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Capitolo 3

Sistemi ortonormali
completi
3.1 Introduzione
In questo capitolo studieremo la possibilit`a di esprimere i vettori degli spazi
con prodotto interno come combinazioni lineari innite di opportune basi i cui
vettori sono tutti di norma uno e a due a due ortogonali (o basi ortonormali).
In particolare, si dimostrer`a che per gli spazi separabili esiste sempre una
base ortonormale di questo tipo e che tutte le basi ortonormali hanno la medes-
ima cardinalit` a, chiamata dimensione ortonormale dello spazio.
La nozione di ortogonalit`a `e stata gi`a introdotta nel capitolo
3.2 Sistemi ortonormali di vettori
In questo paragrafo introdurremo gli elementi teorici essenziali per giungere alla
denizione di base ortonormale in spazi con prodotto interno.
Denizione 3.2.1 Sia A un insieme totalmente ordinato di indici, nito o
innito, anche non numerabile. Un insieme u

: A di elementi di uno
spazio con prodotto interno o si dir` a sistema ortogonale sse u

[u

) = 0 per
,=

. Un sistema ortogonale si dir` a ortonormale sse |u

| = 1 per ogni
A. Chiaramente u

: A e un sistema ortonormale sse


(3.1) u

[u

) =
,
.
40 CAPITOLO 3. Sistemi ortonormali completi
Esempio 3.2.2 Nello spazio di Hilbert l2 linsieme numerabile
e
1
= (1, 0, 0, . . . , 0, . . .)
e
2
= (0, 1, 0, . . . , 0, . . .)
.
.
.
.
.
.
e
n
= (0, 0, 0, . . . , 1, . . .)
.
.
.
.
.
.
e un sistema ortonormale.
Proposizione 3.2.3 In uno spazio con prodotto interno o valgono le seguenti
propriet` a:
(i) un sistema ortogonale e una famiglia libera di vettori sse non contiene il
vettore nullo;
(ii) un sistema ortonormale e sempre una famiglia libera;
(iii) se u

: A e un sistema ortogonale libero allora


_
u

|u

|
: A
_
e un sistema ortonormale.
Dimostrazione. (i) Se u

: A e una famiglia libera allora certa-


mente il vettore nullo non pu` o appartenere ad essa.
Viceversa, se u

: A e un sistema ortogonale non contenente il


vettore nullo, considerata lequazione nelle indeterminate
i

i I

i
u
i
= 0 ,
ove con I si e indicato un qualsiasi sottoinsieme nito di A, avremo che per ogni

j
I sar`a:
0 =

u
j
[0
_
=
_
u
j

i I

i
u
i
_
=

i I

u
j
[u
i
_
da cui 0 =
j
|u
j
|
2
per ogni
j
I. Dal fatto che il vettore nullo non
appartiene al sistema ortonormale segue che ogni |u
j
| ,= 0 e quindi
j
=
0 per ogni
j
I.
Le (ii) e (iii) sono banali conseguenze della (i).
Denizione 3.2.4 Sia u

: A un sistema ortonormale di vettori di o


e x un elemento di o. Si chiamano coecienti di Fourier di x rispetto al sistema
ortonormale u

: A i numeri complessi u

[x), per ogni A.


3.2. Sistemi ortonormali di vettori 41
Teorema 3.2.5 In uno spazio con prodotto interno o, se u

: A e un
sistema ortonormale qualsiasi, valgono le propriet` a:
(i) per ogni x o si ha che u

[x) = 0 salvo al pi` u per una innit` a


numerabile di indici, dipendente in generale da x.
(ii)

A
[ u

[x) [
2
|x|
2
, x o. (Diseguaglianza di Bessel)
Dimostrazione. Verichiamo in primo luogo che se u
i
: i = 1, 2, . . . , n e un
sistema ortonormale nito allora
n

i=1
[ u
i
[x) [
2
|x|
2
per ogni x o .
Da
0 |x
n

i=1
u
i
[x) u
i
|
2
=
=
_
x

i
u
i
[x) u
i

j
u
j
[x) u
j
_
=
= x[x)

j
u
j
[x) x[u
j
)

i
u
i
[x) u
i
[x)

i,j
u
i
[x) u
j
[x) u
i
[u
j
) =
= |x|
2

i
[ u
i
[x) [
2
segue la relazione cercata.
Fissato un intero positivo n, siano
F = [ u

[x) [
2
: [ u

[x) [
2
,= 0
F
n
= [ u

[x) [
2
: 1/n [ u

[x) [
2

Chiaramente
F =

_
n=1
F
n
e verichiamo che F
n
possiede al pi` u n|x|
2
elementi. Infatti, se
_
[

u
j
[x
_
[
2
: j = 1, 2, . . . , k
_
e un qualsiasi insieme nito di elementi di
F
n
, avremo che
1/n [

u
j
[x
_
[
2
da cui segue
k
n

k

j=1
[

u
j
[x
_
[
2
|x|
2
42 CAPITOLO 3. Sistemi ortonormali completi
e perci`o k n|x|
2
. Ossia ogni sottoinsieme nito estratto da F
n
non pu` o con-
tenere pi` u di n|x|
2
elementi e perci`o F
n
non pu` o contenere ne inniti elementi
(altrimenti sarebbe possibile estrarne pi` u di n|x|
2
) ne un numero di elementi
nito e maggiore di n|x|
2
. Da ci`o segue che F e al pi` u innito numerabile.
La (ii) risulta essere una conseguenza immediata di quanto ora dimostrato
e della diseguaglianza di Bessel per un numero nito di elementi.
Esempio 3.2.6 Per quanto visto nel teorema precedente, preso un ssato x S,
linsieme di indici
A(x) := { A : u|x = 0 }
e al pi` u innito numerabile e dipende dalla scelta di x. Per esempio, se consideriamo lo
spazio di Hilbert non separabile l2(R) e facile vericare che la famiglia { e : R},
ove e : R C e denito dalla legge
e(x) :=
_
1, x =
0, x =
e un sistema ortonormale.
Preso l2(R), sia R() := { R : () = 0 }. Per come e stato denito
l2(R) sappiamo che R() e al pi` u innito numerabile e tale che

R()
|()|
2
< +.
Se consideriamo i coecienti di Fourier { e| : R} di rispetto al sistema
ortogonale { e : R} si ottiene che
e | =

e(x) (x) = ()
e quindi
R() = { R : () = 0 } = { R : e| = 0 } .

Proposizione 3.2.7 Se o e separabile tutti i sistemi ortonormali di tale spazio


sono al pi` u innito numerabile.
Dimostrazione. Se o e separabile esiste un suo sottoinsieme x
n
: n N
al pi` u innito numerabile e denso in o. Sia ora u

un sistema ortonormale in
o e consideriamo le sfere s
1/2
(u

) di centro u

e raggio 1/2. Queste sfere sono


disgiunte per
1
,=
2
in quanto
|u
1
u
2
| =
_
u
1
u
2
[u
1
u
2
) =

2
Siccome i vari u

sono elementi di o e x
n
e denso in o, ogni sfera s
1/2
(u

)
contiene almeno un elemento di x
n
e due sfere di centro diverso, u
1
,= u
2
,
non hanno punti in comune. Da ci`o segue che linsieme di queste sfere, e perci`o
linsieme u

, contiene al pi` u una innit` a numerabile di elementi.


3.3. Sistemi ortonormali completi 43
3.3 Sistemi ortonormali completi
Considerato lo spazio di Hilbert separabile C
n
sia e
1
, e
2
, . . . , e
n
un suo
sistema ortonormale. Dalla (ii), proposizione 3.2.3, segue che
_
e
1
, e
2
, . . . , e
n
_
e una famiglia libera costituita da n vettori e perci`o essa e una base lineare.
Preso, allora, un qualsiasi x C
n
avremo che
x =
n

i=1

i
e
i
dove i coecienti
i
sono univocamente determinati. Dalla relazione precedente
segue che per ogni j = 1, 2, . . . , n

e
j
[x
_
=
j
e perci`o x si esprime univocamente rispetto alla base e
i
secondo la combi-
nazione lineare
(3.2) x =
n

i=1
e
i
[x) e
i
coinvolgente i coecienti di Fourier e
i
[x) del vettore x rispetto al sistema
ortonormale e
i
.
Se avessimo scelto in C
n
un sistema ortonormale e
1
, e
2
, . . . , e
k
costituito
da un numero di elementi k strettamente minore di n, avremmo potuto calcolare
comunque i coecienti di Fourier e
i
[x) per ogni vettore x C
n
e individuare
il vettore
x =
k

i=1
e
i
[x) e
i
il quale, in generale, e diverso da x.
Esempio 3.3.1 In C
3
, scelto il sistema ortonormale { e
1
, e
2
} con e
1
= (1, 0, 0) e
e
2
= (0, 0, 1), preso il vettore x = (i, , 3i) sar`a
e
1
|x = i e
2
|x = 3i
e perci`o
x = e
1
|x e
1
+ e
2
|x e
2
= (i, 0, 3i)
ottenendo in questo caso un vettore x = x.
In ogni caso, il vettore (x x) e ortogonale a e
1
e e
2
e quindi alla variet`a lineare
(e perci`o al sottospazio) generato da { e
1
, e
2
}.
Sia ora o uno spazio con prodotto interno e u

un suo sistema ortonor-


male. Fissato un qualsiasi vettore x o potremo considerare la corrispondente
successione dei coecienti di Fourier u

[x) che per quanto visto nel teorema


2.1 sono tutti nulli ad eccezione di un insieme al pi` u numerabile di elementi.
Nel seguito la scrittura

[x) u

signicher` a che i coecienti u

[x) sono nulli ad eccezione al pi` u di una innit` a


numerabile di elementi e che si prender`a in esame la corrispondente serie in o,
che potr` a essere convergente oppure no.
44 CAPITOLO 3. Sistemi ortonormali completi
Viene allora naturale chiedersi se la serie
(3.3)

[x) u

analoga alla (3.2), e convergente in o secondo la norma e, nel caso di risposta


aermativa, indicato con
x =

[x) u

il vettore limite della serie, vericare sotto quali condizioni e assicurato che
x = x, ossia che
x =

[x) u

.
In generale, nulla ci assicura che la serie (3.3) sia convergente in o. In questo
modulo dimostreremo per`o che
(A) Se o e uno spazio separabile esiste sempre almeno un sistema ortonormale
u
n
tale che per ogni x o la serie

n=1
u
n
[x) u
n
sia convergente ed in pi` u si abbia
x =

n=1
u
n
[x) u
n
.
(B) Tutti i sistemi ortogonali soddisfacenti la (A) hanno la medesima cardi-
nalit` a.
Prima di raggiungere questi obiettivi premettiamo alcuni risultati. In primo
luogo, indicheremo con
(3.4) u

= Sp(u

)
la chiusura della variet` a lineare generata da u

. Ricordiamo che u

e un
sottospazio di o.
Proposizione 3.3.2 Sia u
n
un sistema ortonormale in o al pi` u innito nu-
merabile e
n
una corrispondente successione di numeri complessi. Costruite
le somme parziali
s
k
=
k

n=1

n
u
n
per ogni ssato vettore x dello spazio o avremo che:
(i) |x s
k
| assume il suo valore minimo al variare della successione
n

sse
n
= u
n
[x) per n = 1, 2, . . . , k. In questo caso si ottiene
(3.5) |x
k

n=1
u
n
[x) u
n
|
2
= |x|
2

n=1
[ u
n
[x) [
2
;
3.3. Sistemi ortonormali completi 45
(ii) lelemento (xs
k
) u
1
, . . . , u
k
sse
n
= u
n
[x) per n = 1, 2, . . . , k.
Dimostrazione. (i) Tramite facili calcoli si ottiene
|x s
k
|
2
=
_
x
k

n=1

n
u
n

x
k

m=1

m
u
m
_
=
= |x|
2

n=1

n
x[u
n
)
k

n=1

n
u
n
[x) +
k

n=1

n
.
Ora, considerato che
[
n
u
n
[x)[
2
= (
n
u
n
[x)) (
n
u
n
[x)) =
= [
n
[
2

n
u
n
[x)
n
x[u
n
) + [u
n
[x)[
2
avremo che
|x s
k
|
2
= |x|
2

n=1
[u
n
[x)[
2
+
k

n=1
[
n
u
n
[x)[
2
.
Da questo risultato, osservando che il primo e il secondo termine del sec-
ondo membro non dipendono dalla scelta di
n
e che il terzo termine
d` a sempre un contributo positivo alla somma, otteniamo che al variare di

n
la quantit` a |x s
k
| assume il valore minimo sse

n
= u
n
[x) per n = 1, 2, . . . , k .
(ii) Daltra parte, indicato con y il generico elemento di u
1
, u
2
, . . . , u
k
se
0 = x s
k
[y) per ogni y u
1
, u
2
, . . . , u
k
avremo che in particolare
0 = x s
k
[u
j
) per j = 1, 2, . . . , k. Da ci`o segue che
0 =
_
x
k

n=1

n
u
n

u
j
_
= x[u
j
)
k

n=1

n
u
n
[u
j
) = x[u
j
)
j
e quindi
j
= u
j
[x) per j = 1, 2, . . . , k.
Viceversa, se
n
= u
n
[x) per n = 1, 2, . . . , k allora indicato il generico
elemento di Spu
1
, u
2
, . . . , u
k
con
y =
k

j=1

j
u
j
avremo che
_
x
k

n=1
u
n
[x) u
n

y
_
=
_
x

n
u
n
[x) u
n

j
u
j
_
=
=

j
x[u
j
)

nj
u
n
[x)
j
u
n
[u
j
) =
=

j
x[u
j
)

j
x[u
j
) = 0 .
46 CAPITOLO 3. Sistemi ortonormali completi
Abbiamo cos`ottenuto che lipotesi

n
= u
n
[x) per n = 1, 2, . . . , k
implica che
(x s
k
) Sp u
1
, u
2
, . . . , u
k
.
Considerato ora y u
1
, u
2
, . . . , u
k
, avremo che esiste una succes-
sione
y
j
Sp u
1
, u
2
, . . . , u
k

tale che y = lim


j
y
j
. Pertanto
x s
k
[y) = x s
k
[ lim y
j
) = lim x s
k
[ y
j
) = 0
per ogni y u
1
, u
2
, . . . , u
k
.

Osservazione 3.3.3 Se il sistema ortonormale che interviene sulla prece-


dente proposizione 3.3.2 e innito numerabile, potremo costruire la suc-
cessione delle somme parziali
s1, s2, . . . , s
k
=
k

n=1
nun, . . .
Se invece il sistema ortonormale in questione e nito, { u1, u2, . . . , u
h
},
considereremo ancora la successione delle somme parziali
s1, s2, . . . , s
h
, s
h+1
, . . . , s
k
, . . .
ove si assume che
sj =
j

n=1
nun per j = 1, 2, . . . , h
s
h
= s
h+1
= . . . = s
k
= 0 per k h.
Teorema 3.3.4 Sia o uno spazio con prodotto interno e u

: A un
sistema ortonormale, allora le seguenti proposizioni sono fra loro equivalenti:
(i) u

= o (completo)
(ii) per ogni x o la serie

[x) u

e convergente in o ed e
x =

[x) u

(basico)
(iii) per ogni coppia x, y di elementi di o si ha
x[y) =

x[u

) u

[y)
(uguaglianza di Parseval)
3.3. Sistemi ortonormali completi 47
(iv) per ogni x o vale luguaglianza (di Parseval)
|x|
2
=

[ u

[x) [
2
(chiuso)
Dimostrazione. Daremo la dimostrazione nel caso di uno spazio separabile,
con lievi modiche essa pu` o essere adattata al caso generale
(i) (ii). Supponiamo sia vera la (i), allora, ssato x o, per ogni > 0 esiste un
elemento
k0

n=1

n
u
n
Spu
n

tale che
|x
k0

n=1

n
u
n
| < .
Ma allora dalla (i) proposizione 3.3.2 avremo che a maggior ragione dovr` a
essere
|x
k0

n=1
u
n
[x) u
n
| < .
Sia allora k k
0
, dalla (3.5) avremo che
0 |x
k

n=1
u
n
[x) u
n
|
2
= |x|
2

n=1
[u
n
[x)[
2
=
= |x|
2

k0

n=1
[u
n
[x)[
2

n=k0+1
[u
n
[x)[
2
=
= |x
k0

n=1
u
n
[x) u
n
|
2

n=k0+1
[u
n
[x)[
2
<
2

n=k0+1
[u
n
[x)[
2
e, perci`o, per ogni > 0 esiste k
0
tale che ogni k > k
0
risulta essere
|x
k

n=1
u
n
[x) u
n
| <
ossia
lim
k
k

n=1
u
n
[x) u
n
=

n=1
u
n
[x) u
n
= x.
48 CAPITOLO 3. Sistemi ortonormali completi
(ii) (iii). Se e vera la (ii), posto
x =

n=1
u
n
[x) u
n
e y =

m=1
u
m
[y) u
m
avremo che
x[y) =
_

n=1
u
n
[x) u
n

m=1
u
m
[y) u
m
_
=
=

n,m
u
n
[x) u
m
[y) u
n
[u
m
) =
=

n=1
x[u
n
) u
n
[y) .
(iii) (iv). La (iv) e una banale conseguenza della (iii) qualora si ponga in questul-
tima y = x.
(iv) (i). Supposto che la (iv) sia vera, dalla 1.6.4 proposizione (i) che
x = lim
k
_
k

n=1
u
n
[x) u
n
_
per ogni x o e perci`o, essendo
k

n=1
u
n
[x) u
n
Spu
n

sar`a o = u
n
.

Denizione 3.3.5 Diremo che un sistema ortonormale e completo (SONC)


sse soddisfa ad una, e quindi a tutte, le condizioni del teorema precedente.
Se u

e un SONC, per la (ii), teorema 3.3.4, ogni elemento x o si potr` a


esprimere come combinazione lineare innita
(3.6) x =

[x) u

chiamata sviluppo in serie di Fourier di x rispetto al SONC u

. Per questo
motivo, i SONC vengono anche chiamati basi ortonormali.
Esempio 3.3.6 In K
n
il sistema ortonormale {e
1
, . . . , e
n
}, ove
e
k
= (
k1
,
k2
, . . . ,
kk
, . . . ,
kn
) = (
kj
: j = 1, 2, . . . , n)
e completo in quanto ogni elemento x = (x1, x2, . . . , xn) K
n
e esprimibile nel
seguente modo
x =
n

k=1

e
k
|x
_
e
k
.
3.3. Sistemi ortonormali completi 49
Pertanto, la base canonica di K
n
e un SONC, ossia e una base ortonormale.
Analogamente, in l2 il sistema ortonormale {e
n
: n N}, ove
e
n
= (n1, n2, . . . , nn, . . .) = (nj : j N)
e completo. Pertanto l2 ammette una base ortonormale innita numerabile che, per
analogia collesempio ora visto, viene chiamata base ortonormale canonica di l2.
Inne, in l2(R) il sistema ortonormale { e : R} con
e(x) = (,x : x R)
e un SONC e quindi l2(R) ammette la base ortonormale canonica { e : R} che
ha la cardinalit`a del continuo.
Osservazione 3.3.7 Si osservi che se {u} e un sonc di S, allora la (i),
teorema 3.3.4, scritta nel seguente modo
Sp({u}) = S ,
esprime il fatto che la variet`a lineare Sp({u}), costituita da tutte le
combinazioni lineari nite a coeecenti complessi della famiglia {u}, e
densa in S.
Vericheremo ora che in eetti vale un risultato analogo sotto condizioni
meno restrittive.
Per semplicit`a di linguaggio, dora in avanti, col termine numero complesso
razionale intenderemo un numero complesso z C la cui parte reale e parte
immaginaria sono numeri razionali; ossia z = (q
1
, q
2
) C, con q
1
, q
2
Q.
Ovviamente, linsieme dei numeri complessi razionali e identicabile con Q
2
ed
e, quindi, un insieme innito numerabile denso in C.
Corollario 3.3.8 Sia u

un SONC di uno spazio con prodotto interno o.


Indicata con Sp
r
(u

) la variet` a lineare di tutte le combinazioni lineari nite


con coecenti complessi razionali degli elementi del SONC, allora si ha che
Sp
r
(u

) e densa in o.
Dimostrazione. Dalla (i) del teorema 3.3.4 abbiamo che se u

e un sonc
allora per un qualsiasi x o ssato vale la propriet` a che per ogni > 0 esiste una
combinazione lineare nita y

n
k=1

k
u
k
Sp(u

) tale che |xy

| <
1
2
.
Inoltre, per 1 k n scegliamo un numero complesso razionale
r
k
tale che
[
k

r
k
[ <

2n
. Costruito il vettore y
r

n
k=1

r
k
u
k
Sp
r
(u

), avremo che
|x y
r

| |x y

| +|y

y
r

1
2
+
n

k=1
[
k

r
k
[ <
1
2
+ n

2n
=
Operando le scelte =
1
n
possiamo concludere che per ogni vettore x o,
esiste una successione y
r
n
Sp
r
(u

) tale che lim|x y


r
n
| = 0, ovvero che
Sp
r
(u

) = o.
50 CAPITOLO 3. Sistemi ortonormali completi
Proposizione 3.3.9 Se u

e un SONC in o, valgono le ulteriori propriet` a


fra loro equivalenti:
(i) u

non e sottoinsieme proprio di alcun altro sistema ortonormale di o


(massimale)
(ii) u

[x) = 0 per ogni implica x = 0. (totale)


Dimostrazione. Per il teorema 3.3.4, se u

e un SONC, per esso varr`a


luguaglianza di Parseval (iv). Supposto ora che u

non sia massimale, esister`a


un elemento v o tale che |v| = 1 e u

[v) = 0 per ogni . Ma per la (iv)


si ha che |v|
2
=

[u

[v)[
2
e ci`o implicherebbe |v| = 0 contro lassunzione
|v| = 1.
Verichiamo ora che la (i) implica la (ii). Sia u

[x) = 0 per ogni ; se


x ,= 0 possiamo porre |x| = 1 ed allora u

x e un sistema ortonormale
contro lipotesi (i) che u

sia massimale. Quindi non pu` o che essere x = 0.

Osservazione 3.3.10 La precedente proposizione dimostra che ogni


SONC e un sistema ortonormale massimale. Esistono spazi con prodot-
to interno che ammettono sistemi ortonormali massimali che non sono
completi, come nel seguente esempio.
Esempio 3.3.11 Sistema ortonormale massimale che non e una base ortonormale.
(da S. P. Gudder, Inner product spaces, Amer. Math. Monthly, 81 (1974) 29-36)
Sia H uno spazio con prodotto interno separabile con base ortonormale { e1, e2, . . . },
considerato il vettore di H,
f =

n=1
1
n
en
sia
S = Sp { f, e2, e3, . . . } .
Allora e facile vericare che = {e2, e3, . . . } e un sistema ortonormale massimale in
S ma non e una base ortonormale poiche f non e della forma
f =

2
cnen .

Da una semplice applicazione del lemma di Zorn si ottiene che:


Proposizione 3.3.12 In ogni spazio con prodotto interno esiste sempre un
sistema ortonormale massimale.
Possiamo quindi enunciare e dimostrare il seguente risultato
Proposizione 3.3.13 Tutti i sistemi ortonormali massimali in uno spazio con
prodotto interno hanno la medesima cardinalit` a.
Dimostrazione. Siano e due sistemi ortonormali massimali con cardinalit` a
A e B rispettivamente. Se A oppure B e nita lo spazio e nito dimensionale
3.3. Sistemi ortonormali completi 51
e quindi A = B essendo e due basi lineari. Supponiamo allora che e
siano entrambe innite. Per u , sia
(u) = v

: u[v

) , = 0 .
Per il teorema 3.2.5, (u) e al pi` u innito numerabile. Poiche e massimale,
(u

) : u


e quindi
B (A
0
) = A.
Per simmetria si ottiene la conclusione cercata.
Denizione 3.3.14 Per dimensione ortogonale di uno spazio con prodotto in-
terno intenderemo la cardinalit` a comune a tutti i suoi sistemi ortonormali mas-
simali.
Osservazione 3.3.15 Come vedremo nel prossimo esempio, esistono
spazi con prodotto interno che non hanno basi ortonormali. Per questi
spazi si pu`o comunque parlare di dimensione secondo quanto previsto dalla
precedente denizione.
Daltra parte sappiamo che ogni base ortonormale e un sistema ortonor-
male massimale e quindi se uno spazio con prodotto interno ammette una
base ortonormale la dimensione dello spazio coincide con la cardinalit`a di
questa base ortonormale.
Esempio 3.3.16 Spazio con prodotto interno che non ammette basi ortonormali.
(da S. P. Gudder, Inner product spaces, Amer. Math. Monthly, 81 (1974) 29-36).
Sia H = l2([0, 1]) lo spazio di Hilbert delle successioni di quadrato sommabile
denite sul compatto [0, 1] e indichiamo con
Z([0, 1]) = { z1, z2, . . . , z
k
, . . . }
linsieme totalmente ordinato rispetto ad un ordine pressato dei razionali in [0, 1] e
con Q([0, 1]) linsieme degli irrazionali in [0, 1]. Considerata la successione dei vettori
di l2:
= { yz
1
, yz
2
, . . . , yz
k
, . . . }
con yz
k
(n) =
k,n
, essi sono linearmente indipendenti e quindi possono essere estesi
ad una base lineare di Hamel per l2:
1 = { yz
1
, yz
2
, . . . } { y

: Q} .
Fissato [0, 1] deniamo il vettore f di H nel seguente modo:
se Z([ 0, 1 ]), allora f(x) = { ,x } se Q([ 0, 1 ]), allora
f(x) =
_

_
1 x =
y(x) x = zn
0 negli altri casi
Sia G = Sp { f : [0, 1] } la variet`a lineare generata da questa famiglia di vettori,
si avr`a allora che
52 CAPITOLO 3. Sistemi ortonormali completi
1. G = H e una variet`a lineare densa nello spazio di Hilbert H.
2. { f : Z} e un sistema ortonormale massimale in G.
In questo modo abbiamo ottenuto che
(a) dim G < dim H.
Infatti, la dim G, per la (2), e innito numerabile mentre la dimensione di H e c (cardi-
nalit`a del continuo), in quanto baster`a considerare il SONC canonico { e : [0, 1] }.
Dalla (a) segue la seguente propriet`a:
(b) G non ha alcuna base ortonormale 0.
Infatti, poiche G = H , se fosse 0 una base ortonormale per G sarebbe pure una
base ortonormale per H e quindi dim G = dim H contro la (a).
(c) Il sistema ortonormale massimale { f : Z} non e una base ortonormale.

3.4 Procedimento di ortonormalizzazione


di Gram-Schmidt
Mentre in ogni spazio con prodotto interno esiste sempre almeno un sistema
ortonormale massimale, lesempio 3.3.16, sezione 3.3, mostra il caso di uno
spazio con prodotto interno in cui non esiste alcuna base ortonormale. Risulta
allora importante individuare una classe sucientemente ampia di spazi con
prodotto interno per la quale sia assicurata lesistenza di almeno una base
ortonormale. Come andremo a dimostrare ora questa classe e quella degli spazi
con prodotto interno separabili.
Proposizione 3.4.1 Se u
n
e un SONC allora pure e
in
u
n
, ove
n
R
sono degli scalari reali arbitrari, e un SONC.
Dimostrazione. Se u
n
e un SONC allora

e
in
u
n
[e
im
u
m
_
= e
i(m n)
u
n
[u
m
) =
n,m
.
Inoltre
x =

u
n
[x) u
n
=

e
i(n m)
u
n
[x) u
n
=
=


e
in
u
n
[x
_
e
in
u
n
.
Quindi pure e
in
u
n
e un SONC.
Teorema 3.4.2 (Procedimento di ortonormalizzazione di Gram-Schmidt).
Sia o uno spazio con prodotto interno, non necessariamente separabile, e
x
n
una famiglia libera di vettori di o, al pi` u innita numerabile. Allora e
possibile costruire in o una famiglia di vettori u
n
tale che:
(i) u
n
e un sistema ortonormale
3.4. Procedimento di ortonormalizzazione
di Gram-Schmidt 53
(ii) ciascun u
k
e combinazione lineare dei primi k elementi di x
n
:
u
k
=
k

j=1

kj
x
j
con
kk
,= 0 ;
(iii) ciascun x
k
e combinazione lineare dei primi k elementi di u
n
:
x
k
=
k

i=1

ki
u
i
con
kk
,= 0 ;
(iv) ogni altra famiglia di vettori u
n
avente la medesima cardinalit` a di u
n

e soddisfacente le precedenti condizioni (i), (ii) e (iii) si ottiene dalla


famiglia u
n
moltiplicando i suoi elementi per fattori complessi di modulo
unitario, chiamati anche fattori di fase. In formule
u
n
= e
in
u
n
per ogni n;
(v) i sottospazi x
n
e e
in
u
n
generati dalle due famiglie x
n
e e
in
u
n

sono coincidenti.
Dimostrazione. Cerchiamo lelemento u
1
che soddis le condizioni (i), (ii) e
(iii). Dovr` a essere
|u
1
| = 1 , u
1
=
11
x
1
, x
1
=
11
u
1
.
Perci`o

11
= 1/
11
e 1 = u
1
[u
1
) = [
11
[
2
x
1
[x
1
)
da cui segue che
11
deve soddisfare la equazione:
[
11
[ =
1
|x
1
|
.
Se prendiamo
11
= 1/|x
1
| e chiaro che questa scelta e determinata uni-
camente dalla relazione precedente se si prescinde da fattori moltiplicativi di
modulo uno. Pertanto, lelemento cercato e
u
1
=
x
1
|x
1
|
.
Procediamo ora per induzione supponendo di aver costruito tutti gli elementi
u
1
, u
2
, . . . , u
k1
in modo da vericare le condizioni (i), (ii) e (iii). Conside-
riamo il sistema avente come incognite il vettore h
k
o e i (k 1) scalari
kj
,
per j = 1, 2, . . . , k 1:
_
x
k
=
k1
u
1
+
k2
u
2
+ . . . +
k,k1
u
k1
+ h
k
(1)
u
j
[h
k
) = 0 per j = 1, 2, . . . , k 1 (2)
Gli scalari
kj
, eventualmente tutti nulli, sono univocamente determinati
dalla (1) e dalla (2) in quanto
0 = u
j
[h
k
) =
_
u
j

x
k

k1

i=1

ki
u
i
_
= u
j
[x
k
)
kj
54 CAPITOLO 3. Sistemi ortonormali completi
e perci`o dovr` a essere
(3)
kj
= u
j
[x
k
) , per j = 1, 2, . . . , k 1
Se tutti gli scalari
kj
sono nulli, allora h
k
= x
k
,= 0 in quanto x
n
e
una famiglia libera. Se almeno uno dei
kj
,= 0 allora deve essere h
k
,= 0 in
quanto, altrimenti, per la (ii) risulterebbe che x
k
e una combinazione lineare dei
precedenti vettori x
1
, x
2
, . . . , x
k1
contro lipotesi che x
n
e una famiglia
libera.
In ogni caso h
k
,= 0 e perci`o |h
k
| ,= 0 e sar`a lecito porre
(4) u
k
=
h
k
|h
k
|
.
Ovviamente |u
k
| = 1 e dalla (2) si ha che u
1
, u
2
, . . . , u
k1
, u
k
e un
sistema ortonormale. Inoltre dalla (1) ricaviamo che
(5) u
k
=
1
|h
k
|
( x
k

k,1
u
1

k,2
u
2
. . .
k,k1
u
k1
)
(6) x
k
=
k,1
u
1
+
k,2
u
2
+ . . . +
k,k1
u
k1
+ |h
k
| u
k
.
Dallipotesi che u
1
, u
2
, . . . , u
k1
soddisfano la (ii) segue, dalla (5), che
pure u
k
soddisfa la (ii) con

kk
=
1
|h
k
|
,= 0 .
Daltra parte, la (6) permette di aermare che la (iii) e soddisfatta per x
k
con

kk
= |h
k
| ,= 0 .
In questo modo, tenendo presente le (1), (3) e (4), siamo in grado di costruire
induttivamente la famiglia ortonormale u
n
partendo dalla famiglia libera x
n

per mezzo del seguente procedimento:


h
1
= x
1
u
1
=
x
1
|x
1
|
=
h
1
|h
1
|
h
2
= x
2
u
1
[x
2
) u
1
u
2
=
h
2
|h
2
|
.
.
.
.
.
.
h
k
= x
k

k1

j=1
u
j
[x
k
) u
j
u
k
=
h
k
|h
k
|
.
.
.
.
.
.
La famiglia u
n
cos` ottenuta soddisfa le condizioni (i), (ii) e (iii). Inoltre, dalle
(ii) e (iii) segue che Spx
n
= Spu
n
da cui otteniamo che x
n
= u
n
.
3.4. Procedimento di ortonormalizzazione
di Gram-Schmidt 55
Si pu` o osservare che ad ogni stadio di questo procedimento costruttivo lunica
ambiguit` a sta nel fatto che la scelta di h
k
e determinata a meno di un fattore
moltiplicativo di norma uno. Infatti, se al posto di u
1
, . . . , u
k1
avessimo
preso il vettore
u
j
= e
ij
u
j
per j = 1, 2, . . . , k
avremmo avuto il corrispondente vettore

h
k
= x
k

k1

j=1
u
j
[x) u
j
= h
k
ossia, il procedimento costruttivo non ne avrebbe risentito e, dalla proposizione
1, ne avremmo ricavato che u
n
e ancora un sistema ortonormale il quale
soddisfa ovviamente le condizioni (i),(ii),(iii) e (iv).
Supponiamo inne che u
n
sia un altro sistema ortonormale avente la
medesima cardinalit` a di u
n
e soddisfacente a sua volta le condizioni (i)-(iii).
Se u
n
soddisfa la (ii), ogni u
n
e combinazione lineare di x
1
, x
2
, . . . , x
k
, men-
tre per la (iii), ora dimostrata, ogni x
i
, (i = 1, 2, . . . , k), e combinazione lineare
di u
1
, u
2
, . . . , u
i
concludendo che
(7) u
k
=
k

l=1

kl
u
l
.
Siccome u
n
soddisfa la (ii) avremo che ogni u
l
e combinazione lineare di
x
1
, x
2
, . . . , x
l
mentre dal fatto che per ipotesi u
n
soddisfa la (iii) segue che
ogni x
j
, (j = 1, 2, . . . , l), e combinazione lineare di u
1
, u
2
, . . . , u
j
concludendo
che
(8) u
l
=
l

j=1

lj
u
j
(l = 1, 2, . . . , k) .
Dalla (7) segue che
(9) u
k
[u
h
) =
k

l=1

kl
u
l
[u
h
) =
kh
(h = 1, 2, . . . , k)
mentre dalla (8) abbiamo
u
k
[ u
h
) =
_
u
k

j=1

hj
u
j
_
=
=
h

j=1

kj
u
k
[ u
j
) = 0 per h = 1, 2, . . . , k 1
(10)
Dalle (9) e (10) segue
kh
= 0 per h = 1, 2, . . . , k 1 e, quindi, sotto queste
condizioni la (7) si riconduce a
(11) u =
kk
u
k
qualunque sia k .
Rimane da vericare che
kk
,= 0. In eetti, essendo per la (i) | u
k
| = |u
k
|,
per qualunque k, dalla precedente relazione (11) otteniamo [
kk
[ = 1.
56 CAPITOLO 3. Sistemi ortonormali completi
Inne, se u
n
= e
in
u
n
allora ogni elemento

n
u
n
Sp( u
n
) sar`a anche
un elemento

n
u
n
=
_

n
e
in
_
u
n
Sp(u
n
); viceversa, ogni elemento

n
u
n
Sp(u
n
) sar`a anche un elemento
_

n
e
in
_
u
n
Sp( u
n
). Da
Sp(u
n
) = Sp( u
n
) = Sp(x
n
) segue la (v).
Esercizio 3.4.3 Nello spazio C
3
si applichi il procedimento di Gram-Schmidt
alla terna di vettori
x
1
= (1, 1, 0) x
2
= (2, 1, 0) x
3
= (0, 1, 1) .
Teorema 3.4.4 Sia o uno spazio con prodotto interno, allora:
(i) o e separabile sse esiste in o un SONC nito o innito numerabile.
(ii) o ha dimensione lineare nita sse esiste in o un SONC nito.
Dimostrazione. (i) Se o e separabile, esiste in o un sottoinsieme x
n
denso
in o e al pi` u innito numerabile. Da x
n
si estrae un sottoinsieme x
n
k
cos-
tituente una famiglia libera esaminando successivamente gli elementi
x
1
, x
2
, . . . , x
n
, . . . e selezionando ad ogni stadio quelli che sono linearmente
indipendenti da quelli selezionati negli stadi precedenti. Chiaramente ogni vet-
tore x
n
e combinazione lineare nita di alcuni vettori della famiglia estratta
x
n
k
, perci`o
Sp x
n
= Sp x
n
k

da cui segue che anche
x
n
k
= x
n

ma questultimo e uguale a o, essendo x


n
denso in o. Applicando il pro-
cedimento di Gram-Schmidt alla famiglia libera x
n
k
si ottiene un sistema
ortonormale nito o innito numerabile x tale che
Sp u
n
k
= Sp x
n
k

e quindi tale che


u
n
k
= x
n
k
= o .
Allora dalla (i) teorema 3.3.4 sezione 3.3 segue che u
n
k
e un sistema ortonor-
male completo nito o innito numerabile.
Viceversa, sia u
n
un SONC in o nito o innito numerabile. Sappiamo che
linsieme Sp
r
(u
n
) di tutte le combinazioni lineari fatte con elementi di u
n

tramite coecienti complessi a parte reale e a parte immaginaria razionale e


denso in o ed e innito numerabile e quindi o e separabile.
(ii) Se o ha dimensione lineare nita, diciamo n, un SONC in o, essendo
una famiglia libera, non pu` o contenere pi` u di n elementi.
Viceversa se u
j
e un SONC in o nito, questo SONC e tale che Spu
j
=
o ed e in pi` u una famiglia libera, quindi u
j
e una base lineare per o contenente
un numero nito di elementi.
Osservazione 3.4.5 La dimostrazione ora fatta dellesistenza di al-
meno un SONC per ogni spazio con prodotto interno separabile si ot-
tiene per mezzo di un procedimento costruttivo basato sul procedimento
di Gram-Schmidt. Precedentemente abbiamo dato esempi di spazi con
prodotto interno non separabili per i quali non esistono SONC.
3.4. Procedimento di ortonormalizzazione
di Gram-Schmidt 57
Nel caso degli spazi di Hilbert, anche non separabili, si pu`o dimostrare,
utilizzando lassioma della scelta ma senza dare un procedimento costrut-
tivo, lesistenza di almeno un SONC. Perci`o soltanto nel caso di spazi
con prodotto interno non separabili e non completi, non si e in grado di
assicurare lesistenza di almeno un SONC.
Il viceversa del punto (ii) del precedente teorema pu` o assumere la seguente
forma:
Corollario 3.4.6 In uno spazio con prodotto interno o di dimensione nita
ogni SONC e una base lineare di o.
Vediamo ora il seguente
Corollario 3.4.7 In uno spazio con prodotto interno separabile o tutti i SONC
hanno la stessa cardinalit` a. Precisamente si ha che:
(i) Se o ha dimensione lineare nita n, tutti i SONC hanno n elementi e sono
basi lineari di o.
(ii) Se o ha dimensione lineare innita, tutti i SONC sono innito numerabile.
Dimostrazione. Se o ha dimensione lineare nita la tesi segue dal fatto che
tutti i SONC sono delle basi. Se o ha dimensione lineare non nita, la (ii) del
teorema 3.4.4 assicura che ogni SONC in o e innito perche se ve ne fosse uno
nito, o avrebbe dimensione lineare nita. Daltra parte la proposizione 3.2.7
pag. 42 assicura che in questo caso i SONC in o sono innito numerabile.
Osservazione 3.4.8 La cardinalit`a comune a tutti i SONC di uno
spazio con prodotto interno separabile e la dimensione ortogonale dello
spazio secondo quanto visto nella denizione 3.3.14 sezione 3.3.
In uno spazio con prodotto interno S separabile non bisogna confondere il
concetto di dimensione come cardinalit`a comune a tutte le basi lineari di S
(dimensione lineare) con quello di dimensione come cardinalit`a comune
di tutti i SONC di S (dimensione ortogonale). Come abbiamo visto, se
la dimensione ortogonale di S e nita anche quella lineare e nita e uguale
alla prima; in questo caso quindi non ce distinzione tra dimensione lineare
e dimensione ortogonale.
Esempio 3.4.9 Nello spazio con prodotto interno l2 la base canonica {e
n
} e una
base ortonormale che non e una base lineare.
Nello spazio con prodotto interno d2 la base canonica e sia una base lineare che una
base ortonormale. Pertanto d2( C) ha dimensione lineare coincidente alla dimensione
ortogonale, essendo entrambe 0.

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