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THERMAL ENVIRONMENTAL CHARACTERIZATION OF THE NEW GLASS COVERED SEMI-OUTDOOR SPACE IN GHIAIA SQUARE, PARMA: COMPARISON BETWEEN ANALYTICAL

AND EXPERIMENTAL RESULTS

Filippo Fontanesi 9 marzo 2013

Introduzione

Piazza Ghiaia una piazza storica di importanza monumentale e commerciale di Parma. Sede di mercati n dai tempi di Maria Luigia, nel dopoguerra la piazza ha mantenuto questa sua caratteristica di mercato, paragonabile a Piazza delle Erbe a Verona o a Campo de' Fiori a Roma. Oltre che mercato, era punto di aggregazione, soprattutto, ma non solo, per molti anziani abituati ad andare in Ghiaia quotidianamente a fare spesa venendo da tutti i quartieri di Parma. Oggi la piazza non pi pubblica, ma stata concessa dal Comune in gestione ad un consorzio di privati che hanno riqualicato l'area e modicato architettonicamente la piazza, conferendole caratteristiche paragonabili ad un moderno centro commerciale con negozi, ma anche con attivit ricreative come ristoranti e ca ubicati all'aperto. Per controllare e mitigare le variazioni microclimatiche di un ambiente non connato, Piazza Ghiaia stata dotata di un sistema di copertura in vetro supportata da travature metalliche; questa struttura funge da riparo dall'ambiente esterno senza attenuare eccessivamente la luminosit naturale, rendendo utilizzabile l'area ad attivit commerciali, tipo mercatini a tema, manifestazioni di vario genere, per quasi tutto l'anno.

In sede di progettazione si stabilita una convenzione di ricerca tra Universit degli Studi di Parma e Progetto Ghiaia s.r.l. (consorzio di privati concessionari) per condurre un'analisi delle alterazioni ambientali e delle condizioni di comfort ambientale associate al nuovo sistema di copertura. In particolare il gruppo di lavoro del Dipartimento di Ingegneria

Industriale, coordinato dal Prof.Ing.G.Pagliarini, si occupato dell'implementazione di un modello numerico per la simulazione delle condizioni microclimatiche ai ni della verica delle condizioni di comfort termoigrometrico all'interno della zona della copertura, dell'analisi critica dei risultati ottenuti nelle diverse ore del giorno e nei diversi periodi dell'anno e dell'individuazione di eventuali strategie di mitigazione delle condizioni ambientali. Per la validazione del modello numerico e la verica delle assunzioni impiegate, stata condotta una campagna di misure in situ anche avvalendosi di strumentazioni speciche per la valutazione dei parametri microclimatici; per la denizione delle condizioni al contorno del modello, sono stati utilizzati dati climatici orari rilevati da ARPA (Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell'Emilia Romagna) e dati relativi alla radiazione solare rilevati in loco. La campagna di misure, la taratura dei parametri, parte della modellazione e la simulazione contestualizzata nei giorni e nelle ore delle prove sperimentali, il confronto tra le previsioni e i dati rilevati, e l'analisi critica dei risultati sono oggetto del presente lavoro di tesi.

1 Luogo oggetto di indagine


Piazza Ghiaia ubicata nel centro storico di Parma, delimitata ad Est dal Lungo Parma (riva destra del torrente omonimo) e dalle antiche Beccherie, a Sud dall'antica via Emilia, ad Ovest da palazzi d'epoca ed a Nord dal complesso monumentale della Pilotta. Il piano calpestabile della piazza si trova ad un livello inferiore di circa cinque metri rispetto le quote ad Est e a Sud ed raggiungibile tramite scalinate. Al di sotto della piazza stato realizzato un piano dedicato a negozi ed attivit commerciali e due piani a parcheggio privato.

Figura 1.1: Vista aerea del sistema di copertura di P.zza Ghiaia, Parma

La riqualicazione generale dell'area ha inserito un nuovo sistema di copertura, mostrato in

Figura 1.1,

che si sviluppa in tre elementi vetrati disgiunti irregolari a prolo curvo

per un totale di

3500 m2 ,

supportati da una struttura metallica realizzata da colonne a

sezione circolare ramicate che sostengono travi principali continue ad andamento curvo, sulle quali poggiano travi secondarie rettilinee. La pianta a forma di quadrilatero, con i lati maggiori, in direzione longitudinale, aventi lunghezza di circa circa

120 m,

ed i due minori, in direzione trasversale, aventi lunghezza di

11 m

35 m.
4

La supercie di copertura presenta pendenza variabile che determina una variazione di quota massima di circa

4 m.

I tre distinti elementi che la compongono si susseguono, uno

dopo l'altro, in direzione longitudinale con un angolo di inclinazione di circa alla supercie orizzontale (

rispetto

Figura 1.2 ).

Figura 1.2: Sezione longitudinale della copertura

La copertura stata realizzata utilizzando lastre quadrate in cristallo straticato di sicurezza

SEREX,

di dimensioni

1.45 m 1.45 m,

aancate in modo da ottenere una

supercie continua adatta ad essere sorretta dalla struttura portante. Le lastre in vetro hanno uno spessore di sono riportate in

19.52 mm e le caratteristiche energetiche dichiarate dal costruttore


secondo norma

Tabella 1.1

EN 410 - 2001

[25]. In una zona limitata

della copertura sono state inserite, all'interno delle lastre di vetro, delle celle fotovoltaiche per la produzione di energia elettrica. Inoltre altre lastre sono state arricchite da serigrae che richiamano la forma delle celle fotovoltaiche, sia per aumentare l'eetto di schermatura dell'energia solare entrante, sia per allegerire l'impatto visivo delle celle fotovoltaiche. Le serigrae presentano schermature diverse, in funzione del grado di oscuramento voluto: in due tipi di serigrae applicate sulle lastre di vetro. In

Figura 1.3

vi sono rappresentati

Tabella 1.2

riportato il grado di assorbimento per ogni tipo di lastra di vetro: sia per

quelle con le celle fotovoltaiche, sia per quelle con i diversi tipi di serigrae, sia per quelle prive di serigraa; inoltre vi specicato il numero di lastre che sono state montate in copertura per ogni diversa tipologia.

EN 410 - 2011 Trasmissione energetica

(te )

59.6 6 .3 6 .3 34.1 67.7 (sc) (U V ) 0.78 0

Riessione energetica esterna(re ) Riessione energetica interna(re ) Assorbimento energetico Fattore solare

(ae )

(g )

Coeciente di ombreggiamento Trasmissione di raggi ultravioletti

Tabella 1.1: Caratteristiche energetiche del vetro di copertura

(a)

(b)

Figura 1.3: Esempi di serigrae: (a) tipo 1; (b) tipo 3

In

Figura 1.4

rappresentato il disegno complessivo della copertura ed il posiziona-

mento delle diverse tipologie delle lastre sopracitate: in bianco sono indicate le lastre in vetro non serigrafato, in blu le lastre con serigraa

tipo 1, in grigio le lastre con serigraa tipo 4.

tipo 2,

in nero le lastre con serigraa

tipo 3

ed in azzurro le lastre con serigraa

Inoltre, si pu notare che le celle fotovoltaiche sono posizionate nella zona centrale della copertura (grigio scuro).

N. lastre copertura Celle fotovoltaiche Serigraa tipo 1 Serigraa tipo 2 Serigraa tipo 3 Serigraa tipo 4 Vetro

Assorbimento addizionale

83 107 134 196 414


-

63 34 22 15 15 0

Tabella 1.2: Grado di assorbimento delle lastre di vetro

Figura 1.4: Distribuzione lastre in vetro

Il basamento sotto la copertura consta una soletta multi-strato di spessore complessivo pari a

91 cm (Figura 1.5),

tuttavia non tutto lo spessore della soletta interessato dal

transitorio termico indotto dalla radiazione solare che colpisce il pavimento: sono stati, in particolare, considerati solo i primi quattro strati del uno spessore complessivo di del

pacchetto

di pavimentazione, per

30 cm,

individuando un conne adiabatico in corrispondenza

sottof ondo alleggerito.

L'equazione di Fourier per il calcolo del transitorio termico

stata risolta separatemente per ciascuno dei quattro strati considerati. In

Tabella 1.3

sono riportate le propriet dei materiali che costituiscono il basamento secondo norma

UNI 10351 - 1994

[24].

Figura 1.5: Pacchetto di pavimentazione della piazza

Densit Pordo Malta Calcestruzzo Alleggerito

(kg/m3 )

Calore specico

(J/kgK )

Cond. termica

(W/mK )

2200 2000 2200 700

840 840 840 840

2.90 1.40 1.48 0.42

Tabella 1.3: Propriet dei materiali costituenti il basamento

2 Modello di calcolo
Il modello di calcolo per l'ambiente semi-connato oggetto di indagine fa riferimento alla sezione trasversale della struttura evidenziata in riportata in

Figura 2.1

e schematicamente

Figura 2.2.

Figura 2.1: Pianta della copertura (da Building Project, www.buildingproject.it, 2009)

Lo schema consiste in uno strato di aria compreso tra la copertura in vetro, assunta come una lastra continua di spessore costante inclinata di un angolo

= 5

rispetto

l'orizzontale ed il basamento che costituisce una capacit termica distribuita comprendente anche l'eetto degli elementi strutturali. La larghezza

L = 36 m,

l'altezza minima Inoltre essere

H 1 = 4.5 m

e si assume che non vi sia alcun connamento su entrambi i lati.

considerando la lunghezza della copertura, in direzione normale alla

Figura 2.2,

innita, possibile arontare il problema nell' ipotesi di monodimensionalit. La radiazione solare incidente sulla copertura in parte riessa, in parte assorbita dal vetro ed in parte trasmessa nello spazio sottostante dove viene in parte assorbita ed in parte riessa dal basamento. Il conseguente riscaldamento del pavimento genera un usso convettivo naturale di aria attraverso le aperture laterali anche favorito dall'inclinazione della copertura. Il modello risolve le equazioni di bilancio dell'energia per la copertura, per il volume d'aria interno e per il basamento.

Figura 2.2: Sezione di riferimento A-A

Il volume d'aria interno schematizzato a parametri concentrati, mentre sia per la copertura in vetro che per il basamento si provvede alla risoluzione del transitorio termico, tenendo conto della variazione della temperatura nei diversi strati. La procedura di calcolo richiede in ingresso informazioni climatiche in funzione del tempo:

Temperatura dell'aria dell'ambiente esterno,

To ; o ;

Grado igrometrico dell'aria dell'ambiente esterno, Velocit dell'aria dell'ambiente esterno,

Va ; Tsky ; IT,b
e

Temperatura della volta celeste all'innito,

Radiazione solare diretta e diusa incidente sulla copertura, Angolo di incidenza della radiazione solare diretta, Velocit dell'aria dell'ambiente semi-connato,

IT,d ;

W.

Inoltre necessario fornire le propriet del vetro emisferiche ed in funzione dell'angolo di incidenza e le propriet dei diversi strati che costituiscono il basamento. Al ne di ottenere la Temperatura media radiante occorre calcolare i fattori di forma delle superci rispetto alla persona in piedi al centro dello spazio e specicare le propriet radiative del corpo umano.

10

2.1 Bilancio dell'energia per la copertura in vetro


Il bilancio dell'energia per la copertura in vetro esprimibile attraverso l'equazione di Fourier:

g cg T r g 2 T r q g,r = + x2 dg
dove

(2.1)

la coordinata spaziale normale alla copertura di spessore

dg

ed il termine gene-

rativo

q g,r

rappresenta la radiazione solare assorbita:

q g,r = ar,b IT,b + ar,d IT,d +

ar,b rm (tr,b IT,b + tr,d IT,d ) 1 rr,d rm

(2.2)

Si osserva che non tutta la radiazione solare trasmessa attraverso il vetro viene assorbita dal basamento, ma una certa frazione viene riessa dallo stesso basamento e poi in parte assorbita dalla copertura. Il coeciente di riessione della radiazione solare per il basamento,

rm ,

assunto pari a

0.25

indipendentemente dall'angolo di incidenza.

La copertura scambia calore con l'ambiente esterno:

qo = hc,o (Tr,o To ) + hr,o (Tr,o Tsky )

(2.3)

e con l'ambiente semi-connato:

qi = hc,i (Tr,i Ti ) + hr,i (Tr,i Tm )

(2.4)

Il coeciente di convezione tra la supercie esterna della copertura e l'aria ambiente esterna,

hc,o ,

e il coeciente di convezione tra la supercie interna della copertura e l'aria

dell'ambiente semi-connato, da R.D. Clear et al.

hc,i ,

sono stati valutati impiegando l'espressione introdotta

[4] per superci orizzontali e sub-orizzontali che combina l'eetto

di convezione forzata dovuta al vento e gli eetti dei ussi convettivi indotti dalle forze di galleggiamento. Questo metodo di calcolo aggiunge ai risultati ottenuti con le note

espressioni per convezione forzata su superci piane [11], il contributo della convezione

11

naturale pesato su un fattore che va a zero o ad uno per valori, rispettivamente, molto bassi o molto alti del rapporto convezione forzata,

Gr/Re2 .

Le lunghezze caratteristiche assunte sono

L per la

L/2 per la convezione naturale e si considera trascurabile l'eetto della

scabrezza superciale. La velocit del vento nell'ambiente esterno e la velocit dell'aria nello spazio semi-connato, impiegate nel calcolo dei coecienti di convezione, sono ottenute, rispettivamente, da misurazioni eettuate da eettuate in loco. Il coeciente di scambio termico per irraggiamento tra la supercie esterna della copertura e la volta celeste,

ARPA e da misurazioni strumentali

hr,o ,

esprimibile come:

hr,o =

2 2 0 (Tr,o + Tsky )(Tr,o + Tsky ) 1/r + 1/sky 1

(2.5)

ed il coeciente di scambio termico per irraggiamento tra la supercie interna della copertura e la supercie del basamento,

hr,i :

hr,i =

2 2 0 (Tr,i + Tm )(Tr,i + Tm ) 1/r + 1/m 1

(2.6)

Si considerano la copertura ed il basamento come corpi grigi con una emissivit emisferica di

0.9,

mentre la volta celeste si comporta come un corpo nero alla temperatura del cielo

all'innito. Denite le condizioni al contorno, la soluzione numerica dell'equazione di Fourier nel vetro arontata con il metodo esplicito alle dierenze nite suddividendo lo spessore in 3 nodi con passo di integrazione di 2 secondi.

12

2.2 Bilancio dell'energia per il volume d'aria interno


Si considera l'equazione di bilancio dell'energia per lo strato d'aria dell'ambiente semi-connato compreso tra la copertura ed il basamento per unit di supercie:

a ca Hav

dTi hc,i Lr a ca Va (To Ti ) = (Tr,i Ti ) + hc,m (Tm Ti ) + d L L

(2.7)

Con uno schema a parametri concentrati, il modello determina l'andamento della temperatura dell'aria interna

Ti

in funzione del tempo.

Il coeciente di convezione tra la supercie del basamento e l'aria interna, con lo stesso metodo impiegato per il calcolo di Il termine

hc,m , valutato

hc,o

hc,i .

Va

rappresenta la velocit del usso d'aria nell'ambiente semi-connato dovuto

all'eetto combinato della dierenza di temperatura tra l'ambiente interno ed esterno ed il vento. Date le dicolt di modellazione per la determinazione di

Va ,

che richiederebbe,

oltretutto, la conoscenza dettagliata dell'arredamento urbano variabile in funzione dalla destinazione d'uso della piazza, si preferito impiegare il dato misurato sperimentalmente.

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2.3 Bilancio dell'energia per il basamento


Il bilancio dell'energia per il singolo strato del basamento esprimibile attraverso l'equazione di Fourier:

m cm T m m 2 T m q g,m = + x2 dm
dove

(2.8)

x la coordinata spaziale normale allo strato di spessore dm ed il termine generativo


rappresenta la radiazione solare assorbita dal solo strato superciale:

q g,m

qg,m =

am (tr,b IT,b + tr,d IT,d ) 1 rr,d rm am ,

(2.9)

Il coeciente di assorbimento della radiazione solare per il basamento, a

assunto pari

0.75

indipendentemente dall'angolo di incidenza.

Inoltre lo strato superciale scambia calore con l'ambiente semi-connato:

qm,i = hc,m (Ti Tm ) + hr,i (Tr,i Tm )

(2.10)

Per completare le condizioni al contorno si individua un conne adiabatico in corrispondenza dello strato pi profondo in materiale alleggerito. Per il calcolo del transitorio termico si considerano i primi quattro strati di pavimentazione e le relative propriet dei materiali (pordo

5 cm, malta di allettamento 5 cm, calcestruzzo

10 cm,

sottofondo alleggerito

10 cm)

per i quali l'equazione di Fourier risolta numeri-

camente con il metodo esplicito alle dierenze nite. I quattro strati di pavimentazione sono suddivisi in: il calcestruzzo e secondi.

nodi per il pordo,

nodi per la malta di allettamento,

10

nodi per

10

nodi per il sottofondo alleggerito; il passo di integrazione ssato a

14

2.4 Radiazione solare


Di seguito sono presentate le denizioni, le grandezze fondamentali e le relazioni che permettono di ottenere, a partire dai dati rilevati della radiazione solare totale su piano orizzontale ottenuti con misurazioni in loco, il valore dell'angolo di incidenza della radiazione solare diretta,

ed i valori

IT,b , e diusa, IT,d , sulla supercie inclinata della copertura

in funzione del tempo richiesti in ingresso dal modello di calcolo.

2.4.1 Il Sole
Il Sole una sfera di materia gassosa molto calda con un diametro di ed una distanza media dalla Terra di

1, 39 109 m

1, 51011 m.

Visto dalla Terra il Sole ruota attorno

al suo asse con un periodo di circa quattro settimane. La supercie del Sole si trova a una temperatura eettiva di corpo nero di

5777 K .

Figura 2.3: Struttura del Sole (da: John A. Due, William A. Beckman,

Thermal Processor, John Wiley & Sons, Inc., 1980)

Solar Engineering

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Il Sole un reattore a fusione continua in cui i gas costituenti, trattenuti dalle forze gravitazionali, fungono da contenitore. Tra le numerose reazioni di fusione che forniscono energia irraggiata dal Sole, quella considerata pi importante coinvolge quattro nuclei di idrogeno (protoni) che si combinano per formare un nucleo di elio; la massa del nucleo di elio minore di quella dei quattro protoni, tale difetto di massa corrisponde, secondo la legge di Einstein, all'energia convertita. L' energia prodotta nella parte interna del Sole deve essere trasferita alla supercie e quindi irraggiata nello spazio. Ci avviene attraverso una successione di processi radiativi e convettivi, con successiva emissione, assorbimento e reirraggiamento. In

Figura 2.3
(dove

mostrato uno schema della struttura del Sole. Si stima che il

90%

dell'e-

nergia sia generata nella regione caratterizzata da una distanza radiale compresa fra

0.23 R

il raggio del Sole) che contiene il

40%

della massa totale. La supercie

appare composta da

granuli

(celle irregolari di convezione) con vita media di pochi minuti,

da piccole aree buie chiamate

pori

e da aree buie pi grandi: le

macchie solari.

Lo strato

esterno della zona convettiva detto

fotosfera.

Il margine della fotosfera nettamente

denito e risulta sostanzialmente opaco poich i gas di cui composto sono fortemente ionizzati e possono assorbire ed emettere uno spettro continuo di radiazione. Pertanto

la fotosfera sorgente della maggior parte della radiazione solare. Esternamente si trova un'atmosfera solare pi o meno trasparente, osservabile durante le eclissi di totali di Sole o mediante strumenti che occultino il disco solare. Sopra la fotosfera vi uno strato di gas metano caldo profondo diverse centinaia di chilometri detto mente a questo si trova la

strato di inversione.

Esterna-

cromosfera :

si tratta di uno strato gassoso con una tempertura

superiore a quella della fotosfera e di minore densit. Ancora pi esternamente si trova la

corona, di densit molto bassa e ad una temperatura molto alta (106 K ).


Questa descrizione semplicata del Sole, della sua struttura sica e dei suoi gradienti di temperatura serve a comprendere che il Sole non si comporta, in realt, come un corpo nero a una temperatura determinata. La radiazione solare emessa al contrario il complesso

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risultato di molti strati che emettono e assorbono radiazione di varia lunghezza d'onda. Tuttavia per molte applicazioni, considerare il Sole come un corpo nero a una temperatura di circa

6000 K ,

pu essere ritenuta un'approssimazione ragionevole; per altri processi

dipendenti dalla lunghezza d'onda, per i quali la distribuzione spettrale determinante (processi fotochimici e fotovoltaici), necessario analizzare lo spettro in maggiore dettaglio.

2.4.2 La Costante Solare


In

Figura 2.4

mostrata schematicamente la disposizione geomerica relativa Sole-

Terra: alla distanza di un'unit astronomica, pari alla distanza media Sole-Terra (1.495

1011 m),

il Sole sottende un angolo di

32 .

Figura 2.4: Disposizione geometrica relativa Sole-Terra (da: John A. Due, William A. Beckman,

Solar Engineering Thermal Processor, John Wiley & Sons, Inc., 1980)

La radiazione emessa dal Sole e la sua disposizione rispetto alla Terra fanno s che l'intensit della radiazione solare al di fuori della atmosfera terrestre sia pressoch costante. Tale grandezza prende il nome di

Costante Solare, Gsc ,

ed denita come l'energia pro-

veniente dal Sole nell'unit di tempo per unit di area di una supercie perpendicolare alla direzione di propagazione della radiazione, posta ad una distanza dal Sole pari alla distanza media Terra-Sole al di fuori dell'atmosfera. Prima dell'avvento di laboratori

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spaziali, le valutazioni della Costante Solare venivano eettuate sulla base di misurazioni terrestri della radiazione solare trasmessa attraverso l'atmosfera, ovvero dopo aver subito un processo di parziale assorbimento e diusione da parte dell'atmosfera stessa. pionieristici in questo senso furono eseguti da Studi

C.G. Abbot

e collaboratori al

Smithsonian
1322 W/m2 ,

Institution.
prese da

Questi studi e susseguenti misure eettuate da laboratori spaziali furono riil valore della costante solare stimato da Abbot,

Johnson (1954) :

fu rielaborato da Johnson che trov

1395 W/m2 .

Pi recentemente, a partire dagli anni

'80, la disponibilit di laboratori ad alta quota, palloni e veicoli spaziali, ha consentito di eseguire misure dirette dell'intensit solare al di fuori dell'atmosfera terrestre. In questa indagine si adotta il valore della Costante Solare

Gsc

ssato dal

World Radiation

Center (WRC)

pari a

1367 W/m2

con un errore dell'ordine dell'1%.

2.4.3 Calcoli sulla radiazione solare Denizioni


Radiazione diretta : Radiazione diusa : Radiazione totale :
radiazione solare proveniente dal Sole senza che subisca alcuna deviazione da parte dell'atmosfera. radiazione proveniente dal Sole che ha subito un processo di riessione

o diusione da parte della atmosfera. somma della radiazione diretta e della radiazione diusa, comunemente

oggetto di misurazione strumentale.

Tempo solare ed equazione del tempo :

il tempo che compare in tutte le relazioni geometri-

che relative alla posizione del Sole il tempo solare, che non coincide con l'ora locale. E' necessario pertanto convertire il tempo convenzionale nel tempo solare, il che comporta due tipi di correzioni. In primo luogo c' una correlazione costante per l'eventuale dierenza fra longitudine della localit in questione ed il meridiano della stazione su cui basata l'o-

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ra convezionale . La seconda correlazione deriva dall'equazione del tempo che tiene conto delle varie perturbazioni nell'orbita della Terra e nella velocit di rotazione che si riettono in variazioni del tempo in cui il Sole appare attraversare il meridiano dell'osservatore. L'ora solare pu essere ricavata dall'ora convenzionale mediante la relazione:

ora solare = ora convenzionale + E + 4(LSt LLoc )


dove

(2.11)

l'equazione del tempo (2.12) in minuti,

LSt

il meridiano su cui basata l'ora

standard convenzionale e ovest.

LLoc

la longitudine della localit considerata espressa in gradi

E = 229.2(0.000075 + 0.001868 cos B 0.032077 sin B 0.014615 cos 2B 0.04089 sin 2B )


dove: (2.12)

B = (n 1)
e

360 365

(2.13)

rappresenta il numero del giorno dell'anno,

1 n 365.

Direzione della radiazione diretta


La relazione geometrica tra un piano comunque orientato rispetto alla Terra e la direzione della radiazione solare diretta incidente, cio la posizione del Sole rispetto al piano, pu essere descritta in funzione del tempo mediante relazioni trigonometriche in cui compaiono diversi angoli. Questi angoli e le relazioni che li legano e riportate nel seguito (

(Benford e Bock 1939) sono deniti

Figura 2.5).

= latitudine, positiva se a nord; = declinazione: posizione angolare del Sole rispetto al piano dell'equatore a mezzogiorno, positiva verso nord; = angolo compreso tra il piano orizzontale ed il piano considerato (inclinazione della supercie);

1 Per

l'Italia, il meridiano di riferimento il meridiano 15 est rispetto a quello di Greenwitch.


19

= angolo azimutale della supercie, cio deviazione della normale alla supercie dal meridiano locale, zero a sud, positivo verso est, negativo verso ovest; = angolo orario, preso zero a mezzogiorno solare, e pari a mattina e negativo nel pomeriggio (ad esempio, alle 14.30);

15 per ogni ora, positivo la +15 alle 11.00; = 37.5

z s

= angolo di incidenza della radiazione diretta, misurato fra la direzione di propagazione della radiazione e la normale alla supercie; = angolo zenitale, cio l'angolo che la radiazione diretta forma con la verticale; = altitudine solare, cio l'angolo che la radiazione diretta forma con l'orizzontale (pari a 90 z ); scostamento angolare da sud della proiezione della radiazione diretta sul piano orizzontale.

s =

(a)

(b)

Figura 2.5: (a) Angolo zenitale, inclinazione, angolo azimutale della supercie e scostamento angolare da sud per una supercie inclinata. (b) Scostamento angolare da sud della proiezione della radiazione diretta sul piano orizzontale. (Da: John A. Due, William A. Beckman,

Solar Engineering Thermal Processor, John Wiley & Sons, Inc., 1980).
,
pu essere ricavata mediante la relazione approssimata di

La declinazione,

Cooper
(2.14)

(1969) :
= 23.45 sin 360
dove

284 + n 365

il giorno dell'anno

.
20

La relazione fra

e gli altri angoli data da:

cos = sin sin cos sin cos sin cos + cos cos cos cos + cos sin sin cos cos + cos sin sin sin
ovvero, (2.15)

cos = cos z cos + sin z sin cos(s )


Per il calcolo dell'angolo zenitale,

(2.16)

z ,

si impiega la relazione:

cos z = cos cos cos + sin sin

(2.17)

Radiazione extraterrestre su supericie orizzontale


E' possibile stimare la radiazione solare incidente su un piano orizzontale al di fuori dell'atmosfera applicando l'equazione:

I0,extra = Gsc (1 + 0.033 cos


dove

360n ) cos z 365

(2.18)

Gsc

la Costante Solare e

il giorno dell'anno.

Si denisce quindi l'

indice di trasparenza dell'atmosfera kt :


kt = I0 I0,extra
(2.19)

dove

I0

la radiazione solare totale su supercie orizzontale ottenuta da misurazioni

strumentali.

Suddivisione della radiazione in diretta ed in diusa


In letteratura sono disponibili diversi metodi, ricavati su base sperimentale, per stimare la distribuzione della radiazione solare in diretta ed in diusa a partire dalla radiazione totale incidente su piano orizzontale. Tutti i metodi proposti correlano il rapporto tra

radiazione diusa e radiazione totale su piano orizzontale dell'atmosfera

I0,d /I , con l'indice di trasparenza

kt .
21

Figura 2.6: Esempio del rapporto

I0,d /I

in funzione di

kt

(da Reindl (1988))

In

Figura 2.6

riportato un esempio di dati misurati a Cape Canaveral, FL Stati Uniti, si confrontano gli andamenti delle relazioni analitiche ottenute da

mentre in

Figura 2.7

diversi Autori che hanno usato dati di partenza provenienti da stazioni in punti diversi del Mondo.

Figura 2.7: Andamenti di

I0,d /I

in funzione di

kt

ottenuti da Orgill e Hollands (1977),

Erbs et al. (1982) e Reindl et al. (1990)

Si osserva un sostanziale accordo dei risultati ottenuti, sebbene Orgill e Hollands (1977) abbiano impiegato dati provenienti da stazioni in Canada, Erbs et al. (1982) da stazioni negli Stati Uniti ed Australia e Reindl et al. (1990) da stazioni in Europa e Stati Uniti.

22

Per le valutazioni di questa indagine si sono utilizzate le correlazioni proposte da Erbs et al.:

I0,d 2 = 0.9511 0.1604kt + 4.388kt I0 0.165

1.0 0.09kt

per per per

kt 0.22 0.22 < kt 0.80 kt > 0.80


(2.20)

Rapporto tra radiazione su supercie inclinata e su supercie orizzontale


Dalle misurazioni dirette e dall'applicazione dei metodi esposti si ricavano la radiazione solare diretta e diusa sul piano orizzontale, tuttavia, per gli scopi di quest'indagine, occorre conoscerne i valori sulla supercie inclinata dell'angolo

rispetto l'orizzontale.

Sono disponibili relazioni puramente geometriche che permettono di calcolare il rapporto tra radiazione diretta su supercie inclinata

IT,b

e su supercie orizzontale

I0,b :
(2.21)

Rb =

IT,b cos = I0,b cos z IT,d

il rapporto tra radiazione diusa su supercie inclinata

e su supercie orizzontale

I0,d :

Rd =

IT,d 1 + cos = I0,d 2

(2.22)

ed il rapporto tra radiazione riessa dall'ambiente circostante sulla supercie inclinata e la radiazione totale su supercie orizzontale

IT,r

I0 :
(2.23)

Rr =
dove

IT,r 1 cos = g ( ) I0 2

l'albedo delle superci dell'ambiente circostante.

Quindi la radiazione solare totale incidente su una generica supercie inclinata di un angolo

rispetto l'orizzontale risulta somma di tre termini:

IT = IT,b + IT,d = I0,b Rb + I0,d Rd + I0 Rr

(2.24)

23

Applicazione al caso di studio


L'applicazione delle equazioni presentate nel

Paragrafo 2.4.3

richiede che siano denite

le variabili relative al giorno ed al luogo di studio e l'intervallo temporale interessato. In particolare in

Tabella 2.1

sono riportati i dati in ingresso per il giorno 30 luglio in P.zza La procedura di calcolo fornisce in uscita, in funzione del

Ghiaia a Parma (

Figura 2.8 ).

tempo, i valori assunti dall'angolo di incidenza della radiazione solare diretta, dell'intensit della radiazione solare diretta,

, ed i valori

IT,b ,

e diusa,

IT,d ,

sulla copertura in vetro.

Figura 2.8: Copertura in vetro, P.zza Ghiaia, Parma

Latitudine Longitudine Pendenza copertura Angolo azimutale Giorno dell'anno Costante solare Albedo delle superci circostanti Meridiano di riferimento Intervallo temporale Passo

44.80 10.32

n Gsc g LSt

5 66 211 1367 W/m2 0.20 +15 11 : 00 14 : 45 10 s

Tabella 2.1: Esempio dati in ingresso per il giorno 30 Luglio 2012, P.zza Ghiaia Parma

24

2.5 Propriet della copertura in vetro


I dati forniti dal costruttore del singolo pannello di vetro non sono sucienti e non permettono di descrivere in maniera esaustiva le propriet energetiche dell'intera copertura. Infatti, oltre al fatto che sono dichiarate le sole caratteristiche energetiche emisferiche del vetro, mentre la procedura di calcolo richiede una caratterizzazione in funzione dell'angolo di incidenza della radiazione solare, ovvero in funzione del tempo, occorre tener conto anche di altri fattori che hanno notevole inuenza quali: la presenza di serigrae con diversi gradi di assorbimento disposte sui pannelli (

Tabella 1.2 ), l'eetto della polvere

presente sulla copertura (Adel A. Hegazy [8]), l'eetto della struttura portante metallica e la presenza delle aperture laterali (

Figura 2.9).

Si pertanto proceduto con una ca-

ratterizzazione sperimentale in loco dell'interna copertura per ottenere i valori eettivi di assorbimento, trasmissione e riessione emisferici ed in funzione dell'angolo di incidenza della radiazione solare diretta.

Figura 2.9: Copertura in pannelli di vetro serigrafato e struttura metallica

Disponendo due solarimetri come mostrato nello schema di semiconnato, (

Figura 2.10, uno nell'ambiente

s1 ,

l'altro ,

s2 ,

nello spazio aperto creato dall'interruzione della struttura

Figura 1.1), si sono collezionati in funzione del tempo i valori di radiazione solare totale
I0,C ,
e fuori dalla copertura,

sotto,

I0 ,

e con le equazioni presentate nel

Paragrafo 2.4.3

si

divisa la radiazione nelle componenti diretta

I0,b

e diusa

I0,d .

25

Figura 2.10: Schema sezione longitudinale della copertura in prossimit dell'interruzione

Detto

il coeciente di trasmissione del vetro funzione dell'angolo di incidenza della

radiazione solare diretta e nell'ipotesi ragionevole che la radiazione diusa incidente sul solarimetro,

s2 ,

sia la stessa incidente sul solarimetro,

s1 ,

possibile scrivere:

I0,C = I0,b t + I0,d t I0 =


essendo,

(2.25)

I0,b + I0,d t

I0,d = kI0,b
sostituendo nella

(2.26)

(2.25) :
I0,C = I0,b t + kI0,b t = t(1 + k )I0,b I0 = I0,b + kI0,b t = (1 + kt)I0,b
(2.27)

chiamando

t =

I0,C , si ottiene: I0

t=

t 1 + k kt
26

(2.28)

Si ottiene cos il valore del coeciente di trasmissione del vetro in funzione del tempo ovvero in funzione dell'angolo di incidenza In

della radiazione solare diretta sulla copertura.


in funzione del tempo, mentre in

Figura 2.11

riportato l'andamento di

Tabella 2.2

sono riportati i valori di

mediati su

per

compreso tra e le ore

25

50

ottenuti dalle

misurazioni del giorno 30 Luglio 2012 tra le ore

11 : 00

14 : 45.

Figura 2.11: Angolo di incidenza

in funzione del tempo (30 Luglio 2012)

Angolo di incidenza

( C )

Coeciente di trasmissione

25 30 35 40 45 50
Tabella 2.2:

0.350 0.333 0.316 0.322 0.320 0.324 t


della copertura in funzione

Valori medi del coeciente di trasmissione

dell'angolo di incidenza (misure del 30 Luglio 2012)

27

Considerando quindi i valori calcolati del coeciente di trasmissione

t della radiazione so-

lare diretta e le caratteristiche energetiche emisferiche del singolo pannello in vetro fornite dal costruttore

(Tabella 1.1)

possibile caratterizzare completamente il comportamensono riportate le propriet emisferiche di trasmissione sono riportate le propriet in funzione dellangolo di

to della copertura: in ed assorbimento ed in

Tabella 2.3 Figura 2.12

incidenza della radiazione solare diretta

.
Assorbimento

Trasmissione

0.33

0.40

Tabella 2.3: Valori emisferici di trasmissione ed assorbimento della copertura

Figura 2.12: Coeciente di assorbimento e coeciente di trasmissione della radiazione solare diretta in funzione dell'angolo di incidenza

28

2.6 Calcolo della temperatura media radiante in caso di soggetto esposto alla radiazione solare
Lo spazio semiconnato oggetto di studio, oltre essere interessato dallo scambio termico radiativo a bassa frequenza tra le superci interne, caratterizzato dalla presenza della radiazione solare (diretta e diusa) ovvero da una sorgente irraggiante ad alta temperatura e con una forte componente direzionale. Come conseguenza si ha che per il calcolo della

temperatura media radiante tmr


termico occorre valutare anche il

e quindi per la valutazione delle condizioni di comfort

fattore d'area proiettata del soggetto fp .

Infatti secondo

gli studi di Fanger [7], per valutare il calore scambiato dal corpo umano con le superci in un ambiente, occorre conoscere tre grandezze geometriche fondamentali:

fattore d'area di radiazione eettiva, fef f :

rappresenta il rapporto tra la supercie del

corpo vestito eettivamente interessata allo scambio radiativo (Aef f ) e la supercie totale del corpo vestito (Acl );

l'area proiettata, Ap :

ottenuta sperimentalmente, l'area della persona proiettata

su un piano perpendicolare alla direzione della radiazione diretta;

il fattore di forma, FP A ,

tra la persona collocata in un punto

di cui sono note le

coordinate ed una supercie

dell'ambiente: rappresenta la frazione di radiazione

emessa dalla persona che raggiunge la supercie.

Nel caso di un ambiente privo di una sorgente irraggiante ad alta intensit (come il Sole), lo scambio termico per irraggiamento tra il corpo umano e le superci circostanti si pu esprimere come:

4 4 RL = Aef f (Tcl Tmr )

(2.29)

dove:

4 Tmr =

1 (B1 FP 1 + B2 FP 2 + ... + BN FP N )
29

(2.30)

dove tivo,

Aef f

la supercie del corpo vestito eettivamente interessata allo scambio radia-

l'emissivit della supercie esterna del corpo vestito,

la costante di Stefan

- Boltzmann,

Tcl

la temperatura media della supercie esterna dei vestiti e

Tmr

la

temperatura media radiante. L'equazione

(2.30)

denisce la temperatura media radiante

Tmr

per corpi grigi con emissivit uguale all'assorbimento e caratterizzati del fatto che

irraggiano (emissione e riessione) con radiazione diusa ed indipendente dalla direzione. I parametri

Bi

impiegati nell'equazione

(2.30) rappresentano la radiazione irraggiata dalle

superci, somma della radiazione emessa e riessa:

B = T 4 + Is
dove

(2.31)

la riessivit della supercie (1

per corpi grigi) e

Is

la radiazione che incide

sulla supercie. Per molti materiali da costruzione la supercie pu essere assunta come corpo nero ed possibile trascurare la componente di radiazione riessa. Questo il caso di ambienti connati in caso di assenza di fonti di radiazione ad alta intensit per i quali possibile calcolare la temperatura media radiante

Tmr

impiegando la relazione approssimata:

4 4 4 4 Tmr = T1 FP 1 + T2 FP 2 + ... + TN FP N
dove

(2.32)

Ti

la temperatura della supercie

i-esima

che costituisce l'ambiente connato e

FP i

il fattore di forma tra il corpo del soggetto e l'i-esima supercie ricavabile dai graci [22] per superci inclinate ovvero, nel modello,

forniti da Fanger [7] e Steinman et al.

impiegando le relazioni analitiche ottenute da Cannistraro et al. [3]. Il termmine

Aef f ,

impiegato nell'equazione

(2.30), denito:
Aef f Acl ADU Acl ADU
(2.33)

Aef f = fef f fcl ADU =


dove

fcl

il fattore d'area dei vestiti cio il rapporto tra l'area della supercie del corpo

con i vestiti e l'area dela supercie del corpo senza vestiti e

ADU

l'

area di Du-Bois

ovvero l'area della supercie del corpo priva di vestiti. Le indagini sperimentali di Fanger

30

hanno permesso di ssare il fattore d'area di radiazione eettiva, posizione seduta e pari a

fef f ,

pari a

0.696

per la

0.725

per la posizione in piedi. Fanger ha anche ricavato due

equazioni per il calcolo difcl in funzione della resistenza termica dei vestiti

Icl :

fcl =

1.00 + 1.290Icl 1.05 + 0.645Icl

perIcl 0.078 m2 C/W perIcl > 0.078 m2 C/W

(2.34)

Se presente una sorgente di radiazione ad alta intensit, come la radiazione solare trasmessa nell'ambiente semiconnato attraverso la copertura in vetro, per calcolare la temperatura media radiante [19]:

Tmr ,

per corpi non grigi, occorre risolvere l'equazione di bilancio

4 p Aef f (Tcl

4 Tmr )=

4 p Aef f (Tcl

4 Tumr ) Ap r qr

(2.35)

dove

Tumr

la temperatura media radiante dell'ambiente ttizio privo di radiazione ad

alta intensit calcolabile con l'equazione ad onda breve incidente sul soggetto e

(2.30), qr

la densit di usso della radiazione

il coeciente di assorbimento medio del corpo

umano che vale, in caso di sorgente irraggiante a

2500 K , 0.8

0.65

per il corpo umano

con e senza vestiti, rispettivamente, ed in caso di sorgente irraggiante a

1200 K , 0.9 e 0.95

per il corpo umano con e senza vestiti, rispettivamente (Rapp e Gagge [17, 18]). Al ne di rendere indipendente la temperatura media radiante soggetto, si denisce il

Tmr

delle dimensioni del

fattore d'area proiettata fp :


fp = Ap Aef f
(2.36)

e sostituendo nella (

2.35 ) si ottiene:
Tmr =
4

4 Tumr + fp

r q r p

(2.37)

31

Fanger ha ricavato sperimentalmente i valori del fattore d'area proiettata

fp

per quattro

combinazioni di vestiti e posizioni diverse sia per soggetti maschili che femminili. I fattori d'area proiettata

fp

sono riportati in graci in funzione dell'angolo di azimuth,

per

valori discreti assunti dell'angolo

(Figura 2.13 ).

Figura 2.13: Grandezze interessate al calcolo dei fattori d'area proiettata ger, Technical Press, Copenhagen, 1970)

Thermal Comfort - Analysis and Applications in Environmental Engineering, Danish

fp

(da P.O. Fan-

Fanger ha determinato sperimentalmente con un metodo fotograco i valori di area proiettata

Ap

ed essendo:

Aef f

4 =

=/2

Ap cos dd
=0 =0

(2.38)

dall'equazione (

2.36 ) si calcolano i valori dei fattori d'area proiettata fp .


fp

Dal momento che

l'abbigliamento non ha alcuna inuenza sul valore assunto da

possibile riassumere i

risultati, mediati rispetto sesso (maschile femminile) ed abbigliamento (con e senza vestiti), in due graci: il graco di

Figura 2.14

riporta

fp

in funzione di riporta

per il soggetto in

posizione seduta, mentre il graco di soggetto in piedi.

Figura 2.15

fp

in funzione di

per il

32

(a) Figura 2.14: Fattori d'area proiettata (b) (da P.O. Fanger,

(b)

Engineering, Danish Technical Press, Copenhagen, 1970)


L'utilizzo di graci per la valutazione di

Thermal Comfort - Analysis and Applications in Environmental

fp

per soggetto in posizione seduta (a); in piedi

fp

all'interno di una programma di calcolo risulta

poco pratico e soggetto ad errori di lettura. Rizzo et al. [19], sulla base dei dati sperimentali di Fanger, hanno sviluppato due algoritmi polinomiali per il calcolo della funzione

fp = f (, )

sia per il caso di soggetto in posizione seduta:

fp (, ) =
i=0
dove:

Ai ( ) i

(2.39)

Ai ( ) =
j =0
sia in piedi:

Ai,j j

(2.40)

fp (, ) =
i=0
dove:

Bi ( ) i

(2.41)

33

Bi ( ) =
j =0
i coecienti

Bi,j j

(2.42)

Ai,j

Bi,j

sono riportati in

Tabella 2.4.

i 0 1 2 3 4

Aij 0 1 2 3 Bij 0 1 2 3 +3.453 101 +6.930 104 7.319 105 +3.675 107 +1.945 103 +1.122 105 1.288 106 +1.030 108 1.023 104 1.502 107 +3.676 108 2.517 1010 +1.003 106 +4.040 1010 3.036 1010 +1.969 1012 2.747 109 +8.461 1013 +7.489 1013 4.715 1015 +2.884 101 +2.225 103 5.472 105 +1.802 107 +2.225 103 7.653 105 +7.286 107 1.457 109 9.292 105 +4.021 106 6.215 108 +3.152 1010 +9.027 107 4.623 108 +7.690 1010 4.015 1012 2.517 109 +1.380 1010 2.341 1012 +1.231 1014

2.40 ) e (2.42 ) (da G. Rizzo, G. Franzitta, G. Cannistraro, Algorithms for the calculation of the mean projected area factors of seated and standing persons, Energy and Buildings, vol. 17, pp. 221230, 1991)
Tabella 2.4: Coecienti

Ai,j

Bi,j

impiegati in (

I fattori d'area proiettata

fp

cos calcolati, possono essere introdotti nell'equazione (

2.37 ),

ovvero nell'equazione (2.43) [12] che esplicita i contributi radiativi presenti nell'ambiente semiconnato oggetto di indagine (

Figura 2.15 ):
M 1/4

Tmr =
i=1
dove

r,d FP i Ti4 + p

FP j Id,j
j =1

r,b + fp Ib p

(2.43)

FP i/j

sono i fattori di forma tra il corpo del soggetto e l'i-esima supercie che

si trova alla temperatura assoluta

Ti ,

o tra il corpo del soggetto e la

j -esima

supercie

34

dalla quale proviene la radiazione solare diusa

Id,j ; r,d

il coeciente di assorbimento

della radiazione solare diusa per il corpo umano assunto pari a

0.7; r,b

il coeciente

di assorbimento della radiazione solare diretta per il corpo umano assunto pari a

0.7;

p il coeciente di emissivit per il corpo umano assunto pari a


semiconnato

0.97.

Per lo spazio

Ib

la radiazione solare diretta trasmessa attraverso la copertura in vetro,

Id,j

comprende la radiazione solare diusa trasmessa attraverso la copertura in vetro, la

radiazione ad onda breve riessa dal pavimento e dalla supercie interna della copertura e la radiazione ad onda breve che entra dalle due aperture laterali e

Ti

la temperatura

assoluta che caratterizza lo scambio termico radiativo ad onda lunga con la superce interna della copertura, il basamento ed la porzione di cielo visto dalle aperture laterali.

Figura 2.15: Scambi radiativi tra ambiente semiconnato e corpo umano

35

2.7 Bilancio energetico del corpo umano ed indice di comfort termico PET
La formulazione di un indice di comfort termico deve essere basata sul bilancio energetico del corpo umano con l'ambiente circostante. Il modello di interazione termica tra il corpo umano e l'ambiente, pi semplice e noto, il cos detto

modello a due nodi

(Gagge

[4]) che considera il corpo umano come due compartimenti termici concentrici costituiti dai tessuti di pelle e dall'interno del corpo, rispettivamente.

Figura 2.16:

Interazione tra corpo umano ed ambiente secondo il modello a due nodi

(da ASHRAE Handbook-Fundamentals, American Society of Heating, Refrigerating and Air-Conditioning Engineers, Inc., Atlanta, 2001)

In condizioni di equilibrio, il bilancio energetico del corpo umano espresso da:

M W = C + R + Esk + Cres + Eres


dove

M eW

sono, rispettivamente, la produzione di calore metabolico e il lavoro meccanico e

compiuto;

sono, rispettivamente, il calore sensibile perso attraverso la pelle per

convezione e per irraggiamento;

Esk

il calore perso per evaporazione attraverso la pelle;

Cres e Eres sono il calore perso attraverso la respirazione per convezione e per evaporazione,
rispettivamente . L'equazione di bilancio dell'energia include tutti i parametri riguardanti le condizioni climatiche e soggettive: attivit, abbigliamento e siologia. La soluzione

di tale equazione richiede il calcolo, oltre che degli scambi di calore ed il trasporto di

36

massa, di tutti i processi termoregolatori di base, come la costrizione e la dilatazione dei vasi sanguigni periferici, la sudorazione e la traspirazione. L'equazione di bilancio

dell'energia del corpo in condizioni di equilibrio stata risolta basandosi sul modello a due nodi

MEMI Munich Energy balance Model for Individuals RayMan 1.2

(Hppe 1984), implementato

nel software

[20], considerando il soggetto posto in piedi al centro dello spazio

semiconnato. Per caratterizzare l'ambiente dal punto di vista termico si utilizzato l'indice di comfort termico nodi

PET Physiological Eective Temperature

(Hppe [10]) basato sul modello a due

MEMI

e denito come la temperatura dell'aria di un ambiente connato ttizio

(assenza di vento e di radiazione solare) nel quale si ha il raggiungimento dell'equilibrio termico con temperatura dei tessuti interni e della pelle uguali a quelle che si hanno sotto le condizioni dell'ambiente termico reale oggetto di caratterizzazione. L'ambiente connato ttizio assunto con temperatura media radiante uguale alla temperatura dell'aria, velocit dell'aria pari a

0.1 m/s

e pressione parziale di vapore di

12 hP a.

Il

PET

in-

dipendente da parametri soggettivi poich, nella sua denizione, sia l'attivit svolta dal soggetto che la resistenza termica dei vestiti indossati sono ssati ad un valore costante pari a

80 W

(attivit leggera) e

0.9 clo (clo l'unit di misura incoerente per la resistivit

termica dell'abbigliamento [1]), rispettivamente. In tra

Tabella 2.6

si riporta la correlazione

percezione dell'ambiente termico


P ET C 4 8 13 18 23 29 35 41
Tabella 2.5: Correlazione tra

ed indice

PET.

P ercezione dell ambiente termico


molto freddo freddo fresco leggermente fresco comfort leggermente tiepido tiepido caldo molto caldo

percezione dell'ambiente termico


37

ed indice

PET

In

Tabella 2.6

si riportano alcuni esempi signicativi di ambienti termici caratterizzati

secondo l'indice di comfort termico

PET.
Tmr C 21 40 5 60 30 W (m/s) pv (hP a) P ET C 0.1 0.5 5 1 1 12 2 2 21 21 21 10 13 43 29

Ambiente Conf inato Invernale, soleggiato Invernale, coperto Estativo, soleggiato Estativo, coperto

Ta C 21 5 5 30 30

Tabella 2.6: Esempi di applicazione dell'indice

PET

Il

PET,

essendo basato su un modello termosiologico di bilancio dell'energia, fornisce

una valutazione reale della sensazione termica percepita dai soggetti ed stato concepito prevalentemente per caratterizzare ambienti termici semiconnati ed aperti poich mette in evidenza gli eetti sia delle onde corte (in particolare la radiazione proveniente dal sole) che delle onde lunghe della radiazione termica. Occorre tuttavia precisare che il

PET

non costituisce una valutazione assoluta delle con-

dizioni di comfort termico soprattutto nell'analisi di ambienti semiconnati ed aperti. A questo riguardo, Spagnolo e de Dear [21], studiando le condizioni di comfort termico per un elevato numero di ambienti esterni e semiconnati, conclusero che la fascia di comfort termico signicativamente pi ampia per ambienti esterni e semiconnati rispetto che per ambienti connati. Questo accade poich i soggetti posti in ambienti esterni e

semiconnati sentono una maggiore variabilit delle condizioni termiche ambientali nello spazio e nel tempo, rispetto quanto non avvenga in ambienti connati, e percepiscono assenza di controllo delle condizioni microclimatiche. Inoltre Hppe [9] ha evidenzato

che la valutazione del comfort termico in ambienti esterni e semiconnati richiederebbe un altro modello per lo studio delle condizioni di non equilibrio poich solitamente tali ambienti vengono occupati dalle persone per tempi brevi o comunque in condizioni tran-

38

sitorie, pertanto i modelli di termoregolazione corporea in condizioni d'equilibrio tendono a sovrastimare il discomfort per intervalli di tempo di esposizione ad ambienti esterni o semiconnati inferiori ad un'ora.

39

3 Strumenti per la misura delle grandezze siche


Segue la descrizione dei principi sici di funzionamento e della messa in opera degli strumenti impiegati durante la campagna di misure.

3.1 Misura della temperatura dell'aria


La misura della temperatura dell'aria si ottiene partendo dalla rilevazione di grandezze siche che sono funzioni continue della temperatura stessa, ad esempio lunghezze di solidi, volumi di liquidi, resistenza elettrica e forza elettromotrice. Dal momento che un sensore misura la temperatura alla quale esso stesso si trova e questa pu essere molto diversa dalla temperatura del uido da misurare (aria nel caso in esame), risulta necessario adottare alcune precauzioni per ridurre l'errore. In particolare si deve limitare l'esposizione della sonda alla radiazione proveniente dal sole e da sorgenti di calore, in caso contrario la temperatura misurata risulterebbe pari ad un valore intermedio tra la temperatura dell'aria e la temperatura media radiante. Qui si

riportano alcune soluzioni tratte dalla letteratura tecnica ([1],[23]) per abbassare l'eetto della radiazione sulla sonda:

ridurre l'emissivit del sensore impiegando una sonda con supercie in metallo lucidato o ricoperta con vernice riettente;

realizzare un sensore di piccole dimensioni poich al diminuire delle dimensioni del sensore, il coeciente di scambio termico per convezione aumenta, mentre il coeciente di scambio termico per irraggiamento resta costante; inoltre un sensore di piccole dimensioni avr anche un'inerzia termica minore che consente tempi di risposta pi bassi;

40

schermare la sonda con lastre in metallo lucidato, ad esempio alluminio, di spessore sottile (0.1 0.2

mm) e, se non si dispone un sistema di ventilazione forzata, conviene

lasciare un certo spazio tra sensore e parete dello schermo per permettere all'aria di circolare internamente per convezione naturale;

impiegare un sistema di ventilazione forzata (meglio se aspirante) per aumentare il coeciente di scambio termico per convezione.

In

Figura 3.1

si mostra, in funzione della velocit dell'aria e del diametro del sensore, come

varia l'inuenza relativa della termperatura dell'aria rispetto l'eetto della temperatura media radiante sulla misurazione eettuata con una sonda non schermata. La temperatura misurata dal sensore pu essere espressa come:

Tmisurata = x Ta + (1 x) Tmr
dove

(3.1)

l'inuenza relativa della temperatura dell'aria

Ta

Tmr

la temperatura media

radiante. I risultati riportati in del sensore pari a

Figura 3.1

sono stati ottenuti considerando l'emissivit

0.95.

Figura 3.1:

Inuenza relativa della temperatura dell'aria sulla temperatura misurata

dal sensore in funzione di velocit dell'aria e diametro della sonda (da EN ISO 7726, 2001)

Ergonomics of the thermal environment instruments for measuring physical quantities,


41

Quando si eettuano misure di temperatura occorre tener conto anche dell'inerzia termica del sensore. Infatti un termometro posto in un certo ambiente non indica la temperatura istantanea dell'aria, ma richiede un certo periodo di tempo per raggiugere l'equilibrio termico. Una misura di temperatura risulta signicativa se registrata non prima che

sia trascorso un periodo uguale ad almeno

1.5

volte il tempo di risposta della sonda. Un

termometro risponde tanto pi rapidamente quanto pi il sensore di temperatura piccolo e leggero e la sua capacit termica bassa ed alto il coeciente di scambio termico per convezione. Esistono varie tipologie di sensori: termometri ad espansione a liquido (es. mercurio)

o a solido; termometri elettrici a resistenza variabile (resistori, termistori) o basati sulla generazione di una forza elettromotrice (termocoppie); termomanometri che misurano la variazione della pressione di un liquido in funzione della temperatura.

Nella campagna di misure, per rilevare l'andamento della temperatura dell'aria al di sotto della copertura, stata impiegata la sonda combinata temperatura-umidit relativa DeltaOHM HP3217 collegata alla centralina di acquisizione dei parametri microclimatici DeltaOHM HD32.1. Il sensore una termoresistenza di tipo Pt100 a lm sottile al platino: le speciche sono riportate in

Tabella 3.1.
200 +650 C 0.01 C 0.01 C
nel campo nel campo

Range di misura Risoluzione Accuratezza Incertezza di misura Tempo di risposta Dimensioni Deriva in temperatura

199.99 C, 0.1 C

nel restante campo nel restante campo

199.99 C, 0.1 C 1/3

Classe

DIN (DIN 43760)

T95 2 mm 5 mm @20 C

15
(forma rettangolare)

0.003%/ C

Tabella 3.1: Speciche tecniche del sensore Pt100 della sonda DeltaOHM HP3217

42

Al ne limitare l'eetto della radiazione solare e ridurre il tempo di risposta, si provveduto a schermare il sensore ponendolo all'interno un tubo di diametro

6.5 cm

ricoperto da uno

strato di alluminio lucido e si installata una ventola aspirante, alimentata a batteria, sull'estremit superiore aperta del tubo (

Figura 3.2).

(a) Figura 3.2:

(b)

Sonda di temperatura DeltaOHM HP3217 (a); Sonda con schermatura e

ventola aspirante in sommit (b)

43

3.2 Misura dell'umidit relativa


L'

umidit relativa

rappresenta il rapporto tra la quantit eettiva di vapore acqueo

presente nell'aria ambiente e la massima quantit che, alla medesima temperatura, sarebbe necessaria perch l'aria fosse satura. Si denisce quindi l'umidit relativa (

grado

igrometrico ) come il rapporto tra la pressione parziale del vapor d'acqua pv


la pressione di saturazione del vapor d'acqua

nell'aria e

ps (T )

alla stessa temperatura.

pv ps (T )

(3.2)

L'umidit relativa

RH

spesso espressa come percentuale:

RH = 100
Per misurare l'umidit relativa dell'aria ambiente si impiegano strumenti chiamati

(3.3)

igro-

metri.
L'

Esistono diverse tipologie di igrometri che sfruttano principi sici dierenti, si

riportano alcuni esempi.

igrometro a capello, ormai caduto in disuso, stato il primo tipo di igrometro ad essere

concepito. Si basa sulla deformazione di particolari materiali organici (tipo capelli) causata dalla tensione superciale dell'acqua nei pori di questi materiali. Il capello umano infatti presenta un allungamento di circa il

2.5 %

fra lo

ed il

100 %

di umidit relati-

va. La variazione di lunghezza non esattamente proporzionale in modo lineare rispetto all'umidit relativa e risulta necessario amplicare con un sistema di leve meccaniche il segnale in uscita. Lo strumento non risulta preciso e pu comportare errori del

5 10

in parte correggibili con opportune tabelle che rendono conto della non linearit della

variazione della lunghezza dei capelli. Inoltre l'errore dipende dalla temperatura a cui si opera ed al di sotto dei Lo

30

C lo strumento non funziona aatto. sfrutta l'abbassamento di temperatura dell'aria

psicrometro,

igrometro di Assman,

causato dall'evaporazione dell'acqua senza apporto di calore dall'esterno. Tale temperatu-

44

ra (

wet-bulb temperature ) viene rilevata da un termometro a bulbo, detto a bulbo umido, bulbo asciutto,
che misura la temperatura dell' aria

posto a contatto con una garza bagnata e viene confrontata con la temperatura misurata con un analogo termometro, detto a ambiente (

dry-bulb temperature ) .

La temperatura di bulbo bagnato tanto minore della

temperatura di bulbo asciutto quanto pi intensa la vaporizzazione ovvero quanto pi l'aria in ingresso secca. Entrando con questi due valori di temperatura nel diagramma psicrometrico (

Appendice B ) possibile stimare l'umidit relativa dell'aria ambiente.

Lo

psicrometro lo strumento pi preciso tra quelli qui presentati. L'

igrometro elettronico

utilizza sensori allo stato solido che possiedono la caratteristica di

variare i propri parametri elettrici in funzione del valore di umidit relativa cui sono esposti. Questo strumento costituito da un trasduttore che pu essere di tipo resistivo o capacitivo e dal circuito di condizionamento che, in entrambi i casi, utilizza una congurazione a Ponte di Wheatstone convertendo la variazione resistiva o capacitiva in un segnale elettrico misurabile. L'igrometro elettronico preciso, compatto ed il segnale elettrico in uscita facile da trattare ed acquisire con una centralina elettronica.

Nella campagna di misure, per rilevare l'andamento dell'umidit relativa al di sotto della copertura, stata impiegata la sonda combinata temperatura-umidit relativa DeltaOHM HP3217 collegata alla centralina di acquisizione dei parametri microclimatici DeltaOHM HD32.1. La sonda include un sensore capacitivo le cui speciche sono riportate in

Tabella

3.2.
Range di misura Risoluzione Accuratezza Incertezza di misura Deriva in temperatura

0 100% RH 0.1% RH 0.1% RH 2.5% RH 0.02%U R/ C

@20 C

Tabella 3.2: Speciche tecniche del sensore capacitivo della sonda DeltaOHM HP3217

45

3.3 Misura della velocit dell'aria


Eseguire misure della velocit dell'aria in spazi aperti piuttosto complesso poich il moto turbolento, soggetto a uttuazioni casuali e molto spesso cambia direzione. La velocit dell'aria

va

pu essere determinata impiegando una sonda omnidirezionale

ovvero sensibile alla velocit qualunque sia la sua direzione oppure utilizzando tre sensori direzionali che permettono di misurare le componenti della velocit dell'aria lungo i tre assi coordinati. Chiamando

vx , vy

vz

le tre componenti di velocit, la velocit dell'aria

Va

pu essere espressa come:

Va =

2 + v2 + v2 vx y z

(3.4)

Esistono diverse tipologie di strumenti, chiamati dell'aria:

anemometri, per la misura della velocit

anemometro a coppette :

misura la velocit dell'aria lungo un'unica direzione; sensibile alla velocit qualunque sia la direzione;

anemometro a lo caldo omnidirezionale : anemometro a lo pulsante : anemometro ad ultrasuoni : anemometro a laser-doppler :

omnidirezionale; omnidirezionale; omnidirezionale.

Nella campagna di misure, per rilevare la velocit dell'aria al di sotto della copertura, stato impiegato l'anemometro a lo caldo omnidirezionale DeltaOHM AP3203 collegato alla centralina di acquisizione dei parametri microclimatici DeltaOHM HD32.1. Le speciche della sonda sono riportate in

Tabella 3.3.
N T C 10 kohm 0.05 5 m/s 0.02 m/s (0.05 1 m/s), 0.1 m/s (1 5 m/s)

Sensore tipo Campo di misura Incertezza di misura

Tabella 3.3: Speciche tecniche dell'anemometro a lo caldo omnidirezionale DeltaOHM AP3203

46

Il principio di funzionamento dell'anemometro a lo caldo si basa sullo scambio di calore che avviene tra il lamento in cui circola corrente ed il uido di cui si deve determinare la velocit. Nel lo conduttore viene fatta passare una corrente

ed utilizzando un voltmetro

ed un amperometro si misura il rapporto fra la tensione ai capi del lo

e la corrente

I,

possibile cos conoscere il valore della resistenza elettrica

R:
(3.5)

R=

V I

E' noto anche che la resistenza elettrica di un conduttore ohmico dipende in modo lineare dalla temperatura (R Inoltre dal prodotto

= R(T )), quindi possibile determinare la temperatura del lo Tf ilo .


si ottiene il calore dissipato per eetto Joule nell'unit di tempo

V I

e dalle relazioni sullo scambio termico si ha che:

= h Sf ilo T PJoule = V I = Q
dove

(3.6)

Sf ilo

la supercie del lo,

T h

la dierenza di temperatura tra il lo ed il uido il coeciente di convezione ed l'unico termine

ad una suciente distanza, mentre

incognito dell'equazione. Il coeciente di convezione cui la velocit del uido

funzione di diversi parametri tra

Va .

Con l'ausilio di opportune tabelle di taratura memorizzate

negli strumeti elettronici di acquisizione possibile risalire direttamente al valore della velocit del uido

Va

in

m/s.

Figura 3.3: Anemometro a lo caldo omnidirezionale DeltaOHM AP3203

47

3.4 Misura della temperatura media radiante


Di seguito si descrive il metodo per determinare la temperatura media radiante attraverso misurazione della temperatura di della velocit dell'aria.

globotermometro, della temperatura dell'aria e

Il

globotermometro

consta di una sfera di rame ricoperta di vernice nera opaca al centro

della quale posto un sensore di temperatura (termocoppia o sensore a resistenza). Si pu impiegare, teoricamente, un globo con diametro qualsiasi, tuttavia nella norma EN ISO 7726 [23] si raccomanda un diametro di

0.15 m.

Infatti per diametri pi piccoli si ha un

maggiore eetto della temperatura e della velocit dell'aria, il che provoca una riduzione dell'accuratezza della misurazione della temperatura media radiante. Il globotermometro, posto nell'ambiente in cui si vuole misurare la temperatura media radiante

Tmr ,

tende a portarsi in condizioni di equilibrio termico per eetto degli scambi

dovuti alla radiazione proveniente delle diverse sorgenti di calore dell'ambiente circostante e sotto l'eetto dello scambio termico per convezione. La temperatura di globo rilevata, in condizioni di equilibrio termico, dal sensore di temperatura posto all'interno permette di determinare

Tmr .

L'equazione di bilancio dell'energia tra il globotermometro e l'ambiente circostante esprimbibile come:

qr + qc = 0
dove

(3.7)

qr

il termine di scambio termico per irraggiamento e

qc

rappresenta lo scambio di

calore per convezione.

48

Lo scambio termico per irraggiamento funzione della temperatura media radiante

Tmr :
(3.8)

4 4 qr = g Tmr Tg

dove:

l'emissivit del globo; la costante di Stefan-Boltzmann ( la temperatura media radiante;

= 5, 67 108 W/m2 K 4 )

Tmr Tg

la temperatura di globo.

Il trasferimento di calore per convezione esprimibile come:

qc = hcg (Ta Tg )
dove

(3.9)

hcg

il coeciente di convezione a livello del globo che, in caso di convezione naturale,

assume l'espressione:

hcg = 1.4
mentre in caso di convezione forzata:

T D

1/4
(3.10)

hcg = 6.3
dove

Va0.6 D0.4

(3.11)

il diametro del globo e

Va

la velocit dell'aria a livello del globo.

Sostituendo la

(3.8)

e la

(3.9)

nella

(3.7)

si ha :

4 4 g Tmr Tg + hcg (Ta Tg ) = 0

(3.12)

da cui:

Tmr = 4

4+ Tg

hcg (Tg Ta ) g

(3.13)

Nel caso di convezione naturale si ottiene:

tmr

0.25 108 = (tg + 273) + g


4

|tg ta | D

1/4

1/4

(tg ta )

273

(3.14)

49

Nel caso di globo standard con ottenuta diventa:

D = 0.15 m

g = 0.95

(nero opaco), l'equazione appena

tmr = (tg + 273)4 + 0.4 108 |tg ta |1/4 (tg ta )


Nel caso di convezione forzata si ottiene:

1/4

273

(3.15)

tmr = (tg + 273)4 +


per il globo standard si ha:

1.1 108 Va0.6 (tg ta ) g D0.4

1/4

273

(3.16)

tmr = (tg + 273)4 + 2.5 108 Va0.6 (tg ta )

1/4

273

(3.17)

Quest'ultima l'espressione pi frequentemente usata per calcolare la temperatura media radiante

tmr .

Essa valida solo per il globotermometro standard ed in condizioni di

convezione forzata. In

Figura 3.4
tg

si mostra l'inuenza relativa della temperatura dell'aria sulla temperatura

di globo

in funzione della velocit dell'aria e del diametro del globo.

Figura 3.4: Inuenza relativa della temperatura dell'aria sulla temperatura di globo funzione della velocit dell'aria e del diametro del globo (da EN ISO 7726,

the thermal environment instruments for measuring physical quantities, 2001)


50

Ergonomics of

tg

in

Dal momento che uno dei pi importanti fattori che concorrono alla caratterizzazione di un ambiente dal punto di vista termico la temperatura media radiante, una stima errata di quest'ultima pu condurre a grandi errori nella valutazione complessiva del comfort termico. Si dovrebbero considerare, quindi, le seguenti precauzioni tratte dalla norma EN ISO 7726:

In caso di radiazione fortemente eterogenea necessario usare tre globotermometri. Infatti quando la radiazione eterogenea la misurazione della temperatura di globotermometro eseguita in un solo punto non rappresentativa del campo radiativo complessivo ricevuto dal soggetto. E', dunque, necessario porre i tre globotermometri uno a livello della testa, uno dell'addome e uno delle caviglie e la temperatura media radiante si ricava dalla media pesata secondo opportuni coecienti.

Il tempo di risposta di un globotermometro di circa

20 30

minuti a seconda

delle caratteristiche siche del globo e delle condizioni ambientali. A causa della sua elevata inerzia termica, il globotermometro non pu essere impiegato in ambienti in cui le condizioni radiative variano rapidamente.

L'uso del globotermometro per la valutazione della temperatura media radiante solo un'approsimazione poich vi una notevole dierenza tra la forma del globo e la forma del corpo umano. In particolare, la radiazione proveniente dal sotto

e dal pavimento risulter sovrastimata dal globo rispetto quella ricevuta da una persona in piedi o seduta. In

Tabella 3.4

si riportano i fattori d'area proiettati per

una persona, un'elissoide ed una sfera. Si osserva che l'elissoide approssima meglio la forma del corpo umano sia in posizione in piedi che seduta. Il fattore d'area

proiettato indica l'importanza relativa della radiazione dalle sei dierenti direzioni ed dato dal rapporto direzione ed

Apr /Ar

dove

Apr

l'area della supercie proiettata in una

Ar

l'area totale della supercie radiante.

51

Il globotermometro nero sovrastima l'inuenza della radiazione ad onda corta (per esempio la radiazione solare), pertanto risulta opportuno impiegare un globo ricoperto di vernice di colore grigio opaco che meglio approssima le caratterisctiche energetiche dei vestiti. In alternativa possibile usare il globotermometro nero e

calcolare la temperatura media radiante tenendo conto dell'assorbimento dei vestiti indossati.

Sopra/Sotto Persona In piedi Ellissoide Sfera Persona Seduto Ellissoide Sfera

Sinistra/Destra

Avanti/Dietro

0.08 0.08 0.25 0.18 0.18 0.25

0.23 0.28 0.25 0.22 0.22 0.25

0.35 0.28 0.25 0.30 0.28 0.25

Tabella 3.4: Fattori d'area proiettati

52

Nella campagna di misure, per rilevare l'andamento della temperatura media radiante al di sotto della copertura, stata impiegata la sonda globotermometro nero standard DeltaOHM TP3275 (

Figura 3.5 )

collegata alla centralina di acquisizione dei parametri

microclimatici DeltaOHM HD32.1. Il dato acquisito di temperatura di globotermometro

tg

unitamente ai dati di temperatura dell'aria ta e velocit dell'aria

Va

sono stati combinati

nella formula (3.17) per il calcolo della temperatura media radiante tmr . Le caratteristiche del globo e le speciche del sensore di temperatura utilizzato sono riportate in

Tabella 3.5.

Diametro di globo

= 150 mm
Pt100

Tipo sensore

Range di misura

10 +100 C
Classe

Incertezza di misura

1/3 15

DIN

Tempo di risposta

T95

Tabella 3.5: Speciche tecniche della sonda globotermometro DeltaOHM TP3275

Figura 3.5: Sonda globotermometro DeltaOHM TP3275

53

3.5 Misura della temperatura delle superci


Oltre ai parametri microclimatici rilevati sotto la copertura quali la temperatura dell'aria, l'umidit relativa, la velocit dell'aria e la temperatura media radiante, per la validazione del modello numerico, si resa necessaria l'acquisizione della temperatura della supercie interna della copertura e della supercie del pavimento. Per questo scopo sono state impiegate due

termocoppie

collegate ad un multimetro digitale per l'elaborazione e

la memorizzazione dei dati. Le termocoppie sono sensori di temperatura largamente diusi ed ampiamente utilizzati perch economici, standardizzati e possono lavorare su ampi intervalli di temperatura. Il loro funzionamento basato su un fenomeno per il quale, se due dierenti metalli sono uniti assieme a formare una

giunzione, si instaura una dierenza di potenziale che dipende , Figura

dal tipo di metalli usati e dalla temperatura della giunzione. Quindi una termocoppia un circuito completo che implica due giunzioni tra due conduttori di natura diversa

3.6:

Termocoppia (da W. Bolton, Mechatronics -Electronic control systems in mechanical engineering, Addison Wesley Longman, New York 1999) Figura 3.6:

Se entrambe le giunzioni si trovano alla stessa temperatura non si manifesta alcuna forza elettromotrice, se al contrario vi una dierenza di temperatura, si instaura una f.e.m. non nulla ai capi del circuito. Il valore assoluto d questa f.e.m. dipende dalla natura

dei due metalli interessati e dalle temperature di entrambe le giunzioni. Solitamente una giunzione, detta

giunzione di riferimento, mantenuta a 0 C

e vale la seguente relazione

quadratica (linearizzabile limitando l'intervallo di temperatura):

54

E = at + bt2
dove

(3.18)

sono costanti per i metalli usati.

Sono di uso comune le termocoppie mostrate in

Tabella 3.6,

dove sono riportate la let-

tera di riferimento, i materiali impiegati nella giunzione, l'intervallo di temperatura di funzionamento e la sensibilt.

Riferimento B E J K N R S T Platino

Materiali

Intervallo

Sensibilit

V / C

30%

Rodio/Platino

6%

Rodio

0 1800 200 900 200 900 200 1300 200 1300

3 63 53 41 28 6 6 43

Chromel/Costantana Ferro/Costantana Chromel/Alumel Nicrosil/Nisil Platino/Platino Platino/Platino

13% 10%

Rodio Rodio

0 1400 0 1400 200 400

Rame/Costantana

Mechatronics -Electronic control systems in mechanical engineering, Addison Wesley Longman, New York 1999)
Tabella 3.6: Tipi di termocoppie (da W. Bolton, In

Figura 3.7

si mostra, per alcune tipologie di termocoppie, l'andamento della f.e.m. al

variare della temperatura alla quale si trova la Per la

giunzione calda.

Legge dei metalli intermedi

possibile dimostrare che, la presenza di eventuali

cavi conduttori di natura diversa rispetto ai due metalli che realizzano la giunzione, non inuisce sulla f.e.m. generata, infatti se le due giunzioni tra Metallo A e cavi si trovano alla stessa temperatura generano due f.e.m. uguali in valore assoluto ma di segno opposto tali che, applicando la Legge di Kirchho delle tensioni al circuito, si elidono. Una termocoppia pu essere usata con la giunzione di riferimento ad una temperatura

superiore a 0 C. Tuttavia, dal momento che le tabelle di conversione tensione-temperatura

55

Figura 3.7: f.e.m. in funzione della temperatura per alcune tipologie di termocoppie (da W. Bolton, Wesley Longman, New York 1999)

Mechatronics -Electronic control systems in mechanical engineering, Addison

sono realizzate assumendo la giunzione di riferimento a 0 C, risulta necessario applicare


una correzione che sfrutta la

Legge delle temperature intermedie :


Et,0 = Et,I + EI,0
(3.19)

La forza elettromotrice Et,0 generata dalla giunzione calda alla temperatura

quando la

giunzione di riferimento a 0 C, eguaglia la f.e.m.


temperatura

Et,I

generata dalla giunzione calda alla

quando la giunzione di riferimento a temperatura ambiente

(valore di

tensione misurato) sommata alla forza elettromotrice alla temperatura ambiente

EI,0

generata dalla giunzione calda Per applicare

quando la giunzione di riferimento a 0 C.

questa correzione si impiega un

circuito di compensazione (Figura 3.8 )


I EI,0
da sommare alla tensione

il quale, rilevata

con un termometro a resistenza la termperatura ambiente di lettura precaricata, genera la tensione Et,0 .

e basandosi su una tabella

Et,I

per ottenere

56

Mechatronics -Electronic control systems in mechanical engineering, Addison Wesley Longman, New York 1999)
Figura 3.8: Circuito di compensazione (da W. Bolton, Le termocoppie in metallo vile, come E, J, K e T, sono abbastanza economiche, ma tendono a degradare nel tempo ed hanno un'accuratezza

13%.

Le termocoppie in metallo nobile,

come R, sono pi costose, ma sono pi stabili nel tempo ed hanno un'accuratezza minore di

1%.

Nella campagna di misure sperimentali si sono messe in opera due termocoppie tipo J: una termocoppia ssata alla copertura in vetro lato interno con nastro adesivo trasparente (

Figura 3.9 a ), l'altra a contatto con la supercie del pavimento in pordo al di sotto della Figura 3.9 b )

copertura (

(a)

(b)

Figura 3.9: Messa in opera delle termocoppie nella campagna di misure

57

3.6 Misura della radiazione solare


Di seguito vengono descritti gli strumenti utilizzati nella campagna di misure per rilevare la radiazione solare sotto e fuori la copertura. In

Figura 3.10

si mostrano schematicamente i ussi di radiazione primaria su una supercie

suddivisi in due range di lunghezza d'onda:

1.

Radiazione solare o a bassa lunghezza d onda:


una sorgente a temperatura prossima a

la radiazione proveniente dal Sole, con lunghezza d'onda compresa tra

6000 K ,

0.3
2.

3 m

Radiazione a grande lunghezza d onda:

la radiazione emessa da sorgenti che

hanno temperatura prossima alla temperatura ambiente e che ha quindi lunghezza d'onda maggiore di

3 m.

Figura 3.10: Radiazione su una supercie

Esistono due tipologie di strumenti per misurare la radiazione solare:

P iranometro:

strumento per misurare la radiazione solare totale emisferica (diretta e

diusa) rappresentata da una energia per unit di tempo per unit di area con supercie di raccolta orizzontale. Qualora il rilevatore venga schermato dalla radiazione diretta

mediante un anello opaco o un disco, lo strumento misura sola la radiazione diusa;

58

P ireliometro:

strumento che usa un rilevatore per misurare la radiazione proveniente

da una piccola porzione di cielo comprendente il Sole (radiazione diretta) ed incidente normalmente al rilevatore.

Si incontrano anche i termini

Solarimetro e Attinometro: P iranometro,

il primo pu essere generalmente

interpretato come equivalente al

mentre il secondo si riferisce di solito al

P ireliometro.
Questi strumenti convertono la radiazione solare in un'altra forma di energia e forniscono la misura del usso di energia prodotto dalla radiazione. Esistono diverse rassegne degli strumenti per la misura di radiazione solare: ad esempio Morikofer (1958), Drummond (1964) e Yellot (1967). I piranometri pi usati oggi sono basati sulla misura della dierenza di temperatura di due superci, una nera (che assorbe la maggior parte della radiazione solare) e una bianca (che riette la maggior parte della radiazione solare); la dierenza di temperatura viene rilevata mediante termocoppie. Opportunamente protette dal vento e compensate contro variazioni della temperatura ambiente, le termocoppie forniscono direttamente un segnale elettrico dell'ordine dei nel tempo. I piranometri comunemente usati negli Stati Uniti sono gli in Europa i

millivolt

che pu essere facilmente rilevato, registrato e intergrato

Eppley e i Spectrolab Instruments,


ed in Australia i

M oll Gorczynski,
Il

in Russia i

Y anishevskiy

T hickett

N orris (Groiss).

piranometro Eppley 180 era lo strumento pi usato presso le stazioni

di rilevamento metereologico. Esso usava un rivelatore a due anelli concentrici di argento di spessore di

0.25 mm,

opportunamente rivestiti di bianco e nero. L'anello esterno era

ricoperto con ossido di magnesio che riette la radiazione solare, mentre l'anello interno con nero di

P arson

che assorbe la radiazione solare.

La dierenza di temperatura tra

questi due anelli era rilevata con termopile e rappresentava la misura della radiazione solare assorbita. La simmetria circolare minimizzava gli eetti dell'angolo di azimuth sulla risposta dello strumento. Il rilevatore era posto in un bulbo di vetro quasi sferico, con una

59

trasmissione maggiore di

0.90

per alla maggior parte dello spettro della radiazione solare.

La risposta di questo modello una sensibilit decrescente da

Eppley
% a

era dipendente dalla temperatura ambiente, con

0.05

0.15%

per

(Coulson

1975).

Si proceduto ad

aggiungere una compensazione di temperatura al circuito esterno ed eliminare questo errore. Il piranometro

Eppley 180

non pi in produzione ed stato sostituito dal modello

Black and W hite.


Il piranometro

Eppley Black and W hite (Figura 3.11 )

utilizza termopile con giunzioni

fredde e calde ricoperte con nero di

P arson e solfato di bario ed hanno una migliore risposta

angolare. Presenta una copertura in vetro ed in grado di mantenere una precisione di

1.5%

per un range di temperatura compreso tra

20

+40 C .

Figura 3.11: Piranometro

Eppley Black and W hite P recision Spectral (P SP )

Un altro modello di piranometro in produzione l'Eppley (

Figura 3.12 ) che utilizza una termopila come rilevatore, due coperture concentriche emi0.5%
per un range di temperatura

sferiche ed in grado di mantenere una precisione di compreso tra

20

+40C.

Il solarimetro

M oll Gorczynski un piranometro basato su termocoppie aventi la giun-

zione calda esposta alla radiazione solare e la giunzione fredda schermata alla radiazione. Un altro tipo di piranometro, il

Robitsch, basato sulla dilatazione dierenziale di lamine

bimetalliche esposte alla radiazione solare; questo metodo ore il vantaggio di consentire, in zone non servite da una rete elettrica, l'operazione diretta di registratori meccanici

60

Figura 3.12: Piranometro

Eppley P recision Spectral (P SP )

a molla. Radiometri a dilatazione termica sono comunemente usati in stazioni isolate e sebbene non siano molto precisi, sono la principale fonte dei dati sulla radiazione solare per i paesi al di fuori dell'Europa, dell'Australia, del Giappone e dell'America del Nord. Vi sono anche piranometri basati su rivelatori ad eetto fotovoltaico (celle solari al silicio): ad esempio il solarimetro di

Y ellot. Eppley Black

Nella campagna di misure sperimentali si sono impiegati due piranometri

and W hite 8 48
dei dati.

collegati ad un multimetro digitale per l'acquisizione e l'elaborazione

Come mostrato in

Figura 2.10

si posto un piranometro,

s1 ,

nell'ambiente

semiconnato al di sotto la copertura in vetro, l'altro,

s2 ,

nello spazio aperto creato dal-

l'interruzione della struttura. Le speciche tecniche del modello 8 - 48 sono riassunte in

Tabella 3.7.
Sensibilit Impedenza Dipendenza dalla tempertura Linearit Tempo di risposta

11V /W m2 350ohm 1.5% 1%


da

20

+40 C W/m2

da 0 a 1400

3 o 4 secondi

Risposta direzionale

2% 0 70 C rispetto allo zenith, 5% 70 80 C rispetto allo zenith Eppley Black and W hite 8 48

Tabella 3.7: Speciche tecniche piranometro

61

4 Confronto tra risultati sperimentali e simulati


Le misurazioni sono state eettuate avvalendosi della centralina per rilevazioni microclimatiche

DeltaOHM HD32.1

equipaggiata con sensore di temperatura dell'aria, anemo-

metro per la misura della velocit del vento, sensore capacitivo per la misura dell'umidit relativa e globotermometro, posizionata al di sotto della copertura equidistante dalle due aperture laterali e con le sonde poste ad un'altezza di

1.1 m

circa da terra. Per rilevare

l'andamento della termperatura delle supercie interna della copertura e del basamento sono state installate due termocoppie

tipo J

collegate ad un multimetro digitale. Per la

misura della radiazione solare totale (diretta e diusa) nello spazio semiconnato al di sotto della copertura e nello spazio aperto all'esterno, si sono impiegati due solarimetri

Eppley Black and White 8-48

interfacciati anch'essi con il multimetro digitale. La centrali-

na microclimatica acquisiva il dato dalle sonde ogni avevano una frequenza di campionamento di posizionamento delle sonde.

15 s, mentre termocoppie e solarimetri


In

1 Hz .

Figura 4.1

si riporta lo schema di

rosso la centralina microclimantica, azzurro la termocoppia della copertura, in viola la termocoppia del pavimento ed in giallo ed in arancione i due solarimetri sotto ed all'esterno della copertura, rispettivamente
Figura 4.1: Schema di posizionamento delle sonde: in in (Google Earth 6.1, 9-11-2012)

62

Inoltre per la denizione delle condizioni al contorno del modello sono stati utilizzati anche i dati climatici medi orari rilevati da

ARPA (Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente

dell'Emilia Romagna) presso la stazione metereologica urbana. Si riportano la caratterizzazione dell'ambiente termico al di sotto della copertura, i risultati delle simulazioni contestualizzate nei giorni ed negli intervalli orari delle rilevazioni, l'andamento dei parametri oggetto di misurazioni ed il confronto critico con i risultati del modello di calcolo per un giorno soleggiato tipicamente estivo (30 Luglio 2012) e per una giornata limpida primaverile (26 Marzo 2012).

63

4.1 Giorno 30 Luglio 2012


Le rilevazioni sperimentali dei dati microclimatici riguardano il giorno tra le ore

30 Luglio 2012

11 : 00

e le ore

14 : 00

(ora solare).

In

Figura 4.2

si riporta l'andamento,

in funzione del tempo, della radiazione solare esterna misurata, elaborata e scomposta, applicando le equazioni mostrate nel paragrafo

2.4.3 Calcoli sulla radiazione solare, nelle

componenti diretta e diusa, nello spazio aperto oerto dall'interruzione della struttura; inoltre in

Figura 4.2

si riporta l'andamento, in funzione del tempo, della radiazione solare

totale al di sotto della copertura. I dati relativi alla radiazione solare esterna, elaborati per tener conto dell'inclinazione

della supercie della copertura, unitamente ai valori

calcolati dell'angolo di incidenza della radiazione solare, concorrono alla denizione delle condizioni al contorno del modello di calcolo. I valori di radiazione solare esterna e di

radiazione solare sotto la copertura sono stati impiegati per la caratterizzazione della copertura stessa secondo quanto riportato nel paragrafo

2.5 Propriet della copertura in

vetro.

Figura 4.2: Radiazione solare esterna diretta e diusa e radiazione totale sotto la copertura, 30 Luglio 2012

In

Figura 4.2

si osserva un andamento oscillatorio della radiazione totale sotto la copertura

dovuta alla periodica intercettazione da parte del solarimentro dell'ombreggiatura dovuta

64

agli elementi della struttura portante ed alle serigrae sovrapposte ai pannelli in vetro. In

Figura 4.3

si riporta l'andamento, in funzione del tempo, della velocit dell'aria misura-

ta sotto la copertura, necessaria per il calcolo dei coecienti di scambio termico convettivo e per l'analisi delle condizioni di comfort termico nell'ambiente semiconnato.

Figura 4.3: Velocit dell'aria misurata sotto la copertura, 30 Luglio 2012

In

Tabella 4.1

si riportano i dati climatici medi orari rilevati da

ARPA

presso la

stazione metereologica urbana che completano le condizioni al contorno del modello di calcolo: temperatura dell'aria esterna esterno

T e,

umidit relativa esterna

U R,

velocit del vento

Va .

Inoltre sempre in

Tabella 4.1

si riporta la temperatura della volte celeste

all'innito

Tsky

ottenuta dalla raccolta di dati climatici Meteonorm [13].

Ora
11 12 13 14 15

Te ( C ) 29.8 31 31.6 32.2 32.8

U R (%) Va (m/s) 44 39 36 31 31 2 2.2 1.8 2 2.4

Tsky ( C ) 14.55 16.93 14.85 15.67 16.54

Tabella 4.1: Dati climatici medi orari rilevati da all'innito da Meteonorm, 30 Luglio 2012

ARPA e temperatura della volta celeste

65

La soluzione numerica del modello, in particolare l'integrazione delle equazioni ( (

2.1 ),

2.7 ) e (2.8 ) con le relative condizioni al contorno, ed il calcolo, in funzione del tempo, dei Appendice
Tr,i

parametri microclimatici di interesse per la caratterizzazione dell'ambiente termico semiconnato, sono adati ad un codice di calcolo sviluppato in ambiente Matlab ( A). Le condizioni iniziali assunte, riportate in

Tabella 4.2,
Tm

sono la temperatura dell'aria

Ti

nello spazio semiconnato, la temperatura della supercie interna della copertura

e la temperatura della supercie del pavimento alle ore 11:00

ottenute dalle rilevazioni strumentali

.
Ti ( C ) 29.50 Tr,i ( C ) Tm ( C ) 45.56 37.29

Tabella 4.2: Condizioni iniziali del modello, 30 Luglio 2012

In

Figura 4.4

si riportano gli andamenti, in funzione del tempo, della temperatura dell'aria

nell'ambiente semiconnato

Ti ,

della temperatura media radiante

Tmr ,

della temperatura

della supercie del pavimento

Tm ,

della temperatura della supercie interna del vetro

Tr,i

e della temperatura di globotermometro

Tg

ottenuti con le rilevazioni strumentali.

Figura 4.4: Andamento delle grandezze misurate, 30 Luglio 2012

66

Si procede quindi al confronto tra i risultati teorici oggetto della simulazione ed i valori ottenuti dalle misure strumentali. In

Figura 4.5

i valori misurati della temperatura della supercie interna del vetro e della

temperatura della superfcie del pavimento sono confrontati con gli analoghi valori simulati. Si osserva in entrambi i casi una buona concordanza; si hanno due lievi essioni del dato misurato, circa 15 minuti prima e 15 minuti dopo le ore 12:00, dovute alla intercettazione da parte della termocoppia installata sulla supercie del pavimento dell'ombreggiatura degli elementi della struttura portante. I dati sono mediati su un periodo di 5 minuti per rimuovere l'eetto delle variazioni a breve termine dei parametri climatici, ad esempio la velocit dell'aria fortemente variabile sotto la copertura (

Figura 4.3 ), e per attenuare l'efFigura

fetto di ombreggiamento periodico delle serigrae sovrapposte ai pannelli in vetro (

4.2 ).

L'accordo degli andamenti nel tempo tra valori simulati e misurati delle tempera-

ture superciali del vetro e del pavimento, importante ai ni del calcolo corretto della temperatura media radiante (

2.43 ), poich il contributo dello scambio termico radiativo a

bassa frequenza funzione della quarta potenza della temperatura assoluta delle superci irraggianti.

Figura 4.5: Confronto tra i valori misurati della temperatura della supercie interna del vetro e della temperatura della superfcie del pavimento con gli analoghi valori simulati, 30 Luglio 2012

67

In

Figura 4.6

si riporta l'andamento, in funzione del tempo, della temperatura simulata

dell'aria nello spazio semiconnato al di sotto della copertura ed i valori analoghi misurati e mediati su un intervallo di 5 minuti.

Figura 4.6: Confronto tra temperatura dell'aria simulata e l'analogo valore misurato, 30 Luglio 2012

In

Figura 4.7

si riporta il confronto tra la temperatura media radiante simulata (

2.43 )

e l'analogo valore valutato secondo EN ISO 7726 [23] con la (

3.17 )

a partire dai valori

misurati della temperatura di globotermometro, della temperatura e velocit dell'aria (

Figure 4.3

4.4 ).

Figura 4.7: Confronto tra temperatura media radiante simulata e l'analogo misurato, 30 Luglio 2012

68

La temperatura media radiante simulata risulta in sostanziale accordo con i valori misurati. Per attenuare l'eetto della forte variabilit della velocit dell'aria e considerare l'inerzia termica del globotermometro i dati misurati sono stati mediati su intervalli di 5 minuti. Il risultato ottenuto soddisfacente anche considerando che l' uso del globotermometro un metodo comune e di semplice applicazione, ma costituisce solo un'approssimazione per la valutazione della temperatura media radiante (EN ISO 7726). Inne, per caratterizzare l'ambiente semiconnato dal punto di vista termico, si utilizzato l'indice di comfort termico ce

PET Physiological Eective Temperature

(Hppe [10]). L'indi-

PET

stato concepito e viene impiegato prevalentemente per caratterizzare ambienti

termici semiconnati ed aperti poich mette in evidenza gli eetti dello scambio termico radiativo tra il corpo umano ed l'ambiente circostante. L'eetto dell'irraggiamento sia da sorgente di onde corte (in particolare dal Sole) che da sorgenti di onde lunghe (superci interne dell'ambiente semiconnato) sintetizzato nella temperatura media radiante dell'ambiente che rientra all'interno del calcolo dell'indice

PET

implementato nel software

RayMan 1.2
In

[20].

Pertanto uno dei pi importanti fattori che concorrono alla caratte-

rizzazione di un ambiente dal punto di vista termico la temperatura media radiante.

Figura 4.8

si riportano l'indice

PET

e la temperatura media radiante in funzione del

tempo.

Figura 4.8:

PET

e temperatura media radiante calcolati ogni

15 s,

30 Luglio 2012

69

Nel graco di

Figura 4.8

la temperatura media radiante e l'indice

PET

sono calcolati a

partire dai dati acquisiti ogni

15 s

dalla la centralina microclimatica

DeltaOHM HD32.1,

questo permette di mettere in evidenza la forte dipendenza dell'indice di comfort termico dalla temperatura media radiante dell'ambiente. In

Tabella 4.3

si riportano i valori medi

orari dei parametri microclimatici rilevati dalla la centralina che concorrono alla caratterizzazione dell'ambiente termico semiconnato ed i corrispondenti valori dell'indice (in

PET

Tabella 2.5

riportata la correlazione tra percezione dell'ambiente termico ed indice

PET ).
Ora
11 12 13 14

Ta ( C ) 29.3 30.6 31.5 32.8

U R (%) Va (m/s) 51.2 47.1 44.9 40.7 1 .0 0.93 1 .1 0.94

Tmr ( C ) 51.5 53.5 53.9 55.1

P ET ( C ) 38 40.2 40.7 42.6

Tabella 4.3: Parametri microclimatici rilevati nell'ambiente semiconnato ed indice medie orarie, 30 Luglio 2012

PET,

70

4.2 Giorno 26 Marzo 2012


Le rilevazioni sperimentali dei dati microclimatici riguardano il giorno le ore

26 M arzo 2012 tra

11 : 10 e le ore 14 : 00 (ora solare).

In

Figura 4.9

si riporta l'andamento, in funzione

del tempo, della radiazione solare esterna, elaborata e scomposta, applicando le equazioni mostrate nel paragrafo

2.4.3 Calcoli sulla radiazione solare,

nelle componenti diretta e

diusa. Il dato iniziale di radiazione solare totale su piano orizzontale il valore medio orario rilevato da

ARPA presso la stazione metereologica urbana.

Questi dati relativi alla

radiazione solare esterna, elaborati per tener conto dell'inclinazione

della supercie della

copertura, unitamente ai valori calcolati dell'angolo di incidenza della radiazione solare, concorrono alla denizione delle condizioni al contorno del modello di calcolo.

Figura 4.9: Radiazione solare esterna diretta e diusa, 26 Marzo 2012

In

Figura 4.10

si riporta l'andamento, in funzione del tempo, della velocit dell'aria mi-

surata sotto la copertura, necessaria per il calcolo dei coecienti di scambio termico convettivo e per l'analisi delle condizioni di comfort termico nell'ambiente semiconnato.

71

Figura 4.10: Velocit dell'aria misurata sotto la copertura, 26 Marzo 2012

In

Tabella 4.4

si riportano i dati climatici medi orari rilevati da

ARPA

presso la

stazione metereologica urbana che completano le condizioni al contorno del modello di calcolo: temperatura dell'aria esterna esterno

T e,

umidit relativa esterna

U R,

velocit del vento

Va .

Inoltre sempre in

Tabella 4.4

si riporta la temperatura della volte celeste

all'innito

Tsky

ottenuta dalla raccolta di dati climatici Meteonorm.

Ora 11 12 13 14 15

Te ( C ) 17.8 19.9 21.3 21.8 23.2

U R (%) Va (m/s) 40 31 27 26 23 1.3 1 0.8 0.7 0

Tsky ( C ) 1.73 0.85 1.81 1.03 2.17

Tabella 4.4: Dati climatici medi orari rilevati da all'innito da Meteonorm, 26 Marzo 2012

ARPA e temperatura della volta celeste 2.1 ),

La soluzione numerica del modello, in particolare l'integrazione delle equazioni ( (

2.7 )

e (

2.8 )

con le relative condizioni al contorno, ed il calcolo, in funzione del tempo,

dei parametri microclimatici di interesse per la caratterizzazione dell'ambiente termico semiconnato, sono adati ad un codice di calcolo sviluppato in ambiente Matlab. condizioni iniziali assunte, riportate in Le

Tabella 4.5, sono la temperatura dell'aria Ti


Tr,i

nello

spazio semiconnato, la temperatura della supercie interna della copertura

e la tem-

72

peratura della supercie del pavimento

Tm

ottenute dalle rilevazioni strumentali alle ore

11 : 10. Ti ( C ) 18 Tr,i ( C ) Tm ( C ) 34.53 22.58

Tabella 4.5: Condizioni iniziali del modello, 26 Marzo 2012

In

Figura 4.11

si riportano gli andamenti, in funzione del tempo, della temperatura dell'a-

ria nell'ambiente semiconnato

Ti ,

della temperatura media radiante

Tmr ,

della tempera-

tura della supercie del pavimento

Tm , della temperatura della supercie interna del vetro Tg


ottenuti con le rilevazioni strumentali.

Tr,i

e della temperatura di globotermometro

Figura 4.11: Andamento delle grandezze misurate, 26 Marzo 2012

In

Figura 4.11

si nota l'assenza di dati rilevati per quanto riguarda la temperatura di

globotermometro

Tg
e

e la temperatura media radiante

Tmr

negli intervalli

11 : 40 12 : 15,

12 : 40 13 : 15

13 : 40 14 : 00,

poich in questi periodi di tempo si sono eettuate

misurazioni della temperatura media radiante dell'ambiente esterno alla copertura spostando la centralina microclimatica. Tra le ore

13 : 00

e le ore

13 : 25

il dato relativo alla

73

temperatura della supercie del pavimento stato acquisito per problemi tecnici.

Tm

e della supercie interna del vetro

Tr,i , non

Si procede quindi al confronto tra i risultati teorici oggetto della simulazione ed i valori ottenuti dalle misure strumentali. In

Figura 4.12

i valori misurati della temperatura

della supercie interna del vetro e della temperatura della superfcie del pavimento sono confrontati con gli analoghi valori simulati. Si osserva in entrambi i casi una suciente concordanza considerando che i dati relativi alla radiazione solare non sono stati misurati in loco, ma si tratta di valori medi orari forniti da

ARPA

come precedentemente eviden-

ziato. Si osservano tre essioni del dato misurato, relativo alla temperatura del pavimento, rispetto al valore simulato, dovute all'intercettazione da parte della termocoppia installata sulla supercie del pavimento dell'ombreggiatura degli elementi della struttura portante. I dati sono mediati su un periodo di 5 minuti per rimuovere l'eetto delle variazioni a breve termine dei parametri climatici, ad esempio la velocit dell'aria fortemente variabile sotto la copertura (

Figura 4.10),

e per attenuare l'eetto di ombreggiamento periodico

delle serigrae sovrapposte ai pannelli in vetro.

Figura 4.12: Confronto tra i valori misurati della temperatura della supercie interna del vetro e della temperatura della superfcie del pavimento con gli analoghi valori simulati, 26 Marzo 2012

74

In

Figura 4.13

si riporta l'andamento, in funzione del tempo, della temperatura simulata

dell'aria nello spazio semiconnato al di sotto della copertura ed i valori analoghi misurati e mediati su un intervallo di 5 minuti.

Figura 4.13: Confronto tra temperatura dell'aria simulata e l'analogo misurato, 26 Marzo 2012

In

Figura 4.14

si riporta il confronto tra la temperatura media radiante simulata (

2.43 ) e

l'analogo valore valutato secondo EN ISO 7726 con la (

3.17 ) a partire dai valori misurati Figure 4.10

della temperatura di globotermometro, della temperatura e velocit dell'aria ( e e

4.11 ).

Figura 4.14:

Confronto tra temperatura media radiante simulata e l'analogo valore

misurato, 26 Marzo 2012

75

La temperatura media radiante simulata risulta in sostanziale accordo con i valori misurati. Per attenuare l'eetto della forte variabilit della velocit dell'aria e considerare l'inerzia termica del globotermometro i dati misurati sono stati mediati su intervalli di 5 minuti. In

Figura 4.14
e

si nota l'assenza di dati rilevati negli intervalli

11 : 40 12 : 15, 12 : 40 13 : 15

13 : 40 14 : 00,

poich in questi periodi di tempo si sono eettuate misurazioni della

temperatura media radiante dell'ambiente esterno alla copertura come gi osservato. Inne, per caratterizzare l'ambiente semiconnato dal punto di vista termico, si utilizzato l'indice di comfort termico

PET . In Figura 4.15

si riportano l'indice

PET

e la temperatura

media radiante in funzione del tempo.

Figura 4.15:

PET

e temperatura media radiante nell'ambiente semiconnato calcolati ogni

15 s,

26 Marzo 2012

Figura 4.16:

PET

e temperatura media radiante nell'ambiente esterno calcolati ogni

15 s,

26 Marzo 2012

76

In riferimento alle misure eettuate all'esterno della copertura mediante lo spostamento della centralina microclimatica negli intervalli orari

11 : 40 12 : 15, 12 : 40 13 : 15

13 : 40 14 : 00
comfort termico

si riporta l'andamento della temperatura media radiante e dell'indice di

PET

in funzione del tempo (

Figura 4.16 ).
si nota un aumento dell'ordine di dieci

Confrontando i due graci di gradi Celsius dell'indice

Figure 4.15 e 4.16,

PET

passando dall'ambiente semiconnato all'ambiente esterno,

poich la temperatura media radiante sensibilmente pi alta non essendovi l'eetto schermante della copertura. Secondo la scala dell'indice

PET,

riportata in

Tabella 2.5,

si osserva che la percezione dell'ambiente termico sotto la copertura rientra nella fascia

comfort-leggermente tiepido, mentre all'esterno della copertura le condizioni termiche sono


tendenti alla fascia

caldo.

77

5 Conclusioni
Nel presente lavoro di tesi si eettuata la verica sperimentale del modello di calcolo e delle assunzioni impiegate per la previsione del comportamento termico dell'ambiente semiconnato dalla nuova copertura in vetro realizzata in piazza Ghiaia a Parma. Inoltre si proceduto all'analisi delle condizioni di comfort termico impiegando l'indice

PET

Physiological Eective Temperature


due nodi

basato sul modello di termoregolazione corporea a

MEMI Munich Energy balance Model for Individuals.

Per la validazione del modello stata condotta una campagna di misure al di sotto ed all'esterno della copertura per valutare le grandezze che costituiscono le condizioni al contorno del modello stesso e per stimare i parametri microclimatici che concorrono alla caratterizzazione dell'ambiente termico. Il confronto tra i risultati delle simulazioni, contestualizzate nei giorni ed negli intervalli orari delle rilevazioni sperimentali, e l'andamento delle grandezze rilevate mostra che il modello in grado di prevedere con ottima approssimazione la temperatura della supercie interna del vetro, la temperatura della supercie del pavimento, la temperatura dell'aria e la temperatura media radiante percepita da una persona in piedi nell'ambiente semiconnato al di sotto della copertura. I risultati riportati riguardano due giornate soleggiate, una estiva ed una primaverile, caratterizzate da cielo limpido e permettono di osservare il comportamento della copertura in vetro in condizioni di elevata componente diretta della radiazione solare e gli eetti di questo sulle condizioni di comfort termico nell'ambiente semiconnato. L'indagine, applicando le medesime modalit operative, potrebbe essere estesa a giornate caratterizzate da cielo coperto o pioggia, anche con sprazzi di sole, considerando nella modellazione l'eetto del rareddamento evaporativo sulla temperatura della copertura in vetro.

78

Simbologia
Simbolo Grandezza
g cg Tr g x q g,r dg ar,b ar,d IT,b IT,d rm rr,d tr,b tr,d hc,o hc,i hr,o hr,i Tr,o Tr,i To Ti Tsky

Unit di misura SI
kg/m3 (J/kgK ) (K ) (s) (W/mK ) (m) W/m2 (m)

densit vetro calore specico vetro temperatura copertura tempo conduttivit termica vetro coordinata spaziale normale alla supercie del vetro radiazione solare assorbita dal vetro spessore della lastra in vetro coeciente di assorbimento del vetro della rad. solare diretta coeciente di assorbimento del vetro della rad. solare diusa radiazione solare diretta radiazione solare diusa coeciente di riessione del basamento rad. diretta e diusa coeciente di riessione del vetro della rad. solare diusa coeciente di trasmissione del vetro della rad. solare diretta coeciente di trasmissione del vetro della rad. solare diusa coeciente di convezione copertura - esterno coeciente di convezione copertura - interno coeciente di irraggiamento copertura - esterno coeciente di irraggiamento copertura - interno temperatura supercie esterna copertura temperatura supercie interna copertura temperatura aria ambiente esterno temperatura aria ambiente semi-connato interno temperatura della volta celeste
79

W/m2 W/m2

W/m2 K W/m2 K W/m2 K W/m2 K (K ) (K ) (K ) (K ) (K )

Simbolo Grandezza
Tm L Gr Re 0 r m sky a ca Hav Lr hc,m Va m cm m dm am Gsc

Unit di misura SI
(K ) (m)

temperatura della supercie del basamento lunghezza caratteristica dell'ambiente semi-connato numero di Grashof numero di Reynolds costante di Stefan-Boltzmann emissivit vetro emissivit basamento emissivit volta celeste densit aria calore specico aria altezza media della copertura lunghezza della copertura coeciente di convezione basamento velocit dell'aria nell'ambiente semi-connato densit singolo strato di basamento calore specico singolo strato di basamento conduttivit termica singolo strato di basamento spessore singolo strato di basamento coeciente di assorbimento del basamento della radiazione solare costante solare

(W/m2 K 4 )

kg/m3 (J/kgK ) (m) (m) W/m2 K (m/s) kg/m3 (J/kgK ) (W/mK ) (m)

W/m2

80

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[25] UNI EN 410,

delle vetrate, 2001

82

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