza del nostro allo Stato per un miliardo e 600
perché ci sono solo due corse al Gli altri rami secchi, nel frat- menti. progetto – dichiara Benedetti – milioni di euro, e il decreto non
giorno, a esclusione dei festivi. tempo, sono stati riaperti. Massimo Benedetti, direttore è aver creato un servizio di rete vincola l’assegnazione delle
Tanto più che il personale deve Quello urbinate no. “Credo che generale di Adriabus, spiega: cadenzato, mnemonico, con le nuove quote al pagamento del-
avere il riposo settimanale. “Al- la chiusura – ammette l’asses- “Le linee statali, che attraversa- corse che si ripetono ogni gior- le multe pregresse». Indaga la
trimenti bisognerebbe assume- sore Demeli – sia stata un erro- no più di due regioni, non rice- no alla stessa ora. Fino a sei me- Digos. (d.f.)
re nuovi conducenti e ciò avreb- re. Circa sei anni fa ho incarica- vono sovvenzioni, si sostentano si fa il collegamento per Fano
be un costo insostenibile per to l’azienda Sviluppo Marche solo con gli introiti dei biglietti. era sporadico. Ora esistono 14 BUONA SANITA’
l’azienda”. di valutare quanto sarebbe co- I collegamenti provinciali, inve- coppie di corse giornaliere. Si-
Non parliamo, poi, dei collega- stato riattivare i treni: si sareb- ce, sono sostenuti per il 60% da no al 2003 c’erano solo 10 cop- La famiglia di Giuseppe
menti inesistenti per il Nord Ita- be trattato di un investimento contributi pubblici regionali. pie di corse che collegavano Ruggeri, scomparso dopo
lia. “Le corse a lungo raggio – di- insostenibile, perché le risorse Diversamente, le linee poco af- quotidianamente Pesaro a Ur-
sono limitate. In ogni caso, si follate verrebbero soppresse”. bino. Oggi ne esistono 24, di cui due anni di dolorosa
ce Rampino – hanno costi ec-
cessivi, non conviene attivarle”. dovrebbe collegare la linea a Le statali lavorano a regime di 10 rapide con una percorrenza malattia, desidera ringra-
Già la chiusura della ferrovia era Roma, attraverso Pergola, al- concessione, ma dal 2010 vi sa- di 45 minuti. Abbiamo, co- ziare il primario e l’équipe
stata causata da problemi eco- trimenti non avrebbe senso”. rà una totale liberalizzazione. munque, intenzione di velo- del reparto Dialisi dell’o-
nomici. L’assessore comunale Eliminati i treni, il trasporto Per i collegamenti provinciali, cizzare ulteriormente questo spedale che, con umanità
ai Trasporti Donato Demeli ri- pubblico è finito nelle mani nel 2007, è stata indetta una ga- collegamento”.
delle compagnie private, che ra europea, vinta da Adriabus, Ma, per i fuori sede, il ritorno a e affetto, hanno assistito
corda: “La Fano-Urbino venne
chiusa nel 1987 nell’ambito di gestivano i collegamenti con consorzio marchigiano pub- casa resta un tabù. il loro congiunto.
un programma di taglio dei co- Urbino già da tempo. La Bucci, blico-privato che riunisce tutti annalice.f@libero.it

4
CITTÀ
Personaggi/Beja, iraniano di Fermignano

“Con la laurea
faccio il cameriere”
ERNESTO PAGANO

Q
uando il primo feb- Perugia, poi mi sono iscritto a
braio 1979 l’ayatol- Urbino, a Scienze Politiche, e mi
lah Khomeini sbar- sono laureato nel 1988. A Fer-
cò da un volo di li- mignano noi iraniani eravamo i
nea Parigi-Teheran primi stranieri, poi con gli anni
e si mise a capo del- ’90 è cominciata l’immigrazio-
la rivoluzione islamica, Beja ne di massa. Adesso siamo una
aveva 19 anni, abbastanza per trentina e abbiamo messo su fa-
capire che era arrivato il mo- miglia quasi tutti quanti. Io ho
mento di lasciare l’Iran. Ades- due figlie, una di 19 anni e l’altra
so, a trent’anni di distanza, di 12. La più grande finirà le su-
racconta quei giorni come fos- periori quest’anno e dopo farà
se ieri. Parla con passione, e in medicina. Loro sono nate in Ita-
un italiano ricercato, del suo lia e si sentono italiane, ma an-
impegno politico con l’Orga- che mia moglie ed io abbiamo
nizzazione dei Mujahidin del passato i due terzi della nostra
Popolo Iraniano (PMOI) men- vita in questo paese. Frequen-
tre sorseggia un cappuccino in tiamo i nostri connazionali ma
un bar di Fermignano, dove abbiamo anche molti amici di
abita da oltre 20 anni. qui; insomma, ci sentiamo to-
“Ho fatto quattro volte do- talmente integrati. Noi e gli altri
manda per avere la nazionalità iraniani di Fermignano, ci sia-
italiana, ma me l’hanno sem- mo quasi tutti laureati all’uni-
pre negata. Così resto un rifu- versità di Urbino, ma nessuno
giato politico. Quando ho la- di noi è riuscito a fare un me-
sciato l’Iran ero diretto in Ame- stiere col proprio titolo di stu-
rica, l’Italia era solo una tappa dio. Non ce n’è stata la possibi-
di passaggio. Poi, sempre nel lità. Per un concorso pubblico
’79, un gruppo di studenti en- ci vuole la nazionalità, e nel pri-
trò nell’ambasciata americana vato ci vogliono le conoscenze.
di Teheran sequestrando 50 Io faccio il cameriere in un ri-
ostaggi e gli Stati Uniti blocca- storante, un mestiere onesto
rono il rilascio dei visti a tutti gli per carità, ma avrei voluto la
iraniani. possibilità di mettermi alla pro-
Beja vive da trent’anni in Italia. E’ membro dei Mujahidin del Popolo Iraniano, un’organizzazio- Ho iniziato a studiare italiano va.
ne che si batte per rendere il suo paese democratico e libero dal fondamentalismo. all’università per stranieri di “Quello di cui vado fiero però, è
che siamo venuti in questo
paese con l’orgoglio di resiste-
re al regime degli ayatollah.
Verso le amministrative di giugno. Prosegue la danza dei partiti Mio padre aveva un albergo a
Kermanshah, la mia città nata-
le, e all’inizio venivano a mi-
nacciarlo per il fatto che, dal-

Una lista civica sfida Corbucci


l’estero, militavo contro il regi-
me di Khomeini. In verità i Mu-
jahidin del Popolo combatte-
vano già prima della rivoluzio-
ne, contro il regime dello scià.
Noi lottiamo per la democrazia
e per un Islam di pace e tolle-
LORENZO ALLEGRINI ranza. L’Islam dei talebani e
quello del regime iraniano, in-
vece, è uguale al cristianesimo

P
er ora, due contendenti. C’è un primo di mille anni fa, quello dei cro-
sfidante di Franco Corbucci alla pol- ciati che ammazzavano gli ara-
trona di sindaco di Urbino: è Alfredo bi in nome di Dio.
Bonelli, un indipendente, che sta cercando “Ma dopo l’11 settembre, il
di costruire una lista civica “fuori dalle tra- PMOI era stato inserito nelle li-
dizionali logiche di partito, per risollevare sta nera delle organizzazioni
la città dal suo torpore”. In mezzo l’Udc, che terroristiche, e la nostra presi-
ammicca al Partito Democratico e gli chie- dente Maryan Rajavi venne ar-
de di abbandonare la sinistra per una “nuo- restata. Anche se la rilasciaro-
va fase” della politica urbinate. Corbucci e no dopo una decina di giorni, ci
il Pd mirano a una continuità delle allean- siamo dovuti battere diversi
ze e dei programmi, e puntano sulle opere anni per ottenere la cancella-
già in cantiere, come il parcheggio di Santa zione da quella lista. Abbiamo
Lucia e la zona dell’ex consorzio. Ma Rifon- girato l’Europa, raccolto firme,
dazione Comunista e Pdci sembrano sem- denunciato questo sopruso al-
pre più avviati verso una lista unica e un la Corte Internazionale e alla fi-
candidato autonomo in antitesi al Pd, ac- ne, nel 2008, ci hanno dato ra-
cusato di amministrare in maniera “autore- un’alleanza riformista per il governo della nistrazione Corbucci si fa forte dei cantieri gione. Ma non ce l’avremmo
ferenziale e senza una precisa programma- città. E ha presentato un programma nelle avviati. In primo luogo il parcheggio di San- mai fatta senza il sostegno del
zione”. mani del Pd. Con una richiesta precisa: se ta Lucia, che prevede locali per attività mondo politico italiano ed eu-
La politica a Urbino continua il suo freneti- l’Udc sarà il secondo partito gli dovrà spet- commerciali. Costerà 22 milioni di euro, 7 ropeo. Anche il sindaco di Fer-
co balletto per le amministrative del 6 e 7 tare il vicesindaco. Naturalmente, Campo- dei quali del Comune: un mutuo da saldare mignano e quello di Urbino ci
giugno, quando i cittadini saranno con- giani non vuole sul suo carro Verdi e comu- con i parcheggi a pagamento. Il centrode- hanno sostenuto firmando la
temporaneamente chiamati a scegliere per nisti, “ideologici e contrari allo sviluppo”. stra, che pure ha votato a favore con la sola nostra petizione. Mostra un
la Provincia e per le elezioni europee. Nien- Il Prc è spaccato in due. Da una parte chi eccezione di Forza Italia che si è astenuta, opuscolo a colori dove c’è una
te è finora chiaro. Alfredo Bonelli - il nuovo vorrebbe proseguire insieme al Pd. Dall’al- ritiene che non ci siano le garanzie di bilan- donna in chador, la presidente
candidato ex dirigente pubblico di Megas tra il direttivo che si è espresso per una lista cio. Per il Pd, Santa Lucia migliorerà la via- Rajavi, che stringe la mano a Fi-
in pensione - è un punto di riferimento per autonoma insieme al Pdci, e che attende il bilità, favorendo la chiusura del centro sto- ni. Poi lo richiude e dice: “Del-
il centrodestra. “Il Pdl è disposto a rinun- consenso degli iscritti. A quel punto il can- rico che diventerebbe “centro commercia- l’Iran mi manca la lingua, mi
ciare al suo simbolo per confluire nella lista didato sindaco potrebbe essere Antonio le naturale”. manca sentirla quando esco
guidata da Bonelli se servisse per il bene di Santini, l’assessore licenziato da Corbucci Ma per i democratici c’è la tegola Maurizio per strada e magari prendo un
Urbino” ha detto il coordinatore Wilmer a legislatura in corso, uscito dai Verdi e ora Gambini. L’uomo di punta del Pd, dimesso- caffè. Se cadesse il regime degli
Zanghirati. Sacrificando il simbolo, la in Sinistra Democratica. si da consigliere in polemica con l’ammini- ayatollah in Iran ci tornerei an-
scommessa sarebbe quella di attrarre “Il Pd vuole proseguire così, ma ci guardia- strazione, ha assicurato: “Sono di sinistra e che domani. A giugno ci sono le
scontenti del centrosinistra che non vote- mo intorno” spiega il coordinatore Loren- non andrò mai con il centrodestra. Ma l’al- elezioni presidenziali, ma, a
rebbero mai a destra. zo Ceccarini. Tradotto: aspettiamo la sini- leanza con l’Udc sarebbe controproducen- prescindere da chi vincerà, alla
L’Udc si è mosso. Domenico Campogiani, stra, ma non chiudiamo all’Udc. Sempre, te per il Pd”. fine non cambierà niente”.
referente del partito, ha invitato Corbucci a però, “sulla base del programma”. L’ammi- lorenzoallegrini@libero.it er_pagano@yahoo.it

5
il Ducato
Nel 2007 le fattorie erano 84. Producono ortaggi, farina, pane, carne, salumi

Terra fertile per il biologico


Con la recessione più vendite dirette in azienda: per i consumatori maggiore qualità a prezzi più bassi

VERONICA ULIVIERI

P
ane, latte, ortaggi,
carne, salumi. Tutto
biologico. A Urbino,
produrre e consuma-
re in sintonia con la
natura si può. Nell’ul-
timo periodo, con la crisi econo-
mica che avanza, è aumentato il
numero di coloro che comprano
direttamente nelle numerose
fattorie del territorio comunale:
erano 84 nel 2007 le aziende agri-
cole biologiche registrate negli
elenchi della Regione. Quelle
cioè che hanno richiesto il mar-
chio biologico: una garanzia di
qualità, certo, ma anche una spe-
sa, perché la certificazione del-
l’ente deve essere pagata dall’a-
zienda.
Luigia Minnetti gestisce insieme
al marito Carlo Comandini la fat-
toria“Cal Bianchino”: la sua è una
filiera chiusa che va dal maiale ai
salumi. “Ho deciso di mantenere
il marchio solo sulla produzione
vegetale - spiega - per eliminare Nella foto grande: mucche
costi e burocrazia”. Luca Alberga-
ti ha un’azienda e una fattoria di- e oche mangiano insieme
dattica alle Cesane. Produce or- nella fattoria di Cal
taggi che vende direttamente in Bianchino; in quella piccola:
azienda e ai mercati rionali di Ur-
bino. Per lui il marchio è impor- una varietà rara di pomodo-
tantissimo: “Le persone vogliono ri nell’orto di Luca Albergati
sapere chi certifica i prodotti che
comprano”. miele, ortaggi e vende diretta- presi mobili, canestri, strumen-
Dal 1992 la Comunità europea mente in azienda. A motivare i ti per il lavoro.
ha istituito aiuti economici per i bioagricoltori urbinati non Per i contadini urbinati conta
MERCATINI E PREZZI
produttori biologici: rispetto agli sembrano tanto gli aiuti econo- molto anche il rapporto umano A proposito dell’articolo “Il mercatino muore? No è vivo e rilan-
agricoltori tradizionali che uti- mici. Molti di loro vengono dal- con i clienti. Tutti vendono di-
lizzano concimi e mangimi chi- la terra e hanno per la campagna rettamente in azienda e chiedo- cia” pubblicato sul Ducato del 27/02/09, Egidio Cecchini, segre-
mici, hanno maggiori spese e un grande rispetto. Questo no alle persone di andare a ve- tario della Confcommercio di Urbino, osserva che: “Vengono
produzioni meno abbondanti. amore per la natura si traduce dere come si alleva un maiale, riportate le affermazioni di un ambulante ortofrutticolo che comu-
Stefano Saporiti, un ragazzone di anche nella conservazione del- come si prepara il pane, come si nica che i nostri prodotti sono buoni e che i prezzi sono inferiori
30 anni innamorato della cam- la biodiversità: nell’orto di Luca prende il miele dalle arnie. Al di del 30% rispetto a quelli dei negozi di ortofrutta. Affermazione che
pagna, gestisce i 15 ettari di noc- Albergati ci sono solo varietà di là degli organismi di certifica-
cioli biologici all’agriturismo “Le verdure impossibili da trovare zione, vogliono che i primi a dar ritengo assolutamente fuori della realtà. Infatti per poter davvero
fontane”. Per lui gli incentivi so- nei supermercati; lo stesso ac- loro fiducia siano i consumato- vendere al consumatore finale con prezzi inferiori del 30% sulla
no fondamentali: “solo con il rac- cade nel frutteto e nei campi del ri. E i clienti apprezzano: posso- stessa tipologia e qualità di prodotto, l’ambulante dovrebbe
colto non si riuscirebbe ad anda- signor Podgornik: mele dai no- no comprare prodotti di mag- avere un ricarico sulla merce almeno cinque volte inferiore rispet-
re avanti”. Gli aiuti comunitari, mi misteriosi (Abbondanza, giore qualità rispetto a quelli del to a quello mediamente praticato dagli altri negozi al dettaglio.
andando in base all’estensione Parmena dorata), e un tipo di supermercato e risparmiare. “Il
del terreno, “finiscono - spiega grano, il Gentilrosso, coltivato contadino oggi per sopravvivere Cosa assolutamente fuori linea rispetto a tutti i parametri econo-
Roberto Podgornik della “Fatto- nelle Marche più di un secolo fa. - dice Roberto Podgronik - deve mici relativi al settore del dettaglio di frutta e verdura”.
ria dei cantori” - per aiutare i Alla base delle aziende biologi- riuscire a crearsi un mercato da Nello stesso articolo Mario Pellegrini è definito “responsabile del-
grandi proprietari”. Il signor che c’è spesso un’idea di auto- solo”: la catena corta, il rappor- l’ufficio della polizia amministrativa”. Nel sito del comune, inve-
Podgornik gestisce l’azienda con sufficienza: a “Cal Bianchino”, to diretto produttore-consuma- ce, è indicato come responsabile del servizio Roberto Matassoni.
la moglie e le figlie e riceve conti- così come alla “Fattoria dei can- tore può essere oggi la salvezza
nuamente visite alla sua fattoria tori”, si cerca di produrre il più degli agricoltori biologici.
didattica. Produce farina, pane, possibile in autonomia, com- veronica.ulivieri@gmail.com

6
ECONOMIA
Brusca frenata della produzione: calo del 30%

La crisi inceppa
le armi della Benelli
La catena di montaggio Benelli negli ultimi mesi va a rilento Parla il direttore commerciale: la tutela del lavoro innanzitutto

DANIELE FERRO vo” della Benelli riguarda solo umani è la Russia, che «è un fermati». Comunque «l’azien- stringerà nella morsa la Benel-
il 10 per cento del totale. Nei grosso mercato - sostiene Por- da si sta muovendo in maniera li lo si scoprirà solo a fine anno,

I
l leone imbalsamato che Paesi caratterizzati da instabi- reca - in prospettiva forse avrà positiva - prosegue Pierucci - quando le cifre della bilancia
accoglie il visitatore in lità politica e sociale, però, la le dimensioni di quello ameri- ad esempio ha dimezzato le commerciale indicheranno se
cima alle scale, prima di criminalità recupera attraver- cano». consulenze». «È nostro fermo gli sforzi dell’azienda saranno
entrare nella saletta ri- so il traffico illegale le armi ad Benelli ha fatturato nell’ulti- impegno cercare di preservare andati a buon fine. Intanto, i
unioni, è maestoso ma uso “civile”. Negli ultimi tempi mo anno poco meno di 100 mi- l’occupazione a tutti i livelli», lavori per ampliare il settore in
innocuo. La crisi econo- i narcotrafficanti messicani si lioni di euro, ed occupa tra le sostiene Lucio Porreca. Come? cui si svolgono i test dei fucili -
mica, invece, morde la Benelli stanno distinguendo alla fron- 250 e le 260 persone. Per colpa «Recuperando tutte le aree di iniziati due anni fa - non si fer-
Armi, eccome: «Stiamo lavo- tiera con gli Usa per le uccisio- della crisi, come racconta Lu- inefficienza, puntando sulla mano. Di giorno, dai piedi del
rando con un calo di oltre il 30 ni massicce di poliziotti. Il ca Pierucci, della Rappresen- qualità, svolgendo interna- colle su cui si erge il borgo du-
per cento - dice Lucio Porreca, Messico è uno dei Paesi verso i tanza Sindacale Unitaria Cgil, mente quelle funzioni che pri- cale, s’alza il rimbombo degli
direttore commerciale dell’a- quali, seppur in minima parte, «a dicembre una ventina di la- ma appaltavamo all’esterno. spari. La crisi economica, lag-
zienda - la produzione è cre- la Benelli esporta armi. voratori con contratto a tem- Ora stiamo più attenti ai mer- giù, morde, ma per ora i botti
sciuta negli anni scorsi, ma ha Un altro Paese che non può far po determinato, mandati dal- cati che offrono maggiore con- possono continuare.
subito una brusca frenata ne- vanto della tutela dei diritti l’Adecco, non sono stati con- tribuzione». Quanto la crisi daniele.ferro@libero.it
gli ultimi sei mesi del 2008 e nei
primi due del 2009». Anche i
cacciatori e i fan del tiro a se-
gno tirano la cinghia, in questo
Viaggio tra le botteghe di restauratori e artigiani del libro
caso pure quella dei fucili.

Legatore, mestiere senza tempo


La Benelli è un buon esempio
per comprendere la globaliz-
zazione della crisi: il mercato
mondiale delle armi è secondo
solo a quello della droga, ed è
all’estero che l’azienda affac-
cia la sua produzione di fucili,
pistole e carabine, per una degli studenti che si laureavano qui all’u- ne. Ce ne sono alcune a Pallino, Mazza-
quota complessiva dell’80 per GIULIA AGOSTINELLI niversità. Durante questi anni mi sono ferro e Piantata e, a differenza di quelle
cento, mentre solo il 20 per capitati episodi particolari. Mi ricordo presenti nel centro storico di Urbino,

C
cento è diretta al mercato ita- assetti pieni di caratteri mobili, quando ho dovuto rilegare completa- hanno un’attività legata soprattutto al
liano. «Noi esportiamo in 76 bottiglie di inchiostro, taglierine, mente a mano una tesi di una ragazza per restauro dei libri provenienti dagli archi-
Paesi del mondo - prosegue presse e rotoli di carta: tra i vicoli di evitare che si schiacciassero sotto la vi di stato, da gallerie e da archivi privati.
Porreca - in pratica in tutti Urbino c’è ancora chi svolge l’antico me- pressa i cereali veri che erano stati incol- All’attività di legatore si affianca, quindi,
quelli in cui è lecito esportare stiere di legatore. lati tra le pagine. Qualche anno fa, inve- anche quella del restauro dei libri, come
secondo le autorizzazioni del- Un’attività che ha radici che risalgono al ce, un notaio mi ha commissionato la si- ha spiegato Massimiliano Berretta che
la questura». Il primo cliente I secolo d.C e che oggi, nonostante le stemazione di un testamento che era sta- ha aperto la sua attività da poco più di un
in assoluto sono gli Stati Uniti, nuove tecniche usate per la rilegatura dei to scritto in punto di morte sulla carta anno. “Le spese sono tante, però il lavoro
verso cui si dirige oltre la metà libri, non risente della crisi economica igienica. Non è mancato neanche chi mi c’è e non mi lamento. Mi capita di pren-
della produzione della Benelli, generale. dere anche qualche tesi,
sia nel settore “civile” (armi per A mantenere in vita que- ma lavoro sopratutto con
uso venatorio e sportivo) che sto vecchio mestiere so- il restauro di volumi e li-
della “difesa” (armi destinate no sia i lavori di rilegatu- bri del novecento e del-
ai corpi di polizia ed esercito). ra dei libri commissiona- l’ottocento, le riviste, gli
Il mercato statunitense è così ti dalle biblioteche e da atti civili che mi commis-
importante che la Benelli ha qualche privato, sia la si- sionano l’accademia di
una filiale di vendita diretta a stemazione degli atti Raffaello, la biblioteca, la
100 chilometri da Washington. conservati negli archivi curia arcivescovile e il tri-
Oltreoceano, con i suoi 16 mi- degli uffici pubblici. bunale di Urbino”.
lioni di cacciatori, il mercato è Tra i maggiori clienti del- Gli studenti si trovano
enorme. Ma ci sono anche i le legatorie di Urbino ci spesso a frequentare que-
soldati: ai Marines arriva una sono, però, anche molti ste botteghe e alcuni di
produzione di eccellenza della studenti universitari che loro restano affascinati
Benelli, il fucile M4. Il diretto- preferiscono far rilegare dal lavoro del legatore, il
re commerciale precisa: «Noi a mano le loro tesi e che quale richiede tanta pra-
non produciamo materiale sono disposti a pagare tra tica, una buona dose di
d’armamento: le nostre non i trenta e i quaranta euro pazienza e un po’ d’inge-
sono armi militari, non abbia- a copia in cambio di un gno.
mo niente che sia al di fuori lavoro un po’ più accura- È quanto è accaduto a Si-
della normativa civile. Se i Ma- to, realizzato seguendo le monetta e Francesca Bu-
rines scelgono per alcuni sco- tecniche di una volta. ratti, che dodici anni fa
pi di adottare non il fucile d’as- Al numero 16 di via Santa hanno rilevato la vecchia
salto ma un fucile come l’M4, Margherita c’è la legato- legatoria di via Bramante.
che non ha la potenzialità di ria più antica della città. Il “Ci siamo appassionate
un’arma letale, comunque signor Paolo Mariotti fa per caso a questo mestie-
l’arma rimane non militare». questo mestiere da qua- re. Passavo lungo la via –
Sul significato di “letale” è tut-
tavia legittimo porsi delle do-
rantacinque anni, come Paolo Mariotti al lavoro con la taglierina d’epoca nella sua legatoria spiega Simonetta – e mi
fermavo a guardare il la-
testimoniano i vecchi
mande: un documento del- macchinari utilizzati per voro che faceva qui un si-
l’Assemblea Generale dell’O- la stampa, i numerosi ritagli di carta ac- ha chiesto di rilegare degli album foto- gnore. Quando lui ha messo in vendita
NU, adottato l’8 dicembre cumulati negli anni e i tanti libri che han- grafici, dei quaderni di quando era bam- l’attività ho convinto mia sorella a pren-
2005, definisce arma leggera e no invaso ogni spazio del suo laborato- bino e delle lettere d’amore cui era parti- derla. Siamo state un anno con lui per im-
di piccolo calibro «ogni arma rio. colarmente affezionato”. parare il mestiere, per acquisire sicurez-
letale portatile che espelle o “Ho imparato questo mestiere in una Quando il signor Mariotti ha iniziato a fa- za e farci l’occhio. Lavoriamo molto con
lancia […] un colpo, pallottola bottega che stava in via Mazzini. A quel re questo mestiere, a Urbino c’era solo un le tesi che ci portano i ragazzi e la crisi per
o proiettile per effetto dell’a- tempo – racconta Mariotti - lavoravamo rilegatore. Oggi se ne contano una quin- fortuna non la sentiamo; finché ci sono
zione di un esplosivo». solo con gli atti degli uffici e poi dal 1970 dicina e negli anni diverse legatorie han- gli studenti va tutto bene!”.
La produzione ad uso “difensi- abbiamo iniziato a rilegare le prime tesi no aperto anche fuori dalle mura cittadi- giulia.agostinelli@libero.it

7
il Ducato

Ripensare la città per non lasciarla morire

Il Ducato chiama
il filosofo risponde
Opinioni e ricordi di Paolo Ercolani ed Enrico Mascilli Migliorini

SILVIA SACCOMANNO ma funziona così”. lasciarsi affascinare dalla cultu-


Secondo Ercolani il paradosso è ra. Gli studenti erano piena-

P
ensare una cosa si- che con un patrimonio cultura- mente integrati. I college predi-
gnifica un po’crear- le come quello di Urbino, se og- sposti da De Carlo facevano di
la. Con questo spiri- gi si spostasse l’università in Urbino un campus all’avan-
to, il direttore del Du- qualsiasi altro posto, non cam- guardia preso a modello in tutta
cato, aveva invitato i bierebbe nulla. Non c’è sinergia Europa.
filosofi a ripensare tra territorio e ricchezze. “Urbi- “Sapere che oggi Urbino non ri-
Urbino perché immaginare una no andrebbe rivitalizzata sotto esce più a trattenere studenti e
città e i suoi spazi, le possibili tutti i punti di vista. Forse man- professori mi avvilisce e addo-
destinazioni, vuol dire credere cano anche le grandi figure di lora perché una volta era diver-
di poter cambiare la situazione. una volta”. Ercolani pensa a Ita- so” spiega Migliorini. Gli studio-
“Ho letto l’editoriale di Raffaele lo Mancini, docente, filosofo del si si riunivano al Circolo Cittadi-
Fiengo sul vostro giornale e cre- diritto che girava per le strade di no sotto i portici per discutere e
do che Urbino potrebbe rappre- Urbino circondato da venti, potevi veder passeggiare per
sentare davvero un ideale se so- trenta studenti con cui finiva in strada personaggi illustri. I caffè
lo si fosse disposti a compiere qualche bar a parlare. “Ripensa- erano pieni di gente, c’era il
certe trasformazioni. Per ora la re la città significa coinvolgerci mercato a Porta Santa Lucia e la
città si sta suicidando perché è tutti perché non è più come una piazza la domenica era un fo-
immobile. Dieci anni fa vivere di volta che si avevano le cose rum in cui si incontravano tutti.
rendita poteva anche fruttare, pronte. Oggi tocca inventarsi “Ho preparato più tesi di laurea
ma oggi non è più così. Se ne ac- tutto. Se non si capisce questo, per la strada che altrove. La real-
corgono gli abitanti che riman- sono i cittadini a rimetterci. Se tà oggi è che la gente non si fida
gono con le case vuote, i com- Urbino muore agli studenti im- più del prossimo e non è più
mercianti che chiudono, l’uni- porta poco. Loro sono di pas- aperta al confronto e all’incon-
versità che è in crisi”. Paolo Er- saggio”. tro. Ma questo è un problema
colani, docente di filosofia alla Continuare a pensare per com- generale. La città ha sofferto an-
facoltà di Scienze della Forma- partimenti stagni significa perde- che per il decentramento delle
zione, si ferma per un attimo da- re ricchezza. La stessa logica esclu- sedi che l’ ha spopolata. Io ricor-
vanti alla realtà e poi prova a de- siva vale per gli immigrati che ven- do la città di Urbino ai tempi di
scrivere la foto che ha in mente, gono emarginati senza capire Bo, quando il rettore ricevette la
l’immagine di come le cose do- quanto si potrebbe guadagnare telefonata di Andreotti che gli
vrebbero essere. Ripensare una dall’integrazione. “Oggi bisogna proponeva di fare il ministro
città è come disegnare ideal- essere filosoficamante inclusivi. dell’Istruzione. Era il 1976 e lui,
mente luoghi che conosciamo, Possiamo anche rifiutare la multi- sprofondato nella sua poltrona
ma che vorremmo sentire più culturalità, però c’è”. come il re del Montenegro, ri-
nostri, più vivi. Gli anni settanta erano diversi. spose di si, ma a una condizio-
“Urbino è una città con un po- Enrico Mascilli Migliorini, ex ne. Che la sede del ministero
tenziale enorme in termini di preside della facoltà di Sociolo- fosse a Urbino. Erano altri tem-
ricchezze, ma c’è poca consape- gia, lo racconta bene. Urbino era pi e oggi le cose sono molto di-
volezza e poca integrazione tra l’unico polo universitario e c’e- verse. Forse è anche per questo
realtà diverse. I cittadini perce- ra sinergia tra gli attori della vita che non torno nei posti in cui so-
piscono l’Università come un cittadina. I divertimenti erano no stato felice ”.
corpo estraneo e alle 5 del po- pochi, si poteva solo studiare e silviasaccomanno@email.it
meriggio si chiudono in casa
“perché sembra che gli studenti
siano dei lupi mannari”. Il risul-
tato è una realtà frammentata in Gli urbanisti: rianimare luoghi e comunicare con gli abitanti
compartimenti stagni che non
comunicano. “L’Università è
solo sfruttata, così come lo sono
gli studenti, costretti in spazi
angusti venduti spesso e volen-
tieri a prezzi esorbitanti e in
condizioni igieniche assoluta-
mente non adeguate”.
“Il segreto è rispettare gli equilibri”
Architettura partecipativa. Progettare tà e territorio progettando anche l’am- cui far cortocircuitare le differenze”.
Bisogna modificare l’offerta. Un una città e immaginarla con la gente, dis- biente, la cornice. La Mazzolani ha lavorato dall’88 con De
campus all’interno dell’univer- cuterla, provare a viverla sulla pelle desti- “Urbino è stato un modello e De Carlo è ri- Carlo e ora si sta occupando del restauro
sità potrebbe essere una solu- nandola a persone concrete, realmente uscito a dare risposte generali a problemi della Data, le vecchie stalle del duca Fede-
zione come già avviene in altre immerse nel tessuto urbano. Giancarlo particolari. Le sue idee però non erano di rico da Montefeltro. “Sarà un esempio di
realtà. La piccola città di Bam- De Carlo ha lasciato questa eredità a Urbi- facile lettura, né immediatamente tradu- partecipazione, un punto di ritrovo e una
berg in Germania ne è un esem- no. cibili”. Il piano regolatore è uno strumen- vetrina culturale, un laboratorio per pro-
pio. Edifici preesistenti sono Del famoso architetto, scomparso nel to arretrato per pensare una città perché muovere il territorio con iniziative, mo-
stati riadattati a residenze uni- 2005, parla Monica Mazzolani che dal pone solo vincoli. Quello che serve è l’in- stre, eventi. Non si tratta solo di recupera-
versitarie permettendo agli stu- 2000 fa parte dello studio De Carlo Asso- tesa con l’amministrazione per realizzare re la forma, ma di rivitalizzare il contenu-
denti di partecipare in pieno al- ciati. “Con i suoi due piani regolatori e i nu- i progetti. Molte idee sono rimaste chiuse to adattandolo a nuove esigenze”.
la vita cittadina. “Urbino ha bi- merosi interventi è stato un padre per la nei cassetti. De Carlo era convinto che bisognasse co-
sogno di creare più comunità. città ducale. Il 1964 era un periodo di gran- “Per ripensare Urbino oggi bisogna capire noscere il codice genetico degli edifici e
Per ora dalle 8 della mattina alle di ideali e l’architetto, in sinergia con sin- le dinamiche e i processi che determina- del territorio per dialogarci in modo effi-
6 della sera è degli urbinati che daco e rettore ha impostato linee guida no le costruzioni” spiega l’architetto Maz- cace senza agire mai contro, ma seguendo
in genere sono pochi, vecchiot- precise per la ricostruzione, rispettando il zolani. “Il concetto è quello di urbanistica le linee guida.
ti e conservatori; dall’ora degli patrimonio naturalistico e culturale e co- negoziata con gli abitanti, il territorio e gli Dello stesso parere è l’architetto Leonar-
aperitivi diventa la città degli involgendo le persone”. Poi il secondo pia- attori locali. Serve procedere per gradi e do Benevolo, incaricato nel 1982 di redi-
studenti che a volte fanno casi- no nel 1994 con la città in espansione. I non con interventi dall’alto.”. L’architet- gere un piano regolatore per Urbino. “Il se-
no, a volte sporcano, fanno ru- concetti erano gli stessi, ma questa volta lo tura deve cercare di favorire l’integrazio- greto è dosare vecchio e nuovo. Urbino è
mori. Se si riuscisse a fare di Ur- slogan era “guardare con un cannocchia- ne e la comunicazione. Se le piazze oggi una città illustre con equilibri interni da ri-
bino un campus dove chi studia le rovesciato”. Se prima bisognava preser- non sono più un punto di ritrovo occorre spettare”. Non servono forti rotture, ma la
e chi vive la città sono la stessa vare l’integrità e la ricchezza del centro inventare altro. Biblioteche, caffè, spazi consapevolezza e la valorizzazione delle
cosa, ci sarebbe da guadagnare. storico, in seguito l’obiettivo è stato quel- per mettere in pratica quello che si studia, peculiarità.
Nel quartiere san Lorenzo di Ro- lo di rinvigorire la corrispondenza fra cit- mercati. “L’importante è trovare luoghi in (s.s.)

8
CULTURA

Dalla Francia uno studio su Urbino

“Persa l’identità,
cercare l’Europa”
ALBERTO ORSINI

S
popolata, isolata e carini comunque ha già chiaro
senza più un’identità: quale dovrebbe essere la strate-
è Urbino vista dalla gia generale. “Si deve far diven-
Francia, in particolare tare Urbino - spiega convinto -
da un’équipe di stu- una città “leggibile” a livello in-
denti di tre facoltà di ternazionale: l’Italia se ne frega
Architettura transalpine che da perché ha tante belle città e quel-
cinque anni monitorano la città la ducale non costituisce un caso
sul piano urbanistico e architet- originalissimo, perciò bisogna
tonico ma anche economico e puntare all’estero. Deve caratte-
sociale. A coordinare il gruppo rizzarsi certo come città del Ri-
Patrice Ceccarini, docente alla nascimento, intesa però non so-
Scuola nazionale superiore di lo come città dei pittori, ma an-
architettura (Ensa) di Lille e ori- che degli scienziati e perché no,
ginario proprio del Montefeltro. dei militari. Urbino era una cit-
Il quadro che emerge è quello di tà-fortezza in cui ci si occupava
una città che dal dopoguerra a di scienze sperimentali belliche:
oggi ha perso la sua anima e la in fondo, fu questo a rendere
sua popolazione: se qualche an- possibile Raffaello”.
no fa gli abitanti non erano mol- Per recuperare l’identità di città
ti di meno rispetto a Pesaro, oggi fortificata in concreto “andreb-
il centro si è svuotato. Quanto al- bero tolti tutti gli alberi e il verde
le strategie per uscirne, i france- davanti alle mura, ricostituendo
si sono chiari: Urbino deve darsi la forma di fortezza che Urbino
una dimensione europea. ha avuto fino agli anni Venti.
“Questa città - commenta Cec- Mettere le piante in quella posi-
carini - è un piccolo esempio lo- zione - continua - è stato un er-
cale dei problemi urbanistici, rore storico, perché non c’erano
economici e sociali italiani. So- mai state prima. Va sconfitta
no certo che se si fosse trovata in questa “mitologia” del verde a
Francia avrebbe avuto uno svi- tutti i costi: sarebbe semmai pre-
luppo diverso. Nel dopoguerra feribile puntare a valorizzare il
aveva un alto potenziale, con un verde interno alle mura, visto
numero di abitanti non lontano che Urbino è anche una città-
da quello di Pesaro, ma poi ha giardino”. Lo studio evidenzia
avuto un decremento spiegabile anche qualche errore nella de-
solo con una mancanza di lungi- stinazione d’uso degli edifici
miranza triste e pericolosa dei storici del centro. “Qualche
governanti, che ha portato alla struttura edilizia - propone an-
Nella foto grande, speculazione edilizia per affitta- cora il docente - dovrebbe cam-
alcune zone ripen- re le case agli studenti. Il centro biare funzione: l’Ateneo occupa
si è svuotato e gli urbinati si sono troppi spazi dentro palazzi che
sate da De Carlo: trasferiti nei comuni vicini, cau- non sono adatti a un uso scola-
la Data, le facoltà sando una perdita di identità”. stico ma vanno considerati con-
di Economia e Sincero ma spietato, il quadro è tenitori strategici per il turismo.
venuto fuori dagli studi che i ra- Un esempio di questo è palazzo
di Giurisprudenza gazzi francesi guidati da Cecca- Gherardi, un vero e proprio “bal-
e il Magistero. rini fanno due volte ogni anno cone” della città, che invece
Nella foto latera- sul territorio. Questa trasferta è ospita un archivio. Oppure le au-
diventata sempre più popolare le: perché non recuperare i colle-
le, la stanza “La tra gli aspiranti architetti d’Ol- gi, utilizzandoli come strutture
città e il deside- tralpe: se nel 2005 furono in cin- abitative ma anche come spazi
que a scendere nel Montefeletro, di insegnamento?”.
rio” del Museo Tra le proposte più importanti,
alla fine dello scorso febbraio
della città in cui quaranta ragazzi sono venuti a anche quella di dare un nuovo,
sono esposti alcu- studiare Urbino dalle facoltà di grande valore alla zona della
Parigi, Lille e Nantes; e l’anno vecchia ferrovia. “Un’area im-
ni progetti su prossimo il gruppo potrebbe portante - spiega Ceccarini - che
Urbino mai ampliarsi accogliendo altre na- potrebbe costituire l’ingresso
realizzati. zionalità, con l’aggiunta di ra- della città moderna. Ha capacità
gazzi tedeschi (di Aquisgrana) e enormi di realizzazione di par-
In basso, la Città belgi (di Gand). cheggi e attività commerciali.
ideale del Walters Lo scopo di questi studi non con- Creare per esempio duemila po-
Art Gallery di siste solo nel puntare l’indice sui sti auto e il bus terminal lì con-
problemi dell’urbinate, ma an- sentirebbe di liberare piazza
Baltimora. In alto che nello studiare soluzioni ur- Mercatale dalla funzione di par-
a destra il proget- banistiche per uscire dalla stasi. cheggio, facendola diventare un
to francese per Tra un anno, a conclusione del luogo di grande prestigio e visi-
progetto, le elaborazioni verran- bilità internazionale. Senza di-
S. Chiara no proposte al Comune in un menticare la vicinanza con la
rapporto finale dettagliato, at- Data”.
tualmente in preparazione. Cec- alberto.orsini@gmail.com

9
il Ducato

S. AGOSTINO S. MARIA DELLA TORRE ORATORIO DELLA MORTE S. ANDREA APOSTOLO

Esplorando i luoghi di culto dimenticati dalla città

Con i portoni serrati


Molte le chiese dentro le mura che il clero non riesce a mantenere aperte
la Curia ma del Comune. Qui il mante, si sbuca su via Raffael-
FRANCESCO CIARAFFO portone è semichiuso. A curare lo. Raggiunta la “vetta” e svol-
l’apertura è una signora anzia- tando a sinistra ci si trova da-

L
ontano dalla faccia- na, lo fa gratuitamente dal vanti alla chiesa dei Carmelita-
ta del Duomo c’è 1995. Quando i turisti affollano ni Scalzi. Fino a pochi giorni fa La chiesa
un’altra Urbino reli- la città, qualcuno passa anche arrivava quassù don Marsilio degli Scalzi
giosa. Chiese picco- di qui, si ferma, entra, dà un’oc- Galli per celebrare la messa. Ve- rischia di
le che gli urbinati chiata. La signora fa un po’ da nivano tutte le vecchine di via
hanno dimenticato, guida. “Ma quando i turisti so- dei Maceri e di Giro del Casse- aggiungersi
che rimangono a testimoniare no tanti io mi allontano”, e così ro. Dopo la scomparsa di don alle altre
una religiosità antica ma au- dicendo sparisce nella portici- Marsilio, avvenuta di recente, chiese
tentica. Contarle è difficile. na che conduce a quella che un probabilmente anche il porto-
Molte sono state demolite, al- tempo era la canonica. Qual- ne di questa chiesa, fondata nel chiuse
tre soppresse. Quelle di cui ri- che passo più in là, sulla sini- 1389, rimarrà chiuso. dopo la
mane ancora traccia visibile stra, comincia una discesa. La Per il clero urbinate curare tut- morte
sono 40, forse di più. Senza cal- vista del campanile annuncia te le chiese tra le mura è impos-
colare quelle inglobate nel tes- la chiesa di San Bartolomeo, sibile. I sacerdoti sono quattro di don
suto cittadino e che oggi sono che tutti chiamano San Barto- e riescono a gestire come par- Marsilio
bar, sedi universitarie o labora- lo. Alla sinistra del portone re- rocchie solo il Duomo e San
sta una solitaria statuetta del Domenico. Più San Francesco Galli,il
tori di restauro. Nessun cartel-
lo indica questi edifici ai turisti santo. Girando a sinistra e co- curata dai francescani. Molte sacerdote
e, anche se si avesse la curiosi- steggiando le mura si sbuca in altre vengono aperte solo per la che vi
tà di cercarli, si troverebbero via Battisti. Adiacente agli ar- celebrazione eucaristica. Urbi-
chi di una delle tante porte, no è anche città di oratori. Ce celebrava
solo portoni serrati. Così, men-
tre le prime scolaresche, come quella di Lavagine, c’è un altro ne sono decine e vengono ge- la Messa
ogni primavera, arrivano in cit- tempietto: santa Maria degli stiti dalle confraternite. Come
tà ad affollare le scalinate del Angeli. Fino a pochi anni fa quello della Morte, dietro via
Duomo, questi luoghi riman- apriva nel giorno di sant’Anna Vittorio Veneto. All’interno è
gono avvolti nel silenzio. per una Messa a cui partecipa- conservata una magnifica cro-
Lungo via Saffi, sulla sinistra, si vano le donne incinte, di cui la cifissione dipinta dal Barocci GLI ORATORI
incontra la chiesa di Sant’Ago- santa è protettrice. Oggi rima- tra il 1597 e il 1603. In vicolo del
stino. Fondata dai padri Ago- ne solo la scritta latina a far da Rifugio, c’è il piccolo oratorio Gli oratori urbinati sempre visitabili sono due, quello di
stiniani nel 1258, oggi è un de- cornice. Risalendo verso piaz- delle Cinque Piaghe, frutto di San Giovanni e di San Giuseppe. Grazie all’iniziativa di
posito che raccoglie opere za della Repubblica, sulla de- devozione popolare. Da qual-
stra, c’è via di sant’Andrea. Fat- che anno, su iniziativa di Giu- Giuseppe Cucco e Giuliano Santini è possibile visitarne
d’arti provenienti dalle altre
chiese chiuse. Attraversando il ti pochi passi si vede la chiesa seppe Cucco e Giuliano Santi- su prenotazione altri cinque: la chiesa del Corpus
centro cittadino alle spalle di che dà il nome alla strada. Mol- ni, si cerca di far conoscere Domini, l’oratorio della Morte, di sant’Andrea Avellino,
palazzo Corboli, si incontra un ti urbinati non la ricordano questi luoghi di arte e di culto
altro portone con un arco an- nemmeno, altri invece non l’- anche ai turisti rendendoli visi- delle Cinque Piaghe, della Santa Croce. Gli organizzato-
nerito a fargli da contorno. E’ hanno mai conosciuta. Da qui, tabili su prenotazione. ri si avvalgono delle collaborazione degli studenti di
l’ingresso di Santa Maria della salendo le scalette di Santo Spi- restauro.
rito e attraversando via Bra- francescociaraffo@libero.it

car
Torre, non più di proprietà del-

Cinema risate del pubblico e si lascia- nuova vita recuperando il Scritto da Cristina
no andare a una denuncia rappor to perso da anni Comencini e interpretato

te
LA MATASSA contro la mafia. con il figlio. In parallelo, da otto fra le migliori
di Ficarra por ta avanti una relazio- attrici italiane, è un film
e Picone. THE ne sentimentale con una in cui gli uomini, pure
Cinema WRESTLER spoglierellista, anche lei argomento centrale
Ducale di Darren alla ricerca di una strada dei dialoghi, non
Aronofsky diversa. compaiono nè esistono

llo
dal 13
al 19 marzo Cinema mai in campo.
Feriali: 20.00/22.00 Ducale dal 13 DUE Per la rassegna cinemato-
Festivi al 19 marzo PARTITE grafica, il Cinema Nuova
Feriali: 20.30/22.30 di Enzo

ne
16.00/18.00 20.00/22.00 Luce propone il 18 e il 19
Terza prova cinematografica Festivi: Monteleone. marzo alle 21,30 il film Il
per il duo palermitano di 16.30/18.30/ 20.30/22.30 Cinema giardino dei limoni, del
Ficarra e Picone. Stavolta i Dopo un attacco cardia- Nuova Luce regista israeliano Eran
comici sono due cugini che si co, un lottatore di wrest- dal 13 Riklis, che racconta la
riavvicineranno dopo essersi ling di successo deve riti- al 17 marzo storia di una donna che
ritrovati ad un funerale. rarsi dai combattimenti. Feriali 21.30 difende dalla politica i
Continuano a provocare le Cercherà di costruire una Festivi 17.30/21.30 propri alberi di limoni.

10
CULTURA E SPETTACOLI

L’opera della Ginzburg il 18 marzo al Sanzio Il restauro della statua danneggiata

La nuova mano
Intervista spettro
L’attrice Maria Paiato delusa: “Dal 1975 ci governa la televisione”
di Celestino V
FABIO GOBBI

Ginzburg che, nel 1988, aveva Altro aspetto interessante è la


FEDERICO DELL’AQUILA già intuito tutto questo proces- concezione che la Ginzburg ha
so di degenerazione. del tempo, che vola e che appa-

U
ltima delle nove Da quest’opera traspare la con- rentemente non apporta so-
opere teatrali cezione che la Ginzburg aveva stanziali mutamenti. Fra esta-
scritte da Nata- dell’uomo, una visione un po’ te, stagione in cui Marco e Ila-
catastrofica della vita. I tre per-
l i a Gi n z b u rg , ria si vedono la prima volta, in-
l’Intervista an- sonaggi de “L’intervista” sem- verno e primavera, ambienta-
novera tra i suoi brano non aver mai pienamen- zioni dei successivi incontri,
più importanti allestimenti te sotto controllo la propria esi- sembra non cambiare nulla. La
quello di Luchino Visconti e di stenza. Ilaria è completamente casa è sempre uguale così co-
Laurence Olivier. Il 18 marzo, il isolata nella sua stanza dove me la vita sciatta di Ilaria e di
regista e attore Valerio Binasco non sente nulla, né il campa- Stella. Cambia però la saggezza
la porterà al teatro Sanzio di nello della porta né il telefono. di Marco che afferma: “con la
Urbino. Non fa nulla dalla mattina alla vecchiaia si vede tutto più chia-
Con un’intervista “fantasma” sera e dimostra di essere com- ramente”.
mai compiuta, la Ginzburg rac- pletamente astratta dal mon- Ma il senso dell’opera sembra
conta anche un essere tutto nel-
pezzo di storia del l’ultima battuta
nostro Paese. So- di Ilaria, quan-
no due i livelli di do, rivolgendosi
lettura dell’ope- a Marco dice:
ra: uno “privato”, “Non lo sapevi
che riguarda le che le cose suc-
storie dei perso- cedono sempre La statua del Pontefice dopo il restauro: la mano destra
naggi, e uno quando non le
“pubblico”, che vogliamo più?”. era stata distrutta tre anni fa da alcuni vandali
allude a dieci im- Questa frase per

D
portanti anni del- la Paiato è “la a largo Clemente XI la E quello di Urbino è un glorio-
la storia italiana. morale dell’ope- statua del “Papa del gran so passato. Se questa mano
L’opera è infatti ra ed è anch’essa rifiuto” saluta di nuovo reggerà sarà un buon segnale
ambientata fra il molto cechovia- gli urbinati, i turisti e gli stu- per la città" ha commentato
1978, anno dell'o- na. Passiamo la denti. Tre anni fa la scultura raf- Corbucci. Per Ucchielli “Non si
micidio Moro, e il vita ad amare chi figurante Papa Celestino V ha tratta solo di educazione civica
1988, anno prima non ci ama e ad subito atti vandalici e la mano ma anche di evitare lo spreco di
della caduta del essere amati da destra era andata perduta. I la- risorse pubbliche. E poi questa
Muro di Berlino. chi non amiamo. vori di restauro diretti dall’arti- città è un gioiellino e i gioiellini
Maria Paiato, co- È il senso della sta urbinate, Arnaldo Balsami- non vanno sciupati”.
protagonista vita, ma al tempo ni, hanno restituito integrità Celestino V, patrono di Urbino
dello spettacolo stesso il suo mo- all’opera scolpita da Bartolo- (insieme a San Crescentino), fu
nel ruolo di Ila- tore: non essere meo Pincellotti nel 1793: “Ho il 192esimo Papa della Chiesa
ria, dice al Duca- mai al passo con studiato a lungo il calco della Cattolica. Fu eletto Pontefice a
to: “Il personag- quello che acca- mano sinistra per ricostruire la Perugia il 5 luglio 1294 in virtù
gio di Gianni Ti- de e desiderare destra. In base alla posizione della sua fama di santo. Fu con-
raboschi ci con- invece cose che del braccio, la mano è stata ri- sacrato il 29 agosto 1294 all’A-
segna questa Ita- Valerio Binasco, Azzurra Antonacci e Maria Paiato probabilmente fatta in una posizione non be- quila. Troppo anziano e inca-
lia dove i politici non accadranno nedicente ma di saluto”. pace di liberarsi dalle continue
sono visti tutti come personag- do, quando dice di non capire mai. Ma il desiderio è il grande All’inaugurazione della statua richieste di favori da parte dei
gi che predicano bene ma raz- nulla di politica e delle cose di motore del mondo. Perciò que- ristrutturata è intervenuto an- suoi monaci e di Carlo II d'An-
zolano malissimo. Non ci si cui parla il suo compagno sta affermazione da un lato è che il sindaco di Urbino, Fran- giò (che lo indusse a nominare
sente più rappresentati da nul- Gianni. Né Ilaria né Stella si triste, dall’altro no”. Rimane co Corbucci, e il presidente vari cardinali francesi), dopo
la”. La Paiato si sbilancia quan- preoccupano di fare la spesa e una visione caduca della vita, della provincia di Pesaro e Ur- soli cinque mesi di pontificato
do parla di un vero e proprio di tenere in ordine la casa. La sempre priva di soddisfazioni. bino, Palmiro Ucchielli. Da- abdicò. Il fatto di essere il pri-
“disegno di abbassamento cul- Paiato vede un’influenza ce- Peggio, quando queste arriva- vanti alla scolaresca dell’istitu- mo ed unico Papa a rinunciare
turale voluto da parte di chi ge- choviana sulla caratterizzazio- no non sono più tali per colui to comprensivo Giovanni Pa- alla guida della Chiesa gli valse
stisce la cultura che si è attuato ne dei personaggi che “sono in- che le aveva tanto bramate e scoli hanno entrambi sottoli- la citazione di Dante Alighieri
e che è oggi ai minimi storici. concludenti, sbagliano e non che intanto si è stufato di inse- neato l’importanza della tutela nella Divina Commedia come
Dal ‘75, dall’avvento delle tv colgono le opportunità giuste” guirle. del patrimonio artistico citta- "colui che fece per viltà il gran
private, ci governa la televisio- come spesso accade nella vita dino. “Il rispetto della storia e rifiuto".
ne”. Poi, una nota di merito alla reale. federicodellaquila@libero.it del passato è importantissimo. fabiogotr@gmail.com

Teatro che solo quando cresce e sibile. Morto prematuramente ore 9-13/15-19. LA NUOVA ICONA
diventa più saggio scopre che nel 1995, a soli 38 anni, Domenica ore 10-13 Palazzo
L’INTERVISTA i sogni molto spesso non si Lagarce è tra gli autori france- Ducale, sale
Teatro Sanzio realizzano. si contemporanei il più rappre- L’Accademia Raffaello, in col- del Castellare
18 marzo sentato, nonchè tradotto in laborazione con l’Università di dal 21 marzo
Ore 21,00 LE REGOLE DEL SAPER molti paesi. Ferrara, propone una mostra Dalle ore
VIVERE NELLA SOCIETÀ con alcuni degli acquarelli più 16,00
Ultima delle Teatro Sanzio Mostre famosi di Arnaldo Ciarrocchi. alle 19,00.
nove opere 24 marzo L’artista, che ha compiuto gli
scritte da Ore 21,00 studi all’Istituto d’arte di A cura di Bruno Bandini,
Natalia Ginzburg per il teatro, ARNORLO Urbino, è considerato uno dei la mostra raccoglie opere
l’Intervista comunica in pieno Il galateo non è CIARROCCHI migliori incisori contempora- di artisti come Basile,
la visione negativa che l’autri- più adeguato ai Acquarelli nei. “E’ luce adriatica quella Cascella, Cavina, Colognose,
ce aveva della vita. Un rac- tempi. E allora degli anni che scorre liquida negli Donzelli, Lodola, Montesano,
conto in tre atti che mette in eccone uno nuovo e dissa- Sessanta acquarelli e nelle incisioni del Ontani, Petrosillo, Salvo
luce la debolezza, la fragilità e crante. Perchè nascere non è Casa natale Ciarrocchi”, scrive il giornali- e Santoli.
l’insicurezza dell’uomo. Un complicato, e anche morire è di Raffaello sta Valerio Volpini, sottolinean- Bandini è docente all’ISIA di
uomo che sembra non poter molto semplice. Vivere perciò dal 4 al 28 marzo do la componente luminosa Urbino, dove insegna Storia
mai dominare la propria vita e non è necessariamente impos- Dal lunedì al sabato del suo segno grafico. delle comunicazioni visive.

11
il Ducato
Nuovo rettore, finora sono ufficializzate le candidature di Magnani e Pivato

Elezioni, forse scontro a due


Per il dopo Bogliolo alle urne il 20 e 21 maggio. C’è tempo fino al 20 aprile per presentarsi. Dibattito acceso

GIOVANNI PASIMENI internazionale”. STUDENTI AL VOTO


Il nuovo statuto prevede che il

S
fida a due nella corsa successore di Giovanni Boglio-
per la nomina a nuovo lo assuma l’incarico tre mesi
dopo la nomina da parte del Mi-
Il 25 e 26 marzo gli stu-
Rettore della “Carlo
Bo”. Almeno per il mo- nistro e che resti in carica fino al denti avranno 6 schede
mento. I candidati uf- terzo anno accademico succes- per votare i rappresentan-
ficiali sono Mauro sivo. A scegliere il Rettore saran-
Magnani, prorettore vicario dal no i professori di ruolo, il perso- ti di facoltà, i consiglieri
2001 e Stefano Pivato, preside nale tecnico-amministrativo, i di amministrazione di uni-
della Facoltà di Lingue e Lette- ricercatori e gli studenti. versità ed Ersu, i delegati
rature Straniere dal 2000. En- Il metodo di votazione prevede
trambi si sono laureati all’Uni- il “voto pesato”: a ogni categoria del comitato per le pari
versità di Urbino: Magnani, 55 è assegnata una percentuale opportunità, i rappresen-
anni, in Scienze Biologiche nel con la quale influirà sul risulta- tanti al senato e al Cus. I
1976; Pivato, 58 anni, in Materie to finale (48% professori; 24%
Letterarie nel 1973. ricercatori e assistenti; 18% rappresentanti da elegge-
Franca Perusino, decano dell’a- personale tecnico-ammini- re sono passati da 27 a
teneo urbinate, con il decreto strativo; 10% Consiglio degli 34.
firmato il 6 marzo ha ufficializ- studenti). Nel caso in cui i vo-
zato la campagna elettorale per tanti di una componente do- I principali gruppi studen-
l’elezione del Rettore. “Il termi- vessero essere meno della metà teschi sono: Le Formiche,
ne per candidarsi - avverte la Pe- degli aventi diritto, il peso corri- Azione Universitaria,
rusino - è il 20 aprile, data entro spondente sarà dimezzato e
la quale le candidature dovran- distribuito in proporzione alle Confederazione degli
no essere presentate in forma altre componenti. Le prime vo- Studenti, Student Office.
scritta, corredate da un sintetico tazioni si terranno il 20 e 21 (l.f)
documento programmatico”. maggio.
Numerosi gli aspetti che i due giovannipasimeni@virgilio.it Mauro Magnani Stefano Pivato
candidati affrontano nei rispet-
tivi documenti, frutto di un la-
voro di squadra.
“In questi giorni - puntualizza
Magnani - stiamo rifinendo il
Più iscritti a Pesaro e Fano. Forte il legame con il territorio
programma. Tutte le attività
che impianteremo nell’ateneo
saranno basate sulla qualità,
parametro sulla base del quale
prendere decisioni, fare valuta-
zioni e attraverso il quale attiva-
re una politica che riguardi il re-
clutamento, la scelta dei corsi di
studio, l’organizzazione dei di-
Il decentramento funziona
SIMONE CELLI
professione di commercialista. spondere a una domanda di mercato at-
partimenti, le attività di ricerca. Ma a parte le eccezioni, non si può dire traverso un percorso formativo ad hoc.
Stiamo sistematizzando i con- che le sedi distaccate non piacciano ai Come il master sulla nautica (“Home,

L
tenuti del programma e, appe- e sedi distaccate fanno bene all’ate- giovani. Forse per una questione geogra- building and marine automation”) che si
na finito, li renderemo pubblici neo. E’ unanime il coro di coordina- fica e logistica, data la vicinanza alla Ro- tiene a Fano, città di mare dove la cantie-
attraverso un blog. È probabile tori e addetti ai lavori secondo i magna e i vantaggi che una grande città ristica navale ha da sempre un ruolo pri-
che l’apriremo in settimana”. quali i centri universitari di Pesaro e Fa- comporta. Una posizione strategica non mario. “Con la crisi mondiale – afferma
“Stiamo costruendo il pro- no non rappresentano un limite ma un da poco, se si pensa ai perenni problemi l’assessore ai rapporti con l’università
gramma - spiega Pivato - con la valore aggiunto. di collegamento che penalizzano Urbi- Gianluca Lomartire - le cose sono un po’
massima partecipazione. È Lo dicono loro e lo dice il numero degli no. precipitate, ma fino a oggi il progetto ha
quello che sto facendo con il iscritti. Pesaro Studi, l’associazione nata Il maggiore punto di forza sta nel legame sempre funzionato bene”.
blog «Cambio di passo», aperto nell’aprile del ’97 per fare da Il rettore uscente Giovanni
una decina di giorni fa. Insistia- tramite tra l’università du- Bogliolo ricorda che “si
mo sull’internazionalizzazione cale e la città da cui prende tratta di corsi che prima
e sulla comunicazione. Concet- il nome, registra la presenza non esistevano e che a Ur-
ti come quelli di spirito d’ap- di circa 1300 studenti sud- bino non sarebbero potuti
partenenza e identità sono vuo- divisi tra cinque corsi di lau- nascere”. Corsi diversi da
ti se non si ripristinano due fat- rea (tre per Urbino e due per quelli della sede centrale.
tori: la fiducia e la trasparenza. Ancona). Trecento in più ri- “Niente doppioni – precisa
Vogliamo infondere uno spirito spetto a quattro anni fa. E Boccia Artieri – ma è solo
più collettivo e partecipativo a ben 850 ragazzi sono lì in questione di concreto lavo-
questa università. Credo molto viale Trieste per seguire i ro. Il decentramento non
alla figura dello studente-citta- percorsi di studio proposti ha fatto altro che potenzia-
dino, più integrato nel tessuto dall’università montefeltri- re l’offerta formativa dell’a-
locale”. na. Molti più della metà. teneo sulla base di precise
Ampio e acceso è il dibattito Anche Fano fa la sua parte. Il specificità, senza orientare
sulle elezioni del Rettore. Indi- corso di laurea triennale in gli studenti verso l’una o
screzioni lasciavano pensare a biotecnologie e la speciali- l’altra sede”.
una possibile candidatura di stica in biotecnologie indu- Sulle sedi distaccate Bo-
Guido Maggioni, professore or- striali contano 144 studen- gliolo fa un bilancio più che
dinario di Sociologia del diritto ti. Più del doppio, se si pen- positivo, ma chiarisce che
alla Facoltà di Sociologia e pro- sa ai 71 di tre anni fa. E’ co- non è l’inizio di espansioni
rettore alla didattica. Ma sono stante, invece, il numero ulteriori. “L’importante è
state smentite al Ducato dal di- delle immatricolazioni: 46, garantire i servizi. E i servi-
retto interessato. esattamente come lo scorso zi, così come il marchio, so-
Giancarlo Scoditti, professore anno. Meno entusiasmo per no quelli di Urbino”.
ordinario di Etnologia, che a le discipline economiche. Il Le cose funzionano ma con
sua volta ha smentito, preferi- professor Massimo Ciam- L’ingresso della nuova sede distaccata di Fano qualche neo. Marzia Bian-
sce fornire idee al futuro Retto- botti, responsabile della se- chi, presidente del corso di
re: “La trama su cui si dovrebbe de fanese di economia, parla di una par- tra didattica e territorio. Giovanni Boc- laurea in biotecnologie, nota che a volte il
articolare la fisionomia dell’U- tecipazione non superiore alla quindici- cia Artieri, presidente del corso di laurea distaccamento è causa di lievi ritardi. “A
niversità dovrebbe distinguerla na di studenti l’anno per il curriculum in in Scienze della comunicazione, spiega Fano c’è una segreteria per le esigenze im-
dalle altre tre università delle internazionalizzazione delle imprese. che quando si lavora per dare ascolto a mediate, ma gli uffici centrali, così come
Marche. Credo che sia corretto Proprio in questi giorni, si sta valutando “vocazioni territoriali” si arriva a un pro- quelli dell’Ersu, hanno sede a Urbino. An-
focalizzare l’attenzione su una l’ipotesi di sostituire questo corso con dotto condiviso. E, possibilmente, a uno che se alla fine non è mai stato un limite per
struttura-cellula, inserita nel uno potenzialmente più appetibile, vali- sbocco occupazionale. L’obiettivo è i nostri studenti”.
più ampio contesto europeo e do per l’abilitazione all’esercizio della creare professionisti che possano ri- krakka@libero.it

12
UNIVERSITÀ

Personale al minimo, assunzioni bloccate

E nelle biblioteche
non si sa più
La biblioteca di Economia e Sociologia a palazzo Battiferri dove mettere i libri
Scienze Politiche. “Il problema “L’edilizia bibliotecaria non è formatico che si può consulta- Però la voglia di fare non man-
MATTEO FINCO del personale però c’è: pochi più gestita da anni” dice Ma- re dal sito dell’ateneo. Per la ca- ca, fra i bibliotecari.
come siamo, le sostituzioni so- rangoni. “Si era pensato di uni- talogazione occorre infatti “Nonostante tutte le difficoltà

Q
uando entro nel suo no un problema”. ficare l’intera sezione umani- personale specializzato. siamo riusciti a portare a ter-
ufficio, al secondo E’ quanto è accaduto alla bi- stica, ma è difficile.” La conse- Secondo Tiziano Mancini, di- mine molti progetti” dice la Pe-
piano della biblio- blioteca di Scienze Motorie. guenza è la frammentazione. rettore della biblioteca di Eco- ruzzi. “Siamo sottodimensio-
teca centrale uma- L’anno scorso il personale è Varie sezioni sono nei singoli nomia-Sociologia, gli investi- nati, ma si riesce anche a fare
nistica di via Saffi, il sceso da tre a due persone. istituti, come quello di Filoso- menti non sono mai abbastan- cose interessanti”, conferma
dottor Marangoni è Quando una di queste è andata fia. Nella sede ristrutturata di za. L’anno scorso in totale i fon- Miccoli. E mostra olympus,
al computer. La sua scrivania è in aspettativa sindacale, spesso Palazzo Albani, un signore è in- di destinati alle biblioteche, frutto della collaborazione con
piena di libri disposti uno sul- la biblioteca è rimasta chiusa di tento ad esaminare un vecchio che servono anche agli acquisti Inail e Regione: una banca dati
l’altro. Altri libri sono sui tavoli pomeriggio. volume: “Sono solo un volon- dei nuovi volumi, sono stati per totalmente open, che raccoglie
e sulle sedie. Dopo qualche at- Ancora più eclatante il caso del- tario”. La sua presenza è ciono- un totale di 1.115.000 euro. Per tutti i documenti sulla sicurez-
timo di perplessità, mi fa acco- l’Emeroteca, dove si possono nostante fondamentale, visto far fronte alle necessità, la diri- za nel lavoro.
modare. Peccato che, una volta consultare quotidiani e riviste, in che l’istituto è aperto una man- gente della sezione scientifica, A dimostrazione che la qualità
seduto, faccia fatica a vederlo. I un archivio ricco di decenni di ciata di ore alla settimana. Marcella Peruzzi, ha deciso di c’è. E che l’arte di arrangiarsi
libri lasciano poco spazio: so- pubblicazioni. Da anni rimane La sezione umanistica soffre di puntare sugli abbonamenti al- colma le lacune di una scarsa
no le nuove acquisizioni che il di- aperta solo la mattina. un altro handicap. La gestione le banche dati e alle riviste on- sensibilità che si incontra in
rigente dell’Area Umanistica del Altro problema, gli spazi, soprat- del pregresso è ferma. I libri fi- line, anche perché “i prezzi del- chi è responsabile di gestire il
sistema bibliotecario d’Ateneo tutto nel centro storico. Non si sa no agli anni ’50 non sono regi- l’editoria scientifica crescono sapere.
sta catalogando. “Però io questo più dove depositare i nuovi titoli. strati nell’Opac, il registro in- in media dell’8% all’anno”. fincomatteo@gmail.com
lavoro non dovrei neanche farlo.
Ci vorrebbe una persona che si
occupasse solamente della cata-
logazione, ma non c’è!”.
Continuano i disagi. Gli universitari del campus protestano
E’ questo il problema più grave

Sogesta, bocciati bus e mensa


delle biblioteche a Urbino: il
personale. Nel giro di cinque
anni si è passati da 48 a 38 uni-
tà. Oltre ai pensionamenti,
qualche trasferimento e un
paio di decessi. Chi se ne è an-
dato non è stato sostituito. An- di biologia cellulare molecolare - è all’or- a pochi giorni. Lei l’ha vista?”.
che perché le assunzioni sono LUCA FABBRI dine del giorno. Grossomodo c’è un bus I ragazzi del campus sono scontenti anche
bloccate dal 2003 per il piano di all’ora, ma spesso perdi le coincidenze con di quello che mangiano. “La pasta - si ras-

V
rientro post-statalizzazione. iaggiando per la strada Rossa, è fa- le partenze da borgo Mercatale”. Nel week- segna Sara - è sempre scotta e le vivande
Eppure il patrimonio comples- cile incrociare alcuni autostoppi- end le corse diminuiscono: “L’ultima è al- sono trasportate in contenitori termici
sivo delle biblioteche universi- sti; in genere si tratta di studenti l’una di notte. Se non c’è qualche amico dalle mense del Tridente e del Duca, dove
tarie è di quasi 600.000 titoli. della Sogesta, il campus scientifico del- che mi porta, o resto qua o il taxi mi spilla si paga come alla Sogesta”. Luigina Valdar-
Un tesoro non indifferente, che l’ateneo di Urbino. Da anni questa strut- 8-10 euro”. La fermata dell’autobus è al- chi, responsabile della mensa, si difende:
crescerà fino alla cifra di un mi- tura è al centro di una serie di polemiche l’incrocio tra la strada Rossa e la deviazio- “Al momento la cucina della Sogesta non è
lione di volumi, grazie alla con- su trasporti e servizio mensa. Polemiche ne per san Battista in Crocicchia. “Finite le a norma, e c’è carenza di organico per rea-
venzione stipulata nel 2001 che non accennano a placarsi. lezioni - racconta Sara, iscritta a scienze lizzare una mensa vera e propria; il servi-
con la provincia, che permette- Lo scorso aprile il Ducato pubblicava un biologiche - spesso non si riesce a salire sul zio è nato solo come distribuzione pasti”.
rà di catalogare l’intera raccol- articolo che dava voce alle lamentele degli bus perché si riempie subito”. Non solo: Invariato anche il sistema delle prenota-
ta libraria provinciale. studenti e dei loro rappresentanti; undici senza una pensilina, d’inverno i ragazzi si zioni: si ordina pranzo e cena con una car-
E invece si va avanti come si mesi dopo, poco o niente è cambiato. Il prendono pioggia e neve. Mattia Fadda, ta prepagata dell’Ersu, da cui è subito sca-
può, alla meno peggio. campus, un tempo centro di ricerca del- presidente del Consiglio degli studenti, ri- lato l’importo del pasto. “Il problema -
“Siamo al livello minimale, ma l’Eni, dista 4 km da borgo Mercatale: si dacchia amaramente: “Abbiamo mandato spiega Sara - è che se entro le 11 non si rag-
ancora la situazione non è tale scende lungo una serie di tornanti da una lettera all’Ami e ai comuni di Urbino e giungono almeno 10 prenotazioni, la
da causare disservizi”, dice Ste- percorrere a marce basse, di sera com- Fermignano. Un anno fa il sindaco Cor- mensa rimane chiusa la sera; e allora o
fano Miccoli, che dirige la bi- pletamente al buio. “L’autostop - fa nota- bucci e un dirigente dell’Ami ci hanno det- mangi in centro, o ti tieni la fame”.
blioteca di Giurisprudenza e re Maria Luisa, foggiana iscritta al corso to che avrebbero montato la pensilina di lì lukf83@gmail.com

13
il Ducato

In maglia
gialla,
i giocatori
del Futsal
prima
dell’incontro
con
la Numana
Calcetto
vinto
per 4 a 1

Calcio a cinque, dopo la vittoria con la Numana i playoff sono più vicini

Il Futsal Makkia sogna la B


Parla il presidente Giovanni Pagnoni: “Per noi questa disciplina ha soprattutto un compito di natura sociale”
tima giornata, il salto il C1 grazie do, non nascondo che in qual- comprarli altrove. Da quattro LA CLASSIFICA
ANDREA TEMPESTINI anni la società organizza un tor-
a un ripescaggio. Il 2007 è duris- che anno la vorremmo raggiun-

P
rogetto Ambizioso. simo: salvezza grazie alla Vigor gere”. Dalla fila dietro, quella dei neo estivo e dalla scorsa setti-
O Pagnoni Amaran-
ti, i cognomi dei fon-
Fabriano che non retrocede dal-
la B. Lo scorso anno ancora sal-
tifosi veraci che stanno ascol-
tando, gridano: “Questo non lo
mana è iniziato il progetto “Fut-
sal che passione”: se ne occupa Ducali verso
Ludovico Giosuè, allenatore
datori: questi i due
significati del P.A.
vi all’ultimo secondo. Ora, con
la vittoria contro il Numana di
scrivere, per piacere! Noi ci toc-
chiamo!”. Giovanni sorride e della squadra under, che cerca gli spareggi
che precede il nome lunedì, la terza consecutiva, la continua: “In C1 o B che sia, il di avvicinare al calcetto i ragaz-
Futsal Makkia Urbino. Lo svela squadra sfiora la zona playoff problema sono gli utili che non zi delle terze classi dell’Itis Enri- Squadra
co Mattei. “Ma il nostro è princi-
Punti
Giovanni Pagnoni, il presiden- per la serie B: “E’ bellissimo e un ci sono e gli sponsor che latita-
te-ragazzo che con Marco Ama- po’ inaspettato, anche perché no: a dicembre ne sono saltati palmente un compito sociale,
ranti fondò la so- quest’anno la due. Per fortuna – per avvicina- Acli 59
re i ragazzi al
cietà. Giovanni al
2-0 dei suoi inter-
Il capitano: stagione è inizia-
ta con cinque
continua – grazie al
mio lavoro, per ora
“Futsal che mondo dello
Montegranarese*
Acli S. Giuseppe
49
44
rompe la - sconfitte conse- riesco a trovare nuo- sport – spiega
chiacchierata ed “Promozione cutive”, a fine vi finanziatori”. passione”: Pagnoni – e Calcetto Numana 40
esulta come In- partita è sudato e Il Progetto Ambizio- tenerli lonta- Nuova Morrovalle 38
zaghi sotto la in serie B? felice il capitano so non è solo C1. Fra un progetto ni dalla play- Sporting Lucrezia 38
curva sud, la fac- Filippo Pieri. staff e giocatori un- station. L’an- Futsal Urbino 37
cia paonazza. Poi Lo spero, L’anno scorso Fi- der 21, juniores e per no prossimo Real Monturano* 35
si risiede e dice lippo giocava in squadra femminile cercheremo
“Scusa, sai...”. Ci l’appetito B, all’Alma Ju- coinvolge un centi- avvicinare di coinvolge- Leopardi Falconara
San Severino
31
m a n c h e re b b e : ventus. Ci rac- naio di persone. Bi- re altre scuole 28
ora il progetto è vien conta che “L’im- sogna pagare divise, i giovani e altre classi”. Castelbellino Ca5 26
ambizioso vera- pegno era totale, attrezzature, assicu- Ma ora man- Bocastrum United 26
mente. mangiando” mi allenavo tutti i razioni, visite medi- allo sport cano due mi-
nuti al termi-
Futsal Fano 26
“Il Futsal nasce giorni: in quel che e il rimborso
nel 2001 per hobby, quasi per campionato o giochi o lavori”. spese per chi viene da più lonta- ne dell’incontro di C1. Il bom- H.R. Recanati* 24
scherzo”, racconta Giovanni, e Ma se arrivasse la promozione? no: molte pedine della prima ber Giommi segna in mezza ro- Ca5 Corinaldo* 23
subito ottiene la promozione “Inutile dire che lo spero ugual- squadra sono di Fano e Cagli. E vesciata il 4-1 che mette in Porto S. Giorgio 21
nella serie C2 di calcio a cinque: mente, l’appetito vien man- soprattutto c’è da pagare l’affit- ghiacciaia il match con il Numa-
“Vincere il campionato al primo giando. Chissà, se non avessimo to del palazzetto. Qualche soldo na, quarto in classifica. Il Futsal *Una partita in meno
tentativo è stato forse il mo- avuto tutti quegli infortuni a arriva da Tele 2000 che trasmet- Makkia vola alto. Il presidente La prima promossa
mento più bello di questi otto inizio stagione…”. te tutte le partite casalinghe. Si sussura: “Questa può essere la direttamente in Serie B.
anni”. Nel 2006, un anno dopo E allora quando la serie B, signor cerca anche di risparmiare un svolta”. Il Progetto è Ambizioso.
presidente? “Ci stiamo pensan- po’ scoprendo i giocatori, senza andrea.tempestini@hotmail.it Playoff dal 2° al 5° posto
aver perso il campionato all’ul-

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SPORT

L’università stanzierà circa 120mila euro per rinnovare l’impianto della Vela

Ritornano i campi da tennis


Si parla di una nuova struttura polifunzionale gestita dal Cus pronta a ospitare anche il calcetto
Urbino". Quest’anno invece,
CHIARA BATTAGLIA con la vendita dei collegi alla
regione Marche, l’ateneo ha

U
na sedia d’arbi- quasi ottenuto il pareggio del
tro arrugginita, bilancio.
sterpaglie e se- E la situazione sembra final-
die rotte intor- mente sbloccata.
no agli spoglia- Lo scorso Febbraio, tra l’altro, è
toi, muschio stata rinnovata la convenzione
sui campetti: così si presenta- fra Cus e università, una sorta
no oggi i campi da tennis vicino di accordo quadro a scadenza
ai collegi della Vela. Se tutto va quinquennale per l’ammini-
bene, però, riapriranno alla fi- strazione degli impianti spor-
ne dell’estate. A dirlo è il diret- tivi: “Se i campi verranno final-
tore amministrativo dell’uni- mente rinnovati – dice il presi-
versità di Urbino Enzo Fraga- dente del Cus Gaetano Partipi-
pane. lo – saremo dunque già pronti
Tra fine marzo e metà aprile ad affrontarne la gestione”.
dovrebbe essere indetto il ban- “Il Cus avrebbe ogni interesse a
do che inviterà a presentare i che i campi si riaprissero - spie-
progetti di ristrutturazione. ga il presidente Partipilo. E an-
Poi se ne sceglierà uno e i lavo- che gli studenti.
ri potranno cominciare. Circa due mesi fa il consiglio
I campi sono di proprietà del- degli studenti aveva deliberato
l'Università, che ne aveva affi- proprio a favore della ristruttu-
dato la gestione al Centro uni- razione dei campi da tennis
versitario sportivo (Cus) fin della Vela. "Aspettiamo con an-
dalla loro apertura. Alla fine sia che qualcosa si muova in
degli anni novanta sono caduti questa direzione" afferma
in disuso e più volte gli studen- Mattia Fadda, il presidente del I campi da tennis in
ti ne avevano sollecitato la ri- consiglio degli studenti. disuso, vicino ai collegi
apertura. Ma nel 2008 qualcosa E adesso pare che la macchina della Vela, di proprietà
ha cominciato a muoversi: il burocratica si sia finalmente
Cus e il Comitato per lo sport messa in moto. dell’università di
hanno presentato all'universi- chiara-battaglia@libero.it Urbino
tà la proposta di rinnovare i
campi; proposta che il consi-
glio d'amministrazione ha ap-
provato lo scorso settembre,
dando così il suo benestare al-
Le attività della Ciclo Ducale, tra gare, scalate e convegni
l'assegnazione dei lavori.
L’inverno, poi, è stato un freno
per procedere all’assegnazio-
ne: “Sarebbe stato complicato
compiere la ristrutturazione
con freddo e neve; con la bella
stagione invece - spiega Vilber-
to Stocchi, presidente del Co-
mitato per lo sport - tutto andrà
I tanti ciclisti della domenica le 5000 persone, di cui 3000 concorrenti. ma del 18%.
più speditamente”. LUCA ROSSI Già 200 camere d’albergo sono state pre- Ma la Ciclo Ducale non si occupa soltan-
“I lavori non dovrebbero dura- notate, e vi saranno molte attività ricrea-to di attività sportive: in collaborazione
tive che renderanno la gara un evento con il comune di Urbino e la facoltà di

N
re molto - dice il dottor Fraga- ella sonnolenta domenica urbi-
pane - ma naturalmente di- nate percorrono le strade di Urbi- più completo e appetibile”. Musica dal scienze motorie, organizza seminari e
penderà dal progetto". no, Fano, Pesaro, le campagne del vivo, esibizioni di bike trial, un’osteria al-
incontri. Il 28 marzo al collegio Raffaello
Tra le ipotesi in cantiere c'è an- Montefeltro, i borghi medievali di cotto l’aperto in piazza delle Erbe, aree esposi-si terrà un convegno su sport e salute che
che quella di non limitarsi a rosso che popolano il territorio marchi- tive di prodotti tipici e sportivi e un trek-
affronterà il tema del rapporto tra diabe-
rinnovare i campetti, ma di tra- giano. Sono i ciclisti dell’ asso- te e ciclismo, mettendo in luce
sformarli in un centro polifun- ciazione A.S.D. Ciclo Ducale, come la bici sia salutare sia come
zionale in cui sarà possibile nata nel 1999 nell’ambito del prevenzione che come guarigio-
giocare anche a calcetto. In ciclismo amatoriale da un’idea ne di questa malattia. L’associa-
questo caso sarebbe necessa- di Eugenio Carlotti e Gianfran- zione Onlus Ciclismo e Diabete
rio ampliare gli spogliatoi: se co Fedrigucci, con l’intento di parteciperà all’incontro, eviden-
nei due campi si dovesse prati- condividere la passione del ci- ziando come molti ciclisti ama-
care anche il calcio a cinque clismo e la voglia di valorizzare toriali diabetici siano ottimi atle-
servirebbero delle docce in la propria terra. ti, al pari degli altri ciclisti ama-
più. L’associazione conta trentotto toriali.
Per la ristrutturazione verran- tesserati e si è distinta negli an- Membri della Ciclo Ducale sono
no messi a disposizione circa ni per l’organizzazione di due gli innamorati del ciclismo, ma
120 mila euro. Nelle casse del- eventi: la Straducale e la crono- anche della buona cucina, come
l'università ci sono infatti 160 scalata “I Muri di Urbino”. La spiega Lidiano Balducci: “Non-
mila euro da destinare esclusi- Straducale è una granfondo ostante i mille chilometri percor-
vamente alle strutture sportive (una gara impegnativa da 130 – si la settimana scorsa, io e i miei
per gli studenti, ma 35 mila di 150 chilometri) internazionale compagni siamo ingrassati in
questi verranno sicuramente che da quest’anno fa parte del media di 2 kg”. In partenza per un
usati per rimettere in sesto le circuito europeo “Prestigio”, giro della Sicilia in bici, il signor
tensostrutture della facoltà di che annovera al suo interno le Balducci parla della sua storia
scienze motorie, padiglioni cli- migliori nove granfondo d’Eu- sportiva: “La bici fa parte della
matizzati ormai in pessime ropa. Apprezzata dagli esperti La Straducale in via Cesare Battisti, nell’edizione 2008 mia vita. Correvo da amatore fin
condizioni. per la bellezza paesaggistica e la da giovane. Poi sono diventato il
Si tratta di finanziamenti che il qualità tecnica del percorso, la Straduca- king urbano per le vie di Urbino saranno presidente della cicloamatori di Urbino
Cus aveva ricevuto dal ministe- le, nata nel 2001, quest’anno partirà il 26 il corredo urbano che l’associazione sta dal 1982 al ’90. Ed ora sono un membro
ro alla fine degli anni ottanta, luglio. La gara si snoderà sulle salite del- organizzando a partire dal 23 luglio. stabile della Ciclo Ducale”. E aggiunge:
quando l'ateneo non era anco- la tappa appenninica che probabilmen- “I Muri di Urbino” è una cronoscalata in- “Sono contrario a un ciclismo esaspera-
ra una "università statale". te sarà inserita nell’ultima settimana del dividuale che parte dal piazzale dell’ex to, dove anche il singolo amatore dispo-
"Per anni - spiega il presidente Giro d’Italia 2009 (toccando i monti Ne- stazione ferroviaria di Urbino e termina ne di un preparatore atletico. Sono lega-
del Comitato per lo sport, Vil- rone, Catria e Petrano), portando con sé vicino al monumento di Raffaello, in to alla vecchia idea della bici, ad un cicli-
berto Stocchi - tutti i fondi so- nuovi asfalti e lavori a prova di professio- piazzale Roma. Primo evento organizza- smo che sappia godere della vita, a un
no rimasti congelati per via nista. “Puntiamo a far arrivare Urbino – to dall’associazione nel 1999, la scalata, agonismo che non rinunci mai a un buon
delle difficoltà finanziarie che ha dichiarato Alessandro Gualazzi, pre- riproposta ogni estate, è lunga tre chilo- piatto di pasta”.
gravavano sull'università di sidente della Ciclo Ducale - tra le 4000 e metri e mezzo e ha una pendenza massi- lucarossi85@hotmail.it

15
il Ducato MASS MEDIA

Assetti proprietari, opinione pubblica e ruolo dei giornalisti: l’analisi di Alberto Papuzzi

L’orizzonte dell’indipendenza
Il 16 e il 17 marzo parte il progetto “Einaudi-Albertini”, incontro-dibattito organizzato da Ifg e Università

GIORGIO BERNARDINI ma senza dubbio resta l’ipotesi


più affascinante dal punto di

L’
informazione ita- vista dell’indipendenza di chi
liana non è indi- scrive”.
pendente. E’ per- Del resto i numeri indicano
cezione condivi- una forte sfiducia nell’informa-
sa, parere degli zione da parte dei cittadini,
addetti ai lavori e soprattutto nel settore della
sentenza dei lettori. Che com- carta stampata che continua a
prano sempre meno quotidia- perdere lettori. L’impressione
ni. Gli assetti delle proprietà, il che l’opinione pubblica non
ruolo dell’opinione pubblica e riesca a formarsi è solo la con-
il comportamento dei giornali- seguenza di un clima di gene-
sti sono le variabili necessarie rale distacco che non dipende
per capire se e come sia possi- unicamente dalle ingerenze
bile scavalcare gli ostacoli che delle varie proprietà nei gior-
conducono all’indipendenza e nali. I primi a soccombere sono
comprendere gli orizzonti del infatti i quotidiani di partito:
giornalismo italiano. “La fine dell’idea di apparte-
Il progetto “Einaudi-Albertini nenza nella politica è la causa
per l’indipendenza dei media” della crisi di questi giornali,
raccoglie anche questa sfida, che sono diventati per primi
quella di far luce - attraverso l’anello debole del sistema edi-
esperienze e dibattiti - sulle toriale”.
condizioni di salute del giorna- Dal dopoguerra ad oggi ci sono
lismo, sulle possibilità di stati fenomeni che hanno
un’autonomia che appare mutato diverse volte il quadro
ancora lontana. Si comincia delle proprietà. Dalla politica
lunedì con una serie di appun- agli industriali sino al mondo
tamenti che si terranno al della finanza.
Nuovo Magistero dell’ateneo “Il periodo più felice per l’indi-
urbinate. pendenza dei giornalisti è
“I giornali - spiega il professor sostanzialmente coinciso con i
Alberto Papuzzi - continuano cicli di espansione dei giornali.
ad appartenere a gruppi indu- In una fase di contrazione,
striali e banche”. E questo pare come quella odierna, è più dif-
essere il primo serio problema. ficile che i giornalisti affermino
Se il modello italiano assegna il proprio ruolo”. Anche le
la proprietà dei gruppi edito- nuove tecnologie, secondo
riali ad un patto di sindacato Papuzzi, giocano a sfavore del-
formato da banche ed indu- l’indipendenza, perché “non
striali è più probabile che tali sono ancora padroneggiate”
gruppi si occupino di vendere dalla maggior parte dei redat-
pubblicità agli inserzionisti tori.
piuttosto che notizie ai lettori. Quella della proprietà non è
L’influenza degli interessi eco- comunque l’unica variabile da
nomici degli assetti proprietari tenere in considerazione: “Nel
ha un peso eccessivo sull’ela- giornalismo anglo-americano
borazione del giornale come c’è una grande tradizione di
sulla scelta del direttore. autonomia che proviene pro-
Il professor Papuzzi è giornali- prio da parte della stessa cate-
sta e autore di uno tra i libri di goria dei giornalisti. La chiave è
testo più utilizzati negli atenei proprio questa: deve essere il
italiani: “Professione giornali- giornalista a difendere la sua
sta”. Il suo è lo sguardo dello indipendenza. In Italia siamo
storico che non può fare a chiaramente molto lontani da
meno di osservare che nel questa prospettiva”.
nostro Paese non esiste quel Papuzzi opera una sorta di
vallo che le redazioni anglosas- rivoluzione copernicana della
soni riescono a mettere fra sé e problematica, ribaltando di GGGGGGGGGGGGGGGGGGGG
la proprietà. Non c’è insomma fatto il ruolo del giornalista: da
l’indispensabile barriera che oggetto che subisce l’azione
dovrebbe separare la new- della proprietà a soggetto che
sroom, la fabbrica delle notizie, propone la linea: “La capacità
dall’editore, o comunque da dei giornali di fare informazio-
chi mette il denaro. ne secondo la logica dell’arti-
“Da questo punto di vista - colo 21 va riportata alla volontà
chiarisce Papuzzi - ci sono del singolo giornalista di non
diversi modelli a cui tendere tradire il suo ruolo e la sua mis-
per evitare la contaminazione sione. Questo rimane anche
tra proprietà e giornalisti. l’aspetto più affascinante del
L’esempio più suggestivo è mestiere. Ciò che conta è la
senza dubbio quello della capacità del giornalista di esse-
cooperativa adottato a Le re fedele alla sua missione e di
Monde. Si tratta di una realtà saper creare competizione fra
che presenta alcune problema- le pubbliche opinioni”.
tiche di carattere economico, giobernardini@hotmail.it Il programma del convegno organizzato dall’Ifg di Urbino in collaborazione con l’Università

ASSOCIAZIONE PER LA FORMAZIONE AL GIORNALISMO, fondata da Carlo Bo. Presidente: GIOVANNI BOGLIOLO, Rettore dell'Università di Urbino "Carlo Bo".
Vice: GIANNETTO SABBATINI ROSSETTI, Presidente dell'Ordine dei Giornalisti delle Marche. Consiglieri: per l'Università: BRUNO BRUSCIOTTI, LELLA MAZZOLI, GIU-
SEPPE PAIONI; per l'Ordine: STEFANO FABRIZI, DARIO GATTAFONI, CLAUDIO SARGENTI; per la Regione Marche: SIMONE SOCIONOVO, LEONARDO FRATERNALE;
per la Fnsi: GIOVANNI GIACOMINI, GIANCARLO TARTAGLIA. ISTITUTO PER LA FORMAZIONE AL GIORNALISMO: Direttore: LELLA MAZZOLI, Direttore emerito: ENRI-
CO MASCILLI MIGLIORINI. SCUOLA DI GIORNALISMO: Direttore: RAFFAELE FIENGO
IL DUCATO Periodico dell'Ifg di Urbino Via della Stazione, 61029 - Urbino - 0722350581 - fax 0722328336 www.uniurb.it/giornalismo; e-mail: reda-
zione.ilducato@uniurb.it Direttore responsabile: RAFFAELE FIENGO Stampa: Arti Grafiche Editoriali Srl - Urbino - 0722328733 Registrazione Tribunale
Urbino n. 154 del 31 gennaio 1991

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