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la Repubblica

DOMENICA 31 MARZO 2013

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R CULT

ILMUSEO DEL MONDO


MELANIA MAZZUCCO
FOTO DI BASSO CANNARSA

LARTISTA

Nicolas de Stal (1914-1955), pittore francese di origine russa. Studia allAccademia di Bruxelles, viene influenzato dagli espressionisti. Negli anni Quaranta passa allastrattismo e si accosta a Braque. Costruisce opere con tasselli di colore

KLEE

BCKLIN

Ad Parnassum (6 gennaio)

Lisola dei morti (17 febbraio)

BEATO ANGELICO

DI COSIMO

a prima volta allo stadio non si dimentica. Di giorno bello, di notte una folgorazione. Cammini in un budello di cemento armato, sali una ripida rampa di scale e allimprovviso ti ritrovi sulle gradinate, frastornato dal ruggito della folla: in alto le luci abbacinanti dei proiettori e il cielo nero, davanti migliaia di teste frementi e laggi un fazzoletto derba dove pulsano figure colorate. Nel 1952 le partite in notturna costituivano ancora una novit assoluta. La sera di mercoled 26 marzo al Parco dei Principi di Parigi contro la nazionale di Francia venne a giocare la Svezia. Si trattava di unamichevole, ma importante, perch le squadre non si affrontavano dal 1935. Gli ospiti erano stati preceduti da una rispettosa ironia. La Svezia aveva raggiunto la finale ai Mondiali del 1950 (a danno dellItalia). Ma da allora i migliori talenti erano emigrati allestero, molti calciatori della nazionale erano dilettanti e inoltre dinverno non si allenavano. I giornali diedero molto risalto allavvenimento, preannunciato come un rito mistico. Pubblicarono artistiche foto in bianco e nero di altre partite giocate in notturna: il calcio diventava danza, il pallone una luna dargento, i calciatori ballerini dalle movenze eleganti. Possibile che i pittori non si sentissero sfidati da un soggetto cos? In Italia cera stato un nobile precedente il pioniere Umberto Boccioni, che si era interessato al dinamismo dei calciatori fin dal 1913. Ma il calcio in Francia non ispirava larte. Invece quel mercoled di marzo allo Stade de France, tra i moltissimi spettatori che, scrisse un testimone, offrivano un colpo docchio impressionante, spalmati sulle gradinate come caviale -cera anche un pittore. Nicolas de Stal, considerato in quel momento il pi promettente, dotato e originale artista del dopoguerra: la Francia gli aveva concesso la cittadinanza e lo aveva adottato. Russo di nascita, figlio di un generale zarista, di famiglia aristocratica costretta allesilio dalla Rivoluzione bolscevica, orfano a otto anni, era cresciuto in Belgio. Aveva speso la giovinezza inquieta viaggiando in Europa e Africa del Nord, sperimentando e cercando di scoprire quale pittore voleva essere. Maturava con lentezza solitario, ma attento alle creazioni degli altri. Nei tetri anni delloccupazione nazista si era fatto apprezzare per alcune tele astratte, alquanto cupe e angoscianti. Quella sera and dunque allo stadio con la moglie Franoise. Alto, esotico, bellissimo, da ragazzo era stato un notevole sportivo, e si predisponeva semplicemente a gustare una partita di calcio. Gli svedesi giocavano in

Annunciazione (13 gennaio)

La morte di Procri (24 febbraio)

KOKOSCHKA

MONDRIAN

La sposa del vento (20 gennaio)

Lalbero grigio (3 marzo)

ACHEROPITA

CORREGGIO

Il Santissimo Salvatore (27 gennaio)

Giove e io (10 marzo)

MATISSE POLLOCK

Full Fathom Five (3 febbraio)

Violinista alla finestra (17 marzo)

GIOTTO RAFFAELLO

Ritratto di Leone X (10 febbraio)

Resurrezione di Lazzaro (24 marzo)

LOPERA

Nicolas de Stal: Footballeurs (1952) Aix en Provence Muse Granet

Il poema visivo di de Stal che cattura la magia del calcio


maglia gialla, calzoncini celesti e calzettoni a righe orizzontali, i francesi in divisa blu. I francesi, un po per sussiego, un po per scarso impegno, giocarono senza ispirazione e senza furore. Furono sopraffatti dalla velocit e dallagonismo degli avversari. Gli svedesi impartirono ai calciatori e agli spettatori una lezione di tattica, tecnica e volont. Segnarono una sola rete, di testa, all83, ma avrebbero potuto stravincere. Il pittore per trasform la disfatta in arte. Ossessionato dalla sarabanda delle maglie gialle svedesi intorno a quelle blu dei francesi, che si stagliavano colorate contro il buio, e dal movimento dei giocatori, che volteggiavano dimentichi di s sul prato verde pisello sotto le luci artificiali dei proiettori, appena rientrato nello studio inizi a dipingere: non la partita reale, che aveva visto, ma lemozione indelebile che gli aveva lasciato. In pochissimi giorni realizz una serie di quadri di piccole dimensioni, tutti intitolati Footballeurs un poema sportivo per frammenti che sta alla pittura come il ciclo di sonetti sul calcio di Saba alla poesia. In essi, de Stal coronava il progressivo ritorno alla figura alle forme che da qualche mese si erano riaffacciate nella sua opera. Cio, abbandonava lastrazione pura, proprio quando lo stavano etichettando come il contraltare europeo di Pollock. Trasform i corpi dei calciatori in masse di colore, un mosaico di riquadri pennellati con la spatola come qualche tempo prima aveva fatto coi tetti di Parigi. Nello spazio appiattito, lalternanza dei colori a creare movimento. I Footballeurs sono tutti simili e tutti diversi. Qualcuno pi semplice, pi vicino alla realt, qualcuno pi visionario. Nel quadro di Aix, le sagome dei calciatori, le teste, le gambe, i calzettoni, lerba, sono ancora riconoscibili, braci di colore che ardono sul muro nero della notte. Infine de Stal dipinse il pi grande della serie, lo intitol Stade de France e pass oltre. La serie dei Footballeurs lo aveva come liberato. In tre anni dipinse con furore centinaia di quadri sempre pi grandi, sempre pi luminosi ed essenziali in cui per le forme e le figure restavano sempre leggibili. Invent una pittura di colore e luce. Per un nudo, gli bastava qualche linea sinuosa e due colori, per le ali dei gabbiani qualche virgola

di bianco. Dipinse cos bottiglie, fiori, paesaggi, finestre. Divenne un maestro del colore, come Matisse. Divenne ricco, riebbe la vita che gli era stata strappata dalla storia e allimprovviso se la tolse. Lui che aveva definito lo spazio della pittura un muro, dove per volano liberi gli uccelli del mondo, scelse una morte aerea, verticale, lanciandosi nel vuoto a quarantun anni. Non so se De Stal amasse particolarmente il calcio. Il calcio strategia e imprevedibilit, tecnica ed estro, tattica e occasione, esercizio e applicazione ma anche talento e genio. Qualit che anche lui possedeva. In una partita, il caso svolge un ruolo decisivo. Anche lui credeva nel caso, aveva fede nellispirazione, nellazzardo, nel rischio. Bisogna lavorare, aveva scritto a un amico: ci vuole una tonnellata di passione e cento grammi di pazienza. La pazienza era finita, la passione per la pittura, per la materia, per la luce lha consegnata a noi.
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