You are on page 1of 8

Il testo inedito del famoso scrittore,poeta e drammaturgo barese Vito

Re Borbone e i tre barboni al


// Gruppo Abelano mette in scena stasera a Bitonto lo spettacolo direi con un prestigioso cast. Musiche di Gianni Giannotti, costumi e scene di
II Gruppo Abeliano propone 10 spettacolo "Re Borbone e tre Barboni" di Vito Maurogiovanni, in scena stasera alle 21 al teatro Traetta di Bitonto. Lo spettacolo diretto da Vito Signorile, vede protagonisti Paolo Panare (Mostaccione), Tina Tempesta (Regina), Alfredo Vasco (Re Borbone), Antonella Genga, Franco Blasi, Brando Rossi (Barboni), Mario Mancini (Cerimoniere) e Gianni Giannotti, Pino Di Modugno, Lello Calabrese (Musicisti). Le scene e i costumi sono di Tbmmaso Lagattolla, mentre le musiche originali sono state scritte da Gianni Giannotti. Vito Maurogiovanni, un prezioso scrigno ricolmo di storie. Quando, invitato, iiziava un racconto, il coinvolgimento era totale. Sembrava uno di quei nonni di una volta che per tenere a bada i numerosissimi nipoti prendevano a raccontare di "antiche" avventure, di "fatti" accaduti, di "personali" imprese e non si riesce mai e poi mai a comprendere dove la fantasia ha rotto gli argini e ha confuso i confini. Tutti certamente conoscono - ha ricordato Vito Signorile 11 Maurogiovanni di quel "U Caf andche" rappresentato al Piccinni nel 1951 e che diede inizio, insieme al "U Testamnde de zi Canoniche" ad una possibile tradizione (certamente esemplare indicazione) di Teatro in dialetto o il Maurogiovanni delle mille ricerche (le Cattedrali, i Castelli, le Tradizioni popolari, le vite dei Santi) e le mille collaborazioni (la Rai, La Gazzetta del Mezzogiorno, le Enciclopedie, i Gruppi Teatrali). Non tutti sanno, per, del Maurogiovanni Poeua di Compagnia, capace, cio, di allestire un testo teatrale partendo da un semplice spunto e alcuni attori di riferimento. Ne sono testimonianza nu-

o'

merose esperienze che il Gruppo Abeliano ha avuto il privilegio di fare con questo straordinario Autore che ci onor della sua amicizia. Mi piace riferire di come "La Passione de Criste", straordinario racconto divenuto poi spettacolo teatrale, replicato a Roma e riallestito per una bellissima edizione RAI in bianco-nero, fosse nato da un frammento di Lauda, scoperta dal Maurogiovanni, e da un'idea di raccontare la storia di un povero cristo della Murgia Vito lo "interpret" a tutta la nostra compagnia con una tale immedesimazione che ci coinvolse e ci entusiasm al punto che lo avremmo impegnato come attore. Anche lo spettacolo "Maria De Mattias - una vita un confronto", stato scritto da Vito Maurogiovanni per gli attori dell'Abeliano, partendo unicamente da lettere e documenti forniti dalla Suore del Preziosissimo Sangue. Lo spettacolo poi diventato sceneggiato video. Lo abbiamo, per fortuna, spesso festeggiato in vita e abbiamo caldeggiato per lui la Laurea ad honorem. Di fronte alla sua scomparsa ci rendiamo conto che assoluta-

Un momento dello spettacolo e lo scrittore barese Vito Maurogiovanni

mente nulla andavamo ad aggiungere al valore di un uomo che lascia una profonda traccia di se e a cui la citt deve molto. Intellettuale egregio con i piedi e il cuore ben ancorati alla terra e ai patemi dell'uomo del sud e agli antichi valori come la famiglia e l'amicizia. E la sua famiglia, impegnata oggi a rovistare il prezioso scrigno e mettere ordine tra i numerosi appunti e manoscritti, riporta alla luce un te-

sto inedito sul tramonto dei Borbone e sull'unit d'Italia, probabilmente ideato dal Nostro per uno sceneggiato radiofonico. Quasi a voler ripetere un antico rituale tra Maurogiovanni e l'Abeliano, le figlie, Cec e Vvi, mi rinnovano il piacere di affidarmi una possibile messa in scena nel centocinquantesimo anniversario dell'Unit d'Italia" r.spe.

IA GAZZETTA. DELMEZZOGIORNO
Gioved 1 marzo 2012

La stagione
Abeliano: da sabato in scena al Royal

If
In attesa della verifica tecnica della Commissione comunale di Vigilanza per il nuovo teatro Abeliano, il Gruppo Abeliano ha deciso di mettere in scena il primo spettacolo in cartellone per la rassegna Actor: Re Borbone e tre Barboni di Vito Maurogiovanni andr in scena, sabato 3 alle 21 e domenica 4 alle 18, al teatro Royal di Bari (info: 080.542.76.78). Lo spettacolo diretto da Vito Signorile (foto), vede protagonisti Paolo Panaro (Mostaccione), Tina Tempesta (Regina), Alfredo Vasco (Re Borbone), Antonella Genga, Franco Blasi, Brando Rossi (Barboni), Mario Mancini (Cerimoniere) e Gianni Giannotti, Pino Di Modugnq, Lello Calabrese (Musicisti). Le scene e i costumi sono di Tommaso Lagattolla, mentre le musiche originali sono state scritte da Gianni Giannotti. Il testo di Vito Maurogiovanni sul tramonto dei Borbone e sull'unit d'Italia, come ricorda Vito Signorile, che col gruppo Abeliano ha pi volte collaborato con lo scomparso autore barese, era un inedito tornato alla luce grazie al lavoro di ricerca svolto dalla famiglia dell'autore e, probabilmente, era stato ideato per uno sceneggiato radiofonico.

Enrico IV una riflessione sul dolore


11 primo giugno al Castello Svevo il testo di Pirandello interpretato da AntonioSalines
cf/PASQUALE BELLINI

Una produzione dell'Abelianoconlaregiadi Vito Signorile e la revisione di Ettore Cata ano

nell'aulico cortile medievale di un Castello, quello di Bari per l'appunto, che rivivr la vicenda umoristica di Enrico IV, randelliano? l'imperatore immortalato da Luigi Pirandello, nella riedizione a cura del Teatro Abeliano con la regia di Vito Signorile e con protagonista Antonio Salines. Debutto, per questa chiusura della tribolata stagione dell'Abeliano, il prossimo 1 giugno, venerd, con repliche il sabato e la domenica successivi, giustappunto nel Castello Svevo di Bari, stante l'inagibilit, tuttora, della nuova e pronta sala-teatro dell'Abeliano al rione lapigia. Ma la collocazione nel Castello di Bari sembra essere, in effetti, la pi congeniale per Ebbene s, la prima volta che questa vicenda sospesa tra verit e affronto questo eroe-antieroe, cofinzione, dove l'umorismo della si- me spesso accade in Pirandello. tuazione vede un Enrico IV farsi Ma pure, sono reduce da due anni prigioniero volontario di un'esi- di repliche dei Sei personaggi in stenza tutta fissata e immuta- cerca d'autore, con la regia die bile nella storia antica e medie- compianto Giulio Bosetti, che mi vale, pur di sfuggire all'atrocit, al hanno davvero "rodato" alla temdolore, alle miserie meschine dei- nerie e alla maniera niranrlpllia-

Catalano, ma al protagonista Antonio Salines che chiediamo alcuni lumi sull' edizione prossima ventura. Salines questo il suo primo incontro-scontro con l'Enrico IV piLE PROVE L'attore Antonio Salines con il cast e il regista Vito Signorile durante le prove del pirandelliano Enrico IV

L
nerbo della struttura e delle sequenze del testo (pure alleggerito nella durata a circa un'ora e un quarto), facendolo precedere da una sorta di "prologo" dove si da spazio e corpo alla figura della moglie di Pirandello, quella Maria Antonietta Portulano, che a causa della sua "pazzia" (fu nel 1919 ricoverata in una clinica psichiatrica, dopo anni di tribolata condivisione casalinga del suo male) dovette non poco influenzare Pirandello sulla "condizione umana" del dolore e della sofferenza. Ecco, il nostro, il mio Enrico IV, testimonia della sofferenza e del dolore, quello di Pirandello, quello di tutti noi, nel portare avanti, anzi nel portare in scena, la commedia umana dell' esistenza. Enrico IV vede impegnati con la regia di Vito Signorile, accanto ad Antonio Salines: Tina Tempesta, Antonella Genga, Alfredo Vasco, Enzo Vacca, Mino Decataldo, Stefania Bove, Marcantonio Gallo, Francesco Lamacchia,
PatrTn Altiari T^mnciphpQnnn

IA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO


Domenica 27 maggio 2012

"maschere" di Pirandello. Inutile dire e ridire su questo immenso personaggio dell'Enrico IV pirandelliano: gi solo a pensare a quanti grandi del teatro italiano lo hanno interpretato, a partire dal suo debutto nel 1924, c' da farsi tremare le vene e i polsi. Basta, che Din me la mandi hnnna'

rile, o con modernit revisioniste e sperimentali? Io sono e resto un attore legato alla parola, come nella migliore tradizione attroriale italiana. Questa messinscena pertanto non lo smentisce, ma c' in compenso un'idea moderna e nervosa di riIpttnra critica HP! "sacro testo"

IA GAZZEUA DELMEZZOGIORNO
Domenica 3 giugno 2012

OGGI IN REPLICA AL CASTELLO SVEVO CON ANTONIO SALINES PROTAGONISTA

La recita infinita di EnricoIV


Una rilettura di Signorile e Catalano
(//PASQUALE BELLINI

l'antica fiamma, accompagnata dall'amico Belcredi e da un medico voglioso di espealgono e scendono faticosamente le rimenti sull'illustre e stravagante paziente. scalinate nel cortile del Castello di Nello spazio fra le due gradinate, intorno al Bari i personaggi della recita di trono dell'imperiale impostore con la sua Enrico IV, sotto il peso dei mantelli corte di consiglieri in costume, si consuma medievali, sotto O peso del vivere tra la il cerimoniale delle ipocrisie e delle finrealt e la finzione, con la Mia come antica zioni, si scopre la crudele verit: il paziente eredit, ma anche soluzione possibile per guarito da tempo, ma ha voluto conalleggerire il peso del vivere. Io so che a me tinuare la recita per gli altri e per se se bambino..., dice il protagonista di Piran- stesso. Solo il tempo inesorabile (sono pasdello, sembrava vera la luna nel pozzo ed sai venti anni) ha scavato solchi nei visi e eccolo infatti continuare la finzione della nelle coscienze. Solo i ritratti di Enrico e recita di Enrico IV imMatilde, di venti anni peratore, perpetuare la prima nei costumi soncarnevalata della festa tuosi hanno fermato O di un giorno, ma per semtempo. Quando l'esperipre, costringendo la vita mento del dottore vuole a diventare una recita riportare indietro l'orostorica, immutabile logio e la giovane Fr ida si quindi perfetta. La riduaccosta all'Enrico di ogzione della commedia pigi, solo allora la burla si randelliana, realizzata trasforma in tragedia e dalT Abeliano con la reBelcredi finisce trafitto gia di Vito Signorile e da una di quelle lame da con Antonio Salines parata. Vero e falso si protagonista, si avvale di confondono, per sempre. una riflessione di Ettore Enrico trova in Antonio Catalano il quale intro- IN SCENA Antonio Salines Salines percorsi attorali duce in partenza una dipi che convincenti, dalmensione autobiografica alla vicenda, qua- la finta umilt fino alla profonda verit si l'identificazione fra Enrico IV e il Pi- umana del dolore e del rimpianto, con acrandello pi segreto e domestico. Un Pi- canto le maschere nude di Matilde (lina randello quasi marchiato dal segno della Tempesta), Belcredi (Alfredo Vasco), del follia, con quella sua moglie Antonietta Por- dottore (Mino Decataldo), e ancora Enzo tulano, fortemente gravata da crisi psichi- Vacca, poi Stefania Bove, Marcantonio che, che per anni condivise l'esistenza do- Gallo, Francesco Lamacchia, Patrizio mestica del professor Pirandello fino al Altieri. Nei costumi d'epoca sontuosi e coricovero in clinica nel 1919. Ecco Pirandello lorati (di Francesco Capece), sulle musi(Salines) e la moglie (Antonella Genga) che da melodramma (a cura di Gianni comparire in unaPrologo, con scatti ver- Giannotti) e nelle visionariet in proiebali, gesti d'amore, di ripulsa coniugale. zione (Luca Ruzza, Mario Cristofaro) lo Dopo il Prologo familiar-biografico, pro- spettacolo diretto da Signorile ha ricevuto i cede la messinscena imperiale di Enrico, convinti applausi del pubblico. Si replica con la visita curiosa e morbosa di MatOde, stasera alle 21 al Castello Svevo.

12 Cultura&Spettacoii
{ Teatro } Con una nuova produzione, il Gruppo Abeliano conferma la voglia irresistibile di continuare a lottare
Italo Interesse
E' stato pi volte ribadito che senza essere toccato dalla follia della moglie Pirandello non avrebbe mai elaborato, e nei termini che hanno fatto di lui un gigante del teatro, il tema dell'equilibrismo tra follia e assurdo. Volendo rappresentare questo sentimento, quali modalit adottare? Ettore Catalano opta per quelle pi ragionevoli e perci compone un ideale Prologo che, pur se pensato in riferimento a un determinato testo, a nostro avviso ha un po' il sapore dell'introduzione 'ad ampio spettro' alla drammaturgia di Pirandello. Venerd scorso al Castello era di scena "Enrico IV", ultima produzione dell'Abeliano. In apertura, diciamo cos, un Pirandello tenero e paziente, un po' smarrito

MERCOLED 6 GIUGNO 2012

II tenero Enrico, ferro e velluto


deve tenere testa ad un'indemoniata Antonietta che, fulminata dalla caratura delle donne che popolano il teatro del marito. prende per vere queste "fimminazze" e da la stura ad una sapidissima scena di gelosia. Teatro nel teatro, proprio alla Pirandello, la breve performance conferma il talento della nostra Antonella Genga e di Antonio Salines, uno dei pochi mostri sacri del teatro italiano rimasti in attivit. Salines, poi, si spoglia dei panni del Maestro e veste quelli del borghese romano che si finge pazzo per mangiare freddo O piatto della vendetta. Panni nei quali egli assume un colore serafico, candido e inerme, quasi un bimbo (opportunamente 'Io se che a me bambino' il sottotitolo della messinscena). La sua parola non mai tagliente, nei suoi doppi sensi, nelle allusioni, nelle cose lasciate a met manca l'acredine, la malcelata furbizia. Attenzione per, c' ferro sotto il velluto del guanto... Bravo Salines nel rendere poco 'teatrale' il suo Enrico poich ci ne fa un assassino credibile, appunto perch imprevedibile. Il resto un solenne valzer di figure che la regia di Vito Signorile ben adegua ai limiti e alle seduzioni della doppia scalinata del maniero federiciano. Ma la novit pi grande stata la serie di proiezioni che avendo per schermo la

muraglia ha accompagnato il lavoro dall'inizio alla fine. Proiezioni pertinenti e grandiose (visual Mario Cristofaro e Luca Ruzza tecnico Michele Masotti). Applausi convinti della folta platea per Tia tempesta, Alfredo Vasco, Enzo Vacca, Mino Decataldo, Stefania Bove, Marcantonio Gallo, Francesco Lamacchia, Patrizio Altieri. Una volta di pi TAbeliano c'. Signorile e compagni l'hanno gridato forte nel pozzo nero della coscienza di un Potere stupido prim'ancora che dannoso. L'hanno fatto senza mettere fiori nei cannoni, incatenarsi o digiunare. Continueranno a farlo nel modo a loro pi congeniale e, in fondo, pi ragionevole, cio facendo teatro di qualit e utilizzando in prevalenza le gran belle risorse che il territorio mette a disposizione.

You might also like