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A settantanni dalla rivolta pubblicati gli appunti dello storico Ringelblum

V ARSA VIA
IN ARMI CONTRO I NAZISTI PER LE STRADE DEL GHETTO
SUSANNA NIRENSTEIN
el gennaio del 1943 apparvero i primi appassionati manifesti sul muro alto 4 metri che circondava il ghetto di Varsavia: Svegliati o popolo e lotta! Che ogni madre diventi una leonessa in difesa dei suoi piccoli! Che nessun padre veda con rassegnazione la morte dei figli! Che il nemico paghi col proprio sangue la vita di ogni ebreo! Che ogni casa diventi una fortezza! Nessun ebreo deve pi morire a Treblinka! Preparatevi ad agire! Siate pronti!. E fu davvero cos, quasi tutti uniti nellOrganizzazione Ebraica di Combattimento (la Zob, Zydowska Organizacja Bojowa) comandata dal 24enne Mordechai Anielewicz, da agnelli si trasformarono in tigri e volpi. Non si fecero pi prendere e uccidere senza resistere, senza colpire il nemico. Prima raccontato fin dallottobre 1939, la giovent, la salute, lo humour, stati finalmente pubblicati in itacon lazione del 18 gennaio, giorno per giorno, da Emanuel leducazione, la religione, le atti- liano con il titolo Sepolti a Varsaquando una dozzina di uomini Ringelblum, storico sociale, sio- vit illegali , che fu sepolta in 10 via (Castelvecchi, a cura di Jacob armati di pistola si infiltrarono nista, organizzatore di mense e bidoni del latte sottoterra quan- Sloan, pagg. 284, euro 22). Parlanella colonna di uomini, donne, assistenza, ma soprattutto crea- do si comprese che tutto era per- no di tutto, dalle norme che via bambini condotti verso la Um- tore degli archivi clandestini del- so. Materiale ritrovato a guerra via stringono e oscurano gli spaschlagplatz dove i treni per Tre- la Oneg Shabbat (Delizia del finita. Oggi di quellopus ma- zi vitali, alle battute (moltissiblinka aspettavano, e aprirono il Sabato, un termine ebraico che gnum raccolto perch il mondo me), le voci che circolano, lodiofuoco sulle SS liberando tutto il faceva riferimento al giorno de- sapesse, gli appunti scritti di per- sa polizia ebraica, gli judenrat, gruppo, mentre un altro nucleo dicato alla riunione), una crona- sona da Emmanuel Ringelblum gli sbarramenti costruiti in quelforzava un vagone blindato fa- ca minuziosa divisa in sezioni sincopati, veloci, fitti come foglie la o quellaltra strada, le puniziocendone uscire i deportati. Poi economiche, culturali, sociali e di quercia, diseguali, a tratti ci- ni inflitte a chi non si toglie il capcon la grande rivolta del 19 apri- capitoli sulle donne, i bambini, frati, quasi sempre espliciti, sono pello, e poi rastrellamenti, rale, esattamente 70 anni fa. La volont del Terzo Reich di cancellare gli ebrei dallEuropa Lappuntamento era ormai chiara. Ogni illusione A Dogliani dal 3 al 5 maggio: incontri, dibattiti, confronti di rimanere in vita era svanita. In quella prigione a cielo aperto istituita dai nazisti nellottobre 1940, 403 ettari in cui erano stati trasferiti e rinchiusi pi di 450.000 ebrei (con una densit di 14 persone per stanza e con le 184 calorie al giorno che secondo i te- TORINO Torna nelle Langhe, nel paese di rico Rampini, Ferruccio de Bortoli, Mario Cadeschi dovevano bastare ad ogni Luigi Einaudi, a Dogliani, dal 3 al 5 maggio, il labresi, Riccardo Luna. Ezio Mauro, direttore ebreo ma a loro stessi ne anda- Festival della Tv e dei nuovi media, tre giorni di Repubblica, il 4 maggio alle 18,30, parler dei vano 2.613, mentre ai polacchi di incontri, dibattiti, confronti tra protagonisti giornali nellera di internet. Tra i tanti appun669) dopo le grandi deportazioni del mondo della comunicazione tradizionale e tamenti in programma il faccia a faccia tra Giodellestate 1942 (310.000 gli abi- non sul ruolo che questa svolge nella societ e vanni Minoli e il sindaco di Firenze, Matteo tanti portati allo sterminio, circa sul futuro della televisione. In particolare, al Renzi, il rapporto tra media e legalit per sotto6000 al giorno) e le morti per fa- centro della seconda edizione della rassegna, lineare limportanza della comunicazione nelme e malattia erano rimasti solo la comunicazione politica: come parlarne ai la lotta alla mafia, le elezioni politiche come la50.000 i residenti nel ghetto. Ora giovani, come informare il pubblico generali- boratorio di comunicazione. A chiudere il Festa, quali le novit nella stagione appena tra- stival sar Carlo De Benedetti, presidente del si trattava di morire in piedi. Quellimbarbarimento, quel- scorsa. Al confronto parteciperanno molti Gruppo editoriale LEspresso, che discuter lincubo senza risveglio durato ospiti. Fra gli altri, Lucia Annunziata, Carlo con Stefano Folli e Lilli Gruber su Un orizzonpi di due anni e mezzo stato Freccero, Gad Lerner, Vittorio Zucconi, Fede- te per il nostro Paese (il 5 maggio alle 18,30).

anno zero

AL FESTIVAL DEI MEDIA LE SFIDE DEL FUTURO

IL LIBRO
Sepolti a Varsavia di Emmanuel Ringelblum (Castelvecchi pagg. 284, euro 22)

della resistenza polacca, un centinaio di fucili, tre mitragliatrici leggere, un migliaio di bombe a mano, alcune mine a pressione, cariche esplosive e bottiglie molotov. Un ben piccolo tesoro in confronto a quello dei 2500 uomini armati fino ai denti del comandante delle SS Jurgen Stroop, con i loro obici, cannoncini, lanciafiamme, carri armati, autoblindo. Per i combattenti avevano costruito centinaia di bunker e nascondigli anche a 5 metri di profondit, un reticolo nascosto e ben conosciuto. Il 19 aprile i tedeschi circondano il ghetto per distruggerlo, lordine di Himmler. I piccoli gruppi di resistenti li colpiscono con le bombe. Vedono finalmente il sangue dei nazisti, a cui prendono le armi. Stroop cambia tattica. guerriglia, le SS avanzano con stivali di gomma per non farsi sentire, gli ebrei fasciano le scarpe con gli stracci e passano da un bunker allaltro dove di giorno si nascondono sdraiati e vicini, corrono tra le soffitte, le fogne,

LIMMAGINE
Varsavia: una foto della deportazione degli ebrei dal ghetto

strellamenti, rastrellamenti, piccoli rimasti soli, fame, morti, morti, morti, gesti pusillanimi, tradimenti, coraggio, lavoro, teatri, musicisti e vecchi e donne costretti a ballare per strada, contrabbandieri, quasi eroi a cui Emmanuel vorrebbe erigere in monumento. Una cronaca della catastrofe completa, difficile e senza fiato. Torniamo alla Rivolta, a cui per altro partecip anche Rin-

gelblum naturalmente, anche se negli ultimi giorni, visto il suo ruolo, accett linvito a scappare, per poi essere ricatturato, internato, e infine rifuggire, venire scoperto e ucciso il 7 marzo 1944 insieme alla moglie, il figlio Uri e i compagni che erano nascosti con lui nella citt cristiana. Dunque gli ebrei di Varsavia erano pronti allultima battaglia (perch non lavevano fatto prima? Per fede a volte, ma soprattutto

perch allinizio non si poteva capire che si stava svolgendo uno sterminio su scala industriale e si era cercato di sopravvivere sperando di arrivare alla fine della guerra, in attesa dei russi, degli americani...): adesso, i combattenti della Zob, ragazzi e ragazze, erano circa 500 (ma ce nerano altri 250 della Zzw i sionisti revisionisti, di destra) e si erano faticosamente procurati, con scarsissimi aiuti da parte

La resistenza dur ventisette giorni Poi la superiorit militare tedesca ebbe la meglio
poi emergono di notte e colpiscono. Le ragazze catturate sfilano le pistole dalla biancheria e esplodono i proiettili contro i soldati. Ora se prendono i partigiani ebrei, i nazisti li fanno spogliare nudi. E danno fuoco alle case, ai sotterranei, al mondo intero. Tutto scotta. Gli ebrei agli ultimi piani, si buttano di sotto per non essere fatti prigionieri, molti altri vengono rastrellati. Quelli nei bunker soffocano dal caldo, ma appena saltano fuori sparano, e di fronte allipotesi della resa, spesso preferiscono tornare dentro e morire tra le fiamme. Resistettero ventisette giorni, fino al 16 maggio. Anielewicz mentre difende le ultime posizioni scrive allamico Cukermann che compra armi nella parte ariana Ti saluto mio caro. Chiss se ci incontreremo ancora. Il sogno della mia vita, la resistenza armata degli ebrei, ormai realizzato.
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Liniziativa

Manifestazione al Maxxi di Roma a un anno dalla scomparsa

UN FILM E TESTIMONIANZE IN RICORDO DI MIRIAM MAFAI


ROMA A un anno dalla scomparsa, Miriam Mafai sar ricordata oggi alle 17.30 al Maxxi dai figli, dagli amici e dai colleghi di lavoro. Un incontro volutamente non celebrativo o istituzionale, ma pi improntato al ricordo privato, intimo, affettuoso. In apertura sar proiettato un filmato in cui i figli Luciano e Sara Scalia parlano della madre, della ricchezza di un confronto con una figura dal forte profilo pubblico. Dopo un breve saluto di Giovanna Melandri, amica personale della Mafai, seguiranno le testimonianze di Simonetta Fiori, che racconter Miriam dentro la redazione di Repubblica, il giornale in cui ha lavorato fin dalla fondazione, e di Maria Teresa Meli, che ricorder gli anni difficili in cui Miriam fu la prima (e per molto tempo unica) cronista parlamentare ammessa in Transatlantico. Tiziana Bartolini, direttrice del mensile Noi Donne il giornale che la Mafai diresse nei primi anni Sessanta rievocher le sue battaglie al femminile, e Valeria Manieri il suo impegno a favore dei diritti civili. A Beatrice Curci, direttore dellAssociazione stampa romana, spetta il ricordo di Miriam come presidente della Federazione nazionale della Stampa. Nelloccasione sar presentata lAssociazione Miriam Mafai, che sta gi lavorando alla digitalizzazione di tutti gli scritti editi e non della Mafai (www.miriammafai.it).

LA CRONISTA
Miriam Mafai (1926-2012)

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