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311hinc

vicina polo caelique hinc proxima flammis Polo tram. da N (cod. londinensis) accolto nelle antiche edizioni, lo ha tralasciato M, i codici GLVb(veneto marciano CUS.)e(Cesenas Fe.Ve) [->Reeve] tram. Poli, hanno congetturato gelu (controllare anche edizione inglese Goold) Bentley e Goold. Hous. Ha hinc nive vicina glacieque Caelique tram. da GL, MN invece hanno caeli (c una lezione Poebique, che non riesco a rintracciare da dove provenga-> controllare Goold & Housm.). Housmann ha congetturato hinc nive vicina glaciaeque. 316 a tergo nitet Arctophylax, idemque Bootes Posto da GVL DAVANTI AL 314; ha posto una lacuna Housm. probabilmente Goold 317 quod simili iunctis instat de more iuvencis; Flores ha congetturato simili (congettura fondata sui codici), il cod. O (consensus di GLM e di ci che rimane di NP) ha similis, Scaligero nella sua seconda edizione congettura un stimulo, Acidalius ha stimulis, seguito poi da Bentley. Il codice n ha vincits a posti di iunctis. Huber ha proposto la seguente congettura: quod stimulis iunctis instat temone iuvencis confrontando Cicerone Aratea XVI 1-2: Arctophylax, uulgo qui dicitur Bootes, / quod quasi temone adiunctam prae se quatit Arctum. Flores ha tentato questa congettura: similisque minanti confrontando Avieno 259 (et licet instanti similis similisque minanti). Schmidt ha congetturato instanti similis iunctis iuvencis. A convalidare il significato il riferimento agli Scolii ad Arato (Schol Arat. 91). Lordine di questi versi risente dellazione di Hous. proxima frigentis Arctos boreamque rigentem in Hous. il verso 315 in Flore e Goold il 314 il 315 delle suddette edizioni il 316 in Hous. Ledizione di Hous. pone come verso 316a (controllare!!!) la seguente integrazione (poco giustificata nel commento): quoi verum nomen vulgo posuere minanti. Tale integrazione messa tra parentevsi uncinate da Goold tra il verso 316-317, non giustificata nellapparato critico, se non con un ante 317 versum suppl. Hous. Goold tuttavia non mantiene larcaico quoi. 331Serpentem magnis Ophiuchus nomine spiris La lezione serpentem consegnata dai codici GLbe, N ci d la forma serpertem, M ingentem. Ophiucus lezione di GLN, M ha orpheu de (chiaramente influenzato dal contesto dei versi precedenti) la stessa mano del codice nel margine ha scritto (corretto erroneamente) aphicus Flores sostiene essere gi presente nellAntigrafo del codice M il Murbacense (situazione controversa cf Reeve). Spiris lezione di Flores (comprovata da I 627 e da Avieno 236, signis la lezione di tutti i codici, forse sorta per un errore insulare (questione dellarchetipo!), Housm. congettura gyris e lo segue Goold. 332dividit et toto cingentem corpore corpus et tradito dai codici MN seconda mano di b, e; etiam ci dato da L (in una rasura, forse correzione di at), atque etiam ci dato da G. Toto lezione di tutti i codici e accolta da Bentley. Lo Scaligero ha congetturato un torto confrontando Cicerone Aratea XV , tuttavia una congettura inadeguata e inefficace. In cicerone Aratea 52 110 Soubiran si ha nella stessa sede nec vero toto spirans de corpore flamma. 336semper erit paribus bellum, quia viribus aequant LHous. corregge senza alcun fondamento erit in iter, il Bentley elimina tale verso. 340[tergaque fidenti subiecit plumea Ledae] Flores espunge questo verso, i codici LMNV hanno plurima, il codice V, forse giustamente, ha plumea (cfr V 366). Il Goold non espunge, cos Hous. 344assueto volitans gestet ceu fulmina mundi adsueta congettura di Hous. in opposizione a adsuet et M adsueto N assueto (lezione scelta da Goold) GL daltra parte evolitans ad opera di Ellis utilizzato da Hous, Goold utilizza la lezione di tutti i codici volitans. Daltra parte tuti i codici hanno mundo, Hous. e Flores correggono con Mondi, Bailey e Goold preferiscono nisu. 350et finitur in Andromeda; quam Perseus armis,

versi espunti da Bentley e dagli altri editori, vengono conservati da Flores e dalla Liuzzi. La seconda ritiene di non doverli espungere in quanto lespressione avrebbe senso considerando la rappresentazione dellemisfero boreale (il cavallo inseguendo il delfino finirebbe per afferare Andromeda: le stelle pi lucenti di Pegaso andrebbero a sovrapporsi dice la Liuzzi con la stella di Andromeda, che verrebbe poi liberata (da che cosa?) da Perseo). Mitologicamente la tesi della Liuzzi regge, in effetti Andromeda sarebbe stata liberata da Perseo armato, dopo luccisione della Gorgone. Non convince, invece il sintagma et finitur in Andromeda, il cui senso appare poco chiaro. In che senso il cavallo piomberebbe su Andromeda e quale collegamento ci potrebbe essere con la liberazione da parte di Perseo? 352innisum spatio, quod terna lampada dispar innisum di Flores lezione proveniente da Hous. (messa a testo nella sua editio minor), i codici hanno divisus, alcuni editori congetturano divisum, Goold segue unulteriore congettura di Hous. cio divisis. Terna congettura di Dulcinus e Parrhasius, poich i codici hanno tertia o tercia (cod. M), la lezione lampade di un solo codice, cio del leidense vossiano, che si discosta da tutti gli altri, che leggono erroneamente lampada (da considerarsi un accusativo greco?), effettivamente manca il senso (il codice M legge lampada anche a I 846). Il problema di questi versi interessa la dimensione dei lati del triangolo, che dovrebbe essere isoscele a base molto stretta, stando a quanto si legge in Germanico 236 e negli scolii ad arato 235.

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