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IL FASCISMO

INDICE
Schema dal Manuale La Conoscenza stori ca, vol. 3 1. LA CRISI ECONOMICA NEL PRIMO DOPOGUERRA A. Difficolt politiche ed economiche nel primo dopoguerra B. Capitalismo monopolistico e dualismo Nord Sud C. Questione meridionale 2. IL BIENNIO ROSSO IN ITALIA A. Crisi Industriale e Biennio Rosso B. Ceti Medi: tra frustrazione e reazione C. Nascita del movimento dei fasci e delle corporazioni D. La questione di Fiume e il mito della vittoria mutilata E. Partito Popolare e cattolicesimo democratico di Sturzo F. Elezioni del 1919 G. Crisi istituzionale e impossibilit di formare un governo stabile H. Occupazione delle Fabbriche I. Crisi della politica giolittiana e biennio nero Schema dal Manuale "Chiaroscuro", vol. 3 2. IL MOVIMENTO FASCISTA 2.7. La nascita del Partito Nazionale Fascista 2.8. Marcia su Roma 2.9. La conquista dello stato e della nazione 2.10. Il delitto Matteotti 3. LO STATO TOTALITARIO 3.1. Distruzione dello Stato liberale 3.2. La nazione e lo Stato 3.3. La mobilitazione delle masse 3.4. Il Duce, lo Stato, il Partito 3.5. Costruzione stato totalitario 3.6. Uomo nuovo fascista 3.7. Il razzismo fascista 3.8. Le Leggi razziali 4. LO STATO CORPORATIVO 4.1. La negazione della lotta di classe 4.2. La politica economica del regime 4.3. Lo Stato Imprenditore e Banchiere

Dallo stato liberale al Fascismo


1. LA CRISI ECONOMICA NEL PRIMO DOPOGUERRA
A. Difficolt politiche ed economiche nel primo dopoguerra

Politica: Crollo dello stato liberale in Italia nel giro di pochi anni
instaurarsi di un regime autoritario modello movimenti reazionari europei 1. ceti medi e borghesia agraria e industriale: dall'appoggio al sistema politico liberale al sostegno a movimenti reazionari ed eversivi 2. stato liberale travolto da: crisi economica: inflazione, debito pubblico, riconversione, disoccupazione crisi sociale: radicalizzazione conflitto sociale

Debito pubblico stato italiano

Economia: squilibri strutturali


1. guerra: rafforzamento settore industriale Fiat (40.000 dipendenti), Ansaldo (56.000), Ilva (50.000), Edison, Montecatini, Breda 2. espansione e concentrazione industriale grazie alle commesse statali 3. speculazione e investimenti in vari settori grazie alla protezione dello stato necessit capitali esposizione imprese nei confronti delle banche Intreccio tra gruppi monopolistici e scomparsa distinzione banche - imprese quadrumvirato - partecipazioni incrociate: Banca commerciale - Fiat, Banca di Sconto Ansaldo; Credito Italiano - Banco di Roma; B. Capitalismo monopolistico e dualismo Nord Sud

1. sistema capitalistico monopolistico concentrazione enti statali: determinazione delle importazioni, prezzi, quantit prodotto stato: regolava la domanda e organizzava offerta 2. triangolo industriale dualismo economico nord sud risorse statali investite nel triangolo industriale marginalizzazione mezzogiorno 3. meridione sovrappopolazione contadini poveri propriet fondiaria e nessuna riforma agraria mancanza alternative di lavoro emigrazione solo possibilit ma: 1917 blocco immigrazione straniera negli Usa C. Questione meridionale 1. delusione dei reduci le terre promesse non vengono date: nessuna riforma agraria progetto di creare una piccola propriet terriera nel sud non viene attuato masse povere sud non vengono integrate nello stato liberale 2. scontro sociale occupazione terre da parte dei braccianti leghe e sindacati rossi e bianchi richiesta terre incolte stato si schiera con i latifondisti assenteisti

2. IL BIENNIO ROSSO IN ITALIA


A. Crisi Industriale e Biennio Rosso 1. crisi industriale bassi livelli di consumo e debolezza del mercato interno diminuzione spesa pubblica nel dopoguerra commesse e appalti statali si riducono crisi e fallimenti banche e industrie aumento disoccupazione + inflazione + crollo lira 2. Esplodono le proteste e la conflittualit sociale 1918 19: scioperi (3500), conflitti a fuoco e morti operai riduzione giornata lavorativa aumento salariale miglioramento condizioni di lavoro commissioni operaie interne braccianti nord aumenti salariali controllo organizzazione lavoro sud terre risultati giornata lavorativa 8 ore tutela potere d'acquisto

3. obiettivi politici PSI e CGIL: passa da 200.000 a 2.000.000 di iscritti influenza rivoluzione russa massimalisti: 1918, maggioranza nel PSI 4. Biennio Rosso giugno luglio 1919 tumulti contro caro vita da La Spezia a tutto il centro - nord spontanei: PSI e CGIL incapaci di controllare le protesta diffusione in Italia centro - nord nascita Soviet Stato: riesce a calmierare i prezzi

B. Ceti Medi: tra frustrazione e reazione 1. isolamento movimento operaio incapace di unirsi alle lotte dei braccianti agricoli e alle esigenze del ceto medio 2. ceto medio colpito da inflazione: salari e risparmi erosi da inflazione difficolt di reinserimento sociale dopo la guerra e perdita di prestigio disoccupazione e diminuzione tenore di vita livellamento verso il basso e avvicinamento alla classe operaia ritenuta inferiore incapacit di difendere i propri interessi (mancanza di organizzazione sindacale) paura del pericolo rosso: rivoluzione 3. frustrazione produce distacco nei confronti dello stato liberale sfiducia nel parlamentarismo e nella classe dirigente liberale ricerca di una soluzione diversa esigenza di ordine e di un potere forte C. Nascita del movimento dei fasci e delle corporazioni 1. Benito Mussolini, 23 marzo 1919 fonda il Movimento dei fasci e delle corporazioni programma: inizialmente ambiguo, tra nazionalismo e socialismo obiettivo: sostituirsi allo stato e utilizzare la violenza per contrastare il movimento composizione: media e piccola borghesia, reduci, futuristi, nazionalisti 2. nazionalismo e fascismo si uniranno in un unico partito nel 1922, il PNF idee comuni: attivismo, violenza, rifiuto parlamentarismo, liberalismo, socialismo

socialista

Ufficio di Mussolini presso la redazione de Il popolo d'Italia

D. La questione di Fiume e il mito della vittoria mutilata 1. risentimento opinione pubblica per l'esito delle trattative di pace fallimento Orlando e Sonnino (Dalmazia e colonie tedesche) Fiume: italiana per plebiscito ma non compresa nel trattato di Londra abbandono trattative da parte di Orlando e Sonnino inutile 2. persuasione nell'opinione pubblica L'Italia ha vinto la guerra ma persa la pace frustrazione per lo scarto tra sacrifici e aspettative e risultati della guerra 3. mito vittoria mutilata condanna debolezza governo liberale opposizione alla vecchia Italia (liberale, parlamentare, democratica e ugualitaria) di una nuova Italia fondata su nazionalismo, militarismo, autoritarismo

4. dimissioni Orlando e governo Nitti (19/06/1919) Fiume citt libera sotto il controllo della societ delle nazioni D'Annunzio parte da Ronchi con volontari e occupa Fiume (12 settembre 191)

e la governa per pi di un anno sostenuto da opinione pubblica e nazionalisti 5. delegittimazione governo liberale crisi in politica estera: incapacit governo di far rispettare i trattati internazionali crisi in politica interna: debolezza e isolamento classe dirigente liberale dal paese pericolo eversivo: impresa Fiume diviene modello politico di riferimento per la destra eversiva militarista e antidemocratica 6. Governo Giolitti (1920) trattato Rapallo: 12 novembre 1920, Fiume citt libera D'Annunzio rifiuta l'accordo Giolitti fa sgomberare la citt con la forza (25 dicembre 1920) Governi italiani primo dopoguerra Periodo Presidente del Consiglio Vittorio Emanuele Orlando ottobre 1917 - giugno 1919 Saverio Nitti giugno 1919 - giugno 1920 Giovanni Giolitti giugno 1920 - guigno 1921 Ivanoe Bonomi luglio 1921 - febbraio 1922 Luigi Facta febbraio - ottobre 1922 E. Partito Popolare e cattolicesimo democratico di Sturzo 1. 1919 don Luigi Sturzo fonda il Partito popolare italiano (Ppi) abrogazione non expedit da parte di Benedetto XV obiettivo: nascita partito cattolico moderno partito di massa che rappresentasse l'elettorato cattolico e si opponesse al movimento socialista base partito: piccoli proprietari e mezzadri nelle campagne artigiani, piccola borghesia, mondo associazionismo cattolico 2. Il programma interclassista di don Sturzo dottrina sociale: difesa propriet privata insieme a solidariet sociale ed equa distribuzione terra e redditi giustizia sociale autonomia amministrativa politica estera: appoggio idee wilsoniane 3. carattere contraddittorio PPI comprende sia esponenti sindacalismo cattolico: giustizia sociale sia esponenti tradizionalismo cattolico: reazionari e alleati alle classi conservatrici 1922: con Pio XI prevalgono i tradizionalisti 1926: Ppi viene sciolto dal fascismo

F. Elezioni del 1919 1. Il Sistema elettorale proporzionale e plurinominale collegi non uninominali (un solo candidato per collegio): favorevoli al partito liberale ma plurinominali: favorevoli a PSI e Ppi suffragio universale sistema di voto proporzionale e non maggioritario: favorevole a PSI e Ppi meglio organizzati

2. Le elezioni del 16 dicembre 1919 liberali ottengono 251 seggi socialisti 156 popolari 151 Fasci di combattimenti neanche un seggio, solo 4.000 voti nessuna maggioranza era possibile G. Crisi istituzionale e impossibilit di formare un governo stabile 1. impossibilit formazione governo autorevole crisi egemonia liberale e vittoria partiti popolari proprio nel momento di massima crisi sociale, politica ed economica tre principali formazioni politiche non potevano n governare da sole n volevano allearsi tra loro 2. Governo Nitti: liberale e riformista maggio 1920 Nitti da le dimissioni 3. Governo Giolitti strategia: tentativo di accordo tra moderati da una parte e socialisti e cattolici dall'altra compromesso borghesia e classi lavoratrici programma riformista: riforma tributaria aumento potere parlamento socialisti e popolari non accettano aumenta tensione sociale comincia violenza fascista H. Occupazione delle Fabbriche 1. agosto 1920: fabbriche triangolo industriale occupate dagli operai armati in risposta alla serrata degli industriali momento culminante biennio rosso formazione consigli di fabbrica e rivendicazioni sindacali e politiche 2. Ordine Nuovo: gruppo politico guidato da Gramsci che comprendeva anche Togliatti richiamo esperienza sovietica

importanza consigli di fabbrica e potere operaio influenza l'esperienza rivoluzionaria a Torino 3. Ruolo del PSI e della CGL atteggiamento incerto nei confronti dell'occupazione rimangono estranee al movimento riconducendolo a dinamiche unicamente sindacali solo a FIOM assume un ruolo di guida 4. Occupazione fabbriche tra rivoluzione e sconfitta operaia momento di massima tensione rivoluzionaria ma dimostra la mancanza di reali prospettive rivoluzionarie l'incapacit del gruppo dirigente massimalista sfruttare l'occasione per una politica rivoluzionaria o riformista

Operai armati occupano le fabbriche

I. Crisi della politica giolittiana e biennio nero 1. soluzione giolittiana all'occupazione non adotta politica repressiva ma cerca un compromesso accordo del settembre 1920 aumento salariale minimo forme di autogestione dei consigli di fabbrica (che poi non si realizzeranno) 2. insoddisfazione borghesia e prevalere soluzioni autoritarie rifiuto politica moderata e riformista di Giolitti disordine sociale e crisi economica causate da pretese classi lavoratrici e potere dei sindacati paura di una rivoluzione e del contagio dell'esperienza sovietica prevalere tendenze autoritarie nella borghesia agraria e industriale fascismo comincia a essere visto con favore 3. Difficolt movimento socialista frattura tra liberali riformisti e settori della borghesia crisi partito socialista nonostante i buoni risultati delle elezioni amministrative del 1920 successi del blocco nazionale formato da liberali conservatori, fascisti e nazionalisti aumenta tensione tra riformisti e massimalisti

viene meno mobilitazione operaia e contadina anche per la crisi economica 4. avvio dello squadrismo comincia a diffondersi lo squadrismo nella pianura padana assalto municipio di Bologna: eccidio di palazzo D'Accorsio (11/1920) dicembre 1920: squadre fasciste assaltano il municipio comincia il biennio nero

2. il movimento Fascista
2.7 La nascita del Partito Nazionale Fascista Squadrismo: si intensifica nella prima met del 1921 sostegno e cooperazione esercito e forze dell'ordine movimento acefalo senza rigida organizzazione e gerarchia Squadrismo: 1 semestre 1921 Numero Distruzioni Obiettivi Giornali 17 Tipografie Case del popolo 59 Camere del lavoro 110 Leghe contadine 83 Circoli culturali 151 MORTI 77 FERITI 280

Patto di pacificazione: firmato da Mussolini, PSI e CGL


cessazione attacchi squadristi sconfessato dai ras del fascismo Mussolini come primo tra pari Italo Balbo (Ferrara), Dino Grandi (Bologna), Roberto Farinacci (Cremona)

Nascita PNF: III congresso Fascismo - novembre 1921


trasformazione squadrismo in forza politica nazionale controllo del movimento da parte di Mussolini abbandono definitivo programma di San Sepolcro: conservatorismo sociale difesa interessi capitale industriale e agrario eliminazione anche violenta degli oppositori 2.8. Marcia su Roma

successo fascismo
sostegno ceto dirigente liberale, esercito, grande capitale, amministrazione dello stato (prefetti, funzionari, ecc.) fascismo: riportare ordine e pace sociale nel paese eliminando il progetto sovversivo del movimento dei lavoratori progetto Giolitti elezioni maggio 1921 formazione liste Blocco nazionale accorpamento di tutte le forze conservatrici: fascisti, liberali, cattolici, nazionalisti, per bloccare legalmente socialisti e popolari per poi normalizzare il fascismo eliminandone il carattere violento e riportandolo alla normalit

strategia socialisti riformisti


Turati, Treves, Matteotti sostegno a liberali e cattolici in funzione antifascista espulsione dal partito e creazione PSU

Giacomo Balla, La marcia su Roma, 1932

Marcia su Roma ottobre 1922 - 14.000 fascisti si concentrano intorno a Roma e marciano sulla capitale 1. piano Mussolini: ottenere un governo a forte presenza fascista pressioni sul re per appoggiare Mussolini esercito pronto a intervenire 29 ottobre 1922 2. Vittorio Emanuele III non rifiuta di firmare lo stato d'assedio proposto da Facta conferisce a Mussolini l'incarico di formare il nuovo governo 3. Conquista potere fascismo non attraverso rivoluzione lo stato prima tollera la violenza fascista contro opposizioni quindi concede il potere a Mussolini 2.9 La conquista dello stato e della nazione azione governo Mussolini politica a favore dei gruppi sociali e economici che sostenevano il fascismo abolizione nominativit titoli abolizione aumento tassa successione celebrazione vittoria 4 novembre identificazione fascismo - patria nemici del fascismo (bolscevichi) - nemici della patria essere contro il fascismo = essere contro la patria

LOGICA TOTALITARISMO FASCISTA

Premessa
identificazione fascismo - patria: opposizione a fascismo opposizione a interesse nazione

Precedente
interventismo 1915 minoranza impone sua volont alla maggioranza e al Parlamento

Strumento 1
squadrismo distruzione violenta avversari politici mentalit bellica logica amico / nemico

Strumento 2
appropriazione stato da organo degli interessi comuni a strumento di repressione al servizio di una parte politica

Simbologia
celebrazione marcia su Roma come vittoria della nazione non di una sua parte

Simbologia e propaganda elementi o eventi propri del fascismo (di parte) acquistano una valenza nazionale - statale istituzione Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale squadrismo forza legale dello stato stato al servizio di una parte politica marcia su Roma 28 ottobre 1922 festa nazionale inizio di una nuova era e data iniziale di conteggio degli anni fascismo = totalitarismo: Amendola e don Sturzo totale controllo dello stato e della societ fascistizzazione stato e societ "Il fascismo ha le pretese di una religione, le supreme ambizioni e le inumane intransigenze di una crociata. Non promette la felicit a chi non si converte a chi non si lasci battezzare" (Amendola, 1/4/'23)

2.10. Il delitto Matteotti 1. svolta del 1924 - elezioni legge Acerbo: lista che consegue i 25% ottiene i 2/3 dei seggi clima violento (brogli e intimidazioni) 30 maggio: apertura camera e denuncia irregolarit da parte di Matteotti squadra fascista Ceka lo rapisce e uccide 2. Secessione Avventino avversari fascismo abbandonano lavori parlamento speranza di un intervento del re che destituisca Mussolini opinione pubblica e molti di coloro che avevano appoggiato Mussolini gli sono ora contro perch

fascismo ancora violento vittima un moderato riformista eletto regolarmente eletto 3. intellettuali, esempio di Piero Gobetti coalizzarsi forze antifasciste abbattimento blocco a sostegno del fascismo (nazionalisti, clericali, conservatori, grande capitale monopolistico) aggredito dai fascisti (settembre '24) rimasti impuniti 4. Vittorio Emanuele passivit: tace e non interviene silenzio = implicita legittimazione di Mussolini e del suo operato 3 gennaio 1925: discorso di Mussolini alla Camera assunzione responsabilit storica omicidio inizio dittatura

3. Lo Stato Totalitario
3.1. Distruzione dello Stato liberale Strategia Mussolini persegue dopo il 1925 smantellamento dello stato liberale instaurazione dittatura attraverso eliminazione della separazione dei poteri degli avversari politici 1. Attivit legislativa dal 1925 legge prerogative capo del Governo controlla ogni ambito dell'attivit dello stato Capo del Governo: decide su cosa il Parlamento pu discutere non pi responsabile verso il Parlamento pu essere destituito solo dal re controlla la magistratura 2. Leggi fascistissime: novembre 1926 eliminazione diritti politici e libert individuali soppressione di tutti i partiti ad eccezione di quello fascista deputati aventiniani decaduti reintroduzione pena di morte istituzione Tribunale Speciale contro i dissidenti formato da militari e gerarchi fascisti della milizia 5.139 imputati, 9 condanne a morte, 7 ergastoli e 27.735 anni di carcere Istituzione Confino di polizia contro i sospettati di attivit antifascista commissione formata da prefetto, questore, comandante locale crabinieri 15.000 condanne al confino inflitte soppressione sindaci eletti democraticamente dai cittadini sostituiti da un podest di nomina governativa 3. Patti Lateranensi: 21 febbraio 1929 obiettivi: appoggio della Chiesa al fascismo rafforzare consenso italiani al fascismo

accordi: istituzione stato Citt del Vaticano cattolicesimo religione di stato

11 febbraio 1929: Mussolini e il cardinale Gasparri firmano i patti lateranensi

3.2. La nazione e lo Stato 1926: conclusione processo di instaurazione della dittatura eliminazione dissenso, pluralismo, democrazia instaurazione dittatura totalitaria fine esplicito fascismo e Mussolini Dottrina del fascismo, Enciclopedia Treccani, 1932 fascismo terza via superamento liberalismo e socialismo marxista 1. concezione fondata su idea di stato e nazione nazione: insieme di individui accomunati per natura e storia costituiscono un aggregato informe e privo di volont propria stato: istituzione totalitaria promuove il processo di formazione della nazione guida la nazione verso la grandezza totale subordinazione allo stato degli individui (liberalismo e libert individuale) delle classi (socialismo e lotta di classe) 2. Duce come capo assoluto rifiuto democrazia popolo non pu autogovernarsi, n incapace 3. concezione elitaria del potere gruppo ristretto portatore volont e coscienza nazionale Duce guida dello stato e della nazione capacit decisionale infallibile totale subordinazione alla sua volont

preghiere delle Piccole italiane

Motto dei balilla

3.3. La mobilitazione delle masse

fascismo e regimi autoritari tradizionali


1. novit fascismo riguarda le masse (Renzo De Felice) dittatura tradizionale esclusione delle masse dalla partecipazione alla vita politica imposizione modelli sociali tradizionali fascismo: mobilitazione delle masse 2. mobilitazione delle masse per ottenere il consenso dando ad esse la sensazione di: avere un rapporto diretto con il capo essere protagoniste di un'azione rivoluzionaria di trasformazione dello stato di cose negativo per la creazione di una societ migliore

Immagini tratte dai libri per la scuola elementare

3. strumento fascistizzazione della vita sociale e anche della interiore emotiva e sentimentale attraverso: scuola, cinema, radio, tempo libero, vacanze, sport, ecc. e cerimonie e riti di massa (adunate, saggi ginnici, parate, discorsi del duce, ecc.) per permeare la societ dei propri ideali 3.4. Il Duce, lo Stato, il Partito

Strategia politica Mussolini


subordinare il partito allo stato affermare la propria autorit assoluta su: partito stato 1. il Partito e il duce marzo 1926: destituzione Roberto Farinacci da segretario del partito personalit di spicco e possibile rivale di Mussolini voleva una diarchia potere diviso tra Segretario PNF (partito) e capo governo (Stato) sostituito da Augusto Turati epurazione: eliminazione degli elementi pi radicali dal 1926 al 1938 vi sono circa 140.000 espulsioni tra dirigenti e gregari congresso 1926: eliminazione elettivit cariche dal partito nomine operate direttamente da Mussolini 2. Mussolini capo assoluto eliminazione di ogni possibile concorrente unico supremo capo del fascismo culto e mito del duce evoluzione potere Mussolini nel partito 1929: primo gerarca

1932: al di fuori e a di sopra del partito 3. Lo Stato e il Partito Prefetto suprema autorit statale nella provincia nominato da Mussolini Federale suprema autorit del partito nelle province nominati da Mussolini Federale subordinato al prefetto

Tessera della giovent italiana del littorio

3.5. Costruzione stato totalitario 1. Funzione partito diffondere ideologia ufficiale educare il popolo ai valori del fascismo diffondere il mito dell'infallibilit e culto del capo 2. Segretario 1931 - 1939: Achille Starace linea politica Starace della politica di chiusura del partito per evitare iscrizione opportunisti alla apertura: chiunque si poteva iscrivere iscrizione obbligatoria per dipendenti pubblici 60% italiani si iscrivono al partito nel 1927 iscritti = 27 MLN 3. Fascistizzazione integrale della societ 3.6. Uomo nuovo fascista

Strategia Mussolini
Italia grande potenza mito di riferimento: impero romano 1. creazione impero

conquista Etiopia 1936 Vittorio Emanuele proclamato imperatore massimo consenso regime 2. creazione uomo nuovo italiano popolo di dominatori trasformazione dell'italiano in nuovo tipo di uomo guerriero e fascista 3. Regolamentazione rapporto popoli dominati (neri africani) subordinazione dominati a dominatori netta separazione e discriminazione 4. leggi razziali 30 dicembre 1937: carcere per "relazioni di indole coniugale" 17 novembre 1938: divieto matrimoni misti 29 giugno 1939: reato di lesione del prestigio della razza divieto di rapporti tra italiani e indigeni 13 maggio 1940: meticci privati di cittadinanza piena 3.7. Il razzismo fascista

Fondazione ideologica legislazione razziale


elaborazione teoria razziale fascista giugno 1938: Guido Landra, antropologo: decalogo razzismo fascista commissione intellettuali

stesura del "Manifesto degli scienziati razzisti" pubblicato su "La Difesa della razza", 5 agosto 1938 Nicola Pende:membro pi prestigioso commissione si dissocia rifiuta razzismo biologico filo - tedesco purezza razziale e arianesimo italiani propone modello storico - culturale ispirato a missione civilizzatrice Roma capacit italiani di formare un nuovo popolo a partire da popoli differenti Mussolini sceglie modello biologico - razziale allargando la legislazione razzista anche agli ebrei agosto 1938: censimento ebrei residenti 46.656, concentrati a Roma, Milano, Trieste 5 settembre 1938: Provvedimenti per la difesa della razza esclusione docenti ebrei dalle scuole statali divieto iscrizione alunni ebrei

3.8. Le Leggi razziali 1. accentuazione antisemitismo Mussolini da 1938 spiegazione: tesi tradizionale e assolutoria: pressioni di Hitler, priva di fondamento documentale ipotesi varie: autonomia comunit ebraica visto come un pericolo per la fascistizzazione antisemitismo sostegno alla politica di costruzione dell'uomo nuovo fascista rafforzare il senso di superiorit degli italiani

2. Gran Consiglio del Fascismo, 6 ottobre 1938 " Dichiarazione sulla razza" divieto matrimoni misti espulsione ebrei da societ civile e istituzioni pubbliche esercito, sport, partito, ecc. divieto professioni e propriet aziende aziende con pi di 100 persone o pi d 50 ettari 3. Vittorio Emanuele III firma tutti i decreti rinnegando il gesto di Carlo Alberto che aveva concesso i diritti civili agli ebrei nel 1848

4. Lo stato corporativo
4.1. La negazione della lotta di classe Problema: superare la lotta di classe tra capitale e lavoro che porta alla disgregazione della societ e indebolisce lo stato 1. Soluzione fascismo: corporativismo principio: cooperazione tra capitalisti e proletariato subordinano i loro interessi a quello superiore della nazione 2. Tappe realizzazione corporativismo Accordo Palazzo Vidoni sindacati rinunciano a sciopero padronato riconosce solo sindacato fascista come legittimo Legislazione ordinamento corporativo creazione corporazioni organizzazione formate da datori di lavoro e sindacato fascista risolvere pacificamente vertenze in realt sindacato fascista controllato dallo stato quindi eliminazione sindacati e potere contrattuale lavoratori tutte le decisioni vengono prese da governo fascista e capitalisti 3. Fascismo Terza via dunque il fascismo non fu una terza via tra comunismo e capitalismo fu un paese capitalista in cui , a differenza degli altri, non esistevano i sindacati 4. Risultato sotto il fascismo i lavoratori italiani avevano gli stipendi pi bassi d'Europa 4.2. La politica economica del regime

QUOTA 90 - 1926
1. obiettivo: stabilit monetaria e rafforzamento della lira 1919 sterlina - lira: 1 a 36; 1925 sterlina - lira: 1 a 145 1926: rivalutazione 1 a 90 2. conseguenze negative: riduzione credito

crisi esportazioni abbassamento salari 3. conseguenze positive: favorisce importazioni difesa risparmi Battaglia del Grano - 1926 1. obiettivo: autarchia, raggiungere l'autosufficienza economica protezionismo totale importazione grano potenziamento produzione nazionale 2. risultati positivi: 1913: 50 MLN Q 1930: 60 MLN Q 1939: 80 MLN Q 3. conseguenze negative: costo pane pi caro per gli italiani (quello estero costava meno) danno agricolura messa a dimora terre destinate a pascolo e colture pregiate situazione monopoli determina mantenimento sistemi produzione arretrati

Manifesti e copertine di giornali dedicate alla "Battaglia del grano"

4.3. Lo Stato Imprenditore e Banchiere 1. Crisi 1929 colpisce l'Italia 1.000.0000 di disoccupati crisi industria tessile (produzione -30%) 2. Politica del regime fascista Intervento dello Stato in economia opere pubbliche bonifica Agro Pontino autostrade nel nord

3. Creazione Enti Statali I.M.I. Istituto Mobiliare Italiano banca pubblica intervento finanziario a sostegno di banche e industrie in crisi I.R.I. Istituto per la Ricostruzione Industriale rileva industrie in crisi le gestisce direttamente acquisisce il 44,5% del capitale azionario italiano 4. Economia Mista Stato soggetto economico possiede e gestisce parte dell'attivit economica programmazione sviluppo economico 5. Fallimento complessivo politica economica economia italiana incapace di produrre uno sviluppo tae da: sostenere la politica imperiale del fascismo preparando economicamente e militarmente il paese alla guerra

ECONOMIA DI MERCATO, SOCIALISMO, ECONOMIA MISTA


Economia Mercato Stato di riferimento Caratteristica fondamentale Vantaggi economici Usa (prima del 1929) Socialismo Unione Sovietica Economia Mista

imprese private unici Stato unico soggetti economici economico

Italia (dopo 1929) coesistenza imprese prisoggetto vate e stato come soggetti economici

Rischi economici

concorrenza stimola pianificazione stato sostiene imprese produttivit e innova- produzio-ne e sviluppo in crisi zione economi-co crescono le uscite anarchia mercato calo innovazione e pro- statali e si aggrava la produ-ce crisi aziende duttivit situa-zione del bilancio ed eco-nomia pub-blico

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